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BIBLIOTHEEK UNIVERSITEIT UTRECHT
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CEMI CRITICI
LETT A
bai Dot tor Smcjlio
ÄlLÄ REALE ÄCCADEMIÄ MEDICO-CHIRÜRGICÄ DI TORINO
DI
PIETRO STRADA
Dollove ilaquo; ^Icilicina, l'rt'sidcnle del Comita.lip Medico Luoieliino,
iticio carrUponiiente dcll'Accaddinra Medico-(.turur^ien di Clt;Miügt;a.
Socio cuirispomlenle della 11. Accadernia Meü'CO-Ciiirjireica
Ji Tdiiuo. etc. elc.
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MOHTAHA
Tiposiufu Italum di Frawcesgö I'tltOIII 1854.
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AI,
DOTTO ED OPEROSO
COM1T4TO MEDICO LOMELLINO
PIETRO STRADA
RICONOSCENTE INTITOLA ED OFFRE
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j'nolo come all' nnnunzio di una scoperta per la qiiale il Belga Iraquo;.r Willems credeva aver rinvenuto il mezzo a redimere la proprietä agricola dal gravissimo Iributo ehe o^ni anno infliggevale la malatlia epizootica dci bovini geucralmenle conoscinta al nomo di polmonea, in tulti i paesi dell' incivilila Europa sorgessero, incoraggiate e sorrette dai rispettivi governi, delle Commissioni intente a studiare c verificare con opporluni esperimenli ed ac­curate osservazioni la vera portata di sistema promet-titore d' immense bonefizio. Medici e Velerlnarii da ogni parte accingevansi all'opera: chi alienendosi slrettamentc alle norme addiltate dal Willems, chi variandole a se conda di spcciali vedute proprie, chi fanalizzandosi per inciinto abbandono di flducia in pro del ritrovalo, al pnnto da non iscorgere die successi senza fine tioii infn-mali da ombra di disastro, chi con aiiiino invece tratto, o per eslrerna diffidenza, o jut islinlivo spirilo di con-iraddizione, a prevenzione opposla; sieche non iscorgesse ehe rpvesci in que'falli islcssi, die pei primi avevano signiBcazionc di grandissimo trionfo. Avveniva in ima pa-rola della proposla Willems, cio ehe di lütte le iiniane scoperle snole avvenirc, die altraversalo jier via dagH incinmpi frapposli dalla crcdnlilä troppo bonaria, dal ci-iiisnio ececssivo degli invidiosi, vrngono sobbalzato fra
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cslremi (raquo;[jposli per modo, ehe a'pochi osscrvatori i quali laquo;lomiiKiiido la forzn delle prime impressioni, da cui suof essere travollo il maggior numero, sanno metiers! no\ punto di giusta conlemperanza fra la ereduliJä e la diflfi-denza, riesce assai difliciie discerncre ii vero dal (also, e portare suIla quistione un giudizio conforme alia verilä. Se non ehe, a fortuna de'trovati veramente ulili, sovvieno l'interesse di quei, ehe estranei alia lotta, sempre troppo viva ed alquanlo disordinata degli uomini della scienza, risolvono la quistione colla ragione positiva del vantaggio o del danno pecuniavio, talvolta in senso contrario aU'av-viso pomposamente esternato in noine della scienza da individui ehe, nella lotta, obbedirono piuttosto al cipilloso istinto, ehe Ii rende fra loro dlscordi, od alia prevalenza di mal sicuri sislerni, di alTascinanti tcorie, anziehe al severo dettame dcgli inconcussi princlpii ehe formano ii solo e non variabile paliirnonio del vero sapere.
Qucsla lolla di passioni, di eredenze, e di invidie fervc ora riguardo della innoculazione alia coda degli animali bo\ini di un liquido spremuto dal polmonc di animali eolti dalla polmonea, slccome mezzo a preseryare da cosi fnnesla malatlia. Era quindi natnrale ehe nclla noslra Lomellina, una gran parle della eui dovizia risulta dalle grosse mandre die vi si allevavano, crudelmente percosse e da molti anni travagliate da qneslo flagelio, die noi cultori distingueremo eol nonie empirico si, ma specialc e significalivo di Polmonea, Medici, Vcterinarii e posses­sor! di besliame si interessassero vivamenie alia quistione, nonfcolla vana curiositä di chi accorre ad uno speUacolo, ma colla operosa inlelligenza di chi si adopera a yerifi-care nei fatti la realtä dello speralo henclizio. Svegliala I'attenzlone dei Lomellini dall'cgregio Collega D.r Ponza, nacque tai gara di zclo per gli incvilabiii cimcnli, ehe si pole intraprenderli e su ahbastanza vasla seala pel solo concorso di privali, dacche si disse, ehe le condizioni
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tinanziai'ie non perinellere al nostpo (Joveruo di coiioov-rerc nella spesa come fecero Govern! di aliri Inogln ji! pari di noi inleressati nella queslionc. E certo non avvi encpmio ehe non meritino i ju'm'rosi, i quail non paghi di adoperarsi coll'opera, si esposero al pericolo di ingentt perdite perche potessero istituirsi castigate e concludenli osservazioni. E siccome le prime prove davan risultati fecundi di lieti speranze, cosi vennc sempre piu, colla spontaneita del concorso, allargato 11 campo dei tentativi e delle osservazioni, al punto ehe interessavasenc alia perfine il Goverao cello spedirc sul luogo alcuni professori delta scnola velerinaria, e col nominare uno Commissione nnclie in Torino per I'csame e studio della cosa.
Nel fratlempo la leUura nol seno della R. Aecademia di Torino, la stampa e diffusione di una relazione del D.r Reviglio all'Accademia stessa, sulla innoeulazione qval mezzo profilatico della Pleuropneumonia epizoolica rtc. veniva ad eccitare la pubblica attenzfone, e non poteva a meno di alfamenle interessare gli esperinientatori Lo-mellini, speranzosi di rinvenirvi norme o consigli die potessero giovare il conseguimento del propostosi intento. nieree anehe del valido sussidio ehe alia lor intrapresa speravano dal concorso dei lurui e della sapienza del prime corpo scientifico sanitario dello stalo. Amara dehisionel Qaella relazione era nulla piu ehe una trave dissennata-niente gettata ad attraversar la via di chi ama procedere nelle indagini, era come iaaridire ogni altivita, geltando la sfiducia cd i! discredilo sulla ouesta intrapresa. era 1' insulto lanciato alia operosita ehe lavora e suda per iscoprire il vero, era un fantasma presenluosamenle evo* cato iu nomc di una teoria a sehernire gli studii pra-lici, da cui soltanto puo venire la luce: era inline un guanto disdegnosamenie giltato a noi poveri studios! della Provincia e della eampagna, perche pin co! fall!, clu1 colle parole procui'iamo di adempiere al nohile mandalo di
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(ulcln (It'IIu socialn prosporitii die ci siamo assunlo nel consoguirc il gi-ado accademico.
Oiicsto giianto noi (lohbiaiiid raccoglicro, uon per vana iisieiüiizionc. o \\or hramosia di (•(inililli. ma per far vc-flcro al pacsc, die anrlic dallalto non si iiisulla indarno alia agreste ma prulicna rd iiitclligcnle allivilä ildle cam-pagne per insegtiarc ai sDllisii togali die lo studio, i'iii-^c^no, il crilmo ed il bnon senso non souo pi-ivaliva dci Juoghi, (Ic^ii iiulividui, o dello posizioni suciali: inline per far compiTiidero die il icmpo dei monopülii scienlilici e dagli oracoli e fiassafo iiTcparabilmenlc, Kpiieicio passc-rcinn a sevcra ed accimitu disamina lo scntlo provocalore premottendovi, a guisa di cpigrafe, hi seguenli parole di unu de'piti disiinii cultoi-i IVa noi dolla Veterinaria.
•lt; () riimoculaziono dellä peripneumonia liovina prati-#9632;' cata sccondo i prucelli cd il metodo dd l).'' Willems no quot; eostii'nisco il mezzo prcvcnJivo, o non lo coslilniscc. Keen - il prublenia c.lie i lalli, I'osservazionc I'espcrienza cd quot; il lempo dchboiK) scioglicrc. c non 1c opiuioni sdcnli-quot; (ichc. cd ancora meno le asscrzioni ambigue coidraddi-#9632;lt; toric o mal avvcdulc raquo; (i).
Qnesle parole die abbiamo espressamento riportate co-niccchc dcllalc, da iiomo die uon pnu csserc sosj-cnalo di dcierciiza alia proposla Willems, sono la pin solenne con-daiMiii ddla rdazione di ciii ci occupiaino.
Inconiincia il IJ('\i^li(raquo; dal ddinire la polnionea siccomo una ia/immiMzioiic di un corao di varin ilaralii., c/'oi' or rapido or pin o meno Ion/raquo;. dUlinta peicin in (trn/d, *it-hacaln, ß eronicu dp.ll' orymm rcspirafono, in uwilo. pa!) iimidpn' i due hihi did pohnoitr, In pleura ed ihronchi, n finiiiarxi ad una pnrzmiu nne/iv rmirella di an solo lohn. PrcsciiKlcndo lt;lal nolare come dopo gli slmlii c le. opci-e di Lippidi, Didiiisdi. Tsdiculin, Veiili. Laiirin, Krcolani.
(K Lesüona Carlo, Rsanitlt; rlcil'nnu.'irola rl,.| Dr O.'-Saivo.
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od nl'ii incdici c vcicriiinrii modcnii, i (jimli palmarmentR (liinoslmroiio Ilaquo; ciiormi clilTorenze fra le oniitiarie rualattio di polmotii, sin dclla hnvina cho ili o.^iii altra specie, e hi /xi/iiiourii. rjtiioniicii, eoMtnuldisliula da caralteri esclusi-vamcnte proprii n rostanti, la suesposla drfmizionc possa a uoslii i^iünii ehiaiuai'si autiquala, malgrado pnrtcggi an-cora per cssa qualche tuillore dolla vclcrinaria. forse pin per ispirifo di (•oiilraddizioiic c I'lpn^naiiza al somlwarc c.uiiiiaio di parcre, ehe per forza di piono convincimcnlo: prcscindendo da ein. dissimo; non possiaiuo dispcnsai-ci dairos.crvan; cixiic i scgiiaci di laic dollrina. laccndosi a di.sc.iilcrc' sill incrilo dclla proposta iiinocula/iüiie, si nu l-loiio in coiilraddizioiK! C0!i sr slcssi. inlalli cssa poggia sul priiK-ipiu ciic Irallisi di inaiallia speciiica la quale col sno deenrso induca lali cambianienii nell'organismo da rcndcilo o non pin, o solo cccc/.ionalnicnlc snscct-liigt;iic di inconlrarla un'allra volla, c generi mi lomilc alto a lipiddmla noil'organisaio sano dclla slcssa spe­cie, sii cni \enga ad agirc. Siraquo; togliamo siiTattc condi-zioni, la leoi'ia dcirinuocidazionc divenla im'assnrdo die nclla sindercsi dei non veggenli ciic la semplico iuliam-inazioiic, noil pno valerc la pena di csainc ne di disens-sione, c inolln meno rpiella di spendcrvi diclro 7S pa;;iric in ollavo. Chi orainai ignora come le lanlo discrepanzo snlla natuni c sul Iraltameiilo sia prolilntieo come eura-livo dclla poimonea, ciic hanno impedito linora alia scienza di npporsi ellicaeemenle alle sue slragi, provengono Iniie da!l'acccmiaia eoufnsione di quesla colic diverse altre nialallie polmmiari ordinai'ie, die nnlla vi liaimo a fare:1 Scnza di laic eoüfusione gli sludii di IJoargelal, ('haberl, Toggia, igt;ini;iioiic. cd Ihizani ncllo seorso sccolo. c rii Dtipny, Volpi, Scroy c Delafond nel prescnic non a\reb-itcro solamenlc conlrilniilo, comic coiiliilinirono diicace-nicnlc, a sniaiiarc la via col meliere in evidenza la iialnrn delle tesioni organiciie pci- cssa indoHe; ma a\relil)ero ^ia
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da gran tempo raggiuala una mela fecondti del risparmlo di ingenti capital] rapiti alia industria agricola. Esiccome appunto queste lesioni, (• specialmente quella dello indu-ramenlo carallci-istico, mal soffrono di essere accomunate cogli esiti ordinarii cl(gt;!la flogosi, cosi il Reviglio dichiarasi seguacc deU'opinione di Delafond, ciie considerandonc 1c differenze come semplicemeute di forma, pretende spie-garle colla speciale sti'aordinaria abboiulanza lt;ii tessuto cellulare interlobulare ne'grandi nuniiianti, o co! depdrsi in osso della linfa organizzabile, dovuta aH'aiinu'nto dlt;gt;lia fibrina ncl sangue ehe occorre in tutte le infianunazioni. Perö, pin conseguente del maestro aila premessa teoria (colla quale i)er verita ricsce mal conciliablle 1' idea dello sviluppo di mi fomile contagioso, come tratto dall'evi-denza dei falli ammette Delafond distinguendo per lal mezzo la epizoolica dalla polmonea sporudica) il Reviglio mostrasi inclinalo a non riconoscere il contagio, metten-dosi dal lato dei pochi, die, o tratti in errore dalla non segnita propagazione in casi di crednta ma non efielliva polmonea, o non ßdenti, die inquanto toccano eglino stessi materialmente con mano, persistono nella renilenza, alia foggia di chi veggendo troncata ad an nomo la testa con una scimitarra, non sapesse indursi a dichiarar causa della morle il colpo, pel dtibbio die il percosso possa essere stato collo da apoplessia fulminante la millesima parte di un minuto avanti ehe il feadenle toccasse lo spinale midollo.
Enumerati i Govern! e le dolte soeieiä ehe si intcres-sarono alia proposta Willems, e ricovdata la favorevole accoglienza ehe ebbe fra noi, specialmente dai Comitati Agrario e Medico Lomellini, il cenno dalone dapprima, indi la eslesa versione degli atti olTiciali riguardanti gli innesli Belgi-Olandesi per parte ddD.'quot; Ponza accenna il n.r Reviglio come coll'omaggio di cssi alia R. Accadetnia gli venisse il mandate di indngare e riferire sui progressi cd i risui-
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tati (Ulla teoria e della pratica della pncumonizzazionc. per corrisponderc degnanienle a) quale erode di toccar prima brevemente delle antecedenli applicazioni dclia innoculuzionc, delle quistioni di priorilä snlla sua scoperta, v. dd precipui metodi sulla sua applicazione.
Ricorda pertanto i lentativi di innoculazione falta lo scorso secolo, specialmente riguardo al Tifo o peste bovina esotica, alia morva, al farcino, ed al cimurro ne'puledri, cnii assai dubbio o uesnin snecesso, od al vajuolo peco-ririo con migliore risulialo, e ne deduce, die se nou pub dirsi miova la pratica deU'innesto nellc malattie degli ani-ma'i, viiolsi perö chiamare recente e nuova 1'applicazione faftane alia malattia in quesiione.
Qnanlo alia priorilä dopo aver accennato conic Toggia suggerisse dapprirna, indi, scoraggiato dagli Insuccessi nella peste bovina, disapprovasse allo scadere dello scorso secolo I'innoculazione profilatica della polmonea, sog-giunge: essere questa oggidi contestata al Willems da nn .Medico Olandose il D.r Donkerslaott, da un Ype-Bouves della Frisia, dal Veleiinario Francese Aujuer Pairolterie c flnahnente dal D.r De-Saive. Lc qnali prelcse fanno prova, o. del nou esservi concetto nuovo ehe non sia stalo in qualchc raodo prima intraveduto da alir', e del non esser posüibile lt;ii evitare gli invidi atlacchi indotli dalla ten-denzu, die trae molli ad avversare. chi con energia c perseveranza da spinta ad un'ulile applicazione, qnali ebbe a provare lo stesso scopritore del vaccino, oggelto a tante e svarialissime denigrazioni, a della funcsta abi-tndiiic di ritnpicciolire le quistioni scienliliche col portarle sul campo delle personalila, ove lo slmpatie ed antipaiie individuali iiniscono per scindere gli indagatori in fazioni ehe si combattono fra loro, non piü per trovare la verila, ma unicamente per trionfare delle avversarie. E qui il nostro aulore malgrado lasci travedere una eeria tenerezza per gli avvcrsarii del Willems, millameno finisce col ri-
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conoscergli il merilo tli aver dalo alia t-osii talc impufso, oho inipt'Riiö i Governi ad occuparsqne. l)lt;'llo idee bclli.s-sirno c ehe all'allo pru'ico sarebbero iinclip ulilissimo no passano a migliaia pop le loste degli uomini; ma trasandaflaquo; non recano alcnn liiillo. La sociela per cwiisogtftuza ticno benemerilo ed onora col litolo 'li fnvcnlore laquo; scopriloro colui olic aU'afTacciarsi di una vonimonfo hnona ed utilo la a/Torra, no la argnnionlo di nicdilazinnc v di indngini, c si adopcra in modo ciic finfseo per pa.ssarc nol eampo laquo;Iclla alUiazionc. A quosln riguardo pei'lauto pooo impen-lando, ehe allri pn'ma cli Willems aldiia immaginallaquo; tgt; dotto clio la innocnliizionc polcva divcnlarc prcservalivo dolla polmonca. n Ini si dove il merilo di avervi dato vita, mal-grado allri possa in segnito anohc fare meglio di Ini.
Descritto il procosso innocnlalivo sogullo lanllaquo; tla Willems tpianto da aitri. si ferma con eerta epial comptaconza su qnolln del D.1' De-Saive il quale naluralmcnie arrfagonisfa col suddctlo, lo proclaim! da so stcsso siocomo assai mi-glioro, porcho consislcnte, a sue dire, neirimprogo del vims genuino esonte da allrc matcrie hrilanli o coitoKc die nc compromeUono rellicacia: virus clio osso solo dice sapor estrarrc con motodo die pert) vnol lener segrelo a sicm-cz/a dei vanlali snoi diritli di piioiiia iiolia scoperla. SiJIallo niillnnfcric cd i risullati disastrosi succcdnti alle ooslni cspepienze fanno deplorare nn acceeamento die ci sforza con dispiacere a considerare queslo noslro conlra-tcllo nnlla pin ehe come mi cinnnadoro. non mcrhevole di alcuna fede, come sembra considerado per ora anche il l).r Reviglio, quantunque piii tardi dia troppa imporlanza ad alcune sue asscrzioni.
Dopo oiö entrando, come snol dirsi nol campo delia vcra qnislionc, qucllo del valorc scientifico e pratieo della innoculazione, annunzia come essendo inllavia divise lo opinion! degli scienziati, csso si proponga di illuminaro I'Accademia sullo state della cosa, fchendo eytml confa
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dclle ruyioni favoycooll lt;• drllc couliaric onde In sentenza riescit pundemta, etc. elc. al ehe veilrcnio come siasi ul-ttiimlo. liicuiuincia pcrUmlo dal premiere ad esuine lc ca^idiii die indussero Willems ad infraprendere le huio-eulaziotii.
Sulla uriinu: il desiderio di chian're In conlagiositä delta malattin: dopo avergli fatlo aggravio delJa raquo;on troppa chia-rezza o pi-ceisione di linguagglo, riporlando, non si sa perclie, una eavillosa e pedanlesca osservazione del prcleiulente De-Saive; e dopo avere nuliaineiio condiiuso; rilevasi in complesso ehe Willems aiiimelle l'esisteuza di nn virm riyeueratore del morbo, ehe si utliene spremendo il püliuone nialalo, e die iiinooulato determina non la poliaonea, ma una nialaltia locale coi caratteri spedfici della stessa e della qualc liene le veci, preservando come la malullia nalnrale, dichiara di non voler entrareindiscus-sione sulla conlngiosila o meno del inorbo: qusisidie non fosse (fiieslo il perno di tulle le (jiiislioni relalive. Invece ei naira come esso da lunga pezza porli opinione: ehe la innocu/iizione della saliva, del mueo nasale, del sanyue, e (lalla stessa maleria polmonare di nnimali ajfi-ffi non e ntta a propagare la indmonca agli animali sani; loeclie cornhinando con quanto sosliene Willems, non aveva l)i-raquo;ogno di essere avvaloralo colla lunga filza di espcrimenti di Dielterichs, Veilh, Gaalct e Pairotterie. Ala da quesla colnddenza appunto, non facendo alcuna dislinzione Ira la forma e la soslanziale condizione patologica della ma-lalliu, prende argomenlo per dir ehe se la stessa maleria pulmonare preconizzata dal Willems non vale a riprodurre la polmonea: ne derivano conseguenze opposte a quelle du Ini trotte, maiwando persino la rayione, suffieiente, la base sa cui si possa appoggiare la denominazione di virus alle indicate materie mate per gli imesti; perocclie tutu i vi­rus hanno nidistintamente la proprieta di riprodurre la malattin ehe ti ha generati. E siccome qucslo del Willem#9632;#9632;
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non riproiluce la stessa rnalattia lt;• sul medesinio organo, come quelli dd vajuolo, della seaLbia deU'idrofobia tjie. etc. locche non piio attribuirsi ad ecceziöne, percbe nna com non e mai un'altra, fnna, il ealore, l'clcUridth rtr. soho sempre aria, ealore, eleflrieitä e produeono in parita di eondiziotti i tnedesimi effe/fi: eosi manea il fondamento pri-mario alia ieoria dell'innoculazione profilutica di qnosla mnlattia.
Un tal modo di ragionare sarä avvocatesco o teologico, ma non certamente scientifleo, giacclte poco importa du quosto lato ehe alia raateria additlata da Willems non compela a rigor di tilologia il nome di Virus, quando fosse tuttavia capace di generare im processo morboso ehe, non meritando del pari il nome di polmonea, pur vaiesse a produrre l'iimnunitä, clic suol essere da questo recata. fi quislione di fatlo c non di graimnaiica nella quäle, scientificamente parlando, il D.r Reviglio (die aveva poco prima notalo eon Delafond la specialilü di stmttura del polmone bovino per dovizia dl tessuto cellidare in-terlobulare, siecome probabile eagione della specialüa deirinduraraento) poteva benissimo avvisare alia igt;ossibi-litä, ehe la innoeulazione del cosi dello virus vaiesse a destare nel tessuto cellulare dellc parli innestate, quelle stesso processo ehe la naturale infezione desta nel tessuto celluloso iiiterlobulare de'polmoni; locche succedendo, nulla di piü facile e naturale, ehe nell'organismo, tratto neces-sariamente in consenso, aweagano quelle sconosciute modificazioni, ehe tolgono in genere ratlitudine a nuova infezione. Ed in tal caso la scienza, nelle diversitä mate-riali di condizione fra i due tessuti cellulari, troverebbe piü ehe sufficiente argomento per ispiegare 1c diversitä, ehe nella forma e nel decorso e negli esiti oecorrono fra la naturale e la malattia artiliciale anche essendone idrn-lica la condizione patologica sostanzialc.
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niguurdo alia scconda; /'/ vanlagyio cioc recato dalla iiiuoculazionc in (dire malattie, Reviglio si appunla sulla asscrzione grutuita die mentre in qucsta, se per taso ICITi-tto preservativo venga a niancare, la iiiaiatlia ehe nullaineno succede tiene un decorso piü benigno, la pol-monca invecesorvenutaad auimali innoculati consuccesso, decorse inlensa v. morlale come nogii altri. Dissitno gra-iuita inqiiaiiUtclu', i jiociii casi regislrati come tali dalla (lommissione Belgica (palmarmenle astiosa al Willems cd iueonseguente uelie sue argomenlazioni) furono per io piü risoltl colla nriacellazione deirauimale a malatlia non in-nuitrala, per godernc le carni, sicebä non possa dirsi quale ne sarebbe stalo I'esito naturale, solo criterio per giudi-care della benignitä o meiio del male. D'allra parte non vuolsi dimenticare die I'organo pill specialriienle inleres-sato e di tale importanza alia vita, ehe questa puö andarvi ili mezzo anche con un grado di malignitä non estremo tlelia malaltia, sieche il fat to della inorle, perse solo, non possa essere dalo sicuro per delerminarc comparativamente il grado della gravezza della slessa. Un uomo mnore lanto se gli si pnnga con uno spillo iinissiino il midollo allnn-pito, quantose gli venga con Qerissimo colpo disorganizzato conipletamenteil cervello; eppure nessuno diehiarerk uguale la gravezza patologica del due fatti, sebbene egualmente letali. Pare ehe ad un accademico tanto sotlile come il !).r Reviglio non dovesse sfuggire una considerazione fisio-logico-patologica tanto ovvia, al cospetto della quale la pre-niessa sua asserzione, non solo gratuila, ma potrebbe sembrare avventata. Cosi pure non puossi ammettere come assoluta la mitezza della malatlia sorvegente alia innocu-lazione nelle altre affezioni, asserite dal Reviglio: giacche riguardo appunto al vajuolo umano e della pecora (lesole con cui regga il confronto) nessuno ignora come rellicacia e la convenienza di innoculare il primo fosse conlestala da ItiUuosi avvenimcnli tutt'altro chc favorevoli all'as-
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serlo, ed i vanliiggi dt'irimirsuraquo; del vajuolu pocoi'ino non (iiventnrono siomi (; coiisislfnir, se non dopo die I'llaliano I).1' I'cssiiui ehhe Irovalo il modo tli tniti^tre il virus da impic^arsi col mezzo deirarJificialu passafsfjio iii pin or-ganismi.
A qiieslo pmilo il Rpvi^lio confotulcndo la genericlaquo; ana-logia, ehe dal beneli/.ii ik-lla vaccinnzioiie pole far sorgei-e n eoroboi-are nel Willems lidca dnlla iunonilazionc pneu-Minnica. con una idonlitä fisiolo^ico-palologiea, Ha üli el-fetti dell'imo e dejl'altro virus, lo accnsa crroneaiurnllaquo; ili avcre pi-opiignala e soslenuta fpiesl.'nltimn idenlitti. i; ereatosi cosi un lanlasnia si fa a comlmticrlö con argo-menli e ragloni, laluno delle quali /.(ippieante od assai azzardato die non possiamo lasciar passave inossorvato.
I.quot; Si il vajuo/n dic'egli, ehe il into prexervntwo il var-cino sono morbi da- si trfisineUmw cnlla mnnculazime, non. cos) la pen'pneumouia, ne if mnlviunlopnlmonarc... Ma il vajuolo si innocnla suli'organo slesso ehe e anche sedc della malatlia nalurale, inenlre la polmonea e mm-stata in organo essenzialmenfft diverso. Chi dice a] Reviglio die sc si potesse innoculare il liquidoproposto dr, Willems sid polnione non riproduiTebbc la vem polmonea, o loi-s'anche eon decorscmeno violenlo.
2.deg; II vajuolo ehe puö sorvenire ai jvaccinati eon suc-cesso, e gemmhnente beniynissimo, menlre la polmonea ehe sopravvenga d'uguale mimieranonsividemai mitigatn: su di die per non ripetcrc il gia dctto ci limitiarno a no-tare, ehe sono troppo incerli c mal descrilti i easi di pol­monea negli innoculali con successo, perche quesla seconda proposiäone possa ammettersi tal qunlc e posta.
ö.u // vajuolo non eolpisec regolarmente die una volta sola in vita il medesimo individuo, mn cost fa plcuropncv-nionin. t hello osservarc, ehe menlre Miol dar carico a Willems di averc erroneamente amnicssa una analogia fra il vaccino e la polmonea. e prelendc sognalarc le ragioni
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ehe la escludonb, cl viene a pariare qui del vajuolo, cioe della malattia, cite meglio d'ogni allra regge al confronto. .Ma prescindeado da queslo, non sappiamo coniprendere come un medico possa passarsela cosi leggennente e dare per compiutaraente risolulo in senso negativo uno dei termini priacipali della quislione, quello della riproduzione u meiio in via ordinaria della polmonea in animale die l'abbia giä superala. Col venirci recisamente a dire non cosi la polmonea fa nascer dubbio: o ehe abbia credulo di pariare a dei profani anziehe a degli accademici, o ehe attribuisee alle sue asserzioni, passabilmenle graluite, una forza di rivelazione a cui ognuno debba chinar re-verente il capo. E ehe? A Ironie delle accuratisshne os-servazioni di tanti medici e veterinarii distinti per ingegno, criterio, e coscienza, i quali constalai-ono la non riprodu-cibilita: a fronte della opinione generale degli allevatori e speculatori, ehe in latto il'inteiessi non si lasciano iliu-dere, i quali alle bestic die banno superata la malattia uttribuiscono un valore d'immunM, an medico die vive in luoghi fortunafnniewU' non percossi dalla malattia, cui forse non ba nemmeno veduta, e ehe se anche I'avesse veduta, non ha futto il minimo s.tudlo pralico per consta-tare se sia o ineno riproducibilc neilo slesso. soggetto, pretendera, al eospetto di tioinisn rispettabili per sapere, d'averc risoluto con due parole, una quistione nclla quale gli stessi pochissimi increduli si iimitano tutt'a! piü ad accampare dei dubbii e delle eccezioni, senza ardire di lanciare un no posilivo?
4.deg; II primo (vajuolo o vaccino) e mnlattia della pelle; malattia viscerate la seconda. Sappiamo ehe i partigiani della localizzazioae e della (logosi esclusiva, considerano il vajuolo come una dermatite etc. etc.; ma cio non toglie die oggidi il piü gran numero dei pratici die non si lascian forviare da iliusioni tcoriche, rilcngono ed il vajuolo ed il vaccino e ie altrc rnitialtie, scariattlna.
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morbillo, tifo, pesle, cliolera ed aiielie la polmonea, sic-come afi'ezioni lt;li natura ed imiole speciQca, delle ijuali si coiioscono la forma, 1'andamento c gli esiti, ma nulla, affalto nulla di positivo, sulla essenziale condizione pato-logica. Si sono fabbricate e si fabbrlcano e vero ogni giorno deiie ipotesi e delle tcorie piü o rneno brillanti. piii o rimeno circondate di prestigio le quali lengono airindole delle idee patologicbe prevalent! nei raomenlo: (1) ma queste teorie passano come le mode e non lasciano dietro di se, ehe amare delusioai, le quali rendon canto il severo pensatore neü'accogUerne delle nuove.
Se pertanto i! l).1' Reviglio col chiamar visceiale la pol­monea intendesse eonsiderarla come alfezioue meranitinte topica nel sensu del comune linguaggio medico, diremo, ehe si inganna a partito, gjacehe a! pari delle prenominale affezioni percorre regolari, ben disünii e marcati stadii caratteristici, preceduti da un periodo di incubazione ehe non isfugge aU'attento osservatore. Che se la seducente facililä delle leorie delia fiogosi del cootrostimolo, per -la quale tanti cultori dell'ai^te seguendo la natiiralc tendenza a risparmiar fatiea, si esimettero daU'indispensabile e pa-zientissimo studio di quelle fasi, o stadii, di queH'avvicen-dai'si di fenomeni e di quelle variazioni nell'andamento. die coslituiscono per cosi dire la Bsonomia delle malaltie. e da cui i inedici anlichi prendevano norma nel reguläre
: lj Pare cbraquo; si arcosti il periodo ill ^fgt;t;#9632;a psr la jatro-microseopia gt;ou v'ha (iabbio die le ossei'vaüioui micioscopiche sono destiualc ad iilutlrare mia parle tin qui Iroppo ncglcUa delta scienza; ma sc coiuro rlie si dedicano a tali indagini prclendcrannu lt;li spicgar tutlo, come raquo;pmbra ehe alcnai nlt;' abbiano ^olleilä, .-i coiidurranno a noraquo; meno jjrossi slrafalcioni di'rjuclli a itiii atrivarouo (;li jalic chimici, jalro-racr-ranici, jatTO-diitauici, e tulli in genere i propugnatori di qualcbe sislema patologico assolulo, massinie ohe in siiTatte osservaziooi alia natnratff (acilitä lt;!i g^neralizzarc le dfrlu/ioni ponno associarsi anchn lr illusion* f\''\ vciiso Qtllco, connraquo; si snoi iliip cducaio
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i soccovsi deU'arlc: se. dissinio, lale lacilitä favorevole oitre il ghislo limite alle teorie stesse, contribui non poco a far confondere la \ era polmonea colic malattie ordinario degli oigaiii respiratori, cd u farla riguardare come una semplice (iügosi con tendeoza tuil'al piü ad im esito par-licolarmente maligno, era altaeno dovere, per un acca-dernicü ehe prelende iliuminai'e i colleghi sullo stato di laquo;na quislione, il non seguire ciecamente le viste parziali di un sislema, ma quelle general! della scienza ehe oggi noa permette piü di annoverarla fra le mere llogosi topiche. Ed a queslo riguardo nel breve e suecoso ceimo datoue da! D.' Sella nel fascicolo d'aprile 1855 del giornale della Accadeniia islessa. avrebbe rinvenuti gli clemenli oppor-tuni per una distinzione sulla quäle non poleva passarsela col silenzio.
S.0 Calla vaccinazionesiinnocula still1 organo niedesimo cheesede della malatlia nalurale; collapneumonizzazione si hmocida sulla pelle, organo differente di tessuto, di xtratiura e di funzioni del polmme. Se il sig. Reviglio avesse a\ verlito quesla circoslaüza poco dianzi, avrebbe trovalo la materiale s])iegaziojie del perche la pneumoniz-zazione non trasmette la forma della pohnoaea primiliva. ed avrebbe risparmiata la sua prima obiezione. Inoltre se non fosse preoccupalo dalle teorie della localizzazione, avrebbe veduto ehe appunto dalla notata ditferenza di lessuio, di slruttura e di funzioni fra ii polmone e la cute doveva necessariamente venirne ([uelia notabile äiversita, nella forma, nel decorso e nell'esito deH'iflentico processo morboso fra le due parti, a cui si appoggiano erronea-mente quei ehe sostengono essere la malattia artificiale sostanzialinente diversa dalla polmonea nalurale. E dalio scorgere poi, ehe queste differenze sono molto minori di quello, ehe a priori si dovrebbero rilenere argonjentando sulla diversa slruttura delle parti inleressate, avrebbe Iro valo argomento per sospetiare almeno della possibilila.
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rhc tratlisi ili tnalatlia specificu, mussimc veggendols limitata per modo alia specie bovina, ehe nessuno abbia liaora rinvetutto in altri animali soccombenti a malatlic di petto, aUerazioni patologrche analoghe a quelle, cblaquo; sono in esse costanti cd irumancabili.
i'i.quot; II vuecmo e originario ddla vaeea ossia di im soy-tjetlo di specie differetite, ed il Ikjuido pneiniwiiico e pro-veniente da indiindui dnlla mcdesiina specif.
7.deg; // fluido voceinieo ed H vajuolo sono due diversi virus, di cui il prinw ha la proprieiä di wjire sul secotido, e il. Ikjuido polmonare e qadlo proprio delta pleuropneu-monia. Grazie delle helle molizie! Solo ameressimo sapere quando mai il Willenü abbia avvanzata qualcbe asserzioue upposta ai!e precedent!, e quando mai abbia preteso, die la pneumonizzazione rappresenti un conectto scientifico identieo a quelle rapprescnlata dalla vaccinazione?
Lo ripeliamo ancora una volta, la vaccinazione e uu fatto fiiioia unico. die nou regge a comparozlone patolo-ptica nemmeno colla vajuolizzazione sia deU'uomo sia della pecora, mentre con quesla iiKima, salvo ie differenze fra la malattia naturale e la artificiale indolte laquo;iulla di-versa struttura delle parti ove ba sede, ha mollissima nn-.ilogia la pneumonizzazione, la quale appunto incontra g!i slessi ostacoli e le stesse opposizioni, ehe si elevarono eoniro la clavelizzazione, prima ehe fosse generalizzata la iiiodificazione del virus proposta dal Pessina. (1) Finora, il
(I) Ecco come raquo;i ottiene. Scolta Ira le pecore vajuolo.laquo;laquo; (juwila in cm l;i mnlatlia r piü benigna, laquo; lollraquo; clall;i migtiore delle sao fxistolc il puF t\ innoculano dieci pecore dalle igtiali si Irasueglie del pari ia piu benignamentc allaccala HhI male, per inooenlarne colla maleria rlella sua piü bellraquo; pustola allrp ilipci. Si procedo con queste allo slesno otodo per rinnrsto di allrc (Jicci, s cosi coDlinuasi Hi rticci in dieci fiiio raquo; lanto ehe la innnculazione nou pioduca |iiii rfi una pusiola per oeni puntura. Da lifTalta pnstola appiintraquo; si Irae il virus modlftcato pev la raquo;enerali iouuculazioni, chc ove non lieno conlrai'iaU dalla iiifaula espD-laquo;izilaquo;up degli iuni'slnii all'inreziane nalarale dnranle il periodlaquo; (Ulla innwnij.ionlaquo; '1*gt;I (nmüe raquo;eriono esilo ('iilici'^imiraquo;.
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valore treppo elevalo dei capi bovini, il discoiuparire della malattia dopo le innoculazioni. e la brevita del tempo, hoh banno permpsso di tenlare anaktga modificiiziono eol virus pneumonico; inassime ehe il tenlativo sarebbe superiore alle forze dei privati. Ma sc i governi si determinassero di concorrervi, e specialmente se si intendessero per quest* oggetto fra loro quelli dei paesi i piü interessati nella cosa, onde sostenere in eomune le spese di egt;-.]gt;eii menti. eni basierebbe istiluire in un solo e piü upporluno luogo, avvi molivo di sperare, ehe si arriverebbe a lt;:on-seguire I'inlento. E la cosa sarebbe regolarmente otlenuta. se gli individui piü eminenti nella scienza riuniti in eor-porazioni Accademiche.. invece di pordersi dietro i pette-goleggi c le pedanterie, ehe tanlo conlriimirono a denigrarle nell'opinione pubblica, si dessen) con superioritä di vedutc c senza niesehine gare di personalita, ad incoraggiare e diriggere con opportuni suggerimenii coloro, ehe cimentano Sa importanza di un ununziato nel campo della pralica e della osservazione, e rinunziassero alia smania di teoriz-zare chiacchicrando, ehe strappa sovenle i piü madoruali strafaleioni.
8.u Dopo svhiia con suceesso In vaccinazione, per S anm' almeno cjli individui laquo;oraquo;. provonn eff'e/.'o in generate da successive vaccinazioni; ma gli animali bovini jmmm rp.inonilorsi ron sweesso quante volle si vogliono, e laquo;^ qvesta regola soffre eccezioni (jfi e per raninni ben diverse (fa quelle avvisate dal Willems. Ormai iwn ci fa piü seuso la strana leggerezza con cni il nostro autore, fia per as-solutc, quando gli tornano comode, le proposizioni ie piü incerfe e le nieno constatate, e convefle la regola in ec-cezioiie, o viceversa. Omelliamo pure di dire die in tutti i casi. in oui fu ctmentata espressamente la rinoculazione della polmonea essa non produsse aleun effelto e ehe i faili contrarii, ammessi con una deplorabile inconseguenza dalla Comndssione Belgica. non furono da essa riconosciutf
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nc veduli. im solo accettati siiüa fede raquo;ii Maris cd altrj, nei quali trapola troppo cliiaro il dplibrraio pro-jgt;osto di combattere per fas o per nefas la proposla del Willems. Ossierveremo solo, die il ftevigiio comecfehip medico, non poteva ignorare, ehe neu sempre la innocu-lazione di qualunque virus, compreso lo stesso vaccinico, e susseguita dalla manifestazione del vero processo mor-boso at(o alia preservaziöne, ma talvolta da effetli spurii (ehe fino ad un punio vi rassomigliano, sebbene I'attento osservatore sappia sempre distinguerli), dovnti all'azionc meramente irritaliva e locale della materia impiegata. Non poteva ignorare, die all'appoggio di questa distinzionc fra il vero cffelto specifico ed imo meramente irritativo, si raccomanda agli Scolari di medicina, cenie altro dei canoni elementari della scienza riguardo alia vaccinazione, di non accontentarsi dello esaminar dope le puslole o le cicatrici, per conchiudere del successo deU'operazione: ma di accertarsi della comparsa c decorso della febbre carat-temtica, delle qualiia patognomonichc e costanti della pustola vaccinica c della regolare percorrenza degli stadii, dalio sviluppo alia essicazione, ehe le sono proprii ed esclusivi. Non poteva ignorare, ehe si consiglia lore, di considerarc come fallita I'operazione, sc manchino le sud-dette circostanze, e di rinriovarla quindi a tempo oppor-tuno. Non poteva ignorare, ehe a queste circostanze sono per lo pin dovute le tante conlesfazioni elevatesi sulla possa preservativa della vaccinazione da principio, e quelle piu recent! sulla durata della preservaziöne stessa, al pnnto ehe, molli pretesero limitarne I'elYicacia a piü o men lungo periodo In capo al quale consigliarono la rivacei-nazione; altri, credendo scemata la virtü del virus pel lungo passaggio nogli organismi umani, proposero di ridn-nargli la primiliva aitivita, sia col farlo passare di nuovo in quello della vacca, mediante opportune innoculazioni, sia coH'incoraggiare, mediante premii, la ricerca del pulaquo;.
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vaccinico pi-irnitivo, ondlaquo; sosliluirlo a qucllo. die mwl prendersi dal braccio dei bambini. Alle ([iinli cose se ävesse posto mente il I).' Reviglio, ed avesse rieordalo, ehe anche a combattere la scoperta del lenner furono imp^egati ar-gom'enti da cui sembrano in gran parte co[)iate ie attanti opposizioni al Willems, sarebbe andato a riienlo nel Ian ciare una asserzione gratuita, e, pin ehe deila scienza, im-prontata del carattere di uno di quei voll poetici, (dip sono tanto facili nclli seiilKiri, ehe dal tavolo prelendono discutere e sentenziare su fatti esperimenlali.
Certamente ehe a quesio riguai-do neppure conveniamo col Willems nel ritenere ehe I'mvoeulazionc abbia o non dato luogo alia manifestazione di ferumeni morbosi pre-servi dalla polmonea, e per conseguenza dagli efTelti di un postcriore inneslo. Poträ bensl il decorso della malallia artificiale essere talvolta lieve al punto da passare inos-servato a mandriani la eui attenzione non e fennata, ehe da manifestazioni morbose di una cerla entitä; ma ciö non toglie, die vi debba essere, e ehe non possa limitarsi alia sola localiiä, ma debba neeessariamente trarre in eon-senso I'intero organismo. Ma dato anche, ehe Willems siasi ingannato su quesio punto, esagerando a se stesso la por-tata della preservazione, non ne viene da cio, ehe al cro-Riuolo della scienza, la sua proposizione ridolta a giusli timiti, non regga completamente. Per conseguenza conce-diamo benissimo, die molle delle innocuiazioni pueumo-niche non adducono la preservazione di cni sono capaci, o perche non valsero a destare nella partlaquo; innoculata i! proeesso morboso specifico, sia per diffetlo di predisposi-zione a risenlirne gli effetti, sia per inefficaeia della materia impiegata (non debitamente e nello stadio opportune rac-roila, oppure da malaliia die rassomiglia, ma non e la vera polmonea!. o perclie destarono, acagione di matcric. laquo;cri, corrotte o raquo;etliche fratnmiste a qneila, ehe serve di menstruo al virus, un proeesso morboso diverse,, ehe pre-
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rennd od irapedi lo sviluppo di queilo spceifico. La facility poi con cui putraquo; occorrere taiuna dollc anzidetle avverse eircostanze persuade a priori, ehe i casi di inelficacinduna prima innoculazione. massime nci primordii, devöno esserr abbastanza frequent! per imporre a chi, o professi gi.T opinione contraria, o non sia famigliarizzato con qnellf severe e particolarizzate cautele, ehe sole nclio osserva-zioni e negli esperimenti valgono a preservare dalle illu-sioni. Per quanto grande aduuque possa essere ii nuracro dclle innoculazioni susseguite materialmeote da effetto per un osservatore imparziale e massime per im relütore avrebbe dovuto essere argomento a proporre quelle mag-giori e piü accurate cautele negli esperimenti, ehe possono oslare possibilmente alle cagioni degli insuccessi. Questo sarebbe state il dovcre di cittadino e di scienziato, e non gi;\ lo abbandonarsi ad uno spirito di opposizione, ehe tradisce la possa di quell'eceessivo amor proprio, die sgra-ziatamente dorainando spesso uoraini e corporazioni di-stinte, trasse a deplorabili assurdi. '•; nella nostra scieisza, avvolta tuttora da tante dubbiezze, circondata di tanti areani. si ha diriüo di esigere da'suoi cultori quclla esi-tanza c parsimenia nelle conclnsioni, ehe e espressione del vero sapere.
9.quot; // fluido vaccinico si estrae da uu. individuo del rimanente in piena salute; cd ü flwido polmonnre da un enrpo in istato di deccrmposizione putrida da un cadavere. Q\iesta e cosi grossa ehe si puö dimandare al Reviglio, quanto pagherebbe a non averla delta. Pcrche il processo morboso indotlo dall'innoculazione vacciniea e milissimo, cesserebbc forse di costituire una malatlia? E ehe, le ma-latlie si inisurano a metri, o si pesano a chilogrammi? E da quando in qua una beslia uccisa in primo sladio di polmonea coufermata, come consiglia di fare Willems per avere un pus possibilmente pure di particelle acri irri-lanti o corrotte, die possano falsarne refleito, puö dirsi
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is istiito Hi decumposizione pulrida? Cerlo thr dovra es^fir un radavere, fino almeno a chc si sin trovalo modo di fsportarc dei pezzi di polmone lasciando intaüa la vita: ma un corpo putresoenle non lo sarä giammai.
10.deg; Finalmente ultimo argomento a combat! ere I'iden-tita, fra la pneumonizzazione e la vaccinazione, attribuito al Willems e,laquo;.che quest'ultima viene seguita dallo svi-luppo di pustole di un carattarc costantemente identico,. mentre alia prima lengono dietrofenomeniincostanti, varia-bilissimi edinessuna sigmßcaziom specifica! Concediämo, ehe i feuomeni successivi all'innoculazione pneumonica, non abbiano quella compassala uniforniitä e costanza, ehe earaUerizza quelli della vaccinazione; ma ciö precede daU'essernc tuttavia cosi recenle rapplicazione, chc I'espe-rienza non ha ancora poluto addilare quel complesso di cautele, sia nella raccolla e conservazione della materia, sia neue manualitä dell'operazione, sia nel regime a cui assoggellare l'animale, ehe valgano ad eliminare ogni azione di cause perturbalrici. II Vnccino e una raalatfia per s6 slessa milissima, mentre la polmonea e grave al punlo, ehe anche trasportata su organo meno nobile cd assai meno importante alia vita, ha sovente condotto a funesto esito, alia stessa maniera del vajuolo prima dellraquo; scoperta di lenner.
6 dunque evidente ehe, soltanlo eol iasso del tempo ed a forza di sinistri eventi, si arriverä a rimuovere gli osia-coli, come si sono rimossi per la innoculazione del vajuolo pecorino. Ed un passo significanlissimo e fecondissitno in questo sense si e giä falto nclle innocuiazioni praticate con materia sccondaria (tolta cioe dalle parti innoeulate), ehe se continuale con perscveranza cd accorgimento, po-tranno forse oondurre al'a desiderata modificazione del virus pneumonico. Per negare poi ai fenomeni di cui ci occupiamo qualsiasi significazione specifica, non vi vuole ehe la improvvida leggerczza da cui sono improntate
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prcssocliö tuttc le dednzioni della relazione RevigHImn, le quali, piü ehe ad enunziato sciontifico. rassoniigliano a conclusion] teologicbe, neue quali la gratuita asserzione liene luogo di ogni criterion di ogni raziocinio.
lud infaiti come conseguenza di premessi argomenti viene a dirci. - tösJ 7wn potendo jicr alcwm parfe reggere la menoma analogiu, fra la vajmUzzazüme, la vaccina-zione e la pneurnonizzaztone, cadono dunqnc le comc-guenti induzioni del D.r Willems, e manca percib anchr questo föndnmenlo alia sua teoria. Prescindiamo dalla storta applicazione alia vajuolizzazione dogli argomenti, con cui ha combattuta la sognata analogia fra la vacci-nazione e la pneumonizzazione, ed animettiamo pure, ehe 11 Willems possa realruente aver vcdiilo fra queste due dei dali di analogia, ehe realraente non esislouo; ne viene egli di conseguenza, ehe perciö sia infondata la virtu pre #9632; scrvalricc della seconda: virtü ehe spiegata diversamente finisce in soslanza per arameltere esso pure? Siano pure le proposizioni del Willems non Uitte acceitahili nella loro forma e pienezza, die pur troppo e deslino dei propu-gnatori di nuovi enunziali I'illudersi sn qualche partico-lare, od il generalizzare di troppo alcune induzioni, veris-sime lino ad un dato punto, oltre il quale cessano di es-sere esatte senza per altro diventar false; non ne viene per questo, ehe debba essere erroneo I'intero sistema, in cui sostanzialmente si riassume la induzione finale. Nel campo della scieuza medica non 6 leeito argonientare alia capziosa maniera degli avvocati, ehe da una contraddi-zionc, da un errore deU'awersario, cavan ragione per cohchiudergli bontro, in onta alia soslanziale giustizia o buon diritto della sua causa. Per noi non avvi verita, ehe non sia coniorna'a da errori come la rosa lo e dalle spine; epperciö 1'opera dei sludiosi deve mirare a togliere ie seconde, perche emergano incontestati i pregii della prima, ft non giä ad abbatlere interamente la pianta perche, una parte di essa toccata incautamenie. punge le dilal
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La teiza dplle ragioni ehe spinsero il Willems a (laquo;ntarer le innocalazioni h 1'osservaziono sua e di altri fra i piii relobri autori, die la polmonea, a guisa del vajuolo umano p del Tifo (peste) bovino non assale, ehe una sola volta il medesimoindividuo salve variissime eccezioni. Ebbene con-fro ogni aspettativa stante la assoluta denegazione poco prima awanzata, il Heviglio qui dimostrasi assai mode.rato nelle eccezioni; non senza pero aver detto ehe fale fenomeno anche se ammesso non vale a äistruggere o ad infirmare le ragioni, ehe oppugnano nelle predpue sue basi la dot-trina del Willems; quasiche non fosse la unicita del de-rorso nel rnedesimo organisrno. la condizionc essenziale per una idea qualunque di preservazione sia nalurale, sia artificiale? Intanto, a questa unicita non oppone, ed in via dubitativa, ehe le contrarie osservazioni del Veterinario Tissot, ehe dice gonericamente di aver veduti piii rapi ripetutamente assaliti dalla malattia, e del D.'' Ulrich ehe dice cosi freqücnliicasi di plcuropneumonia invadentc una seconda, cd anche una terza volta, da non potersi riguar-dare come casi eccezionali: locche puö benissimo procc-cedere dall' aver eglino confusi colla vera polmonea dei casi di pneumonite, specialrnente catarrale, ehe oltre a! rassomiijliare alquanlo alia polmonea qnando tiene un de-corso mite, lasciano, nella esaUata sensibilitä della nuccosa bronchiale, la condizione per facilissimc riprodnzioni. V. male a proposito il nostro aulore a queslo riguardo si ap-poggia alia massima, ehe un falto positivo bene aceertato val piü di mille negativi. Allora dovressimo d'egual modo escludere l'unicilä del vajuolo, del morbillo, della scarla­tina, della peste nmana e bovina etc. etc. ehe nessuno pretende assoluta, ma solamente generica, comecchö dis-detta da eccezioni, ehe possono nella polmonea esser pilaquo; frequen'ti, senza disfruggere la regola; massime ehe non manca il carattere febbrile a dare la ragione palologica della possibililä della preservazione.
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Abballuto cosi anehe gt;'/ irrzo uppmjtjio dfllu itpimoiu' Willems e ridotla quindi, nel scnso del noslro accadetnico, lt;il sun fßusto vnlore ia pnrte fondamentale de! suo scritto per procedere alia disamina delle, altre parti, propone a se slesso da discutere, svolgere, e sciogliere i tro seguenti quesiti, ehe üoi pure seguiremo mano mano colla noslra disiimina.
Se coll'aiuto del mieroscopio sia possibile raccogliere detti f-omprovanti, clip, la malattia locale successiva all'innocu-lazione e, come pretends WiUcnis, delta medesvma natttra tli quella del polrnone affetlo dalla pleuropneumonia epi-
zootirn.
[mitando, mi pare, il sislcnia avvocalesco del noslro aristarco gli moviamo innanzi tutto una quistione o dimanda pregiudiziale, cd e questa. Qualora non fosse possibile di raccogliere col mieroscopio dati laateriali, ehe dimostrino l'idenlitä o la assoluta diversity fra il processo morboso del polrnone e quelle ehe si desta nella localita innoculata, ne verrebbe di conseguenza, die il detto processo non possa essere tuttavia identico? E se io puö essere nidlgrado, ehe il microscopic non arrivi a trarne la prova materiale, po-tremo all'appoggio di qucsto solo fatto negativo escluderc una identitä, ehe ci fosse indicata da molle altre e pii'i grossolane e piü palpabiii rassomiglianze palologiche?
Willems avendo coU'aiuto del mieroscopio rilevato tanto nel polmone degli animali affetti di polmonea, quanto ne| tessuto culaneo attaccato dal processo morboso recalovi dalla innoculazione, varii piccoli corpiciuoli dotalidi rao-vimenlo molecolare, ne dedtissc, cite il male locale ha Ir. morbose lesioni del polmone: il D.'' Reviglio chiama d' mi tratlo immaginosa la scoperta degli accennati corpiciuoli (sempre si intende dal suo lavoio) e si appoggia in cio
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1.* ad ima annotazione dj (Jluge upl seno clellf Commis-sione Belga, ehe nega la formazione di prodolli caratteri-stici e rilevabili dal inicroscopio. e dice, le alterazioni in-dolte dall'innocuiazione, noii distinguersi per caratteri ana-tomici da aicun altro prodotto dall'inflaininazione, loccM ^erö non pregtudica in nulla la quistione praticu: I.quot; al brano di un rapporto del professore Ulrich, ove e delto. ehe Guilt dichiarö dietro I'esame uiicroscopico di un pezzu di {raquo;arte innoculata: non differire in nulla da qualunque ultra simile ehe fosse divenulo la sede di un infiammazione con esmdazume: 5.quot; ad una dichiaräzione consimile del professoi-e Simonds di Londra: 4.deg; alia interpretazione eolla quale, inutilandola, inverle il senso di una risposta ehe Van-Kempen raandava a Willems suU'iiivio faitogli di un pczzo di pelle e di iessuto sottocutaneo di heslia morta dielro i'lnnoculazione, perche vedesse, se eranvi i corpic-einoli in quistione, senza avergli indicata ne la rnalatlia a cui era soccombuta ne la natura e scopo delle indagini, ehe stava instituendo. Infatti Van-Kempen diceva, ehe esa-minato 11 pezzo etc. laquo; vi ho riconosciuti piccoli corpic-laquo; ciuoli dotali di movimento molecolare paiticolare, sono laquo; di volume variabilissimo, alcuhi sono punliformi, altri laquo; oflrono una luce ceiitrale assai distinta e quesli cor-laquo; piceiuoii resistono aU'azione dell'acido nitrico. In questo laquo; medesimo pezzo di peile vi ho Irovato degii ammassi laquo; di nucciuoli granulös! nei quaii si trova un nucleolo. laquo; Quest! nocciuoli resistono aU'azione dell'acido acetico ed laquo; e questo uno dei caratteri del nocciuoli. Cib era usso-laquo; lulamente come se vi fosse slala un essudazione abhon-laquo; danle nel derma. raquo; Ebbene di queste parole ehe in sostanza confermano, salvo qualche differenza di forma, i'esistenza dei corpicciuoli, il D.r Reviglio cita solo le ul-time, notate in corsivo, siccome quelle ehe per la genericitä loro, disgiunte dalle precedent! ponno appunto prestarsi ad laquo;sprimere un concetto diverse cd opposlo a quello, ehe
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veramente hauno: arlill/io awocalesco (iupüIu, raquo;on ain-missibiie neile quisliuni di scienze tiäicbe. Ciö perö die sorprende, e diciam pure indigna, e il vedere come essu preiida argomento da tale rnutilata riferta della risposta di Vankempen per dire ehe Wiüenis. o uon ne cumprese il senso, oppure to inte,lt;e e con isfudiali arlifizii di parole venne a travolgeme il concetto per abbacinare come mc-giio a tut conveniva le menti di cotati,che pur lusingan-dosi di vedervi a fondo, mostrano di non attingerne tam-poco la corteccia.
^oi fin qui iiicüuavanio a vedere ncl noslro accademico. nulla piü die la smaniu pi'esenliiosa di spiegare le ccse a proprio modo, die e conmne negli uomini die mancano di scicnza e di esperienza. Ma ora al cospelto di una im-morale accusa di tnala fede lanciata a! Willems, siamo co-stretti noi pure di mettere d vaglio la buona fede dell'ac-cusatore e di riconoscere die il suo scritto e in questo punto un alto della piü pulmaic ed insipida mala fede. infalti I
1.quot; Per far dire agli autori citati ciö ehe uou hanno detto, si serve della gherminella dellc citazioni imperfelte; modo spudorato di cui si vale il giorualismo polilico, sgra-zialamente, nelle lolle di partite, ma ehe nelle cose di scieuza, ove uou si deve cercare ehe il vero, vuul essere assolutameute escluso. E fa meraviglia a questo riguardo ii vederlo adoperato da un Relatore nel seuo deH'accade-rnia, e precisamente nello scopo di aecusarc altri di mala fede, locdie se uou locca aH'estremo della impudenza, es-prime disseunatezza.
2.deg; Ma atlo piü insigne c palmare di mala fede e il si-lenzio serbato sulle risuitanze, favorevoli aU'asserlo del Willems, olteuute da altri osservatori ehe appunto videro i corpicciuoli in quislione. E prime fra essi li vide quelle stesso Gluge die li negö dappoi, locche per lo meno ne paralizza la festimonianza. cssendo egualmente probabile,
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die si sia ingannato la pritna volta ve^endoU, come la seconda in oni uon ii lia piü veduti. Anzi considerando. the il vederli e un fatlo positive ehe, giusla la massima messa innanzi quando gli tornava cornoda. dallo slosso Re-vigHo. rale per inille negativi, menlre il non vederli e appunto un fatto negative, die puö anche dipendere da circostanze accidental! ed estrinseche, i cui opposti asserti del (iluge dovrebbero equivalere ad una lesiimonianza fa-vorevole anziehe no a quella del Willems. Ci(gt; ehe perü maggtormente sorprende e I'assoluto silenzip serbato sulle osservazioni in proposito istituile neila stessa Torino, e pubblicate, tanto nel gioniale della Vetcrinaria quanto in quello deli' Accademia di cui e membro il Reviglio, dai D.quot; Ercolani e Gaslaldi.
Costoro in un pezzo ili polmone di bovina uceisa in prinio stadio di polmonea coniratia naturalmente, ed in una esti'emita di coda staccatasi da allra bovina in seguito alia innoculazione, stall dalla Lomeliina rimessi alia scuola Veterinaria di Torino, rilevarono ambidue col microscopio: nuwerosi gruppi di piccoli corpicciuoli jrih o meno strci-tmnente riuniti fro. loro, i quali sotto ad una moderata compressione si scomponevcena e si mostravano fonnaii da un maggiore o minor numerodigranulio corpicciuoli aventi una grossezza alqudntopiü piccola degli stessi globuli san-guigni coi quali presentavwno una grandissima analpgia; di forma affatlo rolondi, earn ncl ccntro, eppcrcib traspa-renti e scgnati da eontomi molto marcati precisi ed oscuri. Questi granuli nclla pelle si mostrarono maggiormente aggruppati pru uniti e eircoscritti in gruppi piü piccoli. Aon vidimo mat il movimento moleeulare eifafo da Wil­lems, ma la memcanza di esso sembraci cosa di nessun
rilievo......per la ragione ehe i granuli trovansi circon-
dati da una quaniitä di fibrina congulata etc... Sono que­sti i grant veduti (led Willems? Noi lo crediamo, ma siamo lungi doH'csserp sicuri poicM esso non ne ha nncora. dato
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vraquo;4i dtttagtiafa descfizione ehe pennefta un esatto confronto (Giornale deü'Accademia Medico-Ctiii'urgica, Muggio IS.'ii, pag. ii20 b 121).
ö.quot; Pi'opoiiendosi il Revigliu di esporre geninoamente al-/'Accadenit'a I falti pro econlro, non doveva taeere dell'altro importaniissiino rilievo fulto dai predetti osservatori, il tra-pelamento cioe della ßbi'ina dalle pareii dei vasi tantonelle parti innocutale quanto nel polmone. con oblitfirazionlaquo; completa di alciine arterie anche di grosso calibro per seüiplice fibrina congulata, a di alciine vene per grurni di fibrina e di purte colorante del sangue, ehe ad essi seinbru /' elemento morhoso primo generantc la polmonea, e ehe, quand'anche non Jo fosse, stabilirebbc mi tal i'atto materiale di analogia, appunlo rilevato dal raicroscopio, al cospelto de! quäle puö eonsiderarsi eome sfrontata assurdita il con-chiudere, come fa taumaturgicasaenle. ehe nlterioii esperien-ze riesdrebbero certamente di iiessuna utililä e non avreb-bero allro effetto fuorche qnfl/o di far ripetere ehe non esistono ndle parti innoculate (e quindi nemnieno mU'or-yano pol/nonarc morhoso) speciali eorpicciuoli; e ehe essendu infondata affaito a tale riguardo V idea del Willetns, ne siegue ehe egualmente infondate ne sono le conseguamp;nze rhe egli inferi a söstegno della sua teoria. Colla quaie diehia-rata inutilitä di ulleriori osservazioni il Reviglio mostra di ignoiarc, ehe nella nostra scienza puo esser domani ve-ritä dimoslrala eiö, ehe oggi sembra impossibile: c di non comprendere ehe oramai i valicinii ele profezie passarono, armi c bagaglio, nel campo della ciurmeria. Cade poseia in una enorme contraddizione dichiarando inutili esperienze, ehe sono it solo mezzo a schiarire nn problema, la cui soluzione fa esso slesso dipendere dal rinvenirsi o meno un prodolto morboso specifico. Tanto e ciö vero, ehe ap-punto dal non essersi, a suo avviso, trovato questo pro-dotto. egli prende argomento per conchindere negaliva-mente.
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4.quot; Le cose, premesse ci autorizzano ad un allro dubbio, emergcnte dal modo con cui il nostro autore posa a se stesso le quistioni in queslo primo quesilo. Dal moniento ehe lo stesso Gluge, a cui esso si appoggia per denegarc I'esistenza dei corpicciuoii, ha dichiarato qneslo essere per nuila iiillnenie sulla quistione prutica, die bisogno v'era üünandiarno noi, til fare della possibilitä o nieno raccegliere a mezzo del tuicroscopio dali di analogia fra la malattia naturale a quelle precedenle (iairinnoculazione,, una con-dlziune risoluliva della quistione stessa? Noi siamo ben Ionian! dallo sconoscere i vantaggi recati e ehe recherä in avvenire aH'anatoniJa patologica il microscopio, ma nou crediarno, massime nel caso presente, ehe possa essere chiarnato esclusivaniente a dare una soluzionc definitiva. E ciö: (a) perche i sensi della vista e deil'udilo (massime se come sue! dirsi educati a fine i)ilt;iagini) sono Iroppo fa-ciii ad illudersi specialmentc qualora vengano adoperali sotto I'influsso di unu preconcetta convinzione, come fan prova le contestazioni fra microscopici ed auscultatori, ehe neü'identico caso e vedevano cose od udivano rnmori di-versissimi: B) perche al cospetto dei fatto materiale e co-stante, di alterazioni russomiglianlissimc in parli diverse, riconoscibili e serapre ad occhio nudo ed ancbe al latto, il nou rinvenire altretante rassomiglianze, e fatli caratte-rislici idenlici cui microscopio, non e argomento ehe possa infinuarc il valore deile prime. Vuols: qui nolare ehe ab-biamo detto alterazioni rassomigliantissime, e nou gia iden-ticlie, perche e evidente ehe un processo patologico iden-lico assoiuiamente, quando insevisca in organi ehe diversi-ficano nelle condizioni (isiche della struttura, devo di ne-cessitä imprimere ai prodotti morbosi una differenza, ehe uorrisponda alia diversita delle condizioni suddette. Ora il lessuto cellulare, die compone la cute, e di consistenza assai pin compatta di quello die sla inlerposlo ii'a i lobi (p fra le cellule aeree del polmone, d'ondo no viene ehe
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la strultura della cute e assai [liii rotmsta od oinogeney del poltnone.
!NO!i e egli evidente in linea palologica c!ir sviluppan-pandosi in quelia, per rinnoculaziono, !o siesso processo moiboso ehe in questo suole occorvere nalumlmente, do-vranno esservi meno pronunciata c piu minuta In mur-morizzazione, piii consistente lo induramenlo, e notabil-mente minore I'aumento di peso, ehe sono caratleristici deiia poltnonea? Pretenders aitrimenti, nonsarobbe jo siesso ehe volere, eiie il processo morboso Irasformasse dappriinu ia cute in un organo di strultura polmonare, onde gli esiti specific! potesscro assumervi identita assoluta di con-formazione? Per noi, come per Uiiti quelli, ehe iiano vedute e confrontate reiteratamenle le aiterazioni materiali lt;!'. 1 polmone colto dal male eon queue della cnle innocuiata. le differenze fra ioro sono sensibilmente minori, e le ras-somiglianze di lunga mano rnaggiori di quei. ehe a prioii farebbero presume!;; ie diversita esseoziali di strultura, di situazione e di funzione fra le due diverse parti. Che se al sig. Reviglio cd altri, ehe com'esso la pensano, piacesse infirmarc la specifica ideiiticita di processo morboso ehe ?ie deducemmo, non io facciano con delle vuote ciancie, con delle citazioiii mutilate, con delle calcolate omissioni: ma con fatti ed osservazioni ehe materialmente diinostrino il contrario. Dal canto nostro ci professiamo disposti a reeodere dalia premessa convinzione non appena essi ar-ii\ino 1.deg; a trovare nei polmoni di animali non bovini ima epalizzazione ehe offra ai sensi natural! il complesso dei cavatleri specifici, di durezza, resistenza al taglio, non friabilitä, aumento enorme di peso e marmoreggiatura, ehe conli'oddistinguono la polmonea: 2.quot; a destare colla innoculazione di qualsiasi materia acre, irritante, putrida (i cancerosa, organica od inorganica, die non proceda da animale colto nalinalmente dalla polmonea, nella cnle sia della coda sia di ailre parti, un processo morboso.
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ugviule nt-l tardo sviluppo e neH'andainento susseguito da alterazioni patologiche, fra cui la marmoreggiatura, iden-tlche. a quelle destate dal virus pnaumonico di Willems: 5.u finalmente a deslare con qneslo sfesso virus im uguale processo morboso ed esiii idenlici nella cute di animali iii specie non boviua. Queslo e il campo in cui deve seen-dere chiunque voglia farsi carapione di denegazioni, ehe non rassomiglino alle vuo'.e eianeie, con cui i poltroni della polUica declamando nel giornali incagliano l'azione di quelli, ehe coll'opera tentano redimere un paese dalla oppressione. Neue indagini della scienza, massime quando vi si attaecono inaportandssimi inferessisociali, nou e iecilo, alia foggia dei giocolieri o dei settarii, di transigere sui faUi otl oceultarli. Sono libere le deduzioni, ehe pur troppo nella rnedicina sogliono essere disparatissime atteso la na-tura indutliva dt'i canoni preeipui, sicclie ne \ enga giä una confusione sotto alcuni rapporti lt;|uasi babilonica fra i suoi cultori; ma i falti almeno reslino quali sono, non tacciiiti quando noii convengono ad uno sta!)i!iio assunlo. non manomessi, quando giova i! falsarli. E questo, se e dovere di ogni scrittore, e obbligo sacro ed indeclinabile ogniqualvolta traltisi di chiamare su di un dato argomento rattenzione di corpi scientifici; obbligo ehe, ci duole il dirlo. si vede affatto negletto daU'Aceademico Reviglio, il cui scritto perciö non rappresenta un elaborato della scienza, ma una insana diatriba di parte.
Se la materia clue serve olle mnoculnzioni produca o meiio il suo ejfetto sü animali o giä statt hmoculati o ehr hunno superalu la polmonea naturalmente.
Willems fu condotto dalie proprie ed allrui osservazioni a ritenere eh(, la innoculazione su lanimaii cosifatti non
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produce alcun effello; su di ehe Revigliu osserva, ehe sc ki cosa ancbe fosse, non sare})be ehe mi dalo congetlurale di iina eerta probabiUta in favore della efiicacia preser-vativa; rna soggiunge ehe le esperienze altrui depongono in sensu allainente eonti-ario, c qtii cila varii esperhuen-Uitoii, Ira cui .Van's aperlo nutagonista di Willems per ragioni personal!, la Conunissiune Ceulrale lielgica Iroppo irisipienle e guidaia dailo spirilu di gretta opposiziooe, il prafessoro Ulrich, i! quäle, perö da uomouncstu, acceuna a falli favorevoli come a contrail, sieche a torto venga ([iii citato dal Heviglio solameute in quest'ultimo senso, ed il professore Situonds, ehe esperimentacdo in [nghillerra, cunchiuse per la scuscettivita del bovini a risentire piu d'una volla reffetto delle iniioeiilazioiii, ma non sappiamo in seguito a quali fatli avendoceli intieranjente lucciuti il Reviglio, locche avulu riguardo a! sistetna per esso ad-dottato, ci inelte in dubbio snlla portata assoluta delllaquo; conclusione slessa.
Per converso poi siccoiuc la Commissione Olandese se-gnalava risultati eonformi alle vedute del Willems, cosi il iteviglio esprime hen tosto: doversi credere, ehe le re­lative esperieuze non sieno state eseguite in numero suf-iiciente per cavarne dati concludenti; sistema comodissimo per infeiirne: ehe gli animali inmculati con suceesso o (juariti dalln pleuropneumonia, non Imnno percib perduto fa capmila di provar nuovi efletti dolla mnteria morbosu innoeulata, e ehe la frequenza di tali cast e da avers/ per regola, anziehe per eecezione, sieche mancando aneln' fjuesto nppoggio alia teoria del Willems deve essere rejetla. Si vede proprio ehe la smania delle leorie ha aceeccato il nostro relalorc. giaeche Willems a quanto risulta da' suoi scritti non ha mal pretesodi slabilire una teoria, ma solo di indicare nn falto, invilando i colleghi a verificarn con esperimenti proprii se era vero o meno. Che se nello esporre qp.ipstä falto additfö la serie delle considerazionl
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e ilrllc vedute ehe lo determinarono ud intraprcndere g;li esperimenti di cui il fatfo stossn e la conseguenza, bisogn-n essero, come dissimo, assai iliusi per vedervi I'intenzione di fabbricaroa uii teoria; smania questlaquo; nclla quale il Reviglio puö esser sicuro di aver pochi rival!. Vedremo piu laidi come, appunto per tale coslruzione, gli fosse necessario laquo;Ji escludcrc il nessun effetto lt;!i innoculazioni successive. ad altre prinia istituite con successo, od alia malaUia naluralc; giacche altrimeuii non avrebbe }gt;oUito dar corso alia strana idea, ehe qualuuque soslanza irri-lante produca identic] effetti ed uguale gi-ado di preser-vazione. Nessuna meravigliaquindi ehe In iutto il decorso della sua relazione, tirasse eoi denti falti e ragionamenti, per venirne a qucsto punto di spiegcizione appoggiata ad nn sistema patologico giä passato per trequarti nelia tomba
Pcrsuaso cosi di aver sbaragliato !quot; imma^inatosi avver-sario ncl campo scientifico e fondamentale tlclla dottrina, si propone col terzo quesito di dcbellarlo nclla ccrckia Umitata al jninln protico od altrimcnti rlvfto ompirico.
Non si aspeflino pero i nostri colieghi di vederlo acein-gersi a qualche osservazione o cimento pratico; c roba questa troppo triviale per an accademico, chn spnzia ncille nuvolc della teorica, e ehe Irova lanto hollo i! decidere c senlenziar di tutto da una comoda poltrona senza allra fnticit, ehe quelia di lirar gin una scribacchiata,
Qiiesraquo;ilt;o Bll.
raquo; gli animdi slnti inmculati, esposli all'infhimza dcl/n pleuropncumonia epizootiea, possono nndame. immuni.
Veramente pel Reviglio, ehe in genere si mostra alirnlaquo; daH'amracttere neila pohnonea i'indolc contagiosa, un quesiio appoggiato esclusivamente alia coniagiosita doveva sembrare non solamenle supcrfluo ma assurdo.
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E heu vci'd. ehe in osso non si parla di conlagio o Ai toinite, rua sebbene di influenza dcl/a pleuropneumonia epizootica, locche lascia dubbio se siansi volute cosi de-signare piultoslo le influenze cosmicolelluriche o climali-che alte a determioare lo sviluppo primilivo dt-üa pol-monea, anziehe i prodotti morbosi della stessa, doiati della trista facoltä di diffondcrla in seguito, riproduccndola negli organism! sani su cui vengono ad ngire. La prima inler-pietazionc non ci sembra ammissibüe, e perche nessuno Gnora in patologia ha inlraveduto ia possibilitä- tii addurre colla innoculazione immunitä conlro Ja possa delle ac-cennate generali influenze, e perchö naüa nelio scritto de! Reviglio annunzia, anche indirettaraente, una teoria pre-servativa, ehe sarebbe affatto nuova. Pare adunque piü owio rappfa'carsi al!a seconda, ritenendo Ia ambigua espressione, usata unicaraente come ripiego curialesco per mostrarc, aimeno \i\ parole, coerenza a prineipii, clie di fatto si disconfessavano, sulla formiilazione di uu quesito incompatibile coi medesimi. Questa cosa abblam noiata solo per nieglio dimostrare come il noslro Accaiiernico piü, ehe a rintracciare Ia nuda veritä, tenda a raecogiiere elementi per fabbricare la pretesa sua teoria. Ne di quesia nostra severilä, forse minuziosa, puö dolersi chi osö di lanciare i! dubbio di mala fede contro un Collega ehe. qualunque sia per essere il risultato definitivamenle rlser-bato alia innoculazione da esso proposta, sarä pur senipre, per lo stndio, pei sacrificii, e pel da!o impulso, beneme-rito si della scienza, come della civile socielä.
A sciogliere il proposiosi quesito Reviglio passa innanzi tutto in rassegna l'operato delle varie commissioni qua e Ia istituite per le opportune indagini, e da questo laio gli rendiamo giustizia osservando, ehe con una schiettezza e buona fede a cui, secondo le premesse cose non ei atten-devamo, espone, ed 1 risultati numeric!, e lededuzioni ehe no trassero ic commissioni stesse in senso complessivamente
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favorevole. E cio e ^ia inol'o. sapomlosi, ehe jwr falnlilii lt;ii umatia debolezza, !c coDimissioni lt;.• \e. corporazioni in genere inclinano, son/a avviedersi, ad una fiscalita ehe le rende piuttos'o proclivi a negare od almeno a dubitare di im vero, ehe noii eiuerga ad un (ratio limpido ed inconte-stabile come la luce del sole, anziehe a sobbarcarsi alia falica di indagare c scernere questo vero, se vi e, fram-mezzo alle cojilrarie apparenze otl accidenlalita, ehe sor-^ouo troppo spesso ad adombrarlo. Pel caso nostro poi sono notevoli i üue i'aiii; l.quot; ehe nessuna delle commis-sioni net^ö ricisamente la forza preservativa della innocu-iazione, anzi luiie concorsero nel ritenerla pussibile richie-dendo perö tempo ed ulteriori indagini per consUUarne la vera portala: i.quot; ehe nella Cornniissione Governativa Be!-gica il Professore Didot, menibro dell'Accademia di Medi-cina, ehe ne faceva parle, disgustato dal modo, a sue av-viso, non regolare tenulonelle invest igazioni,sc ne distaccö, ed esaminati da solo snl luogo i fatti divenne a conclu-sioni diverse in gran parte e favorevolissime al Willems; quesla circostanza e tanto piü im|)ortante inquantoche nel suoscritto attacco, sebbene in difiniliva non assoluta-mente contrario il voto delia Commissione stessa, attribuen-dolo, eon parole diverse daile nostre, alia slcssa invida lendeuza notata piü sopra; seguendo la quak i giä snoi eolleghi od avevano data iroppa relta a docnüienti non bene discussi, od erano slati nelie loro conclusioni non troppo eonseguenti alle premesse. Rendiamo percio grazie al Reviglio della schieftezza con cui riportando 1c osser-vazioni Didof, ci porse un elemenlo pre/iosoconlrole sue eonciusioiu assai piü grelle di quelle della Commissione Helga. E per veriia noi Lomellioi, ehe conosciamo per !vi-sia esperienza lo incedere della Polmonea, non possiamo a ineno di convenire eon Didot ailorche dice, ehe la malal-lia liüigi dall'essere scompnrsa spontaneamente come pre-tcvideva la Commissione, nonaveva cessato, ehe nei luoghi
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iinniuui dalla mnoculazione, mrulre negli allri, per for-tuna pochi, continuava a scagliare i snoi colpi. Ecco romp le commissioni ed i corpi, allorche si lasciano cagliere dallo spirito di gi-clta Invidia, arrivano pcrsiuo a disconoscerc la possa dei fatti materiali, e spingono a tali assurdi a cm non arriverebbe il piü limitalo mortale. E per verilä, la Commissione Belga cade in una nagranlissiniii contraddi-zione dal moaiento, ehe nelle sfessa relaziom;, in un luogo dichiara cessata affatto la polmonea, quando cioe la pie-nezza della cessazione gil forna opportun;raquo;, per dame ino-rito al caso anzieht alle innoculazioni, ed in un allro, per infirmare la efficcaia preservativa deirinnesto, addita ed ammette siccome inconcussi molti sviluppi del male, in-(emmen/e cessato in soggetti ehe avevano subita I'opera-zione con siwcesso. A fronte delle quali dueasserzioniiu-compatibili fra loro, sarebbe hello il vedere cosa sarebbero per rispondcrc qnci signori membri a Willems ove facesse loro le seguenti domande. Sc dal essersi veriiicala in se-guito alle innoculazioni la scomparsa, nel modo da me predetto, della malattia, cavate argomenlo contrario alia loro efiicacia, qualora la mulattia avesse persistito, ne avrestc forse cavata dednzione favorevole? E se, come pare, ne aveste nulhtnienü cavata conclusione egualmente avversa, non sareste venuti ad escludere ogni influenza dei risul-tato in un giudizio, ehe dal solo risultato dipende? Non avreste in soslanza stabililoa priori, cheii giudizio vostro, non dai fatti, ma dalle vostre prevenzioni, dalle simpatie od antipatie, dalla buona o eattiva digestione, doveva di pendere? Ma allora perche affacendarvi nello istituire cs-perienze o nel raccogliere fatti, se quesli dovevan semprc dire di no? Qui dobbiamo confessare die almeno il nostro Reviglio fn piü logico e conseguente a slt;! stesso, metten-dosi a decidere csclusivanicnte dal tavolo, ed in base a principii ed idee teoriche di suo aggradimento. i.asciata ad aüri la cura di cercar nuovi fatti, a lui bastö Irascegliere
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fra i raccolii tla^li aUri quelli, die lornavano confacienli ai sno modo di vederp; tenne como borra il rcsto e oosi almono evilö 1quot; iissunio in cui cadde la succennala com-missionc.
Dali'esame adunque dei lavori e delle conclusioni ddle varie commissioni deduce, ehe le gravi si, ma divergenti sentenze di lanii uomini ilinstri nelln scienza non servono ud (illro die a rendere perplesso il lettore sul valorc in-trimeco c/r/Ia innoculazione e sulle ragioni teoriche di tal pratica. Epperciu a portare nn po'di luce nelia oscura ed lutricata vettenza si propone in primo luoj^o di esaminarc c discutcre i fatti, onde ncavarne il valor pralico; indi raecorfliendone le piu sincere nnalogie e lepiii rigorose in duzioni di proporne la teoria; dividendosi cosi la materia in due parli.
VmWw prima parte stabiiisce di indagare Ire cose l.quot; se alia innoculazione sieno susscguiti benefici effefli 5.quot; se in case affennalivo quesli procedauo deiraccidente (cessazione sponlanca della malattia) 3.deg; se nuilameno 1'innoculazione abbia eziaudio una vera virtu preservalivu sua propria.
Riguardu al primo punto rilienc la quislione risolta af-fermativumente, e ci piace riporlare le sue siesse parole improntate di una assennatezza, ehe fa onore, quantunque uon sappiamo poi come possano ccilegarsi con quanto asseri dapprimo e con quanto viene a conchiudere dappoi laquo; iiifutti raquo;e la Commissione Olandesechiuse il sue secondraquo; laquo; rapporto riconoscendo vantaggioso i'innesto e raccoman-laquo; danrione, sempre die sia ii case, rapplicazione al beslia-'. me bovino; se le altre da nie citate commissioni quasi laquo; ttiite propendono in favore deirinnoculazione; se qur'.lc laquo; stesse, ciie vi si mostrano poco lt;gt; nnlla favorevoli con-laquo; chiudono in termini tuilavia, ehe per lo meno non la lt; condannano ancora formaliuenle, riscrbandosi a nuove .. espeiionze; se dopo le innoculazioni pralicate in Inghii-laquo; terra dai vaienle professorc Simonds i! proprietariostesso
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laquo; del besliamc innoculalo, sig. Pagel tii Buddington, con laquo; siiii letteru del 1 giugno ISliT,. gli dichiarö di averne laquo; avuto un gran benefizio; e se per ultimo il Govcrno di ' Prussia dopo aver falto sospcüdere le innoculazioni ma--lt; lainenU; riuscite (sia per in si;iu;ioiie impropria in cu\ laquo; vennero est'guite si;; anche per altre ragioni), si e quiudi laquo; indotto a pcrmet(er!e non solo, ma a pvoleggerle ener-laquo; gicamente e fame diffondere la pralica, anche senza far laquo; caso dclla tngt;{gt;|)0 lunga enumerazione di i'iiui felici nar-laquo; i-ali da! D.1quot; Willems neue varilaquo;; sne letlere alia Com-laquo; missione Centrale Beigica ed epilogali in massima parte laquo; in nna sua lettera doi 7gt; giugno 1853, al Ministro dol-laquo; 1'Interno del Belgio, e delle molle esplicite dichiarazioni laquo; spedite in suo favore dagli stessi distülatori ed allevatori laquo; di bestianic e dal preftilo D.r Willems inserile in allro laquo; suo scritto pubblicato colla data ddl'ora scorso oltobre laquo; o col litoio di lieponse aux adversaires dv Vinnovulation
*nbsp; f'c. e confermate del resto da altre loro dlmostrazioni laquo; in onor dello stesso Willems, con generöse Offerte in laquo; denari, mcdaglie etc., sembra I'nor d'ogni dubbio, ehe laquo; 1'innoculazione sia slala coraunemente seguita da effetti
*nbsp; benelici ed anzi luminosi. raquo;
Riguardo al 2.deg; punto i! I).1' Bevigiio seguendo, piii ehe aliro, le pedate della Coramissione Belga respingente i! post hoc erno propter I'oc ed attribuendo con essa plena fedc alle osservazioni di Maris, secondo il quale anche da sialli.' non sottoposte o solo parzialmente alia innoculazione la nialaüia sarebbe disparita, conchiude essere ovvio non solo supporre, ma teuere per fenno ehe, cause natundi c recondite nella loro natura, abbiano mutato la costitu-zione atmosferica e per essa I'mdole epizootica delln plem'opneumonia, e ehe questa modißcazione abbia gran-dewente eonferito alia cessazione dclla malattia. Al qnai proposito dobbiunio osservare I
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I.0 Che la cessazione o la notabile diminnzione dell'c-pizoozia occorreva non soltanlo in Hassclt, a cui forse non senza malizia c Maris e la Commissione Belgica ed ora i! Ruviglio reslringono I'ossenazione, ma sibbene in molli ailri, e raquo;no dirsi in lutti i luoghi, ove i'iriiioculaziono era stata j)ralica!a su di una scaia abbasianza estesa; percio velendo dar merito deUa cosa al scmplice caso bisogne* rebbe supporre, ehe questo destino si fosse inosso, })er cosi dire al servizio del Willems per inganuare il mondo. 11 post hoc etc, so non iia alcun valore per un caso solo od isolalo, ne acquista pero uno concludenüssimo ogni qual-volta i casi si multiplicano come appunto accade alle innoculazioni!
2.deg; Anchc ncl solo fatto della ocssazione in llasSelt, I'influenza dci caso soffre gruvissima eccszione, qnando si consider!, die la malattia vl si leneva in perroanenza laquo;' con vigor seiupre crescente sine dal 18~raquo;(). Possibilc ehe solo nel I83i, cioc IG anni dopo, gli sia sailato il Capriccio d'andarsene pel solo gnslo di corbellare la sociela a tutto cutnodo e profitto di Willems?
.quot;gt;.quot; ['er attribuire a cambiamenti della cosiiiuzione at-mosferlca la comparsa o la cessazione di una malattia bi-sogna forzatamente escludere I'azione di un contagio, c ritenere la malattia stessa noteramente epidemica, cioe pro-cedente solo da inQueaze cosmico-lellimche, passeggiere ed avventizie, sc la si considera come epidemica od epizootica costitr.zionale; oppure permanent! ed annesse aüa localitä. se la si considera come endemica od enzoolica. Ora come spiegare, da un lalo la persistenza plumbea per 16 anni di condizioni atmosferiche inevitabilmente transitorie e variabili quasi ad ogni stazione, daH'aitro la repentina scomparsa di condizioni dicnatiche iocali, senza il concorso di tahmo di (jaeili imponenti catacltsmi, ehe soli possono adduiTe un improvviso cambiamenfo? In una parola, se la polmonea dominava in Ilasscli quale eiti/.oozia coslitu-
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zionalc, non vi poleva durare !(gt; anni e croscervi coii'au-damento proprio ilclle epizoozic conlagiose non esotichc; se \i er;i cnzoolica non potcva sparire d'un tratto da pacse ove non occorse alcuna üoilc calamitose vicende perturbatrici, oluraquo; non possono passare inosservate; dunque a rigor lt;ii scienza lt;; rii teoria. la subita disparizione non puö ripctorsi dalle cagioni assegnate du! Reviglio e dalla rommissione Rclgica.
4.deg; Se per convcrso consideriamo la polmonea, qua! e difatti, siccome un epizoozia contagiosa, ehe comunquc in origine costitnzionale od cnzoolica, sviluppa dc! suo de oorso tm fomite atlaccaticcio, troviamo !;t spiegazione fogica e scientifica tanln della sua comparsa in paese ove non esisteva dappritna, e del progressive e graduate suo accrescimento, qnanio della persisteaza non solo per 1laquo;!, ma per Irenta o per cento ainii, come sgraziatamente ar­cade nella ^ icina Lombardia c nella nostra Lomellina. Ma in Uil caso non possiamo spiegarne la cessazione, se non in segnilo ad tin fat to pel quale, o venga minorata dapprima, indi irnpedita !a formazione del fomite, o sia questo isolato iit maniera da non poter agire su alcuno degli animali sani, oppure riesca l'organismo diquelli, ehe sono esposfi alia sua azionc, premunito in modo da non risentirne le funeste conseguenze. K quest'ultimo fatto de vono appnnlo avere prodotle le innoculazioni in Hassel!, dove non consta, ehe col mezzo di generali uccisioni o di rigorosi sequeslri siasi promosso alcuno dei due primi.
5.deg; Ne ci si opponga la cessazione delle pestilcnze, giae-chc queste non durano mai ne per 16 ne per nn numero d'anni anche molto minore, ma passano come bufera nei paesi ove non possono uascere sponlanee, e solo si com-portano a foggia della Polmonea, e della epizoozia aflosa nei Inoghi ove hanno la culla, come queste ultime sgrazia­tamente I'hanno fra noi, chiamate percio epizoozic conta-giose nostrali dalia duplice tristissima facoltk di svilupparsi primitive e di diffondersl anche per via di iofezione.
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6. il fallo stesso dclla cessuzionc della tualallia anoiio nelle poche stalle ove non eras! pralicata l'innuculaziüne, accampaio da Marls ed altri, siccome prova della sovrumana opera del caso, riesce assai meglio spicgabile al cospetto della seienza col mezzo della imuumilä conseguente alle iimoculazioni, ehe liiniia indi inaridisce i focolari dell'in-l'ezione, sieche per mancanza di fotnitc vadanuesenti dalla suu azione anche Inon innoculati (1). Ed ipochi casidi ri-cumparsa isolata del male, specialmente nei non innocu­lati, ehe per qnanto siasi \oluto adombrarlo e perö inne-gabile, viene appunio a far prova, ehe da mancanza difo-inite e non da cambiatc condizioni atmosleriche procedeva la cessazione. Che Marls, rivale ed antagonista del Willems per prelensioni od a priorita della scoperta od a riforme del metodo di innuculare, potesse avere 1c traveggole lo si con)preiide facihnente; ma nel Reviglio, I'Accademico della teoria, un completo disconoscimento dei piü clemen-tarii principii di teorica patologia riguardo alle malattie ddl'usibili sia epidemicamente sia per contagio, non puo a meno di recarci meraviglia!
A queslo riguardo non possiamo sorpassare ad un riflesso, ehe puo uccrescerc notabilmente il pregio del rilrovalo di Willems. Dato pine ehe 1'innoculazione non arrivasse a produrre la permanente preservazione dalle infezioni pre-conizzata dal suo autore, non basterebbe egli, ehe avesse la virtu di sospendere temporariamente la suscettivitä aH'infezione. perche nella sopressione del piü gran nurnero dei focolari gencralori del fomile, si ottengono cessazioni analoghe a quella di llasselt, e quindi un benefizio gran-dissimo per la proprieta agrlcola? II tempo solo puo deci-dere ^ vero della durata; ma intanto la cessazione ha fi-
(1) O come disse gia il D. Pon/a a pag. \V del suo lavoro f'L'lNlvo-rULAZIONE DEL VIRUS PKEÜMOMCO DICDICATA IVF.I, BlI.GiO i; !\EI.L'Ongt;nA / tiquot;n dislvugge ma modifica.
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nora lenuto dietro alle innoculazioiü lion solo in Ilasscli, ma dovunque, cd anche nella nostra Loraellina (ove per qiipsto fatto ci vengono a mancare persino i mezzi con cui tentare la contfoprovn dello rsporre gli animal! innoculati all'azione del fomite), nonche nella vicina Lombardia,ove i proprietär!i rlnunciano giu alle assicurazioni del bestiame, alle quail erano indotti appunto dai danni, ohe recava loro la polmonca. Ma tant'e: I sofisfi inconrinciano dallo infir-mare i fatti contropponondovi il dubbio, poscia elevando quesli dubbii, senza alcuna ragione, al grado lt;ii eosa pro-vata od almeno ammessa, se no servono per dcncgare as-solutamente ogni valore ai fatti stessi c per cavare quindi deduzioni a seconda del loro caprlccio o ilellt.' loro preven-zioni.
E per veritiraquo; bisogna dire ehe nei Reviglio i! crilerio si ribellassc a conclusion! piullosto prese ;quot;gt; preslifo, ehe ela­borate nella sua menle, veggendolo nella soluzione d(gt;l terzo punlo, se I'innoculnzione nbbia nonostanfe ana qualche virtü preservativa, ritornare a quella modesta va-lutazione di fatt! anche contrarii al proprio modo di ve-dere. ehe dovrebbe essere la costante divisa degli uomini della scienza. E per veritä il laito di S bovine non iano-enlate, ebe messe, unitamente a 32 innoculate a coabitare eon malati di polmonea, ammalarono kälte colla morte di qualtro, mentro delle 52. neppur una contrasse lu malattia, non poteva a meno di imporre ad nojno educato alle dottrine complessive della scienza medico-chirurgica. E cio molto piii dai memento ehe la vaniata discomparsa totale della polmonca da Hasselt per opera di rivoluzioni atmosferiche, subiva uno scacco per riapparizioni isolate del male in luoghi ed animal! non assoggetlati all'inno-culazione, ehe appunto glusta la nostra osservazione ne erano rimasti per qualche tempo liberi in causa unica-menle della mancanza di fomite enntagioso. Percio ad onta di tutte le preocenpazioni teoriehe Revi^lio conchiudc
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col dire lt;#9632; inn e forza ricontiscere nellu innoculazlonraquo;' una virtu sua pntpria preservativa. gt;•
La questione pratica per conseguenza sarebbe risolia dal Reviglio sostanzialmente nello slesso sous* in cui la i'ischiamo noi, ehe abbiamo d^to inano all'esperienza non per I'infecondo piacerc di far prevalore piattoslo una leoria ehe l'altra; raa per conosecre qaaula ulilita possa venire alia propriety agricola daiie innoculaziohi, e per rinvenlre il modo di eseguirle assicurando la maggior pos-sibile sorama di vantaggi, ed il minore possibile sagrifizio. A lui invece arride Fidea di coslrurre una teoria, ossia di accatastare delle ipotesi, e noi lo avremmo lasciato tare in santa pace, se il s;io lavoro non polesse trarre ad improvvide conclusioni un corpo accademico, nel quale la dovizia dei pin dislinii pralici, non puo nel raso pre-sente compensare la scarsilä d'uomini particolarmente versali sia nel ramo speciale di scienza, sia nelia fan.i-güarifä con affezione da cui vanno fortunalamente esenti le vicinanze di Torino. Per questa ragione adunque sc-guiremo ii nostro accademico anche neH'intricato campo delle ipotesi teoriche, prima ehe rindifferenza conduea forse rAccademia a deliberazioni, ehe concorrano ad ac-crescere ii discredito in eni caddero molte corporazioni scientifiche.
Entra egli adunque nel campo teorico coll' arma del sofisma e della pedanteria fiscale dicendo, ehe come sono erronel i supposli e gratuite le promesse da cui Willems dedusse i suoi corollari, erronea risulta conseguentemente la spiegazione scientiQca, else esso da del iatlo, il quale neppur pno pretendere a! nome di scoperla pratica od empirica nel vero senso etimologico della paro'a. Per parte nostra, sc non vuole cbiamare scoperla ia proposla del Willems la denominicome meglio 2:!i piace; cio ehe importa e ehe sia utiie, e dala questa inililä fabbrichi pure ognuno a sua posta delle feorie dolIrinali corrispondenli o meno
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alia äcienza, die pooti ci cale. Segueiulo adunqiid la pir-fissa iiiea liiconiincia dalfosservare, ehe gli cll'cUi della innoculazione sono talvolta un semplice tumore, tal aiti'a uiui intlamittazione, ehlaquo; lt;gt; si risolve, o passa a superazionp, o degenera in raquo;Icerazioue, gangrena, sfacelo, qnando non pass! prima in gangrena seccii; pITelli 11011 divcrsi da quclli ehe, a st'oonda della maggiore o minorc attivitä della :\r,lt;.-ter'ux, dcile special! predisposizioni Individuali e della tcm-peralura eslcrna, sogliono prodarrs le malerie animali soramameiito raquo;Iterate, decompostc, epp^rcio dclle scltiche o putride. Da eio deduce ehe it rhvltalo fivitle o fisiolo-gico del sncdtnli fenomeiii morhnxi locali. nnn e ehe ima rivulsione o dcrivazione sulla localita innuculata. E sic-come in fal caso ogni allra materia irriianfo capoce di destare irritazione o ilogosi locale do\Te})be produrre gü stessi effetti, cosi soggiun^e ritener psso, die anclie ad ognuna delle delte materie compela nna nguale facolfä preservativa della polmonea. Che importa a lui della lunga e speciflca deljtescenza, per la quale gli cffetli della in-noculazione del virus pneumonico non s'appalesano ehe dopo un lasso di'tempo non coneesso all'azionc dcile ma­terie semplicemcnte acri, irrilanti o sellicbe? Che gli eale dello speciale e carafteristico andamento del tumore, ehe della gravezza dell'esilo nullamente corrispondente ne alia quantila ne alia qnalita della materia innoculala, ehe della marnioreggiatura caratteristica della cute degenerala, ehe, del non occorrere mai simili circostanze nell'inneslo di materie acri semplicemente, massime in parle lontana dal centre e dotata di poca sensibilita? A lui basta ehe i microscopici abbiano detio di non trovare, col senso avvalorato, quelle grossolane differenze ehe ad occhio nudo vedrebbe un elcfante; basta di non vedere i cor-picciuoli accennati dal Willems, e di udire ehe i prodolli non siano diversi, pcrche la quistione per lui sia defini-tivamente risolula. Poco gli importa ehe gli osservatori
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a) nucioscopio aon abbiano ancora additala una difl'erenza sielle materie a cui ponno aderire i varii fomili, atta ad indicare la presenza o meno di un virus. Nulla gli cale laquo;lei fiasco solenne a cui dovettero sottostare coloio, ehe con impudeiUe jaUanza invocavano il risultato negalivo delle osservazioni microscopiche per denegare la trasmis-sibillä aU'uüino delle afle opizootiche a mezzo del lalle di bovine al'lose. Per lui dal momenlo die cosi dovrebbe essere, secondo la sua icoria, basta perche cosisia di lallo, senza cerear allro. In veritä bisogna essere un genio per sorpassare a tulli i lentativi falli lino dallo scorso secolo coi piu possenti e svariati rivulslvi, in pressoclie tulle le parti del corpo, e speclalnaente alia giogaja colla raggia-tura, ed alia coda, per ottenere guarigiono, ruiligazione u preservazione della polmonea, c sein pie indarno! 1 nostri colleghi crederanno die qui cili qualche lallo ad appog-giare, almeno apparentemente la sua ferma asserzione di preservazione per mera possa rivulsiva. Oibö-esso prova tutlo colla teoria e col ragionamenlo, coi quali, se gli piacesse, arriva ancbe a provare ehe noi luiti camminiaino colle gambe in alto e la lesta in basso.
Infatti avendo Willems ed allri notalo come la malatlia artificiale indotla dall'inaoculazione, riproduca il virus ser-vibile, ancbe dopo varii passaggi nell'organismo bovine, con pin benigno effelto per altre innocnlazioni, analoga-menle a quanto accade nel vajuolo, esso spiega la cosa dicendolaquo; niun dubbio ehe eosi esser dobba percfd la ma-ieria purulenta ricavata dalle parli innestate, essendo morbosa, settica ed irriiante dal piü al meno eome dal polmone, dace produrre i medesimi effeiti laquo; bene inleso irritativi c non giä speciüci. Innollre avendo Willems suc-cessivamenle indicato come, ancbe una specie di linfa ehr si raccogiie al margine delle incisioni pralicatcsulla lurae-secn/a delle code innoculate, e costiluita dalla Irasudazionc moti'bosa avvenuta nol derma c sottoposti lessuti; il Revi-
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glio si fa ad esjchunare laquo; ecro ylu quaUro diverse materie, cioe il liquido spremuto dal polmom, it fiuidq purulento prodotlo dalla infiammazione locale, quesio medesimo flui-do passaio per I'organisono di altre bestie delta medesima specie, eome si prafiea nella vaecinazione da braccio a Oraceio, e finalinenle la Unfa novellamente scoperta etc: materie tulte egualmenle capaei di determinare neg/tant-mali sanii /nedesviri cßetli cd anc/ic, secondo I'aalurc, di procurnr loro I'mimunitd dalla pleuropneumonin raquo;. Sc uiio scolaro del priiuo anno di patologia chiumasse in un esurae, materie diverse, le quattro spc-cie di umori proce-lienli dalla stessa maladia, epperciö serviente di menslruo al medesimo fomile, sarebbe probabilmenle rimandalo: bi-sogna ehe il D.r Reviglio credesse di parlare a degli Inge-gnerl od a degli Avvocali e non a dei colleghi della scienza, sostenendo un assnrdo tanlo piü appariscente, inquantocii^ losto dopo prende da ciö argomento per sog^iungere, ehe anche il liquido spremuto da polmoni di animali d'allra specie, del cavallo per eücmpio, morLi di vera pleuropneu-monia, od uccisi duranle la slessa, prodiu- possa, a suo avviso, i medesiini elTeiii delle malerie addittate dal Wil­lems. Che se quesl'avviso failisee alia prova per la diver-silä d'organizzazione, sensibilita, temperanieuto ed abiiu-liini fra animali di specie diversa; esso perö non dubita per nulla, e non teme la disdetia della prova, qualora si impiegasse il liquidlaquo; lolto alia pleuropneumonia bovina sporadica. Ii qui e hello il vedere come il Reviglio, ehe nun ha tenuto calcolo, ne vuol ammetterc la distinzione Ira la polmoneu s|)ecifica e le nialaltie polraonari ordina-iie. oramai riconosciula da tutli, meno pochissimi veteri-narli osiinali a negare ciö, ehe non arrivano ad intendere nd a loccar con tnano, ora ehe gli torna comedo, ci salla fuori con una pleiuopneumonia sporadica quale malatlia diversa deila epizootica. Certamenle ehe se per affezione sporadica inlcudpsse la slessa pohnonca, svilappatasi primi-
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tivamente in mi animale bovino indipendentementc da contralta infezionc, nulla vi sarebbea ridire quantoal I'atto; ma sarebbe assurdo il cbiamare diversa la materia ehe nc provieao. Cosi non fosüe la polraonea scuscettibile di svi-lupparsi priraitivamente in animali die vi hanno una spe-(•ialo cd igoota disposizione, die non vi sarebbe perpetuata nd luoghi ove infierisce; ma avrebbe insevilo solo tem-porat'ianaenle come Ui jieslc bovina ed allre contagioni eso-tiche! Ma intanto il Reviglio non Jasdandod rilevare cosa intenda di segnalare con questa distinzione di sporadica ci costringe a poire il seguente dilemma. 0 si amrnette con Ddafond una plcuropnenmonia epizootica (polmonea) spe-ciiica, esclusiva alia specie bovina, ignota nel!;; essenziale sna natura, prodotla da cause die dal piü al meno ci sono del pari ignoie. iranne quella dell*infezlone, procedente con decorso sui-genere conlraddistinto da fasi o stadii ben marcali e riconoscibiii dall'altenlo osservatore, con ten-denza ad esito speciale e costante, ed atta a generare un fomile, die la riproduce neirindividuo sano dell'istessa specie; ed allora e forza accetJare le conseguenze, ehe secondo i general! principii di patologia, ne derivano, e die non possono essere infirmati dalle brillant!, ma poco consistenti dottrine ddla llogosi del contro-sümolo, ddla doppia diatcsi etc. etc., die ne sono la negazione. Oppure non si amrnette cio, od allora non si venga con una ca-pziosa distinzione opposta alle raassime ed ai principii dap-prima nccarapali fra malallia sporadica ed epizootica, a cotnbattere fall! innegabili, per presentarci un chimerico quinlo demento innoculatorio, immaginato al tavolo. E poi e egli aceellabile nellt; disquisizioni ddla scienza questo subdolo sistcma di contrapporre a falti risultanli da rei-lerate espeiienze, deile ipolesi non avvalorate da alcun cimenlo praticoquot;? Le esperienzc cosluno falica, pazienza. diicnbrazione d'infellello p sacrilicii matcriaii. Ora, chic ilsi.!;. Reviglio, perche a lui sin locilo dispensarsi da tutlc
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quesle cose, gitlar lä i snoi sogni quasi fossero verilü rivelate, e dire agli altri cimentatele voi miserabili espe-rimentalori, die in quanto a me basla la mia convinzione per appoggiare una leoria? Perciie in luogo di slidare le s.-nenlilc della prova, non la islilui esso stesso, od almeno non propose all'Accademia cui parlava, di istituire qual-laquo;rhe esperimento ncl senso delle idee da lui avanzate?
Avremmo creduto di trovarsi al cospello di una nuova incarnazione dello spirito se non ci si affacciasse palmar-meiite il predoniinio nel Reviglio dell'idea lissa, veggendolo invocare a prova dello slrano suo asserto casi, die sla))i-liscono addiriltura il contrario. Infatti ci narra die Gaallet mirando ad accertarsi della contagiosita della inalatlia inno-culo uri allra materia egvalmente sctliva ossia marcio o {laido separate dal polmnne di un hue morto di pleu-ropneumonia e ne risultb cite la vacca cosl innomlata, sv-pa ato I'effetto dell'innoculazioneHwaseincolumedalmorbo per lulla la vita. Crede forse die le piccole ed innocenti malizie di chiamare allra materia egualmenle seltica quella di cui e cemio, e di tacere sulla qualitä sporadica cd epi-/ootica della malatlia da cui proveniva, bastino acambiare la signilicazione di un fatlo, die per seslesso e nna prova assai valida della scoperta e ddle asserzioni del Willems? Dopo ciö non rechera meraviglia il vederlo addurre, come prove favorevoli alia strana sua ipotesi, ilsuccessodipreser-vazione conseguito alia innoculazione, di briccioli di polmone i'atla da Donkersloat e VanDoraeles, c del sangue di animali pneumouici fattc da Aujuere Pairotterie sopra nove ani­mali; ed il sentirlo attribuire raaggior fcde alle inlraprese di un ernpirico, il quale prctenderebbe, ginsta I'attestazione del veterinai'io Cambron, aver preservate dodici vacclie rine-stando sotto la lorn coda dci pezzetti di dleboro nero; di ([iselli ehe ad esperimenti istiluili all'egida delle pin rassi-curanli caulele ed in concorso di irrecusabili tcslimonianze. Ma pin bdlo ancora e il vederlo cereare unappoggioalia sua
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illusions, nci riflessi ilol proiessorc Didüt il quäle, dal non conoscersi perfettamente lo siadio della malattia nel quallaquo; ha Inogo la formazione dol virus, cava argomeiifo per dubitare, die talvolta il nou essersi ottenula la preserva-zione da innoculazioni praticate con materia secondaria, possa procedere dull'essersi tolla la stessa Iroppo presto, quando cioe non essendo ancora formate non poteva ade-rirvi 11 virus; e per ritenere quindi piü prüdente per ora, atlenersi al liquide pneumonico. E tanto piü e strana la cosa in quanlo ehe poco dopo lo stesso Didot partendo da piü elernentari principii della scienza accenna, potere Tesito di gangrena ehe in alcune innoculazioni coglie i'estremita della coda, procedere da materie set liehe acci-dentalmenle frammlste al liquide ehe serve di menslruo al virus pneumonico; distinzione assennalissima ed anti-chissima nella mediciua, ehe appunto ne trasse norme e cautele utilissime anche nella vaccinazione, ad evitare le gravi complicazioni ehe potrebbe addurre I'accennala me-scolanza. Ebbene il Reviglio no cava argomento per sos-tenere ehe lo stesso Didot viene senza avvedersi a distrug-gere la teoria del Willems ed a dare per conseguenza appoggio al suo asserto mediante questo stupendo ragio^ namento.raquo; Se ammetlesi dal Professore Didot ehe i cm) detti virus primitivo c, secondario. siano mo/fen rare volle ten principio sethco, qual ragionc m avrä awora a non. crcderlo sempre tale?laquo; Prescindendo dairosservare ehe altro e il dire, ehe i detti virus sieno talvolta un prin­cipio setlico, altro il ritenere, die ad una materia die serve di menslruo al virus possono andar unite anche particelle seltiche, diinandiamo noi, sc percl'.e un fatto accade qualche volta, dehba per questa sola ragione ac-eader semprequot;? Se taluuo per esempio appoggiandosi al fatto iunegabile, ehe individui regolarmentc appiecati tor-narono qualche volta in vila dicesse: se c\ö avviene ivnlfe o rave volte qual ragione si avra a non credere ehe fern-
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pre aovenga c concbiudesse per dichiarare ehe 1' appicca-inoiito per mezzo della forca uon e un mezzo a dar tnorte, lo si ehianicrebbc pazzo o savio? Bppure ii ragionamento sarebbe altrettanlo logico quanto quelio del nostro acca-demico, quanto quelio del sofisia ehe esciio di collegio, per far prova di dialetica si acdnse a dimostrare a sno padre ehe un polio datogli a tagliare al pranzo, iion era uno, ma eran due elc. ete.
Ne alia fantaslica smania del Reviglio forma inciampo la dichiarazione del Professor! della scuola di Veterinaria di Torino Vallada e Lessona Giuseppe, i quali al cospetto dei faiti osservali qui in Lomellina, confessavano senlirsi dis-[)osli a credere a quella contagione verso la quale dapprima nullamenle iuehinavano; giacche esso se la cava lasciando da handa la quistione della conlagiosith, per attcnersi alle scope del suo mandato, il punlo della vimlenza c non del liqiiido polmonare; sotlo il qua! punto di vista, la forma duhilativa delia suddetta dichiarazione basta, per dimosfrar chiaramenle I'assoluta manmnza di un caratterc speclala onde insignirlo col nome di virus, e per dedurre quindt, ehe la dichiarazione slessa conferma an/.i la sua tesi.
Onde metier nieglio in evidenza Kt lissazione die serve di base a tanlo travolgimenlo di raziocinii, e d'uopo i-i-chiamare la lesi a' snoi veri termini. La quistione cardi-nale, nel caso noslro, e; se la polmonea sia effellivamente una malaitia contagiosa (e quindi necessariamente anche speciflca) cioe at I a a generare an virus die la riproduca; se quest o virus, di natura ignota e forse iniponderabile, aderendo a qualche umore naturalc o raorboso deH'ain-inalalo, possa col mezzo della inuoeulazione, in |)arie di-versa da quella ehe e sede ordinaria della malattia natu-ralmente contratta, produrvi un proeesso morboso \n-o-vocalo, ehe piü o rneno rassomigliando nella forma, sia nella sosianza idenlico a quelio del male, da cui il virus siesso provfene, e se qucsto proeesso morboso artificiale
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possa malgrado sensibile diversita, nella foiiim. andamento cd intensitä si del male ehe ilogli osili, indurre quello sconosciuto cambiaraento nelle disposizioni deH'organismo, ehe lo preserva da una seconds invasione della malattia. Questi sonraquo; i perni e lo scopo supremo dclle investiga-ssioni e deile discussioni neirargomento; al cospetto dei quaii poco importa, ehe Willems cd allri possano essersi ingannati o su qnalche parlicolarita accessoria o sulla etimologica esallezza di qualche denominazione, o snlla spiegazione scientifica di qualche falto. Se il virus c'c, poträ beuissimo aderire, tanto al liquido polmonarc, come al sangue, alia linfa, al pus, a pezzetti di polmone, ed a qualsiasi allra materia scaturisca dalia parte ammalata; ma dallo ingannarsi di taluno nel giudicarlo aderente piultosto all'uno die all'aUro, non pun venirne argomcuio a ne^arnc l'esistenza od a contendergli quella azione ehe tutti i virus posseggouo. Nega forsc il Reviglio la possi-bilita, elm uu processo morboso possa decorrere in parte diversa da quella parte ove suole svilupparsi naturalmente, pur conservandosi idenlico nclia natura? Esclude forsc in modo concludente la unicifa del decorso della polmonea nel medesimo organismo, salve ben intcso le eecezioni ammesse in lutte le malaUie, neue quali tale unicilä e I'iconosciuta generahneiitc? Ne contcsla forsc; quella spe-cialila d'indole, di decorso e di caratteri patognomonici, die la fanno da qaesio lato rassomigliare al vajuolo umano e pecorino,- alia peste bubonica etc. vie! Sopra quesli puuti cardinali egii si acconlenta del dubbio; ed evitando una soda discussione di principii, si impegna in-vece in una scaramuccia avvocatesca contro asserzioni nf falio secondarie cd accessoric, ehe ponno essere vere e no, sen/a pregiudizio della quislionc principale; e cerca lt;li Irarne su queslo infeeondo e subdolo terrene I'Accade-snia, quasiche I'assunto dei corpi scicnlifici mirasse al oa-\i\U). al pcltpgolozzo, airimpodire con discussioni inoppclaquo;'-
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tone e forviate, ehe le veritä sostanziali vengano appurale col mezzo dci i'atli, delle osservazioni c delle esperienze, eiie soli possono metterle in ovidenza. E jjoi con qual fronte un uomo ehe sparge il dubbioefa professione d'in-credulitä sai fatti osservati e sugli esperimenti intrapresi da alfri, quando non combinino colle sue preconcette idee, si fa a pretendere, ehe sieno accettali alia cieea, come ve­ritä dimostrate, dei fatti assai pin dubbii e rneno circostan-ziati; ehe sia prestata intera fede ad asserzloni ehimeriche cavate dalla sua riscaldata fantasia? Stndii, osservi, espe­rimenti, con pazienza criterio ed irapossibilita, e poscia scenda in cainpo a lottare, die ne avra onore; ma non venga, come ora, con sogni di mente inferma o prestigiata a scuscitare incagli, a gettar discredito sulla onorata intra-presa di que'che fanno sagrifizio di tempo di fatiche e di denaro, per leggere il vero nel gran libro deli'esperienza; non venga a trattar quasi da dissennati coloro, die ccrcan-lt;lo la verita nella casta e pacata osservazionc, non possono dividere le fantastiche sue viste. Svolga e non lasci da banda la quistione della contagiosilä, so vnol essere eon-seguente a se slesso ove dice: essere scope delle sue os­servazioni, la virulenza o non del iiquido polmonico, ^kw-che la idea della virulenza e insepaiabile da quelia della contagione. Che ha mai a foi-e 1'osservazionc giuslissima del Magendie: ehe gli ejfeUi delle matcrie putride smo piü rapidi cd energiei quando penetrano per una puntura, anzi­ehe par mezzo delle vie polmonari, sieche quando succede in tal caso rassomigli aWaziom di mi virus: colla dedu-zione, die ne cava il Revigiio dicendo: loeehe in tennwi npplicati al caso nosfro vml direpreeisamenle ehe I'inien-sila degli effetli locali e gmerali della nmlattia settiea pmv-ntomca, equivule sotio il rispetlo della dose e delprocesso innoculatioo all'intensita d'azione di vn virus'/ A questo bisücchio puö appJicarsi il famoso intendami clii pub ehe m'intmdo io. Perö bisogna avere la sinderesi ben stravolla
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per non vedere, die appunto daU'esserc, come accenna Magendie, piü rapidi e violenti gli ellelti delle materie pu-h'ide, se introdotle per innoculazione, no vengano conse-guenze opposte a quelle ehe vuo! trarne il Reviglio, rial momento ciio s'i elToiii della innoculazione pneumonicn invece non si manifestano ordinariamente die dopo i^. 13, 20, lino a 60 giorni, cioe assai piü lardi di quel, ehe arcade nella infezionc naturale per la via appnnto dei pol-rnoni; nonche dopo un lasso di lempo assai maggiore di qiicllo, qualo sogliono svilupparsi gli cffelli della ionoeu-iazione di materie semplicemente acri, putride o setliche, le quaii come e nolo spiegano la Irisla loro possa entro un periodo di due, tre a cinque giorni al piii, oilre il quale. si e cerli della innocuita.
A petlo di conclusioni ehe disconoscono I'a, b, c, dei canoni elemenlari di medicina e cliirnrgia, ognuno eoxn-prende facilmente qnal vaiore possa avere la citazione d1 nna Comraissione mista di Lilla, la quale asseri: ehe nolle iniiocuiazioni pralicate col nieledo Willems il lavoro pa-tologico locale e amerale prodotto dal!' azionc del liquido pnenmonico e della piü perfetta somiglianza con quello prodotto dal sangue di animali sani,alterato dalla fermen-tazione putrida: citazione nullamente particolarizzata, sie­dle non sappiasi,se questa rassomiglianza riguardi ail'epoca dello svilnppo ed al modo di andamento della malaltia, oppure alia forma maleriale dei prodotli morbosi. Sarebbe poi hello a sapersi cosa intendesi per lavoro patoloyico fienerole! La febbre forsequot;? Oh a llora la rassomiglianza avvi fra quasi tutte le maiatlie clicne sonoaccompagnale! Pro-babiimente poi questo parere fu citato solo parzialmenle, onde polesse servire ad interprelazionc, ä cui nella sua in­tegrity non si preslerehhe. Connmque pero siasi, non e la quanlitä e la facilitä delle rassomiglianze fra processi mor­bosi diversissimi fra loro, ehe rende eosi diffieile 1' eser-rizio pratico dell'arte salntare. rla esser ehiamala artcopy;
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huign, per la quale e breve la vita? 'Son sonu le rasso-uiiglianze palologiche cagione di tante dissenzioui e sor-genle di tanti sisfoiiii. o come direbbe Reviglio, di tante Iporit'. ueila nosira seienza, da farla, sotio questo aspelto. rassembrare ad raquo;na babilonia, neila quale quasi non e piraquo; dato d'intendersi, frn i seguaci delle diverse scuole? lül il sig. Reviglio ehe non vuol concedere aleuna itnportanza alle tante rassoraiglianze notale, spiegafe, e dimoslrate da Willems ed nilri, si nei decorso, die neila forma patolo-gica dei prodolli movbosi, Ira la polnronea naturale ed i! jjpocesso artificiale deslalo dairinnoculazione, ora pretendc dame una conchulentissiina a quesla gratuitauienle assc-rila rassömiglianza Ira gli effelti de'ia materia pneumonica
c quelli del sangue putrcfallo?.....Dunqne egli accelta
ad ocehi eliiusi, e come ore purissimo, tulto quanlo con-irasta alia proposta del Wllerns, e rifiuta ostinatanienfe, malgrado la piü palmare evidenzo, quanto vi sarebbe i'a-vorevole! Dunqne Inugi dall'indagare la veiilä rnedianle imparziale disamiua dei dati si favorevoli cl\e contrarii, esso si la campionc degli avversai-ii del Willems, e se-guendo il sislcina degli avvocall, die non cin-andosi del-l'equita o della giuslizia inirano solo a viucere la causa imbrogliando, se possono, i giiuiici, si adopera a racco-gliere i soli elementi favorevoli al suo assunlo, ponendo in non cale e tiavisando quelli ehe lo osleggicrebberol Dunque rnal a proposilo si e data I'ai'ia di giudice e di ponderatore imparziale, nienlre non parla, ehe come setta-iio: dunque o non ha compreso od ha Iradito il mandalo laquo;leli'Accadeinia. ed ha in sostanza tentafo non di illumi-naria. ma di mistificarla, poeo importa se in buona oil in mala fedel
Vorrebbesi cerlamenle scusarlo qualora apparlenesse. come sembra, alia scuola di eoloro i quali non voggendo dovunque ehe la flogosi, e negando quaisiasi speciltcila lt;)quot; indole alle malattio, eonsiderano il vajuolo come una
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derrnatite, i! lilb come una gastro-entero-ineningile, ii cho­lera come una gastro-enlerlle, la sißiide come una adenitc ecc. ecc. Ma in lal caso anziehe seccarsi colla fabbrica di tcoiic per corabattere una preservazione inconciliabile coi liiifldetti principli, avrebbe l'aiio meglio di dichiarare alia prima tale inconciliabilitä, e sbrigarsela alia spiccia con un sonoio laquo; e impossibile raquo; ehe avrebbe avulo ui-maggiore ne minor forza eoncludente di quello, die ab-liiano avutcf le 78 paginc scinpatc nelio svülgimento dei vaporoso suo ediQzio. K noto da niolto tempo ehe Brous-sesiani, controstimolisli, duaüsli, flogosisü o meglio llogo-sumani, non possono a malgrado di qualunque evidenza di fatti, eonvenlre nei prineipii su eui appoggtasi il ritro-vato del Willems, alia slessa maniera ehe im Turco non potrebbe convenire nella divinita di G. C. ed im Cattolico nel mandato profetico di Maomctto. Almeao i nostri leo-logi ebhero 11 buon senso di l'arsi interdire delle dispule alfatlo iimtili dal momenlo, ehe i contendenti partono da prineipii ai quali nessuno saprebbe o vorrebbe rinunziare. E per veritä queslo riflesso avrebbe impegnalo noi pure al silenzio sulla scrittura di cui ci oecupiamo, se essa non tendesse a scoraggiarc chi si e gencrosamente accinto ed e disposlo a perdurar eon pazienza cd ardore nella penosa via di esperimenli indispensabili a conslatare il vero grado di utilitä pralica, ehe si eonnette a scoperta proraettitnee di immense benetizio per la proprietä agricola, se non tendesse a condurre il piü rispettabile corpo scienlifico dello Stato in linea sanitaria a uccisioni improvvide, ehe rilardassero fra noi la realizzazione di un signiücante van-taggio, alia slessa maniera ehe im' allra Äccadcmia seppel-liva per molli anni la scoperta del vapore, ed im' altra giä prima non avrebbe mancalo per parle sua di mandare a vnoto la scoperta di un nuovo mondo. E sgraziato (le­st ino del piü grau numero dei teorizzanli ad ogni costö cadere con somma t'acilitä in strafalcioni dni quali sa giuu-
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tlarsi la piu modcsta iiitdligenza. Aiiche per quesla ra^innc adunquc ci parve ncccssurio di cornballere le strano con­clusion! del Ro\ i^lio con tale estensione e franchczza ehe. chiamando senza riguardo le cose pel vero suo nome, puü preservare I'Accadenjia noslra, rispettabilissimu, ma dir perö 11011 coiila nomini profondamente versati in quesJo ranio speciale, dal lasciarsi eoglici'C a! Irancllo !esoi;li colla relaziono die comballiamo. Nessuno puii dolnrsi di do, e sc taluno il credessc, nc incolpi !a inconcepi'bile presun-zione di voler proiiunciair o provocare un giudizio, quando uri giudizio non era fra no! ancora possibile.
Evoca ancora a sostcgno ddla sua iiisi il nostro leorico le esperienze con cui (Mams Dellol'iidio scorso secolo di-rnostrava la j)ossa delle malerie aninali pntrescenli nc! generare prodotti morbosi, ehe il Reviglio senz'allro cliiama, recisamente islessi di quelli cite oggidi voylionsi altribuirr a speci/ica o virulenta azione della materia sprcmufa dnl polmone rnalato. Ma se avvi tanta uguaglianza perchö non ne ha riporlata la descrizione datane da Deltof, onde si potesse vedere, se effeltivamentc siono lali, tanlo riguardo all'epoca ddlo sviluppo cd all'andaniento del mule, quanlo alia qualita e forma dci prodotti morbosi? ii non avcrio lallo ci indica, ehe Idle descrizione sarebbesi rivolla con iro un'asserzione, ehe gli lornava comedo di regalare gra • tuitamente, ma non di comprovare. Tutlo ii mondo sa, die la putrefazione sviluppa un principio veneflco suigenere, chc induce colla innocnlazione, malaltia locale talvolta gravissima, la quale non puö a meuo di rassoraigliure gros-solanamente agii eftetti della innocnlazione, sia pneumonica sia di qualunquc aliro virus specifico. Pertanto andie nella innocnlazione del vajnolo come del vaccino, si e iino dai nrimordii distinlo. ciö die rappresenlava I' azione del f'o mite o virus specifico, da ciö ehe poteva procedcro dal-rindoie settica o putrescente del menstruo a cui ii \ irns siesso aderiva. Locchc valse bcnsl a Icnere il dehilo cal-
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colo (iclle due diverse yzioni, ed a suggeriro cautele op-portune a far si ehe il malelico inilusso dellc seconde nun venisse a compiicare cd auche paralizzare la beneGca aziuite del prhno; ma non condussc menomamente a con-londere ie due diverse cose in una sola, come fa il Hevi-glio, ii qnale conchiude asserendo: ehe dal momento, ehe gli elTetti dell'innoculazione del virus pneumonico, si pos-sano spiegare per I'azione nalurale delle malerie imlanti o pulrescenti, non e necessario invocare I'attivila o la mali-gnilä d'un virus. Dal ehe si vede, die per Ini e quistione di soiisnia e non di utilila sodaie. E cosi doveva essere per dii uiiraiulo a null'altro, die a labhricare una teoria, terra qualunque dato la appogg! anche apparentemeute, per un inatlone di piü senza cercar altro. Per noi invece traltasi di vedere se col mezzo addittalo dal Willems sia possibile di ottenore un benefizio analogo a quello die si ottiene colla vajuolizzazione nelle pecore. Quindi ])oco ci cale, ehe i fatti spiegabili in due, in quallro ed in cento maniere, cio die importa si e, vcramenle avvenga la produzione di un (juid, die sia atlp a generare malattia artificiale la qnale al pari ddia primitiva lolga in genere I'attitudine ad una seconda infezione. R siccome tutlo quello, die sappiamo tinora di patologia ci insegna, ehe senza la spccificilä del male senza la virulenza egualmenle spedfica del fomite, ehe lo faccia seme di uuova malallia idenlica nella sos-ianza sebbene diversa nclla forma dalla primitiva, non e a sperarsi il vagheggiato saccesso; cosi ad onla di lutte Ie spicgazioni possibili per diversa manicra, non possiamo ne dobblamo desistere dalle Indagini, insino a die i fatti, die sono il solo criterio valido in simili cose, non abbiamo o conferraate o dislrutte le nostre speranze. E quando i fatti le confermassero, come ne abbiam fede e dircmo quasi cerlezza, poco ci importerebbe, die facessero, per cosi dire, ai pugni con qualsiasi teoria prestabilita, v sarem-mo lieu di un risultato. die promclle il risparmio annuo di ingenti sommo alia industria agricola.
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Ma il Reviglio fermo nel cagionare alia sua solitn ma-niera, e malgrado del solennissimo insucccssodoi tentativi di rivulslone cimentata e proseguita con mirabile porti-naccia e costanza al cadere dello scorso e nel principio del corrente secolo, da medici e quot;veterinarii fra i pin di-slinti, i quali specialmcnte nella raggiatnra ponevano grandissime speranze di snccesso; si fa a soggiungure: ehe pretendendosi col sistema Willems in sostanza di preser-vare gii animnli dallapleuropneurnonianoagiucoirespornc la \ ita, ma col produrre nei medesimi una catal infiam-mazione rslrrna da cat risulli tin mßeiente. effetto fisio-luyico (ed ecco ehe ci eambia i termini della quistionc sostituendo un effetto fisiologico ad uno speeifico); qvesfo effetto potendo ottcnersi von solo col Hquido polino^arc o con (tltre materie settiche, mn eziandio con agenti medi-cinaii irritanti; e dal mectesimö elfetto dipentlendo U he-nefizio dell'innoculazione (e dallil) pmticata secondo it melodo Willems: perc/ie dunque attribuire quesfo henefizio alfnzione di un virus la cut esistenza e incerto mm solo, ma infondata c eontraddetfa da oyni argomento'? Ecco ehe col cambiare in infiammazionc un processo morboso sui-genere, col chiamare fisiologlci gli cffelli palologici e spe-cifici di questo processo aggiusla a suo modo la quislione precisamente come lo scolaro dei due* [)oili piü sopr-a accennato. A convalidare poi queslo capo dquot;opera di ra-gionamento curialesco, ma non ccrtamcnle scientiGco, soggiunge; e r/ie gli agenti medicinali irritanti sieno pur essi doiafi della medesima virtü preservativa delle preci-late ma/eric scltichr risulfa da alcune gift rife rile cspe-rienze. le i/iudi benche dovute al puto easo, e senza ehe gli. aulori ne ahbiano supposta ed avverlila la ragione. svi'/aitn titttai'ia (alii, da eui si deducmw pi'ove assolu-Inmenle conirarie alia, vantata specipcitii dell' innexto per supposta azione virnlentn. i^e E;iii riferitc esperienze jtoi si risolvono nel falto seguenfe ehe esponinmo colle stessr narole dell'atitore.
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laquo; Un enipirko come attesta il sitj. Cambirju, sludioso cd
laquo; ulliuio vclen'nario del Governo, introdusse radive di elle-
laquo; horo uero alt'estreinita della coda di 02 beslie bovine
#9632;#9632; iieile stalle del siij. Desnisux di Saint-Marc, fwnestate dalla
laquo; pleitropneumonia, e quesia operazionc seguila da una
•#9632; forte cnfiaijione pari n quella indotlu dalla maleria.
laquo; del /).'' Willems (ehe tutte le enHagiuni siano j)uri)
laquo; bastu anehe a snlcare ullcriori vitlime. raquo; Da quesia
osposizione, a cui non abbiamo soltrallo una sillaba, com-
prenderanno i colleghi quanta eonsislenza abbiano i fatfi,
sii eni i! nostro Aecademico fonda il suo edifizio pralico,
11 bv\\o si e die dimentica d'un tralto quanto disse poco
prima a sostegno di una azione speciaie e snigenere af-
iribuita agli umori animali guasti corrotti o settlel, per
venirci ora ad asserire, ehe i'islessa azione ne piü ne
meno esercUano le sostanzc tnedicamentose irritanti. Si
appoggia per quest'uopo anche ad alcune esperienze del
professore Sitnonds, U (juale averulo adopera/o orn un
ngente inedieinale irritante, ora il liquido pneumonieo, ed
ora uno del liquidi secondarii ne ricavo cost simili yli
effetti, ehe niano al mondo, die'eyfi, avrebbe poluto rile-
varvi !n beuche menoma dijferenza o qualche altra cosa
di speciaie. E troppo abilnato il nosliro Relatore a storpiare
gli allrui eouceiti, perche all'osservazione di Simonds, pos-
siamo attribuire la signiücazione ehe egli vuol darvi, per-
suasi ehe il buon senso di quel esperimentatorc uon avrä
voluto confondere una rassomlglianza maieriale e forse
rneramenle avventizia di forme, eon una analogia sostan-
ziale di virtü ])ieservaliva. ehe sfugge ai sensi e ad ogni
tneccauica ponderahilila. Meno male ehe concede dappoi
non essere finora molto numerose le esperienze favorevoli
alia prelesa analogia; ma cio c solo per conchiudere con
Didot, ehe in simil genere di fatti positivi ed nccertati
(come quello di Cambron?) il nurnrro con fa poea. Si puo
scommettere, ehe Dido! non alludeva cerlo a faifi di eosi
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problemalica positivita e certezza, come quelli messt in-nanzi dal ileviglio. Tuttavia prescindendo auclie da ciü vorrerao dimandare, perche se denno aver valon; i pochi fall! in cui gli ellelli delle sostanze initanli presentano somiglianza con quelli indotli dal virus pneumonico; nou dovranno avcre eguahnenle valore i rnollissimi in cui questi effetti anche dal lalo materiale si mostrarono assai diversi:' Per esempio: quando in luogo di manifeslarsi dopo 4- o ;), neu coraparvero ehe dopo 12, 13, 20, 40 e (ino a GO giorni; quando in luogo di corrispondere alia quantitä della materia introdotta ed alia profondltä a cui venue portata, ofliono una intensitä in ragione affatto in-versa; quando invece di produrre gli esili ordinarii delle llogosi settiche, dauno prodolti palologici di marmoreggia-tura, di cssudamento, di stravaso di linfa, di durezza spe-ciale, ehe lianno una manifestissima rassomiglianza cui guasli caratteristici della polmonea naturale, si lianno fall! positivi o no? Ese quest! fall! egualmenic posilivi fossero innoltre assai piu numerosi, osservati diligentemente, rac-colli e particolarizzati assai meglio die quelli dovuti al caso e senza ehe gli aulori ne abbiano supposta od av-veriita la ragime now sarebbe egli ragioncvole, e logico di considerarli come la regola, ritenendo ehe i pocliisslmi opposli, mal osservati e peggio descritli, cosliluiscono la eccezione? Baje, pel noslro aulore; il valore üipende dal quadrare o meno alia sua teoria, sislema questo die se non logico ne ragionevole, e perö molto comodo e questo basta.
A persuaderc chi dubitassc ancora della prevaleaza di talc sislema uelio scrillo ehe combattiarao, analizzeremo brevemente due allri falli addolti dal Reviglio in prova del suo asserto. (Idle professore di Velerinaria a Tolosa, spedito in Iliogo dove era scoppiata in una stalla la polmo­nea, avendo Irovalo die del fii capi superstiti, (non di-f-esi sii qual mimeio preesistenti) 4 erano ancora amma-
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lali, 22 sospetli, e 33 giudicati sani, (rattö i 22 sospetti con varii presidii tra cui la raggiatura, enonostanteitpe-ricolo imminente in cui si trovavano, nessuno di essi cadde ummalato. Ed eeco addotlo come concludente un fatto ehe lascia iiientemeno ehe le seguenti lacune. Dopo quanto tempo si rilevö e constatö, ehe nessuno di essi cadde ammalato? II numero di 57 fra sospetti e sani sla col numero totale dclie bestie presistenti in tale propor-zione da corrispondere a quello ehe suol audare natu-ralmeiite immune senza concorso alcuno deli'arte, o no? 11 sospetto, neUe 22 giudicate tali, desumevasi dal solo fatto della coabitazione colle malate o di maggior vicinanztt alle stesse, oppure da fenomeni morbosi ehe si potessero considerar precursori dello sviluppo della malattia? Du-rante il trattamento a cui furono assoggettate, rimanevano esposle tuttavia aH'infezione naturale, o ne erano sottratte mediante opportune separazioni ed espurghi? Chi non vede, die se queste 22 bestie avessero giä subita 1' azione del fomite, il successo del trattamento rappresenterebbe una distrazione dallo sviluppo della malattia. desiderabilissima, ma ehe imlia avrebbc a ehe fare coila preservazione pro-tilalica nei senso del Willems? Cosi pure, se non avendo subita l'infezione, come riteniamo noi, vcrmero sottratte mediante opportune separazioni alia possibilitä di subirla dappoi, quale influenza resterebbe al trattamento nel pro-durre un successo haturalissimo e giä immancabile per s6 slesso? Tante mancanze del pin necessarii dati ci autoriz-zano a riteacre ehe: o Iteviglio Ignorava le circosfanze atte a riempiere le nolate lacune, ed il valore, die esso attribulsce a questo primo falto, e avventato e totalmente gratuito, o non le ignorava, ed allora le ha tacciute ad arte per dare allo si esso una significazione ehe non poteva avere.
II secondo riguarda un proprietario nd Lodigiano ehe avendo applicati 96 buoj al dissodamenlo di un terreno,
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so li vide attaccati dalla polmouea nel riconoscere la quale il veterinario Gras trovö ehe 5 erano rnorti, 28 ammalati, vd i rimanenti 65 in apparenza sani. Questi uitirni essendo slati tutti assoggettati a trattamento preventivo, di cui fa-ceva parte il settone, neppar uno fu colto dalla polmonea. Per non ripetere le osservazioni poi anzi avvanzate e pre-scindendo anclie dalla notoria considerazione, ehe tutti i pralici oramai sanno, come un trattamento attivato prima dello sviluppo dei sintomiprodromidella polmonea, e con-sistente in possenti rivulsioni tanto sulle inteslina col mezzo di purganti e drastici, quanto aU'esterno col mezzo dei caustici o revellenti, si arrivi molte volle, o ad im-pedire lo sviluppo, od arendereassai mite il decorso della malattia; ci limitiamo a dimandare di nuovo qual cosa vi sia di comune fra questo per cosi dire procurato aborto del male, e la preservazione dall'infezione nel senso del Willems? Intanto noi Lomellini ehe per la nostra posizione * continue relazioni conosciamo la severitä dei provvedt-rnenti sanitarii in Lombardia, e la esattezza con cni sono generalmente applicati, dacche v'hanno cola funzionarii, competenti per dottrina, ehe ne promovano e vegliano i'adempimeoto, possiam dire ehe i 05 capi in apparenza sani, dal momento della ricognizione devono necessaria-rnente essere stallsottiatli ad ogni nlteriore possibilitä d'in-fezione per mezzo del sequestro previi gli oecorrenti es-puighi, locche basta alia innnunita di quei ehe non I'ave-vano gia subito. Innoltre il non avere questi 65 incontrata la malattia isnmediatamente, oltre all' essere un fatto ne-gativo, si inferisce soltanto alia dnrata o del trattamento profilatico o del sequestro, ehe si suol commisurare col periodo di possibile delitescenza dell'iofezione, (incubazione del fomile): locche non loglie ehe i detti auimali al primo contallo col fomile non possono averla dappoi incontrata. t'.M posto, ehe razza di conslatata preservazione sarebbe mai quesla [raquo;er mettcrla in campo come mezzo a provare
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die I'elleboro od il sellone preservano eguaimente dal virus pneumonico? Willems misc i suoi inuocuiati a di-rnorare per inesi e raesi con beslie ammalate. Tulti gli innoculati su cui le connnissioni anche le piü avveree tentarono ripetutamente simile cimer.to sortirono illesi dalla prova, nessuno eccettuati, giacche nessuno dei fatti accolli in senso contrario dalia stessa commissione Belga si rife-risce ai cimentati con simile controprova.
E malgrado ciö il Reviglio osa venirci a dire die resta ron ciö portata alia piena luce lei sua fesi, e dimostrata mcontrastabibnenle l'identica efjßcacia antipleuropneumo' nica di tutti gli indicati agenliquot;? Se non fosse per tanti al-tri lali evidente la fissazione ehe prevale nel nostro ac-cademico, risulterebbe messo fuor d' ogni dubbio lä ove, dopo avere ripetuto, ehe se fra I'azione preservativa della materia indicata da Willems e quella delle sostanze far-maceutiche irritant] da lui proposte, non rilevasi alcuna sensibile difTerenza, soggiunge; nvvi pert quella fon-damentale ed incontrastahile ehe nentre io ne ded,uco e svolgo rigorosamenie una teoria appoggiata a tulte le analogic, alia, logica (salvo crrore), ed alia esperienza (di chi?) il D.r Willems aggiralo da preconcette e false opinioni, ne arcbittetta una di pura immagniazione e mancante di ogni base e di ogni ragione induttiva. Che il nostro dottore abbia voluto burlarsi degli Accademici leggendo loro una cosl grossa fanfaronata? Lice il sospel-tarlo veggendo die poco dopo, ricordata la proferta fatta dal Willems al Ministro Belgico di tin nuovo esperimento. senza spesa per io Slato, consistenle nel far raettere in una stalla espressamen.te allestita sette beslie non innocu-late, selte ehe innoculerä Willems stesso, e cinque ain-rnalate di polmonea lasciandovele per tutto il tempo ehe si crederä necessario a constatare un risullato definitivo; vi soggiunge nientemeno ehe le seguenfi parole die ripro-duciamo per maraviglia nella loro inteoritä.raquo; Ma a quale risullanza sHenfifica e finale, domando io. polvanno mat
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pondurre roteste nuove proposte, eziandio se eseguite, spt-rienze quando cm esse, come colle prime il D.r Willems e per tulti versi fuori di strada? (I.a risiiltanza di vedere, die le innoculate non contraggono la nialattia, mentre la incontrassero le allre, pel Reviglio sarebbe una inconcln-dente inezia). Proponga in vece sperimenti comparatividel ficfuido polmonare coi forse piü utili ('?) perche meno pe-ricolosi agenti temperatici , irrilanti, coy/i esutorii, cor frocischi formati di vnrie sostanze medicmult, oppure av-che se lo vuolc, con altre materie seltiche, cioe con mn-scoli ed altri tessuti semplicemento putrefatti, col sangue di animali snui, ma ridotto similmente allo state di pu-trefazione, col liquido spremuto dai polmoni di animali di specie diversa e morti di pteuropneumonia, e meglio an-cora con quello ricavnto da polmoni di hestic bovine af-fette da pleitropneumonia non cpizooiica ma sporadica. (Eccoci un alira volfa alia distinzione ora ehe torna co-moda). Proponga, io ripeto, il /).'' Willems sißattisperiwentr comparativi; si ripetano i medesimi,simoltiplichmo quanta basta a potcr dedurre le piü sicure conseguenze: (quando si tratta ehe facciano gli altri edi una laighezza edificante); si tmttino del resto i soggeiti di spermientazione eon uniforme metodo igienico; commettasi infine lo scrupoloso c delicato incarico a persone capaci e nullamente prevonufc (grazie dell'avviso c della gencrosilä); e poi verrä egli medesimo a proclu.ma.re il risultato quando vedrä il naufragio com-pleto, inevilnbile delta, sua tcoria e per necessaria conse-guenza quella dititlta. lasna (lotlrina salla proßlassi della plenropneumania, cpizooiica degli animali hoviniraquo; .'.'.'.'
Che si possa parlirc da vedute scienlifiche diverse per modo da cavare da un medesimo ed idenlico falto dedu-zioni anche oppostissime fra loro, ö disgrazia non infre-quente specialmenle nella medicina. Ma ehe si potcsse avere la baldanza di traftare come ingannalorc o disen-nato un uomo, il quale dopo lunghe meditazioni. dopo
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i-eiterati e costosi esperiraenLi, annunzia un rilrovafo, pfr iscoprirc il quäle giä da oltre mezzo secolo si sono ado-peruti invano metlici e veterinarii fra laquo; piu distinti, clic senza aver falta alcuna esperienza od osservazione irs proprio, ma solo razzolando qua e cola nelle asserzioni r negli appunfi di individui informati da vedute opposfe, non sempre dlsinleressale, almeno dal lulo dell'amor pro­prio, ed anzi impegnati in un senso preconcetlo, si polesse denegare gratuitamente quanto quell'uomo ed allri ancora asserirono dopo aver veduto e toccalo con mano, ciie si potesse a furia di sofismi di reticenze di citazioni imper-fette o mutilate far dire ad allri cio, die di dire non hanno mai sogiialo; e die finalrncnte si polesse aver la pretesa di consigliare a quesl'uomo di regolare e diriggere le se­vere e coslose sue esperienze, non in modo conducente a confermare o distruggere cio ehe il sno crilerio gli faceva traverier possibile; ma sibbene a seconda delle strambe; idee di clii si e fitto in capo di fabbricare una teoria, senza volersi pur dare rincomododi un solo cimenlo pralieo, c lal cosa, ehe non avremmo creduta possibile prima delia stampa di questa relazione, colla quale, il ripetiamo, siamo pur tuttavia dubbiosi se il suo autore abbia piuttosto vo-!uto fare una parodia od una burlesca celia a suoi coileglii della R. Accademia di medicina, anziehe una seria e scien-tifica relazione.
InfaUi se avesse fenufo il seguente linguaggio avrebbe in aitri termini delta la slessa cosa col vantaggio di Iron-care almeno piu recisamente la qnislione laquo; Willems non laquo; e nalo e non ha sludiato a Torino, dunque e un igno-laquo; rante; e la prova sla in ciö ehe io, ehe sono un sapiente laquo; penso diversamenle da lui; ha avuto torlo di fare gli cspe-laquo; rimenli a suo modo e secondo le laquo;ue prevision!. Doveva laquo; prendere a norma le mie, ed ora invece di proporre laquo; come fa al Governo Belga 1'esperimento di accurnulare laquo; in una stalla con animali infetti bestie innoculate e
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#9632; noii. pröpongii invece degli esperimmti eomparativi se~ -lt; condo le mie idee; fi ripeta e li moltipliehi quaMo laquo; hasta per dcdurre le piü sicure eonseguenze, trattando laquo; i soggetti con umforme meiodo igienico e col mezzo di laquo; persone capnci c nullamente prevenute, e poi verrä egli laquo; medesimo a proclamare il naufragio compfoto inevita-quot; hilc della sua teorin. Ne rai venga adopporrela triviale raquo; eccezionc degli scienziati col dirmi;raquo; esperhnentate voi s-'.condo le vostre idee e mattete innanzt dei risultati ehe provino il vostro assunto finora ipotetico: raquo; giacche cio laquo; proverehbe sempre piü la sua crassa ignoranza, poiehe laquo; io sonp im dotlo ehe ragiona serondo i prineipii della laquo; scienza e ehe non ha bisogno dei fatti per convincersi, •lt; io sono membro di Accademie, e fra me ed i miei laquo; sappiamo giudicare senza abbassarci a miserabili espa-lt;gt; rimenli. In una parola noi siamo noi, e Willems se laquo; non vuol essere ereduto nn idiota cd im pazzo, venga laquo; a Torino, islitnisca qui gli esperimenli seeondo le no-lt; stre visle, ma a sue spese, non contrasti mai a cio ehe laquo; diremo noi, giacebe, se vedessimo nero cio ehe a ini • par bianeo e provato, ehe egli si inganna, ed allora laquo; abbagliato dalla nostra sapienza e riconosciuta la sua laquo; nullilä ammetteremo, ehe la cosi detfa sua scoperta da x noi purgata e reüificata possa esser forse scuscettibile laquo; di qualche ulile applieazione. raquo;
E per veritä ad analoga eelia piü ehe ad altro rasso-rnigliano le conelusioni finali o corollarii, ehe nc trae e ehe sottometliamo integralmenle al criterio di colleghi ehe hanno avuta la pazienza di seguirci in quest a penosa disamina.
1deg; L'innoculazione proposla dal D.r Willems e dedottn da erronei anzi falsi dati ed analogie, eppereiö manca di ogni scientifico appoggio. Ogni ulteriore commento sarebbe qui superfluo.
2.deg; La medestma non possiede alcuna virlü presercativu
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sptdßca, o dir voglio proprio del preteso virui pneumonico.
3.quot; La profilatka (6 forse diversa dalla preservativa? gt;ion ce lo disse in alcun luogo della relazione) ehe le st pub supporre, e ehe anzi io credo dooerlesi giustamenle attribuire (veh generositäl) contro la morbosa influenza (questo si chiaina stare a cavallo del fosso!) della pleu-/opneumonia epizoolica degli. aniniali bovint, non e spe-cifica, o il prodotto dell'azione di un virus speciale, ma eomune con diverse altre rnalerie sia settiche sin medici-nali iimilmente inserite nella loro pelle, ed e quindi da riferirsi a tutt'allra causa o spiegazione tevrica da quella aisegnatale dal D.r Willems.
4.quot; Quest'apparente tmmunitä (bello quell'apparentlaquo; applicalo ad una cosa di fatto! Potremo quindMnnanzi dire ehe quelli ehe non ammalano sono apparenlemente sani) e dovuta ad una opportuna eccitazione flogislica pro-voeata dalle indicate materie nei tessuti animali, die sono la sede immediala della loro appiicazione e diffusa in quelli ehe vi sono contigui e continui, ossta ad una irri-iazione artißciale capace dindurvi con sufjicienle effetto ßsiologico (perch^ non patologico?) rivulsivo o derivativo. Per Ileviglio ehe nega ogni specificita alia polmonea sie­cht sia n6 piü ne nieno ehe una infiammazione eome le altre, e ehe ragiona al modo gia per noi indicate, dovreblie essere forzatamente logico il seguenle raziocinio. L'infiam­mazione risieda nel polmone, nel fegato, nel venlricolo nei reni o nel cervello, e sempre infiammazione. il liquido del Willems, ed in forza del ragionamenti e delle dimo-strazioni da me date anche ogni altra soslanza farmaccu-lica irritante, ogni materia animale corrölta o settica, me-diante la opportuna eccitazione flogistica, di cui sopra, hanno una virtü prolilatica ehe impedisce lo sviluppo della pleuropneumonia. Ora non essende vi ragione perch^ non ispieghino eguale virtü a riguardo delle altre infiam-mazioni; e d'altra parte eostituendo le flogosi i noveccnlo
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novanlaiiüve iniliesinii delle malattie si dei bruli ehe del-l'iionio, sostengo colla mia teoria ehe la lora applicazionc custiluisce il tanto vaglieggiato e Qnora non rnai linvo-iiulo preservalivo universale; e propongo conseguenle-mente di abolire ogni altro presidio medicamentoso, pei bruti subilo, in appresso poi anche .per gli uouiini, tro-vato ehe siasi il luogo da sosliluire alia coda die sgra-ziatamente quesli ulliini non hanno!... Vi medili sopra, e se appenu I'organo della leoria subisee nel suo eervello una recrudescenza di esaltamento, il eolpo e fatto.
3.quot; Concorrono a procurar siffatta miniunita la consueta amministrazione di purganti salini e i riehiesti contcm-poranei mezzi igienid, i quali, sollo un aspetto accesso-rio. esercitano un'azione principale. (eara quell'azione principale esercitata sollo un aspetto aceessorio. Avremo le inasehere anche pei medicaiiienti?) gratuitamente poi attribuita ancor essa al dmmtato valor preservativo dnl-I'inmculato iminaginario virus.
la conclusione a lanlo e nulla piü crede il nostro Ae-cademico ridursi lo slalo della scienza circa 1'innoculazionlaquo;! della polmonea, siccM in questi cinque eorollarii cite inelut-tabibneale derivano dai fatti piü accerlati (!) e dai piü tnconcussi principii scicnlifici (!!!) gli e d'avviso conte-nersi una plausibile e forse adeguata spieyazione di un problema, ehe hu levato di se tanto rumore in Europa, e die non fa risolto prima d'ora, se non perche si sbägliö per avventura la via ehe unica poteva condurvi. Ed il Ueviglio e il fortunato mortale, ehe con Uitla modeslia addita questa unica via agli altri scienziati della terra! Oh alloia noi pure inchinati riverenti a tanto genio escla-miamo: rnille volte fortunato chi lo possiede!
In questa severa, ma coscienziosa, ma ponderata disa-nima ci siamo espressamente astenuti dal gettare nella bilancia conlro il Reviglio cose ehe a lui non polessoro fsscr note all'epoca della sua relazione. Perciö ci siamo
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scrupolosamenle aslenuti dal ricorrere tanio alle ossw-vazioni cd alle csperienzc attivate Delia nostra Provincia. ehe ügurano solo nel rapporto 23 gennaio scorso; quanto ai concludentissimi fatli emersi dai cauli e ben ponderati cimenti ehe la commissione Francese, presieduta dal ce-lebre Magendie, istituiva con abiliiä, accorgimenfo ed esat-tczza invidiabili, a sfogo ileH'incanco alfldatole dal Mi­nisten) d'agricoltura 11 50 maggio 1850, per la soluzione fldinitiva della quistione deila contagiosilä o mcno della polmonea e per la ricerca del mezzi opporluni ad arre-starne la propagazione.
Suquestiultimiabbiamfede dielouimocollegaD/Ponza, raquo;ante bonernerito sotlo questo riguardo della palria agri-coltura, renderä fra no! di piibblica ragione anche I'lnteres-santissimo lavoro di Baidey relalore della suddetta commis­sione. Intanto perche il leltoi-e giudichi quanto sconsiderato fosse il sig. Reviglio relalore Accademico, non possiamo dispensarci dal riportare letleralmente Iradolle le conclu-sioni finali relative ad arabedue le quislioni: eccole:
I.0 La peripneumonia epizoolica delle bestie bovine e scuscettibile di trasmettersi per via di coabitazioiie degli animali malati ai sani della raedesiraa specie.
2.deg; Tulli gli animali esposti alia contagione per coabi-tazione non contraggono la malattia; avvene fra essi di quelli ehe rimangono interamente refratarii aU'azione del contagio: ed altri die non provano, sotto la sua influenza, se non Una leggiera e breve indisposizione.
•quot;.quot; Fra gli animali die contraggono la malattia, gli uni guariscono c ricuperano dappoi tutte le apparenze esteriori della salute, altri soccombono.
i0 fill animali ehe in una prim.i coabitazione, non in-lontrano ehe una leggiera indisposizione. sembrano da questo fatto preservali in seguito contro gli attacchi della polmonea.
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5.deg; GH animali attaccali una prima volla lt;lalla poliiiouea, non sembrano jhu scuscettibill (fi incontrarla una seconds volta.
6.quot; L* innoculazione del liquido estratto dai polriioni di animale in corso di polmonea, possiede una viriu preser-vativa. la qnale investe rorganismo del piü fu-au numero di animali su lt;;ui viene prallcata, di una iimmmila, ehe li protegge contro la contagione di quests malattia per un tnnjH) ancora indelerniinato.
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Pag. Ü1 lin. 18 falti spiegabili, kgyi fall! sieno spjegabili onbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;quot; 19 si e wu'amcnle. raquo; si iquot; so veramenle
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