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IN ONORE
SETTE MARTIRI GORCOMIENSI
GIOVANNI 1)1 OOSTERVvICK
CAN. REG. DI S. AGOSTINO
ABRIANO EEC'AN E GIACOMO LACOPS
CAN. REG. PREMONSTRATENSI
LEONARDO TAN VECHEL NICCOLo' POPPEL
GOFFREDO VAN DUYNEN E ANDREA VvAUTERS
PARROCHI SECOLARI
FESTEGGIATI CON SOLENNE TRIDU
NELLA BASILICA
DI S. PIETRO IN VINCOLI j
PANEG1RICO
DEL P. GIUSEPPE IHELANDR1
D. C. D. G.
DF.TTO IL GIORNO XI FEBBRAIO
MDCCCLXY11I
RUKSUNIVERSITEIT UTRECHT
1730 1759
ROMA
T1POGRAFIA DI BENEDETTO GU
MDCCCLXVIH
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^^^^^^^^^^^^^^w^
1. Hi propria condizione della Chiesa caltolica
in questa terra , chc del continiio ella sia fatta
segoo all' odio e alia pcrsecuzione dcll'empieta e
dell' eresia , e sempre debba per opera de' suoi
fidi eroi combattere e sostenere sanguinosi cer-
taini. E percio appunto ella si uomina militante;
e il tempo della sua milizia e misuralo dal giro
de' secoli : die la perfetla pace e il pieno trionfo
ella conseguira solo col finire del tempo , fatta
gloriosa nello splendore e nella perpetuila dellc
sue viltorie. Ne cio deve, Cristiani Uditori, por-
gere meraviglia : che tale fu eziandio la vita di
Gesu Cristo sopra questa terra , di lui , Capo e
Sposo della Chiesa sauta, il quale dalla spelonca
di Betlcmme sino alia cima del Calvario fu ve-
ramcnle posto in segno di contraddizione : e sol
dopo la morte ci e dato contemplarlo sfolgorante
nella gloria di un pieno e interminabile trionfo.
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Or la vita dclla Chicsa non c essa un' immagine
delta vita di Gesit Crislo ? anzi non e una con-
linuazione delta stessa vita cli Crislo , die |>el suo
spirito vive nclla Chiesa ? Pur nondimeno la
vita pazienle cd niniliata di Gesu Cristo era a
quaudo a quando rischiarala come da corusca-
zioni di csallainento e di gaiulio, "clie dessero in
parte a conoscere anlicipalamente 1' inenarrabile
e perpetua sua glorificazione. E clie altro fu il
canto aneelico , ond' echessio 1' acre inlorno al
presepio del suo nascimeulo; e il folgorar della
stella , clie a' piedi di lui bambino condusse sin
dall'Oriente ossequiosi i Magi; o 1'aprirsi de'cieli
e il risonarc dclla paterna voce, quando in sem-
bianza di peccatore stava presso le rive del Gior-
dano ; o 1' affollarglisi attorno dellc lurbe , dove
innamorate alia soavita delle sue parole, dove
meravigliale alia potenza delle sue opere ; o l'ap-
parire egli medesimo trasfigurato sul Taborre, col
vollo luminoso a par del sole , colic vcstimenta
bianche siccome la neve ? Per non dissimil modo
la Chicsa pure in mezzo alle persccuzioni c allc
battaglie. in mezzo al dolore c al pianto, appare a
quando a quando bella e ricca di gloria per segna-
lati trionli sopra 1' iniqua pcrOdia dell' cresia o
1' oltracotata audacia dell' cmpieta : trionli die
cangiano la mestizia in gaudio , c le fanno piu
certa fede di quell' ultima gloria , onde insieme
col suo sposo Cristo sara trionfante in cielo.
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E uno di que' scgnalali trionfi ben ci allesla, o
Crisliani Uditori , la festivita di questi giorni e
1' ornamento di quest' augusta Basilica , ond' e
reso il raeritalo onore a' gloriosi Giovanni di
Oosterwyck, Adriano Becan , Giacomo Lacops,
Leonardo Van Vechel, Niccolo Poppel, Goffredo
Van Duynen e Andrea Waulers, i quali avendo
data gencrosamente la vita mililando nella Chiesa,
sono stati nel dicioltesimo cenlenario del marlirio
dc' Principi della Cristianita , de' magni Aposloli
Pielro e Paolo, venerali Santi dal Succcssore di
Pietro , da lui che parla dalla Caltedra di ve-
rita, dal Romano Pontefice Pio IX. Si, Crisliani
Uditori : se il martirio sostcnuto fedelmente dagli
eroi della Chiesa vuol sempre considerarsi come
un trionfo della Chiesa medesima, parmi di po-
tere a buona ragione affermare che singolarmenle
illustre trionfo si e il martirio de' nostri Santi ,
che in Gorcurn palirono la morte per Cristo. Ne
cio solo : ma nel conternplare il consiglio della
divina Provvidenza, che a qucsti nostri giorni ha
voluto riserbata la solcnnita della loro canonizza-
zione , mi scnto consolar I' animo da una certa
fiducia, da voi ispiratami, o Mnrtiri bealissimi,
che questa medesima solcnnita sia pegno di nuo-
vi e segnalati trionfi per la Chiesa mililante.
E questo, Crisliani Uditori, tutlo il disegno del-
I' orazione , colla quale mi studiero di soddisfare
alia voslra pitta nell' encomiare i generosi Mar-
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tiri Gorcomiensi. Quelli a cui e sacra la pompa
di questi giorni ebbero comune il ceiiame e co-
mune pure il trionfo con allri dodici Soldati di
Cristo , gloria delle indite Religioni dc' Santi Pa-
triarchi Francesco e Domenico : e il inio ragio-
namento dovra eziandio , e ne sono ben lieto ,
tornare ad esaltazione della loro virtu. Ma di
quelli particolarmenlc io partem, die da quell'al-
tare, immagine del celeste trooo, ci stanno mo-
slrando le loro palme, e qua ci hanno invitati e
raccolli colla voce scmpre viva delle loro ferite
e del loro sangue. E nel celebrare la loro gloria
non vi nascondo, Uditori, come a me, e a tulta
la Compagnia di Gesu , torni giocondissimo il
vederc accresciuta di nuovo splendore e la vene-
randa Congregazione de' Ganonici Regolari , alio
zelo e alia virtu de' quali e afiidato questo san-
to luogo 3 e 1' insignc Ordine Premonstratense ;
e il valoroso Clero della Neerlandia. E come
cio accresce ardimento all' animo mio nell* ono-
revole incarico di tenervi discorso da questo luo-
go , bcnchc di tanto alia mia pocbezza supe-
riore; cosi mi porge fiducia che meno ingrate
saranno per riuscire a voi pure le mie parole.
2. A ben intendere, Cristiani Uditori, quanto
nobile e glorioso sia stato il trionfo de' nostri
Santi, egli si vuole por mcnte e alia condizione
si della gucrra come de' nemici combatluti e
vinti, e agli eroi che sostcnnero il duro combat-
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timento, e al modo onde combattendo vittoriost
compierono il loro martirio. Or qual'era la guerra
nella quale trionfarono i benedelti Martiri ? Ella
era una guerra levata furiosamente conlro la
reale presenza di Gesu Crislo nel Sacramento
dell'altarc, e conlro la suprema aulorila del Yi-
cario di Cristo , del Capo visibile della Chiesa.
E cbe vuol dir questo , Crisliani Uditori ? Vuol
dire contro cid cbe nella caltolica Chiesa e piu
augusto e sanlo, contro cio che e il principio e
la forma della vita interna ed esterna della Chiesa.
Nel Sacramento auguslissimo dell'Eucarislia Gesu
compie veramente e realmente la divina promes-
sa, che egli sempre sino alia consumazione de'se-
coli sara tra' suoi fedeli: e nell'eucaristico altare
egli abita quale vivificatore e sanlificatore della
sua Chiesa. E tale egli e per quell' incruento sa-
crifizio, onde del continuo immola se medesimo,
e ue dona la salute; tale per quella copia pe-
renne di grazie, che dai saeri labernacoli sopra
noi effonde; tale per quella soave potenza di ce-
leste magistero, onde ne governa e modera e di-
rigge; tale per quel nutrimento divino, onde pa-
sce i fedeli dando loro in cibo se medesimo; tale
per quel mistico ed ineffabile connubio, onde in
quel Sacramento si congiunge alia Chiesa e la
fa essere veramente la Sposa immacolata del-
1' Agnello eterno. Ah! se si tolga alia Chiesa
Gesu nel suo Sacramento, se si neghi queslo
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gran mistero dcli'orinipolenle amore di Gesu , io
non trovo pin la Chiesa, solo mi si rappresenta
una smorta immagine di questa divina Gerusa-
temme , sento mancare cio che le comunica lo
splendore dclla sua vita : egli e come se da que-
slo mondo voi toglieste il sole , che altro non
avresle che tenebre oiTore e morte: e Gesu Cristo
nell' Eucaristia e il divino sole delta Chiesa. Dal-
1' altra parte chi non sa , Cristiani Udilori , che
il Romano Pontefice compie eslernamente 1' uffi-
cio di Gesu medesimo; ed insignito della sua
divina autorita, sedendo veramente nel luogo santo
ove seder dovrebbe la Macsta dell' Uomo-Dio , c
veramente lenendone. lc vcci, egli e il Padre ,
egli il Maestro , egli il Legislatore , egli il Giu-
dice, egli il Vindice, egli l'Adunatore, egli il gran
Pastore del gregge di Cristo nel solo suo Ovile ?
Per 1' autorita del Romano Pontefice una e la
Chiesa; e vive della vita ondc la voile informata
il divino Istilulorc. Senza quell'autorita, ecco lo
scisma , ecco 1' eresia in quelle svarialissime e
innumerevoli forme, onde l'umana stoltezza, per
opera di colui che e principio del disordine e
della dissoluzione, e cosi feconda, quaF idra pe-
stifcra di moltiplici capi : e nel disordine e nella
dissoluzione , ove non e uno solo 1' altare , una
sola la fede, uno solo il maestro, ivi non c piu
la Chiesa. Ora contro Gesu Sacramentato e con-
tro il Romano Pontefice , cioe contro Gesu nel
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suo divin Sacramento c nel suo Vicario , com-
ballevano un' aperla guerra quegli nomini per-
duti, cbe a mezzo il secolo decimoseslo misero
a soqquadro le province Flandrobelgiche. Un in-
composlo assembramento di anabattisti , calvini-
sti , ugonotli, ed altre cotali generazioni erctici
venuti dalla Germania e dalla Francia, e accoz-
zatisi con alcuni perfidi ribclli di quelle sventu-
rale province , i'altosi proprio il nome di Geusi,
sotto il mentito colore di liberare I' Olanda e il
Belgio dalla servitu del Monarca spagnuolo , da
loro odialo anzi tutto perche cattolico , sebben
diversi di paese di lingue di coslumi , pur lutti
cospiravano a un solo inlento, e aveano vollo la
scellerala opera loro a distruggere, se taulo ve-
nisse lor fatto, la callolica Religione. E tutto in
essi ben appalcsava 1' empio disegno , tutto spi-
rava un odio furibondo eonlro I'auguslo mistero
dell' Eucaristia , contro il primalo del Vicario di
Cristo. Ma in qucsla guerra Iddio si scelse quali
suoi campioni i Martiri nostri , e li destino al
martirio in lestimonio della realc prcsenza di Gesu
sollo gli eucaristici veli e dclla suprema autorita
del Pastore Romano. Non dovremo pero dire
singolarmentc nobile e glorioso il trionfo che cssi
nel martirio riportarono ? Chi non confessa che
la nobilta e la santita della causa , che combat-
tendo si sostiene , fa pur nobile e sanla la pu-
gna e la viltoria ? Or qual causa piu nobile e
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santa che il mantener cio da cui s' informa la
vita interna ed esterna della cattolica Chiesa ?
3. Tan to piu che fieri e spietati nemici della
cattolica Religione furono, se altri mai, i Geusi,
contro a' quali forti steltero i nostri magnanimi
Soldati di Cristo. Solo una ferocia di belve inu-
mane , solo un furore d' ira infernale pareva ne
regolasse i consigli, ne stimolasse 1'opera saeri-
lega. Dovunque essi drizzavano i lor passi, il
terrore, la rapina, la strage li precedeva : segni
del loro passaggio erano e chiese devastate, e
monasteri distrutti, e altari rovesciati, e imma-
gini incendiate , e crocifissi fatti in pezzi, e re-
ligiosi e sacre vergini derubati sperperati perse-
guitati, e saccrdoti e laici, sol perchc fedeli cat-
tolici, calpesli e trucidati. Chi non freme al ri-
cordare che in un solo anno saccheggiarono bar-
baramente piu di quattrocento chiese nella sola
Fiandra ? che in una sola notte manomisero e
diserlarono la nobilissima catledrale di Anversa ?
che in Gand non lasciarono intatto un sol chio-
stro , un tempio solo ? che in Tournay , che in
Ipri, che in Bois-le-Duc, che nell' Artois , che
nel Limhurgo e nella Frisia tutto empierono di
desolazione e squallore, sino a non rimanere in
moltissime citta e villaggi riiuna traccia dell' an-
tica Religione ? Chi non freme al ricordare lo
sccmpio falto da quelle furie d'iunumerevoli cat-
tolici ? E non eran paghi a torli di vita , ma
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straziati e spenti li volevano da orride carnefici-
ne. Colui clie capitanava que' ribaldi , quando i
nostri Santi fecero la gloriosa confcssione , era
lal uomo che di uomo parea avere solo l'esterna
figura : ma il cieco furore de' rabbiosi mastini
e la sfrcnata libidine de' sozzi ciacchi anima-
vano la lurpe persona di lui , che nome avea
Guslielmo di Lummen , ma bene vien delto il
terrore di Olanda , il crudele Riziovaro della
Chiesa Flandrobelgica ; che sin dall' eta fanciul-
lesca si era adusato alle stragi e alle carnificine,
e godeva in vederc innocent! coloni trascinati per
terra dietro al suo corridore, e gettati in mezzo
a un fetido stagno. Non appena egli avea messo
piede in qualcbe luogo , che tosto vi scorreva il
sangue de' fedeli cattolici: e parea ponesse il suo
maggior diletto soprattutto nel disertare i sacri
chiostri, nell'uccidere i religiosi. E le ruine dei
vostri nobili monasleri di Briela e di Stanhove ,
o venerandi Canonici, e lo slrazio di molli vo-
stri Confratelli , e segnalamenle di Giacomo, di
Cornelio, di Teodorico e di Gaspare, dccoro
della Canoniea Stanhoviana , voi potete scrivere
ne' vostri fasti a caralteri d'oro, pcrche e que-
sto pure un monumento della fierezza spietata
del Lummen contro i professori della cattolica fede
e della regolare osservanza. Contro un cosi atroce
nemico della Chiesa , e contro 1' infame masnada
de' suoi salelliti, ebbero i nostri Martiri a dar
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pruova di loro virtu, combaltendo per Gesu Sa*
cramentato c pel Romano Ponlefice. E I' esserc
dal certame usciti vittoriosi , si che essi ne ab-
biano iliustre e coronalo di laude il nome , c i
neinici confusi e vinti siano rimasli scpolli nel-
1'infamia e nell'esecrazionc de' popoli tulti, non
rende piu glorioso il loro Irionfo ?
4. E chi sono , Cristiani Uditori , questi glo-
riosi Eroi ? Povcri rcligiosi , che il mondo nella
sua follia dispregia c calpesta ; umili sacerdoti,
che il mondo deride e villancggia; uomini iner-
mi c fiacchi nella loro nalurale virtu , ma che
falti generosi dall' amore a Cristo e alia sua
Chiesa , e corroborati dalla medesima virtu di-
vina di Cristo , stettero forli nella pugna , non
cedetlero a' tormenti ma i tormenti a loro cedet-
tero, e nel martirio trionfarono. 0 gloriosi Atleti
della fede di Crislo, a voi m'inchino c vi adoro.
Oh come splendono le vostre palme , e alto ci
predicano lc vostre virtu ! Quanto ne diletta il
celebrarc quelle vostre virtu , e la diversity dei
doni di quel Signore , per amore del quale com-
battesle ! quelle virtu e que' doni, che di cosi
grande gloria abbelliscono il vostro trionfo. Si,
Cristiani Uditori, sollcvate gli occhi a quella su-
blime immagine, ed ivi ravvisate i magnanimi
Combaltitori di Crislo. Eccovi Giovanni di Ooster-
wyek , il santo alunno della Canonica Ruggensc.
In lui la Candida semplicita della colomba, con-
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giunta alia saggia prudenza del serpente; in lui
focoso amore a Gesii Cristo , e tenera carita verso
i prossimi; in lui le sante asprezzc dclla cristiana
mortificazionc, e un vivo affello alia poverta del
Crocifisso. E quelle virtu, ond' egli era adorno ,
oh ! eome bene studiossi d' infondere negli altri,
e segnatamente in quelle caste sposc di Gesu
Cristo del suo mcdesimo Online Canonicale, alle
quali egli era maestro e padre in Cristo provvi-
dentissimo, e soavemente le guidava per la rcgia
via della Croce. Ben lo rendeva una tal vita de-
gno del martirio. K dei due figliuoli dell'Ordine
Premonstratense, se in Adriano Bccan ci rapisce
1' animo e quella interezza di virlii a cui vennc
informandosi nel chiostro di Middleburgo, e la
solleeitudine nel difendere le anime alia sua cura
comnicsse dal veleno dell'ercsia ; in Giacomo La-
cops risplendc la potenza della divina grazia. Che
se negli anni giovanili, sedotto da un fallace spi-
rito di liberla , fece Iroppo grave onta e al suo
gran Padre Norberto e alia caltolica Beligione ;
ah ! ben presto ravveduto ritorno qual figliuol
prodigo in seno alia Chiesa , ebbe caro il soave
giogo dell' obbedienza entro il piimo e mal ab-
bandonato chiostro : e colla santita della vita ,
colla facondia della voce , colla doltrina dcgli
scrilti, collo zelo per le anime a lui affidale ,
riparo abbondcvolmcnte I'antico errore, e fu lieto
di caneellarlo colla fermezza nel soslenere il mar-
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tirio medesimo. Ma che vi diro io di Leonardo
Van Vechel, di lui che dall' Univcrsita di Lova-
nio, ove splendeva per chiare pruove d'ingegno
e di dotlrina , passo alia cura della chiesa par-
*
                  rocchiale di Gorcum; ed ivi rendendosi a' par-
rocchiani modello ncll' esercizio di quel difficile
ministero, pote poi rendere vere in se le parole
udile negli scanni dell' Accademia dal suo gran
maestro il Tappero : V'ha fra voi di quelli, che
dovranno spargerc il sangue per la cattolica Re-
ligione ? E ben degno compagno tu gli fosti, o
Niccolo Poppel, tu pure venuto dall' Accademia
lovaniese ad associarti a Leonardo , e con lui da
Dio eletto a dare il sangue per la fede come in
premio delle tue virtu , e anzi tutto del tuo ar-
dente affcllo a Gesu Cristo nel suo Sacramento.
Ah! Gesu nell'Eucarislia era tutto il tuo amore;
e tu non fosti mai piu lieto , che quando quel
tuo amore gli comprovasti colla morte medesima.
E con questi prodi combatte pure sino alia morte
Goffredo Van Duynen , chiaro per la dottrina
ond' era illustre pure in mezzo alio splendore
dell'Universita di Parigi , e piu per la sollecitu-
dine nel reggere le anime, finchc gli basto il vi-
gor della menle; e poscia venerando per una
vita illibala , tutta spesa nell' orazione con Dio ,
nel difendere con animo sempre inlrepido la cat-
tolica verila. E tu pure fosti a tanto onore sor-
tilo, o Andrea Wauters, tu che , sebbene pa-
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store delle anime , ahi ! dimenticasti un tempo
che il pastore dev'essere la forma del suo greg-
ge. Ma Iddio , che col suo braccio solleva pure
dal fango i miseri cd abbictti, te ravvaloro , e
a te infuse quella fortezza che dimostrasti nella
lua gloriosa confessione. Per tal modo, Crisliani
Udilori, questi generosi Soldati di Cristo, o colla
virtu sempre costante, o colla sincera penilenza,
fanno piu illustre il trionfo di che si abbella la
Chiesa nel loro martirio. Nella stoltezza della lo-
ro empieta gli eretici si davano vanto , che ben
di leggeri avrebbero vinto cotali uomini, al loro
cieco intendimento cosi vili. Ma viva Dio ! An-
che i dispelti abilatori delle odiate Canoniche ,
anche gli abborriti Pastori delle anime , anche i
fiacchi per eta o per naturale debolezza , anche
quelli che un tempo errarono dalla via di verila,
si, tutli steltero forti , tulli ravvalorati dalla di-
vina grazia animosi corsero al combatlimento ,
conquisero i nemici, trionfarono.
5. Ma quel glorioso combatlimento dovendo io
qui mostrarvi, Cristiani Uditori, ben vorrei che
la mia parola fosse accesa di quell'ardore, che
infocava i petti de' Sanli Martiri .* dacche come
sperare allrimenti di potervi ritrarre le glorie di
quella pugna, la grandezza di quel trionfo ? Gia
irrompono i Geusi nell' infelice Gorcum : e alle
insensate grida di maledizione al Governatore spa-
gnuolo, di viva a quello che scellcratamcnte essi
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cliiamavano puro evangelo, e stolti! intendevano
gli errori della loro sella , hanno facilmenle se-
(lolto o meglio oppresso il cieco popolo, ahi ! con
tanti sudori e fatiche invano coltivato anchc ne-
gli ullimi gionii dal magnanimo Leonardo. E men-
tre infuriano i ribelli e manomettono la misera
ciltii , la nella rocca , costretta in breve ad ar-
rendersi, si veugono i Martiri preparando al com-
ballimenlo del Signore. E come vi si apprestano ?
Come i Soldati di Crislo. Si animavano gli uni
gli allri con santa gara alia coslanza nella pas-
sionc e alia fcdclla a Cristo : tergevano lc anime
loro da ogni piu lievc maccliia colla sacramen-
tale penilenza: e il devotissimo Poppcl, che con
provvido cd amoroso consiglio avea seco recato
il Pane de' forti, il suo Gesu nel Sacramento ,
chi pud divisare con quale senso di pieta , con
quali lacrime di amore lo distribui a' suoi com-
pagni? Oh! che e pur bella questa vista de' Sol-
dati di Cristo , che prendono vigore e lena ci-
bandosi delle carni di quel medesimo Gesu , per
cui debbono combattere : e contemplando Iui,
che il sacrifizio cruento della Croce continua c
perpetua immolando misticamenle se medesimo
nel Sacramento dell' altare , quali fiamme di gc-
neroso afTetto doveano concepire ? Sc per sen-
tenza del Grisostomo dall'cucaristica mensa deve
ogni fedele dipartirsi a guisa di leone che spiri
fuoco , divenuto terribile al demonio medesimo;
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si veramenle che i nostri Eroi, nulriti del Cibo
ili vita, spiravano fiamme e fuoco di sanlo ar-
dore , e come forti leoni, terribili ai ministri di
satana, vennero al combaltimento.
6. Combaltimento gloriosissimo, appunto per-
che la passione dei nostri Marliri io ravviso somi-
gliantissima alia passione di quel benedclto Gesu,
pel quale essi combaltevano , e col quale dove-
vano trionfare. Ebbe il pazienlissirao Gesu ama-
reggiato I' animo dal timore de' tormenti die gli
si apprestavano; e sofFri una tremenda ambascia
di morle, perche gli uomini da lui tanlo amali,
e la salute de' quali unicamente bramava l'amo-
roso suo Cuore , erano quelli che lo dovevano
ingiuriare e straziare e scelleratamente uccidere.
E all'animo de'Santi Martiri qual dolorosissimo
affanno non dove recare 1' antivedere la spietala
carnificina, die di loro farebbe 1'odio de'Geusi;
e il sapere che quesli erano pur uomini del me-
desimo loro paese , uomini da loro beneficati,
uomini a pro de' quali essi avevano consumala la
vita tra Ic fatiche dello zelo sacerdotale ! Qual
cuore doveltc essere il vostro, o sacri Pastori di
Gorcum, al vedere i vostri medesimi Gorcomiensi
cosi perfidamente infierire contro di voi; e al
contemplarc i mali che sovrastavano alia svcntu-
rata Gorcum , e che tu, o Leonardo , prenun-
ziasti lacrirnando ncl venire tolto alia tua diletla
citta ? Ma pure essi, come il divin Salvatore ,
2
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si moslravano pronti a bere sino all' ultima fec-
cia il calicc benche amaro , die loro porgeva il
Padre celeste per la gloria della sua Chiesa. Fu
catturato il divin Maestro come un pubblico mal-
fattore; e quale commovitore del popolo , quale
bestemmialore, quale sacrilego, fu tradotto da un
tribunalc all' allro , caricalo d'ingiurie, satollo
d' obbrobri; fu fatto ludibrio di un' itifame sbir-
raglia : e voi sapcte come avesse e le guance
illividile dagli schiaffi , c le tempie trafitte dalle
spine, e tulla la persona pesta e lacerata da' fla-
gelli; come fosse ridotto a non avere piii sem-
bianzc di uomo , egli che era lo specioso tra i
figliuoli degli uomini , egli nel cui volto deside-
rano di riguardarc gli Angeli innamorati. E i 110-
stri Martiri furono slretti e gettali in orrida ed
oscura prigione, siccome ingannatori del popolo,
come avversi alia comune liberta, come mici-
diali d' innocenti cittadini , come idolatri , come
sacrilegbi facitori di un vano Dio : da uno furo-
no trascinati in altro carcere sempre piu lurido
e tormenloso : furono da Gorcum sopra una vile
barcbetla trasferili a Dordrac, da Dordrac a
Briela : furono presenlati e al traditore Marlino
Brant, e aU'iniquo e crudelissimo apostala Gio-
vanni Omal , e a quella dispietala belva del
Lummen, che furiosamente li eondanno al cape-
stro : e sempre intanto lasciati in preda a una
sfrenata ribaldaglia, che iuferociva contro di essi,
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come fiera ingorda , sitibonda di sangue , e clic
piu ne beve piu n'e sitibonda. Rifugge l'aninio,
Cristiani Uditori, dalla memoria degli strazi lalti
palire a que' Campioni della fcde. Batterli con
bastoni, percuoterli con guanciate, calpestarli coi
pugni e coi calci , spulacchiaiii in volto , scuo-
terli e trassinarii con alroce e turpe violenza ,
vcrglieggiarli per solazzo , erano strazi quasi di
ogni ora : e poicbe i Santi piu forti de'loro car-
nefici scmpre duravano saldi , questi succedersi
gli uni agli altri, e inventare nuovi ludibri e nuo-
vi torrnenti. Vi diro io come il Poppel, stretta-
gli al collo una fune, venisse ripetutamcnte sob-
balzato con violcnli tratti per aria , sino a la-
sciarne come esanime il corpo pel martoro di
qucllo scotimeiito ? o come il Van Vechel, di-
messo dal carcere per accompagnare due infelici
al patibolo, fosse poi di nuovo da una plebe fu-
rente d' odio trascinato al carcere qual infame
traditore sotto un'orrenda lempesta di percosse ?
o come a tutti 1' un dopo V altro , fatte a forza
per vilipcndio gonfiare le gote, venissero vibrate
da un ribaldo immani guanciate, sino a spicciar-
ne il sangue dai denti, dalle narici, dalle orec-
chie, dagli occhi ? 0 vi narrero come piu volte
fossero messi all' estrcmo rischio di morte ? Ma
tutti que' dodici giorni, che furono sostenuti nelle
varie prigioni di Gorcum e di Briela , possono
dirsi una continuata morte pei generosi Atleti di
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Cristo : lante volte si videro apprestate e le ver-
glie per flagellarli , e le scale per appenderli :
lante volte ebbero e archibugi e pistole e col-
tella appostate al petto e alia testa : tante volte
ebbero la persona crudelinente pesta c ferila, si
che talun d' cssi non avea put faccia di uomo.
Aggiungele a tulto questo la fame e la sete falta
loro soffrirc sino all' estrenio languore ; !o spo-
gliarli di tutlo, sino a lasciarli prcssoche ignudi;
il vomilare loro conlro le piu turpi villanie, i
piu osceni moltcggi e le piu sozze bestemmie ,
che melleva in bocca a que' forsennati e una
procace libidine e il diabolico furore ond' erano
invasi. E in mezzo a questi strazi e a questi lu-
dibri qual era 1' animo dc' Santi Marliri ? quali
voci tnetlevano di lamcnto? Come Gesu, il man-
sueto Agnello che non ebhe lingua ai lamenli, essi
taeevano , c in cuor loro pregavano a Dio pei
loro tormentatori. Taeevano, e se parlavano le
loro parole erano quali si addicono a' magnanimi
Confessori della fede, a'sublimi imitatori di Cristo.
« Nelle tue mani consegno , o Signore , il mio
spirilo », diceva il santo Poppel, allorche si vi-
de posta alia bocca un'arme da fuoco. « Oh guar-
dati di dar colpa di mia morte ad alcuno, fuori
che a me cd a' tniei peccali » , ripeteva il Van
Vechel all'addoloratissima sorclla , che con indi-
cibile dolore fu in parte spettatrice della passio-
ne del suo Leonardo. « Io preghero il buon Dio
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per te » , rispondeva un venerando vecchio a
chi lo avca sacrilegamcnte schernito : c ad ogni
percossa veniva mansuetamente ripelendo Deo
gratias.
Minacciati sull' istante del capestro dal
perfido Omal: « Ah! perchS piu si tarda? rispon-
dono : oh ! sieno lodi e grazie a Dio : e giunto
per noi il forlunato momento ! » E quando fu-
rono condotti c falli aggirare, come si usa nelle
caltoliche processioni , sugli spaldi della fortezza
di Gorcum , e intorno alia mensa ove sconcia-
mente gozzovigliavano i loro perseculori , e di
nuovo intorno a un patibolo apprestato la sulla
spiaggia di Briela , legati a due a due , a passo
retrogrado per maggior dileggio , preceduti dal
pubblico manigoldo , mentre inlanlo con nodosi
bastoni altri carnefici li pcrcolevano e stimolava-
no ; vencndo costrelti a cantare , essi a soave
armonia scioglievano le labbra intonando le lodi
della Vergine e 1' inno solenne di grazia. Deh !
Crisliani Udilori, non e questa in mezzo a cosi
spictati tormcnti una costanza e mansueludine
sovrumana ? non rende essa nobilissima la vit-
loria di die pel loro martirio fu onorala la Chie-
sa ? Oh certo puo la Chiesa Santa consolarsi ,
che in quesli suoi prodi vede risplendere la for-
tezza magnanima do' suoi antichi eroi, che vede
quesli nuovi Soldati ben degni del loro sommo
Duce pazientc e trionfante , Cristo Gesu !
7. Ma in mezzo alia sua dolorosa passione
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Gesu Cristo confesso altamcnte, se csscre il me-
desimo Figliuolo di Dio vivo e vero : e prolesto
che se ora lo vcdcvano umilialo come Figliuol
dell' uomo , verrebbe si verrebbc quel giorno in
cui lo ammirerebbero sfolgorante di maesta tra
le nubi del cielo. Alia qual solcnne confessione
1'ipocnta pontefice lacerandosi le vesti grido, es-
sersi gia udila dalla bocca di lui medesimo la
bestemmia; Gesu esser reo di morte : e fu pro-
clamato , debet mori quia Filium Dei se fecit.
E i santi Martiri Gorcomiensi, generosi imitatori
di Crislo , in mezzo pure alle crudeli carnificine
confessarono la loro fedc, attestarono avanti al
cielo e alia terra, se credere in Cristo veramente
e realmente presente ncll'Eucarislia, se venerare
la suprema autorita del Vicario di Cristo. Tu eri
in Gorcum rainaccialo di presentanea morte , o
fervenle Poppel; eri ingiuriato come idolatra, co-
me vano sacrificatore del tuo Gesu Sacramentato;
gii'i li vedevi l'arme micidiale conlro alia boeca:
e la bocca tu aprivi ed esclamavi : « Si, ante-
pongo la fede alia vita, e innanzi a voi prolesto,
cbe credo fermamenle Gesii Cristo vivo e vero
e realmente presente sotto i simboli del pane e
del vino ncll' Eucarislia ». In Dordrac di nuovo
conlro i sofismi e le beslcmmie di un empio cal-
vinista ambedue i magnanimi parrochi Leonardo
e Niccolo, insieme ad uno de' Confessori Mino-
riti, sostennero la verita della rcale presenza di
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Gesii ncl santo altare; ne punto ccssarono per
le calunnie e villanie, ondc secondo suo costu-
me li scherniva quell' iniquo avvcrsario. E in
Briela quando aneor chiusi nel carcere lutli vcn-
nero singolarmcnte interrogati, tulli e singoli non
manlenncro altamcnte la cattolica fede , non at-
icstarono la loro fermezza in morirc per onore
di Cristo e del suo Vicario ? Ne imo spietalo
eolpo di bipenne sul capo , ne un altro di fer-
rata mazza nulla sceraarono all' invilto coraggio
del Van Vechel. E quando condotti nell'aula se-
natoria davanti a due vilissimi e scelleratissimi
erelici assisi in alio di giudici, prima Leonardo
c IS'iccolo col vencrabile Pictk e due del suo
Ordine Serafico, c poscia il Bccan e il Lacops,
nulla allerrili dal senlirsi del conlinuo gridare
« al patibolo , al capestro » , non mostrarono
con salde pruove e non prolcstarono coslanlc-
menle, i primi il Romano Ponlcfice cssere il ve-
ro ed unico Capo visibile dclla Cbiesa dalole a
Reggitore da Cristo medesimo , i sccondi cssere
slollo ed empio chiunque non adori c non ami
Gesu Figliuolo di Dio nell'auguslo Sacramento?
Ab ! che a questc magnanimc confessioni face-
vano plauso gli Angeli e i Sanli; ed inneggiando
al Figliuolo di Dio, lo veneravano cosi glorificato
da que'suoi forli Combattilori. Fremeva l'eresia
al vedersi cosi solennemente conquisa ; e divisa-
va pur sempre nuove arti e piu fieri ingcgni a
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sinuoverc la saldezza di quegl' intrepidi Confes-
sori. Ma tutto lornava a vuolo : si che offerto
pure a Giacomo Lacops di rimandare libero il
padre, fatto anch'esso per breve tempo prigione,
se disconfcssasse il primato del Romano Ponte-
fice : « Ah no , rispose , non sarii mai che a
questa condizione io compri la vila del padre
raio x ! Se non e queslo , Crisliani I'ditori , uu
trionfo illuslre e nobilissimo delta cattolica Chiesa,
quale, dilemi voi, quale sara ? 1 perseculori non
la vita del corpo ma la fede dell' animo voleano
torre a' Santi Marliri, e percio li mettevano ai
tormenti e alia morte : ma quella fede loro strap-
pai' non potevano, e sul momenlo eslremo della
vila Ira i tormenti e la morte que' generosi la
mostravano phi salda e viva.
8. Alia viltoriosa confessione de' nostri Eroi
con qual sentenza risposero que' ribaldi , che si
usurpavano 1' ufficio di giudici ? Con quella me-
desima che ebbe Cristo dopo la sua confessione :
sono rei di morte. Ma Sesii Cristo colla morte
patila per la sua confessione glorifico il Padre ,
si moslro vcramente Figliuolo di Dio , e trionfo
de' suoi nemici. E la morte benche crudele ed
ignominiosa de' Marliri Gorcomiensi confermo la
loro confessione, e corono la Chiesa di uno splen-
dido trionfo. Essi udita la senlenza con animo
giulivo si vennero confortando a quell'ultimo ci-
mento. Oh chi puo spiegare i santi affetti e le
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infocale parole con che si esortavano gli uni gli
altri ? Come e bello sentire il buon Goffredo
confortare il compagno : « Affrettiamci per giun-
gere piii sollecili alle nozze preparateci dal di-
vino Agnello. Non dobbiamo noi oggi essere com-
mensali dell' Agnello divino nel convito celeste » ?
E come a nozze giubilando essi movevano al luo-
go del loro marlirio. E parmi che il benedetto
Giovanni sopra gli altri dovesse andar lieto : dac-
cbe alle sacre ruine della stessa Canonica Rug-
gense , ov' egli aveva appreso sin da' primi anni
ad amare Gesi'i e rivcrire il suo Vicario, a con-
fessare la fede cattolica, cola medesimo vennero
tralti, e cola sospesi al capestro. A tulti fu co-
mmie il sentimento espresso dalle belle parole del
Van Duynen : « Mi veggo di gia il cielo aperto :
ah ! se alcuno di voi fosse stalo da me offeso ,
deh mi perdoni per amor di Dio » , morendo
cosi come Gesu colla parola del perdono a' loro
persecutori. Uno solo fu il supremo sospiro di
tutti, un sospiro di amore a Gesii nel suo Sacra-
mento , un sospiro di affelto al Vicario di Cristo,
al Romano Ponlefice : e in quel sospiro , poveri
ed ignudi di lutto, satollati di obbrobri, divenuti
anch'essi uomini di dolore come Gesu crociflsso,
consumarono il loro certame, e morendo irradia-
rono di novello splendore e il sacro Altare e la
Cattedra del Vaticano.
9. Che allro desiderate voi piu, Cristiani Udi-
2*
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tori, per riconoscerc nel martirio do' noslri Sanli
un nuovo e gloriosissimo trionfo della Cliiesa ?
Ben lo conobbero gli eretici: e non solTrcndo una
edsi solenne sconfilta , attestarono la loro rabbia
col barbaro cd osceno slrazio con clie malmena-
rono i sacri cadaveri. Ma qual pro, se le anime
loro gloriqse regnano in cielo ? se gli slessi cor-
pi, benche fieramente mutilati e dilaniali, riful-
geranno siccome stelle la su nel cielo ? Qual pro,
se anche in terra i Martin santi risplendono di
tanta gloria ? se lestimonio che la fede sempre
viva in loro crebbe, e che essi sono come i fiori
vivaci ed olezzanti del mistico Orto di Cristo ,
sorge sul luogo del martirio e del loro sepolcro
una pianta prodigiosa, la quale si abbella di can-
didissimi fiori che sempre porteranno il nome di
fiori ruggensi; e i ramosccili diveltine dureranno
sempre vegeli e freschi : anzi laluno, benche pri-
vo della radice, benche chiuso entro un' area di
legno, aumentera 1'onore de'suoi fiorelli sino a
diciannove per celebrarc pure con cio il fortunato
numero de' Martiri Gorcomiensi ? Qual pro , se
sempre nuovi prodigi come li attestano accetli e
possenti presso Dio , cosi li rendono cari e ve-
nerati agli uomini ? se tutla la Flandrobelgica ,
se la Chiesa tutta mostra questi Martiri come
suo vero e splendido ornamento, e per essi giu-
bila e fesleggia ? se sul luogo medesimo del loro
supplizio , sulle ruine del Monaslero Ruggense ,
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sorgera un magnifico lempio socro a questi Di-
fensori di Grislo e del suo Vicnrio ? Qual pro ,
se la presenza reale di Gesu nella divina Euca-
rislia , se la suprema aulorila del Pontefice Ro-
mano rifulge di piu chiara verita, e accrescc vie
maggiormente la sua gloria per la confessione san-
guinosa de'Marliri Gorcomicnsi ? E non cbbi io
dunque ragione di dire, che il martirio de' no-
stri Santi era un novello ed illuslre trionfo della
Ghiesa ?
10. Ma io diceva pure che nella recente loro
canonizzazione riconosco un pegno sicuro dato
alia Chiesa di nuovi e splendidi trionfi. Poche
parole mi basteranno , Grisliani Uditori, a farvi
chiaro il mio pensiero, e a conforlare pure gli
animi vostri colla speranza che io scnto nel mio.
Non pud negarsi che i giorni in cui viviamo sie-
no giorni di dure pruove e di aspri combatlimenli
per la Chiesa. E egli necessario che io mi fermi
qui a rappresentarvi alia mente quella feroce guer-
ra, che al popolo cristiano , ai sinceri cattolici,
hanno giurato uomini empi e rotti ad ogni misfat-
to ? Debbo io porvi davanti agli occhi quelle ini-
que arli , quelle scellerate frodi , quelle invere-
conde calunnie, que'bieclii divisamenti, quelle pau-
rose minacce, quelle fcroci violenze, con che pure
a' giorni nostri si travaglia la callolica Chiesn, e
contro quesla Madre de' popoli, lungi dalia quaie
non e salute , si continua una pcrsecuzione fie-
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rissima? Ah! clie egli e questo argomento piu di
pianto chc di parole per uno clie ami la Chiesa
madre sua, che ami i Cristiani suoi fralclli. Cerlo
la calamita della Chiesa e della civile socicta nclle
province Flandrobelgiche, al tempo che i nostri
Sanli compierouo il sanguinoso combaltimenlo, fu
grande e piena di lutlo: ma in leggendo la slo-
ria di quella calamita, pare sto per dire di leg-
gere la storia de' tempi nostri : e come somiglian-
tissime a quelle de' Geusi sono le arti che ora i
ncmici nostri meltono in opera ad oltenere le lo-
ro mal augurate vittorie , cosi sono pure i me-
dcsimi i trisli frulli sui quali dobbiumo versare
lacrime di dolore. Ma se la Chiesa e rncssa a du-
re pruove e sosticne dolorosi certami, clla trion-
fera , e apparira sempre piu bella la divina for-
tezza di questa grande Sposa di lui, che e Agnello
si mansueto e dolce verso i suoi, ma terribile e
invilto Leone contro i ncmici. Oh si ! ne alfida
il posscnle palrocinio de'Sanli Marliri, che col-
sero le gloriose palme del loro trionfo in una ten-
zone somiglianle a quella , a cui ora e posto il
popolo cristiano : c quella sublime gloria, di che
or ora li ha coionati la Chiesa tulta per mezzo
del supremo Gerarca del Valicano, essi retribui-
ranno alia Chiesa e al supremo Gerarca coll'as-
sisterlo nel periglioso cimento. Ditemi, per qual
ragione in que' mesi, clie succcdeltero iminediata-
mente alia glorificazionc de' nostri Sanli, venue la
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Chiesa e quesla elerna Cittii dall'attentato di uo-
mini iniqui condotla a cosi duro estremo ? Fti
perche il demouio , rabbioso e furentc per lo
scorno onde fu coperto nella gloria data agl' in-
vitti Martiri, lentava di fare una sanguinosa ven-
detta. Ma dilemi pure, onde veniva quella sicu-
rezza, clie era ne' buoni, di una certa vitloria ;
quella serenita di animo e di volto , clie nelle
ore eziandio del raaggior periglio scorgevamo am-
mirati nel grande Pontcfice e Re di Roma ? Chi
chiamava i prodi soldati solto il vessillo pontifi-
cio ? chi li guidava a una pugna , clie sccondo
gli umani avvedimenli sembrar poteva inutile, te-
meraria , perduta ? chi infondeva loro que' ma-
gnanimi sensi di pieta e di religione congiunta a
tanto valorc ? chi li faceva sospirare dielro Pal-
loro del martirio , chi li rendeva beati quando
cadevano bagnando del loro sangue il luogo pri-
ma occupato ? chi li rendeva forli dieci contro
cento? chi prostrava avanti a loro conquisi i fel-
loni , o li dava prigionieri nelle loro mani , o li
volgeva in fuga vergognosissima, e tanto piu ver-
gognosa quanto si erano dato lo slolto vanlo che
vinto avrcbbcro scnza pur metier mano alle ar-
mi ? chi fu che gli abietti e sprezzali mercenari
corono di uno splendidissimo trionfo? 0 sacri colli
di Baguorea, di Nerola, di Menlana, dilelo voi.
Ah ! voi vedeste i santi Martiri che colle palme
in mano si aggiravano attorno a voi , e attorno
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a1 prodi che sopra voi combatlevaiio: e gridando
al Dio degli eserciti Vindica , Domine, sangui-
ncm Sanctorum tuorum qui effusus estj
e ricor-
dando che gente iniqua aveva invaso 1'eredita sua,
avea contaminato il suo tempio, volea porre que-
sta nuova Gerusalemme qual campo deserto, qual
cumulo di ruinc ( rs. lxxviii. 1.); e rammen-
tando che essi avevano gia dato la vita per quella
santa eredita , avcano sparso il sangue per 1' o-
nore del sacro tempio, aveano nella nuova Ge-
rusalemme , in Roma , conseguita I' aureola dei
Sanli; chiedcvano in premio de'loro merili a Dio
la vittoria per la Chiesa e pel Romano Pontefice:
e la vittoria onoro le vostre piagge , e i genero-
si , che al demone della pin lurpe ed empia ri-
bellione aveano schiacciato il mostruoso capo, tor-
narono trionfando a Roma, che loro usci incon-
tro plaudendo e fesleggiando. No, non va erralo
chi riconosce dalla presente intercessionc de' Mar-
tiri Gorcomiensi le novelle vitlorie, di que' Mar-
tiri le venerate reliquie de' quali posavano sul
petto intrepido di molti de' valorosi combattenti,
di que' Martiri che si gran numero di loro con-
cittadini avevano inviato ed animato a quella no-
bilissima pugna. Ne la potenza de' Martiri Gor-
comiensi e venuta meno. E se nuovi cimenti,
preparati con arli ed argomcnti salanici, chiame-
ranno di nuovo i prodi della Chiesa al combatli-
mento; se nuove frodi ed inganni e scellcratissi-
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me macchinazioni spargerauno di nuovo il lerrore
in quesla sanla Cilia, viva Dio! la Chiesa trion-
fera : e la sloria del Vaticano avra a registrare
ne' suoi fasli una nuova gloria, una nuova con-
ferma avra la divina promessa « Le porte d' in-
ferno non prevarranno contro di te » .
11. Che se a tulta la Chiesa e a tulte le na-
zioni crisliane e pcgno di nuovi trionfi la glo-
rificazione de' nostri Martiri, chi puo dubitare ,
Cristiani Uditori, che cio non debba avverarsi in
maniera specialissima rispello a quelle province
e a quella clelta porzione della Chiesa , di cui
essi formano un cosi bell' ornamenlo ? Oh si,
l'empicta c l'eiesia hanno apcrlo cola crudeli pia-
ghe; hanno nienalo grandi slragi ; hanno volto
per poco in deserto qucllo che un lempo era fio-
rito giardino, delizia di Cristo e del suo Vicario.
Ma il sangue de' Marliri di sotto agli allari alza
la sua voce polente al Signore Iddio; e la voce
del sangue de'Marliri non rimane incsaudila. Essi
sollcvano le loro palme al cospetlo di Gesu, quelle
palme nolle quali escrillo « Amore a Gesu, Ri-
verenza all' aulorita del suo Vicario » : e quelle
palme del trionfo riportato nolle comrade Olan-
desi , implorano nuovi Irionfi alia fede caltolica
nelle conlrade a loro dilelte , implorano che l'e-
resia e 1' erapiela venga doma , che in tuili si
riaccenda V amore a Gesu Sacramentato, che in
tutli riviva l'obbedienza al supremo Sacerdote di
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Roma, che la vera Chiesa di Cristo stenda il suo
impero pacifico e salutil'ero sopra que' paesi, e li
faccia beati. Non e quesla una vana lusinga : e
certa e sicura speranza , ravvalorala essa pure
da quelli splendidi avvenimenti, che cola appunto
si vengono compiendo. Se trc sccoli di oslinata
persecuzione non bastarono a spegnere la luce
della callolica verila; se dal priucipio di queslo
secolo segnatamente essa acquisto nuovo vigore e
nuovo splendore in quelle contrade , non e que-
sta opera de' Santi Marliri ? Se i caltolici vengo-
no ogni giorno moltiplicando di numero e cre-
scendo in fervore; se l'onorc de'sacri tempi, se
la maesta delle religiose ceremonie fa sempre piu
bella moslra di se, non e questa opera de' Santi
Martiri ? E non si deve a loro, se grandi asso-
ciazioni caltoliche, se cattolici congressi, se va-
lorosi scrittori, se eloquentissimi oratori in que-
sti medesimi nostri giorni propugnano c difcndono
la causa di Cristo e della Chiesa, e alto procla-
mano la divina autorita del Romano Pontefice ?
A loro pur si deve , se a difesa della causa di
Cristo e del suo Yicario accorrono volenlerosi no-
bilissimi giovani in numero tragrande, si che ben
piu di due mila ne conli la sola Olanda ; e ab-
bandonati gii agi e le delizie delle paterne ma-
gioni anche opulentissime, posli in non calc i piu
soavi e teneri amori, anelano ad impugnare l'armi
e a versare il sangue pel trono del Vaticano : e
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a chi voglia con vane minacce distornare dalla
sauta impresa cotesli generosi, quasi meltano
la loro vita in servigio di principe straniero, es-
si rispondono colla parola , non essere il Papa
principe straniero, ma il Padre di tulti i creden-
ti e dell' intera Crislianila ; e rispondono coll'o-
pera venendo a fare ammirare quesla gran Ro-
ma della loro magnanima pieta , a consolare il
Padre e Principe de' fedeli il grande Pio IX , a
conibrtare col sacrificio di tutto se e collo spar-
gimento del sangue medesimo la combattuta Chie-
sa. Cio ben rivela che nellc vene de' cattolici
Neerlandesi corre ancora il sangue de' Martiri
Gorcomiensi , morti nella gloriosa confessione di
Cristo e del primato di Pietro e de' suoi Succes-
sor^ mostra che uno spirito di sincera fede, spi-
rato da' benedelti Martiri , commuove ed agila
que' popoli , vivifica quella nobile nazione , e la
viene preparando tutta intera al sospirato e pie-
no ritorno al seno della Chiesa Romana , e ne
assicura dello sperato trionfo.
12. Deh ! cio sia presto , o gloriosi Martiri !
Presto consolate le nostre speranze , esaudite le
preghiere , che unanimi a voi solleviamo. Oh !
quanto ne diletta il vedervi cosl splendenti di glo-
ria, colle palme. del trionfo in mano, adunati in-
torno a Gesu. Si, si, mostrate quelle vostre palme
a Gesu; e pei meriti del vostro martirio implorate
tranquillita e pace alia Chiesa tuttaj sicurezza e
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gloria a I Vicario di Cristo , e a questa Roma die
e pur la Roma voslra ; a tulti noi fede viva ,
amorc ardente, riverenza costante a Gesu Cristo
e al Romano Pontefice, fede amorc e riverenza,
che fcrma sentiamo nell'animo, confessianio colic
parole , atlestiamo colle operc , e confermiamo ,
se fia bisogno , pure co' patimenti e col sangue,
come voi, o Martiri ben»detti. Ma in particolar
modo deh! vi siano raccomandale le province che
a voi diedero i natali, che vi educarono, che fu-
rono santificate dalle vostre virtu , imporporate
dal vostro sangue. Sopra loro sempre pin appa-
risca il vostro potente aiuto : e in tutti , si , in
tulti quanti vivono in quelle contrade, si rinnovi
1' antica fede , tutti adorino ed amino Gesu Sa-
cramenlato, tutti veuerino ed obbediscano il Pon-
tefice di Roma : sia presto un solo Ovile e un
solo Pastore , e splenda cosi compiuto il vostro
gloriosissimo trionfo.
A. M. D. G.
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______L .
IMPRIMATUR
Fr. Raph. Arch. Salini 0. P. S. P. A. M. Soeius
IMPRIMATUR
Pctrus Castellacci-Villanova Arch. Petr, Vicesg.