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LEONARDO D

QUADERNI D\'ANATOMIA

IV

\'VENTUN FOGLI DELLA ROYAL LIBRARY Dl WINDSOR

SANGUE - CUORE - FONETICA - VARIE ALTRE MATERIE

PUBBUCATI DA

OVE C. L. VANGENSTEN, A. FONAHN, H. HOPSTOCK

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CHRISTIANIA
CASA EDITRICE JACOB DYBWAD
MCMXIV

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COMUNICAZIONI

DELLO

ISTITUTO ANATOMICO DELL\' UNIVERSITÀ D1 CHRISTIANIA

(DIRETTORE: PROF. DR. KR. SCHREINER)

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LEONARDO DA VINCI

QUADERNI D\'ANATOMIA

IV

VENTUN FOGLI DELIA ROYAL LIBRARY DI WINDSOR

SANGUE - CUORE - FONETICA - VARIE ALTRE MATERIE

CHRISTIANIA
CASA EDITRICE JACOB DYBWAD
MCMXIV

PUBBLICATI DA

OVE C. L. VANGENSTEN, A. FONAHN, H. HOPSTOCK

con traduzîone inglese e tedesca

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Edizione di 248 esemplari nmnerati
oltre 2 in carta giapponese

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PUBLISHED WITH PERMISSION MOST GRACIOUSLY GRANTED

BY

H. M. KING GEORGE V

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LA PRESENTE EDIZIONE E DEDICATA ALLA MAESTÄ

DELLA

REGINA MAUD

QUALE RISPETTOSO E AEFETTUOSO OMAGGIO

DAGLI EDITORI GRATI

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Casa Editrice: Jacob Dybwad, Christiania.
Eliotipie del „Norsk Lystryk og Reproduktionsanstalt", Christiania.
Tipografia: Det Mallingske Bogtrykkeri, Christiania.
Legaiore: H. Hansson, Christiania.

Proprietà letteraria.
Tutti i diritti sono riservati per tutti i paesi.
Copyright MCMXIV by Jacob Dybwad;
for the reproductions
by The Royal Library, Windsor.

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Ognj actione dj natura e fatta per la
piu brieve via ch-e possibile-

Leonardo da Vinci.

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INTRODUZIONE

I ^^ fogli e 9 frammenti che.^ con numerasione foglio i—2i formano il Quaderni d\'Anatomia IV,
benche non si trovino tn origine connessi, vengono riuniti nel presente volume, poichè in gran parte
SI supplementano per la loro materia. 11 contenuto del testo ha rapporti intrinsici con quello dei
Quaderni I e IL

I fogh dél volume IV, come pure quelli del volume III, si possono ordinäre in gruppi, specialmente

rigtmrdo la qualitä e formato della carta. Tali criteri esteriori s\'accordano in gran parte col conte-
nuto del testo.

II primo gruppo comprende Tfogli 1—3, che hanno la carta grossolana, ruvida, del tutto giallastra.

II secondo gruppo, fogli 4-6, ha la carta uguale, grossa, dura, con vergelle e filoni, i quali perö non

si possono distinguere nel fol. 6, essendo questo incollato e perciö non trasparente,

II terzo gruppo, fogli 7—9, ha la carta assai sottile, certamente bianca in origine, con vergelte e ftloni
pronunciati. 11 frammento
fol. 8 viene incluso in questo gruppo, poichè un tempo si trovava incollato sul
fol. 9 recto, essendo pure il testo dei due fogli intrinsecamente connesso] la carta assomiglia a quella dei
fogli 4—6, ma ha Ie vergelte piü larghe.

II quarto gruppo comprende il foglio 10 il foglio doppio 11 —12 ^ i due (mezzi) fogli doppi

13 14 e 15 16. Tali fogli hanno la carta identica, piuttosto grossa, con vergelte e ftloni appena
discernibili.

II quinto gruppo consiste dei due frammenti fogli 17 — 18, che hanno la carta assai fine, sottile, con
vergelle e filoni distinti.

II frammento foglio 19 presenta ta carta somigliante ai precedenti, ma con filoni e vergelle piu stretti.

I frammenti fogli 20—21 hanno la carta grigia, assai ruvida, pero non grossa.

II fol. I recto reca i numeri 190, ad inchiostro, e 4, in lapis; è ad inchiostro marrone sbiadito. Netta
parte inferiore a destra si vede la traccia d\'un frammento {di 140
X 110 mm) altra volta incoltatovi. — II
verso ha il testo ad inchiostro marrone, cosi pure Ie figure 2-/, 12—14, n^entre Ie figure i, 6, 7, //,
z<5 ad inchiostro hruno e in matita rossa, Ie figure 8^10, Z7, tratteggiate in matita
rossa, Ie figure 1^—21 in lapis, Misura
27/ X 20/ mm.

11 fol. 2 recto ^ ad inchiostro marrone alquanto sbiadito, nel testo alcune macchie del medesimo colore.
Leonardo stesso ha scanceltato i capi [1.] e [IL] — II
verso reca il numero 19g, ad inchiostro; il testo è
ad inchiostro marrone gialtaslro assai sbiadito, in parte assorbito dalla carta porosa; it capo [VI.] è in
matita rossa; te figure 6—
7 e g—11 at medesimo inchiostro del testo; cosi pure te figure e 8, con

atcune ombreggiature scure ed in matita rossa, ta fig. 8 ha alcune tratteggiatiire det fondo in tapis; ta
fig. I è in matita rossa. Misura 28\']—206 mm.

II fol. 3 recto e notevole in quanto Leonardo ha prima vergato il testo con un inchiostro gial-
lastro, assai sbiadito, e s\'è poi dato la pena di ritoccare ad una ad una Ie lettere con un altro in-
chiostro scuro, quasi di China, in modo perö da lasciar trasparire la serittura originale, e qiialche volta al-
^une delle prime lettere sono rimaste scoperte. Le figure
^-7, lo-ii sono coli\'inchiostro originale soltanto,

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h figure 7, 4, 8 sono in parte ritoccate col secondo inchiostro, la figura 2 è col primo inchiostro e in matita
rossa, cosha figura 3 con di piü alcune tratteggiature in lapis, la figura
9 è con i due inchiostri e in matita
rossa. — II verso reca il numero 218-; conserva la traccia d%in Jrammento {di 200
X 150 mm.) che vi

era incollato; è bianco\'). Misura 280 X 210 mm.

II frammento fol. 4, recto ^ ad inchiostro marrone pallido, ha delle piccole macchie, in parte in matita

rossa - II verso reca i numeri 179, ad inchiostro, e 7, in lapis; è bianco. Misura 131

II frammento fol. 5, recto ^ ad inchiostro marrone sbiadito. - II verso r^ca i numeri 133, ad in-
chiostro, e 6, in lapis, è bianco. Misura
7Ó X ^7

II frammento fol. 6 ^ un foglio di quella serie di disegni leonardeschi incollati su cartone (recante tl

numero 12,636). II xzzlo por ta il timbro della Royal Library; è ad inchiostro marrone grigiastro, nella figura

I alcune tratteggiature quasi nere. — II verso bianco. Misura 204 X 108 mm.

Nel fol. 7 recto il capo [L] è ad inchiostro scuro, alquanto pik chiaro nei capi [II.]—[V.], capo [VI]
è in lapis, quasi scancellato. La figura 2 è in lapis,
nella figura i molte tratteggiature sono in lapis. -

II verso r..« numeri 183, ad inchiostro, e 23^ in lapis; è ad inchiostro marrone grigiastro, dal recto tras-

pariscono testo e disegno. Misura 2^] Y. 190 mm.

II frammento fol. 8 un tempo era incollato sul fol. 9 recto. II recto reca il numero 182 ad inchiostro;

è ad inchiostro bruno, la figura 2 è quasi nera con alcune tratteggiature in lapis, fig. 4 ^ in lapis. - II verso

e bianco. Misura 201 Y. 93 mm.

II fol. 9 recto il numero 23 in lapis; è ad inchiostro scuro, piü chiaro nella parte superiore

della figtira, che ha pure molte tratteggiature ^n laps; conserva la traccia del foL 8 che vi era incollato;

rangoio sinistro a basso è stato strappato, danneggiando il testo. - II verso r..^ ^ numerz 149 e -i- ; è ad

incMostro marrone, quasi nero nel capo [VIL] e nella figura 7; nelle figure 1-6 vi sono delle tratteggiature

in lapis Dal recto trasparisce la traccia del fol. 8. Misttra 284 X 213 mm.

II fol. 10 recto r.ca tl numero 70, ad inchiostro; i capi [VI.]-[VIII] sono ad inchiostro marrone,
del resto il testo e le figure sono ad inchiostro scuro, con certi rifiessi verdastri, ed e questo Vinchio^tro
caratteristico anche dei seguenti fogli 11-16, tuttavia con piccole sfumature del colore, che si vedono anche
nelle riproduzioni; nella figura 3 il lapis trasparisce. — II
verso reca i numeri 184, ad inchiostro, e 38,

in lapis. Misura 322 X 22-] mm.

II fol. II recto r^^^:« il numero 234 ad inchiostro; il .capo [VIL] ha la calligrafta piu sottile; l\'orlo

è tutto frastagliato. - II verso ha Vinchiostro alquanto sbiadito. Misura 308 X mm.

mi fol. 12 recto ^ capi [IL]-[VIL] e le figure 1-8^ 10-18 sono ad inchiostro chiaro, sbiadito, la
fig. 24 è in lapis, come pure le ombreggiature della figura - Nel
verso Leonardo stesso ha scancel-
lato il capo flL], Misura 308x^217 mm.

I fogli II —12 formano un gran foglio doppio di 440 XioS mm.

II fd. 13 recto ha numerose macchie giallastre e alcune piccole rosse. — II verso reca il numero 33
in lapis; ha delle macchie sbiadite, alcune rosse. Vicino ai margini si discernono delle impronte d\'un dito.

Misura 222 y^ 139 mm.

II fol. 14 recto reca il numero 163 ad inchiostro; ha delle macchie giallastre e, alVorlo superiore,
delle rosse. - II
verso ha numerose macchie, delle quali alcune rosse. Misura 222 X 132 mm.

I fogli i^—IA formano un foglio doppio, circa la meta del precedente; misura 311 Y 222 mm.

Nel fol. 15 recto Leonardo stesso ha scancellato quasi tutti i capi del testo; vi sono delle macchie
giallastre ed una rossa. - Il
verso; ha dette tratteggiature in lapis nella figura 3; vi sono parecchie

macchie giallastre, altre quasi nere. Misura 218 X i37

II fol. 16 recto il numero u in lapis; ha parecchie macchie galliastre. Nella carta del-

l\'originale si discerne appena la scalfittura di tangenti intersecanti del cerchio fig. 4. - H verso ü

numero 214 ad inchiostro; nel testo alcune piccole macchie rosse, altre giallastre è rossastre. Leonardo

stesso ha scancellato il capo [L] Misura 218 X /ƒ7

ƒ fogli 15 — 16 formano un foglio doppio come il precedente; misura 314—218 mm.

II frammento fol. 17, recto r^ca il numero ■12- ad inchiostro, sotto la figura, e 9, in lapis; è ad

Le pagine seg^m^ti sono Manche, e p.rcih non sono state riprodotte, 3 V, 4 V, S V, b V, 8 V, xj V, 18 V, 79 V, 20 V, 21 V.

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inchiostro quasi nero, il capo [I.] è in matita rossa; conserva la traccia di due frammenti, che vi erano
incollati. — II
verso reca t numeri 27, ad inchiostro, e yS^ in lapi^\'; è bianco. Misura 263 X 130 mni.

II frammento fol. 18, recto ha Vinchiostro del fol. 17. ■— II verso reca i numeri 140, ad inchiostro,
e
I, in lapis; è bianco. Misura 7i X mm.

II frammento fol. 19, recto è ad inchiostro giallo chiaro, alquanto verdastro. — II verso reca il
numero 10 in lapis; è bianco. Misura 66 X JJ mm.

II frammento fol. 20, recto è ad inchiostro quasi nero. ■— II verso reca i numeri ij}, ad inchiostro,
e cj, in lapis; é bianco. Ha Valtezza massima di
g8 mm., la larghezza di 41 mm.

II frammento fol. 21, recto ha Vinchiostro del precedente. — II verso reca i numeri ijó, ad in-
chiostro, e 10, in lapis; è bianco. Misura 66
X J9 mm.

I fogli 19—21 sono piccoli frammenti di forma irregolare.

Come i volumi precedenti, il Quaderno IV ci mostra la disposizione di Leonardo a ponderare pro-
blemi eterogenei, interessandosi non solo a soggetti danatomia e fisiologia, ma di molte altre svariate materie,
principalmente fisico-matematiche.

Ma il problema su cut in questi fogli, come altrove, s\'è maggiormente accuita la ponderazione di
Leonardo e su cui sempre di nuovo ritorna ad applicare il suo tempo, la sua arte di dissettore, la sua forza
di penetrazione, le sue conoscenze fisico-matematiche, è il cuore ed il flusso del sangue. Disegna sezioni del
aiore, dimostrando la posizione reciproca dei ventricoli e grandi vasi, disegna i muscoli papillari con cordae
tendtneae
(fol. 14 recto), raffigura e menziona le travi\'\' che si possono trovare nei ventricoli del cuore (fol.
13 recto),
dtmostra che, quando le cavita del cuore vengono gonfiate, si pub vedere il loro rilievo (fol. 13
recto ^ verso).
Descrive come i vasi propri del cuore ne dividano distinlamente la superfice e intende, iscar-
nandolof>, cercarne certi vasi
(fol. 13 verso). Tali vasi particolari del cuore si congiungono spesso
nell apice
(fol. 14 verso). Esige pure che venga studiata I\'azione del setto cardiaco nella contrazione e
dilatazione del cuore
(fol. 3 recto). Riguardo alVaorta, Leonardo si esprime colle parole seguenti: nel
mezzo della basa del core è il principio over basa deWarteria aorto fondata sopra il mezzo della basa
del core, tenendo il principato del sito di tal basa del core, si come ella tiene il principato della vita del-
I animale.-»
(fol. 14 verso). Descrive come Vinterno dei vasi e tappezzato d\'un sottile pannicolo, il quale si
trasmuta in im lato della valvola, mentre Valtro lato della valvola è fatto da un altro pannicolo simile,
di modo che la valvola è doppia; tale pannicolo si trova pure nei ventricoli del cuore, ed un altro
simile nel sacco cardiaco
(fol. 14 verso). Menziona che la contrazione del cuore sejfettua contemporanea-
mente al ipercotere colla cuspide il costato», a la pulsazione ed alVentrata del sangue negli atri
(fol. II recto é? 3 recto). Tra le sue riflessioni suU\'azione del cuore., ricorda davere visto una volta
una il cui cuore scoppib mentre fuggiva dal nemico, versando sudore misto a sangue da tutti i pori della
pelle
(fül. 13 recto).

Leonardo è d\'opinione che le valvole del cuore con i vasi siano posti nella base del cuore al
margine della sostanza, perchè il sangue, percuotendo nelle valvole chiuse, non le distrugga, ma scarichi il
suo impeto nelle pareti dei vasi, dilatandoli
(fol. 14 verso). Trattando del chiudersi che fanno le valvole
semilunari per il sangue che contengono, conclude, col suo ragionare fisico-matematico, che sono piü vantag-
giose 3 che non 4 valvole delVaorta
(fol. 12 recto); «g cosi sè interpretato, perchè la natura fece tale
porte in numero trinario e non queteinario 0 altro numero-»
(fol. 12 verso).

Nei fogli II recto ê verso ^^ 12 recto, Leonardo tratta ampiamente — con testo e disegni — il flusso
del sangue dal ventricolo sinistro, aïïorifizio delVaorta e al disopra di questo.

«11 moto incidente-» [cioè del sangue) ^apre le porte del core^ [cioè le valvole semilunari) ««7 moto
refresso le riserra>y, le cue ponderazioni sul problema, se gli osti arteriosi del cuore si aprano soltanto per
mezzo della parte centrale delle valvole semilunari., e se le aperture del cuore si chiuderebbero intra vitam,
se noH fossero state munite di valvole, lo porto alia conclusione che il chiudersi del cuore si compie in modo
mighore e piit spiccio per mezzo di valvole che se fosse fatto dalla sostanza del cuore.

M. Holl Ch\'e stato il prima ad osservare che a Leonardo spetta la scoperta di qneste travi, dette loro il name die Leonardo da

X^n^ischen Muskelbalken. Arch. /. Anatomie u. Physiologic. Anat. Abtlg. igio, p. 321 — ■lMakroskopische Darstellung des atrioven-

i\'^aren Verhindungsbündels am menschlichen und tierischen Herzeni,. Denkschr. der K. K. Akad. der Wissenschaften. Wien jgii.
yol, J-^XJCJCVII^ p,

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Quando il ventricolo sinistro si contrae, il sangue viene espulso neWaorta, che ha alia sua base j
^semiventriculi^, e la velocita del sangue sard di proporzione inversa al calibro del vaso, com\'è provato nella
terza parte del trattato i<DeWacque». Qttando Vonda del sangue passa per Vorifizio dell\'aorta, la parte
centrale delFonda, che sorge diritto in alto, raggiunge un\'altezza maggiore che le parti periferiche di tale
onda, poichè il suo impeto per causa dell\'adesione si dirama in moti verso i lati.

Leonardo constata la velocita varia deUonda del sangue neïïostio arterioso e descrive i moti rotatori,
che si formano nel sangue, dentro le valvole semilunari: quando il sangue percuote la parete delVaorta, il
flusso del sangue si divide in due al termine superiore dellemiciclo, una parte discendente ed una ascen-
dente. Quella discendente, descrivendo una curva cocleale, segue la concavitä delïemiciclo e ne percuote la
base, prosegue lungo la superfice superiore della valvola semilunare «e batte le porte con moto conposto e at
cquelle distende il panniculo e lie alza e IIa serra contro alle sue oposite->-> Li altro luogo Leonardo esprime
questo fatto cosi: \'da concavitä deïïemiciclo refrette la perchussione del sangue con grande e veloce inpeto
inverso il centro del Iriangolo abc, dove esso appoggia F angola dell\'ussciolo.» Poi la parte discendente
si volta
air insu con movimento che ascende e torna in dietro e termina in moto rotatorio raggirando su se
stesso. La parte del flusso del sangue ascendente dal bordo superiore deUemiciclo, forma ancKessa un moto
rotatorio, per quanto piü debole, che prosegue in direzione opposta, questa rivoluzione iripartoriscief, a
sua volta altre rivoluzioni, <isenpre ritardando la uelocita insin che It inpeto se stessi consumi.^

Dal testo e dalle figure del foglio il recto e verso risulta come Leonardo ha osservato e accurata-
mente studiato le tre dilatazioni nella parete delVaorta, le quali chiama emicicli {com\'è noto vennero piü
tardi nominati sinus aortae s. Valsalvae). Con i tre <.<,semiventricidii> sembra intendere le saccocce delle valvole
semilu7tari. Parla pure degli \'.\'.emicicli de ventriculiy>
(fol. ii verso [11]), do sembra indicare che tali
ventricoli devono comprendere f emiciclo
e il semiventricolo. Tratta dello stesso argomento al fol, 12 recto,

senza servirsi dei termini del fol. ii.

Al chiudersi delle valvole semilunari, segue la dilatazione del ventricolo sinistro, la quale limediate
sucede in due terzi d\'un tenpo armonico>->, ed il ventricolo sinistro allora si riempie di sangue, che viene
tirato dal ventricolo destro, per gli linsensibili meati^ del selto del cuore. Come il latte si riscalda,
quando si fa il burro, cosi la funsione dei ventricoli del cuore è di riscaldare ed assottigliare il sangue,
perchè possa con maggiore facilita passare per il setto
(fol. 13 verso). Nella descrizione dei moti del sangue
cita un passo della quarta parte del discorso \'^Del moto circunvotubile^
(fol. 12 recto). Leonardo sembra
abbia fatto degli esperimenti sul moto del sangue in un vetro munito di valvole
(fol. 11 verso). Ha osservato
dei coaguli nel ventricolo destro del cuore, ma dice che sono <idi natura e ffigura delli minuti muscoli che

fanno il uerme nel cervelo-» (fol. 13 recto).

Esorta a studiare i rapporti del cuore col nervus recurrens, se tale nervo da movimento al cuore, 0
se questo si muove da sè. Se il nervo da movimento at cuore, allora è chiaro che I\'anima ha la sua sede
nei ventricoli del cervello. «E sse ttal movimento del core nassce da sse medesimo, allora dirai che IIa
sedia delVanima è net core.>^ Comunque, in ambedue i casi, gli spiritus vitales hanno origine nel
ventricolo sinistro del cuore. E provato, dice, che, necessariamente, il cuore si muove da sè, anzi
soltanto per mezzo della sua dilatazione {\'^aprirsii,) e co7ttrazione
(«merrarsz»), ^ che questo movimento
é orientato itella direzione delVasse longitudinale del cuore. Inoltre mette in rapporto i moti del cuore con

quelli del polmone (fol. 7 recto).

Rimandando a un suo disegno dei vasi profondi e superficiali detVinguine, dice come rami delle vene
profonde lasciano i loro tronchi principali alle «anguinaie delle braccia e delle chossce-», diventando vasi
superficiali, Esorta a osservare dove si trovino vene e nervi cutanei, non perö arterie; disegna e menziona
vena dorsalis penis qfiale una vena non accoppiata
(fol. 8 recto).

Leonardo dice che i muscoli agiscono in direzione longitudinale, che i muscoli longitudinali anteriori
del corpo effettuano piegamenti obbliqui del tronco, con contrazione unilaterale e che Vestensore comune della
spina dirizza il corpo. Quando questi muscoli fanno movimento uguale a destra e sinistra, allora seguita
un movimento tiguale del corpo, cioè fatto nel piano saggittale. L muscoli della regione dorsale sono piü
potenti che non quelli anteriori, poichè Vuomo si piega piü inanzi che non in dietro
(fol. 6 recto). La prona-
zione e la supinazione si possono effettuare nelVarto del gomito, senza alterazione delVosso \'idetto aiutorio^^
(fol. 14 recto).

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Lincurvare e l\'appianare del diaframma vengono prodotti dai muscoli particolari del diaframma,
che si fanno «.inchontro al mezso d\'essa diaframa tirata». .
m funzione respiratoria del diaframma
viene agevolata da muscoli, che, dalla spina dorsale, vanna al lato esterna dette costole, dilatandole \\
e le costole servono alla respirazione per il modo in cui s\'\'atfaccano alla spina dorsale
(fol. i recto.}
Il diaframma ed i siioi rivestimenti [peritoneum e pleura) le costole con la loro pleura (fol. 2 verso e
3 recto), i rapporti del diaframma con i polmoni, stomaco, intestini e col passaggio del esofago (fol. 3,
4., 5 recto), tutto cià viene trattato, corne pure il fatto che i muscoli longitudinali délia parete addo-
minale non partecipano aÏÏespulsione dagl\'intestini, mentre lo fanno invece i muscoli trasversali del peri-
toneo
(fol. 3 recto).

Sono descritti i muscidi intercostales interni nella loro direzione obbliqua ed i musculi intercostales
externi, incruciantisi fra loro, quelli sono segnatamente espiratori, questi inspiratori
(fol. 9 recto). Alcuni
muscoli del collo sona descritti corne inspiratori; accenna anche., corne gli animali qualche volta li
adoperano ^per levar faticha all\'affannata diaflacmai>, e ancora came Falzamento delle spalle non è
sempre accompagnato da inspirazioite
(fol. 3 recto). La cassa toracica è detta «riciettacolo delli
menbri spiritualiy>, il ventre <s.riciettacholo delli menbri materiality
(fol. 3 recto), ed è chiaro che la
respirazione pud aver luogo senza ostacoli, mentre gl\'intestini si vuotano
(fol. 4 recto). Parla del pol-
ntone, sua siluaziane, forma dei suoi loti, suai rapporti con la parete toracica e ^dove il polmane più
SI raffreddi 0 ppiii si schaldi-» e del crescere e diminuire del pohnone per tutti i verst, perd massimamente
in basso
(fol. 3 recto).

Leonardo parla di cid che apre, quando vi passa, tutti i «.serrami-», corne: ano, ventricoli spermatid
vesctca, membrum, vulva ed utero. nMolte son le parte de\' meati che nella morte resstano aperte che prima
stavano chtuse, coè anulo vulua labra e antiporte del core.-» Ma quella che si serra per la morte è da
bocha délia matrices
(fol. 11 recto).

Il muscolo detta «verme», che si trova in uno dei ventricoli del cervello, si muove per aprire 0 chiudere
il transita daUimpressiva ovvero sensus communis alla memoria
(fol. 11 recto).

m fogli 9 verso e 10 recto parla ampiamente délia lingua, che dice avere rispettivamente 28 e 24 muscoli\',
occorrerebbe ricercare ùn che modo essi si diuidino, over conpartino ml servire la linghua-» e donde Hanno
origine, «coè nelli spondili del collo nel contatto del meri-» [cioè esofago) «e alcuni nella massciella di dentro
e alcuni nella «trachea^y di fori e dal lata^; ancora sar ebbe da cercare, come i nervi dal cervello passano
nella lingua, come le vene nutriscono la lingua e corne le arterie le danno gli spiritus. La lingua parte-
cipa alla pronuncia ed alVarticolaziotie délia sillaba, muove il cibo masticato e ne pulisce la bocca ed i
denti. «E Iii principali sua moti sono
7, cioè asstensione e restrinsione e attractione, ingrossatione, rachor-
tare, dilatarsi e assottigliarsi.^y Paragona la mobilità délia lingua con quella del membrum, e dice: 4a il
moto délia linghua del pichio.-»

Nel foglio 10 recto verso, Leonardo discute vari problemi di fonetica, anche in modo sperimentale.
Si occupa délia formazione dei suoni, rileva came il palato divide la colonna d\'aria in modo di farla
passare, parte per il naso, parte per la bocca, e descrive la posizione delle labbra, come pure la partecipa-
zione del palato molle alla produzione delle vocali. E le cinque vocali
a e i o u, pronunciate insieme con
varie consonanti vengono esposte in forma di tabella.

Per via sperimentale, si puà concludere «non la ^trachea-,-, creare alcuno sono di lettera vocale, ma il
suo ufitia sol s\'astende alla creatione délia predetta voce.^^ Leonardo esige che si descriva e raffiguri <!-in
che modo l\'ufitio del uariare e modulare e artichulare la uocie nel chantare è ssenplicie vfitio delli anvli
délia <<trachea-» mossi dalli nerui reuersiui, e in quessto chasa la linghua in alchuna parte non si adopera.^
I toni delle canne d\'un organa non si fanna piii gravi a più, acuti «per la mutatione délia «.fisstala [cioè
quel locha, doue si gienera la uocie) nel farla più largha 0 più sstrecta ; ma sol per la mutatione délia
channa in largha 0 stretta, 0 in lungha 0 charta, come si uede nell\'astensione 0 ractractiane délia tranba
torta.i> E ancora nelle canne di calibra invariabile la voce si varia mel dark il uento cho magiore a
minore inpeto.-» E tal variazione non accade <.<nelle chose perchasse co magiore 0 minore perchussiom-»
per es. nelle campane; e «neWartelerie simile in larghezza e varie in lunghezzai» quella più corta o-fa
maggiore e più grave strepito che lia più lungha.^ Ma Leonardo non vuol parlarne più ampiamente,
poichè è già trattato .assai chopiosamente^ nel libra degli strumenti armanici.

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^Vasstensione e rrestrictione della <1.trachea-^ insieme cholla sua dilaiione e attractione son chavssa
del uariare la vocie delli animali d\'achuta in grave e di grave in achuta.^ In questo luogo si paria pure
di esperimenti, da farsi durante l\'anatomia danimali, premendo aria nei loro polmoni e poi v-queli splemere
risstrigniendo e ddilatando la fistola gieneratricie della lor vocie.•>->

Tratta della relazione delle tonsille con la base della lingua e con la mascella superiore e menziona^
come la superfice della lingua è assai ruvida nella specie leonina, come pure in qiiella bovina. A md
d\'esempio, Leonardo ricorda di aver osservato un leone — \'(.nella nosstra cita di Firense, doue al continuo
ne sta venticinque e trenta, e Ui figliano^ — che con poche leccature porto via quanta pelo vestiva im
agnello, e co si denudato se lo mangiö
(fol. 9 verso).

Le penne delle ali degli ticcelli si muovono per mezzo di muscoli verso (dl gomito dell\'alie-», nello
stendere le ali invece i muscoli si muovono verso le loro punte
(fol. i verso); e l\'ala degli uccelli ha due
moti, uno in avanti ed uno alfingiu
(fol. 7 recto).

Leonardo tratta di vari problemi di matematica e di fisica. I suoi principi di ricerche scientifiche non sono
a portata di tutti: \'.\'.Non mi leggha chi non è matematicho nelli mia principi>y
(fol. 14 verso). Trova la quantitè
ignota in alcune equazioni di primo grado, esposte in forma interrogativa, per mezzo della regola del tre
(fol.
17 recto 18 recto),
e descrive il modo di calcolare la somma di attrito in appoggi del perno (fol. 16 verso).
Leonardo disegna e descrive la riduzione dHm quadrante di cerchio in lima retta, servendosi d\'un fil di ferro
che incurva lungo la periferia e poi lo drizza, oio faccendo tratteggia la curva descritta dalla punta del fil di
Jerro, e cercatone il centra calcola la differenza tra essa curva e detto quadrante di cerchio. Fa ancora calcoli
intorno alia sfera e si serve di sei lettere sole per indicare gli otto triangoli sferici ed i ventiquattro angoli che
sono marcati nella superfice sferica dai piani meridiani ed equatoriali, quando i diametri equatoriali dei piani
s"intersecano verticalmente. Dice che, quando due superftct di varia figura, ma di eguale grandezza vengono
parzialmente soprapposte tuna sopra taltra, allora le superfict che si toccano sono congruenti
(fol. 15 verso).
La legge dinerzia è formolata con le parole seguenti: <.<.la cosa che ssi move sarè tanto piii difficile al fer-
marsi, quanto ella è di magiore peso-»
(fol. 10 verso).
Leonardo descrive, disegna 0 menziona:

l\'adesione delVacqua ed i fenomeni di fisica che ne risuUano, quando Vacqu-a esce da tubi orizzontali
O verticali (fol. 11 recto)

la superfice dell\'acqua e l\'ago della bilancia in rapporto con pesi differenti (fol. i verso)
come i corpi^ seconde il loro peso, 0 galleggiano suïïacqua, piü 0 meno sporgenti da quella, 0 sappro-
fondano, 0 si sostengono sospesi neWacqua
(fol. 2 recto)

come gli oggetti, nuotanti tra la superfice ed il fondo, acquistano una velocitä dipendente dallo strato
della corrente, dove essi si trovano, essendo indifferente che la velocitä di questo strato di corrente -sta
maggiore 0 minore di quella della corrente superficiale e che tali oggetti siano di figura diversa
(fol. 2 verso)
come una corrente, che si devvia dal suo letto originale, si fiara un nuovo letto, e come la profondita
massima sara, dovè piü vorticosa la corrente
(fol. 2 recto)

la natura delle correnti, la creazione di correnti ce?ttrali in un fiume, e la forza erosiva delTacqua
(fol. 2 recto)

condizioni di peso della carruccola che leva una secchia (fol. l recto)

iconchavita navali» che lasciano uno spostamento d\'acqua (\'s.isola-f), e quale ne lascia maggiore (fol. i verso)
il fienomeno deWarcobaleno si manifesta in una goccia di pioggia cadente, illuminata dal sole,
apparendo continuo altocchio
(fol. 12 verso)

uno stizzo menato in cerchio presenta un continuo cerchio luminoso (fol. 12 verso)

il colore del fiumo all\'orizzonte, rapporti tra il vento e gli oggetti mossi da esso (fol. 3 recto)

la fiamma che si estende prenderä colori vari nelle varie sue parti (fol. lO verso)

oggetti di varia grandezza, visti a varie distanze, appariranno piü grandi 0 piü piccoli in proporzione
inversa della distanza
(fol. lO recto), e

la posizione dei fiori sul loro steh (fol. 15 recto).

L\'occhio ha una sola linea centrale, e tutto ciö che arriva alVocchio per questa linea si vede chtara-
mente; ma
<s.dintorno a essa linea sono infinite altre linee aderenti a essa centrale, le quali son di tanta
minore valitudine, quanto esse son di magore remotion dalla centrale». Paria piuttosto estesamente d\'imagini

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doppie (fol. 12 verso), e accenna questo problema: se i principali nervi motivi deU\'occhio sono 4, o piii o tneno,
«perchè in tutti li infiniti moti 4 nervi fanno il tutto, perchè subit . che ttu essci della guriditione dun d\'essi
4 nervi, tu acquisti del favore e aiuto del 2° nervo-»
(fol. 11 recto).

II pittore non pud acquistare grande pratica, senza avere una vasta preparazione, e cosi soltanto potra
creare delle opere che gli frutteranno onore e guadagno. II pin grande sbaglio che un pittore possa com-
mettere è di ripetere i medesimi gesti ed attitudini. Quando deve rappresentare un soggetto, ci vuole mi
profondo studio preparativo della varieta di stojfe, di pieghe, di ombre, di vestiti in rapporto con i movimenti
ecc; delle quali cose si deve rendere perfettamente padrone
(fol. 15 recto).

SuU\'abbozzo duna pianta di Milano enumera i nomi delle sue porte, come segue: Lodovicha, Romana,
Tosa, Oresa, Nova, Concha, Beatrice, Comasina, Vercellina, Fabbri, Sinese
(fol. 10 verso).

La concezione di Leonardo sulla efficacia e perfezione della natura si manifesta spesso, anche su questi
fogli: Vingegno ttmano è inferiore, paragonato alia natura, perchè «mai esso troverrä inuention ne piii
bella nè piit facile nè piit brieue della natura, perchè nelle sue inuenzioni nulla mancha e nulla è superfluo,
e non va con contrapesi, quando essa fa li menbri atti al moto nelli corpi delli animali»
(fol. 10 recto); e
ancora dice: «ogni actione di natura è fatta per la pik brieve via cKe possibile-s,
(fol. 16 recto).

Parlando dell\'anima e tornando ancora sui rapporti tra madre e feto, Leonardo esclama: «e il resto
della diffinitione dell\'anima lasscio ne le mente de frati, padri de\' popoli, li quali per ispiratione san tutti
li segreti-i>, aggiungendo pero dascia star le lettere incoronate, perchè son soma veritä-»
(fol. 10 recto).

II Quaderni d\'Anatomia V, che sard un doppio volume di contenuto svariato, si pubblicherd presumibil-
mente nel 1913.

Per terminare ci preme esprimere la nostra sincera gratitudine verso tutti coloro, i quali in diversa
maniera ci hanno aiutato neWopera nostra:

al Signor professore dott, G. Lese a, che ci ha reso pregevole servizio sia nell\'interpretazione di alcuni
passi oscuri del testo sia in altro modo,

ai Signori professori dott. W. Wright, dott. M. Holl, e dott. K. Sudhoff i quali con squisita
gentilezza, con cura meticolosa e somma dottrina hanno riveduto le bozze delle traduzioni tedesca ed inglese,
al Hon. J, W. Fortescue che ha dimostrato tm interesse vivissimo ed attivo per la nostra opera,
ai membri della presidenza della fondazione ^.Fridtjof Nansens Fond til Videnskabens
Fremmey>, che con generosita sollecita hanno reso possibile la pubblicazione del quarto volume dei
Quaderni d\'Anatomia — secondo il piano originale — tin anno dopo la pubblicazione del Quaderni III,
al Signor Barry che con ocvdatezza e massima accuratezza ci ha aiutato nel correggere i fassimili,
e alia Casa Editrice Jacob Dybivad per aver data all\'opera una edizione cosi degna.

Christiania 2 Settembre 1914.

A. EONAHN.

H. HOPSTOCK.

OVE C. L. VANGENSTEN.

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The 12 sheets and p fragments, numbered Folio i—21, which form Quaderni d\'Anatomia IV were
not originally connected, and have been collected in the present volume, because their subjects to some extent
supplement each other; the contents are closely related to those of the
Quaderni I and II.

The sheets of volume IV, like those of volume III, can be arranged in groups, mainly based on
the quality and shape of the paper; this grouping to some extent conforms with the contents of the text.

The first group comprises Fols. i—3. The sheets are of coarse, rough, markedly yellowish paper.

The second group Fols. 4—6 has a homogeneous thick, stout paper with wire-marks and chain-marks,
which cannot however be seen in
Fol. 6, tvhich has been mounted and is therefore not translucent.

The third group Fols. 7—9 has very thin paper, which was undoubtedly once ivhite, with very clear
wire-marks and chain-marks. The fragment
Fol. 8 is included in this group, as it was at one time mounted
on
Fol. 9 Recto, and the text of both Folios is closely connected. The paper resembles that of Fols. 4—6,
but has wider chain-marks.

The fourth group consists of Fol. 10, the entire double sheet 1112, and the two [half] dotible sheets
13—14 and 15—16. These sheets are of the same rather thick paper, with wire-marks and chain-marks
that are barely discernible.

The fifth group consists of the fragmeyits Fols. 17—18; they have very fine, thin paper with distinct
tvire-marks and chain-marks.

The fragment Fol. 19 shows similar paper, with narrower chain-marks and wire-marks.

The fragments Fols. 20—21 have particidarly coarse, grey paper which, however, is not thick.

Fol. I Recto — bears the numbers igo with ink, and 4 with pencil; brown, faded ink; right lower
part shows edges where a fragment {140 y^iiomm.) was once mounted.
Verso — the text with brown ink,
thus also figs. 2—12—14, while figs, i, 6,
7, 11, 16 are with brown ink and red chalk, figs. 8—10,
ƒƒ, 77, 18, 22 with red chalk only, figs, /p—21 with pencil. Dimensions y^20i mm.

Fol. 2 Recto — brown ink, somewhat faded, in the text some stains of same colour. Passages [I.] and
[II.] cancelled by Leonardo.
Verso — bears the number igg with ink, the text with yellowish-brown, very
faded ink, partly soaked into paper. Passage [VI.] with red chalk, figs. 6—j, with same ink as

text, figs. 2—ƒ and 8 with same ink and red chalk, a few shades with darker ink, fig. 8 with pencil,
shadings., fig, / with red chalk. Dimensions 28\'] 206 mm.

Fol. 3 Recto — is remarkable, becavise Leonardo first wrote the text with yellowish ink, very
much faded, afterwards giving himself the pains of retouching every single letter with another dark ink, al-
most like Chinese ink, letting, however, the original characters shine through, and sometimes some of these
letters remain uncovered. Figs, 7,10—11 only with the original ink, figs. 4, 8 partly retouched also with
second ink, fig. 2 with original ink and red chalk, thus also fig. j with some pencil strokes, fig. 9 with both
inks and red chalk.
Verso — bears the number 218a ^ shows edges where a fragment {200y^i $0 mmi) was
once mounted; otherwise blank\'^) Dimensions 2SoX2iomm.

The following pages have not been reproduced, as thty contain neither text nor drazvings: j V, 4 V, S V 6, 8 V, ly V,,
18 V, ig V, 20 V, 21 V.

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m

The fragment Fol. 4, Recto — with pale^ brown ink, small steins, partly red. Verso — bears the numbers
/7p, with ink, and
7. with pencil; otherwise blank. Dimensions ijiX^i mm.

The fragment Fol. 5, Recto — with brown, faded ink. Verso — bears the number 13with ink, and
6, with pencil; otherwise blank. Dimensions
X 6\'] mm.

The fragment Fol. 6, is actually kept among the series of Leonardo drawings mounted on board,
{bearing the number 12.636). Recto — with the mark of the Royal Library, has greyish brown ink, a few
strokes in fig. i are almost black.
Verso — is blank. Dimensions 204Y..i08mm.

Fol. 7 Recto — passage [i.] %vith dark brown ink, somewhat lighter in [IL]—[V.], passage [VLJ
zvith pencil, almost effaced. Fig. 2 with pencil, in
fig. i the pencil shines clearly through. Verso bears
the numbers iSj with ink, and 23 with pencil; with greyish brown mk. Text and drawing shine through
from recto. Dimensions 2jyX 190mm.

The fragment Fol. 8, was once mounted on fol. 9 recto. Recto — bears the number 182 with ink;
the text with dark brown ink, fig.
2 almost black with a few pencil strokes, fig. 4 with pencil. Verso --
ts blank. Dimensions 201x93 mm.

Fol. 9 Recto — bears the number 23 with pencil, text with dark brown ink, somewhat lighter in the
upper part of the figure, zvhich also has numerous pencil strokes, shows edges where
fol. 8 was once motmted,
left lower corner has been torn, damaging the text.
Verso — bears the numbers 149 and , is with
brown ink, almost black in passage [VIL] and fig.
7; pencil strokes in figs. 1—6. Edges of fol. 8 shine
through from recto. Dimensions 284X^^2mm.

Fol. 10 Recto —• bears the number 70 zvith ink] passages [VI.]—iVIII] with brown ink, rest of text and
figures with dark brown ink with certain greenish reflexes; this is the ink characteristic also of the following
fohos ii~i6, although showing shades of colour, apparent also in the reproductions; in fig. $ the pencil
shines through.
Verso — bears the numbers 184 with ink, and j8 with pencil. Dimensions 322—22"] mm.

Pol. II Recto — bears the number 234 with ink; passage fVII.j shows more pointed pen-wor\'k. One
of the margins is torn.
Verso — with somewhat faded ink. Dimensions jo8 X22J mm.

Fol. 12 Recto — passages [II]~[VII.J and figs. 1—8, jo — 18 with light, faded ink, fig. 24 with
pencil, pencil shading in
fig. ij. Verso—passage [11.] cancelled by Leonardo. Dimensions J08X21J mm.

The Folios 11 —12 form one great double-sheet measuring 440 Y. }o8mm.

Pol. 13 Recto — with numerous yelloivish stains and some small red ones. Verso — bears the number
3S with pencil; has faded stains, some red ones. Finger-prints are discernable right and left. Dimensions
222
X IS9 nim.

Fol. 14 Recto bears the number 163 with ink, has yellowish stains and, at the upper edge, red ones.
Verso — has numerous stains, some of them red. Dimensions 222 X 152 mm.

Folios n~uform a double sheet about half the preceding one and measuring 311x222 mm.

Fol. 15 Recto — most of the passages of the text are cancelled by Leonardo ; yellowish stains and a red one.
Verso —pencil strokes in fig. 3; several yellowish stains and a few almost black ones. Dimensions 218 X 7 mm.

Fol. 16 Recto — bears the number 34 with pencil. Original shotvs intersecting tangents to the circle
fig.
4 traced into paper, several yellowish stains. Verso — bears the number 214 with ink; in the text
there are small red stains, others are yellowish and reddish; passage [L] cancelled by Leonardo. Dimen-
sions
218X15T mm.

Folios 15.— \\6 form a double sheet, like preceding one, measuring 314X218 mm.

The fragrdent Fol. 17, Recto — bears the numbers ■12- with ink, below the figure, and 9 tvith pencil;
has almost black ink; passage [I] with red chalk, shozvs the marks of the edges, where two fragments
were once mounted.
Verso — bears the number 27 ivith ink, and 38 tvith pencil; otherrvise blank.
Dimensions
263X130 mm.

The fragment Fol. 18, Recto — with same ink as fol. 17. Verso — hears tlw numbers 140 zvith ink
and I with pencil; otherwise blank. Dimensions 3X63 mm.

The fragment Fol. 19, Recto — with light, yellow ink, shimmering greenish. Verso — bears the number
10 with pencil; otherwise blank. Dimensions 66x33 mm.

The fragment Fol. 20, Recto - toith almost black ink. Verso _ bears the numbers 173 tvith mk,
and
9 with pencil, otherwise blank. Greatest height 98 mm., breadth 41mm.

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The fragment Fol. 21 Recto — with ink like the preceding one. Verso
ink, and 10 with pencil; otherwise blank. Dimensions 60 Xj^mm.
Fols, 19—21 are small fragments of an irregular shape.

Liize the earlier volumes Quaderni IV shows how Leonardo was inclined to grapple with the most
heterogeneous questions, concerning himself not only in anatomical and physiological subjects, but also in
various other matters — principally pJtysical and mathematical.

The problem that evidently, in these sheets as before, caused Leonardo most ground for speculation
and on which he again and again brought to bear his time, Jtis art as a dissector, his powers of pene-
tration, and his mathematical a7td physical knowledge, is the heart and the course of the blood. He draws
sectio7is of the heart showiitg the respective site of the ventricles and the large vessels, draws the papillary
muscles with cordae tendineae
(Fol. 14 Recto), depicts and mentions the muscle-beains^) which may be found
in the ventricles of the heart
(Fol. 13 Recto), and shows that when the hollows of the heart are inflated
their reliefs can be seen
(Fol 13 Recto and Verso). He describes how the surface of the heart is clearly
divided by its own vessels and will \'\'peel off the flesh\'\' to search for certain heart vessels
(Fol. 13
Verso).
These particular vessels of the heart often join together at the apex of the heart (Fol. 14 Verso);
he requests that the action of the partition wall in the heart at the contraction and dilation of the heart
should be studied
(Fol. 3 Recto). With regard to the aorta, Leonardo expresses himself as follows :
\'\'and in the middle of the base of the heart is the origin or the base of the aorta, founded on the middle
of the base of the heart, izeeping tJie principality of the site of such base of the heart, as this Jzeeps the
principality of the life of the animar
(Fol. 14 Verso). He describes how the inside of the vessels is
covered with a thin pannicte which passes into, and forms one face of tlte valve, and how the other face of the
valve is made of a simitar pannicte, whereby the valve is doubted\', and this pannicte is also foui^d in the
ventricles of the heart, and a simitar one in the cardiac purse
(Fol. 14 Verso). He mentions that the con-
traction of the heart is simultaneous with the "percussing with the cusp against the chest\' a?id with the
pulsation and with the entry of the blood into the antechambers
(Fol. 11 Recto and 3 Recto). Amongst
his reflections on the work of the heart he mentions, how he saw some one whose heart burst in fleeing
before an enemy, and perspiration mixed with blood exuded from alt the pores of the skin
(Fol. 13 Recto).

Leonardo is of the opinion that the valves of the heart with the vessels at the termination of the sub-
stance in the base of the heart are so arranged in order that the blood, when beating against the closed
valves, shall not destroy the same, but shall release its impetus into the walls of the vessels, the latter thus
becoming dilated
(Fol. 14 Verso). In treating the shutting of the semilunar valves by the blood within
the same, he finds by his physical and inathematical reasoning, that 3 aorta valves are more advantageous
than 4
(Fol. 12 Recto) "and thus it is interpreted why Nature made such valves in threefold number and
not in fourfold or in any other number"
(Fol. 12 Verso).

In Fol. 11 Recto and Verso, and Fol. 12 Recto Leonardo discusses in detail — by text and drawings

__ fhg movement of the blood from the left ventricle into the orifice of the aorta and above the same. The

semilunar valves open by "the incident motion" [viz. of the blood) and the reflected motion "shuts them". His
considerations on the problem, whether the arterial oriflces of the heart open only by the aid of the central part
of the semihnar valves, and whether the apertures of the heart would have closed themselves intra vitam,
if they were not provided with valves, ted him to tJte conclusion that the closing of the heart takes place
in a far better and quicker way by valves than if it were effected by the substance of the Jteart.

bears the numbers i\']6 with

; r

When the left ventricle contracts, the blood is sent out into the aorta, which has at its base 3 "semi-
ventricles", and the velocity of the blood zvitt be inversely proportional to the caliber of the vessel, as has
been demonstrated in the 3rd part of the discourse "On the Waters". When the blood wave passes through
the orifice of the aorta, the cetttral part of the wave, which rises straight upwards, reaches a greater

M. Holl, who was the first to notice that Leonardo discovered these muscle-beams, gives thetn the name of The Leonardo
da Vinci musc\'le-beavis. Archiv für Anatomie und Physiologie. Anatom. Abtlg.
igio page 321 1. Makroskopische Barstellung
des atrioventrikulären Verbindungsbündels am menschlichen und tierischen Herzen-^,. Denkschriften der K. K. Akademie der Wissen-
schaften. Wien igii. Volume LXXXVII, Page g.

-ocr page 25-

height than the peripheric parts of the blood wave, because the impetus of the same expands i7i side move-
ments because of the adhesion.

Leonardo states the varying velocity of the blood in ostium arteriosum and describes the rotatory
moveme7its arising in the blood within the semilunar valves\'. When the blood percusses the aorta wall, its
current divides itself at the upper limit of the hemicycle into two parts, one going up and one down.
The descending part, which describes a spiral curve, follows the concavity of this hemicycle, "perctisses
the base of the hemicycle" and follows the upper surface of the semilunar valve and \'\'beats the valves with
composite motion and extends their pannicle and raises them and shuts them against their opposite ones. \'
Leonardo also expresses the same fact as follows\'. \'\'The concavity of the hemicycle repels the percussion
of the blood with great and speedy impetus, towards the centre of the triangle
a b c zvhere it leans
on the angle of the valve!\' Then the descending part acquires a motion backwards and upwards and
ends in a rotatory movement turning on itself. The part of the current ascending from the upper limit
of the hemicycle also forms a^tother rotatory movement, but smaller, going in the opposite direction; this
revolution "gives birth to" other revolutions always diminishing, "till the impetus consumes itself".

From the text and drawings on Fol. 11 Recto and Verso it is clear, that Leonardo observed and
studied closely the three convexities on the wall of aorta. It is these which he calls the hemicycles [later
on, as is well known they were called
sinus aortae s. Valsalvae). By the term the three "semiventricles\'\'
he appears to mean the pouches of the semilunar valves. He also speaks of "the hemicycles of the ventricles\'\'
(Fol. II, Verso [II]), from which it seems that the ventricle here mentioned by him, must consist of the hemt.
cycle and the semiventricle. He deals with the same in
Fol. 12 Recto, without however employing the
ter7ns used in
Fol. Ii.

After the closing of the semilunar valves follows the dilation of \'the left ventricle \'■\'■which follows
immediately in two thirds of a harmonic tempd\\ and the left ventricle now fills itself with blood which
is sucked from the right ventricle through invisible pores in the septum of the heart. Just as the milk
is heated when butter is churned, so it is the function of the left ventricle to heat and subtilize the blood,
zvliich therefore passes more easily through the septum
(Fol. 13 Verso). In describing the motion of
the blood Leonardo refers to a passage in part 4 of the treatise "On the circumvoluble motion\'\', quoting
the same
(Fol. 12 Recto), He seems to have made experiments concerning the movement of the blood m
a glass pipe with valves
(Fol. 11 Verso); and he furthermore observes coagula in the right ventricle, but
declares them to be "of the nature and shape of the minute muscles tvhich form the worm m the braiyi\'
(Fol. 13 Recto).

He suggests that the relation of nervus recurrens to the heart should be examined, whether the said
nerve gives motion to the heart, or whether the latter moves by itself. If the nerve, which originates from
the brain, gives motion to the heart, it is clear that the site of the soul is in the ventricles of the brain.
"And if such motion of the heart springs of itself, then you will say that the seat of the soul is in the
hearf. In either case, however, the spiritus vitales have their origin in the left ventricle of the heart. It is
proved, he says, that it must needs be that the heart moves by itself, but only by its dilation and contraction
{[\'operiing and closing") and that this motion takes place along the longitudinal axis of the heart. Other-
zuise the motion of the heart is put in connection with the movernents of the lung
(Fol. 7 Recto).

Referring to a drawing of deeply seated and surface vessels in the groin, he mentions how bran-
ches of the deeply seated veins leave their trunk vessels in "the soft parts of the arms and of the thighs\'\'
to become surface vessels. Remember to note, he adds, where cutaneous nerves and veins are to
be found, not arteries. He draws and mentions vena dorsalis penis as an unpaired vein
(Fol. 8 Recto).

Leonardo declares that the muscles act in a longitudinal direction and that the longitudinal muscles at
the front of the body produce oblique movements of the body by one-sided contraction. Also that the long
extensor of the back straightens the body. When these muscles move equally to the left and right, there
follows a straight movement of the body (i. e. in the sagittal plane). The muscles of the back are stronger
than those in front, for since one can lean much farther forward than backward, more strength is required
to re-straighten the body when it is bent forwards than when it is bent backwards
(Fol. 6 Recto). Pro-
nation and supination can take place in the elbow-joint "without alteration of the bone named adjutorium"
(Pol. 14 Recto).

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The cui\'vature and fiattening of the diaphragm are caused by the muscles of the diaphragm itself,
which \'"\'"advance towards the middle of this tense diaphragm\\ The respiratory functions of the diaphragm
are supported by muscles extending from the spine to the outer side of the ribs, and dilate the latter, and
the ribs are at the service of breathing by the
man7ter of their connection with the spine (Fol. I Recto).
The diaphragm and its coverings (peritoneum and pleura), the ribs and their pleura (Fol. 2 Verso and 3 Recto),
the relation of the diaphragm to the lungs, the stomach, the intestines and to the passage of oesophagus
(Fol. 3, 4, 5, Recto) and the circumstances that the longitudinal muscles of the abdominal wall do not take
pari in the action of emptying the intestines, whereas the transverse muscles of the peritoneum do — are
all dealt with
(Fol. 3 Recto).

The oblique musculi intercostales ifiterni a7id the muscidi intercostales externi, which cross them are
described, and the former are emphasized as exhalers, the latter as i?ihalers
(Fol. 9 Recto). The muscles
of the neck are mentioned as muscles of inhalation, a7id furthermore we are told hozv animals sometimes
use the same to lighten the work of a strained diaphragm, also that the raising of the shoulders is not
always accompanied by an inhalation
(Fol. 3 Recto). The thorax is called the ^\'"receptacle of the spiritual
members\'\'\', the abdomen \'"\'the receptacle of the material members\'\'
(Fol. 3 Recto), and it is clear that breath-
ing may go on unimpaired while the intestines are emptied
(Fol. 4 Recto). The lung, its position, the
shape of its lobes, and its relation to the walls of the thorax are mentioned, and also where the lung gets
more cooled and where more heated, and how the lung contracts and dilates in all directions although mainly
downwards
(Fol. 3 Recto).

Leonardo speaks of the something that opens all \'"\'"shuttings" in passi?tg through them, e. g. the anus,
the spermatic ventricle, the bladder, the membrum, the vulva and the uterus. \'■\'Anus, vidva, lips and the
anterooms of the hearf ivhich were formerly shut, open themselves in death. But the ^\'mouth of the uterus
shuts itself in deatK\'
(Fol. 11 Recto).

The muscle called worm which is found in 07ie of the ventricles of the brain, moves ""to ope ft and
shut the passage of the impressiva or the sensus communis to the memoria"
(Fol. 11 Recto).

In Fol. 9 Verso and 10 Recto the tongue is dealt with in detail, and Leoîiardo states that it has
28, respectively muscles. The problem is how \'■\'"these divide or compart in the service of the tongue\'\'
and "whence such inuscles have their origin i. e. at the cervical vertebrae, in the contact of the oesophagus,
and some on the maxilla, on the inside, and some on the "trachea" on the outside and laterally". Further
things to be investigated were: how the nerves reach the tongue froi7t the brain, how the veins feed the
tongue, and hozv the arteries give it the spiritus. The tongue takes part in pronunciatio?i and in the arti-
culation of syllables, moves the masticated food, and cleanses mouth and teeth of such food. "And its pî\'in-
cipal movements are y, i. e. extensio?i, and retraction, and attraction, thickening, shortening, dilation and
straighteningr He compares the mobility of the tongue with that of the membrum. \'"\'Make the movement
of the tongue of a wood-peckerT

In Fol. 10 Recto and Verso Leonardo deals with various phonetic problems, also experimentally. He
considers the formation of sounds, emphasizes the fact that the palate divides the current of air so that the
latter passes partly through
motLth a?id partly throiLgh nose, and describes the positio7i of the lips at the
formation of the vowels and also the part taken therein by the movable palate. The five vowels
a^ e, i,
o, u,
are arranged in a table, in connection with various consonants.

By the aid of experiments it 7nay be ascertained that the "trachea" ""\'does not create any sound of
vocal letters, but its office only extends to the creation of the aforesaid voice". Leonardo demands a
description and drawing to show "in what manner the office of the varying, modulatiyig, and articulating of
the voice in singiîzg is a simple office of the rings of the "trachea", moved by the reversive nerves; and
in this case the tongue is used in no part". The sounds in an organ-pipe are not made deeper or higher
"through the mutation of the "fistola" (i. e. that place where the voice is generated) making it wider or
narrower", but only through the mutation of the zvidth or the length of the pipe, as we see in "extending or
retracting the tortuous t^\'îimpet". Also i?i pipes unaltered as to width and leitgth the sound varies "o?i
introducirig air into it with more ore less impetus". Such variations do not take place where sound
is produced by \'^\'greater and smaller percussion" e. g. bells; and in "-pieces of ordnance, similar in
width and different in length the shorter one makes a greater and deeper noise than the longer one". But

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rn^m^mmmmm

Leonardo will not expatiate on this theme, because he has treated it copiously in the book on the harmonious
instruments.

The cause of the variation in the voice of animals from \'■^high to deep and from deep to high, is the
imdenirig and narrowing of the ^\'■trachea", besides its dilation and attraction\'\', and mention is made of
experiments which he intends to make when anatomizing animals, by pressing air into the lung and out
again, \'■^narrowi^tg a?id dilating the "fistola \\ the generator of their voice".

hi dealing with the relation of the tonsils to the base of the tongue and to the upper maxilla,
Leo7iardo mentions the rough surface of the tongue of the species leonina and also the species bovina. As
an instance of this roughness he states that he has seen a lion — \'■Hn our city of Firenze, where there
are always twenty-five or thirty of them and there they bear young", — which with a few strokes of his
tongue took away the whole fleece of a lamb before devouring it
(FoL 9 Verso).

The feathers of a bird\'s wing, by the folding up of the same, are moved by muscles "-towards the
elbow of the wings", but by the extension of it the muscle moves towards the point of the wing
(Fol. i
Verso),
and the wing of a bird has two ^notions, one forward and one downward (Fol. 7 Recto). The
great extensor of the back of the ox is a composite muscle
(Fol. 2 Verso).

Leonardo deals with several physical and mathematical phenomena. The principles of his science
are not acsessible to every one: "Do not read me who is not a mathematician of my principles"
(Fol. 14 Verso).
1 he unknown quantity in a couple of equations of the first power, put as an interrogation, is found
by the help of the rule of three
(Fol. 17 Recto, and Fol. 18 Recto) and he describes how. to decide the
amount of friction in bearings
(Fol. 16 Verso). He draws and describes the reduction of a quadrant of a
circle to a straight line, using a wire, which he curves along the periphery and afterwards straightens out.
In straightening this wire he draws the curve described by its point, and by finding the centre thereof,
fixes the difference between this curve and the original quadrant of a circle. Furthermore, he makes several
computations of the sphere and uses only 6 letters to signify the 8 spherical triangles and the 24 angles^,
zvhich are marked on the surface of the sphere by the meridian and equatorial planes, when the equatorial
diameters of the planes cut each other at right angles. He states that when two surfaces, unlike in shape
but equal m size, are partly placed one over the other, the touching surfaces will be congruent
(Fol. 15
Verso).
The law of inertia is formulated in the following words: \'\'The thing which moves will be made
to stop with the greater difficulty, the greater its weight"
(Fol. 10 Verso).

Leonardo describes, draws, or mentions:

The adhesion of water and the physical state consequent thereof when it 7\'uns out of horizontal or
vertical pipes
(Fol. 11 Recto).

The surface of the water and the axis of scales in their relation to varying weights (Fol. i Verso).

How) bodies, according to their weight either float on the water more or less submerged, sink, or are
kept in the water zvithout sinking
(Fol. 2 Recto).

How heavy bodies that remain in suspensio7i between the surface and the bottom, acquire a velocity,
dependent upon the layer of the current in which the bodies are situated, whether the velocity of this layer
is greater or less thait than the velocity of the surface, — and also the several shapes which these heavy
bodies may have
(Fol. 2 Verso).

How a current that is led from its original bed, ivill make a new river-bed, and that the greatest
depth will be found where the current is swiftest
(Fol. 2 Recto).

The nature of currents, the formation of central currents in rivers, and the erosional power of the
water
(Fol. 2 Recto).

The relative weights on lifting a bucket with a block and pulley (Fol. i Verso).

Displacement ^Hsola"^ of water caused by "naval concavities" (Fol. i Verso).

The phe7iomenon of the rain-bow consequent on the sun shining on the falling raindrops, which appear
to the eye as continuous
(Fol. 12 Verso).

Hoiij a burning brand, when swung round, appears a continuous circle of fire (Fol. 12 Verso).

The colour of smoke on the hoiHzon; relation of the wind to bodies moved by the same
(Fol. 3 Recto).

How a flame, extending, acquires various colours in various places (Fol. lO Verso).

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How equally large bodies seen at various distances, seem smaller or larger according to the distance

(Fol. 10 Recto), and

The position of the blossom on the stalk (Fol. 15 Recto).

The eye has only one central line, and what comes to the eye in that line is seen clearly; but besides
this line "are infinite other lines, adherent to this central one, which have the less validity, the greater
their remoteness from the central 07ie isf Double images are dealt with in detail
(Fol. 12 Verso) and
reflections made on the problem whether the most important motor nerves of the eye are 4, or more
or fewer, "because in all the inflnite motions 4 nerves do all, because, as soon as you leave the jurisdiction
of one of these
4 nerves, you acquire favour and help from the 2nd nerve" (Fol. 11 Recto).

The painter cannot acquire any great skill without a thorough training, and only through the latter
he can create works that wilt be of credit and value to him. The greatest mistake a painter can make
is to repeat poses and expressions of face in his pictures. Subjects demand a thorough preliminary
study of colours, materials, folds, shades, garments, relations of the tatter to movements etc. of which he

must be a complete master (Fol. 15 Recto).

On a sketch-map of Milajt, Leonardo names the city gates as follows: Lodovicha, Romana, Tosa,
Oresa, Nova, Concha, Beatrice, Comasina, Vercellina, Fabbri, Sinese
(Fol. 10 Verso).

Leonardos conviction as to the adequacy and perfection of Nature, is often expressed also in these pages:
Human genitis falls short as compared to Natiire, for "it will never find inventions either more beautiful
or more easy or shorter than those of Nature, because in Her inventions nothing is lacking and nothing
superfluous. And She does not go on with counterpoises when She makes the members apt for motion zn
the bodies of the animals"
(Fol. lO Recto); and he adds "Every action of Nature is made along the shortest

possible way" (Fol. 16 Recto).

Speaking of the soul, and again of the relation between mother and fetus, Leonardo exlaims: "and
the rest of the definition of the soul I leave to the intellect of the monks, padri de popoli who by inspi-
ration knozv all secrets". But he adds "Let the crowned writings alone, because they are supreme truth"
(Fol. 10 Recto).

Quaderni d\'Anatomia V, a double volume of varied contents will presumably appear in the year

In conclusion we desire to express our zvarjnest thanks to all those who in various ways have assi-
sted us in our work:

Professor Dr. G. Lesca who has rendered valuable assistance towards the interpretation of various

obscure passages and also in other ways.

The Professors Dr. W. Wright, Dr. M. Holt and Dr. K. Sudhoff, who with exceeding kind-
ness, minute accuracy, and eminent learning have read through the proofs of the English, and German trans-
lation respectively.

The Hon. J. W. Fortescue who has shewn our work a vivid and active interest.
The members of the Board of «Fridtjof JNansens Fond til Videnskabens Fremme^ who
by ready generosity have rendered possible the publication of the
Quaderni IV, according to the original

plan, one year after Quaderni III.

Mr. Barry, who with trained eye and great care has assisted us in correcting the proofs of the

facsimiles,

and the Publisher, Mr. Jacob Dybwad, who has given to the work an appearance worthy of
the contents.

Christiania, September 2, IÇ14.

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Die 12 Blätter und g Fragmente, die, als Folio i—2i numeriert, Quaderni d\'Anatomia bilden,
haben ursprünglich nicht ztisammengehört; sie sind in diesem Bande gesammelt, da sich ihr Inhalt zum
Teil ergänzt; er steht zu den
Quaderni I und II in einem nahen Verhältnis.

Ebenso wie im j. Band können auch die Blätter im 4.. Band in Gruppen geordnet werden, tueseiitlich
nach der Art und dem Format des Papiers; diese Gruppierung deckt sich Z2im Teil auch mit dem Inhalt
des Textes.

Die erste Gruppe besteht aus Fol. i—3; die Blätter sind aus grobem, rauhem, stark gelblichem Papier.

Die zzveite Gruppe, Fol. 4—6, hat gleichartiges, dickes, festes Papier mit Draht- und Bindelinien,
die sich jedoch auf
Fol. 6 nicht nachtveisen lassen, da dieses aufgeklebt und deshalb 7ticht durchsichtig ist.

Die Blätter der dritten Gruppe, Fol. 7—sind aus ganz dünnem Papier, das ursprünglich tvohl
sicher einmal weiß gewesen ist; .es hat sehr scharfe Draht- und Bindelinien. Das Fragment
Fol. 8 ist
dieser Gruppe eingeordnet, da es früher auf
Fol. 9 recto, mit dem es inhaltlich nahe verwandt ist, auf-
geklebt gewesen ist; sein Papier ähnelt dem Papier der
Fol. 4—6, hat aber breitere Bindelinien.

Die vierte Gruppe besteht aus Folio 10, dem zusammenhängenden Doppelblatt il—12 und den zwei
(halben) Doppelblättern
13—14 und 1516\' Diese Blätter sind aus demselben, ziemlich dicken Papier
mit Bmdelinien und Drahtlinien, die man gerade noch zu unterscheiden vermag.

Die fünfte Gruppe besteht aus den Fragmenten Folio 17 und 18; ihr Papier ist sehr fein, dünn und
hat scharfe Draht- und Bindelinien.

Das Fragment Folio 19 besteht aus ähnlichem Papier mit schmaleren Draht- und Bindelinien.

Die Fragmente Folio 20 U7id 21 sind aus einem besonders groben, graueit Papier, das aber doch
nicht dick ist.

Fol. I: R e c t o — hat die Zahlen igo (mit Tinte) U7td 4. (mit Bleistift); hat verblichene braune Tinte.
Der rechte untere Quadrant zeigt Spuren eines Fraginents, das auf demselben aufgeklebt gewese?i ist
(140 X 110 mm.). Verso — hat den Text in brauner Tinte, ebe7iso die Zeichnu7tgen 2—5 und 1214,
währe7id
die Zeichnungen i, 6, 11, 16 ifiit bi^auner Ti?ite und Rötel ausgeführt sind; 8—10, iß, ly, 18,
22
bloß fnit Rötel, ig—21 mit Bleistift. Mißt X 201 mm.

Fol. 2: Recto — hat braune, etwas verblichene Tinte, im Text einige Flecke voit derselbe7i Farbe.
Die Textabschtitte [L] und [II.] hat Leonardo selbst durchstrichen.
Verso — trägt die Nummer igg (mit
Tinte), der Text ist mit einer stark ve7^bliche7ien Ti7ite von gelblich-brau7ier Farbe geschrieben, teilweise
von dem poi\'ösen Papier aufgesogen; Textabschnitt [VI.] mit Rötel. Die Zeichnungen 6—■\'j und g—ii
7nit derselben Tinte wie der Text; die Zeichnunge}t 2—ß und 8 mit derselbeyi Tinte (einzelne Schattierunge7i
mit dunklerer Ti7ite)
U7id Rötel, 8 mit einzelneri Bleistiftstrichen im (h-unde; Fig. i mit Rötel. Mißt
28y X 206 7nm.

Fol. 3: Recto — ist bemerkenswert, insofe7\'n als Leonardo hier zuerst den Text mit ei7ur gelblichen
stark verblicheiten Tinte niedergeschrieben und sich nachher die Mühe ge7nacht hat, Buchstaben für
Buchstaben mit einer dunkelen, tuscheähnliche)t Tinte nachzuziehen, doch so, daß die ursprüngliche Schilift

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hindurchschimmert und einige Male einzelne der ursprünglichen Buchstaben nicht gedeckt sind. Die Figuren
ß—7, 10 und II nur mit der ursprünglichen Tinte, Fig, i, 8 teilweise mit der andern Tinte aufgezeichnet,
Fig.
2 mit der ersten Tinte und Rötel, ebenso Fig. j mit einzelnen Bleistiftstrichen, Fig. p mit beiden Tinten
und Rötel.
Verso — trägt die Nummer 218hat den Rahmen eines Fragments (200 X 150 mm.) bewahrt,
das auf demselben aufgeklebt gewesen ist; sonst leer^). Mißt
280 X 210 mm.

Das Fragment Fol. 4: Recto — hat eine bleiche braune Tinte, kleiite Flecke, teilweise von Rötel,
Verso — trägt die Nummern //p (mit Tiiite) utul y (mit Bleistift); sojist leer. Mißt iji y. mm.

Das Fragment Fol. 5: Recto — hat verblichene braune Tinte. Verso — trägt die Nummern ijj
(mit Tinte) und 6 (mit Bleistift); sonst leer. Mißt jö
X mm.

Das Fragment Fol. 6: Recto — gehört zu der Reihe von I.^eonardo-Zeichnunge7t, die auf Kartoji auf-
geklebt sind, und trägt den Stempel der Royal Library; der Karton trägt die Nummer
12,; das Fragment
hat eine grau-braune Tinte, einzelne Striche in Fig. i fast schwarz. Verso — ist leer. Mißt
204 x 108 mm,

Fol. 7: Recto — Textabschnitt [L] mit dunklerer, brauner Tiitte, [II,]—[V] etwas heller, [VL] mit
Bleistift, fast verwischt. Fig.
2 ist mit Bleistift gezeichnet; in der Figur i schimmert der Bleistift deutlich
durch.
Verso — trägt die Nummern 185 (mit Tinte) und 23 (mit Bleistift); hat eine grau-braune Tinte;
Zeichnung und Text schimmern vom Recto durch. Mißt
277 X mm.

Das Fragmeitt Fol. 8 — ist seinerzeit auf 9 Recto aufgeklebt gewesen, Recto — trägt die
Nwmner
182 (mit Tinte); der Text ist mit dunkelbrauner Tinte geschrieben; Fig. 2 ist teilweise fast
schwarz mit Bleistiftstrichen, Fig. 4 mit Bleistift,
Verso — ist leer. Mißt 201 X 93 ntm.

Fol. 9: Recto —■ trägt die Nummer (mit Bleistift), hat braune Tinte, etwas heller im oberen Teil
der Figur, die auch viele Bleistiftstriche hat. Hat Merkmale vom Rande des
Fol. 8, das hier aufgeklebt
war, bewahrt; linke Ecke unten ist abgerissen, wodurch der Text beschädigt ist,
Verso — trägt die
Nummern
14.9 und . i ist mit brauner Thtte ausgeführt, im Textabschfiitt [VII.J und Fig. 7 fast
schwarz. Bleistiftlinien in den Figuren i—6, Der Rand von
Fol. 8 schimmert vom Recto durch. Mißt
284 X 215.

Fol. 10: Recto — trägt die Nummer 70 (mit Tinte); die Textabschnitte [VI,]—[VIIL] mit brauner
Tinte, das Übrige des Textes und der Figuren mit dunkelbrauner Tinte mit einem eigenartigen grünlichen
Schimmer. Diese Tinte ist auch für die folge-nden Blätter 11
16 charakteristisch, jedoch mit Abstufungen,
die auch in den Reproduktionen erscheinen; in Fig.
5 schimmert der Bleistift durch. Verso — trägt
die Nmnmern
184 (mit Tinte) und 38 (mit Bleistift). Mißt 322 X 22J mm.

Fol. Ii: Recto — trägt die Nummer 234 (mit Tinte); Textabschnitt [VIIJ zartere Schrift; der
eine Rand ist zerrissen.
Verso — hat etwas verblichene Tinte, Mißt 308 X 223 mm.

Fol. 12: Recto — die Textabschnitte [II]—[VII] und Fig. i—8 und 10—18 mit heller, verblichener
Tinte; Fig.
24 mit Bleistift ebenso wie die Schattierungen in Fig. 13. Verso — Textabschnitt [II] hat
Leonardo selbst durchstrichen. Mißt
308 X 2iy mm.

Fol. II —12 bilden ein großes Doppelblatt, das 440 X 308 mm, mißt.

Fol. 13: Recto — mit zahlreichen gelblichen und einzelnen kleinen roten Flecken, Verso — trägt
die Nummer
33 (mit Bleistift), hat verblichene Flecke, einzelne davon rot. An den Rändern rechts tmd
links sieht man Spuren von Fijtgerabdrücken. Mißt
222 X 159 nim.

Fol. 14: Recto — trägt die Nummer 163 (mit Tinte); hat gelbliche Flecke und, am oberen Rande,
rote,
Verso —hat zahlreiche Flecke, unter denen ein paar rote. Mißt 222 X 152 mm.

Fol. 13—14, die ein Doppelblatt von ungefähr der halben Größe des vorhergehenden aiismachen,
messen
311 X 222 mm,

Fol. 15: Recto — Leonardo hat selbst die meisten Textabschnitte durchstrichen; gelbliche Flecke und
ein roter Fleck.
Verso — in Fig, 5 Bleistiftstriche; ziemlich viel gelbliche und fast schwarze Flecke.
Mißt
218 X 157 ntm,

Fol. 16: Recto — trägt die Nummer 34 (mit Bleistift); gelbliche Flecke. Im Original sieht 7nan
im Papier den Einriß zweier sich schneidenden Tangenten zum Kreise Fig.
4. Verso — trägt die Num-

Die folgenden Seiten sind nicht zum Abdruck gebracht, da sie iveder Text noch Zeichnungen enthalten: 3 V. 4 V, j V. 6 V.
V. i-j V.
j8 V. jg V. 20 V. 21 V.

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mer 214. (mit Tinte); im Text ei7tige kleine rote, ajidere gelbliche und rötliche Flecke, Textabschititt [I.] hat
Leonardo selbst durchstrichen. Mißt 218
X 157

Fol. 15 —16 bilden ein Doppelblatt wie das vorhergehende; mißt X 218 mm.

Das Fragment Fol. 17: Recto — trägt die Nummer7t . 12 . (7nit Ti7tte) unter der Figur, U7id g (77iit
Bleistift); hat fast schwarze Tinte; Textabsch7titt [L] mit Rotel; das Blatt trägt Merk7nale vo77t Ra7tde
von zwei Fragmenten, die hier aufgeklebt gewesen sind.
Verso — trägt die Num7ne7\'n 27 (7nit Tinte)
und ß8 (mit Bleistift); sonst lee7^. Mißt 265
X -yo 77t7fi.

Das Fragi7te7tt Fol. 18: Recto — hat Tinte wie Fol. ly. Verso — trägt die Nu7n7nern 14.0 (77tit
Ti7ite) und i (mit Bleistift); so7tst leer. Mißt fj
X 7n7fi.

Das Frag77ie7tt Fol. 19: Recto —hat hellgelbe Tinte 7nit einem grünliche7t Schi7nmer. Verso — hat
die Nu7n7ner 10 (mit Bleistift); sonst leer. Mißt 66 X JJ m7n.

Das Fragme7it Fol. 20: Recto — hat fast schwarze Tinte. Verso — trägt die Nu77imern IJS (^nit
Tinte) und p (77iit Bleistift); sonst leer. Mißt an der längste7t Stelle p8 mm. und an der b7\'€iteste7t
41 mm.

Das Frag77te7it Fol. 21: Recto — hat Ti7tte wie das vorhergehe7tde. Verso — trägt die Nu7mne7\'7t
176 (mit Tinte) und 10 (mit Bleistift); sonst leer. Mißt 60 Y. 39 tnm.

Die Fol. 19—21 siitd klei7te Fragifiente vo7i unregehnäßiger Form.

Quaderni IV zeigt ebe7iso wie die f7dihere7t Bä7ide Leonardos Vorliebe, sich init der Erörterung
hete7\'-oge7ier Fragen abzugebe7i. Außer 77iit vieleit afiato77tischen und physiologischen Gegenstä7iden beschäftigt
er sich auch mit ei7ter Reihe a7tderer Proble7ne wese7ttlich 7nathematischphysikalischer Art.

Das Kapitel, das auch auf diese7t Blättern auge7ischei7ilich Leo7ta7\'do das meiste Kopfzerbreche7i
ve7\'ursacht imd auf das er i7nmer wieder viel Zeit, seine Dissektionskimst, seinen Scharfsi7m und sei7t
mathematisch-physikalisches Wissen verwe7idet hat, ist das Herz
U7id der Blutlauf. Er zeichnet Schnitte
des Herze7ts, die die gege7iseitige Lage der Ve7itrikel und der große7i Gefäße a7tgeben; er zeich7tet die
Papillar7nuskel7t 7nit deri Cordae te7tdi7ieae
(Fol. 14 recto), besp7dcht U7id bildet die Muskelbalke7i\'^) ab, die
sich i7i den Herzve7ttrikeln finden kd7t7ien
(Fol. 13 recto), und tve7t7i die Höhlen des Herzens aufgeblase7t
werde7t, ^vi7\'d 7na7i dere^^ Relief zti sehe7i beko7n7ne7i
(Fol. 13 recto und verso). Er beschreibt, 7uie die
Oberfläche des Herze7ts durch die eignen Gefäße des Herzens deutlich eingeteilt tvird, rmd er will durch
Abfleische7iy\'> besti7m7ite Herzgefäße aufsuche7i
(Fol. 13 verso); diese eignen Gefäße des Herzens
ve7\'bi7tden sich oft miteinander a7i der Herzspitze
(Fol. 14 verso), und er fordert, 7na7i solle das Verhältnis
der Herz
Scheidewand bei77t Zusa7mnenziehe7t des Herze7is und bei seiner Austueitu7tg tmtersuchen (Fol. 3 recto).
Uber die Aorta äuße7^t sich I^eo7iardo folge7tder7naße7i: «Und ifi der Mitte der Basis des Herzens ist der
Urspnmg oder die Basis der Aorta, fu7tdie7d auf der Mitte der Basis des Herzens, die Herrschaft über
den Situs solcher Basis des Herze7is i7inehabend, wie diese die Herrschaft über das Leben des Tieres
in7iehat-i>
(Fol. 14 verso). Er beschreibt, wie die ht7ie7tseite der Gefäße mit eine7n zarten Pa7mikel bekleidet
ist, der auf die ei7ie Seite der Herzklappe7i übergeht und diese Seite bildet, und daß die andre Seite der
Klappe V071 eine7n ähnlichefi Pa7i7tikel gebildet wird, wodurch die Klappe sich verdoppelt; dieser Pannikel
fi7idet sich auch in den Ve7itrikeln des Herzens, tind ei7i ähnlicher i7n Herzbeutel
(Fol. 14 verso). Er
erwälmt, daß die Kontraktio?i des Herze7ts 77tit sei7te7n Spitzenstoß, 7nit de77t Pulsschlag ti7td de^it Ei7itrete7t
des Blutes i7z die Vorka77t77ier7i zusafnfnenfällt
(Fol. 11 recto und 3 recto). Bei BetrachtU7tge7t, die er über
die Arbeit des Herzens afistellt, zm\'-d e/\'zvähnt, daß er ei7ie7i beobachtet hätte, desse7t Herz atfi der Flucht
vor de77i Feinde barst; mid blutiger Schweiß trat atis allen Poren der Haut
(Fol. 13 recto).

Leo7tardo ist der A7tsicht, daß die Klappe7t des Herze7is zusa77t7ne7i 77nt de7i Gefäße7t a7i der G7\'e7ize
der Substanz i7t der Herzbasis gebaut seie7i, damit das Blut, %ve7i7i es gegen die geschlosse7ie}i Klappen
stößt, diese 7ticht zerstöre, so7ide7m sei7ten Impetus auf die Gefäßwände etitlaste, inde7n diese dilatiert werden
(Fol. 14 verso). Bei Behandlimg des Schließe7ts der Se7niluna7\'klappe7i durch das Blut über ihnen fi7idet

V M. Holl, der als Erster darauf aufmerksam gemacht, daß Leonardo diese Muskelbalken entdeckt hat, gibt ihnen den
Namen die Leonardo da V in eis chen Mu skelb alken. Archiv für Anatomie und Physiologie, Anatom. Abt. igio, S.321. —
\'^Makroskopische Darstellung des atrioventrikulären Verbindungsbündels am vtenschlichen tind tierischen Herzen.-i Denkschriften der
■Ä\'. K. Akademie der Wissenschaften. Wien igit. Bd. LXXXVII. Seite
9.

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er von seiner matheniatisck-physiJ^alischen Betrachtungsweise aus, daß die Anordjiung von j Aortaitlappen
anstatt 4 günstiger ist
(Fol. 12 recto), mnd also erJilärt es sich, warum die Natur solche Klappen in einer
Dreizahl und nicht Vierzahl oder in einer anderen Zahl machten
(Fol. 12 verso).

Auf Folio 11 recto und verso sowie auf 12 recto erörtert Leonardo eingehend so7Vohl in Worten wie
Zeichiiungen die Bewegmig des Blutes von dem linken Ventrikel in der Öffnung der Aorta aus und über
derselben. Die Semilunarklappen öffnen sich «.durch die entfallende Bewegung (0: des Blutes) und
schließen sich durch die Rückstoßbewegung-», und indem er Betrachtungen anstellt über die Frage, ob die
arterielle7t Ostien des Herzens sich nur mittels des ze^ttralen Teils der Semilunarklappen öffnen, und ob die
Öffnungen des Herzens sich intra vitam geschlossen haben tuürden, wenn sie nicht mit Klappen versehen
gewesen wären, kommt er zu dem Ergebnis, daß das Schließen des Herzens mittels der Klappen sehr viel
besser und rascher vor sich gehe, als wenn es mittels der Herzsubstanz selbst hergestellt wäre.

Wenn sich der linke Ventrikel kontrahiert, wird das Blut in die Aorta hhiausgesandt, die an ihrer
Basis j «Semiventrikeh hat, und die Schnelligkeit des Blutes hier toird umgekehrt proportional mit dem
Kaliber des Gefäßes sein, wie es im j. Teil der Abhandlmig « Über die Wasser» bewiesen ist. Indem die
Blutwelle durch die Aortaöffnung hindurchläuft, erreicht der mittlere Teil der Blutwelle, der gerade aufwärts
steigt, eine größere Höhe als die Seitenteile der Blutwelle, da ja deren Impetus sich infolge der Adhäsion
auf Bewegunge7t nach den Seiten verteilt.

Leonardo stellt verschiedene Geschwindigkeit im Blutstrom i7n Ostiu77t arteriosum fest und schildert
die Wirbelbewegungen, die im Blute innerhalb der Se7nilunarklappen entstehen: Wenn das Blut gegen die
Aortawand anstößt, teilt sich der Blutstrom a7t der obereii Grenze des He7nizyklus in einen abwärts-
gehenden
U7id in ei7ien aufwärtsgehenden Teil. Der abwärtsgehende Teil, der ei7te spiralförtnige Kurve
beschreibt, folgt der Konkavität dieses He7nizykhis und perkuttiert die Basis des Hemizyklus, folgt der
Oberseite der Semilunarklappe mnd schlägt die Klappen in zusammengesetzter Bewegung und dehnt sie
und schließt sie gege7t die gegenübergestellte»; dies drückt Leonardo auch folgendermaße7t aus: «Die
Ko7ikavität des Hemizyklus wirft den Stoß des Blutes 7mt großem
U7td schnellem Impetus zuidick gegen
das Zent7\'-um des Dreiecks ab c, wo es sich an die Ecke der Klappe leh7tt.» Darauf wendet sich der
abwärtsgehe7tde Teil in einer rückwärtsgehe7tden Bewegung aufwärts und endigt in einer in sich selbst
zurückkehrenden Wirbelbetvegung. Der von der Oberkante des He7nizyklus aufwärtsgehende Teil des
Blutstroms bildet ebenfalls eine, aber geringere, Wirbelbewegu7ig, die in entgegengesetzter Richtung geht;
dieser Wirbel «erzeugt-» wieder andere Wirbel, die alhnählich ab7iehmen «bis der Lnpetus sich
selbst verzehrt-».

Aus dem Text und aus den Zeichnungen auf Fol. 11 recto UTid verso geht hervor, daß Leonardo die
drei Ausbuchtungen an der Wand der Aorta beobachtet und genau studiert hat; es sind dies die Ausbuchtungen,
die er Hemizykten nennt (später wurden sie bekanntlich Sinus Aortae s. Valsalvae genannt). Mit den
drei «Seiniventrikeln-» scheint er die Taschen der Semilunarklappen zu bezeichnen. Er spricht auch von
«den Hemizyklen der Ventrikeh
(Fol. 11 verso [II.]); hieraus scheint hervorzugehen, daß dieser von ihm
hier angeführte Ventrikel aus de7n Hemizyklus und dem Semiventrikel bestehen inuß. Er behandelt
dasselbe auf ¥o\\.
12 recto, ohne hier die auf Fol. 11 benutzten Bezeich7tungen zu gebrauche7t.

Auf das Schließen der Setnilunarklappe7t folgt das Ausweiten des linke7i Ventrikels, «das sofo7\'t in
zwei Drittel eines harmonischen Tempos folgt-», und der linke Ventrikel füllt sich nun mit Blut, das vom.
rechte7t Ve7ttrikel aus durch U7tmerkliche Poren in der Mittehvand des Herze7ts gesogen wird. Ebenso wie
die Milch erwärmt wird, wenn man Butter kernt, ist es auch die Funktio7t der Herzventrikel, das Blut
zu erwärmen und zu verfei7tern, so daß es leichter durch die Mittelwand durchgehen kann
(Fol. 13 verso).
Bei der Beschreibung der Bewegunge7t des Blutes wird auf eine Stelle aus dem Teil der Abhandlu7ig
«Uber die Wirbelbewegung» hingewiesen und dieselbe auch angeführt
(Fol. I2 recto). Leo7tardo scheint
Versuche angestellt zu haben über die Bewegung des Blutes in ei7tem Glas mit Klappe7t
(Fol. il verso);
fer7ter hat er Koageln im rechten Herzventrikel beobachtet, äußert aber, daß sie si7id «von Natur und
Gestalt der feinen Muskeln, die den Wurm i7n Gehirn bilden-»
(Fol. 13 recto).

Er fordert dazu auf, das Verhältnis des Nervus recurrens zum Herzen zu untersuchen, ob dieser Nerv
dein Herzen Bewegung verleiht, oder ob es sich aus sich selbst bewegt. Falls der Nerv, der seinen
Urspnmg im Gehir7i hat, dem Herze7t Bewegung verleiht, so ist es klar, daß die Seele ihren Sitz i7i de7t

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Ventrikeln des Gehirns hat. «Und falls solche Bewegung des Herzens aus sich seihst entsteht-», dann
wird man sagen, daß der Sitz der Seele im Herzen ist. In bt\'den Fällen haben indesseii die Spiritus
vitales ihren Ursprung im linken Herzventrikel. Es ist betuiesen, sagt er, daß es notweitdigerweise so
sein muß, daß sich das Herz aus sich selbst bewegt, und zwar nur durch seine Dilatation («sich Öffnen-»)
und dtirch seine Kontraktion («sich Schließen-»), und daß diese Bewegung in der Längsachse des Herzens
vor sich geht. Im übrigen werden die Bewegungen des Herzejts init Bewegungen der Lunge in Verbhidung
gesetzt
(Fol. 7 recto).

Indem er auf eilte Zeichnung von den profunden U7id superfiziellen Gefäßen in der Leistengegend
hinweist, erörtert er, wie Zweige atis den tief erliegenden Venen ihre Hauptstämme verlassen an «den
Weichen der Arme und der Oberschenkel», um zu superfiziellen Gefäßen zu tverden. Er fordert dazu auf,
daß man sich merken solle, tuo sich kutane Venen und Nerven finden, nicht Arterien; er zeichnet und
erwähnt Vena dorsalis penis als eine ungepaarte Vene
(Fol. 8 recto).

Leoiiardo äußert, daß die Muskeln in ihrer Längsrichtmig wirken, und daß die longitudinalen Muskeln
vorn am Körper schräge Bewegungen des Rumpfes bei einseitiger Kontraktion hervorrufen, und daß der
lange Rückenstrecker den Körper aufrichtet. Wenn sich diese Muskeln gleichmäßig links und rechts
bewegen, dann erfolgt eine gerade (d. h. im Sagittalplan gemachte) Bewegung des Körpers. Die Muskeln
des Rückens sind kräftiger als die der Vorderseite: Da man sich nämlich weiter nach vorn als nach hinten
beugen kann, gehört mehr Kraft dazu, den Körper wieder aufzurichten, wenn er vorwärts gebeugt, als
tvenn er rückwärts gebeugt ist
(Fol. 6 recto). Pronation und Supination kann im Ellbogengelenk «ohne
Veränderimg des Adjutorium genannten Knochens-» vor sich gehen
(Fol. 14 recto).

Die Krümmung und Applanierung des Diaphragmas sind von den eignen Muskeln des Diaphragmas
hervorgerufen, «die gegen die Mitte dieses gespannten Diaphragmas sich begeben». Die respiratorische
Funktion des Diaphragmas werden von Muskeln unterstützt, die von der Wirbelsäule aus nach der Außen-
seite der Rippen gehen und diese ausweiten; und die Rippen stehen im Dienste des Atmens durch die Art,
in der sie mit der Wirbelsäule verbunden sind
(Fol. i recto). Das Diaphragma und seine Bekleidungen
(Peritoneum und Pleura), die Rippen und deren Pleura
(Fol. 2 verso und 3 recto), das Verhältnis des
Diaphragmas zu den Lufigen, dem Magen, den Gedärmen und zum Durchgang der Speiseröhre
(Fol 3,
4, 5 recto),
und daß die longitudinalen Muskeln der Bauchwand nicht bei der Entleerung des Darms mit-
tmrken, dagegen die transversalen Muskeln des Bauchfelles —■ alles dies wird behandelt
(Fol. 3 recto).

Die schräg verlaufenden Musculi intercostales interni und die mit diesen sich kreuzenden Musculi
mtercostales externi werden beschrieben, und die erstgenannten werden als Exspiratoren, die letzteren als
Inspiratoren hervorgehoben
(Fol. 9 recto). Halsmuskeln werden als Inspirationsmuskeln erwähnt und ferner,
tvie bisweilen die Tiere sie in dieser Weise benutzen, um dem angestrengten Diaphragma seine Arbeit zu
erleichtern, ebenso, daß das Heben der Schultern nicht immer von Inspiration begleitet ist
(Fol. 3 recto).
Der Brustkasten wird «Rezeptakulum der spirituellen Teile-» genannt, der Bauch «Rezeptakulum der
materiellen Teile»
(Fol. 3 recto), und es ist klar, daß das Atmen ungehindert zu der Zeit vor sich gehen
kann, wann \'die Gedärme entleert werden
(Fol. 4 recto). Die Lunge, ihre Lage, die Form ihrer Lappen
und ihr Verhältnis zur Brustwand wird erwähnt, ebenso, wo die Lunge mehr abgekühlt oder wo sie mehr
erwärmt wird, und wie die Lunge zu- und abnimmt in allen Richtungen, jedoch am meisten nach unten zu
(Fol. 3 recto).

Leonardo spricht von dem Etwas, das alle Schlußvorrichtungen öffnet, indem es durch sie hindurch-
geht, wie den Anus, den Samensack, die Blase, das Membrum, die Vulva und die Gebärmutter. Anus,
Vulva, Lippen und die Vorhöfe des Herzens, die vorher geschlossen waren, öffnen sich beim Tode, aber
der Mund der Gebärmutter schließt sich beim Tode
(Fol. Ii recto).

Der Muskel, Wurm genannt, der sich in einem der Ventrikel des Gehirns findet, bewegt sich, um
den Durchgang von der Impressiva oder dem Sensus communis nach der Memoria zu öffnen oder zu
schließen
(Fol. Ii recto).

Auf Folio 9 verso und 10 recto wird ausführlich die Zunge behandelt, von der angegeben wird, daß
sie 28 bzw. 24. Muskeln habe; es gelte, ausfindig zu machen, wie diese «sich teilen und verteilen beim
Bedienen der Zunge», und wo sie ihren Ursprung haben «an den Halswirbeln an der Berührungsstelle
des Ösophagus, einige innen am Kiefer und einige außen und, seitlich an der «trachea» ; weiter sei zu

«üi

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untersuchen, wie die Nerven vom Gehirn aus zur Zunge gelatigen, tvie die Venen die Zunge ernähren und
die Arterien ihr Spiritus geben. Die Zunge nimmt am Arissprechen und an der Artikulation der Silbe
teil, setzt die gekaute Nahrung in Betvegung und reinigt den Mund und die Zähne von dieser Nahnmg.
«Und ihre Hauptfunktionen sind 7, d. i. Ausstrecken und Zusammenziehest und Zurückziehen, Verdicken,
Verkürzen, Sich-Erweitern und Verschmälern*. Er vergleicht die Betveglichkeit der Zunge mit der des
Membrum. n Mache die Betvegung der Zunge des Spechtes-».

Auf Fol. 10 recto und verso behandelt Leonardo verschiedene phonetische Probleme, auch experimentell.
Er beschäftigt sich mit der Lautbildung, hebt hervor, daß der Gaumen den Luftstrom teilt, so daß er
teils durch die Nase, teils durch den Mtmd geht, tmd beschreibt die Stellung der Lippen bei sotvie die
Teilnahme des tveichen Gaumens an der Bildung der Vokale. Und die 5 Vokale a e i 0 u, ausgesprochen
VI Verbindung mit den verschiedenen Konsonanten, tverden in tabellarischer Eonn aufgeführt.

Durch Versuche läßt sich mit Sicherheit nachweisen, daß «trachea» i. keinen Ton vokaler Laute bildet,
sondern ihre Funktion mir zur Bildung der ertvähnten Stimme hinreicht-». Leonardo verlangt, man solle
beschreiben und abbilden, idn welcher Weise die Ftmktion des Variierens und Modulierens und Artikidierens
der Stimme beim Singen eine einfache Funktioii der Ringe der <f.trachea-», beivegt durch die reversiven
Nerven, ist; imd in diesem Falle tvirkt die Zunge in keinem Teile mit.-» Die Töne in der Orgelpfeife
t-verden sticht tiefer oder höher idurch die Veränderungen der <.<.fistola» (d. i. die Stelle, tuo die Stimme
gebildet wird), indem mast sie weiter oder enger macht», sonderst sitir durch eine Veränderung der Weite
oder Länge der Orgelpfeife, tvie man das sehen kastn <ibeim Vorschiebest oder Zurückziehest der getvundesten
Trompete». Und in der in Weite und Breite tmveränderlichest Pfeife tvis^d die Stissime vasdiert
\'-idurch Zuführen vost Luft zu derselben snit größeresn oder kleisteresit Isnpetus». Usid eiste solche Variatiosi
findet nicht bei den Dingest statt, i-die mit größeresn oder kleineresn Asischlag astgeschlagen tues\'dest», tvie
z. B. bei Glocken; <~<.und bei den Geschützest, gleich ast Weite und verschiedest an Lästge» snacht das
kürzere Ding größerest und lieferest Lärsst als das längere. Aber Leonardo tvill sich nicht tveiter über
all dies ausbreitest, da er es sehr ausführlich i?i desn Buche über die harmostischen Iststrusstesite behandelt hat.

Die Ursache zu desst Variieren der Tierstisttsne von ihoch zu tief ustd vost tief zu hoch ist die Dehnung
ustd Zusasnsnenziehung der \'^trachea» siebst ihrer Dilatatiosi und Atts^aktion». Ist dieser Verbisidtmg tves\'desi
Versuche ertvähnt, die angestellt tverden sollen beisn Asiatosnierest der Tiere durch Pressen von Luft ist die
Lustge histein und darauf aus derselben heraus, \'iisidem tvir die «.fistola», die Erzeugesdn der est Stissisne,
verestges\'n und dilatieren».

Bei Behandlung des Verhältnisses der Tonsillen zur Basis der Zunge usid zusn Oberkiefer wird es\'tvähsit,
daß die Oberseite der Zunge sehr rauh ist bei Speeles leonina und ebenfalls auch bei Speeles bovina. Als
Beispiel für die Rauhheit der Zunge es\'zvähstt Leonardo, daß er eistest Lötven beobachtet habe <i.in unses^er
Stadt Firenze, wo der est imsner fünf ustd zwanzig oder dreißig sind, ustd wo sie Jusige werfest», der ssiit
wenigen Leckzügen das ganze Fell eines Lasnssies zvegnahsn ustd dies Lamsn, des^as^t entblößt, auffraß
(Fol. 9 verso).

Die Federn des Vogelflügels iverdest bei seisiem Zusasnsnesifalten snittels Muskelst gegen <.(.den Ellbogen
der Flügeh betvegt, aber beim Ausspreizest des Flügels betvegt sich der Muskel gegen die Spitze
(Fol. I verso)^ und der Vogelflügel hat 2 Bewegung est: Eine nach vos^tvärts und eine stach abtvärls
(Fol. 7 recto). Der große Rückenstrecker des Ochsen ist ein zusasnssiengesetzter Mtiskel (Fol. 2 verso).

Leonardo erösdert verschiedene snathesnatische ustd physikalische Verhältsiisse. Seine Forschungsgrusid-
sätze sind sticht jedersnanns Eigentusn: \'!.Es soll mich sticht lesen, wer nicht Mathesstatiker stach ssteisten
Grundgedankest ist»
(Fol. 14 verso). Die unbekannte Gs^öße in ein paar Gleichungen ersten Grades, in
Frageforsn aufgestellt, fistdet man sitit Hilfe der Regeldetri
(Fol. 17 recto und Fol. 18 recto), und er
beschreibt, ivie snan die Größe der Friktiosi ist Zapfenlagern berechnen kanst
(Fol 16 verso). Er zeichnet
und beschreibt das Reduzies^e\'n eines Kreisbogens zur Geraden und bediestt sich eines Eisestdrahtes, den er
längs der Peripherie krümsnt und dann wieder ausrichtet; während des Aussdchteits zeichnet er die Kus^ve
auf, die die Spitze dieses Eisendrahtes beschreibt, und bestimmt dusxh das Auffinden ihres Zents^usns den
Unterschied zwischen dieser Kurve und desst eben gestastsiten Kreisbogest. Ferner macht er verschiedene
Berechnungen bei der Kugel und benutzt smr 6 Buchstaben zur nähes^en Bezeichnustg der 8 sphärischen
Dreiecke und der 24 Winkel, die durch den Aequatorial- und Meridiastplan an der Ktigelobesfläche sstar-

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kiert tüerden, wenn die Aequatorialdurchmesser der Pläne einah ier senkrecJtt schneiden. Er sagt, daß,
wenn zwei an Gestalt ungleiche, aber an Flächeninhalt gleiche Flächen teilweise aufeinander gelegt werden,
die Berührungsflächen dann kongruent werden
(Fol. 15 verso). Das Gesetz der Trägheit wird in folgenden
Worten forrmdiert: «Das Ding, das sich bewegt, wird itm so schwieriger zum Stillstand gebracht werden,
je größeren Gewichtes es isty>
(Fol. 10 verso).

Leonardo beschreibt, zeichnet oder erörtert:

die Adhäsion des Wassers und daraus folgende physikalische Verhältnisse, wenn es aus horizontalen
und vertikalen Röhren herausströmt
(Fol. 11 recto),

die Oberfläche des Wassers und die Achse der Wage in ihrein Verhältnis zu verschiedenen Gewichten
(Fol. I verso),

tvie Körper je 7iach ihrer Schwere entweder auf dem Wasser schwimmen, mit einem größeren oder
geringeren Teile über demselben, oder untersinken oder sich im Wasser schwebend erhalten
(Fol. 2 recto),
wie schwere Gegenstäjide, die zwischen der Oberfläche und dein Boden schwimmen, eine Geschwindigkeit
erhalten, die abhängig ist von der Stromschicht, i7i der sich die Gegenstände befinden, gleichgültig ob die
Geschwindigkeit dieser Stromschicht größer oder geringer ist, als die des Oberflächenstroms, und die
verschiedenen Formen, die diese schwe7\'en Gegenstände haben können
(Fol. 2 verso),

wie ein Strom, den man aus seinem ursprünglichen Bett ableitet, selbst sein neues Flußbett bilden
wird, tmd daß sich die größte Tiefe da findet, wo der Strom am reißendsten ist
(Fol. 2 recto),

das Wesen der Strömungen, die Bildung der zentralen Strö^nungen im Fluße und das aushöhlende
Vermögen des Wassers
(Fol. 2 recto),

das Gewichtsverhältnis beim Flascheitsug zum Hebest des Eimers (Fol. i recto),

ob Schiffs-Ko?ikaintäten (\'-(Qonchavita navalh>), die vom Wasser bedeckt werden, Wasserverdrängung
(«isola-*) lassen, und welche die größte läßt
(Fol. l verso),

das Phänomen des Regenbogens infolge Beleuchtimg der fallenden Regentropfen durch die Soime,
indem sie sich dem Auge kontinuierlich zeigen
(Fol. 12 verso),

wie ein brenneiides Stück Holz, das herumgeschivungen wird, einen zusamnieithängenden leuchtenden
Kreis bildet
(Fol. I2 verso),

die Farbe des Rauches am Horizont, das Verhältnis zwischen dem Wind wid den von ihm bewegten
Dingen
(Fol. 3 recto),

wie die Flamme, die sich ausbreitet, in ihreit verschiedenen Teilest verschiedene Farbe annehnen
wird
(Fol. 10 verso),

zvie gleichgroße Dhtge, in verschiedenem Abstand gesehen, größer oder kleiner erscheinen im
Verhältnis zum Abstand
(Fol. 10 recto) und

den Platz der Blumen am Stengel (Fol. 15 recto).

Das Auge hat nur eine einzige Zejitrallinie, und was längs dieser Linie zum Auge kommt, sieht
man deutlich; aber außer dieser Linie «.sind unzählige andere Linien, zu dieser zentralen hinlaufend, die
um so geringere Bedeutung haben, je größer ihr Abstand von der zentralen ist». Recht eingehend werden
die Doppelbilder beschrieben {¥o\\.
12 verso) und Erörtermigen über die Frage angestellt, ob die wichtigsten
Bezveguftgsnerven des Auges 4. oder mehr oder weitiger sind, «weil in sämtlichen unendlichen Bewegungen 4
Nerven alles machen, zveil, sobald du dich atis der Jurisdiktion eines von diesen 4 Nerven begibst, du
Hilfe imd Beista^id vom 2ten Nerven gewinnst-»
(Fol. 11 recto).

Der Maler kann kevie große Fertigkeit erlangen ohne eine gründliche Ausbildung U7td erst durch
diese wird er Werke schaffen körnten, die ih7n zur Ehre und zum Nutzen gereichen wei^den. Der größte
Fehler, desse7t ein Maler sich schuldig 7\'7tachen kajtn, ist, dieselben Stellungen
U7id Mieneit auf seine7t
Bilder7i zu wiedeiLtolen. Und wenn 77tan Geschichtsbilder maleti soll, so erfordert dies ein eingehe7tdes
Vorstudiu7n auf Gru7td der Buntheit des Stoffes, der Falte7t, Schatten, Gewänder, de7\'en Verhältnis zu den
BewegU7tge7i usw., die man vollständig beherrschen muß
(Fol. 15 recto).

Auf einem skizzierten Pla7i von Milano führt Leonardo die Namen der Stadttore wie folgt auf:
Lodovicha, Ro77tana,Tosa, Oresa, Nova, Concha, Beatrice, Co7nasina, Vercellina, Fabbri, Si7tese
(Fol. 10 verso).

Leonardos Auffassu7ig von der Ziveckmäßigkeit und der Vollkommeitheit, die sich in der Natur
geltend mache7i, ko7n7nt auch auf diesen Blättern öfters zu7n Vorschein: Das inenschliche Genie ko7nmt zu

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kurz verglichen mit der Natur, denn «es wird nie eine Erfindung weder schöner, noch leichter, noch kürzer
als die der Natur finden, weil in ihren Erfindungen nichts fehlt und nichts überflüssig ist. Und sie
gebraucht nicht Gegengewichte, wenn sie die Glieder zur Bezvegung in den Körpern der Tiere geeignet
macht»
(Fol. lo recto) und er äußert: «Jede Aktion der Natur geschieht auf dem kürzesten Wege, der
möglich ist»
(Fol. i6 recto).

Indem er die Seele bespricht und von neuem wieder auf das Verhältnis zwischen Mutter und Fetus
kommt, bricht Leonardo aus «und der Rest der Definition der Seele überlasse ich dem Verstände der
Mönche, padri dei popoli, welche durch Inspiratioyi alle Geheimnisse wissen». Aber er fügt hinzu
«Lasse die gekrönten Schriften da steheit, weil sie die höchste Wahrheit sind»
(Fol. lO recto).

Quaderni d\'Anatomia V, der ein Doppelband mit sehr abwechselungsreichem Inhalt werden soll,
wird voraussichtlich im Jahre igiß erscheinen.

Wir möchten zum Schluße noch allen denen unseren aufrichtigsten Dank aussprechen, die uns bei
unserer Arbeit in der einen oder anderen Weise behilflich gewesen sind:

Herrn Professor Dr. G. Lesca, der uns bei der Deutung verschiedener schwieriger Textstellen, wie
auch in anderer Weise, wertvolle Hilfe geleistet hat,

den Herren Professoren Dr. M. Holl, Dr. K. Sudhoff und Dr. W. Wright, die mit aus-
gesuchter Liebenswürdigkeit, mit peinlicher Genauigkeit und größter Gelehrsamkeit die deutsche bzw. die
englische Übersetzung in der Korrektur durchgesehen haben,

dem Hon. J. W. Fortescue, der unserem Werke ein lebhaftes und tatkräftiges Interesse gezeigt hat,
den Mitgliedern des Vorstandes des «Fridtjof Nansens Fond til Videnskabens Fremme»,
die durch bereitwillige Freigebigkeit das Erscheinen dieses vierten Bandes der
Quaderni dem ursprüng-
lichen Plane gemäß ein Jahr nach der Veröffentlichung des
Quaderni III ermöglicht haben,

Mr. Barry, der mit geübtem Auge tmd größter Sorgfalt uns bei der Korrektur der Faksimilen
geholfen,

und dem Verleger, Herrn Jacob Dybwad, der dem Werke die ansprechende Gestalt, in der es
erscheint, gegeben hat.

Christiania, 2. September igi4-.

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FOLIO 1 RECTO

[L] chontraddjtione dello Vfitio

decto del djaflacma-

J1 diafram»2a fança dubbio è moffo dalli fua muffcholi (el), medjjante li quali afftende la
fua incurVatura; e ppoichè ttale | inchurVatura è afftefa, ella è più tirata e piA/ potente, che
5 quando ella era inchurVata e llente; effendo chofi, elli è | necieffario che li muffcoli d-effa
affte/2fori fi faccino inchontro | al meçço d-effa djaframa tirata, e
non che fi remoVino da
effo I meçço ; e ffe lia fperie;^tia mofftra manjfefftame;^te tali muf jfcholj auere remotio^ da effo
meçço, egli è necieffario che dettj | muffcoli üen moffi da altri muffcoli piü remoti dal meçço
del djajflamma;
e per quefto djreno che lli mVffcoli appichati alla ffpi|na del dorfo dalla parte dj
10 fori fon quellj che djlata;? le chofte, \'m | per[o\\ che <^che^ qua;zdo \\no tira dentro a ffe l-aria, noi
Vediamo le chojfte tutte djlatarfi e ccreffciere in fori, il che interA^enire
non | potrebbe, fe no;^
in co^^trario, qua^zdo li muffcholi dei djaframa
non | fuffmo aiutadi dalli muffcolj dj fori, li
quali fo^ manjfefftj | djlatatori delle choffte, le quali cofte fon djfnodate e quafi in pojlo
(/er) nel lor naffcime^^to della ffpina
per tal benjfitio dell-anelito.

[II.] inpoffibile hè che 11a chorda tirata dal motore molVa effo motore.

13. muffcolj L: o corretto in j.

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[I.] Contradiction of the said office of the diafhragm.

The diaphragm is no doubt moved by its muscles,
by means of which it extends its curvature; and
after suchlike curvature is extended, it is more tense
and potent than when it was curved and lank
this being so, it is necessary that the muscles, its
extensors, should advance towards the middle of this
tense diaphragm, and not that they should remove
from this middle. And if the experiment shows
distinctly that such muscles have some remoteness
from this middle, it is necessary that the said muscles
should be moved by other muscles, which are more
remote from the middle of the diaphragm. And
therefore we shall say that the muscles fixed on the
spine of the back on the outer side are those which
dilate the ribs, because if a man attracts air into
himself, we see that the ribs all of them dilate
and increase outward, which could not take place,
if not on the contrary, if the muscles of the dia-
phragm were not aided by the muscles from the
outside, which are manifest dilators of the ribs, which
ribs are untied and almost polar in their origin
from the spine for such benefit of the breath.

[II.] It is impossible that the string drawn by the
motor should move this motor.

[I.] Widerspruch der erwähnten Funktion des Dia-
phragmas.

Das Diaphragma wird ohne Zweifel bewegt durch
seine Muskeln, mittelst welcher es seine Krümmung
dehnt; und nachdem solche Krümmung gedehnt ist,
ist dieses gespannter und kräftiger, als während es
gekrümmt und schlalf war; da dies so ist, ist es
notwendig, daß die Muskeln, seine Spanner, sich
gegen die Mitte dieses gespannten Diaphragmas begeben
und nicht, daß sie sich von dieser Mitte entfernen.
Und falls der Versuch deutlich zeigt, daß solche
Muskeln Entfernung von dieser Mitte haben, ist es
notwendig, daß die erwähnten Muskeln durch andere
Muskeln, die von der Mitte des Diaphragmas mehr
entfernt sind, bewegt werden. Und deshalb werden
wir sagen, daß die an der Wirbelsäule auf der
Außenseite angehefteten Muskeln die sind, welche die
Rippen dilatieren, darum weil, wenn einer Luft in
sich zieht, wir sehen, daß die Rippen sämtlich sich
dilatieren und nach außen wachsen, was nicht ein-
treten könnte, falls nicht umgekehrt, wenn die Muskeln
des Diaphragmas nicht durch die Muskeln von außen
unterstützt würden, welche deutliche Diktatoren der
Rippen sind, welche Rippen losgeknüpft und beinahe
zapfenmäßig sind an ihrem Ursprung von der Wirbel-
säule für solchen Dienst des Atmens.

[II.] Unmöglich ist es, daß die von dem Beweger
angezogene Schnur diesen Beweger bewegt.

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FOLIO l^RECTO

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FOLIO 1 VERSO

[I.] a b chorda muoVe tutte le cime delle penne inVerfo il gomjto dell-alie, | e cqueffto
fa nel ripieghare dall-alie; ma nell-aftenderfi medjante | il tirare del muffcolo n m effe penne
djriçça^
{le lorj) le lungheçe del|le lor penne inV^rfo la punta delle alie-

[II.] la rota à il djamjtro | dj ottupla proportiojne al djamjtro del fuo | fubbio, e il pefo
5 del I contrapefo è ottuplo | al pefo délia fechia pie|na d-acqua-—

[III.] La <lo) rota à dj djamjtro \\n hraccio, \\ e il fuo polo è groffo i dj hraccio, e
il pefo délia

[IV.] a \\>raccio | b ^

[V.] fe lie conchaVità naVali laffciano ifola | in meçço, le qualj refftino cop^rte dal-
10 1-acqua, | e equal laffcia magiore ifola--

[VI.] la fup^^-fitie deW-acqua è infra lie coffe più e men lieVi che 11-acqua [ non altre-

m^nù che il polo délia bilancia i/^fra llj {co/e) pefi più o men [lie) grieVi | Q/i) 1-un che

11-altro-

quai ffiume corre più fopra lagho

Ifi

nell, Z; ma corretto in ne. — 4. à, Z.- o. — 10. laffcia, Z; lac corretto in laf. — 12. llj, L : Ile corretto in llj. — l-un,
L: una corretto in un. — 13. 11-altro, L: altra corretto in o. — 14. ffiume, L: ffiume.

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mm.

m

[I.] The tendon a b moves all the points of the
feathers towards the elbow of the wings; and this
it does in folding the wings; but in extending by
means of drawing the muscle
n m, these feathers
direct the length of their feathers towards the point
of the wings.

[II.] The wheel has the diameter of eightfold
proportion to the diameter of its <^weaver\'s-)beam, and
the weight of the counterpoise is eightfold to the
weight of the bucket full of water.

[III.] The wheel has a diameter of one braccio
and its pole is of a braccio, and the weight of
the. . . .

[IV.] a I braccio, h

[v.] If the naval concavities which remain
covered with water leave a displacem.ent ("isola") in
the middle, and which leaves the greater displace-
ment.

[VI.] The surface of the water, between the things
more or less light than the water, is not otherwise
than the pole of a pair of scales between the weights
more or less heavy, one than the other.

Which river streams more over the sea.

[I.] Die Sehne a b bewegt sämtliche Spitzen der
Federn gegen den Ellbogen der Flügel; und sie
macht dies beim Falten der Flügel; aber beim sich
Anspannen mittelst des Ziehens des Muskels n ni,
richten diese Federn die Länge ihrer Federn gegen
die Spitze der Flügel.

[IL] Das Rad hat den Durchmesser von der acht-
fachen Proportion zum Durchmesser seines Weber-
baums, und das Gewicht des Gegengewichtes ist das
achtfache vom Gewicht des Eimers voll Wasser.

[III.] Das Rad hat einen Durchmesser von einem
braccio, und seine Achse ist J braccio stark, und das
Gewicht des . . .

[IV.] a I braccio, b

[V,] Ob SchifFs-Konkavitäten («conchavitä navali»),
die vom Wasser bedeckt werden, Wasserverdrängung
(«isola») lassen, und welche die größte Wasserver-
drängung läßt.

[VI.] Die Oberfläche des Wassers zwischen den
Dingen, die mehr und weniger leicht sind als das
Wasser, ist nicht anders als die Achse der Wage
zwischen den Gewichten, mehr oder weniger schwer,
das eine als das andere.

Welcher Fluß strömt weiter oberhalb auf dem See.

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FOLIO 1 VERSO

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FOLIO 2 RECTO

[I.] delle chofe nota??ti infra lie due acque
Le chofe notanti
{eke //), che p^r fe fi (okengan \\ infra 11a fup^rfitie e\'l fondo delle
acque, | fono {m) della medefima gra>eça dell-acqua che 11a circhunda; e cqueffto fi } proVa,
perché fe ttal chofa fuffi dj piii graVe o ppiii lie[\\e] natura dell-acqua, ella djfce%|derebbe
5 al fondo dell-acq?/<2;, o ella fi leuerebbe alia fup^rfitie d-effa aqua-—

[II.] delle chofe che ffi Mftenghan {fa) nella fu-

p^rfitie dell-acqua---

Quella chofa che ffi foftie;? fopra dell-acqua à in fe parte piii graVe e parte piu I lieVe
dell -acqua, e ffe dj tal mjfto la parte graVe fup^ra tanto la leuità
con Ilei co?2|gunta, ch-ella
10 eccieda il pefo che à \\\\-3.cqtia infra 11-aria, effo mefto {/e mo) djffciendejrà al fondo dell-acqua;
(e ffe ttal grafita nonxx è ftiperatricie della lettita chollei congunta in (tal) modo (che ff)
che tal covigiunto di gi^af\'ita e lleîijtà fupftxi la gral^eca dell-acqua ofri[a]); e ffe ttal graVità
è ffupéJrata dalla leuità che chollei fi co;2giungne in modo
{che tta) che ttutto | il congiunto
è di più lieVe natura che quella dell-acqua, allora effo chongiu?zto fi fermera infra |
[gi)
,/5 11-aqua e lî-aria, ma tanto più o me;^ nell-aria che nell-acqua, qua^^to la parte lielVe è più
potente che lia gràVità a llei cho?2giunta. E ffe\'l co?«giu[nto] dj tal graVita
j e lleVità fi
farà equale al pefo dell-acq^a, allora neffuna fua parte
îupererà. la fup^rjfitie dell-acqua^ ma
ffi fermerà fotto tal fupé^rfîtie in qualu^zche jDarte fia laffciata-

[IIL] del pieghare li corfi del fiume

20 p^^ la fua \\alle-

E a tte, che >olgha comwa;?dare al chorfo del fiume e effere | obbidjto da cquello, fa
di pieg<(r)>are folame?2te la fua corre;?te, chè, [ doVe quella fi piegha, effa confuma il fondo
e ffi tira djrieto tutto | il refto dell-acqua del fuo fiume-

[IV.] che chofa è lia corre;«te dell-acq^^^a;
la corrente dell-acqua è il concorfo delle refreffioni che | falta% dalla riVa del fiume
in\\erfo il fuo meço, nel quale
concorfo \\ fi fco;?tra le due acque refreffe dalle oppofite riue
del fiume, e ] cquefta taie acqua nel fuo fcontrarfi gienera/z le onde maffime | del fiume, le
quali
onde, ricade;«do infra 11-acqua, (/er) quella penetrajno, e p^rchotano {e) il fondo corne
chofa (;^er) più gràVe che 11-altra
acq-im, | e ttal fondo co^zfreghano {e con), quello arando e
jo co/2fuma[n]do, e porta|ndo con fecho fgho;ebra;? la leuata materia; e per quefto fenpre fotto
la I maffima corre;^te del fiume è lia maffima profondjtà delle fue acque

[V.] poffibile è che \\[n]-a.cqua fori con breVità e paffi Vna pietra.

2Ç. ttal, Z .■ ta corretto in tt.

-ocr page 46-

[I.] On the things zvhich swim between the tzvo
jvaters.

The things which swim [and] sustain themselves
between the surface and the bottom of the waters
are of the same weight as the water which surrounds
them; and this is proved, because if such a thing
were of heavier or of lighter nature than the water"
it would descend to the bottom of the v/ater, or it
would rise to the surface of this water.

[II.] On the things which sustain themselves cn the
surface of the zvater.

The thing which sustains itself on the water has
in itself one part which is heavier and one part
which is lighter than the water; and if of such mix-
ture the heavy part surpasses the lightness joined to
it so much that it exceeds the weight which the water
has in the air, [then] this mixture will descend to the
bottom of the water; (and if such heaviness is not
a surpasser of the lightness joined to it in a way that
such combination of heaviness and lightness sur-
passes the heaviness of the water, or); and if such
heaviness is surpassed by the lightness which is joined
to it, in a way that the whole combination is of lighter
nature than that of the water, then this combination
will keep between the water and the air, but as much
more or less in the air than in the water, as the
light part is more potent than the heaviness joined
to it. And if the combination of such heaviness and
lightness shall be made equal to the weight of the
water, then no part of it will rise above the surface
of the water, but keep below such surface, in whichever
part it may be left.

[III.] On the deflection of the course of the river
through its valley.

And to you who will command the course of the
river and will be obeyed by it: make only its
current deflect, because this, where it deflects, con-
sumes the bottom and draws all the rest of the
water of its river behind itself.

[IV.] What the current of the water is.

The current of the water is the concourse of the
reflections which rebound from the bank of the river
towards its middle, in which concourse both of the
waters, thrown back from the opposite banks of the
river, meet; and this such water produces at its meet-
ing the biggest waves of the river, which waves,
falling back between water, penetrate it and percuss
the bottom like a thing heavier than the other water,
and grate such bottom; ploughing and consuming
and carrying this with them, they remove the material
raked up. And therefore under the greatest current
of the river is always the greatest profundity of its
waters.

[V.] Possible it is that the water with brevity
perforates and passes a stone.

[I.] Über die Dinge, die zwischen den beiden Was-
sern schwimmen.

Die Dinge, die schwimmen [und] von selbst zwischen
der Oberfläche und dem Grunde der Wasser sich
halten, sind von der nämlichen Schwere wie das
Wasser, das sie umgibt; und dies wird bewiesen,
weil, falls solches Ding von schwererer oder leichterer
Natur als das Wasser wäre, es zum Grunde des Was-
sers hinabsteigen oder sich zur Oberfläche dieses
Wassers erheben würde.

[IL] Über die Dinge, die sich auf der Oberfläche des
Wassers halten.

Das Ding, das sich auf dem Wasser hält, enthält
in sich einen schwereren Teil und einen leichteren Teil
als das Wasser; und falls von solcher Mischung der
schwere Teil die mit ihm verbundene Leichtigkeit
so sehr übertrifft, daß er das Gewicht, das das
Wasser in der Luft hat, überschreitet, [dann] wird
diese Mischung zum Grunde des Wassers hinab-
steigen ; (und falls solche Schwere nicht eine Über-
winderin der mit ihr verbundenen Leichtigkeit ist in
der Weise, daß solche Vereinigung von Schwere und
Leichtigkeit des Wassers Schwere übertrifft, oder);
und falls solche Schwere von der Leichtigkeit, die
sich mit ihr verbindet, übertroffen wird in\' der
Weise, daß die ganze Vereinigung von leichterer Natur
ist als die des Wassers, dann wird diese Vereinigung
zwischen dem Wasser und der Luft stehen bleiben,
aber so viel mehr oder weniger in der Luft wie im
Wasser, als der leichte Teil die mit ihm verbundene
Schwere überwiegt. Und falls die Vereinigung von
solcher Schwere und Leichtigkeit sich dem Gewicht
des Wassers gleichmachen wird, so wird kein Teil
von ihr die Oberfläche des Wassers überragen, son-
dern unter solcher Oberfläche stehen bleiben, wo sie
auch gelassen sein möchte.

[III.] Über das Abbiegen der Strömungen des Flusses
durch sein Tal.

Und zu dir, der du dem Laufe des Flusses gebieten
willst, und von ihm befolgt sein willst —, mache
nur seine Strömung abbiegen, weil sie da, wo sie
sich biegt, den Grund aufzehrt und den ganzen Rest
des Wassers ihres Flusses hinter sich herzieht.

[IV.] Was die Strömung des Wassers ist.

Die Strömung des Wassers ist der Zusammenfluß
der Reflexe, die vom Ufer des Flusses gegen seine
Mitte hin zurückprallen, in welchem Zusammenfluß die
beiden Wassermassen, zurückgeworfen von den gegen-
überliegenden Ufern des Flusses, sich begegnen; und
dies solches Wasser erzeugt bei seinem Begegnen
die größten Wellen des Flusses, welche Wellen, indem
sie in das Wasser zurückfallen, es durchdringen und
gegen den Grund prallen wie ein Ding, schwerer als
das übrige Wasser, und an solchem Grunde sich
reiben; indem sie diesen pflügen und aufzehren und
mit sich führen, schaffen sie die aufgewühlte Materie
fort. Und deshalb ist immer unter der größten
Strömung des Flusses die größte Tiefe seiner Wasser.

[V.] Möglich ist es, daß Wasser mit Kürze einen
Stein durchbohrt und passiert.

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FOLIO 2 RECTO

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FOLIO 2 VERSO

[I-]

[II.] si djaflacma {e dia a l/n djd) e \\n pannj|chulo groffo e nerVofo, si quale e
cir<(cu)chu;2dato dalli
j mufcolj {djlatatiuj) fua affte?2fori, e cqueffto [ tal dia|fra^?«ma infieme
cholli muffcoli foxn copi?r|ti da denfo pannjchulo co;epofto dj fottiliffimi |
{e dentro a e ffori), e
5 di fori e Veftko di duro | pannichulo, Veftitori del djaflama e cchoffte.

[III.] fifac

[IV.] {d) I Veffta dj dj|afra;wma

[V.] djaframma

[VI.] \\effte tutte | le coffte dj | de«tro

[VII.] \\effta di j djaframa

10

[VIIL] a e Vena menata | infra llj muffcoli de|l djaframa e il mejgo d-effa djaframma
e muffcolo, b he | {yedj) "Vena menata dj for|i dellj muffcoli d-effa [ diaframma

[IX.] come l-affte^efione del djajfla-wma e ffatta da mmoto chonlpoffto-

bo

I \' \'!

ii
it

ri\'

[X.] \\-a.{{tenfion del djafla^^^ma è ffatto da moto cho^^poffto, con cio ffia i che nnel
/5 tenpo ch-e\'
{lli fua) muffcolj che \'1 circhu[n]dano lo afftewdano | Is chofftole, alls quali tal
mufcholj f-unjfcano, fi djlatano

[XL] a b c è muffcojlo conpoffto.

U

hi

M

[XII.] il graVe Q/njto por) portato | dell-acqua, il quai f-afftends in|fra lia fupé?;\'fitie e \'1
fondo dell-acqz^^j;, | farà
{di ta) tanto più tardo o \\ejIocie che lia fup^rfitie dj tale acqua,

dell-acqua fon più tardj o

Ü

20 qua;«to le Varie corre?2ti che | fono infra effa fup^rfitie e ffondo
Welolci che effa fup^rfitie

[XIIL] obbietti menati dal cor|fo de\\l-aqua infra 11a fup^rfitie | e il fondo fuo-

[XIV.] il gràVe portato dall-acqua, [ o elli è largho dj fopra e ffo|ttil {/i) dj fotto, o
elli
è cho^^jtrario, oVero groffo in | meçço e fottile nelli ftrejmi, o\\er per il co;ztrario, o llj
è più groffo infra \'1 meçço e | lia fup^rfitio {a co/a), oSier per il coMrario

djaflacma, L: o corretto in c. — 3. mufcolj, L: o corretto in j. ~ 11. llj, L: lia corretto in llj.

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[I.] Ox.

[II.] The diaphragm is a thick and nervous
pannicle which is surrounded by the muscles, its ex-
tensors; and this such diaphragm together with the
muscles is covered with a dense pannicle, composed
of most slender ones; and outside it is clothed by
a hard pannicle, lining membrane of the diaphragm
and of the ribs.

III.] Peritoneum.

IV.] Vestment of diaphragm.

v.] Diaphragm.

VI.] Clothes all the ribs on the inner side.

[VIL] Vestment of diaphragm.

[VIII.] is a vessel conducted between the muscles
of the diaphragm and the middle of this diaphragm;
n is a muscle, (i^ is a vessel, conducted outside of
the muscles of this diaphragm.

[IX.] How the extension of the diaphragm is
effected by composite motion.

[X.] The extension of the diaphragm is effected
by composite motion, inasmuch as, at the time when
the muscles surrounding it extend it, the ribs to which
such muscles are united, dilate themselves.

[XL] a ^ is a composite muscle.

[XII.] The weight carried by the water, which
extends between the surface and the bottom of the
water, will be as much slov.\'er or more rapid than
the surface of such water as the various currents
which are between this surface and the bottom of
the water are slower or more rapid than this surface.

[XIII.] Objects carried by the course of the water
between the surface and its bottom.

[XIV.] The weight carried by the water is either
large above and narrow below, or it is contrary,
or thick in the middle and narrow at the ends, or
contrary, or it is thicker between the middle and
the surface, or contrary.

[I.] Ochs.

[II.J Das Diaphragma ist ein dicker und starker
Pannikel, der von den Muskeln, seinen Spannern,
umgeben ist; und dies solches Diaphragma zusammen
mit den Muskeln wird von einem dichten Pannikel,
aus Allerfeinstem zusammengesetzt, bedeckt; und außen
ist es von einem harten Pannikel, dem Überkleider
des Diaphragmas und der Rippen, umkleidet.
[III.] Bauchfell.

Überzug des Diaphragmas,
Diaphragma.

Umkleidet sämtliche Rippen auf der Innen-

Überzug des Diaphragmas.
[VIII.]
a ist ein Gefäß, geführt zwischen den
Muskeln des Diaphragmas und der Mitte dieses Dia-
phragmas;
n ist ein Muskel, b ist ein Gefäß, außer-
halb der Muskeln dieses Diaphragmas geführt.

[IX.] Wie die Spannung des Diaphragmas von
zusammengesetzter Bewegung bewirkt wird.

[X.] Die Spannung des Diaphragmas wird von
zusammengesetzter Bewegung bewirkt, darum weil zu
der Zeit, wenn die es umgebenden Muskeln es span-
nen, die Rippen, mit welchen solche Muskeln sich
veremigen, sich dilatieren.

[XI.] a b c Vit ein zusammengesetzter Muskel

[XII.] Das Schwere, vom Wasser getragen, das
zwischen der Oberfläche und dem Grunde des Wassers
sich befindet, wird so viel langsamer oder schneller
als die Oberfläche solches Wassers sein, als die ver-
schiedenen Strömungen, die zwischen dieser Ober-
fläche und dem Grunde des Wassers sind, langsamer
oder schneller sind als diese Oberfläche.

[XIII.] Gegenstände, von der Strömung des Wassers
zwischen der Oberfläche und ihrem Grunde dahin-
geführt.

[XIV.] Das Schwere, vom Wasser getragen, ist ent-
weder oben breit und unten schmal, oder es ist um-
gekehrt, oder dick in der Mitte und schmal an den
Enden oder umgekehrt, oder es ist dicker zwischen
der Mitte und der Oberfläche oder umgekehrt.

[IV.]
[V.]
[VI.]
Seite.
[VII.

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EOLIO 3 RECTO

[I.] El djaüamma. non chonferiffcie | alia ffpulfione delle intefftine, et | queffto fi manj-
feffta medjante [ il polnione, il quale, pojchè ffi [ Vota della fua aria, le intefftilne feghuitano
la pr^detta fpulfione

Quel che ffi debbe cierchare | nella (11a) fituatio;2 del polmone|(ne)—-

5 che fforma an le penule nel j fituarfi infra \'1 djafla^wma e \'1 | rimane^/te della fua chaffa
da equal parte più fi rimojVe il polmone dalle pariete della fua chaffa | (/a) nel fuo

djmjnuire, e a c|quale più f-aVicina nel creffcie|re-

della figura del polmone

fe 11a figura del polmone à integraljme??te fimjlitudjne chollo fpatio j della fua chaffa
10 o nno-

fe il moto del polmone naffcie dal dja|framma o nno-

chôme li muffcholi lateralj del dja|fla?^ma fon chaVfa del moto del poljmone e ddello

ftowmacho e d-altre in|tefftine-

chôme li nerVi del chollo alçan tutta | la parte [djnangi de) dell cofftato djna;?|çi zon
15
moto Volontario, il quale al|çamento Vfan tal uolta li anjmalj | per leVar faticha all-affannata

dj|aflamma, e allora il polmon cref|fcie più in fu che in giù-

(come) non fenpre lo alçare delle fpaljli non chofftrignie il polmone a ttijrare a ffe
1-aria -—--

nè ffenpre il djafrawma aVmenta I la potentia fpulfiua delle inteftine, | perché anchora

20 che il polmone fia | (>) Voto della fua aria effa fpuljfione non mancha dell-ordinario jVfitio-

come no;^ il mjrac cho\' fua muffcojli longitudjnali conferiffcano al|la ffpulfione delle intefftine.
Ma I (/?\' m) il fifac cholli fua muffcojli tra^fuerfalj fono ftatuitj al pre|detto Vfitio

[II.] riciettacolo | delli menbri fpi|rituali---

!l

[III.] diaflamma

[IV.] riciettacholo | delli menbri mjateriali

[V.] li muffcoli abc latejrali, motori del djafrawma, f-afte^|dan tanto più injVerfo il
meçço I d-effo diaframma, | qua;2to l-anjma|le è più graffo, ] e chofi fanno
j in tutto (z7 cor)
il refto del | chorpo

[VI.] p^rforatura datricie | tranfito al meri; | e ffcriVi, come | lui fi co^^giugnie | e Vniffcje
JO cho|l djafrawma

6. della, Z: d fcritto fopra n. —■ 14. cofftato, L: offtato. — 21. al|la, L\\ al|lla. — 2Ó. a. h c, L: fopra la riga.

-ocr page 54-

[I.] The diaphragm does not help in the
expulsion from the intestines, and this manifests itself
by means of the lung, the which having emptied
Itself of Its air, the intestines follow the aforesaid
expulsion.

What has to be searched for in the situation of
the lung.

What shape the lobes have when placing themselves
between the diaphragm and the rest of its chest.

On which side the lung is more remote from the
wall of its chest in diminishing, and to which it ap-
proaches most in increasing.

On the shape of the lung.

If the shape of the lung has entire similarity with
the space of its chest, or not.

If the motion of the lung issues from the dia-
phragm, or not.

How the lateral muscles of the diaphragm are cause
of the motion of the lung and of the stomach and
■ of other intestines.

How the tendons of the neck raise the whole front
part of the chest with voluntary motion, which
raising the animals sometimes use to release the strain-
ed diaphragm from exertion; and the lung then
increases more upwards than downwards.

The raising of the shoulders <(not> does not always
force .the lung to attract air into itself.

Nor does the diaphragm always augment the ex-
pulsive power of the intestines, because, although the
lung is empty of its air, this expulsion does not fail
in the ordinary functions.

How the abdominal wall with its longitudinal
muscles does not help in the expulsion from the inte-
stines, but the peritoneum with its transverse muscles
is decreed for the aforesaid office.

[II.] Receptacle of the spiritual members.
[III.] Diaphragm.

[IV.] Receptacle of the material members,
[v.] The lateral muscles a b c, motors of the
diaphragm, extend themselves so much more towards
the middle of this diaphragm, the fatter the animal is •
and so they do in all the rest of the body. \'

[VI.] Perforation, giver of passage for the oeso-
phagus; and describe how it joins and unites with
the diaphragm.

[I.] Das Diaphragma trägt nicht zur Hinaustrei-
bung aus den Gedärmen bei, und dies manifestiert
sich mittelst der Lunge; nachdem sie sich ihrer Luft
entleert hat, setzen die Gedärme die obenerwähnte
Hinaustreibung fort.

Wonach man bei der Lage der Lunge zu suchen
habe.

Welche Gestalt die Lappen haben beim sich Lagern
zwischen dem Diaphragma und dem Übrigen ihres
Kastens. ^

Auf welcher Seite die Lunge sich von der Wand
ihres Kastens bei ihrem Abnehmen mehr entfernt
und an welche sie beim Wachsen näher heranrückt\'

Uber die Gestalt der Lunge.

Ob die Gestalt der Lunge mit dem Raum ihres
Kastens völlige Ähnlichkeit hat oder nicht.

Ob die Bewegung der Lunge durch das Diaphragma
erzeugt wird oder nicht.

Wie die lateralen Muskeln des Diaphragmas Ur-
sache der Bewegung der Lunge und des Magens und
anderer Gedärme sind.

Wie die Sehnen des Halses den ganzen Teil des
Brustkastens vorne in willkürlicher Bewegung heben,
welches Heben die Tiere einige Male ausführen um
dem ermüdeten Diaphragma die Anstrengung abzu-
nehmen; und dann nimmt die Lunge mehr aufwärts
als abwärts zu.

Das Heben der Schultern <nicht> zwingt nicht
immer die Lunge dazu, Luft zu sich zu ziehen.

Auch vermehrt das Diaphragma nicht immer die
expulsive Kraft der Gedärme, weil, obwohl die Lunge
ihrer Luft ledig ist, diese Hinaustreibung mit der ge-
wöhnlichen Funktion nicht aufhört.

Wie die Bauchwand mit ihren longitudinalen
Muskeln zur Hinaustreibung aus den Gedärmen nicht
mitwirkt, sondern das Bauchfell mit seinen transversalen
Muskeln ist zur obenerwähnten Funktion bestimmt.

[II.] Rezeptakulum der spirituellen Teile.

[III.] Diaphragma.

[IV.] Rezeptakulum der materiellen Teile.

[V.] Die lateralen Muskeln a b c, Beweger des
Diaphragmas, spannen sich desto mehr gegen die
Mitte dieses Diaphragmas, je fetter das Tier ist; und
ebenso tun sie im ganzen übrigen Körper.

[VI.] Durchlöcherung als Gewährerin von Durch-
gang für die Speiseröhre; und beschreibe, wie sie sich
mit dem Diaphragma verbindet und vereinigt.

-ocr page 55-

[VII.]

pannjcholo interiore

[Vin.]

djafrawma

[IX.]

panicholo medjo

pa;2njcholo fteriore

[X.]

fa prima le coffte |

[XI.]

ro gno nj

[XII.]

ftatuito

[XIII.]

pictura

[XIV.]

la ffpeffitudjne del

5

ma

lo in I fu (/) è offchura, e anchora che ttal | fumo [in) fia in fe d-equal colore, effa e|qualità fi
djmofftra \\aria (/) medjante la | Varietà dello fpatio, nel quai fi trVoVa.

[XV.] achorda le j cofe moffe dal | Vento {ne) col | chorfo de[l] ?;2me|defimo VeMo.

[XVI.] Queffto è il polmone nella | fua chaffa-_

domandafi doue il | polmot più fi raf|freddj o ppiù fi f|chaldi, e il medelfimo fi riciercha
75 nel core-

cierchafi f-el parie|te del core interpoffto 1 infra H due fua Ventricho[li è più rajro o
ppiù de;?|fo nello allu;2|ghare o rac|chortare del | chore, o Voi | djre, nello dj|latare
{0 f) o
c|chofftrignie|re del chore; | giudichafi che | nel djlatare | e\' creffcie cha|pacità, e\'1
ue;2|tricholo
defftro I tira fanghue | del feghato, e \'1 | Ventricholo fijniftro in tal
ten\\po tira fanghue del
20 defftro ec-

Tanto qua/^te fo|no le Volte ch-el | polfo batte, tan\\tQ Volte fon que|le ch-el core fi djla|ta
e cofftrignje

[XVII.] El polmone al coMinuo j creffcie e djffcreffcie | per qualunche Vé^rfo, | (/) ma
più I in baffo,
{era\\no) perché | è più Vtile ] a ffpignere | il cibo dello | ftommacho. \'

L. nella prima redasione aveva fcritto effteriore. — 20. defftro, L: fmjfftro.

-ocr page 56-

[VII.] Interior pannicle

[VIII.] Diaphragm.

[IX.] Medium pannicle.

Exterior pannicle, outside of the chest of the lung.

[X.] First make the ribs, and in the second de-
monstration ribs and diaphragm

XL] Kidneys.

XIL] Stated.

XIII.] Picture.

[XIV.] The density of the smoke from the horizon
downwards is white, and from the horizon upwards
it is dark; and although such smoke in itself is of
equal colour, this equality appears ditferent on account
of the difference of the space in which it is found.

[XV.] Accord the objects moved by the wind with
the course of one and the same wind.

[XVI.] This is the lung in its chest.

It is questioned where the lung is more cooled or
more heated, and the same is searched for in the
heart.

It is to be searched, if the wall of the heart,
interposed between its two ventricles, is thinner or
denser in the lengthening or in the shortening of the
heart, or, you may say, in the dilation or in the
contraction of the heart: It is judged that in the
dilation it increases capacity, and the right ventricle
draws blood from the liver, and the left ventricle in
such time draws blood from the right ^ one etc.

As many times as the pulse beats, as many are
the times that the heart dilates and contracts itself.

[XVII.] The lung increases and decreases continu-
ally in every direction, but more downwards, because
It is more useful for expelling the food out of the
stomach.

[VII.] Innerer Pannikel.

[VIII.] Diaphragma.

[IX.] Mittlerer Pannikel.

Äußerer Pannikel, außerhalb des Kastens der Lunge.

[X.] Mache zuerst die Rippen, und in der zwei-
ten Demonstration Rippen und Diaphragma.

[XI.] Nieren.

[XII.] Festgestellt.

[XIII.] Malerei.

[XIV.] Die Dichte des Rauches vom Horizont ab-
wärts ist weiß, und vom Horizont aufwärts ist sie
dunkel; und obwohl solcher Rauch an sich von glei-
cher Farbe ist, zeigt diese Gleichheit sich verschieden
durch Vermittelung der Verschiedenheit des Raumes,
in welchem er sich befindet.

[XV.] Bringe die durch den Wind bewegten Dinge
mit dem Lauf eines und desselben Windes in Über-
einstimmung.

[XVI.] Dies ist die Lunge in ihrem Kasten.

Es fragt sich, wo die Lunge sich mehr abkühlt
oder sich mehr erhitzt, und dasselbe wird am Herzen
untersucht.

Es wird untersucht, ob die zwischen seinen beiden
Ventrikeln angebrachte Wand des Herzens, beim
Verlängern oder Verkürzen des Herzens, oder, willst
du sagen, beim Dilatieren oder Zusammenziehen des
Herzens dünner oder dicker ist: Es wird entschieden,
daß beim Dilatieren es seine Kapazität vermehrt, und
der rechte Ventrikel Blut aus der Leber zieht, und
der linke Ventrikel in solcher Zeit Blut aus dem
rechten^ zieht usw.

So viel Mal der Puls schlägt, so viel Mal dilatiert
sich das Herz und zieht sich zusammen.

[XVII.] Die Lunge nimmt kontinuierlich zu und ab
nach jeglicher Richtung, mehr aber nach unten, weil
es nützlicher ist zum Austreiben der Speise aus dem
Magen.

\' Leonardo hat linken, was verschrieben sein muß für rechten.

Leonardo has left, which must be miswritten for right.

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FOLIQ 3 RECTO

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FOLIO 4 RECTO

djmoftracione come la djaflama non f-adop^ra | nello fpremere fori le fup^rfluita delle
inteftine

;

e\'l non effere proibito lo alitare nell(ö) tenpo che fi ffpreme(r^) forjri delle intefftine
le fup^rfruita del nutrime?zto; chiara me;«te.

1

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/. djaflama, Z; frama corretto in flama, — j.. inteftine, L: inteftino.

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Demonstration Jiow the diaphragm does not assist in
the squeezing out of the superfltnties of the intestines.

And the breathing not being prohibited at the time,
when the superfluities of the nourishment are squeezed
out of the intestines — clearly.

Demonstration, wie das Diaphragma beim Heraus-
pressen der Überschüsse der Gedärme nicht mitwirkt.

Und das Nichtverhindertsein des Atraens zu der
Zeit, wenn die Überschüsse der Nahrung aus den Ge-
därmen herausgepreßt werden — was klar ist.

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FOLIO 4 RECTO

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FOLIO 5 RECTO

[I.] fe 11a djaflawma fpingieffi e fferaffi | infra ffe [e] lii muffcoli longitudjnali le | inteftine,
e cquelle fplemeffi, e\' fegujirebbe che ttal djaframa feguitaffi | il moto d-effe intefftine chol
fuo
(ad) I djffcie;2fo; e cqueffto effere non puo, [ fe\'l djafrawma non laffcia\'\\achuo infr|a ffe
e il polmone; e dj quefto \\ede|ra\' effperie/^tia
{c/te) quel ch-e, pojch-e | {/a di di) rifftretto
5 effo polmone {che) \\ medjante la efpulfione dell-aria, [ che {in quello) dj quello e jfcaciata.

[IL] nefun | p6 moVere altri fe non moVe fe.

i f ;

?

4. quefto, L: quafto. — jfcaciata, L: c corretto in jf. — 6. [II.] in margine.

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[I.] If the diaphragm pressed and shut up the
intestines between itself and the longitudinal muscles
and squeezed these, it would follow that such dia-
phragm would follow the movement of these intestines
with its own descent; and this cannot be, if the
diaphragm does not leave a vacuity between itself
and the lung; and of this you will see an experience,
vv\'hat it is, after the lung is restrained by means of
the expulsion of the air which is expelled by it.

[II.] Nobody can move others if he does not
move himself.

[I.] Falls das Diaphragma zwischen sich und die
longitudinalen Muskeln die Gedärme triebe und zwängte
und diese auspreßte, würde die Folge sein, daß ein
solches Diaphragma der Bewegung dieser Gedärme
unter eigenem Tiefertreten folgte; und dies kann nicht
eintreten, ohne daß das Diaphragma ein Vakuum
zwischen sich und der Lunge ließe; und dafür wirst
du einen Erfahrungsbeweis darin sehen, wie es sich
verhält, nachdem diese Lunge mittelst der Austrei-
bung der Luft, die aus dieser hinausgetrieben wird,
zusammengezogen ist.

[II.] Keiner vermag andere zu bewegen, falls er
sich nicht selbst bewegt.

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FOLIO 6 RECTO

[1.] ongnj mufcolo \\fa Ia fua força per \\ la linia della fua lu^gheça-

[IL] Li muffcoli tranf|\\^rfali (/) a b c d fo;^ | quelgli che ffa;zno | fpriemere le inte ftine,
e 11a proVa ] dj quefto hè che, qua;^do | tali inteftine fono
per \\ tal chaufa fplemute, I hè che
li angholi deljli mollamj n m folno

5 [IIL] feguita che il propio moto dj ciafcu;z|n de\' dua muffcoli longitudjnali po|fti djna^ti
al corpo dell-omo è dj fare | moVerë il corpo
per moto obbliquo, co|è quando il mufcone
lo?2gitudjnal djna^jçi, nato in b, lato defftro, e terminato | in c, lato fmiftro // fa la fua op^ra-
tione, aljlora la fpalla deftra f-inclina
\'i[n]\\er{o \\ la coffcia ftancha, e cofï fa moto oblliquo
fimile all-obbliquità del fuo [IV.] motore b c, e allora il mufcolo longitudjnale pofteriore,
10 nato nello | nono fpo^djle della fciena dal lato deftro e ffinito nel fia^cho defftro fi Vijene
a fftendere
{e cofï il finifftröl e\'1 fmjftro f-achorta, p^rchè d-obbliquo fi fa djrijtto; adunque
li due mofcoli djna;^ti e djrieto feruano alla inclinatione obbli|qua dell-omo e alla djffatione
dj quella; e cqua;2do \\-\\xn fi rachorta, 1-altro f-aftende ec.

feguita che quando li muffcoli detti adop^^ano equalmente Is loro força, allora | il moto
15 dell-omo farà pieghato {per djritto) equalmente; quefto moto farà equalmeMe djfta;zjte
da defftra e da ffmjfftra, e reftera/zno le ffpalle equalmente difftante da tterra, proVafi
per

la 4®- che dice, li moti fara^no equali che con equal tenpo (e moto de fua motor[)]
efercitatj

[V.l deli quattro mufcoli

20 alteça | e bbaffeça;

fono

longitudjnalj 1-apichature fupmori e inferiori fon d-equale
ma ppiù for|ti queli dirieto;
j perchh piV faticha | è ardjriççare "Vn corpo
del lato, doue più fi | piegha, che doVe effo
j fi piegha meno, e p^rjchè pocho fi piegha
[VL] in djrieto poeha faticha fen|tano li muffcoli djna;2ti a djri|çarIo, il che cofï non achade,
quando fi piegha i«na[n]ci-

I. mufcolo. L: r corretto in 1. — jo. fciena, L: fcicene. — J3. mofcoli. L: r corretto in 1. — ly. farawno, L: i corretto ifi o.

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[I.] Every muscle uses its power along the line
of its length.

[II.] The transverse muscles a b c d those
which make the intestines press; and the proof of
this is that, if such intestines are pressed out from
such cause, <is that) the margins of the soft flesh
n m are . . .

[III.] It follows that the proper motion of each
of the two longitudinal muscles, placed on the front
side of the body of man, is to make the body move
in an oblique motion, i. e. when the longitudinal
muscle in front, arisen at b, right side, and ending
m c, left side, performs its operation, then the right
shoulder inclines towards the left thigh, and so makes
an obHque motion, like the obliquity of its [IV.]
mover
b c; and then the posterior, longitudinal muscle,
arisen at the ninth dorsal vertebra on the right side
and ending on the right side, comes to extend itself
(and so the left one), and the left one shortens itself,
because from oblique it makes itself straight. Thus
the two muscles in front and behind serve to the
oblique inclination of man and to the annulment of
this, and when one shortens itself, the other extends
itself etc.

It follows that, when the said muscles employ their
power equally, the motion of man (straightly) will
then be equally inclined. This motion will be equally
distant from right and left, and the shoulders will
be equally distant from the ground. This is proved
in the [part] which says that the motions will be
equal which are exercised in the same time (and
motion of its mover[)].

[v.] Of the four longitudinal muscles the upper
and lower affixtures are of equal height and depth;
but stronger the back ones, because it is a greater
exertion to straighten a body from the side where it
bends more than where it bends less; and because
It bends little [VI.] backwards, the front musles feel
little exertion in straightening it, which does not
happen, when it bends forwards.

[L] Jeder Muskel übt seine Kraft längs der Linie
seiner Länge aus.

[IL] Die transversalen Muskeln a b c d sind die,
welche die Gedärme pressen machen; und der Beweis
dafür ist, daß, wenn solche Gedärme aus solchem
Grunde gepreßt werden, <(ist, daß) die Ränder des
weichen Fleisches
n m sind ....

[III.] Es folgt, daß die besondere Bewegung jedes
der beiden longitudinalen Muskeln, vorne am Körper
des Menschen angebracht, ist, den Körper bewegen zu
machen in einer schrägen Bewegung, d. i., wenn der
longitudinale Muskel vorne, bei b, rechte Seite, ent-
sprungen, und in c, linke Seite, geendigt, seine Wir-
kung verrichtet, dann neigt sich die rechte Schulter
gegen den linken Oberschenkel, und macht also eine
schräge Bewegung, gleich der Schrägheit seines [IV.] Be-
wegers
b und dann kommt der hintere, longitudi-
nale Muskel, am neunten Rückenwirbel auf der rechten
Seite entsprungen und auf der rechten Seite geendigt,
dazu, sich zu dehnen (und ebenso der linke), und der
linke verkürzt sich, weil er aus krumm sich gerade
macht. Also dienen die beiden Muskeln vorne und
hinten zur schiefen Neigung des Menschen und zu
deren Erheben; und wenn der eine sich verkürzt,
dehnt sich der andere usw.

Es folgt, daß, wenn die erwähnten Muskeln ihre
Kräfte gleichmäßig verwenden, die Bewegung des
Menschen (längs der geraden Richtung) dann gleich-
mäßig gebeugt wird. Diese Bewegung wird von
rechts und links gleichmäßig entfernt sein, und die
Schultern werden von der Erde gleichmäßig entfernt
sein. Es wird bewiesen im 4\'«° [Teil], der aussagt,
daß die Bewegungen gleich sein werden, die zu
gleicher Zeit (und mit Bewegung ihres Bewegers[)]
ausgeführt werden.

[V.] Die oberen und unteren Anheftungen der
vier longitudinalen Muskeln sind in gleicher Höhe
und Tiefe; aber kräftiger die hinteren, weil es eine
größere Anstrengung ist, einen Körper von der Seite
aufzurichten, wo er sich mehr beugt, als wo dieser
sich weniger beugt; und weil er sich wenig [VI.]
nach rückwärts beugt, fühlen die Muskeln vorne
wenig Anstrengung beim Aufrichten desselben, was so
nicht eintritt, wenn er sich nach vorne beugt.

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FOLIO 6 RECTO

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FOLIO 7 RECTO

[I,] non abandonare li nerui reV^^rfiuj infmo al core, eVedj, fe ttalj neruj dai^ moto I al
core, o ff-el core fi moVe da ffe; e ffe tal moto \\iQn dalli neruj reV^rfmj che anno 1-ojrigins nsl
ceruello, allora tu faraj chiaro, corns 1-anjma a 11a fedja nellj Ve?^tri|culi del ceruello
[e ffe)\\ e
llj fpiritj \\italj anno 1-orjgine da Ve^^triculo fi|njfftro del core; e ffe ttal mo\\ime;?to del core
5 naffce da ffe medefimo, allo|ra djrai che 11a fedja dell-anjma è nel core e ffimjlmei^te quella
delli fpijriti Vitali, fichè atte;?dj bene a effi nerVi re\\erfi\\j, e ffimjlmente | alii altri neruj,
p^?rchè il moto dj tuttj i mufcoli naffce da effi neruj | che colle lor ramjficationj f-infondano
in effi muffcolj.

[II.] molte fon le uolte ch-el core attrae | a ffe dell-aria che effo troua nel poljmone,
lo e gliella rende riffchaldata fanlga che effo polmone racholgha aljtra aria dj forj-

[III.] prouafi per necefita effer quel che co^j | fi propone, s cquefto hè ch-el core, che
per fe fi moue, non fi moue, fe non coll-ajprirfi e riferrarfi; il fuo aprire e ri|ferrarfi fa moto
per la linja che ff-af[ftende infra 11a cuffpide e 11a bafa | oVer corona del chore; s aprire [ non
fi po, che lluj non tiri a ffe aria del | polmone, la qual fubito rifoffia nel | polmone, nel qua!
IS polmone fi uede | poi [a mo) con \\no inpetuofo moto | dj fubito foffpiro reftaurare dj nojVo
rinfreffcame^ïta d-aria freda effo | polmone, e cquefto achade qua/zdo \\na | fiffa chogitatio%
dj mente mette in obble|ujone il reffpirare del fiato-

[IV.] nel chiuderfi il core cholli fua neruj e | muffculi fi tira djrieto le uene neruofe
che dal core fi congungano al polmone, | e cquefto è potiffima caufa d-aprire il poljmone,
20 p^rchè aprire non fi puo, fe no^ creffce | il uachuo, e \'1 uachuo non po pigliare acjcreffci-
mento, fe effo non fi rienpie, e ttro|\\ando l-aria piV agile a ttal reftorame^zto | dj uachuo,
dj quella fi rienpie; il qual core poj | nel racortarfi
[ck) fi uiene a riaprirfi, e rilaprendofi
allenta li tirati nerui e uene del | polmone, onde feguita ch-el polmone f i r i f e r r a e \'n Vn
me[defimo tenpo riftora l-acreffcime/2to del uajchuo del core col uento che llui foffia for dj
fe j e parte ma[n]da fori la fup^rchia aria
per bocha, deljla qual nè lluj nè \'1 core non era
capace-

[V.] e tira a ffe il fangue tettato [delle] Vene {de) fup^riori del fegato-

Vii

[VI.] 1-alie ano 2 moti, j i ina^ti e 1° in gii, lo 1 ingii hè per loro ffenplijce calare,
lo inançi no
-x- p* » o ma e* pelu-x- * * * *

J". anjma, L: unjma.

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[L] Do not abandon the reversive nerves till
the heart, and see if such nerves give motion to the
heart, or if the heart moves of itself; and if such mo-
tion comes from the reversive nerves which have their
origin in the brain, then you will be enlightened how
the soul has its seat in the ventricles of the brain,
and the spiritus vitales have their origin from the left
ventricle of the heart; and if such motion of the
heart springs of itself, then you will say that the seat
of the soul is in the heart and similarly that of the
spiritus vitales, so that you pay much attention to
these reversive nerves and similarly to the other nerves,
because the motion of all the muscles issues from
these nerves which with their ramifications infuse
themselves into these muscles.

[IL] Many are the times that the heart attracts
to itself of air which it finds in the lung and returns
it heated without this lung gathering other air from
without.

[III.] It is proved that it needs is what is here
proposed, and this is, that the heart which moves of
itself does not move, if not in opening and closing
itself; its opening and closing itself makes motion
along the line which extends between the cusp and
the base, or the corona, of the heart; and it can-
not open itself without drawing to itself air from the
lung, which it immediately afterwards blows again
into the lung, in which lung it is afterwards seen
to restore this lung anew with an impetuous motion
of sudden respiration of cold refreshing air; and this
happens when a firm reflection of the mind sends
the respiration of the breath into oblivion.

[IV.] In closing itself the heart with its nerves
and muscles draws behind it the nervous vessels
which from the heart conjoin with the lung ; and this
IS a most potent cause of the opening of the lung
because it cannot open, if the vacuum does not in-
crease; and the vacuum cannot increase, if it does not
fill itself again, and finding the air more ready to
such restoration of the vacuum, it fills itself again
therewith; which heart then, in contracting itself
comes to open itself again, and reopening itself, it
releases the tense nerves and the vessels of the
lung, from which follows that the lung shuts itself
again and at the same time restores the increase of the
vacuum of the heart through the wind which it blows
out of itself, and partly sends out of the mouth the
superfluous air, for which neither it nor the heart have
any capacity.

[v.] And it draws to itself the blood sucked
from the upper veins of the liver.

[VL] The wings have 2 movements, i forward
and I downward; the downward one is for their
simple lowering, the forward one ....

[I.] Lasse die reversiven Nerven bis an das Herz
nicht bei Seite und siehe, ob solche Nerven dem
Herzen Bewegung geben, oder ob das Herz sich von
selbst bewegt; und falls solche Bewegung von den
reversiven Nerven, die den Ursprung im Gehirn haben,
ausgeht, dann wirst du darüber klar sein, wie die Seele
den Sitz in den Ventrikeln des Gehirns hat, und die
Spiritus vitales den Ursprung aus dem linken Ven-
trikel des Herzens haben; und falls solche Bewegung des
Herzens aus sich selbst entsteht, dann wirst du sagen,
daß der Sitz der Seele im Herzen ist und ebenso der
der Spiritus vitales, sodaß du viel Beachtung diesen
reversiven Nerven schenkst und ebenso den anderen
Nerven, weil die Bewegung sämtlicher Muskeln durch
diese Nerven, die mit ihren Verzweigungen in diese
Muskeln hineindringen, entsteht.

[II.] Viele Male sind es, daß das Herz von der
Luft, die es in der Lunge findet, an sich zieht und sie
ihr erwärmt zurückgibt, ohne daß diese Lunge andere
Luft von außen her an sich rafft.

[III.] Es beweist sich, daß es notwendigerweise das
ist, was hier proponiert wird, und es ist dies, daß das
Herz, das sich von selbst bewegt, sich nicht bewegt
außer durch sich Öffnen und sich Schließen; sein Öffnen
und sich Schließen macht seine Bewegung längs der
Linie, die sich zwischen der Spitze und der Basis
oder dem Kranze des Herzens erstreckt; und es kann
sich nicht öffnen, ohne daß es Luft aus der Lunge an
sich zieht, welche es sofort wieder in die Lunge bläst,
an welcher Lunge nachher gesehen wird, daß diese
Lunge mit einer heftigen Bewegung plötzlichen tiefen
Einatmens durch neue Erfrischung von kalter Luft
restauriert wird; und dies tritt ein, wenn ein ge-
spanntes Denken des Geistes das Atemholen vergessen
läßt.

[IV.] Beim sich Schließen zieht das Herz mit seinen
Nerven und Muskeln die kräftigen Gefäße, die vom Herzen
her mit der Lunge sich verbinden, hinter sich her; und
dies ist eine äußerst mächtige Ursache des sich Öffnens
der Lunge, weil sie sich nicht öffnen kann, falls das
Vakuum nicht zunimmt; und das Vakuum vermag
nicht Zuwachs zu gewinnen, falls es sich nicht wieder
füllt, und die Luft behender zu solchem Restaurieren
des Vakuums findet, mit welcher es sich wieder füllt;
nachher kommt dieses Herz beim sich Verkürzen
dazu, sich wieder zu öffnen, und indem es sich
wieder öffnet, macht es die gezerrten Nerven und
Gefäße der Lunge schlaff, woraus folgt, daß die
Lunge sich wieder schließt und zur selben Zeit den
Zuwachs des Vakuums des Herzens durch den Wind,
den sie aus sich hinaus bläst, restauriert, und teil-
weise die überflüssige Luft durch den Mund hinaus-
sendet, welche weder sie noch das Herz zu fassen
vermochte.

[V.] Und es zieht an sich das aus den oberen
Venen der Leber gesaugte Blut.

[VI.] Die Flügel haben 2 Bewegungen: i nach
vorwärts und i nach abwärts; die abwärts ist für
ihre einfache Senkung, die vorwärts ....

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FOLIO 7 RECTO

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FOLIO 7 VERSO

fe il pefo del polmone core ftomacho | è infieme chol craneo fofftenuto daljla fpina del
chollo o nno-----

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Whether the weight of the lung, of the heart, of
the stomach together with the cranium, is sustained
by the cervical vertebrae or not.

Ob das Gewicht der Lunge, des Herzens, des Ma-
gens zusammen mit dem Schädel von der Halswirbel-
säule gehalten wird oder nicht.

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LEONARDO DA VINCI

FOLIO 8 RECTO

[L] dalle anguinaie delle hracda e delle choffce effce | \\ene ramjficanti dalle lor maeftre
(e ri\\cerchaxi lo f patio) e djfcorano il corpo | infra lia pelle e lia carne-

e ricordati dj notare, doue I-arterie fi fconpajgniano dalle uene e dalli {nel/j) ner\\i.

[II.] fo[n] ne le ramjfîchatio|nj delle \\ene di due forte, cioè fenplici e chon|pofte, femplice
5 è cqueljla che ffi ua ramjfica;z|do inVerfo lo infinj|to, chonpoffta è, G,tian\\ào delle due ramjfjchajtione
fe ne gienera \\n|a fola >ena, ] chôme fi uede | n- m. he m o | ramj dj du|e Vene, le
qua|li fl giunghano | in m, e chowpo^|ghano la \\ena | m p che Wa aljla \\^rgha

12

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[III.] Quando tu figuri le uene j fopra delle offa, djmoftra quajli uene fon dj qua o dj
là da effe offa-—

6. chôme, L: cheme.

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[I.] From the soft parts of the arms and of
the thighs go veins, ramifying from their chief stems,
and they run through the body between the skin and
the flesh.

And remember to note where these arteries leave
the company of the veins and the nerves.

[II.] Of the ramifications of the veins are two
sorts, i. e. simple and compound ones; simple is
the one which goes on ramifying infinitely; com-
pound is it, if from the two ramifications a single
vein is generated, as you see n 7n and m o, branches
of two veins which join in m and compose the vein
711 which goes to the membrum.

[III.] If you figure the vessels on the bones, de-
monstrate which vessels are on this or on that side
of these bones.

[I.] Aus den Weichen der Arme und der Ober-
schenkel gehen Venen, von ihren Hauptstämmen sich
verzweigend, und sie durchlaufen den Körper zwischen
der Haut und dem Fleische.

Und erinnere dich zu notieren, wo die Arterien
sich von der Gesellschaft der Venen und der Nerven
trennen.

[II.] Unter den Verzweigungen der Venen sind
zwei Arten, d. i. einfache und zusammengesetzte; ein-
fach ist die, die ins Unendliche sich verzweigend
dahinläuft; zusammengesetzt ist sie, wenn aus den
beiden Verzweigungen eine einzige Vene daraus ent-
steht, wie man sieht
7i vi und m o. Zweige von zwei
Venen, die sich in
7n vereinigen und die Vene 7n p
bilden, die bis zum Membrum geht.

[III.] Wenn du die Gefäße auf den Knochen ab-
bildest, demonstriere, welche Gefäße auf dieser oder
jener Seite dieser Knochen sind.

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FOLIO 8 RECTO

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FOLIO 9 RECTO

[I.] Li filj de\' muffcho|li interpoffti infra j 11e chofte del pecto | fon fatti dal lato | dj
dentro del chojfftato
per la obblj[quita a b, fol per rifjftrignere le choffte | intorno al polmone
per caciar fori d-effo | la racholta aria; | e ttali filj fon poftj | nella parte fteriore | delle choffte
in co;^trajria obbliqujta
(al/a) | a cquella delli fili intejriori per la linja c d | per potere dilatare
5 le I <le) gia rifftrecte chofjfte
per apnre il polmo|ne a ripigliare nuoVa | aria; e per quefti fpati
jnjterpoffti infra lie choffte | f-aftende li
neruj (i mttffzo\\]) del fentijme;«to per mouere li
muffcholi
j infra cquelle interpoffti alla | {dj) tractione s djlatatio/2 delle | pr^dette choffte;
e inf[r]a effe chofte
j fo[n] 11e Vene {d) he arterie che mec[tano in mego il nerVo.

10

[II.] della forte fituatio;? delli muffcholi
che aprano le choffte—-

dj mjrabile potentia è lia fupmore fituatione dellj minuti muffcholj | interpoffti infra lie
chofte nella parte effteriore, effendo
per la obbliqujjtà c d, la qua[le] fente«do piii faticha
nella parte fupmore, doue ttut[ta la força delli muffcholi inferiore fi ffcaricha, e
per quefto
è ffituajta \\icina al naffcime^to delle choffte fupmorj inVerfo c, perché, ffe | taie força fuffi
15 fituata in a, le coffte dal a non tirerebbono in al|to le choffte inferiore; ma effe inferiori fi
tirerebbo;« djrieto le f\\pm[ori], | fe che ben furono fituate
per la linja c d, peràiè li primj
fili di fopra, | qua/zdo fi racortano, fi tirawo dirieto tutte le coffte inferiore, e il fim[iîe] ] fa
ciaffcuna chofta di fotto infino alla penultima, e ognj for [ça] | fi fcaricha fopra la prima ecc. --

4. fili, L; fin corretto in fili. — 14. fup^riorj, L: o corretto in io.

-ocr page 84-

[L] The fibres of the muscles interposed between
the ribs of the breast are made on the inside of
the chest through the obliquity
a b, only to restrain
the ribs round the lung, to drive out of it the
collected air. And such fibres are placed on the exterior
side of the ribs in an obliquity contrary to the
interior fibres along the line c d, to be able to
dilate the already restrained ribs, to open the lung to
take in new air; and through these spaces interposed
between the ribs, stretch the nerves of sensation,
to move the muscles interposed between these for
contraction and dilatation of the said ribs. And
between these ribs are the veins and arteries which
put the nerve in the middle.

[IL] On the strong situation of the muscles which
of en the ribs.

Of admirable potency is the upper situation of
the minute muscles interposed between the ribs on the
exterior side which is through the obHquity
c d, inas-
much as this, feeling more fatigue in the upper part
where the whole force of the lower muscles discharges
itself, is therefore situated close to the origin of the
upper ribs towards c, because, if such force were
situated at
a, the ribs at a would not draw the
lower ribs upwards; but these lower ones would
draw the upp[er] ones behind them, so that they were
well situated along the line
c d, because the first
upper fibres, when they shorten themselves, draw all
the lower ribs behind them; and similar[ly] does
every rib below to the last but one; and every
for[ce] discharges itself on the first etc.

[L] Die Fäden der zwischen den Rippen der Brust
angebrachten Muskeln sind auf der Innenseite des
Brustkastens in der Schrägrichtung
a b angebracht,
nur um die Rippen um die Lunge herum zusammen-
zuziehen, um aus derselben die angesammelte Luft her-
auszutreiben. Und solche Fäden sind angebracht auf
der Außenseite der Rippen in einer den inneren Fäden
entgegengesetzten Schrägrichtung nach der Linie d,
um die vorher zusammengezogenen Rippen wieder
diktieren zu können, um die Lunge zu öffnen zur
Wiederaufnahme neuer Luft; und durch diese Spatien,
zwischen den Rippen angebracht, ziehen die Nerven
der Empfindung, um die zwischen diesen angebrachten
Muskeln zu bewegen für das Zusammenziehen und
Diktieren dieser erwähnten Rippen. Und zwischen
diesen Rippen sind die Venen und Arterien, die den
Nerv in die Mitte nehmen.

[IL] Über die kräftige Lagerung der Muskeln, die die
Rippen erweitern.

Von bewundernswerter Potenz ist die obere Lagerung
der kleinen Muskeln, zwischen den Rippen auf der
Außenseite angebracht, die in der Schrägrichtung
c d
liegt, indem diese mehr Anstrengung erleidet in dem
oberen Teil, wo die ganze Kraft der unteren Muskeln
sich entlastet, und deshalb nahe am Ursprung der
oberen Rippen bei ^ gelegen ist, weil, falls solche
Kraft bei
a gelegen wäre, die Rippen bei a die
unteren Rippen nicht aufwärtsziehen würden; aber
diese unteren würden die ober[en] hinter sich her-
ziehen, sodaß sie wohl längs der Linie
c d gelegen
wären, weil die ersten Fäden von oben, wenn sie
sich verkürzen, sämtliche unteren Rippen hinter sich
herziehen; und dassel[be] tut jede Rippe unten bis
zur vorletzten; und jede Kra[ft] entlastet sich auf die
erste usw.

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FOLIO 9 VERSO

[I.] alia milza
[IL] uena corriVne

djbule

[IIL]
[ÎV.]

aman

lingua.

5 [V.] le 2 ama^zdjbnle fon [fattê) \\ nate nelle parte opojfite della bafa della li«|gua a
\\fo di due pi|\\maccolj interpoffti j infra 11-offo della ma|ffcella e 11a | bafa | della | WngMa,
a
CCÓ che fi ge|neri \\no fpatio injfra effo offo della majfcella e 11a bafa della | lingua [ne),
<[chè)> I {cace 1m da \'l/n lato \\ la pari), a cho che | da \\n lato poffa rice|\\ere la inglobatura
laterale della parte
con\\e{(a {della), che ffi gejnera nella linjgua, quando fi | piega, s dalla
10 parte conVeffa | poffa nettare dal cibo | {l-angold) 1-angolo delle | mafciella intorno al|le parte
lateral] della | bafa della lingha-

nelle radici della linghua.

[VIL] Oueffto hè il roVeffcio della | lingha, e il fuo djritto in | moltj anjmali è affpro, e
mafjfime nella fpetie leonjna, | chôme leonj, partere, pardj, | cierujeri, ghatte e ffimjli, li | quali
15 ànno le fup
<?rfitiE del|le linghus affpriffime, a mojdo dj mjnote unghie aljquai^to pieghabili
{atti)-, e cho</jeffte talj Vnghie penetra^jno (qua^/do fi lechano la pelle) i;2|fmo aile radjcie
de\' pelj (s a ufo | dj pettine porto?^ Via li mjnu|ti anjmali che dj lor fi cibano[)]; | e io \\idj
già lechare Vn agniello | a \\n lione nella nofftra cità dj | fîrenze, doue al c o 1 i n u o ne
fta Ve^jticinque e tre^/ta, e llj | figliano; el quai lione in po|che lechature porto Via quarto
20 [dj) pelo {e ffi) Veftiua effo agnj|ello, e chofî denudato fe\'l manglb. e lie lingue della fpetie
boVi|na anchora fono affpre.

I. alla, L: 1 « a corretio in alla. — 6. pi "Vmaccolj, rj corretto in Ij. — 7, bafa, Z; bofa. — 10. mafciella, L: paffciella doVe
cc è ftato
corretto in fc. — aljle, L: al|lle. — 16. clio;/|eflte, L: chojeffte. — 18. firenze, Z; firenzo. — 18. continuo in margine,
correzione del
co«ti del testo. ig. trenta, L: trenda.

[VL] mVffcoli 28

-, I

I ">

I ;

-ocr page 88-

[I.] To the milt.

[II.] Vena communis.

[III.] Tonsils.

[IV.] Tongue.

[v.] The 2 tonsils have arisen in the oppo-
site parts of the base of the tongue, like two cushions
interposed between the bone of the maxilla and the
base of the tongue that a space may arise between this
bone of the maxilla and the base of the tongue, that
it may on one side receive the lateral globosity of the
convex part which arises in the tongue, when it
curves itself, and that it may with the convex part
clean the angle of the maxilla of the food at the
lateral parts of the base of the tongue.

[VL] 28 muscles in the radices of the tongue.

[VII.] This is the reverse of the tongue, and its
surface is in many animals rough and especially in
the leonine species, as lion, panther, leopard,
lynx, cat and similar ones, which have the sur-
face of the tongue extremely rough like minute nails,
somewhat flexible; and suchlike nails penetrate (when
they lick their skin) to the roots of the hair (and like
a comb take away the minute animals which feed
upon them [)]; and I once saw a lamb being licked
by a lion in our city of Firenze, where there always
are twenty-five or thirty of them, and they there
bear young; which lion in a few lickings took away
the whole fleece which covered this lamb, and thus
denuded he ate it. And the tongues of the bovine
species are likewise rough.

[L] Zur Milz.

[IL] Vena communis.

[III.] Mandeln.

[IV.] Zunge.

[V.] Die 2 Mandeln sind gebildet an den gegen-
überliegenden Seiten der Zungenbasis wie zwei kleine
Kissen, zwischen dem Kieferknochen und der Zungen-
basis angebracht, damit ein Spatium zwischen diesem
Kieferknochen und der Zungenbasis entstehe, damit
dies auf einer Seite die laterale Kngelwölbung des
konvexen Teiles aufnehmen kann, die in der Zunge
entsteht, wenn sie sich krümmt, und damit sie mit
dem konvexen Teil den Kieferwinkel um die seit-
lichen Teile der Zungenbasis von der Speise rei-
nigen kann.

[VI.] 28 Muskeln in der Zungenwurzel.

[VIL] Dies ist die Rückseite der Zunge, und ihre
Fläche ist bei vielen Tieren rauh und besonders bei
der Speeles leonina, wie Löwe, Panther, Leopard, Luchs,
Katze und ähnlichen, welche die Oberfläche der Zunge
äußerst rauh haben wie sehr kleine, etwas biegsame,
Krallen; und diese solche Krallen dringen hindurch^
(wenn sie sich das Fell lecken), bis zu den Haar-
wurzeln (und nehmen wie ein Kamm die kleinen
Tierchen, die sich von ihnen ernähren, hinweg[)]; und
ich sah einmal, wäe ein Lamm von einem Löwen
pleckt wurde in unserer Stadt Firenze, wo deren
immer fünf und zwanzig oder dreißig sind, und wo
sie Junge werfen; dieser Löwe nahm mit wenigen
Leckzügen das ganze Fell, das dieses Lamm bekleidete,
hinweg, und fraß es, derart entblößt, auf. Und die
Zungen der Speeles bovina sind ebenfalls rauh.

-ocr page 89-

FOLIO 9 VERSO

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FOLIO 10 RECTO
[L] Lettere \\ochali

il pannichulo <interpofto> int[er]|poffto infra \'1 tranfito che ffa | l-aria, quanto pé\'r il nafo

e cquando p^r bocha, è fol quello che ll-omo adopé^ra | a pronuntiare la lettera .a.., coè il
pannjchulo a n-

e ffaccia la linghua e 11e labra cio che far fi pó, mai inpedjrà che 11-aria | che ffpira della
trachea non pronunti . a . in effa concaujtà a n ancora lo . u . nel medefimo locho

fi forma chollo aiuto delli labH, | li quali fi ftringhano e alqua^to fi gittano in fuori, e cquanto
pijù tali labri fi gittano in fori, meglio
per lor fi pronVntia la lettera . > . ; | \\ero hè che llo

epigloto m f-inalça alquanto inVerfo il palato--~

lo e fe non facieffi cofï, lo . u . fi coriVertirebbe in . o ., il qual o

[II.] E ffe, cquando a o A/ fi pronuntiano chojn jntelligibile e ffpedjta pronuntia, egli è
neceffario che nella continua {nua) lor | pronuntiatione, fança intermjffion dj tenpo, che | 1-apri-
tura de\' llabri fi uadj al continuo refftri|gnendo, coè larghi faranno nel djre a più ftretti nel
djre O e affai piV ftretti nel prjonuntiare . V .-

IS [III.] prouafi, come tutte le uo|chalj fon pronuntiate colla | <lla> parte ultima del pala|to
mobile, il qual
copre l-e|pigloto; e ancora tal pronun|tiatione ujen dalla fituatio|ne delle labra,
con lie quali fi | dà tranfito al uento che fpira,
j che con fecho porta il creato | fono della Voce.
J1 quale I fono ancora che 11e labra fi]eno chiufe fpira p^r Ij anajri del nafo, ma non farà
maj I p^r tal tranfito djmoftratore
j d-alcuna d-effe lettere ec; | p^r tale experientia fi po con
20 cer|teça concludere, non la trache|a cre[a]re alcuno (le) fono dj | lettera "Vocale, ma il fuo Vfi tio
fol f-aftende alla creation | della predetta Voce
{medjax\\\\te) e maffime nel , a . o . V ._

5

[IV.] a

e

i

0

V

ba

be

bi

bo

bu

ca

ce

ei

co

CU

da

de

di

do

du

e

fa

fe

fi

fo

fu

ga

ge

go

gu

La

le

li

lo

lu

ma

me

mj

mo

mu

na

ne

nj

no

nu

pa

pe

pi

po

pu

qa

qe

qi

qo

qV

ra

re

ri

ro

ru

Sa

se

si

so

su

ta

te

ti

to

tu

30

35

6. lo, L: lu corretto in lo. — 7. medefimo, L: metefimo. — 8. proriVi>ztia, L: n corretto in — 18 Ij, L: lo, corretto in Ij.

-ocr page 92-

Vocal Letters.

The pannicle interposed between the passage which
the air makes partly through the nose and partly through
the mouth, is the only one which man uses to pro-
nounce the letter
a, i. e. the pannicle a n; and let
the tongue and the lips make what can be made, never
does it impede that the air which streams out of the
"trachea", pronounces
a in this concavity a n. Further-
more
tc is formed at the same place with the aid of
the lips which contract themselves and pout somewhat
outwards; and the more such lips pout outwards, the
better the letter
u is pronounced by them. True
it is that the epiglottis m rises somewhat towards the
palate. And if it did not do so, the ti would con-
vert itself into f, which
o . . .

[IL] And whether, when a o u are pronounced
with distinct and expeditious pronunciation, it be
necessary that in their continuous pronunciation without
interruption of time, that the opening of the lips
should continuously contract, i. e. that in pronoun-
cing
a they will be broad, in pronouncing o more
narrow, and much more narrow in pronouncing u.

[III.] It is proved how all the vowels are pro-
nounced with the back part of the movable palate
which covers the epiglottis; and furthermore such
pronunciation comes from the position of the lips,
by means of which passage is given to the out-
streaming air which carries with itself the created
sound of the voice; which sound, even though the lips
are closed, streams out through the nostrils. But
through such passage it will never be a demonstrator
of any one of these letters etc. Through such experi-
ment you may with certainty conclude that the "tra-
chea" does not create any sound of vocal letters,
but its office only extends to the creation of the afore-
said voice, and especially
in a o u.

[I-J

[IV.]

a

e

1

o

u

ba

be

bi

bo

bu

ca

ce

ci

CO

cu

da

de

di

do

du

e

fa

fe

fi

fo

fu

ga

ge

gi

go

gu

La

le

li

lo

lu

ma

me

mj

mo

mu

na

ne

nj

no

nu

pa

pe

Pi

po

pu

qa

qe

qi

qo

qu

ra

re

ri

ro

ru

Sa

se

si

so

su

ta

te

ti

to

tu

[I.] Vokalische Laute.

Der Pannikel, angebracht innerhalb des Durch-
ganges, den die Luft teils durch die Nase und teils durch
den Mund macht, ist allein derjenige, den der Mensch
gebraucht um den Laut
a auszusprechen, d. i. der
Pannikel « und lasse die Zunge und die Lippen
machen, was gemacht werden kann, niemals hindert
es, daß die Luft, die aus der «trachea» strömt, « in
dieser Konkavität « ausspricht. Ferner wird an
derselben Stelle durch die Beihilfe der Lippen ge-
bildet, welche sich zusammenschnüren und sich etwas
nach außen wölben; und je mehr solche Lippen sich
nach außen wölben, desto besser wird der Laut
u durch sie ausgesprochen. Wahr ist es, daß die
Epiglottis
m sich etwas gegen den Gaumen hebt.
Und falls sie nicht also täte, würde das
u sich in o
umbilden, welches o . . .

[II.] Und ob, wenn a o u mit deutlicher und
klarer Aussprache ausgesprochen werden, es notwen-
dig sei, daß bei ihrer kontinuierlichen Aussprache,
ohne Zeitunterbrechung, <daß> die Lippenöffnung sich
immerfort zusammenschnürt d. i., daß sie beim Aus-
sprechen von
a weitgeöffnet sein werden, beim Aus-
sprechen von 0 mehr zusammengezogen, und beim
Aussprechen von
u viel mehr zusammengezogen.

[III.] Es zeigt sich, wie sämtliche Vokale mit
dem hintersten Teil des beweglichen Gaumens, der die
Epiglottis bedeckt, ausgesprochen werden; und ferner
kommt solche Aussprache von der Stellung der Lippen
her, mittelst welcher der hinausströmenden Luft, die
den gebildeten Laut der Stimme mit sich führt, Durch-
gang gegeben wird. Dieser Ton strömt, auch wenn
die Lippen geschlossen sind, durch die Nasenlöcher
hinaus. Aber durch solchen Durchgang wird sie nie-
mals Demonstratorin irgendeines dieser Laute usw.
Durch solchen Versuch kann mit Sicherheit geschlos-
sen werden, daß die «trachea» keinen Ton vokaler
Laute bildet, sondern ihre Funktion nur zur Bildung
der erwähnten Stimme hinreicht, und besonders bei
den
a 0 u.

[IV.]

a

e

1

o

u

ba

be

bi

bo

bu

ca

ce

ci

CO

cu

da

de

di

do

du

e

fa

fe

fi

fo

fu

ga

ge

gi

go

gu

La

le

li

lo

lu

ma

me

mj

mo

mu

na

ne

nj

no

nu

pa

pe

pi

po

pu

qa

qe

qi

qo

qu

ra

re

ri

ro

ru

Sa

se

si

so

su

ta

te

ti

to

tu

-ocr page 93-

LEONARDO DA VINCI

[V.] La lingua è trouato auere 24 muffcolj, | li qualj riffpondano alii fej muffcoli dj
che è I conpoffto la quantita della linghua, che ffi moVe
per bocha; j hora hè da cerchare
queftj uentiquattro muffcoli in che modo | effi fi djujdjno,
oSrer conpartino nel ferujre la
linghua nelli fua ne|cieffan motj, li qualj fono molti e djuerfi; e oltre à dj queffto è | da
5 uedere in che modo li neruj djffciendano a cquella dalla baf|fa del ceruello, e in che modo
e\' fi uanno defftribuendo e ramjfican|do
per effa linghua; e ancora è da notare, come e in
che modo li 24 | dettj muffcolj fi conuertino in fej nella conpofition da llor fatta neljla linghua;
e ancora fi figuri donde tal muffcoli abbino origine, | coè nellj fpondjli del collo nel contatto
del meri e alcunj nella | maffciella dj dentro e alcunj nella trachea dj forj e dal lato; e
10 cofi come le uene li nutrichino e come l-a[r]terie {dj\') gli djeno li fjfpiritj (ec. e chôme Ij
nerl/i li dieno il fentimexxto).

[VI.] anchora deffcriuerraj e ffighureraj in che modo 1-ufitio del uaria|re e modulare
e artichulare la uo(/)cie nel chantare è ffenplicie Vfitio dellj | anVlj della trachea moffi dalli
neruj reuerfiuj, e in queffto chajfo la linghua in alchuna parte
non ü <(f)adop^ra; [VII.] e cquefto
IS reffta proVato nel|l-auere io prima proVato che le chanjne dell-orghano non fi fanno più
graVe o ppiV achute
per la mujtatione della fifftola (cioè quel lo|cho, doue fi gienera la uocie)
{in \\piic g7-a) nel farla più largha | o più fftrecta. Ma fol per la muta|tione della channa in largha
o ftretta, o in lungha o chorta, chojme fi uede nell-aftenfione o ractrac|tione della tronba torta^
(o nel) I s anchora nella channa inmo|bile (/er lar) dj largheçça o Ilungheçça | fi uaria la uocie nel
20 darle il uento | cho magiore o mjnore inpeto // (e | cquefto tal uariatione non è nelle chofe
p^rchoffe co magiore o mjnore
j p^rrchuffione, chôme fi fente nelle canjpane battute da mjnjmj
o iwmafimj
j peràmïïon [e me), e il medefimo | achade nell-arte[le(.?\')]rie fimjle in j largheçça e Varie
in lungheçça; M|a cqui la più chorta fa maggiore | e più graVe ftrepito che 11a più [ lungha,
e in quefto più non mj af|ftenderö, perché nel libro dellj ftru|menti armonjcj n-è trattato
2S affai cho|piofamente. E per quefto io ri|piglieró il lafciato ordjne dello | Vfitio della linghu[a].
[VIII.]
{Ma) Hadop^?rafi la linghua | nella pronuntiatione e artichulatione delle filabe chon-
ponjtrici dj tutti i Vojchabolj; anchora f-efercita effa linghua nella necieffaria (n.) reVoIutiojne
del
{ci) maftichato cibo e nel nettare dj quello la intrinficha parte del|la bocha infieme chollj denti.
E Ui principalj fua moti fono .7., cioè | afftenfione e reftrinfione e attractjone, ingroffa(r^)-
jo tio ne {e), rachortare, djlatarfi e affoc|tigliarfi; e dj queffti 7 motj Ve ne è 3 chonpofti, perché

/. muffcolj, Z. e ccrreliû in j. — 6. come, Z. prima aveva fcritto doVe, poi corrigenda \\ in m dimeuticato di correggere
pure
d in c. — 7. nel|la, L: nel|l!a. — 8. nellj, Z; o corretto in j. — 10. Ij, le corretto in Ij. — 11, li, Z.- e corretto in i. —
13. anMj, Z. avendo prima scritto anVnu ha corretto in anVnlj. — fnnjis, L : li corretto in Is. — 28. deljla, L: deijlla.

-ocr page 94-

[V.] It is found that the tongue has 24 muscles
which correspond to the six muscles of which is com-
posed the quantity of the tongue which moves in the
mouth. Now you have to search in what manner
these twenty four muscles divide or compart in the
service of the tongue in its necessary movements,
which are many and diverse. And besides this is to be
seen in what manner the nerves descend to this from
the base of the brain, and in what manner they pass
into this tongue, distributing and ramifying. And
further is to be noticed how and in what manner
the
24 said muscles convert themselves into six in
the composition that they make in the tongue. And
furthermore figure whence such muscles have their
origin, i. e. at the cervical vertebrae in the con-
tact of the oesophagus, and some on the maxilla
on the inside, and some on the "trachea" on the out-
side and laterally. And also how the veins nourish
them and how the arteries give them the spiritus (etc.
and how the nerves give them sensation).

[VI.] Furthermore you shall describe and figure
in what manner the office of the varying and modu-
lating and articulating of the voice in singing is a
simple office of the rings of the "trachea", moved
by the reversive nerves; and in this case the tongue
is used in no part. [VIL] And this remains proved in
what I have proved before, that the pipes of an organ
are not made deeper or higher through the mutation
of the "fistola" (i. e. that place where the voice is gene-
rated) making it wider or narrower; but only through
the mutation of the pipe into wide or narrow, or into
long or short, as we see in extending or retracting
the tortuous trumpet; and furthermore in the pipe
immovable in width or length the voice is varied on
introducing air into it with more or less impetus.
And this such variation is not in things which are
percussed with greater or smaller percussion, as is
heard in the bells, struck with the smallest or
the biggest hammers. And the same is the case in the
pieces of ordnance [?], similar in width and different
in length. But here the shorter one makes a greater
and deeper noise than the longer one. And on this
I shall not expatiate, because in the book on the har-
monious instruments it is fully treated; and therefore
I shall resume the postponed order of the office of
the tongue. [VIII.] The tongue works in the pronunciation
and articulation of the syllables, the composers of all
words. Moreover this tongue is acting in the necessary
revolution of the masticated food and in cleansing the
inner part of the mouth together with the teeth
from this. And its principal movements are
7, i. e.
extension and retraction and attraction, thickening,
shortening, dilation and straightening; and of these
7
movements 3 are compound ones, because one of

[V.] Man hat gefunden, daß die Zunge 24 Muskeln
hat, welche den sechs Muskeln entsprechen, aus denen
die Quantität der Zunge, die sich im Munde bewegt,
sich zusammensetzt. Nun ist zu suchen, in welcher
Weise diese vier und zwanzig Muskeln sich teilen oder
verteilen beim Bedienen der Zunge in ihren notwen-
digen Bewegungen, welche viele und verschiedenartige
sind. Und außerdem ist zu sehen, in welcher Weise
die Nerven zu dieser von der Basis des Gehirns herab-
steigen, und in welcher Weise sie sich in diese Zunge
verteilend und verzweigend gehen. Und ferner ist zu
beachten, wie und in welcher Weise die
24 erwähnten
Muskeln sich in sechs umbilden in der von ihnen in
der Zunge gemachten Zusammensetzung. Und ferner
wird abgebildet, woher solche Muskeln ihren Ursprung
haben, d. i., an den Halswirbeln an der Berührtmgs-
steile des Ösophagus, und einige innen am Kiefer,
und einige außen und seitlich an der «trachea». Und
ebenso, wie die Venen sie ernähren, und wie die
Arterien ihnen die Spiritus geben (usw. und wie
die Nerven ihnen die Empfindung geben).

[VI.] Ferner sollst du beschreiben und abbilden,
in welcher Weise die Funktion des Variierens und
Modulierens und Artikulierens der Stimme beim Singen
eine einfache Funktion der Ringe der «trachea», be-
wegt durch die reversiven Nerven, ist; und in diesem
Falle wirkt die Zunge in keinem Teile mit. [VIL] Und
dies ist bewiesen in dem, was ich zuvor bewiesen habe,
daß die Orgelpfeifen nicht tiefer oder höher durch die
Veränderung der «fistola» (d. i. die Stelle, wo die
Stimme gebildet wird), gemacht werden, indem man sie
weiter oder enger macht; sondern allein durch die
Veränderung der Pfeife in weit oder eng, oder in
lang oder kurz, wie man beim Vorschieben oder Zurück-
ziehen der gewundenen Trompete sieht; und ferner: In
der an Weite oder Länge unveränderlichen Pfeife wird
die Stimme variiert durch Zuführen von Luft zu der-
selben mit größerem oder kleinerem Impetus. Und
diese solche Variation giebt es nicht bei den Dingen,
die mit größerem oder kleinerem Anschlag angeschlagen
werden, wie man hört bei den Glocken, von kleinsten
oder größten Schlägeln angeschlagen. Und dasselbe
tritt ein bei den Geschützen [?], gleich an Weite und
verschieden an Länge. Sondern hier macht das kürzere
größeren und tieferen Lärm als das längere. Und über
dies werde ich mich nicht mehr ausbreiten, weil im
Buche über die harmonischen Instrumente darüber sehr
ausführiich gehandelt worden ist; und deswegen werde
ich die verlassene Reihenfolge der Funktion der Zunge
wieder aufnehmen. [VIII.] Die Zunge wirkt bei der Aus-
sprache und Artikulation der Silben, der Zusammensetzer
sämtlicher Wörter, mit. Ferner wird diese Zunge bei der
notwendigen Umwendung der gekauten Speise in Be-
wegung gesetzt und beim Reinigen des inneren Teiles des
Mundes nebst den Zähnen von dieser. Und ihre Haupt-
bewegungen sind
7, d. i. Ausstrecken und Zusam-
menziehen, und Zurückziehen, Verdicken, Verkürzen,
sich Erweitern und Verschmälern; und von diesen
7 Bewegungen sind 3 zusammengesetzte, weil eine

-ocr page 95-

fe ne puo | gienerare Vno, che non fe ne gienerj \\n altro a cquel primo co^^giunjto per
necieffita, e cquefto è il primo chol fechon(/)do, ch-è dj ffe afte??de[re e reftrigniere, perchè
tu
non puoi djffte?zdere Vna materia affte^^fibile, | che cquella non fi rifftringha e affottigU per
tutti li fua latj; e fimile achade | nel 3° e 4° moto contrari alii {2) dua primj, cioè injgroffare
5 e rachortare effa linghua; fegujta il 50 e 6° | moto che ne fano il 30 moto conpofto dj 3
moti, cioe I djlatare affottigliare e rrachortare; Ma cquj fi po|trebbe forfe arghuire colla djfinj-
tione della V^^rgha, la quale ricieVe in fe ta?^to dj chalore naturale | che oltre al fuo
ingr[o]ffarfi fi ralkwgha affaj ec.

[IX.] fa il moto della linghua | del pichio-

O.

10 [X.] Ancora che lo ingiegnjo j Vmano in i^uej^tionj Va|rie, nifyondendo con uari {
ftrume«ti a
xin medefimo | fine, Mai effo tro\\er|rà inuentio;^ nè {è) più | bella nè più facile

piü brieue della natura, perchè nelle fue inlVengioni nulla ma;2|cha e nulla è fup^^-flu
e non Va
con contra|pefi, quai^do effa fa li j menbr/ attj al moto neljli corpi delli anjmalj
Ma uj mette dentro l-a|njma d-effo corpo conpo|njtore, coè 1-anjma del|la madre che prima
IS conpone nella (/) ma|trice la fjgura dell-o|mo e al tenpo debito j deffta 1-anjma che dj quel
debbe effere abitatore, | la qual prima refta (?«) | adorme/ztata e in tutela | dell-anjma della
madre, | la qual nutriffcie ViVjfi|cha
per la Vena Vnbiljca|le con tuttj Ij fua menbri fpirituali, e
cofi fegu|ita infm che ttale Vnbi|licho li è giunto colla fejcondjna e llj cotiHdojnj, p^r\' la
quale (/a) il figlojlo fi unjffcie colla ma[dre], | e cquefti fon caufa che V|na Volonta Vn fomo
20 defiderio Vna paura che [ abbia la madre, o altro | dolor mentale, a pote?2ti|a piii nel figliolo
che ne|lla madre, pé\'rchè fpeffe fo[n] | le Volte che il figliol ne pé?r|de la ujta ec.

[XL] quefto djfcor|fo non ua <\\ui, \\ ma fi r|ichiede | nella co%|pofitio;? | dellj corpi

anima|li- [XIL] — e il refto della djfinitione dell-anj[m]a laffcio ne | le menie de\' frati,

padrj de\'(/) popolj, li qualj per ifpiritata|tjone fan tuttj Ij fegretj-

la[f]cia ftar le lettere incoronate, perche ïon foma Verita

[XIIL] Jnfra lie chofe equalj la piü remota fi djjmofftra mjnore; E ttal fia la proporti
{in/ra //ör) delle djmjnuitionj, qual fia | quelle delle djfftantie--

one

i\'j, tuttj, L: e corretto in j. —

ne

10. riffpondendo, Z ; riftpondendo. — zj-, li, Z; il. — zj". fjgura, Z.- o corretto in j.
Ij, Z; e
corretto in j. — djmjnuitionj, L: ne co7Tetto in nj.

-ocr page 96-

these cannot be generated, without an other being
generated, conjoined to the first one, from necessity.
And this is the first with the second, that it extends
and retracts itself, as you cannot distend an ex-
tensible material, if this does not retract and straighten
itself on all sides. And similar things happen in the
and movement, contrary to the two first, i. e.
to thicken and shorten this tongue. Follow the
and movements which make its movement,
composed of
3 movements, i. e. dilation, straightening
and shortening. But here you might perhaps argue
with the definition of the membrum, which receives
in itself so much natural heat that it, besides its thicken-
ing, lengthens very much etc.

[IX.] Make the movement of the tongue of the
wood-pecker.

[X.] Though human genius in various inventions
with various instruments correspond to one and the
same end, it will never find an invention either
more beautiful or more easy or shorter than those of
Nature, because in Her inventions nothing is lacking
and nothing superfluous. And She does not go on
with counterpoises when She makes the members apt
for motion in the bodies of the animals. But She
places there the soul, composer of this body, i. e.
the soul of the mother which first composes, in the
uterus, the shape of man and in due time awakens
the soul which shall be the inhabitant thereof, which
first remains slumbering and under the tutelage of
the soul of the mother, which through the umbili-
cal vein nourishes and vivifies with all its spiritual
members. And thus it continues as long as such
umbilical cord is joined to it by the fetal membranes
and the cotyledons through which the fetus is united
with the mother; and this is the cause that one will,
one supreme desire, one fear which the mother has,
or other mental pain, has more power on the fetus
than on the mother; for many are the times that
the fetus thereby loses its life etc.

[XL] This discourse does not belong here, but
is desired in the composition of the animal bodies;

j^XII.] _ and the rest of the definition of the soul I

leave to the mind of the monks, padrz de ppoli,
who by inspiration know all secrets.

Let the crowned writings alone, because they are
supreme truth.

[XIII.] Among the equal things the more remote
one seems smaller, and the proportion of the dimi-
nuitions will be such as that of the distances.

von diesen nicht hervorgebracht werden kann, ohne
daß eine andere, welche mit der ersten notwendiger-
weise verbunden ist, hervorgebracht wird. Und dies
ist die erste mit der zweiten, daß sie sich von selbst
ausstreckt und zusammenzieht, weil du eine streck-
bare Materie nicht auszustrecken vermagst, ohne daß
diese sich zusammenzieht und verschmälert auf ihren
sämtlichen Seiten. Und Ähnliches tritt ein bei der
und Bewegung, den beiden ersten entgegen-
gesetzt, d. i. diese Zunge zu verdicken und zu verkürzen.
Es folgt die und 6" Bewegung, die deren
3\'® Be-
wegung bewirken, zusammengesetzt aus
3 Bewegungen,
d. i. Dilatieren, Verdünnen und Verkürzen. Hier
könnte man aber vielleicht mittelst der Definition des
Membrums argumentieren, das in sich so viel von
natürlicher Hitze empfängt, daß es, außer seiner Ver-
dickung, sich viel verlängert usw.

[IX.] Mache die Bewegung der Zunge des Spechtes.

[X.] Obwohl das menschliche Genie in verschie-
denen Erfindungen mit verschiedenen Mitteln zu einem
und demselben Ziele antwortet, wird es nie eine Erfin-
dung weder schöner noch leichter noch kürzer als
die der Natur finden, weil in ihren Erfindungen nichts
fehlt und nichts überflüssig ist. Und sie gebraucht
nicht Gegengewichte, wenn sie die GHeder zur Be-
wegung in den Körpern der Tiere geeignet macht.
Aber sie setzt darein die Seele, Kompositor dieses Kör-
pers, d. i. die Seele der Mutter, die zuerst in der
Gebärmutter die Gestalt des Menschen zusammensetzt
und in der gebührenden Zeit die Seele erweckt, die
dessen Bewohner sein soll, welche zuerst schlummernd
und unter Vormundschaft der Mutterseele bleibt, welche
durch die Nabelvene mit ihren sämtlichen spirituellen
Teilen ernährt und belebt. Und also setzt es sich
fort, solange solcher Nabelstrang mit ihr verbunden ist
durch die Eihäute und die Kotyledonen, wodurch das
Knäblein mit der Mutter verbunden bleibt; und dies
ist die Ursache davon, daß ein Wille, ein heftiger
Wunsch, eine Furcht, die die Mutter hat, oder an-
derer geistiger Schmerz, eine größere Macht im
Knäblein als in der Mutter hat; denn oftmals verliert
das Knäblein dadurch das Leben usw.

[XI.] Dieser Diskurs gehört nicht hierher, sondern
wird erforderlich bei der Zusammensetzung der ani-
malen Körper; [XIL] — und den Rest der Definition
der Seele überlasse ich dem Verstände der Mönche,
fadri de\' popoli, welche durch Inspiration alle Geheim-
nisse wissen.

Lasse die gekrönten Schriften da stehen, weil sie
höchste Wahrheit sind.

[XIIL] Unter gleichen Dingen zeigt sich das am
meisten entfernte kleiner, und die Proportion der Ver-
kleinerungen wird derart sein, wie die der Entfern-
ungen sein werden.

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FOLIO 10 RECTO

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LEONARDO DA VINCI

18

FOLIO 10 VERSO

[I.] feghuita 1-artichulatione della "Vocie \\mana
I-afftenfione <(e refftrinfione) e rreftrictione della trachea infieme cholla fua djlata-
tione e attr[a]ctione fon cha\\ffa del uariare la \\ocie | dellj anjmali
{m dj grdl/e in achutd)
d-achuta in gra\\e e dj graVe in achuta, alla qual actione, non fendo foffitie;^te il rachor-
5 tame[nto] d-effa trachea nello achuire della Vocie, slli fe ne djlata
{gran parti) Vna qua^ztita
irNerïo la parte in{è\\ple-pplema)p\\em2i, la qual non ricieue alchuno grado dj fonjto Viene

Ma dj quefto fareno

^2(>)chuire la Vocie d-effo rimane/zte della rachortata channa.

fperie^tia nell-anatomja } delli anjmalj chol dare Vento<(to) alli loro polmonj e cqueli fplemere
rifftngnie;2do e ddjlatando la fiftola gie|neratncie della lor Vocie

lodoVicha

romana

tofa

orefa

noVa

co;^cha

beatrice

comafma

Vercellina

fabbri

finefe

[11.:

10

20

[III.] la cofa che ffi moVe farà | tanto più djficile al ferjmarfi, quanto ella è dj | magiore

pefo

[IV.] ghirlanda dj carri

[V.] qua;«do la fiamma f-affte^zde ella j acquifta nelle fua parte fup^rio|ri giallo, e poi
25 color dj crocho, | il quale termina \\n fumo

a b crocho
b c giallo
c d argiei^tijno

-ocr page 100-

[I.] Follows the articulation of the human voice.

The extension and restriction of the "trachea"
together with its dilation and attraction are the cause
of the varying of the voice of the animals from high
to deep and from deep to high; as to which 2\'"\'
action, the shortening of this "trachea" not being
sufficient at the rising of the voice, it dilates itself
somewhat towards the upper part, which receives no
degree of sound [and] comes to raise the voice of
this remnant of the shortened pipe. But on this we
shall make an experiment in anatomizing the animals,
giving air into their lungs and pressing them, narrowing
and dilating the "fistola", the generator of their
voice.

[II.] [Porta] Lodovicha.

» Romana.

» Tosa.

» Oresa.

» Nova.

» Concha.

» Beatrice.

» Comasina.

» Vercellina.

» Fabbri.

» Sinese.

[III.] The thing which moves will be made to

stop with the greater difficulty the greater its weight.

[IV.] Garland of carriages.

[v.] When the flame extends, it acquires in its
upper parts yellow and then saffron colour, which
terminates in smoke.

a b saffron
b c yellow
c d silvery.

[L] Es folgt die Artikulation der menschlichen
Stimme.

Die Dehnung und Zusammenziehung der «trachea»
nebst ihrer Dilatation und Attraktion sind die Ur-
sache des Variierens der Stimme der Tiere von hoch
zu tief, und von tief zu hoch; da zu dieser
Aktion die Verkürzung dieser «trachea» beim Erhöhen
der Stimme nicht genügend ist, dilatiert sich diese
ein wenig gegen den oberen Teil zu, welcher keinen
Grad von Laut empfängt [und] dazu kommt, die Stimme
des Übrigbleibenden der verkürzten Pfeife zu erhöhen.
Aber hierüber werden wir einen Versuch machen beim
Anatomieren der Tiere durch das Hineinbringen von
Luft in ihre Lungen und durch das Auspressen der-
selben, indem wir die «fistola», die Erzeugerin deren
Stimme, verengern und dilatieren.

[IL] [Porta] Lodovicha
» Romana
» Tosa
» Oresa
» Nova
» Concha
» Beatrice
» Comasina
» Vercellina
» Fabbri
» Sinese.

[III.] Das Ding, das sich bewegt, wird um so
schwieriger zum Stillstand gebracht werden, je größeren
Gewichts es ist.

[IV.] Wagenkranz.

[V.] Wenn die Flamme sich ausbreitet, gewinnt sie
in ihren oberen Teilen gelbe und nachher Safran-
farbe, welche in Rauch endet.

a b Safran
b c gelb
c d silberfarbig.

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LEONARDO DA VINCI

FOLIO 11 RECTO

[I.] cercha li nemj motiVi delli ochi per tutti li affpettj, e co^^fidera fe lli pri^cipali {on 4
O più O men, \\ perché in tutti li <l>infiniti motj 4 (ƒ) nerVi fanno il tutto, p^rchè fubito
che ttu effci della gu|ridjtione d-un d-effi
4 nerVi tu acqujfti del fauore e aiuto del 2° neruo
e cofï fegujta

5 de\' neruj motiVi della (ƒ) Voce, e come effi adopmno nelk Voci acute e graVi e
medjock

de\' nerVi {de//a) che aprano e fferrano li uafi oVer porte de\' Ventriculi fpermaticj____

de\' nerVi, o Voi djre muffcolj, che fferra;? la porta della Viffcicha________

de\' neruj e muffcoli che mandano fori la ffperme della Vergha co;2 tanta Veme;ztia
dj muffcoli che ferrano 1-anulo-

del mufcolo detto V^\'?\'me, che fta neW-nn de\' Ventriculi del cerVello, il quale f-allu;zgha
per aprire e fferare il tranfito della inprenfiVa oVer ienïo comune alla

I

e rachorta
memoria —

tutti li detti ferramj fono aperti dalla cofa che effce del locho {/era) da Ilor ferrati,
15 come I 1-anulo dalle fup^rf[r]uita del cibo, e poj fi riferra per caufa de\' muffcolj, e il fimile
fanno j le porte de\' Ve^ïtriculi fpermaticj, li quali fono
aperh dall-inpeto della premuta fperme,
e I poi riferrati
{da itali) dalli fua muffcolj; ancora il fjmjle fa 1-orina alla porta della I fua
Viffcicha, coè che 11a pote;?tia dell-orina premuta <orina> apre effa porta, e lli muffcojli fua
particulari
ion quellj che 11a riferrano, e\'l fimjle fia troVato nella bocha della | Vergha e della
^o Vulua e della matrice e dj tutte le cof<c>e che riceuano
f/ca) la cofa neceffa|ria e ffcaccano
la fup^rfrua--

Molte fon le parte {che f/i) de\'meati ce nella morte refftano ap^;-te, che prima ftaVano
chiufe, coè anulo Vulua
{boe) labra {e p e porte) e antiporte del core. Ma cquele chs ffi
ferra;^
per la morte è 11a Q/ul) bocha della matrice.
25 la concaVita dell-emjciclo refrette la p^rchuffione del fangue con gra;«de e Veloce inpeto
i|Verfo il ce5\'2tro del tria^zgolo abc, doVe effo appoggia 1-angolo dell-uffciolo.

m

[IL] Il te^po del ferrare del core e del p^rcotere colla cufpide il coftato e del batti-

mento del [ polfo e dello entroito del fangue nell-a;2tiporto del core Q7) è \\n medefimo___

10

molto più acqujffta d-alteçça il meço del fanghe che ffurge per il triangolo abc che
JO cquel che | furge per i lati d-effo triangholo, chon co fia che cquel del meço def triangolo

S. neruo, L: nerua.

-ocr page 104-

[L] Search for the motor nerves of the eyes
from all aspects and consider, if the principal ones
are
4, or more or less, because in all the infinite
motions
4 nerves do all, because, as soon as you
leave the jurisdiction of one of these
4 nerves, you
acquire favour and aid from the nerve, and thus
it continues:

On the motor nerves of the voice and how these
act in the high and deep and medium voices.

On the nerves which open and shut the vessels
or gates of the spermatic ventricles.

On the nerves, or, you may say, muscles which
shut the gate of the vesica.

On the nerves and muscles which eject the sperma
from the membrum with such violence.

On the muscles which shut the anus.

On the muscle called worm which is situated in
one of the ventricles of the brain which lengthens
and shortens itself, to open and shut the passage
of the impressiva or the -sensus communis to the
mernoria.

All the said shuttings are opened by the thing
which leaves the place shut by them, as the anus by
the superfluity of the food, and then it is shut be-
cause of the muscles; and similarly do the gates of
the spermatic ventricles which are opened by the im-
petus of the sqeezed-out sperma and then shut again
by their muscles ; moreover, the urine does the same
thing at the gate of its vesica, i. e. that the force
of the sqeezed-out urine opens this gate; and its parti-
cular muscles are those which shut it again ; and the
same thing will be found at the mouth of the mem-
brum and of the vulva and of the uterus and of all
things which receive the necessary and expel the
superfluous.

Many are the parts of the ducts which remain
open in death which were formerly shut, i. e. anus,
vulva, lips, and the anterooms of the heart. But
the one which shuts itself in death is the mouth of
the uterus.

The concavity of the hemicycle repells the per-
cussion of the blood with great and speedy impetus
towards the centre of the triangle abc, where it
leans on the angle of the valve.

[II.] The time of the shutting of the heart and
of the percussing with the cusp against the chest and
of the beating of the pulse and of the entrance of
the blood into the anteroom of the heart is one and
the same.

Much more elevation acquires the middle of the
blood which rises through the triangle
a b c, than
that which rises along the sides of this triangle, be-
cause that in the middle of the triangle sends its

[I.] Suche die Bewegungsnerven der Augen von
allen Ansichten aus und betrachte, ob die wichtigsten
4 sind oder mehr oder weniger, weil in sämtlichen
unendlichen Bewegungen
4 Nerven alles machen, weil,
sobald du dich aus der Jurisdiktion eines von diesen
4 Nerven begibst, du Hilfe und Beistand vom
Nerven gewinnst, und so folgt:

Über die Bewegungsnerven der Stimme und wie
diese wirken bei den hohen und tiefen und mittleren
Stimmen.

Über die Nerven, die die Gefäße oder Pforten der
Samensäckchen öffnen und schließen.

Über die Nerven oder, willst du sagen, Muskeln,
die die Pforte der Blase schließen.

Über die Nerven oder Muskeln, die den Samen aus
dem Membrum mit solcher Gewalt heraussenden.

Über Muskeln, die den Anus schließen.

Über den Muskel, genannt Wurm, der sich in
einem der Ventrikel des Gehirns befindet, welcher sich
verlängert und verkürzt um den Durchgang aus der
Impressiva oder dem Sensus communis zur Memoria
zu öffnen und zu schließen.

Alle die erwähnten Schließvorrichtungen werden
geöffnet durch das Etwas, das aus dem durch sie ge-
schlossenen Orte hinausgeht, wie der Anus durch die
Überschüsse der Speise, und nachher schließt es sich
wieder infolge der Muskeln; und ähnlich machen
es die Pforten der Samensäckchen, welche durch die
Heftigkeit des ausgepreßten Samens geöffnet und
nachher durch ihre Muskeln wieder geschlossen wer-
den ; ferner macht der Urin das nämliche an der Pforte
seiner Blase, d. i., daß die Kraft des ausgepreßten
Urins diese Pforte öffnet; und ihre besonderen Muskeln
sind die, welche sie wieder schließen; und dasselbe
wird an der Mündung des Membrum gefunden werden
und der Vulva und der Gebärmutter und der sämt-
lichen Dinge, die das Notwendige erhalten und das
Überschüssige hinaustreiben.

Viele sind die Teile der Gänge, die im Tode offen
bleiben, die vorher geschlossen waren, d. i. Anus,
Vulva, Lippen und die Vorhöfe des Herzens. Aber
derjenige, der beim Tode sich schließt, ist der Mund
der Gebärmutter.

Die Konkavität des Hemizyklus wirft den Stoß des
Blutes mit großem und schnellem Impetus zurück
gegen das Zentrum des Dreiecks
a b c, wo es sich
an die Ecke der Klappe lehnt.

[IL] Die Zeit des Schließens des Herzens und des
Stoßens der Spitze gegen den Brustkasten und des
Pulsschlages und des Eintretens des Blutes in den
Vorhof des Herzens ist ein und dieselbe.

Viel mehr Höhe erreicht die Mitte des Blutes,
das durch das Dreieck
a b c aufsteigt, als das, was
längs der Seiten dieses Dreiecks aufsteigt, weil das-
jenige der Mitte des Dreiecks seinen Impetus gerade

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se»

manda | il fuo inpeto addrittura in alto, e cquel che furge dai lati fparge il fuo inpeto | per
moto laterale e
percote le fro[n]te delli archi delli emjciclj, e fegujta la conjcaujtà d-effo
emjciclo fenpre declinando, infm che pé^rcote la concaujtà délia ba|fa dj tal emjciclo, e ppoi fi
riuolta in fu
con moto refreffo e ffi ua ragirando per moto circunVolulbile {ragirandd)
5 in fe medefimo, infm che confuma il fuo inpeto-

e 11-ultima alteça è cquella dell-ultimo fangue che entro nell-antiporto del core, djjrieto
al quale feguj la p^rfettione délia ferratura fatta dalla porta del core; e [ ttutte queftj moti
fon fatti

[II!.] dell-acqua che per equjjgiacente canna fpijra, quella parte de [ la fua interfega-
10 ti|one darà piii remo|[ta] dalla bocha di tal | [ca]nna, la quale na|[fce] più Vicina al cen][tr]o
délia bocha dj tal | [c]anna.

[IV.] fperimentajla \'n nn taglio dj|retto fatto \'n nn uafo-

[V.] 1-acqua che per canna | furge; quella più | f-inalça che ffarà | più remota dalle
pariete d-effa canna.

15

[VI.] [dell-aqua che /w\\ge pox)

[VIL] Dubitafi quj, fe lli pannjchuli che ferrano il fanghue nell-antiporto del core, coè
nella bafa dell-ar}teria adorti, fe lia natura aVeffi potuto fare fança effi o nno : con có fia che
manifefftamente
j [fi po conprendere) fi uede, come le 3 pariete, oVer cardjne, doue taie
porte
{de) panjchulari del core | fono ftabilite, {eh) fon quellj che fferrano effo fanghue fori
20 del core col loro confiamento, I quando il core {/-a) fi riapre dalla parte dj fotto a effe
porte. E cquefto Vltimo ferra|mento fa la natura, a cco che lia gran potentia che ffa il
core in effo finjlïtro Ventriculo | nel fuo riaprirfi
per attrarre a ffe il fangue, deftilato per Ij
ftretti meatj del pariete, che\'1 djujde dal uenltriculo defftro, non aueffi
per reftaurare il
uacuo a ttjrarfi djrieto j fottilifimj pannjjculj delle pr^dette porte del core---

25 [VIIL] La rëVolutione del fanjgue nell-antiporto del | core, bafa dell-ar|teria aorto, ferjVe
a due effetti, de\' [ quali il primo è che e|fa reVolutione, muljtiplicata
per più affpejtti, irifcalda)

[qulal rifcalda e affottiglia il fangue e aumenta e Viujficha
li fpiriti Vitali, li quali fenpre
fi mantenghano nel caldo e Vmj[[d]o; il fecondo efFetto d-effa
revolution dj fangue è dj riferrare l-ap^?rte porte del core col fuo
primo moto refreffo con
30 p^rfetta f^ratura.

[IX.] Tante fon le uolte che qnrfta | porta manda fori il fangue | quanto fon le uolte
che il chore batte, e
per quefto li febrichanti f-infochano.

6. ultima, L: tt correüo in It. — 7. queftj, L: quefteftj, e corretto in j. — 18, tale, L: t co-rrctto in 1. — ig. quellj, Z; e
corretto in j. — 20. core, L: coro. — 22. Ij, L: e corretto in j. — 24. j, L: il corretto in j. — fottilifimj, L: o corretto in j. —
pannjculj,
L: o corretto in j. — 28. eiFetto, L: effetto.

fa in fe j [gr]an confregatione, la

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impetus direct upwards, and that which rises on the
sides spreads its impetus by lateral motion and per-
cusses the fronts of the arches of the hemicycles and
follows the concavity of this hemicycle, always de-
flecting, till it percusses the concavity of the base of
such hemicycle and then turns upwards with a re-
flected motion and goes on turning itself in a motion
circumvoluble in itself, till it consumes its impetus.

And the last elevation is that of the last blood
which entered the anteroom of the heart, behind
which followed the perfection of the shutting, made
by the gate of the heart; and all these motions
are made . . .

[III.] Of the water which pours out through a
level pipe, that part of its intersection will fall farther
from the mouth of such pipe which originates closer
to the centre of the mouth of such pipe.

[IV.] Try it by a straight cut, made in a vessel.

[v.] The water which rises through a pipe —
that rises highest which will be remotest from the
walls of this pipe.

[VI ] (Of the water which rises through . . .)

[VIL] Here is doubt if the pannicles which shut
up the blood in the anteroom of the heart i. e,
in the base of the aorta — if Nature might have
done without them or not, inasmuch as you clearly
see how the 3 walls, or hinges, where such pannicu-
lous valves of the heart are established, are those
which shut out this blood from the heart by their
swelling, when the heart reopens on the part below
these valves. And Nature makes this last shutting,
that the great force — which the heart exerts in this
left ventricle on its reopening, to attract the blood
distilled through the narrow pores of the wall which
separates it from the right ventricle — through restoring
of the vacuum, had not got to draw behind them
the most subtile pannicles of the said valves of the
heart.

[VIIL] The revolution of the blood in the ante-
room of the heart, the base of the aorta, serves two
eff"ects, of which the first is that this revolution, multi-
plied in many aspects, makes in itself great friction,
which heats and subtilizes the blood and augments
and vivifies the spiritus vitales which always main-
tain themselves in warmth and humidity; the second
effect of this revolution of the blood is to shut again
the opened gates of the heart with its first reflected
motion with perfect shutting,

[IX.] As many are the times, which this gate
expels the blood, as are the times which the heart
beats; and therefore those that are feversick get in-
flamed.

in die Höhe schickt, und dasjenige, das an den Seiten
aufsteigt, seinen Impetus durch Seitwärtsbewegung
verteilt und an den Rand der Bogen der Hemizyklen
stößt und der Konkavität dieses Hemizyklus folgt,
indem es immer abbiegt, bis daß es an die Konkavität
der Basis solchen Hemizyklus stößt und sich nachher
aufwärts in zurückgeworfener Bewegung wendet und
in einer in sich selbst zurückkreisenden Wirbelbewegung
läuft, bis es seinen Impetus verbraucht.

Und die letzte Höhe ist die des letzten Blutes, das
in den Vorhof des Herzens hineintrat, hinter welchem
die Vollendung des Verschlusses erfolgte, bewirkt
durch die Pforte des Herzens; und alle diese Be-
wegungen werden gemacht . . .

[III.] Von dem Wasser, das durch eine horizontal-
liegende Röhre ausströmt, wird derjenige Teil seines
Querschnittes entfernter von der Mündung solcher
Röhre niederfallen, der näher am Zentrum der Mün-
dung solcher Röhre entsteht,

[IV.] Versuche es mit einem geraden Schnitt, in
einem Gefäße gemacht.

[V.] Das Wasser, das durch eine Röhre aufsteigt
— dasjenige steigt am höchsten, das am meisten von
den Wänden dieser Röhre entfernt sein wird,

[VI.] (Von dem Wasser, das aufsteigt durch )

[VII.] Hier besteht Zweifel, ob die Pannikel, die
das Blut im Vorhof des Herzens d. i. in der Basis
der Aorta, einschließen — ob die Natur es ohne sie
hätte machen können oder nicht, insofern man klar
sieht, wie die 3 Wände, oder Türangeln, wo solche
pannikulösen Klappen des Herzens angebracht sind,
es sind, die dieses Blut außerhalb des Herzens durch
ihr Schwellen absperren, wenn das Herz sich wieder
öffnet von der Seite unterhalb dieser Klappen.. Und
die Natur macht diese letzte Absperrung, damit die
große Kraft — die das Herz in diesem linken Ventrikel
bei seinem Wiederöffnen leistet, um das Blut, das
durch die engen Poren der Wand, die es vom rechten

Ventrikel leistet, destilliert ist, an sich zu ziehen _

durch das Restaurieren des Vakuums die sehr feinen
Pannikel der erwähnten Klappen des Herzens nicht
hinter sich herzerrt.

[VIIL] Die wirbelnde Bewegung des Blutes im Vorhof
des Herzens, der Basis der Aorta, dient zweien Eff-^k-
ten, deren erster ist, daß diese wirbelnde Bewegung
nach vielen Richtungen vervielfältigt, in sich große
Reibung bewirkt, welche das Blut erwärmt und verfei-
nert und die Spiritus vitales vermehrt und belebt,
welche sich immer im Warmen und Feuchten erhalten\'
der zweite Effekt dieser wirbelnden Blutbeweguug ist,\'
die geöffneten Pforten des Herzens in vollständigem
Verschlusse durch seine erste zurückgeworfene Be-
wegung wieder zu schließen.

[IX.] So viele sind die Male, daß diese Pforte das
Blut hinaussendet, als die Male sind, daß das Herz
schlägt; und dadurch geraten die Fieberkranken in
Brand,

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FOLIO 11 VERSO

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> I

[I.] dubito (/) che per caufa dj morte tuttj li princjpajli bufi delli anjmali fi aprano,
il bufo de[l] m o p n
non f-apra in el triangolo a b c, e ch-e[ffe]|ndo ViVo effo

che

bufo fi ciudeffi fança pannjculi
o Vergha-

a b r, a c r, b c r, s crefceffi come la carne della } lingua

j [IL] Quando il core fi rifftrigne, il ue^triculo | finiftro c d e f g Manda fori il fuo
fangue |
per la bocha c d nella canna {chê) a b | n m, la quale à nella fua bafa 3 femj -
Ventriculj, chôme a fuo locho fia djmofjftro; ma lia Velocità del fangue inello [ introito d-effj
{canna 1/e) femjVe/ztriculj | à il fuo moto Vario, con có fia che ttal [ {to fi) fia la proportion?
dé[{moto)la. Velocità d-effo {an\\gue jn pari tenpo, quai farà la proporjtione delle Varie
io largeççe d-effa canna. | Ma fia proportione conVerfa, coè la magor Velocijtà nella mjnor
la[r]geça del tranfito, e lia | Velocità mjnore (/) nella largeça magore
j com-è pr^?uate nel 3° del

di[fcorfo] dell-acque-

Adunzque aVendo proVato le uarie Ve|locità d-effo (angue nella fua antiporta è
necefario proVa|re
(ü) la uelocità che fuccede nella djla|tatione d-effo fanghe {ne) inVerfo le
75 3 I pariete d-effi femjVe/^triculj ; (adunq?^^ | fendo la Velo(ƒ)cità fupprema d-effo fa^jgue Vffcita
fori dello ftretto e
percoife \\ e aparte le porte {a d) e djlatate e abbafate, | dando locho alla
djlatatio/2 del fangue, il ] quale fegue 1-impeto della eccellente | fua Velocità e p^rcote il fangue
che Ijli fta dj fopra, la qua[l] p^rcuffione fcote tujtte 1-arterie e polfi che
ion {ne) fparfe
neljl-omo, e fi Vola alla pé\'rcuffione laterale | delli emjciclj de\' Ve/ztriculj ; e ffatta tal | p^r-
20 cuffione, fi riVolta in gù {e per co) con mo|to circu;zVolubile; e Vn alltra parte fi rj[lIL]Volta
in fu djuidendo il moto circu;?Volubile fupmore dallo | inferiore nel termjne fup^riore dell-emjciclo ;
ma cqueffto] | moto circu^uolubile che ffi riVolta in
gu p^rcote la bafa deljl-emjciclo e ritorna
alla porta del fuo primo introito | e batte le porte con moto conpofto e dj cquelle djftende
il pannjculo e lie alça e lia ferra contro aile fua opofite, le nel medefimo ten(>)po
^S {/^ ^^ medefimo ordjne fof|fpinte inco;^tro, e inmedjate li moti {pr) circuVolubili
co??jfumano il loro inpeto inVerfo il centro del lor circu/zjVolubile, ritardando effo inpeto
{con)
fuceffiVa tradjta; | el fimjle fa la reVolutione fup^riore in contratjo mo|to, ripartore^do molte
altre réVolutio/ï contrarie 1-una | all-alltra fuceffiuame^te 1-una fopra 1-altra, fenpre ritar|dando
la uelocità, infi[n] che
\\{moto y\')l-inpeto fe fteffi conzfujma-

J. c d e f g, aggiunto fopra la riga. — 7. d-effj, L: a corretto in j. — 8. moto, L: mototo. — ttal {to\') L aveva da
prima scritto
ttâ|to, corriggendo poi in ttal. — 9. jn, L: e corretto in j. — 10. -çroportione, L: po^c. — 14. nella, L: a corretto in e.

— d-effo, Z.\' n corretto in d. — 16. abbafate, L: ft corretto in fa. — 30. ri\\olta, L: o corretto in — altra, L: r corretto in 1.

— 26. contratjo, L: contratrio con-etto in contratjo.

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21

QÜADEP.NI D\'ANATOMIA IV. — FOL. 11 VERSO

[I.] I doubt whether all the principal apertures of
the animals open themselves on account of death,
whether the aperture of the
/u o p n does not open
itself in the triangle a 3 c, and whether, being alive, this
aperture would shut itself without [the] pannicles air,
a c r, b c r, and increase like the flesh of the tongue
or of the membrum.

[IL] When the heart contracts itself, the left ven-
tricle
c d e f g sends out its blood through the ori-
fice
c d into the pipe a b n m, which in its base
has 3 semiventricles, as will be demonstrated in
its place- but the velocity of the blood at the en-
trance of these semiventricles has its motion varied,
seeing the proportion of the velocity of this blood in
the same time will be such as the proportion of
the various dimensions of this pipe will be. But the
proportion will be inverse, i. e. the greater velocity
in the smaller dimension of the passage and the less
velocity in the greater dimension, as is demonstrated
in the 3\'"\'\' [part] of the discourse "On the waters".

Having thus proved the different velocities of
this blood in its anteroom, it is necessary to test
the velocity which follows by the dilation of this
blood towards the
3 walls of these semiventricles;
(when thus the supreme velocity of this blood has
left the strait, and when the valves, percussed and
opened and dilated and lowered, give room to the
dilation of the blood - which follows the impetus of
its excelling velocity and percusses the blood which
is above it, which percussion shakes all the arteries
and pulses which are expanded in man, and then
turns to the lateral percussion of the hemicycles of
the ventricles; and having performed such percussion
it turns downwards with circumvoluble motion. And
another part turn[III.js upwards, dividing the upper
circumvoluble motion from the lower one at the upper
limit of the hemicycle; but this circumvoluble motion
which turns downwards percusses the base of the
hemicycle and returns to the gate of its first entrance
and beats the valves with composite motion and
extends their pannicle and raises them and shuts
them against their opposite ones, which are at the
same time in the same order driven against them;
and immediately the circumvoluble motions consume
their impetus towards the centre of their circumvolution,
this impetus retarding with subsequent tardiness. The
same does the upper revolution in contrary motion,
giving birth to many other revolutions, contrary to
one another, successively, one above the other, the
velocity ever retarding till the impetus consumes
itself.

[L] Ich erwäge, ob sämtliche hauptsächlichsten
Öffnungen der Tiere infolge des Todes sich öffnen, ob
die Öffnung des
m 0 p n sich nicht im Dreieck a b c
öffnet, und ob, bei Lebzeiten, diese Öffnung sich
schließen würde ohne [die] Pannikel
a b r, a c r,
b c r
und wachsen würde wie das Fleisch der Zunge
oder des Membrum.

[II.] Wenn das Herz sich zusammenzieht, sendet
der linke Ventrikel
c d e f g sein Blut durch die
Mündung ^
d hinaus in das Rohr a b n m hinein,
welches an seiner Basis
3 Semiventrikel hat, wie es
an seiner Stelle demonstriert werden wird; aber die
Schnelligkeit des Blutes im Eingang dieser Semi-
ventrikel hat ihre verschiedene Bewegung, weil das
Verhältnis der Schnelligkeit dieses Blutes in der
gleichen Zeit so sein wird, wie das Verhältnis der
verschiedenen Weiten dieses Rohres sein wird. Aber
das Verhältnis wird umgekehrt sein, d. i., die größere
Schnelligkeit bei kleinerer Weite des Durchgangs und
die kleinere Schnelhgkeit bei größerer Weite, wie
im [Teil] der Diskurs «Über die Wasser» be-
wiesen ist.

Nachdem also die verschiedenen SchneUigkeiten
dieses Blutes in seiner Torhalle dargewiesen worden
sind, ist es notwendig, die Schnelligkeit zu prüfen,
die darauf eintritt bei der Erweiterung dieses Blutes
gegen die
3 Wände dieser Semiventrikel hin; (indem
also die obere SchneUigkeit dieses Blutes aus der
Enge hinausgetreten ist, und indem die Klappen,
perkuttiert und geöffnet und dilatiert und gesenkt, der
Erweiterung des Blutes Platz geben, das dem Impe-
tus seiner vorzüglichen Schnelligkeit folgt, und das
Blut, das über ihr steht, perkuttiert, welche Perkussion
sämtliche Arterien und Pulsadern erschüttert, die im
Menschen sich verbreiten, und sich zur seitlichen Per-
kussion gegen die Hemizyklen der Ventrikel wendet;
und wenn solche Perkussion gemacht worden ist_,
wendet es sich nach abwärts in Wirbelbewegung.
Und ein anderer Teil wen[III.]det sich aufwärts, die
obere Wirbelbewegung von der unteren an der oberen
Grenze des Hemizyklus trennend; aber diese Wirbel-
bewegung, die sich abwärtswendet, perkuttiert die
Basis des Hemizyklus und kehrt zur Pforte ihres
ersten Hineintretens zurück und schlägt die Klap-
pen in zusammengesetzter Bewegung und dehnt den
Pannikel derselben und hebt sie und schHeßt sie
gegen ihre gegenübergestellte, die zur selben Zeit nach
derselben Ordnung gegen sie getrieben wird; und
sofort verbrauchen die Wirbelbewegungen ihren Im-
petus gegen das Zentrum ihres Umwirbeins, indem
dieser Impetus mit sukzessiver Verzögerung verzögert.
Dasselbe m.acht die obere Wirbelbewegung in ent-
gegengesetzter Bewegung, wieder viele andere Wirbel-
bewegungen erzeugend, die eine der andern ent-
gegengesetzt, nach und nach, die eine über die andere,
indem die Schnelligkeit immer nachläßt, bis der
Impetus sich selbst verzehrt.

11

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^enào detto il modo del riferrar del fmjftro Ve/ztriculo
del riapnre, il quale imedjate | fucede in due terçi d-U5^ tenpo

tirar fangue alcuno delle gia chiufe porte, le quali [non] fi fe
altre porte, Ma co\' fua la|ti con gra;^ coi^tatto e potente, allora il fangue è fuel|do del defftro
5 \\e^triculo, come quj fi mofterra-

Nel tenpo che feguita le 3 reVolutionj del fangue nelli 3 emjciclj, | e che
reuolutione le 3 porte fi mante;?gano e affortificano | Ij lor ferramj / El core fi
acqujfta capacità; nejlla quale, non potendo ritornare il gà fuggito fangue dentro | aile predette
porte, neceffità proVede colla efftratione del f[an][gue del ue?2triculo defftro, il quale per
10 larghe porofità penetr[a il] | pariete interpofto infra \'1 deftro e fmjftro Ventriculo, le qu[ali]
porofità
{dj fi /) fl ua.n refftngne;2do con piramjdale co;2caui[tà], | infmo che p^ruiene a\'
infenfibili meatj, per lli quali penetra;zdo il u[ifco]|fo fangue fi ua affottiglando in tanta
fottilità.

[IV.] Nella figura N. da piè, pofta qui da capo, | fi djmoftra il fangue oVer 1-inpeto
IJ che fi mo|Ve intorno al ce;?tro d per la linia d s à moljto macore reVolutione che 11-i^peto
d b, e per confeguewça il fuo | moto refrefo à da tornare più in djrieto nel finjre il moto
cir|culare che il fangue d b.

[V.] (nûz) Qui fi rifpo/zde, non efer neceffario tal fe|ram8??to con lo in groffa(men/e\') r e
di tuta (à) la bafa dell-e|mjciclo b g c infino al meço d, perché la na|tura, ricerchatrice dj
£0 foma bréVità nelle fue | op^^ratione, à troVato piV brieue fpedje?2ti a rife|rare tali porte del
core collj panniculi che colla | fufta/?tia del core, la quale f-apre nel te^^po che lli pa;2]njculi
fi riferrano; e oltre a dj quefto il moto | co#pofto della
prima dj quefto, il quale fa la
re\\oIutio|ne del-inpeto {n) infufo nel fangue, il quale djlata | e alça aftendendo li detti panjculi
\\rtandofi e a|pogandofi 1-uno all-altra \'n un medefimo inftante j facendo p^rfetto ferrame;?to,
25 poffiamo co;?clude|re effere piii facile modo a effo [a f) ferame^to j che a mo\'Vere la pr^detta
fufta;2tia del core--

[VI.] figura e djfinjffcj | il portinaro dello | ftowmacho

[VIL] moto dei|l-inpeto

[VIIL] fa queffta | proVa dj | uetro e | moujci | de/etro a 1 cife panicho[lo]

30 [IX.] il moto incidente apr^ <Jle) | le (/er) porte del (/) core, e\'I mo|to refreffo le
riferra.

del core, feguita il modo
armonjco; e no potendo
ranno colle fronte come le

p^r effa
djlata

[X.] lo infoca|mento del | fangue f-a|Vmenta per j la reVolujtio?? continua, | la quale è
fatta I dall-inpeto infufo | nel fanghe | della bafa dell-arteria.

4. altrs, L: o corretto in e. — J. Ij. L: e corretto in j. — 24. ferramewto, L: ferrame«te. —infoca]mento, L: infocajmendo.

-ocr page 112-

Having described the manner of the shutting of the
left ventricle of the heart, follows the manner of
reopening which follows immediately in two thirds of
a harmonic tempo, and not being able [viz. the left
ventricle] to attract any blood from the gates already
closed which do [not] shut themselves with the fronts,
like the other gates, but with their sides with great
and potent contact — then the blood is torn out of
the right ventricle as shall here be demonstrated.

In the time following the 3 revolutions of the
blood in the 3 hemicycles, and because by this revo-
lution the 3 valves maintain themselves and fortify
their shuttings, the heart dilates itself and acquires
capacity; the blood, already escaped into the above
mentioned gates, not being able to return into these,
necessity provides by the extraction of the blood out
of the right ventricle which penetrates, through wide
porosities, the wall interposed between the right and
the left ventricle, which porosities straighten them-
selves with pyramidal concavities, till they pass into
imperceptible pores through which the viscous blood
penetrates and goes on subtilizing itself to great sub-
tility.

[IV.] On the figure JV below, placed here once
more, is demonstrated how the blood, or the impetus,
which moves itself round the centre d along the
line
d s, has much greater revolution than the im-
petus
d b, and consequently its reflected motion has
to turn farther back at the finishing of the circular
movement, than the blood
d b.

[v.] Here is replied : Such shutting with thicken-
ing of the whole base of the hemicycle
b g c 2.% far as
the middle
d is not necessary, because Nature, search-
ing for the greatest brevity in Her operations, has found
briefer expedients to shut such gates of the heart
with the pannicles than with the substance of the
heart which opens itself at the time when the pan-
nicles shut themselves; and besides, we may conclude
the composite motion of the first thereof, which effects
the revolution of the impetus, infused into the blood,
which dilates and raises, extending, the said pannicles,
clashing themselves and leaning against each others,
in one and the same instant making perfect shutting,
to be an easier way of this shutting than to move
the said substance of the heart.

[VI.] Draw and define the pylorus of the sto-
mach.

[VII.] The motion of the impetus.

[VIIL] Make this glass-trial and move in it ... .
the pannicles

[IX.] The incident motion opens the gates of
the heart, and the reflected inotion shuts them.

[X.] The heating of the blood is augmented by
the continual revolution which is made by the impe-
tus, infused into the blood from the base of the aorta.

Nach der Beschreibung der Art des Schlusses
des linken Ventrikels des Herzens, folgt die Art
des Wiederöffnens, das sofort in zwei Drittel eines
harmonischen Tempos folgt; und indem er [o: der
linke Ventrikel] kein Blut aus der schon geschlossenen
Pforte zu ziehen vermag, die sich [nicht] mit den
Rändern, wie die anderen Pforten, schließen, sondern
mit ihren Flächen mit großem und kräftigem Kontakt
— dann wird das Blut aus dem rechten Ventrikel
gerissen, wie es sich hier zeigen wird.

In der Zeit, die den 3 Wirbelbewegungen des Blutes
in den 3 Hemizyklen folgt, und weil durch diese
Wirbelbewegung die 3 Klappen sich halten und ihre
Verschlüsse verstärken, diktiert sich das Herz und
gewinnt Kapazität; da das in die obenerwähnten
Pforten schon entwichene Blut in diese [o: die Kapa-
zität] hinein zurückzukehren nicht vermag, trägt die
Notwendigkeit dafür Sorge durch die Herausziehung
des Blutes aus dem rechten Ventrikel, welches durch
weite Porositäten die zwischen dem rechten und
linken Ventrikel angebrachte Wand durchdringt, welche
Porositäten, sich verengernd, mit pyramidenförmigen
Konkavitäten einhergehen, bis sie in unmerkliche Poren
übergehen, durch welche das visköse Blut dringt und
sich zu immer größerer Subtilität verfeinert.

[IV.] Auf der Figur N unten, hier aufs neue an-
gebracht, wird demonstriert, wie das Blut oder der
Impetus, der sich um das Zentrum
d längs der Linie
d s bewegt, viel stärkere Wirbelbewegung hat als
der Impetus
d h, und infolgedessen seine Rückstoß-
bewegung weiter zurück zu wenden hat beim Vollenden
der Kreisbewegung, als das Blut
d b.

[V.J Hier wird geantwortet: Solche Schließung mit
Verdickung der ganzen Basis des Hemizyklus
b g c
bis zur Mitte d ist nicht notwendig, weil die Natur
als Sucherin nach der größten Kürze in ihren Opera-
tionen, kürzere Wege zum Schließen solcher Pforten des
Herzens durch die Pannikel gefunden hat als durch
die Substanz des Herzens, die sich öffnet zu der Zeit,
wenn die Pannikel sich schließen; und darüber hinaus
können wir schließen, daß die zusammengesetzte Be-
wegung von dem ersten davon, die die Wirbelbewegung
des Impetus bewirkt, der die erwähnten Pannikel,
indem er sie dehnt, diktiert und hebt, sich gegen-
seitig dem Blute mitgeteilt, drängend und stützend,
im nämlichen Augenblicke vollen Schluß bewirkend,
-- eine leichtere Art dieses Schlusses darstellt, als
die erwähnte Substanz des Herzens zu bewegen.

[VI.] Zeichne und definiere den Pförtner des Magens.

[VIL] Die Bewegung des Impetus.

[VIII.] Mache diesen Versuch in Glas und bewege
darin .... die Pannikel

[IX.] Die einfallende Bewegung öffnet die Pforten
des Herzens, und die Rückstoßbewegung schließt sie.

[X.] Die Erhitzung des Biutes wird vermehrt
durch die andauernde Wirbelbewegung, die durch den
Impetus gemacht wird, der von der Basis der Aorta
dem Blute sich mitteilt.

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FOLIO 11 VERSO

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FOLIO 12 RECTO
perché il bufo <de> dell-arteria | aorto è trianghulare.

faJ i \'rl f \' \' ^^ ff-a taie j Wdoli

e h ^ I che fon 4 Wfoolj ; e mo, p.. la quai | cofa 1-angoIo ^ù "ottufo è più forte che

Più rr, dîu ^ ^^^ I ^^ 3 Mfcioli, p..chè colli loro angh\'li fon

piu remoti dalla bafa del tnjangholo loro che quel de\' 3 Vffdolj

[III.] apr.fi p.;^ il „,oto incide;.te | e fferrafi (/er 0 col moto (m./ | refreffo
[IV.] 1-inpeto I che rima^ j nel fangue j ferra 1-uffcio. \'

10

q^\'do è pieno j e che à [a]Vto la p.^chu|fio« refreffa nejlli Vffcioli pannj

[V.]

culati

.. dIL rr - 7 \' e f-inalça coll.inpeto creato

" o cfr: l\'teCt \' ® \' \'\'ena pjrn

il parie e del \'v \' « ° P-cote

panete del canale n o p, djpoi feguita | effo moto circul^e datoli dal pariïte" il nT\'

aco« e.te, e p..cote i. paniculo de.lo „ffculo | colia f^o^te de„,„peto b, e ricëC\'o ta.\';
eu VlIJtoe .nmedjate 1-uffooIo panicula|to djfte.de le fue grinçe e ff, djiata | inf.no che frapogTa
.. nell-opofito Vlfcolo, .1 quai p.. l-„pofito inpeto li j Viene inco«tro e ff-aplggia contro a ^^
lu,, e eon fanno p.. ^jle modo | li 3 detti VffcioIi„ ii quali con ifftte|tto œntatto f. fe J
nfieme .n fino che I -.npeto co«uerfo in moto | chocleale confuma fe medefimo, | il quai
. te.po è fatto n un faino circha la metà d-u. tenpo armo|njcho. e po il core f

del flImioTeff \' dTf \' " ^ \' " I

Tr uloZ e "e t t T \' \' ^^^ P^^Ip-\'o moto

c,r u.Voluble, le Vorebefi allargare feco«(do la curVità de la principiata | curVità n b m- ma

«ffo -Pe|to dj fanghe in b.eViffimo

z: „ .tri

_ linea, L: linaa. cnocleaJe, L: o corretto ^n h. - fangKVe, Z.- e corretto

-ocr page 116-

[I.] Why the aperture of the aorta is triangular.

[II.] Nature made 3 valves and not 4, because
the pellicles which shut such apertures form greater
angles, being
3, as shows the angle cab, than the
angle
e h f forms, which are 4 valves; and now,
from this reason, the obtusest angle is stronger than
the right angle of the quadrate, inasmuch as the
cathete
a s is shorter than the cathete n h; and the
quadrate aperture is more capacious than the tri-
angular one in one and the same circle and con-
sequently the pannicles of the
4 valves are weaker
than [that of] the
3 valves, because with their angles
they are more remote from the base of their triangle
than that of the
3 valves.

[III.] It opens itself through the incident motion
and shuts itself through the reflected motion.

[IV.] The impetus, which remains in the blood,
shuts the valve.

[v.] If it ^ is full and has received the reflected
percussion in the panniculous valves.

[VI.] If the impetus of the blood directs itself
through the left ventricle towards the aorta through the
orifice ƒ
g, it percusses and dilates the panniculous
valves and rises through the impetus created by the
percussion, made in the junction r; and the impetus
separates itself from the site of the percussion in the
strait
r and turns backwards towards one side along
the (cochleariform) curve
e n and percusses the wall
of the channel nop; then follows this circular mo-
tion, imparted to it by the wall which yields, and
percusses the pannicle of the valve with the front of
the impetus b; and after receiving such percus[VII.]-
sion, the panniculous valve immediately extends its
folds and dilates itself till it leans against the oppo-
site valve, which by reason of the opposite impetus
advances to meet it and leans against it; and thus,
similarly, do the
3 said valves, which shut them-
selves in close contact till the impetus, converted
in cochleariform motion, consumes itself, which tempo
in a healthy man is made in about half of a har-
monic tempo. And then the heart dilates itself; and
as there is no vacuum, this left ventricle attracts
the blood from the right ventricle.

[VIIL] When the blood n b m 0 a with circular
motion turns round the centre of its motion
r, this
desires to retain the impetus along the line of the
commenced circumvoluble motion and would enlarge
according to the curvature of the commenced curve
n b
m
; but by the percussion of the v/all m 0 it beco-
mes of less curvature and goes, following it, till it
percusses in a, where, if it found the simple pannicle
of the valve
a b, this impetus of blood would in the

1 viz. the semiventricle or the whole of the ventricle within
the semilunar valve.

[I.] Warum die Öffnung der Aorta triangulär ist.

[IL] Die Natur machte 3 Klappen und nicht 4,
weil die Häutchen, die solche Öfl\'nungen schließen,
größere Winkel bilden, wenn ihrer
3 sind, wie der
Winkel
c a b zeigt, als . der Winkel e h f sie bildet,
der
4 Klappen hat; und nun, aus diesem Grunde, ist
der stumpfste Winkel größer als der rechte Winkel
des Quadrats, weil die Kathete
a a kürzer ist als die
Kathete
n h\\ und die quadratische Öffnung weiter ist
als die trianguläre in einem und demselben Zirkel;
und infolgedessen sind die Pannikel der
4 Klappen
schwächer als die [der]
3 Klappen, weil sie mit ihren
Winkeln weiter entfernt sind von der Basis ihres
Dreiecks, als die der
3 Klappen.

[III.] Sie öffnet sich durch die einfallende Be-
wegung und schließt sich durch die Rückstoßbewegung.

[IV.] Der Impetus, der im Blute verbleibt, schließt
die Klappe.

[V.] Wenn er ^ voll ist und den Rückstoß gegen
die pannikulösen Klappen gehabt hat.

[VL] Wenn die heftige Bewegung des Blutes sich
durch den linken Ventrikel nach der Aorta durch die
Mündung
f g richtet, perkuttiert und diktiert sie die
pannikulösen Klappen und erhebt sich durch den
von der Perkussion erzeugten Impetus, entstanden in
der Vereinigungstelle r; und die heftige Bewegung
trennt sich von der Stelle der Perkussion in der Enge
r
und wendet sich nach rückwärts um nach der einen
Seite längs der (spiralförmigen) Kurve e
n und per-
kuttiert die Wand des Kanals
n 0 p\\ danach folgt
diese zirkuläre Bewegung, von der Wand ihr gegeben,
welche sich daran fügt, und perkuttiert den Pannikel
der Klappe mit dem Stirn des Impetus und wenn
sie solche Perku[VII.]ssion empfangen hat, dehnt die
pannikulöse Klappe sofort ihre Falten und diktiert sich,
bis daß sie sich an die gegenüberstehende Klappe
anlehnt, welche durch den entgegengesetzten Impetus
ihr entgegenkommt und sich gegen sie anlehnt; und
so machen es in ähnlicher Weise die
3 erwähnten
Klappen, die in engem Kontakt sich zusammenschließen,
bis der Impetus, in Spiralbewegung umgewandelt, sich
selbst verbraucht, welches Tempo bei einem Gesunden
ungefähr in der Hälfte eines harmonischen Tempos
gemacht wird. Und nachher diktiert sich das Herz;
und weil es ein Vakuum nicht gibt, zieht dieser linke
Ventrikel das Blut aus dem rechten Ventrikel an sich.

[VIII.] Wenn das Blut n b m o a sich mit zirkulärer
Bewegung um das Zentrum seiner Bewegung
r dreht,
sucht dies den Impetus längs der Linie der an-
gefangenen umdrehenden Bewegung beizubehalten,
und würde sich verbreitern gemäß der Krümmung
der Anfan^s-Krümmung
n b m\\ aber bei der Per-
kussion der Wand
m 0 wird sie von geringerer
Krümmung und geht, ihr folgend, bis daß sie in
a
perkuttiert, wo, falls sie den einfachen Pannikel der
Klappe
a b fände, diese heftige Bhttbewegung in

\' 0: der Semiventrikel oder auch der ganze Ventrikel inner-
halb der Semilunarklappe.

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te«po lo i rffonderebbe; ma lia fagace na:u,ra proVide dj duriffima | refifftentia „ella infima ! bafeca
del cerch,o delknpe,to collo .ngroffare il pari|ete del condotto o in „ella 1 quantità o a h L;

con i dato dal moto dj tal fa„|g„e la fua p.-cuffio„e in Tefijfte^te locho, fubitö fi lëua
.1 moto c.cuVolub,le allo | mfu al termjne d-effo pajriete nel pu«o a, doVe f fco«tra nel
5 pa.njculo dello , Vffciolo, il quale, p«- ferra|re la te,,a f„a parte, è ne|cefano che fl ia moto
ccjpofto, coe parte .„Verfo [IX.] il meço della ca.na, e parte allo infu, (/. , j
moto co.pofto è neceffario effer gene|rato da Vn altro moto co.pofto, il q aie | a il mo"
Jcn«VoK,b,le ./) del fanfeue a b, il qnale p.. ,a 4- del moto drcl|Vol4bile], dot

« d ^d" r . """" \' dov-è I congunto, tira e

« dtode effa corda co. | grande potentia, e ffe ttal corda f, fep.,, dal fuo | fermlme^to

ü gra\\e ne porta co« fe la | p«detta corda p.^ quella linja, che effo | la tiraVa nella (/u^)

fe^fone dal fuo | fermame«to"; adunque il fangue, che | col fuo inpeto p.rcote sffo

Vffciolo, no« po|te«do ffondarlo, feguita il fuo moto allo injft e allargha e djftende le

grinçe allo mfi,; e <ffo> j fofpignelo incontro (/« «) alK due altri Vr|fculi, che p«- fimjle caufe

/5 I. Vengano mcontro, j e cofi in fimjle te^po li 3 Vffcolj f, co«gu«gano i„ centro dell-arteria

a.orto.

[X.] a b p.. la 6 delle p.rcuffione liqujde, | doue moti refreffi concorrano alla lor

-------—. JL" \' " ■

[XL] ognj mobile defidera co;.fumare il fuo i^i[pe]to la Ijnja retta, e per quefto la
p.rcuffione j [d]ata nella pariete femjcirculare all-uffcire j [d-]effa pariete djriça in linja retta lo
mcurVato
j (/) przmo fuo corfo-------

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/. neira, L : nellia. — 4. circiiVolubile, Z ; lare

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shortest time break it. But the sagacious nature
provided with very hard resistence in the lowest
depth of the circle of the impetus by thickening the
wall
0 of the duct to the quantity o a h L; and
thus when from the motion of such blood its per-
cussion has been given against a resistent place, the
circumvoluble motion rises suddenly upwards till the
terminus of this wall in the point where it meets
with the pannicle of the valve, which, to shut its
third part, must needs make a composite motion, i. e.
partly towards [IX.] the middle of the pipe, and
partly upwards, which composite motion must needs
be created by another composite motion, which will
be the circumvoluble motion of the blood
a b, which
according to the [part] "On the circumvoluble
motion" — where it is said: "The weight which
moves round the fixture of a string, where it is joined,
draws and extends this string with great force; and
if such string separates itself from its fixture, the
weight carries with it the said string along that line
where it drew it in separating from its fixture." Thus
the blood which with its impetus percusses this valve,
not being able to break it, continues its movement
upwards and enlarges and dilates the folds upwards,
and drives it towards the two other valves which
from similar reasons advance to meet it ; and thus
the
3 valves join at the same time in the centre of
the aorta.

[X.] a b, through the of the liquid perçus"
sions, where reflected motions concur to their com-
mon percussion, will be the greatest percussion which
can take place in the entrance which the blood
makes into the aorta; and it is this one which through
its motion percusses the valves and shuts them with
perfect shutting.

[XI.] Everything movable desires to consume its
impetus along the straight line; and therefore the
percussion, given into the semicircular wall on leaving
this wall, directs its first curved course in a straight
line.

kürzester Zeit ihn einstoßen würde. Aber die weise
Natur versah mit sehr harter Resistenz in der unter-
sten Tiefe des Kreises des Impetus unter Verdickung
die Wand
o der Röhre zur Masse 0 a h L\\ und
derart, indem von der Bewegung solchen Blutes
ihre Perkussion auf eine resistente Stelle übertragen
worden \'ist, hebt sich plötzlich die umdrehende Be-
wegung aufwärts bis zur Grenze dieser Wand im Punkte
a, wo sie auf den Pannikel der Klappe trifft, welche
um ihren dritten Teil zu schließen, notwendigerweise
eine zusammengesetzte Bewegung macht, d. i., teils
gegen [IX.] die Mitte der Röhre, und teils nach
aufwärts, welche zusammengesetzte Bewegung notwen-
digerweise von einer anderen zusammengesetzten Be-
wegung erzeugt werden muß, welche die AVirbel-
bewegung des Blutes
a b sein wird, die nach dem 4\'®"
[Teil] «Über die Wirbelbewegung» — wo gesagt wird:
«Das Schwere, das sich um die Anheftungsstelle der
Schnur bewegt, wo es verbunden ist, zieht und dehnt
diese Schnur mit großer Kraft; und falls solche Schnur
sich von ihrer Anheftting löst, führt das Schwere
die obenerwähnte Schnur mit sich längs der Linie,
in der es sie zog bei der Trennung von ihrer An-
heftungsstelle.» Also setzt das Blut, das mit seinem
Impetus diese Klappe perkuttiert, indem es sie nicht
einzustoßen vermag, seine Bewegung aufwärts fort und
erweitert und dehnt die Falten aufwärts; es treibt sie
gegen die beiden anderen Klappen, die aus ähnlichen
Gründen ihr entgegenkommen; und so vereinigen sich
die
3 Klappen zur selben Zeit im Zentrum der Aorta.

[X.] ab, durch die 6\'® der Flüssigkeits-Perkussionen,
wo Rückstoßbewegungen zu ihrer gemeinschaftlichen
Perkussion zusammenlaufen, wird die größte Perkussion
sein, die eintreten kann beim Eintritt, den das Blut
in die Aorta macht; und diese ist es, die durch ihre
Bewegung gegen die Klappen perkuttiert und sie mit
vollständigem Schlüsse schließt.

[XI.] Jedes Bewegliche sucht seinen Impetus längs
der geraden Linie zu verbrauchen; und deshalb richtet
die Perkussion, abgegeben an die semizirkulare Wand,
beim Heraustreten aus dieser Wand seinen ursprüng-
lich gekrümmten Lauf in gerader Linie.

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FOLIO 12 RECTO

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25

FOLIO 12 VERSO

[L] La refreffione facta dal a o b | co;.tro all-angolo c non à aljcuno contrario che
IIa mpejdjfca, come a;mo li circuli che [ fi genera;, nell-acq..^ che p.rcota|no e pénétra;^ 1-un
nell-altro | e inpedjfca;^ 1-inpeto 1-im dell-altro, | p.rchè il moto loro incide;.te dj|mjnuifce dopo
la p^rcuffione, p^r|chè ffi co/^uerte in moto refrelffo, il quale fenpre è mjnore | che il moto
5 incidente; adu^^jque non aVendo la p.rcuffione
j (de) fatta dal fangue nell-emjjcicio a o b
alcuno inpedj!me;.to di moto contrario che | \\engha p^r la linja d c, perchè i;^ | d non è
alcuna p.rcuffione, ejgli è neceffario che la cofa rejfreffa dal-emjciclo a o b
j adopm lutta la
fua maffima | potentia nel riferrare l-a.^|gholo a c b ; e cofî f-è interlpetrato, p.rchè la natura
iece I taie porte in numero trinario | e no;^ queteinario o (/) altro | numero, p^^rquè qua^^to

/o fuf|fi ftato magore nomero li | angoîi o\\er triangoli dellj Vffcoli | eran più deboli che l(/rz\')le
angolî delle
3 porte

[IL] {fe) L-ochio à >na fola linja c[entrai]e, e ttutte le cofe che >en[gono] | all-ochio

effa linia fono [bene] Vedute. Dintorno a eff[a lini]ja fono infinite altre lini[e ade]|renti
a effa centrale, le [quali] j
{tanto me?io obbedjfcano all{a] prima, quanta e/fe nafconno \\ fon

15 remoffe da ,ffa | tanto me) \\ fon di ta/^ta mjnore Valitudjn[e] | qua^eto effe fo;^ di magore
remotjons dalla ce[n]|trale

[III.] il fimulacro

p.rchè 1-obbietto Veduto dall-ochio che | fi ftorce fo[f]pinto 1 a t e r a e n t e

da 1-u;. de djti q..^|lunche V.rfo (/.) fa contrario moto | a cquel {de) ch-è ffatto da
eifo ochio - I quefta par che nafca, come moftra la | figura dj fopra, coè che ffe\'11 concorfo
del][i] I due central! r _t • ^ terminano nel-a/zgol t | e\' rimane in djfparte le linje a x • s V
no^ centralj; | e ffe ttu fpigni I-ochio g in gù
{d), tu djflochi la ma|efftra a t deffuo loco^
nel qual fi moVe la linia b x, | e perché tanto fa a moVere 1-obietto inuerfo
h^{/egmia la df
finjtione delle cofe l^edulj \\ dall-ochio ; fe molte cofe)
linia quanto la linia inuerfo |
1-obbietto; adunque moVendo la linia a x j inVerfo t, obbietto, e\' par che effo
obbie[t]|to
t fi moua nel fito x, dou-è la linia a x

[IV.] le molte cofe pofte 1-una dopo 1-altra djna;^ti alli 2 ochi con j fjfpaçi noti e
fpedjti, effe cofe para;^
{do) tutt[e] I doppie eccetto quella che farà meglio Ved[u]|ta, e llo
fpatio interpoffto infra effe dupl[i]|chationj para.^ tanto magori qua;.to tal[i] | obbietti fara;^
J-o più Vicini a I l-ochio nel riguardare l-ul|tima; ma ffe ttu riguarjdj la prm«, Ij detti fpati par[an]
tanto mjnori quanto l-obb[iej|tto è più Vicino all-ochio

... z.. ah. infinite, Z.- infinite. - qua.to, Z.- qua«te. - qua.to, Z.- quaMe. _ effe Z - effo

Z. qualla. - tanto, Z.- j o. - j-o. Ij, Z: le Ij. _ quanto, Zouante. - A^« [1] rm] e flV

la carta e staia tagliata in fin di riga. > ^ 1 L^^-J, L^^^-J L^^-J

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QUADERNI D\'ANATOMIA IV. — FOL. 12 VERSO

25

[L] The recoil caused by a o h towards the
angle
c, has no opponent which impedes it, as have
the circles which are generated in the water which
percuss and penetrate, one into the other, and impede
the impetus, one that of the other, because their inci-
dent motion diminishes after the percussion, because it
is converted into a reflex motion which is always
smaller than the incident motion ; thus, as the per-
cussion made by the blood in the hemicycle
a o b has
no impediment from contrary motion, which might
come along the line
d c, because in d there is no
percussion, it is necessary that the thing reflected from
the hemicycle
a o b, should employ its utmost force to
shut the angle
a c b-.^ and thus it is interpreted, why
Nature made such valves in threefold number and not
in fourfold or in any other number, because, if there
had been a greater number, the angles, or triangles
of the valves would be weaker than the angles of
the 3 valves.

[II.] The eye has a sole central line and all
things that come along this line to the eye are seen
[clearly]. Round this line are infinite other lines,
adherent to this central one, which have the less
validity, the greater their remoteness from the cen-
tral one is.

[IIL] The Image.

Because the object seen by the eye, being twisted
when it is pushed laterally with one finger in any direc-
tion, makes a movement contrary to that which is made
by this eye — this seems to arise as the figure above
shows, i. e. that if the concourse of the two cen-
tral [lines]
r t, a / terminate in the angle t, the
non central lines 8
a\', 8 v remain aside; and if you
push the eye
a downwards, you dislocate the chief
[line]
3 t from its place where the line a moves,
and because the object moves as easily towards the
line as the fine towards the object, then moving the
line 8 X towards t, the object, it seems as if this
object
t moves to the site .x, where the line a a- is.

[IV.] The many things, being placed one behind
the other before the 2 eyes, with known and expe-
ditious spaces, these things all appear double, except
that one which is best seen; and the space, inter-
posed between these duplications, seem the larger the
nearer such objects are to the eye, looking at the
farthest one; but if you look at the nearest one, the
said spaces seem the smaller the nearer to the eye is
the object.

[I.] Das Zurückprallen, bewirkt von a 0 b gegen
den Winkel
c, hat kein Entgegengesetztes, das es
hindert, wie es die Kreise haben, die im Wasser ent-
stehen, die aneinander anstoßen und einander durch-
dringen und den Impetus hindern, der eine den des
anderen, weil ihre einfallende Bewegung nach dem
Stoße abnimmt, weil sie in Rückstoßbewegung um-
gewandelt wird, welche immer kleitier als die einfallende
Bewegung ist: Also, da der vom Blute gemachte Anprall
im Hemizyklus
a o b kein Hindernis von einer Gegen-
bewegung, die längs der Linie
d c käme, hat, weil
in
d kein Anprall ist, ist es notwendig, daß das vom
Hemizyklus
a 0 b Zurückgestoßene seine ganze größte
Kraft zum Schließen des Winkels
a c b verwendet;
und also erklärt es sich, warum die Natur solche
Klappen in einer Dreizahl und nicht Vierzahl oder in
einer anderen Zahl machte, weil, falls es eine
größere Zahl gewesen wäre, die Winkel oder Dreiecke
der Klappen schwächer wären als die Winkel der
3 Klappen.

[II.] Das Auge hat eine einzige Zentrallinie, und
alles, was längs dieser Linie zum Auge kommt, wird
[deutlich] gesehen. Um diese Linie herum sind un-
zählige andere Linien, mit dieser zentralen adhärent
die um so geringere Bedeutung haben, je größer ihr
Abstand von der zentralen ist.

[IIL] Das Bild.

^ W^eil der von dem Auge, das schief blickt, gesehene
Gegenstand, von einem der Finger seitwärts, nach jeg-
licher Richtung, geschoben, eine derjenigen entgegen^
gesetzte Bewegung macht, die von diesem Auge gemacht
wird — dies scheint zu entstehen, wie die Figur oben
zeigt, d. i. daß, falls der Zusammenlauf von den beiden
zentralen
r f 8 / im Winkel t endet, die nicht zentralen
Linien
s. x -s. v voneinander getrennt bleiben; und
falls du das Auge a abwärts schiebst, verschiebst du
die Haupt[linie] 8
t von ihrer Stelle, wo die Linie
8 jc sich bewegt, und weil der Gegenstand sich so
viel gegen die Linie bewegt als die Linie gegen den
Gegenstand — also, indem die Linie 8 x gegen t,
den Gegenstand, sich bewegt, scheint es, als ob dieser
Gegenstand
t sich bis zur Stelle .r bewegt, wo die
Linie a jc ist.

[IV.] Die vielen Dinge, das eine hinter dem an-
deren gelegen, vor den
2 Augen, mit bekannten und
bestimmten Spatien, diese Dinge erscheinen sämtlich
doppelt, ausgenommen dasjenige, das am besten ge-
sehen werden wird; und die Spatien, zwischen diesen
Verdoppelungen gelegen, scheinen umso größer, je
näher dem Auge, beim Betrachten des fernsten, solche
Gegenstände sein werden; falls du aber das nächste
betrachtest, scheinen die erwähnten Spatien umso
kleiner, je näher dem Auge der Gegenstand ist.

-ocr page 123-

[V.] quj le (r) cofe radopia|no alla Virtu VifiVa {co) | pare«do lo meno Vna, | e cofi
fanno in ciafcu?2 n|umero, coè fenpre radop|pia;2do e leua;2do
[dé) Vn dj [ ciaffcuna ioma che
reful|ta di tal duplamento — | e comj[n]ciafi da due, il | quale dupplato e della fowjma
leuato 1° refta 3; a|du;^que
{la cofa l/e) il binario Veduto dalli due | ochi parra trinario;

5 e I ffe metterai 100, radjdopialo e lleVa. refta | 199, e cofi 100 cofe pofjte 1-una dopo
1-altra djnanti | alii tua ochi parra?2
199 [VI.] e 11a caVfa che ffa leuare ] quell-una e reftare
in numero djfpari hè che
con) l-ango|lo delle due linie central! {dj) che j concorrano nel-u;^
delli obbiettj | bene Veduto e intefo non injterfega effe linie dopo la creatione dj tale
angolo e te|rmina le
2 linie fopra Vn mede[VII.]fimo obbietto, | e alH 2 ochi Vino obbietto
10 no|n pare 2, co|me achade ne|lli obbietti Veduti da {lie) ciaffcu;« ] {paio di) binario di linje
Vifuali
won central].

[VIIL] E 11a gocola | che pioVe j f-allumjna | dal fole {me) | fecondo la uejduta dell-oc chio,
1 fuo tra;?fijto par conjtinua p^r
tanto fpatio p^r quanto effa mofftra tutti li colori

e mne

dell-ajrcho celejffte, e quefjfto fa majgore o mj|nore feco;^|do la diffta«|tia

IS [IX.] Lo ftiço menato in cerjrchio (ha) paffa p^r infinjjte Ijnje aderend [ e p^r quel
pare Vnjto | effo cercho p^r 1-aria.

[X.] carbonj

[XL] carbone | che fcalda j in meço —

j. duplamento, L: a corretto in 1. — 6. leuare, L: leuere. — lo. no|n, Z; no|no«.

-ocr page 124-

[V.] Here the things duplicate themselves to the
visual virtue, seeming lo minus one; and so they do
at each number, i. e. always redoubling and leaving
out one from every sum which results from such
duplication; and you begin with two, this duplicated
and one left out, remains 3 ; thus the binary, seen
by the two eyes will appear threefold; and if you
put 100, double it and leave out i, remains 199;
and thus roc things, being placed one after the
other will appear as 199 to your eyes. [VI.] And
the cause which makes you leave out this one and
an odd number remain is that the angle of the two
central lines, which concur in one of the objects clear-
ly seen and perceived, does not intersect these lines
after the creation of such an angle and terminates
the 2 lines at one and the [VII.] same object; and
to the 2 eyes one object does not appear as 2, as
happens with the objects, seen from any binary of
non central visual lines.

[VIII.] And the drop which rains is illuminated by
the sun according to the sight of eye, and in its pas-
sage it appears continuous in so much space as it
shows all the colours of the rainbow, and makes this
bigger or smaller according to the distance.

[IX.] The brand moved in a circle passes through
infinite adherent lines, and therefore this circle ap-
pears united in the air.

X.] Coals.

XL] Coal, that heats in the middle.

[V.] Hier verdoppeln sich die Dinge dem Ge-
sichtssinne, 10 minus eins erscheinend; und ebenso
machen sie es bei jeder Zahl, d. i., immer verdoppelnd
und eins von jeder Summe, die aus solcher Ver-
doppelung sich ergibt, wegnehmend; und man beginnt
mit zwei, dieses verdoppelt und von der Summe eins
weggenommen — bleibt 3 übrig; also: Die Zweizahl,
von den beiden Augen gesehen, wird als Dreizahl er-
scheinen; und falls du 100 setzt, es verdoppelst und
I wegnimmst — bleibt 199 übrig; und derart werden
ICD Dinge, das eine hinter das andere vor deine
Augen gestellt, als 199 erscheinen. [VI.] Und die
Ursache, die diese Eins wegnehmen läßt und eine
ungerade Zahl zurückläßt, ist, daß der Winkel der beiden
Zentrallinien, die in einen der Gegenstände deutlich
gesehenen und aufgefaßten zusammenlaufen, diese Linien
nach dem Hervorbringen eines solchen Winkels nicht
schneidet und die 2 Linien an einem und dem[VII.]selben
Gegenstande endigen läßt; und den 2 Augen erscheint
ein Gegenstand nicht als 2, wie es eintritt bei den
Gegenständen, gesehen von jeder Zweizahl nicht-zen-
traler Gesichtslinien.

[VIII.] Und der Tropfen, der regnet, wird von der
Sonne erleuchtet je nach dem Sehen des Auges, und
bei seinem Durchgang scheint er kontinuierlich in so
großem Spatium, daß er sämtliche Farben des Regen-
bogens zeigt und diesen größer oder kleiner macht
je nach der Entfernung.

[IX.] , Der in einem Kreise geführte Brand passiert
unzählige adhärente Linien, und deshalb scheint dieser
Kreis zusammenhängend in der Luft.

[X.] Kohlen.

[XI.] Kohle, die in der Mitte erhitzt.

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FOLIO 12 VERSO

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FOLIO 13 RECTO

[I.] infra lie corde e ffili delli muffcoli del def|ftro Ve^trichulo fi teffe affaj mjnuti fili, ^
dj natura e ffigura delli mjnuti mufco|li che fanno il uerme nel cerVelo e dj queli che teffano
la rete mjrabile, e cque|fti (/z
te) f-a\\oltano intorno a mjnutijfimj e quafi infenfibili ne[r]\\[i],
e ffi teffan |
{col) con effi; e cqueftj tali muffcoli fo|n (/) affai afftenfibili e rattrattibili in
5 fe, e ffono interpoffti nel furore dell-inpejto del fangue che entra e effcie infra lie mjjnute
corde delli muffcoli | inançi che ffi conzVertino nelli panniculi delli Vffciolj.

[IL] La catena del ue^triculo | defftro {e po) naffce nel 3° | della largeça del pariete

dj I meço e nel 4° della fua [ baffeça - cofi a effo \\^;2tri|chulo dbce; eli bcè

lia I largheça e\'l .de. è lia lunge|ça, {dj ch) o \\uo\' djre alteça | per caufa del fito;~djco
10 adunjque, che lia catena {deff) che | congugne il ppariete {m) | djlatabile del ue/?triculo
fi|njftro
{naffcie) a £ naffce | in a, terça parte della la|rgeça d-effo >e^triculo b c, | e parte
della baffeça [de

[IIL] iî^a^ti che (/) tu apra il core, co/zfia | {il) li orechi del core (/er 1/na de)
comj[n]cando dalla arteria a|orto; s poi la legha, e confi|dera la fua qua??tità; dj poi fa | il
15 fimjle al uentriculo defftro | oVero orechio défftro; e cofi \\edrai la figura e il benjfitio fuo,
il^ quajle fu creato p^r djlatarfi e reftrignerfi s riuolgere
j il fangue per le fus celle, piene
dj
{trafor) tortu|ofj meati djujfi da retonde pariete fança | alcunj angoli, a chiô che il moto
del fangue, (/) no;? | tro\'Va[n]do inpedjmenzti an^gulari, fia dj più facile | reVolutione nello fuo
reVertiginofo in|peto; e cofi fi ujene a riffcaldare con tanjto più calore qua^^to il moto del
core è pi|V freque;/tato ; e cofi
{fa i) fi fa alcuna Volta | dj tanta caldeça ch-el core fi fofocha;
e già ne | \\idj Vno che fcoppio nel fugirfi djnançi alli fua nemicj, il quale uerfaua fujdore
mjffto con fangue
per tutti H meati della pelle, e cquefto caldo fa li f|fpiriti \\itali ; [IV.] e cofi
il I caldo dà | Vita a ttu|tte le cofe, | come fi ue|de il caldo | della galli|na o delle [ tac[i]ne
dare Vita | e naffcime^jto alli polli|cinj, e\'l fo|le, quando | ritorna, | fa fiorire | e anjmare
2S tuttj li fru|ttj-—

4. cqueftj, L: o corretto in j. — ii. b, Lia. — 14. comi[n]cando, L: cômicando. — 16. le, L: i corretto in e. — fue,
L: a corretto in e. — ly. tortuofj, L: o corretto in j. — li, L: e corretto in i. — ^j-. tac[i]ne, L: tacne 0 tatne.

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QUADERNI D\'ANATOMIA IV. — FOL. 13 RECTO

27

[L] Between the cordae and fibres of the muscles
of the right ventricle are interwoven very minute fibres
of the nature and shape of the minute muscles which
form the worm in the_ brain, and of those which
weave the rete mirabile; and these wind themselves
round the minutest and almost insensible "nervi" and
interweave themselves with those; and these suchlike
muscles are very extensible and in themselves con-
tractible, and they are interposed in the "furore" of
the impetus of the blood, which passes in and out
between the minute cordae of the muscles, before
converting themselves into the pannicles of the valves.

[IL] The beam of the right ventricle originates
in the part of the thickness of the middle wall
and in the part of its height ("basse^a") — thus for
this ventricle
d b c and the <5 ^ is the breadth, and
the
d e the length, or, you will say, the height,
because of the site; thus I say that the beam
a r
which joins the dilatable wall of the left ventricle,
originates in
a, the third part of the breadth of this
ventricle
b c\'^, and the 4\'" part of the height ("bas-
sega")
d s.

[III.] Before you open the heart inflate the ven-
tricles ("orechi") of the heart, beginning from the
aorta; and then tie them up and consider its quantity;
then do similarly with the right ventricle or the
right "orechio"; and thus you will see the shape and
its benefit, which was created to dilate itself and to
restrain itself and to revolve the blood in its cells,
full of tortuous passages, divided by round wafls
without any corners, that the modon of the blood,
not finding angular impediments, may be of more
easy revolution in its vertiginous impetus; and thus it
comes to warming itself with as much more heat as
the motion of the heart is more frequent; and thus
it sometimes becomes of such a heat that the heart
suffocates; and I have already seen one who was
burst in fleeing before his enemies; he poured out
perspiration mixed with blood through all the pores
of the skin; and this heat forms the spiritus vitales.
[IV.] And thus the heat gives life to all things, as
you see that the heat of the hen or the turkey-hens
gives life and birth to the chickens, and the sun,
when returning, causes all the fruits to blossom and
animates them.

[I.] Zwischen den Cordae und Fäden der Muskeln
des rechten Ventrikels weben sich sehr feine Fäden von
Natur und Gestalt der feinen Muskeln, die den Wurm
im Gehirn bilden, und derjenigen, die das Rete mira-
bile weben; und diese wickeln sich um allerfeinste
und fast unmerkliche «nervi» und verweben sich mit
diesen; und diese solche Muskeln sind sehr dehnbar
und in sich zusammenziehbar, und sie sind in der
Wut des Impetus des Blutes angebracht, das zwischen
die feinen Cordae der Muskeln ein- und austritt, bevor
sie sich in die Pannikel der Klappen umbilden.

[IL] Die Fessel des rechten Ventrikels entspringt
im der Dicke der Mittelwand und im 4»®! ihrer Höhe
(«bassega») — so ist es an diesem Ventrikel
d b c e\\
und der b c ist die Breite, und der d e ist die Länge
oder, wirst du sagen, die Höhe wegen der Lage; ich
sage also, daß die Fessel a r, die die dilatierbare
Wand des linken Ventrikels verbindet, in a entspringt,
dem dritten Teil der Breite dieses Ventrikels
b c^, und
dem Teil der Höhe («bassega») de.

^ [III.] Bevor du das Herz öff"nest, blase die Ven-
trikel («orechi») des Herzens auf, indem du von der
Aorta aus beginnst; und binde sie nachher zu und
betrachte seine Größe; mache nachher dasselbe mit dem
rechten Ventrikel oder rechten «orechio»; und auf
solche Weise wirst du die Gestalt und seinen Zweck
sehen; er würde geschaffen, um sieh zu diktieren und
sich zusammenzuziehen und das Blut umzutreiben in
seinen Zellen, voll gewundener Gänge, durch runde
Wände geschieden ohne irgendwelche Ecken, damit
die Bewegung des Blutes, keine eckigen Hindernisse
vorfindend, von leichterer wirbelnder Bewegung in
seinem schwindelnden Impetus sein kann; und derart
kommt es dazu, mit soviel mehr Hitze sich zu er-
wärmen, als die Bewegung des Herzens frequenter
ist; und so kommt es manchmal von solcher Hitze,
daß das Herz erstickt; und ich habe schon einen
gesehen, der barst bei der Flucht vor seinen Feinden •
er vergoß Schweiß mit Blut gemischt durch sämtliche
Poren der Haut; und diese Wärme bildet die Spiritus
vitales. [IV.] Und also gibt die Wärme Leben allen
Dingen, wie man sieht, daß die Wärme der Henne
oder der Truthenne den Küchlein Leben und Geboren-
werden gibt, und die Sonne, wenn sie zurückkehrt,
bringt zum Blühen und belebt alle Früchte.

^ Leonardo has here written a instead of i.

\' Leonardo hat a statt i geschrieben.

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FOLIO 13 VERSO

[I.] il core à lia fup.^ütie djujfa in 3 parte da 3 Vene djfcendenti dallla fua
bafa, delle quali (/. Vene due termjnano li ftre|mj del Ventrichulo defftro, e anno fotto
dj loro m contatto due | arterie; delle
3 Vena non Ô ancora Vifto f-ell-à con feco arteria
onde andrö fcarnando e mj ciertificheró. Ma IIo fpatio (.n/.). fu|p.rfitiale del core, interclufo
5 mfra effe arterie, ochupa la metà 1 del cerchio fup.rfitiale della groffeça del chore e ffa la
pariete efte|riore del uentrichulo defftro s[c] —_

fn.:

e\'1 pariete effteriore d-effo Ventrichulo fia

fia il circhuito del chore a n b 3 e lie 2 Vene e arterie che cir|cuiffcano li termjni

laterali del uentriculo defftro fono a a (e/u);

a n e llo fpatio oVer | Vachuità dj"taî uentriculo fia a. n m 2; .d. è lia cufpide\'ovlr ™
/O del core

«

[III.] Ventriculo defftro

[IV.] A fi congugne con A

[V.] fe gonfieraj le aVrichu|le del core, tu Vederai la | figura delle fue celule

r

[VI.] intendj fe 11a reVolution del latte, quando fi fa il burro, | fi riffcalda; e con tal
/5 meço potraj proVare la Vali|tudjne delli orechi del core, che riceuano e cacca|no il fangue
de Is loro cauernofità e altri mea|tj, effer fol fatti p.. rifcaldare e affottigliare il fangue 1 e
fallo piu agile alia penetratione del pariete, p.. il [VII.] quale lui trapaffa dal defftro ! nel
finjftro Ventrichulo, do|Ve medja[n]te la groffeça del | fuo pariete, coè del finjfftro | Ventriculo
effo conferua la | chaldeça che effo fangue gli pojrta.

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intcrclufo, Z.\' ch corretto in cl. — 77. defftro, L: deffo corretto in defftro.

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[L] The heart has its surface divided into 3
parts by 3 veins descending from its base, of which
veins two terminate the extremities of the right
ventricle and have below them, in contact, two arte-
ries; as to the vein, I have not yet seen, if it
has a.n cirtcry with, it, wliGroforc I arn going to pcd off
the flesh to certify myself. But the superficial
space of the heart, enclosed between these arteries,
occupies half of the superficial circle of the thickness
of the heart, and forms the exterior wall of the right
ventricle etc.

[IL] Let a n b c ht the circuit of the heart,
and the
2 veins and arteries which surround the
lateral terms of the right ventricle are
a 8, and the
exterior wall of this ventricle becomes
a n 8, and the
space or the void of such ventricle will
ht a n m
d.
is the cusp or point of the heart.

[IIL] Right ventricle.

[iV.] A conjoins with A.

[v.] If you inflate the auricles of the heart you
will see the shape of its cells.

[VI.] Observe, if the revolution of the milk,
when butter is made, is heated. And by such means
you will be able to prove the validity of the ven-
tricles ("orechi") of the heart, which receive and
expel the blood from their cavities and other poro-
sities, to be made only to heat and subtilize the
blood, and make it more fit to penetrate the wall
through [VII.] which it passes from the right into the
left ventricle, where this by means of the thickness
of its wall, i. e. of the left ventricle, conserves the
heat which this blood imparts to it.

[I.] Das Herz hat die Oberfläche in 3 Teile geteilt
durch
3 von seiner Basis herabsteigende Venen, von
welchen Venen zwei die äußersten Grenzen des rech-
ten Ventrikels bilden, und unter sich zwei sich be-
rührende Arterien haben; in betreff der Vene
habe ich noch nicht gesehen, ob sie eine Arterie mit
sich hat, weshalb ich zum Abfleischen gehen werde
und mich vergewissern. Aber der oberflächliche Raum
des Herzens, eingeschlossen zwischen diesen Arterien,
nimmt die Hälfte des oberflächlichen Kreises der
Dicke des Herzens ein und bildet die äußere Wand
des rechten Ventrikels usw.

[II.] Es sei der Umkreis des Herzens a n b c,
und die 2 Venen und Arterien, die die Seitengrenzen
des rechten Ventrikels umschließen, sind
a s, und die
äußere Wand dieses Ventrikels wird ans, und der
Raum oder die Leere solchen Ventrikels wird
a n m e
werden; .
d. ist die Cuspis oder Spitze des Herzens.

[III.] Rechter Ventrikel.

[IV.] A verbindet sich mit A.

[V.] Falls du die Aurikel aufblasen wirst, wirst
du die Gestalt ihrer Zellen sehen.

[VI.] Gib darauf acht, inwieweit das Herumwirbeln
der Milch, wenn man Butter macht, sich erhitzt. Und
durch solches Mittel wirst du beweisen können die
Beschaffenheit der Herzventrikel («orechi»), die das
Blut aus ihren Kavernositäten und anderen Poren
aufnehmen und hinaustreiben, [welche] allein dazu
gemacht sind, um das Blut zu erhitzen und zu ver-
feinern, und es macht es mehr geeignet zum Durch-
dringen der Wand, durch [VIL] welche es aus dem
rechten in den linken Ventrikel hindurchgeht, wo
dieser, mittelst der Dicke seiner Wand, d. i. des
linken Ventrikels, die Hitze, die dieses Blut ihm
zuführt, erhält.

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FOLIO 13 VERSO

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FOLIO 14 RECTO

[I.] "Ve^trilcol ri|nj|ftro

[II.] arteria aorto

[III.] arteria aorti —-

[IV.] arteria Venale

5 [V.] arteria aorto

[VI.] Ventriculo fmjfftro e ffua | Vffcoli oVer ferratili ; e cquj è ffenpre (m) \\ nerVj muffcolj
e chorde e pannjculj

[VIL] ]1 bracco piegato nella fua guntura {potra) potrà moftrar|ti Vmedefimo affpetto
tutta la parte fua del dorfo e ancor tutta
j la fua facca fança mutatione dell-offo detto

JO aiutorio -

coè colla fua reVolitione potrà dare meça Volta--

e ffe djftende il hraccio darà tre quarti dj Volta

6. Vffcoli, L : o corretto in

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29

[L] Left ventricle.

[IL] Aorta.

[III.] Aorta.

[IV.] Venae pulmonales

[V.] Aorta.

[VI.] Left ventricle and its valves or shutters;
and here are always nerves, muscles and cordae and
pannicles.

[VIL] The arm, bent in its joint, will [in] one
and the same aspect be able to show you its whole
dorsal side and, besides, its whole front side, without
alteration of the bone named adjutorium —

i. e. it will by its revoltition be able to give half
a turn.

And if you stretch out the arm it will give three
fourths of a turn.

\'arteria venale").

Linker Ventrikel.

n.]

Aorta.

III.]

Aorta.

IV.]

Venae pulmonales

(«arteria venale»).

:v.]

Aorta.

Linker Ventrikel

und seine Klappen oder

--------- —---

und Cordae und Pannikel.

[VII.] Der Arm, in seinem Gelenke gebeugt, wird
dir [in] einer und derselben Ansicht seine ganze Rück-
seite zeigen können, und außerdem seine ganze Vorder-
seite, ohne A^eränderung des Adjutorium genannten
Knochens.

D. i., er wird durch sein Umdrehen eine halbe Wen-
dung geben können.

Und falls man den Arm streckt, wird es eine
Dreiviertels ^ Wendung geben.

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FOLIO 14 RECTO

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EOLIO 14 VERSO

[I.] non mj leggha chi non è matematicho | nelli mja pri^zcipj.

[IL] Li Vffcoli fono edjficatj infieme cholle Vene inmedjajte nel termjle della fuffta;?tia
della bafa del core, e cqueffto | fù ordinato da(0 loro altore, p.rchè il fangue refreffo non |
fi fcaricaffi (>/) col f\\o inpeto fopra li panjcuH, dj che
j fi conpongano effi Vffciol,, el quale
5 mpeto troVandofi da djiatare nellj panjchuli, bafa delle \\ene, non dà
j detrime^o a effi

Vffciolj, ma ffi gitta in traV^rfo e p^rcote | e djlata con facilità effe guaine del fangue, e in
quelle conjfuma il pr^^detto inpeto--^

E ffe ttali uffciolj fuffi[n]o edjficati dentro alla bafa del | core, la quale è fortiffima e
refiftente, egli era neceffario, | che 11a (/e) reVolutione del fangue retornafi in djrieto

lo dalla refifte^\'^tia e p^rrchoteffi fopra li deboli Vffcioli, li qua|li in brieue reftauano iffondati e
defftrutti-

[III.] Vffcjolj defftri.

Jl circuito a d b fee è bafa o\\er naffcime;2to della fco[r]|ça della Vena; lo ffpatio
a d b n è cquanto
(/z bend) la fco|rça della VenaVeffte della bafa del core, [da] e inmedja|te
dopo ttal naffcime;?to dj uena naffce Vn fottile pannjchu|lo co;^ lei congunto, il quale Veffte
dj fe lo ffpatio a n b p ƒ);
j e della fua foprabonda^ça genera Vno de\' lati dello Vfjcjolo
a. b 3 ll quale (./) Vffdolo <e>(/) è raddopiato a Vn al|tro finijle panjchulo, che Veffte la
caffula oV.r Ve.^trichulo deftro | dentro al core, e ffimjlmente fanno li altri Ventriculj.

[IV.] bafa del core

la figura della bafi del core à alqua^Uo ffim.jlitudjne dj triangu[Io], | come mofftra
a c f; e in ongnj angholo hè due Ve\'ne, coè Vna Vena dj fori e Vna arteria dj de;^tro,
fotto I alia Vena; e ffono le uene a c f e ll-arterie b d s; e infra c f è il ue^ïtriculo defftro,\'
e nel meço della
j bafa del core è il M prindpio oVer bafa della artejria aorto, fondata
fopra il meço della bafa del core, | tene^do il principato del fito di tal bafa del core, fi co|me
ella tiene il principato della Vita dell-anjmale ; | e lli anguli delli Vffcioli dj tale (>) arteria
ion Volti alli I angolj della bafa del core, e lli lati delli Vffcioli alli lati del | core.

[V.] a b è il Ve/^triculo defftro, e ffpeffe fo;^ le Volte che 11a Vena defftra e ffijnjfftra
fi conzgungne infieme inV^r la punta del core.

^ f>o, L: o corrctto in^. - nellj, Z; e j. _ al, Z; del corretto al. - ..z. de;.tro, Z.- te«tro. -

as. d, L: c.

-ocr page 140-

[L] Do not read me who is not a mathe-
matician of my principles.

[IL] The valves are built up together with the
vessels immediately in the termination of the substance
of the base of the heart; and this was ordained by
their Author, that the reflected blood might not with
its impetus discharge itself upon the pannicles from
which these valves are composed, which impetus,
finding itself bound to dilate in the pannicles, the
base of the vessels, does not give these valves de-
triment, but throws itself transversely and percusses
and dilates with facility these sheaths of the blood
and consumes in them the aforesaid impetus.

And if such valves had been built into the base
of the heart, which is very strong and resistant, it
would be necessary that the revolution of the blood
should return backwards from the resistance and per-
cuss against the weak valves which would in a short
time be staved and destroyed.

[III.]

Right-hand valves.

The circuit a d b f c e vi the base or the origin
of the cortex of the vessel; the space
a d b n is
that which the cortex of the vessel covers of the
base of the heart; and immediately after such origin
of vessel issues a tender pannicle, joined with it,
which clothes the space an bp with itself; and
out of its superabundance it generates one of the
sides of the valve
a b o, which valve is doubled
by another similar pannicle which clothes the cardiac
purse or the right ventricle within the heart; and
similarly do the other ventricles.

[IV.] Base of the heart.

The shape of the base of the heart is somewhat
similar to a triangle, as shows
a c f\\ and in each
angle are two vessels, i. e. one vein outside and one
artery inside, below the vein; and they are the veins
a c f and the arteries b d^ e; and between c [and]
/ is the right ventricle, and in the middle of the
base of the heart is the origin, or the base of the
aorta, founded on the middle of the base of the
heart, keeping the principality of the site of such
base of the heart, as this keeps the principality of
the life of the animal. And the angles of the valves
of such artery are turned towards the angles of the
base of the heart, and the sides of the valves towards
the sides of the heart.

[v.] a b is the right ventricle, and many are
the times that the right and left vessel are joined
together towards the point of the heart.

\' L. has liere written c instead, of d.

[L] Es soll mich nicht lesen, wer nicht Mathe-
matiker nach meinen Grundgedanken ist.

[IL] Die Klappen sind zusammen mit den Gefäßen
aufgebaut unmittelbar in den Grenzen der Substanz
der Basis des Herzens; und dies wurde eingerichtet
von ihrem Altor, damit das zurückgeworfene Blut sich
nicht mit seinem Impetus auf die Pannikel, aus
denen diese Klappen sich zusammensetzen, entlüde.
Dieser Impetus, sich zum Dilatieren in den Pannikeln,
der Basis der Gefäße, befindend, bringt diesen Klappen
keinen Schaden, sondern wirft sich in die Quere und
perkuttiert und dilatiert mit Leichtigkeit diese Scheiden
des Blutes und verbraucht darin den erwähnten Im-
petus.

Und falls solche Klappen in die Basis des Herzens,
die sehr kräftig und resistent ist, eingebaut wären,
würde es notwendig sein, daß die wirbelnde Bewegung
des Blutes von der Resistenz wieder zurückkehrte und
auf die schwachen Klappen stieße, welche in Kürze
eingestoßen und zerstört zurückbleiben würden.

[III.] Rechtseitige Klappen.

Der Umkreis a d b f c e ist die Basis oder der
Ursprung der Rinde des Gefäßes; das Spatium
a d b n ist das, was die Rinde des Gefäßes von der
Basis des Herzens bekleidet; und unmittelbar nach
solchem Gefäß-Ursprung entsteht ein zarter Pannikel,
mit ihm verbunden, der das Spatium
a n b p mit
sich selbst auskleidet; und aus seinem Überfluß bildet
er die eine der Seiten der Klappe
a b o, welche
Klappe durch einen anderen ähnlichen Pannikel, der
den Herzbeutel oder den rechten Ventrikel innen im
Herzen bekleidet, verdoppelt ist; und ähnlich machen es
die anderen Ventrikel.

[IV.] Basis des Herzens.

Die Gestalt der Basis des Herzens hat etwa Ähn-
lichkeit mit einem Dreieck, wie
a c f zeigt; und in
jeder Ecke sind zwei Gefäße, d. i. eine Vene nach außen
und eine Arterie nach innen, unterhalb der Vene;
und es sind die Venen
a c f und die Arterien b d^
und zwischen c [und] ƒ ist der rechte Ventrikel, und
in der Mitte der Basis des Herzens ist der Ursprung
oder die Basis der Aorta, fundiert auf der Mitte der Basis
des Herzens, die Herrschaft über den Situs solcher Basis
des Herzens innehabend, wie diese die Herrschaft über
das Leben des Tieres innehat. Und die Winkel der
Klappen solcher Arterie sind gegen die Ecken der
Basis des Herzens gekehrt, und die Seiten der Klap-
pen gegen die Seiten des Herzens.

[V.] a b ist der rechte Ventrikel, und vielmals ist
es so, daß das rechte und linke Gefäß sich gegen
die Spitze des Herzens zu verbinden.

^ L. hat hier c statt d geschrieben.

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FOLIO 14 VERSO

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FOLIO 15 RECTO

[I.] Varietà nelle ftorie: i pannj fottilj, groffi, | noVi, Vechi, dj pjege rotte e falde,
cride dol|ci, o^brafti fciiri e meno fciiri, refreffi e j no;? refreffi, fpedjti e
conMi fecondo le
djfta;?tie | e Vari colori; e abiti feco;?do le qualità ueftite, ] lu??ghi e cortj, >ola;?ti e fermj
feco;zdo li mo\\i|me«ti, che fi girino intorno allé figure | che fi fuoltano e che faltino co[II.]li
5 ftremj | in alto o in [ baffo feco;«|do li piegame«|ti, e che ffi ajcoftino e dif|cofftino da\' | piedj
feconjdo il pofare | o piegare o ftorcere o perjcoterVi den|tro delle ga;?b|e, che f-acofti|no
(e djfcoftare) o djfcofti|no allé gun|ture feco;?[do il paffo j o \'1 moto o \'1 | \\ento che ffi
finge; e che | le pieghe fie|no aco;;?moda|te allé qyalità | de\' pannj tran|fpare;2ti o hapajchi

[III.] (ommo djfejtto è al pitojre riplicare | medefime attjjtudjne, e mejdefime arie di
/o * * « \'n una | f

[IV.] de li pannj delle | femjne fottili neljl-andare correre | e ffaltare, e Ilor ua|rietà

[V.] fa prima il po;2nione j djrieto

[VI.] defcriuj li nerW p^\'r 4 | affpetti dj qualu;?che me;?b;\'o, | e come e\' fi djfondano
p«- h mujfcoli, e come li mufcoli | partoriffcano li neruj, e llj | neruj le legature ec_

15 [VII.] e in pittura fa djffcorfo | de\' panni e altre \\eftige _

djfcorfo dell-erbe, delle | quali alcune anno il pri|mo fiore pofto nella fomjma alteça del
fuffto, aljcunj 1-anno nella piia baf|fa parte

[VIIL] e ttu pittore, che defidjri | gxan praticha, fappi, fe ttu [non] ] tte 11a fa\' prima
(/) bona [16) con [ hon fondame^to, tu farai | op^^ra affai con pocho onore j (e) (g) e
20 men
guadagno, e ffe | la faraj bona, opererk affai | e gra;?de onô[r]e e Vtilità_—

[IX.] il pie cauato della rena bajgniata, l-acq^^^ li core djrie|to infino {a rien) alla iwper-
fj|tie dj tal rena, e cquefto a|chade, p^?rchè 1-acqua ch-è mj|fta colla rena è più atta | a rien-
piere il ua(>)cuo lafcia|to del piedj che non è effa rejna, e più atta farebbe l-a|ria, f-ella "Vi
fuffi entrare; ma la | rena bagniata
ûen ienpre \\ ciufa la Via dond-e;2tra la | ganha nella
25 rena e proibi|fce la\'ntrata dell-aria al ri[enpime«;to d-effo Vacuo_

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[X.] paffta fatta | per fimjlitudjjne, doVe fi ro;?|pe la corda

Ç. alla fine del capo [III.] la carta e ftata strappata. — 14. mufcoli, L: mufconi.

-ocr page 144-

[I.] Variety in the subjects ("storie"): Thin cloths,
thick, new, old ones with broken and entire plaits;
sweet "cride"; shadows, obscure and less obscure,
reflected and not reflected, expeditious and confused
ones, according to the distances and various colours;
and garments, dressed according to rank to be dressed,
long and short, flying and stiff according to the
movements; such as fit to the figures, or fly and
w[II.]ith the seams flutter upwards or downwards
according to the plaits, and such as cling to the feet
and keep off from them, according to the posture
or bending or turning or thrusting of the legs within
them; such as fit to the joints or keep oft from them,
according to the tread, or the movement, or the wind
which is feigned; and that the plaits be accommo-
dated to the quality of the cloths, transparent or
opaque.

[III.] The greatest fault of the painter is to re-
peat the same postures and the same countenances
.... in one ....

[IV.] On the thin cloths of the women in walk-
ing, running and jumping, and their variety.

[v.] First make the lungs from behind.

[VI.] Describe the tendons from 4 aspects in any
member, and how they are diffused in the muscles,
and how the muscles give rise to the tendons and
the tendons the joints etc.

[VIL] And in the painting make a discourse on
the cloths and other vestments.

Discourse on the herbs some of which have the
first blossom placed at the upper end of the stem,
others have it in the lowest part.

[VIII.] And you, painter, who desires great prac-
tice, know that if you [do not] procure it first good
yourself, with good foundation, you will make a
work with very little honour and less gain, and if
you make it good, it will work great honour and
utihty.

[IX.] The foot being drawn out of the drenched
sand, the water drips behind it to the very surface
of such sand; and this happens, because the water
which is mixed with sand is more apt to fill out the
void left by the foot than is this sand; and still more
apt the air would be, if this could enter; but the
drenched sand always keeps the way closed where
the leg enters the sand and prevents the entrance of
the air to replenish such void.

[X.] Mould impressed accordingly, where the
corda divides.

[I.] Mannigfaltigkeit an den bildlichen Darstel-
lungen («storie»): Dünne Stoffe, dicke, neue, alte, mit
gebrochenen und glatten Falten; süsse «cride»; Schat-
ten, dunkle und weniger dunkle, reflektierte und nicht
reflektierte, scharfe und verschwommene, je nach den
Entfernungen und verschiedenen Farben; und Gewänder,
nach dem Rang bekleidet, lange und kurze, fliegende
und steife, je nach den Bewegungen; die sich den Ge-
stalten anschmiegen, die sich bauschen und die m[II.]it
den Säumen auf- oder niederflattern je nach den
Faltungen, und die sich an die Füße anschmiegen
und von ihnen abstehen, je nach der Stellung oder
der Beugung oder der Drehung oder dem Anstoßen
der Beine innen; die sich an die Gelenke an-
schmiegen oder von ihnen abstehen, je nach dem
Schritte oder der Bewegung oder dem Winde, den
man sich vorstellt; und daß die Falten der Beschaffen-
heit der Stoffe, durchsichtiger oder undurchsichtiger,
sich anpassen.

[III.] Der größte Fehler des Malers ist, dieselben"
Stellungen zu wiederholen und dieselben Mienen ....
in einer ....

[IV.] Über die dünnen Stoffe der Frauen beim
Gehen, Laufen und Springen, und deren Mannig-
faltigkeiten.

V.] Mache zuerst die Lunge von hinten.

VI.] Beschreibe die Sehnen von 4 Ansichten aus
in jeglichem Teil, und wie sie sich in den Muskeln
verbreiten, und wie die Muskeln die Sehnen und die
Sehnen die Verbindungen erzeugen usw.

[VII.] Und in der Malkunst — mache einen Diskurs
über die Stoffe und andere Bekleidungsarten.

Diskurs über die Kräuter, von welchen einige die
erste Blüte an der obersten Spitze des Stengels ange-
bracht haben, andere sie an der tiefsten Stelle haben.

[VIII.] Und du Maler, der du große Fertigkeit
wünschst, wisse, falls du sie- dir [nicht] zuerst gut,
mit gutem Fundament, verschaffst, du ein Werk mit
sehr wenig Ehre und weniger Verdienst machen wirst,
und falls du sie gut machen wirst, wird sie große
Ehre und großen Nutzen bewirken.

[IX.] Wenn der Fuß aus dem wassergetränkten
Sande herausgezogen ist, rinnt das Wasser hinter ihm
bis zur Oberfläche solchen Sandes [zusammen]; und
dies tritt ein, weil das Wasser, das mit dem Sande
gemischt ist, mehr geeignet ist, die vom Fuße hinter-
lassene Leere auszufüllen, als dieser Sand es ist; und
noch mehr geeignet würde die Luft sein, falls diese
hineindringen könnte; aber der wassergetränkte Sand
hält immer den Weg geschlossen, wo das Bein in
den Sand hineintritt und hindert den Eintritt der
Luft zum Ausfüllen solcher Leere.

[X.] Paste, geformt entsprechend, wo die Chorda
sicih teilt.

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FOLIO L5 RECTO
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FOLIO 15 VERSO

[I.] fe \\oi {le) ridure la pmffma del quarto d-un cerchio, coè Ia pmffVrza | a b c ridurla
inella rettitudjne a d e, e\' ti bifognia pie|gare il filo dj ferro g a e tiitta la curujt^ a b c s
ffegna|re il camjno della fua fronte c, quando effa fi moVe dal c m
j s. e \\ed~erë "che
djferenga a lla fua curujta a troVare il fuo
j centro, s chi.

5 [II.] n m O hè i della fua fpera; | il cerchio fatto del djamjtro de|la fpera è i d-effa
fpera; il cerchio fatto de lato del majgor
quadrato che entri nella fpera | hè i della fup^r-
fitie d-effa fpera | e

[III.] 8 {fon) triangoli, coè [abe/ebc/cfd/jfda/abf/fdc/ldcs/

lo

20

a b

[IV.] /abe/edc/dc^/j;ab/|ade/ad^/_fcb/cbs/

[V.] 8 triangholj e 24 angoli [ nomi<(ne)nati dalle 6 lettejre a b [c] d e f, p^^chè
ognj lejtera nomjna 4 angolj "

[VI.] La chofa che ffi moVe acqujffta | tanto dj ffpatio, quanto ella ne p^rde

[VIL] Quando due fup^?rfitie equali {in figura) in quantità | e Varie in figura faran
/5 foprapoffte l-una all-altra, | Quella parte che
{dj /.r) infra loro fi tocha farà equale in

figura I e m quantité, e cquel che non fi tocha refterà equale in | quantità e non in figura.

(j\'^ che mfinjtamente li rima\\nentj fopra po)

[VIIL] djmmj che fe maj fu fatto cofa fimjle; | tu intendj, e bbaffta lo a*pr^«..nto

[IX.] amtonjo mjo a Viloti

[X.] antonjo dj mefer

[XL] anno

I. perifferia, L. due volte p^riffa. — 4. djferença, Z: djferença. — 6. quadrato, L: Oto.

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[L] If you will reduce the periphery of the
quadrant of a circle, i. e. periphery
a b c: reduce
it to the straightness
a d e, you must bend the iron
wire
g a e [along] the whole curve a b c and note
the way of its front c, when this moves on cm s]
and see what difference its curvature has in finding
its centre, and who . . .

[II.] n m 0 is \\ of its sphere; the circle made
by the diameter of the sphere is \\ of this sphere;
the circle made by the side of the greatest quadrate,
which is inscribed into the sphere, is ^ of the sur-
face of this sphere^ and . . .

[III.] 8 triangles, i.e. a b e, e b c, c f d, / d a,
a b /,/ d c, d c €, a b.

[IV.] a b e, e d c, d c f, f a b, a d e, a d f.,
f c b, c b s.

[v.] 8 triangles and 24 angles, named after the
6 letters
a b [c] d e f, because every letter names
4 angles.

[VI.] The thing which moves itself acquires as
much space as it loses.

[VII.] When two surfaces, like in quantity and
various in shape, are placed one upon the other, that
part which touches inside them, will be equal in shape
and in quantity, and that one which does not touch,
will be equal in quantity and not in shape; 3°: that
the remaining la[id] on infinitely ....

[VIIL] Tell me if anything similar was ever made;
you understand and is enough ....

IX.] My Antonio «a viloti».

X.] Antonio, son of Messer . . .

XI.l Anno

[I.] Falls du die Peripherie eines Viertelkreises,
d. i. Peripherie
a b c, reduzieren willst: reduzieren zur
Geraden
ade, mußt du den Eisendraht g a e [längs]
der ganzen Krümmung
a b c biegen und den Weg
seiner Spitze c zeichnen, wenn diese sich auf
c m s
bewegt; und sehen, was für einen Unterschied ihre
Kurve hat beim Finden ihres Zentrums und wer . . .

[II.] nm 0 ist J seiner Kugel; der Kreisbogen, ge-
macht vom Durchmesser der Kugel, ist ^ dieser Kugel;
der Kreis, geschlagen mit der Seite des größten Qua-
drates, das in der Kugel eingeschrieben ist, ist der
Oberfläche dieser Kugel, und . . .

[III.] 8 Dreiecke, d. i. a b e, e b c., c f d, f d a,
a b f, f d c, d c 8, a b.

[IV.] a b e, e d c, d c f, f a b, ade, a d f,
f c b, c b £.

[V.] 8 Dreiecke und 24 Winkel, benannt mit
den 6 Buchstaben
a b [c] d e f, weil jeder Buchstabe
4 Winkel benennt.

[VI.] Das Ding, das sich bewegt, gewinnt so viel
Spatium, als es verliert.

[VII.] Wenn zwei {Ober-) Flächen, gleich an Flächen-
inhalt und verschieden an Gestalt, die eine auf die an-
dere gelegt werden, wird derjenige Teil, der innerhalb
ihrer sich berührt, an Gestalt und an Flächeninhalt
gleich sein, und der, der sich nicht berührt, wird
gleich an Flächeninhalt und nicht an Gestalt bleiben;
3°: daß der Rest auf[ge]legt ins Unendliche . . .

[VIII.] Sage mir, ob etwas ähnliches je gemacht
wurde; du verstehst und . . . genügt.

IX.] Mein Antonio «a viloti».

X.] Antonio, Sohn von Messer . .

XL] Anno.

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FOLIO 15 VERSO

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FOLIO 16 RECTO

Ognj actione dj natura | è fatta per la piij brieVe \\ia i ch-è poffibile

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QUADERNI D\'ANATOMIA IV. — FOL. 16 RECTO

Every action of Nature is made along the shortest
possible way.

Jede Aktion der Natur geschieht auf dem kürzesten
Wege, der möglich ist.

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FOLIO 16 VERSO

[I.] confregatione
Della confregatione de\' poli delle machine

fopra i loro fofftentaculj-

multiplicha il hracao della lieua per tante \\olte 4 per quante Q/olte) effo riceue | in fe
5 la co^ïtralieua e della foma leua >no e col rimane%te parjti la confregatione del polo e
ll-auenjme%to multiplica
per 4, e cq^^^jfto è il contrapefo equale alla confregatione — djreno
adunq^^^? | n effere la groffega del polo, n a la lungega della lieua, . n p. la lunge|ga della
coi^tralieue, la qual f-intende la confregatio;^ dj tal polo col fuo [ recipie^te, la qual confrega-
tione fenpre refiffte pel 4° del pefo coj^frejgato; adunque io multiplico la lieua n a
per ta/?te
10 Volte 4, qua;2to effa | riceue in fe la co^ztralieua n p, che a prefe>^te, effendo la lieua equa|le
alla contralieua, effe riceVano folo Vna Volta 1-una 1-altra; adu«|que djreno Vn Vie
4 fa .4.//
e della fo;;2ma leua 1° e col rimane^^jte che fo;^ 3-
[le) parti la co;?fregatione del polo ch-è
(coè la 4^ I parte del pefo del polo ch-è
4) che ne Viene i, e quefto 3® multijplica per 4
[e quefto ^ è il uero contrapefo de) che ffon i, (e) | e cqueffti quatro tergi fon Vero co^ïtra-
/5 pefo
(dj fe e del pe) della | confregatio;^ dj fe infieme colla co^fregatio?? del polo, doVe e\'
fi fofftiene, del quale tu torraj la quarta parte ch-è i, e llo | gugnierai colla co;2fregatione
del polo ch-è
1°, coè la 4^ parte (del) \\ del pefo del polo ch-è 4; adunque giVgnj infieme i
{e ch-è | co^zfregatio;? del contrapefo e 3 tergi, coè Vno i?ztero, ch-è co?2frega[tio;^e del
polo, e araj
4 tergi dj confregatio[ne] dj tutto il pefo, equajli a\' | del contrapefo, e cquefta
20 equalita <dj) dj co;«fregatione dj | pefo del polo col fuo co;2trapefo è nata, p^^rchè (il) la

lieVa è equa[le alla contralieua-

o modo feco^ïdo che infegnia procedere

Tutti li pefi che ffi foffte^gano fopra il polo f-anno a co#numerare | nel pefo dj tal polo,
e ttu ai a calculare fenpre il pefo del con|trapefo colla potentia della refifte^tia che fa la
co;?fregatione del [ polo, e
non t-ai a traVagliare con altro.

Ç. n a, aggiunto fopra la riga. ■ 14. \'Vero, Z ; >oro- — 21. contralieua, Z ; u corretto in 1.

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[1.1 Friction.

On the friction of the poles of the machines on their
supports.

iMultiply the arm of the lever as many times with
4 as it receives into itself the counterlever and take
off one from the sum, and divide the friction of the
pole with the remainder, and multiply the result
with 4; and this is : the counterpoise is equal to the
friction.

We will say then : n is the thickness of the pole,
n a the length of the lever, n p the length of the
counterlever, which means the friction of such pole
with its recipient, which friction always resists through
the part of the frictional weight-, thus I multiply
the lever
n a as many times with 4 as it receives
into itself the counterlever
n p, in the present case,
the lever being equal to the counterlever, these receive
each other only once. Thus we shall say: one
multiplied by
4 makes 4 ; and take off i from the
sum, and divide the friction of the pole, which
is
I, with the remainder, which is 3 (i. e. the 4\'^
part of the weight of the pole, which is
4), so that
i comes out; and multiply this with
4 (and this
4 is the true counterpoise of . . .) which are
and these four thirds are the true counterpoise of
their friction and of the friction of the pole, where these
I are sustained, from which you shall take off the
fourth part, which is 1, and add it to the friction of
the pole, which is i, i. e. the 4\'^ part of the
weight of the pole, which is
4. Thus you add
which is the friction of the counterpoise, and
3 thirds,
i. e. one entire, which is the friction of the pole,
and you will get
4 thirds of the friction of the whole
weight, equal to ^ of the counterpoise; and this
equality of friction of the weight of the pole with its
counterpoise results, because the lever is equal to the
counterlever.

Or another manner which teaches you how to pro-
ceed.

All the weights which are sustained on the pole
are to be added to the weight of such pole; and
you must always calculate the weight of the counter-
poise together with the power of the resistance which
the friction of the pole makes; and you have not got
to trouble yourself with anything else.

[I.] Reibung.

Über die Reibung der Achsen der Maschinen auf
ihren Zapfenlagern.

Multipliziere den Arm des Hebels so vielmal mit 4,
als er den Kontrahebel in sich enthält und nimm
von der Summe eins weg, und dividiere die Rei-
bung der Achse mit dem Reste, und multipliziere
das Herausgekommene mit 4; und dies ist: • E^s Ge-
gengewicht ist gleich der Reibung.

Wir werden also sagen; n ist die Dicke der
Achse,
n a die Länge des Hebels, n p die Länge
des Kontrahebels, womit man die Reibung solcher
Achse mit ihrem Rezipienten versteht, welche Reibung
immer widersteht durch das 4\'=\' des geriebenen Gewichtes;
also multipliziere ich den Hebel
n a so vielmal mit
4, als er den Kontrahebel n p in sich enthält, in-
dem im vorliegenden Falle der Hebel dem Kontra-
hebel gleich ist; diese empfangen nur einmal der eine
den anderen. Also werden wir sagen: Einmal
4 macht
4; und nimm von der Summe i weg, und dividiere
die Reibung der Achse, die i ist, mit dem Reste,
der
3 ist, (d. i. der 4"= Teil des Gewichtes der Achse,
der
4 ist), sodaß Vs herauskommt; und multipliziere
diesen mit
4 (und diese 4 ist das wahre Kontra-
gewicht der . .), die Va sind; und diese vier Drittel
sind das wahre Gegengewicht ihrer Reibung samt der
Reibung der Achse, wo diese Vs erhalten werden
wovon du das Viertel nehmen sollst, das Vs ist und
es zur Reibung der Achse addieren, die 1 ist, d. i.
der 4\'® Teil des Gewichtes der Achse, das
4 ist. Also
addierst du ^/s, das die Reibung des Gegengewichts
ist, und
3 Drittel, d. i. ein Ganzes, das die Reibung
der Achse ist, und du wirst
4 Drittel der Reibung
des ganzen Gewichts erhalten, gleich Vs des Gegen-
gewichts; und diese Reibungsgleichheit des Gewichts
der Achse mit ihrem Gegengewicht entsteht, weil der
Hebel dem Kontrahebel gleich ist.

Oder eine andere Weise, die lehrt, wie zu verfahren ist.

Die sämthchen Gewichte, die sich auf die Achse
stützen, müssen in das Gewicht solcher Achse ein-
gerechnet werden; und du mußt immer das Gewicht
des Kontragewichts mit der Kraft des Widerstandes,
den die Reibung der Achse macht, zusammenrechnen;
und du brauchst dich nicht mit anderem zu bemühen.

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FOLIO 16 VERSO

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FOLIO 17 RECTO

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[II.] damj 1° numero che 7 ne | fia e\' V9; | dj : fe 5 Va^ da 9, da che Verra 7?

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L] Has touched.

\'II.] Give me a number, so that 7 are Va of it;
say; if
5 comes from 9, from which will 7 come?

I.] Hat berührt.

II.] Gib mir eine Zahl, von der sieben Va

ist:

sage: Wenn
kommen?

5 von 9 kommt, wovon wird dann 7

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FOLIO 17 RECTO

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FOLIO 18 RECTO

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dammj \\n numero che 5 ne fia e\' f. | fa cofi: d] per falfa pofitione che fia . 3., del
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2.
Q/ienè) fu e\' f . dj 3.—5 dj che fu |? feguita la regola pure | del 3, e dj: fe 2 Wen
3, da che \\erà . 5 .? Verrà, da 7 e ^

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Give me a number of which 5 is f. Make thus:
say by a false proposition that it be
3, of which
2 is f; now you see that 2 is not the 5 I proposed,
wherefore you will say: if two was of
3, of which
was five I? Follow the pure rule of three and say:
if
2 comes from 3, from what will 5 come? It will
come from 7i.

Gib mir eine Zahl, von der fünf Vs ist. Mache
also: Sage durch eine falsche Annahme, daß es 3 sei,
wovon zwei ^/s ist. Dann siehst du, daß
2 nicht die
5 ist, die ich proponierte, weshalb du sagen wirst:
Wenn zwei Vs von
3 war, von was war fünf Vs?
Folge der bloßen Regeldetri und sage: Wenn
2 von
3 kommt, wovon kommt dann 5? Es wird von 7V2
kommen.

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BREVE INDICE AI .SINGOLI EOGLI DEL QUADERNI D\'ANATOMIA IV.

Fol. 1 recto.

Muscoli del diaframma. Muscoli «che dilatan le coste», Importanza del modo di attacco delle costole alla spina dorsale, in
quanto alla respirazione. La corda non muove il suo motore.

Fol. 1 verso.

Movimento delle ali. Rapporti di peso nell\'alzare una secchia per mezzo di una carruccola. Spostamento («isola») d\'acqua
causato da concavità navali, La superfice dell\'acqua comparata alla lancetta della bilancia in relazione a pesi diversi. tQual ffiume
corre più sopra lagho.s

Fol. 2 recto.

«Delle chose notanti infra lie due acque.» «Delle chose che ssi sosstenghan nella superfitie dell\'acqua.» «Del pieghare li
corsi del fiume per la sua valle.» «Possibile è che vn\'acqua fori con brevità e passi vna pietra.»

Fol. 2 verso.

Bue, Diaframma e suoi rivestimenti (peritoneo e pleura). Sifac. Costole e pleura. Vaso interne e esterno dei «muscoli
del diaframma». Grande estensore dorsale dei buoi. Rapporti d\'oggetti pesanti con le correnti d\'acqua. Forme svariate degli
oggetti portât! dall\'acqua.

Fol. 3 recto.

Diaframma. Polmone, Intestini. Situazione del polmone, forma di lobi e di polmoni. Rapporti tra polmone e parete toracica,
tra diaframma polmone stomaco e intestini. Rapporti dei muscoli laterali del diaframma col movimento del polmone stomaco ed altri
intestini, Muscoli del collo che sollevano il costato, anche negli animali, L\'alzare delle spalle non è sempre moto inspiratorio. Dia-
framma e polmone. Rapporti dei muscoli della parete addominale e del peritoneo con l\'espulsione dagli intestini. Mirac. Sifac,
Torace «riciettacolo delli menbri spirituali». Ventre «riciettacolo delli menbri materiali». «Muscoli lateriali» e diaframma negli
animali grassi. Passagio deiresofago pel diaframma, Meri. Diaframma e suoi pannicoli (pleura e peritoneo). «Pannicholo steriore
fori della cassa del polmone.» Costole e diaframma. Rognoni, «Statuito», Pittura, Colori del fumo apparent! sull\'orizzonte.
Accordo tra vento e oggetti mossi da questo. Polmone nella sua cassa. «Dove il polmon piu si rafFreddi o ppiù si schaldi,» cosi pure
del cuore, Setto del cuore, sua relazione col movimento del cuore. Ventricolo destro tira sangue dal fegato, ventricolo sinistro dal
destro, Pulsazione e cuore, Crescere e dicrescere del polmone e epulsione del cibo dallo stomaco.

Fol, 4 recto.

Rapporti del diaframma e della respirazione coll\'espulsione delle superfluità dagl\'intestini.

Fol. 5 recto.

Rapporti del diaframma con intestini e polmone. «Nessun po movere altri, se non move se.»

Fol. 6 recto.

«Ongni muscolo vsa la sua forza per la linia della sua lungheza.» Sono i muscoli trasversali che premono gl\'intestini. I
muscoli longitudinal! anterior! e posteriori del tronco sono antagonist!. Nella quarta parte è provato come un movimento uguale degli
estensori e piegatori del tronco produce un movimento uguale del tronco.

Foi. 7 recto.

Rapporti dei nervi reversivi col cuore e col cervello. Se la sede dell\'anima è nei ventricoli del cervello o nel cuore. Spiritus
vitales. Nervo e muscolo. Cuore, polmone ed aria. Il cuore si muove da se per la sua asse longitudinale. Il cuore, quando si apre
tira a se dell\'aria dal polmone spirandola subito di nuovo nel polmone. Rapporti tra il movimento del cuore e del polmone. Il
cuore succhia il sangue dal fegato, Movimenti delle ali.

Fol. 7 verso.

«Se il peso del polmone core stomacho è insieme chol craneo sosstenuto dalla spina del chollo o nno,»

Fol. 8 recto.

Vasi sottocutanei delle anguinaie e delle ascelle. Nervi sottocutanei, Vena dorsalis penis. Relazione dei vasi con le ossa.

Fol. 9 recto.

Musculi intercostales externi ed interni quale muscoli di inspirazione ed espirazione. Nervus, arteria e vena intercostales.

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Fol. 9 verso.

Milza. Vena communis. Tonsille («amandibule»). Lingua. 28 muscoli delle radici della lingua. Superfice della lingua
delle specie leonina e bovina. Agnello leccato e mangiato da un leone in Firenze.

Fol. 10 recto,

Fonetica. Muscoli nervi e vasi della lingua. Palatum molle. Epiglotto. 24 muscoli della lingua. Spiritus. Variazione della voce è
una funzione degli «anuli della «trachea», mossi dai nervi reversivi. Canne dell\'organo. Fistola. «Tronba torta». Campane,
Artiglierie, Libro degli strumenti armonici, Funzioni della lingua; paragone col memurum. Lingua del picchio. Niente superfluo
nelle invenzioni della Natura, Anima, Vena ombellicale, Cordone ombellicale. Membrane fetali, Cotiledoni, Rapporto tra madré
e feto nell\'utero, «Frati, padri de\' popoli», «Lettere incoronate». Grandezza di oggetti eguali sembra variare a proporzione
inversa della distanza.

Fol. 10 verso,

Articolazione della voce, Sperimenti fonetici con laringi animali. Nomi delle porte di Milano: Lodovicha, Romana, Tosa,
Oresa, Nova, Concha, Beatrice, Comasina, Vercellina, Fabbri, Sinese. Legge d\'inerzia, Ghirlanda di carri, Colori della fiamma.

Fol, 11 recto.

Nervi motori degli occhi voce ventricoli spermatici e vescica. Sperma e membrum. Ano. Muscolo del cervello detto verme.
Impressiva. Sensus communis. Memoria, Cio che apre i «serrami», Orina. Vulva, Utero, «Meati» che nella morte restano
aperti: ano, vulva, labbra ed atri del cuore, Bocca uterina si chiude nella moite. Battito dell\'apice, Emiciclo (cio che
più tardi venne nominato sinus aortae s. Valsalvae), Valvole dell\'aorta. Fisiologia del cuore e flusso del sangue. Movimento rotatorio
del sangue. Adesione dell\'acqua corrente per un tubo orizzontale o verticale. Fisiologia delle valvole. Cardine. Pori del setto del
cuore. Aorta, Spiritus vitales. Pulsazione e battito del cuore. Febbricitanti.

Fol, 11 verso.

Se i «busi principali» degli animali si aprono per la morte. Aorta. Valvole. Lingua. Membrum. Flusso del sangue dal
ventricolo sinistro nell\'aorta. Semiventricolo (probabilmente la saccoccia della valvola semilunare). Velocità del sangue in proporzione
inversa al calibro del tubo, com\'è provato nella terza parte del «discorso dell\'acque». Antiporta. Velocità del moto rotatorio del
sangue. Valvole. «Emicicli de\' ventriculi». Ancora fisica del moto rotatorio del sangue. Il ventricolo sinistro del cuore si riempie
in «due terzi d\'un tempo armonico.» Pori del setto del cuore, Piloro, Sperimento fatto in vetro. Fisiologia delle valvole, Infoca-
mento del sangue.

Fol. 12 recto.

«Perché il buso dell\'arteria aorto è trianghulare». Opportunità della disposizione di 3 valvole dell\'aorta piùttosto che 4.
Aprirsi e chiudersi delle valvole. Il sangue dentro le valvole semilunari delTaorta descrive una curva cocleale. I.\'impeto del sangue
si consuma nella metà d\'un tempo armonico. Chiudersi delle valvole e flusso del sangue. Libro «del moto circunvolubile».

Fol. 12 verso.

Movimenti ondeggianti del sangue differenti da quelli dell\'acqua. Emiciclo. Perché le valvole son 3 e non 4 o altro numero.
Linea centrale ed altre linee dell\'occhio. Simulacro, L\'imagine degli oggetti si mtiove in senso contrario allo storcimento della
palla dell\'occhio. Prova, Imagini doppie, Goccia cadente di pioggia, quando illuminata dal sole appare continua all\'occhio presen-
tando il fenomeno dell\'arcobaleno, Uno stizzo menato in cerchio présenta un cerchio unito, Carboni.

Fol. 13 recto,

Cordae e fibri del cuore, Coaguli nel cuore. Muscolo del cervello detto verme. Rete merabile, Trave muscolare nel ventri-
colo destro del cuore, Gonfiatura del cuore, Ventricoli, Aorta. Orecchio. Flutto del sangue. Scoppio del cuore d\'uno fuggente
dinanzi al nemico. Sudor di sangue. Pori della cute. Spiritus vitales, Calore della gallina o della tacchina dà vita ai pulcini
Sole anima tutti i frutti.

Fol, 13 verso,

Divisione della superfice del cuore mediante i vasi, Scarnamento del cuore per scoprire certi vasi, Arterie e vene cardiache.
Gonfiatura delle auricole del cuore. Fori del setto del cuore. Calore nel fare il burro e durante il lavoro del cuore.

Fol, 14 recto,

Ventricolo sinistro. Aorta («arteria aorto», «arteria aorti») Venae pulmonales («arteria venale»). Nervi, muscoli, cordae e
pannicoli del cuore. Movimento rotatorio dell\'arto del gomito senza cambiamento del humerus («aiutorio»).

Fol, 14 verso.

«Non mi leggha chi non è matematicho nelli mia principj.» Rapporto delle valvole e dei vasi colla sostanza del cuore.
Altore. Moto rotatorio del sangue. Valvole consistono di due pannicoli. Rivestimento interno dei ventricoli e del sacco del cuore
Aorta e base del cuore, Vasi particolari del cuore.

Fol. 15 recto.

«Varietà nelle storie». II ripetersi maggior diffetto del pittore, Polmone, Muscoli. Tendini. Connettivi. Pittura. Discorso
delle erbe e del sito dei loro fiori, L\'opera del pittore dipende dalla pratica, Riempirsi delle impronte dei piedi nella sabbia.
Getto di pasta al punto di divisione delle cordae,

Fol, 15 verso,

Riduzione della periferia del quadrante d\'un cerchio in linea retta. Calcoli sferici, Triangoli._ «La chosa che ssi move acquissta
tanto di sspazio quanto ella ne perdes, Relazioni di superfice che si coprono parzialmente. Antonio «a viloti» (nome di località?). Anno.

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Fol. 16 recto.

Ogni actione di natura è fatta per la più brieve via ch\'è possibile.

Fol. 16 verso.

Calcoli dell\'attrito negli appoggi del perno.

Fol. 17 recto,

«A toccato.» Problema risolto per mezzo della regola del tre.

Fol. 18 recto.

Problema risolto per mezzo della regola del tre.

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BRIEF TABLE OF CONTENTS OF THE TEXT OF THE FOLIOS OF

QUADERNI D\'ANATOMIA IV.

Fol. 1 recto,
Fol. 1 verso.

"naval iTvhies"\' tS\'ca ^ (^\'isola") of water by

str::! ^^^^ ^^^^^^^ ^ P- -ales. "Which nver

Fol. 2 recto.

Fol. 2 verso.

Of the ^. -

by water. ^^^^^ bodies to currents in water. Various shape of bodies carried

Fol. 3 recto.

through diaphragm Meri Diaphragm and , and the diaphragm of fat animals. Passage of oesophagus

Ribs\'and dfaphragm. Sneyr^St^ed L^e" A ^^^ ^^^^ ^^

moved by it. Lung in its chest \' Whe;e the 1 ? "

movement of heart r\\m veScle Taw ^ ^r^\' \' " ^ ^^

and decrease of lung fo! theTp^iorTf^o^ tÏH\'to^tr^^^^ ^^^ ^^ ^^^ ^^^^

Fol. 4 recto.

Diaphragm and breathing in relation to the pressing out of the superfluities of the intestines.

Fol. 5 recto.

Diaphragm in relation to intestines and lung. "Nobody can move others if he does not move himself.

Fol. 6 recto.

muscieJtxr": " ^ri : -- - —-

the trunk produces an equal motion of trunk \' \' "

Fol. 7 recto.

Spiritus^tdeT - - - - l^eart

OP n d? • r "" • ^^ longitudinal axis. The heart when k

and of lung. The heart sucks blood from liver. Movements of wings.

Fol. 7 verso.

"Whether the weight of the lung of the heart of the stomach together witt, fK.
vertebrae or not". ^wmacn together with the cranium, is sustained by the cervical

Fol. 8 recto.

Subcutaneous vessels in the groin and armpit. Subcutaneous nerves. Vena dorsalis penis. Relation of vessels to bones.

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Fol. 9 recto.

MuscuH intercostales extern, and .nternt as muscles for inhalation and exhalation. Ner.us, arteria and vena tntercostales.

Fol. 9 verso.

Fol. 10 recto.

Phonetics. Muscles, nerves and vessels of tongite. Palatum molle, Epiglottis muscles of fnn., q • ■

votce is a function "of the rings of the "trachea", moved by the reversive nerves Organ Zs fLI T f\'"
Ordnance. Book on harmonious instruments. Function of tongue; companson with the

inventions nothing IS superfluous. The soul. Umbilical vein. Umbilical cord. Fetal membranes CotvleLs T, ^ t! : ®

and fetus in uterus. Monks, .. Crowned writings. Equally big things ap;r at ttt:: r^rthe Zncr

Fol. 10 verso.

Articulation of voice. Phonetic experiments with larynx of animals. Names of the gates of Milano: Lodovicha Romana Tosa
Oresa, Nova, Concha, Beatrice, Comasina, Vercellina, FabbH, Sinese. Law of inertia. Garland of carriages. Colol \'

Fol. 11 recto.

Motor nerves of eyes voice, spermatic ventricles, vesica. Sperma and membrum. Anus. Muscle called worm in brain
Impressiva. Sensus communis. Memoria. The thing that opens the shuttings. Urine. Vulva. Uterus. Parts of ducts that open "t
death: Anus, vulva, lips and the auricles of the heart. Mouth of uterus shuts at death. Beating of apex. Hemicyclus (i e Ia" t
la er called sinus aortae s. Valsalvae). Aorta valves. Physiology of heart and movement of\'blood.
Rotatory\'mo i n "f bloo
Adhesion , of water running out of a horizontal and a vertical pipe. Physiology of valves. Door hinge. Pores of cardiac
septum
Aorta. Spintus vitales. Pulse and heart-beat. Those that are sick with fever. ^

Fol. 11 verso.

Whether the principal apertures of animals open on account of death. Aorta Valves Tonan^ mi,
blood from left ventricle into aorta. Semiventricle (probably the pouch of the semilunar valve) Velc trof IT^^ ,
tional to caliber of vessel, as proved in the 3rd part of the discourse "On the Waters" Anteroom Ve \'P™?^\'-
of blood. Valves. Hemicyclus "of the ventricles". More on the nature of the I t \' -«otion

takes place "in two thirds of a harmonic tempo". Porosities of turn Pyl thT

Physiology of valves. Heating of the blood. ^ Experiments with a glass.

Fol. 12 recto.

Fol. 12 verso.

Undulations in blood different from those in water. Hemicyclus. Why there are ? valve, «n^ „ t .
Central line and other lines of eye. The image. Image of objects moves in the o\' ^ te dlect o to L \' " " T
Proof. Double, images. The falling raindrop, illuminated by thl sun, appears
continTu o^h y d ÏLrrie f

the rainbow. A brand moved in a circle appears like an unbroken circZ Coals. \' Phenomenon of

Fol. 13 recto.

Cordae and fibres of the heart. Coagula in heart. Muscle called worm in brain Rete mirabile Beam of " • u

ventricle. Inflation of heart. Ventricle, Aorta. Orechio. Course of blood. Bursting of heartThefflectg fro^^^
spir^ion mixed with blood. Pores of skin. Spiritus vitales. Heat from hen or turkey-hen gives life to chicken. Su: animates

Fol. 13 verso.

Division of surface of heart by vessels. Peeling the flesh off a heart to find certair vessel, . ■

of .h. , Po,=. ..p.™, He.«„, „<,^ZT """"

Fol. 14 recto.

Left ventricle. Aorta ("arteria aorto", "arteria aorti"). Venae pulmonales f"arterin v.r, 1 m

pannicles in heart. Revolving motion in the elbow joint without alteratL of ^^^^^^

Fol. 14 verso.

Altor TeUl:"of bW^^\'^V r ^^ Relation of valves and vessels to substance of heart

heart.\' SpeTial Xssl "rheart ^^^ P^« ^^ —Aorta and base of

Fol. 15 recto.

V.rie,y in subiee,, G,e.,e.t f.ul, of the 10 „pea,. L„„j. T„d„„. Con.ecion. P.l.,i„„

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Fol. 15 verso.

Reduction of periphery of quadrant to straight line. Calculation of spheres. Triangles. The thing which moves acquires
as much space as it loses. Relation of surfaces that partly cover each other. Antonio "a viloti" (Name of locality?). Anno

Fol. 16 recto.

Every action of nature is made along the shortest possible way.

Fol. 16 verso.

Calculation of friction in bearings.

Fol. 17 recto.

Has touched. Sum found by the rule of three.

Fol. 18 recto.

Sum found by the rule of three.

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KURZES INHALTSVERZEICHNIS DES TEXTES DER EINZELNEN FOLIEN

DES QUADERNI D\'ANATOMIA IV.

Fol. I recto.

Muskeln des Diaphragmas. Muskeln, «welche die Rippen dilatieren». Die Bedeutung der Verbindungsweise der Rippen mit
der Wirbelsäule in Bezug auf das Atmen. Die Schnur bewegt nicht ihren Beweger.

Fol. 1 verso.

Bewegung der Flügel. Gewichtsverhältnis beim Flaschenzug zum Heben des Eimers. Wasserverdrängung («isola») der Schiffs-
Konkavitäten. Die Oberfläche des Wassers wird mit der Achse der Wage parallelisiert in ihrem Verhältnis zu verschiedenen Gewichten.
«Welcher Fluß strömt weiter oberhalb auf dem See».

Fol. 2 recto.

«Über die Dinge, die zwischen den beiden Wasgern schwimmen». «Über die Dinge, die sich auf der Oberfläche des Wassers
halten». «Über das Abbiegen der Strömungen des Flusses durch sein Tal». «Was die Strömung des Wassers ist». «Möglich ist es,
daß Wasser mit Kürze einen Stein durchbohrt und passiert».

Fol. 2 verso.

Ochs. Diaphragma und seine Bekleidungen (Peritoneum und Pleura). Sifac. Rippen und Pleura. Gefäß innerhalb und außer-
halb der «Muskeln des Diaphragmas». Der große Rückenstrecker des Ochsen. Das Verhältnis schwererer Gegenstände zu den Ström-
ungen im Wasser. Verschiedene Gestalt der Gegenstände, die vom Vv\'asser dahingeführt werden.

Fol. 3 recto.

Diaphragma, Lunge, Gedärme. Die Lage der Lunge, die Gestalt der Lappen und der Lunge. Das Verhältnis zwischen der
I.unge und der Brustwand, zwischen Diaphragma, Lunge, Magen und Gedärmen. Das Verhältnis der lateralen Muskeln des Diaphragmas
zur Bewegung der Lunge, des Magens und anderer Gedärme. Halsmuskeln als Rippenheber, auch bei den Tieren. Das Heben der
Schultern ist nicht immer eine Inspirationsbewegung. Diaphragma und Lunge. Das Verhältnis zwischen den Muskeln der Bauchwand
und des Bauchfells zur Hinaustreibung aus den Gedärmen. Mirac. Sifac. Die Brust als «Rezeptakulum der spirituellen Teile», der
Bauch als «Rezeptakulum der materiellen Teile». «Die lateralen Muskeln» und das Diaphragma bei fetten Tieren. Der Durchgang der
Speiseröhre durch das Diaphragma. Meri. Diaphragma und seine Pannikeln (Pleura und Peritoneum). «Äußerer Pannikel außerhalb»
des Brustkastens. Rippen und Diaphragma. Nieren, «Festgestellt». Malerei, Das Verhältnis der Farbe des Rauches am Horizont.
Übereinstimmung zwischen dem Wind und den von ihm bewegten Dingen. Lunge in ihrem Kasten. «Wo die Lunge sich mehr
abkühlt oder sich mehr erhitzt»; ebenso am Herzen. Die Mittelwand des Herzens im Verhältnis zur Bewegung des Herzens. Der
rechte Ventrikel zieht Blut aus der Leber, und der linke Ventrikel zieht Blut aus dem rechten. Puls und Herz. Die Zunahme und
Abnahme der Lunge zum Heraustreiben der Speise aus dem Magen.

Fol. 4 recto.

Diaphragma und das Atmen im Verhältnis zum Hinauspressen der Überschüsse aus den Gedärmen.

Fol. 5 recto.

Diaphragma im Verhältnis zu den Gedärmen und zur Lunge, «Keiner vermag andere zu bewegen, falls er sich nicht selbst bewegt».

Fol. 6 recto.

«Jeder Muskel übt seine Kraft längs der Linie seiner Länge aus». Es sind die transversalen Muskeln, die die Gedärme
pressen. Die longitudinalen Muskeln vorn und hinten am Körper sind Antagonisten. Im 4. Teil wird bewiesen, wie eine gleich-
mäßige Bewegung der Rumpfbeuger und -Strecker eine gleichmäßige Bewegung des Rumpfes bewirken.

Fol. 7 recto.

Verhältnis der reversiven Nerven zum Herzen und zum Gehirn. Ob der Sitz der Seele in den Ventrikeln des Gehirns oder
im Herzen ist. Spiritus vitales. Nerv und Muskel. Herz, Lunge und Luft. Das Herz bewegt sich von selbst in seiner Längslinie.

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Das Herz zieht Luft aus der Lunge an sich, wenn es sich öffnet, und bläst sie sofort in die Lunge. Verhältnis zwischen der Bewe-
gung des Herzens und der der Lunge. Das Herz saugt Blut aus der Leber. Bewegungen der Flügel.

Fol. 7 verso.

«Ob das Gewicht der Lunge, des Herzens und des Magens zusammen mit dem Schädel von der Halswirbelsäule getragen wird
oder nicht».

Fol. 8 recto.

Subkutane Gefäße an den Weichen der Arme und der Oberschenkel. Subkutane Nerven. Vena dorsalis penis. Relation der
Gefäße zu den Knochen.

Fol. 9 recto.

Musculi intercostales externi und interni als Muskeln der Expiration und der Inspiration. Nervus, Arteria und Vena intercostalis.

Fol. 9 verso.

Milz. Vena communis. Mandeln («arnandibule»). Zunge. 28 Muskeln in der Zungenwurzel.
Species leonina und bovina. Lamm, geleckt und gefressen von einem Löwen in Firenze.

Zungenoberfläche bei der

Fol. 10 recto.

Phonetik. Muskulatur, Nerven und Gefäße der Zunge. Palatum molle. Epiglottis. 24 Muskeln der Zunge. Spiritus. Veränder-
ungen der Stimme ist eine Funktion «der Ringe der «trachea»», bewegt durch die reversiven Nerven. Orgelpfeifen. Fistola. Gewun-
dene Trompete. Glocke. Geschütz. Das Buch über die harmonischen Instrumente. Die Funktionen der Zunge; Vergleich mit dem
Membrum. Die Zunge des Spechtes. In den Erfindungen der Natur ist nichts überflüssig. Die Seele. Nabelvene. Nabelstrang.
Eihäute. Kotyledonen. Das Verhältnis zwischen der Mutter und dem Knäblein in der Gebärmutter. Die Mönche,
padri dei popoli.
Gekrönte Schriften. Die Größe gleichgroßer Dinge scheint umgekehrt proportional mit der Entfernung dieser Dinge zu sein.

Fol. 10 verso.

Artikulation der Stimme. Phonetische Experimente mit Tier-Kehlköpfen. Die Namen der Pforten Milanos: Lodovicha, Romana,
Tosa, Oresa, Nova, Concha, Beatrice, Comasina, Vercellina, Fabbri, Sinese. Das Gesetz der Trägheit. Wagenkranz. Die Farben
der Flamme.

Fol. 11 recto.

Die Bewegungsnerven der Augen und der Stimme, der Samensäckchen und der Blase. Sperma und Membrum. Anus. Der
Muskel genannt Wurm im Gehirn. Impressiva. Sensus communis. Memoria. Das Etwas, das die Schließ
Vorrichtungen öffnet. Urin.
Vulva. Gebärmutter. Teile der Gänge, die im Tode offen bleiben; Anus, Vulva, Lippen und die Vorhöfe des Herzens. Der Mund
der Gebärmutter schließt sich beim Tode. Spitzenstoß. Hemizyklus (d. i. der späterhin genannte Sinus aortae s. Valsalvae)
Aortaklappen. Physiologie des Flerzens und die Bewegung des Blutes. Die Wirbelbewegung des Blutes. Adhäsion des ausströmenden
Wassers in einer horizontalen und in einer vertikalen Röhre. Klappenphysiologie. Türangel. Poren der Herzwand. Aorta. Spiritus
vitales. Puls und Herzschlag. Fieberkranke.

Fol. 11 verso.

Ob die hauptsächlichen Öffnungen der Tiere infolge des Todes sich öffnen. Aorta. Klappen. Zunge. Membrum. Strömung
des Blutes aus dem linken Ventrikel in die Aorta. Semiventrikel (wahrscheinlich die Tasche der Semilunarklappe). Die
Schnelligkeit des Blutes ist mit der Weite der Röhre umgekehrt proportional, wie im 3. Teil der Abhandlung «Über die Wasser»
bewiesen ist, Torhalle. Die Schnelligkeit der Wirbelbewegung des Blutes. Klappen. Hemizyklus «der Ventrikel». Weitere Physik
der Wirbelbewegung. Die Füllung des linken Herzventrikels verläuft «in zwei Drittel eines harmonischen Tempos». Poren der
Herzwand. Pförtner des Magens. Versuch in Glas. Klappenphysiologie. Die Erhitzung des Blutes.

Fol. 12 recto.

«Warum die Öffnung der Aorta triangulär ist». Die Zweckmäßigkeit der Anordnung von 3 Aortaklappen anstatt 4. Öffnung
und Schließung der Klappen, Das Blut innerhalb der Semilunarklappen der Aorta beschreibt eine spiralförmige Kurve. Der Impetus
des Blutes verbraucht sich selbst in der Hälfte eines harmonischen Tempos. Klappenschließung und die Bewegung des Blutes. Die
Abhandlung «Über die Wirbelbewegung».

Fol. 12 verso.

Abweichende Verhältnisse bei Wellenbewegung im Blute verglichen mit denen des Wassers. Hemizyklus. Warum es 3 Klappen
sind und nicht 4 oder eine andere Zahl. Die Zentrallinie und andere Linien des Auges. Das Bild. Das Bild der Gegenstände
bewegt sich entgegengesetzt der Verschiebung des Augapfels. Beweisführung. Doppelbilder. Der von der Sonne erleuchtete, fal-
lende Regentropfen erscheint dem Auge kontinuierlich und zeigt das Regenbogenphänomen. Ein im Kreis geschwungener Brand
stellt einen zusammenhängenden Kreis dar. Kohlen.

Fol. 13 recto.

Cordae und Fäden des Herzens. Koageln im Herzen. Der Muskel genannt Wurm im Gehirn. Rete mirabile. Muskelbalken
im rechten Herzventrikel. Aufblasen des Herzens. Ventrikel. Aorta. Orechio. Bewegung des Blutes. Das Bersten des Herzens
bei der Flucht vor den Feinden. Blutiger Sc]iweii5. Poren der Haut. Spiritus vitales. Die Wärme der Henne oder Truthenne gibt
den Küchlein Leben. Die Sonne belebt alle Früchte.

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Einteilung der Oberfläche des Herzens durch die Gefäße. Abfleischen des Herzens, um bestimmte Gefäße zu suchen. Die
Herzarterien und Herzvenen. Aufblasen der Herzkammern. Poren der Mittelwand. Erhitzung beim Kernen und bei der Arbeit

des Herzens.

Fol. 14 recto.

Linker Ventrikel. Aorta («arteria aorto», «arteria aortij). Venae pulmonales («arteria venale»), Nerven, Muskeln, Cordae
und Pannikeln im Herzen. Drehbewegungen im Ellbogengelenk ohne Veränderung des Oberarmbeines (Adjutorium).

Fol. 14 verso.

«Es soll mich nicht lesen, wer nicht Mathematiker nach meinen Grundgedanken ist>. Das Verhältnis der Klappen und der
Gefäße zur Substanz des Herzens. Altor. Wirbelnde Bewegung des Blutes. Die Klappen bestehen aus zwei Pannikeln. Die innere
Bekleidung der Herzventrikel und des Herzbeutels. Die Aorta und die Basis des Herzens. Die besonderen Gefäße des Herzens.

Fol. 15 recto.

Mannigfaltigkeit an den bildlichen. Der größte Fehler des Malers ist die Wiederholung. Lunge. Muskeln. Sehnen. Ver-
bindungen. Darstellungen («storie») Malkunst. Diskurs über die Kräuter und die Lage ihrer Blüten. Das Werk des Malers hängt
von seiner Fertigkeit ab. Füllung von Fußspuren im Sand. Pastenabklatsch der Teilungsstelle der Chorda.

Fol. 15 verso.

Das Reduzieren der Peripherie eines Viertelkreises zur Geraden. Kugelberechnungen. Dreiecke. Das Ding, das sich bewegt,
gewinnt so viel Spatium, als es verliert. Verhältnis einander teilweise deckender Flächen. Antonio «a viloti» (Ortsname?). Anno.

Fol. 16 recto.

Jede Aktion der Natur geschieht auf dem kürzesten Wege, der möglich ist.

Fol. 16 verso.

Berechnung der Friktion in Zapfenlagern.

Fol. 17 recto.

Hat berührt. Aufgabe, gelöst mittels der Regeldetri,

Fol. 18 recto.

Aufgabe, gelöst mittels der Regeldetri.

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