IN ONORE
SETTE MARTIRI GORCOMIENSI GIOVANNI 1)1 OOSTERVvICK
CAN. REG. DI S. AGOSTINO
ABRIANO EEC'AN E GIACOMO LACOPS
CAN. REG. PREMONSTRATENSI
LEONARDO TAN VECHEL NICCOLo' POPPEL
GOFFREDO VAN DUYNEN E ANDREA VvAUTERS
PARROCHI SECOLARI
FESTEGGIATI CON SOLENNE TRIDU
NELLA BASILICA
DI S. PIETRO IN VINCOLI j
PANEG1RICO DEL P. GIUSEPPE IHELANDR1
D. C. D. G.
DF.TTO IL GIORNO XI FEBBRAIO
MDCCCLXY11I
RUKSUNIVERSITEIT UTRECHT
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1730 1759
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ROMA
T1POGRAFIA DI BENEDETTO GU
MDCCCLXVIH |
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1. Hi propria condizione della Chiesa caltolica
in questa terra , chc del continiio ella sia fatta segoo all' odio e alia pcrsecuzione dcll'empieta e dell' eresia , e sempre debba per opera de' suoi fidi eroi combattere e sostenere sanguinosi cer- taini. E percio appunto ella si uomina militante; e il tempo della sua milizia e misuralo dal giro de' secoli : die la perfetla pace e il pieno trionfo ella conseguira solo col finire del tempo , fatta gloriosa nello splendore e nella perpetuila dellc sue viltorie. Ne cio deve, Cristiani Uditori, por- gere meraviglia : che tale fu eziandio la vita di Gesu Cristo sopra questa terra , di lui , Capo e Sposo della Chiesa sauta, il quale dalla spelonca di Betlcmme sino alia cima del Calvario fu ve- ramcnle posto in segno di contraddizione : e sol dopo la morte ci e dato contemplarlo sfolgorante nella gloria di un pieno e interminabile trionfo. |
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Or la vita dclla Chicsa non c essa un' immagine
delta vita di Gesit Crislo ? anzi non e una con- linuazione delta stessa vita cli Crislo , die |>el suo spirito vive nclla Chiesa ? Pur nondimeno la vita pazienle cd niniliata di Gesu Cristo era a quaudo a quando rischiarala come da corusca- zioni di csallainento e di gaiulio, "clie dessero in parte a conoscere anlicipalamente 1' inenarrabile e perpetua sua glorificazione. E clie altro fu il canto aneelico , ond' echessio 1' acre inlorno al presepio del suo nascimeulo; e il folgorar della stella , clie a' piedi di lui bambino condusse sin dall'Oriente ossequiosi i Magi; o 1'aprirsi de'cieli e il risonarc dclla paterna voce, quando in sem- bianza di peccatore stava presso le rive del Gior- dano ; o 1' affollarglisi attorno dellc lurbe , dove innamorate alia soavita delle sue parole, dove meravigliale alia potenza delle sue opere ; o l'ap- parire egli medesimo trasfigurato sul Taborre, col vollo luminoso a par del sole , colic vcstimenta bianche siccome la neve ? Per non dissimil modo la Chicsa pure in mezzo alle persccuzioni c allc battaglie. in mezzo al dolore c al pianto, appare a quando a quando bella e ricca di gloria per segna- lati trionli sopra 1' iniqua pcrOdia dell' cresia o 1' oltracotata audacia dell' cmpieta : trionli die cangiano la mestizia in gaudio , c le fanno piu certa fede di quell' ultima gloria , onde insieme col suo sposo Cristo sara trionfante in cielo. |
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E uno di que' scgnalali trionfi ben ci allesla, o Crisliani Uditori , la festivita di questi giorni e 1' ornamento di quest' augusta Basilica , ond' e reso il raeritalo onore a' gloriosi Giovanni di Oosterwyck, Adriano Becan , Giacomo Lacops, Leonardo Van Vechel, Niccolo Poppel, Goffredo Van Duynen e Andrea Waulers, i quali avendo data gencrosamente la vita mililando nella Chiesa, sono stati nel dicioltesimo cenlenario del marlirio dc' Principi della Cristianita , de' magni Aposloli Pielro e Paolo, venerali Santi dal Succcssore di Pietro , da lui che parla dalla Caltedra di ve- rita, dal Romano Pontefice Pio IX. Si, Crisliani Uditori : se il martirio sostcnuto fedelmente dagli eroi della Chiesa vuol sempre considerarsi come un trionfo della Chiesa medesima, parmi di po- tere a buona ragione affermare che singolarmenle illustre trionfo si e il martirio de' nostri Santi , che in Gorcurn palirono la morte per Cristo. Ne cio solo : ma nel conternplare il consiglio della divina Provvidenza, che a qucsti nostri giorni ha voluto riserbata la solcnnita della loro canonizza- zione , mi scnto consolar I' animo da una certa fiducia, da voi ispiratami, o Mnrtiri bealissimi, che questa medesima solcnnita sia pegno di nuo- vi e segnalati trionfi per la Chiesa mililante. E questo, Crisliani Uditori, tutlo il disegno del- I' orazione , colla quale mi studiero di soddisfare alia voslra pitta nell' encomiare i generosi Mar- |
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tiri Gorcomiensi. Quelli a cui e sacra la pompa
di questi giorni ebbero comune il ceiiame e co- mune pure il trionfo con allri dodici Soldati di Cristo , gloria delle indite Religioni dc' Santi Pa- triarchi Francesco e Domenico : e il inio ragio- namento dovra eziandio , e ne sono ben lieto , tornare ad esaltazione della loro virtu. Ma di quelli particolarmenlc io partem, die da quell'al- tare, immagine del celeste trooo, ci stanno mo- slrando le loro palme, e qua ci hanno invitati e raccolli colla voce scmpre viva delle loro ferite e del loro sangue. E nel celebrare la loro gloria non vi nascondo, Uditori, come a me, e a tulta la Compagnia di Gesu , torni giocondissimo il vederc accresciuta di nuovo splendore e la vene- randa Congregazione de' Ganonici Regolari , alio zelo e alia virtu de' quali e afiidato questo san- to luogo 3 e 1' insignc Ordine Premonstratense ; e il valoroso Clero della Neerlandia. E come cio accresce ardimento all' animo mio nell* ono- revole incarico di tenervi discorso da questo luo- go , bcnchc di tanto alia mia pocbezza supe- riore; cosi mi porge fiducia che meno ingrate saranno per riuscire a voi pure le mie parole. 2. A ben intendere, Cristiani Uditori, quanto nobile e glorioso sia stato il trionfo de' nostri Santi, egli si vuole por mcnte e alia condizione si della gucrra come de' nemici combatluti e vinti, e agli eroi che sostcnnero il duro combat- |
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timento, e al modo onde combattendo vittoriost compierono il loro martirio. Or qual'era la guerra nella quale trionfarono i benedelti Martiri ? Ella era una guerra levata furiosamente conlro la reale presenza di Gesu Crislo nel Sacramento dell'altarc, e conlro la suprema aulorila del Yi- cario di Cristo , del Capo visibile della Chiesa. E cbe vuol dir questo , Crisliani Uditori ? Vuol dire contro cid cbe nella caltolica Chiesa e piu augusto e sanlo, contro cio che e il principio e la forma della vita interna ed esterna della Chiesa. Nel Sacramento auguslissimo dell'Eucarislia Gesu compie veramente e realmente la divina promes- sa, che egli sempre sino alia consumazione de'se- coli sara tra' suoi fedeli: e nell'eucaristico altare egli abita quale vivificatore e sanlificatore della sua Chiesa. E tale egli e per quell' incruento sa- crifizio, onde del continuo immola se medesimo, e ue dona la salute; tale per quella copia pe- renne di grazie, che dai saeri labernacoli sopra noi effonde; tale per quella soave potenza di ce- leste magistero, onde ne governa e modera e di- rigge; tale per quel nutrimento divino, onde pa- sce i fedeli dando loro in cibo se medesimo; tale per quel mistico ed ineffabile connubio, onde in quel Sacramento si congiunge alia Chiesa e la fa essere veramente la Sposa immacolata del- 1' Agnello eterno. Ah! se si tolga alia Chiesa Gesu nel suo Sacramento, se si neghi queslo |
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gran mistero dcli'orinipolenle amore di Gesu , io non trovo pin la Chiesa, solo mi si rappresenta una smorta immagine di questa divina Gerusa- temme , sento mancare cio che le comunica lo splendore dclla sua vita : egli e come se da que- slo mondo voi toglieste il sole , che altro non avresle che tenebre oiTore e morte: e Gesu Cristo nell' Eucaristia e il divino sole delta Chiesa. Dal- 1' altra parte chi non sa , Cristiani Udilori , che il Romano Pontefice compie eslernamente 1' uffi- cio di Gesu medesimo; ed insignito della sua divina autorita, sedendo veramente nel luogo santo ove seder dovrebbe la Macsta dell' Uomo-Dio , c veramente lenendone. lc vcci, egli e il Padre , egli il Maestro , egli il Legislatore , egli il Giu- dice, egli il Vindice, egli l'Adunatore, egli il gran Pastore del gregge di Cristo nel solo suo Ovile ? Per 1' autorita del Romano Pontefice una e la Chiesa; e vive della vita ondc la voile informata il divino Istilulorc. Senza quell'autorita, ecco lo scisma , ecco 1' eresia in quelle svarialissime e innumerevoli forme, onde l'umana stoltezza, per opera di colui che e principio del disordine e della dissoluzione, e cosi feconda, quaF idra pe- stifcra di moltiplici capi : e nel disordine e nella dissoluzione , ove non e uno solo 1' altare , una sola la fede, uno solo il maestro, ivi non c piu la Chiesa. Ora contro Gesu Sacramentato e con- tro il Romano Pontefice , cioe contro Gesu nel |
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suo divin Sacramento c nel suo Vicario , com- ballevano un' aperla guerra quegli nomini per- duti, cbe a mezzo il secolo decimoseslo misero a soqquadro le province Flandrobelgiche. Un in- composlo assembramento di anabattisti , calvini- sti , ugonotli, ed altre cotali generazioni erctici venuti dalla Germania e dalla Francia, e accoz- zatisi con alcuni perfidi ribclli di quelle sventu- rale province , i'altosi proprio il nome di Geusi, sotto il mentito colore di liberare I' Olanda e il Belgio dalla servitu del Monarca spagnuolo , da loro odialo anzi tutto perche cattolico , sebben diversi di paese di lingue di coslumi , pur lutti cospiravano a un solo inlento, e aveano vollo la scellerala opera loro a distruggere, se taulo ve- nisse lor fatto, la callolica Religione. E tutto in essi ben appalcsava 1' empio disegno , tutto spi- rava un odio furibondo eonlro I'auguslo mistero dell' Eucaristia , contro il primalo del Vicario di Cristo. Ma in qucsla guerra Iddio si scelse quali suoi campioni i Martiri nostri , e li destino al martirio in lestimonio della realc prcsenza di Gesu sollo gli eucaristici veli e dclla suprema autorita del Pastore Romano. Non dovremo pero dire singolarmentc nobile e glorioso il trionfo che cssi nel martirio riportarono ? Chi non confessa che la nobilta e la santita della causa , che combat- tendo si sostiene , fa pur nobile e sanla la pu- gna e la viltoria ? Or qual causa piu nobile e |
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santa che il mantener cio da cui s' informa la vita interna ed esterna della cattolica Chiesa ? 3. Tan to piu che fieri e spietati nemici della
cattolica Religione furono, se altri mai, i Geusi, contro a' quali forti steltero i nostri magnanimi Soldati di Cristo. Solo una ferocia di belve inu- mane , solo un furore d' ira infernale pareva ne regolasse i consigli, ne stimolasse 1'opera saeri- lega. Dovunque essi drizzavano i lor passi, il terrore, la rapina, la strage li precedeva : segni del loro passaggio erano e chiese devastate, e monasteri distrutti, e altari rovesciati, e imma- gini incendiate , e crocifissi fatti in pezzi, e re- ligiosi e sacre vergini derubati sperperati perse- guitati, e saccrdoti e laici, sol perchc fedeli cat- tolici, calpesli e trucidati. Chi non freme al ri- cordare che in un solo anno saccheggiarono bar- baramente piu di quattrocento chiese nella sola Fiandra ? che in una sola notte manomisero e diserlarono la nobilissima catledrale di Anversa ? che in Gand non lasciarono intatto un sol chio- stro , un tempio solo ? che in Tournay , che in Ipri, che in Bois-le-Duc, che nell' Artois , che nel Limhurgo e nella Frisia tutto empierono di desolazione e squallore, sino a non rimanere in moltissime citta e villaggi riiuna traccia dell' an- tica Religione ? Chi non freme al ricordare lo sccmpio falto da quelle furie d'iunumerevoli cat- tolici ? E non eran paghi a torli di vita , ma |
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straziati e spenti li volevano da orride carnefici-
ne. Colui clie capitanava que' ribaldi , quando i nostri Santi fecero la gloriosa confcssione , era lal uomo che di uomo parea avere solo l'esterna figura : ma il cieco furore de' rabbiosi mastini e la sfrcnata libidine de' sozzi ciacchi anima- vano la lurpe persona di lui , che nome avea Guslielmo di Lummen , ma bene vien delto il terrore di Olanda , il crudele Riziovaro della Chiesa Flandrobelgica ; che sin dall' eta fanciul- lesca si era adusato alle stragi e alle carnificine, e godeva in vederc innocent! coloni trascinati per terra dietro al suo corridore, e gettati in mezzo a un fetido stagno. Non appena egli avea messo piede in qualcbe luogo , che tosto vi scorreva il sangue de' fedeli cattolici: e parea ponesse il suo maggior diletto soprattutto nel disertare i sacri chiostri, nell'uccidere i religiosi. E le ruine dei vostri nobili monasleri di Briela e di Stanhove , o venerandi Canonici, e lo slrazio di molli vo- stri Confratelli , e segnalamenle di Giacomo, di Cornelio, di Teodorico e di Gaspare, dccoro della Canoniea Stanhoviana , voi potete scrivere ne' vostri fasti a caralteri d'oro, pcrche e que- sto pure un monumento della fierezza spietata del Lummen contro i professori della cattolica fede e della regolare osservanza. Contro un cosi atroce nemico della Chiesa , e contro 1' infame masnada de' suoi salelliti, ebbero i nostri Martiri a dar |
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pruova di loro virtu, combaltendo per Gesu Sa* cramentato c pel Romano Ponlefice. E I' esserc dal certame usciti vittoriosi , si che essi ne ab- biano iliustre e coronalo di laude il nome , c i neinici confusi e vinti siano rimasli scpolli nel- 1'infamia e nell'esecrazionc de' popoli tulti, non rende piu glorioso il loro Irionfo ? 4. E chi sono , Cristiani Uditori , questi glo-
riosi Eroi ? Povcri rcligiosi , che il mondo nella sua follia dispregia c calpesta ; umili sacerdoti, che il mondo deride e villancggia; uomini iner- mi c fiacchi nella loro nalurale virtu , ma che falti generosi dall' amore a Cristo e alia sua Chiesa , e corroborati dalla medesima virtu di- vina di Cristo , stettero forli nella pugna , non cedetlero a' tormenti ma i tormenti a loro cedet- tero, e nel martirio trionfarono. 0 gloriosi Atleti della fede di Crislo, a voi m'inchino c vi adoro. Oh come splendono le vostre palme , e alto ci predicano lc vostre virtu ! Quanto ne diletta il celebrarc quelle vostre virtu , e la diversity dei doni di quel Signore , per amore del quale com- battesle ! quelle virtu e que' doni, che di cosi grande gloria abbelliscono il vostro trionfo. Si, Cristiani Uditori, sollcvate gli occhi a quella su- blime immagine, ed ivi ravvisate i magnanimi Combaltitori di Crislo. Eccovi Giovanni di Ooster- wyek , il santo alunno della Canonica Ruggensc. In lui la Candida semplicita della colomba, con- |
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giunta alia saggia prudenza del serpente; in lui focoso amore a Gesii Cristo , e tenera carita verso i prossimi; in lui le sante asprezzc dclla cristiana mortificazionc, e un vivo affello alia poverta del Crocifisso. E quelle virtu, ond' egli era adorno , oh ! eome bene studiossi d' infondere negli altri, e segnatamente in quelle caste sposc di Gesu Cristo del suo mcdesimo Online Canonicale, alle quali egli era maestro e padre in Cristo provvi- dentissimo, e soavemente le guidava per la rcgia via della Croce. Ben lo rendeva una tal vita de- gno del martirio. K dei due figliuoli dell'Ordine Premonstratense, se in Adriano Bccan ci rapisce 1' animo e quella interezza di virlii a cui vennc informandosi nel chiostro di Middleburgo, e la solleeitudine nel difendere le anime alia sua cura comnicsse dal veleno dell'ercsia ; in Giacomo La- cops risplendc la potenza della divina grazia. Che se negli anni giovanili, sedotto da un fallace spi- rito di liberla , fece Iroppo grave onta e al suo gran Padre Norberto e alia caltolica Beligione ; ah ! ben presto ravveduto ritorno qual figliuol prodigo in seno alia Chiesa , ebbe caro il soave giogo dell' obbedienza entro il piimo e mal ab- bandonato chiostro : e colla santita della vita , colla facondia della voce , colla doltrina dcgli scrilti, collo zelo per le anime a lui affidale , riparo abbondcvolmcnte I'antico errore, e fu lieto di caneellarlo colla fermezza nel soslenere il mar- |
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tirio medesimo. Ma che vi diro io di Leonardo Van Vechel, di lui che dall' Univcrsita di Lova- nio, ove splendeva per chiare pruove d'ingegno e di dotlrina , passo alia cura della chiesa par- * rocchiale di Gorcum; ed ivi rendendosi a' par- rocchiani modello ncll' esercizio di quel difficile
ministero, pote poi rendere vere in se le parole udile negli scanni dell' Accademia dal suo gran maestro il Tappero : V'ha fra voi di quelli, che dovranno spargerc il sangue per la cattolica Re- ligione ? E ben degno compagno tu gli fosti, o Niccolo Poppel, tu pure venuto dall' Accademia lovaniese ad associarti a Leonardo , e con lui da Dio eletto a dare il sangue per la fede come in premio delle tue virtu , e anzi tutto del tuo ar- dente affcllo a Gesu Cristo nel suo Sacramento. Ah! Gesu nell'Eucarislia era tutto il tuo amore; e tu non fosti mai piu lieto , che quando quel tuo amore gli comprovasti colla morte medesima. E con questi prodi combatte pure sino alia morte Goffredo Van Duynen , chiaro per la dottrina ond' era illustre pure in mezzo alio splendore dell'Universita di Parigi , e piu per la sollecitu- dine nel reggere le anime, finchc gli basto il vi- gor della menle; e poscia venerando per una vita illibala , tutta spesa nell' orazione con Dio , nel difendere con animo sempre inlrepido la cat- tolica verila. E tu pure fosti a tanto onore sor- tilo, o Andrea Wauters, tu che , sebbene pa- |
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store delle anime , ahi ! dimenticasti un tempo
che il pastore dev'essere la forma del suo greg- ge. Ma Iddio , che col suo braccio solleva pure dal fango i miseri cd abbictti, te ravvaloro , e a te infuse quella fortezza che dimostrasti nella lua gloriosa confessione. Per tal modo, Crisliani Udilori, questi generosi Soldati di Cristo, o colla virtu sempre costante, o colla sincera penilenza, fanno piu illustre il trionfo di che si abbella la Chiesa nel loro martirio. Nella stoltezza della lo- ro empieta gli eretici si davano vanto , che ben di leggeri avrebbero vinto cotali uomini, al loro cieco intendimento cosi vili. Ma viva Dio ! An- che i dispelti abilatori delle odiate Canoniche , anche gli abborriti Pastori delle anime , anche i fiacchi per eta o per naturale debolezza , anche quelli che un tempo errarono dalla via di verila, si, tutli steltero forti , tulli ravvalorati dalla di- vina grazia animosi corsero al combatlimento , conquisero i nemici, trionfarono. 5. Ma quel glorioso combatlimento dovendo io
qui mostrarvi, Cristiani Uditori, ben vorrei che la mia parola fosse accesa di quell'ardore, che infocava i petti de' Sanli Martiri .* dacche come sperare allrimenti di potervi ritrarre le glorie di quella pugna, la grandezza di quel trionfo ? Gia irrompono i Geusi nell' infelice Gorcum : e alle insensate grida di maledizione al Governatore spa- gnuolo, di viva a quello che scellcratamcnte essi |
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cliiamavano puro evangelo, e stolti! intendevano gli errori della loro sella , hanno facilmenle se- (lolto o meglio oppresso il cieco popolo, ahi ! con tanti sudori e fatiche invano coltivato anchc ne- gli ullimi gionii dal magnanimo Leonardo. E men- tre infuriano i ribelli e manomettono la misera ciltii , la nella rocca , costretta in breve ad ar- rendersi, si veugono i Martiri preparando al com- ballimenlo del Signore. E come vi si apprestano ? Come i Soldati di Crislo. Si animavano gli uni gli allri con santa gara alia coslanza nella pas- sionc e alia fcdclla a Cristo : tergevano lc anime loro da ogni piu lievc maccliia colla sacramen- tale penilenza: e il devotissimo Poppcl, che con provvido cd amoroso consiglio avea seco recato il Pane de' forti, il suo Gesu nel Sacramento , chi pud divisare con quale senso di pieta , con quali lacrime di amore lo distribui a' suoi com- pagni? Oh! che e pur bella questa vista de' Sol- dati di Cristo , che prendono vigore e lena ci- bandosi delle carni di quel medesimo Gesu , per cui debbono combattere : e contemplando Iui, che il sacrifizio cruento della Croce continua c perpetua immolando misticamenle se medesimo nel Sacramento dell' altare , quali fiamme di gc- neroso afTetto doveano concepire ? Sc per sen- tenza del Grisostomo dall'cucaristica mensa deve ogni fedele dipartirsi a guisa di leone che spiri fuoco , divenuto terribile al demonio medesimo; |
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si veramenle che i nostri Eroi, nulriti del Cibo
ili vita, spiravano fiamme e fuoco di sanlo ar- dore , e come forti leoni, terribili ai ministri di satana, vennero al combaltimento. 6. Combaltimento gloriosissimo, appunto per-
che la passione dei nostri Marliri io ravviso somi- gliantissima alia passione di quel benedclto Gesu, pel quale essi combaltevano , e col quale dove- vano trionfare. Ebbe il pazienlissirao Gesu ama- reggiato I' animo dal timore de' tormenti die gli si apprestavano; e sofFri una tremenda ambascia di morle, perche gli uomini da lui tanlo amali, e la salute de' quali unicamente bramava l'amo- roso suo Cuore , erano quelli che lo dovevano ingiuriare e straziare e scelleratamente uccidere. E all'animo de'Santi Martiri qual dolorosissimo affanno non dove recare 1' antivedere la spietala carnificina, die di loro farebbe 1'odio de'Geusi; e il sapere che quesli erano pur uomini del me- desimo loro paese , uomini da loro beneficati, uomini a pro de' quali essi avevano consumala la vita tra Ic fatiche dello zelo sacerdotale ! Qual cuore doveltc essere il vostro, o sacri Pastori di Gorcum, al vedere i vostri medesimi Gorcomiensi cosi perfidamente infierire contro di voi; e al contemplarc i mali che sovrastavano alia svcntu- rata Gorcum , e che tu, o Leonardo , prenun- ziasti lacrirnando ncl venire tolto alia tua diletla citta ? Ma pure essi, come il divin Salvatore , 2
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si moslravano pronti a bere sino all' ultima fec- cia il calicc benche amaro , die loro porgeva il Padre celeste per la gloria della sua Chiesa. Fu catturato il divin Maestro come un pubblico mal- fattore; e quale commovitore del popolo , quale bestemmialore, quale sacrilego, fu tradotto da un tribunalc all' allro , caricalo d'ingiurie, satollo d' obbrobri; fu fatto ludibrio di un' itifame sbir- raglia : e voi sapcte come avesse e le guance illividile dagli schiaffi , c le tempie trafitte dalle spine, e tulla la persona pesta e lacerata da' fla- gelli; come fosse ridotto a non avere piii sem- bianzc di uomo , egli che era lo specioso tra i figliuoli degli uomini , egli nel cui volto deside- rano di riguardarc gli Angeli innamorati. E i 110- stri Martiri furono slretti e gettali in orrida ed oscura prigione, siccome ingannatori del popolo, come avversi alia comune liberta, come mici- diali d' innocenti cittadini , come idolatri , come sacrilegbi facitori di un vano Dio : da uno furo- no trascinati in altro carcere sempre piu lurido e tormenloso : furono da Gorcum sopra una vile barcbetla trasferili a Dordrac, da Dordrac a Briela : furono presenlati e al traditore Marlino Brant, e aU'iniquo e crudelissimo apostala Gio- vanni Omal , e a quella dispietala belva del Lummen, che furiosamente li eondanno al cape- stro : e sempre intanto lasciati in preda a una sfrenata ribaldaglia, che iuferociva contro di essi, |
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come fiera ingorda , sitibonda di sangue , e clic piu ne beve piu n'e sitibonda. Rifugge l'aninio, Cristiani Uditori, dalla memoria degli strazi lalti palire a que' Campioni della fcde. Batterli con bastoni, percuoterli con guanciate, calpestarli coi pugni e coi calci , spulacchiaiii in volto , scuo- terli e trassinarii con alroce e turpe violenza , vcrglieggiarli per solazzo , erano strazi quasi di ogni ora : e poicbe i Santi piu forti de'loro car- nefici scmpre duravano saldi , questi succedersi gli uni agli altri, e inventare nuovi ludibri e nuo- vi torrnenti. Vi diro io come il Poppel, stretta- gli al collo una fune, venisse ripetutamcnte sob- balzato con violcnli tratti per aria , sino a la- sciarne come esanime il corpo pel martoro di qucllo scotimeiito ? o come il Van Vechel, di- messo dal carcere per accompagnare due infelici al patibolo, fosse poi di nuovo da una plebe fu- rente d' odio trascinato al carcere qual infame traditore sotto un'orrenda lempesta di percosse ? o come a tutti 1' un dopo V altro , fatte a forza per vilipcndio gonfiare le gote, venissero vibrate da un ribaldo immani guanciate, sino a spicciar- ne il sangue dai denti, dalle narici, dalle orec- chie, dagli occhi ? 0 vi narrero come piu volte fossero messi all' estrcmo rischio di morte ? Ma tutti que' dodici giorni, che furono sostenuti nelle varie prigioni di Gorcum e di Briela , possono dirsi una continuata morte pei generosi Atleti di |
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Cristo : lante volte si videro apprestate e le ver- glie per flagellarli , e le scale per appenderli : lante volte ebbero e archibugi e pistole e col- tella appostate al petto e alia testa : tante volte ebbero la persona crudelinente pesta c ferila, si che talun d' cssi non avea put faccia di uomo. Aggiungele a tulto questo la fame e la sete falta loro soffrirc sino all' estrenio languore ; !o spo- gliarli di tutlo, sino a lasciarli prcssoche ignudi; il vomilare loro conlro le piu turpi villanie, i piu osceni moltcggi e le piu sozze bestemmie , che melleva in bocca a que' forsennati e una procace libidine e il diabolico furore ond' erano invasi. E in mezzo a questi strazi e a questi lu- dibri qual era 1' animo dc' Santi Marliri ? quali voci tnetlevano di lamcnto? Come Gesu, il man- sueto Agnello che non ebhe lingua ai lamenli, essi taeevano , c in cuor loro pregavano a Dio pei loro tormentatori. Taeevano, e se parlavano le loro parole erano quali si addicono a' magnanimi Confessori della fede, a'sublimi imitatori di Cristo. « Nelle tue mani consegno , o Signore , il mio spirilo », diceva il santo Poppel, allorche si vi- de posta alia bocca un'arme da fuoco. « Oh guar- dati di dar colpa di mia morte ad alcuno, fuori che a me cd a' tniei peccali » , ripeteva il Van Vechel all'addoloratissima sorclla , che con indi- cibile dolore fu in parte spettatrice della passio- ne del suo Leonardo. « Io preghero il buon Dio |
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per te » , rispondeva un venerando vecchio a chi lo avca sacrilegamcnte schernito : c ad ogni percossa veniva mansuetamente ripelendo Deo gratias. Minacciati sull' istante del capestro dal perfido Omal: « Ah! perchS piu si tarda? rispon- dono : oh ! sieno lodi e grazie a Dio : e giunto per noi il forlunato momento ! » E quando fu- rono condotti c falli aggirare, come si usa nelle caltoliche processioni , sugli spaldi della fortezza di Gorcum , e intorno alia mensa ove sconcia- mente gozzovigliavano i loro perseculori , e di nuovo intorno a un patibolo apprestato la sulla spiaggia di Briela , legati a due a due , a passo retrogrado per maggior dileggio , preceduti dal pubblico manigoldo , mentre inlanlo con nodosi bastoni altri carnefici li pcrcolevano e stimolava- no ; vencndo costrelti a cantare , essi a soave armonia scioglievano le labbra intonando le lodi della Vergine e 1' inno solenne di grazia. Deh ! Crisliani Udilori, non e questa in mezzo a cosi spictati tormcnti una costanza e mansueludine sovrumana ? non rende essa nobilissima la vit- loria di die pel loro martirio fu onorala la Chie- sa ? Oh certo puo la Chiesa Santa consolarsi , che in quesli suoi prodi vede risplendere la for- tezza magnanima do' suoi antichi eroi, che vede quesli nuovi Soldati ben degni del loro sommo Duce pazientc e trionfante , Cristo Gesu ! 7. Ma in mezzo alia sua dolorosa passione |
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Gesu Cristo confesso altamcnte, se csscre il me- desimo Figliuolo di Dio vivo e vero : e prolesto che se ora lo vcdcvano umilialo come Figliuol dell' uomo , verrebbe si verrebbc quel giorno in cui lo ammirerebbero sfolgorante di maesta tra le nubi del cielo. Alia qual solcnne confessione 1'ipocnta pontefice lacerandosi le vesti grido, es- sersi gia udila dalla bocca di lui medesimo la bestemmia; Gesu esser reo di morte : e fu pro- clamato , debet mori quia Filium Dei se fecit. E i santi Martiri Gorcomiensi, generosi imitatori di Crislo , in mezzo pure alle crudeli carnificine confessarono la loro fedc, attestarono avanti al cielo e alia terra, se credere in Cristo veramente e realmente presente ncll'Eucarislia, se venerare la suprema autorita del Vicario di Cristo. Tu eri in Gorcum rainaccialo di presentanea morte , o fervenle Poppel; eri ingiuriato come idolatra, co- me vano sacrificatore del tuo Gesu Sacramentato; gii'i li vedevi l'arme micidiale conlro alia boeca: e la bocca tu aprivi ed esclamavi : « Si, ante- pongo la fede alia vita, e innanzi a voi prolesto, cbe credo fermamenle Gesii Cristo vivo e vero e realmente presente sotto i simboli del pane e del vino ncll' Eucarislia ». In Dordrac di nuovo conlro i sofismi e le beslcmmie di un empio cal- vinista ambedue i magnanimi parrochi Leonardo e Niccolo, insieme ad uno de' Confessori Mino- riti, sostennero la verita della rcale presenza di |
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Gesii ncl santo altare; ne punto ccssarono per le calunnie e villanie, ondc secondo suo costu- me li scherniva quell' iniquo avvcrsario. E in Briela quando aneor chiusi nel carcere lutli vcn- nero singolarmcnte interrogati, tulli e singoli non manlenncro altamcnte la cattolica fede , non at- icstarono la loro fermezza in morirc per onore di Cristo e del suo Vicario ? Ne imo spietalo eolpo di bipenne sul capo , ne un altro di fer- rata mazza nulla sceraarono all' invilto coraggio del Van Vechel. E quando condotti nell'aula se- natoria davanti a due vilissimi e scelleratissimi erelici assisi in alio di giudici, prima Leonardo c IS'iccolo col vencrabile Pictk e due del suo Ordine Serafico, c poscia il Bccan e il Lacops, nulla allerrili dal senlirsi del conlinuo gridare « al patibolo , al capestro » , non mostrarono con salde pruove e non prolcstarono coslanlc- menle, i primi il Romano Ponlcfice cssere il ve- ro ed unico Capo visibile dclla Cbiesa dalole a Reggitore da Cristo medesimo , i sccondi cssere slollo ed empio chiunque non adori c non ami Gesu Figliuolo di Dio nell'auguslo Sacramento? Ab ! che a questc magnanimc confessioni face- vano plauso gli Angeli e i Sanli; ed inneggiando al Figliuolo di Dio, lo veneravano cosi glorificato da que'suoi forli Combattilori. Fremeva l'eresia al vedersi cosi solennemente conquisa ; e divisa- va pur sempre nuove arti e piu fieri ingcgni a |
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sinuoverc la saldezza di quegl' intrepidi Confes- sori. Ma tutto lornava a vuolo : si che offerto pure a Giacomo Lacops di rimandare libero il padre, fatto anch'esso per breve tempo prigione, se disconfcssasse il primato del Romano Ponte- fice : « Ah no , rispose , non sarii mai che a questa condizione io compri la vila del padre raio x ! Se non e queslo , Crisliani I'ditori , uu trionfo illuslre e nobilissimo delta cattolica Chiesa, quale, dilemi voi, quale sara ? 1 perseculori non la vita del corpo ma la fede dell' animo voleano torre a' Santi Marliri, e percio li mettevano ai tormenti e alia morte : ma quella fede loro strap- pai' non potevano, e sul momenlo eslremo della vila Ira i tormenti e la morte que' generosi la mostravano phi salda e viva. 8. Alia viltoriosa confessione de' nostri Eroi
con qual sentenza risposero que' ribaldi , che si usurpavano 1' ufficio di giudici ? Con quella me- desima che ebbe Cristo dopo la sua confessione : sono rei di morte. Ma Sesii Cristo colla morte patila per la sua confessione glorifico il Padre , si moslro vcramente Figliuolo di Dio , e trionfo de' suoi nemici. E la morte benche crudele ed ignominiosa de' Marliri Gorcomiensi confermo la loro confessione, e corono la Chiesa di uno splen- dido trionfo. Essi udita la senlenza con animo giulivo si vennero confortando a quell'ultimo ci- mento. Oh chi puo spiegare i santi affetti e le |
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infocale parole con che si esortavano gli uni gli altri ? Come e bello sentire il buon Goffredo confortare il compagno : « Affrettiamci per giun- gere piii sollecili alle nozze preparateci dal di- vino Agnello. Non dobbiamo noi oggi essere com- mensali dell' Agnello divino nel convito celeste » ? E come a nozze giubilando essi movevano al luo- go del loro marlirio. E parmi che il benedetto Giovanni sopra gli altri dovesse andar lieto : dac- cbe alle sacre ruine della stessa Canonica Rug- gense , ov' egli aveva appreso sin da' primi anni ad amare Gesi'i e rivcrire il suo Vicario, a con- fessare la fede cattolica, cola medesimo vennero tralti, e cola sospesi al capestro. A tulti fu co- mmie il sentimento espresso dalle belle parole del Van Duynen : « Mi veggo di gia il cielo aperto : ah ! se alcuno di voi fosse stalo da me offeso , deh mi perdoni per amor di Dio » , morendo cosi come Gesu colla parola del perdono a' loro persecutori. Uno solo fu il supremo sospiro di tutti, un sospiro di amore a Gesii nel suo Sacra- mento , un sospiro di affelto al Vicario di Cristo, al Romano Ponlefice : e in quel sospiro , poveri ed ignudi di lutto, satollati di obbrobri, divenuti anch'essi uomini di dolore come Gesu crociflsso, consumarono il loro certame, e morendo irradia- rono di novello splendore e il sacro Altare e la Cattedra del Vaticano. 9. Che allro desiderate voi piu, Cristiani Udi- 2*
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tori, per riconoscerc nel martirio do' noslri Sanli un nuovo e gloriosissimo trionfo della Cliiesa ? Ben lo conobbero gli eretici: e non solTrcndo una edsi solenne sconfilta , attestarono la loro rabbia col barbaro cd osceno slrazio con clie malmena- rono i sacri cadaveri. Ma qual pro, se le anime loro gloriqse regnano in cielo ? se gli slessi cor- pi, benche fieramente mutilati e dilaniali, riful- geranno siccome stelle la su nel cielo ? Qual pro, se anche in terra i Martin santi risplendono di tanta gloria ? se lestimonio che la fede sempre viva in loro crebbe, e che essi sono come i fiori vivaci ed olezzanti del mistico Orto di Cristo , sorge sul luogo del martirio e del loro sepolcro una pianta prodigiosa, la quale si abbella di can- didissimi fiori che sempre porteranno il nome di fiori ruggensi; e i ramosccili diveltine dureranno sempre vegeli e freschi : anzi laluno, benche pri- vo della radice, benche chiuso entro un' area di legno, aumentera 1'onore de'suoi fiorelli sino a diciannove per celebrarc pure con cio il fortunato numero de' Martiri Gorcomiensi ? Qual pro , se sempre nuovi prodigi come li attestano accetli e possenti presso Dio , cosi li rendono cari e ve- nerati agli uomini ? se tutla la Flandrobelgica , se la Chiesa tutta mostra questi Martiri come suo vero e splendido ornamento, e per essi giu- bila e fesleggia ? se sul luogo medesimo del loro supplizio , sulle ruine del Monaslero Ruggense , |
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sorgera un magnifico lempio socro a questi Di- fensori di Grislo e del suo Vicnrio ? Qual pro , se la presenza reale di Gesu nella divina Euca- rislia , se la suprema aulorila del Pontefice Ro- mano rifulge di piu chiara verita, e accrescc vie maggiormente la sua gloria per la confessione san- guinosa de'Marliri Gorcomicnsi ? E non cbbi io dunque ragione di dire, che il martirio de' no- stri Santi era un novello ed illuslre trionfo della Ghiesa ? 10. Ma io diceva pure che nella recente loro
canonizzazione riconosco un pegno sicuro dato alia Chiesa di nuovi e splendidi trionfi. Poche parole mi basteranno , Grisliani Uditori, a farvi chiaro il mio pensiero, e a conforlare pure gli animi vostri colla speranza che io scnto nel mio. Non pud negarsi che i giorni in cui viviamo sie- no giorni di dure pruove e di aspri combatlimenli per la Chiesa. E egli necessario che io mi fermi qui a rappresentarvi alia mente quella feroce guer- ra, che al popolo cristiano , ai sinceri cattolici, hanno giurato uomini empi e rotti ad ogni misfat- to ? Debbo io porvi davanti agli occhi quelle ini- que arli , quelle scellerate frodi , quelle invere- conde calunnie, que'bieclii divisamenti, quelle pau- rose minacce, quelle fcroci violenze, con che pure a' giorni nostri si travaglia la callolica Chiesn, e contro quesla Madre de' popoli, lungi dalia quaie non e salute , si continua una pcrsecuzione fie- |
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rissima? Ah! clie egli e questo argomento piu di pianto chc di parole per uno clie ami la Chiesa madre sua, che ami i Cristiani suoi fralclli. Cerlo la calamita della Chiesa e della civile socicta nclle province Flandrobelgiche, al tempo che i nostri Sanli compierouo il sanguinoso combaltimenlo, fu grande e piena di lutlo: ma in leggendo la slo- ria di quella calamita, pare sto per dire di leg- gere la storia de' tempi nostri : e come somiglian- tissime a quelle de' Geusi sono le arti che ora i ncmici nostri meltono in opera ad oltenere le lo- ro mal augurate vittorie , cosi sono pure i me- dcsimi i trisli frulli sui quali dobbiumo versare lacrime di dolore. Ma se la Chiesa e rncssa a du- re pruove e sosticne dolorosi certami, clla trion- fera , e apparira sempre piu bella la divina for- tezza di questa grande Sposa di lui, che e Agnello si mansueto e dolce verso i suoi, ma terribile e invilto Leone contro i ncmici. Oh si ! ne alfida il posscnle palrocinio de'Sanli Marliri, che col- sero le gloriose palme del loro trionfo in una ten- zone somiglianle a quella , a cui ora e posto il popolo cristiano : c quella sublime gloria, di che or ora li ha coionati la Chiesa tulta per mezzo del supremo Gerarca del Valicano, essi retribui- ranno alia Chiesa e al supremo Gerarca coll'as- sisterlo nel periglioso cimento. Ditemi, per qual ragione in que' mesi, clie succcdeltero iminediata- mente alia glorificazionc de' nostri Sanli, venue la |
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Chiesa e quesla elerna Cittii dall'attentato di uo- mini iniqui condotla a cosi duro estremo ? Fti perche il demouio , rabbioso e furentc per lo scorno onde fu coperto nella gloria data agl' in- vitti Martiri, lentava di fare una sanguinosa ven- detta. Ma dilemi pure, onde veniva quella sicu- rezza, clie era ne' buoni, di una certa vitloria ; quella serenita di animo e di volto , clie nelle ore eziandio del raaggior periglio scorgevamo am- mirati nel grande Pontcfice e Re di Roma ? Chi chiamava i prodi soldati solto il vessillo pontifi- cio ? chi li guidava a una pugna , clie sccondo gli umani avvedimenli sembrar poteva inutile, te- meraria , perduta ? chi infondeva loro que' ma- gnanimi sensi di pieta e di religione congiunta a tanto valorc ? chi li faceva sospirare dielro Pal- loro del martirio , chi li rendeva beati quando cadevano bagnando del loro sangue il luogo pri- ma occupato ? chi li rendeva forli dieci contro cento? chi prostrava avanti a loro conquisi i fel- loni , o li dava prigionieri nelle loro mani , o li volgeva in fuga vergognosissima, e tanto piu ver- gognosa quanto si erano dato lo slolto vanlo che vinto avrcbbcro scnza pur metier mano alle ar- mi ? chi fu che gli abietti e sprezzali mercenari corono di uno splendidissimo trionfo? 0 sacri colli di Baguorea, di Nerola, di Menlana, dilelo voi. Ah ! voi vedeste i santi Martiri che colle palme in mano si aggiravano attorno a voi , e attorno |
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a1 prodi che sopra voi combatlevaiio: e gridando al Dio degli eserciti Vindica , Domine, sangui- ncm Sanctorum tuorum qui effusus estj e ricor- dando che gente iniqua aveva invaso 1'eredita sua, avea contaminato il suo tempio, volea porre que- sta nuova Gerusalemme qual campo deserto, qual cumulo di ruinc ( rs. lxxviii. 1.); e rammen- tando che essi avevano gia dato la vita per quella santa eredita , avcano sparso il sangue per 1' o- nore del sacro tempio, aveano nella nuova Ge- rusalemme , in Roma , conseguita I' aureola dei Sanli; chiedcvano in premio de'loro merili a Dio la vittoria per la Chiesa e pel Romano Pontefice: e la vittoria onoro le vostre piagge , e i genero- si , che al demone della pin lurpe ed empia ri- bellione aveano schiacciato il mostruoso capo, tor- narono trionfando a Roma, che loro usci incon- tro plaudendo e fesleggiando. No, non va erralo chi riconosce dalla presente intercessionc de' Mar- tiri Gorcomiensi le novelle vitlorie, di que' Mar- tiri le venerate reliquie de' quali posavano sul petto intrepido di molti de' valorosi combattenti, di que' Martiri che si gran numero di loro con- cittadini avevano inviato ed animato a quella no- bilissima pugna. Ne la potenza de' Martiri Gor- comiensi e venuta meno. E se nuovi cimenti, preparati con arli ed argomcnti salanici, chiame- ranno di nuovo i prodi della Chiesa al combatli- mento; se nuove frodi ed inganni e scellcratissi- |
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me macchinazioni spargerauno di nuovo il lerrore
in quesla sanla Cilia, viva Dio! la Chiesa trion- fera : e la sloria del Vaticano avra a registrare ne' suoi fasli una nuova gloria, una nuova con- ferma avra la divina promessa « Le porte d' in- ferno non prevarranno contro di te » . 11. Che se a tulta la Chiesa e a tulte le na-
zioni crisliane e pcgno di nuovi trionfi la glo- rificazione de' nostri Martiri, chi puo dubitare , Cristiani Uditori, che cio non debba avverarsi in maniera specialissima rispello a quelle province e a quella clelta porzione della Chiesa , di cui essi formano un cosi bell' ornamenlo ? Oh si, l'empicta c l'eiesia hanno apcrlo cola crudeli pia- ghe; hanno nienalo grandi slragi ; hanno volto per poco in deserto qucllo che un lempo era fio- rito giardino, delizia di Cristo e del suo Vicario. Ma il sangue de' Marliri di sotto agli allari alza la sua voce polente al Signore Iddio; e la voce del sangue de'Marliri non rimane incsaudila. Essi sollcvano le loro palme al cospetlo di Gesu, quelle palme nolle quali escrillo « Amore a Gesu, Ri- verenza all' aulorita del suo Vicario » : e quelle palme del trionfo riportato nolle comrade Olan- desi , implorano nuovi Irionfi alia fede caltolica nelle conlrade a loro dilelte , implorano che l'e- resia e 1' erapiela venga doma , che in tuili si riaccenda V amore a Gesu Sacramentato, che in tutli riviva l'obbedienza al supremo Sacerdote di |
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Roma, che la vera Chiesa di Cristo stenda il suo
impero pacifico e salutil'ero sopra que' paesi, e li faccia beati. Non e quesla una vana lusinga : e certa e sicura speranza , ravvalorala essa pure da quelli splendidi avvenimenti, che cola appunto si vengono compiendo. Se trc sccoli di oslinata persecuzione non bastarono a spegnere la luce della callolica verila; se dal priucipio di queslo secolo segnatamente essa acquisto nuovo vigore e nuovo splendore in quelle contrade , non e que- sta opera de' Santi Marliri ? Se i caltolici vengo- no ogni giorno moltiplicando di numero e cre- scendo in fervore; se l'onorc de'sacri tempi, se la maesta delle religiose ceremonie fa sempre piu bella moslra di se, non e questa opera de' Santi Martiri ? E non si deve a loro, se grandi asso- ciazioni caltoliche, se cattolici congressi, se va- lorosi scrittori, se eloquentissimi oratori in que- sti medesimi nostri giorni propugnano c difcndono la causa di Cristo e della Chiesa, e alto procla- mano la divina autorita del Romano Pontefice ? A loro pur si deve , se a difesa della causa di Cristo e del suo Yicario accorrono volenlerosi no- bilissimi giovani in numero tragrande, si che ben piu di due mila ne conli la sola Olanda ; e ab- bandonati gii agi e le delizie delle paterne ma- gioni anche opulentissime, posli in non calc i piu soavi e teneri amori, anelano ad impugnare l'armi e a versare il sangue pel trono del Vaticano : e |
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a chi voglia con vane minacce distornare dalla sauta impresa cotesli generosi, quasi meltano la loro vita in servigio di principe straniero, es- si rispondono colla parola , non essere il Papa principe straniero, ma il Padre di tulti i creden- ti e dell' intera Crislianila ; e rispondono coll'o- pera venendo a fare ammirare quesla gran Ro- ma della loro magnanima pieta , a consolare il Padre e Principe de' fedeli il grande Pio IX , a conibrtare col sacrificio di tutto se e collo spar- gimento del sangue medesimo la combattuta Chie- sa. Cio ben rivela che nellc vene de' cattolici Neerlandesi corre ancora il sangue de' Martiri Gorcomiensi , morti nella gloriosa confessione di Cristo e del primato di Pietro e de' suoi Succes- sor^ mostra che uno spirito di sincera fede, spi- rato da' benedelti Martiri , commuove ed agila que' popoli , vivifica quella nobile nazione , e la viene preparando tutta intera al sospirato e pie- no ritorno al seno della Chiesa Romana , e ne assicura dello sperato trionfo. 12. Deh ! cio sia presto , o gloriosi Martiri !
Presto consolate le nostre speranze , esaudite le preghiere , che unanimi a voi solleviamo. Oh ! quanto ne diletta il vedervi cosl splendenti di glo- ria, colle palme. del trionfo in mano, adunati in- torno a Gesu. Si, si, mostrate quelle vostre palme a Gesu; e pei meriti del vostro martirio implorate tranquillita e pace alia Chiesa tuttaj sicurezza e |
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gloria a I Vicario di Cristo , e a questa Roma die e pur la Roma voslra ; a tulti noi fede viva , amorc ardente, riverenza costante a Gesu Cristo e al Romano Pontefice, fede amorc e riverenza, che fcrma sentiamo nell'animo, confessianio colic parole , atlestiamo colle operc , e confermiamo , se fia bisogno , pure co' patimenti e col sangue, come voi, o Martiri ben»detti. Ma in particolar modo deh! vi siano raccomandale le province che a voi diedero i natali, che vi educarono, che fu- rono santificate dalle vostre virtu , imporporate dal vostro sangue. Sopra loro sempre pin appa- risca il vostro potente aiuto : e in tutti , si , in tulti quanti vivono in quelle contrade, si rinnovi 1' antica fede , tutti adorino ed amino Gesu Sa- cramenlato, tutti veuerino ed obbediscano il Pon- tefice di Roma : sia presto un solo Ovile e un solo Pastore , e splenda cosi compiuto il vostro gloriosissimo trionfo. |
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A. M. D. G.
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______L .
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IMPRIMATUR
Fr. Raph. Arch. Salini 0. P. S. P. A. M. Soeius IMPRIMATUR
Pctrus Castellacci-Villanova Arch. Petr, Vicesg. |
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