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DELLÜ SCORBUTO
MEGLI ANIMALi DOMESTICI SUA PATOGENESi ED EZ10L0GIA
STUDUTE IN RAPPORTO ALLO SCORBUTO L'MANO PER
A. YENUTA
ASSISTENTE ALLA CATTEDRA DI PATOLOGIA INTEUNA
ED INCARICATO DELL'lNSEGNAMEXTO HELLA MATERIA MED1CA
E DELLA l7.7.O0GN0SI
PRESSO LA R. SCUÖLA SÜPER1ÖRE 1)1 MEDIC1NA VETER1NAR1A
TORINO
TIPOGRAFIÄ DI GIULIO SPEIRANI E FIGLI
1875.
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BIBLIOTHEEK UNIVERSITE1T UTRECHT
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DELLÜ SCORBUTO
NEGLI ANIMALI DOMESTICI SUA PATOGENESI ED EZIOLOGIA
STUDIATE IN KAPPORTO ALLO SCORBUTO UJIANO PER
A. YENÜTA
ASSISTENTE ALLA CATTEDRA DI PATOLOGrA INTERNA
ED IN'CARICATO DElx'lNSEGNAMENTO DELLA MATERIA. MEDICA
£ DELLA EZOOGNOSI
PRESSO IA R, SCI'OIA SCPERIÖRE raquo;I MEDICINA VETERWAM DI TORINO
TORINO
TJPOGIUFrA DI GIULIO SPEIRANI E Fr€Ll 1875.
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IIVJRODUZKWE
La patologia umorale formö in ogni tempo, oggelto di se­ven sludi, ed occupo la mente, si puö dire , dei piii grandi cultori delle mediche discipline. Non v' ha dottrina rnedica, ehe piü dell'iimorismo conti ardenti e numerosi seguaci, ed anzi quasi lulti i piii illustri maestri della medicina dei tempi addietro, furono umorisli. Ancora al presente essa occupa uno dei primi posti negli sludi medici, ma i giganteschi pro­gress!, fatti dalla fisio-patologia e dalla chimica patologica, portarono cardinali riforme alle sue fondamenta. Da una parte, 1c analisi dirette , procurate dalla chimica e dalla microsco-pia; dall'altra le cliniche osservazioni, confermate dai risul-tati anatomo-patologici, concorsero potentemente a correggere le immaginarie opinioni, ehe per lungo tratto di tempo do-minarono la patologia sanguigna. Le esatte cognizioni anato-miche e le sperimentali leggi della fisiologia, furon quelle ehe procurando al medico la reale composizione del sangue, gli porsero stabile base, su cui poggiare gl'immutabili prin-cipii, ehe devono illuminarlo nelle pratiche osservazioni. Egli e specialmente alle positive conoscenze intorno ai processi di formazione e di depurazione del sangue, ehe noi dobbiamo il presente indirizzo della patologia umorale; come dobbiamo alia conoscenza della composizione chimica e morfologica del-quot;Telemento sanguigno la sicura guida nel valutarne le alte-razioni.
In generale la composizione del sangue puö essere patolo-gicamente alterata in vario senso, o per anormale quantitä o qualitä de'suoi componenli, o per privazione di quei prin-cipii, ehe sono necessari alia sua crasi fisiologica, o per il trattenimento di quei principii, ehe dovrebbero esser elimi-
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nati, o per reliminazione di qualche soslanza ehe dovrebbe essere ritenula, o finalmente per Tinlroduzione di qualche materiale estranco. Ognuna delle alterazioni nella composi-zione sangnigna si manifesta allo esterno, con una serie di fenomeni raorbosi parlicolari; onde nascano altrettante ma-lattie, quante sono le alterazioni ehe ne possono avvenire. Le forme morbose, ehe possono nascere da un'alterata crasi san­gnigna, vennero dai moderni scriltori divise in due grandi classi, cioe: malallie discmsiche e malaitie infeltive. Nel fare quesla distinzione si ebbe di mira, non tanto il carattere chi-mico, anatomico o elinico dell' alterazione emalica, quanlo inveee si lenne a calcolo la causa provocatrice della lesione. Partendo da talo principio, si definirono malattie diserasiche, quelle ehe hanno per base un'allerazione del sangue, dipen-dente da un'alterata atlivilä degli organi di sua formazione, ossidazione e depurazionc; malallie infeltive quelle dipen-denti daH'introduzione, nel liquido eircolatorio, di prineipii estranei alia sua normale composizione, sia poi ehe il prin­cipio infettivo provenga dall'esterno, sia die ripela la sua origine daH'interno slesso dcU'organismo.
Basando le noslre osservazioni sopra Tenunciato della pre-cedente dottrina, vediamo ehe il sangue non forma il sub-slrato della discrasia; la sua allerazione non 6 primiliva, bensi seeondaria a quella funzionale dcgli organi deputali alia sua formazione, ossigenazione e depurazionc; la discrasia non e quindi durevole per se, ma inlimamente collegata alia lesione organica ehe n' e la base, dura tanto quanlo l'allerala atli­vilä funzionale, ehe la produce. Qucsti sono i prineipii, ehe informano la moderna palologia umorale e ehe grandemente 1' allonlanano da quella professata dai noslri predecessori.
Varie sono le classificazioni, die delle diverse discrasie si possono fare a seeonda ehe si eonsiderano da queslo o da quell'altro punto di vista. L'alterazione sanguigna, ehe forma il carattere ematoiogico della discrasia, puö inleressare i com-ponenti chimici, oppure i componenti anatomici del sangue stesso; di qui la dislinzionc in discrasie chimiche e discrasie anatomiche.
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Dal punto di visla della fisio-palologia si possono distin-guere in discrasie dipendenti da organi forihatori e discrasie dipendenti da organi depuratori del sangue. Prendendo ad esamc il carallere clinico, proprio a ciascuna discrasia, si pos­sono distinguere in qualtro classi speciali, cioe idropisiache, tossiche, melastatiche ed emorragiche. Alia loro volta quesle prime distinzioni vengono suddivise in tante specie di discra­sie, quante sono le altcrazioni sanguigne, ehe si possono os-servare. II gruppo delle emorragiche perö non soltostä a quesla legge generale, poiehe in esse non e finora positiva-inente confermala la natura dell'emalica alterazione, per cui la distinzione in specie, e unicamenle basala sul carallere clinico.
Le discrasie emorragiche comprendono Ire speciali malat-lie, conosciule col nome di scorbuto, porpora ernorragica ed emofilia. Queste Ire forme discrasiche si differenziano, non giä per un diverso carallere emalologico, perche a differenza di lulle le allre discrasie, non e per le medesime conosciulo; ma solo per il modo speciale di prodursi l'emorragia, ehe e loro sinlomo palagnomonico.
Tanlo nello scorbulo quanlo nella porpor^abbiamo una vera emorragia, cioe 1' uscila dai vasi del sangue in (oto; perö nella discrasia scorbulica le emorragie sono inlersliziali, mentre nella porpora emorragica le emorragie sono libere; inollre la prima ha un corso cronico, nella seconda per lo piu il decorso e aculo. Nella emofilia poi non si ha una vera emorragia essendoche la sola emalina e quella ehe trapela dai vasi, per cni polrebbe allresi venir appellata ematinor-ragia.
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ETIMOLOGIA DELLA PAROLA SCORBUTO.
Scorhulo, lat. scorbutus, franc, scorbut, ted. scharbock, ingl. scurvy, spag. escorbulo.
L'elimologia della parola scorbulo e diversamenle inler-pretala dagli scrittori di palologia, gli uni la fanno derivare dal motto danese scorbect, altri dall'olandese scorbeck, die si-gnificano entrambe laceiazione od ulcerazione della bocca; molli invece la vogliono derivare dalla parola sassone scorbok, ehe vale dolore o strappamenlo di dente; inline v' ha chi vuole provenga dalla parola schiavona scorb, ehe vuol dire semplicemonte malattia (Lind).
PATOGENESI ED EZIOLOGIA
DELLO
SCORBUTO NEGLI AMMALl DOMESTICI
Studiato in rapporto allo scorbuto umano.
I.
tf.'
Lo scorbuto e da pressoche tutti i moderni trattatisti col-locato fra le malattie diserasiche o discrasie, onde il nome di discrasia scorbulica; raa la parola discrasia, inlesa eome e al giorno d'oggi, implica I'idea di alterazione del sangue; ora in die consiste la pcculiare alterazione sanguigna, ehe ingenera lo scorbulo? Quäle anormale condizione esiste nel sangue, perche il medesimo induca Torganismo ad ammalare di scorbuto a prcferenza d'un altra malattia? Perche ed in quäl modo insorge il complesso di sintomi proprii a tale forma pätologica? E dossa un'alterazione ehimica, anatomica o morfologica? Consiste cssa in una relativa sproporzionc fra
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- 8 -i componenti stessi del sangue, oppure in un'altcrazione qua-litativa di tutli o di alcuno dei medesimi? Non potrebbe essa dipendcre dalla mancanza di qualche coslituente normale, op-pure dalla presenza di qualche principio eterogeneo? In una parola qual e lo speciale carattere ematologico dello scorbuto?
Ecco una serie di domande, alle quali non e facil cosa il rispondere adegualaracnte ed in modo soddisfacente. Per la-luna delle medesime, ed anzi per la principale di tutte, cioe quale sia I'altcrazione sanguigna provocatrice dello scorbuto, e lino al prescnte quistione insolubile, non avendoci ancora la scienza detto al riguardo I'uUima parola.
La patogenesi dello scorbuto fu gia causa, e lo e tuttora, di piii o meno gravi dissidenze fra i moltissimi scriltori, ehe trattarono di talc malaltia. Illustii pratici e medici insigni, ehe ebbero campo di osservare ed attentamente studiare il morbo vuoi nelle sue esterne manifestazioni, vuoi nelle or-ganiche alterazioni riscontrantisi nel cadavere, vuoi per di piü nelle sue influenze causali, ossia nelle condizioni in cui il rnedesimo si sviluppa, arricchirono la Ictteratura medica di molti e pregiati lavori, ehe se, qual piü qual meno, servono a darci un esatto e ben delinealo quadro della forma pato-logica, poco ci sono di aiuto nel precisare I'essenza della malattia.
A seconda delle varie dottrine professate, ed ancor piü a seconda ehe piü quesla o piü quella delle influenze causali impressionava rosservalore, venncro manifeslate diverse opi-nioni e la natura dello scorbuto venne diversamente intcrpre-latp. La disparilä d'opinione fra codesti scriltori non si li-rnita solo alia natura deU'alterazione primitiva del sangue, ehe e causa prossima della malattia; ma bensi anco per quanto riguarda la condizione eziologica e piü specialmente nel co-ordinare il rapporto ehe passa tra causa ed effelto, vale a dire nel come quella data creduta influenza eziologica possa fare sviluppare il morbo.
Onde polerei fare un concetto ehe piü s'approssimi al vero intorno all'essenza o natura del morbo e ehe rivesta il mag-nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; fy
gior grado di probabilitä; come pure affine di precisare quali
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siano le condizioni causali atte a produrre lo sviluppo della malattia e necessario riandare il piü brevemente possibile le piu importanti dottrine ed opinioni emesse al riguardo in qualcuno dei principal! scritli, ehe trattano di questa patolo-gica affezione. Slccome pero in Veterinaria cotesta malaltia non rivesle quel grado di gravitä ehe per l'altra medicina, essendoche se negli animali si e osservata e si osserva tuttora assai di rado, nell'uomo inveee fu gia causa di gravissime e micidiali epidemic ed anzi in alcune eontrade e tuttora en-demico; pereio dai patologi velerinari fu poco o leggermente trattata e pressoche tutli gli scritli si limitano alia descrizione sintomatica e solo accennano, ed enumerano le cause senza discuterle; mentre al contrario nell'iimana medicina si tro-vano numerosissime le opcre , ehe profondamente discutono del rnorbo. Ci sia pertanlo lecito di ricorrere altresi alia lette-ratura medica umana per rischiarare le questioni riguardanli lo scorbuto, tanlo piü poi se si prende a considerare essere il medesimo un'identica malattia tanto negli animali quanto nell'uomo, manifostandosi con identici sintomi ed insorgendo in pressoche analoghe condizioni, come in appresso verra chia-ramente posto in rilievo.
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II.
E molto dubbioso Tammettere se Ippocrate abbia o non co-noseiuto lo scorbuto, e tra coloro ehe scrissero di storia della medicina in generale o della malattia in parlicolare, regna alcunche di disaccordo, asseverando aleuni ehe lo scorbuto non fosse conosciuto die in tempi a noi molto piü vicini, mentre altri tenderebbero a credere ehe il padre della me­dicina giä facesse menzione di una tale patologica affezione (1). Dalla raceolta degli scritli altribuiti ad Ippocrate parrebbe verosimile ehe se lo scorbuto non era a quei tempi cono­sciuto come una peculiare malattia, venisse nullameno trat-teggiala con aleuni segni dolla medesima, od almeno menzio-
(1) Rossci. De moom's Hlppoeratli litnibaraquo;, tie. Commenlari*raquo;. AmstcU, ig(Jlaquo;i.
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- 10 — nata ad un passaggio (eiXeog laquo;(^laquo;Ttr/a?), ehe riprodotto quasi lestualmente da Celso, venne di poi scrupolosamente conser-vato dagli scrittori ehe seguirono eioe: Areleo, Coelius Aure-lianus, Paolo d'amp;gine etc. — Cosi parrebbe aneora, a delta di qualche autore, ehe Plinio (1) abbia descrillo sotlo il nome di slomacace, un'affezione seorbuliea, sviluppalasi neirarmata germanica accampata sulle eoste del mare, la quale malatlia sarebbe slala vantaggiosamente combaltuta coll'uso della co-clearia, ehe fu appunto considerata quale rimedio anliscor-bulico, e come tale, usalo molte volte eon profitto.
Coloro i quail vedono in qualche trallo d'Ippocrale allu-sioni allo scorbulo, conslatano pure come egli gia avesse posta osservazione al fatto ehe ' la malattia si sviluppa colla fre-quenza rnaggiore in autunno, ehe seguita a perdurare lungo il eorso della slagione invernale, per cessare di poi nella estate.
Abbandonando tale ricerche all'opera dei dotti storiografi noi ci limiteremo a constalare il fatto ammesso dalla plura-lili dei trattatisti, ehe eioe lo scorbuto venisse solo conve-nientemente descritto dopo la scoperta dell'America, e difalli le prime opere mediche ehe eon qualche chiarezza si fanno a tratteggiare la malattia cd a presenlarei dei quadri stati-stici intorno la medesima, comparvero solo dopo la metä del deeimosesto sccolo (2). Egli e appunto a quest'epoca ehe lo scorbuto rimontö a tant'alta importanza da costiluire non solo una malattia grave e ben delineata, ma si arrivö a credere potcr rivestire un numero indefinito di forme, potendo il medesimo localizzarsi in qualunque organo dell' economia e dar cosi luogo a pneumoniti, eardili, encefaliti, gastriti, ecc. scorbutiche: a rivestire eioe lutte le forme di malatlie acute o eroniche, anehe con 1' assenza di lutti i suoi sintomi. Si creö cosi una classe speeiale di malattie dette appunto scor­butiche , come in materia medica -si costitui una classe spe-
(i) Hist, nat., cap. 2S, lib. 3.
(a) Wieri. Obserraquo;. lib, I de scorbulo. Amstel., löü/.
Echlhius l)e scorbuto, vel scorbutiia pasiione epitome. \\ ilteoibergt, 1383.
Eugülcniilaquo;. De scorbulo Über. Bromae, 1588, 1604,
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cialc di medicamenti delli per conlrapposto antiscorbulici. L'autore d'un si grossolano crrore, dice Grisolle, fa un oscuro o piii ehe mediocre medico del piccolo villaggio d'Embdcn presso Hambourg-, Eugalmus il qnale stampö un libro sullo scorbuto, cbe non appena vide la luce fu lello ed adotlato dalla quasi tolalila dei medici, e cosi vediamo adottate e pro, pagale le sue dollrine dai piii illuslri cultori della medicina di quei tempi, cioc da Sennerl, Charleton , Willis, Lower-Hoffmann, Boerave ecc. Per tutli quesli scrittori, come per lutti gli allri medici ehe seguirono Eugalenus per piu di un secolo e mezzo, esisleva una diatesi scorbutica ereditaria op-pure acquisila, per cui lulle le malattic organiche dovevano necessariamenle rivestire uno speciale carallere, ed anzi si andö piü innanzi, e questo fu l'errore ferse piü grave, ehe cioe lo scorbuto potesse manifestarsi con qualunque forma di malaltia, mancando perfino quei sintomi ehe prima e poi ven-nero sempre considerali come caralteristici della infermitä. Fu questo un vero delirio, ehe le doltrine umorali trovarono soddisfacente e quantunque originasse gravi errori terapeutici pote sostenersi fino alia comparsa della classica opera dell'im-mortale Lind (1).
Questo medico inglese fu invero il primo, ehe studiando attentamente I'affezione scorbutica, giunse a circoscriverla nei suoi giusti limiti e darle il posto ehe solo le competeva nel quadro nosologico. Egli slabili essere lo scorbuto una ma-lattia accidentale, ehe poteva nasccre dal concorso di parecchie cause, ma tntte dipendenti da una cattiva igiene, ehe poteva benissimo osservarsi epidemica, ma ehe la medesima cessava affatto col cessare delle cagioni produtlrici, ed inoltre ehe essa si manifeslava sempre coi sintomi suoi caralteristici, solo rnodißcati dalle complicazioni, ehe per caso potevano insor-gere. Lind ha pubblicato dipendere lo scorbuto da insuffi-ciente alimentazione, unitamente all'azione del freddo-umido
(I) Ijc LinJ. jl. Treatise on Hie scunj. London, 170:2. Tradncl. francaisp. Paris, 177raquo;.
lac. Lind. Abhandlung von tcliarboch. Nach der zwcytcu Ausgabe a. d. Eugl. übers, von I. S-, Pezald. Uiya und Leipzig, 1775, 8.
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— 12 -o del caldo umido, favorito inoltre dalla spossatezza e dallo abbatlimento deiranimo; e lo ha defmito una debolezza cd un rilasciamenlo dei solidi, con una tendenza del sangue alia putrefazione spontanea, la quale viene dal difetlo d'un chilo proprio a correggere I'acrimonia del succo, e da una sop-pressione considerevole della traspirazione. 1 suoi insegna-menti furono ripetuli si puö dire da lulti gli scriltori ehe lo seguirono fine ai nostri giorni, ed oggi ancora non si e pro-ceduto mollo al di lä di quanlo egli avesse giä a conoscenza. Dopo il lavoro di Lind nacquero una infinita di opuscoli, monografie e traltati, ehe discorrono di scorbuto, dei quali una parte ripelerono esallamente e nulla aggiunsero a quanlo fece conoscere il medico inglese; un'altra parte invece arra-ballandosi il piu delle volte fra ipotesi, o prendendo ad esarae qualche particolare falto patogenelico o sintomatico, cercö in vario modo spiegare la vera cssenza della malattia, nonche il nesso genetico tra la causa produttrice ed il suo sviluppo. Noi passeremo in disamina qualcuna delle opinioni emesse dagli autori dell'altra medicina, e quanto venne al riguardo scritto dai velermari; cosi vedremo quali sono le principali opinioni, ehe i patologi delle due medicine, si son fatle dello scorbuto, e facendo in seguito un esame crilico delle mede-sime potremo stabilire quale abbia al presente maggior pro-babililä di sussistenza.
III.
Raimann nel suo rnanuale di patologia e terapia (1), col-loca lo scorbuto fra le cacochymie, ossia fra le cachessie con prevalente morbosa ematopoesi e vizi della raassa del sangue. Trova predisposti alia malattia i soggetti deboli, snervati, pigri, flemmatici, anasarcatici, tristi e vecchi; crede sia cau-sata dall'aria troppo fredda o troppo calda, umida, itnpura; dall'uso di cibi grossolani, asciutti, acri, poco nutrienti e di
(I) Kaimann. Manuale di patologia e lerapia medica speciale, trad. Rallurini. vol. II. Pavia J82ä.
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difficile digestione, siano dessi animali ehe vegetali; dall'acqua corrolla, dairimpulizia, da mancanza d'esercizio o da gravi e continue fatiche. Osserva essere frequente tale morbo nelle coste mariltime del nord d'Europa e d'America, nei lunghi viaggi marittimi, nelle cittä lungamente assediale, negii ac-campamenti, case di forza e di lavoro mal lenute, nei tuguri angusti e non ventilati; nota ancora potersi osservare spora-dico, endemico od epidemico e coteste sue osservazioni ven-gono confermate da tulti gli allri scrittori ehe lo preeedettero e ehe lo seguirono. Oltre alia malattia generale egli ne fa una varietä speeiale localizzata alia bocca, ehe venne descrilta gia solto il nomc di gangrena delle gengive (Boerhawe), cancro acqualico, uoma ed anche slomacacc, ma ehe vorrebbe eon vantaggio fosse nomala ulcera scorbulica gangrenosa deU'inlerno delta bocca. II lodatissimo autore, dopo aver fatlo rimarcare ehe le sezioni dei eadaveri seorbutici offrono indizi di disso-luzione del sangue, di distruzione e gangrena dei visceri, di spandimenti umorali come negli individui vittima di febbre settica; dice ehe sembra posto fuori di dubbio essere I'es-senza dello seorbuto riposla in una morbosa ematopoesi, ehe si appalesa eon difetto di eoagulabilitä e predominante dis-soluzione del sangue, con debole ineitabilitä, e die pare di-penda da maneanza d'ossigeno.
L'opinione di Raimann trovasi in accordo con quelle mani-festate da allri scrittori suoi contemporanei. Difatto S. W. Mac-Charthy (1) dice ehe nello seorbuto o prevale un difetto d'ossigeno o una sovrabbondanza di principio infiammabile, ed il sangue acquista una natura del tutto venosa. Haase opina ehe l'essenza dello seorbuto risieda in un vizio dina-mico e ehimico allo stesso tempo ; ehe il prirno consista in grande deeadimento dell'irritabilitä e dell'energia del sistema irritabile, I'altro nella diminuita proporzione tra I'ossigeno ed il principio flogislieo nella massa umorale e segnatamente nel sangue: e ehe ambedue questi vizi si presentino come vicen-
(J) S. W. Mac. Chailliy. Diss. mcd. inaug. listens scorbuti throriam, etc. Viudob, 182i.
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— u — dcvolmentc ccciianlisi I'un l'altro. J. R. Ä'öcWtraquo; (1) considera il sanguc come la parte priraariaraenle e per cminenza af-fetta nello scorbulo e ehe esso sia la sede della malattia; la causa prossima della medesima sia uti processo di fermenta-zione, dissoluzione c decomposizione del sangue stesso.
Rochoux (2) scrisse nn cccellenle articolo intorno allo scor­bulo, nel quale seppe sbarazzarsi completamenle dalle doltrinc umorali allora esistenli, per cui lasciando a parle le teoriche Iroppo azzardate si limitö a dire sol quanlo era lecilo intorno alle cause ed alia nalura del morbo. Considera egli la malat­tia come I'effetto di una profonda alterazione nella composi-zione chimica del sangue, senza perö precisarc in ehe con-sista tale alterazione,' ed anzi fa grave torto a Broussais, e prima di lui a Böerhawe, perche yollero assicurare seriosa-mente ehe il sangue era alterato principalmenle nella fibrina e nella gelatina per un principio acre od alcalino e cio per semplice induzione e senza esser autorizzati dall' analisi chi­mica. Credo sia causa principale allo sviluppo dello scorbulo 1'abilare in luoghi umidi, freddi, malsani e specialmenle con aria viziata; I'ahmenlazione impropria verrebbe in seconda linea e solo come condizione favorevole; non crede dipenda dall'uso di cibi salati e dalla mancanza di vegetali freschi, perche si e vislo sviiuppare anche senza lintervento di quesle cause. Egli ha poi una conferma alia sua opinione nel falto ehe molti contadini, quantunque malissimamente nutriti, ma ehe respirano un'aria buona, non ammalano mai di scorbulo. In fine trova mal a proposito il rapporlo ehe Milmon ha cer-calo di slabilire tra lo scorbulo e la febbre putrida, perche randamenlo delle due malaltie e I'un dall'altro differenlis-
simo.
Boisscaa (3) portando la sua allenzione sopra un fallo giä citato da' suoi predecessori, trae una nuova conseguenza, e da un altro fondamcnlo alia teoria sulla nalura dello scor-
(1)nbsp; nbsp;I. R. Kiklilin, iihor lt;lpn Schaiboch raquo;n die Hpilimg laquo;Irssolbcn mil Sal-pelcr-Salzsaure. In der med. chir. Zeitung luhrgang, 1822.
(2)nbsp; nbsp;üiclionnaire de medecine. Paris, 1827.
(3)nbsp; Nosographie organique, par F. G. Boisseau. Paris, 1829.
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— 15 — bulo. Raffronlando l'opinioae di Lind, ehe disse essere lo scorbuto una debolezza ed un rilaseiamenlo dei solidi eon tendenza del sangue alia putrefazione; eon quella di Kera-dren, ehe nel 1803 vide nello seorbuto uno stalo essenzial-mente eontrario ed opposlo all' infiammazione e ehe, ravvici-nando.le emorragie passive, nc feee un ordine di malattie angio-asteniche; e con quella di Broussais, ehe nel 1816 defini lo scorbuto uno slato parlieolare dei solidi e dei fluidi prodotlo da una irapcrfetta assimilazione; rileva essere comune ai Ire scriltori I'idea del rilassamenlo dei solidi, I'astenia del sislema sanguigno, la diminuzione della vila, in una parola dell'alo-nia. Ma ehe l'apparecehio cireolatorio sanguigno sia leso in parte od in totalitä e quello di cui, secondo I'autore, non c guari pennesso di dubilare, in conseguenza egli pone lo scor­buto fra le malattie degli organi cireolatori.
In un prezioso articolo inserlo in un dizionario di medi-cina {\), Andral e Naticr eorressero di bei nuovo _qualebe strana teoria, ehe gia cominciava a farsi strada sulla natura dello scorbuto. Ritornarono essi nei limiti solo concessi dalla scienza e dissero lo scorbuto malattia generale, ehe ha per causa diretta ed apprezzabile un' alterazione del sangue, la quale risulta essa stessa dal concorso di circostanzc diverse c piu o rneno numerose. Gli autori sostengono recisamente non essere tale malattia di natura contagiosa; ma perö ehe il suo sviluppo non dipenda esclusivamente dall'uso dei cibi salati, ne ehe guarisca inevitabilmente coli'uso di vegelali freschi, perche si hanno a registrare abbastanza numerosi casi di equi-paggi, ehe vennero miseramente decimati dalla malattia, quan-tunque fossero abbastanza bene provvisli di vcgetali freschi. Per questi seriltorijo scorbuto e il prodotto di una modifica-zione lenta e profonda deU'organismo apportala da piü cause diverse insieme aggruppate in diflerenli proporzioni; e tali cause sarebbero una cattiva alimenlazione, insufficiente cioe e poco riparatrice, il freddo prolungato, l'umiditä aecompagnata dal caldo o dal freddo, I'assenza di luee e di movimento, lo
(1) Dictionnaire de miiteine et de Chirurgie pratique. Paris, J83S.
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- IG ~ scoraggiamenlo c le dcprcssioni morali; osservano infinc ehe i soggelli robusti assai piü resistono aH'altacco del morbo ehe non i deboli e convalescenli.
La monografia, ehe dello scorbuto scrisse A. Carnevale-Arel-la (1), merita essenzialmenle di esser accennata per l'idea origi­nale in essa compresa, ehe eonsidera il morbo di natura speei-fica o virulenla. Qtiesto aulore trovänello scorbuto una chiara prova della veridicitä della dottrina umorale, c fa consislere la malaltia in un'allerazione del sangue, arrecata dalla pre-senza di un prineipio di suo genere, ehe deposto sulla mu-cosa boccale, o dei bronchi, o sulla cute viene assorbito e portalo nel torrenle circolalorio; quivi infetla il sangue ed intacca di pol profondamenle l'azione del nervi e del cuore. Forse uno stesso virus produce lo scorbuto di terra e quello di mare. II disordine apportato al cuore ed ai vasi dal eattivo slato del sangue o dal difetto d' innervazione fu dai solidisti confuso coi sintomi deH'infiammazione dei medesimi, onde lo scorbuto venne anche indicate col nome di cardio-flebite, c lo stesso Tommasini nella llebite universale scorge il quadro sintomatico ehe piü riunisce i caratteri dello scorbuto. Egii combalte tale leoria come pure non trova giusta ne fondata quella di Waller, il quäle crede dipenda lo scorbuto dall' a-zione partieolare esercitata sull'economia animale dai vapori ehe s'innalzano alia superficie deH'oceano; cotesti vapori ren-derebbero l'aria nieno propria alia vita degli animali avvezzi a vivere sopra la terra, allorche non siano corretti da un'altra specie di vapori ehe solo la terra puö dare. Effettivamente la opinione di Walter e affatto insufficiente a dare spiegazione dei numerosissimi casi di epidemic scorbutiche sviluppatisi e lontane dall'oceano e sulla terraferma. Conseguente alia sua teoria sulla natura virulenla dello scorbuto YArella crede la malatlia non solo ereditaria, ma altresi attaccaticcia, e dice d' aver riscontrato im' azione speeifica nel creseione, atta a condurre sicuramente a guarigione.
(I) Giornale delle scienze mediche della sociclä medieo Chirurgien di Torino, Anno V, vol. XIV. Torino. 18'(2.
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Tendono a considerare lo scorbuto come dipendenle dal-I'entrata di un principio eslraneo nel sangue Roche, Sanson c Lenoir. Difatto nel loro trallalo di palologia medico-chirur-gica (I) dicono ehe l'opinione piu probabile e ehe lo scorbulo consista in un'alterazione della composizione del sangue, ma ehe si ignora completamente la natura di lale allerazione; perö credono piü verosimile ammetlere ehe quesla allerazione sanguigna, piultosto ehe dipendere da disordine quantitative o qualitativo dei componenti normali del sangue, proceda dalla presenza nel medesimo di un principio estraneo. Sic-come poi le sostanze alcaline sembrano distruggere la coe-sione del sangue ed aumentarne la fluidita e ehe una delle cause piü ordinarie dello scorbuto e 1' uso prolungato della carne salata, sono tentali di riguardare quest' ultima condi-zione come I'espressione esatta dei fatti.
Affatto contraria alia precedente e I' opinione emessa da Grisolle (2), il quale, dopo di aver aspramente censuralo I'er-rore di Eugalenus e suoi seguaci, dice ehe le carni salate ed affumicatc non agiscono nella produzione dello scorbuto per il sale ehe conlengono, ma perche forniscono alia nutrizione dementi insufficienti e difficili ad essere digeriti. Accenna di poi all'analisi fatla da Andral del sangue di uno seorbu-tico, per la quale ha potulo eonstatare la diminuzione della metä di fibrina ed anche la diminuzione dei giobuli, ma av-verte il bisogno ehe tali risullati hanno di riconferma. Infine l'autore in modo franco e netto dichiara lo scorbuto non con-tagioso.
Pregievole assai c I'articolo sullo scorbuto, ehe riscontrasi nel manuale di palologia medica di Tardieu (3). Ricavasi es-senzialmenle dal medesimo quanlo poeo assegnamento deb-basi fare delle ricerche, istituite dai diversi autori sopra lo stato patologico del sangue, per stabilire quale sia realmente
(i) Souveaux elemenls de pathologie medico-chirurgicule, par Roche, Sanson cl Lenoir. I'aris, 18!i'i,
(2) Tratte elementaire cl prattque de pathologtt interne, par A. Grisolle. Paris, 184laquo;.
(5) JtfanucJ ie pathologic et de cliniqae medicatet, par A. Tanlieu. Paris, 18'i8.
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— 18 — I'allerazione sanguigna nello scorbulo. Trallando deH'analo-mia palologica del morbo in discorso dice: lutti i lessuli of-frono tendenza marcata al rammollimenlo, il cuore e floscio, nerastro e facile a lacerarsi, le ossa slesse sono rammollite ed infiltrate di sangue, focolai emorragici riscontransi nei mu-scoli e sierosita sanguinolenti nelle cavitä. II sangue, nella maggioranza dei casi, ha minore densitä e perduto la sua plaslicitä, e disciolto e meno coagulabile ehe allo stato nor­male, col riposo da una materia nerastra in cui flottano dei filamenli od una gelalina brunaslra (Hofmann, Boerhmve, Lind), la quantitä di alcali liberi e piu considerevole (Huxham, Frcmy,nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;gt; f
Magendie, Andral e GavarretJ, la fibrina singolarmenle dimi-nuila (Magendie, Andral e Gavarrel, RodesJ; qualche volta pare ehe per I'influenza di certe circostanze il sangue, invece di uno stato dissolutivo, possa offrirc un coagulo consistente e la fi­brina Irovarsi in quantitä normale od anche aumentata [Par-menlier el Deyeux, Busck, Fauvel, Prus, Andral, Budd), nel medesimo tempo ehe la densitä e la quantitä dei globuli sa-ranno notcvolmente diminuite [Bequerel et Rodierj. Fino ad im certo punto, secondo l'autore, queste contrarietä possono spiegarsi tenendo conto delle condizioni epidemiche ed ende-miche diverse, nelle quali questi fatti vennero osservati; egli perö e d'avviso ehe l'eliologia dello scorbuto risieda intiera-mente nelle influenze esteriori; il freddo umido, I'abitare in luoghi ove I'aria non e rinnovata e privi di luce, la cattiva qualitä e I'insufficienza degli alimenli, la privazione di vege-tali freschi sono le cause piü attive, mentre vi concorrono potentemente gli abbattimenti morali.
La grande incertezza ehe fino a quest' epoca regna sovrana nello stabilire la causa prossima dello scorbuto e la natura dell'alterazione sanguigna ehe n'e la base, non e per nulla rischiarata dalle investigazioni fatte da altri celebri scienziati, fra i quali primeggiano Bequerel e Rodier (1), ehe intrapre-sero minute analisi chimiche del sangue negli scorbutici, ot-
{{) TraiU de chimie pathologique appliquce a la medecine pratique, par Alf. Bequerel et par A, Rodier. Paris, 1854.
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tenendo perö risultati conlraddilori. Egli e pur vero ehe si fecero alcune confusioni della malattia, trovando differenze tra uno scorbuto acuto ed uno cronico, e probabilmente per la prima forma (febbrile), in cui la fibrina risconlravasi in quantilä normale od anche aumentala, con aumenlo pure dei globuli, si trattava forse di complicazioni di malaltie febbrili; pur anche in casi di scorbuto ben confermato, i risultati non furono sempre identici, e se da un lato la quantitä di fibrina non sempre risconlravasi in correlazione con lo stato disso-lutivo del sangue, d'altro canto la maggior quantitä di alcali e specialmente della soda non era sicuramenle in proporzione colla diminuzione della fibrina, ne col suo maggior stato di dissoluzione. Questi dati analitici vengono a scuotere nelle fondamenta lequot; principali teorie dominanti sullo scorbuto. Dif-fatti non puo sussislere il confronto ed anzi la sinonimia, ehe da rnolti scrittori viene fatta, Ira scorbuto e deficienza di fibrina, poiche questo scambio o comunanza d'idea trovasi in aperla opposizione colle numerose osservazioni di fatlo, die attestano poter riscontrarsi diminuzione di fibrina senza sin-tomi scorbutic!, come viceversa sono regislrati dei casi di scorbuto, in cui la quantitä di fibrina non era al disotto della media normale. II non aver riscontrato un aumento nel san-gue di sali di soda, e neppur maggior alcalinilä, prova la insussistenza della teoria ehe fa dipendere lo scorbuto dalla azione ehe hanno questi sali di tener disciolla la fibrina, inoltre questa teoria e ancora contraddelta da allri fatti, ehe verremo in seguito esponendo. — Notiamo intanto ehe i lavori fatti gia da Andral e Gavarret, da Beqmrel e Rodier e da altri chimici e patologi, e ehe tutti concordano nell'ineostanza dei risultamenti analitici, servirono di base a pressoche tutti gli seritti ehe vennero in seguito ad illustrare la letteratura della discrasia scorbutica.
Una severa critica delle varie scuole dominanti e delle dot-trine esclusiviste sull'essenza dello scorbuto la troviamo nel manuale di patologia razionale di Henle (1), il quale senza
(1) Manuale di paioloijia rationale del doll, G. Honlc , Irad. Castincllo. Na-poli, 1832.
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— 20 — perö nulla concludere di posilivo, dimostra quanlo siano ancor poco fondale le opinioni di quegli autori, ehe credettero poter precisare la natura dclla malaltia in parola. II dotlissimo scritlore crede impossibile slabilirc finora una teoria positiva deU'aflezione scorbutica, non gia perche le noslre cognizioni fisiologiche non baslino a rendere ragione del processo mor-boso ehe la sostiene, ma perche esso e suscetlivo di varie in-terprelazioni, le quali sembrano tutte egualmente giustifica-bili. Venendo alia critica dell'inlerpretazione piü plausibile e piü generalizzata della diserasia seorbutica, dice ehe il sup-posto nesso fra la mancanza della fibrina cd i sintomi dello scorbuto non puo ammettersi, polendo esislere indipendente-menle l'uno dali'altro; cd a conferma della sua asserzione, oltrc 1' iavocare i diflerenti risultati dell'analisi chimica de.I sangue falla dagli aulori da noi giä accennali, richiama altresi l'attenzione sopra i trasudamenli o meglio degli stravasi scor-bulici, ehe molte volte si depositano in forma di grumi o di slrali solliii solto la eule, fra i museoli, sulle membrane sie-rose, ncl parenchima degli organi, c perfino sollo forma di escrescenze sulle valvole e sui venlrieoii del cuore sinistro {Samson, Cujka, Christison, Ritchie, Sousdale, Curran, FauvelJ, le quali si ritengono come segni dell' aumento dclla fibrina ncl sangue. Se la diserasia scorbutica non deriva dall'attenua-zione del sangue, cioe se sussiste senza questo vizio dello stesso, Hcnle trova nalurale il- credere non sia neppure la eonseguenza di una soluzione della fibrina per efTetto di una esuberanza dei prineipii salini, contenuti ncl plasma. Egli dice ancora dubbioso, anzi dopo gli ultimi esperimenti inve-rosimile, ehe il sangue degli scorbutic! sia anormalmente rieco di sail, e ehe dielro rintroduzione di quesli cogli alimenti il sangue perda la sua coagulabililä, o finalmcnte ehe per loro mezzo, qualunque sia il modo di agire, vengano provocati i sintomi dello scorbuto. Nelle analisi da lui eitate la quantitä delle sostanze anorganichc trovavasi piuttosto diminuita ehe aumenlata. Per di piü Nasse ha adoperato ripetutamenle sugli animali, e per lungo tempo, senza rilevare una considerevole diminuzione della fibrina, tutti quei mezzi, ehe per la loro
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— 21 — azione chimica sul sangue morto, avrebbero fatto aspetlarne qualcuno; ed anzi ha trovato diminuire la fibrina dopo un lungo uso di acidi, ehe vengono raccomandali contro lo stato dissolutivo del sangue ed anche conlro lo scorbuto. Lind pure aveva gia osservato ehe gli scorbulici tollerano bene le grand! dosi di sale di cucina. Infine poi Irova ehe le praliche osser-vazioni non comprovano ed anzi conlraddicono alle altre teo-rie, ehe fanno dipendere lo sviluppo dello scorbulo dalla pri-vazione di vegetali freschi, dalla mancanza di sali di potassa, o dalla speciale costituzione raeteorica in eerte stagioni (pri-raavera).
Partendo pure dai risultali oltenuli eoll' esanie chirnico, Gintrac (1) considera instabile la dottrina ehe ritiene lo scor­buto come I'esempio piu manifesto di defibrinazione del san­gue; e quantunque riporti rcsperiraento di Magendie, ehe, avendo defibrinato il sangue di un animale e riversatolo im-mediatamente nelle sue vene, vide dichiararsi sintomi scor­bulici; pur tuttavia stima contestabile l'opinione ehe riguarda lo scorbulo come risultanle immediatamente e necessariamentc da tale alterazione del sangue. Per quanlo riguarda 1' altra teoria, ehe ritiene lo scorbuto come dipendente dall' uso di alimenli ricchi di eloruro sodieo, I'aulore, nel mentre espone i risultali speiimentali, ehe provano esser in potere dei sali alcalini di soda o potassa di impedire al sangue di coagularsi [Prevos, Dumas, MandalJ e rosservazione di Fremy, ehe ha trovato il sangue degli scorbulici poco fibrinoso e fortemenle alcalino; dice allresi ehe quesli fatli non sono perfellamente stabilili, onde non si puo dai medesimi ricavaro una sicura e eonvineente dottrina.
In modo ancor piu esplicilo moslrasi contrario alle aecen-nale leorie il Gerdy (2), ehe considera lo scorbuto dipendente da un'alterazione profonda dei solidi e dei liquidi, in una pa-rola da una dialesi eausata speeialmente dall'uso di acqua cor-
(1)nbsp; Courlaquo; Iheorique el cliaique de palhuloijie inlerne el Je therupie medicate, par E. Gintrac. Paris, 1833.
(2)nbsp; Maladies generulcs el diatheses, par I*. N. CcrJy, vol. II. Paris, 1amp;33.
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— 22 — rotta, ed alia cui produzione non prendono parte alcuna no la contagione ne reredilarietä. Magendie, ollre ehe col sangue defibrinato, ha delerminalo lo scorbato con 1' introduzione nelle vene di soluzioni di sottocarbonato di soda e di potassa e conclude dipendere questa malattia da un difetto di fibrina nel sangue (1); inoltre dalia maggior parte degli scritlori ä ammessa una modificazionc primitiva del sangue (solfuro-sa-lina, WiUisJ (acida, CharlelonJ (alcalina, HuxamJ (defibrina-zione, Magendie, Andral etc.J, ma quest' alterazione secondo l'autore pud solo essere la conseguenza dei gi'avi disordini tlella nutrizione per lo stato, in cui trovasi il sangue sotfo 1'influenza esterna die ha detenninato primariamente la ma­lattia.
Due diflerenli forme di scorbuto, acula l'una e cronica I'al-tra, vennero dislinte gia da molti patologi, e Baumes (2), ri-petendo gl' insegnamenli di questi scriltori, trova inoltre ehe le due forme non hanno per fondamento il medesimo stato deU'organismo, perche lo scorbuto non e sempre il risultato di uno stato dieslesico dell'economia. Secondo le praliche sue osservazioni lo scorbuto aeuto e un effetto accidentale, nato sotlo I'influenza di sfavorevoli condizioni igieniche, ehe non lascia nell' organismo tendenza alcuna alia riproduzione dei medesimi fenomeni, se non per I'intervenlo delle stesse cause patogenetiche; mentre la forma cronica si produce lenta-mente per I'azione di cause leggere e ripetute, si sviluppa cioe sopra individui preparati da lunga mano e questa solo puossi ritenere come una vera diatesi seorbutica. Nulla si sa di posilivo intorno alia sua trasmissione ereditaria, perö in certi easi egli crede ehe la diatesi emorragica, emorroidale e varicosa, possano essere una trasmissione della diatesi seor­butica, modificata per I'intervenlo di diverse circoslanze.
Vengono, fino ad un eerto punto, a convalidare il giudizio ehe Baumes si e fatto intornd alle due forme, acuta e cro­nica, dello scorbuto, i risultati analitici di Bequerel e Rodicr,
(1)nbsp; tcf. sur leraquo; ji/ien, jj/i/s. ile (o vie, t. 11. Paris, 1837.
(2)nbsp; nbsp;Precis thiorique et pratique sur Ics diatheses, par P. Baumes, Paris, 1833,
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— 23 — resi pubblici nolle loro: Nouvelles recherches d'hematholo-gie (i), per cui i valenti aulori hanno stabilito: dans le scor-but aigu, le sang ne subit aucune modification appreciable relalivement a ses principcs, globules, albumine, fibrine, eau; dans le scorbut cronique, la fibrine est notablement diminuee de quanlitc, et parfois les globules considerablement augmen-tös; dans l'une et l'autre forme, l'augmentation de proportion de soude du sang explique tons les faits, mais eile n' est pas encore demontree.
Chomel (2) non si pronuncia decisamente sulla natura dello scorbuto, ma si dimostra propenso a credere in una diminu-zione della fibrina; poiche, come fa notare, 1' osservazione clinica avrebbe constatato, in un gran numero di casi, un rapporto tra la diminuzione relativa della fibrina del sangue e la disposizione emorragica.
Riunendo in un sol gruppo le discrasie emorragiche, Bay-le (3), nc fa una classe specialc di raalattie scorbuliche, ehe divide poi in tre generi, cioe scorbuto propriamente detto, porpora emorragica, ed emofilia o diatesi emorragica conge-nita. II grado di parenlela tra queste malattie non si limita, secondo I'aulore, alia sintomalologia, ma anche alia loro ge­nes!, e cosi egli dice dipendere tutte dall'influenza di cause debilitanti, ma la causa prossima consislere in un'alterazione del sangue, ehe e piü fluido, piü sieroso, meno fibrinoso e meno plastico del normale, e probabilmente anche in una le-sione corrispondente consecutiva o primitiva deisolidi. Ammette altresi la possibilitä ehe Talterazione sanguigna consista, oltre la diminuzione di fibrina ed aumento del siero, in qualche cosa di tutt' affatto particolare. A spiegare la relazione tra quesl'alterazione e I'insorgenza dei sintomi caratteristici, egli porta innanzi il seguente ragionamento: il sangue alterato, altera a süo turno tulti i solidi, ehe nutre; per cui la loro esistenza vitale diminuisce, perdono I'energia necessaria alia
(1)nbsp; Accadcmie des sciences, seance du 51 mni 1852.
(2)nbsp; Elements de paihologie generale, par le prof. Chomel. Paris, 1836.
(ö) Ele'menls de paihologie me'dicale, par A. L. I. Bayie, vol. II. Paris, 1837.
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— 24 -loro nutrizione ed alia circolazione capillare, e lasciano sfug-gtre il sangue a traverse dei loro pori divenuti inerli. Fa di-pendere lo scorbuto specialmente dalla prolungata influenza del freddo umido.
Nel Giornale di medieina militare, anno X, 1862, il doltore E. Moretti dice consistere lo scorbuto in una misteriosa al-terazione del sangue, per cui esso perde la sua plasticita, si -fa piu fluido ed atro e tende a versarsi fuori dei vasi. Sic-come poi la segala cornuta inclina il sangue alia coagula-zione, cosi egli dice tornare questa il miglior antiscorbutico.
Abbiamo gia accennato come i solidisti, fra cui Tommasini, credessero nello scorbuto ad una infiammazione dei vasi san-guigni; or bene questa dottrina fu novellamente tratta a par-tito dall'illustre Cruveilhier, ehe nel immortale suo trallalo di anatomia patologica (i), tenta spiegare i falti succedentisi nello scorbuto colla flebite. II celebre scrittore da allo scor­buto il nome di malattia emorragica, e la divide in due forme, la prima acuta e febbrile o febbre emorragica, la seconda cronica non febbrile, e questa divisione stima altamente ne-cessaria dal punto di vista terapeutico. Crede poter spiegare la forma acuta, ammettendo una flebite emorragica: cioe una flebite limitala al grade d'irritazione ehe ha per conseguenza I'emorragia e I'edema; per cui egli consiglia la cura col sa-lasso. La malattia emorragica cronica non febbrile sarebbe lo scorbuto propriamente detlo dagli autori. Tulli gli scrit-tori, compreso Broussais, cercarono in qucsl'ultima un'alle-razione del sangue, per cui il medesimo potesse uscire dai vasi; ma egli crede ehe anche questa consista in una fle­bite emorragica, ehe lia sede nel sistema capillare venoso: una flebite obliterante, ehe opponendosi alia circolazione ve-nosa nei tessuli, ha per conseguenza naturale la roltura dei vasi capillari e lo stravaso sanguigno; egli ha sempre trovato il sangue conlenente fibrina e ehe si coagulava quasi come al normale. La causa della flebite emorragica non puö cercarsi ehe in un certo modo d'alterazione del sangue, ehe egli crede
(1) Traili il'annJomie 2)laquo;l'iolo3i(jiie general, igt;ai- Cruvcilbier. Paris, 1862.
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— 25 — non consista nella quantilä, ma nella qualitä, ossia in qualche pnncipio eterogeneo ehe la chimica dovra ancora determinare.
La divisione dello scorbuto in febbrile ed afebbrile non e acceltala, per contrario, da Litlrc e Robin, i quali, nel loro dizionario (1), definiscono lo scorbuto un'affezione generale, non febbrile, determinata da una modificazione profonda di tutta I'economia. Secondo il loro modo di vedere e all'azione prolungata d'un insieme di circostanze particolari e varie, ehe bisogna accagionare il suo sviluppo. L'influenza dell'atmosfera di mare, ad esclusione di tutle le altre cause, e alia produ-zione dello scorbuto sopra I'uomo di mare, cio ehe l'atmo-sfera delle maremme e a quelle della febbre intermittente; si ha la prova dell'asserzione nel fatto ehe nei casi, in cui lo scorbuto dipende da lunga dimora in mare, guarisce sponta-neamente in quindici o venti giorni in terraferma.
La teoria del Garrod, ehe fa dipendere lo scorbuto da di-fetto di potassa ed eccesso di soda, trova un sostenitore nel dott. Palmer (2), il quale partendo dalle analisi fatte da Att-feld sulle carni di hue, colle quali si e dimoslrato perdere, detta carne, colla salatura parle della potassa spostata dalla soda del sal marino, ne ha inferito ehe al difetto di potassa debbasi altribuire l'influenza delle carni salate nella produ-zione dello scorbuto. Crede per di piü, ehe il suceo di limone agisca favorcvolmente solo per la potassa ehe contiene, pereio ha esperimentalo il nitrate di potassa e gli amrnalati guari-rono rapidamente; eonsigiia quindi la prova in grande di queslo rimedio.
11 nestore, si puö dire, dei moderni patologi, il Niemeyer, nelle numcrose edizjoni del suo trattato di patologia e terapia speciale, e nelle diverse traduzioni ehe del medesimo se ne fecero anche in ilaliano, dichiarasi incompetente a dare, col-I'attuale stato della scienza, una giusta idea sulla natura dello scorbuto, o meglio sulla alterazione sanguigna ehe ne forma
(1)nbsp; Didionninrc de medecine, de Chirurgie, de phannacie, de sciences accessoires et de l'orl vcierinaire, par. E. Liüre et Cli. Robin. Paris, 1803.
(2)nbsp; /'/larmacculical journ. Lyon med. otlobre 1871 e BttUelUno delle scienze mediche di Boloyua, seric 5.a, vol. 3, anno 1872.
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— 26 -il subslrato. Egli giustamente osserva ehe le analisi cbimiche non convalidarono coi loro ulteriori ristiltali, le opinioni so-slenute gia da numerosi scrittori, ehe nel sangue seorbutico sia diminuita la fibrina, od abbia perduta la sua eoagulabilita; oppure ehe nel sangue degli scorbulici si trovino abnorme-mente dirainuiti i sail di potassa ed aumentali quelli di soda (1). Non pertanto sembra aU'autore ehe a ragione si ri-lenga lo scorbuto per una parlicolare anomalia nutritizia, di-pendente da una viziala miseela del sangue; e queslo suo giudizio lo appoggia non solo al fatto, ehe lo scorbuto si sviluppa per Tinfluenza di condizioni nemiche d'una buona e normale sanguinificazione, ma aneora sulla considerazione ehe i sintomi dello scorbuto dipendono da una morbosa con-dizione dei vasi capillari, per cui si e quasi obbligati di ri-porre il punto di partenza dei fenomeni morbosi in una manchevole nulrizione delle pareti capillari, la quale a sua voita risulta dal non venire quei vasi nutriti da un sangue normale. Per quanlo riguarda I'etiologia del morbo egli nota ehe diverse sono le potenze nocive alle a far sviluppare la malattia, cioe la deficiente o mal appropriala alimentazione, il gran freddo speeialmente se uraido ed il gran caldo, le continue fatiehe, !o scoraggiamento e I'abbatlimento morale. Alquanto meno indeeiso sul modo di agire delle cause pa-togeniehe nelio sviluppo della discrasia seorbutiea mostrasi il De-Marlini, quantunque confessi egli pure essere poco noto lo speeiale earatlere ematologieo della malattia. L'illustre pro-fessore della Scuola Napoletana spiega nel seguente modo come le condizioni causali influiscono sullo sviluppo dello scorbuto (2). L'emalina del sangue e conservata nelle sue con­dizioni normali per influenza dell'acqua potabile pura e fresca, dei succhi freschi e prineipalmente acidi e subacidi vegetali; quando questi agenti fanno difelto e s'introduea una quanlitä di sal culinare nell'organismo, la costiluzione dell'ematina si
(1)nbsp; nbsp;Tratlato di patologia e lerapia tpeeiale, del dott. F. Nicmcycr, trad. Ric-chctti. Venezia, 1863.
(2)nbsp; Manuale di patologia generate, cnmpilalo sulle Iczioni del prof. De Mar­tini, per T. De Bonis. Napoli, 1309.
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— 27 -altera, diviene piu sciolta per I'azione del cloruro di sodio, onde si slabilisce nel sangue la condizione di poca coagula-bilita della fibrina, e principalmente si allera I'albuniina, si disfanno le emasie, e sono mal nutrite le pareti dei vasi, ehe facilmente si rompono, effondendosi il sangue cosi alteralo negli interstizi dei tessuli. Per !o scorbuto conlinenlale, da una parte I'aria freddo-umida non permetle le allivita fun-zionali della cute, onde facili le condizioni reumaliche e lo stato idroemico del sangue, daH'altra parte il difetto di prin-cipi azotati neH'alimenlazione, ehe fa mancare la quantitä di albuminoidi e fibrinoidi necessari alia costiluzione del plasma sanguigno, costituiscono le condizioni dell'alterazione coslilu-zionale del sangue ed il difetto di nulrizione, ehe provocano lo sviluppo dello scorbuto.
La confusione ehe regna tra le opinioni emessc sulla nalura deiralterazione ematica nello scorbuto, e chiaramente posta in rilievo dal celeberrimo patologo francese, il laccoud (1), cbe ponendo attenzione ai fenomeni di emorragia e rammol-limento caratlerizzanti lo scorbuto, dice non potcrsi dubitare di un'alterazione primitiva del sangue, ma ehe bisogna con-venire essere quest'alterazione non ancora ben definila. Le numerose asserzioni ipotetiche, cioe diminuzione od aumento della fibrina - diminuzione e aumento dei globuli - aumento della soda - diminuzione della potassa, si riferiscono a con­dizioni esistenti in casi particolari ma ehe non sono costanli, onde non possono ritenersi quali caralleri positivi della di-scrasia scorbulica. L'autore conviene colla pluralitä degli scrit-tori dipendere lo scorbuto da una speciale igiene; perö opina non doversi invocare una condizione patogenica esclusiva, come alcuni le vivande sakte (eccesso di cloruro sodico), altri la deficienza di vegetali freschi (mancanza di sali di potassa), altri lutte e due queste cause e Bechler recenlemente la man­canza di acqua fresca; ma bensi il concorso di parecchie con­dizioni, vale a dire insufficiente alimento, freddo e caldo
(I) TralUlo di palologia inltina, per hecoud , Irad. Bonlli, vol. II, Na-poli, 1874.
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— 28 — umido, luoghi mal aerati, dure fatiche c tristi impressioni morali. Per la natura di tali cause, egli erode ehe esse ope-rino sul sangue e sui tessuti e specialmenle sui capillari. Di-scorrendo poi dei caratteri presentali dal sangue scorbutico, afferma essere in generale nero ed anormalmente fluido, perö per densita, per spessezza di coagulo e per composizione chi-mica non ha carattere costante. Inline crede ehe per scorbuto aculo, da qualche autore siasi descritla la porpora emorra-gica, ehe egli rannoda allo scorbuto per una cerla comunanza di caratteri, e fa delle due malatlie due gradi d'una sola e stessa affezione morbosa, la cui nota essenziale e una diatesi emorragica accidentale.
Quest'ultima opinione del laccoud e condivisa dal Cantani, il quäle, in una nota alle affezioni scorbutiche nella sua tra-duzione del Niemeyer (4) dice, ehe la malatlia maculosa di Werlhof non e ehe una forma di scorbuto, di carattere piü mite e d'intensitü minore di quest'ultima, da cui differisce solo per la localitä delle emorragie, poiche in essa la fragi-litä dei vasi e piü pronunciala cd anche limitata ai capillari cutanei.
Importantissima e degna di particolar menzione e la nota presentata dal dott. Champouillon, aU'Accadcmia delle scienze di Parigi, nell'adunanza del 3 novembre 1873 (2), sulla na­tura, cause e trattamento dello scorbuto. Per tutto quanto ha potuto vedere I'autore nel nascere e nello svilupparsi dello scorbuto, e dimoslrato ehe l'uso dei salumi, vale a dire I'a-zione dissolvente del cloruro di sodio e dell'azotato di potassa sopra gli elementi solidi del sangue, non ha l'importanza ehe le si attribuisce, e ehe nelia maggior parle dei casi e as-solutamenle nulla per la produzione della malatlia. I fatti abbondano al contrario per provare ehe lo scorbuto e un ri-sultato della dispepsia gastro-inleslinale e dell'inazione. Egli crede si possa effeltivamente stabilire per principio, ehe tutte
(1) Trallofo di patulogia e lerapia speciale del dott. Niemeyer, trad, del Can­tani. Addizioni c note alle malattie costituzionali Napoli, 1872. (i) Gazelle me'dicale de Paris. Annde 1873.
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1c azioni prolungate delle influcnze capaci d'indebolire la forza dci movimenti nutritivi gcnerali, possono generare lo scor-bulo; e in questo senso ehe operano la vita sedentaria in un'aria confinata, la reclusione fuori della luce solare, l'utni-dita fredda, la privazione di cibi freschi, I'uniformita inva-riabile del regime alimenlare, le passioni deprimenti ecc. In qnanto ai salumi essi non agiscono altrimenli se non in casi eccezionali. Infalti e solo quando i salumi non vengono pre-ventivamente spogliati del loro sapore salso ribultante, ehe il sale introdotto per qualche giorno neH'economia in pro-porzioni esagerate, puo comportarsi come gli agenli alcalini, per aumentare la diffluenza morbosa degli elementi coagula-bili del sangue; perö solo dopo avere neutralizzato l'aciditä dei sughi gastrici e determinalo per la intensa sapidilä degli alimenti, uno stato dispeplico tale dello stomaco, ehe la di-gestione resta difficoltata, incompleta e la quantitä dei ma-teriali assimilabili tutl'affatto insufficiente; questi casi sono rari e eostituiscono la categoria dei casi eccezionali. Se la lavatura o la macerazione dei salumi sono sufficienli per le-vare tutto il eloruro sodico ed il nitro, non resta, dopo tale manipolazione, ehe una carne secca, insipida ed indigesta, perche i suoi succhi, il suo aroma ed i suoi principii albu-minoidi azotali sono passati per esosmosi nella salamoia; le carni cosi modificale nella loro eomposizione cessano d'essere un alimento azotato e plastico e non rispondono piu ad una alimentazione animale. Non e dunque sorprendente se il loro uso esclusivo, come il regime vegetale, diminuisca progres-sivamente la plastieila del sangue ed apporti la eachessia scor-butica. Per riguardo ai numerosi fatti di sviluppo dello scor-buto indipendenti dall'uso di salumi, egli e convinto ehe siano la eonseguenza dell'uniformitä invariabile del regime e deH'insufficienza nella sua eomposizione dell' azoto assimila-bile. L' uniformita del regime alimentare entra nella raecca-nica fisiologica dello scorbuto, per la monotonia prolungata della medesima impressione sul palato e sullo stomaco, ehe apporta la dispepsia prima c I'inazione eonsecutivamente, e non manca I'esperienza a questo fatto, perche si puö affer-
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— 30 — mare ehe e impossibile di vivere piü di quindici giorni senza perdere I'appelilo e senza deperire; non pone pero in oblio ehe la malaltia puo essere prcparala c tratlenula per qualche influenza ausiliare, tale I'limiditii, la falica esirema, I'abbalti-mento morale ecc. In conclusione per I'aulore, contrariamenle alia tradizione, lo scorbuto, favorito o non per eerte influenze secondarie, dev'essere eonsiderato come reffelto immediate della forma flatulenta od amilacea di dispepsia gastro-inte-slinale, e della insufficienza dell'alimentazione plastica; sopra questi due fatti dovrä basarsi il tratlamento curativo della malattia.
Pochi mesi or sono in seno all'Accademia di raedicina di Parigi, sorse vivissima lolta fra due illustri cullori le mediche discipline, ehe si dispularono vigorosamente la palma della viltoria, intorno alle cause ed alia nalura dello scorbuto (i). La diseussione aveva deslato grande interessamento per parlc di tutti gli aceademici, poiche la questione dibatlutasi, non solo presentava un'imporlanza scienlifica di primo ordine, ma ancora perche dal trionfo dell'una o dell'altra delle due op-poste opinioni dipendeva la indicazione e la messa in pratica di misure estremamente importanti nell'igiene per la profi-lassi dello scorbuto. La lotta venae aperta dal Villemin eolla leltura di una sua memoria, intilolata appunlo: Cause e na-tura dello scorbuto, nella quale pigliando in atlenta disamina ad una ad una le principali eondizioni igieniche credute atle a produrre lo scorbuto, tutle le credo impotenti e non ba-stevoli per se sole a dar luogo allo sviluppo della malattia, ma solo coadiuvanti la sua produzione ed eslensione; per Villemin lo scorbuto e determinato da un principio miasma-tico specifico. Gli argomenti ehe confermano la sua opinione sono tralti dalla grande rassomiglianza ehe lo scorbuto tiene con le malattie endemo-epidemiche conosciute, dalle eondi­zioni di agglomerair.cnto, d'aria viziala ecc. nolle quali esso si sviluppa; per cui fanno ravvlcinare soprattutto lo scorbuto al tifo umano, e specialmente poi dalla contagione, ehe pro-
(1) Gazelle medicale dt Paris, Annce 1874 e 4875.
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~ 31 — fessata dalla maggior parlc degli osservatori del scdicesimo c diciasettcsimo sccolo, e per 1'autore comprovata da numcrosi fatli, ehe espone e ehe gli paiono irrefutabili. In conclusione Villemm pone lo scorbuto fra le malattie miasmatiche, infet-tivo-contagiose.
A comballere la teoria del Villemin sorge veemente Le Boy de Mcrkourl, ehe dichiara essere portato dalle propric osservazioni del falti e dalla storia a conclusioni assolutamente differenti. Seguendo passo a passo le argomenlazioni del suo competitore tulte le confuta. Egli si schiera fra quegli aulorl ehe fanno dipendere lo scorbulo da cause debilitanli parti-colari e lasciando anche la lor parte alle allre callive condi-zioni igieniche, altacca la maggior importanza alia deficientc alimcnlazionc e mancanza di vegetali freschi; trova ehe tulte le manifestazioni di scorbuto, regislrate dalla medica letlei'a-tura, possono esplicarsi naluralmente colle circostanzc anli-gieniche ehe le accompagnarono, senza bisogno d'ammettere la formazione d'un focolaio miasmatico; e non puö collocare lo scorbuto nella famiglia delle malattie zirnotiche, perche non ha con queste alcuna analogia. Manca difalti il periodo d'incubazionc, approssimativamente apprezzabile in tutte le malattie dovute ad un miasma o ad un fermenlo; non si os-serva, come in queste alcun caso di guarigione, restando anche I'ammalato nel focolaio miasmatico; l'intensitä dei fe-nomeni scorbutici, astrazione fatla della resislenza indivi-duale, e direttamente in rapporto con la somma delle in-fluenze, per cui si e sviluppato; la malatlia continua a progredire se le cause restano costanli, non ha quindi una durata limitata, ma quot;in rapporto colic persistenze delle catlive condizioni igieniche; un primo atlacco di scorbuto lungi dal diventare un beneficio per I'avvenire, come in certe malattie zimotiche, predispone ad una rapida ricaduta, qualora ritor-nino le cattive condizioni igieniche; infine lo scorbuto non e contagioso, come lo comprovano i numerosi casi sporadici ed isolati, ehe mai regalarono la malattia ad altri individui vi-venti in buone condizioni igieniche. Le argomentazioni di Le Roy de Mericourt vengono accolte con plauso da pressoche
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tutli gli accadcmici, chc dimoslrano cosi di condividerne le risullanti conclusioni.
Villem'm lorna in campo una seconda volta, a soslenere la sua dottrina, e dopo aver detlo ehe non tulte le manifesla-zioni di scorbuto si possono spiegare senza tener stretto conto deirassembramento e del mefilismo, o meglio della forma-zione d'un focolaio miasmalico, aggiunge un fatto curioso anatomo-patologico da lui constalalo: d'aver cioe trovato, nei focolai emorragici del polmone c dei muscoli d'uno scorbu-tico, un mycelium, il quäle sembra lestimoniare ehe il sangue, in quesla malaltia, ha una tendenza a perdere la sua alcali-nitä, almeno in certe parti del suo percorso, ed e cogli acidi organici ehe questa alcalinitä puö essere ristabilita; in lal modo spiegherebbe la benefica influenza dei succhi acidi, nolando perö ehe questa sua esplicazione non e data die come un' ipolesi. Riconferma essere lo scorbuto contagioso, sebbene in grado non molto pronuncialo, e dice aver osser-vato ehe il suo sviluppo c la sua violenza, sono in rapporto col grado di agglomerazionc. Perö le sue opinioni vengono per la seconda volta vittoriosamente combattute da Le Roy de Mcricourl, ehe dimostra avere lo scorbuto un periodo di preparazione e non di incubazione; non essere di natura contagiosa ne infctliva; ma dipendere da un vizio di nu-trizionc.
La vivacissima discussione falta all'Accademia di medicina di Parigi diede occasione a De Ranse di fare qualehe seria obbiezione alia teoria del Yillemin, nella rivista ebdomodaria della Gazzette Medicale de Paris, numero di ollobre 1874. E primieramente domanda, se lo scorbuto e malattia miasmalica donde proviene questo miasma? Nasce egli spontaneamente sotto rinfluenza delle cause favorevoli allo sviluppo della ma­lattia, oppure preesiste all'azione di queste slesse cause? Que-stioni ehe Villcmin ha lasciate in disparte. Come si spieghe-rebbero inoltre, colla teoria del miasma specifico, i casi spo-radici ed isolati, ehe sono da competenli patologi confermali? Egli crede ehe il Yillemin non abbia lenuto conto di tutte le condizioni, ehe possono produrre la malattia, e ehe perciö
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- 33 -il suo ragionamento pecchi nella sua stessa base. Anchc VArnould, partendo dalla discussione accamedica sovraccennata, scrisse una elaboralissima meinoria, nella Gazzella medico, di Parigi (1), colla qtiale combalte vigorosamente I'opinione del Villemin, e strenuamenle sosliene per lo scorbulo la classica eliologia deirinsufilcienza od assenza d'alimenli freschi so-prattulto vegelali. Noi vedremo in seguito quanto possa es-sere favorevole o contrario alia doltrina zimolica, lo sviluppo dello scorbulo negli animali.
IV.
Come giä abbiamo falto osservare, la lellcratura veterinaria non e raolto ricca a riguardo della discrasia scorbulica, pcr-che essendo la malattia piulloslo rara ad osservarsi nei do-mestici animali, e non rivestendo essa quel grado di gravila ehe nell'ucmo, fu dagii scritlori di patoiogia veterinaria, spe-cialmente dei tempi un po' addietro, alquanto trascurata; anzi da molti dimenticata affalto, e da allri, se non recisa-mente negata, almeno posto il dubbio se dessa possa negli animali veramente svilupparsi. Un tal dubbio non ha ormai piu ragione d'esislere; le pratiche osservazioni, guidate dalle scienlifiche conoscenze di fatto, stabilirono inconteslabilmente 1'csistenza dello scorbuto in varie specie di animali; nume-rosi fatti vennero in comprova registrati negli annali della scienza, e la totalitä dei rnoderni trattatisti, la ritengono un fatto positivo, facendo tutti il posto ad un capitolo sulla ma­lattia in discorso. Se perö da tutti gli scritli veterinari si possono chiaramenR; ricavare i sintomi, die formano il qua-dro caratterislico della malattia, non cosl facile cosa riesce il farci un concetto dell'eziologia del morbo, ne conoscere il nesso genetico tra causa ed effetto; in generale non vennero chc enumerate le sfavorevoli condizioni, in cui si sviluppa la morbosa affezione, senza ehe mai siasi pensato al loro parlico-lare modo di agire, e quanto veane detto sulla patogenesi della
(IJ GuzeUe rn'iliciik tic Puris. Amice 1874-1873.
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— 34 — malatlia fu imporlalo daU'eltra medicina; perciö noi vediarao Topinione dei pratici veterinari ognora influenzala dalle dol-trine mcdico-umano, e subirc le variazioni, a cui queste ul-lime dovettero soltostare, per la predominanza or di questa or di queH'altra opinione.
Noi Iralasciamo affaüo di rinlracciare se e quanlo gli an-tichi abbiano dello a rigaardo d'una talc patologica affezione, c ci limitiamo a passare brevemenle in rivista le cose prin­cipal, scrilte dopo ehe 1'csislenza della malatlia in veterina-ria fu considerata tin falto posilivo. Vedremo cosi le piu es-scnziali opinioni manifestate dagli autori inlorno alle cause dello scorbuto, ed aggiungendo quanto avemmo campo di parlicolarmente osservare, potremo emettere il nostro giu-dizio sulle piü probabili condizioni, alte a produrre lo stale morboso.
Incominciando dall' Huzard, troviamo fatta 1' annolazione ehe le afte nei cani ed allri carnivori (leone) precedono od accompagnano coslantemente lo scorbuto, dal quale quesli animali sono frequcnlemcnle allaccati quando sono nutrili unicamcnle di carnc e die loro manca I'esercizio ('!). Non viene fatta parola alenna inlorno alia natura dello scorbuto, ma parrebbe ehe, secondo le sue osservazioni, esisla qualche analogia con la malaltia aftungolare, analogia ehe polrebbe perö limilarsi ad un cerlo nesso genelico.
Dopo aver dato un quadro abbaslanza esallo dei sinlomi proprii allo scorbulo, VAdrien de Gasparin (2), passa in ras-segna le condizioni patogeniche della malatlia ed affcrma svilupparsi la medesima nei carnivori nutrili con carne gua-sta c corrotla, ehe abitano nell'umiditä e ehe vengono per qualche tempo esposli all'azione di un freddo intense. Tro­viamo qui gia alquanto allargata I'eziologia dello scorbuto, c giä falle enlrare in giuoco piü cause concorrenti alia produ-zionc morbosa.
(1)nbsp; Inslmciions et ohitivaiiom stir Us maladies des nnimaux dumesliquei, par C. Huzard, I'tn.
(2)nbsp; nbsp;.Vanuel il'art rctsrinoirc, par M, Adrirn de Gappiiriii, 1817.
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Hamonl, onde spiegare la natura della malatlia, descrive la macroscopica alterazione, cui va soggello il sangue degli scorbulici (1). Egli divide, il corso della malatlia in diversi period!; nel primo periodo il sangue, esaminato durante la vita dcU'ammalalo dal prof. Foderc, invece di separarsi in due parti come per I'ordinario, offri una miscela singolare di tratli oscuri e vermigli; nei periodi consecutivi il sangue delle emorragie conservato in un vaso, si presentava come un fluido neraslro a superficie verdastra in diversi punti, scosso con una bacchetta si poteva distinguere la parte fi-brinosa flottnnte come lana cardata in un liquido fangoso; poco prima della morle il sangue delle emorragie era inlic-ramente nero, disciolto e senza fibrina. Slando a queste os-servazioni rallerazione sanguigna, invece di formare il sub­strate alia malaltia ed essere primiliva, sarebbe invece secon-daria e dipendente dalla medesima.
Troviaino messo in forse lo sviluppo dello scorbuto negli animali da Hurlrel d'Arboval (2), il quale dice essere comu-nissima talc malatlia nei marinai ed in chi vive in terra, quando siano obbligati ad un cattivo nulrimenlo, special-menle a privazione di alimenli freschi, quando debbano abi-tare sili umidi ed insudiciali, non ehe quando sopporlino eccessive faticbe o restino in nn'inazione non abiluale; ma ehe probabilmenle non si osserva negli animali per non es­sere quesli esposli all'azione delle cause, ehe possono pro-durlo nell'Liomo. Per quanto sia noto all'aulore non avvi al-cun velerinario, die dica di avcrlo veduto da AygaHng in fuori, il quale perö no fa cosi brevi parole da non potersene formare un'idea precisa; poslo perö ehe si sviluppi nel cane, egli crede dipcndasda una calliva igiene.
Solto il nome di pourrilure delle selole viene dal Viborg c Pradal (3) descritta una malatlia scorbutica dei porci, i cui sintomi Concordano perfeltamenle con quelli dalici dagli au-
(1)nbsp; Journal pratique de medecine vetcrinaire, par M, Diipuy, 18-28.
(2)nbsp; nbsp;Dhioitario di medicina, ehimrgia ed igiene velcrinuria , di Huiliel d'Ar­boval, trad. Tambciliccbi, vol. V. Forli, 1846.
(3)nbsp; nbsp;Tratte des maladies da pore, par Amcileo Pradal. Caslrcs, iS'il.
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— 3G — tori per caralterislici dello scorbuto in tali animali. L'autore ha poluto conslatarc ehe i porci sono esposli a la pomrilure de soies (scorbuto) durantc rimpinguamento, quando sono le-nnli chiusi in porcili, ove regna un'aria umida, e ehe non si varia loro I'alimcnto.
Molto concorde alia precedente opinione sulle cause dello scorbuto e quella manifestata da Lecoq, Rey, Tisserant e T1laquo;-bourin nel loro dizionario (1), ove trovasi scrillo essere lo scorbuto una malattia dell' uomo, osservata qualche volta nei cani, prodolta dal freddo umido e da alimcntazione insa-lubre.
II Delwart (2) dice ehe negii animali osservasi un'affezione, le cui manifesLnzioni somigliano a quelle dello scorbuto u-inano, ma ehe perö e äncora poco studiata dai veterinari. Si osserva frequentemenlc nei cani da grembo, allevati negli appartamenti e nutriti con zuccherini e confetti. Egli crede, d'aecordo con quanto gia espresse VAygaling, essere una tale malattia di natura scorbutica, analoga a quella dell' uomo. Quantunquc serabri a prima vista ehe l'eziologia dello scor­buto nei cani sia dal Delwart compresa in un ordine di cause non ancora accennatc, tuttavia in ultima analisi le medesime si ridueonoad un'aria eonfinata, ad uniformity ed insufficienza d'alimentamento.
In modo eliiaro e hen delinealo VHerlwig enumcra le con-dizioni favorevoli e determinanti lo scorbuto nei cani, nel suo prezioso tratlatello sulle malatlle di tali animali (3). L'il-luslre patologo di Bcrlino serive ehe lo scorbuto attaeca i cani di tutte le eta e di tutte le razze, ed e piü ordinaria-mente il risultato d' una mancante nulrizione, d' una priva-zione eompleta di carne, e di un lungo soggiorno in canili oscuri e eontenenli un'aria viziala; ma qualche volta le fa-tiche eecessive, le perdite sanguigne, o le abbondanli sccre-
(t D'clionnaire giaeral dr. miilichic et de chtrwgle veleiinaires, pnr Lncoq, Hi y, Tisserant, Tabourin. Lynu, l.säO.
(2) Traitide mamp;lechte rete'rinalrt pratique, par L. V. Delwnrl. Biuxcllcs, 1853.
{,5) Le mnlttdics des ihieus el leur traitemeiil, par Iloiuvig, trad. Schcler, Paris, I860,
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— 37 — zioni conconono alia sua produzione; incnlre non lanno di-fetto i casi, in cui non e possibile scoprirne una certa causa.
E oltremodo difficile ricavare qual sia 1' opinione del La-fosse intorno alia malatlia in discorso, perche quesl' aulorc non descrive una vera forma morbosa, a cui convenga il nome di scorbuto, ma si limita a far parola di un' affezione esantematica, assai frequente nei camquot;, legata ad uno stato astenico e ehe costituisce una dello varielä della malaltia, die i volgari chiamano mal rosso (i). A quesla dermatosi egli crede convenga meglio il nome di eriltema scorbutico ed as-sicura esservi molto soggetti i cani corridori, nutriti con pane di segala, quelli ehe emigrano e die vengono soltomessi ad un regime non adallo e Iroppo spcciale. Trattando poi dellc malattie della bocca e piü specialmcnte dellc stomalorra-gie (2), dice polersene osservare una forma essenziale esclu-sivamente nei cani, dovuta alia vecchiaia, al troppo riposo cd all'uso di alimenti grassi, feculenti e zuccherini, guaribile col ricorso a cibi azotati, ad aria buona ed airesercizio non die al sciroppo antiscorbutico, oltre ai collulori astringenti; si potrebbe, fino ad un certo punto, ammellere die abbia vo-luto accennare alia stomatite scorbulica, solo ehe non e fatta rnenzione delle ulcerazioni.
Commendabile assai e la memoria pubblicata da Pillwax sullo scorbuto del cane (3). Dalle numci^ose osservazioni rac-colte nella clinica di Vienna, egli ha poliilo slabilire ehe la malattia dei cani, designala col nome di scorbuto, non e una affezione locale, come prelendono molti pratici, ma bensi di-pendente da un' allerazione del sangue, il quäle diviene piü fluido e meno coagulabile, vi ha cioe anemia con clorosi come presso i monloni. pice perö ehe la malattia non si osserva ehe sui cani da salone, per cui bisogna attribuirla alia man-canza d'aria e di movimento, anziehe ad una viziosa alimen-tazione. Quest'autore non si limitö quindi ad enurnerare le
(1)nbsp; nbsp;Tratte de pnthologie vdlerinaire, par M. L. Lnfossc, vol. II. Toulouse, (861.
(2)nbsp; Opera ciliita, vol. Ill, 1quot; partic, Toulouse, \raquo;61.
(S) Fierteljahrestchrift, XVI, IS()I e Journal if miiiccint veleriiidirt pulilie u IVcofe de Lyon, loin. XVIII, i80i.
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— 38 — condizioni palogeniche dello scorbulo, ma voile allresi por-tare la sua attenzione sull'alterazione sanguigna ehe n'e il fondamento.
Troviamo inollre fallo cenno dell' alterazione sanguigna come causa prossima dello scorbuto, ncl dizionario pubbli-calo da un'delta di medici e vetcrinari di Francia (1); ivi e detto essere lo scorbuto un'afTezionc generate cachetica, la di cui lesione primordialc pare consistere in una modifica-zione del sangue, ancora incomplctamente conosciuta; 1' ele-mcnlo globuloso di questo liquido e notevolmenle diminuito ed il siero presenla minore densitä die allo stalo normale, ma gli autori nolano pure die dopo le ricerclic di Anclral, Fauvel, Bequerel e Rodier sombra dubbioso die sia pure di-minuila la proporzione di fibrina, come si era sempre cre-dulo.
I piü recenti scrittori, le di cui opere trovansi al presonte ndlc mani degli studiosi di cose velerinarie, sono molto con-cordi intorno all'eziologia dello scorbuto e salvo poche modifi-cazioni ripetono lutti gli slessi insegnamenli.
Cosi il Boll (2) dopo aver collocalo lo scorbuto fra le alte-razioni sanguigne dovute alia presenza di materie eterogenee, non la parola di quale eslraneo principio entri nel sangue a produrre la malattia; trova pcro die la medesima si osserva di rado, e piü special men te nei porci die nbitano stalle in-gombre di cscrementi, umide e contencnti vapori, die si nu-trono di catlivo alirnenlo e particolarmenle con carni putride, ehe manca loro 1quot; aria fresca ed il moto. Nei cani ripetc la sua origine dalla calliva nulrizione ed in ispecial modo dal difetto di eibo animale, non ehe dalle allre sfavorcvoli con­dizioni eslerne.
L'Oreslc ha osservato un caso di scorbuto navale in un cane alimentato con cibi salati, e per quanto riguarda lo scorbuto continentale negli animali dice essere le cagioni
(1)nbsp; nbsp;Nnuveau diclionnaire lexicographique et deteriplif des sciences medicates et velerinaires, yi.ir Raigc Dilonno, Bnulcy, Danmbcrg, Mignon, Lnnus, Paris, 1863.
(2)nbsp; Manuale di patologia e lerapia velerinaria , del prof. Roll, Irail, I'rauc. Delorme, trad. Hal. Orcsle.
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— 30 — poco conosciulc (1), e ripcte pressoche esaltamonte le cause annoverale dal Roll. Discorrendo in seguilo della patogenesi della malattia, dopo aver dirnbstrato I'insussislenza della teoria del Garrod, ed accennato alia contrariela dei dali analilici per riguardo alia diminuzione della fibrina, dichiara non essersi detto sull' argomenlo l'ultima parola dalla patologia e dalla chimica palologica.
Benion (2) dice lo scorbulo una malattia anemlca, frequenle nel cane, e die fiene per cause piii attive il freddo e I'umi-ditä deirarnbiente, in cui delti animali sono obbligati di vi-vcre, e dall'uso prolungalo di bevande ed alimenli insalubri. Lo stesso aulore, nel suo Iratlato suirallevamento e malattie del porco (3), opina die la malattia dcscritta nei suini sotto il nome di pourrilure de soies dal Pradal, e di scorbuto da qualche veterinario, debbasi appellare cachessia scorbutica; poiche una talc affezione e dovuta ad un'altorazione generale dei liquidi delFeconomia, e si manifesta con una folia di fe-nomeni morbosi atonic! proprii a tulte 1c cachessie. Come cause di questa cachessia annovera la stabulazione perma­nente, l'aria calda umida e viziata dei porcili, I'alimcntazione uniforme ed insalubre; egli non ha mai vislo la malattia sui porci, ehe sono condotli al pascolo, ma solamcnle su quelli confinati alia slalla per un tempo troppo lungo; dice d'averla sempre osservala sopra individui in buon stato di nutrizione ed anche ingrassali, ed inoltre die questa affezione sovenli non e ehe un sintomo del periodo terminale della grandine, od un carattere dcirerittema scorbutico.
Desilveslri vorrebbe quasi diiferenziare lo scorbuto dei cani da quello degli altri animali (4;, dicendo ehe nei primi e quasi sempre morboquot;locale, mentre invece negli altri e sempre malattia costituzionale. Trova pure un diverso decorso, cro-
(I) LciloM ii pdlohgia tfcrimehlale vclerinario, ilcltate Ja! prof. P, Oie-l.'. Milsno, 1871.
(?) Le races caninelaquo;, par A. Benion. Paris.
(3) Traile de l'ilepage et d.s maladies da pore, par A, Benion. Paris, 1872.
['i) Compendio di luituloyia e ierapia apeciak dryli animali domeilici, ^er A. l)e-Bilvcslri, vol. iV, Torino, 187',.
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- 40 -nico per il maiale, acuto per le allre specie. Riporta 1' opi-nione di Spinola cd Aygaling, i quali credevano solamenle soggelti i cani ndtriti con ciambelle, ma egli annovera come cause il freddo umido, la cattiva alimentazione, la privazione d'aria para, di moto e di luce, come pure le estreme fatiche ed il cambiamento di clima.
Le opinioni manifeslate dai veterinari tedeschi, Spinola, Hering, Bruckmtiller, Smut, etc. sono prcsso a poco quelle dei precedenti autori, od almeno le condizioni da essi credute causali dello scorbulo negli animali sono comprese fra quelle gia anlecedentemente esposte, onde crediamo opera perfelta-menle inutile il riportarle.
Le nostre particolari osservazioni sono limilate ad un solo caso nei suini e le condizioni, in cui questo si e manifestalo, ci fanno rilenere per causa della malattia la stabulazione con-tinua in un porcile angusto, situato in luogo umido, non ri-parato dal rigore della slagione invernale, contenente materie cscrementizie in grande quantilä, per cui 1' aria conlenutavi era altamente corrotta; inoltre I'alimentazione, fatla esclusi-vamente di rape e zucche, era afialto insufficiente ad una buona nutrizione. Per riguardo ai cani, i nove casi di scor-buto da noi osservati, si originarono sollo I'influenza di con­dizioni, ehe superficialmente esaminale, parrebbero contrad-dillorie, ma ehe in ultima analisi concordano perfettamente nel loro modo di agire. Abbiamo visto syilupparsi la malattia in cani da grembo, alimentati pressoche csclusivamente coi confetti, tenuti quasi sempre chiusi negli appartamenti, per cui difettava loro aria buona, luce e moto; altre volte pro-dursi in cani malissimamcnte nutriti, e con assoluta priva­zione di alimento animalc, ed anche il vitto vegetalc in scarsa quantilä, obbligali a passarccontinuamente le fredde ed umide notli all'aria aperta e sulla nuda terra; altre volte ancora svilupparsi in cani alimentati quasi solamente con carne, ma ehe mancavano o facevano difetlo tutle le altre igieniche con­dizioni, alte a favorire una buona sanguinificazione: cioe una vita sedentaria, in un'aria confinata; infine abbiamo osservala la malattia in un cane da caccia mal nulrito cd csausto dalle
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lunghe e penose faliche. In tutli questi casi puossi agevol-menle rinvcnire la causa dello scorbuto nell'incompleta ali-menlazione, coll' intervento di cattive condizioni igieniche, quali I'aria corrotla, l'umidilä, il freddo intensn, la mancanza di luce e di moto, o le eccessive fatiche.
quot;V.
La numerosa falange di scrilti delle due medicine da noi esaminati, ci fanno consci delle differenze di opinion! sulla patogenesi ed etiologia dello scorbuto tuUavolla si e cercato di precisare sui fatli; la sola analogia, ehe esisla sovrana nella maggior parte delle accennate leorie, e ehe la malattia scor-butica consista in un'alterazione primitiva del sangue, per cui debba riporsi (Va le discrasic. Venendo poi al precisare in ehe consisla posilivamentc quest' altierazione sanguigna, scorgesi grande divario fra le diverse opinioni emesse, e di sicuro puossi solo ricavare essere finora impossibile detcrminarla. Siccome e semprc mancalo il dato piu importante, su cui po-ter fondare slabilmente una giusta teoria, si e dovuto sem-pre ricorrere alle induzioni e creare delle ipotesi, le quali, come sempre avvicne, oscillarono tra gli estremi con un'in-finilä di variazioni. E cosi ehe nello spiegare Tintimo nesso fra le patogeniche condizioni e lo sviluppo della morbosa affezione si ando vagando in fallaci congetture, tantoche si giunse a creare una vera confusione di opposte e conlraddit-torie opinioni.
Ardua e I'irnpresa ed irta di gravi pericoli presenlasi la via a farsi luce tra la regnante oscuritä, pure colla scorta delle lisiologiche cogniziotii, sari possibile discerncre il buono dal caltivo e dopo aver posto in disparle quanto vi ha d' infon-dato, stabilire approssimativamenlc quello, ehe fino ad oggi c lecito avanzare. Delle varie dottrine professate sulla pato­genesi dello scorbuto, alcunc non possono reggersi alia piü lieve critica; altre sono fondate sopra fatti non ancora slabi-liti come positivi e costanti; altre ancora sono troppo avven-tate per il presente stato della scienza; alcune infine, perche
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— 42 — limitate, possono, se non in ogni lor parle almcno in qual-cuna, ritenersi come per probabili; di lulle poi se riesce cosa non mollo difficile il rilevarne le pecche, assai piü aslrusa presentasi la questione di sosliluirle una leoria, ehe non ur-lando alcuna legge fisiologica, trovisi in accordo con le pra-tiche osservazioni.
Lasciando a parle le slrane opinioni sol professalc da qual-che individuo, e fermando la noslra altenzione su quelle mag-gionnente accredilale, dichiariamo innanzi Irallo cssere reci-samente conlrari alia doltrina zimotica, caldamentc professala dal Villemin. Per noi,. come gia per i suoi polenti opposilori, nello scorbulo non e qucslione di specificilä, ne di principio infellivo; lulti i fall! si oppongono alia natura iniasmatica della malallia; numerose osservazioni coraprovano lo sviluppo di casi sporadici ed isolali, per i quali non e assolutaraenle possibile 1'aramellere un focolaio miasmatico; la medicina cornparala fa di ciö ampia lestimonianza.
Difalti ncgli animali lo sviluppo dello scorbulo non riveste mai la forma endemica od epidemica, lulli i casi registrati sono di scorbulo isolalo sopra uno o piü animali, assogget-tati airinfluenza di callive condizioni igieniche, apprezzabili; e nell' uomo stcsso sono numerosi i casi isolali di scorbulo, ed anzi e conslalalo polersenc osservare sol pochi casi in mezzo ad una comunili numcrosa, come avviene per 1' ar-mata inglese, die conta appena qualtrp o cinque scorbulici ogni 1000 soldali, quanlunque un gran numero dei medesimi lengano mollo tempo il mare. 11 corso poi della malallia lento e progressivraquo;, streltamente legato alle eslerne condi­zioni, in cui vivo rammalalo, il periodo valutabile di prcpa-razione allo scoppiare dci sintomi morbosi, la spontanea gua-rigione col semplice allontanamento delle callive influenze antigicniche e senza bisogno di medicament!, sono lulli falli ehe differenziano essenzialmenle I'andamenlo dello scorbulo da tulle le affezioni finora annoveralc fra le infettive. Un'al-Ira possenle ragione die ci comprova maggiormente non es-sere lo scorbulo di natura specifica, miasmalico-infelliva, e la non contagiosita del medesimo, ehe gia professala dalla
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— 43 — maggior parle dei mcdici scrittori, diventa irrefulabile in ve-terinaria, ove mai a nessun pralico vcnne in mente di con-siderare gli anirnali scorbutici alii a propagare 1' identica malattia ai sani, ne col contatlo dirctlo, ni indiretto, ne colla coabitazione, ne per mezzo dell' aria circumambiente. D'altronde 1' osservarsi nello slesso tempo la malattia sopra molli individui in una sola volla, ed anche il regnare della medesima epidcmica Irovano facile spiegazione nel fatlo ehe le stesse cause produttrici agiscono sopra lulli gl' individui am-malali e perdurano per tulto il tempo deU'epidemia; cosi 1c endemie scorbulicbe si osscrvano slreltamenle legate a cat-live condizioni igianiche proprie delle contrade ove regnano.
Parimenli non possiarno abbracciare come vcra ed indiscu-libile la teoria dell' ipinosi, ehe fu quolla maggiormente ac-creditata presso i cullori delle due medicine. 11 maggior nu-mero di osservatori concordano, e vero, ncll'aver constatato, e dall'esame grossolano e coll' analisi cbimica, una diminu-zione piu o meno marcala della quota proporzionale di fi-brina nel sangue scorbutico, e le nostre stesse osservazioni ci comprovano il fatto; perö dopo i risultali analitici con-traddittori ottenuti da Andral, Gavarrel, Fauvel, Bequcrel e Rodier, Chalvet ed altri, i quali tulti poterono osservare dei casi di scorbuto ben dichiarati, in cui il sangue conteneva la sua normale quantitä di fibrina, e in qualche osservazione anche aumentata, non e piü possibile il ritencre come spe-cialc caraltere emotologico dello scorbuto tale diminuzione, essendoche resterebbcro a spiegarsi i numerosi casi, in cui questa non si osserva.
Potrebbe esscre ehe 1' alterazione della fibrina non fosse quantitativa, bensi qualitaliva, cioe esistesse nel sangue senza potersi manifestare, avendo perduta piü o meno della sua co-agulabilitä? Sebbene alcuni pratici, come abbiamo accennato, ottenessero dagli scorbutici sangue coagulabile, e noi pure, in un caso di scorbuto incipiente nel cane, ci fosse dato di ottenere col salasso un sangue, ehe in poco tempo passö a quasi normale coagulazione, pur delta teoria troverebbesi con-fermata dalle numerosissime osservazioni, e diremo anzi dalla
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totalitä dei casi, ahneno di scorbuto un po' avanzatö, nci quali il sangue presentava sempre un grado piu o meno mar-calo di anormale fluiditä. L'improbabilila perö nasce potente allorquando si voglia aggiungere ehe la minore coagulabilitä della fibrina dipenda da un eccesso di alcalinitä del sangue c piü propriamente per i sali di soda, ehe la tengono in dis-soluzione. E un fatto positive, confermato da molti esperi-mentatori ehe i sali di soda e potassa disciolgono la fibrina e ne impediscono quot;la coagulazione sia nel sangue corrente dei vasi, sia in quello estratto dalle vene; cosl pure e vero ehe Fremy, Bequcrel e Kodier ed altri autori Irovarono aleune volte il sangue scorbutico forteraente alcalino; ma non e men vero ehe dalle analisi di quesli stessi autori, non ehe da quelle di molti altri, si ottenne piü volte la eifra normale, od anche abbassata, di questi sali nel sangue scorbutico, cd anche l'alcalinilä fu trovata mancante: d'altro canto poi l'os-servazione clinica conferma grande quantitä di fatti, in cui lo scorbuto era totalmente indipendente daU'introduzionc nel-l'organismo di sali sodici cogli alimenti, mentre per lo con­trario esislono innumerevoli esempi di largo ed abbondante uso di tali sali senza la produzione della malattia in di-scorso.
Dobbiamo altresi dichiarare infondate tutte le teorie esclu-siviste, cioe quelle ehe fanno dipendere lo sviluppo dello scor­buto dall'azione di una sola ed unica causa patogenica; tali opinioni nacquero dalla predominanza or di questa, or di quell'allra cattiva condizione igienica, e lo spirito dell'osser-valore, fortementc colpilo dalla medesiraa, tralasciö di porre in giuslo grado anche quelle altre, ehe sebbene con minore attivitä, pur concorsero nella produzione della malattia. In questa categoria noi poniamo tutte quelle opinioni, ehe fanno derivare lo scorbuto dal freddo intenso, dal caldo cecessivo, dall'acqua corrotta, etc. perche tutte incapaci di darci ragione in ogni caso della malattia.
Non altrimenti sono da considerarsi le opinioni di altri, pur celebri scriltori, ehe trassero seco numerosa falange di ardenti seguaci. Insostenibile diffatti e quella di Lind e
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— 15 — suoi aderenti, ehe dänno il maggior valore nella produzione dello scorbuto, all'umiditä; poiche si e visto sviluppare anche nelle region! equatoriali e durante le grandi siccitä. Non meno infondata e quella maggiormente estesa, ehe accagiona la ma-lattia all'uso di carni salale ed alia mancanza di vegetali fre-schi, per le ragioni plausibilissime ehe lo scorbuto si sviluppa anehe lä ove non si usa alcun cibo salato, ed al contrario si e visto portare gravi danni, fra coloro ehe pur cibavansi con vegetali freschi.
Affatto insussistente e pure I'opinione del Garrod, ehe so-stenula da pareeehi autori di merito, giunse a produrre grande scalpore nelle due medicine, e le ragioni ehe si oppongono alia sua veridicita sono molle e potenti. II Garrod feee con-sistere lo scorbuto nella deficienza di sali potassiei, ehe sono neeessari a eonservare nelle fisiologiche condizioni I'ematina ed i globuli; ed un'esuberanza di sali sodici, ehe in conve-niente quantilä mantengono la necessaria alealinita del san-gue, ma se in eccesso allerano la crasi del medesimo ren-dendolo piü fluido e mono eoagulabile. Appoggia la sua teoria sulla considerazione: a) ehe lo scorbuto si sviluppa in seguilo all'uso di alimenli salati, in eui e avvenuta una sostituzione di sali a base di soda a quelli a base di polassa, non ehe colla deficienza di vegetali freschi, ove sono contenute quan­tilä considerevoli di sali potassiei; b) ehe il sangue degli scorbutici, oltre ad offrire maggiore alealinita per la mag-giore quantitä in esso di sali sodici, mostra all'analisi chi-mica una diminuzione di sali potassiei; c) die lo scorbuto guarisce allorchö vengono amministrati vegetali freschi con-tenenti in gran quantitä i sali a base di potassa, come per esempio 1c patate. Ora questi fatti sono essi positivi e co-stanti? Esaminando attentamente le osservazioni fatte dai di-vcrsi scrittori troviamo potentemente contraddette le conside-razioni del Garrod; dilTatti: 1deg; vi hanno innumerevoli esempi di scorbuto, particolarmente continentale, in cui non fecero sicuramente difetto i vegetali, ed ove al contrario non en-trarono i cibi salati, cosi le epidemie osservate nelle case di pena, nelle corporazioni religiose, ed in casi da noi e da
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- 46 -pressoche tutti i velerinari osservali; 2quot; non e vero ehe colla salagione avvenga la perdila dei sali potassici negli aliraenli, e le analisi dimostrano ehe le carni salale ed i legumi seeehi conservano pressoehe tulta la loro quantitä di potassa; d'al-Irondc si vide sviluppare lo seorbuto sopra navi ben prov-visle di patale, eonsiderate dal Garrod un potenlc anliscor-butieo; 3deg; le analisi del sangue furono assai ineoslanti, e da quanto noi abbiamo riportato dagli scrilti di Heule, come dai risultali ollenuli qualche volla da Bequerel e Roclier, i sali inorganici del sangue seorbutico furono perfino trovali al di-sotlo della media normale; 4deg; infine la teoria del Garrod Iro-vasi infirmata dal risultato della cura: cioe eoll' uso di ali-menli riechi in sali potassici non si oltienc la guarigione, sc non nei casi in eui e possibile correggere e togliere lutte 1c cattive condizioni igieniche ehe altorniano gli ammalali, ondc a queste misure, piü ehe a tutL'allra cagionc , debbesi altri-buire il miglioramenlo osservato.
La sola teoria ehe a noi sembri soslenibile e ehe- ci pare rivesta il raaggior grade di probabililä e quella ehe fa di-pendcre lo scoj-buto da un difctto della nulrizione. Non vo-gliamo perö limilare 1' azione patogenica agli alimenli male appropriati, deficienti, indigesti o per loro cattiva qualitä o perehe vengono usati esclusivamente sotto una determinata forma; ma intendiamo altresl ehe a produrre il difetto della nulrizione causale dello seorbuto, concorrono le eattive eon-dizioni igieniche, atle ad infiuenzare malamente Torganisrao animale, per cui sia resa impossibile una buona sanguinifi-cazione. II nostro modo di vedere s'avvicina molto a quello espresso da Champuillon, solo ehe noi non ammettiamo mag-gior importanza piutlosto all'una ehe all'altra dellc cattive condizioni ehe impediscono la sanguinificazione, e erediamo anzi ehe, a seeonda dei casi, possa or questa or quella avere la preponderanza. Infine noi erediamo ehe 1' eziologia dello seorbuto eomprenda 1' azione di piü cause , ehe variamente raggruppate in differenli proporzioni, tutte eoncorrano, debi-litando 1'organismo, alia produzione della malattia; tali cause poi sono: una deficiente alimentazione, provenienle dall'uso
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-47 -o di sostanze povere in principü nulritivi, o di materiali poco digeribili, o per l'uniformitä costante c prolungata di un sol cibo, ehe e per se stesso insufficiente, oppure col tempo di-viene avverso al palato ed alia mueosa gaslrica; l'azione del-I'uiTiiditä, del freddo e del caldo esagerali; l'aria confinata, poco ossigenata, corrotta per caltive esalazioni, o pregna di putride emanazioni; la mancanza di sufficiente moto, e 1c smodate faliche; la poca pulizia e rabbaltimento morale. Tutte queste cause perö agiscono d'una maniera lenla e progres-siva, preparano l'organismo da lunga raano e la malallia si sviluppa solo dielro la loro prolungata influenza.
Non cosi decisi possiamo mostrarci nello spiegare come le enumerate cause operino nel produrre lo scorbuto a prefe-renza d'un'altradiscrasia; noi ammettiamo colla pluralitä degli scritlori, ehe esse apportino un' alterazione sanguigna, ma questa non possiamo preeisare. Venendo pertanto ad una eon-clusione, noi diciamo essere lo scorbuto una malattia discra-sica, la cui alterazione ematologica non e completamente co-nosciuta; le piü accurate osservazioni tenderebbero a provare ehe tale alterazione interessi essenzialmente la fibrina, i glo-buli e l'ematina. Non possiamo perö nulla preeisare, solo ci e lecito trarre le nostre congetturc dalla diminuzione ed anche mancanle coagulabilitä del sangue in rapporto al grado della malattia, non ehe dal color verdastro, oscuro e perfino ne-rastro ehe egli gradualmente acquista durante il corso della morbosa affezione; in ultimo daH'analisi microscopica, ehe a noi, come gia ad altri osservatori, ha rivelato una diminu­zione nella quota proporzionale delle emasie, fatto perö que-st'ultimo non sempre costante e ehe abbisogna almeno di ulteriore conferma. A^sua volta l'alterazione sanguigna, qua-lunquc essa sia, rende il sangue meno atto alia nutrizione del tessuti in generale, onde la flaeeidezza delle carni negli scorbutici; in particolarc poi non da alle pareti vasali, ca-pillari in ispeeie, quel materiale nutritizio ehe loro abbisogna per mantenere il grado di tonicitä necessaria alia loro in-tegritä, per cui non resistono alia pressione, ancorche nor­male, della colonna sanguigna, si rompono, e di qui le in-
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— 48 — tcrsliziali emorragie caratteristiche della malallia. Qucsla de-ficienza di polere nulritivo del sangue, desunla essenzialmente dai fatti clinici, verrebbe una volta piu ad affermare la tepria da noi parteggiata, dipendere cioe lo scorbulo da un difetlo generale della nutrizione.
FORMA CLINICA
I.
In medicina umana si feccro dello scorbulo varic distin-zioni di forme. In tufti i tempi venne distinto lo scorbulo navale dallo scorbulo continenlale; una tale divisions perö ha solo imporlanza finche si discorre della eziologia della malallia, non ha piü la sua ragione d'esislere, allorche si tratta della natura e della forma clinica della medesima, perche sia nell'una chc neU'altra forma si ha una sola ed idenlica affezione patologica, come si hanno sempre gli slessi morbosi fenomeni. In veterinaria tale dislinzione e ancor meno da lenersi a calcolo; poiche, se la forma navale e pos-sibile si sviluppi anche negli animali, i suoi casi sono lal-menle rari da non doversene teuere gran conto; per cui noi comprendiamo le due forme solto la sola denominazione di discrasia scorbulica.
Si fecero pure altre due forme, riguardando specialmenlc lo scorbulo dal lalo clinico: cioe una forma acula o febbrile ed una cronica. Pochi sono perö gli aulori, ehe abbiano adot-lalo tale dislinzione, e difalto gli scrittori piü accreditali am-metlono per lo scorbulo una sola forma cronica, e noi pure siamo di tale avviso; tanlo piü ehe non si Irova pralico ve-lerinario, ehe discorra di scorbulo aculo negli animali. Come benissimo fanno osservare laccoud e Cantani, solto il nome di scorbulo aculo, pare venisse descrilta un'allra malallia mollo affine allo scorbulo, compresa pure fra le discrasie emorragiche, e conosciuta solto il nome di porpora emorra-gica; anzi noi propendiamo, coi sullodati autori, a credere
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— .49 — ehe le due malattie non siano altro ehe modalilä d'uno stesso processo morboso, non differenti ehe nel loro andamento ap-parente; solo in tal modo noi polremo ammettere una forma acuta di malatlia scorbulica, intendendo parlare in tal easo djella porpora o malattia maculosa di Werlhof.
Lo seorbuto si osserva, fra i domestici animali, nei eani e nei porei; seeondo aleuni autori verrebbe ancora osservala in altre specie: eosi Oreste riporta, ehe da Hering e Spinola viene ritenuto come seorbuto una speeiale malattia descritta da La Nolle e da Erdl negli agaeWi; Oreslc e Desüveslri af-fermano andar soggetti a seorbuto anehc i eavalli; per lo seimmie avvi il Berenger Ferand, ehe ne descrive un caso nel gorilla (1). E diffalti i sintomi riseontrati da questi autori in detli animali, sono pressoche identici a quelli presentali dai eani e porei affetti da seorbuto.
La forma clinica della discrasia scorbutica in tutti gli ani­mali, in eui si osserva o venne osservata, si impronta a ca-ratteri essenziali e eostanti, ehe la rendono faeilmente diagno-sticabile fra lutli gli altri stall morbosi; le lievi differenze, ehe si osservano per le diverse specie, dipendono esclusiva-raente dal diverso modo di sentire proprio all'una ed all'altra; non sono perö mai tanto marcate da dare alia malattia un aspetto differente da quello, ehe essa presenla ordinariamente e nell'uomo e negli animali. Analogamente, a quanto osser-vasi per l'uomo, in tutli gli animali in eui puö svilupparsi, lo seorbuto riveste una forma eronica, afebbrile, ed e carat-terizzato: dalla nutrizione poco soda dei tessuti e conseguente flaeeidezza delle carni - da debolezza generale - da poca e-nergia d'innervazione - dalle emorragie interstiziali - dalle facili trasudazioni sieVose - dalle consecutive ulcerazioni. Sic-come perö l'estcnsione c gravitä della malattia, l'andamento, il corso, le suecessioni morbosc, le terminazioni, variano al-quanto nelle diverse specie di animali, eosi crediamo util cosa descriverla separatamente, onde potercenc fare un'idca mag-giormente ehiara e precisa.
(i) Gazette meiieale de /'anlaquo;, annce 1865, n* U, 28 janvior.
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ir.
Nei cani lo scorbnto si prcsenla ora con sintomi locali, ora con sintomi generali: gli autori non sono d'accordo a tale riguardo e mentre gli uni ammettono la possibilita dei due modi di presenlarsi della malallia, gli altri vogliono ehe essa si annunzi semprc coi fenoineni locali; dalle nostre par-ticolari osservazioni siamo autorizzati invece ad ammettere ehe lo scorbulo si presenti nella maggioranza dei easi coi fe-nomeni generali; ed in tal modo ci troviamo d'accordo con gli scrittori, ehe diedero le migliori descrizioni della malatlia, come Delwart, Benion,- ecc.
Si annunzia la malattia con uno stalo di languore e de-bolczza generale, I'animale diviene tristo ed abbattuto, sla molto tempo coricato e si muove solo di mala voglia. Se-condo il Delwarl, la pelle perde la sua naturale pieghevo-lezza e I'ordinaria sua temperatura; I'occhio si fa meno bril­lante; le congiuntive sono dapprima pallide, ma non tardano a riflettere una leggera tinta bluastra. Trascorsi sol pochi giorni il ptialismo piu o tneno abbondante annuncia la com-parsa della stomatite scorbutica, la quale molte volte e Tunica espressione apprezzabile della malattia.
Pertanlo le gengive si arrossano, si tumefanno, divengono molli al tatto, gonfiano gradatamente e compaiono sulle me-desime, come anche su altre parti della mueosa boccale, delle macchie o petecchie livide ed anehe blnastre, e col progresscopy; di tempo perfino nerastre, prodotte appunto dalle emorragie interstiziali nel sottomucoso; dalla bocca cola in abbondanza una bava filante e I'animale prova gia difiicolta a masticare gli alimenli duri; delle tacche livide possono parimenli com-parire in diverse parti del corpo (Benion). Progredendo la malattia si aumentano questi fenomeni generali e locali, la debolezza muscolare si fa ognor piu marcata, gli animali di-magrano; il sangue stravasato negli interstizi del sottomucoso, impedendo la nutrizione dei tessuti soprastanti, produce la formazione di escare gangrenose, per cui si formano sulle
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- 51 -gengive ed in altre parti della bocca delle ulceri piu o meno eslese, sordide, bavose e ehe sanguinano al minimo contatto; la bava si fa spesso sanguinolenta; inoltre dalla putrefazione dei materiali secreti dalle superficie ulcerate ne avviene im fetido odore insopportabile, per cui riesce oltremodo disgu-stoso ravvicinarsi alia bocca deirammalato, tale puzzolente odore venne indicalo col nome di stomacace. I denti dapprin-cipio perdono la loro brillantezza, si fanno nerastri, vacillano, ed operando alcune volte come corpi estranei accrescono lo stomacace, di poi col progredire della distruzione ulcerativa delle gengive tiniscono per cadere, e I'aniraale da tutte queste condizioni e impossibilitalo a cibarsi con solidi alimenti.
II sangue ehe cola dalle ulceri e nerastro e difficilmente si coagula, e questi suoi caratleri si fanno ognor piü mar-eati eol progredire della malattia. Le ulceri possono appro-fondirsi lino a rendere scoperte le ossa mascellari, ehe furono perfino, in qualche case, affette da earie (Delvjart, Roll). La erescente magrezza e I'estrema debolezza rendono, a questo periodo, I'animale grandemento prostrate. La malattia puo pigliare maggior estensione; le ulcerazioni ehe si osservano alia bocca si producono altresi lungo tutta la mucosa gastro enterica (Pilkvax); escare cangrenose possono formarsi alia cute (Lafosse, Orcsle); ed e pure possibile avvengano stravasi sanguigni alia congiuntiva, alia mucosa nasale e boccale (Hertwig), nelle sierose e soprattutto verso il euore (Pilhvax): in tal modo il quadro fenomenologico viene grandemente ac-ereseiuto; si aggrava sempre piu lo stale generale deU'ani-male, finche I'esaurimento delle forze, accelerate alcune volte da una sopravenicntc diarrea, tronca la vita al paziente.
Durante il corse di tale malattia, sene peche le allerazieni ehe si possono rieavare daU'esame del poise, della tempera-tura e delle urine. Fatta astraziene dei casi in cui, per qual­che eomplicaziene, possa insorgere lo slate febbrile, il poise si mantiene presseehe normale, in quante alia sua frequenza; ma si fa ogner piü debole, filiforme e quasi insensibile in fine della malattia. La temperalura nen subisce oscillazioni apprezzabili o delle quali se ne debba tener conte. Le urine
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— 52 — perö mostrano un aumento di tulti i principii organlci ad eccezione dell'urea, ehe si trova sempre in debolissima quan-titä (1); Leven non ha trovato,' in un caso, ehe gr. 9,8 d'urea nelle 24 ore; noi in due osservazioni, abbiamo appena ve-dulo manifeslarsi l'urea, Irattando l'urina d'un cane scorbu-tico col metodo insegnato dal Primavera.
L'andamenlo dello scorbuto e vario a seconda della esten-sione e gravilä dei sinlomi; a seconda ancora della polenza dalle cause produllrici e delle igieniche condizioni ehe attor-niano rammalato, puö rivestire un andamento piü o meno rapido. Nella tnaggior parte dei casi il corso e lento, seb-bene lo sia meno ehe negli altri animali; la durata e va-riabile a seconda spccralraenle dell'estensione della malattia: cosl dura a lungo se i fenomeni morbosi sono limitati alia bocca, piü rapida avviene la morte se vengono interessati or-gani essenziali per stravasi sanguigni alle sierose ed al cuore, o per ulcerazioni gaslro-inleslinali. Hedwig la fa variare da 15 giorni a 3 settimane, Desilveslri Ira i 25 e 30 giorni; noi abbiamo vislo avvenire la morle .in un caso dopo 22 giorni dalle prime manifestazioni locali, e dopo 28 o 30 giorni in un allro caso. Raramente perö la malattia lermina colla morte, e l'esito letale avviene solo nei casi in cui non vengono ri-mosse le patogenichc condizioni. La prognosi quindi dello scor­buto e abbaslanza favorevole nei primi periodi della malattia, bastando correggere I'igiene degli ammalali perche venga spontanea la guarigione; infausta si deve solo considerare negli ultimi periodi di prostrazione eslrema.
La diagnosi e oltrcmodo facilissima per im altenlo osser-vatore: e vero ehe nei cani riscontrasi frequenle una forma di stomatite puzzolente ed ulccrativa, ehe aecompagna il cosi dello tarlo dei denli (Dassi), in cui avvi lo stomacace pro-nunzialissimo; ma si distingue essenzialmenle per la assoluta rnancanza di fenomeni gcnerali, per la nalura delle ulceri, per la mancante flaeeidezza delle carni, e per le non cosi la-cili emorragie al piü leggiero toeco delle gengive.
(I) Chimie appliquit a la }ihijshlugie, ü la jxil/iolojie ei ü l'hy'giine', par Ar­mand Gauticr, lonie sicouJ. Paris, 187^.
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III.
Tutti gli aütori sono d'accordo neirammettere lo sviluppo lento c progressive della forma morbosa nei suini e non al-Irimenli successe nel caso da noi osservato. I primi ad an-nunziarsi sono i sintomi general!, a cui susseguono le loca-lizzazioni, solo dopo alquanli giorni. I porci attaccali dallo scorbulo presentano dapprlma debolezza muscolare, languore e svogliatezza nei movimenti; sccondo qualche osservatore avverrebbe anche diminuzione dell'appetito; diventano trafe-lanli anche per breve cammino, in una parola mostrano nn abbassamenlo totale delle forze vitali in genere (Viborg). Tra-scorsi alcuni giorni, in cui la debolezza delle forze va sempre progredendo, compaiono i sintomi caratteristic!; le gengive si arrossano, si tumefanno, divengono dolenti e molli al tatto; di poi compaiono le macchie livide in varie parti della mu-cosa boccale e specialmente attorno ai denli, a poco a poco si formano delle ulcerazioni estese per gran tratto della mu-cosa gengivale, le quali consßrvano gli stessi caratteri di quelle osservate sui cani; come per qiiesti animali cosi anche per i porci succcde il vacillamenlo e caduta dci denti, spe­cialmente incisivi, la felidilä dell'alito o slomacace, lo scolo di bava filamentosa e sanguinolenta dalla bocca, la difficoltä nella masticazione. Nel fraltcmpo avvengono degli stravasi san-guigni in varie parti del tegumento cutaneo, per cui si formano qua e la delle macchie livide o bluastre; il tessuto adiposo sottocutaneo s'infiltra di siero, onde tumefazioni edematose compaiono nelle varje regioni del corpo, la pclle diviene molle {Benion, Pradal, Viborg) e cedevole sotto la pressione delle dita, e ne riliene I'impressione. Le setole si staccano alia menoma trazione e le loro radici o bulbi paiono come im­pregnate di sangue putrefatto, sono cioe nerastre c sanguino-lenti, mentre ehe nello stato normale si presentano di color fulvo o rossiccio; questo particolare fenomeno fece dare alia malatlia anche il nome di putrescenza delle setole e sotto tale denominazione (pourriture des soies) descritta dal Pradal.
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— 54 — Col progredire della raalaltia si aggravano tutti i sinlomi della generale cachessia, la debolezza ed il dimagramenlo si fanno ognor piü pronunziali, la prostrazione delle forze e estrema, sopiaggiunge una diarrea colliquativa {Roll), la quale conduce I'animale aU'estremo fine.
II corso della malaltia e lento piü ehe in ogni allra specie d'animäli; randamento e vario a seconda della raaggior o minor graviti dei sinlomi, ed a seconda della varia esten-sione della malatlia. La durata e dipendente dalla piü o mono viva azione delle cause produttrici, puö perö essere perfino di parecchi mesi. La'prognosi e meno favorevole ehe nei cani, e solo fausla nei easi in cui la malatlia ha fatto pochi pro-gressi; allorche e molto estesa, dura da qualche tempo e sono avvenute gravi alterazioni organiche la terminazione e gene-ralmente fatale. Nei caso nostro, sebbene durasse da piü di due settimane ed i sintomi in generale fossero abbastanza gravi, la terminazione fu favorevole.
Come gia abbiamo sopra accennalo sono poche ed assai li-mitate le osservazioni di scorbuto in allre specie di animali. Trattandosi d'una semplice malatlia discrasica, non e possi-bile credere ehe la medesima possa svilupparsi solo in eerie specie ed in allre non; per cui la mancanza quasi totale di casi nelle allre specie domesliche, e segnatamente nei grandi quadrupedi, e piü ragionevol cosa, inferirla alia miglior igiene in cui vengono detti animali tenuti, per la plausibile ragione ehe, rappresenlando nelle mani dei proprielari un lucroso capitale, sono oggetto di piü altenle cure. Ne questa ragione puo essere infirmata dalla osservazione ehe !a malaltia si svi-luppa frequenle nei porci, ehe pur danno prezioso frutlo agli allevatori; perche ognun sa con quanta trascuralezza d'igiene siano manlenuli quesli poveri bruli, sulla volgare credenza ehe essi amino la sporeizia. D'altro canto le osservazioni ehe verremo esponendo, sebbene circoscritte a pochi casi ed al-
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- 55 — l'opinione solo di qualche autore, pur servono a dimostrare possibile lo sviluppo dello scorbuto anche in altri animali.
Ncgli agnelli e ammesso lo scorbuto da Spinola, Hering, Roll, Oresle e Desilvestri. La forma clinica in quesli animali non e disslmile da quanlo si osserva nei cani e nei porci; i sinlomi risconlrati sono: diminuzione dell'appelito - debolezza muscolare - pallidezza della cute - secchezza della bocca -mollezza e pallidezza delle mucose, ehe segregano gran quan-titä di mueo; onde catarro nasale, disseccamento inlorno alle nari e dispnea consecutiva - color violaceo delle gengive, loro tumefazione ed ulcerazione, da cui esce maleria grigio brunaslra fetentissima - distacco dei denti incisivi ed anche molari, per cui non e possibile la masticazione - caduta della lana - infine aumenta lo scolo fetido dal naso, ulceri pro-fonde si producono alia pituataria, si guastano le ossa nasali e mascellari, gli animali dimagrano sensibilmenle e muoiono, dopo tie o quattro seltimane di malatlia, esausti di forze.
Per quanto riguarda le scimmie, possiamo unicamente ri-ferirci all'osservazione fatta dal Bcrenger Fcrand d'un case di scorbuto sul gorillo, ehe ha precedulo una vera epidemia scorbutica sopra d'una nave. L'animale divenne trislo ed ab-battuto - il pelo si fece ruvido, secco e cadente - la cute prese un color oscuro e si distaccava a squamme come nella pytiriasi - si presentö il dimagramento e la pallidezza delle rnucose - le gengive gonfiarono, divennero livide e si esul-cerarono - sopravvenne il vacillamento dei denli - profuse emorragie passive ebbero luogo dalla bocca e dal naso, talche ranimale fu porlato ad uno slato di dcbolezza si grande da fame temere la perdita; perö coll'uso degli alimenti freschi, dei tonici, e dei detersivi locali, riprese la primitiva sanila.
Nei cavalli la malatlia e ammessa, ma non descritla dal-VOrcsle, e solo il Desilvestri dice ehe oltre alia slomatite av-vengono anche echimosi alle eslrcraitä, ehe sono assai edc-matose; alia cute si formano vescicole piene di liquido san-guigno, ehe scoppiando dänno luogo ad ulceri con fondo coperlo di granulazioni molli, spugnose e ehe facilmente san-
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— 56 — guinano. II Gonet [i) descrive, nel Giornale di medicina vele-rinaria di Francia, una epizoozia osservata a bordo deH'Amaz-zone, in cui erano imbarcati 162 cavalli e due muli, la quale produsse la morte di 27 capi in dieci giorni; potrebbe darsi, ehe si trattasse di scorbulo, perche la malattia si sviluppö per influenza d'aria corrotta ed impura; non e perö possibile precisare il falto per la mancanza dei sintomi presenlali.
Nelle sezioni cadaveriche di animali scorbutic!, oltre alle esterne lesioni gia annoverate coi sintomi, si osserva nel cuore e nei vasi un sangue tenue, oscuro ed anche nerastro, ehe coagula lentamente in piecoli grumi nuotanti in un siero 11-vido e rossiccio, o non coagula affatto. Nella cavitä boccale si osservano stravasi sanguigni nel sotto-mucoso, ulceri piu o meno profonde sulle gengive ed in altre parti della mu-cosa; ulceri pure sulla pituataria; in certi casi anche la ne-erosi delle ossa nasali e maseellari - macchie livide o ros-sastre si osservano sulle membrane sierose, e stravasi san­guigni specialmente alle meningi, al eervcllo, aH'endocardio e nel mioeardio - infiltrazioni edematose nel connettivo di varie regioni e nel polmone - la milza e spesso tumefatta -raceoltc sierose sanguinolenti, nelle cavilä splaeniche ed arli-eolari - echimosi ed ulcerazioni alia mucosa gastro-enterica -rammollimento dei muscoli e qualche volta anche alterazioni delle ossa del tronco (Deniori). Abbiamo visto, parlando della patogenesi della malattia, I'incostanza dei dati offerti dall'ana-lisi chimiea e dall'osservazione mieroscopica del sangue, per cui tralasciarao di aecennare nuovamenle 1c alterazioni ehe vennero eon tali mezzi osservate.
(I) Juurnul des vettiinuiia Jit J/ii/i. Toulotisc, I8Gj.
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TRATTAMENTO GURATIYO.
Crediamo perfeltamente inutile, analizzare i differenli me-todi, lenuti nella cura dello scorbulo, corrispondenli alle varie opinioni, ehe si professarono intorno alia natura del mede-simo, sarebbe opera lunga, noiosa e priva di inleresse; per cui ci limitereino a descrivere i mezzi razionali posti in opera dai migliori pratici veterinari, ehe furono coronati nella mas-sima parte dei casi da un felice successo, e ehe noi pure abbiamo esperimentali efficaci.
Da quanto abbiamo detto intorno alle cause della malaltia, possiamo compendiare tutta la profilassi della discrasia scor-butica con una sola parola: igiene; e diffatti viene evilalo il suo sviluppo colla buona vitlilazione e col teuere gli ani-mali, in perfette condizioni igieniche.
II frattamenlo curalivo dello scorbuto comprende due ca­tegoric di mezzi da usarsi, mezzi igienici cioe e mezzi tera-peulici; come pure richiede una cura generale ed una cura locale. Osserviamo perö fin d'ora, ehe non essendoci nota la peculiare alterazione sanguigna, ehe forma il subslrato alia malaltia, od almeno ehe e causa prossima delle diverse ma-nifestazioni sintomatiche, non ci e possibile soddisfare con cognizione di causa all'indizione del morbo; per cui la cura dello scorbuto e per lo piü rivolta all'indicazione causale ed all'indicazione sintomatica.
Prima ed cssenziale cura del veterinario curante, sarä quello di togliere I'animale scorbutico daU'influenza delle condizioni patogeniche della malattia; per conseguenza si dovrä, prima di tutto, porre gli ammalati in luogo sano, ben aerato, con dolce temperatura; verranno inoltre somministrati buoni ali-menti , di facile digestione e contcnente molti principii nu-tritivi; avendo anche cura di alternare la vittitazione con cibi di diversa natura, e di facilitare od eccilare la digestione coll'iiso degli stimolanti gastric!, dei tonici amari e degli eu-crasici. Nel maggior numcro dei casi e quando la malattia e
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- 58 — nei suoi primordi, bastano quesli mezzi per debellarla e con-durre una perfutla guaiigione; quando peiö essa ha falto progress!, conviene ricorrerc nello slesso tempo e alia cura gencrale ed a quella locale. E allora ehe convengono i cosi delli anliscorbutici, cioe l'uso di quelle sostanze, ehe la pra-tica esperienza ha trovate tornar utili nella malattia scorbu-tica. Puo darsi ehe qualcuna di tali sostanze agisca proprio in modo speciale e diretto a correggere la fondamentale al-terazione sanguigna; ma noi crediamo, ehe la maggior parte delle medesime, debbano ripetere il loro litolo dalla benefica loro influenza sulla buona nutrizione, eccitando cioe I'appe-tilo e favorendo in qualche modo la digestione e 1' assimila-zione. Vengono a tale uopo amministrati cornuncmente i succhi di limone, gli acidi minerali in unione ai decotti di quercia, di genziana, di china, di salice e di camomilla. Si ricorre eziandio con frutto agii aromatici e ferruginosi, cosl al ca-lamo ai-oraatico, Irifoglio amaro, assenzio, in unione al sol-fato e carbonato di ferro; come pur giovevoli possono tor-nare la coclearia, il crescione e lutte quelle allre piante, la cui azione venne perö esagerata da coloro, ehe nello scoi'-bulo vedevano un difetto di vcgetali freschi. L' Herlwig nei cani consiglia pure lenui dosi di creusoto , canfora, olio di trementina affine d'elevarc Tattivitä vitale. Nei maiali il Roll consiglia l'uso di alimenti vcrdi, frulla acidc, ghiande con­tuse c castagnequot;; Pradal Irova utilissimo in qucsti animali, l'amminislrare giornalmöntc cogli alimenti una mistura fatta con due o Ire chilogrammi d' un dccotlo amaro qualunque, e con un'eguale quantita di latle di calce, oppure dar loro ogni giorno 8 grammi di allume sciolto nell'acqua e dice di aver ollenuti con quesli mezzi buonissimi risultati.
La cura locale dovra essenzialmcnte consistere nella deler-sione delle piaghe ed ulccri presenlantisi nelle varie parti del corpo c segnatamente alle gengivo. Tutti i mezzi ehe la terapeutica insegna essere utili nella cura delle uleeri, in ge-nerale, si puö dire convengono altresi nella cura di quelle scorbutiche. Ordinariamente perö nella detersione delle ulce-razioni gengivali si fa uso dei decotti amari, tonico-amari.
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- 50 — amaro-aromatici, ehe si usano anchc per I'interno; lali de-cozioni hanno pure il pregio di diminuire lo stomacace, al cui scopo vengono appunlo utilizzali i disinfeltand in genere. Furono poi ancora trovati assai giovevoli gii acidi rninerali, gli aslringenli od anchc la cauterizzazione potenziale, quando si presentino fungosita, o si tralti di ulceri atoniehe e san-guinanli. Allorche i denti sono vacillanti si dovranno levare' accioeche non accrescanolo condizioni dello stomacace. Prietsch adopcra con felice successo nello scorbulo del cane, una solu-zione di 1 a 50 a 100, di permanganate di potassa neH'acqua distillata. Un gargarismo conveniente nclla gengivite scorbu-tica c pure quello fatlo con
decotto di china .... grammi 150 tinlura di mirra ....nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;raquo;nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;8
filcoolato di coclearia . .nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;raquo;nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;8
sciroppo di mare o miele .nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;raquo;nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;40.
Avvenendo iocalizzazioni alia cute, cioe chiazze echimoliche ed anche ulcerazioni in varie parti del corpo, specialmenlc nei maiali , si possono ulilizzare i bagni e le guazzature, se havvi edema convengono meglio le frizioni secche o con al-cole canforalo. Le complicazioni ehe per caso potcssero in-sorgere, verranno traltale come l'arte e la scienza c'inse-gnano: solo facciamo osservare ehe l'opinione degli autori e Concorde nel consigliare la pronta utilizzazione dclle carni, allorche traltasi di scorbuto non mollo avanzato ed in porci ingrassali, e eiö sotlo la considerazione ehe essendo lunga e lardiva la guarigione, induce uno stalo di magrezza pronun-cialo e ehe difficilmenle, o solo dopo mollo tempo , si puo riparare.
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