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L'EMBRIOTOMIA
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H. JKP. THOMASSEN
Medico VetefiB|no in Maestriclit (Olanda;
Prima vevsione itrtliana; daU'originale fr-anoese
di ^k.. T^SCT.
MILANO
TIPOGRAFIA PIETRO AGNELLI Via Pietro verri, N. IG
1881.
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GBMi irii DOMESTIC
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LEMBRIOTOMIA
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H. J. P. THOMASSEN
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Medico Vcterinario in Macstricht (Olanda)
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Prima versione italiana dall'originale francese
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di Jk.. LZT.
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1881.
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ÖlBLlOTHEEK DE RIJKSUNIVERSJTE1 UTRECHT.
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Estratto dalla Clinica Veterinaria del Prof. Cav. N. Lanzillotti-Buonsanti Anno IV. — 1881.
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LTOR10T0MIÄ iEl GRAiDI ANIML! DOMESTICI
per H. J. P. THOMASSEN
Medico vetcrinario in Maestricht (Olanda)
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Uembriototnia, (da epßpvo-j embrione, e to/tsi sezione) e un'operazione ehe consiste nel dividers il feto, eollo scopo di permetterne l'uscita daH'utero della madre, quando si sono constatati ineffieaci gli altri mezzi ehe si hanno a disposizione.
L' idea di dividere il feto, onde estrarlo, deve rimontare a un'epoca piü o meno vicina a quella in eui gli animali eominciarono ad essere ridotti alle stato di domesticitä. L'applicazione di quest'idea deve essere stata estesa vieppiü man rnano ehe gli animali assoggettati si sono allontanati di piü dal loro stato naturale.
E a notarsi ehe in medicina umana il numero dei casi di embriotomia va diminuendo, mentre al contrario in quella degli animali domestic! tende ad aumentare di giorno in giorno.
Se da un lato la diminuzione indica un progresso incontestabile , pare d' altra parte ehe 1' aumento caratterizzi il contrario. Ma evidentemente cio non e, poiehe se il veterinario pratiea oggidi piü spesso Fembriotomia ehe una volta, ciö vuol dire ehe egli riconosee meglio le indicazioni e ehe divenuto piü esperto nel maneggiare il bistori, non teme di farnc use nei casi ove oecorre.
Parecchie eircostanze, de! resto, spiegano il motivo perche 1' embriotomia viene usata piü frequentemente negli animali anziehe nella specie umana. Fra esse cito subito le grandi difflcoltä ehe s'incontrano general-mente nelle femmine dei grandi animali, a spostare il feto e a praticarne il raddrizzamento dell' una o dell' altra delle sue parti. In secondo luogo 1' impossibile applieazione del foreipe, ehe in ostetricia umana rende gran-dissimi vantaggi. Inoltre, il veterinario, nella maggioranza dei casi, non viene chiamato ehe assai tardi, quando i proprietarii e gli empirici hanno giä fatto tutti i tentativi possibili ed espletato tutte le loro risorse. In queste condizioni le acqne essende escite da molto tempo e 1' utero es-
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sendo retratto e le pareti della vagina e della vulva piü o meno tutne-fatte, non rimane come ultima ratio clie lo sminuzzamento del feto. In-fine il pratico non e guidato in tali circostanze dalla grave questions morale, die si riferisce al sacrifizio del novello essere. Per tutte queste ragioni, si comprende facilmentc come 1'embriotomia sia piii spesso pra-ticata nelle femmine degli animal! domestiei ehe nella donna.
E accaduto per 1'cmbriotomia ciö clie si e verificato per le altre ope-razioni della medieina veterinaria, ehe cioe al principio ö stata esclusiva-mente praticata da persone sprowedute completamente di cognizioni di anatomia, ehe u[eravano per routine e da veri empirici. Questo state di cose si e prolungato fin verso la fine del secolo scorso.
Dope la fondazione delle Scuole vcterinarie, 1' ostetricia e stata inse-gnata o praticata soiontifioamonte; ma ciö non pertanto 1'embriotomia e rimasta in certo quäl modo dimenticata. Vedremo infatti, come dall' e-poca in cui furono descritti i primi casi di cmbriotomia fino ai nostri giorni, qncsta parte della chirurgia veterinaria non ha fatto sensibili progressi.
La maggior parte degli serittori clie hanno trattato 1'ostetricia si ae-contenta di enumerare soltanto gli strumenti usati per lo sminuzzamento del feto, lasciando ai pratici la cura di sccgliere, quando il caso si presenta, quelli clie sembrano meglio convenire. Nessun libro pubblicato fino ad oggi contiene precetti apjilicaliU a tv.tti i casi ehe possono capitare nella pratica. Esiste dunque una lacuna in ostetricia veterinaria. Gli e appunto collo scopo di colmarla, clie io intraprendo , nei limiti delle mie deboli forze, la pubblicazione di questo qualunque mio lavoro , il quale , m' af-fretto a dicbiararlo, e in parte il frutto delle lezioni clie mi sono state date alia Scuola Veterinaria di Utrecht, durante gli anni 1S07 e 1808, dal Prof. Henpreveld.
Ho la fiducia ehe questo modesto lavoro non sarä senza utilitä pei miei colleghi, e spocialmente per quelli ehe sono al principio della loro car-riera. Non bisogna perdere di vista ehe non e solamente col trattamento razionale delle malattie interne clie noi dobbiamo distinguerci, ma aneora, ed in ispecial modo, per tutto ciö die colpisce maggiormente gli occhi del pubblico e per tutto ciö clie procura del risultati, il di cui carattere essenzialmente positive puö essere da tutti apprezzato: alludo alia parte manuale della Medieina veterinaria, particolarmente alia chirurgia. Ora 1'embriotomia rientra perfettamente in questa parte vitale della veterinaria. Essa comprende un certo numero di operazioni, ehe sono fra le piii importanti e le piü frequentementc praticate nei paesi d'allevamento. Non e dunque mai abbastanza 1'insistere nei far conoscere queste operazioni in ciö ehe esse hanno particolarmente di piu utile.
Storia.
Pare ehe Columella sia state il prime a far menzione dell'embriotomia. Ncl libro quot;VII delle sue opere ehe trattano dell' allevamento del montonc
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troviamo il seguentc passo: Qmre vetcrinarim mediciius prudens esse debet jiecoris magister, tit, si res exigat, vel integrum, conceptumcum, transversus haeret locis genetalibns cxtrahat: tel fcrro divisnm, citra matris perniciem par-turn, educat, quod Gracl vacant efißpuahtuv.
Non si puo dubitare ehe molto tempo prima di Columella, 1' embrioto-mia sia stata messa in pratica dai mandriani, ai quali era eselusivamente aflBdata la cura del gregge. lo credo di trovarne la prova nella parola greca citata dall'autore latino.
In un trattato suirallevamento e sulle malattie degli animali domestiei, pubblicato nel 1397 da nn prete tedesco a nome Colerus, e eonsigliato, nei casi di parti laboriosi nelle pecore, di reclamare 1'opera di un pastore, collo scopo di far nascere il novello essere, se non interamente, almeno a pezzi. lo credo ehe questo antore abbia copiato Columella.
II primo autorc moderno ehe park di un certo metodo nell'esecuzione deU'embriotomia, e il dottor Eberhard. Nato in Germania, egli era andato a stabilirsi a Zeist, provinoia di Utrecht. Egli dice di aver seguito con molto Interesse a Cassel nel 1778 le lezioni di ostetricia veterinaria di Kersting. La sua opera sulVarte ostetrka nella vacca fu premiata dalla So-cieta di agricoltura di Amsterdam. Erisman aveva trattato lo stesso ar-gomento, ma il suo lavoro aveva meno soddisfatto.
Per quel ehe riguarda Pembriotomia, Eberhard dice ehe 1'ablazione degli arti e la sola operazione praticabile, visto ehe l'estrazione del cervello per mezzo della perforazione del cranio e impossibile. Egli si serviva di un coltello ad anello (1) per disartieolare la spalla, cominciando dal suo bordo posteriore; e consigliava di far uso di un uncino bottonato a manico hmgo e tagliente sulla parte concava nel caso die 1' arto non cedeva. Dopo I'amputazione degli arti, l'estrazione del feto puö compiersi adope-rando due uncini infissi fra le coste e provveduti di corde.
In casi di presentazione del trono posteriore, 1'A. raccomanda la se-zione della sinfisi pubica, la quale ha lo scopo di far picgare all' interno una metä del coxale. Questo risultato puö esserc ancora favorito dalla sezione della cartilagine situata nella cavitä cotiloidea del detto osso.
Allorche vi e la presentazione dolle natiche e ehe gli arti sono irridu-cibili, Eberhard consiglia di amputare questi ultimi a livello dell' artico-lazione rotulea per mezzo doll'uncino tagliente piü sopra menzionato.
Nel volume secondo, anno 1800, del Magazin für Thierarzncikunde sono riferiti due casi in eui Rohlwes, veterinario della razza di Neustadt, ese-gui sopra due puledri la deoapitazione e 1' amputazione di un arto ante-riore, servendosi di un bistori bottonato.
Nella sua opera sulla razza bovina olandese (180i) Le Francq van Ber-khey cita due pratici olandesi, il primo, J. Blanken, ehe adoperava gia una spatola per distaccare la pello e un bistori nascosto a molla; il secondo, J. Lauwen, il quale si serviva per 1' amputazione degli arti d' un
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(1) A torto dunque si attribuisoe questo coltello a Guntlier, il (ii cui trattato d' ostetricia comparve nel 1S30.
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piccolü coltcllo a lama coneava e a manico corto. Egli praticava un'in-cisione sulla cute, cominciando in vicinanza dello sterno, ehe prolungava fino al nodello, ove faceva una seconda ineisione in senso circolare. Per mezzo della mano e del suo piccolo coltello, egli distaceava la pelle e ta-gliava, per quanto era possibile, i muscoli toracici; indi faeeva estrarre l'arto.
Se io sono entrato in questo dettaglio a proposito del modo di operare lt;li questi pratici, e perche voglio dare la prova di cio ehe ho asserito piü sopra, ehe cioe in molti paesi la chirurgia operatoria dell' embriotomia nou ha fatto molti progressi negli Ultimi 80 anni.
In Inghilterra, E. Skelett ha pubblieato nel 1811 un trattato d'ostetri-cia, nel quäle fa menzione dell'amputazione degli arti.
Piü tardi un certo numero di autori di differenti nazioni ha fatto delle pubblicazioni analoghe, in cni si fa anche menzione dell' embriotomia. Fra essi citerö: in Germania: Jörg, von Tennecker, Fey, Henkel, Binz, Vix, Rychner, Günther, ecc; — in Franeia: Fromage de Feugre, Texier , Huvelier, Thibaudcau, Veret, Hurtrel d'Arboval, Canu, Drouard, Lecocq, Schaack, Eainard, Zündel, ecc;—#9632; nel Belgio: üehvart, Brogniez, Defays; — in Inghilterra: Cartwright, Nelson, Jounghusband, Hawthorn; — in Italia: Cattaneo , Sacchero; — in Olanda: oltre quelli giä citati, %Ton Setten, Numan e soprattutto il professor quot;Wit.
E a quest'ultimo autore ehe si deve I'istituzione fin dal 1831 di un corso pratico completo di embriotomia alia Seuola Veterinaria di Utrecht.
Durante il semestre d'estate, due volte alia settimana, gli student! del 4deg; anno eseguiscono sotto la direzione di un professore delle embrioto-mie complete. Queste vengono praticate sopra vitelli nati da poehi giorni. L'animale viene situato in una cesta ad hoc, costituita dal bacino e dalle vertebre lombari d'una vacca, alle quali si adatta un apparecchio ehe fa 1'uffieio della vagina e del eondotto vaginale. II tutto e tenuto in po-sto in una specie di cassa di legno , fissata al suolo. La cassa e la ma-trice di cuoio possono aprirsi da un lato per ricevere il vitello. L'opera-tore si situa a terra, come se dovesse praticare 1' embriotomia sull' ani-male vivente.
Sarebbe desiderevole ehe questi esereizii operatorii fossero istituiti in tutte 1c Scuole veterinarie. Si comprende di quanta utilitä essi sarebbero pel giovane pratico, il quale acquisterebbe un certo savoir faire, una de-strezza, die una pratica prolungata procurerebbe appena allo stesso grado.
Durante gli ultimi dieci anni, sono venuti alia luce diversi trattati di ostetricia, scritti da persone ehe sono all' altezza della scienza moderna. Citerö, fra gli altri, le opere di Baumeister, Carsten Harms, Franck, Saint-Cyr, Fleming, Deneubourg, Lanzillotti-Buonsanti e Sjostedt.
Le pubblicazioni di Franck, Lanzillotti e Saint-Cyr possono essere considerate come complete, soprattutto per quel ehe riguarda 1' anatomia e la fisiologia ostetrica, la patologia della gestazione e le distocie.
Riguardo all'embriotomia, questi autori non hanno detto 1' ultima pa-rola. Vi sono alcune operazioni, delle quali essi non fanno peranco cenno.
Noi abbiam pensato ehe potesse essere utile aggiungere qnalche pietra
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all'edificio, gia abbastanza rilevante, edificato dai nostri onorevoli colle-ghi. Noi crediamo di poter raggruppare la maggior parte dei diversi process! di embriotomia in un solo metodo generale, basato sopra regele fisse.
Ma prima di studiare questo metodo, nelle sue diverse applicazioni, ricordiamo brevemente quali sono le indicazioni dell' embriotomia consi-derata in una maniera generale.
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Indicazioxi dell' embriotomia.
Allorche il veterinario vien chiamato per un caso di distocia, non deve aver präsente clie una cosa: cercare di efiettuare il parto col maggior profltto del suo diente. Quando egli constata ehe il parto non puö aver luogo senza compromettere o sacrificare uno dei due individui ehe sono fra le sue mani, deve decidersi ad usare il tagliente, sia per aprire il fianco della madre (operazione cesarea), sia per operare la divisione del feto. L'embriotomia e espressamente indicata eccetto il caso, molto raro del resto, ehe il novello essere abbia un valore relativo considerevole.
Le cause di distocia die rendono necessaria questa operazione possono dipendere dalla madre e dal feto.
Fra quelle ehe si collegano ad uno stato anormale della madre, citerö: d) la ristrcttezza delle peki, congenita o aceidentale; 2) il restringimento deU'oriflzio v.terim o del cauale vaginale, dovuto ad alterazioni organiche piü o meno antiche.
Le cause dipendenti dal feto sono: 1) Veccessodisviluppodelfelo; 2) certe fresentazioni e posizioui viziose irridiicihili; 3) un gran nmnero di niostrnositd; 4) diverse malattie (idrocefalo, ascite, idropisia generale, ecc); 5) certe alterazioni cadavcriche, allorche il feto e morto da qualche tempo (enfisema putrido generalizzato).
Metodi e processi operatorii.
Gli organ! del feto si possono esportare con due metodi generali, cioe con o senza previa dissecazione della pclle. Nel primo metodo 1'esportazione si pratica in certo modo sotto la pelle, donde il nome di metodo sottocu-taneo; mentre nel secondo, ehe dicesi diretto, 1'esportazione si eseguisce direttamente sull'organo senza distacco anteriore della pelle.
Dei due metodi, il primo e certamente il piü importante, sia perche e applicabile nella maggior parte dei casi, sia perche permette di operare con minori perieoli per la madre. Pubblicando questo lavoro, la mia in-tenzione principale e stata quella di darne una descrizione il piü. possi-bilmente completa.
Dopo di aver studiato il metodo sottocutaneo nelle sue diverse applicazioni special!, esaminerö quelle circostanze in cui esso e impraticabile ed in cui deve essere sostituito dal metodo diretto.
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A. — Embiuotomia sottocutanea.
L' embriotomia sottocutanea richiede certe precauzioni preliminari, di cui io credo dovermene ocenpare brevemente. Queste precauzioni sono
relative: i) alia poskio?te e contenzione della madre; 2) all'apparecchio strw-meutale; 3) all'opcmtore.
1)nbsp; Posizione e contenzione della madre. — L' animale dev' essere situate sopra una buona lettiera in una stalla spaziosa, in maniera perö ehe il treno posteriore sia piu alto dell'anteriore. Se si tratta di una giumenta, e prudente impastoiare gli arti posteriori. Puö darsi ehe sia piu utile ab-battere Fanimale.
Per la vacca, la cosa e delle piii semplici e non espone 1' operators ad alcun pericolo. Una lunga corda provveduta di un nodo scorsoio ad una delle sue estremitfi viene legata attomo alle eorna c diretta lungo il bordo dorsale del collo. Indi si praticano successivamente tre logaturo, sulla base del collo, dietro le spalle e alPintorno dell'addome, e poscia coll'e-stremitä della corda, mantenuta indietro lungo il sacro, si esercita una trazione lenta e graduale, meree la quale I'animale non tarda a coricarsi nel modo il piü naturale, flettendo subito gli arti anteriori, poi i posteriori. Un aiuto situato alia testa riversa 1' animale a destra o a sinistra, secondo gli ordini ehe da I'operatore.
2)nbsp; Apparecchio strumentale. — Gli strumenti ehe s' adoporano variano a norma dell' operazione ehe dev' essere praticata. Essi devono essere affl-dati ad un aiuto situato vieino all'operatore, e eio per evitare die vadano perduti, e servirsene e disfarsene a piacere, senza pensare ad altro.
3)nbsp; Prima di aceingersi all' operazione, 1' operators avrä cura di ungersi con olio o di spalmare di grasso le mani e le braccia per premunirsi contro ogni possibile assorbimento d'infezione. Questo pericolo dovesi soprattutto temere allorche si ha a fare con un fete morto da qualche tempo.
Affinche la descrizione delle diverse embriotomie sottoeutanee riesca piü semplice e nello stesso tempo piü utile, io le trattero prima in una maniera generale, immaginando le diverse parti del feto situate o stabilite in una posizione ed in una presentazione normale, e le esaminerö in se-guito nella loro applicazione ai diversi casi ehe possano presentarsi nella pratica giornaliera.
1. — Delle embriotomie sottocutanee studiate in una maniera generale.
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Allorche la presentazione e la posizione sono normali, 1' embriotomia e resa necessaria sia per nn eccesso di volume del feto, sia per un di-fetto di capaeitii del bacino o degli organi genitali. Se per esempio il novello essere presenta il treno anteriorc in una posizione normale, le operazioni ehe si possono pratieare sono: 1) I'ablazioite degli arti anferiori;
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2) l'esportmione dclla manäibola; 3 la decapUazione; 4) Vablazione del collo; 5) delle cosle; 6) dei visceri toracici ed addominaU; 7) delle verlehre dorsali e lombari; 8) degli arii posteriori.
i] Ahlazione degli arti anteriori. — Quest'operazione e indicata tutte le volte ehe e necessario di ridurre il volume della parte anteriore del tronco. Supponiamo ehe la testa ed i due arti anteriori sieno impegnati nel loro passaggio. S'incomincia per applicare un laccio al pasturale dell'arto cbe si vuole esportare. Uno o due aiuti sono incaricati di esercitare delle trazioni, mentre 1'operatore cerca di ricacciare, per quanto e possibile, la testa e I'arto libero. L'arto fissato ordinariamente viene all' esterno fino a livello del nodello.
L'embriotomia dell'arto anteriore si divide in tre tempi principali: a) distacco della cute, b) incisione dclla medesima, c) allontanamcnto delVarto.
a) Distacco dclla cute. — II dissecamento della cute dev' essere fatto sopra le diverse regioni deirarto, dal nodello fino aH'ascella ed alia som-mitä del garrese. Questo primo tempo si eseguisce per mezzo di un bi-stori ordinario c di una grande spatola, di cui abbiamo due modelli.
II primo (v. fig. 1) consiste in un' asta di ferro della grossezza di un piccolo dito, la di cui ostremita superiore e appiattita, slargata e leg-germente infossata nel senso trasversale. Nella sua parte piu sviluppata, essa misura 4 centimetri di larghezza. L'estremita postcriore presenta un anello oblungo ehe serve di presa alia mano. La lunghezza totale della spatola e di 00 cent, circa.
II secondo modello (v. fig. 2) diffcrisee dal primo in questo, ehe uno dei bordi della parte appiattita e slargata della spatola presenta un'inci-sura, die forma una specie di uncino. Merce questa conformazione, lo strumento permette di lacerare le briglie di tessuto connettivo ehe pos-sono esistere.
Prima di dissecare la cute, e necessario praticare sopra ciascuna faceia laterale dell'arto, un po'al disopra del nodello, un'inoisione longitudinale della lunghezza di 5 cent., e ciö allo scopo di far penetrare la spatola sotto la pelle.
Poscia si precede alia laeerazione del tessuto connettivo ehe unisce la cute ai tessuti sottostanti. Per far ciö si ordina di esercitare delle trazioni sull'arto, per farlo estendere il piü ehe sia possibile; indi 1'opera-tore con una mano imprime alia spatola dei movimenti di va e vieni, mentre coll'altra, situata fuori della cute, si rende conto della posizione dello strumento e della direzione da dare ad esso per non appoggiarlo sul tegumento e perforarlo. Da un lato si spinge la spatola fino al garrese e dall'altro fino all' aseella. In tal modo si potra manovrare con piü forza per dividere i muscoli (pettorale superficiale e pettorale profondo) ehe uniscono l'arto alia parete toracica.
bj Incisione della cute. — Ha per iscopo di separare la cute piü com-pletamentc dalle altre parti dell'arto.
Divcrsi autori hanno consigliato di distaccare la cute con due incisioni sulle due faccc dell'arto, ma una sola puö perfettamente bastare. Noi la
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eseguiamo di preferenza sulla faccia interna, e cio per due ragioni prin-cipali. Prima di tutto perche applieando lo strumento sulla faccia interna si corre meno rischio di ferire 1'utero; secondariamente perche procedendo all'esportazione del tronco, i tempi operatorii successivi non si eseguireb-bero piü con comoditä e non si sarebbe sicuri se I'incisione capitasse sulla faccia esterna dell'arto.
L'incisione deve estendersi dalla regione sternale al nodello, e puö praticarsi dall'alto al basso per mezzo di un bistori a falcetto ordinario.
Ordinariamente noi la praticbiamo con un dermotomo speciale (v. fig. 3).
La parte essenziale di questo strumento risiede all' estremita di una asta, munita di un manico piriforme longitudinale in legno. E costituita da una lama stretta, mobile, a tagliente trasversale, mantenuta da una vite fra due prolungamenti presentanti una faccia interna piana ed una esterna convessa (fig. 5 e 6, a e amp;). Questi prolungamenti possono essere distinti in interno {fig. ö e 6, laquo;) ed esterno [b). La lungbezza del primo sor-passa quella del secondo di 4 miilimetri. La lama tagliente (fig. 4, c) misura una larghezza di 6 miilimetri. Allorcbe lo strumento e montato, il pro-lungamento interno sorpassa il tagliente della lama di 13 miilimetri, 1'e-sterno di 19.
Niente di piü semplice ehe incidere la cute eol dermotomo in parola. II prolungamento interno , il piü lungo, essendo situato sotto la pelle e restando 1'altro al di fuori, lo strumento si spinge con un sol colpo fino al torace. Ciö fatto 1' operatore passa la mano sotto la cute e si assicura se essa e distaccata bene in tutti i suoi punti; se vi rimane qualche piccola briglia, egli la lacera facilmente con le dita.
Questo tempo operatorio vien completato da un' incisione circolare della cute, un po' al disopra del nodello.
c) AUontamr/ieiito dell'arto. — Quando la cute e ben distaccata ed i mu-scoli pettorali in parte divisi, le potenze muscolari ehe tengono ancora 1'arto attaccato possono essere rotte, senza tanta fatica, da una trazione esercitata da uno o due aiuti.
Una corda fissata sull' estremita libera del lembo cutaneo vien tenuta da un aiuto all' esterno, mentre 1' operatore precede, se e necessario, al-1'ablazione dell'altro arto anteriore, secondo i precetti piü sopra indicati.
2) Esportazio'ne della mandlhola. — L'esportazione della mascella inferiore e indicata abbastanza raramente. Essa puö essere praticata nel case in cui la testa del feto presenta un volumo relativamente considerevole per passare liberamente attraverso il canale pelvico.
Prima di accingersi a questa operazione , bisogna flssare conveniente-mente la testa del feto. Ciö fatto si pratica sulla punta del naso col falcetto a ditale (Vedi figura 7 dolla tavola inserita nel numero precedente del giornale) un'incisione trasversale lunga alcuni centimetri. Indi si adatta sopra di essa un piccolo uncino fornito di una corda (fig. 8), la quale viene tirata da un aiuto, mentre la testa e mantenuta tesa. L'ope-razione puö essere divisa in tre tempi: a) dmecazime della cule e del mu-scoli; b) sezionc della mandihola: c] estrazione deWosso.
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a)nbsp; Dlssecazione della cute e dei muscoli. — Questa operazione si eseguisce facendo da ciaseun lato della faccia interna del labbro inferiore, e quasi a livello della commissura labiale, un'incisione, per la quale s'introduce la grande spatola, ehe viene poi spinta successivamente sulla faccia esterna, lungo il bordo inferiore e contro la faccia interna di ciascuna branca della mandibola. Cio fatto, si cerca di distaccare il piü die e possible la pelle ed i muscoli ehe rivestono le due facce dell'osso mascellare inferiore.
b)nbsp; Sezione della mandibola. — Dev'essere praticata sopra ciascuna branca, per quanto piü. e possibile in vicinanza della loro articolazione coll' osso temporale. Due strumenti possono impiegarsi per raggiungere le scopo, e sono: il grande nncino taglieute e la sega immaginata dall'onorevole collega Hinze di Mydreeht (Olanda).
II primo (vedi fig. 9) consiste in una asta di ferro della lunghezza di 60 centimetri, terminata da un uncino a punta affllata e a concavita ta— gliente, la quale asta presenta inferiormente un anello oblungo ehe serve di presa alia mano. Si comprende facilmente il modo di usare questo strumento. L' unciuo si introduce di piatto fino al di lb, del bordo poste-riore dell'osso; indi lo si raddrizza, rivolgendo il tagliente verso di esso, c merce alcune trazioni a scosse si opera la sezione.
La sega di Hinze (vedi fig. 10), lunga 73 o 80 centimetri, e montata sopra un'asta ehe alia sua estremitä inferiore e proweduta di un manico arrotondato e ad angolo acuto. E costituita da una lama allungata, a tagliente convesso, la quale alia sua base e larga 4 centimetri. Lo strumento si introduce nella boeca del feto, e lo si maneggia in modo da operare la sezione di ciascuna branca della mandibola dall'interno all'e-sterno. Poscia col bistori o col faleetto ad anello s' incide nello stesso tempo la pelle del mento e la sinfisi del corpo della mascella.
Lo stesso autore ha preconizzato questa sega per distaccare I'arto an-teriore dal torace. Dopo di aver dissecato la pelle per mezzo della spatola, egli introduce la sega al di sotto di essa, la spinge fino al disopra della scapola e l'abbassa in modo da tagliare obliquamente i muscoli o la car-tilagine di prolungameuto. Indi lo strumento viene introdotto sotto la spalla, cello scopo di dividere i muscoli pettorali e sotto scapolari.
c)nbsp; Estrazione dell' osso. — Divise le brauche della mascella inferiore, queste possono esportarsi senza alcuna difBcoltä o con un laccio o colla grande tanaglia, rappresentata dalla fig. 11, la quale si compone di due lunghe brauche riunite da una cerniera e dentellate per breve tratto nella loro faccia interna.
3) Decapitazione. — La decapitazione ha per iscopo di separare la testa dal restante del tronco. Essa puö essere divisa in quattro tempi: a) Dissecazione della pelle, bee) sezione dei muscoli e dei legamenti, d) estrazione della testa.
a) Dissecazione della pelle. — Dopo di aver dilatata 1'incisione praticata sulla punta del naso si distacca la pelle della regione facciale con la grande spatola. Per la regione. craniana si dovrä far nso amp;z\\v.piccola spa-Ma, rappresentata dalla fig. 12. Essa e di forma lanccolata, leggermento
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incurvata di piatto nel senso della sua lunghezza, e presenta nella sua parte piü larga un diametro di due centimetri ed una lungliezza totale di 28 a 30 centimetri. Questa spatola si adopera allo stesso modo ehe quella grande; soltanto e a notarsi ehe la sua disposizione alquanto curva per-mette di seguire la convessitä delle pareti del cranio. Onde distaccare meglio la pelle, e utile imprimere allo strumento alcuni movimenti di al-talena (1). La dissecazione della pelle e eompletata dalla sezione delle due orecchie, delle aponsurosi e della mucosa palpebrale di eiascun occhio e dei muscoli massateri vicino alle creste zigomatiche. Questa sezione si opera per mezzo del grande uncino tagliente.
bee) Sezione dei muscoli e dei legwmnti. — I legamenti ed i muscoli ehe eircondano 1'articolazione atloido-occipitale possono essere tagliati per mezzo di una forhice speciale a lama curmta a gomlto sul piatto (v. fig. 13). Questa stessa lama e provveduta di un tagliente unilaterale di forma convessa; la sua lunghezza e di 3 centimetri; il suo diametro, preso alia base, e di 2 centimetri.
L'operazione si eseguisce nel seguente modo. La testa essendo preven-tivamente fissata e tesa, come per la sezione della mandibola, 1'operatore prende con la mano sinistra I'estremita dello strumento, 1'introduce nella bocea e la dirige in maniera ehe il tagliente sia rivolto contro la faccia inferiore dell'articolazione atloido-occipitale. Appoggiando allora piü. ehe e possibile sulla forbice una mano si f'anno coll'altra alcuni movimenti a semicerchio.
Cosi si taglia il muscolo lungo del collo e il legamento eapsulare an-teriore. Allo stesso modo poi si tagliano i muscoli ed i legamenti delle regioni laterali e posteriori. — II legamento cervicale ed i muscoli della nuca possono essere egualmente divisi merce il grande uncino tagliente e la sega di Hinze.
d) Estrazione della testa. — Allorche i muscoli ed i legamenti sono eon-venientemente tagliati, riesce facile distaccare la testa dal collo. A tale scope basta esercitare una moderata trazione sui laeci legati al piccolo uncino previamente infisso sul labbro superiore. Se vi sono aderenze un po' forti, si puo facilitarne la rottura combinando alia trazione un leg-giero movimento di torsione.
4) Ablaziom del collo. — L'ablazione del collo si divide in tre tempi principali: a) dissecazione della pelle, b) sezione dei muscoli e dei legamenti, c) estrazione del collo.
a) Dissecazione delta pelle. — Questo prime tempo dell'operazione si opera col fissare subito la pelle della testa, mantenendola tesa e tirandola al di fuori. Si introduce poscia la grande spatola e si distacca successivamente la cute del bordo superiore, delle facce laterali e dei bordo inferiore della regione.
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(1) un certo Knip, empirico deU'OIamla sottentrionale, facova uso di questa spatola fin dal-Tanno 1811. Da quest'epoca al 1855, egli ha praticato circa 1100 embriotomie , e suo figlic, du-rante il periodo di 15 anni, ne ha operate äoo. per acquistare destrezza in questo genere di operazione, essi si esercitavano sopra vitelli morti, passando il braccio neu1 apertura deiia doccia destinata allo soolo delle urine della stalla.
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b)nbsp; Sezione dei muscoli e dei legamenti. — II legamento cervicale ed i prin-cipali muscoli del collo si tagliano col grande uncino tagliente.
Per completare la divisione si porta la lorbiee eurvata a gomito contro 1'articolazione formata dall'ultima vertebra cervicale colla prima vertebra dorsale. La mano sinistra mantiene la lama della forbice appoggiata sopra uno dei lati di questa articolazione, mentre la destra imprime allo stru-mento un movimento di rotazione a mezzo giro. — La disartieolazione puö anclie farsi per mezzo della sega con un meecanismo facile a com-prendersi.
La trachea e 1'esofago si distaceano su tutta la lunghezza del collo.
c)nbsp; Estrazione del collo. — L' estrazione del collo puö praticarsi con fa-cilitä, sia per mezzo della grande tanaglia descritta piu innanzi, sia col-1'aiuto di un laeeio attaccato al collo, per quanto e possibile in vicinanza della regione pettorale.
5) Esportazione delle caste. — Comprende: a) la dissecazioue della pelle, b) la disartieolazione delle coste, c) Vestrazione delle coste e dello sterno.
a)nbsp; Dissecazioue della pelle. — Fatta tendere fortemente la pelle da due aiuti, si lacera colla grande spatola prima il tessuto connettivo sotto-stante della regione spinale , poscia quello di ciaseuna faccia costale ed infine quello della regione sternale. Se vi rimangono delle piccole briglie sottocutanee, queste si possono facilmente lacerare colla mano.
b)nbsp; Disartieolazione delle coste. — Per maggior faeilita, si esportano le coste tre per volta, incominciando dalle anteriori.
L'operatore incide dapprima il museolo ileo-spinale per mezzo di un bistori ordinario o del falcetto ad ancllo su tutta la sua lunghezza e per quanto piü e possibile a livello delle articolazioni vertebro-costali. Indi taglia i muscoli intercostali, dietro la terza costa, per un'estensione di 4-3 centimetri. Questa incisione e destinata a far entrare il lungo uncino per mezzo del quale si divide o si disarticola 1' estremita superiore delle tre prime coste. Tale divisione puö praticarsi anche colla sega di Hinze. Ciö fatto, si prolunga 1'incisione dei muscoli intercostali fin quasi vicino allo sterno, indi si tagliano le tre prime cartilagini di prolungamento col bistori o col grande uncino.
c)nbsp; Estrazione delle coste e dello sterna. — Una volta distaccate le coste alle loro due estremita, l'operatore le estrae con la mano o colla grande tanaglia, e precede all' esportazione delle tre seguenti e cosi di seguito fine all'ultima.
Esportate ehe sieno le coste sternali, I'estrazione dello sterno non offre piu alcuna difficolta. Incidendo i muscol; addominali, lo si estrae colla mano o con una tanaglia.
Osservazione. — L'ablazione delle coste e dello sterno ha principalmente per iscopo di diminuire il diametro verticale del toraee. Kella maggior parte dei casi, questo risultato si puö raggiungere disarticolando sempli-cemente le coste di un sol lato, o per mezzo del grande uncino tagliente o colla sega di Hinze, ehe s'introduce, previa disseccazione della pelle, dall'apertura praticata per l'ablazione dell'arto anteriore corrispondente.
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e) Ablazione del -visceri toracici cd addommali. — I mezzi d'unione dei vi-sceri toracici ed addominali si possono facilmcnte rompere colla mano.
7)nbsp; Ablazione delle vertebre dorsali e lombari. — L' esportazione di queste vertebre si pratica collo stesso meccanismo ehe si impiega per I'ablazione della testa e del collo, cioe si disartieolano prima le vertebre dorsali e poi le lombari. Per estrarre queste ultime, si tagliano i muscoli situati sulle loro apofisi trasverse per mezzo del luago uncino tagliente, o del bistori ordinario, del falcetto o del falcetto ad anello.
8)nbsp; Ablazione degli arti posterioi-i, — Accade di frequente ehe il feto, ve-nuto al di fuori per tre quarti, si trova impigliato un po' in avanti delle anehe in seguito ad un eceesso di sviluppo del treno posteriore. In tal easo, a meno ehe le vie genitali della madre non sieno molto spaziose, si deve rieorrere all'ablazione degli arti posteriori. Questa operazione e da annoverarsi fra le piü importanti embriotomie.
Essa puö pratioarsi in due modi prineipali: o si lascia il feto nella po-sizione ehe ooeupa e si estraggono gli arti coll' estremita superiore, op-pure si opera 1' inversione del treno posteriore e si fa 1' estrazione degli arti eolla loro estremita libera.
A) Ablazione dell' arto colla sua estremita superiore. L' operazione puö essere divisa in tre tempi: a) disseccazione della cute, b) divisione del ba-cino, c) allontauaraento deWarto.
a)nbsp; Dissecazione della cute. Si opera secondo il solito metodo per mezzo della grande spatola. S'ineomineia dalla regione superiore o sacro-iliaea e si termina alle regioni lateral! e inferior!. La cute del feto viene pre-ventivamente ripiegata sul dorso della madre e tenuta tesa da due aiuti.
b)nbsp; Divisione del bacino. Vien diviso in due meth, laterali da una dop-pia sezione interessante la parete superiore ed inferiore. La sezione superiore e fatta sopra uno dei lati della spina sacrale; 1'inferiore sulla sin-flsi ischio-pubiea (siiiflsotomia pelvicaj. Entrambe possono essere pratickte per mezzo di una forbice speciale (v. fig. 13) a tagliente obbliquo, coperto da un piccolo prolungamento laterale di cui 1' estremita smussata sor-passa di poco (di circa 5 millimetri) la sommitä del tagliente. La lama della forbice ha una lunghezza di 4 centimetri ed e sospesa ad una luugu asta terminata da un manico diritto. La lunghezza totale dello struraento e di 75 centimetri.
Meccanismo operatorio. L' operators comincia dalla sezione superiore. Tenendo la lama dello strumento colla mano sinistra, 1'indiee appoggiato sull' estremita del piccolo prolungamento laterale , spinge quest' ultimo sotto la cute e situa la forbice eontro il saero nel punto in cui questo osso si unisce all'angolo interno dell'ileo. Poscia tre o quattro leggier! colpi di martello dati da un aiuto sull'estremita del manico sono ordina-riamente sufficienti per dividere completamente 1'osso saero.
La sezione della sinfisi ischio-pubiea si eseguisce collo stesso processo. Si pratica prima una piccola incisione longitudinale sul tendine prepu-bico, interamente eontro la sua inserzione pubiea; indi attraverso 1'incisione stessa s'introduce il prolungamento laterale della forbice, e ne
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mentre l'operatore dirigo e mantiene lo strumcnto, un aiuto batte sul manico e si opera la sinflsotomia.
La sega puö egualmente servire a praticare le due sezioni pelviclie. lo credo ehe anohe per chi e abituato a maneggiarla, essa e forse preferi-bile alia forbice.
e) Estrazione dell' arto. Si opera per mezzo di un laccio, il quale puu essere fissato suU'angolo esterno dell'ileo o meglio ancora nel foro ottu-ratore per mezzo di un piccolo uncino. Ciö fatto mentre gli aiuti tirano sopra uno dei coxali, l'operatore armato di un bistori, eerca di dividere per quanto e possibile i muscoli ehe attaccano quest' osso al sacro e al coxale dell'altro lato.
Operando in tal guisa, mi e accaduto di esportare in un tempo solo il coxale e le altre ossa dell'arto, ebe si distaccano successivamente dal manicotto cutaneo fino alia regione del pasturale. II coxale puö anche essere allontanato da solo se, nel mentre ehe gli aiuti tirano, e stato incise il legamento eapsulare. AUora si riprendera 1'arto flssando una corda sull'estremitä superiore del femore. La separazione viene completata con una incisioae circolare della pelle del pasturale.
B) Ablazione deU'arto colh sua estremitä libera. E necessario anzitutto, per eseguire quest'operazione, praticare I'inversione del treno posteriore del feto. Questa inversione non si fa senza difflcolta. S'incomincia coll'o-perare la sezione del troneo a livello dell'articolazione lombo-sacrale. Per-ciö s'incide prima la pelle, poi la si disseca per una certa estensione in modo da peter coprire il moncone pelvico, fissandola con una legatura alia stessa guisa die si fa per chiudere un sacco di grano. Ciö fatto si spinge il bacino del feto nell' utero, indi si va alia ricerca degli arti. Questi poi vengono presi eolla mano e preferibilmente, se e possibile, cogli unghioni, o con uno dei raggi ossei inferiori, il pasturale o lo stinco. Allara si procede all' ablazione dell' arto. L' operazione presenta la piü grande analogia con quella praticata sull' arto anteriore. Mi limiterö per con-seguenza a notare alcune partieolaritä ehe la differenziano da quest'ultima.
a)nbsp; Dissecazione della cute. Si praticano prima due incisioni longtiu-dinali da eiaseun lato dello stinco, il piu ehe e possibile vicino al gar-retto; indi si distacca la pelle sulle due facce dell'arto fine alleregioni della groppa e della sinfisi pelvica per mezzo della grande spatola soltanto o insieme alia piccola spatola. Quest' ultima vien adoperata con vantaggio per dissecare la cute sulla superlicie del garretto. Se si fa use esclusiva-mente della grande spatola, bisogna avere 1' avvertenza di non farla im-pigliare al disotto del tendine di Achille.
b)nbsp; Incisione della cute. Qnesta vien incisa sulla faccia interna deU'arto.
c)nbsp; nbsp;Estrazione dell' arto. L' estrazione dell' arto e facilitata : dall' incisione dei muscoli crurali; dalla rottura del legamento eapsulare dell'articolazione coxo-femorale; dalla sezione del femore.
La sezione dei muscoli crurali si fa particolarmente sulle regioni crurali esterna e posteriore. Essa puö essere praticata eol falcetto ordinario, col grande uncino tagliente o eolla sega di Hinze. Allorche il grande un-
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cino e impigliato nel tessuto muscolare, si deve seguire il suo decorso con una mano nel mentre die I'altra lo ritira, imprimendo ad esso delle leggere scosse.
La piü piccola ineisione praticata sul legamento capsulare dell' artieo-lazione eoxo-femorale, ne diminuisce notevolmente la resistenza ehe il vuoto intra-articolare oppone alia disghmzione della testa del femore. Que-sta ineisione si fa per mezzo del falcetto o del grande uneino. In-tal modo e piü facile oporare la sezione del femore.
La sezione del femore puö farsi colla forbice sopra descritta o colla sequot;-a. La forbice vien tenuta con una mano alFesterno e coll'altra all'in-terno, mentre il tagliente di essa si applica contro la testa del femore. Due colpi di martello dati da un aiuto sul manico sono sufficienti per dividere I'osso. In questo case la sega trova, per la sezione dei muscoli e dell'osso, una delle piü utili applicazioni.
Per facilitare I'allontanamento dell'arto, 1' operatore passa un'asta o un bastone fra il tendine d'Achilla e la tibia; e mentre gli aiuti tirano sui lacci, imprime all'arto un movimento di rotazione.
Esportati i due arti posteriori fino all' articolazione coxo-femorale, in certi casi I'operazione sara, utilmente eompletata colla sinSsotomia pel-vica e coll'estrazione dei coxali.
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Delle embriotomie sottocutanee considerate nelle loro applicazioni speciali.
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Nel capitolo preccdente ho descritto successivamente le diverse embriotomie nell'ordine in cui esse dovrebbero essere praticate nel caso ehe si dovesse completamente sminuzzare il feto.
In pratica e raro ehe si debba ricorrere ad uno srainuzzamento com-pleto. Nella maggior parte dei casi basta un' embriotomia parziale, come per esempio la decapitazione, 1' ablazione di uno o di due arti, di una parte del tronco, ecc, perche le altre parti si possono estrarre senza dif-
flcolta.
I] Embriotomia compleia. E indicata ogniqualvolta esiste una spropor-zione notevole fra la capacM degli organi genitali della maäre e il volume delle diverse parti del feto.
Questa sproporzione puö dipendere: a) ddla ristrettezza della cavita pel-vica; b) dal restringimetito delVoriflzio Menno o del condotio vaginale, dovuto ad alterazioni organiche antiche; c] daU'eccesso disviluppo generate del feto.
Allorche si presenta uno di guesti casi, bisogna operare secondo i pre-cetti generali indicati piü innanzi.
2) Embriotomia parziale. Tre condizioni generali rendono necessana 1'embriotomia parziale, cioc: a) m eccesso limitato di volume del feto; h] una presentazione o posisione viziata irriducibile del feto; c) un mmero esagerato
di organi. a) Eccesso Umiiato di volume. Conccrne generalracnto la testa c il treno
postcrioro.
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La testa acquista un volume molto considorovole .sia per' uu eccesso di svihqijw, sia per un procosso anormale in seguito a idncefalo.
In quosto secondo caso, succede di frcquente eke una scmplice puntura praticata col bistori o eon un trequarti da, luogo ad una riduzione abba-stanza notevolo delle pareti del cranio per pormcttore alia testa di venire al di fuori senza farle subire ncssuna altra mutilazione. Quando poi no-nostanto la puntura, la testa conscrva ancora un diametro troppo pro-nunciato, oppure vi lia un scmplice eccesso di sviluppo, il veterinario devo rieorrere all'ablazione della mascella inferiore o alFesportazione degli r.rti anterior!.
Allorclie es.iste la presentazione posteriore, il feto essende impegnato colla regione della testa, si deve prima di tutto esportare tutto ciö die si trova al di fuori. S'incide e si disseea la pelle in modo da portarla e legarla sul moncone cefallco; si spinge in seguito la testa e indi la si rivolge in maniera da situarla nella sua posizione naturale.
L'eccesso di sviluppo del treno posteriore, detto cnl di putedro, nel vi-tello, non esige sempre Fablazione del due arti posteriori. Ordinariamente basta I'esportazione di un solo arto.
Per ciö die riguarda il meccanismo operatorio di queste diverse opera-zioni, rinvio il lettore ai precetti generali esposti nel capitolo procedente.
b) Presentazione e posmone viziata. Fra le presentazioni e posizioni viziate die esigono 1' embriotomia sottocutanca, citero: le dcciazioiii della testa e del collo; le posizioni viziate degli arti; la presentazione di ire o quat-iro arti coiitemporaiimmente.
Le deviazioid della testa c del collo costituiscono spesso doi serii ostacoli per I'espulsione del feto.
Quando queste deviazioni sono irriducihili, h. indicata 1' esportazione di uno o di entrambi gli arti anteriori.
Allorclie, nella giumenta, esiste inflessione laterale complcla della testa c del collo, io credo die novanta volte su cento il parto puö bonis.simo cf-fettuarsi in questa posizione. Io consiglio di pvatieare Fablazionc dell'arto anteriore opposto al lato sul qualc I'inflessione della testa ha luogo; ciö fatto, io sono persuaso die il parto poträ quasi sempre tertninarsi senza alcun pericolo della mad re.
Nei casi ft inflessione laterale della testa, nella vacca, si osporta subito Tarto del lato corrispondente alia doviazione. Questa ablazione ö genoral-mente snfficiente per mcttere a posto la testa. Sc 1' esportiizionc del secondo arto ö neccssaria, si avra cura, prima di tutto, di fissare uu laccio sul colletto della mandibola ondo poter riportaro piti facilmente la testa, la di cui deviazione tende ad aumentarc merce le trazioni effettuate sul-I'arto da esportare. Vonuto il momento di raddrizzare ia testa, e benc applicare sull' orbita die guarda air esterno, verso la parcte utorina, un piccolo uncino munito di una corda. II raddrizzamento si fa per mezzo dell' azione combinata delle trazioni esercitato sopra ciascuno di questi lacci e lo sforzo prodotto dall'operatore, la di cui mano e applicata sulla mascella inferiore in modo da coprirc i denti incisivi.
Thomasscnnbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; 2
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iS'ou insisteru sullc altre deviazioni della testa; mi limitero a notare die in certi casi la produzione del parto non c possibile so non dopo I'ablazione degli arti antoi'iori o di uno di essi soltanto.
Xella dcviazio/ic degli arti possono csistoro due casi, o si presenta un solo arto e I'altro rimanc deviate; oppure i due arti sono deviati ed irri-ducibili.
Allorelie si presenta un solo arto, sia anteriore o posteriorc, non po-tondosi effettuare il raddrizzamento dell' altro, bisogna ricorrere all' abla-zione dell'arto vonuto al di fuori. In tal caso, riesee piü facile la ridu-zionc dell'arto deviate.
Esportato un arto posteriorc, 1' estraziono del foto puö essere facilitata adattando un uncino al fore ovalare del lato corrispondente all' arto amputate.
Sc la deviazione interessa i due arti anteriori o posteriori e die la loro riduzione non possa farsi, 1'embriotomia sottoeutanea non e piu appliea-bile. L'opcratore deve fare uso del motodo diretto, come indicheremo piü inuanzi.
Nei casi in cui si ha contemporaneamente prcsentazione di Ire o qualtro arti, se la conformazione del foto e normale, si avrä ordinariamente a eke fare con una posizione trasversale, la quale non esige 1'embriotomia. Biso-gnerä in tal caso ricacciare il treno anteriore o il posteriore secondo il caso die si presenta. Ordinariamente e bene tirare prima il treno posteriore e ricacciare il posteriore.
Si ricorrera all'embriotomia allorche si presenta il treno anteriore c die uno o entrambi gli arti posteriori sono ripiegati sotto l'addome. E il caso die si presenta ordinariamente nella giumenta. II feto uscito a meta non puo piü essere ricacciato. Allora si esportano i due arti anteriori usciti, risparmiando la cute; poscia una metä dclle coste e lo Storno, cio die procura aU'operatore lo spazio necessario per passare la mano e spingcro indietro gli arti posteriori impegnati nel loro passaggio. Questa manovra non sempre riesee, perclie il feto essendo morto, 1' arto rigido si piega diffieilmente. ii vero ehe si giunge sempre a ricacciarlo al punto da si-tuare I'unghione al disotto dell'arcata pubiea; ma se, in tale posizione, si ordina di tiraro, si puö essere certo die I'arto passora a traverse la parete dell'utero. Val meglio applicare un laccio sull'arto die si fa tiraro, pcrelie allora 1' arto poträ avanzarsi e venire a situarsi nello spazio la-sciato dalle coste esportate e in questo modo il feto verra fuori abba-stanza facilmente. Se i due arti posteriori sono in questa posizione, biso-gnerä praticare la sezione del tronco in corrispondenza dell'ultima vertebra lombare c rivoltare il treno posteriore, come abbiamo dimostrato piü in alto.
c) Numero esagerato di orgemi. In questa categoria rientrano i mostri pclomcli, i mostri a due teste (hicefaU), i mostri doppii monocefali e monmnfali.
Mostri pelomeli. Nel mostro pelomelo esiste uno o parecclii arti sup-plomentari. Quando uno di questi arti costituisce un ostacolo al partoraquo; iisogna esportarlo secondo i precctti su esposti.
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Mbslri a due teste. AJlorche il feto non e troppo sviluppato, 1quot; ublu-zione dogli arti autcriori basta gencralmcnte por pennetterue I'estrazione. Se quest'operazionc non e sofficiente, si proeode all'ablazione di una dellü due teste e del collo comspondente secondo il metodo sottocutanco, o se-condo il metodo diretto.
Mostro doppio monocefalo. In questo mostro vi sono due corpi piü. o mono distinti e una sola testa. Generalmente, affinclie il parto si effettui, e necessaria 1'ablazione di uno dei due corpi, la quale viene praticata, per quanto e possibile, completamente, col metodo sottocutaneo. Notiamo ehe questo caso e abbastanza difricile e fortunatamento molto raro.
Mostro doppio monomfalo. Questo mostro h eostituito da due feti distinti, uniti 1' uno alFaltro merce una o paroecliie region! del corpo. Per togliere 1' ostacolo die qnesta anomalia produce al xDarto, si tenta prima la divisione dei due feti nella cavitii uterina. Se cio non e possibile, si ricorre aH'cmbriotomia completa di uno dei due feti.
B. — ElIBRIOTOMIA DIRETTA.
Sotto la denominazione di embriotomia diretta noi indicliiamo tutte quelle opcrazioni, ehe si fanno piü o mono direttamente sullc parti rico-perte dalla pelle. Fra questo operazioni noi indicliercmo rapidamentc-a) la pcrfomzione del crauio; b) la decapitaziotie; c) la detroncazione; d) la pmtura e riticisione dell'addome; e) Vesportazione degli arti.
a)nbsp; Perforazioue del cranio o craniolomia. La perforazione del cranio e in-dicata nel caso di mostro idrocefalo. Essa put) pratiearsi in due modi: colla pnntura e coWincisione.
La puntura puö eseguirsi per mezzo di un trequarti o col bistori retto ordinario. La testa essendo preventivnmente fissata e tirata verso 1'ope-ratore, questi introduce lo strumento, lo porta sopra un punto depressi-bile della calotta craniana e Fimpianta alia voluta profonditii. In tal modo il liquido ehe vi e contonuto viene al di fuori, le pareti del cranio si ri-lasciano e generalmente la testa diminuisco abbastanza di volume per permettere Testrazione del feto.
L' operazione puö esssre praticata anclio col processo indicate dal ve-terinario militare belga Marneffe, ehe consiste nelFimpiantare il trequarti o un'asta di ferro qualunque afnlata ad una dellc sue estremitä nel fondo della cavitii orbitale.
L'incisiono del cranio e raramente necessaria. perche nella maggior parte dei casi e sufiiciente la puntura; ad ogni modo la si pratiea per mezzo di un bistori a falcetto o col grande uncino.
b)nbsp; Decapitazione. L'ablazione diretta della tosta 6 indicata allorcho si ha n ehe fare con un mostro a due teste, e quando esistono certe posizioni viziate irriducihili della testa e degli arti.
A seconda della posizione della tosta, 1' operazione puö pratiearsi in due modi principal!. Prime metodo. La testa e incuneata nella eavitä pelvica o portata all'c-
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steriio e gli arti anterior! ripiegati. Se la spinta indietro della testa non ö possibile, si ricorre ad una delle piu semplici operazioni. Si pratiea prima un'incisione circolare sulla cute in un punto situato alquanto al di qua di quello in eui deve aver luogo la disarticolazione; poscia si fa tendere il collo, si distacca la cute per una certa estensione e infine s'ineidono, per quanto e possibile, collo strumento tagliente i legamenti ed i muscoli cervicali. Ün'ultima trazione, combinata con una leggiera torsione del collo completa la separazione delle parti.
L'oporazione vien completata col portare la pelle sul moncone cefalico, fissandola in avanti con una forte legatura.
SecOiido mctodo. E indieato ogniqualvolta vi lia presontazione del solo collo e la testa e piii o meno ripiegata nell' una o nell' altra direzione. Come abbiamo giä veduto, si riuscira sempre, nella vacca, a riportare la testa del feto dopo aver fatto 1' ablazione degli arti anteriori; paa non 6 lo stesso nella giumenta a causa della lungbezza del collo del puledro, Kel easo die la deviazione fosse irriducibile e impedisse 1' estrazione del feto, si potrebbe tentare Tesportazione diretta della testa e del collo flno al punto in cui essa e ripiegata o inflessa.
Dopo aver inciso circolarments la cute del collo, l'operazione puö ese-guirsi sia per mezzo della sega di Hinze, sia coll'aiuto di una sega a ca-tenella (v. fig. 11). L'uso di quest'ultima e stato preconizzato dal veteri-nario svedese Petorsen, e il professor Sjostsdt di Stoccolma ne fa men-zione nel suo Traltafo (V ostetricia (1). Petersen 1' adopera per operare 1'a-blazione degli arti, della testa, ecc.
Una volta die la pello e stata incisa, 1' operatore applica la sega sul punto ehe deve essere diviso e ne pratiea la divisione con un movimento ordinario di va e vieni. Per evitare lo sfregamento delle pareti vaginali, si passano i due capi della corda in una guaina di ferro della lunghezza di duo deeimetri circa.
c)nbsp; Detroncazione. La divisione del tronco, come quella del collo, puö farsi in due modi principali, a norma cbe la regione si prescnta all' e-eterno in linoa rotta, o all' interno piü o meno di traverse. Questi due metodi operatorii sono perfettamente analoghi a quelli descritti dianzi.
La dotroncaziono si fa generalmente a livello della regione lombare. Essa e indicata in tre casi principali: 1deg; quando esiste un mostro doppio; 2deg; quando vi ha presentazione del dorso (trasversale, verticale od obbli-qua); 3deg; quando una parte del feto essendo venuta al di fuori, 1'altra fa ostacolo.
d)nbsp; PuHtiira e incisione delU addome. II feto puö essere sofiermato nella cavitä addominale in seguito ad un eccesso di volume dovuto all' accu-mulo di una notevole quantity di siero nel cavo peritoneale (ascitc). In questo easo, una semplice puntura praticata col trequarti o un'incisione fatta col bistori sono suffleicnti per dar esito al liquido contenuto ncl-I'addome e togliere eosi I'ostacolo all'uscita del feto.
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(i) u.indhoK i Forlossninjskonslcn föreeterinärey och, oppföderc afhusdjur of. o. iv. sjosledt.
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e] Ablazione degü arii. L'amputazione diretta degli arti puö essere totale o parziale.
Ampntazione totale. Allorche vi ha presentazione delle natiche e della groppa, gli arti posteriori essendo completamente ripiegati e allungati sotto l'addome, il parto non puö effettuarsi senza amputare spesso uno od entrambi gli arti medesimi. lo ho avuto l'opportunitä di osservare due volte questo easo: gli arti erano completamente irriduciiili.
II procedimento da me adottato e stato il seguente. Ho praticato prima una lunga incisione verticale a traverso la pelle ed i muscoli ehe rico-prono la faceia posteriore dell' articolazione coxo-femorale ; indi ho intro-dotto la mano e ho distaecato quest! ultimi in modo da mettere allo soo-perto il femore in vicinanza della sua estremita superiore. Allora ho fls-sato un laccio attorno a questa, e mentre due aiuti tiravano, ho cercato di dividere i muscoli ed i legamenti, e specialmente il legamento capsu-lare ehe unisce il femore al eoxale. In tal modo il femore si e disartieo-lato e l'arto e stato completamente allontanato. L'operazione venne com-pletata con una incisione circolare della pelle in corrispondenza del pa-sturalo.
E presumibile ehe in condi/.ioni analoghe, gli arti anterior! possono essere esportati collo stesso processo.
Ampntazione parziale. In case di polidattilia e in certe posizioni viziate irriducibili degli arti, puö essere necessaria la disarticolazione di un arto al nodello, al ginocchio, al garretto o alia gras.sella. In tutti questi casi, dope aver inciso circolarmente la pelle, i legamenti ed i muscoli principal!, si tira l'arto imprimendogli un leggiero movimento di torsione.
Delle cure da puestare alla madre dopo un parto laborioso. i. — Cure ordinarie.
Dopo un parto laborioso, e particolarmente dopo un'embriotomia parziale o totale, la madre reclama una speciale attenzione e diverse cure particolari.
Tutte le volte die sia possibile, s'incomincia col far rialzare 1'animale, perche essendo in piedi gli organi genitali riprendono piü faciltnente la lore posizione naturale. Indi I'operatore esplora attentamente la vagina e l'utero affine di assicurarsi se questi organi sono piü. o meno gravemente lesi. Fine a ehe la cosa non offre molta difficolta, sara bene pero proce-dere all'estrazione immediata delle secondine.
Ciö fatto, I'animale vien collocato sopra una buona lettiera fuori del contatto dell'aria; poi lo si pulisce con cura, specialmente sull'addome e sugli arti posteriori e lo si copre con coperte piü o meno pesanti a se-conda della stagione. Per estinguere la sua sete, si somministra una mezza secchia di bevanda farinata mista con un po' d' acqua calda; se e spossato, sara bene dargli una fetta di pane e anche una bottiglia di birra o di vino caldo.
Thomassennbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;2'
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Allorclie gli organi genitali sono alquanto aeciaccati, contusi per le lunghe manipolazioni fatte, io lavo la vagina per mezzo di una pezzuola inzuppata in una miscela a parti uguali d'acqua e aceto. Dopo si chiude la stalla e si laseia 1' animale tranquillo per circa un' ora prima di mun-gerlo o di far poppare il neonato.
2. — Cure speciali.
Diverse sono le cure special! reclamate dai diversi accidenti ehe si producono durante o dopo un parto laborioso, soprattutto se si e ricorso ad un empirico pretenzioso ed inetto. Fra questi accidenti indicheremo specialmente: a) il trombo della vuloa e della vagina; b) le fer lie delta vagina; c) le ferite e la rottura dell'ntero; d) la paralisi del treno posteriore, dovuta a cause traumaticlie. Nod credo unirvi Vemorragia, perche mi limi-tero a dire qualche parola piü innanzi a proposito dolle ferite dell' utero e della vagina, di cui essa non e ehe una conseguenza. Puö sorgere la domanda se Veraorragia spontanen, cosi grave nella donna, si presenta real-mente nelle grand! tbmmine degli animal! domestic!. Per mio conto non Fho ma! osservata, e i poch! fatti riportati nelFOstetricia di Saint-Cyr non mi sembrano interamente abbastanza provat! per dissipare qualunque dubbio a questo riguardo.
a) Trombo della vagiiia e della vnloa. Questo accidente, indicato anche coi nomi di ematoma vaginale (Fogliata), d' infiltrazione sanguigna della mucosa vaginale (Zundel), consiste in uno spandimento di sangue nel tessuto con-nettivo sotto-mucoso della vulva e della vagina. Questo spandimento ri-sulta dalla rottura d! qualohe vaso perivaginale, determinato s!a dal pas-saggio del feto troppo voluminoso o situato in una posizione viziata, sia dall'una o dall'altra manovra violenta praticata durante il parto.
Ordinariamente 1'infiltrazione non occupa ehe uno de! lati della vagina; talvolta essa circonda complctamente il condotto in modo da ridurne no-tevolmente !I lume. D! solito la tumefazione ha un colore rosso, vio-liceo, bluastro, qualche volta verdastro; al tatto e piü. o meno sensibile, fluttuante e talora crepitante. Una leggiera infiammazione e la conseguenza ordinaria dello spandimento sanguigno, il quäle se e abbastanza notevole, o se 1'animale e messo in cattive condizion! igieniche, le alte-razioni possono prendere un carattere piü grave, passare allo stato gan-grenoso e dar luogo ad un assorbimento, ad una intossicazione settica, abbastanza grave in certi casi per produrre la morte delFanimale.
Accade ehe contemporaneamente aU'ematoma vaginale, uno degli arti posteriori, quello del lato corrispondente all'emorragia, si trova aöetto da paralisi. In tal caso e probabile ehe il disordine di motilitä sia il risul-tato della compressione dei vasi e dei nervi esercitata dal liquido sparse.
Trattamento. Onde prevenire la gangrena, la quale e soprattutto da tern ere quando la temperatura e elevata e v'e temporale, si pratica un'inci-sione sul tumore, si esportano, per quanto e possibile, i coaguli di sangue in esso contenuti e si pulisee il cavo con qualche injezione d' acqna tie-
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pida. Poscia vi si injetta una soluzione d' acido fenico, di perraanganato di potassa o di qualunque altra sostanza antisettica. Queste injezioni detersive e antisettiche si rinnovano due o tre volte al giorno flno a ehe la soluzione di continuita sia completamente cicatrizzata.
Allorclie il trombo della vagina si e sviluppato durante il parto, credo ehe sarä bene, prima ehe questo abbia luogo, di dar esito al liquide ehe vi e racehiuso. Ciö faeendo, si evita una causa di distocia e si prevengono le lacerazioni ehe potrebbero eonseguirne se si estraesse direttamente il feto.
b)nbsp; Ferite della vagina. Le soluzioni di continuita della vagina, come quelle di qualunque regione dell' organismo, sono primitive o secondarie.
Le ferite primitive sono la conseguenza diretta di un traumatismo de-terminato o dall'azione di uno strumento (embriotomo, uncino, ecc), o dal passaggio forzato di una parte o dell' intero feto. Le secondarie invece sono la conseguenza della gangrena dei tessuti; esse si producono generalmente in seguito ad una compressione esagerata o prolungata del condotto vaginale, esercitata dal feto troppo sviluppato.
La diagnosi delle ferite della vagina non puö essere stabilita ehe col-1' esplorazione diretta. Spesso esse danno luogo ad una emorragia esterna piü o meno abbondante, e variano molto rispetto alia loro sede, alia loro forma, alia loro direzione ed alia loro profondita. Notiatno ehe esse riman-gono piü a lungo beanti ehe quelle dell'utero, a motive della debole con-trattilita o retrattilitä dei tessuti lesi.
Le ferite della vagina sono ordinariamente poco gravi. Solo in casi af-fatto eecezionali, allorche esse occupano il fondo della vagina ed interes-sano il peritoneo, possono dar luogo ä delle complicanze, talora abbastanza serie per divenir mortali. Fra queste le piü gravi sono: Vemorragia, Vernia dell' intestino e la pcritonite.
Trattamenio. In generale il trattamento e semplice. Una prima indica-zione da soddisfare, specialmente se la lacerazione risiede sulla parete inferiore, e, a mio avviso, 1' estrazione delle seeondine. II prime giorne , se ben inteso non esiste perforazione completa della parete inferiore, si pra-ticheranno utilmente le injezioni d'acqua fredda ende sellecitare la ritra-ziene dell' organo. In seguito si faranno quelle emellienti composte d'acqua tiepida, oppure di una decozione di foglie di malva o di altea con o senza acido fenico o permanganate di potassa. In certi casi si potra inoltre ri-correre ad un trattamento antiflegistico interne.
c)nbsp; Ferite e rottura dcll'ntero. Le cause ehe producono le soluzioni di continuita dell' utero, durante il travaglio del parte, sono identiche a quelle ehe ingenerano le medesime lesioni nella vagina.
Allorche la borsa delle acque e rotta e 1' utero e ritornato su se stesso, puö aver luogo la rottura di queste viscere in seguito alle manovre eser-citate sul feto.
E note come le estese ferite dell' utero si riducono merce la ritrazione naturale dell'organo. Questa particolarita ci spiega come delle rilevanti perforazioni risiedenti in esse guariscono, in certo quäl modo spontaneraquo;.
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senza produrre alcana grave complicanza. Va senza detto die le ferite die interessano la pareto inferiore sono piü gravi di quelle ehe risiedono sulle pareti superiori e laterali.
La diagnosi delle ferite dell' utero e generalmente abbastanza difficile. Accade assai spesso ehe esse rimangono ignorate durante la vita dell'a-nimale e ehe aoltanto 1'autopsia ne rivela la lore esistenza. All' infuori delle lesioni ehe si constatano coU'esplorazione diretta, spessissimo nella vacca si uota un' espressione sintomatica abbastanza earatteristica per eio ehe riguarda la rottura dell' utero: I'animale apre la bocca e mette fwori la lingua senza fare alcun sforzo espulsivo, Talvolta 1' attonzione vien richia-mata da un' emorragia esterna, o dall' ernia degli intestini; un' esplora-zione diretta permette allora al veterinario di determinare se i sintomi ehe si osservano dipendono da una rottura dell'utero, oppure da una fe-rita della vagina.
Trattameido. In generale la cura deve limitarsi alia somministrazione interna degli antiflogistici. Le docce d'acqua fredda sui lombi e sulla groppaj e le injezioni sottocutanee d' ergotina potranno essere utilmente impiegate per favorire la contrazione e la ritrazione dell' utero e per far cessare 1' emorragia. Le secondine devono essere levate al piü presto possibile. Si comprendo come le injezioni di qualunque natura sieno contro indicate, specialmente se la soluzione di continue risiede sulla parete inferiore del-1' organo.
Nella letteratura veterinaria sono registrate parecehie osservazioni ehe dimostrano come le ferite dell' utero, anche complete e abbastanza estese, sien lungi dall' essere sempre mortali e ehe gli individui ehe ne sono sf-fetti possono guarire meree le sole forze della natura.
d) Paralisi del treno posteriore. Fra le lesioni traumatiche determinate dal parto, le quali possono produrre la paraplegia, citerö specialmente : la lussa-zione della sinfisi iscliio-ptihica e delle articolazioni sacro-iliaclic, lafrattura di uno delle ossa del bacino ; la contmione e lo stiramento dci nervi lombo-sacrali. Questi tre accidenti sono generalmente il risultato di sforzi esagerati fatti per oparare 1' estrazione forzata del feto.
La contusione del nervi si presenta specialmente nella vacca allorche un feto troppo sviluppato ö rimasto per un tempo piü o meno lungo nelle vie genitali.
La lussazione della sinfisi ischio-pubica e delle articolazioni sacro-iliache si verifica sopratutto sull' animale in piedi. Gli ilei si elevano e si ab-bassano secondoche I'animale appoggia sull'uno o sull'altro arto. La mano introdotta nella vagina puö avvertire uno scricchiolio analogo a quello ehe si sente nella frattura.
Nei due primi casi la cura lascia poca speranza di guarlgione.
Allorche la paralisi e dovuta alia contusione del nervi si preserivono le frizioni irritanti sulla groppa e sulle natiche. Si fa rialzaro 1' animale, sostenendolo, una o due volte al giorno; in generale si ha la gnarigione completa cntro quindici snorni.
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ACCIDEN'TI AI QUALI E ESPOSTO L'OPERATORE.
In Certe condizioni, il di cui carattere noa e ancora nettamente cono-sciuto, il contatto dei materiali sparsi sulla superficie della mucosa vaginale determina, nell' ostetrico , un' eruzione cutanea di diversa natura. Questa eruzione assume generalmente la forma pustolosa,, e in certi casi riveste un carattere o ecsematoso o furoucoloso. Per poco ehe le alterazioni cutanee sieno pronuneiate, ingenerano un' adenite ascellare e una febbre di reazione piü o meno intensa.
Certi individui sembrano piü o meno predisposti a contrarre gli ac-cidenti in discorso. Questi si producono particolarmente allorcho si opera sopra un feto morto da qualebe tempo e quando la mueosa genitale e stata notevolmente eontusa ed irritata dalle manovre dell'ostetrico. Ven-gono poi favoriti dal lungo soffermamento del braeeio nelle vie genitali; giacelie il contatto prolungato dei liquidi caldi contenuti in esse, produ-cendo il rammollimento della cute, ne favorisee 1' assorbimento. Bisogna notare ehe questo avviene senza ehe vi sia sul braeeio la benche minima sealflttura o forita; anzi aggiungerö ehe io stesso parecchie volte sono stato affetto da un' eruzione pustolosa quando il feto era ancora vivo. Vero e ehe in questi casi la mucosa genitale era pochissimo tumefatta ed inflammata.
Per premunirsi centre tutti questi accidenti, I'operatore deve avere le seguenti preeauzioni: 1deg; spalmare col grasso o coll'olio le braecia prima dell' operazione ; 2deg; lubrificare di tanto in tanto la vagina durante il parto, sia con olio doloe, sia eon un liquido mucillaginoso (decozione di linseme o di foglie, di radice di altea); 3deg; eompiuto il parto lavarsi accuratamente le mani e le braecia e eospergerli con una soluzione antisettica a base d'acido fenico (IO/q), di permanganato di potassa o di cloruro di calce.
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