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MILÄNO, Dicenibre 1899.

#

s If\'

VIAGÖIO A VOLO ATTRAVERSO LE REGIONI DELL\'ORO E DEL DIAMANTE

SONL\'NCA.JEtïQ : Come si va al Sud-Africa — Appunti storici — Transvaal — L\'Oro ~ Johannesburg — L\'enorme produ:^ione aurifera
~ " ~ \'e/ Diamante — Cenni sulla legisla\\ione miner aria — I Boeri — / Negri

del Transvaaï — II Paese del
conflitto anglortransvaaliano.

Urevi osserva^ioni suU\'odierno

Come si va al Sud-Africa

lAnee e Porti principali

\' Africa Australe ha i seguenti
poiti : sulla Costa Orientale: Beira,
Delagoa Bay (Lourenço Marques),
Durban (PortNatal),EastLondon,
Port Alfred, Port Elizabeth, e
Mossel Bay — e nell\' estrema
punta meridionale : Cape Town
(Città del Capo di Buona Spe-
ranza). I porti più importanti perô
sono: Cape Town, Durban e Delagoabay.

Due linee principali uniscono 1\' Europa al
Sud-Africa : l\'una dall\'Inghilterra e l\'altra dalla
Germania.

I battelli che percorrono la prima (servita
da due compagnie e cioê dalla
Castle Line e
àdiW Union Line) lasciano Southampton, presso
Londra, ogni sabato. E dico lasciano, perché i
vapori che partono ogni sabato e quasi con-
temporaneamente sono due (entrambi délia stessa
compagnia, poichè il servizio è fatto alterna-
tivamente dalle due compagnie, resta vale a
dire quindicinale par ciascuna di esse). Un va-
pore fa il servizio diretto, non toccando nella
rotta che Madera per rifornirsi di acqua e car-
bone ed impiegando 17 giorni in media da
Southampton a Capetown ; mentre 1\' altro bat-
tello fa il servizio intermediario toccando Li-
sbona, Las Palmas, Ascensione e Sant\' Elena,
impiegando in media 23 giorni a compiere la
traversata.

II vapore tedesco parte da Amburgo una
volta ogni tre settimane e tocca Lisbona, Napoli,
Porto Said, Suez, Tanga, Zanzibar, Dar-es-Salaam,
Mozarabico e Beira, impiegando in media 45
giorni a fare la
traversata.

II forto capoli-
nea per i battelli,
cioê tanto per
quelli cbe percor-
rono la linea del-
1\' Atlantico come
per quelli i che
passano dal Mar
Rosso, è Durban.

Vi sono poi al-
tre linee secon-
darie, come quella
dei
Chargeur s
Re\'iinis,
che par-
te una volta al
mesa dall\' Havre,
e, par l\'Atlantico,
gira Buona Spe-
ranza e mette capo
a Delagoabay —
e Sy/me l\'altra dél-
ia Messagerie Ma-
rittime, che parte
da Marsiglia e
mette capo a De-
lagoabay, passan-
do dal Canale di
Suez.

I porti principali sono uniti aile più impor-
tanti città dell\'interno da linee ferroviarie, che
hanno tariffe assai elevate.

APPUNTI STORICI

Come furono fondati I quattro Stati
del Sud Africa

La scoperta del Capo di Buona Speranza (Table Bay) _

Come si formó il popolo Boero — Le peripezie dei
Boeri — Colonia del Capo, Orange, Natal e Transvaal —
L\'indipendenza del Transvaal — L\'incursione Jameson
— La clemenza di Kriiger — La popolazione boera e
quella inglese.

EL 1487, il navigatore porto-
ghese Bartolomeo Diaz, get-
tato da una tempesta su uno
^ scoglio di Algoa Bay, vi eri-
geva una colonna piantan-
dovi sopra la croce, simbolo del cristianesimo
e della civilta.

Vasco di Gama approdo al Capo di Buona
Speranza dieci anni piu tardi.

Non è che nel 1652 che la Compagnia Olan-
dese delle Indie Orientali
s\'impossesso di Table
Bay (Baia della tavola): vi fece un porto di
rifugio e di rifornimento pei suoi vascelli e
vi costrusse un forte di cui Jan Anthony Van
Riebeck fu nominato governatore. Piu tardi
divenne anche un luogo di deportazione ove
si relegavano i condannati a pene gravi.

La guarnigione si diede aH\'allevamento del
bestiame ed alia coltura dei legumi e della
frutta, creando cosi I\'embrione della Colonia.
Nel 1670 il numero dei coloni si elevo a gS:
erano soldati e marinai liberati dal servizio,
che presero il noma di
Burghers per corru-
zione
\'Boers, (si pronuncia Burs) che in italiano
si puo tradurre
"Boeri, allevatori di bestiame.

Un certo numero d\'emigrati olandesi arrivó
nel 1684. Inoltre la revocazione dell\'editto di
Nantes — revocazione che fu preludio a quelle
feroci persecuzioni religiose ed a quelle carne-
ficine che commossero il mondo intiero —
spinse ancora molti perseguitati fra cui diversi
francesi a qualcha valdese a rifugiarsi al Capo ;
ma assorbiti dall\'elemento olandese, la poste-
ritä di questi francesi e dei pochi italiani di-
mentico la lingua materna.

Fuggendo gli atti dispotici ed oppressor!
della Compagnia delle Indie, parecchi coloni
passarono le montagne per stabilirsi nelle pia-
nure del Karroo; nel 1780, diecimila Boeri oc-
cupavano circa 1000 chilometri quadrati di ter-
ritorio all\'Est ed al Nord della Colonia del Capo.

Nel 1795 i principii rivoluzionari che agita-
vano I\'Europa guadagnarono la Colonia, i cui
abitaiti, sollevatipi contro i! gove\'-no olandese,
proclamarono la repubblica. Ma il principe
d\'Orange cacciato dall\'Olanda dalle truppe fran-
cesi e rifugiato a Londra, sollecito ed ottenne
dal governo inglese I\'invio di una flotta con-
tro i ribelli: I\'ammiraglio Elphinstone ed il
generale Craig — alia testa di questa spedi-
zione — s\'impadronirono, il 16 settembre 1795,
della Colonia, che non fu restituita all\'Olanda
se non nel 1803, dopo il trattato d\'Amiens.

In seguito, trè anni dopo. Sir David Barid,
commissario inglese, fece capitolare il governa-
tore olandese Jansen, ed il 19 gennaio 1806
ristabili al Capo 1\' autorita britannica^ che fu

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Ü\\QEL TAESE "DEI \'BOERT

definitivamente riconosciuta nel 1815, in occa-
sione del trattato di Parigi.

L\'abolizione della tratta dei negri nel 1807,
fu l\'origine dell\' animosité dei Boeri contro il
governo inglese; e questo sentimento ostile
non fece che accrescersi quando, poco tempo
dopo, parecchi Boeri s\' attirarono delle con-
danne rigorose per aver maltrattato i loro servi
ottentotti, la cui condizione non era che uno
stato di schiavitü dissimulata.

L\'abolizione della schiavitü su tutto il terri-
lorio inglese, nel
1838, porto al colmo il mal-
contento dei coloni, si che una parte di essi,
^ parecchie migliaia — decisero di creare dei
ferritori indipendenti, portandosi sempre piü
^erso 1\' interno.

h-, 1 nuovi profughi si suddivisero : una parte
di essi si fissó nella regione divenuta poi lo
Stato Libero d\'Orange; un\'altra parte, passata
la catena dei Drakensberg, fondó la Colonia di
Natal; una terza frazione, condotta da Hendrik
Potgieter, attraVerso Vaal River (il fiume Vaal)
e si stabili sul territorio attualmente occupato
-^alla citta di Potchefstroom, creandovi gli em-
j.brioni del Transvaal. In queste contrade deserte
( i profughi si credettero al sicuro da tutte le
\' ingerenze straniere; ma Sir George Napier,
governatore della Colonia del Capo, loro signi-
ficó, con un proclama, che essi non erano eso-
nerati dal giuramento di fedelta e che nella
loro qualita di soggetti britan-
nici, erano passibili delle pene
pronunciate dai Tribunali della
Colonia, fino al
25° grado di la-
titudine Sud.

A Hora essi si misero nuova-
mente in viaggio verso il Nord
e fondarono degli stabilimenti
agricoli cui posero i nomi di
Ohrigstad, Zoutpansberg e Ly-
denburg, ove un discreto numero
di Boeri del Capo e di Natal
ando a raggiungerli.

Nel 1844, in un Volksraad (as-
semblea) tenuta a Potchefstroom,
adottarono un sistema di governo
basato su un codice di regola-
mento che prese il nome di
Co-
stitupone dei trentatrè articoli.

Nel 1849 Andreis Pretorius ar-
rivé al Transvaal alla testa di
un gruppo di emigrati da Natal;
nominato comandante generale
s\' impegno a riconciliare i pro-
fughi col governo britannico. I
suoi sforzi furono coronati da
successo e la
Convenpone della
Sand \'River
riconobbe nel 1852
r Indipendenza Nazionale dei
Boeri. Da allora, data la formazione del Tran-
svaal o Repubblica Sud-Africana, come pres-
sochè ancora trovasi oggidi.

Alla morte di Hendrich e d\' Andreis Preto-
rius, dissensi politici e religiosi scoppiarono
fra le differenti comunita. I rappresentanti dei
disiretti tennero un\' assemblea a Potchefstroom
verso la fine del
1856 e votarono una costitu-
zione che conferi 1\' autorita legislativa ad un
Volksraad (Parlamento), composto di delegati
dei distretti, e 1\' autorita esecutiva ad un
presidente nominato dal popoio. Si stabili
inoltre che la religione dello Stato fosse la
Chiesa Olandese Riformata. Questa Costitu-
zione, chiamata
Gront Vet, rifiutó di ammet-
tere l\'uguaglianza fra gli uomini di colore ed
i bianchi.

Durante la prima presidenza alla quale fu
nominato M. W. Pretorius, figlio d\'Andreis
Pretorius, nuovi dissensi si manifestarono fra i
Boeri, giacchè a tale epoca il Paese era ancora
diviso in tre Repubbliche: Potchefstroom, Ly-
denburg e Utrecht. Non è che nel
i860 ch\'esse
furono unificate sotto un solo governo.

II paese non cesso tuttavia di camminare
in mezzo ad enormi difficolta: in lotta conti-
nua contro gli inglesi da una parte e gli
indigeni dall\'altra, non potè godere di un
periodo di calma che gli permettesse di rag-
giungere un certo grado di prosperita. Nê val-
se a cambiare le disgraziate sue condizioni
finanziarie, la successiva e saggia presidenza
del rev. T. P. Burgers pastore della Chiesa
Riformata. Olandese di Capetown (Citta del
Capo).

II 12 Aprile 1877 sir Theophilis Shepstone,
con un colpo di mano su Pretoria, capitale della
Repubblica;, proclamó il Transvaal territorio in-
glese.

11 13 Dicembre 1880, l\'antico Volksraad (Par-
lamento), sciolto dopo il
1877, si riuni a Pa-
arde Kraal (attualmente Krügersdorp); M, M.
Joubert, Krüger e Pretorius furono nominati
dittatori, e i Boeri, riuniti sotto le armi, giu-
rarono di lottare fino alla morte per I\'indipen-
denza del loro paese.

1 coloni inglesi furono assediati nelle loro
farms (masserie), e prima della dichiarazione
delle ostilita, i Boeri, dissimulati dietro le roc-
cie di Bronkhorst Spruit, a
65 Km. da Barber-
ton, fucilarono fino aU\'ultimo, un distaccamento
di
270 soldati inglesi comandati dal colonnello
Austruther. II generale Joubert nel 1881 battê
gl\'inglesi a piü riprese ed inflisse loro delle
perdite considerevoli, il
28 Gennaio a Laing\'s
Nek (Natal) e
I\'S Febbraio nelle campagne d\'In-
gogo; _ma la sconfitta piü disastrosa toccó agli
inglesi ii
27 Febbraio sulla collina di Majuba,
ove il generale inglese sir George Colley tro-
vó la morte. 11 ig Marzo, durante un armisti-
zio ignorato dal comandante Boero, il colon-
nello Winsloe alla testa di
250 uomini, fu
bloccato a Potchefstroom in un fortino di otto
metri quadrati e dovette arrendersi dopo aver
perduto piü del terzo dei" suoi uomini.

Una convenzione fu inline firmata il 25 Ot-

tobre 1881, garantente agli abitanti del Tran-
svaal la libera nomina del proprio Volksraad
ed un governo autonomo sotto la sovranita
britannica.

Nel 1884 MM. Krüger, Du Toit e Smit fece-
ro un viaggio a Londra, ed ottennero dal
governo inglese l\'indipendenza, senza restrizio-
ni, della Repubblica Sud-Africana.

Le annate che seguirono furono disastrose ;
il governo lotto senza successo contro enormi
difficolta politiche e finanziarie, eguali a quelle
che segnalarono la presidenza Burgers ; il pae-
se marciava verso una completa rovina e la
situazione pareva inestricabile, quando vennero
in buon punto e la scoperta dei campi auriferi
del Kaap e
Vexploitation dei ricchissimi filoni
del Witwatersrand che attirarono una nuova
corrente di popolazione, ed inaugurarono un
periodo di ricchezza e di prosperita che andó
ci\'escendo di anno in anno.

Le annate che si susseguirono fino allo scor-
cio del
1895 non si segnalarono che per qual-
che rivolta, eroicamente repressa, di capi del
Zoutpansbei\'g; i due piü tenaci i\'ibelli furono
Magato, che mori, e Magoeba che ebbe la testa
troncata dagli ausiliari Swazies. I numerosi
prigionieri che il generale Joubert fece durante
queste campagne, vennero internati nei vari di-
stretti, ove furono impiegati nei lavori cam-
pestri. ,

Una tribü cafra di Loureni;o Marques, si
sollevó nel
1895; ma una spedizione di 7000
uomini tra europei ed indigeni, riesci a do-
marla, infliggendo una terribile sconfitta al
capo Gungunhana che era alla testa di
25.000
guerrieri. L\'ii Novembre il Kraal (villaggio)
del capo venne distrutto e Gungunhana da-
tosi alla fuga, fu fatto prigioniero dai por-
toghesi.

E nota la recente invasione di Jameson.

Nella notte dal 31 dicembre 1895 al i pn-
naio
1896, gli inglesi di Johannesburg _ s\'im-
padronirono improvvisamente dei poteri pub-
blici della città, in attesa che il capitano Ja-
meson, con
700 soldati della Chartered Com-
pany e quattro cannoni, arrivasse loro in aiuto
per marciare poscia insieme su Pretoria capitale
della Repubblica.

II Governo riusci a sventare la trama ed in
poche ore chiamo i Boeri sotto le armi. (1)

Intanto un centinaio dei primi accorsi mos-
sero tosto incontro ai filibustieri inglesi.

Si incontrarono infatti a poche diecine di
miglia da Johannesburg e piü precisamente
presso Krügersdorp.

Dopo un ben nutrito fuoco di fiacileria riu-
scirono con un abilissima mossa ad accerchiarlo
ed a prendere prigione Jameson con tutti i suoi
uomini armi e bagagli.

Le perdite degli inglesi furono considere-
voli, mentre i Boeri non ebbero che un solo
morto.

Caduto cosi Jameson ed i suoi settecento
uomini, gli insorti di Johannesburg si perdet-
tero di coraggio, tanto piü quando videro la
città accei-chiata dai Boeri che intimarono la
resa sotto pena di mettere a ferro ed a fuoco
Johannesburg, bombardandola
cogli stessi cannoni tolti a Ja-
meson.

Che. fare ? Anche gli insorti
non potevano mostrarsi piü co-
raggiosi dei soldati di Jameson
e cedettero. Un editto del Go-
verno appeso per tutta la città
imponeva di deporre le armi
entro ventiquattr\' ore, pena di
morte a chi fosse stato trovato
in possesso di qualche arma
dopo le 24 ore. Era poi stato
stabilito che ai denunziatori di
depositi clandestini di armi da
fuoco, fosse corrisposto il pre-
mio di una sterlina per ogni
arma ivi rinvenuta.

Dopo poche ore migliaia _e
migliaia di armi d\' ogni specie
giacevano nel cortile del palazzo
di giustizia e Johannesburg era
salva.

Questa inconsulta insurrezione
ebbe il suo epilogo a Pretoria,
ove Jameson venne condannato
alla pena di morte ed i capi
insorti ai lavori forzati a vita.
Ma il presidente Krüger, e per
nobile impulso del suo cuore e per interpre-
tare i generosi sentiment! del popoio boero_,
grazio i condannati i quali vennero consegnati
al governo inglese che fino allora si era pro-
testato estraneo all\' incursione Jameson.

Tutti questi eroi fine secoio subirono a Londra
una larva di processo dal quale uscirono in
parte assolti ed in parte con pene miti.

Jameson si ebbe due anni di reclusione, ma
dopo pochi mesi di manicomio usci libero per
tornarsene nel Sud-Africa a continuare nella sua

tutt\' altro che nobile impresa.

*

* *

Ho fatto brevemente ia storia dei quattro
Stati, dirö cosi Boeri, e cioè del Colonia del
Capo (di cui è capitale Capetown) ; Natal (ca-
pitale Pietermaritzburg) ; Orange (capitale
Bloemfontein) e Transvaal o Repubblica Sud-
Africana (capitale Pretoria).

Ecco ora uno specchietto circa il numero degli
abitanti inglesi e boeri dei singoli Stati e re-
gioni Sud-Africa ne :

pOERl INGLESI

Colonia del Capo col Be-

chuanaland.....265,200 — 194,800

Basutoland...... 300 — 350

Stato Libero d\'Orange . , 78,100 — 15,600
Natal collo Zululand. .. ^ . 6,500 — 45,500

Transvaal.......80,000 — 123,650

Rhodesia . . ... . . 1,500 — 8,500

431,600 — 388,400

i

1

1  11 Transvaal non lia esercito permanente; ma in tempo
di guerra tutti gli uomini dai i6 ai 60 anni atti a portare
le armi, sono soldati. In tempo di pace lia so. to le armi
uil corpo di artiglieria volontari ed un ben organizzato
corpo di polizia.

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CNCFL TAESE "DEI "BOERl

L terrltorio del Transvaal (Re-
pubblica Sud-Africana) si e-
stende fra il fiume Vaal ed il
fiume Limpopo e confina col
Bechuanaland inglese e col
territorio della Chartered Com-
pany (Rhoderia) a Nord-Est ;
colla Colonia Portoghese,
VA-
maton galand
e lo Zululand,
ad Est ; e con parte dello Zu-
luland, col Natal e collo Stato
Libero d\'Orange a Sud. In
seguito ad una convenzione
stipulata tra l\'Inghilterra ed il
Transvaal I\'S novembre
1893
e ratificata nel novembre 1894, l\'Amministra-
zione dedo Swaziland è sottoposta al Governo
della Repubblica.

Il terrltorio del Transvaal è compreso tra il
28°, 40\' cd il 22" latitudine Sud, e tra il 24°, 40\'
e il 32°, 10\' longitudine Est di Greenwich.

La superficie del Transvaal e della Swaziland
è rispettivamente di
210,465 e 14,800 chilo-
metri quadrati — e la popolazione è di
870,000
abitanti cioè 3,86 per kmq. Di questi circa
225,000 sono bianchi, dei quali il 73 per cento
circa d\'origine straniera. I bianchi sono più
numerosi al Sud ed i neri al Nord. La pro-
porzione fra i due sessi (bianchi) è di 66 ma-
schi a
52 femmine, e per i neri di 61 maschi
a
83 femmine.

Lo Stato è diviso in diciannove distretti —
amministrati da dei landdrosts — e cioè : Bloem-
hof, Ermelo, Heindeiburg, Krugersdorp, Li-
chenburg, Lydenburg, Marico, Middelburg, Piet-
Retief, Potchefstroom, Pretoria, Standerton,
Utrecht, Vryheid, Vakkerstroom, Watersberg,
Witwatersrand, Zoutpansberg e Rustenburg.

II Transvaal si divide in tre zone :

1." L\' Hooge-Veld (paese superiore), piano ele-
vato da
1200 a 2200 metri sul livello del mare,
e costituito dali\' innalzamento progressivo del
suolo che divide, dall\' est all\' ovest, il Tran-
svaal in due versanti;

2." II Blanken-Veld (paese di collina), che oc-
cupa la zona situata fra il territorio dei Be-
chuanas ed il Wiwaterstrand, chiuso al Sud
dallo Stato Libero d\' Orange, ed al Nord dal
fiume Limpopo;

TRANSVAAL

O REPUBBLICA SUD-AFRICANA
(II Paese dell\'Oro)

\\

1

3.° II Busch-Veld (paese dei boschi) — che
si eleva di 11
00 metri sul livello del mare —

cioe

comprende tutto il resto del Transvaal,
tutta la parte situata al Nord.

II clima del Transvaal in generale è buono,
non essendovi né gli insopportabili calori, nè
i rigidi inverni. Nelle localita basse peró il caldo
è piuttosto opprimente, snervante e, per le nu-
merose paludi, vi predominano le febbri mala-
riche. I sobbalzi di temperatura sono assai sen-
sibili in tutte le localita dell\'Africa Australe, spe-
cialmente in quelle alte.

Ma si puo dire che la primavera e 1\' autunno
non vi esistono
che di nome, poi-
che generalmen-
te si passa dal-
runaaU\'altrasta-
gione estrema.

Durante 1\' in-
verno il freddo
e secco — e du-
rante Testate ■—
la stagione delle
grandi pioggie
che durano sei
mesi — la diffe-
renza di tempe-

ratura del giorno
da quella della
notte è assai sen-
sibile special-
mente nelle re-
gion! alte.

Tutto il Sud-Africa, specialmente all\' mterno,
è predominato da forti venti.

Ricchissima è la fauna del Sud-Afidca, special-
mente delle region! basse al Nord del Tran-
svaal. Tutte le specie della zona torrida e della
zona temperata v! sono rappresentate. E cos!
c! vivono elefanti, ripoceronti. ippopotami,
giraffe, buffali, zebre, leoni, jenè, sciacall! e
canl selvatici, tigri, line!, gatti selvatici,_ una
numerosa varietà di antilopi, gazzelle, scimie,-
lepri, ecc. ; fra gli uccelli : struzzi, acquile, ci-
vette, fagiani, pernic!, ecc.; fra i rettili: ilter-
ribile serpente boa, che vive nelle regioni
boschive ed umide (se ne trovano dei formida-
bili lunghi sette od otto metri), la vipera cor-
nuta ed altra specie di serpent! velenosissimi
ed aggressivi. 11 coccodrillo vi è molto comune,
e ve ne sono di quell! che misurano sino a
cinque ^letri di lunghezza. Le sponde dei fiumj,
nelle region! calde, sono pure popolate da cai-
man!. Le acque del Transvaal non
sono molto ricche di pesci ; all\'infuori
delle carpe, delle anguille e dei barb!
non si riscontrano pesci degni d\'esser
segnalati. ^

Gli insett! invece vi sono assai nu-
merosi. Le cavallette, per esempio, in-
vadono ad epoche fisse il Transvaal,
distruggendo tutta la vegetazione.
Qualche volta sono cosi fitte da for-
mare dense^nub! che oscurano il cielo
ed obbligano persino ! treni ferroviari
a rallentare la corsa. Nei prati ove si
posano, raggiungono lo spessore di
diec! o dodic! centimetri, con gran
gioia dei cavalli, buoi, montoni, can!
e poll!, che se ne pascono avidamente.
Vi sono ragni velenosi, scorpion!, m!l-
lepiedi, scarabei e rossi capricorni mon-
tât! su lunghe gambe. Vi è poi una
specie di sanguisughe che si attaccano
vigorosamente agi! uomini ed alle
bestie, gonfiandosi del loro sangue ; molt! buoi
hanno le orecchie divorate da queste odiosis-
sime bestie. Si racconta che le tribù namaquas
puniscono i re! legandoli ad un albero e lascian-
dovel! morire dissanguati dagli schifosi insetti.

Le terre basse della regione del Kaap sono
desolate dalla
mosca tsetse (gossina morsitans),
la cui puntura è mortale per i cavalli ed i buoi.

Pero debbo aggiungere che coll\' avanzarsi
della civiltà moite specie pericolose per I\'uomo
vanno scomparendo : del resto le belve non
assaltano 1\' uomo bianco.

La flora non è troppo ricca al Transvaal,
ove peró, colle dovute cure, possono crescere
rigogliosamente Ie piante della zona torrida e
di quella temperata. In alcune localita per
esempio sono coltivati, con successo, il caffè,
la canna del zucchero, il tabacco, il pepe, ecc.

Le stagioni nell\'Africa del Sud si succedono
in senso opposto alle nostre, e cioè come segue :

Popolnzione — Configurazione fisica .— Clima — Fauna,
Cbelve, rettili, aiifibi, Ie cavallette, la terribile mosca tsetse,
ecc.) — Flora —
{^4gncoliura) — Geologia — (l.\'oro).

stagioni

europa

africa del sud

{

Dicembre

Giugno

Inverno <

Gennaio

Luglio

(

Febbraio

Agosto

(

Marzo

Settembre

Trimavera \\

Aprile

Ottobre

f

Maggio

Novembre

{

Giugno

Dicembre

Estate \'

Luglio

Gennaio

- (

Agosto

Febbraio

r

Settembre

Marzo

oAutunno <

Ottobre

Aprile

(

Novembre

Maggio

Ma il Transvaal, secondo il parere dei com-
petent!, non é destinato a diventare un grande
paese agricolo. Le siccita prolungate e la na-
tura del terreno qua troppo sabbioso e la troppo
compatto, impediscono una vegetazione rigo-
gliosa.

Peró sulle sponde dei fiumi — abbastanza
numerosi, e nei cui letti 1\'acqua scorre peren-
nemente, se non sempre abbondante — la ve-
getazione è rigogliosissima. E\' quivi — e presso
le sorgenti esili ma discretamente numerose —
che i Boeri hanno le loro masserie. Essi colti-.
vano grano, msli^a, caffè, the, tabacco, ecc.
Per altro il boero è un popoio dedito essenzial-

1

mente alla pastorizia; alleva in abbondanza
equini, bovini, ovin! e suini, nonchè il pol-
lame e lo struzzo.

Molt! Italian! (toscani e napoletani) hanno
realizzato invidiabili fortune coltivando gli or-
taggi che danno prodott! d! una bellezza ve-
ramente eccezionale.

Anche la vite, la cu! foglia •— caso strano

— non viene divorata dalle cavallette, da ot-
tim! risultati, senza che richieda le costosis-
sime cure che le sono prodigate da noi. In
Italia occorrono tre ann! prima che la vite dia
il frutto; al Transvaal al primo anno produce

— ed è immune da qualsiasi malattia.

Concludendo quindi diro che modifi

cando il parere de! competent! — !o credo che
una parte del Transvaal, potra essere proficua-
mente, in un tempo non lontano, guadagna-
ta air agricoltura. E la sara per opera degli
europe! che vi importeranno i nostri metodi
di coltura razionale, bandendo i sistemi dei
Boer!, sistemi vecch! ormai di due secoli.

Ma per ora 1\' attenzione degli speculator! è
rivolta alle immense ricchezze minerarie — rac-
chiuse nel suolo transvaali.ano — che danno piu
laut! ed immediati guadagni.

II suolo del Transvaal é ricchissimo di mi-
neral! d\' ogn! sorta ; d\' oro, d\' argento, di rame,
di feri-o, di piombo, d! cobalto, d! nikel, di
alluminio, di carbone, di petrolio, ecc.

In alcune localita, nei press! d! Pretoria, si
ê trovato il diamante, ma con risultati poco
rimunei\'ativi.

II carbone, di cui esistono filon! che hanno
una lunghezza di circa
300 miglia con un
estensione di tre miglia ed un altezza che
varia dai Ire a! sette metri, finora non è estratto
che pel consumo locale. Quando le tariffe di
trasporto ed il costo della mano d\' opera sa-
ranno piu bass!, questo carbone si rovesciera
sui fnercati d\' Europa e farä certamente una
vantaggiosa concorrenza a! carbon! inglesi ed
american!..

Ma per ora 1\' industria mineraria è limitata
alio sfruttamento de! giaciment! auriferi che
sono certamente i piu ricchi del mondo.

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L\'ORO

L\'oro dell\'Africa Australe e gli Arabi — Cenni storici
sulle miniere aurifere Sud-Africane — Un pö di statistica
— Alcune cifre sulla produzione dell\'oro nel Witwatersrand.
Come si estrae l\'oro e lo si sépara dagli altri minerali.

arroventato il cervello di tutti
gli adoi-atori della Dea dagli occhi
bendati, e fra i più celebri cerca-
tori d\'oro vanno certamente annoverati gli
Arabi dell\'antichità. E che essi siano stati i
srimi ad espoi\'tar oro dal Sud-Africa non vi
la ormai dubbîo alcuno. La forma delle miniere
abbandonate a Zimbawe, situate fra il Porto di
Sofala e la foce del fiume Pungwe, aventi una
certa rassomiglianza con quelle di Sabaea o
Sheba nell\'Arabia Meridionale, confermano que-
sto fatto.

Si ritiene pure, raalgrado non sia possibile
1\' accertarlo, che il Mashonaland sia il paese di
Ophir citato nella Bibbia.

Del resto si sa che il minerale estratto nelle
succitate regioni veniva mandate agli Arabi
deir India ed a quelii del Mar Rosso, tant\' è
vero che i Portoghesi sbarcati, verso il
1500,
sulla Costa africana, tra Sofala e Zanzibar, vi
trovarono stabilita (al Noi\'d di Sofala) una fio-
rente colonia di Arabi, che vijesercitavano, finoï

(tenimento) di Moodie venne aperta ai prospec-
tors
; sorse una nuova città, che venne chiamata
Barberton. Vi arrivarono minatori da tutte le
parti del mondo e la popolazione sali repentina-
mente a ottomila individui. Ma la difficoltà di tra-
sporto, il costo della vita e l\'insalubrità del
luogo impedivano le operazioni. Si costituirono
parecchie compagnie di risanamento, ma ad
altro non riescirono che ad aprire dei pozzi
senza fondo nei quali disparvero gl\' ingenti
capitali. E per risultato si ebbe un disastro
finanziario.

Perô questo colossale insuccesso finanziario
fu prodigo di grandi benefici al Sud-Africa. Un
gran numero di esperti minatori, attratti al
luogo dalle solite notizie esagerate, vi giunse
precisamente quando scoppiô la crisi. Respinti
quindi da Barberton, essi si sbandarono per
altre regioni^, ove scopersero poi gli enormi
giacimenti auriferi che dovevano più tardi far
proclamare quelle sterili lande uno dei più
ricchi, dei più favolosi paesi del mondo.

E fu appunto da uno di costoro, il signor
Fred Struben, che, nel
1884, venne scoperto il
\'Banket Reef (filone a banchi) nel Witwaters-
rand, riconosciuto poscia il più ricco distretto
del Transvaal. Nel
1885 vi vennero fatti i primi
pozzi per l\'estrazione del minerale e vi furono
êerette le prime batterie per ridurre in polvere
üil minerale stesso.

C^CßL TAESE T)El \'BOERI

fstoom e Klerksdorp e nel distretto di Zout-
îansberg (tutti proclamati nel
1887) ; nel Zu-
uland
(1887); Damaraland (i88g); a Lorenzo
Marques (proclamato nel i8go); a Prince Albert
(1890); Namaqaaland (1892); a Barkly West e
ad Est di Cradock (i8g3) e nella divisione di
Herbert al Sud di Kimberley nel i8g5.

Dei campi erano inoltre già stati esplorati, e
dei diritti vennero concessi, anche su aree di
altre località. E capitalisti e
prospectors, il Go-
verno inglese stesso, venivano informât! che va-
ste regioni oltre il Transvaal, erano egualmente
ricche, se non più ricche, di giacimenti auriferi.

Il Bechuanaland inglese ed il paese situato al
Nord dello Zambesi sono stati annessi nel
1885
— e nel 1888 un trattato concluso con Loben-
gula re dei Matabeli, accordava alla Gran Bre-
tagna il controllo sulle sue relazioni con le altre
potenze.Un sindacato, rappresentante il Governo,
venne inviato in questo paese ; concession! fu-
rono assicurate e nel i88g la
British South A-
frica Company, fusas! con la United Concession
Company,
ottenne la carta reale.

11 forte Salisbury fu costruito in settembre i8go
da un corpo di pionieri della Compagnia al quale
poscia si permise d! sbandars! e di andare in
cerca di quell\' oro di cui era già nota 1\' esistenza
in quei paesi.

Il quarzo aurifero del Witwatersrand — for-
mate a filoni che hanno una inclinazione di

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L

Cape-Town (Gitta del Capo).

dai tempi di Salomone, l\'industria dell\' estra-
zione dell\'oro mantenendo scambi attivissimi
coi loro fratelli d\'oltre mare.

Il noto geologo tedesco Leopoldo von Buch,
il quale visitô il Sud-Africa nel
1845, trovo
numerose traccie aurifere. E nel
1854, ove at-
tualmente sorge Johannesburg, venne pure tro-
vato del prezioso métallo ; ma i Boeri, gelosi
del paese che da poco avevano occupato, pure
accontentandosi di condurre un\' esistenza pa-
storale, si opposero energicamente alla marcia
dei minatori.

Carlo Mauch, mineralogista tedesco, che fra
il
1864 ed il 1870 esploro il Nord del Transvaal
ed una parte del paese situato tra i fiumi Lim-
popo e Zambesi, provo all\' evidenza 1\' enorme
l\'ichezza giacente nel sottosuolo del Transvaal
e del Matabililand, adducendo anche che Mabu-
rani sarebbe stato uno dei distretti più ricchi
del Sud-Africa. Quest\' ultima asserzione perô
non si è potuta ancora accertare.

Nel 1868 i lavori incominciarono nei campi
auriferi di Tati, uno degli ultimi scoperti dai
suddetto viaggiatore. Ma il primo vero successo
nei campi auriferi Sud-Africani lo si ebbe presso
Lydenburg, nel Transvaal, verso il
1873. Nel
1872 a Eesteling, nella regione bassa del Tran-
svaal, a circa cento miglia a Nord-Ovest di Ly-
denburg, venne incominciato lo sfruttamento
di un filone.

Nello stesso anno dell\' oro alluvionale venne
trovato nel Distretto di Komati, e poscia nel
1875 nella vallata del Kaap, ma nessun risultato
soddisfacente si ebbe fino dopo il
1882.

Nel novembre î 884 parte del Distretto di De-
Kaap fu dichiarato campo aurifero e la
Jarm

Verso il settembre 1886 — quando incomin-
ciarono ad apparire gli embrioni di Johannes-
burg — il Bacino del Rand (Wiwatersrand) fu
proclamato campo aurifero.

Scoperta chiamô scoperta. E cosî nel 1885
deir oro era stato pure trovato nello Swazieland
ed a Knysna anteriormente al
1887; a Poche-
circa
45 gradi — è estratto mediante pozzi, al-
cuni dei quali si slanciano ad una profondità
di oltre
500 metri.

Trasportato alla superficie da vagoncini mossi
da uno speciale impianto a vapore o elettrico, il
minerale viene rovesciato in potenti batterie di
piloni che lo riducono in polvere. Una corrente
d\'acqua trascina questa polvere su un piano incli-
nato composto di una lamiera di rame plasmata di
mercurio. Al mercurio si attacca l\'oro, mentre
tutte le altre materie vengono trasportate al-
trove dalla violenza della corrente.

Cosî l\'oro viene tolto dalla lastra mescolato
al mercurio.

Messa in apposite störte questa amalgama,
si ottiene facilmente l\'estrazione del mercurio,
il quale puô quindi essere nuovamente e ripe-
tutamente usato.

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-ysr-^—^

L\'età di Johannesburg — Città fabbricata suii\'oro — Il
terrore — La corruzione — Leggi salutari — Favoloso
valore dei terreai — Affitti — La vita — I salari —
Milionari italiani.

JOHANNESBURG — la città dell\' oro — conta
solamente quattordici anni di esistenza ed
ultimamente aveva circa
120 mila abitanti,
fra bianchi e neri.

La città trovasi ad una media di _i8oo metri
sul livello del mare, ed è la più importante
non solo del Transvaal, ma di tutta_ l\'Africa
Australe. Ha vie larghe e dritte e si estende

-ocr page 5-

SU una superficie di otto chilometri e mezzo
di lunghezza (da Nord a Sud) pei\' due e
mezzo di larghezza. La posizione su cui sorge
è comoda, essendo un altipiano leggermente
ondulato, in modo che i diversi punti della
citta non sono rispettivamente in rimarchevole
dislivello.

Johannesburg è il centro aurifero del Di-
sti\'etto di Witwatersrand, di cui è anche il
capoluogo.

Fine al 1885 solo qualche miserabile capanna
era sparsa sul declivio Sud della vallata del
Witwatersrand, e la scoperta del filone, che é
oggi di proprieta della Compagnia Vemmer e
Ferreira, fa la causa che mutó quei siti aridi
nella Chicago dell\'Africa del Sud. La terra
aveva allora cosi poco valore che si poteva
acquistare una/ar;n (masseria) al prezzo di un
paio di buoi.

1 veri successi nelle esplorazioni del Distretto
si ebbero il
1886, nel quale anno ricchi abitanti
di Kimberley, come J. B. Robinson e William
Knight, si stabilirono al Witwatersrand; altri
capitalist! seguirono il loro esempio, e, repen-
tinamente, il prezzo delle
farms sali da qual-
che centinaio di lire sterline a piü migliaia.

La notizia delle scoperte aurifere si sparse ra-
pidamente; una folia di avventurieri si precipitö
verso la
Golden City (Citta dell\'Oro), stabi en-
dosi un vasto campo, ove taverne, caffè-concerti
e case di malaffare sorsero e si moltiplicarono
a vista d\'occhio. Johannesburg divenne teatro
quotidiano di aggressioni e di violenze senza
nome : gli assassini erano frequenti; fu quindi
giuocoforza pel Governo di ricorrere a misure
energiche che trasformarono progressivamente
questo focolare di corruzione in una citta pia-
cevole ed eminentemente industriale, ove la
vita e la proprieta degli abitanti sono attual-
mente tanto salvaguardate come e forse piü che
in qualunque altro paese del mondo civile.

_ Qualche tempo prima della \'guerra, la loca-
zione di una casa (composta del solo piano ter-
renó) a Johannesburg costava da sterline
20 a
30 per mese ; i terreni dei sobborghi si paga-
vano in ragione di sterline
10 a 100 lo stand
(piedi 100 X 50) ed erano locati per un pe-
riode da
40 a 99 anni; nell\' interno della citta
gli
stands erano occupati e valevano somme
favolose : degli
stands stimati circa sterline 10,
dieci anni sono, oggi avevano acquistato un
valore superiore alle sterline
10,000. Per il se-
dime occupato dalla chiesa inglese, furono of-
ferte sterline
60,000. La pigione di una modesta
camera ammobigliata costava pochi mesi sono
da quattro a sei sterline al mese, secondo la
posizione.

_I1 centro degli affari a Johannesburg è la
City. I sobborghi formati da graziose casette
(col solo piano terreno) a veranda e con giar-
dino, servono di abitazione e di svago.

Bellissimi parchi rendono pittoreschi i din-
torni della citta, fino a ([ualche anno fa ari-
dissimi,

Johannesburg ha trams, acqua potabile e
luce elettrica. 11 traffico ferroviario è
intensissimo. Vi sono giornali quoti-
diani di grande formato — con ric-
chissimo servizio telegrafico — che
pubblicano tre edizioni al giorno.

I salari sono assai alti, come del
resto in tutto il Ti\'ansvaal. Gli impie-
gati hanno uno stipendio che varia
dalle
20 alle 50 sterline al mese. I
commessi circa
20 steidine ; i cuochi
dalle
20 alle 40; i camerieri dalle 10
alle 15 ; gli operaj (minatori, muratori,
falegnami, carpentieri, fabbri, ecc.)
hanno un salario di circa una sterlina
al giorno. I negri, che eseguiscono i
lavori manual! ed i più umili, sono
pagat! in media quattro sterline al
mese, vitto ed alloggio.

I generi di prima necessità non sono
car! al Transvaal. La carne costa tre
pence (30 cent.)alla libra d! 450 gr. ;
eguale prezzo ha il pane. Carissime
invece sono le bevande alcooliche. Di-
scretamente i vestiari.

Ogn! individuo quindi che conduca
una vita confacente al proprio stato,
puö risparmiare un terzo del salario.

Le Colonie italiane nel Sud-Africa
non sono numerose, ma hanno il van-
taggio di sapersi far apprezzare, mal-
grado lo scredito gettato sul nome
italiano da avventurieri senza ingegno e senza
scrupoli. "

Diversi sono gli italian! che hanno saputo
crearsi un\' ottima posizione al Transvaal. Al-
cuni sono ricchissimi e godono della fiducia
del Governo e dei personaggi più not! della
Repubblica.

L\'ENORME PRODUZIONE ÄÜR1FERA

DEL TRANSVAAL

Nel 1895 vi erano circa 2800 piloni in atti-
vità, era superano i 6ooo, si spingeranno fino
a
8000 nel 1900, e aumenteranno di 2000 ogai

Quanti sono gli addetU alle miniere.

PER dare un\'idea del grande sviluppo della
produzione aurifera del paese basterà dire
che essa s! iniziö nel
1887 con L. 2,107,000
per raggiungere nel 1897 quella di 276 milioni
d! franchi, nel
1898 di 391 milioni, e nei pi-imi
otto mes! d! quest\'anno di
318,686,000.

Duecentodiciannove società, controllate da
gruppi finanziari europei, in maggioranza in-
gles! , rappresentano un capitale di sterline
101,102,617 le cui azioni erano quotate a circa
8 miliardi di franchi.

Che questo enorme aumento del valore delle
azioni fosse giustificato, risulta dal fatto che
40
Compagnie hanno dato un dividende corrispon-
dente al
27 o|o della produzione totale.

Immenso è il movimento di fond! e di per
sonale che portano seco queste miniere. Nel
1898 erano impiegati 88,000 opera! indigeni
che oltre al nutrimento percepivano salari per
l\'ammontare di 66 milioni di franchi ; il perso-
nale bianco era di 10
,000 persone che ebbero
stipend! per
72 milioni, e cioè una media di
600 lire mensili ciascuna.

Û^EL TAESE T>E1 "BOERÎ

anno successivo. Ogni pilone frantumando gior-
nalmente
5 tonnellate di roccia aurifera, i 7000
dell\'anno corrente, avranno frantumato tonnel-
late
12,600,000 d! minerale.

Siccome la media del ricavo è di 2 sterline
per tonnellata, la produzione pel
1899 avrebbe
dovuto essere
25,200,000 sterline, circa 630 mi-
lioni di franchi. Questa proporzione perö non
pare si sia raggiunta, perchè la produzione in
base a\' prim! otto mesi
(318 milioni) non
avrebbe sorpassato in fin d\'anno i
477 milioni.

scavo -
vissimi
valore.

L\' O\' Reilly capi subito che si
trattava di un brillante — ma si
guardó bene dal palesarlo — e
dopo aver preso visione della loca-
lità in cui venne rinvenuto, tanto disse e tanto
fece che ottenne in regalo il preziozo oggetto^
sotto il pretesto che l\'avrebbe fatto visitare da

II Paese del Diamante

Da clown a milionario — La terra miracolosa — La citta
dei diamanti — La Stella del sud-Africa — Conflitto fra
la Colonia del Capo e lo Stato d\'Orange — L\'arbitrato
dell\'oro La ferrovia Capetowu-Kimbcrley-Bulawayo
— Da Alessandria al Capo di Buona Speranza in ferro-
via — I fasti di Venera a Kimberley — 11 monopolio del
diamante — Contrabbando — Leggi coercitive ~ Le mi-
niere del diamante — Liberi opérai o carcerati? — La per-
quisizione ai minatori — Purgativi contro il..... dia-
mante ! — Da contrabbandiere a galeotto.

EL 1867 un clown — certo O\'
^ Reilly — facente parte d! una
meschina compagnia di saltim-
banchi in giro pel Sud-Africa
— allora una poverissima re-
^ione — pazzo dal dolore per
l\'infedeltà della moglie, che era
fuggita col direttore della
troupe, si dava alia campagna coH\'intenzione,
forse, di finirla colla vita.

Vagô per qualche giorno pel triste deserto
sul quale oggi sorge la r!cchi.ssima
città di Kimberley — finchè gli
atroci stimoli della fame destarono
in lui I\'istinto della conservazione,
spingendolo a cercar ricovero in
una delle
farmhouses (cascine) —
rarissime in quei tempi — che si tro-
vavano su quelle sterminate lande.

n farmer (colono) — lo ricevette
abbastanza bene e gli concessè ospi-
talità; anzi colse I\'occasione della
venuta di questo europeo, che cer-
tamente doveva essere più furbo di
lui^ per domandare spiegazioni su
una certa pietra — trovata in uno
che mandava bagliori vi-
e della quale ignorava il

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persona competente. Infatti l\'ex-clown — tra-
scinandosi di
farm in farm e non senza pati-
menti inauditi — si porto alla Città del Capo
(Capetown), ove fece visitare la meravigliosa
pietra da un gioielliere, sir Philip Wodehouse,
il quale stabili trattarsi veramante di un dia-
mante di ventun carato e mezzo, e si offri di
comprarlo al prezzo di
500 sterline.

L\'0\' Reilly — al quale il tradimento della
moglie aveva portato fortuna — fuori di sè
dalla gioia per quella somma quale non aveva
né posseduto nè visto giammai in vita sua, ri-
ritorno nella località per lui ormai favolosa;
ma per quante ricerche avesse fatto non gli fu
dato di trovare un\'altra pietra preziosa.

Finalmente due anni più tardi, venne a sa-
pere che un ottentotto possedeva una pietra di
uno splendore meraviglioso. Subito si reco dal
fortunato possessore e compro il nuovo diamante
al prezzo di
400 sterline.

Tomato al Capo, andô dal solito gioielliere
che gli pagô la pietra — riconosciuta di ot-
tantatre carati e mezzo — 11
,200 sterline. A
sua volta il gioielliere vendè, alla contessa di
Dundley, il fenomenale diamante — battezzato
a La
Stella del Sud-Africa » — per la enorme
somma di
25.000 sterline (venticinquemila ster-
line).

Intantd la favolosa notizia si propago, ed
una turba di avventurieri si getto sulla re-
gione incantata, ove furono poscia scoperti i
giacimenti diamantiferi più ricchi del mondó.

Nel 1870 fu fondata, sul preziosissimo terreno,
la città di Kimberley, che venne in pochi mesi
popolata da diecimila individui.

Più tardi sorsero delle gravi divergenze fra
il governo dello Stato Libero d\'Orange
e quello della Colonia del Capo, pel fatto
che ognuno di essi pretendeva che la nuova
plaga diamantifera fosse parte del proprio
territorio, poichè essa era situata in un
punto ove la delimitazione della frontiera
fra i due Stati non era ancora stata ben
stabilita.

Ma in seguito, le pretese dell\'Orange fu-
rono tacitate con sterline
90,000 pagategli
dal governo del Capo. Arbitro dell\'impor-
tante vertenza fu sir Donnald Currie.

Diventato parte integrale del territorio
della Colonia del Capo, il distretto di
Kimberley, non continuo per questo ad
essere tranquillo, chè una terribile rivolta
dei negri diede molto filo da torcere al
governo del Capo. Ma infine, dopo gravi
sacrifizi di sangue e di danaro, la ribel-
lione fu domata.

Nel frattempo erasi formata una potente
compagnia di capitalisti per sfruttare la
nuova scoperta. Questa Società ottenne dal
Governo della Colonia del Capo il monopolio
del diamante, si che più nessuno poteva e puô
fare il commercio della preziosa pietra, essendo
comminate al riguardo pene severissime.

Parecchi furono coloro che avendo trasgredito
a tale legge, vennero condannati a diversi
anni di lavori forzati. Gli italiani diedero il
maggior contingente a tale specie di delinquenti.
Ma molti furono anche coloro che poterono
arricchirsi in barba alia legge.

La prosperità di Kimberley era diventata fe-
nomenale e per parecchi anni questa città fu
il faro luminoso verso il quale accorrevano
tutti i più coraggiosi ed intelligenti avventu-
rieri del mondo.

I favolosi guadagni avevano creato la più ri-
buttante corruzione. La sete di godimento era
diventata tale che i favori delle etère bianche
— scarsissime — erano messi all\'asta sulla
pubblica piazza.

Ci volle del tempo, ê vero, ma il Governo,
colla forza delle leggi e delle armi, fini per
avere ragione di un accozzaglia di gente che
era diventata il terrore deH\'Africa del Sud. _

Ed ora, mentre la Compagnia delle Miniere
fa affari di... diamante, la estrazione del mine-
rale è stata regolata in modo che i guadagni
si sono ridotti ad un limite molto esiguo per
tutti, meno che per il Goveno e — ripeto —
per gli azionisti della fortunata Compagnia.

Kimberley — che ora conta quarantamila
abitanti tra bianchi e neri — fu nel
1884 al-
lacciata alia Città del Capo, medi ante una ferro-
via di circa
1400 chilometri, la quale oggi si
spinge fino a
3000 chilometri dal Capo, verso il
Nord, cioè sino a Bulawayo nella Rodesia (nel
cuore del Matabeliland). E chissà che — andan-
do di questo passe — in un giorno non molto
lontano, si possa andare in ferrovia dal Capo di
Buona Speranza fino ad Alessandria. Questo per
vero dire, è il sogno dell\'ormai famigerato Cecil
Rhodes — e tutto lascia credere che abbia a
tradursi in realta.

Le miniere di Kimberley furono cintate. Piü
nessun estraneo puo accedervi senza un per-
messo speciale. Ivi il diamante viene estratto e
lavorato, dopo di che lo si spedisce a Londra.
Prima si aprivano le viscere della terra, me-
diante immense trincee; ma per il gravissimo
pericolo che queste presentavano, data la natura
del terreno facilissimo a franare, si addotto il
sistema dei pozzi. Giä 1\' occhio scrutatore del-
1\' uomo è penetrato ad una profondita di piü
che
500 metri, ed in questi immensi sotterranei
che corrono in tutti i sensi, lavorano parecchie
migliaia di negri diretti da qualche centinaio
di bianchi. Sopra — alla superficie — vi sono
le officine ove si puliscono, si lavorano e si
rendono commerciabili le pietre.

1 minatori bianchi hanno un salario di circa
una sterlina al giorno ed i negri di quattro
scellini oltre il vitto e 1\' alloggio.

Uno speciale servizio di polizia è fatto, at-
torno e dentro le miniere, da un numerosissimo
corpo di guardie. E tutti coloro che lavorano
nelle miniere stesse o che per qualsiasi motivo
hanno occasione di acceder?i, sono assoggettati
ad una sorveghanza speciale da parte della po-
lizia.

Una volta erano fatte agli addetti ai lavori
visite minutissime, ma siccome si scopri che i
negri ed anche dei bianchi, non solo si prati-

t

cavano nella pelle dei tagli speciali nei quali
introducevano i diamanti, ma 11 trangugiavano
financo per poi raccoglierli negli escrementi,
ora si usa un sistema speciale per evitare tale
mezzo di contrabbando.

1 negri non escono dal recinto delle miniere
che una volta al mese, dopo essere stati asso-
gettati a potenti cure purgative che durano tre
giorni. Inutile aggiungere che anche la pelle
viene minutamente esaminata.

Quanto ai bianchi, essi non entrano e non
escono che una sola volta al giorno. Nell\' en-
trare lasciano in una camera gli abiti civili,
poscia passano nudi in una seconda camera ove
vengono visitati — e finalmente in un terzo
camerino indossano gli abiti da lavoro. Nel-
1\' uscire seguono lo stesso sistema in senso in-
verso : lasciano gli abiti da lavoro, passano nudi
una minutissima visita, quindi indossano gli
abiti civili ed escono.

Convien pero notare che i minatori bianchi
(capi degli opérai neri), quando rinvengono
qualche brillante quasi alio stato commerciale,
ricevono dalla Compagnia il
25 per cento del
valore del diamante stesso. E cio alio scopo di
rendere meno sensibile lo stimolo al contrab-
bando.

La produzione annuale del diamante ê re-
golata in modo da non gettarne sul mercato
una quantità tale che possa determinare un de-
prezzamento. La produzione cioé, rimane sem-
pre in proporzione al consumo o meglio alle
richieste del mercato.

Le miniere diamantifere del distretto di Kim-
berley — nella Colonia del Capo, presso i con-
fini occidentali dello Stato d\' Orange — non
sono le sole nel Sud-Africa.

Per esempio godono altresi fama quelle di
Jagersfontein (nello Stato Libero d\' Orange) ove
vuolsi sia stato trovato il piü grande diamante
del mondo, di cui un
facsimile è depositato
nel Museo di Bloemfontein.

Ü^EL TAESE "BEI \'BOERI

E prima di finire diró che, malgrado le spe-
ciali leggi coercitive, continua, benchè in pic-
colissima proporzione, il contrabbando dei dia-
manti.

Alia Città del Capo ed a Johannesburg, av-
viene di poter acquistare bellissimi brillanti a
prezzi irrisori.

Ma, ripeto, 1\' affare è oltremodo pericoloso,
poichè questo è un mezzo sicuro per acquistarsi
il diritto ad un quinquennio, almeno, di man-
tenimento gratuito in qualche stabilimento pe-
nale dello Stato.... II rischio è uguale tanto per
il venditore quanto per il compratore, quando,
sorpresi con un diamante, non sappiano giu-
stificarne la provenienza.

CE N N I

salla legislazione minet^airia

A legislazione mineraria della maggior
parte dell\'Africa del Sud esige che il
^ possessore d\'un
claim non solo paghi i

diritti di licenza voluta, ma ancora eseguisca
una certa quantitä di lavori sul terreno in
uno spazio di tempo determinato, od in al-
tri termini che egli provi il suo diritto a que-
sto
claim. Ed è con sano criterio di giusti-
zia che si fa di questi lavori la condizione del
mantenimento del diritto sul
claim.

E\' sulle disposizioni di una legge speciale
che riposa il tornaconto del
prospector. Se
il possesso di un
claim di pendesse uni-
camente dal pagamento della licenza men-
sile, un ricco capitalista potrebbe detenere
indefinitivamente delle vaste estensioni di
terreno senza nemmeno toccarlo alla su-
perficie. Si impedirebbe cosi agli emigranti
che arrivano nel paese, non solo di lavo-
rare per proprio conto, ma financo di oc-
cuparsi al servizio di terzi.

Nello stato attuale delle cose il capita-
lista conta sul
prospector per soddisfare
per proprio conto alle esigenze della le.sfge,
ed il
prospector si rivolge al capitalista
allo scopo di poter sviluppare le ricchezze,
di cui le sue ricerche hanno rilevato l\'esi-
stenza.

Questa dipendenza reciproca ha, nella
maggior parte dei casi, dato luogo ad
una associazione d\' interessi. Quando si
scopre che un distretto è ricco di terreno
aurifero, vi sono sempre dei sindacati
p
delle persone che possono disporre_ di ri-
sorse sufficienti, pronte a pagare dei minatori
esperti per segnare per loro conto i filoni, in
cambio sia d\' un salario mensile, sia d\' un in-
teresse
SU quanto potra essere scoperto.

Coloro che hanno dei mezzi, possono cosi rea-
lizzare delle grandi fortune, e quelli che non
riescono a tirare dei grossi profitti possono tut-
tavia guadagnare di che vivere onoratamente
3el momento, conservando nello stesso tempo
a libertä di dedicarsi ad altre occupazioni.

E

..................iiiiii[|i""""iiir\';;ii\'\'"\'\'i!P

I BOEHI

Come vivono — Donne e ragazze Boere — Boeri zingari.

ERDUTE nell\'immensa distesa della
campagna sud-africana, fanno ti-
midamente capohno, a lunghi in-
tervalli, casette dall\'aspetto rustico
e povero. Le direste rifugi di
eremiti segregatisi per sempre dal
mondo degli affari, delle passioni,
della lotta.

Quando invece entrate in quei
supposti romitaggi, restate meravigliati per il
vivo contrasto dell\'interno coli\'esterno. Bei
locali nitidi ed ammobigliati con gusto si pre-
sentano alla vista del visitatore. Nessuna co-
modità della vita borghese manca in quelle
case che credevate miseri tuguri. E nelle pa-
triarcali famiglie che le abitano non manca
neanche una certa educazione tutta speciale,
un certo
savoir faire che vi stupisce non poco,

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CNCFL TAESE "DEI "BOERl

trattandosi di gente che quasi nessun contatto
ha col mondo civilizzato.

II padrone, un gigante, piuttosto biondo,
con un barbone alla Gambrinus (i boeri hanno
tutti una strana rassomiglianza tra di loro),
fa gli onori di casa e vi offre il the, mentre
vi présenta Ia famiglia. La moglie — che per
1 boeri è un idolo — non ha nulla di campa-
gnuolo ; è una donna grassoccia, bionda, dalla
pelle bianchissima e vellutata, che veste, se
non con eleganza, con un certo lusso e con
alquanta ricercatezza. La toeletta delle ra-
gazze è semplice, priva di qualsiasi
affettazione e civetteria. Statura alta,
forme giunoniche, andamento da
matrona, chioma bionda, fluente
sulle spalle, che portano cosi finchè
son nubili, pelle
Candida come la
neve, carattere docile e cuor d\'oro;
ecco il ritratto della giovane boera
che, per rendere più compléta la
sua caratteristica, porta le sottane
corte fino al giorno delle nozze.
Ma, cosa 5trana, questi olezzanti
fiori nordici, sbocciati al calore del
sole africano, avvizziscono precoce-
mente. Perdono pi\'esto la freschezza
dei lineamenti e compaiono tosto
le rughe sul bel volto non ancora
deturpato da tutti quei cosmetici
che creano tante bellezze posticcie
nel nostro decrepito mondo euro-
peo. E allora quel viso invecchiato
anzitempo, produce uno stridente
contrasto coi capelli biondi cadenti
sulle spalle e colle birichine sot-
tane corte....

La famiglia viene presentata ail\' ospite nel-
l\'ordine seguente : la moglie prima, le ragazze
poi, indi i maschi (questi sono assai trascurati
nel vestire), uno alla volta e per ordine di età.

Dopo le presentazioni i figli si ritirano —
e a conversare coll\'ospite rimangono il pa-
drone di casa e la signora.

AU\'ora del pasto, al segnale di un\' apposita
rampanella, tutti si mettoiio a tavola ; ma
nessun piatto viene toccato, se prima non si
è innalzato un inno di ringraziamento a Dio
per averci procurato il vitto.... che è abba-
stanza buono ed abbondante. Le negre servono.

Prima di levarsi da tavola altra preghiera

all\'Onnipotente----perché ci faccia fare una

buona digestione.... Poscia la maggiore delle
signorine si mette al pianoforte e ci fa gustare
un po\' di musica.... africana, mentre sono ser-
vit! caffè, tabacco e.... pipe.

Ecco come passano il tempo i boeri, man-
giando, bevendo the e caffè (alcuni non isde-
gnano i Uquori e il vino), fumando costante-
mente la pipa, dormendo e.... prolificando. Le
famiglie in media sono composte di una doz-
zina di individu! fra maschi e femmine, istruiti
da una maestra, che ciascuna famiglia tiene
in casa. Quasi tutti i Boeri parlano colla stessa
facilita e 1\' olandese e l\'inglese.

Raramente si trovano farmers che si dedi-
cano alla coltivazione della terra. Qualche pic-
cola porzione perô è fatta lavorare dai negri,
ai quali in compenso vien dato a fin d\'anno,
qualche bue magro e cadente.

Il bestiame forma tutta la ricchezza dei boeri.
In media ogni
farmer ha dai cinque a seimila
capi di bestiame, tra bovini, ovini e suini.
Anche lo struzzo è allevato con certa cura.

Le farmers — tenimenti vastissimi, ognuno
dei quali potrebbe formare il territorio di uno
dei nostri Comuni — in principio erano con-
cesse gratuitamente ai
boeri. Oggidi invece il
Governo le vende a prezzi che variano a se-
conda che la
farm è più o meno ricca di
acqua, e più o meno vicina ai fîumi, aile ferro-
vie ed ai centri commerciali.

In certe parti del Sud-Africa alcuni boeri —
generalmente i meno abbienti — conducono
il proprio bestiame a svernare altrove : attac-
cato un paio di dozzine di buoi ad un grosso
carro, sul quale, nella parte posteriore, sorge
una specie di tenda, in cui havvi tutta la fa-
miglia con letti e suppellettili di cucina, viag-
giano per mesi e mesi, accampandosi or quà
ed or là, vivendo di radici d\'erba, di selvag-
gina e di carne di bue secca. Formate un vero
bivacco, fanno cuocere le vivande in grosse
marmitte di ghisa tenute sollevate dal suolo
da tre piedi allo scopo di potervi far fuoco
sotto. Il combustibile — siccome è difficile
trovar legna — consiste in sterco bovino secco.
che abbrucia con abbastanza voracità.

Lo stesso sistema di accampamento, di cu-
cina e di vitto è pressochè seguito dalle squa-

_______________- -

Case dei sobborglii ove abitano gli impiegati e gli opérai a Johannesburg.

dre di operai che costruiscono le linee fer-
roviare.

I boeri usano pure del medesimo carro, sul
quale sempre conducono la famiglia, per tra-
sportare sui mercati delle lontane citta i loro
prodotti agricoli, specialmente foraggio e canna
da zucchero. Questa viene generalmente ven-
duta ai negri, che la mangiano avidamente.

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che non sia stato bagnato da sangue umano.

E man mano che il bianco avanzava doveva
mettere a ferro gli abitanti ed a fuoco le fore-
ste per fugare o per distruggere gli indigeni
e le bestie feroci.

Cosi i natural! padroni del suolo africano
furono debellati, spogliati, ridotti a vivere in
remote foreste ed in continua soggezione del
temuto bianco.

Nel Transvaal i negri sono circa 650.000.
Essi non possono essere proprietari di stabili
e non godono i diritti civili, come del resto
nella massima parte dal Sud-Africa. Solo nella
Colonia del Capo i negri hanno diritto al voto
politico, voto che venne loro concesso dagli
inglesi per controbilanciare la preponderanza
olandese nel Parlamento della Colonia.

In molte regioni i negri mostrano una forte
tendenza alle civilizzazione. Ma la maggior
parte di essi peró
è refrattaria alla civiltà. In
generale il bianco, specialmente il boero, di-
sprezza il negro e rifiuta con esso qualsiasi
contatto, anche sessuale. I mulatti al Transvaal,
nati nel territorio della Repubblica, sono quindi
rarissimi.

I negri sono portati nelle miniere e nei la-
vori pubblici da appositi, diro cosi, incettatori
i quali vanno ad arruolarli nelle loro foreste.

Quando si è formato un discreto gruzzolo
di sterline, il negro torna al proprio
kraal
(villaggio), ove in cambio di buoi, comprati
presso i Boeri, riceve donne, le
quali ascendono generalmente a
sette od otto. Cosicchè la ricchezza
del negro la si misura dal numero
delle donne ch\'egli possiede.

Formato il suo kraal (ammasso
di capanne), egli non lavora più,
dirige solo il lavoro delle donne,
occupate specialmente ad una pri-
mitiva coltivazione dei campi.

I negri che si stabiliscono nei
centri civilizzati, generalmente sono
cristiani ed in allora seguono in
tutto e per tutto, fin ove le leggi
loro permettono, il tenore di vita
dei bianchi.

Nella colonia portoghese (Africa
Orientale) si fa ancora, in barba
alla legge la tratta dei negri, spe-
cialmente delle femmine. Con dieci
o dodici sterline si puo comperare
una vergine decenne neppure an-
cora pubere.

BREVI OSSERVAZIONI

sull\'odierno\'conflitto anglo transvaaliano

Q.ual\'è il vero scopo degli inglesi — L\'esosita degli specu-
\'latori inglesi — II monopolio del diamante e d«ll\' oro
— I lavoratori contro la guerra — La dinamite e gli
Italiani — Dopo la guerra chè sara del Transvaal ? —
Un consiglio agli operai ed agli esportatori italiani —
■ Un libro sul Sud-Africa.

La distruzione degli indigeni e delle fiere — La popola-
zione nera del Transvaal — Negri poligami — Indigeni
civilizzati — La tratta dei negri.

ERTO, causa i rigidi inverni, gli alti-
piani del Transvaal e dell\'Drange non
dovevano essere molto popolati da
indigeni anche prima dell\'occupazione
boera. Tuttavia essi, insieme alle fiere,
furono uno dei più formidabili osta-
coli all\'avanzarsi dell\'uomo bianco.
Le lotte che dovettero sostenere i
boeri per guadagnare alla civiltà gli immensi,
aridi e melanconici territori, è delle più terri-
bili ed orribili. Non vi è palmo di quel suolo delle sue truppe sul suolo transvaaliano, repu-

I è parlato molto, ma con poca
conoscenza di causa sui mo-
tivi che diedero luogo all\' o-
dierno confiitto anglo-transva-
liano. Si è parlato parecchio
dico, e da molti in mala fede
— e da altri con poca o nes-
suna conoscenza delle cose. Gia due anni sono
in diverse lettere mandate ai giornali italiani,
mentre percorrevo l\'Africa Australe, avevo pre-
veduto gli odierni avvenimenti.
L\' Inghilterra, in seguito ai continui scacchi

tando omai quella arida regione non degna
degli ingenti sacrifici di uomini e di denaro
che ad essa costava, decise di abbandonarla,
accordando, nel
1884, 1\'indipendenza assoluta
ai boeri del Transvaal.

Ma r anno dopo vennero le meravigliose sco-
perte aurifere del Witwatersrand (che oggi dà
il ^5 della produzione mondiale dell\' oi\'o),
a far pentire 1\' Inghilterra d\' aver abbandonato
completamente il Transvaal. Essa per altro non
poteva tornare indietro o per lo meno stracciare
la convenzione di Londra per quanto verbal-
mente intervenuta e mai ratificata.

Ma 1\' oro faceva gola agli speculator! britan-
nici e ad essi, abituati a prendere per sê tutto
il buono e lasciare il cattivo agli altri, non
poteva bastare quel meschino reddito di un cin-
quanta per cento che le leggi transvaaliane
sulle miniere lasciavano loro realizzare. Avreb-
bero volute
1\' 80, il 90 per cento, e per ciô ot-

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tenere non c\' era che un mezzo : impadronirsi
del Governo della Repubblica per fare leggi
di propria convenienza.

Si tentô dapprima di accampare dei diritti
di protettorato sul Transvaal, basandosi sulla
nonavvenutaratifica della convenzione di Londra.
Pol, fallito questo tentativo, si ricorse alla vio-
lenza coll\'ormai famigerata invasione Jameson.
E neanche questo colpo essendo riuscito, si
tentô di impadronirsi pacificamente del Trans-
svaal reclamando il diritto al voto. Ma i Boeri,
accorti, non si lasciarono prendere all\'amo e si
opposero energicamente — e giustamente, date
le specialissime condizioni della questione —
ai desideri degH
uitlanders (leggi speculator!
inglesi).

Di qui la guerra attuale, unica scoppiata da
quando mondo é mondo per la pretesa, da parte
d\' uno stato potente, di obbligare uno staterello
ad accettare suoi cittadini^ individu! che vogliono
rinnegare la patria di origine e cioè quella dello
stato impositore.
I / In sostanza 1\' Inghilterra credeva di impos-
sessars! di Johannesburg (la città dell\'oro),
\'I colla stessa facilita con cui aveva strappato
Kimberley (la città dei diamant!) all\'Orange.

A Kimberley, gli speculator! inglesi sono
riusciti COS! a monopolizzare le miniere ed a
limitare la produzione per sostenere i prezzi
del diamante. Altrettanto si avrebbe voluto fare
a Johannesburg per le miniere dell\'oro. Si sa-
rebbe costituito un Sindacato (legg! Chartered
Corppany) per limitare la produzione e far sa-
i lire artificialmente il valore dell\'oro.
^^ A Kimberley lo scopo è stato raggiunto pie-
namente con poca soddisfazione del niinatori
perö, i quali si sono cosi visti ridurre il salario
di due terzi.

Ecco perchè tutti i lavoratori, compresi gli
inglesi, occupati nelleminiere del Witwatersrand,

d

i \' 1

sono contro 1\' Inghilterra nell\'odierno conflitto
anglo-transvaaliano.
il 11 Governo del Transvaal è il più liberale
?i;del mondo, e protegge essen/ialmente gli umili.;/;

Si è detto che la dogana del Transvaal è
delle più odiose e fiscali. Niente di men vero
di questa asserzione. II Governo transvaaliano, che
non impone tasse sulle proprietà, non tende
che a colpire i generi di lusso. Ha il monopolio
della dinamite (prodotta da un\' unica fabbrica
sita a Modderfontein, ad una ventina di chi-
lometri da Johannesburg, nella quale sono
impiegati oltre a mille italiani, fra opérai e
personale direttivo) ed impone forti tasse sulle
bevande alcooliche. Questa è una tassa alta-
mente morale ed igienica e quella è giustissima
se si pensa che colpisce una produzione la
quale lascia, malgrado tutte le tasse e tutte le
spese, un margine grandissimo agli azionisti
delle miniere.

Si è gridato contro i Boeri, dipingendoli
come dei bianchi selvaggi. E questa è un altra
asserzione gratuita.

Ad esempio, non t\\è popolo al mondo più |
ospitale. E questo iö, che ebbi occasione di \'
esperimentare l\'ospitalità dei Boeri, posso procla-
marlo. altamente. Il forestiero per essi è sacro. ,

Del resto ho parlato dei Boeri in apposito
capitolo — epperciô, malgrado molto ci sia
ancora da dire su questi europei africanizzati,
debbo far punto perché lo spazio me lo impone.

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* *

E dopo la guerra, che ne sarà del Transvaal ?

Dopo la guerra, a chiunque arrida la vittoria,
il Transvaal salirà repentinamente ad una
meravigliosa prosperità, che durerà pochi anni,
ma che darà vasto campo a quanti intrapren-
denti vorranno tentare la sorte in quelle lon-
tane regioni.

Non vorrei pero che questo mio entusiasmo

per r avvenire del Transvaal, invogliasse qual-
cuno ad avventurarsi in quel paesi.

Questo anzi sconsiglio a chiunque non abbia
conoscenza della lingua inglese e non abbia
laggiù appoggi.

Agli esportatori poi debbo dire che, finchè
essi si manterranno in un grado di inferiorità e
nella qualità dei prodotti e negli imballaggi,
non potranno mai acquistare una vantaggiosa
posizione su mercati completamente in mano
degli inglesi.

■r *

La modestissima mole di questa pubblica-
zione mi ha obbligato a tenermi nel limitatis-
simo campo degli aridi appunti. Non mi fu
consentito di dare, non foss\'altro che quà e là,
qualche pennellata per rendere almeno un pô
vivo il paesaggio. Non mi fu possibile dire
qualche cosa di più interessante sulla vita feb-
brile che si vive in quelle regioni fatate ; non
potei citare qualche piacevole aneddoto, cogliere
il lato caratteristico degli usi e costwtnî indigeni.

Ma chissà che il buon esito di questa rudi-
mentale pubblicazione non mi induca a sçri-
vere un libro di vive impression! su! paesi
dell\'oro e del diamante.

Spero, tuttavia, che queste brevi notizie pos-
sano egualmente fornire qualche cognizione, al
lettore, sul Sud-Africa verso il quale oggi sono
rivolti gli occhi di tutto il mondo civile.

Carlo Mozzati.

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