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ILLÜSTRAZ10NE
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inn.
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uflDulETTODIAiATOIIAPATOLOGICA
DEL PUBBLICO MACELLO Dl PALERMO
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MEMORIE
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C /V !.lt;lt;gt; 1^ I
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PROF. GAV NICOLA GITTGOLl
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LETTE IX VARIE TOUNATE HELLA II, ACCAIIEMIA MKI)U:\ III I'ALEHMU
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LORS^\I^R'VcaQV^Kgt;rt TIPOGKAl-U
raquo;i.l CiiTHHii^Jl^uxU.l'llh gt; s
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1882
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ILLUSTRAZIONE
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DEL
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GABI1TI0DIAMIOIMPAT0LOGICA
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DEL PUBBL1CO f^iACELLO D! PALERMO
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MEMORIE
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SUI
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OA.LOOL I
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PROF- GAV. NICOLA GIITGOLT
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LETTE IN VAIUi: TORNATE DELLA II. ACCADEMIA MEDICA III I'AI.KIIMO
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PALERMO
T.ORSNAIDER GIOVANNI TIPOGRAFO
Via Collcgio Maria Gisino N. 8.
188?
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RUKSUNIVERS1TEIT IE UTRECHT I
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1838 6668
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DICHIARAZIONE
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Avendo aßldalo Vonorcvole incarico della Direzione del Pubblico Macello di questa illustre Cittä di Palermo, mi sono creduto in dovere di iniziare un gabinetto di Anatomia patologica, nello intendimento di mettere Vufflcio sanitärio all' altezza della sua delicata missione, c nel conlempo procedere a delle ricerche utili per La scienza e per la profdaltica.
La raccolta deipezzi patologici va aumen-tandoai come l' opportunitä si presenta; perö la collezione dei calcoli ha raggiunto tin' al-tissima importanza, in breve tempo perciö ho creduto un dovere illuslrare queslo ramo eon delle separate Memorie ehe ebbt l alta soddi-sfazione ed onore leggere alia Reale Accademia Medica siciliana, a cui oni apparlengo quäl
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menbro ordinario. Poiche it laborioso sodali-zio manca di un orrjano proprio dl pubblicita, eper ragioni mcramcnie di deficienza di inez-zi, mi do la premnra di pubblicarle anche per soddisfare alle insistenze di molti colleghi ac-cademici.
Non mi arbiiro a pubblicare it giudizio cmesso dall'Accademia,par ogni singola memo-rid, per ragioni di rnodestia, essendo per me Lroppo hisinghiero; perö qul mi corre Vobbligo di esternare la piü sentita riconoscenza ai membri tutti dell'Accademid, per averrni ma-nifestato il plena loro compiacimento.
A questo primo saggio d'illustrazione altri ne seguiranno, e come le collezioni assume-ranno proporzioni ed interesse scientifico di non dubbia importanza, verranno pubblicati.
Palermo I luglio 188-2.
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MEMORIA PRIMA
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#9632;
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CALCOLI B1LIARI.
PreseQto, Onorevoli Accaderaici, al loro esame due calcoli biliari, cioe uno epato-cisto, od uno cistico, i quali, a mio modo di vedere , valgono a risolvere completamente due essenziali problemi snlla origine e formazione di lali concrezioni. Avrei potulo presentare la ricca collezione die esisle nel gabinelto di analomia patologica, da me iniziato, deH'ufiBcio sanitario del Pub-blico Macello di questa cospicua ciltä; ma gli allri nou si hatmo alia imporlanza dal punto di visla indicate.
Prima pcro di diraostrare I'assunto mi permelte-ranno ricordare, come i calcoli biliari fla'ora non sono slab studiati, nci diie rami delle discipline mediche, con quella allivila ed avvedulezza scienliQca come si c pralicato per gli allri prodolli morbosi per alterala secrezione, e ciö viens giusüficato dal percbe la pre-
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senza di quesle concrezioni, durante la vita, nella mag-gior parte dei casi, non danno luogo a sofferenza di sorla, tanlo die la loro presenza non vicnc constalala ehe nella sezlone cadaverica. II solo caso in cui essi disturbano il normale andamenlo delle funzioni, per 1* esercizio delle quali rlesce indispensabile la concor-renza della bile , e appunlo allorche impediscono il libero corso, nel coialoilo escrelore, a yueslo prodotlo di secrezione del 1'egalo. In simile congiunlura vengono in campo fenomeni morbosi locali, come dolore gra-valivo all'ippocondrio destro. dislurbo nelle funzioni digestive cd epaliehe, e fenomeni generall come V it-lero risullantc dal riassorbimenlo della bile.
La presenza e permanenza deH'ostacolo porta allresi la complela obliterazione del dotto coledoco , la dila-lazione di questo , e conseguentemenle lo stalo con-gestivu ed inflammalorio delle sue membrane, il quale viene addilato non solamente dai fenomeni morbosi ricordati , ma anco da nn dolore acuto, die dal-T ippocondrio destro squot; irradia alia corrlspondenle re-gionc del dorso, non die da nn' elcvazione locale. In queslo stato 1' infermo senle una grave oppresslone, si dimena per ogni verso , e sperimenta nausea per qualunque alimento c bevanda. Nel caso d'incompleta obliterazione del condotto escrelore, 1'infermo depone col vomito, di tratto in tralto, le soslanze alimentari associate a grande quanlitä di bile di colorilo verde, e talune volte, come fho osservato in vari casi, le sostanze alimentari vengono rigurgitate in associazione a bile densa, grumosa, di colorilo giallo cromo, a so-miglinnza del luorlo dell'uovo. Negli animali privi della
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facolla t-li vomitarc, per parlicolare slrultara dell'orifl-
zio cardiaco tlelk) slomaco, o mancanJo in essi la cisti-fellea, si vedono gli escremenli scolorali od emorragici,
c di tratto in tratlo sovraccarieln di bile, come vienc segregata , sonza avere subiti i mulamenti ordinari c normali nell'escrcizio della funzione digesliva.
I fenomeni gravi di colica epatica ccdono tutlo ad an Iralto,. alcune volte, ciocche debbesi aH'cspulsione del calcolo obliteralore del condotlo cscrclore, il quale si rincontra nellc fcccc evacuate; ovvcro ad una naova posizione die prende da permettere il libcro corso alia bile.
L'obliterazione del condolto cscreiorc porla, per ne-cessaria conseguenza, 1' accumulo della bile al di lä dell' oslacolo, perlocbe no consegue la dilatazione , il riassorbimento, raumento progressivo del volume del calcolo, la fonnazioue di allri ancora, e lo slato itte-rico generale.
Non e mio intendimento ricordarc per fdo e per segno i fenomeni morbosi risultanli dalla presenza dei calcoli biliari, solamente ini c indispensabile avere pre-sente die, uei pid dei casi, essi non apportano alcun distnrbo, e die i ricordati fenomeni morbosi si hanno allorcbe vi ha complcta oblitcrazionc del condolto cscreiorc , e uella incompleta colicbc ricorrenti epatiche. Riescono innocui qaelli die prendono stanza nella ci-stifellea, oppure net condolto epato-cislico , perö ehe si hanno una forma speciale, come quelle di cui mi [lermetto richiamare la lore allenzione.
In ogni modo vuolsi con venire cssere la diagnosi circondata da difficolla gravissime, non cssendovi note
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nosologiche, in siioili rincontri, su cui fondare mi pre-ciso ed esatto giudizio. Dall'altro canto la terapia fin'ora non ha a sua disposizione mczzi abbastanza sicuri, per sciogliere i calcoli in disamina ; ne la chirargia puö essere messa a prova per cavarli dal silo ovc si trovano.
Dielro queslo breve cenno del fenomeni morbosi risnltanti da questa causa speciflca, mi permetteranno di entrare nclla parte tecnica, scopo precipno di questa mia comunicazione, perlocche passo all'esame descrit-tivo dei duo calcoli.
Calcolo epato-cistico.— 11 calcolo cpato-cisiico, ehe qui presenlo allo esame dogli onorevoli accademici, venue rinvenuto in una vacca macellata, di razza in-digena, e dell'etä di anni nove; la quale, durante la vita , non presenlo alcun segno di sofferenza ; aveva portato bene sei gestazioni, e dato alia luce sei redi. L'aspetto generale si presentava soddisfacentissimo, ed uno slalo di grassezza rilevante riassumeva tutlo insie-me il normale esercizio delle funzioni digestive. Veniva deslinata al macello per obliterazione dci condotti gal-latlofari di due raammelic, sperimentalasi dielro 1'ultimo parto.
11 calcolo (Fig. 1quot;) si ha la forma di un condolto,
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lungo 65 raillimetri, maggiore diamclro 8 mill, ed ha parieti di 2 mill, di spessezza, Pesa grammi 2, iO.
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Tulli questi caratteri, unilamente al colorilo giallo cscuro, sono come si presentano in alto dielro ii dis-seccamenlo subilo; menlrc appena cavatodal condotln epalico si presentava di colorito giallo arancino , di maggiore spessore, c conseguentemenle anco di peso mäggiore di quello ehe si ha attualmente.
La partieolaritä ehe presenta, nou segnalala fln'ora da alcimo, si e avere la forma unica di condotlo dalla parte rispondente al fegalo, biforcandosl, cliclro un no-tevole rigoiiliaineiUo , all' awiciaarsi del serbatoio bi-liare, da immellere un ramo ncl dollo cislico, el'altro nel tlotlo escretore, per modo ehe permetleva ehe la bile si portasse ncila cislilcllea, e da questa nel con-dolto ckiodenale. Quesla partieolaritä merila d' csscre notata perche, nel discorrere della genesi formativa, concorre essenzialmentc a risolvere la quistionc, lut-t'ora sul tappelo della discussione nei due rami della medicioa, sulla etiologia del calcoli biliari.
Disaminato il legato si trovö ncllo state pnrameidc normale, senza la minima alterazione, neppure traccia di cinbolismo, c nelle medesimc condizioni il condotto escretore e la cislifellea; solamente si notava una leg-giera dilatazione ncl condotto cpato-cislico, ove il cal-colo aveva stanza. La bile, die si trovava raccolta nella cistilellca non potc cssere analizzata cbimicamente per mancanza di opportuoita; cssa perö non presentava al-cuna alterazione nei suoi caratteri fisici, come di colorito e consistenza.
Calcolo cislico. — Queslo calcolo venne rinvenuto nella cistifellca di un Bue dellquot; eta di dodici anni, il quale, inngo la vita, pur sostenendo il laborioso lavoro
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10 dclla trazionc dell'aratro, non deüü raai segno di al-cuna sollercnza, eppure il calcolo in esame, come loro osservano, aveva prcso una considerevole proporzione, quasi la grossezza di un uovo di gailina. Giova qui rilevare, come il volume in allo e grandemente dimi-nuito, e ciö per la perdila del quozienle acqua. In falli, appcna estrallo si presenlava quasi al doppio. Per quc-sta medesima ragione si e mulato il suo colorilo, da giallo arancino in giallo fosco quasi tenlondc al nero nello strato supcrficiaic, mcnlrc nei strati interni con-serva il primitivo c proprio. La privazione dell'acqua, naturalmentc da agio all' aria di spiegarc la sua azione diretta sullo strato cstcrno, dietro die no risulla I'os-siilazione del ferro ehe contiene, c consegtienlernenle il cangiamenlo di colorito.
La forma del calcolo e ovoide (Fig. 2ia)J con le puntc
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ed i lali depressi, ail onta die venae trovato solitario ndla cislifellea, Su qucsle depressioni sono obbligato ritornare per di mostrare dipendere da ben' altra causa di quella die si ritienc gcneralmenle dai palologici. 11 suo peso altualc, come si presenta disseccalo, e di
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gramini 13-, 75, menlrc a! momeulo dell'estrazione si clevava al tli sopra del doppio.
Rovistando la lelleratura medica, dal panto di vista del calcoli biliari, si trovano lo pin disparate opinioni snlla loro genesi formativa , per modo ehe si e nella dara condizione di dover convenirc rimanere lull'ora allo stato di perfelta oscuiila. E fuori ogni dubbio, e lulli ne convengono, die per venire dehicidando queslo importantissimo fatio patologico, giova attendere la so-luzione dolic quistioni die rigaardano il compito asse-gnato alia bile nell'esercizio dolle funzioni gastro-en-teriche. Allora solamente si puö. con accurate ricerdie, venire sludiando l'argomento, segnalamente nell'Interesse della scienza. Non sono al caso, Onorevoli Ac-cademici, d'imprendere lo csamc di quest! imporlan-lissirni qnesili. II inio divisamenlo, in questo rincon-tro, e modestissimo, la illuslrazione , cioc , del pezzi patologici, come fin dapprima 1'annunziai, raccolti nel gabinetto deirnfficio sanitario del Pnbblico Macello. Ad onta pcro di questo csclusivo proponimento, mi pcr-metteranno ch' io richiamassi la loro attenziouc sopra alcuiie considerazioni, die, a mio modo di vedere, si hanno an'altissima imporlanza.
Prima di entrare nel subbielto mi e forza ricordarc, conic gli studi recenti fatli in proposito da Verheyen 1'autorizzarono a stabilire tre varietä di calcoli biliari, e ciö in rapporlo al semplice colorito. Infatli esso li divide:
1deg; In calcoli biliari vcrde-carico; 2deg; In calcoli biliari giallastri ; #9632;]0 In calcoli biliari bianchi.
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1 deposili sefliinenlosi o sabbio biliari li litiene come mia guarta varielä.
Quesla classiflcazione, aramessa c ritenuta da tnlii i patologi raoderni, mi offre l'opportunilä di osservare, come, in questo province meridionali. i calcoli biliari ilegli auiraali bovini si Irovano costanlemenlo della sc-conda varielä, cioe di colorito gialto arancino, appena estralli dalla cislifellea, e dal condollo epato-cislico. La ricca raccolla ehe mi ho nel gabinetto ricordato , da superare il nuraero di trecento, si appartengono lulti alia medesima varielä. Siffatto modo coslante di pre-senlarsi probabilmenle dipende dalle influenze del cli-ma, della nulrizione e del sislema di allevamento.
In rapporto alia loro strultura Irovo frequenlissimi quelli formati a slrali conceatrici, avendo la loro ori-gine da im nucleo costiluito da cellule epitetiali, ma ordlnariissiraamenle dalla slcssa soslanza di cui si coin-pongono qiiosli calcoli. I slrali die vanno soprappo-nendosi gli uni agli allri sono lamelli-forme, c poco resistenli alia pressione lalia colle dita, segoatamente appena estratti. Rari sono quelli per agglomerazioae di piccoli calcoli, riunili ed addossali fra loro da una soslanza cimenlosa, la cui base probabilmenle e cosli-tuita dal muco.
I scrittori ed osservalori, quasi goneralmente, riten-gono die la formazioue dei calcoli biliari sia dipen-dcnle dallo arresto, accumulo, c permanenza della bile nel serbatolo, perlocche cssa si ha il tempo di depo-sitare le parli solide, 1c quali cnlrnno nella sua com-posizione in una inisura rilcvanlc. In falli la propor-zionc si eleva al 93, 6 per mille , cioe sali biliari c
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WWI^'-LV-ll-^-- -'-----^r-Jquot;?.quot;,.- •#9632;#9632;
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grasso 80, 0, muco e sostanze coloranti :i, 0, e sali inor^anici 12, 6.
Qtiesla opinione viene combattuta luminosaraenle dal fatto, o precisamente dalla fortnazione di calcoli epa-to-cisli a forma di condotto , cioe di strati ehe rive-slono le parieli del condotto, come e precisamente Tc-semplsre die presento al (lotto loro esame. la cpiesto case la bile non viene minimamente obbligala a sof-fermarsi nel tragitto, seguendo il corso come nello stale normale , ciocclie viene pienamente conferraato dalla biforcazione del ealcolo condotto in esamo, di cui una apertura sbocca nella cislifellea, e Taltra nel dotto ehe la invia nel duodeno.
Scarlala quesla ipolesi, glova pure confulare I'allra, dipendere le depressioni o faccette dei calcoli biliari cistici dalla moitiplicila di essi, c dal loro reciproco conlatto. Nei punli di avvicinamento o adesione si sperimenta la faccelta o la depressione, secondo ro[)i-nione generale dei palologi. II caicolo cislico, da me descritlo, qaantunque presenta delle depressioni e delle faccette, fu rinvenuto soiitario. Devesi, dunque, conve-nire ehe ciö dipende da boa altre cause, forsc princi-palmente dalle contrazioni ehe esercita la cistifellea per spingere la bile fino nel duodeno, e dalle compression! e congestion! ehe si sperimentano lungo il lavorio delta digestione, onde il fegalo esercilasso piü attivamente la sua funzione.
II Fncrstenbcrg nllimameale, parlaado delta forma-zione ed origine dei calcoli in esamo , faceva le se-guenti considerazioni :
Spesso essi contengono del muco, al qnale il solfato
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14 di calce e cosi iulimainenlfi unilo ehe :ii corpi protejei; la calce, combinandosi col pigmenlo, da luogo ad un composto insolubile. Qaeslo, iii concerlo col muco c le cellule epiteliali, costiluiscouo la base o il nucleo del calcoli billari. Nelia bile normale la calce pigraen-iaria e la colesterina sono manteaule In dissolnzlone dall'acido laurocollco, c dal taurocolalo ili soda; c allor-che la bile e '1 suo acido laurocolico si decompongono, il pigraento e le lamioelle ili colesterina si precipitano. II residuo insolubile dei calcoli biliari e'l loro nucleo, messi in conlalto con quesl'acido, si dissolvono e danno ini deposito granuloso per residuo.
Quesla spiegazione, non essendo avvalorata da ricer-chc cd analisi indisculibili, nun puö soddisfare piena-menle ic esigenzc della scienza. Un gran numero di quislioni oe risullano ehe la demoliscono, fra Ic quali quella di sapere anzitallo, in quali condizioni si trova la bile alia presenza di calcoli, c quali rapporti noso-logici si ha I'una verso gli allri. E indubitato ehe essa lia siibilo un online di modiQcazioni nei suoi elcmcnli costitutivi, siano chimiche od isomcrichc , alliimcnli non si polrebbe spiegare il decomponimcnlo deU'acido laurocolico, e la precipitazione delle laminette di co-lesterina, e '1 pigraento. Fin'ora perö, da questo punlo di vista, per quanto e a mia conoscenza, analisi chimiche e ricerche analoghe non si sono falte; ciocche mi propongo di eseguire, non appeoa 1'opportunilä mi si presenta, usufruendo 1' opera della Stazione di Clii-mica sperimentale, impiantata in Palermo da alquanli anni, la quale lanli e lusinghieri risullali ha dato in questo breve periodo, in vanlaggio della scienza e dellc
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15 iiuliisliic. Cotl'analisi cliimica c lo sludio dei caralleri fisici della bile si polrä venire discoprcndo la gcnesi forinaliva dei calcoli in disamina.
LehmaD, voiciulo verifleare, con apposite egiudiziose ricorche, il lalto annunziato da Dünkelberg die si ve-riflca nei pachidermi, cooferraava per gli aniinali bo-vini, die la diela povera di sali potassici ha per cou-segaenza una minore produzione di bile, la quale si fa allora viscida e dcnsa, da cni probabilmenlc nc con-segue dimiiKizioue di solnbilila della colcsterina . ehe man mano si precipita, e da luogo alia formazione di calcoli biliari a strati lamellosi, come d' ordinario si rincontrano. II dolto scrittore , analizzando altresi la bile dei diversi animali ridotta in cenere , ebbe con-statato contenere ogni 100 parti : 31, 22 di ossido di sodio; 8, 79 di ossido potassico; 0, 49 di ossido ma-gnesiaco; I, 53 di ossido calcico; 0, 05 di ferro; 0, 20 di anidrite silicea; G, 09 di anidrite fosforica; il, 83 di anidrite solforica, e IT, 00 di acido carbonico.
Passando a rassegna le due opinioni , sulIa genesi dei calcoli in esame, si deduce evidentemente non es-sere slata ancora pronunziata 1'ultima parola, perche la scienza possa accogliere come dalo di fallo 1c spic-gazioni dale. Rimane intatto il com incimonto ehe resla lulto ancora a ricercarc c provare per avcrsi la solu-zione del problema.
Lc incertezze maggiori si hanno nella ricerca delle cause determinanli. In fatti si e dello ehe la semplice presenza di corpi estranei nella cislifellca dia luogo alia formazione di calcoli, costituendosi cssi nuclei, intorno ai quali si vanno depositando o formando i strati di
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lü colesterina pigmenlali, menlre nella maggior parle tli queste concrezioni, quasi il 90 per 100, non s'mcon-trano nucleoli costituiti da corpi eslranei, ma fonnati della medesima sostanza di cui si compongono i varl slrali. In quelli poi conclomerali, risultanti dall'aggre-gazione di cenünaia e migliaia di piecoli globetli, non si Irovano affatlo nuclei di corpi eslranei, ne potrebbe ciö avverarsi pel grande numero, ciocche determine-rebbero alterazioni gravi e mortali prima, ehe per vie indirette, giungessero nella cislifellea.
Si e invocata pure la l'orza attraltiva e ripulsiva delle molecole, e per sino l'eleltricismo come cause deter-minanti; ma queste, come ognuno osserva, non mc-ritano neppure 1' onore della discussionc.
Altre e molle cause sono slate messe in avauti da reputalissimi scrittori; ma per non andare troppo peile lunghe su questo argomento, ml piacc cedere la pa-rola al doüo patologo Grisolle (Tratte clemenlairc et pratique de Pnlologie interne, vol. 2deg;, pag. 377), il quäle iulrallenendosi dell' eliologia de! calcoli biliari, cosi discorre :
'j. Lq concrezioni biliari sono rare nell' eta giovanile, non si osservano quasi mal prima di quindici anni. Esse si sviluppano ordinariamente verso i quarant'au-ni, c si vede pure aumentare la loro frequenza col-l'avanzarsi dell'eta. E cerlo ehe le feminine nc vanno pii'i soggette ehe gli uomini (Haller, Soemmerring , Dietrich, Piuel), senza ehe sia possibile di determinare la vera causa di tale differenza: forse potrebbe attri-buirsi alia loro vita sedenlanea. Scmhra in effetto, ri-sultare dalle riccrchc degli ardori, ehe i calcoli biliari
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s' incootrano mollo piii frequenleinenie nello persone ehe fanno poco esercizio corporale, come i lelterati cd i prigionieri; cosi Soemmerring lia Irovato dci calcoli nella maggior parto degli uomini c dcllc doane rin-chinsi, per qiialche tempo, nclle prigioni di Cassel e di Mayence. E probabile c!\c qaesta causa stessa fa creare queste concrezioni biliari piii di sovente nella slagionc invernale die in quella csliva. JN'ulla si conoscc di prcciso suli' influenza ehe 1' alimenlazione esercila nella loro prodnzione: hanno accasalo gli alimenli gros-solani, i farinacci, gli acidi c ccrli vini ; ma nulla e provalo da qucslo punto di vista. Alcnni autori hanno voiuto far dipendcre la formazione di calcoli biliari da cause liitlc locali: cosi gli uni hanno invocato 1' in-fiammazione dcllc vie biliari ondc determinare la con-crezione delia bile , ma qaesta infiammazione non e stata provata, cd allorche esiste e piuttosto elfotlo ehe causa di concrezionc. La leoria chimica cli Forbes, die spiega la concrezione della bile per acidi provenionti dalle prime vie, non e poggiata sopra alcun falto positive. Si e pure invocata, senza alcana prova, I'atonia della cistifellea, lo state spasmodico dei condotti, cir-costanze tutle ehe impediscono il libero scolo della bile, devono, secontlo essi, favorire la sua coagolizzazione. Da qaanto fln'ora ho esposto, ouorevoli accademici, si desume flno all' evidenza, essere la formazione dei calcoli biliari circondala dalte tenebre piii fitte , ep-pure essa merita d' essere severamente studiata. Da mia parte ho cercalo di dclucidare alquanle quistioni, ma ie principali rimangono ancora indissolute, sulle quali.
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düpo le ricerche, ehe mi sono proposto di fare, mi permelterö nuovamente di richiamare 1quot; attenzione di qaeslo dollo sodalizio.
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Lena nella tornata del 14 agosto 188(1 della Reale A.c-cademia di Medicina di Palermo.
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SECONDA MEMORIA
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ANALISI OHIMICA E NUOVE RICERCHE SULLA GENESI DEI CAI.COLI BILIARI.
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Nella lornata del 1 i agosto dell' anno scorso mi ebbi FaUissirno onore, Onorevoli Accademicl, di richiamare la voslra attenzione, con una breve coraunicazione, su i calcoli biliari ; e, parlando dclla loro genesi formaliva o etiologlca, promisi di ritornare sul medesimo argomento, dietro l'espletazione dell' analisi cbimica, confldata alia valcnlia della direzione della nostra stazione cbimica spc-rimenlale, o dopo avere complelate le ricerche in corso. In quolla circostanza I'Accademia, valutando giuslanicnlc 1' argomento della piti alia importanza medica, manife-stava 1c piu senlile premure, perche prcslo avessi allcso alia mia promessa. Vengo, dunque, a soddisfare all'im-pegno. Sc noii sono riuscito a risolvere tnlli gl' impor-tanti problemi die ^i connetiono, dcvo perö dichiararc,
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30 come lo ricerche f:illo, in iineslo fralleinpo, contribui-scono-eilicacemento alia scoperla della maniera come si formano tall coiicrezioni nella cislifellea, e nei con-dotli escretori epalici. Dcvo aggiungere ancora, prima di entrare in materia, ehe gl'imporlanli risultali otte-nuti li debbo alle ricerche moltissime falle, dal punto di vista dell'anatornia patologica, non avendo la chi-mica fornilo il minimo sussidio.
Inviai, fin da! mese di agosto dell'anno scorso, alia direzione della Slazione chiinica sperimentale, una cislifellea, pertinente ad una vacca di nove anni, di razza noslrale, la quale durante la vita era rimasta alia pa-slura permanente, destinata alia riproduzione cd allo arrendamenlo del latle. Essa cislifellea era ripiena di bile, c contenente un calcolo biliare. Scopo di tale in-vio si fu appunlo di analizzare la bile ed il calcolo , ondc riconoscere se qnalche circostanza, tutt'affatto pro-pria , abbia contribuito alia formazioue della concre-zione.
II risullalo di tali analisi, mi permetleranno, esporlo lelteralmente, come quella benemerita direzione me I'ha fornilo.
Analisi della bile.
II peso totale della bile era di gr. 229, 6.
Acqua...........gr. 86, 95
Materia secca residuale.....raquo; 12, 39
Mucina, materia rnlorante e al.. . . raquo; 0, 66
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Totale 100, 00
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. #9632; #9632;.#9632; .-^ #9632; ' _ #9632;-raquo;
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Grarnmi 12, 39 di raaleria secca sono composli di
Acidi biliari.........gr.nbsp; nbsp; nbsp;8,nbsp; nbsp;iö
Grasso e colesteriiia.......raquo;nbsp; nbsp; nbsp;0,nbsp; nbsp;63
Sali flssi..........raquo;nbsp; nbsp; nbsp;0,nbsp; nbsp;19
Sali solubili.........#9632;gt;nbsp; nbsp; nbsp;2,nbsp; 23
.Materie indeterminate o perdita . . . raquo;nbsp; nbsp; nbsp;0,nbsp; 89
Totale 12, 39 Calcoli.
II peso del calcoli si fu di gr. 1, 995. Si determino sollanto il grasso e la colesterina , la bilirubina e la calce.
Bilirubina..........gr. 0, 130
Colesterina e grasso......;gt; 0, 71
Calce............i 0: 126
La piccola quanlita di qucsto materialc non ci per-mise allre determinazioni.
L Assistenle chimiconbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;11 Direttore
Gaetaxo Mancüso Limanbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; I. Macagno
I nomi dei due egregi professori, del professore Man-cuso Lima, quale assistenle chimico, c del prof. Macagno direttore delta Slazione chimica sperimentale, coi quali va contro segnata 1quot; analisi chimica riporlata, sono testimonianza troppo eloquente, per ritenerla informala alia maggiore esaltezza.
Messa a confronto I'analisi delta bile degli animali bo-
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22 v'nii. eseguila dal Berzelius, ehe la trovö, composta di
Acqua.....: . . . . gr. OO'l, 1
Soslan/.c solide.........8ö. (3
s!,ii biiia!'i:.........80, o
Grasso )
Muco e sostanzc coloranti.....3gt;. 0
Sali inorganici.........J2, (i
con quella eseguita dalla Direzione della nostra stazione chimica sperimentale, non si nola differenza ehe media, dal piiiilo di vista die ci riguarda, alcuna consi-derazione, solamcnte la minore proporzione dell'acqua dimostra come la bile calcolosa sia piü riconcentrala; perö comeche la proporzione in piü, uello stalo normale, e di poco rilicvo, e potendo anco dcrivare per ragioni di cliina e di diverso regime alimentizio, non puö influire in aleun modo a spiegare la genesi dcllc concrezioni.
Disaminando ii risultalo dell'analisi dci calcoli, essa fa rilevare, come le sostanze rincontrate sono non al-tre ehe quelle die si trovano nella bile normale.
Ognuno di leggieri no desume, come la forraazione di calcoli biliali non e punlo devolula a nmtamenli clii-mici avveratisi nella bile, ne all' eccedenza di nno o piü del suoi componenti, e ne alia presenza di nnovi composli anco estranei.
L'analisi riportata, e quella istituita da allri non mono valenll chlmici, pienamente lo dimoslra.
Senzadubbio, ciö premesso, 1c ricerche dovevano ri-volgersi ad allro ordine di idee ed apprezzamenli, cioe reclamare daU'anatomia palologica la scoperta della genesi dci calcoli in esamc. E poiche mi bo I'onore di
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23 dirigere il pubblico Macello , mi e lo'mato facile, se-gnatameole oella slagione estiva, molliplicare le ricer-c^jftsul proposilo, di die veago a dare commiicazione all Accademia.
Prhna ricerca.—Cisllfellea di ana vacca, di anni dioci, di razza siciliana, macellala il 3 giugno dell'anno decorso. Mi veime porlala nell'ufficio sanilario, con-tenente calcoli biliari.
Lo ester no non presentavä alterazione di sorta. Aperlo il sacco si trovarono dentro due liquid! differenlissimi pel caralleri fisici, del peso di grammi 2i6; i'nno bi-liare, con liilll i suoi caralleri dislintivi, e 1'allro di natura mucosa, denso, Qlanle, c di peso speciflco mag-giorc di qacllo della bile, tanlo die occupava il fondo del sacco. Torno facile divider]!, per la differente den-sih't, c pesarli. La bile pesava gr. 17i-, e quello nui-coso gr. 72. In qucslo liquido mucoso Qlanle rinvenni un gran numero di granuli sedimenlosi di colore giallo arancino di svarialisslma grandezza , cioe della gros-sezza di una punta di ago a quella di un grosso cece; (Fig. 3a) c |)!n un calcolo facceltalo dolia grossezza di
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'icr. 3quot;
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24 una noce avellana, e del [gt;eso di gr. 8, 63. Si nolavauo altresi degli aggruppamenti di granuli sedimentosi, in numero piö o meno maggiore, difficile esattamenle enu-merarli, i quali alia minima prossionc esercitala col dilo si dividovano in vari gruppi, cd anco isolati.
I caratteri lisici della bile non presenlavano aleun ehe di anormale; come 1' essudato mneoso, eccelto la maggiore sua consistenza, conservava i caratteri die gli son propri.
Allo esame microscopico V essudato nmcoso presen-tava in associazione delle cellule pavimentose cd epi-taliali.
La mueosa della cislifellea, segnatamente verso il fon-do, presentava lulle le note di calarro cronico. AI talto prescnlava uno spessore il doppio del normale , e di tratto in tratlo dei noduli della grossezza di una lenle fino a quella di un cece. 11 numero di quesli uoduli era maggiore verso il fondo, e piü avvicinati, ehe nelle allre regioni della mueosa. Lavata ripetulamente si no-tava in essa t'orte congeslione, arrossimento, turgore, e rispondente alia parte eulminante dei nodidi notali ulcerazione a bordi variamenle sfranciali.
Nella superficie della mueosa del fondo della cislifellea, raecolsi, colla lama di un bisturi, un mueo denso filante, di colorilo giallo verdastro, da rassomigliare alia densilä delle false membrane in via di formazione. Questo mueo si presentava piü spesso di quelle descril-to, ehe conteneva i granuli calcolosi , eiocche chiara-mentc dimostrava essere di recente formazione.
Seconda ricerca.—Cislifellea di una vacca, del-1'ota di dodici anni. moslralasi. durante la vita, sem-
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pre in uno stato soddisfacenlissirao di salute; aveva dato alia luce sei rcdi, e molla (juanlila di lalle.
Conteoeva molla bile, con caralteii normali, e come deposilo net londo essudato macoso , dense , lilaule , giallo-verdaslro, con gran inimeio di granuli piccolis-simi sedimentosi giallo arancino isolali. Stato catarrale delta mucosa colle medesime note palologiche della prc-cedente.
Terza ricerca. —Cislifellca di una vacca, dell' cla di anni seile, avendo godnlo, duranle la vita, soddl-sfacente stato salulifero, e non ebbe dato mai scgni di sofferenze epaticbe.
Contencva otto calcoli di divcrsa grandezza e forma, prodominando quella triangolarc cubica. Era ripiena di bile colore verde oscnro, e dell' islesso colorito uri' essudato mucoso dense e filanle nel qnalc si trovavano i calcoli. II piii piccolo di questi della grossezza di una lente, cd il piu grosso di quello di una noce. Nuola-vano neu'essudato mucoso pure piccolissime granula-zioni del colorito stosso giallo arancino dellc concrc-zioni di piü grosso volume, ie quali certamenlc crano destinale a riescire nuclei di nuovi calcoli, od a formare nuovi strati di quelli csisteuli.
Sbarazzato la cislifellca dal suo conlcnulo la mucosa prcsenlava il colorito anco verde oscuro; ma sottoposla a ripclutc lavature, si molrava congestionata, ipcrlrio-liata cd ulcerala piü intensamentc nel fondo del sacco. Le ulcere si notavano alia sommitä di elevazioni iper-Iroflclie, le quali al lallo mostravano i caralteri di ncu-plasie del connctlivo; ed in falli all'csame del micro-scopio lulto accennava a proliferazione di csso tessuto.
1-
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Quarta ricerca. — Cistifellea di uu buo di Iredici anni, in otlimo slalo di .salute, c deslinato per lunglii anni al lavoro del la terra.
Conteoeva bUe di colorito normale, essudato mu-coso denso, filantc, e del medesirao colorito verde dclla bile. Nuotavano in esso globelti arenari di colorito giallo-arancino. Slato dclla inucosa calarrale, perö le note patologiche non erano co'si rilevanti come nellc ricerche precedenti.
Quinta ricerca. — Cistifellea di una vacca di quin-dici anni, la quäle non avcva dato, durante la lunga sua vita, e 1' esercizio delle funzioni di relazione, di ri-prodazione c di arrendaraento alcun segno di sofferenza epatica.
Contenova im calcolo delta grossezza di un uovo di gallina, del peso di gr. 21, 32, di colorito giallo aran-cino, di forma ovale , depressa da un solo estremo. Conteneva pure hile verdastra, ed essudato mucoso denso, tilanle, e verdastro. Slato catarrale della mucosa, con note patologiche piii rilevanti, corae maggiore iper-Iroda, c piii numerose le proliferazioni del conneltivo, con nlcera alia parte cnlminante.
Altre motte ricerche falte, da qucsto punto di vista, mi hanno dimostrato costantemente trovarsi nella cistifellea, conlcnente calcoli, uno stato catarrale mucoso, ed essudato mucoso denso, fdante, di un peso speciflco maggiore di quello dclla bile, ed i calcoli, lanto in via di formazione, come compleli, trovarsi attorniali dal-1' essudato mucoso.
Ora mal e risapulo formare la base del niuco una sostanz;t coaßulabiie a cui si e dato it nomc di muco-
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i-JJLI----.—^TT
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sina. Questa si Irova in diverse condizioni, cioe ncl nuico segregalo dalle congiunlive, dalla nuicosa del lu-bo gastro-enterico, da quella della vescica, c da quella della cislifellea. Queslo svarialo mododi presenlarsi pro-babilmente dipende dalla quaritila di acqaa. Dotti scrit-tori pero ritengooo, quanlunque non pur anco dimo-slralo, esservi una sostanziale differenza, e prevedono die posteriori e piii accurati stadi faranno discoprire i caratteri special! chimici per differenziare 1' una dal-1'allra.
Messo da parte silTattc considerazioni difl'erenziali, Ic quali per nulla interessano la quislione della genesi del calcoli, e fuori ogni dubbio come in cerli stall palo-logici il muco ora viene sovraccarico di acqua, percio fluido, scorrevole, e piii limpido; cd ora scarseggiante, predominando relativamente la inucosina o principio coagulabile, percio deuso, filanle, opaco. In questa con-dizione acquista la proprieta di üssare i sali inorganic!.
Nello stalo catarrale, segnalamente di poca intensila e cronico, il muco prende i caralteri di densitä mag-giore, come si osserva appnnto Delia rinite, o nelia semplice congeslione della mucosa nasale, da giangere a coagularsi od attaccarsi alia sua superflcie cd alle pinne del naso. In questo stalo csso non solo acquista la proprieta, come ho fatto nolare at di sopra, di fissare i sali inorganici, ma anco qualunquc principio organico ca-pace di prendcrc la forma solida; come pure, in date circoslanze, il detrito raucoso, le cellule cpileliali e pa-vimenlose o i leucocili.
I sali inorganici poi, come gli elementi inorganici cristallizzabili godono la facollä, venendo in relazione
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28 col iiuico, di targli gradatamenle perdcre in gran partc la sua quota dell'acqaa, perlocche riesce agglutinante, altaccaiiccio, e poco scorrevole.
Dolato di (|iie.sii caratteri anormali, acquistati, come dicevo, segnalamente nello stato calarrale dellc mucose, ne consegne die nei serbaloi, come nella cislifellea , rimane pin lungo lempo, non bastando la forza con-trallile di espeilerlo colla bile; e per essere piu denso non ^1 associa a quesla , e pel suo peso speciflco si niaiiiiene in fondo del sacco. Negl' intestini, non e rare il caso, lapezza lulla la superflcie di mia porzione di essi, e nella risoluzione del morbo si vedono, spesso cilindii, di una lunghezza considcrevole, messi fnori colle maleric I'ecali come di falsa meinbrana formalasi a (|iicl modo.
Non mi farö qni a dimoslrare i caratteri differenziali Ira il muco coocreto c le false membrane, perche usci-rei dai limili assegnatomi; solamenle farö notare, conic soltoposto il rauco concreto all'esame microscopico si rileva lo stato striato delta mucosina, e maggiore c piu rilcvantc colla dilnizione coll'acido acetico, ciocclie manca complelamente nello psendo membrane.
Assumendo, dunqae, il muco i caratteri descritti , cioe addivenendo glotinautc, Alante, c piu pesante; ac-quistando la propiiela di flssare i sali inorganici, e gli elemenli organici solidiflcabili, e rimanendo pin lungo tempo per difetto di forza espulsiva net serbatoio, no risiilta die sempre piü si sovraccarica di detti clemonti, i quali, come si Irovano, unitamente alle cellule pa-vimentose coslituiscono i nuclei da cui prendono ori-'j\nc i calcoli biliari in esame.
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•29
II mucü segcegato dalla macosa tlella cistifellea, nello stato normale, poiche qnosta membrana e sprovvista di glandolc c villositä, e flaente, d'aspetto sieroso, inco-lorc, giallastro, grigiastro, o verdastro devoluto ad im poco di biliverdina, e torbido alle volle per granula-zioni raolecolari. Esso c altresi insipido ; dl reazione alcalina.
L' analisi chimica esegaita dal Guevennc dette i sc-
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b
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uenli risultati:
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Acqua.......: . . .nbsp; nbsp; !)85,nbsp; 00
Cloruro di sodio (in Porte proporzione. i
raquo; di potassio (tracce) ...nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; 3,nbsp; 00
Carbonato di soda......)
Fosfato di culcc c di magnesia. ...nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; 0,nbsp; 25
Materie estrattive........nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; 5,nbsp; 44
Materie proteiche coagulate (mueosina) .nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; 6,nbsp; 25
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looo. oo
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Pci- questi caralteri Qsiologlci esso si associa alia bile, mescolandosi a vicenda, dando a queslo un certo grado di viscositä, c viene espulso insicinc per coueorrere al complemento della digestione.
Nello ilccrche da nie falle, allorche la cislifellea si ha dei calcoli in via di fofmazione, cd anco ehe banne raggiunto an considerevole volume, 11 mueo si trova agglutinante, Qlanle, depositato nel fondo della cislifellea, diviso dalla bile, c conlenenlo i calcoli. Ln rnag-giorc dcnsila di queslo imico e notala allorche contiene calcoli in via di formazione, e minore allorche quesli banno raggiunto un grosso volume. E interessanlissirao nolare, come nel primo caso esso conliene cosparsi dei
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30 granuli giallo arancino, separali, di svariata grandezza, raramente coaclomerati. Essi si presenlano come cir-condati ogauno da speciale strato macoso, il quale va via dietro ripelule lavalarc. Indubbiameote sono cal-coli in via di formazione, in falli sc no liovano di sva-riatissima grandezza c forma, e fra essi qualcho cal-colo di grosso volume, come lie falto nolarc in avanli.
II calarro delia membrana mucosa della cislifellea c di quella del dolto coledoco, die s' inconlra costante-menle in Inlti i stadi delia formazione dei calcoli bi-liari, socondo le ricercbe nuincrosissime da me falte e primilivo. A dimoslrare ciö basta i'avere riscontrato nel muco denso, Alante c viscoso, dei granuli in via di formazione delia grossezza appena di uua punla lt;ii ago , mentre le note catarrali avevano giä percorso i loro stadi lino alia formazione di neoplasie del lessuto macoso ed epiteliale, alia cui superflcie si notano eru-zioni emorragiche a forma di ulcerazione. 11 muco, come llio dcscritto, non puö non csscre clic il prodotlo dello stalo catarrale cronico, cioe di vecchia data, an-loriore alia formazione dei granuli calcolosi. In fatli esso non si mescola colla bile, come nelle condizioni normali e flsiologiclie, si manliene nel fondo della ve-scichetta, cd in tale condizione determina la solidifi-cazione dei principii solidiflcabili della bile, e cosi ban-no originc i calcoli biliari, servendosi di nucleo del primo c minuto granule ehe si forma.
Che il muco, nelle condizioni descritte, determina la solidificazionc degli elcmenti liquidi solidiflcabili e un fatto era mai dimoslrato in anatomia palologica , anchc spcrimentalmenle, percio mi esimo d'intraltener-mi sti rrnesto argomento.
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La prova scienliflca, dunqne, d' essere il catarro mu-coso [jfimilivo dielro ehe ne susseguc la formazione di caleoli, si ha nello esame patologico della mueosa della cistifellea conlcncnlc granuli calcolosi in via di formazione, raentre giä le nolc calarrali sono di vecchia data, c il catarro di lipo cronico. A qaesto vuolsi ag-giangere an' altra circoslaoza, cioe ehe le note calarrali mueose sono ncl massimo grado di sviluppo alki epoca dell' inizio dei caleoli, mentre sono in via di de-cllnazione allorche i caleoli hanno raggiunto un forte volume. Inoltre lo slalo calarrale produce il mueo dense, Alante, altaccaliccio, e colla facoltä di solidifleare i prineipi organici cd inorganici mantenoli liquidi nel-l'nmore di secrezione, dielro ehe ne risulla la conse-gueaza necessaria della formazione di caleoli. Qnesti nlilizzano come nucleo un corpo estraneo ehe si trova, come negli intestini, nella vescica e nel dolto steno-niano , ovvero le ccllalc epiteliali c pavimenlosc. Äl-torno al nucleo 1c soslauze soiidificate si costituiscono a strati fioissimi; c colla molliplicazionc di essi ne risulla il calcolo di un volume piu o meno considere-vole. Spcsso perö nci caleoli si osservano dellc faccettc, le quali dipendooo da cootrazioni dell'organo in cui si formano, da eonlatto reeiproeo nella formazione di caleoli multipli, cd anco per l'attivilä minore della formazione di strati in un punto eslremo, o laterale del calcolo.
Da quali cause possa essere delerminato il catarro mueoso torna facile il rintracciarlo, segnatamentc ne-glquot; intestini, e nella vescica. Esse pono tutte quelle so-stanze ehe, venendo a contalto della mueosa, ne de-
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lerminano uu irrilazione lt;.la alterare nella forma calar-rale la tanziooe. Negli inlestini le sostanze irrilanti vcn-gono introdotte cogli alimenli; nella vescica pure lo sostanze irritaDli vengODO portale per mezzo della cir-colazioae, come nell' abuso dci vescicalori, e uelle im-zioni canlaridate. Vi e pure ehe spesso i liquid! di se-crezione, .per circostanze palogeniche, assumono il ca-iallere acido invece dell'ord'mario alcalino, e cosi la mucosa vienc irrilata, c conseguentemente delcrminalo il catarro, la sccrczione di imico dense, attaccaticcio, insolubile negli altri umori prodolii di secrezione, c provveduto della facolla di solidificare i priucipi soli-diflcabili dell' umore con cui vienc in relazione cosi anormale.
La prova scientiflca pin evidente e chiara, per di-mostrare la genesi dei calcoli, come I'lio descrilla in avanti, si ha nella formazione degli egragopili. Gli anl-inali ruminanli a preferenza, colla loro lingua fornila di epilelio quasi corneo, si grattano la superflcie del corpo, cd in questa operaziorie slrappano dalla superflcie della pclle dei peli die deelütiscono, c vanno a depositarsi ncl rumine o nel reticolo. II contatto di quesli corpi estranei colla mucosa determina in questa uno slalo catarrale, c conseguentemente la secrezione di muco denso, attaccaticcio, e provveduto della facoltä di solidificare i principi solidiflcabili degli umori die si por-tano o si segregano in questi sacchi. Inl'alli si vedono i peli conclomerati dal muco, contenere allresi in pic-cola proporzione di sali inorganici. Queste croncrezioni si ricoprono di nn' incroslamenlo nero o bruno, liscio c lucenle, formato di fosfato aminoniaco-magnesiaco. di fosfalo di carbonalo di calce e di maleric organiche.
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33 Mi sembra, Signori Accademici, di avere dimostrato fino all' evidenza la genesi dei calcoli biliari. In pro-sieguo richiamerö la loro aüenzione su i calcoli sali-vari, su gli enlerolUi, ed i calcoli lilici. Mi auguro ehe mi useranno, come era, l'alta corlesia di acceüare que-sli miei studi, e concedergli quel valore ehe meritano.
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Letta nella tornata del 18 ottobre 1880 della Eeale Ac-cademia Medica di Palermo.
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MEMORIA TERZA
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CALCOLl SALIVAEI.
La benevoleuza, Onorevoli Accademici, addimostra-laiui uelle precedenti tornale , mi ha incoraggiato a coQlinuare il lavoro, cioe la illustrazione del gabinetto anatomlco-patologico, da me iniziato, del pubblico Ma-
cellu. In quesla lornala richiamo la loro allcnzione su 1 calcoli salivari.
Per quanto rare sieuo le concrezioni salivari nell'uo-mo, per tanto frequenli s'incontrano negli animali do-incslici. E.ssc a preferenza si trovano nei condotti escre-loii, c con piii frequenza in qucllo di Stenone, menlre raratnenle in qncllo del Warlhon e del Rivinus.
Gli animali die piii nc vanno inconlro sono gli cqnini ed i ruminanli saperiori. In prosieguo farö notare , come il calibre maggiore del condotti escretori salivari negli animali di grossa mole favoriscc la formazione in qncsli di calcoli, per la facilila dell'hilrodnzionc in essi, per la via della bocca, di corpi estranei, cd in
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35 fnllo si formano a preferenza nel condolto slcnüni;iiio dci medesimi, perche si ha un diamelro raaggiore degli allri.
I calcoli salivari, in csninc, si presenlano ora soli-tari, ed on mullipli. I solitari sono ordiaariamente dl forma ovoide, bianchi, di grossczza variabile da rag-giungere la grossczza di un uovo di gallina, come anco tli peso variabilissimo; la superflcie e scabra dal lato die risponde al raassatere, e liscia da quello ciic ri-sponde alia pelle, spesso forellala. 1 mullipli si trovano I'uno ehe fa seguilo aU'altro, per modo ehe I'insieme di cssi assume la forma cilindrica del condolto escre-lore. Fra essi flgura uno di magglore grossczza, pro-babilmente perche la sua fortnazione e anleriore a quella degli altri, e gli altri con gradaziooe, ciocche meglio fa ritenere avere avuto inizio ciascuno ad epoca di-versa in ragione del volume raggiunlo. — Si trovano in eonlaUo gli uni cogii allri col mezzo di una faccia piana , per modo ehe i due cslremi porlano ana sola faccia piana, mentre gl'intermedi due. Questi, a so-migliauza dei solitari, presenlano scabra la superflcie rispondente al massalere, e levigala quella rispondenle alia pelle, come pure forellala: perö le faccelte sono sempre levigate. Tanlo gli uni ehe gli allri raggiungono d'ordinario un volume considerevole da snperare di mollo il diamelro del canale, porcio questo viene di-lalalo man mano ehe si accrescc la concrezione.
Tutli i calcoli salivari si hanno un corpo eslraneo per nucleo, ordinariamenle un seme ill pianla forag-giera ehe si e inlrodotto nel condolto salivare per I'ori-fizio delta hocca ove esso si lermina. Attorno al mielco
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si formano i strati concenlrici di materie inorganiche, ehe assumono la durezza lapidea, c si hanno spessore variabile. La genes! formativa di quest! calcoii principia net modo descritto, perö per complefarsi, o meglio raggiungere un volume considerevole passa del tempo, da non potei'si per altro nello stato attuale della scien-za delerminare. — Ciö prova come i van strati, di cai si compongooo, vanno formandosi lenlameote, ed In ragione diretta della quantita di soslanze inorganiche ehe prendoQO parte alia composizione della saliva.
La descrizione fatta e riferibile ai calcoii salivari del condotlo Stenone, o delle glandole parotidi. Quell! ehe raramente squot; jncontrano nei condolti delle glandole sot-tomascellari, e sottolinguali, sono piccoli, rotondi, le-vigati, bianco gialiastri, mullipli, contenenti un nucleo piccolo avuto riguardo alia strettezza del loro oriflzio di sbocco, e formal! pure a strati concenlrici.
I calcoii salivari, come risulta dalle ripelute analisi
#9830;nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;chimiche sono compost! di carbonate di calce, di fosfato
di calce, tracce di carbonalo di magnesia e di ossido di
ferro, e materie organiche, le quail sono rappresentate
dal muco, da cellule epiteliali, e da ptialina.
Squot;incontrano ess! lungo it IragiUo del condotto escre-tore, cioe in vicinanza della sua origine, e per sino neirorifizio di sbocco. Quell! die si formanö in vicinanza dello sbocco si hanno costantemente per nucleo nn corpo estraneo, mentre qnelli ehe si formano nella loro origine si hanno d'ordinarlo un nucleo formalo di cellule epiteliali.
I ehimici ed i patolog! spiegano net modo seguente la genes! delle concrezioni in esame. Si e constatato
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MWquot;i,.H ,i .p I........i
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ehe la saliva, esposla all'aria, atlira I'acido carbonico, come 1' acqua di calce, perlocche si forma alia super-ficie ana pelllcola risallante di cristalli micrografici di carbonalo di calce. II medesimo fenomeno, senza dub-bio, si sperimenta nel condotto cscrelore salivare allorcbe un ostacolo qualunque rnllenla od impedisce il libero corso alia saliva, dietro ehe ha principio la formazionc del calcolo, deposilandosi a strati il carbonalo di calce altorno all'ostacolo, ovvero atlorno, come dicevo, di un nucleo di cellule epiteliali. Viene anche questo fallo avva-loralo dalla composizionc chimica di questi calcoli, nella quale flgura il carbonalo di calce per sino al91 per 100.
Presenlo al loro esame quattro calcoli sallvari, i quali merilano d' essere tolli in considerazione:
'1deg; Calcolo salivare equino (Fig. 4quot;).
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Forma ovoidale.
Diamclro maggiore ccnlimelri 2, öO. Diamclro minore centimclri 1, 50. Da un lafo levigate, e dall'altro scabro, forellalo, e con dalle cscavazioni.
Colorilo bianco giallastro come quello del burro. #9830; Peso gram mi 92.
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Ä
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Qaesto calcolo venne cavalo dal dotto slenoniano si-nistro di an cavallo dell' ela dl dodici anni , addello al servizio di veltura da lusso, di razza estera, scnzn avere mai portato disturbo alle funzioni della bocca , ne inlerccltalo 11 corso della saliva.
SI prcsenlo dapprima un tuoiore prcsso I'angolo della mascella posteriore, duro, senza aumento di ca-lorc, cd uniforme. Garatteri ehe lo facevano dislinguere dai congeneri di nalura flemmonosa , c dai fibromi ; ne si presentava molto scnsibllc al lallo. Venue tra-scurato da principio, c solamenle dopo qualche tempo, vedendolo crescere gradalamenle , si domandö 11 sus-skllo dell'arte medica, ed allora ehe impediva Taccon-ciatura di lusso per atlaccarlo, e si presentava alquanto sensibile alia pressione. Dallo esame chirurgico si venue chiaramente a stabilire la diagnosi, cioe, Irallarsi di calcolo salivare, c consegaenteraente indispensabile I'ope-razione. Con un taglio longiludinale, seguendo II corso del dolto di Stenone, venue questo aperlo ed estralto 11 calcolo. Immedialamente si eseguiva la sulura a punto continue, e sotloposto I'animale al regime di soil bc-veronl farinacei per quatlro giorni. Quanlunque 11 taglio si avesse restensione di circa Ire cenlimetri, pure si ebbe l'adesione primiliva, ed in pochi giorni la coin-pleta gnarigione.
2deg; Calcolo salivare bovino (Fig. Squot;).
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Forma ovoide con an eslrerao termiQando a punla a forma di capczzolo.
Diametro maggiore centimelri 3, 03.
Diametro minore centimelri I, 00.
Supcriicic scabra c bucherellala.
Da un lato si osserva appena ievigalo in un pnnlo leggermente depresso c pianeggiante.
Coloiilo bianco.
Peso gram mi 1 i.
Venoe trovalo ncl dollo di Stcnono drillo di un buc nell'operazione della tnacellazione. Durante la vita, per la piccolczza del lumore ehe presentavasi snl massa-lere in prossimita dello sbocco orale, c non arrecando alcuna molcslia ali'animalc, non venne curalo, nü at-tirö mal 1' attenzione del proprietario.
3deg; Calcolo salivare bovine (Fig. Ga n. I), n. 1.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;n. 2.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; n. 3.
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Fig. 6a n. i.
Forma ovoide reguläre.
Diametro maggiore centimelri i, 04.
Diametro minore ceiitimctri 1, 00.
Superflcie di granuli piccolissimi, senza forellatura.
Coloiilo bianco di calce.
Peso grammi 0.
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Questo calcolo verme trovato nel dotlo stenoniano si-nistro di una vacca macellata, dell'eta di cinque anni. Per la sua piccolezza, e consegiienlementc pel tumore piccolo chc dava luogo, non vonnc costatalo, durante la vila, dal possidente. Nel procedere allo scorlicamento si avverti la durezza, e cosi si estrasse il calcolo.
4deg; Calcolo salivare bovino (Fig. Ga n. 2).
Forma ovoidc alquanlo prolungato.
Diameiro raaggioie centimetri 3, 01.
Diametro minorc ccnlimelri I, 07.
Superflcie scabra in gran parle, e verso gli estrenu liscia.
Colorilo bianco.
Peso gram mi 8, i'6.
Questo calcolo venne trovato nel dotto stenoniano dritto di una vacca di anni nove, nell'eseguire la ma-cellazione di essa. Durante la vita non dette mai alcun segno di sofferenza, ne il possidente si preoccupo del-Tesislenza del tumnrello sulla gota drilta.
5deg; Calcolo salivare bovino (Fig. Ga n. 3).
Forma leggermente ovoide.
Diametro maggiore centimetri 2, 02.
Diametro minorc centimetri I, 05.
Superflcie granulosa egualrriente.
Colorito bianco di calce.
Peso gram mi 7.
Anchc questo calcolo venne trovato nel dotlo stenoniano sinislro di una giovenca, mentre si macellava. Interrogalo il possidente, disse non avere mai segnalato il piccolo tumore cstcrno nel mezzo del massatere, ne 1' animate ebbe dato mai segni dclla piü minima sofferenza nella masticazione.
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41 Diagnosi del calcoli salivari.—La diagnosi dei cnlcoli salivari formal! nel condolto di Stenone mm öffre difficoltä di sorta. II medico , chiamato per ap-prestare le sue cure, devc anzi lulio, prestare la sua atleozione, su i caralleri siicciali die presenta il lumo-re. — Infalti csso non ne presenta alcuno die si possa riferire a fibroma o a Qemmone; oltre die e sempre freddo, a fondo lapideo, c spesso movibile. II inovi-mealo, fallo subire colla palpazione, puö essere piü o ineuo accentuato a seconda io sviluppo del calcolo, e le alterazioni consecutive sperimentatisi colla sua lunga presenza nel condolto salivare c nci tessuti circostanti.
Inbsp; caralleri, dunque, di tumorc frcildo a base dura, posto nel tragitto del condolto di Stenone, il movi-menlo di trasposizione, anco leggiero, fatto subire colla palpazione, sono caralleri patognomonici-chirurglci da non lasciare alcun dubblo nel clinicü della presenza del calcolo. Ove poi pel troppo sviluppo di questo, viene inlcrceltalo il corso alia saliva, perloccbe si nota una flutluazione piü o meno pronunziala nella porzione del condolto die rimane Ira il lumore e la glandola parotide, ogni minima difficoltä e tolla da questo ca-rettere, e la diagnosi puo stabillrsi senza lilubanza di sorta.
IInbsp; dubbio iusorge c con lulla evidenza, allorclic il calcolo , avendo raggiunlo un considerevole volume, per la pressione conlinua, e la dilatazione subita, le parieti del condollo slenoniano si sono atrolizzale, e rolle nella parle piü declive, per modo da lasciare ca-dcre il calcolo nel tessuto unilivo sottoslanlc, e con-seguentemenlo il lumore allo esterno presentarsi al di
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lä del tragiüo del condolto, od assumere i caratleri di un tumore cisiico. In questo rinconlro la saliva puö bene raggiangere la cavitä della bocca per mezzo di ana conmnicazione arliflciale Ira i due mucroni del condolto slenoniano, perö sempre nna qaanlilä rimane, come laguna, altorno al calcolo nel duovo silo ove e caduto. Ove perö passa mollo tempo, il calcolo, pel suo peso specifico , continua a portarsi fra i tessuti, taolo da discostarsi di molto dal dolto slenoniano, ed allora la saliva non lo segue, c il tumore eslerno lascia i caratteri del cisiico, cd assume quelli propri di sopra descrilli. Nella letteratu.ra medica si cilano esempi di calcoli salivari trovaü sotto Tocchio, ed anco alia base della goln, ed appunto iier le ragioni addotte.
In questo rinconlro, ripelo, la diagnosi e dubbia; perö l'avveduto chirurgo puö benissimo saggiare il lu-more coi mezzi ehe la scienza moderna mellc a sua disposizione, e cosi venire in chiaro della sua Datura, dielro ehe presceglie i mezzi curalivi da adotlare.
Ai caratteri descritli non di raro si aggiunge un'altro puramente diagnoslico, cd e la difficollä della masli-cazione allorche il calcolo si Irova nel punto del dotlo slenoniano ehe risponde alle due liliere moiari; ovvero, pel suo sviluppo inlercella il corso alia saliva, c con-seguentemente obbliga la corrispondente glandola pa-roticle al riposo. In simile congiimlura il clinico va-lutera questo fenomeno iiisieme ai caratteri del tumore, e ne dedurra evidenlemonle il giusto apprezzamento.
Nel caso ehe la glandola parotide c obbligata ad un prolungato riposo, ne consegue la sua alrofla completa, od anco questo esito pun benissimo concorrere a di-lucidare la diagnosi.
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43 Etiologia.—Ordinariamente i calcoli salivari si pro-ducono per 1quot; introduzione di qualche corpo eslraneo nei condolli escrelori, il quale serve di nucleo; come in fatti allorno ad esso si vanno formando strati, gli uni soprapposti agli altri. II corpo estraneo s'introduce daU'orifizio di sbocco nclla bocca, percio d'ordinario e un grano di avena, uo seme di pianta di cui si nu-trono gli animali, cd un franlnmo di paglia. In nlcuni casi perö, come facevo notare in avanli, sono le cellule epileüali ehe costiluiscono il nucleo, di ehe pre-senlo un esempio in uno dei qualtro calcoli sottoposti a) loro esame.
Qualunque sia il nucleo, i vari strati allorno ad esso si vanno formando lentamente, in ragione delln mag-giore o minore quanlila dell'aria die puo penetrare nel condotto salivare, da cui la saliva preleva I'acido carbonico, per dar luogo alia formazione del carbo-nato di calce, ehe si crislallizza e si deposita a strati. Devesi convenire pienamente die la loro formazione e molto lenta dapprima, e cio per !'ostacolo minore die trova la saliva nel suo Iragilto, eppoi man mano si fa piii atliva come cresce I'oslacolo. — Per quanto maggiore sara la permanenza delta saliva nel condotto escretore, per tanto piü facile torna la formazione del carbonato di calce, ed in quanlila maggiore, e ciö vienc provato dall'osservare i strati intcrni molto sot-tili , ehe poi vanno ingrossandosi gradatamente fino alia periferia.
I calcoli salivari dei condotli del Warlhon e Rivi-nus sono rarissimi, raggiungono poco volume, e ri-pelono pure la loro formazione da un corpo estraneo
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in cssi introdotto.—Comeche quesli coiulolli sono di piccolo calihro, cosi lorua difficile 1'introduzione di corpi estranei pel loro corrispondenle oriflzio di sboc-co. Da ciö si spiega, percbe raramente in cssi si for-mano calcoli.
Pronostico. — II pronoslico in queste ricorrenze dove esscre circospello, poiche dovendosi ricorrere nc-cessariamente ad un'operazione chirurgica , la qualo consisle nell'apeflura del clollo escretore c nella estra-zione del calcolo per essa, no pud risullare una renitente Qstola salivare, ie cni conseguenze sono sempre gravi.
Cura.—Prima di deciders! il cbfrurgo, per I'estra-zione del calcoli salivari, all'operazione cruenta, torna indispensabile leulare I'operazione ineccanica, cioe ccr-care il possibile fare uscire il calcolo dal condolto salivare per mezzo del suo oriflzio di sbocco. Percbe quesla operazione sia coronata da felice successo, deb-bono essenzialmenle concorrere one condizioni , cioe il piccolo volume del calcolo, e la permanenza di csso in vicinanza dello sbocco. In tale caso l'operalore farä tulto il possibile, adoprando le dila, di mellerlo fuori, spingendolo a poco a poco verso l'oriflzio. Nel caso pcro die il calcolo , quantunque in vicinanza della bocca poslo, pel suo volume non puö venire fuori per I'aperlura naiurale del canale , puö benissimo proce-dere al dilalamento di essa con una incisionc, c cosi melterlo fuoii.
Con quesla operazione si cvila il pericolo della for-mazione di lislola salivare, la qnale e sempre una con-seguenza grave sollo lulli i rapporti.
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Non polendosi in nimi modo effeltaire I'estrazione col mezzo mcccanico, ovvcro colla dilalazione dell'ori-fizio del coiidollo , torna indispensabile ricorrere alia operazione crnenta, cioe all'apertura, dalle esterao del coiuloUo salivare, c conseguentemente all' estrazione del calcolo. In questa operazione il chirurgo deve mi-rare a due essenziali cose, cioe a pralicare un'aperlura o ferita tale da permettere I'estrazione del calcolo pel sue diaraetro minore, ed imli a curare I'esalto avvici-namcnlo dei bordi della ferila nel procedere alia su-lura a pimlo continue. La piccolezza della ferita di-minuirä la probabilita della formazione della fistoia salivare, e I'esatta adesione dei bordi di essa permel-lerä l'esito [)er prima inlenzione.
Eseguila l'operazione, c eon quella esallezza recla-mata dalle condizioni anatomo-flsiologiche, iion e ler-minato il compile del chirnrgo, fa d'uopo soltoporre I'lafermo alia pid severa diela di liquid! nutritivi , e ciö appunto per impedire la masticazione, e conseguentemente Iquot; abbondante secrezione della saliva. —Questa diela durerä lino alia complela adesione dei bordi della ferita , per indi gradalamenle far riprenderc lo esercizio della masticazione con sostanze alimcntari semi-liquide, e conseguentemente di facile declulizione.
Segnende queste norme 1quot; operazione sarä coronala da felice successo.
Vi ha pero una circostanza, quella appunto da me ricordala, cine ehe pel volume del calcolo, e pel suo peso speciüco, si sia avverala la distruzione totale od in parte delle parieti del condotto salivare, perlocche indubilalamenle . dietro 1'operazione, ue risulta la 11-
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46 stola salivare. lii queslo caso si curerä la tisloia con i mezzi consigliali dalla chirurgia. In queslo caso, im-pedire I'iiscita della saliva dall'apeiiura anormale, per qualche lempo , e fino a ehe 11 condollo salivare si sia ricostituito, ciocche presenta deile serie dlfficolta , e I'unico compito a cui deve mirare il chirurgo. Gna-rlgioni complete, di simile genere, sono regislrate nel-la letteralura medica, perciö debbesi a intto cnslo adol-tarne i mezzi per consesnirla.
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Nella lornata del 14 agosto correole auno, mi ebbi 1'aliissimo onore di richiamare I'atlenzione di questo dotto Corpo Ai'cademico su i calcoli biliari, col mo-destissimo scopo d'illustrare il gabinetlo di Aualomia Palologica , da me inizialo , del Pubblico Macello di questa cüspicua Cilia, in quesla mi permello intratte-nermi su gli enteroliti o calcoli gastro-enterici, di cui no ho lalto an'interessante raccolta. Poicbe TAccade-mia, nella ricordata lornata mi fu larga di benevolenza, mi aaguro ehe si moslrerä del pari compiacente in quests , ciocche mi dara piii animo nella descrizione dei calcoli raccolli, e neU'esporre delle considerazioni sul loro riguardo.
I patologi, die si sono occupati degli enteroliti, fan-no distinzione tra calcoli gastrici ed inteslinali. Questa
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divisiüiie o meglio disliozione non si lia allra ragione per rilenersi clic la localitä ove squot; inconlrano siffaüc concrezioni. Ciö non basta a mio modo di vedere, poi-clic il tubo gaslro enterico non e interrotlo. — I cal-coli ehe s'incontrano nello stomaco sono rari, mentre
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se ne Irovano di frequente ncgrinlesliiii; gli uni e gli
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altri si hanno, almeno ncl maggior nurncro, la slessa composizione, la medesima forma, e l' idendica ordi-Uira; eppoi tutlo porta a rilenere esserc un puro ae-cideiüe ehe i ealcoli s'iniziauo nello slomaco, si for-mano, prendono un considerevole volume, c vi riman-gono. Nel loro primordio formalivo o genetico, torna facile, anzi debbesi rilenere come fatto, venire traspor-lati negl' intestini in associazione al prodotto chimoso 11nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;della digesüone , funzione esereilala giornalmenle , e
facilitata dai movimenli peristallici. Negl'intestini, ove prendono stanza, si completano c si anmcnlano di volume. II rinvenirli diiiii[iie nel saeco gaslro e un niero accidenlc , dipendcnle da cause Uillora sconosciute , pereid la distiuzione non e fondala, no e soslenula da ragioni indiscutibili quali la scienza odierua rcelama.
Quantunque questa divisione sia poco corretla, e di cni non ne lerrö conic, non e del pari esatla quella ehe tutl'ora si riliene, in mancanza di allra migliorc, in rapporlo agil enlerolili in generale. Di questa e gino-eoforza lenerne conto , onde meglio e eon Uitta agc-volezza riescire nel mio compilo.
II Fwrstenberg classiQca gli enlerolili in ealcoli, pseu-do-calcoli e concrezioni.
I primi, secondo ([iicslo dollo scriltore, sono i veri enlerolili, poichc provvednti ordinariamenle di nucleo.
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49 consislenle in im trammento di melallo, di quarzo o di silice. I secondi, costituiti da un'insieme di peli e fibre legnose, iocrostali di sail calcarei, corrispondono mcglio agli egagropiii del Girard.
II prelodato scrittore suddivide le categorie in varieta, e ncl modo seguenle:
A. G.vlcoli. — Essi vanno dipartiti in quattro va-rietä a secoada del colorilo die a preferenza portano, cioe giallo-bruno, grigio brunastro c bluastro. Si hanno poi dei caralteri die, se non sono affalto spedali, pos-sono dare mi'idea delia loro divisione, perlocche me-ritaoo d'essere loili in considerazioue.
I.0 Giallo-bruno.—Si rinconlrano di forma ar-rotondala o allungata, con superflde scabra dipendente dai crislalli di fosfato ammoniaco-magnosiaco die li sormonta. Si hanno una compaltezza lapidea, s'incon-Irano di raro, sono solitan, e raggiungono il peso di 60 a 300 grammi. II loro peso spccifico e I, 694.
2.deg; Grigio.—II volume degli enleroliti, die portano queslo colorilo e variabiie, perö s'incontrano ta-luni di grande mole, come I'esemplare die presento alle esame degli onorevoli accademid. Se ne Irovano dei sferici, c tli allre forme. I primi sono semprc so-litari; mentre quelli cite prendono forme diverse sono moltipli, II peso e varlabiiissimo , perö qualcuno di essi ha raggiunto il peso enorme di cliil. 7, 500. 11 peso specifico e 1, 7()G.
3.deg; Bruni. — I calcoli di questa variela differiscano non solamenle pel colorilo, ma anco per compaltezza, dnrezza e peso speciQco. Comeclie sono mullipli , si hanno ordinariamente la forma poliedrica.- qualcuno
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perö si presenla a forma di uiia leulc bicoovessa. Or-diaariameote si preseataoo a superQcie liscia, lucida, e cosparsa di pori. iNou oltrepassano il volume di una grossa noce, c '1 peso di una veuliaa di grammi. II peso loro speciflco e I, 823.
i.0 Bluastrl.—Sono ordinariamente riunili in gran-de mimero. Giull ne cnumerö al di lä di millc nel colon di un eavallo abbattulo per studi analomici. Que-sli si hanno forme variabili, la piü parte allungali, a superflcie liscia, lucida e con delle leggiere depressioui. Ciascuu calcolo lia per nuclco un frainmcnln di quarzo, alloruo al quale si formauo i vari slrali. II piü grosso, Im' ora incoiilrato, nou ollrepassa il peso di quiii-dici grammi. II peso speciflco loro e I, G8I.
B. Pseudo calcoli. — Qiiesle anormali produzioui, Ira i caleoli c le concrezioni, presentano il coiorito gri-gio c bluaslro. I pseudo-ealcoli sono sferici. poliedrici ed allungati; i solitari, piü voluminosi, assumono la forma sferica, mentre i piccoli essendo mullipli prcn-dono le allre forme. Esternamente non diireriscono pun-to dai veri calcoli. Si presenlano a superflcie liscia , lucida e porosa. Allorche i iiiccoli crislalii di fosfalo ammoaiaco-magnesiaco occupaoo la superflcie, quesla si presenla rugosa. La loro slrullura inlerna si prc-senla ncl centre porosa, alvcolare, ovvero costiluita da un [)ezzo di cuoio, o da una pielra circondala di pcli e di flbrc legnose. Queste mateiie , in vicinanza del nncleo, formano un fodero [loco compalto, vellutalo, seuza apparente stralazione; ßsse si vanno fra loro av-vicinando di piii in piii verso la pcriferia, aumenlaodo in compatlezza in modo ehe i strati cslerui sono cosi
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duri c serrali come nei veri calcoli. II loro peso varia da 8 a 500 graraml; come quelle speciflco da 1, GO.quot;) a I, 67i-.
C. Concrezioni.—Soiio clollo agglomd'azioiii di peli e di delrilo aliraentare incroslate di sali calcarei e di fosfato ammoniaco-magnesiaco. Si rincontrano ncgriii-leslini degii equioi, del bovini, del pecorini, caprini, earnivori, e del pachidermi. Si dislinguooo le varietä seguenti: grigia, bruna, le grand! concrezioni del oa-vallo, e gli egagropiii.
1.deg; Concrezioni grigie. — Sodo sferiche, polic-driche, a saperficie liscia, cosparsa di piccolo depression! e leggiere elevatezze di colorito piü chiaro o pin fosco. Le sferiche si hanno piü compaltezza delle al-(rc. II ceiilro conliene im corpo eslraneo, ovvero e al-veolare , ed e circondato di una massa molle e fila-raenlosa , composta di pel! mescolati ad una piccola quanlilä di Qbic legnose, i quali si serrano man mano a misnra ehe si avvicinano alia periferia. I strati esle-riori si hanno quasi la durezzadei calcoli, ed una stnit-lura cristallina. Queste concrezioni misurano da 3 a 8 centimetri di dianaelro; si hanno il peso specifico I, 539 a I, 548, e raramenle s* inconlrano solitarie. Si for-mano ordinariamentc nel cieco e nel colon degli ani-niali equini.
2.deg; Concrezioni 6r?mß. — Queste sono globulose, bernoccolute, vellulate alia saperficie, ed alveolar! nel ccntro. I loro peli, a modo di fodero, sono meno ser-rati ehe nclla varietä preccdente, tanlo ehe i strati ester-ni crislallini si hanno poca compaltezza. Raggiungono il dianaelro di 4 a 10 centimetri, e il peso speciflco
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di I, 515. Esse si formano e soggiomano nel cieco dogli animali equini, ove sono ordinariamenle rinnili in grande numero.
3.deg; Grandi concrezioni del cavallo.—Queste sono di forma allungata, arrotondita, rassomiglianti ad un mellone, a superflcie bernoccoluta, parzialmente rugosa. Prendono il colorilo bianco , grigio o bruno. Raggiungono dellc pmporzioni non inferior! al piü grosso calcolo, perö il peso e sempre minore. Sono formate di peli c Qbre legnose, su i quali si sono accu-mulali a strali, van sali inorganici. —Tagliate presen-tano uno o piii calcoli riunili. 11 peso spocilico e 1, 446 a 1, 5Gö.
D. Egaghopili. — Si rinconlrano d'ordinario nei due primi slomachi dei raminanli, raramente nei grossi in-leslini. II contrario succede nei carnivori e nei pachi-derrai. In quesli animali lo stomaco non gli alberga die eccezionalmente, mentrc 1' ordinario loro soggiorno sono i grossi inteslini. Essi sono formali interamente di peli sovrapposti, a cui si associa piccola dose di sali inorganici, e sono piii leggieri dclle concrezioni dcgli equini. II muco serve di mezzo agglulinante. Si circon-dano di una crosta nera o bruna, liscia, Inccnte; c la-gliata si presenla di un grigio bianco. Questo strato eslerno e composlo di fosfato ammoniaco-magnesiaco, di fosfalo c di carbonato di calce, e di materie organi-che. Secondo le osscrvazioni di Gurlt, un corpo estra-neo, qualche volta serve di nncleo.— II peso specifico e 0, 725.
Girard ha dislinto gli egagropili in semplici e com-posti. Bresche! chiama quesli nlliini incrostati. Qne-
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53 sla disliazione applicala alle concrezioni pelosc del ru-minanli non e punto esalla. Esse lulle squot; incroslano dal inomenlo die ha avalo terraine il loro accrescimedfb, come in fatli si Irovano incrostate delle piccolo o delle grandl. Nel caso s' incoulrano senza incrostamenlo, o diogni misura, debbesi ritenere non essere ancora complete, perciö non ancora fonnalo lo Strato eslerno com-patto.
Non mi faro qui a discorrere delle inesattezze lulle deila classiQcazione riportala, non essende questo il coin-pilo assegnatomi, perö ricordare talune sembrami ehe di gran lunga mi spianassero la via die son costretlo a percorrere. In falli il dire ehe i calcoli solilaii pren-done la forma sferica, e quei mullipli forme diverse, non risponde alle esame piü owio. Che i solitari as-sumano la forma sferica, o pressappoco sferica 1' hanno conslalalo molti osservatori, perö non escludc Irovarsi calcoli solilaii con forma diversa. Come [Hire i calcoli mullipli, pel loro conlinno conlallo , so assumono di ordinario forme diverse non esclude eziandio prendere alcuni di essi pure la forma sferica. Gli esemplari ehe presento alle esame degli onorevoli Accademici mi danno ragione di sostenere rinesattezza, da questo pnnlo di vista, delta classiflcazionc Fwrstenberg. In una cavalla di razza inglese, vennero da me riuvenuli sei calcoli, uno dei quali venne espulso dietro sforzi colici, e cinque nella sezione cadaverica. Dei sei calcoli, come loro osservano, cinque sono sfcrici, ed im solo appiatlilo e biconvesso.
Mollo ancora avrei a dire in rapporto al colorilo , snl qualc principalmente si basa la riporlata classifi-
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c;izione, come in rapporto alia superficie. In prosieguo faro Dutare, preseotarsi i sei calcoii ricordali non a superficie liscia c lucenle, nc di alcun colore su cni si sono volute distribuire in varieta, ma a superficie vel-lutata e di colorilo giallognolo. Quesli, nella classiflca-zione riporlaia non trovano posto, perlocche formcreb-bero una disliula e separata varieta.
Coniimiare sul medesimo argomento, senza avere il bcne di proporre ima novella classiflcazioue, mi sem-bra opera poco corretta ncllo slate alluale della scien-za, percio passo alia descrizione lt;lei calcoii da me rac-colli, ed ai loro apprezzamenti.
Calcolo equino.—Forma sferica (Fig. T'1), alquanto pcro depresso in due lati, per modo ehe il suo mag-giore diametro misura ccnlimetri 7 e 50 e 'l ininore G; si ha il colorilo grigiastro, e la superficie liscia e lucenle in gran parle, e la minima parte rispondente alle depressioni scabra con delle piccolo elevazioni. — Pcsa cbilog. 5, 7ö0.
Questo calcolo, di enorme grandezza, uno del piu grandi fin' ora rinvenuti, si Irovo nell' intestino di mi cavallo di razza inglese , doll' eta di anni sedici, per-tinenle al sig. Bonocore Salvatore. Fino a quella avan-zala etä non delle mai segni di sofferenza da sospet-tare la esistenza di quesla enorme concrezione nel Uibo intestinale. Tutto in un tralto si presentarono i feno-meni colici, in modo violenlo, e nei sforzi espnlsivi il calcolo presc slanza nel bacino, ianlo die pel retto, enormemente dilatalo, si osservava una massa dura ri-vestita d' intestino rosso violaceo, da minacciare la can-crena. Si comprende bene, die quesla enorme massa lapidea, situatasi nel bacino , ostruiva completamente
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55 il contloUo inlesliiialc, c colla pressione anclie il con-doito arelrale.
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(Fig. l.a) i; aaimale moriva consegQeatemeQle in poche ore, .laquo;. nolla necroscopia rinvciini il calcolo in esame.
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56 Qucslo fallo clinico, della massima imporlanza, mellc in avanli le seguenli qnislioni. Essendo il calcolo for-malo di sail inorganici, fra i quail prlmeggla il fosfalo ammonlaco magaesiaco, di strali concenlrlcl, c del peso enorme di chil. 5, 750, come ha poluto rimanere ncl canale inteslinale, per si Inngo tempo, senza di- ^ slurbare le fnnzioni inte-j ressanli ehe qucslo con-1 dotlo e chiamato a disim-
pegnare segnalamente per
la vita di conservazione? Quali cause hanno con-
Iribuito a fargii prendere
si rilevanti proporzioni? Siffatle qnislioni, del
[)iü allo iateresse scien-
tiflco, ncllo slato altuale
della scienza, rimangono
lull'ora insolute. In pro-
sieguo perö, Irattando lo
argomento dal pnnlo di
vista generale, cerchero di
dimostrare, tanto in rap-
porlo alia genesi c pro-
grcsso formative , come
dell' etiologia da die di-
pendc 1' oscurila ehe lul-
t'ora involge quesla parle
dell'anatomia patologica, e da quäl lato possa farsi la
luce.
Calcoli sei equini, raquo;lei quali se no conservano
soli Ire.
1deg; Perfeüamenle sferico (Fig. 8quot;).
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Diamelro rcnlimelri 3.
Colorilo giallo lerroso.
Superficie vollnlaln.
Peso grammi 208.
Nacleo formato da mi pezzo di ferro.
2deg; Sferico, con depressione da un lato soliraquo; (Fig. 9quot;).
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Fig. 9.quot;
Diamelro conlimclri 2 c 75. Colorito giallo lerroso.
Superficie vellutata, meno nella parle depressa. Peso grammi 192.
3deg; Apiatlito, ovoide e convesso da ima sola laccia vi'ig.
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Fig. K).a
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Lunghezza maggiore centimetri 3 e 20.
Lunghezza minore centimetri 2.
Color!to giallo lerroso.
Superflcie vellutata, meno nella parle convessa.
Peso grammi 18.
Questi calcoli , qiuuitunque formali come il prece-dente, di fosfalo amraoniaco magnesiaco , fosfato cal-cico, carbonato calcico e molto grasso, non ehe in pic-cola proporzione di nrati ed ossalali di calce, sostanza legnosa proveniente dagli alimenli, presenlano uno Strato esterno giallo lerroso, di aspetto vellutato, il quale resiste all'azione del reagenti chimici. Esso probabil-mente e formate di materie organiche miste a molto maco, poiche brucia facilmente, tramandando uno spe-ciale odore di paglia. Per questo speciale carattere non trovano luogo nella classificazione, perlocche , ripeto, dovrebbero formare una speciale varicta. Calcoli somi-glianti, e con i medesimi caralteri, quanlunquedi raro, * s'incontrano negl'intestini deiruomo; ma non mai rag-giungono proporzioni al di la di un arancio di media grandezza.
I/ altra particolarita ehe essi presenlano e appunto nella forma sferica, ehe presenlano cinque fra sei, quan-tunqne multipli perche trovali nell'intestino di un me-desimo animate.
Essi si hanno un nucleo, altorno at quale si sono andali formando i vari strati, di una fmezza micrografi-ca, lanto in uno di essi, diviso per mela (fig. 8a), die presento allo esame, con una lento d'ingrandimento ho potuto contare fino a Cinquecento strati; ma il numero e di molto maggiore, sia per Tinesattezza die si suole
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sperimentare nella enumerazlone di cosi fini strati, come per difetto di un istrumento otiico di maggiore ingran-
dimento.
1 sei calcoli in esame si prodocevano gradalamentc, si comprende benissimo, nel tubo inlestinale di una cavalla inglese, doll' etä di nove a dieci anni, perti-nente al Conte Gerace. Durante si lungo pcriodo di vita non delta mai segno alcuno dcila loro esistenza. Sopravvennegli una colica grave, die dalle note nosolo-gichc venue diagnoslicata per colica calcolosa ; come in fatti dielro I'azione dei clisteri emisc quello die pre-sento diviso in due mcla con tale veemenza c forza da colpire il muro a modo di proiettile, lasciando I'im-pressioneper due cenlimetri profonda neU'lntonicatura. Espulso questo prime calcolo lutto accennava alia re-mittenza dei dolori colici; perö, dopo sei ore, si pre-senlavano piü forti, per modo die I'animale raoriva. Eseguita la necroscopio, dopo due ore, vennero rinve-nuti gli altri cinque calcoli , cioe qualtro sferici ed uno appiatlilo, c da una faccia solamente convesso.
Calcoli tre equini.— Questi Ire calcoli (Fig, Ma), dalla forma appiattila e quasi triangolare, presentano un nucleo centrale di quarzo, e comeche indubiamente si ebbero origine nolla medesima epoca, e I'uno in istrelto contatto dell'altro, si osserva il nucleo libcro nella loro faccia di corapaciamento, e su di esso formati i strati in modo da conservare la forma pianegiante. Del re-sto si osserva evidenlemente il punto di contatto ser-balo fra loro fino al punto formative , come possono chiaramente osservare. Ed in fatti 1' ultimo strato ri-copre la periferia solamente. senza punto raggiimgere
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bO
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il nucloo.Ciüprovaab-basU'inza la genesi dei re calcoli in disami-tia.
Ttilli eli'e si hanno ilpeso dichilogramma 1,200 , la superflcie piana e di conlallo le-vigaln, e quella libera scabra; il colorito e yi:illo terroso.
Quesli calculi ven-iioro rinvenuli, nella autopsia, in un rigon-fiamenlo o borsa del colon ascendente di un cavallo comune , morlo per pnlmonite acula.
Calcolo etiulno soUtario. — Presen-lo allo esarae dogii o-norevoli Accademici . quesl'allro calcolo (Fi-gnra 12a) a forma di mela, cioe quasi sfe-rico con duo profonde dopressioni, una rap-prcsenlanle la corona, e rallro lo allacco del peduncolo del meio. Esso pesa .'iSO gram-mi. Ollre la forma spe-ciale, si ha un nucleo formato di un pezzo di ferro. I slrali con-
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Fiir. 11
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til centrici preseolano, nel terzo medio un colorilo oscuro, probabilmente da ecccsso di malerie or-ganiche, e degli alveoli; come pure negli ulli-mi strati periferici si os-servano degli alveolisen-za modiQcazione di colorilo. I.a formazione e granulosa , compalta e di colorilo grigio, men-Irc la superflcie e levi-gata c del medesimo colorilo.
Anche quoslo calcolo venue Irovato nelCiote-slino colon di tma ca-valla cnmune di anni dieci, c morla per pul.-inonilo acula.
Egagropili del ru-minanii. — Di quesle concrezioni pelose nc ho falto nna ricca raccolla, c poiche presentano forme svariate, e caralleri meritcvoli d'ossere lolli in considerazionc per deluci-dare molle quistioni lull'ora insolule, mi permelte-ranno seguire In slcsso ordinc di dcscrizione e di ap-nrezznmeiiü.
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1deg; Egagropilo bovino (Fig. I3a).
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Fig. I3.a
Forma sfcrica. appiatlito nei lati.
Diametro raaggiore cenlimotri qualtro.
Diamelro minoro ceolimetri due e mezzo.
Colorito nero.
Superflcie incrostata e lucida.
Peso gram ml 32.
In generale gli egagropili sono leggieri, c cio ap-punlo perche sono formati da unquot; aglomerazione di pell negli animali bovini, caprini, ed in tulli gli altri ehe si hanno la pelle rivestita di peli; raentre sono formali di aglomerazione di lana in quei lamili. Qnello ehe presenlo allo esame dcgli onorevoli Accademici e il piü grosso da me rinvenuto.
Ordinariamente s' incontrano nel rumine o primo stomaco dei ruminanli. So ne sono trovati pure nel reticolo e nel tubo inteslinale, ma alquanto piü raro.
Gli animali tnlti si hanno l'abiludine di gratlarsi la superflcie cutanea colla lingua, segnataraente i ruminanli, periocchc in pssi qnesl' organo e prowislo di
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un epitelio quasi corneo ; e piü di leccarsi le piaghe, mezzo terapeulico-chirurgico additalogli dalla natura , non solamenle per mantenerle pulile c monde da qua-lunque corpo estraueo, ma pure lubricarle di saliva, come ii mezzo piü alllvo per delerminare la cicatriz-zazione. In questo lavorio, con tutta facilita, porlano via, colla lingua, dei peli die ingoiaao. Questi riuniti nel rumine, o negl'iQteslini si aglomenmo, s'intrec-ciano, e dan kiogo alia concrezione in esame, la quale s'incrosta in ultimo. La crosla e formala di uno strato composlo di muco, sostanza grassa, e sail inorganic!. Tra la crosta c I'aglomeramento dei peli si Irova uno strato intermedio di colorito giallognolo , formato di sostanza vegetale. Questo strato intermedio lo verro meglio valutando da qui a poco nel farvi la descrizione di un egagropilo privo di crosla.
2deg; Egagropilo bovino . piü piccolo del precedente (Fig. Ua).
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(Fig. It3) Forma sferica.
Diametro centimelri 3 e 50. Colorito nero.
Superficie incroslata lubercolosa. Peso gram mi 2i.
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Questo egagropilo presenla la speciale condizione di avere la superflcie lubercolosa, ciocche reclama I'allen-zione del palologo. Oia siffalla condizione da quale causa suole dipendere? E quesla ima doraanda, die, naturalmenle elevandosi da ognuno, merila, per delu-cidare la genesidello incroslamenlo, la spiegazione piii completa.
Discroslalo un egagropilo a superticie lubercolosa si osserva die la superflcie deiragglomerazione pelosa nou e eguale, ma in vece presenla delle piccole elevazioni, come delle leggieri depressioni, perciö la soslanza in-crostante necessariameole deve seguire quesle inegua-glianze , ed e perciö ehe si presenla ora scabra , ora liscia, ora lubercolosa ed ora con delle circonvoluzioni, come faro notare nella descrizione degli altri cnterolili del medesimo genere. Questo fatlo perö non e costante. Qualcbe volla si trova la superflcie scabra segnalamen-le, c quesla forma non dipende punlo dalla inegua-glianza della superflcie pclosa, ma dalla prevalenza del sali inorgauici nella composizione dell' incroslamenlo, e conseguentemenle dall' aiiiviia maggiore o minore nella sua formazione, poiche esso non si forma a slrali conliuni, ma interrolti come pure farö nolaie in pro-
sieguo.
3deg; Egagropilo caprino (Fig. 15quot;).
Forma sferica.
Diametro cenlimetri '#9632;).
Colorilo giallo lerroso.
Privo assolutameule d'incroslamcnlo.
Peso grammi 1 i •
Queslo egagropilo presenla, allo ''same oculalo, due
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particolaritä della piü alia importanza, cioc la formazionc sua complela anche dello slralo giallognolo, senza perö incrostamenta. Nella ge-nesi di queslo concrezio-ni, rilcimlo la formazionc graduale, e fuori ogni dubbioche l'egagropiloin quot;esame non ha raggiunto il periodo di complemonto, e ciö viene confenna-lo dalla esislenza dcllo Strato intermedio gialla-stro, la cni formazionc precede quello d' ioero-slamenlo. In prosieguo, descrivendo aliro egagro-pilo a slralo d'incrosla-menio incompleto, avrö meglio dimostralo l'er-rore in cui cadeva il Gi-rard , di ritenere coino varieta gli egagropoli pri-vi di crosla, mentre il di-fcllo dipende evidcnle-mente d'essere mancalo il lempo perclie si fosse formalo lo slralo dlncio-stamento.—Qucsli ega-gropili debbono, dunque, e con tulta asseveranza, ri-leoersi incompleli, e non speciale variclä. In fatli il seguente mi da il pieno dritte di affermare quanlo ho esposlo.
i0 Egagropilo bovino (Fig. ir)a).
Forma sferica.
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G6
Diametro ceutimetri 3.
Colorito oero.
SuperQcie in parte incroslala, ed in parle no.
Peso grammi 20.
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Fig. IGa
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Questo egagropilo, come dicevo , ribadisce 1' osser-vazione precedente, cioe die la mancanza assoluta di incrostamento dipende dal difetto di tempo nel com-pimcnto della cvolnzionc formativa, e non mal cosli-tairo una varietä speciale. Se l'animale, nel quäle si e rinvenuta la concrezione scrostata non fosse s'ato abbattuto, cd avesse vissuto per altro periodo di tempo, lo strato crostoso indubbiamente si sarebbe for-mato , e cosi 1'egagropilo si sarebbe rinvenuto com-pleto.
öquot; Egagropilo Bovino.
Forma sferica.
Diametro centimetri i.
Colorito nero opaco.
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Superficie in parle inleramente incroslata , od in parte appena iniziato I'incrostamento.
Peso grammi olto.
6deg; Egagropilo Caprlno.
Forma sferica.
Oiametro centimetri 2.
Colorito bronzino.
Superficie lucida e scabra, con incroslamento com-plelo in alcuni punli ed incomplelo in altri. — Peso grammi olio.
Quesli due egagropili concorrono sempre piü a con-fermare la leoria da me esposta non solamenle in rap-porto alia completa asseoza dello stralo crosloso ; ma fanno vcderc chiaro il modo come si forma detlo stralo, cioe non a strati completi, ma a spezzoni, ehe poi man mano vanno complelandosi.
L' egagropilo, segnato col numero sei, cioe il se-condo dci due descrilti, perlinente alia specie caprina, presenta due parlicolarila nolcvoli, 1' una in rapporlo alia maggiore compallezza c peso dello Strato d'incro-slamenlo, dipendenlc da una maggior dose di sali inor-ganici nella sua composizione, e I'allra al colorilo bronzino probabilmenlc dipendenlc dalla mcdesima causa,
7deg; Egagropilo bovine.
Forma ovoide.
Lunghezza maggiore centimetri •'?.
Langliezza minore centimetri i e 20.
Superficie liscia e lucenle.
Peso grammi 20.
!n questo egagropilo nnnvi.eallio di nolevole ehe
la forma ovoide.
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(IS
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#9632;
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8deg; Egagropilo bovino.
Forma sferica.
Dlamelro ceulimelri 3.
Colorito nero opaco.
Superflcie incrostata con delle circonvoluzioni di as petto svarialo, con delle solcature ed elevazioni.
Peso grammi 1 'i.
Questo egagropilo presenla la superflcie incrostata In modo tullo speciale, ehe da !' idea approssimaliva della faecia eslerna del cervello, quanlunque le circonvolu-zioni noii presenlano, in rapporto alia forma e dimcn-sione, eguaglianza; come pure le solcature, siifiiciento-meiito profondi, neppure seguono un regolare sistema formative. Indubbiamenlc dipendc dalla ineguaglianza dell'agglotneramcnlo peloso, da! quale I'incroslamenlo ha dovulo prenderc la lisonomia e conformazione. In-fatli discosirato si osscrva chiaramentc laic disposizione nclla superflcie deiragglomeramcnlo peloso.
9deg; tnsieme di egagropili, in niimero di dodici, di forma sferica ed ovoide, di minore dimensionc, nei quali si osscrva di parlicolare la superflcie di colorc bronzino in alcuni, ed in aliri di colorc marrone; con una veneggiatura ramosa, anastomolica, consistente in lineatura nera. In qualcuno di essi in vece si nota una marcata punleggiatura nera. Questo speciale modo di presenlarsi, dipende indubbiamenle dal prcdominio di una pin ehe di un'altra soslanza ehe compongono lo slralo crostoso. Ove abbondano i sali inorganici si ha il colorito piu chiaro e maggiore levigalezza c lucentez-za; mentre ove predominano le sostanze organiche si aveä il colorito nero. Vquot; influisce pure essenzialmente
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lo .spes.soro dello sIimIo crosloso, poiche per quanto e maggiore per tanto si allonlana dal colorilo noro. Da ehe poi dipendono le veneggiature e punteggiature e tutt' ora da ricercarsi..
Pseudo calcolo. — L' esemplare, ehe presento allo esame degli onorevoli Accademici, di pseudo calcolo, fa da me trovalo nell' inteslino crasso di una vacca , senza die questa, durante la vita, avesse d;ilo segni della minima sofferenza. Esso (Fig. 17), formato di so-
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stanze legnose, delrili alimentari, muco e sail inorga-nici, si moslra di im' orditura sorprendente c nello slcsso tempo gradevolissima. E costiluito da mi fasclo di fllamenli a naslri intreccialo mirabilmente in se sles-so; si ha il colorilo marrone; e lacido; e nella super-
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ficie levigalo. Presenla l'estremo superiore ricurvo, e nella ricarvalura una forte depressione; ed una base piü sviluppata e piü inlrecciala. La lunghezza maggiore misara quattro cenlimetri. Peso grammi U)G.
Quesla concrezione tult'affallo speciale, c credo uni-ra rinconlrata fm' ora, pei caralleri singolarl ehe pre-senta, segnatamente per 1' intreceio del fascio a naslro, meriterebbe una illustrazione complela; lamento sen-titamente perö non consenlirlo lo slalo atluale della scienza. Come si e essa formala? Quali cause vi hanno contribuito alia sua speciale ordilura? Souo queste le principal! quistioni ehe lull'ora rimangono nel filto velo dell' ignoto; perlocche, rnio mal grado, sono costrelto lasciare al tempo la soluzione, ed acconlenlarmi sola-mente della semplice deslrizione nilida falta.
Nell' noino squot; incontrano raramenle enteroliti. I po-chi esemplari ehe si conservano nel gablnelli di ana-tomia patologica si hanno la forma sferica ed ovoide; la grandezza varia da quella di ana testa di spilla a quella di un'arancio di media grandezza; come il co-lorito dal.nero al giallo bruno; sono duri, spugnosi e friabili. La loro composizione e la stessa di quella dei calcoli degli animali da me descrilti.
Sull' origine del calcoli intestinali umani si e delto ehe nei paesi ove si fa uso di pane di avena per nu-irimento, spesso s'incontrano delle concrezioni ncllo intestino crasso e per lino nel retto, formale di strati successivi composli di una sostanza salina e di una so-stanza vellulata brunaslra resislenlo ai reagenli chimici.
E un falto dcplorevolissimo alcerto, ehe questo im-portante argomento di anatoraia patologica rimane lut-r ora poco studiato.
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Diagnosi. — Xei due rami della medicina, ad trnta dei grandiosi progress! conseguili nel secolo presente, e difficile riconoscere la esislenza di eiitcroliti, durante la vita, in modo positivo e senza il minimo dubbio. La sinottica, da questo punto di vista, e oscura. Dal presentarsi coliche in modo ricorrente, ciocche dipende dal cambiamenlo di sito dell'enlerolito a prcferenza, ovvero per la ostrazione temporanea di un punlo del canale inlestinale, si puö sospellare la lore esistenza; ma non pero con la sicurezza reclamata, poiche le coliche ricorrenli possono benissimo dipendere da ben altre cause. 11 piu delle voile gli enteroliti si formano, crescono lentamenle, si completaoo , raggiungODo un considerevole volume, passano da un punto all'altro segnatamente del colon, seguendo la via sempre dal di sopra in basso ncll' uomo, c dal davanti in dielro negli animali, spiuti dai movimenli peristaltici insieme ai prodolli della digeslione, senza, per lunghissimi an-ni, produrre il minimo disturbo funzionale. In ultimo, poiche la natura lende ad eliminarli per le vie fecali, giunli ad ostruire, pel loro volume, 1'nnello ileo-ce-cale, ne lisulla una colica violenta, dielro die si speri-menla la morte. In questo caso, negli animali di grossa laglia, si ha il mezzo sicuro diagnostico, inlroducendo la mano e porzione del braccio nell'lnteslino retlo, e cosi costatare con lutta evidenza la presenza del cal-colo. L' esemplare die presento al loro csame , cioe quello equino di maggiore volume, non venoe con-statalo, die nella descrilta condizione, menlre per mol-lissimi anni, la sua presenza negl'intestini, non aveva dato luogo ad alcun dislurbo funzionale.
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(Hi enlerolili di piccolo volume nou di raro vengono espulsi, per 1c vie dell'alvo, assieme alle raaterie fo-cali, ora iialnralmeulc c senza disturbo di sorla , cd era dielro ^forzi colici.
Qualche volta, pel peso grandioso da lore raggitmlo, si sperimenla il perforamento tlellc parieli iiilcsliiiali nel punto ovo il calcolo dimora, c quoslo allora si porla nclla cavita peritoneale, accagionando inevitabilmente la mortc in breve tempo.
Etiologia degli entcroliii.—Per procedere or-dioatamente nclla ricerca delle cause die dan luogo alia formazione di enlerolili, bisogna seguire la divi-sione di essi in principle riporlala, poiche per gli uni sono aflfallo ignotc o problemaliche, e per gli altri co-nosciutissimc.
Quelle ehe dan luogo ai calcoli sono tutl'ora da ricer-enrsi. Talunc designano I'uso delle acquc lorbide, nelle quali si trevano in dissoluzione del sali inorganici in abbondaoza. Se quesla causa effeltivamente delcrmi-nasse la formazione di essi, noi dovremmo csserc qui in Sicilia segnalamente, alia porlala di rincenlrare spes-sissimo calcoli negli inleslini degli animali deraestici lenuti a viverc alia pastura pcrmanenle, i quali, nclla lunga slagione caloresa , sono ebbligati per difetlo di altra raigliere, dissetarsi ili acquc stagnant!, melmose, c sovraccaricbe di sali inorganici. Eppure si sperimenta il contrario. Gli animali alia pastura permanente ra-raraante portano calcoli gastro-inleslinali, mentre piü frequenle s'incontrano in quelli manlenuti alia stalla.
L' uso continue alimcnlaiv dclla crnsca e stato pure, e con molla Insisfenza . rcclamalo come causa deter-
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mmante la formazionc di calcoli, e fra gli Ultimi i'il-lustre Cheveau, in mia coiminicazione aU'Accademia di Francia, fatta ncl principio dcir anno correute , 1' ha confermato. Fatti perö numerosissirai militano in contrario. I oostri fiaccherai alimentano di crusca i loro cavalli, somminislrando a ciascuno fino a dodici chi-logrammi al giorno, e coif aggiunzione della semplice paglia e poca indivia, ncl costituire la razione di la-voro, eppure sono rari i casi di rincontrare in cssi, dopo morli, calcoli gastro-enterici. Eppoi il cavallo vi-cordato del sig. Salvatore Bonocore, ncl quale, alia piii innoltrala etä, renne trovato l' enorme calcolo cho prc-sento, non veniva alimentato die di biada, paglia, indivia, con appena due chilogrammi di crusca al giorno.
La presenza ncllo slomaco e negl' intestini di corpi estranei, non e punto una condizione essenziale per la formazionc di calcoli. II piii dclle volte essi vengono climinaii, in compagnia coi material! feeali, per 1'or-dinaria via dell' alvo, c raramente costituiscono 11 im-clco calcoloso.
Sc la loro presenza dclerminasse 1' inizio e la formazionc di siffatte concrezioin, dovrebbero Uilti i calcoli csserc muniti di nuclco formalo da im corpo estra-neo; mcnlrc l' osservazione ha picnamente dimoslrato, esscrc il nuclco spesso formate dalle sostanze stesse ehe corapongono la concrezione, come loro possono vedere nell' esemplare die sottopongo allo esame, segalo per lo mezzo. Queslo calcolo, come faeevo in avanli no-tare, venue rincontrato negl' intesti di una cavalla, in associazione ad altri cinque, ebbene niuno di essi porta il nuclco formalo da corpo estraneo.
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La causa probabile, a tnio modo di vedere, ia quäle determina la formazione di calcoli nello slomaco e ne-gl' intesiini, concorrenti le opportune condiziooi, come l'abbondanza dei sali inorganici nolle soslanze alimen-tari o nelle bevande, sono i calarri cronici mucosi a preferenza di quelli acuti. h\ simile state patologico si nota an' allivila maggiore segretiva uei follicoli muni-pari, e il prodotto di secrezione e alterato evidentemen-le. II trovare nei calcoli grumi di mueo e sali calca-rei, mi danno tulta la ragione per rilenere la causa in esame quella ehe determina la loro formazione, sia colla presenza di nucleo formato di im corpo estranco, o da malcrie stesse di cui si compoac la concrezione. In questo ultimo caso si ha pure ragione di rilenere, ehe il innco alterato determina, nei materiali chimosi e fecali, lale alterazione da permettere la dipartizione e deposizione dei sali inorganici. Precipitati i sali il mueo cosi alterato serve di cemento. Ove si Irova un corpo estraneo s' incrostano a modo di strato flnissimo; quali strati si vanno deposilando gli uni su gli altri , e cosi danno luogo alia formazione e complemento dei calcoli. .Nei caso raanca il corpo estraneo il mueo uni-tamenle ai sali inorganici coslituisce esso slesso ii nucleo, atlorno al finale si vanno formando gl' immme-revoli strati.
Questo modo di vedere viene altresi giustificato dal-T osservare coslanlcmente negl' intesiini e nello slomaco, ove si trovano calcoli, nno stato catarralc, con tutte le note anatomo-flsio-patologiche, piö o raeno pronun-/.ialo; maggiore in ragione direttadclla proporzione rag-giunta dalla concrezione.
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La teoi'ia esposla perö, per quanlo si presenla chiara ed esplicita, ha bi'sogno di maggiore conferma, cioc-chö si polrä avere con delle ricerche piü numerose e piii complete ehe in prosieguo si faranno. Ognnno ri-conosce l'alta iraporlanza di questo argomenlo, perciö ehe reclama tutta i' attenzione dcgli uomini compelenti.
Taluni patologi noa si perilarono di ammellereuna speciale dialesi calcolosa in alcani individui, ciocclie deducevano die molti, soltoposti al medesimo tratta-mento alimentare, al medesimo lavoro cd abitudini, in aleuni si formavano enteroliti, menlre la maggio-ranza ne andava esenle. lo non mi farö ad esaminare quesla opinione, senza diflfonderml oel vasti'-simo cam-po delle congellare e di deduzioni senza prove di fat-lo, e senza la minima delucidazione.—gt;'ello slalo at-tuale della scienza, bisogna fraucamente dichiarare, do-versi, in rapporto all' etiologia in esame, tullo slndiare e minutaraente ricercare, onde giungerc alia scoperla della genesi dei calcoli.
In rapporto agli egagropili o concrezioni pelose, si conosce bene oramai come si formano, e 1c cause ehe vi concorrono alia formazione. Essi, come ho fallo ri-levare, sono cosliluili dall'agglomerazione di peli o la-na, ehe rivesiono la pelle dellquot; animale stesso nei di cui intestini s' inconlrano. Tali peli o lana , ingoiali, involontariamente si coraprende, in associazione degli alimenti, ovvero leccando Ic piaghe cutauec , e grat-tandosi colla lingua, come e uso naturale segnalainenle degli animali bovini, si gomitolano nei vari comparli-menli dello stomaco dei ruminanti, c nell' nnico saeco gastrico nei pachidermi e carnivori, servendo di mezzo
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76 agglutinante il muco. Dallo stomaco facilmenle passano negl'inlestini. Ridolla la superficie dell'egagropilo le-vigata, si riveste di ana sostanza giallognola bilifera , o(l indi s' incrostanO.
1.' etiologia del pseudo calcoli, composti di maleria legnosa, detrito alimenlare, muco c sali inorganici, e pure oscura, e da ricercarsi.
Trattamento curativo. — La presenza di cnlcro lili nel tubo gastro-enterico uou produce ordinariamenle alcana sofferenza , tanlo ehe se no trovano nolle ne-croscopie del volnminosissimi, senza ehe chl li portava avesse, duranle la vila, dato segni di malsania. In ta-lani casi pero dan luogo a coliche rlcorrenli, ovvcro a coliche violentissime da compromeltere la vita. In simili casi i mezzi terapeutici adoprati sono i medc-simi di quelli indicati per la colica d' indigestione, per quella stercoracea , o. di altra nalura. Fin' ora non si c sperimentata alcuna operazione per 1quot; estrazione de-gli enteroliti, o cio perche la diagnosi e dabbia.
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Letla nella (ornata dell' Accademia tnedica di Palermo del 18 dicemhrc 1880,
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MEMORIA QUINTA
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CALCOLI ÜRIXARI 0 LlTICi.
1 calcoli urinari uei duo nimi della medicina Uanno semprc alliiiilo I'altenzione del palologo, sia per la loro frequenza, sia ancora pei disturb! funzionali ed allc-razioni die delerminaDO; perlocche si Irova failo cenno di essi (in dalla jiiii remola anliciula. Progrcdendo islu-di medici c quelli dollc scienze sussidiarie, i calcoli in csainc, da! secolo passalo linquot; ora, formano oggello di lavori Imporlanlissimi. Poiche oel gabinello , die ho impreso ad illuslrare si Irova tina ricca raccolta, cd imporlantissima; mi permclteranno die mi fermassi piii a Inngo, sludiandoli da ogni punlo di vista, segnata-mente palologico c chimico.
I patologi umani dividono i calcoli in csainc in qnal-Iro varicla , c cid in rapporlo al volume solamenle, non tcnendo pnnto conlo della loro composizione eld-
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mica; ne della loro origine formaliva: 1deg; Sahbia o so-dimento polvernlcnto; 2deg; Granelli, o concrezioni cho raggiiiDgono appena il volume di una testa di spilln; 3deg; Renel/a, concrezioni un poco piü grosse dcllc pre-cedenli, perö cho 11 loro volume non ollrepassa i li-raili del diamelro o della nalurale dilalazionc dcU'ure-Ira, tanto ehe possono essero cspulsi spontanearaente; 4deg; Calcoli o Pietre, concrezioni di an volume su-periore al diamelro del condotto cscrclore.
Quesla divisione, disaminala da ogni pnnto di visla presenta incsatlezze grandissime. In rapporlo alia com-posizionc chimica si rilevano differenze oolabllissime fra concrezioni della medesima vaiielä; come la slessa varielä non si sconlra in Uitli gli organi ehe compon-gono l'apparecchio urinario. La loro origine formaliva dipende e vero da unica sorgente, cioc dai materiali die coslitniscono I'lirina. da mielli avvenlizi die per mezzo di qileslo Ilquido vengono eliminati dalla eco-nomia , c da quelli ehe sono lquot; anormale risultato di (ante forme morbose; perö essi si comportano svaria-lamentc nella formazionc üi concrezioni urinarie; e con tullo questo la chimica non c aucora giunta a desi-gnarc una classiflcazione in rapporlo alia loro compo-sizionc.
Lo studio della gencsi di silTallc concrezioni ha messo fudri (liil)hio ehe alcune di esse si producono costan-lemenlc in un'organo deU'apparecchio urinario, cd al-Ire hanno origine nei reni, per indi cresccre di volume e completarsi nella vescica c neU'iirelra. I palo-logi dell'allro ramo della medicina, i zooialri, hanno creduto fondarc la divisione sul concetlo di origine ,
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come meno difetlosa , e raeglio facilila lo sludio. In falli essi 1' lianuo divisi in calcoli renali, vescicali, uretrali (3 prepuzlali. I caratteri fisici contribui-scono alia distlozione, pcrlocche mi e obbligo seguirc questa classificazione, come la migliore die si conosca ncilo slalo alluale del progress! scientiflci.
Lc concrezioiii in csamc prendono forme svariatis-sime, e si trovano solitarie e mulüple, e '1 loro nu-mero e in ragione inverso del volume, in falli un grosso calcolo, puö riempire c dislendere il cavo renale, so-litario; come un numero considorevole di piccoli calcoli produce il medesimo rlsultato. La loro superficie si rincontra ora liscia e lucenle, cd ora scabra c mat-la; come il colorito si prcsenta d'ordinario rossaslro, perö non sono infrequent! (itielli di colorito giallognolo, biancastro e giigio: e qualcuno lendente al nero. II colorito, qualche volta in esse, varia in rapporto ai varl strati. La maggior parte si presentano di una durezza lapidca, tnnlo ehe si dura taliga a romperle con i mezzi i piü valcvoli; mcnlrc allrc si presentano fragilissime; queste perö, rimastc , per qualche tempo in contatto dellquot;aria acquistano pure la durezza lapidca.
La chiraica, con reiterate analisi ha dirnostralo, come i calcoli urinari sono formati di mollc sostanze. Quelle di cui si compongono iiiii d'ordinario sono Taci-do urico , I' uralo di ammoniaca, la polassa, la soda, Fossido cistico, il fosfalo di calec e di magnesia, il fosfalo ammoniacale magnesiaco, il carbonato di calce e di magnesia, 1'ossalato di calce c d'ammoniaco, il belzoato d'ammoniaco, la silice, il fcrro, i'idroclorato d'ammoniaco, I'urea, l'albumina; come pure s'incon-
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80 in la gelalina, la libriiui, dei peli, ed mi signiflcante numero di principi coloranti. Tulto queste soslanze si inconlrano in essi inollo variabilmente, ciocchc e de-voluto al clima, alia natura dell' allmentazlone e be-vande, alle special! circostanze di abito c lavoro, cd an-che a ceiti slali palologici die determinano la loro for-mazione. L acido unco e gli urali ehe nc risultano sono le sostanze ehe piü frequentemenle s'incontrano; a cul tengüii dletro gli ossalati, e quelle formate dai fosfati, carbonati ed acido cislico.
Sottoposti allo esarne, con una lento di forte ingran-dimento, ovvero col microscopic, si rileva come alcuni souo formati dall' aggregameoto di cristalli, cd altri di un deposilo polverulento amorfo. In ambi i casi Fiii-sicmc e omogenco. Diviso si trova un punto centrale, il quale rappresenta il nucleo, sul quale si vanno de-positando i vari strati. II nucleo e formato daU'acido urico, ovvero dall'ossalalo di cake. In vari casi si trova formato dai fosfati, dagli urati, da un grurao di sangue, e da qtialche corpo estraneo pervenuto dallo cstcrno. I vari strati, ehe successivnmente vanno formandosi at-torno al nucleo, non seguono un' azione confmua, c ein viene dimostrato dal vedcrli spesso format! di so-stanze diverse. Si puo ammeilere solamente il modo conlinuo formative in quelli, la cui composizione si trova analoga in lulli i strati.
Le concrezioni urinarie, come tutti gli altri corpi estranei, possono produrre delle alterazioni piü o mono gravi, a seconda l'organo ehe occupano, il volume rag-giunto , il numero di esse. Cosi quelle ehe occupano il bacino renalc possono produrre una semplice dila-
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lazione, scnza punto apporlare sofferenza o dislurbo nella secrezione arinaria. Non e raro il caso d'incon-trare, nella necroscopia, occupato da calcoli il bacino di uno od entrambi i rcni, con dilalazione pronunziata, senza ehe, durante la vita, si sia nolato alcun disturbo funzionaie, ne sofferenza di sorla. In allrc circostanze dan loogoalla nefrite, la quale, determinando la morlc, dietro solTorcuze intermittenli, si presenta nella sezionc cadaverica con lulii i caratteri anatomo-patologici die la distinguono, cioc rinfiammazione, rispessimento e I'ulcerazione della mucosa. L'inflamraazione, in simili casi, si eslende lino alia sostanza corticale renale. Al-lorche il bacino renale ha subito una forte dilalazione, senza note inflammalorie, da prendere I'aspetto di una borsa a superficie bernoccoluta, cssa csercila nn'atliva o conliDuata pressione sulla sostanza corticale e lubu-lare da determinarne l'atrofia anche coiii{)lcla da far di-sparire ogni traccia della pyopria organizzazione. In que-sto caso si avvera I'idropisia renale.
Nella vescica, allorche rimangono nel fondo, c non lianno raggiunto im grosso volume, non danno luogo ad alcuna alterazione o disordine funzionaie. Acqui-slato im grosso volume facilmcnle determinano la ci-slile. Allorche cambiano di silo, segnatamente ncU'e-missione dell'urina, da situarsi coutro I'oriQzio vescico-uretralc, ne seguila la ritenzione d'urina, la quale cede cambiando silo, e lasciando cosi libero I'orifizio da permeltere remissionc.
I calcoli uretrali impediscono serapre I'emissione del-I'urina, e danno luogo, avuto riguardo allo slretto cali-bro del canale minore del lore diamctro, ad inflarama-zione ed a dolori aculissimi.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;11
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I calcoli die s'iacoalrano nel prepuzio qou anecano gravi sofferenze, a mono ehe un' edema piü o meuü proQunziato rende alle voile difficile pure I' emissione dell'urina. Essi perö eccitano reritismo, e certa mole-stia sensiiiva, da manlenere I'infermo in uno slato di conlimin orgasmo.
I.
CALCOLI URI.NAIU Ü.MAM.
In rapporto ai calcoli lilici iimaui, poiche i patolo-gici hanno seguito un altro ordine di sttidi, cosi non posso seguireil medesimo ordine di ricerche, perlocche fa mestleri, in complesso, ricordare avere i patologici divisi i calcoli iniiiari inquattro categoric, cioe: l0Sab-bia o sedimenli polverulenli; 2deg; Concrezioni avendo la grossezza di una spilla; 3deg; Concrezioni piü grosse delle precedent il cui volume non oltrepassa il diametro deH'urctra, tanto ehe possono essere espulsi coU'urina; 4deg; calcoli o pielre, il cui volume e mollo superiore al diametro del condolli cscrelori.
Icliimici, secondo la composizione, dividono i calcoli urinari umani in quindici specie. Esse sono :
r Acido urico. Essa e coraunissiraa , giacche for-mava circa nn quarto della collezione di Fourcroy e Vauquelin.
2a Uralo di ammoniaca, rara.
S' Ossalalo di calce; formava un quinto della su accennaia collezione.
i'1 Cistina — rarissima.
öa Ossido zanlico—non fu frovala die due voile.
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I 'l\i
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Jl v 11 .
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Lii
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6' Calcoli liliiinosi — quesla specie non In osser-vala ehe una sola volta.
7quot; Acido urico e fosfali terrosi in islrali dislinli — questi calcoli formavano la duodecima parte della rac-colla di Fourcroy e VauqueliQ.
8a Acido urico e fosfali terrosi coinrnisli intimanien-le — formavano la quindicesima parle della ricordata collezione.
9a Uralo d' amnioniaca e fosfali lerrosi in islrali dislinli: circa la Irediccsima.
10a Uralo d'ainmoniaca e fosfali lerrosi commisli inlimamenlc; circa la qnaranlcsima.
11quot; Fosfali terrosi in islrali sollili, c commisli inlimamenlc; circa la quindicesima parte.
'I2a Ossalalo di caice cd acido mico in islrali distill tissimi; circa la Irigesima.
13quot; Ossalalo tli calce, e fosfali lerrosi in islrali dislinli; circa la quindicesima.
14quot; Ossalalo di calce. acido urico ed urato cl'ainmoniaca, e fosfali terrosi; circa la sessantesima.
löquot; Silice, acido urico, uralo d'ainmoniaca, e fosfali lerrosi; circa la trecenlcsima.
11 fosfalo di calce, il fosfato ammoniaco-magncsiaco e la silice, non furono fin' ora Irovali isolali nci calcoli urinari dell uorao.
Qucsta divisione, quanlimrjiiepuramenle lecnica, non puö essere seguila dal patologo e dal chirurgo, per-che dovrebbe, in ogni occasione, rivolgersi al sussidio della cbimica per conoscere la nalnra del calcolo. Per la cjiiale ragione mollo opporlunameule, c con piii esallo crilerio 1' allro ramo della medicina fa assegnamenlo sn
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84 i caratteri fisici per dislinguerli, e da cssi dedurne pun la coraposizione.
il.
CALCOLI RENALI XEÜLJ ANIMALI ÜO.MESTICI.
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I cavalli , gli asini, il bue . il montone ed il cane vanno soggetli a calcoli renali; e comeche (juesli si pre-sentano con diversi caratteri fisici e composizione chi-mica differente, cosi giova descriverli particolarmente.
Calcoli renali del catulo. — Fra quelli fin'ora rin-contrati ed accuralaraente descrilti , si hanno cinque varietä: 1deg; Calcoli grandi; 2deg; Calcoli coraliini; 3deg; Calcoli sferlci; i0 Calcoli lamellosi; -'i0 Calcoli sedimen-losi.
1deg; Calcoli grandi.—Quest! calcoli, ncl maggior nainero, prendono la forma del rene, mostrando due punlo allungate ricurvandosi da mi lato, fra 1c quali si nola un'escavazione. So ne incontrano, quantunque di raro, di quelli a foi'ma rotonda, irregolare, cd anco con delle promioenze. II colorito loro piü ordinario 6 bruno, ora ligrato di bianco matto, ed ora punteggialo. So ne incontrano pure di colorito bianco matto. Nel centre prcsenlano un nuclco scdimentoso di carbonato di calce , alloruo al quale si vanno formando i vari strati di ineguale spessore, ed anco di differente colorito, cioe bruno c gialto.
Questi calcoli sono niolio duri, e raggiungono il peso fino a grammi 780. II loro peso specifico, in media, e 2, 273.
Sono formati di carbonato di calce nella maggior
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parte, üi ossalato üi calce, lt;li carbonalo di magnesia, e di materie organiche.
2deg; Calcoli eorallinl. — Qncsli calcoli sono for-mati da un corpo o centro , da cui partono da dim
ododici prolmigamenli; sono mono voluminosi dei precedent!; si hanno il colorilo bruno carico , qualcuno perö al colorilo proprio si aggiungoao deile raacchie bianche; la superficie e rugosa devoluto ai cristalli di ossalato di calce depositali nella superflcie. Diviso uno di questi calcoli si Irova formato di vari strati , perö fra essi si osservano degli alveoli, piu o meno grandi, alcuni riempill fli carbonalo di calce ed altri vuoti. I prolungamenli, slraliücati pure alia base ed i strati con-ginnti slrellamonlc verso la punta, sono lubolosi.
Ouesti calcoli si Irovano solilari, cd allora raggiun-gono ii inassimo del volume; ovvoro mullipli, cd in queslo caso sono piccoli , per modo ehe raggiungono il peso da 1 a 60 grammi. Peso speciflco 2, 293.
L' analisi cliimica ha racsso in chiaro formarc la base di questi calcoli 1quot; ossalaio di calce , il quale trovasi nella proporzione del 28 per 100. Gli altri componenti risultano carbonalo di calce, carbonalo di. magnesia , fosfalo di calce e materie organiche.
3deg; Calcoli sferici. — Si rincontrano alquanlo ra-ramente, e mullipli, sono di forma sferica, raggiungono il volume massiino di nna piccola noce; si hanno la superficie liscia e prendono il colorilo bruno bianca-slro. Divisi si trova nel centro un nucleo durissimo, formato d'ordinario di ossalaio di calce; i vari strati si presentano diversamenle colorati, cioe alcuni bian-chi, altri gialli biancaslri e bruni . dei quali i primi
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8G sono formali esclusivamenle di carbonalo di calce e ill magnesia. Con una lente di forte ingrandimento si os-servano cristalli di ossalato di calce nei strati di co-lore bnino, Qaesti calcoli presentano i;i maggiore dn-rezza e compattezza, perlocche si hanno il peso spe-rifico di 2, I9i.
1^' analisi chimica ha dimoslrato risullare essi com-posti di carbonalo di calce, ossalato di calce, carbonate di magnesia e maleric organiche.
4deg; Calcoli Inmellosl.—Questi prendono la forma rotonda o renale; alia superflcie si presentano rugosi, c di colorito grigio. Divisi si trova il nucleo formate di carbonalo di calce sedimenloso associato ad abbon-dante mnco; i strati concentrici di muco squot; incrostano di carbonalo calcareo, c si deposilano sul ruicleo a forma di lamelle, facilmente isolabili; ma pern resistono alia rottura. Essi giungono a prendere il volume della prima varielä. Si hanno il peso speciflco di I, 01S.
Lquot; analisi chimica gli ha trovali composti di carbonalo di calce, carbonalo di magnesia e di materie organiche in esuberanza.
ö0 Calcoli sedimentosi. — In quesli calcoli non si distinguono affallo strati, quantunque si avessero mi nucleo; sono poco consistenli, rnollo I'riabili, nel loro insieme s'inconlrano del corpuscoli isolali, duriere-sistenti ; si presentano di nn colorc grigio e mnorfi. Raggiungono il volume della prima varietä; [)erö i pic-coli, appiatiiti e piü comuni, sono renil'ormi, ed ac-compagnano sovente quelli della seconda varietä. Peso speciflco 1, (').
L' analisi chimica ha dimoslrato lormarsi in gran
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parte di carboualo di calce, di carbonate di magnesia c di soslanze organiche.
Calculi kesau dell asino. — Noi reni di queslo ani-male raramenlc s'inconlrano calculi, e cio forse per la sua specialc coslituzione, c 1 modo anco speciale di alimenlarlo. Quelli rinconlraü fin'ora si haiiuo presso a poco i caratleri di quelli della seconda varieta del cavallo. Si lianno il colorilo bruno-grigio; sono guer-nili di crislalli cliiari formali di ossalalo di calce, c nella superflcie ora rugosi ed ora lisci. IN'el centro si hanno un nucleo sedimentoso di carbonato di calce, altorno al quale si nolano dei slrali oscmi, molto duri e levigati , i quali danno pure origine a dei proluu-gamenti compalli. Raggiungono il peso di 12 a 16 gram-mi, c '1 |ieso specifico di 2, 177.
L' analisi chimica 1' ha Irovati formali di carbonato di calce in grau parte, di carbonato di magnesia, di ossalalo di calce c di soslanze organiche.
Cucoli resui bovini. —I calcoli rcnali della specie bovina sono stall distinli in cinque varieta, cioe: 1deg; Calcoli corallini; 2deg; Sferici; 3deg; Metallici; 4deg; Bianchi; 5deg; Grigi.
1deg; Calcoli corallini, — Quesli calcoli non ollre-[tassano il diametro di quelli della seconda varieta del cavallo. Sono mollo consislenti; si hanno la superflcie rugosa; il colorilo bianco mallo; un nucleo sedimeu-loso, c dei slrali regolari. D'ordinario parlono dal corpo Ire o cinque prolungamenli, e ciascuno di essi e si-tuato in un calico renale. Raggiungono il peso di 6i-grammi, e '1 [)cso spccilico di 1, 76.
I.'analisi chimica 1'ha Irovati formali di carbonato
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di calce quäle base, di carbonalo di magnesia, di socialize organiche e Iracce di carbonato di ferro.
-2deg; Calcoli a forma di coeco marino. — Quc-sli calcoli non differiscono punto, in rapporto alia forma e volume a quclli della prima varielä. Corae quelli si compongono di un corpo; da cni partono due, Ire, fino a cinque prolungamenti terminantisi a punla, ov-vero come troncati. La loro superfleie e liscia, deU'ap-parenza del coeco di mare, sormontata di asperila va-riamenle disposla. Nel centra presentano un piccolo nucleo composto dellc medesime sostanze di ehe si com-pone 1' insieme del corpo, altorno al quäle si deposi-tano dei strati a forma di lamellc molto sottili e tra-sparenti. Sono molto duri, e s'incontrano piü di fre-quente ehe quelli della varietä precedenle. II peso va-ria da 1 a 40 grammi. II peso specilico e di 2, 109
a 2. 351.
L' analisi chimica li ha trovati composti delle medesime soslanze ehe compongono la varietä precedenle, perö in differente proporzione.
3deg; Calcoli sferici. — Questi calcoli sono i piü co-muni, e sempre multipli. Si hanno la superfleie lu-eida, brillante, di im colore verdastro. Raggiungono il volume di un pisello i piü grossi, menlre gli altri si limitano tra la grossezza di una spilla al volume mag-giore. Divisi per metä presentano un nucleo granulöse, altorno al quäle si formano i vari stratti, ehe si presentano flni e Irasparenti. Si hanno il peso speci-
tico di 2, 301.
L'analisi chimica l'ha Irovati risullare di carbonato dl calce nella maggior parte, di carbonalo magnesiaco,
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di fosfato ammoaiaco-magnesiaco, di ossalato di calce, e malerie organiche.
i0 Calcoli bianchi. — Si Iroviino qucsli calcoli in gran aumero , fiao a sessanta e [liü. II volume loro varia da quello di im piscllo a qucllo di ima noco avel-lana; sono bianchi, a saperQcie üscia e luccnle. Qnc-sla vaiielä e mollo rara. Si hanno un piccolo nuclco da-ro, avendo la medesima composizione chimica deistrali sotliii, nuiücrosi c consistenti ehe su di esso si for-inano. Si hanno il i)Cso spcciiico di 2, 307.
L' analisi chimica gli ha Irovati composti di carbo-nalo di calce, nclla proporzioue del 92 [icr 100, di ear-bonato di magnesia c di malerie organiche.
ö0 Calcoli grigL.—Qnesla variela similmenle rara come la prcceclenlc; raggiungono il volume di un seme di glioglio. cd appena piü grosso. Allorche si iro-vano sono rkmili in un considercvole numero. Quclli ehe hanno raggiunlo il piö grosso volume si Irovano ncl hac'mo renale, c quelli piü piecoli uci canali uri-nari c nolle papille del renc. La superficie e rugosa e cristallina; sono duri, e divisi per mcla non pre-senlano stralifieazione di sorla. II peso specifico ö di I, 109 a I, G37.
L'analisi chimica l'ha Irovali composti di carhonalo di calce e di magnesia, fosfato ammoniaco-magnesia-co, fosfalo ed ossalato di calce c malerie organiche.
Volenclo raggiungere pienamente il compilo assegna-lomi, la illuslrazione , cioe, del gabinello palologico inizialo ncir tifficio sanitario di questo Puhblico Maccl-lo, gli onorevoli Accademici mi permelleraimo di sot-toporre al loro esame due miove varielä di calcoli re-
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90 nail bovini, perlocche esse aggkuile alia divislone ri-portata, e generalmente dai patologi .consenlita, for-raerebbero la sesta e sellima.
6deg; Calcoli multiforme.—Questx calcoli si Irovano iti grande numero uel bacino renale, c prendono forme svariatissime nol medesimo rincontro, cosi insie-mc si osservano dei sferici, cilindrici, oblunghi, Ira-pezoidi, ovoidali, lenticolari, sferici con marcala de-pressione c facceltati. Anchc il loro coloiito e varia-bile. Taluni si presenlano colore bianco mallo ; altri dello stesso colore con delle macchie di bianco calce; alcuni giallognoli, e sempre matli. La loro superflcie e levigala nella maggior parte, mentre in allri si mo-strano delle asperitä dcrivanli daU'aglomerazione di calcoli püi piccoli. Ncl ccntro si hanno mi piccolo nu-cleo, attorno al quale si fonnano dei strati lameliosi, risultanli della medesima costituzione chimica. II peso varia da dicci centigram mi a 150 grammi; come pure il volume varia da quello della testa di una piccola spilla ad un grosso uovo di gallina, II peso speciflco e di 1, 80 a i. 104.
Nod mi e stato possibile , per mancanza di mezzi opportuoi, farli analizzare chimicaraente; ma dai ca-ratleri fisici si puö bene arguire risullare essi di car-bonalo di calce, di carbonato di magnesia, soslanze or-ganiche, c tracce di acido urico in quelli di colorito giallognolo.
Gli esemplari ehe preseolo al loro esame (Fig. 18a) vennero trovati nci rani di una vacca destinata al ma-cello, di razza pugliese, dell'da di anni dodici, la quale duranle la vita non aveva laquo;Into segni apprezzabili di
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sofferenza di sorta, mentre aveva portalo bene sei ge-slazioni, e dato sei redi in aumento della razza.
Nel bacino rcnale sinistro di essa vacca si trovaroao i 78 calcoli chc li preseoto. Tra essi vc ne ha di lullc le forme e colorilo indicato, come peso c volume. II piü grosso, del peso di 130 grammi, e nolevolc non solamenle nel presentare una base cd una elevazionc
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Fig. IS.a
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a forma di cono, ma anche nel notare alia base una porzione liscia di colorilo bianco matte die indica il vero corpo del calcolo, e Uillo il resto con dellc aspe-rila risultanli da una mirlade di calcoli, piü o meno grossi, incrostali fortemcnle, da non potersi distaccare con le dita per qualunque forza s'impiegasse. —Fra i piü piccoli si nolano; qualcuno a forma cilindrica, di colorilo bianco raalto , con leggiero rigonliamenlo da un lato, ed ana linea depressa ad un' estremo, ter-minandosi a punta daU'altro; e nolevole un'aUro ap-piallilo, avendo alle due facce depositati da sei ad otto
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92 piccoli calcoli, cd indi immedesiraali per slrali di for-raazione posteriore; e per ultimo atliraao 1quot; allenzione dell'osservatore duo calcoli, di volume mcdio, di co-lofilo gialloguolo, uno dei quali risulta dall'aggregatq inliraamente di piccoli calcoli, raenlre 1'allro di for-mazione a strali omogenea.
Tulto questo numero rilevanle, cioe 78 calcoli, ri-pelo, vennc Irovalo nel bacinetlo del reno sinislro. In quello del reno drillo si irovarono pure dei calcoli , noii peril in gran numero, vie di grosso volume, come lore osservano, pen') non posso indicarlo, perclie 1' ho volulo conservare in silo, cioe circondati dalle membrane ehe coslituiscono il bacinello renale, per moslrarc come si Irovavano siluali.
7deg; Calcoli rossi. — Qaesü calcoli si Irovano mul-lipli sempre, ed in numero prodigioso. Nel bacino desire di una vacca, di razza siciliana, dell' eta di olio aaui, ne Irovai, dopo essere stata macellata, 154. II pin grosso raggiungeva il volume di un seme di liore di nolle, e '1 piu piccolo qnollo di una punta di spilla; tulti si banno la forma sferica; tormali di soslanza omogenea, e di colorito alcuno rosso scarlallo ed allri rosso rosa. Non ho potulo fin' ora farli analizzare chimica-menle, per mancanza di opporlunilä. Pesato il pin grosso risulla di due grammi e mezzo. II peso specifico
e di 1, 145.
La vacca die portava questa signilicanlc raccolla di calcoli, e special! pel lore colorito, non dette mai se-gni, duranlc la vita, di sofferenza di sorta.
Calcoli hexali mlle pecobb.—Rarissimamente s'in-contrano calcoli nei reni delle pecore. Allorcbe si Iro-
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#9632;#9632; .
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93 vnno süiio piccoli, lt;liiri, irregolari, raggiungono il mas-simo volume dl an pisollo, c vanno riunili in auinero di died a qulndici. Si hanno la superflcie liscia, co-lorilo bianco, ora luciclo cd era raalto. iS'cl conlro si nola un piccolo nucleo, ed i strati ehe io circondano, mollo sollili, sono a forma di lamelic. Si hanno il peso speciflco di 1, 355.
L'analisi chimica i'lia trovalo composti di acido si-licico, di carbonato di calce e di magnesia, di mate-ric organiche c tracce di ferro.
Calcoli rex am dei camitori.—Qiiesli calcoli sono alqnanto rari. La descrizione die si Irova nella leltc-ratura medica accenna a piii varietä; lahmi piccoli for-mali di laminc cristalline le Line sovrapposte alle al-tre; altri formali di sediment! giallaslri e di aspello grasso; tanlo ehe sono molli appena cavali, e col dis-seccamento induriscono. In essi la cislina e I'elemento dominante secondo il Roell. Raggiungono il peso mag-giore di 35 grammi.
L' analisi chimica ha fatlo rilcvarc, essere essi composti di urato d'ammoniaca, fosfato ed ossalalo di calce e cislina.
[II.
CALCOLI VESCICAL1.
I calcoli in esame s' inconlrano nella vescica del ca-vallo, dell'asino, degli animali hovini. delle pecore, del porco c del cane; e poiche presentano dei caral-leri speciali, a seconda della specie in cui vengono in-conlrali, giova descriverli parlicolarmenle.
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94 Calcoli VESCicui dkl CAYALLO. — 1 calcoli vcscicali del cavallo, Qu' ora raccolli nei vari pbinetli di aua-lomia patologica , liatino delerminalo i patologi a di-viderli in cinque varieta, cioe: 1deg; Calculi bianco gialla-slri; 2quot; Bruni; 3deg; Bianco ilmi; 4deg; Sedimentosi; ii0 are-
nari.
1deg; Calcoli bianco ^ö^asZri.—Quesli calcoli si trovano sempre solilari, e mollo di frequente Qella vescica del cavallo; raggiungono an diamelro e peso considerevole; prendono la forma sferica, Iriangolare, oblunga, e non di raro dalla lore superücie si partono delle prominenze maramellonari, e da unquot; cslreino un prolungamento. La superficle s' inconlra ora liscia cd ora rugosa, segnatamenle allorchc si sono sn di essa depositali dei crislalli di ossalalo di calce. Diviso uno di esso, s' inconlra nel centre un nucleo sedlmenloso, ovvcro nn corpo estraneo accidcnlalmenlc introdollosi nella vescica. Queslo caso s' inconlra di raro, c cio per la difficolla grandissima d' iotrodursi corpi estranei nel serbatoio urinarlo. 1 primi strati ehe circondano il nucleo sono poco distinti; mentre gli allri successivi si enumerano facilmente. Fra i vari strati si trovano delle laenne, le quali sono riempite di carbonato di calce, perciö ehe no alterano la conlinuita di essi. Raggiungono il peso di Ö00 grarami. II lore peso speciflco c di 2, 231 a 2, 3i0.
La loro cbimica composizione risulta di carbonato di calce come base, di carbonato di magnesia , di ossa-lato di calce e di malerie organiche.
2deg; Calcoli bnini.—Qucsli calcoli sono mollo mono vobiminosi dei precedenti; prendono la forma sfe-
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95 rica ed ovale; la superflcie e scabra, forellata, ovvero cosparsa di piccole protuberanze iacroslate di cristalli d'ossalato di calcc. Diviso uno di cssi, si trova nel cen-Iro un nuclco sedimentoso, attorno al qnale si formano i vari strati di colorito bruno giallastro, cd in tanto numero, da fargli raggiungere il peso di 130 grammi. Si hanno il peso speciflco di 2, 107,
L' analisi chiinica ha dimostrato comporsi cssi dei medesimi elemenli die la varieta precedcnlc, variando solamente Delle proporzioni.
3deg; Calcoli bianco duri. — Qiicsli calcoli si sono trovali di raro. Prendono forma ovoide cd allungata, con diverse diamelro ai due cslremi; presenlano la su-perfleie ora liscia, ora bucherellata, cd ora con delle eminence scahrosc; il colorito e bianco, bianco matte, cd alenne volte bianco giallastro. Segati si osserva nel centre an nucleo della medesiina composizionc , eon strati ehe lo circondano compalti, nel mezzo dei quali si irovano delle lacune isolate, in quelli a supeiTicie liscia ed in quelli bucherellali, i fori sono in comuni-cazione colle lacune. Raggiungono il peso di 270 gram-mi. II peso speciflco e di 2, 245.
L1 analisi clnmica 1' ha trovali composli tli carbonate c fosfato di calce, di carbonato di magnesia e di ma-terie organiche.
4deg; Calcoli sedimentosi.—tyxQiW calcoli non hanno nucleo, nc strati, sono costituili dall'agglomeraziene di piccoli granelli, tenuti riuniti dal muco raddensate. Presenlano la superflcie liscia, di colorito bianco giallastro. Pessono raggiungere un peso enorme da 3 a \ chilogrammi. Si hanno il peso speciflco di 2, 070.
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L' analisi chimica I' ha Irovali formali di carbonalo tli calce c di magnesia c materie organiche.
0deg; Calcoli arenari. —Quesli calcoli sono rappre-seotati da granuli minutissimi, i quail oidinariamenlc vcngono emessi facilmenle coll'urina, senza punlo far residenza nella vescica. Si da il caso perö ehe cssi sono tratlenuti ncl serbaloio urioario da un muco donso , cd e allora ehe si trovano nella necroscopia, formando un' insieme di polliglia, la quale, falla disseccare, pren-de durezza, da rassomigliare alia vaiicia prcccdeule, cd infalli la chimica ha dimoshalo altresi risullare dclla mc-desima composizione.
Prima di lasciare 1quot; argomenlo del calcoli vcscicali del cavallo, mi permelteranno gli onorevoli Accadcmici la descrizione di due solamente, ehe formano parte dclla collezioDC del gabinello di anatomia palologica da me inizialo, cd impreso ad illustrare, i quali mi sem-brano di qualehe considerazione.
1deg; Calcolo vescicale equino (Fig. I0a).
Forma sferica.
Corpo piccolo, con quallro grandi elcvazioni o raggi, da lasciare fra loro dellc profunde solcature, e sono esse ehe danno all' Insieme la forma sferica.
Superficie scabra e bernoecolula.
Colorilo bianco di calce.
Diamelro del corpo cenlimelri 7.
Diamelro compreso le elevazioni cenlimelri \i.
Peso grarami S-'iO.
Queslo calcolo, lullo specialc nella forma, e di mole considerevolissima, venue nell'autopsia cadaverica rln-venulo nella vescica di ima cavalla indigena, dell'cla
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di died anni. Durante la vita queslo animale non venue mai deslinato alia riprodazione; servi sempre da liro, e non dellc mai segni di sofferenza di sorta. Nell'ultimo anno pcrö, ando soggetto a dellc ricorrcnli rilen-zioni di urina, 1c quali vcnivano curate coi mezzi or-dlnari consigliali dalla clinica medica. In ultimo, alia
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Fig. 19.a
ritenzione di urina, si complicava la cislile, in conse-guenza di ehe si sperimentava il deccsso. Comcche la inferma era confidata, per la cum, ad im'empirico, in quesli non si afTaeciö mai l'idea, ehe un calcolo ve-scicale dava luogo alle frequenli rilenzioni di urina, e ehe in ultimo accagionö la morte.
L'inferma durante il suo lungo periodo di vita, vennc alimentata con orzo, crusca, indivia e paglia; assog-
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#9632; ll #9632; II;
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geltala al liro da lusso, c fallo segno alle piü accurate cure igleniche.
II calcolo descrillo e formato di carbonate di calce, carbonate di magnesia c sostanze organicbe. Poicbe predomina il carbonate di calce si ha il colorito bianco c '1 considerevole peso tli grainmi 850. II nuclco 6 co-slituito dalle medesime sostanze di cui csso si com-pone.
2deg; Calcolo equino vescicale (Fig. 20a).
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Fig. 20.;i
Forma oblunga strozzata da an' escavazione circolare ncl mezzo, e da un lato appiattito, e dall' allro con-vesso, per modo ehe presenta due eslrerai, uno, piü piccolo si ha la forma del ghiaulo umano e Y allro , piü grosso, la forma quasi rotonda.
Lungbezza cenlimetri G c mezzo.
Largbezza maggiore centimelri 4, 30.
Superücie scabra granulosa.
Colorito bruno.
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Peso gramm
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i /-).
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Questo calcolo. di forma aiichc originale, venue da
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99 me estratto dalla vescica di mi cavallo dei Reali Ca-rabinieri, di ]gt;elo grigio, c deH'ela di sei anni.
Qneslo animaie ando spesso soggetto a rilenzioni di urine. Allorche venue rlcoverato nelT infermeria del corpo, le rilenzioni di urina si prescnlarono frequenti, e d'ordinario scomparivano appena V animaie si rivollava sulla lelliera. Tale sussieguo di fenomeni morbosi lece congelturare la esislenza di un calcolo nclla vescica. I raezzi di esplorazionc in qneslo animaie, avulo riguardo alia posizione orizzontale del corpo ed alia grande enrva dell' uretra , sono dquot; inccrlo risultalo non solamenle , ma anche di difficile applicazione. Nell'uUima riten-zione di urina die incorse, renilenle a tutli i mczzi adoprati, mi vcmio data 1quot; opporlunila di osservare an piccolo Uimore duro al di sotto dell' oriflzio dell'ano, giuslo nel punlo di sorlita dell' urclra del bacino. Al-lora la supposizione si converli in certezza, cd operai I'uretro-cistotomia, e n'eslrassi il calcolo descrillo.
Esegaila la sulura a punli conlinui, venne I'infermo sottoposto alle cure piu assidue, lenendo presse di lui una guardia flssa, onde notare inlli i raovimenli die facesse. La ferita si rinniva di prima intensione, per modo ehe, dopo venliqaatlro glorni, venne ridonalo al servizio, e mentre scrivo, tult'ora vive e bene.
Calcoli tescicau dell'asino.—I calcoli vescicali tro-vali fin'ora nella vescica deU'asiüe, sono slali dai pa-tologi divisi in trc varicta, cioe: 1deg; Calcoli bruno gial-lastri; 2deg; Calcoli bianco giallaslri; 3deg; Calcoli bianco dnri. Come si vedc, il colorilo e slalo preso come ca-rattere dislintivo.
1deg; Calcoli bruno giallaslri.—Si lianno quesli
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100 iina forma ovale allungata; raggiungono il peso di ;J(Hi a i-OO graimni; c si rincoiilrano solitari. Nel centro portano un nnclco sedimentoso slratiücalo , su cui si vanno formando i vari strati di colorito bianco gial-lastro. I calcoli, nelia superflcie, si presenlano molto ragosi e di colorito uniforme. Si imnno il peso speeifleo di 2, 313.
L'anallsi chimica 1' ha trovali composli di carbonato dl calcc, i'osfatu di calce, ossalalo di calce, carbonato di magnesia, matciic organiche e Iracce di ferro.
2deg; Calcoli bianco giallastri.—Qaesli calcoli solitari, si rinconlrano alquanlo rarainenlo. Prendono di ordinario la forma sferica, il colorito bianco giallastro, ed un volume di certa considerazione. Divisi [raquo;er metä, si osserva im nucleo centrale, risultante dei medesimi elementi de) calcolo, altorno al quäle si nota una stra-liflcazione quot;mcomplola per le taute lacuna die s'incon-trano, le quali danno origine a dei fori ehe vanno a terrainarsi alia superücie. Questa c rugosa, tuberosa . cosparsa di Tori, con delle eminenze formate di ossalalo di calcc. Raggiungono il peso di 220 grammi, e cio per la poea compatlezza della stralifleazione. Si hanno il peso specilico, in conseguenza della loro speciale for-mazione di I: TG7.
Analizzali cbimicamcnle sono stall trovali formali di carbonato di calcc, ossalalo di calce, carbonato di magnesia, sostanze organiche e traccia di ferro. In que-sti, al paragone della variela precedente, manca asso-lulamenlc il fosfalo di calce.
3deg; Calcoli bianco ofam. — Questi calcoli, rari e solitari perallro, si rassomigliano . tanto pei caratteri
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101 fisici ehe per In composizioae chimica, a quelli della ;3a varicla del cavallo, di sopra descrilta, colla dififerenza ehe raggiuDgono um volume minorc , e s' inconlrano mollo piii raramente.
Calcoli vescicali del Bin.—Qnosli calcoli si pos-sono bene dividere in due solo varietä , cioe quella bianca o bruna, e quella perlata.
1deg; Calcoli bianchi o bruni. — Si sono riiniiü i calcoli bianchi e bruni nella medesima varietä, perche lo strato bruno sembra una formazione posteriory perche lolto qoesto, nc risulla il calcolo bianco. Da cio puossi dedurre chiarainento ehe quei bianchi sono in-compleli, ed allora debbono ritenersi completi quando giä si e formato lo strato brnno. Porlano un nucleo compatto di carbonate di calce, attorno al quäle si for-mano i varl e nurnerosi strati, da dargli per ultimo la forma sferica. Tulli i strati prendono il colorito bianco, menlre l'uHimo e periferico quelle bruno. La loro superücie e ineguale c bernoecoluta. — Non di raro il nucleo e composlo di due o Ire agglomerazioni, tenute insieme dal mneo, attorno alle quali si vanno formando i vari strati. — Si hanno il peso speeifico di 1 , 2(35 a 1, 37G.
L'analisi chimica l'ha trovati forrnati di aeido silicico in abbondanza, di carbonate di calce, di carbonate di magnesia, di materie organiche e tracce di ferro.
2deg; Calcoli perlati. —Si trovano sempre mullipli, cd in grande numero. Si hanno il colorilo giallo chiaro, ovvero rossigno, con una lucendezza perlea. Non por-tano nucleo, ma i shall concentrici si mestrano pure lucenli. lanlo cho si son deili perle urinarie. lissi non
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raggiungono un volume conslderevole; sono sferici, t; il piii grosso poo pesare un grammo. Si hanno il peso speciQco di 2.
L'analisi chimicaha fatto rilevare, risullare essi com-posli di carbonate di calce, e di una materia organica solamente.
Cucoli yescicali BEGii oviM. — La Icltoralura rae-dica regislra una sola descrizione di qucsli caleoli, cioc-che dimostra la rarila di essi, fatta dal Medico Vete-i-inario inglese Grabbe. E^si si presentano a forma di granuli bianchi, del volume di una tesla di spilla slno a quella di an pisello. Appena Irovali si presentano semi-trasparenli cd agglomerali dal muco. Esposli al-l'aria, e disseccali si riducono in polvcre, Predomina in essi il fosl'alo ammoniaco magnesiaco.
Calcoli yescicali mi sum.—la questi animall, om-nivori di loro nalura, spesso s'inconlrano calcoli nella loro vescica, pereiö ehe ic raccolte falle ün'ora, pin o meno rieche , hanno dalo luogo a classilicarli in cinque variola, cioe: r Calcoli bianchi rugosi; 2a Calcoli cretacci; 3a Calcoli ncri; ia Calcoli sedimentosi; ;ja Calcoli granulosi.
Nella scorsa slagione invernalc si rinvenne nella vescica di un porco giä demasculalo, edeU'eladi 18 mesi, in uno stato soddisfacente di grassezza, senza ehe avesse dato raai segno di sof-ferenza alcana, un calcolo (Fig. 21), quasi sferico. del peso di 16 grammi, di colorilo rosso, avendo la superficie Fig. 21.' scabra e luccicante a modo di brillante
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per essere cosparsa di una cristallizzazione aghiforme, avcndu uu cstremo cia.scuii ago libero. II maggiore dia-metro del calcolo in disamina c di circa 3 centimetri, cd il minore, poiche depresso da duo laii, di 2 ccn-liinclri. Relalivamente al volume e pesanle. II peso spc-cifico I, GÖ0.
Quantanqae nou estato solloposlo all'analisi chimica, e ciö per non guastarlo, pure i crislalli die occupano lulla la sua superflcie, e ehe gli danno I'aspetto bril-lantato, sembrano formati di ossalato di calce c di magnesia.
Ia Calcoli hianchi rugosi.—Ordinariamenle prcn-dono la forma rotonda, ovale ed allungata. Divisi per metä si trova mi nucleo cristallizzato di fosfato am-moniaco magnosiaco. I crislalli si elcvano da essi di-vcrgenli, c Dell' Intervallo si deposila il medesimo sale a forma di sedimento. A questa prima formazione, ehe cliiamem nuclcolare, seguila I'allra della slratificazionc, e nel medesimo modo. Si elcvano dei cristalli piii lun-ghi, incroslati c riunili dal medesimo sale; c cosi si vanno formaudo gli allri strati fino alia perifcria, la quale essa slcssa si irova sormontata di crislalli. Rag-giungono il peso di 80 grammi.. Si hanno il peso spe-ciflco di 1, 137.
La base di quesli calcoli, sccondo 1c ripetute ana-lisi cbimicbe, e cosliluila dal fosfalo ammoniaco-magnosiaco, a cui si associa il fosfalo di calce, qualche Iraccia di carbonalo di calce, e malerie organiche.
2a Calcoli crclacci.—DaU'indicazioae si desume, come quesli calcoli prendono la consistenza crelacca, cioe sono poco consistenli. Nel cenlro si hanno un mi-
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104 cleo sedimeoloso, da cui parlono del langhi crislalli. La superflcie si presenta di colorilo bianco. Raggiun-gOQO il peso di i-O grammi, c il peso specifico di 1, 391.
La chimica ha rilevato trovarsi in questi il fosfalo ammoniaco-magnesiaco in una proporzione mollo mag-giore, il 91 per 100, die io quelii della varieta prc-cedenle, da cni nc risulla la diflferenza grandissima in rapporto ai caratteri iisici.
3a Calcoli neri. — Qnosli calcoli differiscono da quelii della prima variola pel solo colorilo esterno, il qualc probabiimente proviene da emorragie capillari, dipeiulcnli dal loro allrilo colla inembraiia mucosa ve-scicnlc; perlocche eonliene tracce di ematina, ed an-che pel peso specitico ehe in cssi e di 1, 32C.
ia Calcoli sedimentosi. — Si hanno forma sfc-rica, lamellosa ed angolarc: la prima c la piii comune. Qualunque essa fosse, sono sprovvisti di nucleo. La superflcie si presenta di colorilo bianco o bianco-gial-lastro c liscia. Raggiungono il considercvolc peso di un chilogrammo; e '1 peso specifico e di I, 13lt;S a I, 576. II fosfalo ammoniaco-magnesiaco cosliluiscc la loro base.
5a Calcoli granulosi. — Qnosli calcoli risultano di piccoli granuli, rinnili insieme dal inuco, lanlo ehe allorcbe sono cavali dalla vescica si presenlano inolli, eppoi csposli allquot; aria induriscono. Dei reslo sorio so-miglianli a quelii sedimentosi per peso specifico e per chimica composizione.
Calcoli vescicali del case. — In queslo animale, di sua nalnra carnivoro , eppoi, nello strelto servagio , riesce omnivoro, s'incontrano di frequente calcoli vescicali, per modo ehe si sono diparliti in quattro va-
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105 rielä, cioe: Iquot; Calcoli grandi bianco giallastri; 2a Cal-coli bianchi angolosi; 3a Calcoli giallastri; 4a Calcoli a base di cislina.
ta Calcoli grandi bianco giallastri. — Questi calcoli sono sein pre solilari, cd e per questo ehe rag-giungono il considercvole peso di 488 grarnmi. Pren-dono d'ordinario la forma sferica; perö s'inconlrano pure di quelli ovoidi cd allungali. Si hanno un nu-cleo nel centro, formate dalla medesima soslanza del calcolo, attorno al quäle si vanno formando i varl strati di molia compattezza. La superfleie si presenta di un colorilo bianco giallastro, ora liscia, ora scabra, cd ora cosparsa di cristalli di fosfato ammoniaco-magoesiaco. II peso speciüco e di I, 463 a 1, 475.
L' analisi chimica ha dimostrato, risultare essi com-posti di fosfato ammoniaco-magnesiaco come base, di fosfalo di calce, di earbonato di calce, di aeido urico la cui presenza non e coslantc, c materie organiche.
2a Calcoli bianchi angolosi.—Si sono cosi ap-pcllali quesli calcoli dalla specialc forma ehe essi as-surnono; cosi sc ne trovano angolosi, forniti di corpo da cui parlono tanti raggi liberi e triaugolari. Si hanno nella loro formazione una grande compattezza, c tale da non polersi dislingucrc facilmente il miclco, cd i vari strati. La superQcie e liscia, e di colorito bianco puro: s'inconlrano spesso mullipli, cd in grande nu-mero. Raggiungono il volume, allorche si trovano so-litari, di una piecola noce; mcnlrc, Irovali mullipli, si hanno il volume di un grano di sabbia flno a quollo di un pisello. 11 peso speciüco e di 1, 41 a 1, 601.
L'analisi chimica ha trovali questi calcoli privi di
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106 acido urico, e composti del medesimi principi del pre-cederiti, perö in diversa proporzioae.
3a Calcoli giallastri. — Qaesti calcoli soqo pic-coli, sferici, da raggiungere il massimo volume di un [lisello. — Divisi presentano nel centro una formazione cristallina confusa , cd e verso la periferia die si di-slingüono i strati. La superOcie e liscia, giallastra, un-Inosa c Inccnlc. Si hanno la cousistenza delia cera ; e quot;1 peso speciflco di I, 777.
Questa varielä perö e molto rara.
L' analisi chimica iia dimostrato risultare cssi composti esclusivamente di cisliua e maco.
4a Calcoli di cistina. — La superOcie di qaesti si presenla biancastra, rugosa e cretacea. Nel centro si hanno un nucleo dislinto , altorno a! quale si forma uno strato di cisliua, e sopra questo uuo di carbonato di calce; in seguito si alternano lino alia periferia. Rag-giungono il peso di grammi o, 105, c :1 peso speciflco di 1, G23.
I calcoli di questa varieta, come quelii delta preceden-le, sono molto rari, e per lo piu s'incontrano mullipli.
L'analisi ha trovato comporsi di carbonato di calce, lIi cistina, tracce di fosfato ammoniaco-magnesiaco e materia orgaoica.
In un cane Pring, il quale andava spesso soggetlo a ritenzioni di urina, e die moriva per nllimo di ci-slile acuta, rinvenni nella sua vescica un calcolo della grossezza di una nocc avellana, avendo un piccolo cor-po, da cui si parlivano dodici raggi con eslremo ol-luso, da presentare la forma stellata. La superflcie leg-gennente rugosa. laquo;li un bianco puro, pesava gr. 22.
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1(17 IV.
CALCOLI DEGL1 ÜRETERI.
Come, Im dal principio, dlchiarai, cioe tli dovere seguire la class!ficazione, generalraenle adotlala dai p;i-lologi, in rapporlo ai calcoli ui'inan , cosi non avrei dovuto occuparml tlci calcoli degli ureterl, non essendo essi Icmili presenti in delta classiflcazione, perche in questi dolli ('; rarissicuo il caso di trovarne, c la ra-rila si spiega pel conlimio passaggio deU'urina per essi per raccogllersi nel serbatoio. II conlimio passaggio del-1quot; urina naturalmente non lascia soffermare corpi eslra-nei in questi condolli, i quali, avendo 1' iuizialiva for-mativa nei reni, pel loro piccolo volume vengono in associazione dell' urina, trasportali nella vescica , ove prendono stanza, auraentano di volume, ed accagio-nano piii o mono gravi inconvenienti, soifcrcaze, e per sino la morlc dell'individuo. Perö, avendone trovato uno di forma lutt' affatto speciale nell' uretere sinistro di una vacca, spno tenuto a descriverlo, c far notare 1c sofferenze die 1'animale risenli, durante la vita, per tale causa, quantunque questa non venne scoperla die nell' autopsia cadaverica, eseguila per ragione di macellazionc.
Calcolo dell'uretere trovato in una vacca.— Forma speciale. Presenta una testa a forma di quella di on coniglio, portando sal verlice deU'occipite una prominenza a modo di unicorno. Al di sotto di essa seguila il collo cd indi il corpo. Questo risulta da uno incrostamento, avendo di speciale nel mezzo un con-
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giungimeüto cüme di arlicolazione. In falti, appena estralto si divise in due, presenümdo faccette levigate come quelle arlicolari.
Lunghezza dalla testa all' eslremo del corpo centime tri i.
Lunghezza della testa centiraetri 2, 30.
Lunghezza del corno cenlimetri 0, 80.
Larghezza del collo cenlinnelri 0. 90.
Larghezza del corpo cenlimetri 3.
Golorito bianco matte.
Peso grammi 12.
Nella porzionc inferiore del corpo articolala si pre-senta nel centro un deposilo bianco puro sedimento-so, ed altorno delle stralificazioni incomplete. Tutto ac-cenna avere per base il carbonato calcareo.
11 cnlcolo in esame si trovö colla testa nell' infun-dibolo dell' urclere, prospiciente nel bacinetlo del re-ne, c 4 corpo nel terzo superiore dell'uretere, per modo ehe il calibro di questo si trovava aumentato con-siderevolmente cA ostrutto. II rene corrispondeote si trovava, conseguentemenle , per 1' impedimento della secrezione urinaria, atroffizzalo.
La vacca, ehe portava questo calcolo, di anni otio, con attitudioe alia produzione lallifera, spesso dava se-gni di sofferenza dolorosa ai lorabi, pure ebbe portato bene quattro gestazioni, dato quatlro prodotti, e som-ministralo una grande quantila di lalle. Venne sem-pre alimentala, a seconda della stagione, con erbe di prati natural!, avanzi di ortaglie, ed in mancanza di mangime verde con lieno ed articoli del Cactus opun-tia (flcDdindia).
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109 Durautc la quinla ed ullima gestazione la solFerenza dolorosa ai lombi s' accrebbe a dismisura, tanto da non sopportare la minima pressione. Dopo im parto difll-coltoso, diclro ehe moriva il rede, non dando la quan-titä di lalle, per discreta cho fosse, da corapensare la spesa di maalenimenlo , e per la sofferenza lotnbare ehe la faceva demagrire run giorno piu ehe l'altro, decise il padrone a venderla per uso di macello.
Nella sczione cadaverica , Irovato il calcolo , venni avvenilo, e cosi potei osservare 1c alterazioni palolo-giclie ricordate.
Niuno duranle gli Ultimi anni di vita deli'anitnaie, dalle sollerenze ehe pativa, avrebbe poluto diagnosli-care la presenza del calcolo non solamente neH'uretere sinistro, ma anche nel rene.
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CÄ.LCOL1 ÜRETRALI.
I calcoli uretrali indubbiamente provengono dai reni e dalla vescica, trasportali dall'urina. Ove essi si hanno un volume inferiore al diainclro di qneslo condotlo veu-gono espulsi in associazione dell' urina; mentre, ove il volume di qualcuno di essi e superiore al diametro dcl-I'uretra, si sofferma in csso, per piü o mono lungo tempo, ostruendolo complelamenle od iucorapletamen-te, dando luogo a gravi sollerenze, le quali reclamano d'ordinario la pronta opera del cbirurgo. Venendo, dunque, i calcoli in esame dai reni, e dalla vescica, dovrebbero avere i medesimi caratferi, e la medesima
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composizione tli quelli iüconlrali nei due ricordali com-partimenti dell'apparecchio urinario. Eppure succede qualche cosa in essi di speciale, devoluto alia piü o mono lunga permanenza nell'uretra. L'osservazione ha diraostralo essere taluni perfellaraenle identici a quelli della vescica c dei reni, c lali altri differenti. IVuna-nendo per mi certo tempo in questo canale allre so-stanze vi si associano, c per esse l'aumento di volume. La forma ehe assumono e conforme al dollo escre-tore, e conseguentemente la differenza nei caralteri li-sici e nella composizione chimlca.
Per questc ragioni si e nella condizione lt;li dislin-guere i calcoli in esame in varielä , ed a seconda la specie degli animali nei quali s' incoQlrano. Non devo lasciare di notare l'osservazione dei patologi, Inll'ora senza alcuna eccezione, cioe nou essersi mai trovato aicun calcolo nell' uretra dell' asino, come anco raris-simamente in quelle della femmina, c ciö si comprende di leggier! trovandosi I'urelra in quell'animale relati-vamente di un calibro maggiore, e nolle femraine non solamente di un calibro maggiore ehe nei maschio, ma anche pin corto c senza ricurvalura.
li case di permanenza di calcolo nell' uretra dell'uc-mo e difficile, e per tante ragioni: l0 per I'angolo molto meno ottuso ehe forma 1' uretra nell' uscire dal bacino, perciö mancante 1' oslacolo maggiore per rat-tenere in esso il corpo eslraneo; £0 appena s' ingaglia un calcolo vescicale o renale nell'uretra, pel volmne maggiore del calibro di esso, viene segnalato e subito eslratto; 3deg; in fine per la posizione verticale del corpo, la quale favorisce granderaente respulsione. Per que-
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Ill sie ragioni, neU'altro ramo (.Iclla medicina, non si tiene conto speciale cici calcoli aretrali, poichö essi non pre-sentano alcun carattere o specialila da reclamare una particolare descrizione.
Calcoh useimli del CAVALLO. — I calcoli die s' in-eontraao , quanturi%ie di raro , ncll' uretra di questo animale, sono stati divisi in due varieta, cioe: r Calcoli bruni; 2quot; Calcoli sediraentosi.
I8 Calcoli bruni.—Quest! calcoli raggiangono il massimo volume di nn uovo di Colombo. Portano un nuclco sedimentoso, attorno al quale si lormano i vari strati concentrici, perö in modo irregolare, tanlo ehe lasciano , nella loro formazione , un gran numero di piccoli alveoli. Dal modo piü o meno regolare della formazione dei strati ne risulta la forma. In fatti nella formazione ordinaria, per contioaita, ne risulta la forma sferica ed ovoide, e in ([nella irregolare la forma appiallita. La superflcie e verrucosa, di colore bruno, e spesso cosparsa di cristalli di ossalato di calce. Sono compatti al pari dei calcoli vescicali, e ragginngono il peso di 32 grammi. Si hanno il peso speciflco di % 203.
L'analisi chimica iia dimostrato risultare essi com-posli di carbonate, ossalato c fosfato di calce, carbo-nalo di magnesia, sostanzc organiche e tracce di ferro.
2a Calculi scdimentosi. — Questi calcoli, di co-lorilo giallo bruno , non presentano straliflcazione di sorta, invece si hanno una ponsistenza paslosa, nel cui interuo si osservano granuli, c nella superflcie anche qualche granulo di colorilo nero. Ragginngono il peso di 32 grammi e prendono la forma obiunga. Si hanno il peso speciflco di 2. 2(.)7.
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Qaesli calcoli, secondo I'analisi chimica, sono a base di earbonalo di calce, fraramisto a carbonato di magnesia e materie organiche.
Calcoli uretrali del hue. — Avuto riguardo al dia-metro minore ed alia lunghezza dell'uretra in questo animalo , i calcoli in esame si IroVano di frequenle ; perciö ehe sono stali distinti in sei variola , cioe: — \a Calcoli verdi lucenti; 2': Calcoli bianchi sfeiici; 3quot; Calcoli rellcolati; 4quot; Calcoli bianco giallastri; öa Calcoli bnini giallastri; 6a Calcoli bianco di sale.
la Calcoli, verdi lucenti. — Prendono qucsli calcoli la forma cilindrica. Divisi presentano un nucleo, formato dalla medesima soslanza, atlorno al quale si dispongono i vari strait. Verso la periferia si nolano vari piccoli calcoli irapiantali sul penulllmo Strato, e ricoperli da ano strata comune. Qiiesla specialc forma-zionc da alia superücie delle elevazioni pin o rneno nu-merose. II colorlto e verdastro a riflesso lucido. Rag-giangono il peso di 0, 33 grammi. Si hanno il peso snccilico di 3, 1 22.
L'analisi cbimica Tha trovati a base di earbonalo di calce, c composli di earbonalo di magnesia, carbonate di ferro. acido silicico e materie organiche.
2a Calcoli bianchi sferici.—Questi calcoli ri-sultano di massa sedimentosa, ovvero di an nucleo, circotidalo da granuli, sui qnali si formano i vari strati. La forma ehe prendono e irregolare; perö lo depres-sioni vengono colmate di granuli e earbonalo di calce, perlocchc nelT insleme si presentano sferici. Raggiun-gono il peso di 0, 464 grammi, c 'I volume di un pisello. Si hanno il peso speclfico di I, 597 a 1, 739.
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L' analisi chimica 1' ha trovati risullarc di acido si-licico, carbonato di calcc, inalcric organiche c tracce di ferro.
3* Calcoli reticolatl. — Questi calcoli si trovano molto di raro, c sono a forma di tavoiella soltile, qua-drangolare, di colorilo bianco, da una faccia relicola-ti, mentre dall' allra e appena tracciata la rete. La ta-voictta lisiiita di lamiiiclte crislaliinc di ossalalo di cal-ce. Raggiangono il peso di 0, 258 grammi, c 'I peso S[)Ccirico di 3, ii().
Sono a base di ossalalo di calcc, sccondo 1' analisi chimica, e vi concorrono pure alia composizionc il car-bonato di calcc, il carbonalo di magnesia, e le so-stanze organiche.
i-a Calcoli bianco giallastri.—Questi calcoli por-lano un nuclco, formate di acido silicico c carbonalo di calce. Allorno ad esso si formano i vari strati, es-scnzialmente cosliluili di acido silicico. Prendonola forma allungala, il colorilo bianco giallaslro , e qualche punto vcrdc, risullanle da qualche piccola concrezione della prima variela su di essi incroslala. Raggiangono il peso di grammo uno al massimo, e quelle specifjeo da 1, 5 a 1, CTo.
Essi d' ordinario risnllano composli di acido silicico e materie organiche. Talnni perö risnllano composli di acido silicico, carbonalo di calce, materie organiche e ferro.
oa Calcoli bruni giallastri. — Questi calcoli , molto rari, si hanno un nucleo , allorno al quale si formano dei strati finissimi. della medesima soslanza; prendono la forma sferica ed angoiosa, c si hanno la
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114 superflcie liscia con delle elevazioüi. II colorito si pre-sonta bruno giallastro. Raggiungono il peso di I a 2 grammi; e quello speciQco di 2, 16i.
Risultano composli, secondo I'aaalisi chimica, di carbonato di calce, carbonalo di magnesia, tracce di fosfalo di ealco, materic organiche c Iracce di ferro.
equot; Calcoli bianco di sale. — Portano un nacloo delia medesima soslanza, attorno al quale si formano dei strati regolari di un bianco puro. La superficie e cosparsa di eminenze papillari, rugosa, cdi colore bianco di sale. Raggiungono un volume maggiore delle variola descritte, il peso di 32 grammi, cd una compat-lezza lapidea. Si hanno il peso spccilico di 2, 203.
L' analisi cbimica 1' ha trovati a base di fosfalo di calce, e del resto coaiposü come la varieta precedente.
Calcoli uretrali del moxtoxe. — Percorrendo la let-leratura medica trovo non essersi rinvenuto fln'ora die un solo calcolo urelrale, dal prof. Girard, in un agnello merinos. Dalla descrizione fatta risulla, essere deilo calcolo di colorito bianco leggermenle roseo, molto fria-bile, cilindrico, con gli eslremi assottigliati, avendo la lunghezza di 0, 014 mm., e quot;1 diametro di 0, 003 a 0, 004 mm. La formazione risulla tli lamellc soprap-poslc le unc alle allre, aderenli debolmente fra di loro. II calcolo in esame pesava 0, 040 grammi.
L'analisi chimica trovö questa concrezione compo-sta di acido silicico ed una piccoia dose di sostanze organiche.
Calcoli uretrali dei svixi. —In questa specie di ani-mali si c venuto constatando un fenomeuo lullo in-verso a quello ''he si sperimenla in altrc specie in rap-
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porto alia formazioue lt;li calcoli urelrali. lid invero in generate si e constatato Irovarsi i calcoli piii freqaenli neU'arelra del maschio, e rarissimamenle in quelle delle feminiüc , e per ragioni nnalomiche giä in avanti ri-cordate, ora nella specie suina i calcoli urelrali si Iro-vano di frequenle nell' uretra della scrota, c rarissimamenle nellquot; uretra del verro. Sarebbe mollo difficile discutere questa quislione, e venire per ullimo cliia-rendola con la dimoslrazione di fatlo. Le ragioni ana-tomiche , invocate per giustiflcare la rarila della pre-senza di concrezioni nel eondollo escretore delle urine nelle femmine delle altre specie mililano in favorc pure di quesla, perö debbo osservare come il verum mon-lanurn della scrota e pid sviluppato, c potrebbe esso esser causa dell'arresto di concrezioni vescicali nell'uretra, ove |)oi si complelano, e spiegare cosi la lore fre-quenza.
I calcoli urelrali suini tin' ora rinvenuli si possono distinguere in due varielä , cioe: 1deg; Calcoli urelrali bianchi rugosi; 2a Calcoli urelrali crelacei.
1a Calcoli tiretrali bianchi rugosi.—Quesli calcoli, Irovali mollo di frequente, prendono la forma ovale allungata, il colorito bianco, e raggiungono il volume di una piccola noce, e '1 peso di 16 grammi. Le rugosiia die presenlano alia superlicic dipendono da cristalli di fosfalo ammoniaco magnesiaco, sopra essa, in varia direzioue, deposilali. Si lianno il peso speci-lico di 1, 549.
Dall'analisi cliimica risulla , essere essi composli a base di fosfato ammoniaco-magnesiaco , e conlengono in piccola proporzione fosfalo di calce, e malerie ultra nicbo.
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116 #9632; iA CalcoLi urelrall cretacei.— Risullano quest! calcoli di aghi cristaUini di fosfalo ammoniaco magne-siaco, i qnali hanao base ncl centro c si lerminano liberi nella periferia. Raggiangooo il volume di ana piccola noco , c si hanno il colorilo bianco. II peso speciflco e di 1, 401.
Si compongono, secondo I'analisi chimica, di fosfalo ammoniaco magnesiaco come base, una proporzione maggiore die nella precedente variela tli fosfalo di calcc e materie organiehe.
Calcou vretbali del case. — Qnantunqae rari In qtiesla specie, pure qaelli trovati sono forniti di nu-cleo sedimenloso, nllorno al quale si formano dei strati in modo irregolare. Prendono la forma cilindra assol-ligliata agli esirerai, e 'I colorilo giallo pallido. La su-perflcie si presenta in parle liscia ed in parte rugosa. Raggiangono il peso di uno a due grammi, c quello speciflco di 1, 622.
Sono composli di acido silicico, come base, di carbonate di calce e materie organiehe.
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VI.
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STIiDI COMPARATIVI DEI CA.LGOL1 (JRINARI IN lUPPORTO AI CARATTERl FISICI.
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Disarainando i calcoli lilici, dal punto di vista dei earatteri flsici e comparalivi, si nolano delle differenze ben poco rilevanti rispello alle varie specie degli ani-mali, pure richiamano l'attenzione del patologo. E in-dubitato die la scienza cerca di trarre partilo da ogni
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singolo c speciale carattere, undo venire segnando il progresso, e l'avvinineiilü a migliori sludi. Per quesla validissima ragione, mi perraetleranno, gli onorovoli Ac-cademiei, cli' io m' intratteoessi hrevcineiilo su queslo argomento.
In rapporlo al volume mom mi sembra si possa sla-bilire differenza di sorla. Lquot; esperienza ha dimoslralo, presentarsi i calcoli in esame di grande volume allor-che sono solitari, ciocche spiega all' evldenza, come lutta I' azioue formativa , o meglio UUtociö ehe si di-parle d' iüorganico dallquot; urina concorrc alia formazione dell' unico calcolo, cd e per queslo ehe raggiunge uu considercvole volume. II contrario si sperimenta per quei mullipli, e giusto perche 1' azioue formativa e di accrcscimealo va divisa nel numero maggiore di calcoli in via di complemenlo, perciö qoesti non acqui-slano grande volume.
La differenza del volume, da queslo punto di vista, c notevolissimo, senza punto venire in campo la loro composizione. In falli si trovano solitari di un diamelro considercvole, come mullipli in forma arenaria , c di una testa di spillo.
Puö il massimo del volume dare indizio solamente d' appartenere ad una specie dal corpo grandiose, anzi die ad un' altra piccola. Da queslo lato puossi avere per norma trovarsi calcoli lilici nella scala seguente cioe:
1quot; Specie equina.
aquot; Specie bovina.
3a Specie umana.
4a Specie carnivora.
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üa Specie ovina. ßquot; Specie caprina.
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7quot; Specie suina.
Questo e im primo dato, quaaluiujue noii dlagno-slico, pure assoclalo ad allri caratleri speciali, con lutta agevolezza si puö arguire la specie a cui si apparlieuc.
La forma, svariatissima, non puö affalto soinmini-slrare im caratlere ehe iudichi la provenienza del cal-colo o dei calcoli , cioe apparlenere ad ima pii'i ehe allquot; allra specie. Nell' uorao si hanno calcoli sferici, ova-li, cilindrici, allungali, appialtili, Iriangolari, lenlico-lari, come nelle specie domesliche degli animali.
11 colorito \n certo moilo imlica la base chimica dl essi , e coiisegueulemente puö dare un allro dato per la dislinzione. i I' inbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;In faiti nell'nomo i calcoli di colorilo aialliccio sono
a base ui acido ucico; quclli liigi cenerino sono a base di uralo d' ammoniaca; qnelli bianco gialliccio sono a base di fosfalo di calce ed i risultali composli di acido urico; quelli bianchi crislailini e lucenli sono a base di fosfato ammoniaco-magnesiaco, quelli blgi o bruno carico sono a base dl ossalalo di calce; quelli piii sbia-dati di questi sono a base silicica; quelli giallicci ri-sultanti da crislalli senz'ordine di deposizione sono a base di cislina; e quelli in fine giallo cannella sono a base di ossido zantico.
In tulle quesle variela di calcoli, nell'nomo . flgu-rano sempre degli urali, come farö notare nel para-grafo seguenle.
Nelle altre specie ricordale si banne il colorilo bianco a preferenza, anco il grigio, il tcrroso . e cio perche
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119 mancano gli urali, semplicemenle nei calcoli dei suiui si sono iacontrali tracce di quesli composli, perciö ehe in essi ana certa linta gialllccia si rinconlra.
Qaesto esame, dunquö, comparalivo, in rapporlo al colore, se non offre caratteri dislintivi positivi, pure il |)atologo assieme agli altri viene delermlnando 1' ori-giuc, cioeche indubbiamente poi risolve 1' incertczza e I'analisi chimica.
La superflcie, rome lio folio nolare, si presenla li-scia c matla , liscia c lucente, scabra, bernoccolula , gremila di forellini; coii raggi piu o meno mimerosi ehe partono dal corpo c si terminano liberi; con emi-nenze di grande porlata; con delle escavazioni piu o meno profonde, con incomplete c complete stratiüca-zioni , con delic notevoli strozzature die accennano a due calcoli riunili dagli ullimi strati periferici.
Le varie appariscenze delia superflcie non possono dare alcun carattere distintivo in rapporlo alia origine, essendo comuni a lull! quelli ehe s' iuconlrano nelle varie specie degli animali.
Neanco la consislenza offrc caratteri dislintivi. In lutte le specie ricordate si Irovano di quelli ehe si hanno consislenza lapidca, c di (piclli ehe sono inolli e fria-hili alia minima compressione.
E per ultimo neanco l' esame micrografico offre caratteri dislintivi , trovandosi in ogni specie di quelli cristallini c di quelli amorfi.
Devesi, dunque concludere, da qncllo fin qui disa-minalo, come i caratteri lisici non possono, con asse-veranza, far dislinguere i calcoli urinari o lilici a quale specie di nnimali si apparlengono. II palologo e co-
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slielto rieorrere al sussidio della chimica, ciocclio disa-minerö nol segu(3nle paragrafo.
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STUDI COMPARATIVI DEI CALCOLI L'RINAKI IN R.VPPORTO ALL\ COMPOSIZFONE CHIMICA.
Dalll' analisi chimica risalta, come la base dei calcoli urioari ncllc varie specie degli animali c diversa. iMolte sostanze flgurano comuni agli uni ed agli allri, in dif-ferenti proporzioni peraltro , pero csse entrano nclla composizionc come snssidiarie. Non e il proposilo qui d' intraltenermi sulla loro origine, ciocche farö nel trat-tare dell'ctiologia, mi basterä fare rilcvarc la dilferen-za, e cosi avrö raggiunto !o scopo.
I calcoli urinari umani risullano composli di acido urico, urati d'ammoniaca, di potassa, di soda c di cal-ce, ossido zaulico c cistina, fosfato di calce c di magnesia, fosfalo ammoniaco-raagncsiaco, carbonate di calce o di magnesia, ossalato di calce c d'ammoniaca, benzoato d'ammoniaca, silice, ferro, idroclorato d'ammoniaca, area, materie organiche, cd mi significanle numero di malerie coloranli.
La chimica, dnnque, ha dimoslralo, come, quantun-que 1c ricordate sostanze tulle non s' inconlrano nci calcoli urinari uinani, ma la maggior parlc di esse, c cio dipendente da influenze climalologiche ed igieniche, 1'acido urico, gli urati, cd anche 1' urea flgurano sera-pre, ed e pereiö ehe coslituiscono la base.
\ calcoli urinari degli animali erbivori risullano com-
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121 liosli di carbouato di calce, carbonalo di magnesia; os-salato di calce, acido silicico, fosfalo di calce, Fosfato ammoniaco-magnesiaco, solfato lt;li calce, carbonalo di ferro, ossido di ferro, ossido tli manganese e materie organiche.
In qucsta specie di animal! i calcoli in esarae sono a base di calce.
I calcoli urinari deijli animali carnivori si compon-gono di fosfalo ammoniaco-magnesiaco, fosfato di calce, carbonalo di calce, acido silicico, ossalato di calce, ossido di fciro, tracce di acido urico, Iracce di urati e cistina, e materie organiche.
Sono in questa specie di animali a base ammoniaco-magnesiaco coll' aggiunta speciale di traccia dei com-posü di urea , ciocche fa difelto assolnlo nelle altre specie.
I calcoli ininaii, inline , degli animali omnivori si compongono di fosfalo ammoniaco-magnesiaco, fosfato di calce, carbonalo di calce, acido silicico, ossalato di calce. ossido di ferro e materie organiche.
I calcoli in disamina, in qucsta specie di animali, ri-sullano composli come quelli dei carnivori, pero manca assolulamente l'urea, e qualunque composto da essa ne deriva.
Mellendo, dunque. a raffronto la diversa composi-zione dei calcoli urinari, si deduce fino all' evidenza esistere grande differenza a seconda la specie d'animali a cui si appartengono, e perciö ehe nell'analisi chimiea si trova il modo sicuro di aggiudicare im calcolo so sia umano, ovvero pertinente agli erbivori, carnivori, od omnivori, ciocche i caratteri lisici non giungono a
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122 farli dislinguere con esaltezza, come lio diraoslruto Del paragrafo precedenle.
Dielro quesla distinzioue naluralmenle si para da-vanti la doraanda seguente: Da ehe deriva la differenza nolevulc di composizlone nei calcoli urinari dellc varie specie dcgli animali? Qucsto studio di flsio-anatomo-palologico, dal punto di vista scientiflco, e di cliaica me-dica e chirurgica, si ha la piii alia importauza, perloccbe merita d'esser seguilo coila raassima oculalezza, di die mi oecuperö nel seguenle paragrafo.
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VIII.
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ETIOLOGIA DEI CALCOLI URINARI.
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I patologi odierni, nel Iraltare dell'eliologia del calcoli urinari, banno reclamatodalla cbimica il sussidio, e cio perclie le altre scienze sussidiarie non offrono mezzi sufllcienli per discoprire loiiginc genelica. Se-condo il mio modo di vedere, cssi hanno sbaglialo lo indirizzo, come mi proverö dimostrare in prosieguo.
(Jno del piii icceiili scrittori, il Verbeyen {Nouveau Dictionaire pratique dc Mcdecine, de Chirurgie et d'Hygiene Veterinaires Tom. II, pag. 722), cosi scrive sul proposito.
laquo; L'apparecchio urinario dove essere considerato come remuntorio dell'economia; egli resliluisce a) hjoii-do eslerno, solto forma di soluzione acquosa, lulle lo maleiic ehe riceve I'organismo, e die, assorbite, non servono alia sua nutrizionc e maiiteiiimeiilo. Ouelle di qucslc materie die si hanno origine organica, co~
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123 sliluiscoiio il residuo azolalo tlollo melamorfosi inces-sanli ehe subiscono i corpi proleici; eomprendendo esse l'urea, I'acido mico, I'acido ippurico, In materia coloranle, la crealina e la crealinina; ovvcro si hanno ua'originc inorganica, e risullano tli sali in abbondanza e ili acqua ehe climiiumo i reni. Lc soslanze estranee, accidentali, perturbalriei, penelrale uel sangue, scgui-lano in gran paiie la medesima via per abbandonare reconomia. raquo;
laquo; Le funzioni devolulc ai reni diraostrano evidenle-inente ehe la quanlllä e la qualila degli alimenli escr-cilaoo uii'iiillaeuza prepondorante suU'atUvilä di quesle glandolc, c su i prodolti da esse segregali. L'urina dei carnivori e acida, ([iielia degli erbivori alcalina; si puo a volonlä Irasformare quesla reazione, rendendo la dicla eselusivameale vegelale od animale (Magendie, Cl. Bernard). L'nrina del vitelli lallanli coiilieno an eorpo azolalo parlieolare, l'allanloina ehe, come Turea c I'acido nrico, e nn prodolto della dissassimilazione delle ma-lerie proieiehe; dope rallallaincnlo ['allantoina dispare, e si Irova rimpiazzala tlallquot; acido ippurico (Woehler). Gli alimenli poveri di sali inorganici diminuiscono la proporzionc di essi neU'urina: qaesto liquido prende l'eccedente ehe non reclamano i tessuti alia eosliluzione dei qnali vi concorrono i sali. raquo;
laquo; So si slabilisce un paragone Ira la composizione deU'urina, e quella dei calcoli, si giunge a conclude-re, salvo qualche rara eccezione, qnesli eonlenere tnlli gli elemenli normali. Nei calcoli e neU'urina degli erbivori dominano i carbonali ; i fosfali predominano nelle concrezioni c liquidi escrementiziali dei carnivori;
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124 gli omnivori tengono la via di mezzo, le loro concre-zioni si approssimano a quelle degli erbivori o dei car-nivori, secondo ehe il loro regime e piu esclusivamente animate o vegetale. raquo;
quot; F.a ricapitolazione delle sostanze die I'analisi chi-mica ha falto conoscere nei calcoli urinari degli erbivori. degli omnivori, e dei carnivori, ci fornisce:
Per gli erbivori : carbonalo di calce , carbonate di magnesia, ossalato di calce, acido silicico, fosfato di calce, fosfalo ammoniaco-magnesiaco, solfato di calce, carbonato di ferro, ossido di ferro e di manganese.
Per gli omnivori: fosfato ammoniaco-magnesiaco, fosfalo di calce, carbonato di calce, acido silicico, os-salato di calce, ossido di ferro.
Pei carnivori: agli elemenli dei calcoli dei suini, si aggiungono, in rare circostanze, I'acido urico ed i suoi sali, iimi ehe la cisl'ma.
laquo; J.e sostanze comuni a tulti sono mia materia or-ganica, compreso il muco, delle cellule epiteliali, trac-ce di grasso, materia coloranle dellquot; urina, e qualche volta un frammento di corpo eslraneo die e penetralo accideolalmente nella vescica. raquo;
laquo; Alioi'die si cerca 1quot; origine di quesle parti costi-hieuli . si Irova ehe il maggior numero viene dallo esterno; qualcuna si forma neU'economia. raquo;
quot; Le acque di sorgive, die servono per bevandc . conlengono sali calcarei in abbondanza, base dei calcoli degli erbivori, allo slalo di bicarbonate solubile; i vegelali introducono neU'economia, in abbondanza , la calce nniia agli acidi organici, i quali sono brnciali nei sangue, e la base si ripara nei reni sotto forma di carbonalo. raquo;
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II carboaato tii magnesia, ;ilj|jüiid,iiiit; nell'iirina de-gli erbivori, fa parle di lulte le concrezioni. Noi ;ib-biamo visto come la magnesia , alio slalo di fosi'ato , contribulsce alia forraazione dei caicoli inlestinali , la porzione assorbila, cedendo il suo acido fosforico alia calre, ripara come carbonalo neile urine, dielro un dop-pin mntamento. raquo;
m L'ossalato di calce cosliliiiscc un elemento essen-zialc dei caicoli; ed e ai crislalli oltaedridi questi sali dovuto la rugositä die ban fallo comprendere queste concrezioni col nome collettivo di caicoli rugosi. Com-binato alia calce ed alia polassa l'acido ossalico e abbon-dantemente sparse nel regno vegetaie; unite alia calce si trova come parte coslituliva costante neU'tirina flsio-logica degli erbivori (Lehmann); la dose di questo sale aumenta considerevolmente, allorche ccrli dislurbi ven-gono ad allerare requilibrio delle 1'unzioni. La presenza deirossalato di calce nell'iirina puo essere atlribuita ai vegelali contenenti queslo sale, Tacido ossalico o lutli altri ossalali? L'esperienze falle snU'iiomo, il cavallo, gli animali bovini ed i conigli, hanno dimoslrato, die l'acido ossalico e gli ossalali bruciansi nel sangue e si riducono in carbonati, a somiglianza degli altri sali ad acido vegelale (Fuerslenberg, Schmidl). Bisogna conve-nire, dunque, cue I'ossalalo di calcoxhe I'analisi cava dai caicoli del porco, del cane, e da quelli degli erbivori ha un'altra origine. L'acido urico iratlato col pe-rossido di piombo si decompone, c da come prodotlo I'urea, Lallanloina, c 1quot; acido ossalico. Liebig ne conclude ehe l'acido ossalico deii'urlna risulta dall'ossida-zione deH'acido nrico. Inieltando dell' acido urico nel
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12G sangue, Woehler e Frerichs lianno dato il carallere tli realla alia sapposizione di Liebig, essi lianno vislO non solamente aumentare la proporzione deU'urea, ma an-cora formarsi inabbondanza acldo ossalico. Qiieslo falto applicabile ai carnivori, non puö perö applicarsi :t;,rli erbivori; in quesli uliiini allre materie prime debbono fornire s-rli elemenli dcU'acido ossalico, e comechö mm e azolato, si puö ammettere, linn a prova in contrario, ehe I'ossidazionc incomplela degl' idrati di carbone ii danno origine. Questa ipolesi non e tutl'affatlo gratuita; essa si basa sulie osservazioni di Lehmann ehe, in iniic le affezioni accompagnale da disturbi della rcspi-razione, ba trovalo I'ossalalo di calce nell'urina. So ooi solleviarao questa quistione, non pretendiamo fare una applicazione direlta agli animali, dappoiche ie ricerclie del chimico tedesco sono slate falle sull'uomo; noi pern abbiamo 11 compito di richiamare I'attenzione sn due punli deU'etiologia dell'affezione calcolosa dellevie uri-narie, cioe: linfluenza del regime riparalore spropor-zionalo aU'esercizio, c quello delle affezioni pulmonari, in rapporto alia genesi dell'acido ossalico, e dei calcoli nella composizione dei quali entra queslo acido. Del reslo I'acido ossalico puö avcrc ancora, come vedre-ino, un'altra sorgente. raquo;
laquo; L'acido silicico, di cni i calcoli del cavallo sono privi, forma r elemenlo principale di eerie varielä di congrezioni del bue e del montone. L'acqua delle sor-give ne conliene una piccola proporzione, i vegetabili perö no lianno in abbondanza , tanto die la famiglia delle equisetacee no conliene il 97 per 100. La maggior parle di quesl'acido e espnlso colle materie fecali; pure
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127 niia proporzione nolcvülc, sciolla dai succhi digestivi alcalinl, penetra nel sangue. Weber trovö 1,19 d'acido sUicicü nel sangue del hue; si presenla pure nella bile e nelle urine. Questo ultimo liquido rcliinina sollo forma di silicalo di polassa. Sc il sale viene in con-lallo con un'acido ehe lo decompoue, I'aeido siiicico si precipita allo slato d'idrato, e coslilnisce il nucleo del fuluro ealcolo. raquo;
laquo; I fosfati di calce c di magnesia sono rari nei cal-coli degli erbivori; 1' cconomia ba rnolto bisogno del inimo di quesli sali, pereiö ehe Don se ne climina inollo colic uiinc; il secondo, die fornisce in gran parte aU'organismo il sue acido fosforico, ricsce poco o milla iinporlanle. Sc e introdolto in eccesso, 1c urine lo contengono , c dove si concreta lo si trova spessa unito aU'ammoniaca allo slalo di sale doppio Iribasieo. La sorgenle ordinaria dci fosfati nelle urine e nei cal-coli degli erbivori provicne clalla combustione del fo-sioi'o inlimamcnlc combinato ai corpi proteici, e dal lento linnovarsi di fosfati die enlrano nella coslituzione dci tessuli. a
laquo; L'origine del solfali e dovula all'ossidazione dello zolfo die conlengouo i corpi albuminosi. raquo;
laquo; 11 fosfato ammoniaco-inagiicsiaco, cd il fosfato di calce formano la base principale dei calcoli dei suini e dei carnivori, ed in casi rari. di quelli degli erbivori. Non insistiamo sulla sorgenle di questi due sali, il regime alimenlarc lo giusliflca suffidentemenle; ma dobbiamo ricercare rorigine deUammoniaca, la quale e slala considerala come un prodolto ddla secrezione dei reni. L'urina normale, recenle, dell'uomo c degli
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128 animali nou da mai la reazione aaimooiacale; uui am-meltiamo questo falto senza dimostrazione, perche ci poggiamo suU'aatorevoIe opiaione di Liebig, Scherer, Lehmann e Boussingault. laquo;
laquo; Allorclie I'urina si putrefä i'uori reconomia, si scu-prono dei cristaili di fosfato ammoniaco-magnesiaco. Da dove viene allora 1'ammoniaca segregata dai reni? Non puö essere ehe il risullalo delia decomposizione dellquot; urea, ehe fornisce il carbonato d'ammoniaca ; il quale si eliminerebbe per la via dei pulmoni, anziehe per quella dei reni; la sue presenza nel sanguc inollre nou sarebbe compatlbile col mantenimenlo delta salute. Se nei calcoli, facciamo astrazione dell'affezione locale, I'organismo e sano, se non altro in apparenza. raquo;
laquo; Bird, dando un'applicazionc pratica alle osserva-zioni di Berzelius, die i sedimenti di i'osfati non s'in-contrano nell'urina deH'uomo chc in eerie ore del gior-no, ammelle , In principio , ehe i cristaili di fosfato-aramoniaco-magiiesiaco accompagnano d' ordinario le alterazioni organiche delle vie urinarie. Scherer, stu-diando il fenomeno, si accorse ehe I'urina, abbando-nata a se slessa. prova una serie di modiflcazioni, ehe egli attribui ad un alto catalellico. 11 licpiido subisce la fermentazlone acida; la reazione acida diviene sem-pre piü intensa, esollo l'influenza del muco, servendo di fermenlo, si forma I'acido lallico ed acetico , pro-babilmente a delrimento delta materia colorants. II mi-croscopio fa scoprire in quest' urina il vegetale delta spugna. Durante quest'atto catalellico si depositann dei cristaili ottaedri di ossalato di calce, sale ehe innanzi rmn eslstiva punto nel liquido. raquo;
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h L'uriaa c soggetta ;icl ana secoada furmentazioue, cho Scherci' chiama alcalioa; essa succodo alia fermen-taziouc acida; puö csserc anco primitiva, e manifeslarsi non solamente dopo I'cvacunzionc, ma anco nella ve-scica. Come apparlsce la reazione alcalina I'lirina s'in-torliida , cristalli incoloil prismatic] di fosfato ammo-niaco-magaesiaco si precipilano in massa; si osservano nei contempo neU'urina numerose mucedini. Cosi, ii muco vescicale, quello dci calici, c del bacinetlo dei reni, si hanno im compito maggiore nella formazione dei calcoli in generale, ed in parlicolare in quelli clie si lianno l'ossalato di calce, e quot;1 fosfato ammoniaco-magnesiaco per base. La prova dimoslrativa della mo-dificazioQC provala per ragione del muco non e cer-tameote facile a fornirla , ma quesla ipolesi acquista probabilitii per i fenomeni die si succedono fuori la cconomia, c [)cr quesla eircoslanza ehe la maggior parle dei calcoli hanno un nucleo di muco incrostalo, die indica la primitiva formazione di cssi. Nel nucleo si rincontrano i corpuscoli mucosi , e cellule epileliali. Sarebbe per allro troppo esclusivo attribuire la causa prossima unicamente ad una modilicazione del muco, vi souo altre condizioni 1c quali merilano d'essere presc in seria considerazione. raquo;
laquo; 11 ferro, il manganese die I'accompagna dovunque ncU'cconomia, la maleria colorante, il grasso, I'acido urico cd i suoi sail, die si rincontrano nei calcoli . hanno un'origioe conosciula, perciö ehe ci dispensiamo di ricordare. raquo;
laquo;#9632; La cistina, maleria coulenente circa il io per 100 di zolfo, si forma neireconomia; la sua rarilä non ha
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permesso seguire il gruppo sintoraalico die precede od accompagna il suo deposito , ciocclie avrebbe poluto dare intlizi sulle condizioni nelle quali essa si produce. Sarebbc possibilc supporre qualchc rapporto tra la ci-stina e la laurina solforata? Nell'affermaliva, conviene fermare ratlenzione salle pcrturbazioni dell'apparecchio epallco. raquo;
laquo; Tntto amraettendo come una grande probabilitä il compito sostenulo dal muco negli alii cataletlici ehe si sperimentano nelle vie urinarie , e dove la preciplla-zione degli elemenli inorganic) deH'arina e la forma-zione di sail novclli, sono la conseguenza, non si puo sconvenire ehe la composizione di queslo liquide ri-vendica una larga parle ncllc nfTezioni calcolose. Come rnrina dipende dairalimentazionc, puö anche la dicle-tiea esercitare , sotlo queslo rapporlo , una maggiore influenza. Le bevande c gli alimenli ehe saturano la economia d'olemenli ioorganici, imprimono alle urine una tendenza a deposltarsi. I fatti confermano I'impero delle influenze igieniche. raquo;
laquo; Non possiamo, aU'appoggio di questa proposizione, invocare delle stalisliche, ma e certo die, in qnalche paese cd in ceiie localitä, i calcoli sono pin frequenli ehe altrcve. La stabulazione permanente ed i foraggi secchi, nei quali la paglia enlra in grande proporzione, favoriscono negli animali bovini la formazione di calcoli avendo per base I'acido silicico. Nella regione bo-scosa del Poitou il bestiarae riceve in inverno rape , navoni, e bielole alternate con dei foraggi secchi; ivi i calcoli sono rari; divengono piü frequenli nei can-loni non lanto bene coltivaU, nei quali il besliame e
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initnlo, duranle rinvenio, con erbe infussale, paglia, ed ana piccola proporzione di fleno (Gelle). Peyron cila le pasture delle Lande come mollo favorevoli alia formazione di calcoli urelrali e vescicali; o noi ci pon-gliiamo fede, perche, in queste tcrre aridi e sablose, I'acido silicico forma parle integrale ed essenziale dello scheletro vegelale. raquo;
laquo; II resoconlo della Scuola di Munich scgnala, ci;i-scun anno , un numero grande di calcoli inviali da medici veterinari bavaresi, per essere deposti nella col-lezione. Quello del I8i'2 ricorda ehe Bader eslrasse cento calcoli urelrali in dodici anni, in bovi dell' eta di uno a due anni; a tre anni souo raeno corauni, ed in totalilä cita un solo anirnale di quatlro anni. Un altro medico veterinario, in una sol volta, inviava olto calcoli urelrali o due vescicali di hue, tre calcoli vescicali di cavalio, tre di cani ed uno di maiale. Non si fa cenno delle condizioni locaü die avessero polulo inflnire alia molliplicita di queste concrczioni. Nel Belgio ed in Olanda le affezioni calcolose sono cccezionali. Giudi-cando dal fatti ehe rapporta il giornale la Yelerinaria, i calcoli vescicali si presentano di frequente in Inghil-tcrra; ma la ripelizione incessanle dei deltagli di una operazione molto conosciuta, non fa progredire di un passo I'etiologia di questa affezione; conviene ora mai di stabilire una relazione Ira causa ed effetto, immilan-do la via tracciata da M. H. Boulcy. Osservazioni di questa natnra riescono profiltevoli per la patologia. I montoni, di cui ha traccialo listoria, ingeriscono, colla razione giornaliera , 180 a 190 grammi di fosfato di magnesia-, e tdi agnelli ne ricevono circa 90 gramtnl
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Prendendo in considerazionc la parte chc si perde eojle deiezioni, lt;'v evidente, come lo fa rimareare raulore, ehe la dose di quoslo sale sorpassa di mollo I'esigenza dell'azioae molecolarc, ehe la magnesia non puu ce-dere tnllo il saoacido fosforico alia caice, e ehe una parte devc essere eliminala allo slato di fosfato. In que-sto caso la vescica si trova in nno slato anormale, e la fermentaziono alcalina tli Schcrcr ci sembra poter essere invocata per renderci ragione delta trasforma-/ione del sale di magnesia in fosfato ammoniaco-ma-gnesiaco. raquo;
laquo; La medesima affezione calcolosa e stata osservata in Inghillerra nci monloni ingrassati eon grano sera-ceno e piselli. II cambiamento di regime e I'esercizio misero (ermine alia malattia. Le congrezioni avevano ii volume di nn seme di miglio o di [üsello; non furono soltoposti all'analisi chimica (Morion). raquo;
laquo; Le acque non possono repnlarsi, sollo questo rap-porto, ineapaci a conlrihuire alia formazionc di calcoli. Evison dice ehe a Mallok . nel Derbyshire , Inogo di sun residenza, csiste una sorgenle di acqua calcarea , ed i calcoli ivi sono frequenti pin ehe in allrc localitä; lo stesso avviene a Bristol ed a Bath (Morion). raquo;
laquo; Kuers ebbe conosciuto delle contrade nellc (piali gli animali hovini venivano afifetti da calcoli uretrali di una maniera cosi permanente e conlinua, da eonside-rarli come enzoolici, mentre delle maiulrc vieine, sot-toposte al medesimo regime alimenlare, andavano esenti. Si lamenta non avere dato alenna descrizione delle acque. II medesimo scrlttorc aggiunge avere vednlo re-gnare raffezionc calcolosa in una masseria ove il grosso
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11laquo; bestiame era abbeverato con le acque di cislerna. Sul
bordo del mar Caspio i calcoli sono endemici, giuslo quanto rapporla Cseretzkowsky; c vanoo inconlro come I'liomo anco gli aaimali; le acque di qnesto mare ne sono la causa produttrice. Qiiesti falti sono interessan-li, senza dubbio, ma riescirebbero di maggiore iililita ovc si conoscesse 1' analisi chimica dell' acqua e dei calcoli. Non insislercmo di Iroppo sulle analisi comparative , e sullquot; investigazione degli antecedenli degli animali, oncle cbiarire l'eliologia e la profllassi di que-ste produzioni inorganiche. Passiamo sollo silenzio la dialcsi caleolosa , le considerazioni ehe abbiamo fallo prevalere, suU'origino dei maleriali die entrano nella composizione dei calcoli, ci permcltc relegare queste dialesi fra 1c creazioni fantasliche della patologia umu-rale. raquo;
laquo; La posizione orizzontale degli animali favorisce il deposito di elementi inorganici ncl fondo della vesci-ca; Tiirelra mollo lunga dei maschi matte ostacolo al-1'evacuazione delle materie precipitate, sopra tulto ne-gli animali bovini in cui la forma piramidale del ca-nale, la sua inllossione, ritardano lo scolo dclle urine, Sc un corpo solido esiste nella vescica, qualunque esso sia, lorrna un cenlro di allrazione, die viene in-croslalo di sali inorganici. Queslo cenlro qnalche volla c un corpo cslraneo , e si spiega dillicilmenle come esso abbia potuto penetrare nella vescica. Le glume o aculei di ccrlo piante graminacee possono penetrare pel canale deU'uretra; ma i semi cV avena. le spille ed i frammenli legnosi cd allri devono percorrere altra via. Gurlt ritiene die arrestati tali corpi in un ripiegamento
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134 dell'inleslino rello, delerminano un'ulcerazione circo-scritta e progressiva, ed in questa tnaniera attraversano le pareli d(?l retto e della vescica. raquo;
•lt; I calcoli si rincontrano in tultc l'etä; neanco i feti ne vanno esentali. raquo;
Da quello riporlalo Gn qui, e testualmenle, il Ve-rheyen, faccndosi a dimoslrare I'oiigine degli elcmenti inorganic! ed organic! dei calcoli urinari, Irovando la sorgen te direlta nei rappresenlanli die concorrono alia nutrizione, cd altri risultali di novelle decomposizioni #9632;e composizioni chimiche , per nulla ha rischiaralo la palologia in rapporlo alia etiologia o genesi formativa dei calcoli. E un fatlo, da non potersi revocare in dub-bio, ehe gli elemenli inorganic! die compongono i calcoli urinari, prendono parle alia nutrizione, e vengono inlrodolli nell' economia cogli aliment! e colic bevande. Ammesso ehe questa ingestione super! ! bisogni della rifazione e indubilato die I'eccedenza viene messa fuori per le vie emunlorie, ed in fall! si trovano nella normale defecazione , nell'urina normale, e nel sudore. Ciö prova, flno aU'evidenza, ehe vengono eliminali scuza concretarsi, ma sciolli nei liquid! ricordati, cd in associazione delle fecce. A questa osservazione, ove si metle a rilievo insieme all' allra ehe non tiilii gl'in-dividui soltoposti al medesimo regime, nel quale Ogu-rano in eccedenza gli elemenli inorganic! in esame, vanno inconlro a calcoli urinari od inlestinali, ne ri-sulla, come conseguenza inappuntabile, die uno slato patologico speciale debba sussistere, ondc determinare i sali a deposilarsi, e venire man mano concretizzan-dnsi, e cos! dar luogo alia formazionee complemento
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di calculi. Per me rilengu die lale alterazione si pre-senta dapprima, come determinata da cause flsiologlche cd anco traumaliche, ed indi sostenuta dalla slessa con-crezione in via di formazione, ageodo essa, sia nella vescica, come negrinleslini e nella cistifellea, sempre come corpo estraneo.
Le ricerche molteplici, da me falte in proposilo , come facevo rilevare nel discorrere dci calcoli biliari, mi hanno sempre piii confermato in questa opinione. In fatli disaminale la vescica , o qualnnque allro or-gano die contienc calcolo o calcoli appena iniziati, da non polere, per la loro piccolezza e licve peso eserci-tare imquot; azione meccanica da allerare i lessuti , vi si trova la mucosa congeslionata , i follicoli muccipari iperlroflali a forma di clevazione mammellonare, il co-lorilo rosso carico segnalamente alia sommitä di que-sli d'affeltare 1c apparenze di ulcerazione, c piii una abbondante secrezionc di muco denso, Olanlec di co-loriio mallo. Siffattc note palologiche fanno evidcnle-menle diagnoslicare lo slalo calarrale della mucosa. e catarro cronico.
Si ha , dunque , il calarro cronico mucoso , ed in conseguenza la secrezionc maggiore di muco nel modo descrilto perverlito. Siffalla condizione palologica puö bcnissimo essere determinata dalla presenza di corpi estranei, quali poi riescono nucleo dellc concrezioni ; ovvero da cause fisiologiche, ed in questo caso il muco nnitamenie alle cellule epileliali e pavimentose, come anco faceva nolare il precilato scriltore, coslituiscono relemento primo o nucleo del calcolo.
Ciö posio, e come elemenlo di fatto, e fatto indi-
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136 bcaübile, poiche e il risullato coslanle dello esame pa-tplogico, mi fermerö a dimostrare quäle influenza spie-ga lo stalo catarrale tlella vescica sulle urine, ed anco l'aumeiito della sccrezione del muco ed allerato al modo desciitlo. In questo modo, ovc mi sarä dato, ono-revoli Accademici, di raggiungere lo scope, la genesi dei calcoli e pienamcnle cliiarita, come l'eliologia, con Uitta l'cvidenza reclamata daila scienza.
La scienza possiede dei dati, ehe iion possono es-sere revocali in dubblo. Si conosee, come l'urina, la-sciala a se slessa, raecolta in un vaso cd esposta al-1' aria atmosferica , subisce , dopo piü o meno lungo tempo, la reazione aeida , la quäle da luogo al sedi-mento, nel fondo del vaso, dell'acido urico. A questa reazione sussegue quella alcalina, cd i fosfali si pre-cipitano, come gli allri sali, non essendo solubili nel liquido aicalino; e, venendo in relazione coU'acido urico, ne conseguono decomposizioni e composizioni, die-tro die si formano degli urati, deH'aramoniaca ehe si unisce all' aeido solforico, ed alle basi di magnesia o di calce, formando fosfato ammoniaeo-magnesiaco, e fosfalo calcareo , sali inorganici ehe formano la base dei calcoli in generale.
Quesle fasi, a cui va incontro l'urina, lasciata a se slessa, raecolta in un vaso aperlo cd a contatlo della aria atmosferica, si avverano pure nell'apparecchio uri-uario, e per un nnmeio considerevole di cause. Infatti uelle affezioni pirettiche acute l'urina si presenta emi-nenlemente aeida , e da luogo a sedimenti di aeido urico neU'interno dellappareccluo urinario; come nelle malallie croniche si presenta alcalina c da luogo a SC-
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dimenli terrosi. Silfalli sedlmenli si nolano appena la urina vione emessa, e sono da essa eliminali. Perche quesli sediment! possono iniziare la formazione di cal-coli fa meslieri di una maleria agglulinante, ehe li ob-bliga a fermarsi nei baciuetti del reni, negli ureteri, Delia vescica e nell'uretra, e qucsta appunlo viene co-sliluita dal muco. Se si tiova un corpo estraneo i sali, misli a! mueo denso, filanlc, allaccaliccio, lo incro-stano, e cosi comincia il lavorio fonnalivo del calcolo: ove il corpo estraneo manca, il muco slesso coi sali, ed in associazione delle cellule epiteliali e pavimentose lo cosliiuiscoao.
11 muco, fornito di quesli caralteri, si ha nel ca-larro mucoso; ordinariamenle cronico, il quale passa-inosservalo non apportando molestia di sorta, ne un Irene fenomenico da polcrlo bene diagnosticare.
Le numerose osservazioni mi hanno chiaramente di-mostralo la leoria in esamc. Nelle varie sezioni cada-veriche eseguitc, e trovalo caicoli minari in differente sviluppo, mi hanno dato ropporlunita # osservarc co-stantemente allorno al nucleo, ed al calcolo un muco denso, fllante, allaccaliccio, contenente sali inorganici. Esso ne veniva indubbiameüte formando il nuovo strain c come queslo si consolidava uu allro nc susseguiva, fine a complelarlo e fargli raggiungere il volume da riescire moleslo, e dar luogo, per la sua azione mec-canica, a processo inflammatorio; ovvcro pel suo volume impedire revacuazionc deU'urina, c minacciare, per le gravi soffcrenze ed allerazioni die nc conseguo-no, la vita dellindividuo; quale state rcclama urgenle-menlc I'opera del chirurgo, ehe, tratlandosi di caicoli
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vescicali, a seconda delle circoslanze, provvede colla lilotiisia, o coll'operazioQe cruenla dclla cistotomia.
In una necroscopia mi veune dato di osservare nella vescica uu calcolo, del volume di una noce avellana, circondato da strato molle alia superOcie, composlo di muco c sali inorganici, non ancora consolidate); oltrc dieci altri piccoli calcoli, di forma svariata, anch'essi nuotanti in un muco denso , lilantc ed attaccaliccio. Questa osservazione prova ancora una volta , come il muco, cosi alleralo, nella formazioue dei calcoli, so-slienc il compilo della loro genesi e sviluppo.
L'analisi chimica spande molta luce suU'argomeulo, cioe ribadisce la leorica , trovando coslanlemente nei calcoli muco frammisto a cellule epiteliali c pavimen-lose.
Riassumendo, dunquo, parmi averc all'evideoza di-mostrato dipendere la formazioue o genesi dei calcoli da due circoslanze, cioe dalla reazione alcalina die su-bisce ruriiia neU'apparalo urinario per le cause ricor-date, e dal dlarro mucoso cronico, il qualc da luogo ad una secrezione di muco denso, fllaraentoso, ed attaccaliccio. Ove una di quesle condizioni manca non puo avverarsi concrezlone di sorla. Mancando la reazione alcalina i sali Inorganici vengono eliminaii col-I'urina, nella quale sono disciolli; ovvcro, mancando il calarro cronico, ne consegue die il sedimcnlo terro-so, privo dclla maleria agglulinanle, vicne colic urine espulso, in falli, in simili circoslanze si osscrva il scdi-meuto ncl fondo del vaso ove si sono raccolle 1c urine non appeua emesse. Nel caso di calarro nmcoso cronico, senza la reazione alcalina deU'urina, il muco vicne
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139 espuiso coH'tirina, quanlunquc alleralo nel modo de-scrillo, a forma di liocchi , ovvero in forma da pre-senlare lo urine lorbide e bianchinose.
fi mi errore il riteoere cogli anticlii scriltori, ehe I'nso di alimenli o bevande sopraecarichi ill sail inor-ganici, sia una causa delerminante i'affezione calcolosa. Per dimoslrare l'erroneilä di qncslo concetto basierebbe ii solo fatlo die non lutti grimliviilui solloposli al mc-dosimo regime vauno inconlro a calcoli. Che in eerie contrade si presenlano i calcoli urinari piii die in altre, non loglie punlo die Irionfi la leoria esposla. Bisogna convenire ehe la dove i casi sono frequent) 1c cause influiscono a produrre la reazione alcalina delle urine c quot;1 catarro mucoso cronico ad un tempo.
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IX.
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LESIONl (^IIE SI /VVVERANO NELL APPARECCH10 ÜRINAR10 PEIi L.V PRESEN'ZA DEI CALCOLI.
Le iesioni die si avverano neU'apparecchio urinario per la presenza dei calcoli sono di natura divcrsissime, e ciö secondo il volume, la forma, la superficie Icvi-gala o scabra, la posizione c '1 numcro di cssi.
In generate il volume massimo delle concrezioni , agendo meccanicamente su i lessuti, coi quali sono in istrelta relazione, dan luogo in essi ad nn processo flo-gislico piii o mono intenso, dietro die no puö conse-gnire I'emaluria per la rottura di vasi capillari, liper-trofia dclla raembrana muscolare, la suppurazione e la rilenzione d'urina. Tutli quesli processi patologici sono
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seguili dal propdo Ireno fenomeoico chc ii diaguosll-cano. Dalle sole nole sinoltiche porö non si puö-rico-noscere la causa determinante. Trallandosi di calcoli vescicali colla sondazione cd anco col calclcrismo, si vienc in chiaro della presenza del calcolo in vescica; ma ove si trovasse negli ureleri o nei bacinetti renali, la diagnosi riesce oscura c conseguentemenle dubbia, non possedendo mezzi per giungere ad ispezionare i condolli escretori deU'uriüa e la loro origine.
Passando dalle generali alle special! considerazioni, da questo punto di visla, e da nolare come la presenza di calcoli nei rcni possono, per voluminosi chc fos-sero o nuraerosi, non accagionare alciin disturbo. Molti esernpi si hanno di lale nalura, fra i quali riuelli ehe presenlo all'esame degli onorevoli Accademici, di calcoli numerosi occupando luilo il vano dei bacinelli del reni di una vacca, die si presentano altresi dilalali, senza ehe alcuD dislurbo funzionale ed organico si fosse se-gnalato durante la vila dell'animale.
In talune circostanze, pel volume e per la superflcie scabra dan luogo ad mi processo inflaramatorio nei lessuli dei reni; alia rottura dei vasi capillari, aU'emor-ragia, alia dilatazione dei bacinelli e dei calici renali, ed a lutle le conseguenzedi queste alterazioni. Come conseguenza deirinfiammazione si ha la suppurazione, I'ipertrofla e I'atrofla delia sostanza del reni. In qual-che caso di alrolia si e conslalalo la complela dislru-zione della soslanza renale, ed i calcoli rimanere invi-luppali dalla sola capsula flbrosa di quest! organi.
Negli ureteri, per lo arreslo o formazione di calcoli, si avvera pure il processo flogistico, rimpedimcnlo del
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141 passaggio deU'urina, c la dilalazione. Nel caso da me osservato c descrilto in avanti, Irovasi la dilalazione dell'urelerc nel terzo superiore, senza perö essere in-lercellalo il passaggio deU'urina, clocchc si sperimen-lava dai punli ineguali dcila concrezionc
L'inlercettamento del passaggio deU'urina, lanto per 1'accumolo di calcoli nei bacinelli renali, come ncgli uretcri, puö accagionare la rollura delle parli dilalale, c la dilTusioQC deU'urina nell'addome, ciocche e causa determinante il vicino dcccsso.
La presenza di calcoli uclla vcscica, ncgli auimali segnatamenle, per la loro posizione orizzontale del cor-po, passa il piu dellc volte inosservata; mentre in allro da luogo alia cislilc, a rilenzioni ricorrenti di iirina, alia rollura, alia suppurazione, alia iperlrofla cd alrofia dell'organo serbatoio dcllc urine.
In ogni modo bisogna convenire die 1' azione die spiegaoo i calcoli ncgli organi ove si formano e lutta meccanica.
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X.
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DIAGNOSI.
Hicscc mollo difficile diagnoslicare la presenza di calcoli nei reni e negli ureteri, poiclie le note patolo-gichc non diffcriscono punlo da quelle della nefrile. Pure negli animali si [)uu ginngere a scoprire la loro presenza colla esplorazione reltale.
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Nel caso di calcoli residenti nella vescica, causando
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fenomeni morbosi, ffuesli possono far sospeltare la loro
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142 preseoza, come la rilenzionc ^li nrina liconrnlo, 1'iscu-ria, la slranguria, 11 gelto inlerrolto con segoi tnani-fesli di contrazioni spasmodiche del rello e dell'urelra ncl raaschio, e della vulva e cllloride nella femraina; 1 dolori ehe si presentano nella vescica duranle una
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celere locomozione e cedere col riposo ; i sforzi per
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nrinare, a cni segne un'urina con delle stric di sangue, | s!,nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; ovvero mista a molla quanlitä dl sangae; come pure
im turaore duro die si presenta al di sotlo dello sQn-lere propriamenle allquot; uscila dell1 uretra dal hacino, il quale scomparisce il piii delle voile, per ricomparirc nella nuova emissione di mina.
La dlagnosi viene in nliimo accerlala colla sonda-zione c col caleterismo, quanlunque queslo mezzo di esplorazione debba essere usalo da rnani perile , non solamente per la dißicollä ehe s'inconlra neH'mlrodiirre la sonda ed il caletere neu' nrelra da farlo pervenire fin ncl serbaloio nrinario, segnatamenle ncgli animali domeslici per la grande curvatura dellurelra; ma anco per le conseguenze gravi die ne possono derivarc.
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XI.
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CORA \m CVLCOL! Uiil.NAIii.
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Come per gli allri calcoli, anche per quesli la lera-pia, Qn'ora, si e moslrala impotente a scioglierli.
Pel calcoli renali c degli urelcri nun possono usarsi die mezzi pallialivi, non essendo la chirurgia giunla a trovare unoperazlone colla quale eslirparli anco colla probabile speranza di salvare rinfermo.
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143 Per quei vescicali ed urelrale, col mezzo dcirurclro-eistotomia si cavano ed ordinariamenle con felice suc-cesso. Si e volalo lentare di ovviare alia operazione crnenta, colla lilotrisia. ma I'esperienza ha dimostrato raggiungersi lo scopo mcglio con quella die con questa. Onorevoli Accademiei, avendo tcrminato, mi corre I'obbligo di vender loro i miei piii vivi ringraziamenli, per averml permcsso, in due sedate, richiamare la loro allenzione so i calcoli urinari o lilici. A mio debole modo di vedere i sliuli da me soslenuti sul proposito si hanno importanza in rapporto alia classificazione di essi, eprincipalmentesulla genesi formaliva loro. Credo d'avcr fallo il meglio ehe lo avessl poluto, ed i miei limilati sludi mi hanno conscnlllo. Ovc dall'aulorevo-lissimo loro giudizio risultasse il mio lavoro di qual-clic eonsiderazione, anche lievc, il mio amor proprio sara pienamente soddisfatto.
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Letta nella lornata del 27 giugno 1881 della Reale Ac-cademia Medica di Palermo.
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1 l'ROGRESSI ODIERNI DELLE SCIEKZB MED1CHE E LE SCOPERTE PASTEUR.
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Noil e facile compilo, Onorevoli Accademici, esporre ad un sodalizio, qual'e appunlo il nostro, a cui si ap-partengooo uomini insigoi per dotlrina, per profondi studi, e per lungo esercizio razionale medico, le grandi e luminari scoperte falte, in breve tempo, nel vaslis-simo campo delle scienze mediche. Eppoi un semplice discorso, per quanto possa esser lungo, non puö ri-cordare, come si dovrebbe, 1c glorie deH'odierno pro-gresso. Assnnlo I'lmpegno mi provero alia bella meglio di raggiungere io scopo, fiduciarulo in dilelio nelTor-dinaria indulgenza di ehe mi e slala larga TAccadcinia in ogni somigliante occasione, senza di die mi sarei astenuto di avventurarmi in si ardua impresa. Onde meritarrai il vostro compatimento , e meglio cavarmi d' impaccio, non seguirö dello avvicendarsi delle sco-
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perle, nc punto mi occuperö parülamenle dci tanü problemi risoluli dal punto di visla meraraeote scien-lifieo; mi limitepö a ricordare 1c piü luniinail sco[)e^tc,, e la soluzione doi problemi ehe tornano di grandissima ulilila neH'esercizio razionale dell'arte medica.
La nalura, Sigoori, ha dotato di uno speciale c co-nuiiic linguaggio gli esseri vivenli , col quäle rivela , con leggi immutabili, i'esercizio flsiologico delle inol-leplici funzioni ehe continuamente si esercitano ncllo organismo per conseguire la vita di conservazione , quella di relazione e quella riprodulliva; e ncllo slalo patologico 1c varie allerazioni generali c loeali. Qncslo modo di manifestare le svariate leggi chimico-vitali, mi permello di chiamarlo linguaggio dci fenomeni , meolre allri l'appellano sinotlica, ciocchc c diversissimo dalla raanifeslazione della l'avclla, la quäle non e co-munc a lulli gli esseri vivenli uoii solamenlc, ma di ordinario suolc csserc illusoria, c per sino bugiarda. Cio posto, cd in modo indiscutibile, nc risulla 1quot; ob-bligo nel medico di sludiare il linguaggio dei fenomeni colla raaggiore attenzione c profonditä, senza di ehe non puo darsi esereizio razionale, e si va incontro ii piü delle volle a delle gravi illusioni, 1c quali compro-mellono l'esislenza operosa e la vila. Clü ha sludiato profondamente c con esattezza raatematica il linguaggio in esame, tanlo dal punlo di visla llsiologico ehe morboso, raccoglie, nel eampo dell'esercizio professio-nalc, i piü lusingliicri allori, e si cleva ncllc alle sfero della casla. La conoscenza di lale linguaggio fa dislin-guere, con lulla certezza assoluta, le nolc palognomo-niche da quelle secondarie e concomitanti, e da quelle
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f46 tier contiguitä e conliiuiita di lessuli, Ja cui De risulta l'esatla diagoosi, o ineglio la conoscenza della ualura iiitima del niorbo da combaüere. II padre della medi-cina, fln dall'epoca in cui visse, nella (jualo ie scienze mediche crano ancora bambioe, riconobbe V esaltezza del concetto, perciö detlö il celebre aforisma cognito morbo facilis est curatio.
II linguaggio de! lenomeni, Signoii Accademici, si studia con la piü correlta osservazione , avendo per base i piü profondi studi di an.itoinia-fisiologica , ed analomia lopografica.
lo non mi fo a dimostrare, come talc studio si eser-cila piü accuratamente net ramo della modicina dei bruti, e ciö perche I'liomo non e giunto a compren-dere la loro favella. Nella medicina umana per contrario si stadia flno a cerli limili, I'acendo assegnamento sulla narrazione ehe la rinfermo dellc sue sofferenze, cioe sulla parola o favella, la quale non ha raai, in simili rincontri, la caratleristica dell'esatlezza. Ed in falli assistiamo spesso ad apprezzamenti cliagnoslici di-sparalissirai segnatamenlc ovc la malatlia assume il lipo grave. Le dotlrine mediche, cliebanno avuto tanla voga nei secoli passali, ed in parte nel presente, dalfumuri-smo al solidismo, dal vitalismo aU'eccitabililä, dal bro-vianismo alia riforma italiana, dal brussianismo all'ec-cletismo sono sorle pel vario apprezzamento del linguaggio dei fenoineni.
E un falto, ora mai fuori ogni conteslazione, slu-diarsi meglio il linguaggio dei fenomeni nella medicina dei bruti, ehe in quella umana. Riconosoiuta questa verilä, c quot;1 grandc ed immenso vantaggio clic ne cava
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rumanila sofferenle^ in Austria non vengono aramessi i giovani ai studi mcdici sc prima non hanno sludiatu la inedicina Velciinaria; ed in Francia, al Mnseo di storia naturale , si e creala nna caltedra di Medicina comparata, ehe altualmente tiene degnamente 1'illustre Prof. Buley, di cui avrö spesso ad invocarlo in pro-sieguo . od alia quale sono lenuli di assislere i sln-denli medici. I! eoniuibio del due insegnamenti fa ap-prendere moglio c con piii esaltezza il linguaggio dei fenomeni.
Col progredire delle scienze I'osservazione, quantun-([uc allenla, oculala, e spesso confcrmaliva, si e resa insullicientc per la scoperla della natura inlima di molti morbi lult'ora ignota, e [icr la spicgazionc d'innuine-revoli problerai del pin allo inlcresse, tanlo dal punlo di vista scienlilico die profilaltico. Queslo slalo di cose consigliava rivolgere ad altri mczzi io studio, e ben presto si e raggiunlo lo scope. La scienza moderna ha fallo, in pochi anni, nna grande conquisla , o megiio si e avvalsa dell'esperimentazione, come qnella i cui risultali costanti e piii volte con esaltezza verificati, non possono essere circondati dal minimo dubbio.
Grandcmente vi ha contribuito al coiiseguimenlo delle grandi scoperte, in questi Ultimi tempi, lo studio micrograflco , il quale ha potuto svolgersi largamente col perfezionamento del microscopio, clevando la sna potenza ottica lino ad ingrandire 1200 volte la vista ordinaria. Con queslo islmmenlo si e giunto a disco-prire duo altri regni della natura, uno animale c raltro vegetale, ambi parassitaii, fin'ora sfuggiti all'osserva-zione, ed ai mezzi otlimi posseduti. Questi parassiti,
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148 inguinando l'orgariismo animale dänno luogo a malat-lic gravissirae, spesso contagiose e mortifere; rilenule prima di Datura discrasica colla semplice guida della osservazione. Ora mai si conoscc la nalura inlima pa-rassilaria di varie di esse malatlie, c noii solamenlc la merce dell'osservazione micrograflca, ma anco dietro la piü accarala sperimentazione, Seguendo quesli sludi si e giunlo a discoprire il modo di generarsi c mol-tiplicarsi dei microzoi e del microdti, non rhe come ossi pciiHrano iiell'oiganisnio, e cosi si e venulo spc-rimcntalmenle dlmoslrando come si avvera il conlagio. Coll'luquinazlone sperimentalc si e giunlo, nel inodo il piü irrefragabile, a scoprire la uatura Inlima di vari morbi, ed i mezzi piii adalli per combaltedi.
Bisogna convenire, Signori Accademici, die, da po-chi anni a qnesla parle , i progress! conseguili sono grandios!. Ess! hanno slrappato alia nalura i segreli pin recondili. Falla la luce, addilalo il faro , saremo speltalori di altre scoperte della medesima importanza. Dice speltalori perche ogni giorno sc ne annunziano, c lullc vengon fuori dal laboralorio sperimenlale.
Clie I'osservazionc accnrala associala alia sperlmen-lazione avrebbe dato risultal! posilivi, non era scono-sciulo agl! auliclii; ed In falti, colla scoria dei mezzi liinitali die possedevano, non Irascurarono di melteria alia prova. Per citare, cosi di volo, un fatto clic con-terma il mio assunlo, ricorderö iina delle piü grand! e meravigliose scoperte falle lino dalla fine dcllo scorso sccolo, cioe rinoculazione vaccinica per rendere refral-lario I'organismo al conlagio del vajuolo nalurale e mi-cidialc. L'illustre Jenner, scoprilorc, osservö nclla con-
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lea di Glocester in lughilterra, ovc esercilava modesla-mente I'arte medica, come i vaccari e loro famiglia , non ehe i palafreuieri, ncllc varie ricorrenze epidemi-chc o morlifere del vajuolo naturale, andavano esenli dal contagio. Nella delta contea queslo falto era cono-sciulo Iradizionalmeiile, senza ehe alcuno si fosse dato la pena di studiarlo. II grande genio del Jenner con-cepi subito , come In sludio accurate dellquot; argomento poleva riuscire d'immenso vanlaggio aU'umanitä, ed a lutta possa si misc all'opera. Colla piu accurala os-servazione giunse a scoprire andare le vacche incontro ad una dermatosi puslulosa sidle rnammelle, le quali pustule rivestivano tulli i caratleri del vajuolo benigno ninano. Le persone addetle alia mungitara di dette vacche si coprivano le raani di pustule somiglianli con leggieri dislurbi general! ncl periodo d'incubazione, a cut seguiva I'eruzione con regolare procedimento di sviluppo, raalurazione e disseccamento. Una volla su-bita, per contagio, laic eruzione gl'individui non piii la subivano ad onta ehe raungessero vacche infelte. Osservu altresi come i palafrenieri, desllnati alia custo-dia di cavalli, andavano pure esenli dal contagio del vajuolo naturale, e cio perche venivano una sol volla contagiati dagli equini, ed in essi si presenlava pme la dermatosi vajuolosa nelle mani come nei vaccari. Conslalö die la malallia dei cavalli die dava luogo alia inoculazione era quella comnnemenle ritenuta col no-mc di grasse. Da ([iicsla osservazione il grande sco-prilore no dedusse lidcnlila patogenica delle due ina-latlie non solamente, ma affermö ehe la dermatosi pu-slulosa nelle vacche veniva comunicala dagli equini;
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nei quali era primiliva. Riccodi Qiimeroseosservazioni, sempre idenliche uei risultali, il grande scoprilore , volie avvalorare il falto coll'esperinaenlazione. Processe a varie inoculazioni nelle due specie diversissinae di animaii , inoculando la linfa csstidala dalla dermalosi del cavallo sidle mammelle delie vacche, e ne otteone I'eruzione vajuolosa, sempre colla forma idenlica e be-nigna; e viceverso inoculö la Unfa vaccinica ai cavalli e ne otteone la dermalosi essudativa, in apparenza di-versa da quelia delle vacche, pero idenlica nella nalnra. Seguendo resperimenlalismo, inoculö a mold bambini la linfa vaccinica c qnella equina, e coslanlemenle ol-lennc le pustule vajuolose. Dopo un'elasso di tempo ri-torno ad inoculare i slessi bambini, e colla medesima linfa, pero senza aleun esilo. Cio dimoslro airilluslre tiomo sperimenlalmcnte vcra la tradiziouale credenza nella conlea, cioe clic una volla sofferla I'eruzione vajuolosa comnnicata dalla vacca o dal cavallo Forganismo acquistava I' immunila al conlagio. In varie epidemie di vajuolo naturale poi conslalö ehe lülli quei vaccinati. qnantunque in mezzo al focolare infetlivo , rimasero eseiui dal conlrarne il conlagio.
Dietro Tosservazioneaccurata, dunque, edielro i lanii esperimenti falli con risultali coslanli, I'illuslre uomo proclamö in poche pagine , la grande scoperta , colla quäle veniva l'nmanitä tolla al polere discrezionalc di una malaltia micidiale d'ordinario, e sempre di detnr-pamenlo.
Alcunl severi crilici incolpano il Jenner d'aver limi-tato le sue osservazioni e la esperimentazione alle sole veihiie profllattiche, senza pnnto occuparsi della scienza,
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151 cioe cbiarire la Datura inliina del vajuolo neile specie urnana e bruta, c cosl darsi ragione deU'altributo mor-lifero in quella, e della mitezza e benignitä in qnesla. In ogni modo la scoperta fn e lo e tail' ora raeravi-gliosa e grande; e so segno i limiti della pralica ulilila e appunto peixbe mancavano a quel grande ingegno i mczzi di cui si dispone di quesli tempi. Eppare, giova coQvenire, la scoperta della natura intima del vajuolo e ancora a farsi.
Avendo Timmortale Jenncr annunziato ehe l'eruzione vajuolosa ncllc inammellc delle vacche seguiva per con-tagio della grasse cquina, gli osservatori ed esperi-menlatori si dettero a studiare questa malatlia negli equini. La grasse secondo alcuni rispondeva aH'acqua alle gambc , secondo allri alle crepacce , ed anco al chiovardo. Messo ad esame sperimentale queste inalat-lie, inoculando I'essudato di esse suite vacche, non otlennero mai la contagione, cioe lo sviluppo della dermatosi vajuolosa. Da ciö nna lunga discussione, e piii die due terzi del secolo presente non bastarono per discoprire la malatlia cennata dal Jenner negli equini. La scoperta, Signori Accadeinici , era riserbala al dotto Prof. Baley, anleccdentemente ricordato. Parten-do esso dalla convinzione ehe an ingegno come qucllo dell'illustre Jenner non si avrebbe cosi di leggieri po-tiilo ingannarc, c die la malatlia tlegli equini da cui derivava il vajuolo vaccine esisteva, e die per una de-nominazione voigare si era fraintesa, si dette a speri-menlare, colla iiiociilazione , quaole malattie eruttive si presentavano nei cavalli. Dopo tanta assiduila c la-voro, nel 1863, presentatasi una dermatosi nei cavalli.
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152 ;oilo la forma epizootica, [jerlocche niolli eraoo inviali alia clinica di Alfort, inoculö nolle mammelle dellc vacche I'essudalo cd ollemic reruzione vajuolosa.
Colla linla dellc vacche inoculö dei bambini, cd ot-lenne dellc belle pustule vajuolose; c colla iinfa di que-sle inoculö dei cavalli cd oltenne la forma speciale deU'eruzione per questa specie d'animali. L'esperimeu-tazione fatta non lasciava alcun dubbio. La dermalosi equina ehe da l'eleraenlo vaccinogene era conosciuta, perö non come malallia speciale, ma come fenomeno di allrc non solamcntc; ma anco presentarsi essa ora in im punlo cd ora in un'allro della superfleie del corpo. — In falti ove si presenla nella piluilaria Simula la morva: ove si presenla nelle gole, neirinlcrno delle cosce cd altri pnnli, simula il farcino ; e dove si presenla nelle regioni inferiori deU'eslremilä simula l'acqua alle gambe. II Jenner, avendo delto, essere lo essudalo della grasse dei lalloni, impedi la scoperla per lanli anni.
In alte si lavora alacrcmenlc per scoprire la naluia intima dl quesla speciale dermalosi equina, onde cosi venire a capo della ualura inlima del vajuolo.
Seguitando a ricordare fall! ehe rivelano , come i noslri padri, per quanlo lo consenlivano il progresso dellc scienzc mediche, intravedevano la neeessila di far segulre alia püi esalla osservazione respcrimcnlazionc; mi permetlerö di aggiungere poche parole riguardo uno sludio sperirnenlale ehe diiellameide ral apparliene.
Neil'anno 18G2, svcnluralamenle la Sicilia venne visitata, e per la prima volta, dal Tifo bovino, epi-zoozia ehe si parte coslanlemenle dal governo dellc
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Slcppc della Russia, ed invaiic man matio l'Europa e I'Asin. In Sicilia venue Importalo per la via di Napoli. II lifo in parola c mi morbo iufcltivo, emineotemeale contagloso ed cminenlemenle morlifero. Dnro nell'isola sei anni, c dislrusse quasi coniplelanienle la specie liovina indigeoa.
Fino a quell'epoca si riteneva speciaie della razza bovina, c '1 conlagio nun si comunicava ad altri ani-mali. A me occorse ossemrc, nell'cpoca ricordala, die il feralc morbo si comunicava agli altri rumiiiaali do-mcslici, e la comunicazione del conlagio si prcsentava aH'osservazione con tali dali di esaltezza da non am-meltere il ruinimo dubbio, c nel seguente modo:
La Socielä di Acciimaziouc e di agricoltura per la Si-cilia, si ebbe in done dalla consorclla di Francia uu maschio cd una femmina di Capre d'Angora, e poiche non era ancora provvedula di tin giardino proprio, le affldava al Conle Tasca d'Almerila, il quale le manle-ueva, nella stia villa di Camaslra, in una slalla assicme ad uu numcro discrelo di vacchc svizzere. Ivi comiu-ciarono a raoltiplicarsi, e '1 gregge era giunlo al numcro di (juallordici nel I8G5-. Iiifcltale le vacebe dal Tifo c morle, vennero pure conlagiale le capre d'Angora. Le nole palologiche, non clic 1quot; accuralo csame uecroscopico chiararaenle iudicavauo Irallarsi del me-desimo morbo delle bovine. Dopo pochi giorni dodici Capre d'Angora morivauo, e rimanevano superslili una coppia di capretli. II Presidcnle e foudalorc della So-cicta ricordala, mi obbligö rilirare i due prodolti nella lodevole inlenzione di salvarli alia slrage. Li rilirai e li misi a coabitarc con olio pecorc cbc mi avevo in
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154 islalla. AI lerzo giorno ammalö il caprello con lulli i caralteri del Tifo bovino, cd iiuli a duo giorni moriva; dipoi ammalö una pecora, col medesimo csito, c cosi man maiio lallc vennero contagiale c perirono.
In mo iiüü vi era pin dubbio traltarsi della diffu-sionc della peslc bovina a qucsli due generl di rumi-nanli, cppiire volli meglio assicurarmi inlziando una scrie d' inoculazioni col muco die colava dalle narici degli animali infelli. Col muco bovino inoculai vaiio capre c pecore, e coslantemenle ml ebbi la contagione; e col muco di qucsli animali inoculai delle vacebe e mi ebbi ridenlico risullato.
Di fronte, Signori Accademici, aU'eloquenza indiscu-tibilc della piü esalla osservazione cd esperimentazione, ad onla della contraria opinione generale, non esital punto a pubblicare il resoconlo degli sludi fatti. La mia scoperta lichiamo rallenzionc del Ministro d'Agii-collura ilaliano, il quale soltopose il mio resoconlo alle esame di lulli i consigli sanilari provinciali del regno. Taluni di essi dissero : die non avendo osservazioni sul proposilo non polevano emelleie alcun giudizio ; menlrc altri, a preferenza quelle di Napoli, soslcnncro d'essermi illuso , e die il lifo di lale natura era una malatlia speciale degli animali bovini, non comunica-bilc ad altri. Anclic in Francia cd in Germania si pub-blicarono lunglii articoli confulando il mio resoconlo, e recisamente negando la scoperta.
Fiducioso ncgli elcmenli spcrimenlali risposi alle va-ric pubblicazioni. Inlanlo fu forza allenderc miglior tempo, e quanclo si presenlava l'opportunitä, ondc gli espcrimenlatori avesscro polulo veriflcare le csperienze
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155 da mo cscgiiilc. L' opporlunita non si fece di molto aspetlare, e ncl modo ehe meglio non avrei polulo aaguFarmi. Mentre durava il lil'o bovino in Inghilterra,-nella raedesima epoea, da Londra vennero spedite ai giardino di Accliinaziono di Parigi aleune Gazzelic. Do-po pochi giorni aminalö una di esse, c prcsontö tulü i caraltcri del Tifo bovino. Vennero invitale lutlc le notabilila della scienza per lo esame di questo caso. L'animale moriva al terzo giorno, ed all'autopsia si ri-scontrarono taue le nolc patologiche del ferale inorbo. Nessmio si avvenlurö a dare im giudizio affermaüvo. In poclii giorni il Tifo si propagö a lulli i nnninaiili e di diverse genere, di cjuclio slabilimenlo, fra i quali a molli bovini di varie razze , da arrecare una vera strage. Aliora si volle verifleare coll'esperimenlazione la contagiosilä, e tutto risposc come io l'avevo giä san-zionaio col medesimo mezzo.
Dopo questo irrefragabile fallo quelli sicssi die ave-vano gridato la croce conlro di me, poclii mesi addie-tro , coila massima legalitä scrissero al mio indirizzo parole di encomio, cd evocarono a me la scoperta.
Nel Congresso medico inlernazionale, lemilosi aliora a Vienna, il doUor Mars voleva evocare a se la scoperta della diffusibililä del Tifo bovino alle altre specie di animali; ma il noslro rappresentante Prof. Perosino, presentando le mic pubblicazioni falle quando nessmio il pensasse solamente, dimoslrö spettare a me Tonore della scoperta, a cui aderiva I'intero congresso.
Da qnanto bo dello parmi avere dimoslialo, come anco prima die la scienza avesse raggiunto il grado di progresso odiorno, prima d'aver fatto la conqnista del
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microscopio, e con esso la scoperta dei duo regni, ani-malc c vegelale parassilari , gli osservatori non si li-mitavano alia rigorosa e corrella osservaziooe per quan-lo evidcnle si presenlasse, ricorsoro ancora alia speri-menlazione, e dove quella veniva convalidata da que-si;i, da non presenlare dubbio di sorla, si decidevano a fare di pubblica ragione i loro sludi nellquot; Interesse della scienza , della pubblica salnle c della ricchezza generalo.
Debbo convenirc perö essere rcsperimenlazione, di qnesli giorni, per sciogliere i molli problem! talt'ora iiisolnü, enliala nel dominlo generale dei cullori delle scienze modicbe, mentre prima era da pociii usufruila; e cio fa prcvederc un grande c lurninare prossimo av-venire.
Scoperlo il nuovo rogno animale e vegetale, paras-silario, nmasli ignorali per lanli secoli, non giungendo la vista ordinaria a scoprire gl'imiunierevoii esseri ehe lo compongono, n'c surla, come una inelultabilc ne-cessitä resperimenlazione.
Anzi lulio si e dovato studiare ii modo tli viverc di questi parassili micrograflci, come si moltiplicano, le mclamoi fosi clic subiscono, e i'ambicnlc piii adallo per complclare tutla la loro genesi formativa Qno a! periodo di eslinzionc come ogui allro essere vivenle. Siffalli sludi, seguili colla massima accuralezza, facendo assc-gnarnenlo suU'cspcrimentazione, si c giunto , serven-domi della bella espressione del Prof. Buley, per sino ridurli alia domeslicilä non solamonle; ma anco a di-scoprirc die la presenza loro iieH'organismo animale, da luogo a delle malallic conlagiosc gravissime e mor-
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Ufere. U cio noii basla. Si e giunlo allresi ad altenuarne i Ion) altribuli, da farli servire come mezzo cfficacis-siuiü anti-contagioso.
I morbi in disamina, lin da rcmoli tempi , erano conosciuli, perö nellc loro manifeslazioai fenoineniche, rimancüdo Igoorala compiclanicale la loro natura in-tima , e 1 modo come si propagavano per contagio. L'osservazione solamenle si moströ impotente a disco-prire la loro origine etiologica , perciö ehe si vagava ncl vasto campo delle ipotesi, raentre spandevano la slrage e lo squallore. Essi, solloposü al rigorose esa-mo sperimentale, hau dato luogo a delle grandiose sco-perle , a slrappare i piü inlimi segreli della natura. Ora mai si conosce essere eiaseuno di essi da speciale parassila sostenulo, ingnioalo nell'organismo con spe-ciali metamorfosi, dcvolute alia propria naturalezza di esistenza ed evoluzione. In brevissimo tempo dan luogo neU'ambiente elellivo a novelle generazioni; e ciascu-na di esse ad un numero prodigiosissimi di novelli individni da infeslare l'organismo, in quei sislcmi di esso ove trovano 1c condizioni favorevoli di viverc c molüplicarsi, come la trichina nei muscoli, ed i bacte-ridi nel sangue. E confermalo ehe un solo parassila, sia ermafrodila o nnisessuale femmina, a seconda della specie, produce piü cenlinaia di mila nova, e conse-guentemente analoge numero di novelli esseri; come i microfili anche un prodigiosissimo numero di spore riuscendo eiaseuna di esse l'elemenlo del imovo essere parassitario. Gli uni c gli altri si molliplicano pure per scissione.
Qnesli miovi regni della natura non si hanno per
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158 esciasiva dimora 1' organisrao animale , ma il mondo esterno. L'annunzio ehe l'aria era prcgna di tali pa-rassili desto la crilica generate dapprima; ma poi di-mostrato il fatto sperimentalmente i piü ritrosi si con-vertirono. Dall'aria principalmcnte, o per mezzo della aiimentazione, nolle favorevoli circoslanze , inguioano rorganismo dell'uomo e degli animali. Spesso avviene ancora die il prodotto della fecondazione, nova o spore, degli esscri parassitari cite abitano rorganismo animale, vengono espulsi, segnalamente in associazione dello malcrie fecali, e per via di tanti mezzi, ora inai conosciuti dalla scienza, vanno ad ioguinare organismi animali sani, dal ehe ne risulta la contagione.
Discoperta la origine etiologica di alcuni morbi gravi; studiate Ic specie del parassiti cite 11 producouo, dis-copcrlo cosliluire essi I'elemenlo contagioso, a mezzo deiresperimentazione, si e cercato di usufruire qucsli grand! luini in vantaggio della profilattica. La mercc dellquot; ingegno indagatore di nomini eletli per dottrioa cd amorc ailo studio si e raggiunto completamente lo scope.
Le grandi c luminari scoperlc, di cui vado discor-rendo, nella maggior parte si debbono allquot; illustre ed imraortale Pasteur di Francia , a cui Uitlo il mondo deve illimitata gratitudine, e la scienza la piü gloriosa pagina della sua sloria. II suo genio scrutatore. age-volato da ogui possibile mezzo, c dal concorso di due distintissimi giovani, Chamberland e Reux, non sola-mente lia strappalo alia natura i piü reconditi scgreti, ma anco ha aperto un vaslissimo campo per fare no-vellc e imporlantissime scoperte.
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Ncl silonzio del suo laboralorio, dopo falta la grande scoperta deirinlima nalura del colera dci polli e dclla fcbbro carbonchiosa coinune all'uomo cd agli animali, si e studiato di trovar modo come il microbo riescisso inoffensivo airorganismo inguinalo; e mentre sludiava la risolazione del grande problema seguiva attenlamcnte la coltura del parassita. Per ogni novella generazione di qnesto, a mezzo di ripetute inoculazioni, osservö diminuirc la potenza contagiosa ; c segnilando nella collura ed esperimenli, colla [raquo;iii lodevole perseveranza, giuDse a scoprire, riescire il microbo , a mezzo dclla inocnlazionc, il pin valido mezzo per renderc refratta-rio rorgaaismo animale al contagio. Ripetuta I'esperi-mentazione 1c mollissimc volte, e sempre coi mede-simi c coslanti risultati, proclamöla grande scoperta, cioe di nn elemento eminentemenle infellivo e conta-gioso, costituire, colla coltura, il mezzo piü cfficacc per rendcre I'organismo animale refraltario all' azionc potente del contagio. Questa scoperta, per la sua al-tissima importanza, ha oltrepassato in nierilo tnltc quelle ün'ora falle ncl campo dellc scienze medicbe, perciö non vi ha lode ehe basli per rendcre un adeguato tri-bulo di omaggio all'illustre scopritore.
L'illLislrc Pasteur, avendo oUennto quest! grandi ri-sullati colla sperimentaziooe nella quiete del suo laboralorio, non si credo pienamente soddisfatto , e voile ehe la pratica , al piii presto possibile , usufruisse la grande sua scoperta in vanlaggio dell' umanita , dclla pubblica salute e dcllc industrie zoolccnicbc. Promos-se, per raggiungere pienamente lo scopo, dcgli esperimenli sopra larghissima scala c pubblici, onde vc-
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160 nisso accettata la praüca da lullo le inlelligciizc c classi social!. E mentre ramminislrazione deiragricoltura di Francin metteva a sna disposizione il gregge d'esperi-mento della scuola Veterinaria d' All'ort, la Socictä di agricollura di Melun , vinla da un' irresislibile impa-zienza, offre allo scopritore i mezzi per fare un'espe-rimentazione pubblica, sopra vasla sea la, ondc far di-leguare ogni dnbbio, e, nei positivi risultati, eonvin-cere gli opposilori e grincreduli.
Qni mi credo in dovere, Signori Accadcmici, di ce-dere la parola al Prof. Buley , Ispettore dcllc Scuolc Velerinaric di Francia, c professore di Palologia com-parala nel Museo di sloria naliir.ile di Parlgi, il qnale assistctfc agli cspcrimcnli di Melun.
laquo; II nostro collcga (rapporlo all'Accademia Medica) si crede forlimalo di accetlare la proposla ehe per lui era un'occasione di provare nna novella volla, come esso aveva fallo nei noslri diparlimcnli meridionali ri-guardo 1c sue ricerchc snlla malallia del baco da scla, ehe le ricerchc del laboralorio sono pure conquisle della pralica, e, poiche ognuno scnlissc la piü profonda im-pressione dei risullati delle sperienze pubbliche ehe aveva accetlato di eseguire, non ebbe alcuna diHlcoltä di profetizzarli. In un programma prevenlivo venue annunziato quelle ehe doveva risullare con lanla as-severanza da rivestire I'apparenza d'audacia, poiche, qui, I' oracolo era reso dalla scienza stessa , cioe essere la espressione di nna lunga serie di esperimenii, di cui la coslanza invariabile del risullati da la certezza della verita del la leggc scoperla. raquo;
a Cinqnanla monloni, ed nna decina di animali ap-
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rei parleneoli alia specie bovina, erano slaliriunili nelle vicinanze di Melun, in una Fatloria il di cui noino go-dra da oggi In poi una celebrila die danno ai luoghi i grand! avvenimenti donde cssi sono slali il teatro ; la Fattoria Poully-le-Fort. raquo;
u. La laclä di qucsli animali farono inoculall col virus carbonchioso Irasformato in vaccino, c quindici giorni dopo il gruppo tnllo inlero fu sottoposio alia prova del virus mortale. Quarantotto ore non erano Iraseorse die tulte !e profezie del prograrama si vcri-licarono colla maggiore esaltezza. All'ora designata, la inorle obbedienle nveva cvocalo a se 1c vonlicinquc vii-time; e gli animali, nello stesso nnmcro, ehe erano slali ricoperli dal palladium del nuovo vaccino, ri-masero invulnerabili alia inoculazione mortale, si mo-slravano in plena vita circondali da cadaveri. raquo;
laquo; La scienza si e trovata fedele a Intle 1c sue pro-messe. raquo;
laquo; Allora Uilli i cuori si senlirono chiamali alia fc-dc, c, in questa folia tutt'ora incrednla, non si ebbe ehe una voce , un grido , un' applaudire per rendere omaggio alia novella scoperta , di cni ciasenno com-prendeva la grandezza, c presentiva I'litilila. Qnesla cvi-denza ehe aüirava lulti gli occhi, e tiilli gli spirili, la esclamazione famosa semhrö sortire da tulle le bocchc:
— lo vedo, io so, io credo, io sono convinlo.
laquo; Qualche cosa mancava ancora, perchc la conver-sione fosse generate. II virus di cui si e servilo a Poul-ly-le-Forl, per fare la prova dell'effieacia delta vacci-nazionc anli-carbonchiosa, era un virus di collura, una specie di quinlossenza del laboralorio. qualche cosa ehe
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162 dava del mislerioso per im gran numero di pgrsone; iion era il sangae carbonchioso lui slesso di cui si co-noscc per un giau numero raltivila micidiale suil'uo-1110 e su gli aniinali. — Qneslo virus del laboratorio possedeva le proprietä cosi energiche ehe 11 sangue me-desimo? Gli aniinali vaccinali reslstono pure allquot; ino-culazione del sangue carbonchioso, come pel virus col-tivato ? raquo;
laquo; Una cotnmissioue nriiciale venue nominala a Chä-tres per risolvere quesla quislioue. Venli niouloni vaccinali vennero lasciali la dove il loinile morboso si pre-sentava maggiore, e le cose riescirono a Chalres come nella Fattoria di Poully-le-Fort: lutti i vaccinali rima-sero illesi, c lulli quelli non vaccinali morirono, ec-cetto uno. raquo;
Dielro quesli risullali, fuori ogni ben die minima conleslazione, ollenuli spcrimenlalmenle alia presenza di un Qumerosissimo pubblico, accorso da lulli i di-parlimenti della Francia, scienziali e collivalori, I'ino-culazioue del virus allenualo, e enlrala fra le piü pro-flcue pralichc cbirurgiche, generalmente roclamala, lo-glieudo alia morle innumerevoli villime.
Ed il dollo Prof. ßuley, nel sue rapporlo alle ÄC-cademie riunite di Francia, il 25 oltobre dello scorso anno, in sedula comune come di consueto annualmen-te, soggiange:
laquo; Ma vedele, lullo in un Irallo, la uatura si lascia slrappare uno dei suoi piü impenetrabili segreti, il mi-slero dei cootagi e svelalo, e la scienza in possesso della loro causa, risolve il ineraviglioso problema di Ira-sformare I' agente die porla la morle in agcnle pre-
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servatore contro i saoi altenlali. E ciö non solamenle
per un caso speciale, come allorche il genio del Jen-ner sosliluiva 1' inolTensivo vaccino al vajuolo micidiale. Qui tratlasi di tulto un grande melodo inventalo: dato una malattia contagiosa, e trovato 1' elemenlo vivenle da cui procede, e permesso di prevedere, fin da ora. ehe si riusclra , coll- applicazione del metodo , a fare dell' agentc di questa conlagione ciocche si e fallo per qnello del colera dei polli, e pel carbone, cioe a dire Irasformarlo in un vero vaccino, come pel vaccino jen-neriano, si sostitnisce una malallia benigna ad una mortale. raquo;
laquo; Quali belle consolanli prospellive aperle per la scienza, avendo UUIa 1' impronta dclla leggitimila, per-che il passato cosi fecondo, quantunque non data ehe da ieri, autorizza Inllc 1c speranze! raquo;
Come si opera la collura del microbo, e I'altenua-zione dei snoi attribuli contagiosi?
Prima di entrare In questa discussionc mi e debito ricordarc, doversi al Prof. Perroncito, nostro iUaliano, la scoperta del microbo del colera dei polli, il quale ne descrisse il modo come si moltiplica e si comporta nell'organismo; come la scoperta delta sua altenuazione dal pnnlo di vista scientifico debbesi al giovine pro-fessorc Toussent di Tolosa, col mezzo del calore, e del-I'acido fenico. Esso, in omaggio alia veritä, ebbe ri-solnto il problema dal pnnto di vista scientifico, non perö da quello delta profllattica. II metodo di attenua-zione da lui seguilo da dei risultati felici; non perö con quella costanza, come col metodo dell'illustre Pasteur, poiche il microbo introdotto net tessulo celln-
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IG 4 lare puu acquislare la dviviscenza c dar luogo alia ma-laltia raorlale, in vece della henigna.
La gloria di laic grandiosa scopciia, gia uel dominio della praüca, debbesi, dunque, all'illustre sig. Pasteur, il dollo sperlmentalore, coltivando il microbo del co-lera dei polli, venue a scoprire ehe esso si moltiplica per scissione, lasciando delle cellule germ), da ciascuna dalle quali si sviluppa mi nuovo individao: Seguitando tali siudi, suffragalo dalla esperimenlazlone per mezzo della inoculazione, ebbe a nolarc, die il liqnido di col-tiira, a contalto dell'aria, conservava la virulenza in tuiia la sua forza e poteuza per un mese, dipoi que-sla scemava gradataraente, per raodo clic al sesto mese riusciva non solamente ianocno, ma anco la sua ino-culazione rendeva refrattaria I'economia dci volalili di bassa corle all' azione del contagio naturale , ed alia inoculazione del virus mortifero.
Queslo risultato, sotto ogui punto di visla grandio-so, per la seienza e per la pralica rivelava, come per mezzo della cullura fuori deU'organismo ed a contatto deU'aria, Ic successive generazioni del microbo perdono raltributo virulenlo non solamente, ma riescono mezzo efficacissimo contro la cootagione naturale ed artiQciale del virus rivestito del massimo allrilmlo della virulenza.
Conseguiti (juesli risultati in rapporlo al colera dei polli, rivolse i suoi studi alia malallia, ancora gravis-sima, eminentcmente contagiosa e raorlifera, comune all'uomo ed agli animali, il carbone, il cui elcmento comunicalivo del contagio consistc nella presenza nel sangue di bacleridi.
Seguendo le stessc norme , come pel laquo;nicrobo del
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165 colon (lei I'olli, la collivazione dei bacteridi, da cui sperava 1' attenuazione dalla successionc delle genera-zioni e dal tempo, venne a discoprire come 1 bacteridi si moltiplicano per scissione pure , ma d' ordioario a mezzo di spore. Constalö conservarc rpieslc, anco per anni la potenza della viralenza, condizione mollo im-barazzanle , cd im grave ostacolo per raggiangere lo scopo dell'attenuazione, e ridurlo a mezzo vaccinifero.
L'insigae sperimeatatore non si perde d'animo. rs'olo, durante le accurate e minute ricorchc, a sedici gradi del centigrado di caloro i bacteri nou giungono al loro completo svilappo; come pure 1' intlacnza della tem-peratura la piii elevata riesce incompalibile alia loro collura, c segno il limile oltrc il 45deg; ; menlrc a i-20 c 43deg;, quantunque la cnltura e piü atliva, perö la ri-prodazionc si fa per scissione, e non per le spore. Ecco cosi scopcrto il metodo di riprodnrrc dei bacteri per scissione, come pel microbe del colera dei polli, senza la formazione delle spore. Perö aliro grave ostacolo pre-sentava 1' osscrvazione, cioe ehe i bacteri passano per tnlli i gradi dell' attenuazione, ma muojono dopo otto giorni. L'istancabile sperimentatore, perscverando nellc ricerche, c moltiplicando la coltura dei bacteri ncl brodo di came di polio, alia tempcratura di 1-20 e 43deg; gradi, giunsea discoprire potersi flssare como attribute di razza i'allenuazione, e'1 liquido vaccinale potersi portare a qualunque dislanza, e mantenersi per lungo tempo.
Risoluto in modo cosi evidente il-problema dell'at-tenaazione dell'elemenlo contagioso del carboue, e per mezzo di ripetute inoculazioni, l'illustre Pssteur pole otlenere quei risultati ncl pubblico esperimento di Me-
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1GG
lum, con anlicipalo programma, da deslare la meravi-glia generale.
Una quislione, di allissima imporlaoza, si presen-lava dopo la luminosa seoperta, cioe se I'elemenlo al-temiato del carbone, c ridollo vaccinifero puö riacqui-stare l' altributo perdulo o grandemeole scemalo della virulenza. La sperimeulazione lia risoliilo anche quesla quislione in vaolaggio della scienza e della profilatli-ca. L' insigne Pasteur ha dimoslrato ehe i bacleri ol-teruili dal sangue di animali infelli, ove vengono tolli all'azione del calore di 42deg; o i-Squot;, subito dan luogo alia riproduzioae di spore , e cosi riacquistano la ri-viviscenza virulenta, perö, ove si collivano cssi, e si molliplicano per scissioni dei fllamenli per una serie non inloiTolla di generazioni, I'altributo vaccinifero si tramanda per eredita, fmo ad ottenere una generazionc Fiella qualc anco le spore riescono vaccinifero. In quesla condizione si puö trasportare da per ogni dove il liquide ove si lengono a vivere i bacteridi atlenuali, o farli servire per 1' inoculazione prevenliva, cioe per fare acquislare all' organisrno inoculalo la iminunilä a contrarre il contagio virulenlo.
La serie dolle scoperle di lanla importanza falte dal signer Pasteur non linisce qui. Alia presenza di una commissione deU'Accademia medica di Francia, prese-dula dal Prof. Buley, fece degli esperimenli per dimo-strare die la terra ehe copre 1c fossa ove sono stall solterrali i cadaven di animali morti da un' afifezione carbonchiosa e virulenta, e la virulenza devolula alle spore dei bacleri, porlale nei vari slrali dai lombrici, ehe 1c ingeriscono assiemc alle parlicelle di terra , e poi omesse cnlle malerie fecali.
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167 L' osservaziüiio, in lulli i tempi, aveva conslatalo, clic portati a pasturare animali sani nei terreni ove eraao slali seppelliti del cadaveri morli per febbre car-bonchiosa rimancvano conlagiati, senza polersene dare ragione. Adesso con tutta cvidenza si conosce, la sco-perta e devolnla al non mai abbastanza encomialo illustre Pasteur. La Commissione, aU'evidenza dei falti sperimentali esterno il dovulo plauso al dollo scopritore. Non aggiungerö altro so questo imporlanle argo-mento, pcrclic abuserei di troppo doll' alta indalgenza deU'Accademia, conclndo coll'affermare avere 11 gcnio sperimentale del signer Pasteur risoluto luminosamentc lutli i probleini inerenti alia coltura del microbo del carbonchio , cd aH'aUenuazionc della sua virulenza fine a ridurlo a mezzo vaccinifcro, per impedire i gra-vissimi danni della contagionc natnralc. Lc sue grand! cd immortali scoperle, in un prossimo avveuirc, essende squarcialo ora mai !' impenctrabile vclo della contagionc, daranno luogo ad altrc pin importantl, e d'incontestahile ntilita per la inedicina comparala.
Gli animali bovini, Signori Accadcmici, vanno sog-getli ad un'allra forma di malattia carbonchiosa ehe il Chabert chiamo carbons sinlomatico , dappoichc pro-cede da un tnmorc, a flsonomia propria, localizzato in un punlo dell'economia, tanle volte con certa eletti-vila da sorpreiulerc 1' osservatorc, senza pnnto polersene dare ragione. In nna epizoozia da me osservata nei dintorni del bosco della Ficuzza il lumore si pre-sentava elcttivamonlc alle mammclle. Per questo ca-ratterc speciale, c per altrc note patognomoniche I'os-servazione no segnava la dilTercnza. ma eoneralmenle
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108 si e rilenuta idenlica neila nalura iulima alia febbre carbonchiosa, L'esperimeatazione perö lia scoperto uii microbo speciale die lo produce, e conseguentemeole dl nalura diversa.
Alia scuola Veterinaria di Lione i giovani professori Arloing e Corocvm, e quot;1 signor Thomas medico vele-
#9632; -nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; riuario nel Bassigay , scoprirono il vibrioma speciale
die delermina il carboiie sinlomalico, e cosi si venne
t|inbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;spiegando la differenza eliologica colla febbre carbon-
chiosa. L'esperimentazione dimostro pure ehe il saugue 11011 ha la facolla, come nella febbre carbonchiosa, di comunicare il contagio ; ma in vece si propaga per
]fi:.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; mezzo del siero del inmore. Quesle osservazioni ott'ii
l'opportunitä ai prelodati sperimentalori, di scoprire la presenza dei vibrioni nei soli tumori, cd atlaccali alle libre musculari.
Conosciuta la nalura eliologica della i'erale malallia, c Feleinenlo comunicalivo del conlagio, i prelodati spe-rimenlatori rivolsero le loro ricerche per trovar modo come avvantagiare la profllaltica. La grande loro sco-perla gli aveva dimoslralo non essere il sangue , in quesla malaltia, liquido idoneo per la collura del vibrioma, ma in vece esso Irova tulle le condizioni op
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portune per molliplicarsi nei vari lessuti, segnalamente nell'unitivo. Nel ripetere le inoculazioni giunsero a scoprire, ehe inieltato nel sangue il vibrioma, col melodo intravenoso, da luogo ad un leggiero movimento feb-brile di brevissima durata, e I'ammale inoculalo acqui-slare la complela immunita a conlrarrc il conlagio na-turale. Gl' individui, inoculali col melodo intravenoso, soltoposli, in varie epochc c circoslanze, all'inocula-
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169 ziouc del vibrioraa ael tessuto cellulare si presentai'ono refrattari a conlrarre il conlagio.
Ecco, Signori, ua'allra grande scoperta, cooseguila molto vicino a uoi, come le altre ricordate, la quale in una malatlia speciale , contagiosa c morlifera , ha risululo il problema della sna natura intima patologica, iiou die qaello della profllassi. La pratica , in breve tempo, si e arricchila di un mezzo, di facilissima ap-plicazione, oihIc evitare i gravissimi danni accagionali dalla iiioculazione naturale e morlifera.
Nod meuo importanle, Signori Accademici, e la scoperta falta dal Prof. Cbauveau della scuola Veteriaaria di Lionc , in rapporto all'elemcnlo comunicativo del conlagio del vajuolo. II dolto sperimentatore, nel suo laboratorio, voile veriflcare, a mezzo della esperimcn-tazione, quale dei due dementi costitullvi della Unfa vaccinica possiede I'attributo della vindenza, se, cioö, quello solido o globuloso , ovvero quello liquido. A mezzo di ripelute lavalure e Ollrazioni, adoprando una grande quantita di acqua dislillala , gimise ad isolare complelamente iglobetti, ed iiuli inoculalili sulle mam-tnelle delle vacche c solle braccla dei bambini costan-icmcnlc oltenne la rlproduzione della puslula vajno-losa. Per contrario separate il liquido dai globelti, ed inocnlatolo non otlenne altro elleilo die quello della [uintura della lancetta.
Con questi esperimenli la scienza ha giä acquistato la conoscenza deU'elemenlo die possiede I'attributo della virulenza nella linfa vaccinica. II dollo sperimentatore continua nclle sue ricerche, c sono sicuro die fra non guari sarä in grado, conic ha promesso, di risol-
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vere i molteplici problem! in proposilo, scgoalameDle quello die riguarda la oatara inlima dul ferale inorbo, il quale spesso, di fpiesli tempi, Iravaglia il genere uinauo.
Le grandi scoperte deU'illastre ed infaticabile signer Pasteur, corainciano gia a dare dei grandi risoltali, e relativamenle in brevissimo tempo, e cm, ripeto, per-che esso ha aperto an novella e graodiosissimo cara-po alle ricerche, c I'tm giorno piii ehe i'allro assisle-remo all'annunzio di novelle cd iraportanli scoperte.
Avendo csso dimoslrato speriraenlalmenle, conic la-ria atmosferica , cosi limpida e trasparenle , serve di veicolo ad nna inünitä di esseri dotati di propriela vi-tali energiche; i quali, in circostanze favorevoli, si de-pongono sul corpo dell'uomo e dcgli animali , c dan luogo a delle alterazioni gravissime, la cangrena , le febbri infetlive ospitalieri, e ad allre simili e mortal! raalattie, ne segaiva ehe la chirurgia a preferenza ne ha raccolli i primi c grandios! vantaggi.
II prof. Lister di Edimburgo, prendendo in altissi-ma considerazione la scoperla del Pasteur , idco un nuovo melodo onde procedere alle operazioni di alia chirurgia, senza il timore di esili fatal! dipendenti dal-1'azione dell'aria, in apparenza , ma in soslanza da quella dei parassili di cui essa n'e il veicolo. Esso con-siste nel praticare le operazioni in un' almosfera resa artißcialmente incompatibile colla vita dei microbi, o meno altenuare la loro azione, cioe fenizzala. Inoltre tullo il sistema ideato dalf esiraio operatore, consiste non solamente nel fenizzare I'aria dclla sala di operazioni ; ma anche nel loccare gli operat! colic mani e coi strumenti fenizzali, pulirli colic spugne o tele, c fa-
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sciarli con fasce fenizzate. In breve tutlo ciocche dove venire in conlatto degli operali, aghi e lili per sutura, debba prevent!vamenle subire la fenizzazionc. In queslo modo non trovamlo i;i condizionc favorevole per depo-silarsi nelle leiilc e piaghe, e dar luogo al movimento di ferroenlazione putrida, dietro die viene inevitabil-mente compromessa la vita degli operali, il grande problema chirurgico e risoluto.
AU'eccellenza del metodo Lister, Signori, si debbono i risultali meravigliosi oKemili, nel campo chirurgico, dal Prof. Urso, nostro collega accademlco, e dal pro-fessore Cataleolti; il primo QeU'eslirpaziooe di un gros-sissimo Qbroma gastrico, c quot;1 secondo neli'ampatazione dell'utero.
11 nuovo metodo Liriler e devolulo alle grand! sco-perte del Pasteur. Lo stesso scoprilore lo afferma. Nel conseguire il prcmio Boudet di L. G000, pel suo metodo, scrisse all'illustre Pasteur, die lale premio sarebbc a lui devolulo, dappoiche ove non si fosse portato ad Edimburgo, ed hi visilato lo Spcdale, nel quale si fecc a dimoslrare la causa delerminante deH'ordinaria infe-zione ospitaliera, esso non avrebbe ma! sognato d'idea-re il metodo descrilto, il quale ora ma! e generalmentc adollalo, e con risultati felidssimi.
Le grand! scoperle, Signori Accademici, di cui ho lenulo parola brevemente, c conseguilo in ineno di un decennio, ora scorso, hanno, ripelo, strappato alia na-tura segreti recondissimi. L'illnslre Pasteur, alia pre-senza del quale ognuno devc riverente inchinarsi , si e reso immorlale jier esse, e per avere aperto un va-stissimo campo alle ricerche, lt;la cui si ha quasi la cer-
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lezza, in mi prossitno avvenire, della risoluzione dei l.mli problemi ehe riguardano malattie gravissime, lui-I'ora sconosciule nella loro essenza etiologica.
Quesli grandi e meravigliosi lisullali si sono potulo conseguire nel ramo della medicina dei bruli , c cio ragionevolmeate, perche nogii animali 1quot; esperimenta-zione si puö esercitare sopra vaslissima scala, e lo studio del linguaggio dei fenoraeni si puö auchc conva-lidare col sagriflzio deH'Infermo prima ehe la morte lo eolpisse. La medicina nmann nc caverä immensi van-taggi, segnalamente dal punlo di vista profllattico , c giä ne abbiamo un' esempio valevolissimo nel nuovo sistema Lister, con ana corrclta e razionale applica-zione 11011 solamentc, ma anco istituendo rieerche com-palibili colle esigenze sociali. Infalti la scoperta dclle spore, devoluta al Prof. Tommasi Crudeli, qua! causa intima produllriee ilelle febbri palustri e un consolante esempio. Esso perö rimane come scraplice conquisla della scienza , non essendosi per nulla avvantaggiata la pratiea. Ove si avessero potulo eseguire degll espe-rimenli, eoiraltcnuazione dello allributo specifico dcllc spore, fjuesto sccondo seopo, son sicuro , si sarebbe pure raggiunto.
La sifdide c una malallia specialc deU'uomo. Nello scope ill minorare i suoi effctli, ed anco rendere re-frallario I'uomo al suo contagio, il Doll. Azias-Turenne iniziö degli esperimenli sulle scimmie. Dalle ripelule inoculazioni conslalö deperdcre di forza 1'elemento con-tagioso: ma da queslo solo falto non si puö avvantag-giare la proölatlica , perche la sifdide nell' uomo non solaraenle da Inogo ad allcrazioni immediate di con-
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lagionc, ma anco in tempo, piü ü mcno lonlnno alia infezione, ad altre e forse piü gravi alterazioni. Cio importa die la slfilide, per la inoculazionc oaturale , spiega la sua aziooe aou solamente localmente , ma pure I'elemeQto coatagioso si dilToude nell' economia, ove rimanc assopito fino a ehe opportune circoslanze l'impongono dl agire, c dar luogo alle alterazioni ri-cordate. Gli esperimenti del Tarcnnc, avulo riguardo alia difficoUa di procurarsi dellc scimmie, non ehe a mantenerle in osservazione per tulta la loro vita, on-de coQStatare gli effelli posteriori alia contagione, non hanno per nulla chiarito, dal panic di vista pratico , la grave quistione. In talc slato di cose sarebbe ana follia consigliare I'iooculazione della sitilide, anclie al-tonuata nella sua virulenza, sapendo ehe essa, per lun-ghissima esperienza, agisce localmente, e nello stesso tempo si diffonde in tulta I'economia.
Per giangere sul proposilo a del risultati ulili giova rivolgere lo studio alia ricerea della causa intiraa della sifilide. Conosciata qaesta , allora vederc e con dati piucche positivi quali vantaggi ne paö cavare la pro-lilatlica.
Non posso, Signori Aecademici, dar termine a que-sto mio discorso , senza rendergli le maggiori grazic per 1' attenzione preslatami. Le grandi e meravigliose scoperte avrebbero meritalo d' essere piü degnaraentc ricordate, lo comprendo, perö sc in me fa difctto lo ingegno, in rapporto a huon volere mi repute non so-condo ad altri.
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Palermo W Marzo 1882.
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[NDICE.
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Dichiarazione............Igt;alt;,
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Memoria Prima.......,,.....
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Calcoli biliari.............raquo; ivj
Socünda .Memoria............raquo;19
Analisi chimica c nuove ricerche suIla gcnesi dei calcoli
biliari...............gt; i\i
Memoria Terza.....nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;......raquo; M
Calcoli salivari.............raquo; ivi
Memoria Quarta............raquo;47
Enteroliti..............raquo; jvi
Memoria Quinta............raquo;77
Calcoli urinari o lilici.....#9632;.•..raquo; hi
I. Calcoli urinari umani........quot;82
II. Calcoli renali degli animali domestici. . . raquo; 81
HI. Calcoli vescicali.....•....raquo; 9;?
lVr. Calcoli degli urcteri........„ 107
V. Calcoli urc!rail..........raquo; 100
VI. Studi comparativi dei calcoli urinari in rapporto
ai caratteri fisici........raquo; 1 l(j
VII. Studi comparativi dei calcoli urinari in rapporto
alia coinposiziono chimica.....raquo; i-2Q
\ III. Etiologia dei calcoli urinari.......1 122
IX. Lesion! ehe si avverano nell'apparecchio urina-
rio per la presenza dei calcoli. . . . laquo;139
X. Diagnosi............raquo;141
XI. Cura del calcoli urinari.......raquo; 142
I progress! odierni delle scicn/.c mediche. e le scoperte Pasteur.............,, i4'(
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