DEC
co?; un piccolo rituaxe
ROM A tipoghapia. monaldi e g.
188-2
DELLA
DEL TERZ* ORDINE SECOLARE
DEL
CON UN PICCOLO R1TUALE
TIPOGRAFIA MONALDI E C. 1882
Mentre si sta preparando un au-tentico Manuale del Terzo Ordine, di s. Francesco, pare opportune) pub-Ijlicai'e un piccolo compendio che dia una chiara e precisa idea dello spirito e della Regola del rnedesimo per cor-rispondere cosi ai desideri di Sua Santita che vuole propagata questa santa Istituzione. Abbiamo posto in questo libretto lo Statute, o Regola del Terz'Ordine desunta dalla Bolla di Nicoló III, e dagli Statuti di Paolo III; verra di poi un Catalogo delle piü certe Indulgenze concesse ai ter-ziarii, ed in fine un piccolo Rituale per la vestizione, professione, e be-nedizione papale, nonchè per la bene-dizione coll' Indulgenza plenaria.
Notino i fedeli che la facolta di aggregare al Terz'Ordine spetta e-sclusivamente ai Superior! del Primo Ordine Francescano, e del Terz'Ordine Regolare; cioè al Generale, ai Provinciali, ed a tutti quelli che ne hamio la delegazione dai medesimi; e ció rispettivamonte nei luoglii sog-getti alia loro giurisdizione. Quando il Generale, o Provinciale col suo Definitorio ometta di eleggere o de-putare per qualche Convento il ri-spettivo Direltore o Lelegato pel Terz'Ordine, allora tale officio resta devoluto al Superiore locale.
Sotto il nome di Primo Ordine Francescano vengono a) Gr li Osser-vanti, Riformati, Recolletti, ed Al-cantarini soggetti al Ministro Generale di tutto 1'Ordine dei Minoi'i. amp;) I Conventuali. c) I Cappuccini.
Dove non sono Conventi del Primo Ordine, o del Terz'Ordine Regolare, i Sacerdoti che desiderano avere la delegazione per il Terz'Ordine si rivolgano per le opportune facolta al Provinciale, entro i limiti
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della cui Provincia si trovano; e nei luoghi ove non sienvi Francescani, si rivolgano al Rmo Generale in Roma. Si avverta perö che ai Vescovi che la dimandino si concede anche la facolta di suddelegare; come ap-pare dalla Patente che ora si da ai medesimi (1).
(1) Rmo Dno Dno,... P. Minister generalis potestatem facit quatenus, intra limites suae Dioeceseos, lis exceptis locis in quibus exi-stunt Ordinis Nostri domus cuiuscumque Familiae, sive Observantuim aut Reforma-p torum Recullectorum aut Aloantarinorum, sive Conventualium. sive Cappuccinorura, Christifideles per se, vel per alios sacerdotes praesertim parochos, quoad respeotivam dumtaxat paroeciam. ad habitum et ad pro-fessionem Tertil Ordinis S. P. N. Francisci admittere, admissisque benedictiones cum indulgeutia plenaria statis diebus impertiri legitime possit et valeat. Praeterea, ut prae-fatos Tertiarios, sicubi eorum numerus suf-ficienter excreverit, in Congregationes coa-dunare valeat, et unicuique Congregationi ipsutn Paroohum looi. seu alium Sacerdotem sibi benevisum, qua Directorem praeficere, cui faoultates opportunas ex nunc conferre intendimus.
Placeat tamen eidem .... nomina singulo-rum Directorum Congregat. Tertii Ordinis ad
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proximiorom P. Ministrum Provincialem Or-dinis no.stri, ut supra, quotannis transmit-tere, et cuilibet praediotorum Direotorum iniuugere, ut, ad mentem Coustitutionum Apostolioarum, de erecta Congregatione, deque eius sfatu ac membrorum numero, eum-dem P. Ministrum Provinoialem certiorem faciat, cum eoque ea quae ad maiorem Ter-tiariorum utilitatem conducere possunt com-municet.
REGOLA DEL TERZ'ORDINE
DESUNTA.
DALIA BOLLA. Dl NICOLO' IV.
E DAGLI STATUTI DI PAOLO III.
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CONDIZIONI DI AMMISSIONE AL TERZO
ORDINE SONO
1. Piena assoluta ed Integra fede cattolica immune da ogni sospetto di eresia: piena assoluta ed integra obbedienza alia Chiesa Romana e alia S. Sede.
2. Onesta della vita, restituzione integra di qualunque sostanza inde-bitamente ritenuta , o male accjui-stata.
3. Piena e cordiale pace col pros-simo, escluso qualunque rancore av-versione o inimicizia.
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4. L' eta di sedici anni almeno per ambedue i sessi, il consenso dei genitori fino alia maggior eta, e sem-pre del marito per le donne con-iugate.
II giudizio suil' ammissione e le condizioni da imporsi per l'adempi-mento di quanto precede è devoluto esclusivamente al Visitatore.
I TERZIARI DEBBCNO
1. Portare sotto le vesti uno sca-polare cinto da una cordicella, ed il loro abito esteriore dove essere asso-lutamente modesto, alieno da ogniva-nita e da ogui ornamento non ri-chiesto dalla condizione sociale.
2. Astenersiassolutamente dairin-tervenire a qualunque sorta di spet-tacolo, di teatro, conversazioni, balli o simili, nei quali sia offesa la morale e la decenza propria del Cristiano — potendo pero intervenire a quelle riu-nioni, rappresentanze teatrali, e di-
vertimenti clie siano veramente di-rettl soltanto ad onesto sollazzo e a ricreamento dell'animo, escluso ogni pericolo ed occasione prossima di pecoato.
3. Osservare, qualora la loro salute lo permetta e nei limiti da assegnarsi a ciascuno dal Direttore e salve le eccezioni di che in appresso, le se-guenti mortificazioni (1).
1. Astinenza dalle carni tutti i Mercoledi.
2. Digiunare tutti i Venerdi del-1* anno, e tutti i giorni dalla prima Domenica dell'Avvento a Natale, e anticipare il i)rincipio del digiuno quaresimale al Lunedi avanti la quin-quagesiraa.
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3. Sono dispensati di diritto da queste mortificazioni, ma debbono osservare colla piü scrupolosa esat-
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(1) Originariamente i Terziari dovevano asteaersi dalle carni anche m tutti i Lunedi e cotninciare i digiuni dell'Avvento a S. Martino, dal che dispensö Clemente Vil; e digiunare tutti i mercordi da Ognissanti a Pasqua, dal che dispensö Paolo III.
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tezza i precetti della Chiesa e sem-pre la maggior temperanza nel vitto, gl'infermi, gl'indisposti, i miserabili, i fanciulli, i viaggiatori, coloro che sono soggetti a gravi occupazioni e fatiche, etutti coloro che vivono sotto l'altrui obbedienza, o seggono all'al-trui mensa.
4. Accostarsi con freqnenzaalla s. Confessione e Comunione, e piü parti-colarmente per Natale, Pasqua e Pen-tecoste: in tutte le feste del Signore e della Madonna, e in quelle dei Santi Patroni, a giudizio del Direttore.
5. Astenersi dal recare indosso armi offensive qnando non sia per dovere di stato, o col debito per-messo delle Autorité, civili, e sempre per uno scopo retto, non impugnando giamraai effettivamente 1' arme che per difesa della Chiesa e della Patria.
6. Recitare le preghiere pre-scritte, che sono, per gli Ecclesiastic!, la recita del divino Uffizio, cui sono tenuti, agg;ungendo la commemorazione di S. Francesco a mattutino e a vespro.
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Per tutti gli altri indistinta-mente, o la recita dell' Uffizio divino come sopra, o di quelle piccolo della B. V. o di 12 Pater in luogo del Mattutino e di 7 per ciascuna delle altre ore, aggiungendo il Credo e il Miserere a Prima e a Compieta.
II Direttore peró ha facolta di limitare, e commutare in altra opera queste preghiere (1).
È RACCOMANDATO VIVAMENTE AI TER-
ZIARI.
1. Di tenere il massimo ordine nolle cose loro, e di disporne per testa-
(2) È qui luogo da osservare come nelle condizioni present! della Societa civile e cri stiana i bisogni nuovi recando la necessity di opere nuove di zelo e di pietè e di ca-rita , la partecipazione a quest' opere puó essere non solo amrnessa ma raccomandata dai Direttori del Terz'Ordine come con-grua commutazione alle penitenze digiuni e lunghe preghiere, ohe a moltissimi riesci-rebbero ora piii impossibili die malagwoli.
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raento sollecitamente, per rimuovere ogai occasione di disturbi alle loro famiglie e perpetuarvi l'ordine.
2. Di conservare la piü perl'etta pace fra loro, rimettendosisempre in ogni caso di dissapore e discordia al giudizio e consiglio del Direttore.
3. Di ricorrere serapre per le vie legittime e legali ogni qnalvolta sia lor recata offesa, esclusa qualunque rappresaglia o spirito di vendetta
4. Di astenersi sotto qualunque forma da giuramenti, eccettuati i casi nei quali sono prescritti dalle leggi, e da qualunque invocazione in testi-raonio del nome SS. di Dio , senza competente causa.
IV
Ogni mese sara tenuta una con-gregazione o conferenza dei Terziari sotto la presidenza del Direttore in un giorno festivo da destinarsi; ed in questo, dopo ascoltata la S. Messa e dette le preci, e fatta qualche ele-mosina per la chiesa, per suffragi
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ai defunti, o per i fratelli e sorelle poveri, i Terziari riceveranno dalla parola del Direttore, o da un Sacer-dote da lui autorizzato, opportuni avvertimenti per 1' incremento dello spirito di 1'ede e di carita.
V
In caso di malattia e di morte dei Terziari, dovranno i fratelli, secondo l'ordine da stabilirsi dai Ministri, vi-sitare 1' infermo , raccomandandolo sempre nelle loro pregMère nella malattia; e dopo la morte, applicando per snffragio, se Sacerdoti, e se possono, una messa , e se laici, entro otto giorni la recita di 50 Pater^ o altre preci da stabilirsi dal Direttore. Sara poi recitato 1' Uffizio dei defunti con intervento di tutti i terziari per esso defunto ; ed ogni anno saranno fatte celebrare da cia-scun fratello, se loro sia consentito dalla propria condizione,tre messe per tutti i fratelli vivi e defunti, o reci-teranno altre preci da destinarsi dal Direttore.
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Al regolare andamento delle sin-gole Congregazioni sono preposti:
II Direttore o Visitatore, membri del 1° Ordine, o altro Sacerdote eletto dal Provinciale competente; e fra i laici, il Ministro, il Segretario, i Di-screti o Consiglieri da sei a otto, il Sindaco, il Sagrestano, l'Infermiere maggiore: eletti tutti a tali ufficinelle forme determinate dal Regolamento o direttorio.
II Direttore o Visitatore ha di-ritto e dovere di sorvegliare ed esa-minare che la regola sia da ciascuno de' fratelli bene e fedelmente osser-vata, imponendo quelle penitenze che credera piü opportune nei casi di trasgressione , e pronunziando nei casi piü gravi la radiazione, sentito il consiglio degli ufficiali sopra no-minati, previe pero opportune ammo-nizioni da ripetersi sino a tre volte.
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AVVERTIMENTO IMPORTANTE
E in facolta dei Visitatori g di-rettori di commutare, dispensare in ogni e qualunque parte dalle osser-vanze degliobblighi iraposti daquesta regola e clie non siano gia doveri ine-renti alia professione della vita cri-stiana.
Nessuna omissione, difetto, o inosservanza delle prescrizioni sud-dette, costituisce materia di colpa in qualunque grado neppure veniale, e non è che un infrazione esteriore alle regole, alia quale puó ripararsi pienamente con la soddisfazione della penitenza imposta dal Direttore; non incorrendosi altro danno, che quello della privazione dei favori spiritual! annessi dalla S. Sede allquot; osservanza delle pratiche suddette.
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REGÖLAMENTÖ O DiRETTORlö DEL TER Z'OR DINE
CONFORME AL BREVE
Dl INNOCENZO XI E ALLA BOLLA Dl BENEDETTO XIII Paterna Sedis Apostolicae Procidentia (1).
L'ordinato procedimento delle Congregazioni del Terz' Ordine è so-pratutto assicurato dallo spirito di sincera obbedienza ed abnegazione, che deve animarne i memljri, ba-stando quindi alcime sommarissime disposizioni per istabilire le attribu-zioni degli uffici, ed il modo delle ele-
(1) Le norme stabilite con questo rego-lamento si riferiscono piu sppcialmente alle Congregazioni di uoniini. e possono es-sere applicabili a quelle delle donne nella misura che sembrer^ piü opportuna ai RR. Padri Visitatori.
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zioni, lasciando ogni altra disposi-zione di regolamento al savio giu-dizio dei Visitatori e dei Consigii o Discretorii, nei quali formasi cosi un tesoro di buone ed adattate consue-tudini.
§ I-
Del Visitatore.
II Visitatore o Direttore è Tanima della congregazione del Terz'Ordine, la quale riconosce in lui il Padre, il Maestro, il rappresentante dell'Au-torita dell'Ordine.
Ad esso dunque rimane coramessa la piena direzione della Congregazione, e quindi lo esame dei candi-dati e la loro definitiva ammissione alia vestizione e alia professione, la vigilanza suil' osservanza delle re-gole e la loro spiegazione, il compi-mento di ogni vertenza, e la deli-berazione finale sopra qualimque ar-gomento, anche se deferito da essi all'esame del Consiglio o Discretorio.
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Del Consiglio o Biscretorio.
II Consiglio o Discretorio si com-pone del Ministro , di sei od otto Di-screti cioè consiglieri, e inoltre del Segretario, del Sindaco, del Sagre-stano, e dell'Infermiere maggiore.
Esso è presieduto dal Ministro, o in sua vece da un Discrete, deter-minato per elezione o per anzianita, sempre peró sotto la direzione del Visitatore.
Esso si aduna a periodi da de-terminarsi, per regola almeno ogni mese.
Esso cura, insieme col Visitatore., il buon andamento della Congrega-zione, emette il suo voto sulle am-missioni e radiazioni dei fratelli, de-libera sulle erogazioni delle elemo-sine raccolte.
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Bel Ministro.
II ministro ha la rappresentanza della Congregazione, presiede le adu-nanze di Consiglio, dee invigilare sulla condotta dei Fratelli per ri-ferirne al Visitatore, pi'ocurando con ogni studio di mantenere e rav-vivai'e lo spirito di piëta, di esem-plarita e di annegazione, nell' unita e nella pace fraterna.
Dei Discret i o Consiglieri.
I Discreti o Consiglieri, che pos-sono essere in minore o maggior numero secondo la iraportanza della Congregazione, ma che sara opportune siano sempre non piü di otto, deb-bono coadiuvare 1' opera del Ministro col consiglio e con il compimento di quegli uffici, che dal Visitatore o dal Ministro saranno loro affidati.
Del Segretario.
II Segretario dovra tenere esat-tamente i ruoli dei candidati, dei fratelli vestitL e di quelli professi, spedire gl'intimi, fare i verbali delle adunanze, e invigilare sulla osser-vanza del regolamento.
Bel Sindaco.
II Sindaco o Cassiere raccogliera, conservera ed eroghera le elemosine in quei modi die saranno deliberati dal Consiglio; rendendo conto in par-ticolare, ed in ogni tempo, del suo operato al Ministro o suo delegate.
Del Sagrestano.
II Sagrestano avré, la cura di tutto cio die si riferisce a predi-sporre le sacre funzioni, curando che
tutto riesca con ordine e decoro se-condo le disposizioni del Visitatore e del Consiglio. Egli potré, eleggersi, colla approvazione del Visitatore, degli aiuti , i quali peró non siede-ranno in Consiglio.
DelV Infermiere maggi ore.
L' Infermiere maggiore dovré, te-nersi informato continuamente se alcuno de' Fratelli cada malato, e in questo caso prevenirne il Visitatore e il Ministro perchè possano visi-tarlo; e quindi organizzera, quando sia conveniente e gradita dalla fa-raiglia deU'infermo, anche una periodica visita di fratelli. Esso pure potra avere degli aiuti, eleggendoseli coll'approvazione del Visitatore come sopra.
§ 9-
Belle Elezioni.
Tutti gli ufficiali stanno in ca-rica per tre anni, rinnovandosi una
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terza parte per ciascun anno; a nelle elezioni si tiene il procedimento se-guente.
II Padre Visitatore insieme al Consiglio, un mese innanzi all'epoca stabilita per 1' elezioni, compila un elenco dei nomi di fratelli che pos-sono presentarsi convenientemente come candidati.
Durante questo mese si adunano una o piü volte gli elettori i quali sono;
1. tutti i membri del Consiglio in carica;
2. tutti i fratelli die hanno so-stenuto in passato l'iü'ficio di Ministro ;
3. e quegli altri fratelli die per speciali loro meriti siano dal Visitatore designati a far parte di questo Corpo elettorale.
Nelle adunanze suddette si fanno considerazioni e votazioni prelimi-nari per illuminare sempre piü gli elettori nella scelta.
Al termine del mese ha luogo la adunanza delle elezioni definitive.
nella quale si procédé alia nomina del Ministro per suffragio segreto emesso sopra tre nomi in tre urne separate, riscontrandone quindi con-temporaneamente il risultato, e pro-clamando l'eletto.
Quindi si procédé per schede se-grete alia elezione degli altri ufïici; e dipoi, se occorra, al veto per bal-lottazione.
Dell' adunanza annua per l' assun-
zione degli ufficii e pel rendi-
conto.
Ogni anno ha luogo una riunione solenne per rendere ed assumere gli uffici, e per il rendiconto colle norrae seguenti:
1. Preghiere.
2. Discorso del Visitatore spe-cialmente diretto agli ufficiali che escono e che entrano in ufficio; sui loro doveri.
3. Lettura del Verbale dell'elezione dei uuovi ufficiali.
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4. Gli ufficiali che escono di carica, lasciano il loro posto, e si prostrano all' altare, e i nuovi eletti vanno ad occupare il seggio.
5. II Te Deum.
6. II Segretario dell' anno pre-cedente legge il rapporto morale ed economico delTanno medesimo, ed i nomi de'nuovi fratelli ammessi, e di quelli defunti.
7. Disteso nel centro della Cap-pella un tappeto nero, ed accesi quattro lumi attorno al medesimo, si fa l'assoluzione ed esequie con un responso dell'Uffizio de'morti.
8. Si fa la colletta, e si scioglie 1' adunanza.
PARTE II.
INDÜLGENZE CONCESSE AI TERZIARII
A. Le Indulgenze concedute di-rettamente, ed immediatamente ai Terziarii da Benedetto XIV colla sua Costituzione Ad Romanum Pontifi-cem dei 15 Marzo 1751 sono le se-guenti;
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1. Indulgenza plenaria nel gior-no della Vestizione premessa la con-fessione e Comunione Sacramentale.
2. Indulgenza plenaria nella fe-sta del P. S. Francesco, di S. Chiara, della Dedicazione di S. Maria de^ü An-geli il 2 di Agosto ; ed in quella del Santo Titolare della propria Cliiesa, Oratorio, o Cappella, confessati e comunicati; visitando la Chiesa, Oratorio, o Cappella predetta ed ivi pre-gando per la pace tra Principi Cri-stiani, 1'estirpazione dell' eresia, e l'esaltazione di S. Cliiesa.
3. Indulgenza plenaria in ar ticulo mortis, purchè pentiti, confessati, e comunicati, o non potendo questo, invocando, contriti abneno il Ss. Nome di Gesü, con la hocca, oppure impediti, col cuore.
4. Indulgenze stazionali, visitando nei giorni segnati dal Messale Romano, la propria Chiesa, Oratorio, o Cappella, corae se visitassero le Chiese stesse di Roma, purchè ivi preghino come sopra.
5. Indidgenza di 7 anniJ ed al-trettante quarantene nel giorno delle Ss. Stimmate del P. S. Francesco, di S. Luigi re di Francia, delle due Ss. Elisabette di Portogallo , e di Ungheria, di S. Margherita da Cor-tona, ed in altre 12 Domeniche, o Ferie fra F anno da eleggere dipen-denteraente dal proprio Superiore, purcliè visitino la Chiesa ec., e pre-ghino ec. come sopra.
6. Indulgenza di 100 giorni per ogni volta, intervenendo a Congre-gazione, assistendo divoti, nella Chiesa, Oratorio o Cappella, a Messe ed Officii; albergaBdo poveri; pacifican-do nemici; seguendo Processioni di-vote; ammaestrando ignoranti; reci-tando 5 Pater Ave pei bisogni di S. Chiesa, oppure per i Defunti del Terz'Ordine; seguendo Gesü Sacra-raentato agli Infer mi o se impediti, dicendo un Pater Ave ecc.
B. Altre Indulgenze yennero di-rettamente concesse da Pio VII a tutti i Terziarii delle Provincie Ci-smontane sotto la direzione dei Mi-
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nori Osservanti o Riformati (clie, per la comunicazione dei privilegi, si estendono poi a tutti) con Rescritto dei 21 Aprile 1823., cioè
1. Indulgenza Plenaria nel gior-no della Professione, confessati e comunicati.
3. Indulgenze delle Basiliche di Rorncii e di Gerusalemme, qualora recitino davanti il Ss. Sacramento 6 Pater Ave e Gloria, applicando particolarmente il sesto secondo la intenzione del Pontefice concedente.
4. Privilegio di ricevere quattro volte ranno l'Assoluzione coWIndulgenza Plenaria (\).
C. 11 Sommo Pontefice Pio IX di santa memoria con suo Rescritto dei 14 Aprile 1856 diretto al Kmc P. Ve-nanzio da Celano Ministro Generale dei Minori, ha richiamato in vigore tutte Ie antiche Indulgenze, e spe-
(1) S. S. Leone XIII col Breve Quouni-versi 7 luglio 1882 fissó a due all'anno il numero delle Benedizioni Papali, e chiama le Assoluzioni General! col nome di Bene-dizione coW Indulgenza plenaria.
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cialmente quelle die annoveró e
confermó Benedetto XIII colle due Bolle Paterna Sedis, e Singularis devotio ; e percló i Terziarii possono lucrare tutte le Indulgenze, Privi-legi e Cornunicazioni del Primo Ordine Francescano, degli Ordini Mendicanti, non che delle Arcicon-fraternite dei Cordigeri, e del Gon-„ falone di Roma.
'do I Un piü precise ed esatto Catalogo j delle Indulgenze, che possono lucrarsi te- j dai Terziarii, sara pubblicato a suo ro I tempo nel Manuals: per ora basti d- I sapere che sono assai numerose, e I quindi ogni ascritto al Terz'Ordine di I abbia cura di formare ogni giorno e' j I'intenzione di guadagnare tutte le 3quot; I Indulgenze die gli sono concesse.
[die, ?i, si ritto
;ior-ii e
ora a to
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PICCOLO RITUALE 1.
Modo da tenersi nel vestire i Fratelli e Sorelle «lel Terz'Ordine
II Commissario* o altro delegate), con cotta e stola* dird corne segue: (1)
y. Adiutorium nostrum in nomine Domini.
1U. Qui fecit coelum, et terrain. y. Sit nomen Domini benedictum. 11. Ex hoc nunc, et usque in saecu-lum.
y. Domine, exaudi orationem meam. l^. Et clamor meus ad te veniat. y. Dominus volnscum.
If). Et cum spiritu tuo.
(1) Questi versetti coll' Oremus che segue si dioono solamente quando la vesti-zione si fa publicamente nelTadunanza della Congregazione, noa quando si fa privata-mente. lu tal caso, si puó cominciare col Yeni Sancte Spiritus, o col Veni Creator, omettendolo piü sotto.
OREMUS
Omnipotens sempiterne Deus , qui propter tuam maximam bonita-tem, et per mortem unigeniti Filii tui Domini nostri lesu Christi mun-dum labentem misericorditer restau-rare dignatus es, ut nosa morte per-petualiberares, et ad gaudiaperduce-resParadisi: respice clementer, quae-sumus, pietatis oculo praesentem hu-milem et devotam familiam tuam, hie hodie in tuo nomine congrega-tam, cuius famulus tuus Pater no-ster B. Franciscus (ut tibi augeatur credentium numerus) extitit insti-tutor; ut ea supra petram fundata ab omnibus mundi, carnis et diaboli insi-diis sit secura, atqueincedenspertuo-rum semitam mandatorum, post er-gastulum praesentis vitae, meritis eiusdem Filii tui acerbissimae Pas-sionis, et intemeratae Matris eius Virginis gloriosae Mariae, ac eiusdem Pgt;. Patris nostri Francisci, tuorumque omnium Sanctorum, vera tua gaudia possideat sempiterna. Qui
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cum eodem Filio tuo et Spiritu San-cto, vivis, et regnas Deus benedictus in saecula seculorum.
E). Amen.
Benedizione dei vestimenti.
J. Adiutorium nostrum in nomine Domini.
lö. Qui fecit coelum et terram. y. Dominus vobiscum.
1^. Et cum spiritu tuo.
OREMUS
Domine lesu Christe, qui tegu-men nostrae mortalitatis induere di-gnatus es, quique gloriosum confes-sorem tuum Patrem Nostrum Bea-tum Franciscum tres Ordines insti-tuere salubriter inspirasti, ac per operis tui Vicarios, summos Ecclesiae tuae Pontifices, ipsos approbare fecisti; immensam tuae clementiae largitatem suppliciter exoramus, ut haec indumenta, quae idem B. Fran-ciscus ad innocentiae, mortificatio-nis, et honestatis indicium, ac pro valida contra saeculum, carnem et
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daemones armatura , coramilitones suos, Fratres de Poenitentia in Tertio Ordine portare decrevit ita dene-\-dicere, et sanciifl\care digneris, ut hie famulus tuus {vel haec famula tua),ea devote suscipiens, Te intrase taliter induat, quod quolibet vitio, Te iuvante, subacto, veraciter cor-de, ore, et opere vivere mereatur, ut a Te nullis unquam tentationibus valeat separari. Qui vivis et regnas in saecula saeculorum.
Amen.
Se siano piü da vestirsi, si diod in plurals tanto in que sta crme nella seguente Orazione.
Benedizione del cordoncino.
Deus, qui ut servum redimeres, Filium tuum per manus impiorum ligari voluisti, henejdic, quaesumus cingulum istud, et praesta, ut famulus tuus (vel famula tua), qui [vel quae) eo velut llgamine poeniten-tiali sui corporis cingetur , vincu-lorum eiusdem Domini Nostri lesu Christi perpetno memor existat, et
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in Ordine quem assumit perenniter perseveret, tuisque cum effectu semper obsequiis se alligatum {vel al-ligatam) esse cognoscat. Per eum-dem Christum Dominum nostrum.
Qui il Sacerdote asperga col-r acqua benedetta Vabito e la corda: dipoi si pong a in ginocchio, e in-tuoni V Inno seguente:
Veni, Creator Spiritus,
Mentes tuorum visita:
Imple superna gratia,
Quae tu creasti pectora.
Qui diceris Paraclitus,
Altissimi donum Dei,
Fons vivus, ignis, charitas, Et spiritalis unctio.
Tu septiformis munere.
Digitus paternae dexterae; Tu rite promissum Patris Sermone ditans guttura.
Accende lumen sensibus,
Infunde amorem cordibus, Infirma nostri corporis Virtute firmans perpeti.
Hostem repellas longius,
Pacemque dones protinus; Ductore sic te praevio,
Vitemus omne noxium.
Per te sciamus da Patrem, Noscamus atque Filium,
Teque utriusque Spiritum Credamus omni tempore. Deo Patri sit gloria,
Ejusque soli Filio.
Cum Spiritu Paraclito,
Nunc et per omne saeculura.
Yel, tempore Paschali Deo Patri sit gloria,
Et Filio, qui a mortuis Surrexit, ac Paraclito ^ In saeculorum saecula. l?i. Amen.
Finito VInno, USacerdotesi levi, ascend a in mezzo alia predella del-l'altare, e volto alia -persona che dee vestire, inginocchiata sui gradini. d ica:
Exuat te Dominus veterem hominem cum actibus suis, et eripiat de corde tuo saeculi pompas, quibus ab-
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renunciasti, dum Baptismum susce-pisti.
it). Amen.
Quindi faito baciare Vdbito alia persona , die cl eve vest ire , impo-nendoglielo* dica:
Induat te Dominus novum hominem, qui secundum Deum creatus est in iustitia, sanctitate, et ve-ritate.
I?!. Amen.
Dipoi porgendo il cordcne gt; dica :
Praecingat te Dominus cingulo puritatis, et extinguat in lumbis tuis humorem libidinis, ut maneat in te virtus continentiae et castitatis.
I|!. Amen.
Qui le dia la candela accesa in rnano, e dica:
Accipe, frater carissime (pel sorer carissima) lumen Christi in si-signum immortalitatis tuae, ut mor-tuus (vel mortua) mundo, Deo vivas; exurge a mortuis et illumina-bit te Christus.
R). Amen.
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Indi , rivolto alV altare, il Sa-cerdote dica il Salnw:
Laudate Dominum omnes gen-tes etc. Gloria Patri etc.
y. Confirma hoe Deus, quod ope-ratus es in nobis.
R). A templo sancto tuo, quod est in lerusalera.
y. Salvum fac servum tuum (vei ancillam tuam), Domine.
lï). Deus meus, sperantem in te. y. Mitte ei, Domine, auxilium de Sancto.
1^. Et de Sion tuere eum (vel earn).
y. Nihil proficiat inimicus in eo (vel in eaj.
R). Et filius iniquitatis non ap-ponat nocere ei.
jt. Domine , exaudi orationem meam.
ï?). Et clamor meus ad te veniat. y. Dominus vobiscum.
RL Et cum spiritu tuo.
OREMUS
Deus, qui corda fldelium Sancti Spiritus illustratione docuisti; da
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nobis in oodem Spiritu recta sapere, et de eius semper consolatione gau-dere.
Deus, qui per Immaculatam Vir-ginis Conceptionem dignum Filio tuo habitaculum praeparasti: quaesumus, ut qui ex morteeiusdemFilii tui prae-visa, earn ab omni labe praeservasti, nos quoque mundos eius interces-sione ad te pervenire concedas.
Deus, qui ecclesiam tuaraB. P. N. Francisci meritis foetu novae prolis amplificas; tribue nobis, ex eius imi-tatione terrena despicere, et coele-stium donorum semper participatione gaudere.
Deus, qui B. Ludovicum Confes-sorem tuum de terreno regno ad coelestis regni gloriam transtulisti: eius, quaesumus, meritis, et inter-cessione. Regis regum lesu Christi Filii tui facias nos esse consortes (1).
(1) Per la vestizione dei terziari si d.ce questa orazione, omettendo laseguente; per le terziarie si omette questa, e si dice la sfguente.
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Tuorum corda fidelium, Dens mi-serator, illustra, et B. Elisabeth precibus gloriosis fac nos prospera mundi despicere, et coelesti semper consolatione gaudere.
Deusmisericordiae, Deus pietatis, Deus, a quo bona cuncta procedunt, sine quo nihil sanctum inchoatur, nihilque perficitur, precibus nostris benignus assiste, tuae pietatis aures adhibendo, et hunc famulum tuum (pel banc ancillam tuam), cui in tuo sancto Nomine sacrum poeniten-tiae habitum imposuimus, ab omnibus periculis mentis et corporis tua protectione defende, et concede ei in suo sancto proposito, ac Ordinis, qucm assumpsit, observantia devote persistere, et ad fiuem usque perse-verare, ut, peccatorum suorum re-missione percepta, ad consortium electorum tuorum perenniter regna-turus (vel regnatura) tandem per-tingere mereatur. Per Christum Do-minum nostrum. Amen, y. Dominus vobiscum. R). Et cum spiritu tuo.
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y. Exaudiat nos omnipotens, et misericors Dominus.
K). Et custodiat nos semper. Amen.
Dipoi si dia la benedizione, di-cendo:
Benedictio Dei omnipotentis )$( Patris, et Filii, et Spiritus Sancti, descendat super vos, et maneat semper. Amen.
II.
Modo di ricerere alia Professione.
II P. Direttore, o altro Sacerdote legitimamente delegate, parato con cotta e stola, inginocchiato in mezzo all'Altare, dird l' Antifona.
O Patriarca pauperum, Franci-sce, tuis precibus auge tuorum nu-merum in charitate Christi, quos cancellatis manibus caecutiens, ut moriens lacob, benedixisti.
Poi recita l' Lino Ven! Creator etc.
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y. Emitte Spiritum tuum , et creabuatur.
ïf). Et renovabis faciem terrae.
OREMUS
Actiones nostras, quaesuraus Do-mine, aspirando praeveni, et adiu-vando prosequere : ut cuncta nostra oratio et operatio a te semper in-cipiat, et per te coepta finiatur. Per Christum etc.
1^. Amen.
Quincli ü Sacerdote sederd in cornu Evangelii, e la persona che deve pro fessore inginocchiata con le rnani giunte, dird la formola della professione;
lo N. N. prometto a Dio Onnipo-tente, alla sempre Imrnacolata Ver-gine Maria, al nostroP. S. Francesco, a tutti i Santi, ed a Voi, Padre, per tutto il tempo di mia vita osservare tutti i divini Comandamenti, come si comanda nella Regola deiFrati di Pe-nitenza, confermata da Papa Ni-colö IV, ed ancora di soddisfare, come si conviene, per le trasgres-
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sioni die avessi a commettera con-tro questo modo di vivere, sllorchè per ció ne saró richiesto, e coman-dato dal mio Padre Yisitatore.
Ed il Sacerdote sogciungerd: Ed io, se osserverai quesle cose, da parte di Dio Onnipotente ti prometto la vita eterna. Cosi sia.
Quindi si dice il Te Deum, ov-vero il Salmo Laudate Dominum omnes gentes etc., finito il quale, si soggiungono i versetti e le Ora-zioni, come sopra alia Vestizione, omettendo I' ultima Orazione. eke comincia: Deus misericordiae.
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Kitus servandus in danda Pontilicia benedictione
Scicerdos, nullis circumstantibus Ministris. stola et superpelliceo in-dutus, ut in Rituali praescribilur. quum cigiluT de Benedictionibus, quae extra Missam Presbyterispermit tuntur. ante Altare genuflexus sequentibus verbis Dei opera ira-ploret.
f. Adiutorium nostrum in nomine Domini.
R). Qui fecit coelum et terrain.
J. Domine, exaudi orationem meam.
ï^. Et clamor meus ad te veniat.
y. Dominus vobiscum.
1^. Et cum spiritu tuo.
Deinde stans sequentem recitet Orationem.
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OREMUS
Omnipotens et raisericors Deus, da nobis auxilium de sancto, et vota populi liuius in humilitate cordis veniam peccatorum poscentis, tuam-que benedictionem praestolantis et gratiam, clementer exaudi; dexte-ram tuam super eum benignus ex-tende, ac plenitudinem divinae be-nedictionis effunde, qua bonis omnibus cumulatus, felicitatem et vi-tam consequatur aeternam. Per Christum Dominum nostrum. R). Amen.
Post. quam, ad cornu Epistolae accedat, et stans in cornu Epi-stolae, non trina, hoc est* trip Hei signo crucis, sed una henedictione, unico videlicet signo crucis, bene-dicat, proferens alta voce haec verba :
Benedicat vos omnipotens Deus )$( Pater, et Filius, et Spiritus San-ctus. R). Amen.
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Formula Benedictionis cum Indulgentia plenaria pro Tertiariis Saecularibus ceterisque oinnibus communicationem prhilegiorum et gratiarum cnm iisdem vel cum RegularUms cuiuscumque Or-dinis habentibus.
Ant. Intret oratio mea in con-spectu tuo, Domine ; inclina aurem tuam ad preces nostras ; parce, Domine, paree populo tuo, quern rede-misti sanguine tuo pretioso , ne in aeternum irascaris nobis.
Kyrie eleison.
Christe eleison.
Kyrie eleison.
Pater noster.
y. Et ne nos inducas in tenta-tionem.
R). Sed libera nos a malo.
y. Salvos fac servos tuos.
Rl. Deus meus, sperantes in te.
J. Mitte eis, Domine, auxilium de Sancto.
R). Et de Sion tuere eos.
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Esto eis, Domine, turris for-
titudinis. e-x.ua
r^. A facie inimiei. I ^em1
y. Nihil proficiat inimicus in D-nobis. tent
l|!. Et Alius iniquitatis non ap- 1 plic ponat nocere nobis. tua
Domiue , exaudi orationem 1 nos meam. stu
it). Et clamor meus ad te veniat. 1 y. Dommus vobiscum.
0REMÜS
Deus, cui proprium est misereri 1 q
semper et parcere: suscipe depreca- I tlt;
tionem nostram; ut nos, et omnes j v
famulos tuos, quos delictorum catena I c
constringit, miseratio tuae pietatis clementer absolvat.
Exaudi, quaesumus Domine, sup-plicum preces, et confitentium tibi parce peccatis: utpariter nobis indul-gentiam tribuas benignus et pacem.
Ineffabilem nobis, Domine, mise-ricordiam tuam clementer ostende ; ut simul nos et a peccatis omnibus
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exuas, et a poenis, quas pro his rae-remur, eripias.
Deus, qui culpa offenderis, poeni-tentia placaris; preces populi tui sup-plicantis propitius respice; et llagella tuae iracundiae, quae pro peccatis nostris raeremur, averte. Per Christum Dominum Nostrum. Amen.
Dicto deinde:
Confiteor etc. Misereatur etc. Indulgentiam etc.
Sacerdos prosequitur:
Dominus Noster lesus Christus, qui Beato Petro Apostolo dedit po-testatem ligandi atque solvendi, llle vos absolvat ah omni vinculo deli-ctorum, ut haheatis vitam aeternam, et vivatis in saecula saeculorum. Amen.
Per sacratissimam Passionem et Mortem Domini Nostri lesu Christi; precihus et meritis Beatissimae semper Virginis Mariae, Beatorum Apo-stolorum Petri et Pauli, Beati Patris Nostri N. et omnium Sanctorum, au-ctoritate a Summis Pontificihus mihi concessa, plenariam Indulgentiam
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omnium peccatorum vestrorum vobis impertior. In nomine Patris, et Filii, et Spiritus Sancti. Amen.
Si haec Indulgentia immediate post Sacramentalem absohitionem impertiatur, reliquis omissis, Sa-cerdos absolute incipiat a verbis „• Dominus Noster lesus Christus etc., et ita prosequatur usque ad finem, plurali tantum numero in singula-rem immutato.
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Attesto io sottoscritto di avere in questo giomo ammesso (ill' abito del Terz' Ordine del N. P. S. Francesco 1
non
di avergli commutato le astinenze e i diquot; iuni prescritti dalla Regola, in quanta
li possa comodamente osservare, m
e la recita dei Pater
In fede di che etc. Dato in questo giorno
Prima (lel nome della persona, è bene notare il luogo, chiesa, o cappella, dove la vestlzione fu fatta.
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Attestato rtella professione
Attesto to sottoscritto di avere ricevnto alia professione della Re-gola del Terz' Or dine del N. P. S. Francesco, in quest a giorno.
In fede di die etc.
Dato in
questo giorno anno 18
Prefazione importante . . PaS' Regola del terz'Ordine. ...» Avvertimento importante . . » Regolamento o Direttorio . . » Indulgenze concesse ai terziarii »
Modo di ricevere alla professione» Ritus servandus in danda Pontificia
Formula Benedictionis cum Indul-
Attestato della Yestizione . . » Attestato della Professione . . »
IMPRIMATUR Fr. Augustinus Bausa Ord. Praed. Sac. Pal. Ap. Magister.
IMPRIMATUR lulius Lenti Archiep. Siden. Vicesgerens.