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PARADOSSI

ο ν E R ο
FIORI, E F R V Τ Τ I

DI PROSPETTIVA
Ρ R A τ τ I c A

PARTE TERZA

Diuifa in due Setdoni .

Data in luce da GIVLIO TROILI da Spinlamberto,

detto PARADOSSO,

PITTORE DELL· ILLVSTRISS.^^ SENATO

DI BOLOGNA

M.DCLXXXIIL

Per Giofcffo Longhi,

IN BOLOGNA,

Con άξ'S^^p^norH

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Ρ ARA DO S S ì

Ο' nuoua aggiunta alli duoi Libri

F I Ο R. 1. E F R. V Τ Τ Ϊ

PROSPETTIVA PRATTICA
PART E Τ È R Ζ A

DiiiTa in due Settioni.

Eila prima babbìamoìeprattichcdel Parallelogramo, vn Sportello, & itmododd
rrouarel'ombra naturalede'iumi, i'vrilenel raglio deU'Ombra, Origine
dcliiu
Pittura, e i'Atteftatione della Sfera dìfornìata in Profpectiua, & vna Lettera bre-
uc per li Studenti, con tioue foli Gradi di Proipettioa, per sfugir molti abbuiì&c.

ï'auoîa delle Pratdche contenute nella prima Settione.

I ' »

j^Rattica Î, del Paràiîefograîiio per tradarre le iuperHcic piane in qualunque mifura.Carta

< Prattica li. del Parallelogramo per metere in piano i Rilieui . c. 8.

I^rattica III. Sportello per mctcre in difegno qualunque oggetto.
I^aftica IV. Proietione dell'Ombra 3 ò iua origine.

i^rattica V.Vtile nei taglio della Piramide dell'Ombra»
lattica VI. Differenze dell'Ombre , ^

^rattica VII. Origine della Pittura. . '

! ^lattica Vili. Ombra della Lume.
ί ^rartica IX. Ombra del Sole.

' ^attica , ò Attcftationc della Sfera diformata in Profpettìua con fa fua libertà ,
lettera breue à Studenti dà Figure, diaifa in
noue Gradi, per fapere qual parte di Pre-
fpettiua à loro è neccflaria, per isfugire gl'abbuiì
, che in ciò cadono.

D

C, Ì2,
C, I 4.

C. 15,

c. 18.
c. 18.
c. 20.
c. 20.
C. 2 2·. ·"

C. 2 5,

Seconda Settione^ ò Coda Pittorefca,

; ^Ellaquale habbiarao la ProipettiuaMilitare , òil modo d'alzare fopra vna Pianta Gee-
«^N metrica li iuò alzati iopra il piano orizontale,ed'abaffarlo fctto d'ciìb, alla qual Prattica
fononeccffariclecognitionide'principij neceilarij, nomi, termini fbndaraencali, edvniuer,

A ...^Ι·.·!·nf-Mir"! Âmi»nr> ή Γ3Ι anniirni· s/nlp/Te

c. 3 r.
C.34·

C.35.

c.

c. 38.

c. 40.
Pras.

Tauola delle Prattiche contenute nella feconda Settìone.

Ì^RatticaXI.AIcuniefleniìpi diProfpectiua Militare,
V Prattica ΧΠ. Per le FortificationÌ.
prattica XII!, Varij termini pef le Portifìcationì.
prattica XÌ V. Nomi de gl'Angoli delle Fortezze, e delle Lìnee»
j^rattica XV. Modo generale per li Fortini Regolari.
Prattica X VI. Modo generale per tutte le Fortezze Reali Regolari
irattìca XVIì. De principi] fondanaentali, e termini Iconografici deli'ArehItettura Mi-
litare.

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Prattica XVIII. DegrAfîomî, e prîfidpîj fondamentali, ed vniuerfali delle Fortîfica-

cioni. C.421

Prattica XIX. Diuerfi modi di trouare le prime delifleationi delle Fortezze. €.44

Practica XX. Delle delincationi delle Fortezze, e dell'Ortografia loro. c.441

Prattica XXf. Delle feconde linee citeriori, che fcguono la forma delle prime. c.^à

Prattica ΧΧΠ . Delle Fortificationi efteriori, che non fono paralellca muri delle Fortezze. €.471
Prattica XXIII. Regole generali per BaftimeHii, ò Fortificationi delie piante.
Prattica
XXIV. Delli Profili.
Prattica
XXV. Dell'Ortografia delle Fortezze.
Prattica
XXVI. delle Batterie.

Prattica XX VII. Regole particolap? per le Piazze Reali, Regolari, ed Irregolari con fuoi

Profili.

C.481
C.53.

c. 55.
C.57.

Dichiaratione delle Quattro Tauole feguenti.

Tauolaprima, quale contiene !e mifure de gl'Angoli delle fortificationi per tutte le
Figdrc Regolari dal Quadrato fino al Ventagono ■

Tauola feconda , quale contiene le milure delle Linee, che formano la Pianta della
Fortezza per tutte le Figure Regolari, incominciando dal Quadrato fino al Ven-
tagono .

Tauola terza ,qual contiene le miftire delle linee, che formano la Pianta della Fortezza,
per quaiinsoglia Figura Irregolare.

Tauola quarta, quai contiene lé mifure di tutte le parti del Profilo per le Fortezze.

Tauola quinta, qual contiene le mifure di tutte le parti del Profilo per le Fortificationi
efteriori.
 c.

C.58.

c. 55?.

e. 5o»
c, 63»

Vìdit D. Ful^entius Orighettus Cleriœs Regularis SanBì Pauli, Ç^ in
Ecclefia Àietropolitana ^SonontA Pœnïtentiarius, prò EmtnenùJJimo, Çf
Reuerenâîpmc? Domino, D, Hieronjmo Romana EccUfi&
Car-

άϊηαίϊ "^oncompagnoj Archiepifcopo 3onom&, Principe,

IMPRIMATVR.

Fr, Patdiis Hier onj mus Gìacconus de Garrexio hqmfttor fononi & ^c.

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PARA D '<

a NVOVA AGGIVNTA

DI PROSPETTIVA

FRATTI C A

PARTE TERZA

Diuifa in due Settioni.

oui furono quegl'huomiQÎ,! quali dcfiderofi della Virth,în quella,come nobimeioa,bann»
con fomaia diligenza tutti li loro fludij pofti, ed ìndrièzaii ; e quello pofcia che da loro
fu intefo,epratticato, à gl'altri maeftrcuolnjentc infegnando laicieoza delle fue diici-
plìnc fcritta l'hanno laiciata. Io Paradoffo, non gii per vho di quefti chiamare volendo-
injì con rna nuoua ntiia aggiunta delli Fiori, e Fruii di ProfpeìEiua, per chialmeoo tiiiìi-
rarli vorrà,di nuouole mie faticheampliâcojdinioilrandoconfaciiitade all'ingegno hu-
mano il modo per poter pratticars detta Profpettiua fenza cognitione di efla ,· Gsa nslia
primaparte da me fìi trattato in generale dei principi; fondamentali di quella,· quali co-
ie non folo fono ncceffarie
à va Pittore da lìnee, quanto da figure, potendo ogo'/no fci.eghere le maflìaie piii
particolari,che à quella s'appartengono, benché infiemeinteffutefiano come Fipri.e Frutcì,. accolti nei Giar-

te'lâ ârâda irà molte operationi ferapre il mio raotiuo non è flato altro , fé non vna niioua sferza per eforta-
re chi ftudia all'adopramento del Velo, ad cui taglio vien pratticata la Profpettiua ieozaiaperla; hauendoS
la medefima figura dell'oggetto nel Velo, raa fenopre più picciola per le ragioni da rae altroue accennate.

Gompiw le mie fatiche rai fu data la propofitions del Sig. Pietro Vecchia del Biagramma de Sphère dcfor^
ptatìone in petfpeSiua j la quale atteftai con linee , e con l'ombra , ò sbattimento d'vna Palla .· qua! propofi-
iione mi hà apportato occafione di diuifare l'ombre, ò sbattimenti de gl'oggetti, tanto di quelli, che prò-
dotti vengono dal Sole, quanto di quelli d'vna Torcia, ò lume, e come leuare fi poffono Figure da vn'ogget-
to più graede dell'Oggetto ; opera tione
molto facile, ma non auuertita da alcupi j per il che fi danno molti
^uuifi circa la libertà, che prattscare fi può col difcoflarfi dai rigorofi precittidi Profpettiua ciuile j di-
<ociuile, mentre v'inrruducoalcuni efiempij di Pi-ofpettiua militare, perla ^uale introduttionefi
yçdonûi
primi clementi, e termini generali, ò fiano principi) fondamentali dell'Arch-tetwra Militare con tauoìe per
baftìre le
fortezze di quattro fino i venti baluardi; effendooperationc dapratticarfi da ogn'vnò, beqche
capace non fia delle
regole d'Aritmetica, Trigonometria, ed Altimetria, parche intenda i principi; necefia-
rij alle prime figure di Geometria, le qualipoftchâbbiamo nei principio delli priiicnti trèlibri acciochei mol-
ti non fiano tenuti ad
hauere molti libri. ·
• Conl'occaCone della Riftampa, che fi fece della Pratticadel Parallelogrammo, auuifaii
Lettori di
tutto
quello, che da me propofto s'era da douerfi dare i beneficio publico ; ma hora m'è pario cooueneuole

di nuouo con U medefima intentioae» l'apportarle alla luce, per le poche copie ftampacefi. . , : . V. .

A

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L'Anno/ idl3· diede alla luce la Prattica del
Paralellogrammo del Padre ChriilofFòro
Scheiner, con il feguenie

E L V D I

LETTORI.

R

A

ρ

Ο

On è così facile, cred'io,;; l'aggiungere à i tròuati altrui, quando raggiun-
ta porti feconouità effentiale, e ciò non mi negheranno quelli, i quali fan-
no penetrar coU'intendimento loro le intime viicere dell'intelligibile, e non
lambifcono folo l'eitrinieca corteccia de l iapere. Se io non haueifi prouato in
tempo di non hauer hauuto noticia del Parallelogrammo del P. Scheiner,
com'anchetìel Vetro d'Alberto Durerò, ( inuentioni quaiì miracoloie perdi-
fegnare^ quelloche importi l'oprare col proprio ingegno in materia dì po-
ter diiegnarcfenza fapere il Diiegno, non afferirei di prefente, che certe mie Paradofsiche
inuentioni di difegnare con varietà di (ito , e di grandezze tutte le cofe prefe in Profpettiua di-
uerfamente da gli altri , fe bene fopra fondamenti communi, haueiTero dcirauraentatiuo eiTen-
tiale, e non accidentario delleinuentionialtrui, dubiterei in quel cafo ,
fe io doueflì credere
à me rnedemo circa la facilità generica.di aumentarci rrouamentidegli altri. Mà perche l'iftef-
fadiiScokà di laborioia applicatione di mente mi fi è fatta dauantì neli'andar perkttionando il
mio intento dopo Thauer ietto il P. Scheiner, il Durerò, & altri, che mi furono moftrati dall'
EccelIentilTimo Sig. Dottor Ouidio Montalbani, dal quale imparai anche alcuni motiui da fcior-
re molti dubij circa l'atto reale del vedere,· dirò aiÌolutamente, che il mio ritrouamento può
ilare beniifimo da per fefteiTo, e può anche andare con gli altri, à petto de'quali gode, come
propria, qualche effentialità matematica di gran confideratione, oltre la fifica conttruttiont*
particolare. Tali fono le mie fatiche appreiio di me , nelle quali il fatto rifponde beniffimoal
detto, e tali ipero anche riufciranno appreflb di tutti, quando quelle haueranno fortuna di po-
tere confeguire la publica luce coll'aiuto Diuino, ienza del quale, confeÌTo, non mi fuccede-
rebbe ie non con tempo troppo prohflb di ornarle , e pulirle à fegno, che poteiiero effer con-
dotte in trionfo della publica vtilica , ed auuanzamento fupremo dell'Arte del Difegno, e della
Pittura; tra tanto vuò, che ierua per preludio di quanto io fono in procinto di fare in benefitio
cuidentiflìmodella nobiliffimaprofeffione dèli» Prattica Prolpettiua in difegno quefta riftampa
del Parallelogrammo del Padre Scheiner, che per eiiere cola recondita , e rariffima doppia-
mente ( non fe ne trouando più copia, fe non riiTerrata enttoi più pretiofi fcrigni tra gli ori,
c
le gioie) farà riceuuta da chi non l'ha con grandiiTimaauidità, e tanto bafti per bora, hauen'
doui palelatoil mio buon'animo, il dcfiderio ardentiifimo di giouareognVno, e dilettare in-
iìetnc i più elcuati fpiriti ancora;i quali hauranno da marauigliarfi più, che vn huomo illiterato,
come ion'io, habbia hauuto talento di tal forte, che dalle pròpofitioni da fpiegarfi da me, iìanoj
per feguire effetti ipiù^upendi, che fiano mai vicitida penna , ò pennello delineante i viue·»
te felici virtuoiamentecurioiì. -

ÏRAT-

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ρ R A τ τ I C A

DA Ρ I S E G Ν A RE

DEL Ρ· CHRISTOFOR.O SCHEINER.

*

Della Compagnia di Giesù,

Nçîîa quaîç s'infegna νηα nuou Arte di Difegnare qualfiuoglìa cofa vedutai
sì Piana, come di Rilieuo, sì vicina, come Ìoncana, in qualunque
data proporcione, preftamente, facilmente, infaliibilnicnte,
fenz,a guardare la maaOj che opera,

Ono varie le tiianiere di qucffo Strumento. ma ίο a4 vna fola m'appìglfarà d'ogni altra
ftimata più facile,
econioda, foggjqngçodo però, per tnodo d'èooocatiqni, ì pre-
cetti generali di fabncaroe d'ogni forma,
E perche potfo probabilmente dubitare^,
che V.S.riafqrfipercommunicarequetU Iftructionead alcun fuo amico, di lei meno
nelle Matematiche verfato, difcendcrò tal volta à fpiegarç anco | çermmi
piii triuiali
ditalifcienze.

AI17we«iM??edital'Arte di Difegnare diede occafionc l'Anno ide^.in Dilinga Città
di Germania vn certo Pittore amico, dell'Autore , jl quale narrandogli di poter farc^
alcune poche opcrationi proprie di queOanQRr'Arte, ma tenendoli nafcofto ( com^j·
cofa Diuina ; il modo , & ynCompiffo, del quale dicea ieruirfì, moiie l'animo del Padre, come ch'era_·
^ingegnofilfirao, δί ottimo Matemàtico f à fpecularecootinuameqte, fino che in pochi giorni fcoprl tuita
l'Arte, e la corroborò con dimoftrationi marematichc. Communicò egli quefta fua inuentjone.così ricerca-
tola) Serenifs.Guglielmo Duca di Bamera, poi al Serenifs. MaiGmigliano Arciduca d'Auftna, & ad alcuni Pa-
dri Gicfaiii, che andauano
nell'Indie, per mezzo de'quali fu conofcmta in lipagna, In Italia non fé n'hsbbe
mai fentqre alcuno,
finoche trasferitoii il P. Scheiner iRoma Cdubitando che tant'Arte colle ceneri dell'-
Autore non (ì fepelliffe) volie publicarla al Mondo l'Anno ììSji. flampandoiui vn libro intitolato Tenfe-
graphi(9'> fj«è .Ars noua Delmeandi ycs quaslihct ■ ί di CUI vcftigij feguendo io darò prima il modo di Ditiegnarc i
piani, e doppot Riiietii breu;menta , lalcianio da vedere le Dimoiìrationiappreffo l'Autore .

Lo ftrumeoto però, che s'adopra, è dal Padre appellato Parallelogrammo Lineare, ouero Cauato,
ad imicacsoned'Archimede, Parallelograaimocomuaemente da'Gcometri viene nominata la figura quadri-
latera , di quii lati oppofti fono tra di loro paralleli, ouero equsdiftanti : ma perche il no ftro itrumenèo
rappreiqnta fempre i ioli Lati
di queiìa figura, che fono Linee feraphci, fenz'alcun riguardo dell'Arca com-
prefa, quindi è che Lineare, e Cauato, èchiamap; Sebcne> nonpotendoiimecanicamentcdarc le Li-
nsefolcindiuifibili, è neceiTario per l'Vio feruirfi d'alcune righe , ò afticciuole materiali, le quali habbia-
tiQ larghezza , e
profondita, e folicnuno effe Lmee, come anco s'vfa di fare ne gli altri iìrumenti Aftrono-
inici,& Geometrici.

^^oìfinifit: quefto Parallelogramtno eiìere vno ftrumento Artificiale , iï;atematico, quadrangolare, com*
poiio di linee rette, cadauna delle quali è vguale all'-^ltra oppofta, inoentaco per imitare fenz'errore alcuno
diiegnandoqual fi voglia Cola veduca, e tracopiarla in piano in vn fuhito , in qualunque data proportione
Hora per diicendere alla
Cofironura. iua è dimiftieri priaìa conoker bene le iut Tarii materiali, le quali fo«
DOÔ^Çiiiote, comeilLegno, Olio, Metallo, &c. ò Profârae : queOc fono Righe, e Stili, e Piroocini. ^
Si i'aranno adunque pnraa cìb-^mc ò ailiccmole di legno di Pero ben lecco, ò d'altro , che dìfficilmcn-
te fi pieghi, ben dritte, cpyhte, larghe vn deto , e groiis quafi mu^o, di figura paralklcpipeda (cioè
chele iuperficieoppoftc nano paralielej la lunghezza duré delle quali potrà commodamentc eilere di duçj
fpanae i perche Jo »run3cato così virrà di grandezza cale, chcpotraleruirc a formare figure tanto grandi,
quanto piCCiole; fono queiJe nella figura I. raoiìra le notate CE , FG, &E A. Fatte queik tré righe di
lunghezza eguale, fc ne faranno due akre, cioèCF, &DB, molto più corte, douendo ciafcuna diquc.
Oe eccederdi poco la metà d'vna dell'altre.

À tutte quefte cinque righe per Io nifzzo delia fuperficie più larga β tirarà in lunga yna Lìnea, che ς quella ,
che noi prKnieramence ricerchiaiiiocome cofiiEuS'ua dei Farakllogrammo. Tuttofi vede nella figura 1.
iaturao alla delie Righe il dçue auucrîiix· che'I
'\nmcro di quelle può efier vàrio; poicfee foìa-

A i milite

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fflsa£cquât£ropoîrebbèfôbafiâfè f fflâ conneîTeîaneœsal moiloî chefidiri^ pâanoe/îereànco fei, fet-
te , & più : ma io hò elletîo il numero di cinque come comsìodiiEmo. La Lunghe:^a parimente fi può alte-
rare fecondo ia grandezza deil'imagine da farà, conccncajadolì vn'lmagine picciola^i ftrumento picciolo,
la doue vna grande, grande ancora lo ricerca. PonnoancìfsÌTcrc inegaali tridi^o, purché nel formare
i lati oppofti del Parailelogranimo fi pigliano in effe parti eguali, -eomèr^ricercaia natura di tal iSgura .

Fatte (juefte Righe., ò afticciuole, com? hò detto, è necefiario forarle diligcnreraente con vn Trapano
nelli luoghi, che fi dirà. //oj-^wvogliono effere tutti eguali, della grandezza, chericercaràla
groiìez-
aa fuperiors de gli ftili, che deuonoenìrarui dentro: faranno tutti perpendicolari al piano delle righe, &
ilorocentr» deuonoeiquifitaraenteefferenella Linea, chspaiTa
perlo mezod'ciìe .

iluoghi da farei Buchi faranno nelle righe maggiori verfo renremic^, come in C, &E, lafçiandoui
tanta parte in fine, che'l bucco fia ficuro à mantenerfi .· Vn'altrogiuiìonel mezoin D,& due altri in L, &
spunti giufioinmezodello fpacioCD, & DE· Afirailitudine diqueiìa ii pcrforaraono anco le due altro
maggiori FG,&EA. Nelle due minori fer uaràquefta regola, chele tre pcrtuggiC, M, F fianotantodi-
iìaoti quantofonoC,K, D. l'itteffo fàràifi in D, N, B.

S'eflaminaranno li Borami ponendo tutte le Righe vna fopra l'altra in qual fi voglio modo, e facendo in-
contrare vn bucco di
tutt'effe, fé gli altri paria;cnte s'incontraranno tutti, la diuiiloue, e perforatione farà
fatta giufla.

Offeruo qui, chcfe bene nello flrumento fi fonofatti quefìi foli Forami, tutcauia fe ne potranno fecon*
do iibifogno far altri infiniti, fecondo le proportioni, delle quali doppo tratteremo.

Veniamo hora all'altre Parti, che fono gli SnÌì, ò "Pironi , fi'neceffano prima vno della forma S, ouero

Seruiri quello
tti allacon-

_ non fja tan-

to fottile , che vi balli. (Se qualche bucco per Io longo vfo fi logoraile, & àliargaik, sì potrà fupplire con
vn poco di carta attorno al pironcino 5 comefeeffo, fendo di legno, andaife tanto ferrato, che difficil-
mente fi potefle girare, il (apone lo fard lubrico .J La Lunghezza d'ciTa parte S e farà tanta, ch'ecceda di
molto la gróffezza di due Righe. La parte c/^fari più grolla , lunga vn oncia del Piede Romano in circa_.
31 rimanente fi farà di tal groffezza, e lunghezza, chenon fia foggetto à romperfi facilmente , douendo
quefta parte andar tutta piantata in vnacauoìa, come più à bafib diremo. L'altro ftiloT,è rifteffo,chelo
S, ma di Metallo, e le fue parti efirerac fono à vite con la fua Madre.

Segue i'alìfo cioè V, che è Diicende qucfti in vna punta acutiiGmaj la parte V,g farà fimile , &

egualeadS e: laparte^/^farilonga giuilaraencccomee/, c'habbiamo detto vn oncia dei piede Romano
in circa. Lo iìilo X é lo fieiTo, che V, ma di mctsllo.

Quello poi Segnato Yjousro Ζ è vn Calamo, ò'PigKd , che vogliamo dire, nella cui caifeìtina va pofia
vna punta di f iombaggine da noi detta communemente
lapis: la parte Y ? è firaile, & eguale ad S e, tutto i k.
deue in lunghezza adeguare cf.

Oltreii tre ftili pnncipaliffimi hora defcritti fanno di meftìeri quattro ò come λ , ouero

fc. nei quali la partes ièegualead Se, mzlmâdef·, però la teila m inferiore và fatta alquanto sferica, e
ben lifcia, acciò facilmente camini fopra la tauola .

Vltimamsnte quattro CfcjWa, cornee, ouerorf, eguale ad S e con fua tefia verfonfufficientemente largai
Queftife bene non fono ad ogni operationcnsccilarij, fi deuonotuttauia hauere preparaci per ieruirienc_»
all'occafione. In tanto fi potranno riporre ( non impedendo ) ne'forami M, N, O, R.

Ofleruifi (come hòdetto ) chele parti (uperiori di tutti quefii Pironcini dcuonocffere di figura Cilindrica
egualmente groifi in Sj&f,
Vg, Yi, al, c η, e tutte tra di loro eguali (il che dicetrimo anco de'buchi
nelle Righe ) acciò fi poffano tr'aportare hor in vno, hor in
vn'altro buco , e mutarli iccondo il bifogno, &
àtuttis'addattino.

La materia di tali Pironcini può eiTere ò di legno duro, come di Bufso, ò di Metallo,come d'oricalco. Se fo-
no di legno, nella loro parte fupcriore fi faranno alciani
piccioli forami perfermare le Righe con aggi : Ma fe
di metallo, fi faranno à vitecon le fue madri ( il che nefce commodiifimo.J io loderei, che fi faceisero tutti
d'oricalco , acciò lo ftrumenio fofse phefquiiito; Ben è vero che le Righe (tanno meglio di legno, comedi
Pero, perche gh ftrumenti, ch'io hò fatto fare in tutto d'oricalco riefcono troppo graui
à maneggiarfi j o^
tre che non
vi si ponnofare preiìo, e commodamente nuoui forami al biiogno.

Preparate diligentemenre tutte que(ìe Parti potiamo allegramente venire alla Hruttma del Parallelogram"·
moconnetendoinfieme le Righe con li pironi di moco, che ilati oppoili fiano trà di loro fempre equidi*
flanti. Non deuono però le Righe parallele eisere tanto vicine, ch'impedifcano il moto allo firumento.

Ogni figura Parallelogramma , chcfe li dia, è buona,· purché in cisa fi poifino aìBgnare Tre ponti iiL·,
Tre diuerfc Righe, i quali
fiano tràdi loro in dritto , come C B A . Fra tuìtel'altre quella rapprefentata..
nella noltra Figura 1. mi pare raoitgcotiimoda. Tuttauia, fepiacefscad alcuno dargli altre figure, con^
adoprar righe tanto eguali,
quap/o di vana lunghezza , potrà feruirii di quefte , nelic quali tutte fi ierua_.
l'equidifianzade'latioppofìi, e fi ponnoin trèaiiicciuoleaisegnare
tré ponti in dritto, ò non contento di
queite, potrà altre musncare à iuo piaciracnto.

Auanti '

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ί

Auantî, che fi paffi più oUredato l'cfscraplarè ; ò Originale da copiare, sì confideri , ,che Trepartìone fi
vuole c'habbia la Copia da farû con quello; e fecondo la proportionc, fi varierà anco la €olloçationc delli

trai Centro fifso, eia penna alia "" Oiftaaza tri l'Utelso centro niso, erindice. Ilcheappare nella pra-
pofta Fifura I, ( nella quale hò eletta h proportionc doppia come più facile ) così adunque s'hauera la Co.
pia all'Originale
come lo fpacio C A allo fpacio C Β, efsendo C il centro fifso, β l'In iice, & A la Penna.

Quindi fcguc che la Copia, e PeJ/emplare faranno eguali , quando il Centro fifso occupa giufto il filo di raezo ^

tràl'indice, eia Penna.

La Copia farà maggiore quando l'Indice è podo trà'I Centro fifso, e la Penna ; come nel nofiro cfssmpio.
poi jKjMore quando la Penna è collocata trà gli altri due ftili.

Volendo fare la Copia ■pgmle all'Originale, fi farà che tanta lia la diftanza tri la Penna, & il Centro fifso I
quanta trà l'indice , e l'ifteiso Centro. Lo fiilo centrale fi porri nel forame Β , l'Indice in C, c laPenna^

^'ouc^ c 'Γ A

Voìciiào la Copia doppia dell'ejfmpìare, fi fari che la diflanza della Penna dal Centro fia doppia della di·
Sanza dell'indice del Centro ( come nella figura noiìra, per efserc quefta operationc piii commoda di tutte^
l'altre, habbiamo rapprcfentato; in C farà il Centro, inBl'Indicc, & in Aia Penna: perciòche lo fpacio
C AèdoppiodellofpacioCB. ^

Volendo la Copia TriplaàcU'efiempiare, sì porrà ilCentroin C,l'Indice ini,da Penna in H.' perche CH
eontiene tré volte Ci-

Ma efsendo li due punti Î, & H fuori Je'Iati dello Orumcnto, & afscgnati folo in aere, fi dourà ^portare

i^i^iiD Balli forami K,P.fermaadouela co'pironcini, & il forame Ν verrà à cadere giuiîo fopra il punto
I, doue fi porrà l'indice; cosila Riga maggiore E A fitraportaràfopraliforamìL,Q^fermandouelaì & il
buco R caderà nel punto H, doue Γι collocarà la Penna.

Que ao modo di traportarcs'oiìeruarà fempre ogni volta, che li ponti degli ftili cadefsero fuori dello
Kighe.

Noto, che fenza traportar Riga alcuna, (ì può fcruars la Proportion Tripla nella linsa retta ìmaginarìa^
K. Ν Q^a (non efsendo noi mai obligati ad vna linea foia in opcratione alcuna J fatto Centro in li, Indice in
Ni e la Penna in R : perche Κ R contiene tre volte Κ Ν.

La copia fard i^hadrupla collocando il Centro in C, l'indice in Î, la penna in Λ ί perche C A contiene quat-
tro voice CI.

Leproportienìdi DifuguagUan^ minorei comzJuhdapla, per efsempio, haueremo feruata l'idefsa diilanza,'
& collocatione del Centro, che nella Dupla, ma commutato il luogo dell'Indice,
c Penna vicendcuolmsn·
te ; Cos'i nella
fubnipla, iubqmàrupla.

l'aiìii^ciuole da noi adoperate, con li foli buchi fatti fin hora, ponnoferuira per molte Proportion!, co·
me d'Vguaglianza, di Difuguaglianza maggiore Dupla , Tripla, Quadrupla, Sefquialtera, Sefqaitertia ;
di Difuguaglianza minore, come Subdupla, Subtripià, Subquadrupla , &c.

L'altreproportioni fi deuono efprioaeire conaltri forami operandocome iegue. Sopra vn Filo, ò Kigi[spara.
iiUïOCarerao tré ponti tri di loro diilanti conforme la proportioneche\Orremo, e le Regole porte di l'opra,
Poi
a pplicaremraoquefiâ Riga, ò Filo attrausrio obliquaœefiEê, ûche in qualche modo li tré punti notati

cadano

J

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catfanoijpra alcaa latoli£rèpontifâremotrébuahiiîa collocarui If
tré ilili principali) ò non VI cadeaJo , ne traporcareoio alcuno, facendo nuoui buchi, & ierucodoû delli
Chiodetti conleruiti à quift'effecto , fcmpre perq che fia parallelo al fuo oppalìg,

Et auusrtiicaiì che non è neceiTario che l'applicatione di qqcfto Filo, ò Riga appartata , doqe fono nota-
te le proportioni, iìaieinpre diagonale, cioè che paiU per gli angoli del Parallclograinmo materiale,· raa^
pui tagliare anch'i laci: non mai però deue(corueauanti ofseruaijefserc parallela ad alcun lato ,

Formato il ParallelograiUino, e difpofli gli (ìilifecondo la Proporiionc, in cui vogliamo difegnare, hab·
biaiì
ym Tauola molto bîn piana , c pulita , lenza fcfsqre, od altre fcabroGtà, di grandezza conuenientc ai
moto dello liruipento. Facciali |
ìmco φ Τλμ/λ perpendicolare al piano di quella , nel quale fi ponga ben
jhiso lodilo S del centro, fiche la parte inferiore fotço./fîatuttain^tiîcrfa nella grgfsezza della TauoU· Poi
coacera, òpM/ìtMes'attacchi l'originalesùla partedellaTauola, fopra dicuihauerà da caminare l'indice ,
& vn pezzodi Mj-M^wsMsuquellaparte, che vieqe toccata dal I,apis^ Con la Mano deftra fi prendala^
Penna, e fi vada mouendo con lo flrumcnto fopra il piano della Tauola v^rfo il centro
fifso, dal centro, &
intorqo à quello così, che l'Indice con la fua fottil punta camini fopfa tutte le parti dell'Originale ; che nel
rnedefinio tempo la Penna formarà vn'alcra imagine fimiledel tutto^ quello fopra carta bianca. E fe d bella
poiia non anderenao con l'Indice
crauiaftdofqori delli veri lineamehti dcH'eisemplarej fari impoflìbile che
Ja copia non venga fomigliantiCEìrna 5 fiche folo volendo potiamo errare-

Nell'operarc conuien fempre hauer l'occhio all'Indice che caoiina fopra il Prototipo fen^a mai guardare
la noftramano, che forma la copia. E ben véro j che potiamo çefsare fempre che ci piace , ^ fare in d'merje
paté la Figuya,
anzi fari beqe per qualche interuallo di tenjpa dare vq'oqchiata alla ìipftra copia, per vedere
ic haucilìmo tralafciata particella alcuna .

lofonfolito con lo ftruoiento fare folamente ï contorni, e delineamenti tralafciando l'ombre : noto
però con linee punteggiate l'eilremitàdiquellci perche più facilmente pofto poi farlecon lamanofenza
lo lïrumçntoi .

Sidee anco auuertircçhe frufïandofi, e fconandoft per Vvfo la punta del Lapis y ò Piombaggine , è necefsa»
rio ò mutare efsa punta;, ouero calare più ibaf§Q lapcnqa; iìche femprç la punta tocchila fuperficie della
tauola-

Mentre la punta del Lapis è acuta, e non h molata, foglio difegnare le parti più delicate delia figura, co-
me gli occhi, orecchie , nafo, bocca, raani', e fimili j la doue, quand'èg'à fatta grofsa per l'vfo, foglio
formare le falde delle vcili| ilpauimento, δζ altre parti meno minute. Ilfimilciqtendaùne'Fae0, Pallag-
gi»

Auanti ch'io incominci | lau,orare Acc/'o vna ricercata per l'ambito della fipra i & ofseruQ in che parte del-
la carta bianca hi da venire V'g· il capo, i piedi, le bande, &c. e fe l'imagine non veniise nel foglio diritta,
ρ nel mezzo, çoaie defiderQ ,;muoqoci§a carta j, nèraai l'atîaçço fermamente fopra la Tauola, fìncho
nonhò troiiatoil fito, che voglio.

Se per capriccio piacefsie3,d alcuno di formare molte copie di varia grandezza nel medefimo tempo,
può fare piantando diuerfe penne nella linea imaginaria de gUftili principali, ponendo nuoue Righe, fe bi-
i^ognafs^ro, comedi fopra,.&c.

Sonomolfaltre ofseruationi da farfi intaleoperationc, ma perche in quefta brcue lilruttione non pofso
ogni coia abbracciare, le fimetto al giudicio di chi opera» potendo egli dall'vfo, eprattica ofseruando im-
parare molto più di quello, ch'io pofsa qui fcriuere,

Perciò quanto fin hora hòi detta baftarà intorno aliai Fabbrica ? Via del Parallelogramma per Oifcgna»
ïciPiani.

Imo^Q

ριηΐΛ Jbtgum^

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Ψ

η

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E R A

pi Difegnare in Piano i Rilieui·

* Arte di aifegnare in piano i Corf)! folidi * ò P/gureai Rilieûo » iÎuantô jpiiihà del recòn·
dito* e de] iottilc) tanto più riefce marauigliofa. Potiamo eoo l'ihefso ParalIdo>
grammo (in alcuni accidenti iolamcntc diucriificato ) Difegnare in piano ogni cofa da
noi veduta di lontano, fia Paelc, Monte, Mare, (fola , Fortezza , Città , Villa,
Piazza, Borgo, Caia , Huoroo, Fiera, Stelle, & in foranaa tutto ciò , che l'occhio
nolìro in vaa
vitti fola può fcuòprire.

L'oggetto, acciò fi veda, manda l'imagine di fe ftefeo, ò fpecie viiibilc da'Filofofi
detta intentionale all'occhio per lo mezzo (ch'è l'aere, od altro corpo diafano) in.,
forma di Piramide, la di cui baie è l'oggetto iBeifo, e la cima termina nel centro deUV
occhiò Hofiro . Quefta Piramide, douunque acti-auerfo Matematicamente fi feghi, nella fuperficie della^
fectione hà fempre la viua, e giudii&ma Imagine, ò Ritratto dell'oggetto. Noi nel difegnar i corpi da noi
lonuni, non potendo fificamente toccare con l'Indice gl'iiìefli, e da quegl'inimediatamentecon la penna
trarne la copia, feritraremola fpecie loro rapprefentataci nella fuperficie del fegmento della Piramide vi-
fuale ( la quale per effer à noi vicina, potiamo con l'Indice Matematicamente toccare) verremo nel medefi-
mo tempoàformarne vnaall'oggecto ifteiTo iomigliantiifima i effendo propofitione nell'Opticada tutti co-
eoiciuta per vera, che ie due coie fono firaili ad vna terza anco tri di loro fono fimili. Dunque perche^»
l'oggetto , e l'Imagine da noi
conio Hrmente formata, fono fimili alla fpecie vifibik, anco tri di loro fa-
ranno fimili.

Il prefente moio di eifegnarp i Rilieui iatrèeofe principalmente è digerente da quello de'Piant, che fono,
ia diiìanza trà lo ftrumentc;, e l'EffcrapIare primario, (della quale horahabbiamo detto) la diuerfità, dell'-
Indice, eia iìabilici dell'occhio.

E, O, R, sifatcamenteperò, checommodamente il Parallelogrammo fia mobile, comc nella noftra figu»
ra ί I.

Quanto alla Mìfura de'lati del Tarallelogratno il Iato F G, ouerc A R farà minoré dei F E, ouero E A , & le
£gure AERO, & ËFDG Parallélogramme non faranno equilatere (come difli formando lo Arumcnto
de'Piani ) ma oblonghe.

Circa poial fitodc'fìili, quefti per maggior faciliti d'operare fi collocaranno come quando nc'Piani fi
vuol fare la copia maggiorç dell'originale , il Centro in A, la penna in B, e l'Indice circa il mezzo.

Vindice non deue ftar perpendicolare fottol'afiicciuola, òRiga, che lo porta (come per l'operationi
de'Piani, perche non potrebbe icruire al prefente bifogno ) ma piantato nella teiìa d'efla Riga, fichependa
fuori, efia tuttoicoperto. Si farà neceffariaraer.te di metallo piegheuole, come ferro, oricalco , òrame.
La fua forma fari bislonga al modo di filo di ferro : da vn capo ò farà appuntato, od hauerà vn pome-
letto come d'ago, ouero anco farà ichiacciato con vn picciolo forame; dall'altro capo fard fatto à vite per
poterlo piantare nella tefla della Riga E, M, e nel mezzo hauerà qualche larghezza , qual parte feruiri dì
manico, per poterlo girare nel piantarlo. Appare quefto nella Figura li. in S.

Ι1/«050ί/Λ fe/ocej-Zo nello frumento fara'latciîa (come hò detto) M della Riga EM. Ilfuocollo fi piega rà
âbaffo, fiche la fua puntai venga ad eifcr in linea reta conia parteC dello itilo del Centro AG,e eoo la
punta Ρ della Penna a P.

Preparato àqueilo modo il Parallelogrammodobbiamopreparareanchelar^w/^, ò Tmot, fopM di cui
hMiamo à laiiom-e. M^ perche l'Imagme che dee eflcr toccata dall'Indice non è reale, maèfolola fpecie^
intentionale dcil'oggctto nella fupcrficie del iegmcnto del cono vilualei e la copia, che forma la Penna hi
daeflere re»!e , & ti'Ica ; Qumdi ^che il Piano KH Ν Q, fopradi cui lauora , deuecffere parte Reale, e
fifico, ccms
in LOQM, &parte folo Rattonaic,&Matematico comeinK LHO, Reale in quella par-
te, laquais deuc cilei toccata
dalia Penna, Rationale in quella, che dàll'indicc. pigliaremo adunque^

vna

G A

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9

jroa Tauola di legno quadrangolare, rctangoîa ( ^ìella miiura^» duo )bcn.pMijta » eisnza fcabroiîtà alcu-
na IQN Ο, ôiiotto ι capi le inchiodaremoduc Traucrfi QK, iridi modo, che pendino fuori d'efla
Tauola con le parte LK, &0 Hquanto direnaoqui à baffo, nelleeitrcmità de quali inchiodarcmo vn altre
Trauerfo Κ H dell'iSefla groiìezza, e lunghezza delia Tauola , & à quella cquidiflance.

Lagrande:^^adella Tauola così Û faprà: & priiTîieraracntc quanto alla Lunghe'^T^a, pigliato il Parallelo-
grammo già fabbricato allargandolo s'allontani la Penna β dal Centro figo A quel più, che iìa poifibile di
modo , che la linea C Ρ fi faccia longhiiQma, e tallhora quanto farà lo fpacio tri la cima dell'indice, e la
Penna cioè ί F, tanto almeno β fara larga la Tauola L Q, oueroON, eClaÌciatolo ftrumento così allun-
gato) quanta farà la linea C ί compreia trà l'Indice, & il centro, tanto douriporfi lontano lo Trauerfo Η
K(pigliatoii termine nella fua me^za larghezza) dalla coRa della Tauola L©. Quanto Q^N,

quella douera eliere alquano maggiore della lunghezza.

Sopra il Piano della Tauola s'attaccheri con cera, od Altro vnFoglh di carta bianca Bchediahen tirata; c
ncIraezzodelTrauerfoKH , nel punto C/ifM»^^"'»
Modèle entro Mo ddfitAlìtlognaitao^

Ciò fatto fi deueeleggere il luogo doue vogliamo ilare con l'occhio mentre opreremo ί e perciò trouare il
modo di
tener femprr l'occhio fiéile nell'ifieffo punto. 11 che farebbe appoggiandola Nuca, ò la Fronte ad alcun
Trauelegandouiilcapo: Ma effendo quella legatura noiofa molto, meglio lari l'hauere vnrr^^wWefopra
vn'Afta piantata ,
acciò ftia ben ferma , in vna baie di pietra , òdi legno grane, come il legnato nella no-
fira Figura IÌ,perT,qualhauerà il fuopicciol buco in V tanto grande, quanta è la Pupilla dell'occhio.
Coftituitoadunque il Traguardo m maniera, che mai piùs'habbiai muoucrc ne pur vn tantino, mentre.»
l'opera fi perfettiona, applicato l'occhio deliro ( e chiufo l'altro) al foroV, guardareino l'oggetto, cho
rogliamoDifegnare. ^^ ·. /r , ...

tìon percollocarclaTamiaco'lTaralleloirmmoikxaSieo y accio fi poffa lauorare , fi dee fapcre, chc^
mandando l'Oggetto (come di fopra diflij
la fua ipecie vifibile informa di Piramide, labafcdi quella farà
nell'Ifteffo oggetto ,
eia Cima terminar^ nelforo V. Conuiene per tanto tagliare attraucrfo quella Pirami-
de col Piano già preparato fecondo la fua parte Rationale Κ IH Ο, il che fi fard interponendo effo Piano
rationaleKlHO,
il che fi fard interponendo elio Piano rationaletrà'l Traguardo, c l'oggetto di modo,
che l'occhio V lo veda
per Κ L HO, e fi drizzarà perpendicolare all'Horizonte, ouero all'Affe Optico
Cch'è quel Raggio dell'oggetto, ci!e paffa per li Centri della vifìa.edi tutto l'occhio) tanto lontano dalTra»
gh<jrdo, quanto chi hauerd l'occhio in V polla conia mano dcftra pigliata la Penna dei Parallelogrammo
condurla per tuttoil Piano fifico LQ Ο Ν .

Fer ioftencre il Piano col Parallelo afSffo farà molto à proposto vn Treppiede di legno , ò fcala
da tre gambe, come quella , di cui fi feruono i Pittori per appoggiarui ί fuoi quadri quando pingeno.
Tuttauia ogni altro foftegno farà buono, purché ne η lafci vacillare, ò tremirc la machina mentre l'Arte-
fice opera. · . ,

Preparata ogni cofa fin hora , relia foloche l'^rtepce incomincia a Difegnare così. Aplicarà vn occhio,
chiuiol'aJtro, aibucodelTraguardo, e per cflo miraralaFigura di Rilieuo, poi con la dcOra prenderà la
Penna, e l'andara ct nducendo fopra U carta in modo che mouendofi il Parallelo l'indice fi veda^^·
minare fopra i Dintorni. & altre parti del Rilieuo , le quali tutte nel medeiìmo tempo verranno ad elìC^^
anco efpreffe dalla Penna fopra la carta fiche la copia tutta riulcirà iomigliancsiBma all'oggetto.

Ofseruoquìchcn . nèneceiTario, che fi faccia la figura tutta'uvm volta ma fi puòindiucrfe fiate finir-
la, applicando ogni volta l'occhio all'iftefso Traguardo, il quale non deue efïer mai molìodal fuo primiero
luogo fino finità l'opera. ^ η

Ofseruo ancora, che quanto più lontano farà lo ftrumento dal Traguardo, tanto maggiore verrà l'Jma·
gintj .

Di più raccordo qui quello, che anco di fopra diflì trattando de'Piani, cioè che auanti, ches'incominci;

adopcrareèbenefcorrerecoll'Indice tutto l'ambito dell'Originale, per vederle la penna lo può tutto rap-

prelentaresù la carta ; e non potendo fi mutari alquanto il fito, imittanao in ciò i Citaredi, i quali auanti,
dilonarc fanno vna ricerca ta per tutte le corde . efe alcuna non ò giuda, la retirano .

In oltre in ogni operaticne quando fi dtuono formare linee rette, non potendo la mano eiser tan-
to ficura, iard bene notare foloco'puntii termini d'else linee, e poi tirarle con la riga: come douendofl

tormar Cerchi β notarà il centro, & alcuni punti nella circonferenza, e fi tiraranno poi colcompafso-

Conquefla machina S pono fare facilmente Diuerfe operationi dovutoti tenuti: fin hora difficiliiSme. Co-
me farebbe il
fingere in vn muro, ò in »n folto ti piano, cmenon piano , tanto regolare quanto irregolare vuaTre*
jpettiuaditafe, loggie, òaltrafigura. Onero il pingett in diuerfefuperfìeie da noi diuerfamente lontane l'inejfa β,
gura ft che fiondo l'occhio nel tnedcfmo punto la reda in ogniloco eguale .
Si fard quello difegno prima fopra il pia-
no fifico la figura, che vogliamo; poi fe rimouendolaapplicaremoal buco dclTraguardovn filo, che ra-
dendo l'indice s'allonghi fino su la fuperficie del muro, e riandando con la Penna i delineamenti della Co·
i>ia fatta fu'l Piano fifico, notaremo tutti! punti nel muro, doue toccata l'efiremità del filo, li vera Γ·
ìftefsa imagine formata.

Con quella ifielsa machina fi ponno con egual facilità, e preflezza formare quelle figure bulonghe, le quali
fer la fua Jmoderata lunghe-^a hanno perfa le forma, ne pià β conoscono
, ma fé guardando da vn certo punto ds^

Β Âmato,

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if>

flioaro, fi vedono propoftionfitiffimei- Tffltta e tri gli aitrî Fìetfi

Accolti nel iuo Inganno dè gli occhi part. i. cip Querta operatione fi fa facilmente inchinando il Pianò

lanonale. Ma la'diftauza dell'occhio dalla Imagine reaJe nauera i'iifeiia proportionc alia''dKìanea del
Traguardo dalia Iniaginc rationalc, c'hà nel Parali clógraipmo· ''quella tri la penna , cil centro, a ·*
quella tra l'ifidice, el'iftcffo centro.

Aìtri Artific.jpuôfçiioprire Is- fagacità di chi opera , quali à lui Cper conchiuder finalmente «juefla
JÌlruttione ) rimetto.

Ciò adunque é quanto mi par di dire della Prattlca del Parallelogranirao da Difegnare del P. Scheiner sì
iotornoa'Piaiii , cotpq a'Rilicm. Confellp veraoïentechepiiidi quefto raeiiiere, e p;ii prcfto
S'iìppara vedendo, che afcoltantfo, ò leggendo. Troppo lungo farò io flato per au··
tìCiituraj ma come in materia più facile d farfi, che à deicriuerû poteuaìQ
(çflzafofpetto di troppa ofcuritieUer più breue^ La quale fe qoo
hgucflì del tutto potuto fcanfare , credo di non meritai;
biaiimo fcriuendo io in ioggetto per fe noqi
vulgare , &i à Pcrfone ne'termini
^athematiei non rozse»
C^aluoquc 10
raifja

îriûfçîto, l'intento d'vbbirfi^
a'çoiîiandi fecondo Jg
debole^za^

tnia ·

:œt

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M

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D EL SΡ OR Τ EL L Ο

PER METTER ÎN DISEGNO DI PROSPETTIVA
QVALVNQVE OGGETTO,
îï>ediante Tvfo d'vn Iftromento dell'Accolti,
nell'inganno dell Occhio.

Er dieioflrare quanto grande fia il mio defiderio di dichiarare quelle cofc, che alle volte pare I
che apparifcono difficili, tljtnoilraroiu con rmfrafcritta maniera vn'Indrumenco, mediante il
q»4le facilmente ogn'vno puòcon iiciirezza meterein difegnodi Profpeccma qual fi voglia og-
getto che propoito h fnfle, con la più igeuolc^ed ifpeditaiatica , ch'ai creder dell'Autore fin adi
hofamaifiaftatainuentaca. Faciafi dunque di legname vn Telaretco tale quale vien dcfcritto
nella Figura A, B. C. D. fi può confiderare di larghezza vn braccio in circa, e d'altezza poco
più, al di cui lato A B. lia applicata ( à guifa di fuoSportello ) vna piana iupci iicie E F; mobile
iopra li fuoi due cardinetti G A, ed all'altro lato C D fia fatto vn Vncinetco, ò Carrocolina·
mobile da poterli mandare in alto, ed abbaflàre fecondo il bifogno per l'infrafcritto effetto; il
chccoiifeguirafiiiepercntrodidetto'latoHD, incauaremoà coda di rondine vn canaletto CD, fiche faccia iotto
Iquadro per entro del quale iconxre pofla vn regolçtto IM , à cui fia afiiiîodetto Vacinetto , ò Carrocolina I. Fatto-
fiquefto,
conhfchifi in B,&R, due piccioli Chiodettini, òBoletteiquahrimanghino tane© fuori del Legno, che a
quelli potiate
raccomandare vn capo d'vn Filo β I , al quale per quefto effetto ilar attacata dourà vna Maglietta i ed
all'altro capo d'eiìo Filo {U qual partarà fecQ infilata vna perletta N,) dourà itare attacato vn piombo D, come il di-
fegno di mollra ,· imperochequcito farà vnoitrumentovtiliffimoad ogni operatione del Pittore j Mentreche s'egli lo
frapori trà le,
e l'Oggetto, the mtçnde di porre m difegno operando"come fegiie, otterrdfèlicemencc quanto defidera.
E perciò habbiaii prima attaccato con cera vn foglio', òcon bolctte
, vna tela mefticaca alla piana perpendicolar fuper-
iìcic dei {porcello mobile E F, eallontanafi da detto inltrumcnto quanto più gli complifca
, che llaiido poi nella fu-
detta lpntananz"â,ed altezza dell'occhio,che per più certa,e ficura operationc habbiail Pittore vna hatte L V, alta d bene-
placito, il
calcio della quale fia llabihto in vn gualche toppo dilegno, òdipietra, che guifa di Lucerniere ) tenga
dritta la detta baie, e grintìlaràvn'anello piano L, con vn foro, ò traguardo P, grande quanto vna ben picciola
moneta j per il quale ( accoitandoui l'occhio ) rimirerà il Pittore alcun punto, ò termine di t^uell'uggetto, che rapre-
Ìentare intende in detto foglio ( ò fia Figura , ò Fabbrica, ò Pianta di Fortezza , ò di tercno ). e faciafi intanto da ter-
za mano ( s'egli con la propri? non v'ariuaife ) talmente alzare , ed abaflàre il regoletto M, hauendofi il punto mobi-
le 1, finche egli traguardando vegga il Filo judetip Β ί, paflare per il termine da Iwi oiTeruato , c punto preilb da confi- '
derarfi dal propofio Oggetto ^ ed appreilo poi fachfi aaanti, ò indietro la fudetta perletta Ν , altìnche eflà peruenga
9 coprire con il (iio corpo il fudetto punto deirOggettq, e finalmente reiti come per Mira dell'Occhio , che riguardar
indi tiri egli afe, echiudaiHportelIoEF^ finochetocchi la fudetta perletta M i imperoche lui facendo vn punta
cònefìa, òcon matita nel foglio faremo cèrti d'mi douer apparire quella parte, ò punto dell'Oggetto coniìderaco da
' rapreftntarfiSuccéffiuament^; E finailmentç s'opera intorno a gl'aitn punti, eterraini
dellacoia veduta, edall'vno,

' edsliyitropuntotrouato, tirandofik douuce iwee , reUerà difcgnato puntualmente, ed efattamente, quanta da'

noi defiderato fi fia j - , ^ ο t ·

Sumdi pofcia terminato haueijo di tradur quiui il Sportello d'Alberto Durerò, & altn canati dalla Profpettìua
Uçomo Barozzi da VignQla( mio confinante) quando quello che di nuouo riftampa li Paradolii poco prima hà
riftamjjata la Profpettiua del pignòla, e per quefle ragioni accennate fi trai ^'cioi come da quello rimirar fi poifono 5 ben
fi di nebuo ricordo à chi legg^, (juello che da me trattato fi è al foglio 18. del primo libro dell'Alnotationi dei R.P. Mae-
i- ftrp Igeano Danti·, il quale <ion tanta acuratezza commentò il Vignola, per le quali cole hò fatto quaft' tutta la primi
Parte ','laonde paragonandofi tutte quelle cofeinfìeme, tanto meglio appariranno con più chiarezza le mie:ofleruatio-
: ni&c. £<l>npa«kolarcaUa fui Anootatione dponçndo in tal guifa il Danti, chd fi due terzi;

d'Angolo retto capifcono nà'oçchio, perché fanno la diftanza troppo corta , nulladimeno hà determinato, che
prenJerdebbafi l'Angolo del Triangolo, la di cui altezza fia felqmaltera alla bafe ad cfio triangolo, ò veramentefia
fi vedeal togliQ iS. ogniiua propofitionedelineata , per potere metterli in prattica, equefle
fon©éelÌa"prlmaFiguiads detto fògli». Efpreife fono parimente in pianta Geometrica nel fc^Iio.iy.che pofcia tutte
I ■ leiu'dètte i^c fatjche fono f«tc vietare ^^ che in niunaj>ai'te del Qiuadro li vengono le parti degradate, come farebbe
fìi^wrvnaiup^ifkié piana, ^ ed ëiiere minore del perfetto grado , ehon reilaf maggiori. Opcratio-

- eie "che veramente poCPiÌgfldita arppare nella Pittura, come fi vede nella ζ. Figura del Foglio 18. Foieiàche noi con la ba-.

li le del'Cono rettangolo habbunio^ e difcoroodo i isn24 far ricorfo^àU'afinotomia dell'-

ft' eçefcw)» çomme appare neila f^Wi^^ . ^ - - .....

iU.
!

É

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13

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ATTIC A

per trovar lombra.ò sbattimenti NATVRALI

lume del Sole, ò di vna Torcia^ come à quello

d'vna Candelaò Lucerna,
proetione dell'ombre,ό sva origine.

Et definire hmbre»4tur4Haoi non diciamo, che fia vna intiera priuationc del
lume,perchequeilofarebbe adire vn'ofcurità perfetta, doue che «^l'oggetti fi
vedrebbono tanto poco , quanto le loro ombre ;
Ma noi intendiamo vna dimi-
nutionedilumccaufatadairinterpofitione di qualche corpo non rrafparente,
il quale riceuendo il Sole, ò vero il lume, chedourebbcftcnderfi
fopra il pia-
no, nclqualeèiìtuato, gli dà vn'Ombra.ò Sbattimento della
fua forma .-imper-
cioche il lume effendo di natura fua communicatiuo di fe fteflo fi
produce fopri
tutte le cofc , che non li fono nafcofte, efi (tende fopra tutte le piante , &vnitc. Ma fe s'incon-
tra la minima eleuatione, quefto impedimento gli fàfare vn'Ombra, la quale rende foprà que-
llo piano la forma, e figura di quello, che è illuminato.

la dim^tà deltfminariÎivazâinçdmà'Omh^ perche fe il corpo illuminante è più grande
dcll'iHuTOinato, l'Ombra farà più piccola del Corpo , fe faranno eguali, l'Ombre farannaegua-
li al carpo illuminato, Mà ie il lume farà più piccolo deU'oggetto, l'Ombra anderà fempre ere-
iccndo,

Per maggior intelligenza di quefto, faremo le tré figure feguenti le quali feruiranno di fonda-
mento per le regole, che (ì pofiono dare 3 fimlle matteria,

La prima dimoftra, cheilcorpoluminofo AB, eiTendo più grande dell'illuminato C D, illu-
mina più della metà dell'oggetto, e quefto è che g li fà dare vn'Ombra in forma acuta, e che gli
fàformarevna piramide, della quale il Sole è la baie.

Quefta verità fi dimoftra nell'Ecclife della Luna , la quale di rado fi troua tutta coperta dall'-
Ombra della terra, che la fupcra però in grandezza quaranta volte . Per ragionej che il Sole,
che Ç il Corpo luminofo è più grande cento fefanta fei volte ancor più ddla Terra, deila^
quale illuminata più della metà confegaentemente gli fa dare vn'Ombra piramidale. J

La feconda hauendo il Corpo luminofo F.G. eguale in grandenza all'illuminato H. 1, jlluoiini
la metà deiroggetto, e la fua Ombra parallela H L Κ L.

La^terza fa vedere, che il Corpo luminofo , ò vero il lume M, eifendo più piccolo dcM*-
illutninato NO, non è illuminato per la metà, e quefto è che gii fà fare vn'Ombra no, PQ,
laqpalcfialargaamifurai che fi allontana
dali'oggetco, e fà vna l^iramide, della quale il lume
è la punta,

; ^ ·Γ·-. ·ί

'ì ·ί

a

v.iium·:·

PRAT-

-ocr page 18-

Deir vtile ^ che s'hauerà nel tagliare la Piramide

dell Ombra.

Rcdd efferfi fuffieientemente difcorfo nella prima parte in più luoghi dell*-'
vtilc, che
fi acquiftà neli'adoprare ii Velo, nel cui taglio refta pratcicau
la Profpettiua, ienza l'hauercognicione di efla ; laonde femprepiù piccio-
la duìiene per le fopfanominate ragioni.

Quefto difcaiip di già nominato mpito bene farà nota la via a Giouanì
veramente ftudiofi, per ottenere qualche vtilitadé nel tagliare la Piramide
dell'Ooibra ; e di dietro deiroggetto , che s'hauerà la Figura iempre più
grande dell'oggetto
più, ò meno, fecondo che farà lontana dairoggetta-,· prartica tutc'al con-
trario all'altre, folamente intendiamo delle grandezze, mentre s'hà vn medefìtno fine. Nella

prima figura habbiamo la Piramide AB. CD. & E vna parte Ombrofa, e l'altra laminofa ; la lu-

minofaèlaparte A B,C D, c'hà per bafeil Sole, ePaltra metà C E D , &ombroiaè la puntata
E; Nella terza Figura parimente habbiamo vna Piramide oppofta alla prima, cioè vna metà
Juminoia, e l'altra Ombrofa:
la luminofa M. N. O. laparte ombrofa N.O.P. Q. cffendo adun-
que la balla N. O. e volcndofene vna più picciola, tagliar fi dcpc I3 parte M Ν. Ο.
per hmere l.za

meàema conbretniàbifignaHâûpraïeîlVelo ^^oaltrepauiche\ ' -

Volendoicne pure vna più grande della balla Ν Ο, fi taglia Ibmbra per didietro della balla
NO; Si può hauere la medefima figura circolare fopra varie faperficie, come perpendicolare,
ìfìclinate, oblique curue, ediftantel'vna dall'altra, come dirò più auanti, che all'occhio ap>
parirà, come vna
fola fupcrfìcie, e perpendicolare : come fi comprende dalla fettione P. Q.
che è maggiore dell'oggettò Ν Ο illurainato, laTorciaM. ci dà k parte delia Piramide lumi«
nofa M. N.O. chereftarà continuata dall'ombre Ν. Ο. P. Q. che tagliata , appreiTo l'oggetto s
farà più grande dell'òggetto, e tanto più quahto
s'allontanerà il taglio > e per il contrario ta-
gUando la parte luminofa quantunque dà vicino ( l'oggetto feropre più piccolo farà Hora in«
ferire volendo, che lOmbra della balla Ν Ο , tanto più s'allarga, quanto più s'allontana; pro-
curafi adunque d'efler prattichi di queila cognuioat, che molto farà i'vtile, che hauerà quello»
il quale vorrà eiiere diquefta vero amatore,

Plinio dice, che l'origine della Pittura iù pratticatamediantelOmbradelle figure, ò ogget-
ti j adunque il fpatio P. Q. feruir puole di Diametro ad vna Periferia, che fia la baie d'vna Pi-
ramide conica, che con taglioreìto tagliandola, il detto taglio fera circolare , cagliandola ob-
liquamente s'hauerà vn'Elipfe, ò figura ouata; come ci viene dimoftrato nella Linea Meridia-
na fâbricata nella Priuikgiata di Petronio qui in Bologna nel
Soifiitio Ehevnium.

^ Ed anche nel Palazzo maggiore di quefta Città in fondo dVna fcala a lumacha nell'habita-
tione dà baflo deirEminentiffirao Legato, fi vedeua l'apparenza d'vn Tedeico, finiile a
vao
della guardia , j j quale dà vicino era d^lra^ato con deformità ftrauagante nelle fuperficie curuc,
& oblique, e perpendicolari; nondimeno^irocchio in iua diftanza appariua, come fe deli-
neato fode in vna fola fuperficie pMna, e perpendicolare ; opera d'Angelo Michele Collona-,,
al qual Maftromolt'anni fonodirnandai, come delineato l'haueie, e mi rifpoie con vn Tede-
fco della guardia , e vn Filo; poi di nuouo interogato da me ripetettemi, il detto, ag«
giungendo il filo ftabtle indiftanza, tocando a parte per parte il Tedefco, doue il filo termi-
naua nelle varie fuperficie, iuioiTeruausilmcdemo cergìine i il Filo rapprefeota tanti raggi vi-
fuali, ò linne piramidali.

Chi pofto haueife nei medefimo luogo vna Torcia, dou'era il Fila fiabile, il Tedefco
^atohaurebbeil raedemocontorno coni'Ombra, perche tantQ vlcnpratcicatala Pittura caua-

ca

-ocr page 19-

id

taduU'Ombra ; òdi Figure, ô di Lince, quanto fono aJtre inuentionî; îl che Comprendcn^
doli quanto s'è detro, rrou^retc «neno impaccio per hauercvoa figura in fcorcio di lotto in Sù,

in vn ^ofirto ptano , ò curuo , hauendofi vn Modello fatto da buon Ma^firoCilqual Modello fi
pofTacon facilità mancgiare) lufpendendoio jn aria m qucll'atritudine^cbt piace à chi deuç^
operare, ponendoli la lufrie dou'era l'occhio quando fi terminò il ModtJIoi l'Ombra dar» il icor-
cio delia Figpra, cioè il contorno, ò linee efteriori ; le particolari faranno cauate dairimelletta
noûro, come chiaramente fi può comprendere dall'operationi,© Ombra adotta dalU
iedja fatta nella Scena accenata al Foglio * o. parte Prima, Qutfito fefto,
jp per potjcre confirmare con più diligenza il mio parere j
ycdafi
il
Foglio 9. nelle due Figure ptr altro acci-
dente propofie -f mà nulladitmeno
hora confermano il
poftro det-
to.

Andai per vedere Π detto Tedefco.ma trouai con difgufto indicibile che la indifcre·
uzza di
chi noi sò , ha partorito che fia fcanfata vna delle belle opc-
rationi che far fi polla in fuperficie curue, inchinati,
e perpendicolari, opera del Maftro nomi-
nato,che ancor viue,'interrogato da
Bie,le fù fatto a fi-eico,ò pu,
re a fecco, a fecco,
mirifpofe,ie
foae

flato a frefco, con licenza di chi fi deue, Io
volcuo lauare, e (coprire qual-
che fua delinea-
tione,

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c

-ocr page 21-

ρ R A τ τ I C A VI.

Della differenza deirOmbre, ò Sbattimenti.

A qnelìoj che habbiamo detto nel preceJente foglio, fi conclude, che vn tnedciìmo Oggetto pBoI
dare diuçrfe forme d'Ombre, ò Sbattimenti,bencbe fu illurainato da vna inedefima parte, la rag·»
gionc
è, che il bo|e le dà in vn modo, la Tercia in yn'altro, Sì il giorno non la forma, fe non ia
confufo.

// So/e ci dà l'Omhrciy ò Sbattimento eguale alfogmtOy çioç per parallele come dimoflra la prima
figura , No! infcgnareiTìo ne}la feguente carta k maniera come (i deue pratticare, e dare à ciafcuno
oggetto il ! batt'imentp naturale,che gli darebbe il SoIe.Tutti i Pitton,Intagliatori,& aitn lo deuo-
no o0bruare,fe a loro piaççj & oileriSare quelle regole^quando vogliono fare vna cofa propria, len-
za adoprare la regolij delia Candela, ò delLi Torcia,per cjuefta del Sole,come hanno fatto alcuni.

VQwbr^i^ò sbattimento della Torcia non fi fa per paraklle^mi per raggi i quah efcoao da vn medefimo centro, e quelle
! fâ dfte il Sbattimento non è mai eguak col corpo, ma più largo,e 5'agrandifle più fempre, quanto più s'allontana , e que-
llo fi vede nella (econda figura, doue il Sbattimento è pui largo che nella prima,benche gli Cubi de l'vna, e dell'altra fiano
d*vBa larghezza', & altezza eguale . Ecco perche s'uigannarcbbono fciocamcnte quelli,che darebono il Sbattimento del-
la Torcia, cpmcqwelip del SQle.equçlb de} Sole, c©mc quella della Candela , poiché vie vna differenza potabile,

Vièyna terT:^ forte di Sbattimento qiialenon è del Sole, ne della Torcia , mà (olamente caulacq da vn bel giorno,

■ il gyale non hauçndofbria ballante per formare la tìgura, no altro, che yn'Onibra confuiìi vicina all'Oggetto,
: cotTie fi vede nella terza figura , Hor quçfta non ha regola , e perciò ogn'yno |a fa di pratçiça a rtipdo fi'o > benché li trg-·
; IManp molti Pittori ìoiitani da quelle conofcenze, è le fanno come vengono. ,

Tutte qucfie Ómbre, ò Sbattirnenti, tanto del Sole , quanto della Torcia, e del giorno, hanno da çffère più fcure,
• cìic le parti deÌFoggetto, perche non fono illymin.'ite ; come A noq é tanto fcuro , .quanto Β, la ragione è che A rice-.

■ ve la riflcfiione del lume che e intorno à ie , è B, non hà nflcllione che A, che nel oicuro Si deue ancora ofllruare, che
la parte del Sbaftimenco più lontana dell'oggetto , e più fcura delia parte che è più vicina, come G, è più fcuro di H, la
Caufiièj'Çhe A non puòcommunicare qufHa poca refleiiionc , cIk nceue fino à G. come fààH. non fcordandofi però di
'fare, come dicono 1 Pittorijdi vnire, psfumare gli eilretni, con la çhurçzza del piano , a fegno, che fi diilingua l'Ombra |
«dallaPenombra,e daHa chiarezza del piano,

f Κ A τ Ύ l C A VIL

Origine: della Pittura,

' Q

Ommune è il parere de più {cientinci, çhç U Pittura deriua dall' Ombra per il tcftimonio di Plinio j tanto
d'Anirnali, quanto di corpi humani, canata dall'Ombra prodotta tanto dalla Lume, ò Tprcià cjuanta
proJotta-dal Soie., ò Luna ,· da quel primo contorno çitçriore vi s'aggiungono le parte occulte, che à poco,
i poco fi lono poi impoflcfiati con l'ajldUJtà , atcìoche oggi giorrio pochi fono che habbìano intelligenza di
tal operatione dell'Ombra, e meno viene Itimata per la franchigia , che fi troua nel difegno ,.come dell'ef-
preflione dçl difegno, quanto del Colorito, come né fanno fede l'opre fatte à noilri giorni j mentre queftQ
^ccrcicç di pregalo guereg^iando con la natura, la quale pare, che ceda all'arte .

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t.

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τ τ î C A VIIÎ,

Per trouare h forma delF Ombre
della Lume.

• Offerua al principio della prima p^rxc, che è la definitione della Prorpetciiia, di dare fopravBl
piano perpendicolare coll'orizonre la rapprcfentatione de gl'Oggetti, che fono fopra la terra, ò
fopra vn piano onzónEale, & è tutto il contrario dellOmbra, perche hora fi iuppone va corpo eie,
uatoioprail piano, il quale ciTendo illuminato fi diftcnJe la dia Ombralo Sbattimento fopra il
medefimo piano, comefivede, cheilCw/?oA, dà fopra il piano/-OiWÎifaB.

Per trouare li Sbattimenti due cofe fi deuono fupporrCiii Lume,&vn Coi po;il Lume benche hab·
bla qualche contrarietà, è quello nulladimeno , che glidàTeflere , &il Corpo, oueioOggetto

rrl t A^ ì-3 ίίΛΓΓηίΙ ^ finn 1-1· w/i» ΛλΤι-//'ΐ-ΐ-νΐΛ rìpìP f^'/i/iU-jt λ Γγι)'ίωλ ο ίλΙ· ο - ^ /. „ τ

Per bene intendere <

^na feruirfi di due punti j vnodel piede dellume, il quale fi piglierafempre lu'l piano, eue elìcuatolOggetto, &■ all'-
altro della Torcia , ò Corpo luminofo , poiché la regola è generale , tanto al Sole, quanto alla Torcia, con queft»
iola differenza, che lOmbra del Sole fi dà parallela, e quelle della Torcia per raggiaci medefirao centro. Noi in··
cominciarcmo da quella della Torcia , perche ella feruirà per far meglio comprendere quella deiSolcj cheiegue .

Noi diciamo dwique per eflempio, che ie fi vuole haucr lOmbradel Cubo A. come lì vede B, che biiogna dal punto
Oi piede del luma tirare dèlie hneepertutti gli angoli della piantfi, ò bafe del li Oggetti, come fi vede nella pianta del
Cubo OD, OE, OF, OG, bifogna doppo tirare altre linee dal punto del lume della Torcia , per tutti gli mede··
iìmi.angoli, ekuati, e continuare quelle linee fino a tanto, che vengono à tagliare l'altre linee tirate dal pùnto O,
.pereircmpiohauendsdal punto Ο, tirata la linea che paflâ per Tangoio della pianta D, ie fi tira dal punto G, vna
linea paflata per lo medefimo angolo eleuato, quella qui tagliarà Taltra a punto H, c quello punto H, farà il
termine dell'Ombre di quell^ingolo ; fc da quel punto C , fi farà il medefimo per tutti gi'angoh eleuati li tagliaranno
dalla pianta a punti H , Τ , Κ, G, i quali punti fi congiungaanno c®n lineerete , eli hàuerà U termine dellOm·
bra, òSbattimemodelCaba, comcfivedenellaprinuiigiira.

ρ

rr^

Deirombre pigliate dal Sole,

Ailro, che la diminucionc delle lor Ombre è incomprenfibile a gl'occhi noilri, t quah le riconolco-.
no tutte eguale, cioè ch'elle non fono ae più larghe , ne più ilrette delli Corpi, cheli danno la
forma j per quella raggione fi danno tutti li Sbattimenti cauiati dal Sole per parallele, come fi vede
r.c^lla prefente figura.

Da tutto quello difcorfo, che per hauer l'Ombra da qualunque Corpo, che efio fia eiTendo efpofto a! Sole, biiogna
tirare vna hnea da quell
'Auro, che venga perpendicolarmente al luogo doue fi voràpighare il piede del lume, e da
quel luogo tirare vna linea occulta per vno'degli angoli delia pianta dell'Oggetto , & ya'altra dal Sole , per il medefimo
angolo eleuato , ò la fcttione di quelle due linee dimollra, fino doue l'Ombra deue ariuare con tutte l'altre hnee , G.
tiraranno paralle-le con quelle .

Per efempio > ψ^^ pigliare l'Ombra del Cubo A figura feconda il Sole eiTcndo à Β bifogna fotto il Sole C, che è come il

L Sole èquel bel Corpoluminoio , efìendo più grande di tutto il Globo della Terra, come haÌ>-
biamo detto quiauanti, dourebbe dare tutte le ine Ombre in punto , poiché ne illumina fem-
ìrepitì della Metà . In confcguenza di quella dimollratione, bifognarebbe conckidcre, cha

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Deir Atceftatione fatta alia PiOpofîciOne del Sig.
Pietro Vecchia della Sfera deformata

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dttiua.

Oiicndoy o miei Signori, fuporre nella preferite Opera, quali ftate fianodelle-»
mie propqiìuoniifondamenti, il tutto appertamente manifefto faraui;men-i
tre procurai con fomraa diligenza nella prima parte per vietare le parti fcor-
ciabili , che dcuònoeflere minori del iuo perfetto grado ('che non venghino
maggiori , come i'cfrempitìdella prefeftte FigUfà in "più luòghi vedere,fi puo-
lej alcune iuG'qtdano, per la poca diftauza come pure dimoiìra la prcfentc
figura, ò Balla i per eiìere /otto al punto della diftanza, non v'è dubbio che
volendofi fare Balle in Proipettiua {eruendofi d'vn Cubo iempre vera deformata più, ò meno,
fecondo che faranno lontani dal putito del conc'orio; poiciache qualunque Quadretti in.vnpa-
uimento in profpettiua , fono piij, ò meno deformati, bencheproffinii al punto del concorfo;
nondimeno compatibiii diuenghino fino alla bafe del Cono rettangolo, come manifefta l'eiTem-
piodel foglio 18. figura feconda nella quale figura barbiamo molte offeruationi per gl'intelligen-
ti nelle piante geometriche l>Gtil, dalle fue diuiiìòni fi fpica^ìo raggi concorrenti nel punto
L, ficonoicono le loro jiifféfpnze dalla iectione , otagliodJIa portione d'arco G N; &c..

Stampati che furono li due Libri Fióri, e Fmni, il Vagliarini Libraio Venero mi diede la-·
feguente Figura , che prefa da me » econlìderata, conobbi, che ildflei didietroproueniua per
cil.re iottó al punto detla di-ìàiza , e deliineata con pocha diftanza j onde mi fiì conceiTo Γ-
affirmare»
quantoì'^uttorepropofto hau\ûï; Fuf'paririîenre ancora configliato à rifpondere
all'illuftris &
Hccellt ntifs. Signor Gio.-BarriRaNani Nobile Veneto, che difpenfar ie fece, c
mandargli
vno dt mici ' tbri Fiori, e Frurti.

Quelta iua ρ opofitionefcomc vi diifi di fopra )dcl Sig. Pietro Vecchia Pittore fondatiiïimo
delle linee, perla teftimoniahza della fua Figura da pochi conofciuta ; affermo chela Ìopradet-
tanon và difgiunta dalPalrre mie arteftatcnel ί ogho 8. chepofcia il Mio Libro della prima-
parte, dico eiTer fatto per poter ithifarefimiiidcfora,ità.

ΚίΓροίΙα apportatami dall1lluilnrs.& Eccellentifs. Sig.

Gio: Battifta Nani.

Molt' lliuHre Signûr mio Si-gmr O/ltruandijJtmo,

LJ duplicati fauorì che nceuo dalla fua Gefiiile^a, l'vno della βαηΓροβα^ àfauore del Diagra-
made Sphaerie deformatione in p£ ripL<aiu.i del Signor rietroVecehta ; l'altro delti due Lthri
Fiori , e Frutti, prtcicft delle fue Ρ irtH : li ceno/co per cofa particolare ael fuo fortefi^imo affitto^
onde non fervono che à grandemente oUigarmt
; gii fie rendo delCvno, e deU^ altri irjfimte le gra.
tie, e pregandola fomintlìraìrnt qualuna^ue tcsajione à/tto /nmiioi ηβ9
Di V^S.MolCllhiprs

Veneda li j. Mârzo 1^72.

Affettitnatì^tmt per fertitrU
(jio: Biittifìa Nani.

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H

ί-TFù d'alcuni la fopradctta'rifpoftit con molta lisetauìglia corifiderata, reftando coaiuiì
come vn Huomo minimo frà i ramimi di qufita profeiiipne, haucfle hauuro talento di.
potere
riipondere a fimil propoftaj che tofto beafi prego à volere riceuere H mio tiebòi
talento queiU, che (ìupiti fi fono , ed à perdonarmi; dimpftrandogli per iemprc vna vi-
ua Fede di feruirli , è non ^ià mai di volere biarjmarli.

Ritornando di nOouo alla noftra Sfera. Tré /ono"Ie Prattiche principali di Profpettiuaì
Prima, fono quelle che per l'ordinario fi fanno glie fuperficie perpendicolari alla Terra. Se-
condo, fono quelle di iotto in sù . Terzo, fono quelle iaite in vane iupetficie con varietà di
tagli obliqui,' ed hanno per obligo d'eiier'ammirate con l'occhio alla punta delia Piramide.
Nelle due primCbabbiamo iiberfà di mirarle da più punt» ienza tal obligo^ Grandiifima è
ftata la premura da me vfata nella prima parte , per vietare li punti, chç deuono degradare
ad eiTere mipori dei fuo perfetto ; il che auuienc, per vna delle due ragioni, per ladiftan-
za corta, ò per l'obliquità del .taglio , Veduto che hebbi nella predente Figura la balla eflere
fotto il punto della diftanza ; non v
dubbio, che façendofi vnCubo, come quello (otto il
punto della diftanza, fimile dpe venire à quello j fe poi fi faceiTe più lontano verebbe più
ìungo ogni volta, che dentro vn Cubo fi conftituiica, come fi vede nella indetta Figura,
tal regolaoiTeruafi nell'operationi, ^he fi mirano di Fianco , che godendole in faccia riefco-
no dtformate; quiwi per vedere la
iua perfcttione conuiene tener l'occhio alla punta della
X^iramide »

Le Balle da farfi in faccia, e di fotto in sù, habbiamo libertade di farle con il compaiTo , e
non inconuenicnti fi moftrano per la libertà conceffa del poterfidiicoftare dalla punta della Pira-
mide, àchi foggiacer vuole
à rigorofi precetti, la prefente ci fa vedere in che cadino ancor
quelli,
che fanno delle Colonne, nel girare U Baie, e Capitello con rigorofi precetti. Dame
liprattichanoa farletant'alteda vnaparte, quantodall'altra, piegandofi più tofto dalla parte
delconçorfo, che dall'altra , poiciache mirando noi Colonne tonde , ò Balle folide ftiafi
ìhj
qualiiuoglia veduta , abbenche lontana dal punto dell'occhio , fempre appariranno tonde, co-
pie vna Balla, folida , ò baila, òalca, òadcftra, òàfioiftrai la ragione è che li raggi viiuali
abbracciano detta Balla in forrna conica ,
il di cui dian'eirodella Balla c ad angolo retto coìx-^
lAfledel Cono; e
parimentf per qutfta ragione l'occhio vede la Balia tonda, dimorando
in
qualunque porto, e iempre appariranno Colonne ronde,

Laonde vn pauimento dj quadretti degradati tutti foggiaciono ali'imperfetione, ma perche
grati fi moftrano all'occhio
fono aggraditi; Ne tralakiaie iì deuono , quando fi fanno perabel-
limentod'vnpauimento, (olamente cetçare fi conuiene di sfugire quelli, che eicono fuori
della baie di| Cono dtll'Angolo retto, e per quella ragione habbiamo augnato la regola
della baie dei Cono in più luoghi, in particolare al Fogliò i8 . che in quefla guifa operando
ichiuerannofi fimtlidiiordini.

Le Balle tonde poffiamo liberamente farle con il CompaiTo , e tralafciare gli rigoro-
fi precetti ,· ed hauendo già detto, che coli'Ombra s'hauerà dell'vtjle
in moke opera-
lioni,' Con rOitibra pure d'vna Balla , mi fono laiciato intendere à moki , con iomma.,
f^cilitade , dandogli vn' eiiempio (landò al Tauolino i fopra del quale vi fia vna Can-
acceia,
eia parete fia bianca, che ie foiTe apparata , pigliafi vn grandiiluTio loglio
di carta, accomodandolo all'app-arato benediftefo, pfgliafi dico poi vna
Baila, ioipcnden-
dola in aria
con vn filo, e tenendola frà la lume, e la muraglia, ne più alra , ne più baf-
fa,
ne a deftra, ne à finiftra, ci darai' Ombra circolare nella muraglia ; mouendofi la-
iopradetta Balla, ò à defira , ò à finiftra, fenza mouimento della lume, l'Oaibra noa^
farà
più tonda» mà ouata, e tanto maggiormente, quanto più s'.ailontancrà in tal manie-
ra, che apparirà yn'ΕΙφίε^νό Figura ouata. La ragione nafce, che la
muraglia raglia»^
l'Ombra con taglio obliquo, e non retto, come prima , ed apparirà tonda ; Ed in con-
firmatione di quefia verità, pi
^hafi medemamente della Carta, ne mouendola Balìa, ne
la lume , popgafi detta Carta, dietro alla Balla tagliandofi l'Ombra con taglio retto
come prima c'apparirà tonda,· leuandofi poi quella Carta l'Ombra farà nella muraglia
di figurii ouata, Qucfta.operatione corrifponde ad vaa , che fatta fia di Linee , di mod

I

a-.

modo

che

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M

«he iî Signer Pietro Vecchia non s'è ifìganaatof, e hoh può ingannarli operando con It "
ìigorofc regole di ProÌpettiua , ed oiTeruàtioni d'eiTe . Sò
beni (fimo , che ne meno I«ì
iarà per voier contradirmi alla liberta, che vi narro , cioè di far le balle ten-
ds
col compaflo in vna delle due opération! perpendicolari , ò di
ioUo in
sù, perche di già s'è feruito del compaflo, per fa-
re ii circoli nella fua balla bislonga , i quali
circoli danno forza alla liber-
tà da
me pro-
poOaui.

Chi con diligenti procurerà di poifedere TOttica, e 1« p^ ^

ramide degl'Oggetti con l'Occhio , ed il fuo ta-
glio, ò dauanti all'Oggetto, ò di dietro,
Çli verrà pràtticata con ficureifc-
sa , e
fommo con^'
lento, l'opera-
tione,

che fi caua dall'Ottica,
Diottrica ,
c
Cathotri-
ca»

CI

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Ç

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•X.
i.

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X

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α:

ο

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LETTE

Al Studiofo Lettore da Figure.

A

in alcuno unto perfetta, che non vi manchi ailai, per eiicre afatto perfetta. Non-,
oftantc cjueilo , defidero fabricarui vna bnuc Scala, con la quale di Gradi, m Gradi ap-
prendere poifiate alcuni termini fondamencaÌ! di Profpcjttiua , ches aipetcano aiic figu-
re, per poter colocarle a fuoluogo, eichiffare alcuni abbufi, che occorrono uello
Scuole I mentre quella medemafatieha, per altre fue qualita rara, mai non perde U luo bello, per l'im-
perfcttione di Profpettiua . Sò bene ancor io, che molti Autcori vedere Ûpoiîono, i quali fcritto , hanno
ìafciato ottimi docuoienti, ma con poco frutto per li Pittori da Figure j il che poÌCia prcuenga dalla loa-
ghesza de difcorfijouero dalla debolezza loro, e dapocagine j loalprefente credo d'hauer appcrto la ftrada
nella prima parte nel proporre l'operatione del Veloadornata di tanti chiari, ed vtili qiiefiii, che pure â
baftanzc'^ fono per la loro capacitai mentre quelle operationi non pretendo che da me fiaoo inuciitatii. ;
luabenfi le giudico buone per il commune coitumede grhuomìni leiieratij i quali mi dannolu<'go per forma-
re quefta Dottrina ("abbcnche non fìa conforme al di loro giudicio) intitolata la Sferza de Vlomi, nemicij
dchi nelle Virtù s'affaticha Î efponendogh in modo facile le più particolari ed efleotial! d fficultaii, ChO
fuccedere poffooo, acc'òche reOino confufi ,ò veramente diicepoli dell'Ignoranza loro M«clira,

Bene da me apportare lì potri.iino «anj cffcmpij di molti huomini veri maeiin riuicici dalie longhe cfpe-
rienze ( che per breqitacle da me tralaiciati verranno, per non arrecar tedio a chi leggf ) che a! prêt nts ope-
rano , ed hanno operato in molti luoghi, con indicibU contento di chi li mira , quelli jcheionons iciDpij,
«he al noftro beneplacito fi polìono godere, opere fattela veri maeftri, che ancor viuano ,con (cmmo con-
tento, efelicìtade di chi defidera d'imparare, pochi giorni fono da me vedutt (cofe veramente aioito de-
gne di lode) fatte perii Domo di Siena , doue vi fi difcuopre vn inueroftudio, e franchigia da vero Maeftro»
e parimente al pubUco furono efpofti due Pacfi a oglio , con figure, fatti çon iommo giudiCio, il giorno
del Voto della Citti.

Saria buon çonfeglio à G cuani, che s'appigliano all'Arte del Difegno, il non ponerfi all'iinprefa fe non_.
ianno vna certlnclinatione naturale, dalla quale prouiene quel Talento fi raro, con il quale s'acqu fta il
«obil grido della Fama, ouero di perfetta Ecceiknza ; e di queft'arte , come ancora d'altre fimil) dir fi può·
le quel dettodi Cicerone,
Toet^ najcmtur, c però chi non porta feco i femi di quefto Talento, non proic-
guird giamai lode veruna.

Molti graui Auttori communementeaff-rmano ,che bifogna faperedi Profpettiua . loperciò pretendo dì
fcparare alcuni termini d'tila, cioè le maiCime, ρ termini pm effentiali, per non operare alla
cicca; Sa
ben ancor
io, che non fi può dire, ò fare çoia che non fia iiata detta, ò fatta,

GRADO PRIMO.

ο

Vindi fi procuri di pofsedere, çhecofaçi rapprefeqta il Quadro, òTela imprìmita.· dico con Lion_,
Bàttifìa Alberti, che habbiamo da tenere quella iuperficie , che fj copre col pendio vna Fincftra
aperta, ο
Porta cioè fcnz'iropedimenìodc Vetri:Carta,Legno &c.Con colori imittamoc òche ve<iiamoden-
tro detto contorno 5 e perdi dietro à detta Fmeiira , ò Porta , come fi dimoiha h Figura del d-Fogho indi
nafceilcQÌlumedi ponete 1« Cornici alli Quadri, che à vna certa manieraci rappreicnta la iuJctta Fineftra ;
e quelli, che non hanno la Cornice $ alcuni (come fi vede coramunemente ) fanno ponere a torno al Quadro
certe picciolc Righe di legno bianco, che a quello ìDodo reità confirmaìo quanio li è detto nuliadimciìoroi
riporto a quanto
detto ai J^oglio io. e zi. 6cc.

-ocr page 30-

grado se

QVanîo Ììiìcue 0ar îoptiino 4alla Fineiîrâ, ò Quadro per ^elioçarç, cigche nella idea? ò mài
cìòchenatur$lroeo?efifcde , tiiolçi Aueori dicono , che fi deue (ìar lontano dal iudetto vpa volta #
c mezza, quant'è largo il Quadrp. Aggipngopcrochcgej la WOre4i|l4n?a, fi vedpnogi'eiìempij^l^Qi»
giio id.^e.çd^îiparîicoIarea[QiîçOto S·

GRADO TERZO

DEU'akezzà dell^occhio î terminato che s'è la Diflanza del Quadro airOcchio bifogna determinare Ìa
fua altezza ; che varie poffono effere, come piii appreflo diremo j ma per lafciarmi intendere, iiamo
auertiEi, cke nelle Pitture inr.mobili, che 0 fanno nelleamraglie,ò di Sale, òdi Loggie&c. L'altezza dell*
occhio ordinariamente dcuefi çonftituire conforKie l'altezza d'vna giufta ftatura &c. Quanto a Quadri ara-
bili , e portabili non fi puóie aiTcgnar'vna Regola cosi ftretca ; in riguardo alla varietà dell'Altezza, nella
quale eiû Quadri pofTono efler poftiì ma con tutto ciò fe fi preuedciie il luogo, nei quale fi deuono tneìtere,
rifpetcoatil luogo farebbe vtile, anzincçcffariohauerelamedefînriaoiTciruationc? e'habbisnio4cttodegr«·
imnaobilijiltuttoii vedealFoglio ii.ô£c.rnegHoalfôgiio 5d.

GRADO QVARTO

CHecofaCaOrizonte, che refta regolatodail'altezaa dell'occhio, c per quefts ragione fono vario
l'altezze, che li vengono date. Per bene intendere che cofa fia Orizonte ne Quadri l'habbiamo breuc-»
liKute dichiarata al Foglio i|.&alFogliip la.Queficofefìoj habbiarao il parerediXiciano, Paolo Verone-
Ìe, tA^aoló Rubenfe ; i quali hanno poilo nclli Qaadri fuperiot-i all'occhio rOrizoote aflai più baffo d'vna^
giua^icatura i coriieci dimoftra l'ciiempio da noi dato nella Figura %. Foglio $6, che è conforme li Quaiiti

' ~ if» tfnlff» iì·» i-ni-t ^J^rn1 l·! rinnprp lOfi Λ 1 ii-k no» .1» 1 ^t-. ^^ Ì-. U „ f*

Q νίΝΎΟ

G R A

dicolari, conae l'eiìerapìodella Figura 2.· del Foglio i j.la prima Figura del Foglio 16. e mcgl o al .Fogli
io.auertite chcl'Aiìe A, Bseperpcndicolaj
;c alla LineaOrizontale C,Cì A è il punto delia veduta,· la Fi-
giira prima del Foglio ii5. ala naedefimaî fi trouano malti, che non concedono, che vna linea efifcr polla
perpendicolare ad'vh'altra, quando
nop venga eretta eoo 11 perpendicolo, cvcrdeals noD^imenapereon^
correre
non le Scuole , fa di me(tieri l'intendere perpendicolare qualunque linea, che facia Angoli retti con
vn'aitta.
C, C^ β linea orizontal?, e parimente la linei A, β, è orizQntale, e perpendicolare alla C,G, &c,
i'altwza del
punto bell'occhio è (quella, çhc détermina la linea orizontalç, cornei! vedeal Fqglio

G H A D ο s E s

nr^

p.......--.........................................................

lontano dal plinto della veduta ^ come apper£amen£ee'infegnal'cè>ii3|>5p della F gura e, Foglio

âà
deuc^

(Vnto della diftanzjj è quant'habbiamo determinatò di fiar fontani dal Quadro quel medsmo punto ci
il punto della veduta ;
è l'altezza della linea orisonìale, equanto il punto della diftanza eiser dei

La line^ C, A C, e l'orisonte. A punto dell'occhio j la Unea A, B, è peTpendicolare alla linea C, C, îî qua.
li feruono
per punti della Diiianza î fono però tanto lontani da A , quanto è I-ontano l'occhio B ,dal punìo
principale
A,· terminato quanto iìar fi voglia lontano dal Quadro, alto tanto colocar fi deuono li punii delia
difìanga : al Euglio 17. habbiamo alcune difìanzc in pianta reale, e di piìi snnotomizate al FoglioiS. nei
qaaJe vengono coiìfideratcpiìj, c più progofitioai, adoite aella FroÌpcitiua del Vignola^dal R- P. M. Igoa-
lioPaoti.

C

-ocr page 31-

GR A DO SETTIMO.

C'HLeeofafiaPiraiìitdévifiw, c ίμο taglio s^impofseffàti che fiamo di quanto s'è detto, èneceffark) faS
^^ pere t che
volendo noi dipingere nel Quadro, ò luce della Fineftra, ò qualunque Figure da noi prò»
p^c, da dipingere nel Quadro > che
éano per da dietro del Quadro, più, ò meno lontane , e fargli in_.
quella roedema inae>era »
cheioieftefle fîtropano, che chiainuiPo gl'Oggetcì li veduni» per raggi vifiui
in fornpia di Piramide, Ja d» cui punta termina neirOcchio, e la baie è nell'Oggetto Oeflo; poco importa
il cercare in queftoJuogo, ie dàllOggettp fianomandate le fpcoe delle coieaiJ'Occhioàguila di Piramide»
ionae infogna Ariftotilef oyero fe JOcchio ip0i|iiça li raggi dell'Oggetto sell'incila forma y come vogliono
ipUtonici,

Adunque quefli Raggi viCuì fono linee imagiparie, come habbianjo ncH'effcmpìo del Foglio j>. Queflto ti
β quanto più ίοηο lontani dall'occhio, tanto fono tri di Jorodiftanti, cquantopiù s'auicinano ali cchio,
tanto piò fi riftringono» finche nell'occhio rtefso à formar vengono la punta della Piramide &c li Quadro, in
cui 6 dipinge rapprcientà il taglio di quefta Piramide, comedimofira il Velo, che habbiamoefpreiio al Fo-
glio diòiche primieranîenreçidiraoftra la «rada la Figura del Foglio 7,E,F.GiH,chcci rappreienta la Corni-
ce del Quadro, ò Regoli, e la fuperficie piana A C β D, è la Baie della Piramide, e la punta clic termi-
iia neiroccbipOparimenìenel Quadro EFGH» habbiamoil taglio della Piramide in 1 KLM, nel me-
demoQuadro, c qucflo fufficiente fia circa quefta Figura\ mentre da nei fola'mente fi tratti de tagli
nettamente faìii, vediamola prima Figura del foglio io. e nelle Figure del Foglio ii.e nel Foglio ip.noa
iolo habbiamo il taglio della Piramide come e0a termina &c. Ma chi vuole impoffeffarfi, confotrima facili,
tade, veda le due Figure delli Fogli ^o. e ai. è parimente quella del Foglio
6. che oprando s'operano in due
cioè la Teorica, e Prattica, che poicia inSeme vniticperiamo ad occhi aperti,, e non di Prattica cicca, &c.
{fèdi il foglio nel fine del difcorfo di Lion Battifta Alberti al Quefito &c,

ORA PO OTTAVO

Alcuffì Auuertìmenti φ

COn diligenza procurate d'^eVe pofsefsorf iliquanto v'hò detto, ed anche d'olseruapc feriaraentei pre-
cetti infcgnateuiairhoya, quando inuencar^v^?gliate, òiftone, ò Figure, chsadefserccèniurate
foggiaciono ; perche non tutte le compoiitionj deuono foggìacere à sì rigoro A precetti, che troppo freno la-
jrebbe da mano velociifiroa al Oiiegno, la quale in brcuiflimo tempo più , ρ più numeri d'Iftorie da quelio
s'efprimono, e grate fi rendono all'occhio ben purgato, perlavaricìa delle Figure icorcialt nel Duegno,
Quanto del colorito alcune volte volendofi poi tradarre li piccioli Difcgni in grande, ofseruino per fua fi·
curezza (\ Studiofi )di ritrare il natu' ale ; ed aecomodandclo à vn luogo folito f ch'eili habbiano à porta pre-
parato, per hauere vn bel Lume^ quimadoprano vn buon giudicio, ^ non difcoftarfi da quello, ch'è fla-
to narrato di fopra, in particolare delladiftanza, vireftanoqualche volcacerteattitudmi , chefid fcofta-
fìio daldoucre^ ma ν η poco più, ό poco meno, pare che rendono vn non s6 che di gratta, quando fi vedo-
jio dalla Difianza douuta.

grado NONO

, /

/

rnmere m Proj}emua le Figure fer vìa di quadretti

degradati.

Slateauuertitì nel far Iftonefopra paulmçnti, ed in particolare, qua«do fi vogliono pieni di Quadretti,
('per apportarcdiletto all'occhio} òadorry ti con fafcia , ò fcmplice , come chiaramente dhpoftra Γ-
efempiodella Figura del Foglio ji.nel far li iudetti Quadretti ; inoperoche deuono efscre regolati dalla
niidcraa difianza ftabilitafi di fopra, benché eica fuori del Quadro, quindi alle volte, per non foggiacere â
quella per alcuni impedimenti di poco fito, habbiamo due cisenapij nella F gura %■ e dej,Foglio 57. fatto
che.fiano quelli Quadretti,· le lue diyiûoni nella parte dà bafso del Quadro, far ti
pofsond'{Ίε cosi piace ) di
larghezza quanto faria l'altezza.d'vnatefta delle prime Figure d'auanti, che in tal modo haucrete la regola
perfarl'altre , chemaicfscrpofsonoinqualfiuogliafitodelpauiiHcnto, e fe la prima foise d"8, òp.teftc.»
d'altezza, pigliaû altro tanto di larghezza nei Quadretti per l'altezza della F gura fermar fi deue co'
piedi rifleitstc à quello che hòofssruato da quìlli, chepreualû fi fono di quefta regola ? cioè
τη piede cho

occupa

>

-ocr page 32-

£4 ^

òtcupa la larghezza «l'vn trauerfante Quadretto,e i'akro in faccia cîîOçcupa Juc, ο tré de fuJeai Quadretti,
xalctic la Figura tydiiegnataconpoço gmdiçîo, e non^allacTiilansa douuEa , P"iancQ de«e efscrabborrita.
Se pot operar volete faftidio de Quadretti ofseruate le regole del foglio come la prima Figura del
Foglio 57-

Volendlodelle Porte, òpineiìre in vqa ^nta ftanza , δ hà l'eiTempioal Foglio*^, ç perche occorrer fuolc
alle Tolte far opere circolari in atto fcorcule, çonac Pozzi, Ruote &c. fi dirnoitra Ja regola al Foglio jy.
jFìgura 5 ìaarajegiioalFoelio30,Figura i. ^c·

DouendofarFigurç in Villa m vna pianura, come Caualii, Anìtnali, cfinjili, s'hà l'efseraplo della Fi·
gara I. Foglio $j· Accadendo poi farFtgura in qualunque luogo eminente,e voleadoche appanfcano vguali
alle più baie, vedali l'affeoapip della F gura jf- Foglio 5?· "cl quale fi contengono alcuni ojoììuì per
iapcre*
quanto aggrandire fi debba vna figura m Ipntanaiìza, che il tuçtp çorifponde guanto ù hi dall'vtìlc dailOtti'·
bre gii dette.

Ritornando alla diflanza, alla quale v'obligate d'oCseruarc ; dico che grandiCGmo abbuio è poi quel ceni·
re (otto all'occhio gl'oggetti, conpoca diilanza, ritraendo^li tali, e quali fi
vedono ; dimenticandofi della
prppoftadifianza. Hòofseruato incerte Scuole alcuni far Figure mezzane &c. cauandole dal naturale, te-
nendole vicine farle con fpaiina
efquifuczza, quando leuato hauranno il Quadro dal tripiede, e fermato che
jfia in terra, apoggiato alla muraglia, ritraendofi in molta diftanza, per vaghcggiarSc &c cd all'hora , quan-
do fono flati apportati luogo determinato,
û fono réfi difiettoû all'occhio dc'Riguardanti, çd in gonfie^
matione di quanto v'hò'detto.vadafialFoglio lì, Quefito quarto &c.

Da fpecularc ancora vna fol coia mi rcfta, cioè la cagiopc, per la quale, quando s'cfpongono Quadri di
pittura ili publiCo, inchinar û fanno verfo li riguardardanti, alcuni dir poffono, chefigodono mcgjïQ in-
chinati, che dando perpendicolari; quiui dirò la ragione, ò mio parere, riportandomi i princip; dctti'i
iuponiamo che il Quadro fia già fatto con tutti gl'efsempi dati, come vediamo nella Figura prima del Foglio
i^. mentre che il Quadro M,N,ft3 nel mcdcfimo poftoè io terra, l'occhio Β, non hi alcuna difficolti nel
mirarlo , perche nelia punta della Piramide &c. ò m circa, come al QueUto 4. Foglio io. fe detto Quadro
foise collocato molt'aitoda terra, rocchio B, refiarebberoolto lontano dalla detta punta della Piramide^,
e non c'apparifce come prima, dandogli delia pendeazaivn certo modo, la punta della Piramide s'accofta-,
all'occhio, e quefta è la ragione, che i pauimenti ori^ontaji luperior'i all'occhio fono diffcttofi, altre ragio·
ni fi poonoaddurre,cauandoledalla pendenza, che ficofturaanelii Specchi,

Quindi, ò Benigni Studenti, compatite le mie imperfettioni, di giàauifati fets nclKvltima pagina del Se·
condo Libro , quali fianoim'ci Pfincipij,
e cerne poucro Oggetto d'vneogo di ipim vi hò poilo Fiori, ο
Frutti di fpine, Fiorì via pili che acùc bianchi, l'Argento è ofcuro al paragone, Frutti sì, che di color al
pardell
'oroì riceuete adunque Fiori, e Frutti, nati fra nodi, efpine, prodotti dalia natura, più che dall'-
arte: quindiqucftofù il niotiuodiporgcrui alle mani Fiori, cF utti,
che pcròpregoui di viuerfcmprc feli-
ci, deponendo di
punture il timorf, nonicordandofi nelle difficoltà d'adoprare il Velo maftro dcUi roacftri »
come al Foglio xo. Quefito 5. &c. Ma non mena facio di ieruirui col mio poco talento, moltrar vi voglio
altre mie, fatiche, che nonmcnc^nuiciranno vtili, checuriofe, intitolateli Coda ^torefca , come parte
vltiraa del comporto da œe, doue habbiamo alcuni effeoipijdi'Profpcitiua Militare, perlaquale mie coa-
tienuto darmi alliSiudijdeilipnncipij di detta Architettura, acciochenpa riefca infruttuofa , per non fa-
pere
i proprij numi, termini, &c. Benigni Lettan, fe vi trousse cof% di profitta ypftro, pregate pcf cfel
s'affattica a Gloria di Dio, f bcneacipdel proiSmo.

finì ielU Vnm& Set timi l

- I

-ocr page 33-

Ο' CODA -

PITTO

s C A.

Er appienopoter dfchiiirare quelle regpkv chç veramente à Studienti, é
Principianti conuengono; tratterò brcuetnente inqueft^ Secondi Settione
della Coda Pittorcica; dico Coda per eifer l'vltinna pkrte del corpo delle mie
fatiche , ed'anche quefta a qualche perfona noua^nente fi manifeftaiÌe j
chiaramente vedere fi può la di lei forza,· quindi pofcia habbiamo alcuni
effempij di Prpfpçttiua Malfare , ed abbenche ad'vn certo mo4o apparifco·!·
no lontani dal Ciuile, nuliadimeno dallVna, e.dall'altra s'hauerà la cogni-»
tìone, e Pratiica dVna terza forte di ProÌpettiua,
la, quale occorre à pratticarfi nelle Golecurue,
içhe terminano con il Sporto de'Coperti de'Palaggi, ad imitatione di molte Fabriche, che or-
dinate vengono dagl'Architetti in Rilieuo. Noi adunque oiTeruare non potiamo le regole ne
(diTottoinsù, riè meno in faccia , mentre ei app&riicono Linee perpendicolari, ed orizonta·^
li concorrenti, ç regolate folp dgila Pratticâs e ίορο grate all'occhio » ancorché difçoilit dalie
pegole di (ppr^ nominate , .

Ma alciine volte per compiacere al ^enio di chi volefle, ò proponete di volere in vna Pian-
ta Geometrica di (ue Poiieifioni, gl'alzati di Cafe, Palaggi, Vigne, &c. Di più fe ci foflero
propoftidiiegnì di Quartieri Militati, e volendo a fuo luogo la CauaUeria, Fanteria, ed altre
parti militari, fenza mouere rordinc, é mifure&c. nonhiiognadifcoftarfi dalle regole, ò al-
cuni eiTempij della Profpettiua Militare, per non reftar confuio , quando da quakheduno pro^r
\ pofta ci foiTç vna di queiìe Piante Geometriche, da farli fopra li fuoi alzati, e non haueifima
imparatala maniera, come proceder fi debba, le dette iaranooui iniegnate, in qutçUa manie-
fa,, che âme in breue difcorfo in aftratto furono infegnate nel Forte Vrbano dall'illuftriifimo
Sig.Gio: Battiiìa Albici, Caftellano del medemo Forte, come in Fiandra imparato haueua.»,
bora gli aggiungo, lifeguenti eiTempi ^ pofcia hòhauutarnokaoccafionedicommunicarU a-,
molti nobili Foraftieri, çhe da fe medefimi fono venuti à ritrouarmi per imperla (che benfi ec-
cellenti erano neirArchitettura MilitareJ col darmi la Pianta, e Mifure dVna Batteria Reggia,
4'vn Ridotto,, e iqoi profili, per eregerli gii fuoi alzati &c. che non di tal cogoitipne intelli-
fentetrouandorai, ho giudicato bene al prefente il trattarne, e raccqlti d'Autori Moderili,
che in fe contengono tutto quello, che intorno à tal materia defiderare fi poifaj feruendofl
•delle Mifure già trquate^, che qualfiuoglia gente poco effercitata negli Studij di Matemattica,
potrà ageuolifiìmamente, e con preftezza intendere il tutto, per chi più, ò meno, à tal icien-
zaappìicar vojefie. In queiìa Settione adunque habbiamo la Profpettiua Militare , ò modo di
alzare fopra vna Pianta Geometrica li fuoi alzati fopra il Piano orizontale, ed abbaiTarlo fotto
d'effo,'aUa qualPrattica vi fononeceffarie h cogaitioni de'Pnnçipij, nomi , cermi^ji fonda-
inentaH, ed vniuerfali dell'Architcttura Militare che ogni cofa ('come v'hò detto di (opr^i iiv-
iqUçfiQ diiC«rÌQ ) timetçr fi deue al volere di i|uelli ? che aflai ìmparwe
vorratiaQ »

PRAT.

-ocr page 34-

ρ R A τ τ I G A

Alcuni eiTempij di Profpetciua Militare, ouero
Maniera di rapprefcntare in Difegno
Γ Icnogratia delle Fortezze.

Erche alçani non prattîchi del Difegno,non poffono intendere.come la pianta di-
fegnata
à parte s'accoppj con i'cleuatione,ed habbi preio ii notne di Proipettiua
Militarejinuero
k gU accomoda male tal Nome,ma eflendo hoggì giorno in tal
guifa adoprato, ieguiremo fVfanEa commune, benche il proprio fuo Nome fia
çleuatione, cioè alzare
le parti fopra il piano, ed abbaiìarie (otto il mederno .
Quiui per rappreientate ancora
queft'accoppiàmento, c per diinoftrare eret-
ta fopra l'Icnografia della Fortezza, la iua Ortografia ; due modi vi fono, vno di metterla ia
Proipettiua ciuiìe, chequeftoè più difficile, cherifteiÌa fortiiìcatione , e ricercarebbenon vn
breuedifcorfo, ma vn incieto libro, per perfettamente poter fpiegarfi, onde lafcieraiTi da par-
te ; il
fecondo è,laiciando il Diiegao nella naturale Icnografia, ed eregere (opra eiTe la iua

ckuatione, edi queftotratterafifi damebreuemente.

Per inalzare fopra vna pianta di Fortezza la fua eleuatione non frdeue in altro modo operare I
come nella Figura prima, che eregere (opra ciafcun Angolo CX,FR, del recangolo XF,
CR, le perpendicolari occulte di tante parti, pigliate dalla Scala, con la quale fi è raifurata
la Pianta, quanto richiede l'cleuatione , e poi congmngere con Imee oculte quelle normali in-
iìeme, come con linee DC, RI, FV, XB, perche così rappreÌenraraiTi il Muro V
DR X, fopra la-,
cui pianta è RC, FX,con la iua eleuatione VB I DRC, FX , (opra dunque à quefte linee occultg
tirar fi
dourannu le manifefte, Uiciandofiqutlle, le quali rcftano coperte dalla fupeificic dell'
»ltreiper eilempio, tafciaraflì la FK.laCR, e la IR; perchi-queile vengono coperte dalle fupeffi.
eie dell'altre ; dallefuperficieCD, XB, FX, VB.eDl, VB. Le Scarpe fi faranno tirando da gl'-
Angoli LN, della Pianta della Scarpa al fondo deU'eftremita delle hnee a piombo, in cui rermi-
natio ad alto le linee
pendenti L V, NB, la Pratrica apporcarà maggior fodisfatt^one a chi ftudia,
che le moire parole ; L' eiTempio ancora della Figura 5. la quale è vn Angolo d'vn ridotto forti-
ficato , con Trinciera , FoiÌa &c. darà il lume, ò regola per fare con ficurezza vna Fortezza
Reale, edinriera; in quefto pezzo di Ridotto ci fiamo feruiti del Profilo della Figura <5. le di
cui raiiurçli pigliano fopra la Scala di piedi venricinquc, che perleuare il tedio dcllUdoprare
la Scala, mi (on feruito de i numeri nel fadetto Prçfîlo,

Li Ridotti altro non fono che Figure quadre, con Parapetti, Banchette , ePofìa, che pe?
rordinario fi ianno nel principiare de gl'Approci nelle fue parti angolari, il che ancora fe ne
Ìeruono aluogo, a luogo
delle linee della circonualatione. Varieionole iue miiure, benché
io feruitQ mi fia del Profilo dçJla Figura 6, hauendo pofto le mcdefime miiure, principiando dali*
Angolo DHì, (opra le linee HI, alzando le perpendicolari a fquadro con la linea dà banfo, cioè
del foglio ; tirando l'altre come fi vede nel parapetto A
,B,C, e nella Foflfa E,F, G, alcuni tro«
uare potriano qualche difonanza nelle eiiiure delle Scarpe, perche le linee perpendicolari non
fanno angoli retti conia linea della Campagna, ma angoliottufi, ed acuti, come il Rombo,
perche alle volte alcune crefcono, ed altre fminuifcono, nondimeno tolerare fi poffono, quin-
di ancora volendo dar principio a mettere in Proipettiua Militare alcune cole , benche picciole,
nulladimçnoè di neceiTiradc il fapereiprimi elementi, òprincipijgenerali delle Foltezze, che
in quefto modo ad alcuni non farà l'impaccio deirhjuere molti libri, ed il mio motiuo non è
altro, che di rapportarequdio, chcpiiifianeccflario» edeiTerpuòdi giouamcnto con breui-
tade a Studenti,

Auer.

-ocr page 35-

163

AusmBâncon» chévoMofîeregere fopra alcune Piante gî'Akatî, quando Cum in r9ì

(Ira lìbertade, non dewon© efiere à iquadr® con l'occhio , cootc i'eiicmpio della Figura 2. che è
vaa Muraglia lunga piedi s 5. alta 15· §roiia rrè, come fi vede nella Pianra AbCD, ÌÌ perdine»
due linee che reftano coperte dall'altre, cioè CG» HI), le quali vengono coperte dalle linee
A E,
p B, che per fchiuar quefto inclinare fi deue corìc la Muragha AB, FE , Figara nella quale fi
vede beniflìtno la pianta
B, C, D, e iua groflezza laterale come fi vede di (opra fcF, ΓΗ, la Fi-
gara 4. è vna Moraglia della grandezza delPaltre, alla quale fe gi aggiunge h Scarpa di piedi 7.
come MN,
& NI, LO, è la groflezza di f®pra, il di iotto IK,che con la Scala fipuòiapere rmtclc
foe partì, e Miiure i
come pariroente la Pianta del Triangolo P,e l'altezza del Triangolo R, ch'c
l'Alzato d'vna Pianta finriile a P. della inedefima è il Còrpo Q.

Li due pezzi fol idi ST, fono due Figure bislonghe, la Figura S,è vn pezzo di celindro, è colo-
sa tonda, vota nel mezzo, come è il Triangolo R; la Figura T. finomina PRISME, perche è
vn corpo compofto, ooero contenuto di più lati piani, pofciache quefte PRISME per effere di
fcìfaccie quadrangolari fi nomina PARALLELlPEDE;quefte ed altrefimili Figure fi fanno feti-
za degradarle coneregere Iciue linee, foprala Pianta Reale, come fi vede .

La%fta Figura è il Profilo, col qaale ci fiairo ieruiri, per fare l'Angolo d'vn Ridotto, come
Setto habbiamo nella Figura 5. che per leuare la briga d'aprire il compaffo per faperc le iue mi-
iare , gli hò dimoftratì, e notati con numeri j fatta la linea orizontalc HI, vi fi vedono due
feanchette di piedi tre per larghezza di ciaicheduna, & vn piede d'altc2za
, il parapetto largo di
fopra piedi 5.l'Aitezzainteriore piedi 8. con vn piede di Scarpa; l'Altezza eâeriore piedi 7.
con piedi 3. di Scarpa, il Margine piedi 3. larghezza della Foffa piedi a i, nel fondo piedi
lontana dalla linea orizontale Hi piedi
6. il che dunque con il fopradt rto profilo fi può eregerc
Vtì ridotto intiero , mentre l'effempio del prefente ci fa iradaà quello. D è vn Angolo della-»
piazza, ò ridotto da fortificarfi con Parapetto ABC e fue Banchette, e Fofle EFG &c.

Nella Prattica 34. delli Profili, ouero Baftimenti della Piazza propongo vn pezzo di Fortczì
aa Reale in rrauerio, tagliata in Proipctcìua militare, doue fi vedono tutte le parti delli Terra-
tjieni, FoiTe, Trinciere , Strade coperte, & altre cofefimiii nella fua naturale mifura fenza^
degradare in alcuna parte ; da me adimandafi Operatione Militare , regola da me pratticara per
trouarmi ignoto delli principij, e termini generali militari dee. le quali cofe per vtiûtade, e
frutto degl
'i nteletti humani, da o^e pigliate fono fiate da due Moderni A otìori, açcioche anco-
na
iapere li pofla, che coia fia Profpettma Militare, viene da ine eoal'eSempio di due Cartoni
pratticata nel prefente diicorfo.

Pigliafidiie Cartoni alquanto fermi, efacianfegli fopra due profili d'vna tnedefima mifira
eon le regole di già ritrouate, di più con vn'a'tro Cartone più manegiabile^pigliafi la miftìra della
Scarpa intifriore del Te-rra pieno, e gì? fi dia vna piega, che faccia Angolo con la fuperficie della
Piazza dei Terrapieno, dipoi le Banchette, Parapetto,
iua Grò fife ζ za , Scarpe interiori, ed
cfteriori,*la via della Ronda, Muraglia, Faifa Braga, e fac parti &c. Finalmente ciò che habbiamo
fatto nelli Profili, gli leuo tutto il iuptrfluo di fopra , e con adattarli fopra il Cartone pit gato re-
0a fatto vn pfzzo di Fortezza tagliata
, a trauerio paralelle, doue fi vede ogni loro parti folide,
quali fono
di fomr«a vtilitade a Studenti, perche non hanno altra cognitipne, che dlelle fem-
piic! Piante, ancorché vi fiano le feconde lince interiori, ed efìeriori i che poicia operatiooe
imiiegli aprirà la ftrada ad operatiooi maggiori 3 e molto più opaaraiinô di ^ueH©, fihesl prç.
fem€ da me pperato fi fia ·

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Ρ R AT Τ I C A ΧΙΓ

f j^Y^titic^tlt 9 RWwrFi-^vr*··* rwwrw jww " f «r -^.m, , mw -----, T/· WfceVH^H

tthtyogiin pûffedere i termini » ò principij fondamentali, ed vniner/ali delle Fartificaioni ; che come
éij$pra yi diffi> il tutto hò da due Moderni jiuiori rapportato, confomma dccurate^^a,

€ Studio} prima dalleMattmatiche , edt/cipline del Benuiciìii'

Rattare douendon di quelle core» cheneceffariefi trouano* per chi veramente oe fiud!)
incaoainar ύ vorrà, dirò breuementcdella Militare Architettura, circa ia quale non mi
Aenderò in altro diicorio, che in quelli, chep-.b vtili, cgioueuolifitrouano; laondedi
quefta tre fono le
parti principali. Fortificare qualfiuoglu Ctoj efpugnare il Fortificato»
c difenderlo contro gl'cipugna
tori; e per potere con più facilità laiciarc i Studenti vna_»
(omtna chiarezza, il tutto à pieno anderò dichiarando.

__________Di queftc f ortificationi elporpui adunque, che fono ò Regolari, ouero Irregolari, ò

fono tuije in colie, ò parte in colie, e parte ip piano, in campagna rafa, ò parte preffo Fiumi, Laghi»
Mari, in fitopaludofo, faffofo, àrenoio, ouero d'altre fimili qualità di terreno, cheabbenche nell'eiie-
jrcfortifìcaii»
tutti nel recinto «onuengono, nulladimeno ricercano diuerìa forma, ò liiodò, ò materia di
««cinto > Ô d'alzare il Terreno, come l'efperienxaappertamente il tutto dimoHrar potraui,

Quiuiforoaar ti deue il B^ecinto » ò di iolo legno, ò legno-β creta, ò di farina e Iota, ò dì Iota
terra, òdilola terra, òdifaiTo, òdi Muro, le bene niuno può difenderlo dai pencoli, che accadere gii
poffono ) laonde fecondo la vaneta delle materie diuerrà maggiore, ò minore la Scarpa del fudetco recinto ;
• circaqueiio altre ragioni adurre non (ì
ρυίΓοηο> che fedi legnamé folo, ò pietra , non v'ocorrerà la Scar-
pa ,
ma fedi creta, ò terra VI fi douii maggiore, e fe fari d'altra materia, fecondo l'Altezza bifognara·
•i, oraiOaggiofe, ora minore,
come communementeappare dalUTrattica,

D'ottimo documento fia al vero Studente^ che non 11 troua iufficicntc vn folo recinto, per fare vna Piaz-
taficura» che come vuole la commune dottrina ri fi ricercano foj^c.
Terrapieni, Baluardi', e ciafchedu-
aa di quelle coi e formar fi deue con quelle mifure, eparti, che non iolo atte fononi difenderla, raàadeipu·
gnaregl'in;mici» che defideranod'atterrarla.

Il modo adunque col quale fortificar fi dci^c il P^scitìtO t è con partì congiuntc> le quali vengono chiama-
te interiori j ouero con efterieri, chiamate ο preeileriori.

Queft * opre interiori , e congiunte , fono Terrapieno , Cortina , Balaard» , Cafe "Matte , "Piate for*
Pie, Cauaglteri, a quali cofe vengono aggiunte ( benche fuori del K^cìbìo fitrouinoj Fifa Braga, Ftfia ,
€uneta,
la quale alle voltèreiìarà d'acqua piena > che indi poi iefar^ vacua deuefi aificurare con Palifica"
$ j ò Trinctera ·

Le parti efteriori Π trouano oltre la Contrafcarpa , c vengono ad eiTere j Strada Coperta, Ήετ^^ζβ Lune ρ
Ì{euellini, Tenaglie", Opre a Cerna, ed Opre Coronate i le
quali Cofe ( ò Studiofi ) ò (iaoo da fc iole, ò
accompagnatcfideucnoformare, edinalzareinquelmodo, òmanicra, cfaeiibifognodimoftra; cnon
conregole,'ôtermini, chenulladifondamento reftringono.

Per profsguirc gl'ordini di quefta mia dichiaratione vengo al Bafiione, il quale con tanto bel ordine re·
raments fludiofo, contiene tante parti ellçntiali, e nobili, le quali fono F^ccw,
'àngolo. Fianco, ò ^la.
Gola, Cunnoniera, Trincìera, VU^a, Scarpa interiore y ed efieriore,
leqaali dcuonoeilere imparateda chi
fludiaconfomiTia accuratezza,
per poterfi facilmente prattieare, oltre gl'Angoli, e lince varie, che di
iomma neccfiìtà fono per poter formarlo.

Indituttequefiepartidi giàdettes'appartengonoalI'opreeflerÌoriì la ragione è che vengonoad eiTerc
come piccioli , ancorché didiuerfa grandezza fi trouano, nulladimeno vengono ad cifere eretti
in varij modi, e
forme.

Douendofl femprc tenere f come dicono alcuni) il commune parere: mi pare, che far <i deuono per lo
più li I{euel:ni » Tenaglie, opre a Corna
auanti della Cortina; Me-^^e Lune, ed Opre Coronate auanti la-,
punta ; ouero
àngolo del baluardo, conciofia cofa che eregere vi fi poffono parimente Tenaglie, ed
Opre à Corna come auaaii la Cortina Opre Coronate , che il tutto pofcia riraettaû alia nccetiità , che

vedrete eifere nell'opera re.

In quanto alle Fortezze, ve ne fono alcune che vengono chiamate Ferme e Stabilii & altre da Cam-
pagna , e douendofi dichiarare che cofa fiano le Ferme, altro non fono, fe non che formanfi per difendere ,
&aûicurareli PaiÌi> e quei luoghi , i quali per trafico refiano importanti j come
^efidcn'^^i di Trencipi,
& altre cofe fimili, che altroue veder fi ponno.

Quelle adunque > che dette vengono da Campagna, fono fabbricate per vari; modi, e fini; ma fpecial-
BJenie per afQcurar
Tonti, ^Ihgtatnenti &c.ed ancora in quei tempi daf Suernare, da Marchiare da vn'
AflediOi cfìmilitoie» cheaccadono} ecomcâàdcttodQUrânno aodarc maggiori^ ò minori; di p U, ò

meno»

Si

-ocr page 38-

-éjeee îatî, feconJocSe viparerSdi tradurrenuœçrçcli DifeRfori.,6 quaUiàdl Cannone, che qu^icdL·,
come VI hò detto di foprâj confortnelancccilìta maggiori, ò ti^ifion sodare douranno.

Sti$CK>ïtefiaàmquequant&pnhQrafièàsiîOiÇhedareTivnnioioficile, ifpedieme , è ijretia , hfcimâû lì calcoli de
gl'^nioU, perhauerne le linee-f e fQtampit(iad»pr^k Trattici, eie Mifurç, che vengono rhro'iate ; onds fe da qual^
theàιιâtof^ιmohg^gnojaràdφάemQd'&nanta^îoftpU9 vedere gb·· Autori dame appreCi ahrinobili ingegni,
cheti
tutto inie^^nano ) io al prefente fercbew m quel modo, ò m.tnkr.t, chefψώ par fami mmdsre, ά •q^mtm U mk Φί"
/(9tf9 c0» quella fhkre^*.9

R À Τ Τ I C A Xlll·

Varij Termini per le Forcificatior)i.

»

Veftafarala vsra, c piìiefpcdita Regolai! fpiegarequeilecofe, ch,e piìi effenïiaîî eiîsre 6

tróuano, e pcrvcnireanapiùbretisdireniÌjdel Rec ato.

Recinto dicefi effereqiieiio, che aizandoiì dal Piaao della Campagna riachiude l'Abita^

q!w:ìonisnteÀemtmportare,
QuellaTerra infîcme ammalata , la quale entro il aecinto erger fi fuolef che pofcia
effo fteflo 3 formare la viens per eisere maggiormenìe lìcuri ,efort'j àiçcÇyTerrapieno .
Quella Terra foioammafliii, ediaalzata. cjìcaipQifpioge foori del RecinE<i verfo la
Fofsa, ο veramente, che fi
eODgtuBgs conciso, όβφΐβ- Secoadcî che dalli pareri, ed iaìaginaiitiecie glV
i^rchftetci fard giudicata più commodâ j vien detto Stftorrfo.

li Terrapieno alzato al di dentro fopra il Terrapieno, ouero del Recinto, come dicoììoatoi tri

Baluardo, cFaitrodistroJa Cortina , chiamaiì C-îi/a^tere. . .

Quel fpacio, ch« iîttoua tri l'vB Baluardo, e l'altro; dìcz^ortina,

QuìUa. Terra, ο Pietre, oLegne, chaalgarfi poflonoin qtulfiuoglia Itìogo, ehe indi à g»e(îe Smict
dietro li Soldairirenano dalli colpi del Nemico (scuri Γ " -

Quella fol lì rada fatta fopra il Recinto, quale tutto lo circonda, e per tutto io gira, aeeioehe le Seml·'
cellï , cueroRonda potfa poncrcofleruatione alla Campagna ,
çd ^ìlzBoda ,chiima(ì Strada della Prende.

La pendenza del Terrapieno, ο Muro, a piedy-effo. Che ppfcia viene slargata dal Perpendicolo, ed è per
foftegno del Terrapieno , ò Muraglia , diceli
ta Scarpa.

Le nuuefoffe j che entro illlecnto li fanno con noue Trincierc, ο Terrapieni, i quali fannofi tl.iora,

non fi ppteiie dî&ndfrs il prmsO Recinto j e qusiìe vçogono chiamate Tagliate,
La fola Trinciera , che g trouaentrQ I? FoiÌa vtcin^ al Recinto da-lia parte eOepiore, quale quali fernpr^
ed eregere fi vicacauanti la Cortina s dicefi . ,

La.ftrgda, chj?v!eneadeffcre çid laF^lfa Braga , ed il Recinto, φ Cortina, dicefl Conidore della Falf*
Ι^χαψι;
 _ '

Quella fol F ÌÌa ,che fi fâ nel mezzo della PoiTa grande, pgr tener lontano Nemico, aeeioehe non fi

poiia au'ctnare'aila Cortina , cìnzin^ìì Cmvtta .

L'Altezza della Campagna dalla parte eftpnore della Foffa, e per la qa^ls P^icia dalla Campagna fi vie-
ne ad entrare ngllà^pira <})ε?Γι

Qutlle Strade , che fi fanno fotto terra per mezzo delle quali gl'Iaemici fotto alla Gonirafcarpa fe n'en*
trano nella Fofla chiama fi Sc^wB,«e.

Li fola Strada fptto la C >ntrafcarpa i che s'aggira intorno alla FoìTa, auanti della quale verfola Campa»-
gna, ^egue vnaTriDCiera , la quale cadendo in pendenza verfo la Carapagaa non iHanifeiìa coloro, che la
iudettaftradapafsegg>ano, dall'occh ο di quelli, che in Campagna β trouano^ diçcû Strada Coperta 3 f
par'raentc ancora la Trinciera chiannafi fp-'/ro.

LeTrinciere fatteBclia Foisa , k qual» inattiauerfano, e iopofatfe asciò β poffa difendere il'Sanco, q
degli Affalitori, 6degli Difinforicklam^oofiTiViier/e.

Caiî Matte fono lì rade fottcrranée entro ϋ recinto, che caminapo fotto il terrapieno, ò Baluardo pçr do*
Dde fi puoi vleire in tempo d'attacso nella Fofsa .

Quei piccioli Baluardi, ο Forti di Terra, che formsti fono entro la Fofsa, e (ìannpfopra lì Margine deliik
Concrafcarpa , acciò difender
β polsa la Cortina , vengono detti I{çiieUini.

Parimentequei Forti fimili alli Reuellinij ouero che fono poco diifiraili ,cfa,e nel fito parimente della Fofsa
fi formano auaoti l'Angolocfteriore dei Baluardo, fono dette Mc:(^eLmie.

Quei Porti yerfo la Campagna algati di terra , açciô di lontano dalla Contrafcarpa tènere fi poÌsa il Νβ"
aiico, diconofì opre à corna ; e della medefima qualitadis ancora S trouaqo
l'Opre Coronate^ Temgìk Jm^
f/ìf®, ει/ο/);»;», eoo que fto però 3 che nella forma fono variate» · -

.- Π' E a ■ "Ij·'

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Ï.I Terrapieni ji ehe ad vfo di eregîrui fopra il Cannone fi formano per potere far le Blîterîei ίΐβοιιβ

Tiaic forme. ,

Le Trincicre, chcfl trouanofuori della Fortezza In Campagna, che forraanfl pofcia dal Nemico, ο
«Icntroà quali vano girando li Soldari, naicodi dalU Fortezza per poter auicinarû alla contraicarpa ί di»
confi ^pproci.

Molte ancora fariano le cofe da doucrii fpiegare , ma vedendo non effere di neceifiti il defcriuerle trala-
Ìciaranofi ì le quali cûfe fariano Scromenti per vfo
della Soldatefca , e quedo fariatì tanto per tener
impedite le (Irade, quanto per huorarle , che po> viandoil, e pratticandoiì, conofconii con fomma facilita-
le, ed
ora mi pare » che di fouerchio fia il parlarne.

Lecauefotteranee> chefotco la terra s'aggirano » e fino fotte Π Recinto «amìnano, le di cui eftremitadì
terra naâo in caue fotto i'iftcffo Recinto, il che vi fi trafportao*;» Barili di Poluere, accioche le Mura , ο Ba-
luardi in ruina per l'aria fe ne vadano; cbiamanfi Mnef e quefte Caue ancora, nelle quali vi fi riifcrba la^
Voluere. diconfi
Fornelli i pigliando il fuo proprio nome dalia vera forma, che vengono formati i Fornii
Li Fori » ò Poezi, che fannofidall*AltodellcMura> fino al baffo, ο al di dentro prolfimo al Recinto, per
ilqual luogo la Mina refpira, fenza che veruno offefo refti j diconfi
Contramine.

Quell'Apertura» che nel Recinto della Mma, ò dal Cannone Viene formata > per prouenirc all'âlîalto^
é dentro nella Piazza paffare j chiamaû Bretcia, .

Diucrfì fariano li nomi di Cannone da Batteria da douerfi narrare e.g. Colobriaa, Falconetto, Sagro,
fettardo » e fimili i mi trouando non effere di neceflìta , che da me al preiente fiano nominati, men-
tre fono armi» delie ijuaU prattico deue efserci ediniëlligeoteilBôinbardiere« β per ciò da me veranoo
tralafciate.

Parti del Baluardo.

DOpporhauere»omiei Studeati narrato molte cofe importanti, defcriueroui parimente le Parti del Ba-
luardo»
che fono Fkncp, Orecchiane f Froate alle quali parti douete auertire, che non tatti fi
trouano hauere spalla,ed orecchiane; laonde la di loro efpiegatione defcriuefi nella feguente FigUra<oeUa quale
.vengono nominati
tutu gl'angoli » e le linee , cheperfarevna|:^ortes2aricercaoâ.

Profilo.

E

'Vna immàgine delle partì della Fortezza i tagliata per'mezzo, incuìSvedono tutte le partì d'efsa-· J
con ie larghezze* altezze» e profondità loro, che farai fuo luogo fpicgato.

Ρ R A Τ Τ I C A XIV.

Nomi de grAngoIi^ delle Fortezze,

e delle Linee.

tu

Kto Angolo del centro

Τ KO Angolo della circonferenza, ο del Poligone »
RHG Angolo diffefoj ouero Angolo del Baluardo.
CFA Angolodclladiffcfainteriore.
A
C F Angolo del Fianco, « della difefa.
CFB Angolo della diifeia eftcriore, ouero maggiore»
HGa Angolo della Faccia, c delFanco,· ouero Alla.
HCG Angolo della Faccia, e del Pisoco prolungato»
CSD Tenaglia.
Κ H Ρ Àngolo diminuto.

Η Κ A Angolo dtlla Capitatele del lato del Poligono ^
C Λ Β Angolo del Fianco, e della Cortina·
t OX i^oji;»!» itììà dcterffiioatiVjiP·

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LINEE.

IK Radio; eisero Semìdiamecro iti Poligono , ò della

KO Lato del Poligono interiore.

Κ A Mezza Gola.

A C Fianco del Baloardo.

C Η Faccia, ò Fronte del Balaafrdoΐ

Κ Η Linea capitale.

A £ Secondo Fianco, oueroFianco della Cortifia*

A β Cortina.

Η F Linea della difefa AringenCeJ
Β Η Linea della difefa ficante.
CG Linea del fianco prolungato*
Κ 1 Oiflanza de Poligoni!.
Η Ρ Lato del poligono efterioreJ
Η 1
Meza difcrenza delli Poligonii;
LN Linea della guida del Cauaghcro.
LH Senidianetro mag^^iore.

fewon (
edoperationii

apportati per liptà mçdmi » tbecon/ommaintslligmi^aneparlaiW'

Ρ R A Τ Τ I C A XV

Mòdo generale per li Fortini Regolari ·

Rima deueauertirfi, che π Iato del poligono non fiamcnodi up. piedi, altrioientì è ÌHUtilo
da effcre fortificato. Ciòpoftoj Diuidafi illato del Poligono iocmquepam vguali, & vna
delle cinque parti feruirà per la mezza Cola da ambi le parti dellato del poligono tanto A E,
quanto F β
, e terrà vn quioìo j fiche le il iato fh di %χο. piedi farà cadauna mezz»

CoJa, erimaranno per laCort na lìbera piedÌ73,. t v

Secondo, la linea capitale Κ Η fiaduoi quinti del lato del Poligone, U cfee nel calo nottro, ftaurA

4··

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4§ΓρίείΙί j, cioè tante ^uanîo Ìom ìi duoi tersi dcllâ Cortina,

Tergo, ilfianco fi ha di due raaqièrei PruBa tirânàôdfjl'Angeîa^eî Fianeo Î e dcUa Cortina j aì pna·
KO della linea capit^k, la liçiea clel|a difeia, e dal ρρηεο delia mezza gola ή tiri il fianco perpendicolare allâ
Coruna, fino che concorra con detuiiosa, diaidendo νά ^ujaïo dcMâEe deÌPoligoaoper ip. e tante-^i
queflc decime parti, quanti îiçac latiil Poligono, piii yno fard i] Fianco, i^el cafo noftro formando vn_,
quadrato, il quinto è 24. diuifo per iQ-vn^ parte è quìoii, nel Qμadrilâtero, dunque il Saaeo (arà 4. voUc
a. quinti, & vna più, do^ cinque volte due, &vn quincp, çiie fà volte a.cioè Jt.-piedi ·

Quarto , la fronte del Baliiardo è la noeti del lato dvcl Po igoDo, così k linea della difiela cade nel mezze
«Iella Cortiaa, & in tutti gli altri fortini fi prende la difefa delia meli della Cortina libera, chçanço iegue
«el
Quadrato, e viens il âanço ccrae s'è detto.

* Sia dunque d» fottificaril vm quadrato il cui lato piedi im la mezza Gola farà z4. piedi-La capitale 4S.
la
CorìÌDa7"%, lafronteéo.la linea della difcla dalli punti dcH'angolo della mezza gola, il fianco viene a
eadere da ieftcflo, poiché non tiene fecondo fianco - Se prenderai il punta della diicla à «jeaisa la Cortina,

fiuiçirâ l'angolo diffsfo più acato , & il Sanco più breue.

Negl'altri Fot tini, il cui lato fia maggiore di piedi però minori di do. verghe, che fono piedi

7^o,s'oiìerua la regola detta di (opra, poishe per lo piyil puato della difefa cade nel mezzo della Cortina.

Quefti Fortini da tré, iìno 4 ciDqye lati, ioao li proprij da Campagna, perche,dip;ii lati notì fi fanno,,fi
«ereff'ar troppe la fpcfa, & il perdmientodi leropo, fi perche vi vuole qaolta gente in difenderli. Si ado-
prano peròmcgzi Efagopi, nelle difsfe de ponti in pargineaili fiumi, c luoghi fidili di paludi»ò ilagni,
ïçeaoeo œcazÎ Pentagoni
s e mezzi quadrati.

VnPentagoBoilcui lato 1^400 piedi. Le mezze pie faranno di piedi 80 l'vna; la Cortina 14e. la linea
capitale léo.ii fianco cioè'd. decimi parti di ^o. il che è vna parte più delle ìo. d'vu quinto dei UtO di
quello , che iia il numero de Ì4ti nel Poligono.

Si hâ da forraarfi Vii α462ζαΐί3|οΩθ per difefa d'vq ponte, JI lato del Poligono fia piedi joo. la linea della
IBeaza golaiarà piedi soo. la capitale piedi lóo la fronte del Paloardo piedi ^oo.la Coriiea libera piedi jo®.
fianco piedi jOj, che
(e farai la capitale piedi. 00. il punto della idifefa caderi nell'angolo della Cortina ·
llbaftittienìo, e profilo dlqueiU Forti da campagna, fidar^ piuauanti, le generali, e particolari regole
j^ellibaftimeoti, e profili j «vi agg ungeremo a«cora le proprie tauole.

Nelli Fortini Campali vfano alcuni qualche differenza , quale hò Rimato bene auuerìire j & è che nel
Quadratoin vero non variano la Regola gii data nella forma del primo quadrato da noi fopradetto, m cui
tirando la iinsa delia difcfe dall'angolo dell'ala, edelia Cortina, ricice il fianco del Biloardo il
quarto d'effa
Cortina, ne inqueftoadoprauQ fecondo fianco, òala della Cgrtina , per çiIffeUiS^ioardiaffa» vicini . L»
iaccia, ò fronte verà ad eiìer^ la meti del lato del Puligono,

Nel Peatagonpdàonoallît mezgagolavnquiBîodel iatodelPoûgonoi etantoancoraal fianco del Baio-
ardo,ma la linea èapitale fanno quattro quinti delki Cortina,diuidendo eiìa in cinque parti, poi girandola II··
1383 della difefa dclPangolo detto, cade per fs iblìa la fronte ,
Nel Efagono variano folo nella capitale, per la cui lunghezza prendono duoi terzi della Cortina,
Sogliono farfl varie forme di Fortini campali, ma fono tutti difettofi, che perciò non faranno podi itù
jqueftosratçato,

^ So'ào insftì AngoH,ehe fi dicónòentranti, e non hanno difeia, onde il nemico gìuntoui fotto, puole à
iuo piacimenìofcanare, e tagliare, che non vièchiloimpcdiica, poiché U difenfori ooo poiìono icoprice

il nemico ί fcefiìnoqrimawgorio al tutto (coperti,

R ATTICA XVI

Modo Generalo per tutte le Fortezze Reali ^

e Regolari,

E Fortézze ReaiiaRegolari,feruono per lo più à piantarle in locd.f fito fcielto da bon gîudicîo;

Vi fono due modi per formare qual Γι iìa pianta di Fortezza Reale Regolare, fenza valerû
delie Tauole, ο calcoli Trigonometrici.

Il primodioide il lato del Poligono, che dcue effere710.piedi in cinque parti eguali,di
quefte ne da vn quintoalle mezze Gole j vn quinto al fecondo fianco , vn quinto pure al fianco
del Balaardo, e fenza prendere altre mifure, prolongato il femidiametro niinore .tirano iç^
lineedella difefa ftringente, dal pento dalla difiefa,» fecondo fianco, per i'eftreaio del fianco,
e doue

^efteconcoi-rs ml ieiaidiamctroproittogito vi è il paoto deilaimea capitak, e la faccia cadc da fc Aeffa «

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39

Ih effemplo S vùol fonaare vna Forteeza Reale, fi oilerua la capaciti dicàfa > quanto debba efsere gran-
^ ξ ri che fi hi mifiirando il Poligono , perche dà qucfto iaprcmo di quanti iati debba ciiVrc, douendo ad
«ogni lato affegnare 710. piedi. Ciò ftabilito, volendo forma re vn Eia gono 6 opera come icguc. Oceorrcnda
accrefcereiliatodclFoligonohabbiaraol'ciscffipiodellaFiguradelFoglio > Libro ■

Prima fi forma vn circolo morto> ti cui femidiametro è la icfia parte di ciJo, come nella feguente Figura «
c fl regnano li punti A Β C D E ff.

1 Sccondo, li lati del Poligono, vno di eflfi fi tiene per Scala» c fidiuidcin 7xo.parti. Oucro fenValtro fi
diuide vno
di qucfti lati in cinque parti vguali.

Terzo , fi prende vna di quefte parti, c pofto vn piede del coinpafso fopra ciafcanodc gl'Angoli, fi fegna
da ambe le parti fopra ciaicuno de iati la detta diftanza, che viene ad eiserc di piedi i44.cfarannoli punti

^^^Qâti Jlη *

lituano, pofto il piede del compafso in H, con la ftefsa apertura, fi fegnano fopra li lati iftcìS li punci I. che

fono li punti della diffcfa» ò del fecondo fianco. ; ^ -, ,

Q.ui«)to, fi prolungano li Ìemidiametri minori poiìa la riga fopra il centro pafsando per tutti li angoli
della pianta verfoK.

Sefto,ò con la fquadra,ò con altre pratiche , come habbiamo nel Foglio j.dclla Geometria, Π tiri vn»
perpendicolare dalli punti H> alla lunghezza della linea HI, e fari ti fianco del Ëaloardo.
Ì4merti, cbt
li FrancefifMM ilfianto perpendicolare alla linea della dife/a
, fino alla Figura it g. lati. ma li Olattdefi lo f»imfsmpt9^

. perpendicokre dia Cortwa , ò lato delToligeno, il che ancor noi feguiremo^ .

Settimo, tirano le linee delli punti I. palsando per L, fino che perùenga alia linea dd dianjcireprolBoein
to. c le linee A Κ, F Ji. Cd altre faranno le Imec capitali
» e le κ L le fronti it Bdoardi · ·

La feconda maniera è dìfcrente dalla detta ,foÌo pcrehedà àdognllatodel polìgono Regolare

fidadeitolatodiuifoinid parti,fcrue perlaScalaancodelBefïnpefjfr». > , "

E differente ancora nei punto della dififefa , perche nonio prende nella quinta parte deMato del Polìgono,
chee la tirza parte della Cortina, ma ne gl'Efagoni, la prende la quarta parte della Cortina, io «î"®!·»
cinque lati della decima j in quella di 7. dalla 5. m quella di 8. e di pur della terza fempre della Cortina ,io
quella di 10. dalla mttà, così anco in quella di it. e t i-e nelle F irtezze di pik di i*. lati a difcreiioaé ^ ìi» f»Ì
fona Selìmileuate dalle ^fathmatkhe oi/cipii^ '

Ver (oiisfare in φ^^Λ mia Opera rapprejentataui ( ò miei Studenti) al pareri di chi afJlcHrarCi ΨβΙφ Ρ'ίψ'Ρ^
>niucrjaU, ^iàalmue mcintidi^fucjiarden^j ; dicenoneSerçda jprt^ar^^ v*app»Tt9 fer€ί»φηι*ρ^

■ ■ Li ί : ■
>

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* ·» · 7

ρ

^ Ò termini icono

D. Guarinj,

Militare çvoâSçicnsaj la quale îjàper officio di munire qualunque leco in tal
guiia ctìiìtro la forza oftik , che pochi pofsino reâflcre i molti, imitando io ciò la natura, che
niuni qioltiluQghij e Pfouincie , hor çirçondandplç di Scofeie balze ,hor attorniandole di Fiu-
mi, e Laghi > bor inalzandois iopra le Scbcnc miuperabili di alpcftri rupi. Onde anche l'Ar-
chitettura Milisarç al principia di {empiici muraglie attorniò i iuoi fisi, n:>a perche i'Ìninaico
vicico a muri, dalli ίΐείβ muri reftaua copcrìo, aggiunie le Torri, che auanzahdoQ fu^
ïcrofeoprîre gi'Afsâli tori je perche in oltre lafci^uanoicopeitii Di ffcnfori â colpi de grAggreisori, però
leateò le Pinne, cMtfli, chccopEÌisero rn gualche (riodo quelli, che diffendeuano la Città . Ma perche-*
•e con le Wri quadrare, ne con le toncie, û poteua costro le macchine dsirarieglierie nouamentc iouenta·
«c, profitteuolnjjnteopporSj però fu neceiîario alle oppugnationi non pratticate ne tempi andati trouar
maniere
di difefc da gl'Antichi f^n ylate, e la ououa arte d'oppognare, àclederc ceo naoui trouati di forti-
tftre, equeilaè la fcieaza, che Bora mi prendo
ad efporre.

Fortezza è vna fabbrica m tal ^ifafuuata, cheogni fua parte pofa difendere» & efsere egua!ment%^
Jifeia, ò
di fronte, ò di fiance.J

Ladifefa di fronte, ôdOppo|tioiieè.quaadoUcoIpovââ finire nella oppoila parte, e così nella fe·
gueote Figura la parte E Ρ, batte di fronte la parteCD , &alcoatranoanchela parte ÇD , batte la parìe
S F iCCosìbmonolsducBC,/A.

Ladifqfa di fianco, ò laterale, e quando il colpocaminaparaìlelg al muro, come la parte C Ο , batte
la parte F A, con i tiri Ν M , ΐ) ^, ecosì l'aUra F a, la parts β G; come anche la parte D E reaa difefa
idaìtiroNO. ' f / , . .

La Forte«ga regolale è qud|l, che fsì^afopravna figura regolarecioè di liti, e d'angoli eguali hi tutte
Se parti eguali, c ûœitnaente pofte, ò equiangole, & in tal guifa la prefente'figura è vna Fortezza regolare,
iperchedcicritta ra
Vi>pentagofioX.P Q R S, a tuttil Baloardi A, B, G, H. l, equiiateri., & equiangoli.

Fortezza irregolare è quella, chedefcritta in vn^ figura irregolare , C!cè non equiangolaj ne equilatera ,
è
pur ioloequiiatera, òcquiaogola, ngnhà le fue parti eguali, e fitnilmenteçoîUjcata, ilche da noi ierà

iralafciate le fue prattichif.

Baftione, ò Balloardo è vaa taok di figura di cinque Iati attacaia al eorpo della Fortezza da vn Iato folo,
takèilBaloardoBCDTV.;

Le faccie, ò fronte dclBaloardo fono due linee , che contengono l'angolo cfteriore, come fono le dee^

BC, BV,

L'aia, ò fianco è vna linea, ehecongìunge h faccia alla Cortina, come fono le due C D, VT.

11 collo, ò gola è l'angolo della figura chiuiofd le ali, corneTLD.

La Cortina, ò Corda è vna linea retta, che codgiunge le ali, come DE.

La linea di difefa radianteè la faccia dclBaloardo continuata, ο vna linea a lei parallela come Ν A."

La linea ficcante è quella, «he dalla punta del Baluardo, fino all'angolo dell'ala con la cortina fi (ìcnie
éoìaeTG.

J' Ai^^ i«condarìa·, h fîaBC®^àqueIla parwd^lla Cortina > chçè t/à l'efiremitàdeUeli^^^ ç raden-

te , refta comprefa, cottie tf, e quello, che reRa , come Y S, fi chiama complemento.
.- Poligone interiorela figura dèlia Fortezza comprèia detïfp a Baloardi, come Ç^R S L Ρ ; L'eftcriòre
ièquello ,.che fiiìende da vnapàntadiBafoardo all'altra , comeG Β À 1 H; dt.çiiiogotlâtoè la drfianza-.
^e
Baloardi, come G B j perché'tantofi dicono di ftare, quanto fono ìe loropyrnediftanti, e la lìnea dal
■eentrq alla puma del Baloardo fi dice linea capitale, ò guida del B^ '

L'ala contiDuata è.raìa prolungata dal Foligono interiore , fiao aH'cftcf iore | çqm Τ Ζ, che determiaa
|^i4iftanza4e Poligom ,

iliatodqlU Fortezsa eij Jaîo d^^^
^ Il diameìtro minore è li diatótro del circolò, incBièdefcrittdirPoUgoaoioteriôreî è il maggiore di quel
«ìrcolo, in cui è defcritto il Poligono maggiore.

ji^ ipaUa del Baloardo i la metà dell'ala, ò fecondo alm i due terzi, Se il redo fi ik sitato piU io dentro, pce

" ------- ------- ------- ....... .......

JJ

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- 4«

eopnreî'ArtegÎîeru cò« queila ritirata, ffç fi piega fn angoli, H çliiamà fpaUa, β fe β piega in giro fi cfaia-
ota" orecchia.

E fin hora habbiarao fpiegato il nome delle linee » le quali cireondanola Forccsza, reità la ipiegationcrf
degl'angoli·

L'angolo al centro è vn-angolo compreso dalle capitali, aeui fi ftendeiilato delia figura, come L XP,
L'angolo della circonferenza t è quello, che ècomprefodàlli due lari delia figura, come L Ρ Q.
L'angolo diffeio , ò del galoardo çl'atîgplocotpprcfo jialljs dgefaccie del Balo^rdo , come V β G.
L'angolo fubterfo all'aia, è l'angolo coaipreio dallacortiaa, e linea ftriogcnse, come © Y S.
L'angolo deliba Spalla è l'angolo che fai i'aiaconla faccia del Baloardo, come β V T.
L'angolo d'incrocciatura, ο di fot bice ve l'angolo j che fanno le due linee radenì!, ο Saneanti YG,e Β.
L'angolo ditninuito, e l'angolo, ehe ià il poligono eaenore con la faccia del iìaloardo, cpm^
ZBV.

L'angqìodelcolloèl'angolocomprefo da vn lata della figura inìcriore, e della linea capitale, eotne
X L Γ·

Queftefonoledcnomioationi, e termini apparEenenti alle parti icnografiche inìerne della Fortezza;
Glialrri termini, chc apparìiingono alle parti eaeriod» ôf all'or tc^raâa delle fomficaciom le dareiRo a
fuoloco.

J?

1?RAT-

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Α XVIII.

Delli Aisiomi^ e principi; fondamentali/

& vniueriali della fbrtificatione.

i

Er tratiare perfettamente di qualunque arte bifogna fopra tutto ftabilire i principi;, e le maf·
iirae chiare, Òccuidenti, d cui s'appoggia , il che faremo nclia prtfente prattica.

Prirscipio primo. Ogni parte della Foltezza fi deue poterli difendere da Cittadini, non.»
Colo con difcia diretta, e perfror>te, ma anche con difefa parallela j & obliqua.

Per eiTempio nella prefente Figura non fole fi deue poter difendere con la difefa Ν Ο, ma
anche con la difefa parallela , & obliqua D M j malGme , che quefia è più efficace, δε
veci Je più gente adoprandolì le Lombarde, e perche il iìne.della fortificatiOne è 3 che pochi, retìftano a róoi-
tii quindi è, che ogni maniera poffìbile di difefa non dcuc trafcurariì.

Secondo, la linea di difefa maiSraa non dcueeiTer maggiore, cheyjOjò 850. piedi géometrici.

LacaufadiqueilamaifimaprouieBedal tirodel Mofchetto, il quale non porta più lontano, e perche la
difefa della fola Artiglieria è rara , incerta, e colpifcc rare volte a precifo fcopo; quindiè, che fi deue.»
alia difefa della Fortezza, anche adoprare il Mofchctto j il quale non eccede di uro più che 750,0 850. piedi
geometrici.

Terzo, le pSi-M della Fortezza fiano eguali, quanto mai permetterà il fito; poiches'viia parte notabil-
mente è più debole dell'altre j quella più facilmente farà vinta dall'inimico.

Quarto, tutte le faccie deiia Fortezza sì interne , come eOcrne , poiïino vederfi da Cittadini da qualche
ροΠο almeno. Poiché le non fono vedute, nemenopoiinocilerdifefei coniiìcndo la difefa nel prender di
mira col Mofchetto.

Quiiuo, l'opre tutte più vicine al centro Cano più alte delle lontane , ciò perche reftinodalle più vicincj i
maggiormente fcoperte, e perciò difcfc.

Scilo 5 la Cortina deuccffereiinca retta, perche fe è linea retta refla difefa da ambe le cannoniere, Cj :

fianchi Ν L, ΟP. _ _ .

Settimo, iBailioni nondcuonoelTcrieparatidalIe Cortine.

Perchefe la feparatione folle confiderabil? l'ali, e fianchi, ò lafciatala cortina nell'iifeiìofito fa rebbono i
troppo picciole, perche la feparationeportarsbbe via più di due terzi dell'ala, c i tiri da fianco a fianco ηοπ' i
farebbono radenti, ο fî rsOringerebbe in dentro, e così il fito della Piazza reilarebbe troppo piccolo , ma_. 1
quello» che più noccrebbe, èchi fidourtbbeandar^ù'l Baloardo, per difenderlo con punte, il quale io
foifegctratodail'inimicoreflarebbe il baiìionefenza difefa.

Otcauo, Intuitala Fortezza non VI fia muro, che habbi del tondo.

Percheil tondo non s'accomoda mai alia rcttiìudne ds tiri, onde non vi farebbe nella Fortezza alcuna dì-
fsfa raddenlej e parallela, e però
ne la cortina , ne la faccia del baloardo fi deue fare angolofa , per caufà,
che
in quei angoli potrebbefi nafcondere riniraico, e fiar fjcuroda colpi.

Nono, l'angolo del balloardo non deue eiìcr ne troppo acuto , netroppo ottufo. -j

Eiiendoche la troppa acutezza, benché facci, che l'inimico Zia sforzato à collocar le batterie più vicine
alla Fortezza , per
col pire ad angoli retti. Però lo rende deboleV e che da colpi'dell' Artiglierie facilmente
fia gietato atcrra , & all'incontro fe è troppo ottufo , l'inimico può ftar più lontano, e batterlo ad angoli
retti, e
gsttàndo la ^unta, benché con più fatica il Soldato troua Piazza capace, deue può fiat ficuro da
colpi de'difenl'ori.

Decimo, i bafìioni fianodella maggior grandezza , che fia poffibile, & i fianchi; per farli però più
grandi non fi tolga alla cortina il fuo dcuerc, ne β facci più lunga la linea ficcante del prefcritto tiro di Mo»
fchctto.

Lacaufadi cìòè, perche fe sBaloardi hanno picciola Piazza, e il collo iìretto vi è poca capacità di
difenfori , e poco locoda far ritirate, inoccafione, cheil nemico occupaiie la punta ; però la faccia del
Balosrdo ordinariamente fi fà, ο due terzi, ο al più la metà della Cortina, eia Cortina non deue eiTer
tnaggiore di piedi 500. ne minore di piedi 500. onde la faccia del Baloardo farebbe in circa 240.
piedi geometrici .

Vndecimo, l'ali, ο fianchi deuouoeiìere li più grandi, che fianopoiSbili, onde per il meno deuono
eiTere
il terzo della faccia del Baluardo, òperilpiù fino alla met;!, ficome anche i lati dell'angolo de
colo.

Duodecimo, non fi deue mai lafciare l'ala , ο fianco fecondo .

Perche effendo l'ala prima per vna gran parte occupata dalle Artiglicrie,fe non vi folle l'ala feconda pochi
iarcbbero imoichetticri ,chcrcftarcbbonoalla difefa dell'oppoiìaparte ; ondereiìarebbein gran pericolo,

ύ Deci-

τ

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4'S

Décimatcrzot le mura delle Cortine, eBaloarcIi non deacnosîîeretcoppo alte.

Poiché le mura troppo alce famio , che dal parapstïo non fi poiTa fcoprire, c radere coi sîro dei Mofcfeeìv;
«oil pianoiicUa campagna, ctanco meno la via coperta, olafoila; onde la fua altezza noa S dcuc alsare
mai pili fopra il piano dcìla campagna che 15.Ò
ìo. piedi.

Oecimaquarro, la larghezza della fofla deuc eiicre tale,che fupcri la looghesea d'ogni grand'al»·
bcro Î
Per impedirci nemici, cha non ροιίίίΰο così facilmenìc far ponufopracSa ; onde almeno dsnecfcr
ìarga 50· piedi - .....

Decinioquinto, ìuttii fidefpofti a naonìi, e predominati da vno, e pib colli a tiro di cannone, ic non Q
porrannofçrrar dentro, s'haRno a giudicare inhabili a fortificaifi.raaflìnie feil monìc predominante farà
predominato da altri, forche da quegli fi fcuopre ogni opra de difcnicri, & anche fi
può impedire col tito
del cannone.

I fui vicini à Sami voraci fi dcuonosfugire, per lefpeii , chgTÌvannO| calìe riparsiionii eâtcccclon-
tano 11 fiume.

g A

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ρ R A τ τ I C A χΐχ.

Diuerfi modi di rrouare le prime delineanoni

delie Fortezze.

Re forti generali «3i foniâcatîonc fonoconcefle. La prima fi chiam'a forma regìa, & è
quando la linea ò ficcante non eccede il tiro del Moichetto . ne , manca da ciio.
Forma regia médiocre, è quando la linea ficcante è minore del tiro del Moichecto ; ma la
disianza da punta à punta de Baloardi eccede l'iiìeilo tiro, la terza forma M n^ma c quan-
do la dsfianza delle punte de bacioni egualia il tiro del Mofchetto. L'altre forme minori
β chiamano caiîelli, è ie qualche fortificationehà la linea ftringentc più lunga del tiro
del
Mofchstto , fi chiama forma aneicha.
Oltre a queft» generali vi ÌOHO i modi particolari di tré prime, e principali nationi Europee. La prima, e
ìa più facile,èi'italiana. La feconda,e fìimata, èia Francefc. La terza, è i'Olandcic,alcuni l'antepongono
all'altre.

Di nuouo raccor Jarò quiuii quello, che accenato habbiamo alla Prattica XVi 1. dell'operare all'Italiana i
quali
fortificano [nquelta maniera i

Prendono vn!&io del poligono, ο figura, che fi deue fortificare , e lo diu'idono in i<5. parti delle-quali
ciaicuna pongouo iia
50. piedi' Geometrici, per effempio vn lato dell'eiìagono ila dmifo in id. parti, c.oè
an
800. piedi Geometrici, tré parti aiìegnano alle icmigole del Baioardo, da cui punti s'ergono le per-
pendicolari per i fiancli), & ale de Baloardi , le quali fi faranno eguali alle fcmiangolc de Baloardi, cioè di
tré parti, fi diuiderà poi la Cortina libera in quella deìl'eiagóno in quattro parti, e della prima di quelle,
i:ioè delia più proffima alla gola oppotìa, û tirarà per l'efìremità dell'ala , la Imca radente, che dctermina-
ri la faccia, ο fronte del Baioardo.

E così replicando quella operatiooe fôpraciafcun lato dell'effagono formaranno i primi lineamenti della
Portezzai ne quali
CQniifle tutta la lorproportione, e queiìa regola ferue per ogn'altra figura regolare, e
Ìolo fi vana nel punto della difcfa, perche nel Penugono fi prende dalla decima parte, nell'cptagono, otta-
gono, e nonagono, dalla terza parte nel decagono, e iegucnti dalla mstà, & anche di meno, quando la
fortezza fupera i dodici lati »

La ragione è, che la linea ficcante in quefló modo di fortificare non ficfce piìi che Sjo.piedi Geometrici,
Echi vorrà, chsfia meno biiognarà fupporre j checiaicuna parte
delle linee non vaglia per yo. piedi
toa qualche piede di meno ,cioèci3fcuna parte della linea non vaglia per 50. piedi, ma qualche piede di me-
no, cioèciaicuaa parte per4ì. piedi, e tutta la linea
per 710-parti&c.

Alcuni altri però fono , che diuìdono illato in lei parti , preÌuponendo che fia tutta la linea piedi geo-
nietrici doo.e vna feita parte danno al iemicoilo, Òi ai fianco perpendicolare. Indi dal mezo della Cortina
tirano la fronts del Baioardo.

TTICA XX·

Delle Delineationi Seconde delle Fortezze,

e deirOrrografia loro.

δί il fito di

^^ E delineationi feconde confiftoho nelle linee, le quali «Îeterraînano la larghezza,

ciafcuoa fabriea , ò di terra, ò di pietra , la quale deue cingere la Fortezza , & alcune di
tjueficfeguonolaforma delle primedelineationi, come il parapetto, il terrapieno, & alcu-
ne altre. io parte folo, fono alcune opere totalmente diSaccate, come ireuelini, e mezo
lune, efimili. Quelle, che ieguono gl'andamenti, c la figura delle prime hn«e fono altro
- - cfieriorij altre interiori, e prima cominciaremo da l'intcriori-
Le feconde linee interiori confiftono nella muraglia, terrapieno, paiapetto, baBChetta, via dello
ronde, fcarpa» cauaglicrc,
e cannoniere, de ^uali membri prima daremo le regole vniucriali, indikmir
f urc.paï£i€olâri ·

" Primo

k '·

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lima ruma , le non é pm che tenace, e cre£oia,c ogni gran pioggia molto Ja danneggia, i-'vitima, enei
facile, occupata qualche parte » con la zappa aprire la Hrada ; le mine nella terra fi fanno più faeiltnenic ,
la doue il muroià molta refiftenza, c sbalzato dalle mine, taluolta quail intiero ricade nel medcfimo porto ,
cDondialcun vatitagio al nemico. Ne è vero, che più refiita il terrapieno, che il muro, ie è inoko
groffo, efoiìentatoda ipcffi fperoni, maifirae iefarà di materia mole, conie di tuffo, ò matoni j ficooic
le pietre , che rifaltano da colpi dell'Artiglierie non danneggiaranno i difenfori, fé faranno bafle le toara^,
e fopra effe s'innalzerà vn boniiïïmo parapetto,

Il terrapieno deuecller tanto largo, che non folo porti il parapetto, chepoiTa rariìiìere i colpi dell'Arti-
glieria , ma anche, che vi reiìi vna comoda via per condurre l'Artiglierie, driz2arle,e maneggiarlej anzi
il baloardodeuseffer tutto pieno; perchedi più capace fito alle retirate, e l'inimico doppo hauer prcfo
qualche parte d'elio nonh^ il vantaggio del fito p;ù eminente. Vn'Ingegniero ne baloardt fi il terra-
pieno ordinario, e faiciata come vna fjffa, alza vn'altro terrapieno tutto maificio parallelo, &equiangQ-
Joaipriino,

li Parapetto deue effer tanto groffo, che poiTa refiflere al Cannone, il Cannone dunque intiero in 400. pie»
dì di diiìanza , con vna baia di 48. libre penetra to. piedi di terra buona, e cretofa. Vn mezo Cannone ia di-
Oanzadi
200,picdi,C0D vna balla di i^.libre penetra ii.piedi di terra forte,Vn Caononc campcftrc in diftanza
dizoo. piedi, con ma balla di ii.libre, penetra
7. piedi, e però il parapetto dourà farfi almeno di»y. piedi.
Le Cannoniere voltate fono dannoie, perche il
gran impeto dell'Artiglierie eonquafla le volte, e il fuma,
l'empie
COSÌ, che non lafcia luogo fé non ìì primi tiri > impedendo i Bombardierij perii che il detto Inge-
gniero ne fà tré, voà più in dentro dell'altra , dietro alle fpallc de'baloardinelle ritirate, che fanno in
dentro; Ma in veritd fono troppo, e bafta bencdidue, altrimsntedouendola fuperiore inalzarfl fopra l'in-
feriore almeno 8. piedi, reftala prima delle tré troppo bafla, GliOlandefi però non l'vfarto,e tutto ilfianco
feruca
loro dt Cannoniera; perche faccndo le loro Fortezze di terra fola , che ricerca molta fcarpa non^
ροίίοηπ fare le ipalle, e l'orechie àBaloardi. Vi fono che le ftimano molto vtiii ,aiaùìme fc dauanti alla pri-
ma, e più baiia fi profondi il folio più del re fiante, per renderla ρ ìjiìcura,

I Cauaglierifono moli di terra eleuate dal refìante del terrapieno, le quali fono collocate ò in mezza
alla Cortina, ò a gl'eftremi d'effa, acciò con l'Artiglieria fi poffa tenere più lontano l'inimico, e benchcj.
fianovtilijtnaiiimï in principiodell'oppugnatione, perche tengono il nemico più lontano, c lo sforzanoà
fare piìj ampia la circonuallatione ; pure ordinariamente fi lafciano , sì per la fpefa, sì perche in vn'oftina-
ta propugnacione
, fe fono occupati iono di grane danno à difenfori ; oltre , che fe fono murati, òdi terra

giaroia, lepietre, che rifaltano da colpi del Cannonefono di grauedànnoâ difenfori, c di terra fctnplice
non poffonomolto innalzarfi.

LeScarpe nelle terre fabbiofedeuonoeifere quanto ìaloroaltczza^ ma nelle terre ìcnaci, e crctofe ba-
ftanoi due terzi, ò anche folamenteia metà»

£

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E^ueÎioèqôanîoÊprlËCÎpïi vniuerfali, çîfcâ aile particolari mifure, pcrcheiono vârî/iconumî, e!t
epinioai? pereiôdareœoleœaifirac, ieminimej» eicmcàiocri icnografiej acciòognVno poffa icicglicre
ciò che raaggîormcnte gli piace. Dalla uuola dunque ièguente G prenderanno le nufurc, le quali
& daran·
HO alle diaanse della linee parallìk aiie prime deiipeasiop.i, ic ^«aliicgaaranno il
ilto delle ieconde, c la
loro propoÛEiûne

Mai&ma Med.Min.

Scarpa del sauro
Muro

ï^arapetEo nel pianò
In cima però fari
i'.a fus Scarpa iiiîcrioîré
I.'eAeriore
ìScabell©
Terrapieno tutto
Bua Scarpa Interiore
iLÌìerna quando non hà il rauro
Quando il muro non io coprs tuft^
TerrapieBo alla cima
Quasda
auanìì non hi* maro
Speroni
Difìafise d'c0i

21 Cauagliere poi GH fi poìrà fars ic fi ^'orràa ìne220 alla Cortina, lungo per dauansi zoo. piedi, di dietro
300., con la fua Scarpa , e Parapetto, come vedi nella Figura pafsata.

Il parapetto, la via delie ronde , che c l'iiìeOa larghezza fuperiore del muro circonderanno tutta la For-
tezza fempre deirifìeffa larghezza paralelìe alia prima delinea tiene . il terrapieno della medefirna larghez»
za accompagnerd tutta la Cortina s ana empirai Baloardi. Il,Cauagliere farà puro, con Fronte d'auanci
|>aralklo alla Cortina.

Ρ R A Τ Τ I C A XXI

Delle feconde lince efteriori^ che feguono la forma

delle prime linee.

fiale feconde linceefìeriori la più principale è la falfabraga, la quale è fo!o introdotta per
difendere il folio in caio, che il nemico haucffe occupata la via coperta. Onde contro à
quel principio, che habbiarao poito, non predomina alle altre prcmuoitioni eiìeriorij mi
foloalfoifo, equcfia confifìe in vna via al piagno naturale del tereno, la quale coperta
davn parapetto, circonda il piede delle muraglie v& è nella Figura pafsata, & il fuo pa-
rapetto è M N.

L'altra è la foifa, della quale fin bora non è Hata decifala lite, fe meglio fia piena d'acque,
opurfecca. L'acqua porta fccoquefteincommodità. Imprigiona idifinforiin talguifa , che per impedire
l'opere efteriorinon poffonofortircfe non per ponti , i quali amettono pochi, ne gli lafciano fortire per
doue fàbifogno; onde neceffariamente bifogna entra re nella fpefa della via coperta, e ne.la trinciera della
campagna; Neiriiìcffa foifa impediice il diïcorfo, ilcauarmine, ilfarfortite, & inalzar trinciers, per
impedire Je vigne nemiche, e l'opre oftili, con le quali fi diipongono
à gli ailalti. All'incontro la foffa pie-
na d
'acqua impedifce le fouraprefe, lefcalate, egl'ailaiti aperti, con li quali l'inimico fenza alzar trincie-
re^
petto nudo voleffe tentar laprcfa. Alcuni per hauer l'vno, e l'altro auantaggio fanno vn picciolo fo/fo

nelmezzo, òpuregli danno l'acquaarbitrariadapoterfikuare, qiiando vi fia il bifogro-

La terza è la via coperta, la quale quando la foila è piena d'acqua, è affolutamente neceilaria, e fi dice
coperta,
percheèl'ifìeà'opianodelcampo, ma coperto da vna trinciera, ò parapetto, che infenfibil.
mente
con vnafcarpa molto dolce è dell'ifteiia pendenza, che il parapetto del terrapieno declina dall'ori-
zonte, va Sfinire dalla parte erreriore nel piano della campagna, la quale trinciera fe farà al margine in-
tcriore piantata di fpeflì pali all'altezza d'vnhuomo , fi renderà molto più inaceifibilc al nemico, perche i
defenfori trà quei pali drizzando il Mofchetto raderanno la campagna fi certamente,
che alcuno non le gli
poiià accoflarc le non con graoc pericolo.

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47

- Alcuni per coprtranchc la Cauaîlerîa la fannodoppìa vna vn poco piìi aita,all'altezza dVn huòmo à piei
i'altra più balla all'altezza d'vn huomoacaualloj màfe vi farà la palificata, c{uefto non farà neccffa-
rio· ne gl'Oiandefi l'hanno invio, ma folo gl'Italiani. Incafo, chc vi iìano i rcuelini, e le mezze lune
«ci fico doue fono, la via coperta dcuccffer parallela ad effe opece, edoue non fono, oinquelfito, cho
non è occupato da loro al muro della Fortezza.

La larghezza dellafalfabrsga, c iuoparapcìto, dcuccffer quanto la via ij parapetto del terrapieno,
ο poco meno.

La larghezza della fqlìa deueeflcr tale, chefuperìogni ^rand'albero, e la fua cfcauationc tanta, che
bafti di quella terra, cbefi leua à fabricarneil terrapieno, il parapettofuperiqrccdeila faliâ braga j fi co-
me quella, che circonda le mezze lune, e i rcuelini deue effer tanta, chc d'eila fi poiU ioalzarclarrincicra
de gl'ifieiBi raoflumeiiti ; cperchc in ciò vi fono varie vfanz« porrò;Jc raiftjrsJB|afiitne i< oicdioci-i, e minimi,

acciò ogn'vnofcicJga.quello» chc piii gli parerà conusnIcijEc* ρ _ ·- . ;

Via della falfa. braga

Parapetto della falla braga al piede

Nella cima

Il margine del-foffo

L'ampiezza della folla

Ma nel fondo

Scarpa della foffa

Via coperta

Ampiezza della trincicra eiìcn'ore
Scabello

Foiictto nel mezzo

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Se la foffa foiìe fecca fi doarannonel mezzo della cortina far delle porte fccrete, per le quali fi pofaioti
tir in ciTa , e la fua riua eiìeriore fi farà à guiia di via coperta, non tifsndo la «ia coperta neccffaria, fV.àoii
per maggior fortezza , c per Coprire maggiormente il muro della Citta. ^

La via della falfabraga per afficurarla da tiri di fianco in occafione di qucfta bifognerà rraucrfarla coil.
irìncicre, chchabb'.anoleiueporte, perlcqualrfipoffapaffarc.

il Spalto, ο trincieraefieriore fi fuo! diuidcre dalla campagna con vn follo largai^, piedi incirliiper
nsaggiormente atìicu rare la via coperta dalle iorprefe.

R ATTICA XXIl· "

Delle foriificationi eÌlcriori 3 che non fono parallele

a'muri della Fortezza,

E partì effentìali della Fortezza fono le precedenti, quefle fotio per maggior perfetcions, e pcf
renderla piùineipugnabile. te principali, e communi fono ,, ll Reueiuib , la Mezza LunjÉ^»

l'opera Cornuta , l'opera Coronata, le Forbici per formare le quali darò quìi modi vûtati. ^
Etm quanto alle regole viiiuerfali. La prima è, che fiano dentro tiro del Mofchetto
delle muraglie.

Non deuono effer piìi alte di quello, che fia neceffarìo, acciò ì tiriradino la campagna,
I pih lontani dcuono effcr più baffi de vicini, e verfo la Fortezza aperti, e priuidi srincjera per non dar
luogodinalcondcrfialnemico, occupati, che foifero.

I rcuelini fono opere angolari, lequali per ordinarioieraonoàcoprirelecortine, e le porte,· ne giaraai
fi pongono nells punte de baloardi, c le fi può bifogna, che coprino le cortine, ma non i fianchi, ne
Icl,
ficcie debaloardi, accioche dall'vno, e dall'altro loco prcndino le fue difcfe > Deuono effer feparate dalla
fortezza, inìtrmediarui la foffa, efonoquafi vnbaioardocon lefolc due face-ic, ienza fianchi j ben-
quando ferue a difefa delle porte ie vifuolfare'vnafpalla , lamet^diqueliedebartioni; idue lati, che
guardano la campagna hanno la fua foffa, il fuo parapetto, eterrapieno, ma verio la Fortezza aperte,
acciò occupandole il nemico non vi fi poffa nafcondere .

. I modi di difsegnarli ordinari) tré fono nella Figura paffata Prattica 20.Π primo è tirar vna perpendicolare
JBdcfìaiiaOPjCpoi prendere id«e tersi dslla faccia dei baloardo, c mifurarla da Q^doueià tiua cftcriore della
- . ^ fofsa

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•■>1 ■

4® -

foisa paralieiaabaîoardÎs'vnifiei eifaqueipuntoPa gl'eflremide'iiaHchi tirar le duepa, Pj, che ί·-

tcrmimranno i riui delia foisa intcriore ; d'indi da gl'eiìremi della cortina cirarc due parallele Τ 4, 1 J , 1·

quali daranno i îîiargini intcriori della trinciera del rcuclino.

Vn'altro {nodo è di prendere cq'I compafso la lunghezza della cortina, l'Autor prende cinque fefti, efa·
cendodiie archi, che s'incontrino in T, prendendo per centro gl'efirerai della medefima cortina CD>C
dâil'incfociamentodi quellitiratdaTàD, èC, ciìrsuii della cortina le dueXf, Ty, le quali foimino le
linee eftcriori del reuclipo.

II terzo è diuidere per mezzo ìfefnicolli nclli punti <5, <5, e da quelli tirar due linee per l'cfiretnitil dell'ali
^^ e doue s'incontrano in Fi lui iìa la punta del reueliìio, e le due lince Ρ », ρ ^, fianola linea cftcnore
4eilalorotrinciera.- : ---

Le mpziìc lune icœprcs'oppoiigono all'angolo difefo, e la linea capitale pafsa per il lor mezzo e forfè 6
Jicono mezze lune, perche dalla parte, che guardano.il fealoardq finifcono lu'i riuodej foiso curuato a gui»
ia di naezza luna. Sono inutili, anzi dannofe, quando fono fcnza reuclmi, perche dalla faccia di quello
j>reiid©riGle difefe, che dabalcardi difficilmente pofsono prendere, per efser fuori della linea di difefa· Ne

ëçuono hauer alcun fianco, altrinienii occupate ieruirebbe quel fianco per parapetto al nemico^ cfsend®
dunque di poca vìiiità non fi dcuonp erigere iensa qualche ipecial oceaficne.
: 11 modo di dilscgnark èquefto,

Fatto centro dell'angoioS dellafalia braga all'interuallodella fbfsa SV, fi defcriua vn'arco, e fi pro^
éucì la capttaledel baluardo, cdcueda queft'arco faràfsrata in^, lì
miiurivnanaetàdella facciadel ba-
luardo s ò fecondo altri due tergi,
chsiìanoXy j da quel punto dunque ii tirano a Q, d nue i riui del foliso
paralleli allcîfaccies'vnifçono nel margine del rcuelinoledue Y8, Yp, e queile faranno le lince efteriori
«fçila mczzakin;!^, le quali fi potranno anche fare parallele alla riua del foiso V Q^ e poi fs gli farà la iua foi-
fa àtior^ìo
/cpniè quella de'reuclini.
ilnc^fo,
che ncn il voglia far fâlsabragadiuanti all'ali dcbaloardi, fi potranno fare le capponere; le
^ali nonfono altre che fofse di
10 jò ìi, piedi inquadro, profonde 4,0 5,con vn parapetto fatto di tauolo-
ni| e coperto cfìcricrtnentedi terra , alio piedi
2. nelle quali fi fanno d«ikpicçiuiefaeicre donde gli Soldati
feetfagliano il nemico ,
le stfocca nella foisa.

- L'apre cornute è vna fortiScatione, che s'inoltra con due braccia nella campagna molto lontano, & in
Wila j a frciite dell'inimico hà due mezzi balloardi, e fi pone ordinariamente in faccia della cortina , rarft/

volte de baflicni , & in quel caio i due bracci, che fcoronoper la campagna ,
non deuono eiìcr
paralleli, mà vnirfi vcrfo il baloardo , altnmcnii iarcbbc
molto piìi di fficil eia loro difefa, la quale èicn3predsiEcoltt.fa, quando fono in
tal fito, per riceuerc la taaggior difcia della cortina , che rcfta troppo lootans^
ma oppcfic alla cortina, fono di grande
vtilità, pcrchcdilcortano grandemen-
te l'mimico dalla
Città ; d Hìcultofaraente fono occupate, perche fi difendono
dalla
ccrtiua, edallefacciedebaloardi. Se fono occupate diÛcultofamentc ϋ
poffono tenere,
perche vcrio la cortina refiano tutte predominate j&alle trin-
ciereinimichefonodannofsffime , potendo conia loro difefa gli aliediati pro-
dure
altre ttinciere , cheimpediicoBoilprogrefode gl'approcci inimici.

Per far dunque l'opre cornute fi mifurino dalia riua cfteriore Ρ della folTa jooa
ò 750-piedi al più , e da punti della via coperta , è A, fi tirano due parallele
AP, BG, efidiuidailipatiotriiqueileiti tré parti, vna fi dia alle Ρ Η, c
G M , e fi tiri la H M, il cui terzo Ν F, farà la cortina, e le Ρ F,
G Ν , le
raddenti, le perpendicolari NT, F R , l'ale, ο fianchi | onde reiìanoHPTN;
e FRGM, mezzi balloardi nella figura 35).
Xe Forbici fono l'iflefi"e, che l'opere cornute, ma in iicarobio de mezzi baloardi hanno vn'angolo cntrân'
«e, corafeHP V, e MGV.

L'opre coronate fono vn baloardo nel mez'
20 con due mezzi baloardi, dallVna parte , c
dall'altra,
fri due cortine, e le punte àcj
mezzi
baloardi fono congiunte con le linee
capitali al fpalto, ò trincicra della via co·»
pcrta, lunghe à tiro di Mofcb.ctto , ccipf
nella figura prefente. C Β A E D- Si
fanno pcf
rinchiudere dentro qualche luogo neceiìario
a Cittadini, come qualche Borgo, Molino»
ò Fontane , ò pur per riachiadere qualche
luogo, che occupato dal nemico, iarebbe
dannofo alia Citt^ . La fua coniìruitione ^
come quella delle Fortezze Regolar), ie nof

die il centro della figura è ncll'àngolodifcip del baloârtlo 7 e lelincc capitali de mezzi baftiomi CB» EDi

......... ~ ' ίοαο

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49

foto diiltntréaî centro â tiro Îî Mofchetto, cioè , ôSoo. pieji geometrici.
• Lciccondelioeediquefteforttficationi, cioè del terrapieno, parapetto, fcarpa foffo&c. Si tirano Con
linee p^railek diftaati dàlie prime » fecondo diuerie miiure coilumate in diueriì paeà » come rnoiìra la ieguea-
tcTauola.

Maff.Mcd.Mia.

Latitudine del terrapieno inferiore 40 ρ

Scarpa eilcriore ^ ζ ζ

Scarpa intcriore , é S 4

JUarghezza Superiore del terrapieno 34 30 ìó

Parapetto ai piede xo ì3 xy

Scarpa efteriore ζ ζ ζ

Scarpa intenore s i r

Parapetto alla cima I7 ij tj

Scabello 3 ζ ζ

Via del terrapieno ao 17 ly

FoiÌa : ' 40 55 S*>

Scarpa delle riuc ^ ^

Via coperta ' a8 15 15

Spalto, òtrinciera; a© ij 15

Quefte due vltime linee tositi non pongono, ò ìafciano fenzâ via coperta quefte fortificationi,» ma farà
però molto vtilei eielafoflaèpiena d'acqua, anche neceisana, e tanto p.ù fé farà palificata; sicomc
alcuni coflumano palificare il terrapienocootraui, c legni fici nel principio del parapetto, pendenti ail'-

infuori, e quafionzontali, per impedire l'acceie al nemico. „ -

S'auerte ancora, cheie l'opere faranno fatte per breuetempo, ο per diiìruggerGpafsatal oceafionc, ^
potranno fare, eccetto ilfcabclio, cleicarpc, pmpiccolcd'vn terzo.

R A Τ Τ

XX MI

Regole generali per Baftimenti ^ ò Fortificazioni
delle Piante Reali/ e Regolari^ fecondo

il primo Autore.

Vuta la pianta conuìeue fortificìitala con fofse, irineiere, parapetti, térrapteni, &
altro; dequali prima daremo le regole generali, poi difcenderstno alle particolari.

il terrapieno del recmto, fia da 15.18. ouero io.piedi d'altezza dal piano della caas-
pagna.

La Scarpa ciìeriore di efso fia al più la metà dell'altezza, e ciò non fole nel terrapieno
principales ma m
quai fi fia trmciera, comcanco nella faliabraga, ο almeno vn terze

dell'altezza conforme il terreno.

La fcarpa interiore del terrapieno, fia quanto è l'altezza d'cfso terra piene.

'^^larghezza verticale del terrapieno fia 50, in 40. piedi, la bafe comprenda anco la learpa intcriore, &
efleriore.

Il parapetto al di dentro alto piedi, al di ftiori f con la fcarpa al di fuori di i. piedi;.

Grofse22adelparapeitoverticalcda8.9.in iz.piedi, labafecomprenda anco la fcarpa efteriere di t*
piedi, e l'intcriore d'vn piede.

Scabello, ο banchetta alta vn piedec mezzo, larga z.in piedi con mezzo piede di fcarpa.

Falfabraga (ìagrofsadaizinai.piedi, alti come U parapetto conl'iilefsa fcarpa, efcabello, e fia lon-
tana dalla cortina piedi ii. in 15.

La fofsa fia larga auanti li baloardi di 140 in 180, piedi.

Laftridacopertalarisa 15, piedi, alta 6. in 8-con il fuo fcabellodi vn piede, e mezzo la trinciera , ύ
fpal to in pendenza verfo la campagna di piedi 50.

Mi qucfte regole generali iarannocomprobate con letauole particolari delliProfili·

-ocr page 53-

3

i Κ Α Τ Τ I C A XXIV

Delli Profili fccondo il paiTato Autore.

Ono come habbiamo detto li Profili vn'ìfflagine, β rapprefentatione d'vna PiaeM fbrtiâ^
cata> tagliata per £ncszo,di cui ii vegono tutte le pam sì delli tcrrapieni,come delle fofle, :
firatle coperte, & altro, quali fe bene in geacrale habbumo difcorfo, ■uliadiroenoconuie- !
ne in particolare darne notizia , e rapportaree alcune miiure già fatte dalla proporzione
de quali û verrà in cognitione di quello debba operariì, in tutte le forti di piante. Dare··
mo dunque qui fotto, come al Foglio 5
5. alcuni proâli eoo tré miruce leuate da vnali·
n:a di loo. piedi .acciò meglio fi pofìa conofcere, naa prima daremo le tauole, acciò ve-
dendo dalle Fortezze di 4. Cno d^. baloardi, come fono proporzionate tutte le membift
loro > fi poffâ cauarnc le mifurc anco de Forti di più lati, come habbiamo detto.

Profifo delia prima Figura ^ Foglio 5 j ;

Î& Piano della campagna.

Β Foffa auaoiv la ftrada coperta^

C Trinciera della ftrada coperta, ò fpaltoi

X) Scabello della trinciera.

S Strada coperta fopra ia contrafcarpa.

1?P Fo^ maggiore che circonda tutta la Piazza.

S Cunetta in rocazo la fóffa, 4 fecca, ò piena d'acqua.

H Margine tri la cunetta, e la falfa braga.

I Falfa braga.

Κ Scabello della faîfâbraga i.

Î, Coridors della falfa braga.' _

M Scarpa ciel tcrràpieno, e della tnuraglìa.^

Ν Strada delle ronde con vn poco di margine per la trinciera Γ ^
Ο Trinciera, 6 parapetto con la fua fcarpa ciieriorcj efcabello interioriaente
Ρ Piazza del terrapieno , e dell'artigliarla .
Q_^Scarpa
interiore del terrapieno.

Andarebbe fopraeiTetrè le cortine collocato il Csuagliero, ma non è quafi pi^ in vfoi per molto
cagioni cauate dall'efperien^a» che riefce di poco frutto, e di maggior da sino ;,eafo che il nemieo ie ccif
renda Padrone.

Pro-

-ocr page 54-

sr

,-ProfîIo delle Fortezze Reali in piedi Geometrici

fecondo il primo Autore.

Bafc del terrapieno {54

Pendenza Jnteriore · Scarpa, ò Calcagno j i z
Scarpa dei
di fuori | 6

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Alrezza del terrapieno
piaiza-v ò Jaighezzia fupcriorc

Piafcza dell' artiglieria

iJafe del parapetto

Larghezza dello fcabello, ò Banchetta
Altezza dello fcabcllo

I IV. I V. Î VI. i Vii. ilK.

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Altezza interiore del parapetto
Altezza ejfteriore del parapetto

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Scarpa citeriore

% ^

2

GrolÌczxa fuperiore del terrapieno

III

Coridore della falfa braga

ÌZ

La Falfa braga fi forma al tutto^ come il Parapetto

del Terrapieno.

Margine tra la falfa braga, c la foiTâ
Larghezza della foifa
Scarpa interiore, efteriorc

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Profondità delïâ fofla --

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TriHciera della fìrada coperta

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Si formi la Scala-™ della grandezza della carta di
piedi
ICQ. per li Profili.

Per ie piante fia il Iato del Poligono la Scala.

Pro-

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Profilo per Fortini.

Bafe del terrapieno

Scarpa al di fuori

Scarpa al di dentro, ò intcriore

2

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3
1

40
4

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Altezza del terrapieno
GroiTezza al di fopra
Piazza dell'artegliaria

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12,

Bafe del parapetto
Scabello largo .
Altezza dello fcabello

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Scarpa interiore del parapetto I I ) i
Scarpa efteriorc . j j j ^
Altezza interiore del Parapetto j 6 j d

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Altezza efteriore

Gróffezza fuperiore del Parapetto

Margine della foiTa interiore j

4
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4
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3

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Larghezza della fo0a
Scarpa interna, & efterna
profondità della foflTa

30
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6

6
6

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8

8

Bafe del Reuelino
Scarpa efteriorc
Scarpa interiore

Altezza

Larghezza fuperipre

Bafe del parapetto___

Scarpa efteriorc del parapetto .

Scarpa interiore _

iVlt^zza cfteriore del parapetto
Altezza interiore .,
CnoiTezza^feeriore del parapetto
Altezza^lîûlcâbëïîô ^

Larghezza dello fcabdlo
Piazza dell'artegliaria

Margine auanti la foiTa

Larghezza della foiÌa

Scarpa interiore, & cfteriore della foffa

ProÌOndità della foiTa

Larghezza del fondo della foiÌa

1

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PRAÌ


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ρ R A τ τ î C

Dcir Ortografia delle Fortezze fecondo D. GuariniJ

'Ortografìa 4eile Fortezze, e!a loro delineattone eleuata da! piano, è veprica-
le .· Ondehauendo dato à ciaicun membro ia iua fituatione i bca^e conucniente
che li diamo la fua altezza .

Secondo dunque i piin<.ip!j pofti, chele mura, e terrapieni delie. Fortez-
ze non deuono eâere molto aln » acciò il mofchecto , «3i il canone poffa rade-
reti campagna, fecondo le dmerfe opinioni habbianao fatto hxieguease tauo-
la dell'altezza ai ciafciio racniko della Fortezza.

^ , Akezze Maff. Med. Mio;

Terrapieno /

Parapetto interiore altezza

Efteriorè altezza > /

Profondità dèi foiTo '

Terrapieno dell'opte eileriori
Profondità del loro foflb
Muro della cortina, e baloardo

e quando fi fi il muro ti terrapieno deue eiTere

lì modo poi di deiineare rOrtografii è nella feguente Tauoìa Figura

Si farà vna Scala con le parti vnpoco più grandi, che quelle della Ìcnograffa, quale ogni
parte dica
5, piedi. Indi fi tiraràla linea indefinita OC, Figura j. poi iecoado le tauole pre-
cedenti,
prendendo il numero de'ptedi della fcaia , che fi deus airicnografìa , ε fituatione di
ciaicuna parte, fi noteranno sù lalinea CD;per eiTerapio ED di
60, piedi, firuitione del terra-
pieno, E F groiiezzadel muro la-piedij FG, vja della falfa braga di
25. piedi, G H , para·
petto della faiia braga di 25. piedi. Parimente
ìÌriuo deifoiTo 6. p;cdi iH, larghezza del
foiTo di gA.picdi, BD, via coperta 25.piedi Β L, fpalco, e trinciera piedi j ehnaimencc
à ciaicuna parte s'aggiungeranno i faoi dccìiui, come fono H D, Ο V .

Fatto quefto fi prenderanno dalia icala i'aitczEe di ciafcuna parte, fecondo la tauola prece-
dente,· per eflempio Taltezza eie! terrapieno Ν Κ Li profondità della foiTa O i, e fi tireranno
dalle Uaee parallele occulte , coaie Κ Χ deherrapieno lunga , quanto è largo il terrapieno ìn^
cima, fecondo le tauole precedenti di 4<5.piidi. Cosi fi prenderanno
10, piedi, e dalla
orizontale à baffo
lo· piedi fi tirarà vna parallela V, A, lunga quantodeueeiier largo il fondo
della foiia ; la cui eftremità A V fi congiungeranno con la larghezza fupcriore HI, e fi faranno
le fcarpe pendenti A Β, che è la contrafcarpa , e la fcarpa VI, e così fi farà oga'altro dcciiuio.

Solo s'ha d'auuertire, chele lineeR S , 67, de parapetti, e 8, p,dcl ipaito , e trinciera , de-
uono efier inclinate, quella de! parapetto della Fortezza RS, deue da Sferire in 8, e p. & il
pendente
8,9,deueefferefimilmente inclinato, comeRS.

L'incììnationepoidelparapettodeIl3faliabraga(i,7, deuc mirare l'altra riua del foiTo vici-
noaB, banche alcuni la fanno mirare più bailo, perche la faiia brcga è fatta, perdifenderc
iifoiìo, che dal parapetto alto del baftione difficilmente fi può difendei e.

In caio però , che la Fortezza non haufÌTe falf'a braga , come nelle Fortezze antiche, deuc
pendere tanto, che miri la via coperta Β L. In aU uni dilTegni, il muro non arriua , lenona^
pai te dell'aUi zza del terrapieno, per fisgir le fpeie , mafiirae quando il iuo piofilo fi prende
iiai fondo delfoiio, & èia via per i cauaili più baila dei piano delia caeripagna piedi
5.

può però fate, che fia tanto ah 0, quafi quanto ii terrapieno, benche non è mai bene,
' che

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ehc giunga fino airvltimâ cima i aecioche per h via delie Rondé Y refti più baflbdeì parapetiot
quanroc XYtlÌ4,piediaimcno; affinchèpoiS vn'huoinocaminarui Uberamente, coperto
dai
parapetto.

ilprciente profilo Figura 3 , è in Profpcìtiua Ciuile Π punto del concorfo affai alto. Il
fecondo profilo è all'Olandcie, fcnza muro, con la fcarpa di fola terra, ò parimente ia
Pfofpettiua Giuile, con i! punto del concorfo all'altezza d'vna giufta ftatura»
11 quarto profilo è Profpettiua Militare, c non degrada dai
iuoeiiere, & è fitto, come hòdefcritte al fine della
Prattica XI. che quando fiamo in libertà, c
volendone vn difcgno firaile, β
deuefemprcfare la linea
<iclla campagna,
che

fionfîa parallela aH'altre.che foiroorizontali come fiamo aucrtitì nella Prati.XI.Fig.»·
Volendo il detto corpo iolido pigliafi due Cartoni, come habbiamo dcjto,
ò veramente due tauole di legno perii Profili da farfi, come per
ciÌcmpio la Figura prima &c, come altroue fi è detto ,
ie preferiti regole hò pigoliate da
due mo-
derni Auttori da me cirtati,ie il
diletto di sì nobile fa-
coltà acre-

iccffe ·

il defideriojponno vedere li medemi Autori, che in fc
contengono quanto fà di bifogno,da quali
bò racolto quelle qualiifiano Settio-
ni, e compatite il dcfidcrio,
che hò hauuto di gio-
uare à mi-
nimi.

PRAT-

-ocr page 58-

4 J. »

ss

1

-ocr page 59-

PR ATTICA XXVI.

Delle Batterie.

PRAT-

Ν opportuni liti, feconda ilgiuditiode'Generalî, ò Capitani, fi deuono collocare le
Bombarde , nDuniie in tal guiia> che dall'inimico con póliono efscr otiefc> e quefte fi
chiamano Batterie} Per fabricar le quali, queftc fono le regole ordinane.

I S'hà da vedere quante fono le bombarde, le quali û deuono mettere nella batteria,
e
que fio numero Û deue moltiplicare per li. e tanti piedi deuecfser longa la batteria di
fronte, doucndo di diilanza vna bombarda dall'altra 12. piedi, e le due vltime da'lati, e
fianchi della batteria piedi 6.

ζ La larghezza fari quant'è longa l'arteglieria col fuo carro , e coda , eio,ò li.
piedi di più » perche pollino nei fcaricarû hauer loco d'andar indietro.

5 il piano della batteria vcrio il nemico babbi vn poco di petjdenza j affinchè l'artiglierie fpinte in dietro
dalla forza del tiro, facilmente fi pofSno rimettere si fuo fito.

4 Dauanti, & a fianchi dell'artiglierie vj ila il fuo parapetto, che di pianta babbi la, òi;,òi8>pie«
di in fronte deue efsere più robuito, che da'lati ; l'altezza fari piedi fette, ò otto.

5f Nel parapetto vi fiano tante fineftre, quante fono le bombaide 5 la quali fiano alte piedi tré , larghe
dentro piedi due , e di fuori quattro, acciò poflìno mirare in molte parti.

■6 Dietro alia batteria deueii difsegnarc vn luogo firaile, & eguale al fpatio della batteria, & itJ efso
deue farfi vna fofôa quadrata di piedi
ìo, òli ^ nella quale fi conierui lapoluere, c'habbila bocca bene co-
perta per fuggire il pericolo del fuoco.

7 Finalmente, tanto queiio ipatio, quanto tutta la batteria, deue efsere circondata da vnfofso largo
8, òìo piedi > profondo ó.

8 Perche la terra di freico , fe bene bagnata, e calcata , pocorefiile à colpidell'artiglieria ; perqueflo
rifpetto, Ìe fi potranno fare le batterie inloco vnpococmioente, intal guifa, che il parapetto fi poflì ca·
uar in terra , e non fabricarlo fopra elsa , farebbe molto a propofito, che fc non fi potrà hauere quella co-
iBoditàj fipotranofare 5 comeordinariamentefi fuole, delle gran corbe di fri, 6 otto piedi di diametro,
di pali di rouere , legati infiemè con pertiche di falici, & altri legni piegheuoli à ruodo di ciifle , c quelita
jmpirle di terra ben calcata, ccolocarli dauanti all'ai tigheria,
in diftanza didue piedi, accie-che relti quel
Ìpatioperlefineftre.

ρ Le batterie fi faranno diflantidalla Città afsediata a tiro di mofchetto, e douranno per fare rouinsu
conueniente, eisef^ortini di
5. ò <5. pezzi, quanto piìi faranno vicine, tanto più farà meglio, e faranno
piùrousna. Si procurerà nullàdimeno di collocarle tra le linee de gl'approci, accioche facilmente pofiSno
clsere ioccorfe,

Per fapere doue fi deuonocolocare le batterieaffinchefacino colpo, fecondo li diuerfi generi di bombar-
de
, s'ofseruaranno le regole icguenti.

Vn falcone di libre di palla, tira vniettimo d'vn miglio, di puntoinbianco.

Vn Sagro di libre jz. di palla tira-vn q-Jinto di miglio.

Vnpaìsauolante, ο colobrma sforzata di libre 25. vn terzo di miglio,

Vn cannone di libre do, vn quarto di miglio.

Vna colobrina dilibre ζο,νη quinto di miglio.

Vna colobrina di 50, poco meno d'vn terzo di miglio.

Vna colobrina di libre iio, puoi tirare due quinti di miglio j e tutti quefii tiri s'intendono di punto in bian·
co, cdimira. il miglio èpicdi 500α ·

-ocr page 60-

57

ρ R A τ τ 1 C A XXVII.

For-.

apportare

Regole particolari per le Piazze ReslìVRcgoIarì, Irregolari con fnoi Profili,

SfendoC nclli pailâti difcoifi trattato d'alcune picciòlc Tauolc per baflire i primi delineamenti delle
tificationi'regolari ; e ti-alafciatafs rjopcratiene irregolare Src. nulladimcno in'è parfo bene, Γαρρς
quelle cofech'eilèrpoflònocrjniinito contento à qualiì voglia deiideroio d'intendere di quefte , quan-
tunque d'altra foik Profeiìbrc : Io con quelle Practiche, hò prctcfo leuargli i! tedio del Calcolo ^ che nc-
ccffario fi troua ίη qiidta Scienza, operar ienz'cilij aggiungo le feguenti Pauclcj come più compendior-
^ fc,e riferfaaiìdoaivi d'iclc niifare degl'Angoli, e lince delle Piazze
più viitatecheiiano da lino a io. bei,
Qucitc fono da nac rapportate ia4]iiclla maniera 5 che a me date ftirono dal medemo Stampatore ^ che cinque anni
doppo la prima impreffionc , che fcgsii in Bologna per Io Ferroni di fubito , che l'hebbi nelle mani bramauo di
fai-
pere 5 che cofa in fe rinchiudcflero ; apperte, e confidcrate, conobbi, che il caiom'haueua apportato quello , che molti

c nobiliflime qualità per iemprecflcrcitatej che il tutto ('come mio Padrone, sontro mici cicriti m'hong-^·
rò ) col delinearnùdue JSaloardiconi nomi de gl'Angoli 5 e Γ

le (ue

rare,

come
cofe,

tlotto)chei-------- - - , ^ . ,

doue che iono Mattro di me medefimo ( coinè altroue hò detto ) parto d'-Orfa Natura, & Arte. E npa vi viene rappor-
tata alcuna coiii, che la natura non me l'habbia dimoitrata, e rapprefcntata auanti gl'occhi con varij accidenti, quefta

fono cofe, che per lo più fogliono auucnire à chi dciìdcrad'imparare „

Per profeguire l'intento (e Dio mi darà vita, trouandominci fettiiageiima corfo di mia età, cluuendone 57. di Pro-

Caia del Co: Annibale Ranuzzi Senatore di quella Città . Ma per efierui nel Mondo de gl'ingegni chi d'vn p:u cre, chi d'vn
altro, non viene troppo aggradita, c rimirata !a grandezja del Globo per edere ii iuo Diametro di piedi vn terzo; hora
quiui douete riiictterc , ò mici Signori, che di tal grandezza non cilcrcio ibto il primo Autore , eiieadomi feruito d'vna
mifura , Se ordegno , che già moU^anni prima haiieua l'£ccd!cntiis, Sig. Dottor Caiiinij il quale preie la Copia di quello^

che nelL Galeria del Gran Duca diTofcana riferbaii,

L'anno 1681. hebbi il luogo irà il numero di 10. Pittori, che fiiron mandati à Parma per feruir quell'Altcm ; onde eoa

... _ - -------- 'alla iopradetu Altezza ; ed an-

i nuouo legati,& vniformi polli in

...........no mcrauigha alle genti, fono due

grandiiiimi Globi in forma sferica di diametri piedi 6. fatti con (omma ccccllenza ^ che di più i Regia Corona àrc non fi
può ; di queflo ne fà icde FEmenentiis. Cardinal d'Etre, quaiido da quella Porpora furono veduti, la quale fubito ipedi al

detti Globi vifi grinipq;norono 500. haominiper darli la muta peni viaggio; coniiderafi, che fe Jigià detti fono dì tan-
ta grandezza, verrà ad ciÌer Naino il mio riipettoi quelli, benche iia di diametro di grandezza piedi 4. e vn terzo; di pii\
«au i noto intelligenti, che il mio da me viene ilirnato per la feparationc di fopra narrataui, come il tutto verrà da me di-
«noftrato iiell'inftruttione da douer darii à beneficio di quelli, che ià moflrano veri amatori della Virtù; che come altro-·
Ue femprchò dette tvuci grhuominiiniieme d'fna Scienza fanno ogni cola, ed vii'folo non può ogm cofaiaperc; e pef
Icmpreviucte felici. _
 Dichiaratme delle fegusnti Τ mole.

N" Ella prima Tancia,in quelle Calcile doiìc fono due numeri Γ vno feparato dall'altro, con vn punto: Il prirao, Fono
gradi,vS:il fecondo,minuti.

Nella Seconda, e Tcrza^il Primo numero auanti del punto fono Pertiche Hhenane, & il fecondo, Piedi dicci, de'q fiali

conitituifcono vna delle dette Pertiche.
Nella Quarta, c Quinta,ii Primo numero aaauti de! punto fouc Piedi,
Se il feco ndo Osti, dieci de'quali fanno vao de gli
detti Piedi.

"Wi PiCiie è lungoquattro volte come la feguentc mifura.

A ^ Λ ifU Λ marta carte d'vn Tisde del là Veri ice. ίφί naii a dm fa in dicci. '

^uifi dOTe^notarCj cìjc la lopruuccu t^ertica ordinariamente fi dinide in dodici Piedi; vn Piede in dodcci Deti; vn Déto in,
dodeci Grani ; 8e vn Grano in dodeci ScrKpoii : iVlà per maggior facilità dc'Calcoli, che nelbFortilicatioiie bifogna
tare, qui (ì è duiifa folamcnte in dieci Piedi;vn Piede in dicci Deti,S.'c. onde dieci di quelli fono vgoali à dodici di quelli,
vno di quelli è vgualcal Piede Romano : Di maniera che iz. Piedi Romani conilituiicono la medefima Perticha.
ai deue ancora fapere, che nella Terza Tauola ii eonteagono le rnifure di tutte le Linee piincipaìi, che formaiwla Piaa-

nna, e Faccia del Balloardoj GÌTcndo queiìi Tempre dVna medciima quan-

ta delle Fortezze Irregolari eccettuate la Cortina,

per tutu gU Angoli j cioè la Çortina c la Faccia 14. Pertiche.

TA..

-ocr page 61-

r

Quâle contiene le mifuîe de gli Angoli della Forcifica
tiene pertutte le Figure

fino al Vencagono

Figure da Fortificarfî..

I iV. V. i VL : VII. I VÎH. · I IX. f X. | Xl. jXU ,

Al Centro ,
Delîa^ Fig^ura.,
Del Baioardo .

Della CortLna i e Radio,
Sotteio aÎla Capitale.

Sotîeio alla faccia ·
I Di Dèrerminiatione .

90

η Ζ

6ο

5'

26

45

ι'·

40

36

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Γ—

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85 .

43

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90

90

90,

78

2 1..

26

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so

70

68

66,.·,

Zi

65 -

4ο

40 , · :

40

40 -

40

40


Figure^ da | Χ V., | XVÌ. | XVII. | Χ Vili \ XiX. j ΚΧ-ί

Angoli ad elle conuenienti.

Al Centro i
Della Figuia>^
iDeì Baloardo,

Della Cortina, e Radio. 31 9
Sût te io aîlâ Capitale, ]7ΐ g

40
24 "22 30i2 2· j r 20
155 ì57 a.o
4.9

- li' ί.: -.

ο ο

i8ô
90

r8 57

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7 Γ

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Ì52

fr

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40 :

25 43
154 17

90

.....42

152 ιδ

3-
72

45

SO'

40

Sotteio alia faccia.
Di Determinationei

6%
40

28

5'

59

90

_____

53

33

73

7 3

62

él^

40

40


Τ A-

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e delle Linee:,'
Fortezza per tutte le Figure

fSf

ai Yeniagono

f. Λ

y : ' 1

Figure da Fortificarfi.

Lato interiore.
Lato cilcriorc.
Mezza gola.

Capitale.
Priip.o Fianco.
Secondo Fianco.

I iV. I V. I VI

54 4|Ì7 7j'5o °
4 ^"ï I 8o

8 =

7 8o
5)! Ï3

4
9 -

IO 8 12. ojiz

ZI
IO
8

Î9 7
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20
8 ο

7 IZ

8 II

4jzi I
I IO I
^ S Jlft

81 14

5

4 II

■ Il IO ί 12

,Vlil.| IX. 1 X. j Xi.j Xìl,

79

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1:25
<5, Il

4! 8 4

ο (54 j

8 7S I 78 6
ο i 14 i 14 s:

8 II

9 j 14

Η 4IH

τ n'ir

12


Cortina.
Faccia,
Fronte.

Ficcante.
Radente.

.Semiciiametro minore,
Diftanza cie'lati.

136 oj36 o|56 Ο 3<Ì

I 24 ο 24 G 24 ο 24

2j22 8jli 5 22

î 60 8 ; 61 I j di 3 ί

J 53 4153

I 38 %U<j &'6o G 70"

ί 13. «1ι6· ç ! i8 ς I9

oj3<$

ο 24
21

7 FI'
9.51

û 24-'

5 ! 4ί>

ο 24
8 22

s; 82

6 20

I

7,

9?
21

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2.2

ojjó 0(35 ο

ο j 24 ο 24 ο

4121

20 8

j)6i η 6χ η

6]114 3 " Ι^ϊ Ο
4M ο


Figure da Fortificarfu XIII. ; XIV. XV. }Χνί.|ΧνΠ. ΧνΐΠ^. XIX. ^

Lato interiore. j(Ì4 91'^S ^ i 4 i 7 j 8, <Îî> O 65 ~z/ëi?" 3

,77 ^ 3 7S 9,75 ^^ 175 3 ^ 7Γ i ; 74 8

Lato interiore.
Lato etteriore.
Mezza poi a.

6\U

$ Ï7

H
o Ì 26

4. 12
oj 17

Capitale.
Pnmo Raaco.
Secondo Fianco,

9 ^-7 -
7 12 7 Η

^hS ÎÎ2I

3

2 Ï2
o'
i6

t i ij>
16

Cortina,
Faccia .

Fiontc.

24
ί |20

Ficcante.
^^adente.

î5es-nid!aaictro minore.
Liuianza dc'lati.

Τ A-

147

6·6ι

0 '

'óc

6 61

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6

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6 161

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6,ZS

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8

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I !

4 z6

6 1

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TAVOLA TERZA

Quale contiene le mifure delle linee, che formano Ja
Pianta della Fortezza, per qualfiuoglia
-- Figura Irregolare >

i5»a 1,9η ,<?8 ^99

|54'4 Ì4 ο ^^ I jç 5:55 715^ ο

iSa 4 82, 3'8ì ζ 81 2 ' 82 ι ; 82, ι Sz i|S2 ο

■'ί
ί i

Angoli delìaFigura

Lato interiore,
Lato clleriorc.
Klezza gola.

h 54i Ρ 5 1 9 <5, c,

IO
ο ì αο

sis

Capitale.
Primo Fianco.
Secondo Fianco.

zo
δ

zi 8
ï

I

I7 5I7 «i?

7 9 719 8

lîp 7 19 8Î19 8, ip 8 19 pjip 9 it
j7 7 7 3;8 i? 8 08 o's 18

4Ì7

tl7 1,7 5 7

Compimento di Cortina,
Fronte.
Ficcante.

I t

Radente.
Diftanza de'iati.
Fianco prolongato.

8 9 8.28 8.28 7 28
•23 2 ,25 2^23 I 23 I 23
j 6β 81 8, 60 8 160 8 ; 60

SS 9'5ì
13 9 14

6 zl6
z8 s

5,28

I I23

5 [60

6ì28

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2 14

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6

23 ο
6o 9

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7ì6

8'14
6 é

9' 15

7 j6

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60

28

6q

4

ο

_9

2


Angoli della Figura. | loo loi ι loz ■ 103 ^ 104 i 1051 106 107 j to8 lop

156 4 56 6,50 7 56 9 57 I 57 3 57 5,57 7,57 »

'82 ο 81 9 8r 9 81 9 81 8 ,81 8 81 7^81 7|8r 6 '81 6
I Il5 l'io 2 1 10 3 IO 4 IO 5 IO òlio 6(10 7 Ilo 8 i IO 9

Lato interiore.
Lato citeriore .
JVlezza gola.

Capitale .
Primo Fianco.
Secondo Fianco,
20
I ' 20 2, 20 2 I 20 i ! 20 ìl2o 3

I20 6' 20

8 5«

17 7 ■ 7

I

5

7 7

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« K8 88 λΐ^ A

7^8

8ì7

6

9 9
9

8 ο ' 8

9 7 9 7


Compimento di Cortina.
Fronte ,
Ficcante.

z8 3 28 3:28 2 z8 ζ z8 i'z8 i

27 9

23 ο 23 ο 22 ρ 2Ζ C> ΖΖ ρ ΖΖ ρ ^ 2Ζ S ΖΖ 8 22 8 22 8

I di 0 ,61 ο·6ι ο 16i ο I (Sx ο 6i ο ' 61 ι

5|53
5 15
9Ì7

5! 55

5 55

6 IJ

5155
phs

ii7

4 55

I 16

»15

(S

15

Radente .
jDiftanza de'lati.
Fianco proìongato,

Angoli della Figura, Jiio 111 1112 ] 113 ' 114! 115 ' 115 Ì117 ! 118 1119

158 o;58 2:58 4'f8 6 58 8 59 ο "ìp ^ 59 4,59 6 «;9 8
|8i 6'8i 5;8t 4 §i 4 gì 3^81 5 81 2;8i z'8r i

'11 G II l!ll 2 li 3 II 411 6 II 711 8 II 9

Lato Interiore .
Lato citeriore.
Mezza 2o]a.

Capitale -
Primo Fianco^
Secondo Fianco·

Compimento di Cortina

Fronte.

Ficcante.

|I0

Ir

5I2a d j io 6

^ 1 9 3 9 4

I ! 8 I ■ 8 I

|2·7 9 ^7 9 :^7 81^7 8 ( 27 9 7 i 7^8 η

8 Z2 8'22 7 22 7'21 7'22 η 'ZZ 6 22 6:22 6'22 6
I i ί>1 I , 6l 2 61 ' i^f dr 7 i^r r ! <Sr 5 ' <ir 5 ' ίίτ

zo 7120 8 j zo 8 20 9 21 ο ZI

9 5,9 <^9 79 8Ì9

ZI ο
1» ο

3

8 218 2 8 ζ i 8 38 38

7'21 7'22 7 22 6 22 6:22 6*22 6
Ζ 6i 2 ζ . 61 2 I 6i 3 ! 3 i 3


55 4Ì55 4;53 4 53 4 55 4,55 4-53 4 53 4!55 4j53 4

' - - - 8 18 c:i8 I

1 17 2 17 4'17 5 17
7 7Ì7 8Ì7 817 9(8

1Ì8

7 17

ο|8 G.8

Radente .
Difianza de'lati.
Fianco proìongato.

16 8.16 9 17
7 5I7 6

Angoli

-ocr page 64-

6i

Angoli deilâ Figura. | ïzo\i%t \ î2i] ti$ 1124J î2> j iiél 127· izS j

60 ο ί 60 ζ 6o 4 I <50 ij : (ίο 8 : 6t
81 ι ht
Ι · 81 οί 8i ο·8ο pi 8ο

12, olii il IX. z\ lâjjli 4(12,

l,ato ioEeriore.
Lato
cfte fiore.
Mexza gola.

Oj(5i ζ'ίίι 5Γ 6i η\6ι p
Ρ 8o 8 ,8ο 8 8o 7'-80 7
S îi âl 12, 7 iz 8, ïz p


Capitale.
^ Primo Fianco.
S esondo Fianco ,
ijii 4jzi 5|2I 8 zi p

xt s

10 1

8 1

I;IO ζ IO ι IO 5 IO é'ï07 ÎO S.109

84 84 {84 84I84 S4I84

ZI &\Zl
10

8 5I 8 4


Coojpiiijento di Cortina.
FrofiP: ^
Fiecanie.

. Radente.
|?DlftaD8S de'Iati.
Fianco Proloirgato.

117 7 I 27 <i ! 17 <5 U7 ^ j i7 d I 27 <
μζ S zz $ ai 5-2ì 5 ^

[éi 3 61 4 61 4Ì«i 4idi 4!<Si 4

I 8 &

53 5] 55 5|5J ÎÎS5

184 ì8 d 118 7 i8 ip ^ , ^ .χ ^ ■ „

8 j 84I 851 85 [86187 88; 88 8 8

5. Z7 d X7 é 27 d
4jZ2 4;zz 4

4idl 5 Ul 5 di y

5 155 ο 53 55 6
ο I^ θ ip ζ ip 5 · ip d

i7 d
zz 3
jdi d


I di I (di 5 Ida 4 di S.ój Oidj I 4i<Ì5 S h ^

Angoli della Figura

Lato interiore.
I-ato cfteriarc.
Mezza gola.

j 80 d 80 d 80 5 80 4 > 80 4 ' 80 5 ■ 80 1 80 ο 79 d 7p 7
ΐβ ιΐ ΐβ ζί Γ5 i! i^ 4Ìr3 j'ij »5 7 »5 7 15 7 i> 8

|zi ρ

Capitale .
Pxi aio Fianco .
Secondes Fianco.

Zi ο

iz ο zz I j Zi ζ zz 5 ZI 5 zz d, 8 jz^ ο

J ί I ο II ο ' 11 1 11 ζ ' 11 5 114 » ι 5 ì » » 5 f » * 5 ; « ι <î
I84!84l84 84184 84 poit;$|ioi|iod

j 17 d I z7 6\ζη 6 Ζ7 ^ ζη 6 ζί 6 zj.6 ζη di z6 9 \ z6 ρ
;ζζ 5'zz
s zz ζ zz ζ Zi, z, zzzjzz i zz o'zi ρ ' zi 8

Compi mento di Cortina

Fronte.
, Ficcante.

di d'dl 7 di 7{dl 7'dl 7'dt

7 ! di 7 ! di 7

idi d di d

Radente.
i Diiìanza de'latì.
Fianco Prolongato.

55 7i5S 7 55 7j 5ì § 55 ^ 55 Ρ 55 5 ,52· 8 52. 4 ' 5i Ρ
ip 8 · if ρ IO i ' 20 5 zo y 20 d iO 8 120 i zo 5 215
87Ì89 po p4 9iipiÌp4lp5'i'8Ì9P

ί Angoli della Figura. 114011411142' 143 1144' 145 ! 14^! 147! 148! 14P

Idj 7 dj 8 dì 8 d5 ρ d4 ο d4 I Id4 z!d4 3! d4 5 d4 d
79 5,79 5 7P ipp 0.78 8 .78 d 78 4'78 z' 78 0^77 8
lij 8! 15 i? 15 pi 14 ο 114 ο ' 14 ι I 14
I 14 ζ 14 ζ' ΐ4 5

Ζ3 5 Î Χ5 7 ! »5 8 114 ο 1 Μ i ' 14 5 1 i4 5 ' M 9
n 7.î» " 8 j II 8 II 8 il ρ ii 9 iz ο

12 0 1 iz 5 I la 9 ' 15 5 ! 15 7 14 I ' 14 5! 14 8

Lato interiore.
Lato efleriore.
Mezza gola.

Capitale.
I primo Fianco.
I Sceondo Fianco.

|i5 »!Ì5 5

'1 Ι d lï d
Il
S

II I

; Compimento di Cortina. I z4 ρ ; 2,4 4
Fronte. :ζι 7'zi 7,

Ficcante. jdi 7Idi yl

2·? 9 2·5 512-5 ^ |2.z 7 li 5 li p 2·» 5 ^

il d iij.ii 4zi jr'iiZjZi o tiQ,iop

dì 7 di 7U1 7 di 7Ìdl 7 di 7


Kadetìte.
lìiftanza de'latì.
Bianco Prolongato.

{5«5
jzi 7
Ilo I

5i ο
iZ ο
IO 5

50 d,5o 5 49 p!49 d 49 2
Zi z;iz 4 ρ lì

10

. Ρ 48 δ 48 5

^5 5 '-5 ^58

5U07ÌIO plu ijll jl»! 4!»! d It 8


Angoli

-ocr page 65-

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Angoli della Figura. 1 ί 5® 1 1 2-1 15SI ì54Ì 15 5 I ^S^' 157l 15S j 15^

j 7 <^4 8 j ρ j <55 ο 2,10^ 4 éj ó ÓS 7

.77 6 77 4; 77 1 . 7 7<5 5 7<i5,7<i 0 75 8 75 «

ji4jii4 4ÌÌ4 51 14 51.14 <5, i4 7 1471148 ,14 ^114 ρ

Lato iateriofc.
Lato eileriore.
Mezza goia,

Capitale.
Primo Fianco.
^Secondo Fianco

Compimento di Cortina
Fronte.

Ficcaoìs.

j24 Ρ j 2.5 Ϊ j 3.5 iiis 4jat;5r 6 S^zo ο z6 ζ zo 4|ao d
jizo-iz
Ϊ la I li ζ iz a ìì 5 12. 4 114 ii 5 -li 5
115 ί 1 ì5 5 15 8 16 Ϊ [16 4i ϊ6 7 17 ο ; 17 zi 17 d 17 8

Jìo 8(20 5 j 20 il ip pi ip <5. 19 3: »p ο i8 8 18 5 i 18 χ

- " XO 7 f 20 d ; ÎO 5 : iO 5 ' 20 2 ' 20 I i 20 C ip ρ Ip 8
61 ηγ6\ ójót óiót ó 61 6i6t 6 6l 6 ói 6 ; <5l 6

20


148 il 47 8Î47 <ì |47 5|47 Ρ Nd 7.4^ 5i4<5 i 4<S i

Η ο (24 5·^4 5 24 7 X5 2,-25 7 9'z6 1

Radente.
Diftanza de'laii.
Fianco Prolongato.

i Ί2 υ Ι IZ Ζ j 12 4

12 5 i li 71 IO ρ 115 ϊ 4iii <ί

Angoli deila Figura.

1160

! i^i

162)163 164 Ϊ65

166

ì6y Ι6$1ΐ(}9

Lato interiore.
I,atociìcriore.
Ms2za gola.

jdd 0

'753

ì5 o|

dd ζ
75 I
15 1

I dd 5 dd 5
74 S 74 ó
15 2! 15 3

dd 7 dd 8
74 3 i "74 î
i5 4115 5

d7 0
73 δ
I5Ó

6η ζ 6η ^ 6η %

73 ^ : 73 3,7?°
î5 7115
8 ! 15 ρ

I 26 8 j 27 ο j 27 2 I 27 41 27 <51 27 8 i z8 ο ì 28 ζ ; 28 4

Capitale.
Primo Fiasco.
Secondo Fianco

I Compiraentodi

J 12 d 12 7 7 1' Î2 8 · 12 p. Î2 ρ Ο15 1 IJ ζ ; IJ 2
lîSolîS ζ i8 5'i87li8 pfip i ip ^iij^d

Ip 7 iipp

Cortina.

Fronte.
Ficcante-

ji8 ο 117 7|ϊ7 5|ΐ7 3jî7 ijîdpidé ι(ί4|ι<ί 3^'ΐ5ρ
' îp 7,îp 5 tp
4 ^P i îP 2 ïp ο 18 ρ i8 8 ; 18 d , 18 5
Idi djdi C5 di^didi d 61 d|di 5 di 5 dï 5idï 5 dï ^

Radente.

Diilanza de'laîi.
Fianco Proiongato.

|4d Gj 45 8.45 6
2d 4· 2d d'IiJ S

I ί3 8 i 15 pi 14 I
45 5 j 45 4 45 ^· 145 * j 45 ο 44 Ρ 44 »
27 î j 27 5 Z7 5 27 8 j 20 ο zS 5 · 28 5
i45ji44iï4d 148114 pus ï I'5 3


Ajigoii della Figura.] 1701171 î 172! 173 1174 1175 ! 176U77 j 1781175» 1180

] d7 7 I d7 ρ d8 1 j d8 5 I d8 d [ dS 8 j dp ο d5» ζ ; dp 51 ^P 71 ?
|7z
8 72 5 7i a 7i Ρ 7^ 7 7^4 7^ i,7o 8 70 5 702 dp 9

jîJpidolidRiiéz ld5 ld4 ld5'iddMd7!id8j7 0

Capitale.
Prinao Fianco.
Secondo Fianco.

Ι zS 812p I i ζρ 51 ip 5 ap 8 50 ο | 50 ζ 50 j j 50 7151 ο j 31 ζ
i'S 5; 13 4|2i 5 13 13 7 «3 7,13 8|»3Ρ'|Ι4 ©
120 î|2o 5120 5 20 7I2.0 8 'ZI ο 'zi I : ZI 3 Izi 5 ZI d(zi 8

Corapimcntodi Cortina, j 15 ρ j 15 7 î 15 5|i5 5ji5 2:15 ο 148J14 7 ji4 5 j 14 4| 14 ζ
Fronte.
 18 4 18 2 , 18 i ; 18 ο. î? 8· 17 7 17 5 ij 4117 3 17 1 : ï7 ο

Ficcante. di 5 dt 5 |di 5i di 5{di 5 j di 5 di 5 di 5 Ìdi 5 di 5 idi 5

Raderne.
Difianza dc'lati.
Fianco Prolongato.

7144 <ij44 5 [44 5 44 4'44 4 44 3 44 2. 44 a 44 44 »

iO 7 2p ο zp Z;Zp 5 7 2p ρ 30 Z|30 5 30 7ì3S «(31 2-
154 i5 di 15 7i 15 p| ìd I ïd z| Id 4! id 51 ìd 7I 161 Si J7 ο

Lato interiofe.
Lato efteriore.
Mezza gola.

Angoli

-ocr page 66-

.............

VOLA QV^RT

\

Onale contiene le HIi&e di tutte Pe parti del Profila
- ■ --per· ■■le Fortezze,^-

Figura da Fortifìcarfi.

I IV. j V. 1 VI. I VII. I vili. I IX.

ξοο interiore..
Aicezza é

Càlcngriò eiìeriore.

Xalca|ni. . ~
' Pfoicjtïdità.^ '

^Profondità. /

Calcagni.' ^

Larghezza infiyiore^
Cakagno
cftcfiore. ρ

r—s del Terrapìen©.

Larghezza fupcriore del Terrapieno.
I Larghezza inferiore def Parapetto,. ~

Calcagno interiore. -

.del Parapetto . *

ATtezza citeriore. ^
Altezza iaterìore.

Xaighézza iwperiore dtl Parapetto
Larghezza.delia Bìnchetta.

""Alrezza della Banchetta.
-Piazza delTefiapleno.

larghezza della Falfa Braga. ^ ,
-Spdno auaoli ìieì ioiio. ' ' .

Diftanza dal,Terra pieno al Foiio.
'H-aVghc'zzi iùptriore del
Fofl j.

îi^zza inierioré,del Folio.
Larghezza'
iuperidrè del FoiTetto ;

Larghlìsza della ftrada coperta.
Baie del parapetto della fìrada coperta.

.......inaia «WOTBa èWofcimi· II) Β teiM^WM'-*—>0 -]U, ,■■·· »Τ·|Ι ■■■iTÎI

Calcagno interiore.; /"dèi Parapetto deila
Altezza , \ fìrada copèrta.

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TAVOLA Q VIΝ Τ A

Quale condçne le rniiure di tutte le parti
del Prpiïlo. per Fortificationi efteriori,

Temperane

Stabili

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Opere» à fortîfîçatîonl

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î-arghczza infenore.
Calcagno efteriore, -

Il —dcl Terrapieno·
Calcagno interiore. ^
Altezza.

Larghezza fuperiore del Terrapieno.
Larghezza inferiore del Parapetto·

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2 5

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Calcagno efteriorc
Caica|no interiore

Altezza efieriore.
Altezza interiore ·

—^ dei Parapetto.

Larghezza fuperiore del Parapetto*
Larghezza della Banchetta.

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Altezza della Banchetta «
Piazza del Terrapieno ·

Spatio auanti.
Larghezza fuperiore, ^

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Calcagni,

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LargWbzza inferiore del Foflb.
Larghezzadellafìrada coperta.

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