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MEDIC1NA VETERINARIA
PER
Ci. II. KRCOLAHI
Volume I.
I
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BIBLIOTHEEK UNIVERSITEIT UTRECHT
2912 947 9
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NllüVI ELEMENT! TEOBICO-PRATICI
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G. B. ERCOLANI
nonoiii; in medicina k cninonoiA
i: pRorp.ssoin: ai.i.a it. scüoU Dl M'.ii;r.iNAiiu
DI TORINO
BOLOflNA IS'iO
OUCOMO MnMTl TIPOOIliVFO IJHTiillP,
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2i Cl)ianööimi yrofcöeori
GERLACU, GÜRLT EI) HERING
Mi e caro intüolare a Yni lllmlri Signori, da cut ho lanlo apprcso, quesla parle del mio qualsiasi luvoro.
E m piccolo segno ehe io vi offro di quelt1 alia onoran-za ehe vi siele acquistala merce le indefesse voslre dotle fa­uche.
So per prava ehe avele /' ammo hello, come allissima avele l' inlelligenza,
Accoijliele la povera offerla ehe vi faccio, come prom del vioo desiderio ehe nulro di provarvi la mia riconoscenza ed il mio altissimo rispelto,
Torino il •'lt; Genmio iSoü.
Ui B. till Ol.t^l
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Ml PABASITI
E DEI MORBI PARÜSITARI
PARTE IV. cd ULTIMA dolla CLASHE V.
Lcsioui urgnnivlic per iiiutcriuli iiiHolili ncir orgnnisinot
Mnliimi ndliuc rfsl.it opcrisraquo; mullunxiiie rcsLiiiii, ntc iilli nato piisi mllle flaceula prae-clmletur occasio aliquiil pdliue tdjlciendl.
SKKKCA I'piil. 6i.
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INTRODUZIONE
Dei Parasili, del Parasiüsiuo c del uiui'bi parasilari in feuere.
G,
rii esseri viventi diventano in aloune circostaaze la sede oaturale di altri esseri vivi, ehe solo possono vivere crescere e tnoltiplicarsi sul corpo e a spese di qaelli, e ordl-nariamente solo in alcune determinate parti del loro corpo.
Qnesti esseri \i\i ehe pel manteniraento dellaloro vita abbisognano lt;ii altro vivente, chiamausi parasiti, siano essi piante od animali. Parasitismo il complesso di qnelle leggi I)()si(! eteruamente dalla natura al govemo della vita di que-sli esseri. Morbi parasitär! iuflne i danni i)iii o nieno gravi recati al corpo degll animali, dalle piante od animali pa­rasiti.
1 [Kmisili (lenii animali domestic] dei quali in qnesto luogo si terra soltanto dlscorso, appartengono alcuni al re-gno vegetabile, altri, ösono i piU, ai regno animale. I jiiirii-siii vegetabili ebbero oome di Epiflti: gli animali, secondo ehe vivono sulle parti esterne, o invece interne dell' örga-aismo animale, si dlssero Epizooi o invece Entozoi, ed ancbe Epizoari e Entozoati,
Come le piante parasite appartengono ogli Ultimi gradi del regno vegetabile, cosi i parasiti animali appartengono ogli ultinii gradi del regno animale, aon sempre peri) e
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solo oglj iiliiiiiissiini, giacch^ fro raquo;incsii vanuo pure auao-vcrftte diverse specie di insctii v. di araonldi.
Disturlriuo i parasiti soltanio (' iesercizto facile e llbero della \itii, o siano caglonc di gravisslmi e letali Diorbi pep gli aulmoli die li sosteutauo, qiicsiii dlffcrenzo di grade aon pub impllcare nun fondanieutale differeuzo per il patoJ-Ogo, avrtl iudlcazioni diwrsc do ndempiere, raquo;on muterh il con­cetto universale ehe governa la cognlzione e la euro di quo-stc iuferinitt\.
I, avcre trascurata questa senxplice verlth, o l'aveiin disprczzata appunto perche troppo semplice, in la pr^cipua cogioftc di incite inccrtczzc cd ori*ori intoruo allo studio di cotalc orgomento; ehe sc a questo si nggiungono le gravi dillicnila ehe si opposero allo scuoprimonto di inolti di (incsii parnslti, ognuuo si dara facile rngione della grande oscurilii ehe ho rcguato lino ad ora intorno ad un tale argo-inento. Gli studii e le osservazioni reccntissime di oleuni dotti haiino gettata ima nuovo luce su questo parte della I'alo-logio ehe tocca eosl do viciuo la Zoologia da confondcrsi e iiniiu'dcsiniarsi con questa; e conic assai di rado avviene ehe i cultori delle scieaze ualurali sccudano nel campo della triste e spesso ributtante patologia, cosi questo parte di Zoologia noil pote.vo venire illustratn ehe da illumlnati pu-
tologi, ed il secolo uostro poteva solo recore c vantarsi di
cosi nuovi e perogriui progrcssi.
Per quonto a me sembri logico e iiaturalc la famiglla
dci morbi cogionati e inanteuuti dai parasiti, uon bisogna
peril credere ehe Inlli siano d accordo intorno un laic
argomento, ehe auzi raquo;variatc e spesso opposte dottrine divl-
dono oggi stesso molli dei cultori della scienzo, almeno sopra
alcuni gravisslmi fattl.
Toccherb di volo gli argomenti c le osservuzloui degli
opposltorl, allinclie mi sia agevolato la vio ad entrare uei
particolari dell argomento.
II parasltismo, dicono alcum. entra inanil'estoiucnte raquo;eile
leggl della uatura. Ora. so per In creazlono e immteniraento
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dl aloune specie, avosse llt;i uatura dovuto penaare allo di-atruzlone di altre Bpecie e pili Iraportanti, vi sarebbo coa-traddmouo ael sue oporato; ma l'ammottore contraddiziono U(!lle leggi elenie clic ci goveriiano, guidaudo, ad un assur-do, od esseiuhraquo; uu assurdo, ne \ieiie per comeguenza lt;'lie i parasili tuUi non si possoao riguardare in se stessi come nocivl, ma solo possono divenirlo o pel lovo iiumero ecce-deuie o per altra qualsiasi accidentalith.
Ed esempi e munei'osi osempi per vero non niaiicano con cui quasi quotidianamente si puö dimostrare ehe un piccolo niiiiiero di parasili e compatibile con uno state llo-ridissimo di sanilii. Ma se non erro egli e appunto (|iieslo argomento ehe si pub invocarc per provare il danuo ehe recaao i parasiti. Se in non vedi i guasti ehe dieci parasiti eagiouauo, e solo puoi valutarli quando essi sono cento o millc, voirai In dice die nel prime caso i danni realineiile mancano? o non crederai di esserc ]Mii \ icino a \erila alVer-niaiulo, die i danni sono cosi lie\i die nel primo case sfllg-gono ai me/.zi di Ina grpsBolana investigazione? Ai'roge luol-tre die se I' argomeutare gitraquo; addotto per la sua speciositu pub paver vero in alcuui casi, non e sempre in tutti i easi applicabile, e basta un solo fatto inn costantc die dica i'opposto per inoslrare 1' erroneitä (Idle pretese leggi dclla
natura. Eper vero legge etcrno chela ten/a scrmflaquo; del cane, pass! un periodo indeterminate delln sun esisteuza sotto tor-ma di cenuro nel cervello di nna peeora lt;gt; di uu line. Orlaquo; ehl neglierä die sempre sarii fatale il cenuro. alia peeora eel al hue die lo portauo nel lore cervello? Aleuni parasili die compiono le Intere t'asi della lore vitii sopra un deter­minate auimale, si riproducono in tanta copla da alterarne
non solo la sanilii ma da condnrlo col tempo a lenla e si~ ciira morle: esempio i sarcoptes o acari della rogna. Ne vale il dire die e l'iuflnito loro uumero In causa di tanto dau-
no, giacdie il mocho rogna c sempre idenlico. sm esso linii-tato od csleso a tutto il corpo di un auimale; e la quasi favoiosa ri.produzi.one degli nracnidi parasili eutrn pur essn
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iifllc leggi eterne del pavasitismo, oncle a questö ubbidendo traggouo a inoi'lf sicuri) I' imiinalc su cui si staUilironu. Adunque, rlassumendo, affermo ehe l'argomeataxloae supc-lioniKMilc rictivata lt;lii ima (•(raquo;nlraddi/.ionc in ualiu'a,lia base, sollaulo in una lucomplcta lt;raquo; iu nna falsa osservozione tli t'at-to, e perciö non accettabile. Stoltn la Lattanzo di coloro oho con pocho Imperfette od ervatc osservazioni presumoiio lt;li cogliere iu fallo la naturu e scratanie i misteri con mi falso gludizio, e abbattero (jucllc pochc e seraplicj conosceaze di fatto ehe gone la piii belln gloria della scienza, le basi delln moderua Patologia.
Lasclate da parte le dottriuc dciili Eclettici ehe giu-laquo; dicarono alcuai parasiti iunocui e per siuo vantnggiosi, ed alti'i Docivi o solo in alcuiic circostanze iHici\i, uon dobbo tacere era di un' altro opinione abbastanza estesn e lavga-nuMitc per lo passato insegnata dai plii, ehe i parasiti cioe non bouo generalmeute parlando In causa dellc inlVnnila. ma inveee uua conseguenza od un effetto di quelle. E per cjuanto (inosla (ioiti'iua sia eccezionalmente insegnata dn alcuui per aleune inl'cnniia soltauto, da nltri solo per altre, e bastino le coutraddizioni so non a dhnostrare, a far soapettarc I' er-rore, pure non credo inopporlnno loccarc anchc (|U('sllt;i argo-inento, ed in un morbo pel quale gli opponenti sono tutti coneordi a riguardare il parasito sccondario'o effetto della malallia, non causa della medesinia, voglio dire la rogna.
Non sono moliissimi anni ehe medici e veteriuari era-no coneordi a riguardare codesta inl'erniila come determi-nata da un principio morboso o \inis, c ehe r arte era in (pieslo riposla di cercar modo cioe di \ inccre od eliminare il principio morboso ehe forniva, diciamo cosi. il terreno propizio alia loi'iiia/ione e riproduzione dcgli acari o sar-eoptcs; quindi le cure interne, cle dotlrine sni danni del sirus relroccsso. T.e osservazioni e le dottriue inodernc sni moi'bi parasitari guidauo ad opposli inscgnamenti; la rogna cioe essere cssenzialmente un morbo esterno e solo cllicace-mente e sollecitanicnte curahile con quci 'me/./.i ehe vnlgono
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tid uooldere gli araouidi ehe In sostengouo, togUcndo cosi l;i causa dclla niiilallia, lalsa la dot Irina del prlucipio mor-boso intorno, errate le idee dei patologi sul virus pognpao, come quelle di relrocessione o repulsione all' interuo di mi principle morlioso ehe nou esiste (I).
Come per tulli i auovl Inscgaamenti, cosi aiiclu; per (jiiesti sorsero caldi e sinceri oppositori ooloro, ai (juali pq-sava e doleva il penaare ehe a lungo stettero paghi ael bulo dell' errore, onde si diedero a eercar I'alti di dul)l)ia od incerlissima ed anclie Lmposslblle dimoslra/.ioiu', per opporli a cliiare e precise osser\ay,ioui di fatto, credendo d' infir-
marle. E per darue mi esempio scelgo quei peusamenti dal noiii(gt;\ interne alia rogna espressi all'Äccademla Medien di Parigi (febbraio ISÖS). Sostenne ehe il mal governo, la scar-sezza del siito e aleune atmosfei'iohe cagioni producevano in certi aimi In rogna epi/.oolica t'ra gli armeuti pecoriui di aleune localitä, e ehe in quest! casi Ignorandosi chi avesse importnto il primo sarcoptes, dovevansi riteuere i parasiti come prodotti dello state morhoso e nou come cau­sa delta malallia. Ammelleva peri) ehe data I' esisleuza dei parasiti, queati potevansi trasportare sopra altre pecorc e ingenerarvi la rogna comunicata (2).
La tenacity della xita in (juesti aracnidi dimoslvala coraquo; lanla chiarezza dalGerlach, la loro esiguith ed il Inngo di-giuno ehe sollVono, Inseguano troppo chiaramente clu; non si pub fare alcun assegnamento e tenerli raquo;ion eslstenti nei casi, in cui non si poterono osservare prima die il morho si s\ iluppasse; ma dalo die paresse Logioo e sicuro un modo lauto incerto di ragionare, dovrebbe pur essere abbando-nato, guldando esso all'assnrdo, au/.i a piii assnrdi. E per
(1)nbsp; nbsp;DUcorhndo dcllo diverse quallli di rogna ncgll anlmali domesiici, si com-proverh quollo chc ([ill scmpliccmcnlo si afTcrma.
(2)nbsp; nbsp;Duoimi di dover aggiungcre dir il Boulcy eilraquo; cspcrlcnzc dell' llrriwif; per (limosiniic die gli nmori Helle vetclclie c piisioic rognose valgona a trssmetterc I.i malallia, mcnlre appunto il lt;liiiii) prof, dl Dorllno s'adoporö a moslrarc rspcrimoii-talmenle I'npposio (Magazin fee. lotraquo;. I).
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_ ^4 — vero so uon eslstono ab nova ue embrloni ne anicnidi adulti ncl luogo ove si avolgo la t'oguo In un armentoi e pur vl souo quando la rogna ö svüuppata, per Intendero la ioro preaeuza bisogna picovrere all' eterogema lt;gt; geuerazione spon* lauca, e UOU gio pel' gli uUiiiii ordini dolla aiiimalitii, ma pev una classc abhasUnr/.a elevata (li i'sscri \iM'iili; bisoglia
quiudi chiudev gli occhi ai lumi ed ai pvogvossi secolarl della scieimi, per abbi-aoeiarc l'antico errore Arlstotelico. Ma iion liasla; ein''- aininossa la genevazione sponlanwi in aknni dctermiiiali cttsi c raquo;otto coi'te civcostanze, bisogna pm-auco ammettcre ehe gli raquo;tessi animali si propaghltto e si moltiplichiuo per mezzo di nova hod solo, ma ehe i nuovi uali vulgano a produrrc per geuerazione sessuale la i-ogna in alui ed aliri avnicnii. Due modi quincli di geuerazione coutrarii per nn solo esscrel
Gli assnrdi souo troppi e troppo palesi perche piii oltrc 10 m' iutrattenga a combattere ana argomentazione clic non resistc alia critica la piii elementare.
Maggior copla di argomentazioui sara usata discorren-do dei i'atti morbosi i piii gravi pei quali e ancora iuccrlo per uiollissiini raquo;c i pavasiti siauo effetto, complicaziouc o causa dell' inlVnnila. Baatiuo per era quesle pochc c gene-rali conslderazioui sullu taiuiglia dei morbi parasitär! o orga-niche leaioui dovute alia presenza inormalc di csseri vivi nol corpo degli animali. Per tulli questi morbi unico c il generale precelto terapeutico, e cine ehe senza togliere la causa (parasiti) nou si possono togliere gli effetti (morlm parasitarioV, ma come varia la sede ove allignano I parasiti e souo cssi di variatu uatura, cosi ue vengono morbi di apparenze estcrue divewissime e pei quali diversissimi mc-todi di cura conveugouo; e per dire ordinatamentc di tuttc queste differenzc, comiuciero dai parasiti vegetabili o Epi-lili, poi verrb ai parasiti animali, cominciando dai piii per-fetli, iusctti ed aracuidi, per dire poscia dei mono perfetti, o vermi intestinali, e dei morbi special! prodotti da ognuno di cpiesti diversi esseri viventi.
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CAP1T0L0 PR1MO
'^m^m^
DEQIil i:i'll III
n Pnrasiii vegetablli degll animali, o del morbi (lie dn qnolli sono proilotli.
f,;i couosccnza delle plante parasitichc ehe prodacono nlcune determinate forme morbose ucgli animali dotticstici 6 mia ('(iiKiuishi della moderna patologia.
Da pochi anni soltanto i medici deU'uomo fecero una laic soopci'lii. c |)(gt;clii mesi soltanto sono ora trascoi'Si, ehe mm simile osscrviizioiic fn fatta dai veterinari. E come in snllo prime molii medici per uon lasciarc lo antichc dot-trine credettörö le piantlcelle prodotti c non causa dclle malattid, edsi molii veterinari ripetono ora t;ii argomenti die la medica scieuza aveva gift cömbattuti. Nou nego ehe per molii possa regaare tuttora una (iiialche dubbiözza, mu affcrmo uel tempo stösso ehe le osservazioni di comparata patolögiä valgono mirabilraente a togliere quelle dubblezze si dair animo del medici come da qnello dei veterinari.
11 eclcbre Yirchow propose la denominaztone di MycOsi alia iamiiilia di quei morbi ehe sono prodotti da piante pa-rasiliclie. Credo ehe con vailtaggio i veterinari pur (inche potrebbcro adottare una tale deuominazione, ma non istu a
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nie oerto 1' imporla, qiumdo l' uiüvcrsalitii del inedlci non T ha nucora ticoolta! oade mi ILmilo a dire ohe la sooperUi degli Kpiliii acgli aniiuaii domestici ö dovato al Gerlaoli (Die Flechte der Rinders 4857). II Dolafond ed il Reynnl in Francia s' üccuparouo pure, cli nn tttlc argomeuto, sul quäle ho par lo Istltuite aleune receutl osservazlonl.
Premcsse alquattte nozlonl sulle parti oostitueuti que-slo plante, diro degll effetti ehe produeono sul corpo degli aunnnli, per tratteuermi ]iiii estesamente sulle forme inor-bose oggi conoselute e da quelle provenientl, delle diverse denomiuazioui ehe ohbero in nutico codeste infermitä, glac-rluquot;' la couoscenza degli Epiflti uegli animali domestici ha non solo arricchito la voterluario dl uuove couoscenze di fatto, ma ba sgombei'ato di non poche Incertezze lo studio di alcnne crouiche lufermitii dello pelle, o, eib ehe )raquo;iii monta, risolte coa tutta chiarezza aleuue lusolute question! Intoruo alia contagiositil di aleune dl quelle ini'erinilä, non solo l'ia gli animali dello slessa specie, ma hensi auche I'm specie diverse, c sull' uoiuo Istesso.
Le plante ehe crescouo sugli aniiuaii vlventi sono tutte Criptogame, Alghe o Funghi, ed appartengono alle tribü infcrlori di quest! due grupp! dl plante semplicisslme, lt;; sono della piii semplice organizzazione. Gonsistono, general-mente parlando, In cellule vegetabll! collocate in serle le nne viciue alle altre.
Le alghe unicellular! s! distiuguono dal funghi parl-menti unicollulari per questo ehe le \n'i\nc contengono sem-pre uua o piii vescichette colorate [Clorofllla) e le seconde ne .sono sempre prive.
Si distinguono In queste pianticelle le parti spettant! al sistema vegetative, c quelle del sistema riproduttore.
II sistema Vegetativo e rappresentato dalla ripetlzlonc in sorie lineare di taute cellnle (lilamonli seinplici o ramosi) c aventi tutte la slessa struttura.
Il sistema riprodutlon; c l'ormalo dagll sporangi e dalle spore.
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Flg. f.
Fig. 4. li l'ungo dell' Erpolc tnnsuraiH edel but' ( Trichophyton Umsurans) vedutC nd un [orte in-grandimcnlo.
A. Filumenti fonnali da tmle spure rutonde.
\i. Füdint'nli fonnali da spore nhhMjhe.
C G. Ammnsso di spore: in alcme si vede im ancllo centrolc, sefjno taluno della loro maiwilä.
Gli sporangi altro non boivo die La cellala terminale di im (ilainciito, di forma variabilc, ma di volume semprc magraquo; glorc di quelle ehe fonnano il filamento. Eiitro qucsla cel-lula si fonnano e si svilnppano taute gramila/ioni (cellule) le quali haiuio ricevuto 11 nome di spoi'e: ginnte queßte a malui'ilä si rompe ja pavete dello sporaiiijio e le spore cosi disseminate germogllano (ormando i iilainenti (Mycelium) (I) früttifleando poscia (formazlone dcgli sporangl) Hprodüceh-dö eosi la specie a eui apparlenu;on() (vedi flg. 2 pag 23).
Tu aicuiil funghl vegetantl sopra gli animali r organiz-/.a/.ione e alquanto piü Cömplicata, ma 11 glä dello basta per intendere i (atti di patologia ehe toceaao cosi da viei-uo la scienza delle plante o Botanica.
In (juanto al modo con cui si [lortano sul corpo dögli animali i genni o 1c spore di quoste plantö, ed al modi die lengono per germogUare, giova notare am.itutto ehe ((ueslo ultimo fatto non avviene se il tuogo ove sono de-poste non ha le condi/äoni favorcvoli perche il loro svol-gimento possa avvenire.
Per gli animali mammil'cri questi luoghi fino ad ora
(I) Ncllc AIrIic piii semplici manca il Mycolltltn, c III pianla c rapprosonlata alcnnc volle da ctllulc isolalo Clio lanno le Vfd dl orRani dl nulrlzionc c rlprodltztonc.
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osservuti aono la pelle od i poll priucipalmoute j o lo mem-l)raraquo;(! mnoooso (I), eseu/ti perdorci in ladngini astvusc, I'ps-stu'va/ioue die alcuuo di qucslc plaato nou pooäono vlvcre die in aloune detorminate Looalitä, ci lascia ragioucvolrrientc iiulurrc, die in quelle, gpuo uleiinc coudlzloni neeessarie alia loro esislenza; c[uali siuno ed in Che COSQ realnuüiü; consi-stano quesle. couclizioni panni uon cliiaramenle (lelermi-uato; ngt;a su questc •avvemo agio di viloruare discovrencio i modi di Irasmissione dell Erpele tonsunuile del buc, ehe ora imprendo a descviverc.
Dell' ßrpeto lonsiiranto do) Imc.
Herpes lonsuruiis, di Ge.rhch.
Lo mnlattio erpcUche non sono per vero dire assai cor
iniiiii uella specie bovina; poeo sludiale lino a (jiiesli iillimi l(Miijraquo;i nou furouo pcrb sconoaciate agli ontichi, ehe le con-I'usero sotto la deuoniiiia/.ione gcuerica di rognd. Primo a far parola del morbo die allualnienle ci occupa In il Tog-gia padre, luiuiuare. dclla Ycleriuai'ia Piemoulese, il (piale uella sua opera Storia e curu dalle malaltie del buol torn. 7, pag. 0,quot;, la desc.i'isse solto la deuomina/.ioue di Serpiggine o I'elarella, Irainandandoci la noli/.ia ehe i veleriuari pra-tici del tempo la teucvano ppr contagiosa ngli allri buoi; ma, cib die piii moula, iudicandoci quei m(;/.y.i lerapeutici die oggi ci sono raccomaudali come ulili e migliori dai piii dotti veterinari slrauieri.
(1) I.afossc nd suo Trailt dc Patlio). Voter. (1858) alTirma die il Delafnml ha osservale criptOgdine porasitc snlle mnccosi! ilcgll anim.ili dnmeslifi, allre tlcllo crosla latlca drgli animali oil in alciinc crpctl del cavallo. QllcStc semplici alTiTnia-zioni sono assai poco per la siicnza , mtiitano port di essere riconlalc, pi'r cliia-marc I' allciizione del palologl supra nn oidinc imovo ili I'alli clinir.i die cSK' so1-tmilo coinincia ad esscrc conoscllllo.
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ItQ osscivazioni clic dnnmo od ampliatc si conl'ormano 'dopo T.i auni di tanto progreSBO, I'oimano il pltl bell' elo-laquo;io del noslro vctoriiiario italiano.
Dal Toggia al (iorlach oUe luoströ la v.Gl'tt c reale natiira di quosla malattia in (iiicsti tilliiuissiiiii tempi, il volgare dei pratici o ogglunBe I'epitelo di crostosa all-antloblsslmo di rogmt, e diiamaudo erpete secco, o crostoso, o roguoso, secondo le varie opparenze l' inferraitä, credetto di aver fatto progredive la acieuza, E la la falso base, oloe lo studio sem-plice dello forme esteriori d(;ll(! erpeti ehe non lasciö scor-gere il Nero lie a Cliabert ne a Melaxä, ehe pur volevano distioguere le erpeti dalla rogna; e la stessa raglone trasse in errore, come per questa oosi per altre iuferinitä, molti dottlasimi uomini quail sono I'Haubner, loSpinola ed altri pei quali le Erpeti Animiaiitaceo, Crostoso e Cerciuato, i Liclieni Circoscritto c Squamoso furono tante forme morhose diverse dall' Erpete; tonsuranle, mentre invece nou sono ehe una sola ed identica infermita prodotta e sostenuta da una sola ed miica cngione la vGgetazlonc del fuhgo eonosciuto sotto il nome di Tricophyton tonsurans.
La eoiioscen/.a preeisa di queslo fatto lift pure mostralo quanto sia lungi dal vero I'Insegnamento di quei veterlnaH speclalmonte italiani ehe Insegnarono la Tonna morbosa Er­pete ad onta delle esteriori diverse apparenze essere sem-pre una ed identica. (vedi Bigoai corso completo ecc. torn. 2 pag. 42Q).
V Erpete toiisnrautc si appalesa snl corpo del hovini per mezzo di piceole chia/.ze rolonde circoscritte, piii o ineno numerose sulla siiperlicie del corpo e coperte di sqnanu; o croste od nnclie di chiazze nude di colore bianoo-grigio, per la caduta dei peli c delle croste: queste estcr-nc apparenze dipendono dairetä o tempo della durata dcl-1' Erpete. Comiuciano con una rislretta tumefazione della pelle della grossezza di nn plsello, ehe resta nascosta sotto i pell c die poscia si va mono mano estendendo nel tem­po stesso die acquista i caratteri esterni sovra indicati; e
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giUUgQ alle (limensioni di mi cinquo franohi circa ed ancUo dello palma ddla maiio. Con elngolare cliiarcz/a uotava W Toggia ehe ovo si svolge la Sorpigglne raquo; In pelle ö in prln aspra e rossigua di poi \i si avvortOttO pustulette piii igt; humk) elevate, piii o meuo crtiilhu'iUi ed estese, le quali si desqiiamaiu) o si mulauo in aibpiG crosle raquo;. Alcinie volte CQUfluisOOUO li'a loro aicuue ohlazze erpcliclie die souo \i-cine, e si estemlouo sopni uua largo stiperllcie nel corpo; ovdiiuu'iameiite peri) souo chiazze isolate, 0 I'iuiiite alcnue in mi gcuppo; ed e In quest' ultimo case die qualohe volta pure si osserva gemero al'quanto union! dalla loro superfl-cie. H Gerlacli, e prima di lni il Toggia, aon vldero mai qnesta forma erpetica nelle parti iul'eriori degli artl, fre-quentenienle iincce nolle parti clella testa e snl collo. Una importante osservaziouc del pro!'. Prnssiano si e die nei buoi di niantello nero, la crosta die si forma a poco a poco nel luogo dell'crpele e piii grossa di quella die formnsi in aniniali di niantello grlgio e fromentino, nei quali Oltre al-T cssere come si edetto piii sollilc, e andie del colore gial-licoio die e eonuine a moltc allre crosle; onde la denoini-nazione in quests di Erpeto crostoso. Sulla pelle nera, oltre alia grossezza lt;gt; densita maggiore della crosta, questa e di colore blgio, disposta come a strati filanientosi, nvente per-cib ana qualclie analogia collquot;aminianto, onde la denoinina-zioue di Erpete o Forrigine ammiantacea. Nei buoi a nian­tello di color rosso, il Gerlach non pote tare alcnna osser-vazione, cd io ue vidi alcune appunto in bovini di questo niantello, o baio: le croste lianno colle precedenii una qual­clie dilVerenza , giacdie vcra crosta conipalla ed unila non osservasi in questo caso, ma veggousi taute ciocclietto di pell iuvoltc da una malcria crostosa di colon- giällo oscuro: (! secondo la quantita dei pdi e ddlc ciocdic \aria pure la (|iuiiititii della sostau/.a crostosa e quiudi uuita il volume delle ciocdiette da un grandlo di miglio a quello poco meuo di un pisello.
I peli neri eadono in tolalilä colla crosta', di rado (;
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solo in partc i peli bianchi, a ciocclu! (come ho dctto) ncl Qugo di pell rossi. La dopilazionc. Inbltre e varia por (|ucste diverse circostauze. So si clislaccamraquo; le croste dopo poco tem­po ehe si souo formate si vede il derma sottoposto tiimido e sanguinoso, e fra queslo e la crosta un umore purulento viscido adereute al derma, sul quale si seorgouo tante pic-cole fossette a bordi UimidetU, die souo i luogbi ove iu-serivansi i peli.
Alcune volle, e ciö avvieue uei luogbi riccamente co-lgt;erti di peli, cade per prima la crosta ehe si iormö nel mezzo, meutre tutto attorno jtcrmane o si estende forman-dosenc della auova. Questa accideiitalitii 1'ecc cred(!re ad uua diversa naltira di (^rpete, e iu cbiamala dall'llaubner, Her­pes circinnalus.
Dalla prima comparsa della piccola liimei'a/.ioue del derma alia lorma/ione di una chia/./.a erpeliea croslosa della larghozza di ah soldo, la malallia impiega dai 10 ai 14 giorni, e eosi pro|)oi7.ioiialmeiit(' lino a die giunge alle indicate muggiori dimensioni ehe non sono comuni. In ogui modo peri) ginnta la diia/,/.a erpetiea alia sna nltiina estensione rimane semprc slabilinenle circoserilla, e solo in alcimi |gt;o-dii easi osservasi un nuovo accrescimento; lt;(uesto avvieue sempre solo da un lato e mai sn tnlta la peril'eria; nuove chiazze veggonsi sorgere in vicinanza delle prime, special-menle nei luogbi ove sono ripiegature della pelle o lacili i contatli c. le 1'regature.
Una elua///.a erpetiea non dislurbala uel suo corso dura secondo il tempo impiegalo ad estendersi, dalle it alle ^2 gctttinone, ed il Gerlach alVerma die la pianta ossia il fun-go, toltosi il lerreno su cui germoglia, i'acendo cioe cade-re i peli, si uccide da se medesima, o in altri termini die la malattia si cura sponlaneamente per so medesima.
La guarigione spontanea, o sen/.a aiuto dell' arte, della serpiggine o pelarella dei bovini era gia conosciuta agli anlicbi e volgnri osservalori od empiriei piemontesi, e ce lo attests Ü Toggla, die neU'opera sovra citata erralamenle
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li oombatte, iuvooando contro di loro le oredate äotentillohe Opinioni dci medici sul prloolpio inorbogo örpettoo, le quuli optaionl duraho ouobe ogglgiorno piesso molti medloi c uoii pöobl velcriiiari. Ln scienza o.onl'cnuaiulo 1' osscrvazio-ne di fatto degll antlchl volgarl, e oondannandö il doito chc noii scppe premunlrsi (tbbastauza dai baglioti di alia falsa dotlriiia mm isj^iramlosi alia mida osscrva/.ioiie dci fattl, ci porge an graude ainniacstrainonto olio mi place di scgnalai'o ai giovani oultori dälla medlclua degli animali.
Esaminaudo le oroBte ed i i)cli cadutl, möröö l'aiuto del microuoopio, e trattate le dette parti con una lleve solu-zione di potassa o di soda causlica, senzo Inoontrare graudi diHifolla facilmentc si goorgc la pianta criptogamlca Triolw-phylon tonsurans, ehe costituisce la natnra o la condlzioae patologica del morbo di cui parliamo, nella quale si distin-guono le aeguenti parti.
1,nbsp; nbsp;I'ilaim'iili soinplici, o raniosi composli di tonte cel­lule vegctabili l)osl(, in serie longitudiiiale, di forma il piti dolle volte rotonda. II Gerlach vide ancora lilamenti con cellule di forma quadrata ed oblunga. I fllamenti romosl io mm gli ho osscrvali ehe uei casi di (•clinic oblunghe, ncl qual caso i fllameuti erano piii sottili della mcui circa di quelli a cellule rotonde.
2.nbsp; Spore mimcrosissimc facilmcnlc tlisccrnibili per 1' c-sterno contorno assai marcato e pel centre trasparentissimo c lucente. In alcunc era visibile un cerchiello interne cre-dulo da alcimi mdi/.io di maUii'Ha della spora.
ö. Alcuni sporangi grossiBsimi, a confrouto dellc spore c delle cellule dci lilamenti, nei quali sporangi era mani­festo nn doppio contorno cd il ccntro pieno di granulazioni o piccole spore, In snl princlpio e nei prlmi period] del-l'all'czionc erpclicti Irovai piti numcrosi gli sporangi, mon-tre erano rari neuli nltimi perlodl. Qnesta ossei'va/.ionc pub sola dai1 ragione dell'arrestarsi si pub dire costante nell'ac-crcscimcnlo delle chiazzc erpetiche.
Non pub porsi in dnbhio ehe 11 fuhgo ora discorso trova
lt; •
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— 25 — il U'iTcno alto alia sun intmi vegetyUlOQQ Solo uei poll die coproiio il corpo dell' aaiinalc, ma ehe, la spimi o 1c spore \eiuite ehe siauo a contatto di (juosti, pcnctriuo la ioro epidennide, o meglio abbisüguino, per germogliare, di penelrai'e eutro il lollicolo dci ))eli stessi, uon e bcue chia-rito dall' osservazioue. II Gerlaeh iacllna al jirimo modo di emlere, io inelinerei pel secondo, spinlovi dalle osserva-z.ioni di lalto e dallo sludiraquo; del I'euomeni aUeulameutc segui-tati sulla mia proprla pelle, aell'atto die il fungo vegetava; eoimiuquc sia gennogiiaiido e frulliUcando ogui spora, i peli ne aiimioi'baiK), si aleolixzauo, divongouo fragili e si rompouo od auelie cadoiio sradicali. La liguru 2, niosli'a appunlo uuo di quest! peli al piu alto grado mala to.
Fig. 2.
Fig, 2. Happrcsenla in A C urn pwzione di pclo di vnu bovina uffella daW Erpete tonsuranle.
A. liadioe del pclo deforwala, e ehe rimase cacoiata dal mo follicolo.
li. Epidcrmide del pclo Uujrossala, chc forma come und crostu lull' ullorno al pclo, circondalo da mmcrosc spore, a fdamcnli del funyo, causa dclla malallia.
C. Luminc del pclo, fra le, quali sono pure fdamcnli del funyo, ehe vey-yonsi ancoru enlro la cavilä del pclo.
JJ I). Spore a divcrso yrado di svi-luppo, forlcmenic inyrandile.
1] E. Dae sporanyi a divcrso yrado di sviluppo forlcmenic inyrandili.
IN'on e raro a vedersi die i peli viciuo all' useila loro del follicolo so­no come circoudati da una crosta, la quale pen) nolaquo; si esteude oltre il lerzo
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_ 24 -Inferiore del ptilo. Questa orosta 6 formata du un lagtossd-mciiio dell' epldermlde del polo, sotto la q[ttalo bojio uccu-mulatl munorosishinii fuugbl. A poco a poco |)enetrii il lungo la guaiiui estema del pelo, e vogetanclo fra lö sue laminc le assottigiia c (hiforma; la parto ccntralo (l(!l pelo pur cssa si atroflzza, ed il posto dl quolla e oooupato da numerögi funghi fra dl lore molto Btlpati:la radlce del pelo rlmane uel modo giä delto deturpata e cacciata cosi i'uori del pro-prio follicolo.
L' accrescinieuto dci l'nnghi fra le pareti del pelo sta In rapporto cpUa loro fragllltä e da la raglone del mune-rosi pezzl di pell tronchl c malati ehe trovansi fra le eroslc. Kon di rado perb avviene ehe aloune volte, se non seiUpre, penetrate le spore oei follicoli e quest! per r irritazionc portatavi dal corpo estranco inflammaudosj e suppurando, i j)eli vengono per questo processo morbpsq sradicati prima ehe il fange li nhbia gravemente alterati, comenella flgara unita; per cui a parer min lo sradicamento e la oaduta del pelo, avviene per un duplice processo; I. per inflammazio-ne e suppnrazione del follicolo del pelo, non esBcndo il pelo e la sua radiee per anehe malala, quando le spore, penetrate in qnello vegetaao a modo da deslarvi un pro­cesso morboso ilogistico: quot;2. per vera e reale atröfla del pelo prodotia dalla vegetazione del fungo fra leeue lamine nella sua parle eentrale c per sino nella radiee.
La causa dello svolgimeuto dell' Erpete lonsurante non puö esscre ehe 11 deposito sulla pelle di un bovino di una 0 piü spore del fungo era discorso; gli arliüeiaü esperimenli di trasmissione piü e pill volte ripeluti sopra animali sauis-simi lo dlmostrano a parer mio ad evidenza. Nci casi perb in cui 1' immissione delle spore avvenne aceidentaluieute, e in circostanze ehe sfuggono ai me/./.i nostri dquot; indagine, si ineolparouo, la scarsezzo lt;lei l'oraggi, i paseoli nmidi, le vicende atniosferiche, la inancau/,a di eure igieniche r, spe-cialmente del govemo della mauo per manlcnere la pullzia dello pelle, e al dire dl Vcith (Handbuch der Veteriniir-
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— 25 -künde vol. 2 pag. TrlG) rrauque e Rolihves vollci'o qiujsl'cr-pete succedaacu alia cachcssia acquosa del buoi: ma allro e dirc ehe queste circoslanzc; tutto eil aleuue {tih cilicace-mente delle allre favoriscano la vegetazioue del l'iiuso, altro e il dire ehe siuuo la causa produtlrice del l'uiigo sti-sso, o ehe dlspongauQ l' organlsjDO dell' unimale a modo da rove-sciare roi'iliue della ualiira, sieche dalla matci'ia orgaiüea aaimah! ahhia origiiu; mm pianla, tutti quest! uiotli d' in-terprelazioiie eouducouo ad ainineltere la geuera/.ione spou-lauoa di im essere ehe hasta, lornialo ehe sia, alia pro-pria coiiservazioue c riproduzioue; la quäl cosa gia ultra volla si disse loceare rassurilo, il ([iiale e pur aueo diino-slralo dal l'allo speriineutale ehe maiicando cioe tutlc le indicate cagipni possiamo poüsedendo erosle di C|uesla for­ma erpetieu, euriclie cioe di sporc, possiamo, dissi, olteuere la jnulaltia iu aiiimali sanisaimi.
CUe aleune condizioni geaerali atraoaferiche o spsoiali lt;li luogo tavoriseuno il uianleuiiiieuto della i'acoltii \egcta-liva nclle spore clic eolle erosle eaddero disperse sul suolo, od anclie sersani) a riaiiiniare la della l'aeolla, si pub l'acil-Jiieute aimnetlere, sia perche l'u speriinentulmente dinioslralo ehe le spore del 'IricliopliUon iu discorso eonservano la loro lacoltä vegetativa anche dope sei niesi da ehe Turoiio lolte dal corpo di uu hoviuo, sia perche di aguale cd anche maggiore leuaeitä di vita offrouo cliiarissiiui esempi uou solo senü di plante assui piii elevate niu anche esseri ani-mali, per molto tempo couservati in uno slato di complete disecoamento e di morte apparentc.
Clie nel maggior numero dei cusi pol sfugga ui piii di-ligenti osservatori, 1' osscrvaziouc diretta del trasporto delle spore sugli animali, uou deve fare aleuua meraviglia staute la mole microscoplca non solo delle spore ma dell' inlera Jtianta, le line e le allre essendo pure sliiggilc alle indagi-ni degli osservatori nei lungliissimi anni dache il microsco-pio si adopera.
Bignardo al corso bo giö Hyperiormente indicatö il
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tempo ohe impiegü iid eBtendersi unu cliia/./.a erpetloa e ([ucllo cho implega a cossaro del tutto, genzu adopecäfvi alcana cura spedale; ma se questo aooade spesso ftegll aui-mali adulti, fton avvlene cosi fxecjaeatomento uei viielli, la pelle forse piü ehe i peli del quail e ottimo terrene per la vegetazioae del CuQgo, ende vioiuo alle antiobe chiazze sov-gono altri bottonolni ehe nello stesso modo si esteadouo olrcolarinente e ael lore decorso coufluiscono, ende chlazze erpetlche di volume diverse ed a dlversi gradi di sviluppo e la diirala (h'lla malaltia assai proluugata da (1 rnesi lino ad un anno cd anohe plü; queäto il corso ordinario nci vltelli hcnclic auclic in (iikjsI'i non mauclüao eseinpi In cui la chiazza erpetlco rimasc limltata ed ebbe corta durata, come aegli auiniall adulti.
Gome si comportino ic spore deposte sulla pelle c quau-to tempo Impieghino a manifestare i prhni IVuomcni, lo sap-piaino con sicurezza per gli esperimcntl artiüoiali d'tonesto ehe si sono praticati, dei qaali laquo;liremo or ora discorrendo la propriety coatagiosa tli'll' Erpete tonsurante.
In quauto alia cura le lozloni cou rimedii alcallni (spi-rito ammonlacale e canforato) le saponate eeo. non Eurono trovate Utili dal Gerlach beasi da altri; La cura gpontauea perb ehe avvlene in molti casi, dö ragione come taluni commendino alcuiu mezzl come altivissinu rnenlrc non eb-bero vernn effettoi lo stesso dicasi dell'unguento solforato c. di altre molte formole medicanicnlose, die trovansi regl-strate dagll autori per eurare le erpeU In genere, cd anche la rogna. II Toggla commendava ^ii unguenti medicati col naercurlo c la pomata ossigenata deiramp;llyoni il rlmedio piii cllicace conelgllato aaohe oggi giorno dal Gerlach e i' unguento col precipltato bianco poco diverse dal mercu-rio dolee ehe 'j,\h adoperava il nostro Toggla conti'o i ohio-detli. La l'ormola tnigliore e la seguente:
Precipitato bianco, oCloro-A miduro di Mercurio SO grammi
ÄSäungla .............200 grammi
da Incorporarsi n Ereddo.
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L' uaguento outierpetloo dell' Hertwig lii pure tiJovato iitilc, il calomcluiilaquo; cntra pure in quosla t'ormoia cosi com­pos ta.
Pccc liquida . . . Essenzti di trcnumtiua Galomelano ....
m grammi ana
8 grain mi 45 grammi
Assungia
Si mescoli prima I'assungia colla pece,sl allunghi po-scia il misouglio coll' esseuza, e qulndl b' inoorpori il calo-ineiauo.
Sotlo la deiioinina/.iono di Chiodettl distingue il Tog-gia, ()|). eil. tom. 5 i)ag. 205, uu erpete ulccralo laquo;he osscr-vasl nel ooppo del bovinl, e ehe si appalesa da prima sotto ras|H!iio di picoole pustule bernocolute ö puuti duri,dott-de il aome di ohlodetti, ehe })oi si inutauo in alcere. Li crede prodotti dalla saule ehe cola da altri buoi malati (lellii stessn iiilcrinitä, cd audio dal glOgO Che ha servilo a buoi infettl. A porer raio questi ohlodetti torse aliro non sono ehe chlazze dell' Erpete in discorso contuse od csco-riatc dal giogo. Questo mio sospetto ehbi agio di confer-marlo per la gentllozza del slgnor Stroppa medico veterl-rinario a Crcsccntiuo ehe mi feec esominare una slalla di olio buoi tutti affetti dai Gbiodetti di loggia, ün hue ehe no era affetto, introdotto in questa slalla la comunlob a tutti gli altri in mono di un mese e mezzo; quando visitai gli auiinali avevano da oltre un mese, lulti solTerlo un uiiAione con sostanze irritanti e causliclie ehe aveva ordinalo un empii'ico, per cui rimanevano plh palesi Le traccle dei gravi eU'elli di questa, piattosto die della patita malattia; pure alcunc ohiazze rotonde, esooriate c tumide, e hon poehe spore sparse ehe osservai poscia mistc al sucidume olio cir-condava II ooppo degii animali niolto gonlio e induralo, mi eoul'erniarouo nella crcdenza clu; i Ghlodetti allro non sono ehe 1' Erpete lonsurante ehe assume uu andainento ahpiaulo diverse solo perchö la locality ove si svolge e compressa e contusa dal giogo.
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Rimane a spiegarai come e peroh^ solo nei buol uttec-oblsca La malaitia e peroh6 solo nel ooppo, ondo avrebbo I'appai'cuza di mi niorbo speoiale. Abblamo veduto e ci cou-viuceremo meglio piii avaiiti oome aegll aiiimali adulti ve-geti il fuago meao prosperameate ohc negli animali glova-ni, oome il fregnmento lt;; la oomprcssione favorigoauo 1' im-piantamento delle sjxirt;, come Inflne l'umlditi) ecoiti la I'or/.a vegetativa del fungo. Ora dato lo epargimeuto di^ que­st! miiünii semi In mia slalla, oguuu vode come nei Imoi da lavoro (; preoisamente nello locality oompresBe dal giogo si trovino tutte le condizioni favorevoli all'attecohimento e svolgimeuto del fuago, e perch^ quivi e dillicilmenhquot; in aliri parti del oorpo possano vegetave, cosa perö ehe (|ual-che volta avviene, e di cni io siesso oaservai le traooie in tin hue sulla raccia. Quesle dilVereii/.e dell'Erpete tonsuraute, jneriUmo 1' allen/.ione dei velevinaii Pieinoulesi, giacohe e. noto die i cbiodetti sono piuttosto comuni IVa di noi,
Sarebhe pui'6 ottiiao consiglio lo es|raquo;eriiiieiilare il pre-olpitato bianco delle Farmacopce tedesohc uon usato da uoi, benche da tulli si confessi ehe la di lui azioiie csberna e molio piii energica eel attlva di (inella del calomelano. Quesia forso la ragiono per cui i veterinari tedeschi Panno un grande use di epiesto preparato contro le aifezioni erpe-liche, e lo tengono conw intermedio nella sua azione ira il subliiuato corroaivo ed il calomelano.
La cura coi rimedi iuterni henche cousigliata da alcu-ni pratici non pub avere e non ha aloun valore nelle infer-niita in diacorso; e l' illustre Toggia ehe la commenda ape-cialmente pel vilelli e quaiulo 1' erpele, ha mia notevole eatenaione, raccomanda a norma delle circoatanze, e il aa-lasso ed il nilro iulernameule e le bevaude, di siei'o di latle solo o meacolato a decotto di aaponaria, (umaria, aoeto-s(!lla ecc. ecc.; le quail sogtanze oggi ehe ci e nota la natura della malattia poaaiamo giudicare del tutto inutlli, e certo oome tali le eaperimento il Toggia, mentre afferma ehe quan-do raquo;on si pote Lhtraprendere aollecltamente la cura dei vi-telli, glovo 1' uccldcrli per conauraarne le carnt
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Qflintaglosilili MY Erpctc tonsuronto.
TTo Ria notuto in sullo prime come il 'I'ogsia ci tcainan-dasso la momoria clle i vclcM-iimri plemontedl di quol tempo rlteilevauo la pellatella ed il chlodctto oontdgioso per gll altrl Ixioi; in següito gli aunall della sclenza atxdarono re-gistrando fattl di ttasmissionc cli affezioni erpetiche dal hm-. all' uomo, confondendo asatti di sovelite quelle colla rogaa. Gli csperimenli direlti lianno dimoslrato i'uor di ogrii dvil)-hio la ragioue di questi fatti, ehe raancavano di una chldrd 0 precisa iutcrpreliiziono pratlca e scienlidca. Ogni qual volla adunque si pone a contatio della pelle del corpo di una bovina, o di mi eavallo, o di mi Ciine ed Inline anclie del-ruomo, una sporo del Trlchophyton tonsarans dotata di fa-colia veg('iali\a, dal germogliare di qnesta lia lüogo una forma erpetiea ehe presenta alcuue dilferen/.e esteriori c lt;li forma a secondn del terrene ossla della pelle dell' animale sulla (juale si svolge. Dirö brevoinenle del fatti ora iudieati facendo precedere pobhe parole snl modo di eomporlarsi delie spore venute a contatto della pelle in qualslasl animale.
E ammesso generalmenle dai Patölogi ehe la piecolezza estrema delle spore dei funglli della speeie in diseorso, e una condizione lavorevole alia lore penelrazione sotto T epi-dermide dei peli od anche nei folllcoli o\e trovaöö le cön-dizioni t'avorevoli al loro svlluppö. II fenomctio della pene-Irazione in (pieslo caso sarebhe seinpliccmentc Torzalo da cause esterne e meeeanielie, alquanto diverso percio dalia penelrazioue uella proi'onditä dei lessuli da corpi estranei duri di minima o notevole mole, di cuL non e questo il Inogo da trattenervisl; lo ho accettnato soltanto perche trat-landosi di corpiceiuoli minimi la penetrazione lu confusa uon di rado coll' assorbimenlo.
Penetrata ana o plh spore sotto 1' epldetmide di un pelo, in uno o piii folllcoli, cone uno spazio piii o mono lungo prima ehe ostcruamento so ue veggano i mutanieuti 0
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— 50 — ;gt;li cITelti; e come attoutamonto li segultfti sulla mia pvopria pelle, cosi gl' ladlcherb ora, e varramio a I'omiro mi oouoetto chiaro dol sucoedcrsi di quostl i'alti cluquot; non diveVBiflcario da quelli ehe aweugouo nella pelle degll animali. In sul liniro dello scorso aprile avendo ricevate croste dell'Erpete tonsuT rauie del bue dal si^. Sacchcro esercente la veterinaria a Rocraquo; conigi ed al quale mi e oaro ti'ibutare ora e pubblioamente lamia graliludine; veriflcata cOl luicroscopio T esisten/.a co-piosissima del fungo indicalo, sehiacciai mi jjoco di delte crosle o le Ircgai per brevissiiuo tempo sulla faccia estevna del mio avamhraccio sinislro. Lo stesso fece I'allievo signer Desilvestri ehe a case trovossi in mia casa quaiulo faoevo la detla ricerca. Del oorso ehe ehhe 1' erpele in noi, lo dirö parlando della trasmissione all' uomo; per ora hasli il dire ehe dope 24 ore circa si vedevano sul luogo eve li'egammo lo cvoste; tre 0 tjualtro puuteggiature rosse come morsieature di pulci^ e gaardoudo colla lente vedevasi uel eeutro di queste macchiuzze rosae il pelo, onde la credenza in me
ehe le spore peuelriiio nei (ollicoli e non sotlo T epiderinide del pelo. Dope 48 ore, senza ehe si losse provato alcun senso di prurito o di dolore, la maeehiu/./.a rossa era hensi |)iii rislretla, ma lull Jittorno al pelo vedevasi come uu cev-chiello alquauto rilevato e pieno di pus; fra il terzo ed il quarto giorno auehe il pus si esicöb e rimase al luogo di quello uua lie\e depressioncella ehe hen presto pur essa seomparve e non I'u piii possihlle vedere nu Lndizio della avvenuta penetrazione delle spore. Seorsero un Vi giorni seu/.a ehe si iiianil'eslassc piii alcun feuomeno, quaudo tutto ad un tratto un prudore alquanto vivo ci fece soorgere uua papuletta rilevala Lucente e di eolore giallognolo, come ap-puuto si osserva quaudo per alcune volte si frega un pizzlco di /.an/.ara, e poscia avvenne la I'ormazione della chlazza erpelica delta quale piii raquo;vanti.
Sulla pelle degll animali per la foltezza del pcli i sovrad-dctti primi fenomeni non sono cost palesi, c passano inos-servati, e solo so nc accovgc quaudo la pelle si cleva, c tor-
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imisi la papnlu, o in ullri levmini quumlo fomiiuiu la lasc. crpcilica. Clio gU stoagi fonomoni peri) nbliiano luogQ 06 lo (limostrano gli osperinu'iiti artilicinli pci cpiali t; dimoslralo VOgetOFO le spore assai prima cln; 1c traccio esternfl moslri-uo lo svolgersi dell' Ei'pete, dopo 20 o 'I'i giop^i da die lo sporo, luroiio buiuosso sulla pelle, Ondo par leoito il dodurrc.
1,nbsp; Clio lo sjiorc oho attecchlsoouo souo quelle soltanto die peiiotraiio in un t'ollicolo di Oil pelo, o foisc; miclie sotto l' epidonnido di uno o piii pell.
2.nbsp; Clio i fononioni Irritatlvi ehe primi si svilnppano sono di assal.difficile iulondiinonlo, giaccliö non si possono riguardaro come dovnli allaz-iono meccanica, la mole dello spore essendo troppo niinima; non alia loro vegetaziono co­me crodono alcuni, so quella non coraincia atlivamenU! so non so dopo -15 0 20 giorui. Forse agli nniori od al pus di cui possono cssoro inihrattato? ma sareliboco in doso cos'i oinoo))alica die alcuno potrobho pur duhilarne. La jienotra-zioiu! dolle spore sotto I' epidermide doi peli non darebbe alonna ragiono doi I'alli ora discorsi. CoimiiKpio sin, la sorie di (juosli I'alti ci lascia inlcndero per qnalo via si Irasniolla |)iii ]gt;rol)aliiliuoiito 1' Erpete di cui discorriamo, c conio )raquo;ossa avvonirc! cho sobbono alcuno crosto siauo voiiulo a conlallo deila pelle 0 doll' iioiuo o di altri animali, pure la malal-lia non abbia atteccbito.
Coiilngiosilu nei buoi.
MoW'i evauo i pratici die avevano ossorvato trasniotlersi quest' erpete da uno in altro bovino; i fatti perb non erano cosi bone avverati, e per ie tanle incertezzo die regnano iutorno alle affezioni erpetiche degli animali la scienza non potcva insegnare uua sicura dottrina. Egli e per qucsto ehe gli esperimonti del Gorlach op. cit. Iianuo un gmudc valorc e voglionsi qui riportare.
Slrilolatc alcuno crosto dell' Erpete tonsurauto fra 1c dita, le I'regb per qualchc tempo sulla pelle di molli Imoi
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di clii diverse, Nel \itclli (U'lT eta di mi uuftO a duo, po-diissimi eocettuati, üov) In pressocliö tutti I'erpete entro 14 giorni, mentre nei buoi adulti gll eocettuati füroflö in mng-gior miniofo, e 1' erpete si bvoIbo sempre in un pertodo ))iii lungö di tiMnpo.
Inutnidita la pelle degli animali prima di fregttvvi soptn le croste, l'Erpete attßcclü in tutti con maggiore sltiurezza, e tneglio poi quando si raschib l' epidermide o si scariflob superfllfalmente la pelle: nö solo l'attecchimento ma anohe il germogliore delV Erpete fu piü solleclto.
Tentb pure il Gerlach esperlmeiiti d'innesto sulle parti del corpo delle bovine ehe sono quasi sprovlste di peli, co­me sulie grand! labbra. In unn vacca cosl esperlmentata si formtraquo; dopo duo settimaue una chia/./a di color rosso pallldo del diamctro poco ]gt;iu di duo contimolri , la pelle ora al-quanto tumida o da ossa gemevfl uu umove gialloguolo, cho ossicca\asi in forma di sollilissima orosta: dopo avoro cosi durato per '/ settimane andb senza alcuna cura diminuendo, e dopo duo altro settimane era completa la cura spontanea. La forma dell' Erpete fu quella oho ebbe dagli atitori il nomo di Lichen circoscritto.
In uu' alira vacca cosi esperlmentata si formb dopo duo settimane una macchia analoga alia precedente ma di colore rosso piü intenso, sulla quale si Eormarono alcune papule e piccolo pustulette, cho diedero iuogo ad una crosta grossa. Cominciata la guariglone nol mezzo della chiazza, e rima-nondo malato il contomo a foggia di anello, si ebbe qnella forma di erpete conoscluto diigli autori sotto il nomo di Gercinato.
Rltentato 1' innoslo guile parti pelose dol corpo ovo 1'Erpete ora di giä guarito, so i peli erano cadnti e non avovano cominciato a ripulluliiro non si ottonno alcun effettO ancho rasoliiamlo la opidonnidc c scalfendo la polio; so i peli all'incontro erano gih ripullulatl, a seconda del loro accrescimento si ebbe rinnovellata una piü o meno grave forma dell'Erpete, solo chc la crosta fu sempre piii sottile in questa seconda eruzione,
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L' allecclüineuto doll' Erpeto non ebbe inai luogO se non so per mezzo delle spovo del fungo; gli espcriincnti toiiiaii co^ii umori c col sangne colanti dalle parti malate nou obhoro mal vcrun risultainoiito. A'o si ebbe inai ado-poramlo lii squame ehe si gtaccang dalle parti malate dopo clio o cadnla la crosta, o nollo quuli uou si ti'ovano, ossor-saiido col miorosoopio, tracoie del fuago.
Gonsexvate le crosto jicr un lungo tempo, dopo ; mosi ora alquanto dimiiuiita la forza vegetatlva del t'un^o, o non attecchiva plii sopra animali colla Beinpllce fregagione.
Dopo soi mosi, oltro al dovor inoidoro la polio per otto-noro l' innoslo, 1' Krpoto impiogava uu tempo magglorc per germogliare, la durata doll'Krpoto ora plü breve, la gunrl-gioiic spontanoa piii sollecita,
Esperlnicnli d' inncsto sopra nltri nnimnli.
Portalo il fuago come nei casi procodonti sulla polle del cavallo, dagll 8 ai 10 giorai dopo si avevano giä le trac-cic osterue del gerraogliare del fungo; ed ai 20 una diiaz/.a erpetioa rotonda circosoritta die guariva da so In quattro o cinque aettimnne, lasöiaudo la polio Ilscia e depilata. Tl Gerlach osservb ehe la crosta era mono grossa nel cavallo die nol hue, ed i faughi vi eraao in minor copia; onde no conelude ehe il fungo dell'Erpete bovine nou tvova tor-reno tauto propizio sulla polio dol cavallo, e clio 1'Erpete circinato descrltto dall'Heckmeler nel cavallo non ha aulla di coinuno colla forma erpetioa prodotta artiflclalmente in quosto aniiualo colla crosta doll' Erpete tonsuranto del bue. il Sacdiero mi assicurava di aver piii volte osser\ato tras-mosso accidoulalinente al cavallo 1' Erpete tonsuviinte del hue, confermando le osservazioni del Gerlacb. Avrei volute istiluiro una seric di esperimenti per determinare con jirc-cisione quale influenza abbia sulla forma dell' Erpete tou-surante nel cavallo la colorazione del mantello e l' eta, ma disgraziatamentc mi mancb I'agio di farlo: mi place perb
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— B4 — spgnarc qucstii lacuna per iavogliavno i vetoviuari ehe la potranno col mare.
Sulla pelle del caue col semplico fregamonto aott si trasmetto 1'Erpete bovino, ma solo rasohiando e scotlfloandd r epidormidß) dopo sei od oito giorai si mauifesta vivace prudore alia parto con turgore sottocutaneo: si forma poscla ana sofllce crostlciaa, die cade dopo IS giorai, e si vede die i |)eli a picoolo ciocche caduli, presto rlpullulano.
Sui porci c sulle pecore il fnngo doll' Erpete bovino mm attecclii in alcun modo.
Trapasso deH' Er|ietc tonsiirante dal bno all' uomo.
M dire del Gerlach qucsta nudaHia del Imoi e assai co-nuiue in Olanda e non lanlo frequeilte in Prussia. All'ernia il Letemieur die nella Vandea in Fraticia e comuuissima: lo stesso puo dirsi per alcuue provincie del nostro Piemonte, c giä il Toggia tomigliarissima I'osaervava nei bovini die dalle Alpi di Susa e di Aosla veilgoao nell' aulunno in Piemonle a svernave, mentre nell1 Italia mezzana sono assicuralo die e sconosciuta. Coiuunque sia pero, i giomali veterinari Svi/-zeri, i i'rancesi, i Belgici (; quelli lulli di Germania hanno di tempo in tempo riferiti casi di trasinissione all'uomodi erpeti de' buoi. Nel paese aostro la contraeva il Saccbero a Hacconigi, ed altri non pochi casi erangli notl, come d'an caso da lui osservato assicuravami il pro!', (i. Lessona. Da Uitle quesle sparse osservazioni parmi si possa logicamente condadere die 1' Erpete tonsiirante del hue e malattia ah-bastanza estesa su tutta la soperücie di Europa, e die il difetlo di COgnizioni veterinarie nei niedici rilardo la eono-sccuza precisa di un morbo doll' uomo stesso.
Non vorreiuo accogliere lulli i fatti ehe sono stati nar-rati, come buone e sicure ogservazionl. Gli espcrimenti perb d' inneslo arlilieiale sulla pelle dell' uomo parlano troppo cliiaro perdie il falto non si possa porre ulleriorinente in dubbio.
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II Vctermario Ernst del oanton'e dl Zurigo fa il primo nel 1820 a cliiamar 1' attenzlohe sopra quosto fatto die in-teressa tanto la medloina dellquot; aoitto qiiaato ([uolla degll aniniali.
II Gcrlach nel 4857 dimoslri) fuor dl ogui duhbio e spevlmontttlmente il fatto oho io teste confermai su mo mo-(Icsimo e siill' allievo Desilvestrl.
L'Importanza e lauovita dell'argomento sul quale assai di sovente pub essere chlamato a giudicare il veterinario asaal priraa del medico merlta a parer mio, ehe qui ripottl la Begaento aocolta di fatti e gli csperlmenti dal Gerlach tentatl sull1 uomo, al quail aggiungero quelle ehe ho osser-vato io stessraquo;. Como.si e delto, I'EnisI, \etcriuario nel oan-toiic di Zurigo (Archiv für Thierhellkunde ecc. vol. II IS20 pag. .'i(i) osservb pel primo il trapasso dell'Erpete boviua all'uomo; eliiamo peri) la malatlia rogna bovina, ma la dc-scrizione ehe ue da mostra ehe si trattava dell' Erpete in disoorso. Esaminaudo, scrisse egli, una vacca di 8 attni me-diocrciiuuile nudrita, la quale aveva sparse sopra tutta In superdeie del corpö delle chlazze erpetiche a dlverso grado di svUuppo larghe an soldo, ehe eranö in magglor hurnero uella testa e attorno agli ocohi, e al cbllo sulla spina ed at (lanchi, osservb die le maecliie recent! mostravano al loro fondo una forfora biauca, e caduta la forfora vedevasi la pelle rossa. Nelle pih veecbie la forfora era di color grigio splen-dente, e dielro diligente pulitura della pelle nel luogo ma-lato, questo sanguinava. Dopp otto glornl le localita squa-mose erano coperte con una crosta sotlo la quale cravi un liquido purulento, la pelle di colore bruno iiero si scolo-rava, ed era attaccata dalla soslan/.a liquida a modo die caduta la crosta rcstava una piccola nlcera/ione dalla quale, secondo il detto del proprietario, scparavasi un fetido umovo: la pelle era corrosa, ingrossata ed indurita, per cui le parti colpite avevano I' appareaza di macchie gangrenose*. queste ulcer! erano piii frequcnti al lianco deslro. En notevolc die duraute il corse della malatlia ana rasazza di I i anni die
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— 30 — mungova la vacca inalata o oho a\eva tenula pavlc della testa o della fronte appogglato al üauoo piü reialato dellfl vac­ca, fn oolplta e tomoatata dalla sicssa malattia; da prlri-cipio si scni'i un prudore alia fronte o nel ouoio capolluto, la pelle divenue rossa come inlianmiaia, si tormarouo piccolo vescichette laquo; doplaquo; squamc, ed iirxa orogta umida simile a (piclla della vacca. Coiilcniporaueaiueutc osservai nel co-iiiime (li Kickenbacii mi fattO simile: un ragOZZO die aveva aiutatp a governare questa vacca, In preso nelle mani e aella faccla da chiazze erpetiche come la vacca.
Nel Repertorium d' Hering vol. 1 pag. lt;59-lt;4l, sono comuiiicati i seguenti casi,
11 dottor I'du- nel coiminc di Dorlikou (Wurtomberg) osservb per i amii una specie particolare di erpete ehe tra-passava dagli animali all' aomo. Nei bovini naostravasl plh BpOSSO alia t(!Sta ed al cello, da principio con circonl'erenza risii'dta ma ehe giornalmente si estendeva, o quindi i peli cadevano, e dagli auimali presi esleudevasi il male agli altri animali della slessa slalla. iNei,'li uomiui ai quali trapassb naostroasi la pelle da prima alcuo poco grigio-brnna, ma ben presto si formarono vescichette pieae di linfa giallo-pnola ed in poclie sellimane tutto il corpo tie fu coperto. Ordinariamente lo stale geuerale aon fu disturbato, ma il prudorc infestava glorno e nolle i malati. L' eruzione mm In per se stessa maligna, ma molto allaccalicc.ia come la ro-gna, cd il dottor Fehr vide in breve tempo die II magglor nnmei'd degli abitatori di Doi'likon no furono presi. Ho ri-portato aella sua integrity questa osservazione, perche no-tevolmcntc si scosta dalla coimine dei fatti noli di Imsmis-sioiie all'uomo dell'Erpete boviuo acoidentale, e artiflciale. 11 veterinario Hinlenmiller vide nn ragazzo die gover-nava nu line erpetiginoso contrarre la malattia.
11 veterinario Epple di Cannstadl osservava il scguente caso.
Nel febbraio isrraquo;!) ammalb la servente Rosina A. W. di mi erpcte forforacco secco die la prese nella Ironie-, cssa
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-- 57 — doveva per ufllcio goverttara un buo del buo padrotie, cd uiui vaoca ed mi hue di mi viclno. La vacoa ebbe da pri­ma, e preoisamente al cöllo ed ai latl dell'addoine, un'eru-zioue Bocca ehe collo oaduta del peli laaoiö una pelle ehe pareva di pergamena di un colore rossogrigio, I'epldemlde si desquaniaya In soiiiii Bquame e il prudore si faceva co-aoscere per 11 foegarsi dell'animale! lo parti malate erano assai clrcoBoritte. Benza dubbio la Lloslna appoggib la fronte ncl mungere alle parti malate dell'aniniale, e ooai contrasse la inalattia alia fronte. Verso la ftne di marzo wiche il pro-p'rietario dei due capi di .bestiame contrasse un' eruzione crosiosii alia faccia ed alle braccia, molto probabllmente per il contatto col buo bestiame malato. Dalla servente lii importata la malattia a tre vacche neEa stalla del suo pa­drone, nelle (jiiaii T eruzione mostro gli stessi sinloini come uei due capi del viclno. Le stalle dei due proprietär! erano separate, ed i bovini non pascolavano insleme', mo la sen a attaccata le aveva tulle governate e inunte: cosi e da con-cbiudere ehe fu la serva ehe ]' innestb a queste ultlme.
Bademacher Magaz. vol. X, p. 112, coraunica un'öäser-vazione sul trapasso delle erpeti, ehe erroneamente egli pure, chlama rogna.
11 signer II. possedeva due vitelli affetti al dir suo da rogna ehe egli stesso coi prescritti rimedi curava. In questo frattempo gli avvenne per due volte, prima alia mano destra ehe piii spesso era sporcata dalla materia crostosa, un' eru­zione dolorosa e gemente pus, ehe si eatese a tutta la mano e formo molte ehiazze neu molto estese, eircoseritte, rosse, come papule sporgenti. Anche alia mano sinislra avvenne lo stesso, ma non cosi estesamettte come nella destra. Piii tardi un servo I'u incaricalo dei vitelli, ed egli pure con­trasse l' eruzione della stesso specie.
Letenneur raquo; Reflexions sur I' herpes tonsurans; Nantes I.srj2, insegnö ehe 1' herpes Umsurans e molto I'requente nei bovini della Vandea, specialmente uei,vitelli in primavera, quando gli animali per lungo tempo sono stall in istalle
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male aerate, e leiuili con iscarsa aUmoiila/Jone. 11 male lia sede in loro, Ireiiuenleinentc; al OÖllo, eel e forinato do ivuic-chie rotoude e eoulluenii con saperfloie aspro e sqaamosa nelle, quail i pell in magglor parle sono dislrutti. Appeua il male si moslca, si ritieue come Utllo misura separare i malati da'sani. Alciiuc persono, die iiauno die fare colic bc-slic preiulouo mollo spesso V Erpete circiiialo alle mani, all' avauibraccio, al menlo ecc. specialmeule questo si osser-\a nei ragazzi ehe baauo 1' abltudlae di abbracciare il be-sliame die lianuo in cuslodia. I coiilailini tlella VaiuU'a co-noscono assai hene la trasmissibililä della malattla dagll anl-mall agll uominl.
11 dollor Cluuulely ((la/./elle iielnloin. de Mcd. ecc. lSquot;raquo;(i) narro la BeguentO osserva/Aone. iNd 1831 mi hur. hi allello do an Erpete I'ormalo da diiaz/.e rotoiule sulla sdiiena ed ai lati dell'addome, colle estenie apparen/.e giä alire volte descrille: dopo 14 glorni ini'ermo nn bne ed mi vltello nello slesso modo. Jl jiroprielario ed nna sua flglla, die glor-naliiieiile goveruavano gli animall, ne furono presi pur essi. I I'enonieiii osservati nd padre lurono piccolo inacciiie rossc, in principio come punture dl pnlce, prurlto locale, slatlaquo; generale del corjio non alterato: le plccole macdiie si unda-rono inano niano eslendemlo, ed in 2S glorui ave\ano acqul-stato la lunghezza di #9632;gt; centlmetri e la larghezza di quat-tro; la loro snperlicie era disseminata cli piccoli puuti pu-rulenli a bordi rilevati, e poscia nna papuletta alia base di ogni pelo, la quole acumlnaudosi faceva cadere il pelo; la parte centrale delle chiazze s'ando coprendo di forfora, e lindie la depilazlone QOU In complela, s'aiuiurono ripe-tendo i puiiti siippiiranli. Nella ragazza le chiazze erpetlchc erano pill decisamente rotoiule, la pelle alquanto piii rossa alia pcriferla di quello fosse al centre, la •orl'orn piii ab-bondanle: mancarono perh le papule cd i pnitti snppn-ranti. Le dlfferenze delta cute e la minor copia dei peli sulln pelle ddla ragazza I'uroiio la cagione delle notate dlfferenze; ma Ignornndo la raglone del fatto, I' osservatore espose nna
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luaga seric di dubhi o di incerlczze sulIa deiiomiuazioiie delta seieuliflea dell' Erpete.
Ora clie i velerimiri hanuo ehiavamentc illustrata que-sta parte della patologla, i medioi pTotranna con vatttaggio rivedere e correggere le Intricate ed osoureloro dottrlae in-lonio a (inesta e ad altre aifezioni erpotlohe deli' uomo.
Jl veterinario Horing nei 18 50 (Medez. Correspond. Blatt des Wurt'embergischen Aerztlichen Vereins N. ^9) racconto clie mi proprletario comprö un capo di bestiame da im ebreo, o dopo due giorni die l'aveva in istalla s'accorsc ehe aveva uua malattia sopra lulta la pelle; dope ehe 1'eb­be ollontanato, fürono oolpiti altri 5 ca])i di bestiame dalla stessa malattia, ehe migliorb a poco a poco con bagni di lalle ed aoqua di crusca, per eui qnando il dottor Horing vide gli anlniali, erano osscrvabili solo alcuni luogbi senza peli a superftcie aspra e ehe si desqnamavano, come appunto riiiiane dopo la Psoriasi. Per le cure usatc agli animali ma-lati, tanto il proprletario, quanto una ragazza di Hi anni e due cagazzi uuo di 12 l'altro di H anni, lutli I'uvono presi (hi piii cbi nieiio da Psoriasi. II padre ebbe ai luti della fttccin S diverse macehie erpetiche ehe coiilluirono fra di lore piii lai'di, ed altre 'lt; sulla iaccia anteriore del carpo. Le prime avevano 1' aspetto di una Sycosis, la pelle era molto Lnflltrata e separava pus ehe useiva dall' allargata apertara dei I'ollicoli catanei; ove il carattere di Psoriasi era piii manifesto vedevasi I'm da principio coperto eon squame, nm pin tardi si stabiliva separazione di pus. La ragazza aveva 'i chiazze erpetiche, due alia spalla destra e due alia mica, il piii attempato dei ragaz/.i lie ebbe una al lahhro superiore ed una al deslro avainhraccio, il piii giovane ue ebbe una grande allo sterno e due piii piccole al dorso della inano. in lutli questi ragaz/.i si mostrb l'eru-zione come mm essudazione I'ollienlare eon diisquamazione, e si curb coll'nnguento diealrame nel corso di 5 setlimane, inenlre nel padre durb un poco piii a lungo. II dollor Horing erede quindi die dal primilivo caratlere questa
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— 40 — iTUMone sia du I'igUtU'darsi OOUIO UUQ I'soriasi, cd uria torma (U queato uon per anohe conosciulii, cioe dl Psorlasi atmla. Nolla rioorca mloroaoopica mm trovb ne fanghi ne acari tanto nol pus quaulo nolle oi'oste: lquot; iimeslo leulato nei co-ttigli nou diede alcun risnltato.
II doitor Haini'i' prcsso Siginarlngen (N.ri2 dello stessa cilala CoiTispond. eco.) traltb ugaalmeiite del trapnsso della I'soriasi del bovini all' nonio. Presso un eontadiiio dal ieb-braip al maggio furoao o poco a poco coljiiti sette glovanl oapi di bestiainc dalla cos) delta rogna, conti'o la (juale eransi lino allora adoperate solo t'ri/-ioni grasaoae. Ncl Erat-tempo veuuoro proai daU'erpetQ Ire fi^li del coatadino die avevauo a inauo uuda unti ^ii anlmali, mentve di tutte lc allre pcrsone vecchie nessuna ne 1'ti colpita. Ln nna ragaKZU di 22 anni si sxiluppai'ono qua e la ai due avanibracci e alle inani 4, 'gt; macchle erpetichc larghe da un soldo ad uu talloro, circoacritte, ed ana simile nella guancia destra-. in tuiii qnesii luoghi la pelle aporgeva alquanto, da prindpio di color rosso da eui gemeva un poco di pua e nello atadlo di deaquamazione erano ooperte di stpiame caratteriatlohe della I'soriasi.
11 di lei I'ratello di I!raquo; anni fu preso al destro avam-braccio ed alia mano da lt;gt; maochie erpetlche e da una aet-tima nella guancia deatra; dnolmente un Qgllo di una don­na die aveva I'alte unzioni ad una vaoca malata ebbe lie macchle erpetichc in un braccio. Tutti guarlrono in breve tempo.
11 dotior Santlua di Hudamar (Deuatache Klinik isri(i) narra ehe nna apeciale forma di rogna, oho chlama rogna secca, rogna vitelllna o Paoriarla Vitullna produce nclle peraone ehe li governano nna eruzione cbe oaservaai spe-cialmenle alia parte dorsale della mano od alia testa. Que-sta eruzione si mostra eon rosaore su cui apeaao si veggono papule e pnstole, e Che piii lardi si COprono con crostra ^ri-gia, o bruno grigia. (laquo;li esperimenti moatrarongli, ehe si sviUippa\a la atesaa eruzione al braccio di un nomo ehe si
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om Iri'gulo per qiuilclie tempo sullu pelle nialiila di iniu vuccu.
11 veleiquot;. Lowack Mag. vol. XIX pag. 2'(S, narra di Tina cruzioue erpetieu del vilelli in molti luoghi, clie trapassö agii uomiiii quaudo questi noil si pulirono dopollgOVemo dei malali. Juiinc il prof. Verhcyen ripoi'lb diversi lalti osservati dai vetciiiuui Lavergue, Rlgal, Epple ed allri in cui erpeti del hue c del cane (!) erano stali trasmessi all' UO-nio, 11 Dupont (Coup d' oeil suv les maladies des aiiimaiix doiiiesli(|ues transuiissililes a 1' lioinnie. Ann. de Med. Vet. Ifvjlaquo; |raquo;ag. 648) non accetlava questl latli come iudubitali, solo perelie le dette alTe/.ioni non erano aneora ehiaramente note ne ai medic! ne ai M'terinari; acceltava perb quelli in cui alia panda erpete si era sostituila quella di rogna, e per questa Bappiamo oggi cho quella del J)iie non si irasmetle all' uomo.
L'osposlzlone di questl fatti rtoeve solo oggi un vnlote scientiflco meroo le attente ed accurate esperimenla/.ioni. E sebbene il Sautlus a questo avesse pure acconnato, tuttavia ignorando egli la natura preclso del morbo, avevu, dirb cosi, solo convalidata 1'osserva/.ione cnipirica del i'atlo, utilissiina per vero quando tace la scien/.a, die sola ha il potere di spargerc non dnbbia luce su tutti i latli onde a quella si riscliiaruuo. Insisto sopra una tale considera/.ioue, giacclie purtroppo prevale negli esercenti di veteriuaria la falsa cre-denza, ehe 1'osservazione empirica sia la guida piii sicura, Btancbl come sono a buou dritte di seguilare false dotlrine leoriclie, ehe tengono per scieuza, e sono poveri deliramenti di mente inferma.
iMa venendo io alle attente ed accurate esperinienlazioni alle qiiali piü sopra acceniuwa , dirö ehe il Gerlacli In il prime a Istltuirle prima sopra se stesso, pel sopra divers! allievi della Scuola A'elerinaria di Herlino.
Fregb adunque sopra una piccola por/Aone di un suo braccio, un poco di crosta tolta di fresco dal corpo di un bue aU'ello dall' Erpete tonsurante. Dope 7 giorni mostra-
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vansi it; prime traooo por mezzo di pxudore e debolo i'os-goro al posto Inaestatu (i). a pocoa pooo il prudoro dlvennc vivaoe, U pelle s'intumidi c \i si formarouo sopro dello papulette ehe prudevauo forte; qua e lü si foroiarono pure aleuue piocole vesciebetto, ed anche pustulette, ehe dopo iileuiü giorai si coprivaao di secca erosta, formandosi posoia delle gquarne blanche, ehe velavono il fondo rosso della ehiazza erpelica; e sieeome erauo sparse, COM la parte inalala mosiravasi come aspra alia superücie.
La flgura iraquo; prlncipio Irregolarc erasi 8 giorni dopo l' eru/.ioue regolarmeute rotondata ed aveva aoquistato la (tiiueiisione di im pezzo da olio soldi, l'oriuossi pooo lungi, in seguiio di vivace prudore, uu tubercoletto ehe dilatandoraquo;] iu 14 giorai l'ormö una macebia di uguale graudezza. Dopo 14 giorni noa si aoorebbe piü alia poriferia, la guarigionq eomiiieib nel mezzo, inentro ai lati si Cormavauo aneora sem-plioi papulette rosse per eui la obiazza aveva Eornia auu-lare; la completa guarlgloue in ritardata dal formarsi sem-pre tubercoletti uuovi e pastole, dopo vivace prudore; Otto Bettimaue dal di dell' innesto era peri) avvenuta la guarigiono seiiza aleima cura; il prudore, se il corpo era risealdalo, e verso sera l'u sempre piii vivace.
In im alüevo, seguita il Gcrlach, la cui pelle mostra-va una cougeuita Ichtbyosi si ripele l'esperlmento, i; i'alla la fregazione eon croste in im posto aleim poco roschiato, l'Erpete germogliö i\i solo dopo li giorni e iion giunse all'allo grado come in me stesso; il rossore lu meno viva­ce, uon si lorniarono ne pnslole ne vesciebette; 10 giorni dopo l'eru/.ione comiucib la guarigione, benche nel perlo-do deir eru/.ione si l'onuassero in \ ie'man/.a della parte in-neslala aleuni tubercoletti, pure la guarigione ebbe luogo prima delle s aettimane.
In im altro allievo la cui pelle era delicata e inollo
pelosa, l'Erpete gerraoglic) dopo 8 giorni vivacemente, ed
(1) I piimissimi IVunmi'iii die nsscivai 80pPa nie slesso comi^ snl siglior Desil-VCStrlj e ik'i ijuall llO gih discorsd, iKin furono Icnnli a calcolo dal (icrliicli.
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_ 43 — arrivö ad UU alto grado oome ncl primo cs]gt;oriimuilo. Rosso inteuso, gouliozAu della pelle, forte prudoi'e, plooole pustole c vesolcbo aol cui mezzo vedevasi iin pelo, oaratterlzzavano 1? eruzione. Dopo 12 gioml, line della 5 settlmana dopo rinnestoj 1'Erpete aveva acquistato la grandozza di an mez­zo lallero, 1' orlo moslravasi molto piii rosso, molte papule c vesciobe eraao ncl mezzo della maccbla, onde 1'appareaza molto piü ruvidn e dl colore bianebiccio. Pit tardi gunri-glono nel mezzo, forma piii anulare, auovl'gefmogli in vi-cinanza e loro oonfluenza, g cobI a poco a poco estensioue sopra una grau jiarte della gamba , in forma di Erpete aim-iarc ed a divers! stall di svlluppo. Per la lunga durata del-l'Erpete furono adopefati rlmedii a combatterla. Oltre questi 5 esperimenti cbe bo qul rlportati e die moslrauo le diver­sity dell'Erpete a aorma della qtialltil della pelle, fece pure iiioili alti'i esperimenti, ehe produssero sempre 1'11er-pes circinatus nell' uomo.
II dottor Barenspurg fece pur egll sopra se stesso un esperimeato, ed ebbe l' Erpete circinato.
In quauto ai primi fenomeui osservati in me stesso e nel signer Desllvestri esui quali lace ü Gerlach, bo gia di-scorso per lo addietro, cercando di intendere il modo di comportarsi delle spore portate Hie siano sulia pelle del* 1'uomo e degli auimali. 11 tempo traseorso dall'innesto alia vegetazione del fungo e Cormazlone detl' Erpete lu in uoi alquanto iiiii lungo, ferse perebe non adoperammo croste eos'i Iresclie come quelle ehe adoperiraquo; il (ieiiacli ; del resto perö svlluppatosi r Erpete si audb estendendo clrcolftrmente e si lormarouo sempre sulla ohiazza rossa, ehe acqüistö nel slgnor Desllvestri il diametro di an cinque üranobi, pustu* lette suppurantl, e tttbercoletti rossi e duri ehe soomparl-vauo dopo aver dato luögo ad mm sottile crosliciua di eo-lore biancastro. Questi sintomi sulla pelle amana pienamente concordano con quelli ehe gift ilToggia indieava sulla pelle del buol, e ehe ripeterono poscla i migliori osservatori, Dolore vero non lo provammo mal, e nemmeno intenso
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prurito; generalmento aon oi aooorgovamo di avor 1' ErpotQ veramento per la I'orma cerolnato, ehe verso sera, in cui laulo in me die in Uli, e seniprc. alia slessa ora (dalle 0 alle 10) la localilii ei pnuleva. Questa esacerba/.ioue senile lu pure osservala da alouai pralici nei vitelli. Tra il giorno e uel eorso della nolle iiiaiiilVsta\asi il jiriulore solo sndaiulo. Grebbe uel slgnor Dosilvestri per cinque seitimane e oessb di per si; sen/.a aleuna cura. In (juanlo a me dope mi I'i giorui da ehe il fungo germogl^ava o die r Grpeto avevu aeijiiislalo il diamelro poco piii di mi I'raneo, mi portal a bagaare uel 1*0, la pelle duraute il baguo si I'ece ael Luogo dell'Erpete jiiii turgida e rossa. e dolorosa mi rlusciva
1' impressione su ipiella dell' ae(|iia Eredda. Deeisi eunirini, c giuuto a rasa ricordando 1' a/.ione letale lt;lei \apori del-I'aloool siilh' niulVe, volli iciUiinie I'azione sui Eunghi della mia lü'pete: di lallo esposi per pochi islanli ai vapor) dol-I'alcool bollente la chiazza erpetica, dope breviseiino tempo si slahili su tutta la superlieie di questa im essuda/.ioue, di siero giallogaolo copiosissinio ehe durö per ciron 24 ore, la obiazza uon si eslese piii, e solo u rimasero lie puntini 0 tubercoletti rilevati nei quail parve ehe il Cungo uon rima-nesse ueciso dai vapori dell'aleool; volli vedere se da quelli di nuovo 1'Erpete si estendeva, e non tentai di auovo il rimedio; ma uon I'll cos'i, die stcttero slazionari per hen Ij giorui e poi si csiccarono e scomparvero,
Questa osscrvazione pub avere I'orse nna qualche nlilita per ispiegare cioe come in alcuni casi abbiano giovato a curare 1'Erpete uel hue le lozioni con ispirito di vino enn-loralo. Merilerehhe poi un' attenzione spedale dei mediei se fosse \ero, come eredono il Gerlach . il Barenspurg lt;'d allri die la tigna dell'uomo 1 Herpes tonsurans) fosse del tutto identlca coll1 Erpete in discorso del hue. Per me ve-ramente ne dubito ossai, non giä perche manchino osscr-vazioni dirette d' innesto dell1 Erpete boviuo sulla cute ca-
pellnla neir nomo. ma perche e nei hue e nell' nomo la
veaetazione del funffo in discorso non e mai coal tenacc
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— 45 — come lo e ml (ungo dello tlgua dell' uomo, hcncliö uou si poBstmo pov caraiioi-i bötaniol l'ra di loro dlstinguerö. Ad ogni modo, ripoto, la mla osservazione torso potrobbo appor-taro uaa quolche utllMquot; auohe alia modioina ddl'uomo, applioata cbo fosse; alia cura dolla tigaa ohe ogauuo sa come sia oslinata e fibelle ai dlversi motodi di cura. Come osservo 11 Gerlach io pure osservai nolle croBte erpetlcho dell'uomo spore c iilameiiti del I'uugo iiuioculato. Di piii il dotto pro-fessore di Berlino riproduceva 1' Erpote tousuraute uel hue piportando su questo auimale le spore ed i funghi ohe ave-vano germogliato sull' uomo. Uiassumeudo ora le cose priu-cipali relative all'Erpote tousuraute del hue diremo.
1.nbsp; nbsp;Che rinrermitä in discorso appartiene ai morhi pa-rasitarii; die il parasilo e una pianta criptogamioa, il Tri-cbophlton tousuraiis; ehe cresce probabilmento da prinoipio entro i folliooli del poll, o posoia entra pur anohe sotto la loro epidermide, ed eutro la loro cavitA interna.
2.nbsp; nbsp;Viveudo il fungo e vegelando sni pell, come a lun-ft'o audarc produce la cadnta dei peii stessi, cosi si toglle il lerreuo su cui vise, (; s' inteudo come la guarigione sia spontaneai la depllazione e la vera cagloue della guarigio­ne. Gli irmesti infruttuosi sulle parti depilate dal fungo, e con effetto se i poll sono cresoluti di uuovo, conferraano quest' asserzione,
.quot;. La disteusioiK! dei folllcoli dei peli per la vegeta-zlono dei funghi uel corso della malattla da paglono delle pustule e delle papule die si I'ormaiio sulla pelle cht; ne In alletta, come degll allri I'euomem morbosi die In quella si stahiliscouo.
5. TZ esteusioue circolare dell'Erpete si pno iutendorc, per mezzo della disseminazione (Idle spore tutt'attoruo alia parte malala, e dalla pressione su quelle esercitala daU'esic-camento degli umori trasiidati die le splngono cutro un folllcolo di un polo.
o. Le cliiazze orpeticlie uou toccate o disturbate con frequenti e rlpetuto frlzloni ordlttarlamente nou acqulstano
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— iC — ehe una piooola cstousioiic. Si erode ciö iivvemro perelie la erosta ehe si forma lutto allonio alia chiazza orpetlca im-pedisce I' ulterloro Bemlnaglone naturale delle spore, mentre le l'ri/.ioiü e k; aiizioiü ue l'avoriscoiio iuvece la dlssemiua-zlone. lo uou vogllo impaguare queste dottrine, dloo solo du; nou Laplegano ohiaramente tutti i fatti. D' altra parte poi in alcuni esperünenti di artiüclale Innesto ehe lo l'eci sugli aniraali (buo e cavallo), osaervai prima ehe l'Erpete si moslrasse eslernamciile ima prodigioaa quantltö di spo-rangi nelle iucisioiii ehe avevo pratlcato per essere siouro doir attecchimento dell'Erpete, mentre neue oroste anti-elie, di aporangi ihlaquo;, trovai an piecolissimo numero. 8e ag-giungiamo (|iiesilt;gt; [atto alle osservazioui giä istituite ehe col tempo dimiiuiisee la laeolta vegetatlva uelle spore ehe pri­ma la godevauo ad altissimo grado, parmi ehe r eta ahbia iina imporlanza riguardo all' atli\ilä vegetante del Eunghi da nou doversi traseurare ad intendere la produzione del latlo; imporlanza ehe linora non In tennta in aleun eonto. (i. Le forme esterne diverse in lt;|iiesti easi di Erpete prodolte da uno slesso elemento gencratore 0 paroslto, il Trlchophlton, dipeudouo non solo dalla diversa quality del-la pelle degli auimali su cui vegeta, ma hen anehe dalla (jnantita e colore de igt;eli in nno slesso animale, comraquo;! si e osservato l'uor di ogni duhhio uel hue e nell' nomo.
7.nbsp; Come lulli i inorbi parasilari l'Erpete hoviuo e eon-tagioso, la trasraissloae del morbo dipende dal trasporto in luoghi l'avorevoli alia vegetazione del parasilo; il vims in (iiiesli easi e il fango, elie puö gemogliare ollre ehe sxdla pelle del hue anehe su quella dell' nomo, ed in mi­nor grade sn quella del cavallo c del cane.
8.nbsp; L' UCOlsione sollecila del fungo con esterni rimedi e il mezzo sieuro per oltenere la guariglone pronta solle-eila della malallia: liuo ad ora il ealomelano 0 megllo il Cloro-Amidnro di merenrio, 0 preeipitalo hianco delle l'ar-macopee tedesche l'n rl migllor mezzo conoacluto dal pratl-ei. 1 vapori dell' aleool hollenle da me adoperatl con saln-
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taneo succcsso sulla pelle doll'uomo, ruerltano 1'attenziono
dei vclemum lt;; doi medici.
I'oliziji Sanitarin.
Ignorata flno ad ora la natura precisa di qacata raalat-
tiii, uon sictiri o fuor di OfJ;iii dubblo noli i latli di tras-misslone dolT Erpete bovinp ai buoi al cavallo cd all'uomo, non o meraviglia se le antiobe osservazloni dei pratlci noii cvauo aiicora eatrate nd domlnio dolla soienza, e so i trat-latisii ancbe special! di Pollzia veterinarla non banno fatto parola deile misure sanitarie da asarsi in questc circostat\zc, O tic hamio parlato coal vagamcntc da dar luogo a molli errori. Gosi il Delafond Traite de Police Sanitarie ecc. |)ag'. Tr.'i impiega 10 llnee appena per riguardo agli Erpeti degli aninuili-. li erode contagiosi lutti, c piü gli nmidi dei sec-ehi, e aega ohe si trasmetlano all' uomo o ad animali di diversa specie. Tultc qiiest(gt; alTcM'ina/ioni sono errate, come errata e 1' altra sua coiichisione die per tutti gli Erpeti si debbano consigliare le misure sanitarie consigliate per la rogna.
II oontatto Immediate degli animali, e piti il fregamento dei malatl coi sani, sono il mezzo ])iii racilo c sicuro di trasmissione della malattia, quindi l' isolaniento dei mnlati a modo ehe i contatti non possano pitl aveT luogo sono la norma migliore da OOnsigliarsl. Se gli animali si mandano al pascolo, i malati dovrunno tcnersi nella stalla.
(ili utensili die sono stati a hmgo contatto colle parti nialate possono assai i'acilmente portare la malattia sopra allri buotj quindi se e soverdiia la rascliiatura dei gioghl conslgliata dal Toggla 1. s. c, buoue saranno le lavature con acqua bollente o con imiuio.
Dovrä il veterinario avvertire i propri(!tari del modo con cui si trasmette la malattia all' uomo onde evilino di conlrarla, o non si spaveutiuo cccessiVamente in caso die questo avvenisse.
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Delia crosln lattoa dfti vitelli. — Lepra viinlormn.
Porriijo Leprosa HiUBHBB, ed anche Impeligine faooialfl (lei lullanti, ill divcisi aulori.
SottO qufsla dcnominazioiui i veterinari coiifusoro (Ino ad ova iniVi'miiii cutanee di diyersissima nntura, eclb perraquo;-(•li(' dopo Haubucr (Magazin di Gurlt. ^Si(t) I'u ealeso il nqme di impetigiui a tutte quelle erpoti die si mauifestano con papule o pustole, die preato si appianano e scccrnono ima essudazione clxo essicoata niutasi in crosta, cadiita la qualo, \(gt;(l('si la pelle come allo state nonualc, solo ehe sono ca-duii i peli. Questo appai'enze esterue sono prodotte da siati morhosi divcrsi, dorivaiulo alcuue prccisamcute da xina spo-cic parlicolai'e di fungo, come si (#9632; auteriorincuto vedulo, ed altre no. tnveoe di Hcercare la natura diversa di queste diverse iufenmlii, i patologl velerinari si valsero dello for­me eslenie, dell'esteusione, e dell'iibicazione della inalat-lia per determinare specie diverse di erpeti, come a cag. d'esemp. per la Qgura I'Impetigine ßgurata, la spars:raquo;, la opngyegata, o dal luogo ehe occupavaao, come r Impetlgilaquo; ao del capo, del collo o la facclale. Gouosciuta errata la base di queste divisioni perchö ricavate da accident! cbe possono essere comuiu ad Una sola specie di Erpele, oaddoro allri, per isfuggiro questo en-ore, in allro egualmeute falso ed er-rato concetto, di riguurdarle cioe come forme mutahili di uua sola ed uiiica forma morbosa (Spinola Palbol. Spec. pag. •1020) confoudeiulo cos'i alcuue impetigini prodotte da pa-rasiti auimali, o ehe uou souo riferibill ad aloud parasite. Non lo state attuale della scienza, ue molto meno le rale partioolari osservazioni permettono di cliiariro I' intricate argomento, i fatti raccolti e aarrati essende cos'i coul'nsi e superAcialmente osservati da uou fornire siouri elementl per an sjcuro giudizio; onde si pub solo eon slcurezza
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concludorc die quesla parte dclla scienza dove ancora os-ser fatta.
Couteutandoci di qucl poco ehe si pub oggi afformaro, notcn-o die egli e fuori di ogiü dubbio, die non podii casi di Impetigiue faoolale lt;gt; orosta lattea dei vitelli citati dagli autori, altro nou sono ehe V Erpeto toasurante dei buol sopra descritta; e oiö si ail'erma non fgt;iii per la coucordaiiza dei fenomeni moi'bosi die sono mdicati, ma perdie lo Zil-ler nel 1850 vide trasmessa all' uomo la creduta crosta lattea dei vitelli, e dope lo Ziller molti altrl veterinari raccolsero fatti identici (vedi Hering Path. Spec. pag. 206) e si osser-vb sempre nelT uomo 1'Erpete cercinato, come appuhto aweime jier 1quot; Krpete toiisurante, il qual fatlo svela I'uor di ogni dubbio I' identita della causa produttrice la malat-tia. Che sia in tutti casi sempre cosi nei vitelli non saprel all'ennarlo; quello die posso assicurare si raquo;3 die 1' impetigi­ue faeciale o crosta lattea dei porchetti ehe e riguardata come identica dagli autori a quella dei vitelli, non lo ö certainente, giacelie in piii casi die io eblii ad osscrvarla non trovai ndlc crostc traccia alcuna di fungo, oude con sicurezza ripeto die i patologi hauno lino ad ora confuso sollo il nome ili orosta lattea nei giovani animali, forme morboae I'm di loro del tutto diverse, bencbe concordino nd loro apparato fenomebologloo eaterlore.
L'attenta osserväzlone potra solo neU'avvenlre rischia-rare i fotti di patologia die io ho ora accennati.
Dell' Erpelc lonsuranle del cavallo.
Herpes lonswans, Heynvl.
Le impcrfettc cogni/ioni iino ad ora acquistate dalla scieaza iutorno a questa I'orma erpetica, lasciano necessaria-mente una lacuna anclu! in questa parte del mio lavoro, e raccoglieiulo gli sparsi insegnamenli m' ingegnero di riav-vicinarll a modo ehe poasano fruttare a ohi avra agio di istituire osservazioni in proposito.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; 4
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II Reynal nol glugno del tsrraquo;7, oomunicava nll'Aooa-dcmia niodico di l'ariiii ann niemorlu il oui titolo QVfx raquo; Dell'Drpoto tousurante (1lt;'I oavallo e lt;llt;l bue, contagiosa lt;l;i ((iicsli aniiuiili all'uoino d. No reudovano oouto sommario i glornall, e ncl is.quot;raquo;s il Devcrgie no steadova um papporto ehe i gioruali uiedici raquo;i faoeyaao pure1 in parte oonoscere in uuo collii (liscussioiu'. insoila a proposlto di (|iu'sto rap-porto in s('iilt;gt; alia ciiaia Accadcniia. Erra a partlto chi orede ehe rlunendo queste sparse uozloui iatoruo al lavoro del Beynol, si possn fare di (juesto uu sicuro ed esatto concetto.
II Glornale veterinarlo di Lione rlassumeva nelle se-guenti conclusioni il lavoro del Peynal.
1.nbsp; nbsp;Esiste iicl oavallo e nd bue una malattia cutanea cbe si puö chiainare Erpete lonsurantc coatagloso.
2.nbsp; nbsp;Quest' Ei-pete si mostra sottraquo; lorma di anelli igt; dl cercbi del diametro da tre a sei centimetri.
5. Detenuina essa la depila/.ione del punti colplti pro-ccdendo ciroolarmente.
'(. I/Erpele Uiiisiiranle si Irasinelle da cavallo a eavallo, da bue a hue, dal cayallo al bue. e viceversa.
8. Si trasmelle dal cavallo e dal hue all'uomo,
Aggiungevano i compllatori dell' indlcato glornale cl\o il dottor Gilbert aveva osservato ehe analoghe affezioni nel-I'liomo erano dovute alia presenza di an fungo. Onde s(!m-brerebbe ehe di questo non avesse fatto parola il Beynal, ma, fosse in seguito alia osservazione del Gilbert, t'osst; ehe il Reynal diseorresse dclla crlptogama generantela malattia in diseorso, certo si e die dopo il rapporto del Devergie 1'Aecademia medica di Parlgi spese alcune tornate a dlaeu-tere dei parasiti vegetabili degli animali domeBtici, non ehe di (jnello della tigua della specie umana.
Prima di prendere ad eaame quel poco ehe si conoscc del rapporto del Devergie, mi piace di notare die il Dela-I'oml nel magglo del iHlu conimiicava all'Accademia di Agri-coltuva di Parigi o ehe sollo la pellet dei vltelli, dei cavalli n dellc peooret si sviluppa una specie di crlptogama trasmis-
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sil)il(! all' uoiuo, c. die il Ciorlach pubbllodndo nol 1857 il suo lavoro, 11011 coiiosciuto in I'laucia, buIT Erpete tonau-nmte del lUie, ove appuuto dlscorre dclla trasmlsBione di qnoslo Ei'pole al cuvallo, tocoando le clill'oroii/.c cho inoslra l'Eipnto tonsuranU! del bue iiiiicstalo (gt;lH, sia al oavallo, coi Lioheui ehe In quosto antmalc e nel cane si osservauo, soggiunge queste precise parole raquo; Forse ehe queste Infer* niitü negli animal! era citati hauuo auch' esse i lore funghi speoiall. raquo; Queste pocbe e dubitative parole, hauno jierö In booca del Gerlacb un assai grave signiftcato, giacchö pone ogni cura a rloavare lt;lai fatti sperlmcntali ehe 1'Erpete cer-cinato da BLechmeyer descritto nel oavallo ö diverse nolle forme esterne da quelle ehe si ottlene mercö I' Innesto del fungo dell' Erpete tonsurante del bue; e nota pur auche le difierenze cho si osservauo nell1 Erpete tonsurante eel ca-vallo e nel hue qüaudo dlpende siouramente dalla stesso caglone. Onde la conclusione del Reynal ehe I' Erpete ton­surante del hue del cavallo e del cane souo ana identioa iiii'erniita, uon parmi possa essere aceolta dalla scienza come un vero ehe uon abbisogni |)iii di an' ulteriore dimostra-/.ione, tanto piii ehe appare manifesto ehe anche il Dever-gie Igaorava le cognixioni veteriuarie tiiä in possesso della seienza. Nossun veterinario, scrisse egli nel sao rapporto, prima di lieynal aveva designate o descritto I' Erpete ton­surante negli animali, avendolo tutto conipreso soito 1'in-certissima e Vttga denomina/.ione di Erpete.
Abbiamo giä veduto ehe. In antico il Toggia pritno fra tntti Insegnb a distinguere la serpigine dalle altre erpeti e dalla rogna, e die il Gerlacb I'aveva studiata nel hue con una non conuine osattezza, denominandola appuuto Erpete tonsurante.
Seguitando il relatore, dope aver citati alcunl del fatti giä da noi ricordati di trasmissiouc dell' Erpete bovine all' uomo, alTenna ehe il lieynal In il primo a segualare il trapasso di qaesta forma erpetica dal cavallo all' uomo. Ma per vero trovasi nell'opera del Uaz.in die ha per titolo:
#9632;
#9632;
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BeoherobeB sur la nature et Ic traltement dos Telgnes. Paris \HliTt, iiiirrato il Beguente fatto.
Alto cousultazioni doll' Ospilalo di S. Lttlgl vcnno mi glorno un Carablnlere con una chlazza erpetica all' avamlaquo; hraocio iiolla parte iulcma; altri oinque 0 soi BUOi camorati no orauo slati prosi locoaudomi cavallo orpelico ehe ave-vano nelle loro scuderle. 1/ Erpete del cavallo oonslsteva In chlazze rotonde Bparse sul garrese, sullo soapole, sul dorso c suir addomo; i poll nci luoghi malatl oi'ano cortl o conio troacati sulla Buperflcle della polio, ehe era copertn di blan­che scpiamo in forma di crosta. Questo cavallo I'avova oon-tratta da un altro cavallo proveniente dalla Normandta ove r Erpete bovino o Ercquente. Una rngazza del Carablnlere ebbe a patlre la stcssa Erpete al laii del na'so. Lo ricerche mlcroscopicbe Istituite dal Bazin sulle croste dol cavallo mostrarono una vegetaziono criptogamica, diversa perb dal fungo doll' Erpete tonsurante o tlgna doll' uomo, povclio lo spore cd i fllamcnti osservati nel cavallo erano molto i)iii piccoli (1).
(I) Km gih ilaquo; enrso ili stampa il prescnlc lavnro quando col mio ottlmo amico p. collosn Roberto I'iissi llO pnlnln lipctcrc gli pspmmi'nli d'InncstO dell'crpi'lc ton-snranlc del hue ncl cavallo. ConlVrniale in genere la ossorvazioni del Cerlacli vedi pag. 18, agglungerö.
1.nbsp; Sulla faccia, ove i pell sono corli plihe Inns') una minuta depilazlone In mnlli piocnlissimi pnnli, In breve noti si famn'i vcra rhiazza crpelira.
2.nbsp; Sul dorso i pdi erano lunglii c di colorc oaciiro , la chlazza orpetlca si aliar-gü assoi ili piii die nolle localilh ove il pclo era bianco, Nell' lino a nell' altro caso i peli cailovano in tanlc piccolo ciocrho slaccale di 40 a IÜ0 pell agglnlinali alia base da una sottanza croslosa.
3.nbsp; nbsp;L' apparenza della pcllo malata, era aapra nei luoghi dei poll lunglii e oscmi , lisria lucenle come unla nci luoghi ove i peli erano bianclil.
1. (quot;ailuli i pell nnn si formö mal aicuiia crosta, ma solo c ripetutamente ove
i peli erano hiughi, dclle piccolc ptlStolo die suppiiravauo all'apice c presto si essic-
cavano. Sulle piccole o irrogoiart depilazioni della faccia non si formb alcuna puslula, 6, La guarlglone fu spontanes, Rarlsstmc spore soltanto si trovarono nclla
SOStanza croslosa die agglulinava i pell.
Dal die nc risulta die la forma erpetica descrilta dal nazin uel cavallo, prc-senla imporlanti dilTercnze coll' erpete aitincialmculc prodotla In (piesto animate col fungo parasltiCO del hue. Vedi aucora pag. .05, la desriizione dell'erpde derahante di llanhnrr.
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II Royaal avrobht; aduiiqiKi (•oiilormala soltanlo ana talc osscrvazioiic.
gt;la nö flic piii iuUn-cssa a noi vctcriuai'i si c, come apparo dal r^pporto, ohe il Eteynal riguarda I' Erpeto tou-suraulc del l)U(^ del cavallo c del cane conic uiia sola cd idciilica liilcnuilii die egli distlQgllG da lulle le allre all'e-/.ioui crpcliclie, dando una descri/.ionc dclla inalallia die secondo Devergle ooh lasoia uulla a desideravc. lo non voglio conIcstarc quest i parte del rapporto; duolnii sollanlo di non |)oleriiii glovare degli iDsegnaiuenti del dotto velcriua-rio francese. Gomunque perb sia, certo si e die cdi lavoro del Kcyual la scieu/.a non avi'a dclla 1'ultima parola inlomo n queste infcriiiitä: il concetto die lo domiiui die cioe nel hue, nel cavallo e nel cane 1'Erpete tonsurante sia an1 idcii­lica e sola iulei'iiiila non concorda esallaiiienle coi j'alti die la scienza lino ad ora possiede, raquo;gt; die esperimentalmente sono siaii gtudiati. Nuove rlcerche e nuove oBservazloni sono iiidisjiciisahili a diiarirc la verilä; e per giungere a questb uobile acopo, riporto in queslo luogo gli anlcriori insegaa-nieiili posseduti dalla scienza. (juali cssi sono. 11 tempo ;;iii-didieia in qual conlo dehliano essere lenuli e cjuali siano quelle forme morboae die per la presenza di una plantlaquo; parasilica debbano rinianere in questo luogo.
Per inie proprie osservazioni posso perl) lin da ora esdn-dcre il sospetlo avan/.alo dal (jcrlach die i lidieni di llau-bner appartengano a questa clasae di inlcrmiiii; per quanto diligenti e rlpetute rlcerche faces8i,noD potei mal irovani. traccia alcuna di funghi: come perb la questlone ö plultosto grave, non mi duoli; di riportare le seguenti osservazioni sui lichcni.
Lickene cincrco e bianoheggiMite, L. cinereus et, L. alhescens. Haobner.
üsscr\asi queatQ Forma erpetica con qualcbe i'requenza, ma e di bcnigUO iialura e non si eslende molto sal corpo.
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Si BVolge in oglli tempo dell' anno, |raquo;iii spcsso perb in |gt;ri-niavcra cd in antnnno, c 11011 predlllge piü spccialnuMilc alcima parte del covpo.
Souo presc alcwne ciocohe di peli, caduti i quail, la ohlazza depllato rlraane aspta e raquo;crepolala, edaseconda del sno coloraraento'HauBner ae tece due specie, se oioööaspra c grigio il L. clnereus, so pit raollo e blauca del normale o rosslccla, il T;. Albescenn,
Le chiazze largUe poco meno di un plsello o poco piii confluiscono apesso Era di lore in gran numero, non perb da sorpassare il diametro di l|2 polllce; restano spesso cosl Immutate per 'i o (i settimane, l'epldermide si desquamu c poscia i peli crescono di nuovo.
Queste forme morbose si osservano comunementc fra not, ma non rccando alcun danno, non hanno cbiamato su di lore 1'attenzlone del pratlci, e non si adopcra alcuna cura perche guariscauo spontaueamente,
Accenna l Hering (Speoielle Pathol. pag. 184) parlaudo dei licbeni, ad un crpete secco a cui vanno soggetti i cani c ehe di preferenza colpisce i luoghi sporgenti per le ossa solloposlc, conic sull ulna c sull'iscbio, ma ehe aleunc volte si estende sn iniio il corpo.
Forsc V Herpes exedens d' Hering sara da annoverarai in (|ncsio Inogo? i due seguenti totti pratlci forsc lo potreb-bero far sospettare ad alcuno: ecco come sono dall' autore narrali. lt;#9632; Si t'onnano in quest' crpete delle chia/./e rosse gementi umore, dalle quali cadono completamente i pell. In im grosso cane tina di queste cblazze si 'allargö in due glorni come la palma di una mano. Una cagnollna presentö nnmcrose di queste cblazze aul corpo, ehe rapidaraente cre-scevano c si coprlvano di una sottlle crosta: I'animale lec-eandolt s' attaccö 1' erpete alle labbra. La malattia era poco dolorosa, ma produceva un discrete prudore: si nsi) il ea-lomelano luternamente ed esternaraente; bagni medlcati col
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solliito cli ziiico; c ßOSOia Col solliuo di |)()lasH(i o legalo di zolfo (1).
JNon ho trovato negli amiali della golenza alcim latto die potesse far sospettare dell' Erpeto tousuranto nel cane: iioiunicuo i |gt;üi dotti Iratlalisli motUu'iii sulle malaltio dci cam, come 1' Hei'twig, ne t'amio paroia. Qualc valore si possa oggi dare all' allenuazioiK! ilc^l Heynal io 11011 posso dire, laulo piii die sappiamo ehe il fuugQ dell'Erpete hovino aborlisce piiilloslo sulla pelle dei caiü di quello die altec-cliire milmeiilr.
J'ra le ail'e/.ioui (M'pelidie del cavallo giä note alia Scieu-2laquo; v. die a\raiiiio Corse il lore fungo parasite particolare se non e Jo steSBO di quello del hue, c alle quali pare alluda il Rcyiial nella sua meiuoria, e da noverarsi 1'Erpete de-caUanle uou die alle sue diverse forme uel cavallo.
Herpes decalvaiis Haobneb.
I'orriijo deca/imns (jiuivi:. Favus d' Hbrino.
lu formate quesio erpete da chiazze rötende e irrego-lari die coiiIIiicikIo occupaiio spesso lutlo il eollo e lie fan-no cadere i pell. La pelle nei luogi depilali e secca, di co-lore bianchiccio splendente, qua e lä disseminata con pic-cole pustolette sulle (jnali I'Epidermidq si desquama: nei casi gravi \i si formano sopra (Idle crosliciue di color gialle bruuo, e della grossezza di una o piii linee. Questa forma erpetica alcune volte e estinata, ed i peli ehe rinasceno
nei luoghi die I'ni'ono all'elli , souo sempre di colon; piii
chiaro di ijudli ehe vi erano prima. Tutti I trattatlstl tede-
{() I bagnl gcncrall col solfato iii ziiicn sono poco usotlffadl noi, la dose in i|iicsli casi püb varlore da .'i a (0 graminl dl solfato per ogni litro d' acqua.
II solfuro di polosaa per bagno si usa alia iloso ili 32 gramml cgni liiro d'arqiM. A seconda laquo;lei casi pcr6 pnö varlarc la dose, Per rendcrc il kagno meno irrltanle il Tatiotlrin Inscgna dl .lj,#9632;i,'illllg(•^t, ctrta iinanlilii dl ilccölto dl cAllfl totUs, 0 di brodo
ill liippa gclalinosquot;.
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— 5(3 — sein da molU) teuipü sliihilU'oiio im' altni lornia dL Krpote nel cavallo, ehe dlsgero Herpes seahiosus. Con ragiotio perö ultimomente aotava lo Spiuola ^Speclelle Pailiol. und Therap, paglt; 107) ehe questa oreduta malattia dl versa, altro aon era ehe un altissimo grade deüquot; Herpetc deoalvante, conosoluto tlai volgai'i col Home di rogna da fame ed anohe rugaa d' inveruo. I feuoiaeai esteral aon diversiücano dal preee doutemeate notati ehe per la magglore ostenslone de] male, per la eopia delle pustule, pih ahlxnulaute (lesquama/.ione dell' eplderralde e formazloae di croste.
Parlaado piü avanti degll araonldi parasiti ehe produ-cono diverse specie; di rogna aegli animali, vedremo come nel cavallo allre forme ili erpeti (ITerpes furfuraceus et laquo;(jua-niosns) allro 11011 siano ehe rogua a diversi gradi laquo;li s\i-luppo. Nell'firpete deoalvante ehe abbiamo Indloato, slonra-mente cl si lascla travedere an Erpete analoge se non Idea-lico, come vuole 11 Reynol, all'Erpete tonsurante del hue; e gli esperimentl ehe ho tentati col ISassj aiuterebbero que-sta credenza. Uno studio attento e comparato poträsolo lo-gliere le iacertezze ehe attuolmente ei eixeondano.
Le osservazloni lt;lel Bazin ed i latti all'ermati dal Reynal ei confermano ehe anche 11 cavallo fuor di ogni dubbio \a soggetto ad un'Erpete eoutaiiiosa mantenuta e trasmessa per mezzo di una eriptogamaquot;, ma badino i veterinari e non credanö ehe tutte le erpeti ehe si osservano nel cavallo e ehe haniio la maggiore analogia pel caratterl esterni eoll'Er­pete tonsurante del hue, od impetiglni, non eredano dissi di poterle facilmente e sieuramente gludlcare mantenute dal fungo parasite; per hen due volte osservai dl queste forme erpetlche nel cavallo, e non vl trovai traccia aleuna di parasiti, onde riassumo le sparse conoseenze eosi:
1.nbsp; E fuori di ogni dubbio ehe l'Erpete tonsurante del hue si trasmette anche al cavallo.
2.nbsp; nbsp;k perb ineerto se la criptogama dell' Erpete bovino sia comune anche al cavallo, o se queslo ultimo animale ne abbia una specie sua propria, ehe attecohirebbe perö essa pure suila pelle del huoi comes ulla pelle dell1 uomo.
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3.nbsp; J;c afferraazioal del Beynal riguardo all' Ifrpete ton-
surante del cane sono luttora iiicortc.
4.nbsp; Nelle forme erpetiohd del cavallo, dotti; lichen da llauhner, mm osisto alcuaa pianta poraslta.
igt;. Aiu'lic in olottue forme erpetiobe lt;l(!l cavallo cho per la (Igura rotottda delle. obiazze, per la depilazlone e forma-zione di crosle, oadute le quail i peli ripullulaiio, e ehe si potrebbero giudicare Erpete lousuraute, o impetigine sparsa o circoserilta, nou esiste traccia aleuua di pianta.
lt;gt;. Ignorasi se lu-lle forme morbose eonosciute dai pva-tici sotto le denomlnazioni di Erpete decalvante e soabbioso esista realmeute la crittogama parasita; ma eöista o no, ad ogni modo In sclenzo non a\ra adempiuto il sno compito se non quando, o avra Insegnnto a dlsglungere eon sicurez-va\ queste forme morbose, o invecc a riunirle moslrandole sicuraraente ideuticbo,
Senza risolvere queste Lncertezze noi temiamo ciie come lino ad ora si riiinirono diverse forme morbose sotto la vaga ed incerta denominazione di erpete e di impetigine, da ora in avanti si cada nello stesso errore chiamandole col nome di Erpete tonsurante.
1/ errore in quest' ultimo caso sarebbe i)iii grave, giac-ciie si sentenzierebbe la natura parasitär!laquo; di molte inl'er-mitii die realinentc non lo sono.
Di ima forma erpetica dci gallinacoi tlovula alia piescuza di uraquo; fungo.
Styoosi delta cresta dei gallinacei. Qerlamp;qb.
INon a guari il Gerlach (Mitth. aus der Praxis. Anno V. pag. I'il) ha pure Irovato un fungo parasite) ehe vegeta sulla cresta, sul collo e dorso delle galline, e nc chiamö il morbo risultante, come si e detlo. i'u imporlato in Europa da gal­line provenienti dalla Gocinchina, ed ö attaccaticcio anche
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- - 58 — per le nostniiic. Si manilVsta lii maluttiii solid forma di una orosta biauoo-grigla lt;'lic si estendo a pooo a pooo su tutta la cresta, o clall' appareiiza pbbe dal volgari il nome dl cicsta bianca. Dalla cresta si esteade alia pelle della testa e del oollo, fa oadere le peone, lt;'(! Inflae le gaUlne prese ne muolono. Sotto le oroste irovo il Gerlacli vegetare un micellio, le cui spore souo aiquaulo piii piceole di quelle del Trlcbophyton lousurans del hue, ma ohe rum otteoobl-BCOno come questo sulla pelle dell' uoiuo. L' ispeltore Win­der awisb utilo contro questa nuova malatüa dei galliuaeei quel rimedi ehe furono Irovali mügliori a viucere I'Erpele lonsiiraule del bue.
quot;#9632;jifir-j'xrmii
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APPENDICB AL CAPITOLO PRIMO
iMiiai i:i*iiti i %lt;laquo; iiiia i aij
o di alcunl iion noli abbastanza ai velerlnari.
\on liulc volte s'iucontrano in alcune parti tlol corpo degli aniniali, siiiui o inalair ehe esse siano, produzioai ve-getabili, ehe per la loro lacostaaza sono rjguardate n huon dritte come accidei^tali. Appartengono a queste, diversi iim-^hi tr(gt;\iili uelle horse aere di diversi uCcelli anche dome-sliei morti per lisi tubereolare. Riferiti quest! funghi nl genere Aspergillus (vedi Robin Ydgetaux parasites pag. BIß) iion in notato mai alcuno stabile rapporto Era questi e la niaiaiiia tubereolare.
II Langenbeck nel ISil descrisse uu fuugo trovato ueilo scoki nasale di im eavaUo moccioso; Valentin, Heule e Vogel Id cerearono iuvano in su quel torno e nel 1842; piü volte poscia io pure inutilmeutc lo cereai, quindi quopto Catto ö pure da noverarsi fra i fatti aceidentali.
L' illustre Vögel (Repertorium di Valentin 18'lt;2) osser-\(i I' esistenza di una produzione vegetabile parasitica in iina bovina all'olia da alle, il fungo lu trovato eopioso sulla muceosa della boccn e nello stomaco üno al cardias, Non so ehe altri abbia mai ripetuto uua simile osservazione,
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— 00 —
Alcuiü votorinari banuo parlato e parlauo di funghlllo (Muguetdel Eraucesl) ßoi glovani agaelli; nessuno pero ohe lo sappia lia mostrato öon sicurezza in questi animaU la pianta ehe costaatemente ossewasi nei bambini affetti tUi (ungbillo, ondc l'orsc si adopera una denominazione sola, per due forme morbose diverse, e ehe si oredono identlche. Lafosse (Jour. des Veter. du Midi 1886) afferma ehe aol fuughillo dcjili agncllini non pole mai osservare ciuoi bot-toncini migliari ehe io caratterizzano ndl' uorao, ma trovö sempre invece uuo strato bianeastro sulla iingua ehe si di-staeea facilmente, e lascia vedere la muecosa di color rosso e denudata d' epitelio. Nel suo recente trattato di Patolo-ii'm veterinaria (l)So8) afferma invece eoltanto, ohe unita-mente a Baillet constatö l'esistenza del Enngo, o alga secon-do altri, nella malattia degli aguelli in dlacorao. Comunquc sia, questa malattia degli agnelli deve aneora esserc studiata dai pratici.
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GAPITOLO SECONDO
#9632;#9632;;raquo;raquo;gt; lt;lt;laquo;laquo;;'
DROLI F.PIKOOI
o Animali parasiti ehe vivono sullc parti esterno del corpo dcgli animali domcslici.
Nuraerosa oltremodo laquo; quosta famiglla cli animali, alcu-ni doi quali iiil'estano o disturhano solo i noslri animali do-mostici, ed altri loro nuooono tanto da produrro forme morbose particolari ehe lasclato a so oonducono dopo nn tempo piii o meuo lungo a morte sicura gli animali sui quoli si staMlirono.
Lo studio di ([uesti animali, henche alcuui di loro fos-scro noti alia piii reinota anticliitä, non e stato condotto a perfezione Bcientiflca ehe In qm'sii iiltimissimi tempi. Dotti zoologi e dotti vetcrinari hanno conlribuito alia per-fezione dellc moderne doltrine.
I costumi degli Epizoari souo fra di loro diversissimi: olcuni permnngono stabilmente sul corpo deU'aniraale vivo sul quale si souo stahiliti, come i pidocchi fra gli insetti e gli acari o sarcoptl fra gli aracnidi. Altri vi passano sol-lauto uu pcriodo della loro vita, come gli estri die vi per-mangono solo allo stato di larva, o gli Ixodcs o zecchc e le pulcl solo in quello di animali perfetti; altri inline non permangono sul corpo degli animali ohe in certi pcriodi del giorno, come le mosche ed i tafani fra gli insetti, e il Dermanisso deffli nccelli sul cavallo.
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— 09 —
h' ordinäre oodeutl uiüniiili a seconda del daiuio die nrreoano oglt milmali, e per conseguenza o secondn deU'im-porian/.ii die hanuo pel veterinnrio, potrebbe Bcmbrare ad alcuni ottimo consigllo; ma oltre ehe un tale ordinamento sarebbe del tatto artiflciale, ael fatfo non sarebbe pol a]raquo;-plicablle con profltto, e si aocrescerebbero le opufusloni do-vendosi parlaro di numerosi generl e di aumerosissime spe­cie di anlraall ehe alcune volte sollaquo; peril uumero lore di-vengono aocive! onde parml di servire assai megiio all'or-dine e alia chiarezza dlcendo degli Incoraodi e delle infer-mita ehe producouo a secouda die 1'ordinamento zoologico ci porta i geueri e le specie dei parasitl.
A coiulni'i-e codesla parte del mio lavoro, ehe non Iro-vasi completa in nessnna opera di medicina veterinaria, mi serviri) di preferenza di diversi lavori c monografle Bpeciali sopra le diverse parti in cui e diviso l' argomento, e citcrb le opere, perelie coloro ehe amassero di eslendere maggior-mente le lore cognizioni, possano all' aopo oonsultarle.
In (juaato aiiii catri mi aono aervito, oltre alle meraorie del nostro Vallisnieri, del celebre lavoro del prof. Numann c delle aggiunte ehe vi teoe I'Hertorig, non ehe del re-centc lavoro sugll estri del prof. Schwab.
Pei pidocchi dei mammiferi o degli acoelli domestic! ho aeguitato la memoria del prof. Gurlt aopra gli inaetti paraaiti, pubblicata nel itfagazin ecc. l.S'.2 e IS'.r). e delle aggiunte ehe vi fecelo Scilling nel 1857, Archiv, fur Natur-ges di Wiegmann ecc.
In quanto agli oraonidi, Acari o Sarcopti della rogna, mi aono aervito della memoria dell' Hering Die Kral/, Milben der Thiere ecc. 1888, e della recente e classica monografta aulla rogna del prof. Gerlach, Berlino IS-*quot;.
Ho citato queste opere o memorie, giacche in queate i caratteri zoologici degli animali aono amgiamente descritti, ed io non darö ehe breviaaime indlcazloni sni caratteri dei generi per non aovraccaricarc queato lavoro deatinato ai glovani pratici di nozioni zoologiche pure, cercando coal di dime quel poco ehe parmi indiapenaabile al pratico.
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— 65 — Prlina di acolngeroi a qaeste ricerche, gtoverä riportare l1 indloazioae sommaria degli ordini, geueri e apecie degli hisciii cd iiracuuli paraslti, non ohe dell'animalo sul qualo
vivono.
Ordlne. IM8ETTI.
Fämiglla. Dipteri,
Genere Tabanus
molte specie . . bue e cavalloi od Inoltre non poohi Insetti Dipteri doi generi Musca, Conops e Culereg; iufestano o aaoconp ai iioalrl animal! domcstiol. I dipteri püi important! per il Veteri-nario sono pii Estri, distint! ne! segaent! generi.
Genere Gastrus.
equi .....
salutaris . . \ cavallo, asino v. mulo haemorrhoidalia (le larve soltanto) nasalis . . . '
Gen, Hippoderma •gt; Aestrus.
bovis . . . bue (solo 1c larve) laquo;'qni .... cavallonbsp; nbsp; nbsp; nbsp; idem
Gen. Caephalemia o Aestrus.
ovis . , pccora o capra idem. Gen. Ilippohosca.
equina . . cavallo, asino, mulo hue c cane. Gen. Mclopliagus.
ovinus . . pecora,
insetti. Apteri. Gonore Pulex.
canis......nbsp; nbsp; cane
martis .....nbsp; nbsp; cane
felis......nbsp; nbsp;gatto
gallinae.....nbsp; nbsp; gnllo
columbae.....nbsp; nbsp; piccionc
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Pidoeohi.
Philopteridae.
i.
Gen.
Docophorua.
unseris . . .
. . oca
chrysophtalmi .
. . oca
ictcrodes . . .
. . anitra
2.
Gen.
Nirmus.
numldae . . . .
. luimida
clavifonnis . . •
. piccione
tesselatus . • •
. anitra
rgt;.
Gen.
Goniocotes.
liologaster . . •
. gallina
numldae . . #9632;
. iininida
compar . . . .
. plccione
'..
Gen.
Goniodes.
disslmilis . . •
. gallina
luiinidiamis . . .
. munida
stylifer . . .
. gallo d' India
:i.
Gen.
Lipeurus.
heterographus .
. gallo
variabilis . . .
. gallo
polytrapeziua
. gallo d' India
baoulus . . .
. plccione
jejunus . . .
. oca
squallidus . .
. anitra
6
Gen
Trlchodectes.
subroslratus . .
. . gat to
latus ....
. cane
eqni ....
. cavallo
scalar is . . .
. hue
spherocephalus
. . pecora
caprae . . .
. capra
Liothcidiu
i
. Gen
. Golpocephalum
Longicaudatum
. plccione
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6f)
2. Gon. Mimopon.
stramimnim . . .
. i^ano . iiuniida
anseris ....
oca
leaooxauthum . .
. anltra
Pecliculina.
Gen. Hematopinuslaquo;
pillferua ....
oane
ventricosus . . .
conlglio
asim.....
. cavallo c
asino
SUIS......
poroo
eurislomus . . .
bue
viluli.....
vitello e
l)ii('
bubali......
bufalo
steaopsis ....
caprn
ARACMIM
1. Gen. Sarcoptcs.
cati.......
gatto
cams......
oano
cuniculi . , . . .
cöniglio
equi......
cavallo
SUIS ......
porco
rapicaprc.....capra
2. Gen. Dermatodectes.
oqm bo vis
. cavallo . hue . peoora
OVIS.....
3.nbsp; Gen. Symbiotes.
equi......cavallo
boviS......bue
4.nbsp; Gen. Dennauissus. aviumnbsp; nbsp; . Gnllo, piccioui e cavallo.
8. Gen. [xodes.
ricinus . . . cane, bue e pecora reticnlatus . . bue e pecora
lt;gt;. Gen. /Vnalges.
l)illl||IS
piccione
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Mi
ikRKM i\sr;i 11 iiiph:ui paihsiti
IN (iENERli:
c delle Moschc, dei Tiifani, dcllc Zaiizarc, dell' Hlppobosca, o del Melofagü dello Pecora in parlicolarc.
L'ordlne dei Dipteri fra gli Inscttl 6 caratterizzato dalla raquo;'sistiMiza dl an solo paio di ale inerabrnnose, eperla forma della bocca organisezata a modo ehe ö atta soltanto alia sn-zione; generalmente si diBtinguono per una proboseide ora cornea e allungatn ora inollc o retrattile, nell'interno della quäle sono dcllc setole rigide o acute. II tipo di questo ordinc di insclli ö rappresentato dalla mosca coniiinc.
Numerosc sono le specie di (|iiesli animali die infesta-110 il corpo degli animali domeslici cd apparfengOIlO ai Gcncri: Musca — Conops — Tabanus — Gulex — Melopha-gUS — Hlppobosca — cd Oestrus.
Delle Moschc
Fra 1c moschc, quella ehe piü di ogni altra Infesta il corpo degli animali domeslici e la mosca mclcorica, cosi cliiamala perchö e pili iiisislenle cd inl'esla quando il tem­po e burrascoso. Si distingue dalla comune, dalla carna-ria e dalla voinitoria, per a\ere il corpo nero e 1quot; addome clnerlccio! la base delle ali e di im colore Eulvo chlaro, le zampe lunghe sollili e setolose. Si e Bpeclalmente questa mosca ehe a lorme si getta allorno agü occhi e nel mealo uditivo dei buoi e dei cavalli per suggeregll umori ehe in (juesle parli st trovauo. II Collier alVenna ehe alcimc olili nei buoi sono douile a questa mosca.
La mosca carnaria, die vive sui cada\cri, depone pure inollc volle le sue uova iicllc ulceri 0 icrilc suppuranti alia superlicie del corpo degli animali. c scliiudendo le nova,
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— laquo;7 —
lo larve sono oreduto dal volgo \oniii, e cfedono di pes-
sima ualura (iiiestc ulcm die rliiainam) vcraiiaose. La nel-lez/.a e pullzia csitaiulo ehe si foniiiuo questo ulccri, ö pure il inigllor mezzo per togllero quesia complioa^one quando e awenuta.
Mel prepuzio del cavallo, Jel hue e del moutoni noraquo; di lado, uella estale, la mosea carnaria depoue 1c sueuova, e le larve sbocclate determinano in questi laoghi an pra-rito intollerabile. Nei giovani anlmali al pascolo e special-uieiiie negli agnelli la stessa mosca depone le nova neH'oin-bellioo, e le larve sono cagioue (ii uleerazioiu alcmie volte assai gravi In questa regione.
(ill siouiossi gpettauti al Generc Gonops sono ooafusi ordinarianieute oolle inosche per la somiglianza dcgli esterni ear.itteri; dilleriscoiio perb dalle mosclie per la forma delle anleiine, e pill poi per 1' esisteu/.a di una tromba o probo-scide saliente e uou riitrallile, merce la quale producouo delle punluie anclic sulla pelle dell' uoino, abbaslauza laquo;(Misi-1)111 e ehe si rileriseono eouumemetite alle mosehe eomuiii. Lo stomosso piii conuine e ehe piii soiniglla alia mosea eomune e il eos'i detto puugente, la di eui testa e blanehlc-eia, la prohoscide lunga e di color iiero, le ali bianehe; avvene pure an' altra specie piii piceola della preeedeute ed e lo stomosso ii'ritaule, GoQopa irritans.
Cuoprono gll stomossi a inigliaia il eorpo del cavalli e dei buoi ehe sono al pascolo, e sopra questi ultimi parli-colarinente uella stagioue eulda e iniiida. 'J'ormentano gli aniiuali su cui si portano, senza peri) irritarli lino a diven-tare furios!, ma inveee li reudono mesti e spesso ahhando-nano il pascolo.
Tabmidi. Tabanii,
Lalreille diede questo nomc ad una famiglia d' inselti Diptsvi ehe corrispoinh' al genere Tabanus di Linneo. Sono i piii grand! fra' dipteri, hanno un eorpo vigoroso,
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_ (58 —
all abltaalmente allontauate con auinerose aervfttuve, il völo I'Qpidd acoomptigaato da un forte ron/.m, picdi fobustt, e la forma dei tarsi permette loro di attaccarsi alia super-flole del oorpl. Soulaquo; avldisaimi del siuifiiic degli ahlttiali, pare perb ehe solo le feinmiuo siano sangiiinarie, (! cho i inasclü si mili'auo del succo del fieri. I Tal'aui igt;l)itaii() nci Ixisclii v. nci paBColi, cd ö Kclla estate e nelle ore |)iii calde ohe infestano i bestiaiui. 8e ae ooiiosoono circa 'iO spocic; sparse suila superficie del globe e ohe diflerlscono fra lt;li löro per leggeri oaratteri spedfloi. TiC specie piti note Era di noi sono T. boviaus. T. morio. T. alhipes. T. fnlviis e il T. iuituinualis.
11 tafaiio bovino e di oolore oscuro, ha le all trasparenti vonate di bruno, zainpe biancastre: e il i)iii conmne ed il |)iii grando di tutti, e si porta anoora sni eavalli.
11 Grognier (Zool, Vet.) affertna ehe in Affrica vi ha ana specie; di tal'ano, il Chrysopus caecutlens, die si getta sugli occhi dei eavalli e l()i;ii(! loro la vista, I cosi detti Mosquilos bovos degli spagauoli sono iina specie di piccola mosca nera clu; in alcune locality della Spagna^ accieca i buoi come fanno i Chrysopus In Africa. L'Oswel accenna, pure; ad una mosca tanto velenosa nell'interne dell'Africa, di cni bastano poche punture ad uccidere unbue; lo-stesso fatto avrebbe esservato al Sennaar I'Artaud (Ropert. d' He-ring IS.quot;)5): ma noil e dato alcmi carattere di questo animale.
In Ungheria e assai frequente uu piccolo diptero lunge due lineo e ehe semiglia ad un nostre mescherino, ed e il Simnlium reptans o Rhagie Golumbaczensis dei naturalistii Si gettano questi insettuzzi a sciame sngli animali ehe pasco-lano, li torraentano gravemente v tanto ehe alcune volte li uccidono. Cmlono alcuni ehe la morte avvenga per reffetto dell' ii-rita/ione e del clolore caglonato dalle loro punture; altri invece per le qualitä acri e velenose dell' umore ehe instillano colle punture. Fatto e ehe i porci ne muoiono solleciiaiueute in preda a gravi convulsion!, e ehe i buoi ed i eavalli ne sentono iiiii gravemente gli effetti qnando i
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Simuliimi li pungouo altorno af;ii occhi, alltraquo; uavici, iiirauo o alle port! Icnimincc ostcnic dclla ^cucrazioiu!. Scillor ( llcriiiii l{lt;,|)erl. vol. 7) confenuava rosscivazioiic di Scliön-bauer e laquo;li aliri, ehe In alcuni auni cio^ quosti insciii rioscono piii iniciiliali, iioln\a j). c. (|iicsto ultimo anlore iiclia sua storia auturale (li quosto iusollo, oho iu;l 178,quot; in ali'iini podcri soilanhi di lliit;,iiei'ia si pei'dettero per lo puii-ture dri Simidimn 20 cavalii, 52 puledri, QO vaccbe, 71 vitclli, löd porci e 5lt;0 pecore. Anchc receatemente Gci'lach v. Liessering Mittheil. eoc. auno IV pag. •104, osservavauo la inorte in alcuue vacche cagionata dalle punture di questlaquo;raquo; insetto.
Effetti perniclosi in alcuni paesi caldissirai gone pure cngionati agli auimali da alcuni Dipteri spettanti al geuere Culex die soulaquo;) le aanzare, le quali come 1laquo;' api colla pun-lura vcrsauo nella praticata ferita una B08tanz%irritflnte ehe reude gouilo, pruriginoso e doloroso il luogo della lerita per nn tempo pin o meuo lungo. I'ra noi attaccauo pit] gli uoniiui ehe gli animali.
Fra gli iuselli spettanti all'ordine del Dijgt;tlaquo;H,i sono da noverarsi ancora 1laquo;^ cosi laquo;leite mosche cavalline ehe si get-tano snl corpo laquo;lei eavalli, dei buoi, del eani e delle pe­core. Dulaquo;; sono le specie ehe iul'estaim i uoslri auimali laquo;lo-meatici, Tuna appartieae al geuere Hippohosea, e I'altra al genere Melophagus. Couosclute dol volgo per la loro pelle eoriacca, per la forma piatta del loro corpo, e quella delle zampe, ehhero anche il uome volgare di ragni-mosche.
Genere Hippobosca Xa(r. (Sottogenere Nirmomya di Nilzsoh.)
I Dipteri riuniti in laquo;pieslo genere liauuo la testa eliia-rameute disgiunta dal corsaletto, di forum lievemente rotou-da, la faccia corla, larga la fronte, al vertice ed ai lali della quale soulaquo;) gli ocehi. La proboscide e prominente in forma di beoco o di vagina biforcata, entro la quale la lingua iili-forme cornea; mancano i palpi lahlali. T palpi sono formati di im solo arlieolo. niccoli, in forma di holtone con nna SetOla
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aU'apioe. Scudo pettoralo piii largo (Ugt;llii testa. 0Ol?laCßO. Ad-dome membranoso rotoudo, anteriormente acuminato. Gatix-ho robuste, cosole grosso, le duo zampe anterlori alquanto allontanato dallo posteriori, tarsi cortl loniiinali da duo torti unolni con duo dentature ognuno. Balanciere piccolo, all corlncee con panta ottusa seuza pell, luaghe quanto I'addouio, in riposo quasi pai'alollo al oorpo. Vivoao suc-cliiaudo sanguo.
Bippobogca Equlua. Lutrcillc.
Lo scndotto pettorale ö bruno oscuro lucente macchiato di glallo, lo zampe di colore glallo rugglne alquanto oscuro.
Fig. 5. Uippobosca cqvim. Supenormenle e delinealo m uovo tollo daW (iddome di uiui (cm-mina, gTcmdezza mlunde.
l,o femiulne noa depongono uovn, ma uua larva ehe e sbocciata entro 1' nddome delle madri. ed h grossa quanto I'addome di queste: dn prlnciplo la larva ö colore di latte con una macclila ncra, presto si muta in crlsallde ehe o di color castagno, eposcla divonta nera, dopo quattro sottima-nc sboccia 1' Insctto perfetto,
Si gcltano sui cavalli, sui buoi, sui cani e sugli aslni per succhiarne il sangue, ma e l'aslno ehe di preferenza e tormentato da questa specie di Dlpterl. Trovansi apesso in gran iiumero sotlo il ventrc, fra lo coscio, c sotto la coda (I) nei luoghl in breve ove la polio h plti flna e sproveduta di litti pell. Eccltano le Ippobosche equine negll animali su cui si gettano un prurito Incomodo anziehe mi vero doloro.
(1) Pare die il Qasparl vnlcssn questo Insclto altorno Bit'oito ill un c.ivailo, i: lo eredeaae una ftromlnt dill'ealro emnrrolilalc nell'nUo lt;li deporre le uova. Bcco r origins (Ji un errorlaquo; die doveva pcrpcluaral lino al plorflj imsiri. (vedl Esiro cmur-roidalc.)
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Genoi'e JUeiopbagus Lalr. (Sottogeperc Melophilug Nüssoh.)
Si distiDgüe (iiicslo gcnoro per la l'onna piatla dello testa, iiii occlü plcboli lincari , palpi pcduiicolati plccoli sitnali In due l'osscüc iti lali intVi'iori dclla l'accia. 11 cor-salcito e latgö come la testa, irianctino le all eel i balnn-oiori. E' addome ö grosso ovale. Le /.aiiipe eon due uneiui bidendati. Vivono siiceliiando il sanguc degli animali.
Melophagus ovinus Lulr, Hlppobosca ovina Linn.
Di colore giallo riiggine, l* addome e oscuro, occhi li-ueari, proboseide blflda langa o[uauto la lesta, prominente, nel mezzo deila quäle e la lingua; torace oeloso e ad ogni lato due sligine, addome ovato, peloso con due. inacebie oscuro superiormente. Zampe robuste e peloso.
l'i
Flg. t. II Melophagus ovims alqtian-lo ingrandito, lalefalnente c und lined ehe indica la gfandexsa nalurale drll' laquo;-nimale.
Vive sotto la laua sul corpo delle peoore, sucebiandone il sangue. Ntioce a (juesto a'nünale, come la specie precedeute agli allri animali.
DEOIJ ASILI
e dei danni recall ogli animali laquo;lalle vespe, ilai calaltroni e (lalle api.
Alcuni modenü zoologi si riierisoouo all' autorilä dl Pliuio e di Vlrglllo per collocare aleune specie del Generc Asilus del moderni ira i Parasit! o almeno l'ra i Dipteri
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inicsti agli uuimaii douiesUoi; (\('di D'Orbiguy Dlotlon. Uimcrri. (Jos Seien. Nature!.) raquo;on I; moravigll.a quludl se al-OUlli vettuiiiari liauno aegUltO uu tale erroi'c lore iusegnato aucora dol Groguier uolla sua Zoologja votcrinaria, o die non I'u lino ad orn eineiuialo, sebhene 11 Brnoy Clark lino dnl IS2('), avessc diinostrato ehe l'iusetto ehe Virgilio ael lihro 5.quot; delle Georgiche aveva detto gpaventare ed inl'uriarc gli ariueiiti.
....... eui nomen A silo
lioinanum (quot;st, Oestrou Graij vortere voeantes eee. era 1' eslro di Linneo e non il Taluno, come aveva pretoso Mac Levy. Comunque sia, ehe r eslro bovino spaventi i buoi e luori di ogni dubbio; ehe lo possauo i Talani pat niollo Lucerto, ehe lo facciano poi gli Asili ehe si nutrono di so-stan/.e vegetabili o di inselli, uou e in alenn modo eredi-bile. Solo aocidentalmente colle dolorose terite ehe produ-eono, poasono le vespe, i calabroui e le api nuocere ed anelie ueeidere i uostri aninudi domesliei, ma questi effetti non sono dovnli al parasitisino di questi animali; pungono per ferire, nou per suoohiar sangue enutrirsi, ed e il gra­ve (lisordino prodotto dall' inlenso dolore aegll atli nulri-livi e nella eoniposizione del Bangue ehe in la cagione, in alcuni di questi casi, delia tnorte degli animali. A couvin-lt; erne i ietlori riporto in hreve la seguente osservazione.
li veterinario Clichy (ileciieil eec. 1855, pag. 185) osser-vava 5 cavalli sni (|iiali si eranogettati seiami di api; questo aweniva verso l(gt; ore 4 o l['lt; dopo mezzo giorno, nel mesc di maggio, ed alle sei, uno di (jiiesli animali era giä morto, lt;,rli allri (jiiatlro erano in uno stato straordinario di esaspe-ra/Jone. I'n forte pnledro di tre anni eondotlo a gran pena in nua scaderia ove In lasclato in Liberia, era in preda a ruov imenti tanlo disordinati ehe era impossibile 1'avvici-narlo; si cacciava a terra e a'alzava sen/a posa, scaglia-vasi contro i mnri e dilaeeravnsi i lianehi coi denti , le pal-pebre turgide coprivano il globo dell'occhio, la respirazio-ne alfaiinosa o dillieile, e per 1' ansia del dolore e, per la
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tiimcla/ioiio ddlo ali del naaoi anclie questo dopo poco tempo perivQ. (ili altri tre cavalli erauo iiicno agltatl del pre-oedeate, mo i fenoraeni estemi erano gli stöBsls si ogsorvaro* no Inoltro le rouocose appareatl rosse ed Injettate, la pu-pilla dilalala, luiuel'alle tutte le aperture ualurali, la lingua gonfla e puntegglata ili aero per pungilloni itnpiantatl nella sua muccosa, ii polso lu seutito pieno forte irequenle. Si prat tea 10110 Irizioni seoche per togliere i pangllloni inipiau-tati nella |)elle, lo/.ioni in tutto il corpo con liiiimcnto am-moniacale per sedare il dolore, inje/.ioni acidule nella ea-vita della liocca, salasso dalle glugulari; il aangue cstratto era nero c si coa^ulava rapidameate.
L' nso di qnesti mczzi a nulla valse, die \erao le 9 di sera anclie questi animali erano niorti. I'atta la sczione al mattino veniente si trovö una gran quaatitä di aculei im-pianlati sn tutto il corpo e specialmenle attoruo alle aper­ture del naso, degli occhi, della bocca, delle orecchie e dell' ano; lo slesso era ai iianchi, nella laccia interna delle cosoie e sul prepuzioraquo; tutte queste parti erano pur anclie tumide. Si nolarono inliltrazioni del lessuto unicnte sotto-cntaneo, ed escoria/.ioni, echiinosi e frat.lure dei denti a cagiönc de' forti lt;; violenti dihatliinenti durante la vita. Le lesioui piii notevoli osservate, iurono parziali e limitate echi­inosi neir iutestino temic, rainolliinento e iuflltrazioue sau-tjuigiia |)iii uotevole nei reni die nella milza e nei pul-moni, il legato pallido, echimosi e raiiunollimento del cuorc, sangue disciolto e nero.
DEGLI ESTRI
Fra gli insetti dell'ordine del Dijiteri, gli Estri sono quelll ehe meritono una speciale atteüzione dei veterinari.
iNoti agli antichi padri della Scieimi gli Ippiatri greci ed i maniscalclii ilaliani , e distinti col rioine di Teredines dai primi, di Tarme e di Cosci dai secondi. I'nrono pero
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ooufusi coi voruii iiitestiuall, osebbeuo U chiftuiassero laruic furono luagi dul sospettare Boltanto, ohe essi orano larve di uua apeoio iniura di mosclic. Qjgogaa glungere iinlaquo; alia due del Wll aecolo peiquot; vedere oouquiBtato questo \t'i'lt;gt; alia scionza. 1/ Immortalo Malpigbi (Do structura glandula-nun epistola pag. 8) sebbeue in qucsle larvc osscrsiisse lc tracbee cd i vasi biUari,.pure seguitb achlaiuarli col aome di vermi, ed era gerbato al Vallismerl ili diinostrare ehe ijiicsii creduti vermi gluati ehe siaao a maturita csi-oikraquo; dal corpo degli imiimili, si fanno crlaalide, dalla qaale poi csce iiiiu mosca ossia L'animale perfetto, L'instaucabile ßea-innr corapletava queste osservazioni (Memoires pur servir a )' lustoire des iasectes torn. A pog, 012) per eib ehe riguar-lt;la 1'osservaaioue di fatto, lasciaudo perb molte ivnperfeaioni o lacune ehe uon valse a togllere il geaio di Liaueo. Diede 11 grande uaiumlista il aome di Oestrus al geuere ehe opm-preadeva tutti questi animali ehe vivono un periodo deUa lore vita come paraaiti la dlverae parti del corpo del ca-vallo, del hue, della pecora; cd in alcuni alU'i aiiimali, come i eorvl, le reoae e poobi altri.
Le osservazioni dei dolli nalnralisli riiiiasero perb eatra-uee alia scienza \elcmiaria; e per Bourgelat come per alcuni altri ancora dopo di lui, le larve degli esiri aeguitarono ad eaaere vermi, e niorbi verminosi gli slali naorboai ehe da quelle credellero derhare. Ma queata luaga apatla scien-lilica dei nosiri precesaori In aaaai deguameute riparala; e so per un tempo non entraroiu) nel doniinio della noslra scienza lc osscnazioni del dotti , ora con vero couforlo vediamo importare ed essen; aecolti con plauso dagli acign-ziati i lavori sopra (jiicslo argomento dei \clerinari Clark, Numau e Sewab, die coatinuarono le rieerche ehe primo con tauto luslro islituiva il doltissimo uoslro Vallisnieri.
La memoria dell'iugleae Clari (An essay on the hols of horses und other animals) inserlta nel 5. volume degli Atti della Societii Liuneana di Londra, lu ristampala dalTan-lore nel l8lo. ricca di llliove osservazioni; e se lolse incer-
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/.raquo;
tezze raquo;! coiifusioiii non poclic, pur niolte no rcstarono anconi, onde la iiiciiioriu del Numan Boritta in olandele ncl ^854 e posoia tradotto in tedesoo cd in franoese, eegnalb im' epoca importantQ latorno agli estrl ehe dimorai^o nello stomaoo del oavallo, sia dal lato zoologloo come dal lato pratlco o veterinarlo (4); vero essendo come scrisso il Verheben ehe i veterinari onoho i plü latruitt non avevano sopra le larve degli estrl ehe idee Incomplete o del tutto false.
L' Hertwlg agglnngeva aloune osaervazloni pratiche per l' estro bovlno ed ovlno, ed Indue lo Scwab bavarese, colla memorla Die Aestraclden, Bpemsen der Pferde, Hinder und Seiiafe. Miuic.lie I8'lt;0. portb a nuova perfezlone la parte zoolog^ca lt;li im tale argomento, ehe maestrevolmente nel 1711 era stato dlscorso dal nostro Vallisnieri. Ad onta dl cos'i gravi lt;'d Iraportantl lavorl dl dottl veterinari, ad onta delle fatlche di illnsiri uaturatisti, tutte le dubblezze non sono aneora tolte inloi'no allo studio zoologlco di (juesli inseüi, eonie itilorno ai fenomeni morhosi die possono da loro essere eagionati.
Non ml dissimulo ehe la parle zoologloa delF altuale argomento pu6 parere troppa e forse superflua ad alcunl, ed io pure ne coaverrel c[uando lo fosse ampiamente, ö, dlrö cosl, a scaplto della parte pratlca; ma serbando i volutl eonlini egll e manifesto, e lo sariraquo; di fatto megllo diinostrato in progresso, ehe la oonoscenza completa del soggetto, ba-sando sulla sclenza zoologloa da un lato, e suUe osservazionl patologlche da 11quot; altro, quella non polrä mal oltencrsi so a vlcenda le due parti non s' intrecciano e non s' aiutano.
Per fornire adunque le piii elementar! enecessarte co-gnlzloni zoologlche, succintamente dlrb ehe il Clark stabil)
(I) I znolngi rd i vetdinnri piii ilolli di tulla Europa (IltdCro il vanto dl l,i-vori) classico a ((iicstD M !S'iininn, clio coilo non puf) fsscre dimcnlicoln ngraquo;!, nncora iiopo la memorla iifiiraquo; Scwalii 11 solo prof. Oioscppa Loasona s',||iilt;:,''va '* memorla del prof. Olandese un lavoro Buperflciale (Otor. di velcr. tsai pag. 222) tema ad-dmiic una provaj onde 1' lloiing lilcvava enrne il lavoro del Numan (ossc Ignoralo dal nostro itiii.mn.
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ire di\isilaquo;mi iiella fiunigliti ilvgii estri dcguute dal luogo qyg saggiornono e si sviluppano !(gt; loro lai'vos le Gaslrioole oioe, le Guticole, e le GavicolOj, ehe oorr^poudoao ni generi Oestrus, Guterebra o Gephalemia di alcuai raquo;oologi. Lasolo iueerto il Glark so le larve di esti'i ehe si (Issauo alia fii-rlnge o alia lariuge, dovessero lonnarc ima quarta olasse. Questo goapetto fu mostrato posola erroneo del tutto.
Leaoh e Meiugen divisei'O gli ostri in due generi, il geucre Oestrus propriameato detto, vd il geuerc Gaatcus; riferirono al primo i' estro o Ippoderuaa bovino, o l' estro o Gaepbalomla della pecoua. II genere Gastcua comprendeva le quattro specie di eatri oho vlvouo uei oauale alluientare del ciivifilo. Solo a queate ultime limitö le sue ricerclie il Kuman; e llt;raquo; Sowab ehe discorse di lulle, le riimi di quo-\o in im sol genere, Oeatrua, solo rautando li^ denominalaquo; zioni speoiflobe di aloune di quelle dei golipedi.
Laseiando ai zoologi il dislrieare una tale laeeenda, iiiovci'ä a noi, dopo avere portati i caratteri zoologici di questi inaetti, ricercaro!
1.nbsp; Gome e (lo\lt;^ le i'eminine depougauo le uova sui cor-]raquo;gt; degli animali e eonie pervengano neue interne cavitä del corpo di questi.
2.nbsp; Per quali caratteri si diatinguano le loro larve da-gli allri interni paraaiti lt;gt; entozoari.
5. Quali siauo reainiente i (lanni ehe caglonano agil auimali a spese lt;lei quali vivono.
4. Quali furono i lue/zi prevealivi e curativi ehe veu-nero dagli autori conaigllati.
611 Eatri aono insetti ehe, come si 6 detto, appartengo-uo all'ordinc dei Diptcri (con due ali). Le diverac specie qualunque ordinamento zoologico si accetti, hanno tutte questo di comune ehe pasaano im periodo piü o meno lun-go della loro vita, quelle ili larva cioe come paraaiti, o entro il canale luteatinale, o solle la pelle, o entro le ca-\itii naaali di aleuni animali marainlferi, degli umori dei quali si nutrono.
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— 77 — I mainmit'cri doiuostici chc iilborgano larve d'ostri sono tutti erbivori, e oloö; fro i Bolipedi, il cavallt), r asino ed il imilo; fia i rinuimuili il buo, la pccora e la oapra (I). I caniivori domostid ed il porco ne aono esenti/ La vita degll Insettl perfetti ö brevissima, ed essendo pvivi di bocoa Don nuocono agli animali domretici in que-slo atato comlaquo;! I'aniio i tat'ani ohe no BUggOUO il sangno.
Inbsp; nbsp;caratteri general! portati dallo Sowob per qucsti in-sotli Bono i Beguentii
IInbsp; oorpo degli EBtri ö formato dalla testa, dal toraee o corsaletto e dall' addome; lianno duo ali, due balanoleri r. sei zampe. I ])iii Ira g\i estri sono grand! come una grossa ape, alcuni sono piii piccoli, altri invece piii grattdi.Molt! sono pelosi e tanto per qncsto come per le strisce colorate sul oorpo somlgllano ad an piccolo calabrone.
INelia testa si disttngUÖno due occhi piuttosto gross!, fra questi superiorniente e la fronte, al vertice della quale sono tre occhieiii (tubercoletti rilevati di Vallisnieri) al dlssotto della fronte in una infossatura due corte antenne formale di tre arlicoli, iuleriormente a queste la faccia, ed in luogo d(!lla boooa die manca tre piccolo prominenze. iVol torace lt;gt; comletto si distingnono le parti superiore, inferiore e lateral!, formate sompro da tre anelli detti dai zoologi protorace, mesotorace, e metatoracc.
Lquot; addome e formato da 4 0 5 anelli o segment!i cliiamasi apice la tormina/.ionc dell' ultimo, munita nolle
(I) E inroito sc le larva tl' cslio die trovansi riflle cavilh nasali e semifron-lali del cervl, Capriati, antllopi ccc. siano idontiche oli'ettro pecorino o costiluisca-nraquo; altrcltanto specie.
Mella Lapnnia lo Renne domestirlie sono infeslate da nn eslro sollocnlanen cd in tanta mpw die ne riscntoiio donno assai magglöro dl quello ne soffcano i noslrl )iiini per 1'eslro bavino. I,'lleiissingei' assionra die LaiibemJep vide morire in Hussia molli antllopi per qneslo.
I rani in molli paesi ealdi della nnova (Iranala vamin pur lorn soggelli ad nn eslro sollncntanco, la Cnlerebra noxialis del nalmalisli. Mollo piohabilmenle i|iiellii, Che inl'esla i conigli nellc Ainciidic costiliiisce una specie difTerenle.
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fomminc di im orgaao per deporre le nova, deitlt;raquo; peroib lt;raquo;v(raquo; positore [i)-
te all sono membrauose, vcaato, distoso, elaatiohe e trasparonti; s' impiantaiio ncl lorace, o la parte a questo aderente chiamasi radico.
SottO la radico dolle ali BOUO 4tte pioooli ttletti mohili rlgoul) 0 tcnniiiati da una pallina, cho diconsi lialaiicici-i, in ale line specie coperli da una squamnieUa (aletle ahoi'lite di Vallisuieri ciuehiai dei moderni entomologi, ed audio cuopntrici doi balancier! )•
Le y.aiupe si distingUOUO in duo anteriori, duo me/.zauo c duo posteriori, hauno tutlo 4 arliooli, detti coscia il pri­me, gamha 11 socondo, tarso il terzo, piede il quarto, olio e composto di ciuque articoli, rulliino dei quali e fonuato da due unghie.
Le uova souo deposit; in diverse modo dalle femminc; per alcuue e iutcramenlo auche oggi iguorato: la soiiiusura dolle uova a\ vicne o alia suporlicie o tielV interne del corpo dell' animale ehe albergüerä le larve,
Le larve hanno a seconda dolle specie, diverse oolora-monto o diversa grandezzai la dgura ö per lo piti oonlca, noil' estreiiiita piii 0 mono acuiuiuata e collocata la testa, nell' altra ottusa \i souo le aperture dolle stigme (aperture esterne degli organi della respirazione di Vallisuieri) e 1'ano; lo spazio fra le due estromita dicesi, dorse superiormente, addome inferiermente. Lo larve souo formate da 11 anelli distinti, coinpreso il prime ove e la testa, e 1' ultimo oho porta lauo: maucauo di zampe; in luogo di questo sono gli anelli muniti di aculei e eminenze ehe servono lore per la locomoziene. to pelle e ceriacea; dimorano per uu tempo, nou uniforme in tutte Le specie, nel corpo degli animali; per alcune lino a l(t niesi; quando sono mature losciano
(I) II prof. Ginsqipc Lt'ssona onatamcnle lo chianiö ovicliUlo. Olor. ili viler. 1852 peg, 217.
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— 79 — instinlivamoiilc il laogo ovo dimorarono, ed uscitc ohe sia-iio, si imitauo pooo dopo iu msalidc o uinfa.
V inmsalidamcuto si la saperftolalmentQ nel BUOlo su cui cadono anzi ohe profondamente, ed avvleuo entro la pelle della larva ehe a' Indurisce diveaendo bruaa o nova. La crisnlide ö j)iii plcoola della larva, di forma ovale ero-tOlldata alle due ostrcmitii; sono le crisalidi inimobili, e dopo A 0 (gt; sottimano dall' avvcuuto iiicrisiilidamciilo escc 1' animaie perfetto: i' addome delle feminine e giä pleho d' nova die nou aspettano cue la fecondailone per essere
dcposle.
Dlrb partitamente degli estrl deisollpedi, racchiusi uel genere Gastrus; poi di (juelli ehe vivono sotto la ])ell(^ del bue e del eavallo, genere Hlppoderiria di alcuni; ed inline di qnelli ehe vivono nelle eavita nasali della pecora e della oapra: Oestrus o Gaephaleuiia lt;gt;\is.
Dciili Eslri, dci Solipidi.
Genere Gaslrus di Meigen.
Fino ad era coaosconai quattro specie di eslro cnval-lino, le cui lane vivono nel canale alinientare del eavallo, non ehe in quello dell' asino e del mnlo, ed appartcngOQO lulle nl genere Gasti'us di Meigen. Fahricio lie deserisse una propria del hue, ma I'oaaervazione di qneslo zoologo non i'u da alcun altro coufermata. Solto la pelle del eavallo vive pure un'altra larva di eslro, riferita da Joly al genere Hip-poderma, della qnale diremo piii avanti. Dalle quattro spe­cie di larve auperiormentc dette naacono le moache lt;gt; inaettl perfettl, ehe aomigliano in grosso ad an piccolo calahrone, ma ehe a dilTerenza di questo sono ftioltO pelose: si distin-guono fra di loro, sia per la rispettiva grandez/a come per il loro coloramento. Si oaaervano nei paaooll ai raeai estivi e non geguitano mai gli anlmali nolle stalle. Vivono poohi
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— 80 — fj;iomi ed In questi depongOHO mi gran nuniero di nova. Le larve vivono ucl oatude allmeatare del glovabi come del veoohi animali, cosi nci sani e robusti come noi dcboli ed inlei'inicci (I).
I. Specie — Eslro equino.
Oestrus equi IJn, e Clark — Gastrus equi Meigen
Oestrus gastricus major Scwab.
Fig. 5. Nel mezzo e rnppresentato il maschio doll' eslro equino o Gaslnts eqninus vedulo dal dorso, a sinislra e la j'em-mina vedula di sbieco. A destra la crisalide dalla quäle e giä uscilo i inscllu pcrfetlo.
(1) II prof. Giuseppe I.essnna ereile die le fiiialtrn specie indicate non siano die ana sola specie (Giorn. di veler. 1852, pag. 314) e clic le diffeienze nolalc c confcnnale dai piii dottl osservalori da Clark a Scwali non siano rhc acciilentalilii. Non prest.indo io alonna fede agli accidcnli die si pcipelnano , non posso acceltare I' opinione del inio collega , tanlo piii ehe e nna semplice affeniiazione deslilnila ill qualslasi prova zoologlca , e die con sodi ai'Koinenti I'll silljilo comhallnta dal llon-dani. Anclie il prof, Hdlaiill dislinlo diptcrologo Piemonlesc, mi laceva osservarc nella sna ricca cullezione diverse specie di eslri , speltanli lulle al genere Gaslrus. Inline Io ScllfOCder Van dee Kolk a cui la scieuza deve un classico lavnro sull'aua-tomia e la flslologia ilella larva dell' eslro cavallinn ( Klemoii'e snr I' Anal, ct la l'liysiol. du Gaslrus e(|ui. Amslerdam 1815) loccava pure di alciuie dilTeienze analo-midie nell' apparcccliio respiratoiio fra la della specie di eslro , c I' einonoidale , nulle I' nmla della specie non r piii in alcun modo sostenihile.
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La fräse data lt;lal Numan per qneata specie ö la so-gliente laquo; Alis maculalis; uervis Iraiisvcrsis conjunctis raquo;. No-tava inollrc ehe le all in qucsla specie 80UQ or pin (raquo;r mono sviluppate, e ehe presentano aleune vayieta, eapie alle vollje lianuo duo macchie oscure verso 1'estremM, mentre ia altri individui si osserva in posto di quelle una punteggiatura; sostituita in altri da una macchia longitudinale. E questo estro grande come nn' ape melliftca, I tbaschi sonö piü pic-coli delle Femmine, banno la testa grossa, iili occhi di co­lon' bruuo oscnro, la fronte püi lai'ga cbe uelle leinmine, con lanuggine bruno-splendeute uel mc/./.o. faccia con neu l)ianoo-giallicci, gW artiooli delle autenne tgt;\ali di color' bruno. Torace anierionncnte pcloso di eolore giallo-bruno, posteriormente lt;li color nero, lateraimente e dissotto con pöli giallognoli.
L'addome uelle femmine all'origine bruno nero, nd i'esto giallo bruuo cosperso di maoebiuzze ürregolari di color nero. nella laccia addominale di eolore giallo bianco; orgaquot; no ovopositore nericcio spleudeute, munito di peli radi di color nero.
Zanipc di color giallo con peli fiialli lt;#9632; neri. Gome per le macchie delli* ali cosi s' incontrano difference uel colo-ramento dei peli; oUdc la costauza uelle diverse specie notata dal gt;'iiniaii nella nervainra delle all merita maggiore attenzione.
Quando vola, questa specie fa sentire nn ronsio parti-colare, pin forte ed aento nei mascliio ehe nella leininina.
Le uova quando sono Erescbe souo blanche, tna dopo essere slate esposte allquot; aria diventano giallicoie; sono di forma ovale allungafa aleun poco ineurvate, ed osservansi allaceate ai peli per la loro estreniila piii soltile. v \i ri-mangono altaccate anclie dopo ehe ne e shocciala la larva. (Vedi Fic. 9.)
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2. Specie —
Oestrus salutit'erns Clark Oestrus daodenalis Scwuh.
Estin salutare.
— (instrus sulntaris Mi'Ujcn
Fig. (gt;. L' Kairo saiuUtrc; supcrioriiieiilc il masohio, la fenmina infamp;rwiinBnto.
Alis pelluoldls, iiet'\ is traiisveisis COU-junetis, IVinoribus t'usco-pilosis; ahdomine in niarilnis apice fusoo-villoso, in i'oeminis apice canoso-villoso {Numan |.
Notevolmente piii piccola (juesta della specie precedente, si fa osservarc; specialmcii-ie il masohio per la density c la bellezza della peluria di cui e fornlto.
Gli ocelli souo lt;U color brnno oscuro. la fronte ristrella con peluria bruna, faceia pelosa di color fgt;iall() carico-, nella feinnuna i peli souo ineuo densi e i)iii cliiari. autenne pe-lose colore di aoce oscuro.
Torace siipc-riormeute coperto da Una litla peluria di color giallo doralo oscuro e splendente: nelle fennniiie la peluria e ineno densa, piii corta e meuo lucida; iuferior-mente e di color aero, e bianco giallognola ai lati.
Gli anelli dell' addome souo nci mascbi di colore bruno oscuro seu/.a luacehie, nelle femmine di color ncro, il I. scgmeuto addominale uei mascbi e coperto di peli di color gialliccio, il 2. con peli neri Qni, gli altri anelli lievemente lucidi con peluria di colore giallo oro. Nelle fenmiine il I. ed il 2. segmento souo come nel maschio, ma il secondo e di colore gialliccio ai lati, colore ehe si estende su tutti Sili altri segmenti.
Le ali come nella precedente specie, ma trasparenti, meuo alia radier ehe sono di colore hruuo oscuro.
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raquo;p
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Le zampe sono btunonosoure con poll neri ooAintisti a pcli di dolor giallo bruno (I). Quosta specie volando non fa ^entire aloun ron/.io.
Le nova sono come quelle della pvecedeute specie, ma I' estremila lihera non e cosi otlusa come in quelle, cd iiseeiuio la larva non ne slacca nn cappuccio lijr. 0. ma il unscio resta spaccato.
5. Specie — Esirn cmorroidalc. Oestrus haemorrhoidalis Lin. Chirk, e Scwah. Gastrusnbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; idem.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;Meigen.
Via.
Fig. 7. A. // maschio dell' Eslro emor-roidale.
B. La femmina idem.
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Alis pelluoidls; netvls transversis dislan-lihus. \nmfin.
Mono frequeate dell'Estro equino, e mollo i)iii frequeiite della specie precedente: la sua ifrande/.za e vicina a quella- di qnesto ullinio. ma e al(|uanto piii piccolo e nieno peloso; pev cui solto quest! aspetti si accosterebbe al(|iianto piii alia prima specie; il maschio e piii forte della I'emniina. f caratteri distintivi sono:
(i) H prof. G. i.ossiina (mcmor. clt.) Insisto spcclulmcnte per rltcnere qiiMto ipftic Identico alia precedente condannaudo Clark die primo la determinö. 0(Servcro in proposlto ehe il piof. Lessona (glornole ciiaio pag. 2)5) nffirma die la sua unlco
specie ill cslii cqilinl e laquo; lien inlrso dilTerenle (Ja qiielld ili'scrilla da Vallisnieii die
annlda ndie Inteatina del buoi e ehe credette causa della pesio bovloa a' suol tempi raquo;. Debbo purgare I' onorata memorla dell' illustre medico naturalltto die non Insegob
mal cosl grosso cnore, I'nrono vermi nel gangue del bUOl die il Vallisnini ed altl'l meilici eredetlero causa del Til'o bOVlDO. Pll 1' Kstio eavallini) die fn da llll creilulo cailSt dl BUB liera epizonzia nei cavalll del manlovano, e die In ilelta mal del lai mnne.
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Occlii ili oolove bruno osouro ed anohe rosso bvnno, lgt;fli bruni ael mezzo dolla fronte, faocia con peluria \iilt;\\-llcola o grigia, antenne color di nocc oacuroi torace antc-riormente peloso giollo bvuno, udla t'ominiiia pili pallido, postevlormente con pocbi peli nevi no] mtiscbio, (jiiasi nudo nclla rcmiiiina . iiilcrioi'incntc ed ai lali nei inaschi con pe­luria gialliccia, nolle fcnimine bianchiooia •gt; grigia; anelli dell' addome lt;ii colore nero splendent!, il priino Begmento gialliooio peloso aelle femmine, il secoudo e buona metä del terzo luuli, i sogucnti eon peli sono di color giallo oro c litti nei niaschi; le ali traspaventi lievemente st'mnale; le due prime zainpe hnme. con peluria gialliccia ai latl, le posteriori blgie quasi nude ed i peluzzi sono luro-^ialli.
Le nova Irovansi nei corpo delle feminine in minor mimero, fatta propovzloue colic precedenti specie, sono di color bruno osctiro vicino al nero, al(|uanlo platte con mi sottlle peduncolo aireslremita iraquo;iii acuminala. Come la 1'em-inimi e dove le depongn e ignorato, e delle opinioni emesse in proposito diremo Ira breve.
Volando fa senlire un ronzio monolono, ma piii forte e conlimio dell' Kstro equlno. Tenuti gli insetti perfetti sotto campana di vetro divengono fariosi, slanciandosi con violenza contro le pareti a modo da rompersi le ali ed ac-cidersi: quell! delle specie precedenti vitiiialmenle collocati si teiiiiouo tranquilli.
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4. Specie — Estro nasiüe. ü(!strus voloriims (Harck. — Oostrus nasalis Lin. — Ga stnis nasalis Meiyen. — Oestrus gastrlcus inluer Scwab.
Fiu. 8.
Fig. 8. a. 7/ maschio deW Estro nasale. Igt;. /vO f'emminanbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; idem.
C. La Crisalide dello slcsso.
Alis pelluoidis; niTvis traosversis cmraquo;ii-junetis; femorlbus l'usco pllusis; abdominc
in maribiis apice l'iisco-villoso. in locniinis
apiee canoao-villoso. Numan,
Queato i; la specie piU rara e pevciö au-clic! la meno studiata: lo Scwftb nc pote ot-tenerie solo duo osemplari, nei (iiiaii l(gt; ali non si distosero complclainento. Tlllto il COl'po, la testa cccetluata. ö alquanto piil pic­colo dell'Estro emorroidale; gli occhi sono bruno-oscnrl#9632; il mezzo della Ironie peloso e bnmo. faccla pelosa l)!'!!!!!)-gialla, antenae color di aoee. Torace anteriormeiite giallo fulvo peloso, al disotto (|iiasi senza pell, latcralmente con pell luamhi.
Auolli addomijiali nem lu'uui. il priiuo gegmento coil peli grigl, il 2. ed il ~y. con radi peli neri. il 4. ed il quot;gt;. pelosi di color giallo iiiiiginc. Le ali sl'uniale senza mac-chie. Zampe brnniccie o fosche, peli dello parti superiori degli arti grigi e uori, dolle inforiori corti radi e gialli.
Non si conoscono to UOVa di questa specie; Grevc porlt;gt; (lisse ehe orano di coloro azzunognolo e ehe le teiiiiuiuc lo deponevano attorno alle labbra e piü i'adameute suUe se-lolc del muso de) cavallo e dolT asino. La credenza ehe eio a\ veuisse eutro le aperture uasali procaccio la dononüuazio-no di nasale a (luosta specie.
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8ti
Oestrus peooruiu Fabr, Gasttus pecorum Meiym,
Fabrioius descrisse qucstii specie, di cui si consefva ulaquo; solo esemplaro aol museo della scuola dt Koppenaghen, la lt;li cui larva vlvrebbe aegli Intestlni del bue.
I caratteri assegnatl all'aalmale perfetto sono, lung^iezza di (gt; linee, colore aero, corsaletto e base dell' addome con peli di color ruggine, ali come atfumlcate.
Lquot; csistenza di cxuest1 estro e molto probleraatlca,
Come perveugano lo larve degli Esiri del cnvallo entro il canale Intestinale.
Giova al veterinario ill conoscere come le larve degli estri perveugauo entro il cavo intestinale del cnvallo, non giä perebö molte diverse opinloni sono state esposte tla^li antori, mo perche o^li si renda ragione di un fatto sul quale |gt;tiigt; essere chlamato a giudicare.
Le femmine degli estri cavallini depongono le loco nova sopra diverse regioni del corpo dei solipedi.
Fig. 9.
Pig. !gt;. Due peli di cavallo con nova aiiar-rale dell' estro cmaltino (last, equi: a sinistra di nalurale grmdesza, a deslrn ingrossate per rcderc trieglio la forma delle uova ed il modo eon cui sboceiauo le larve.
Le (leite uova aderiscono I'ortemenle ai peli colla lore parte superlore soltanto, merce una materia glutinosa die e fornita dalle madri. Sono dispoate pcrpendicolarmente. e su di 1111 pelo ve ne sono alcune voile in qualche nuinero. II colore e la mole delle nova Varia nclle diverse specie di estri del cavallo.
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L astro oavalilno inu^gioic. depone le silaquo;! uova u pre-t'erenzu snl oarpo, ma so ne troyano pur auohe sparse sopra le gpalle, il colli). I'addoine eco. Quelle deU'estro salutit'ero. Staate la lore esigulta, non Carono per anobe sooperte sul eorpo del cavallo.
Si credetto per mi tempo dal noslro Gaspari iino a Lluneo ehe la i'enimiiia deU'estro emorroidale depöuesso le uova attorno all' auo, e ehe le larve si sviluppassero nell'in-testiao relto. Questo errore fu comhalluto giä da molto tem­po dai naluialisli ehe moslrarono fuor di ogöi dubblo ehe anche le larvo di ([uesla specie si sviluppano nello stomaeo. e solo si leriiumo nell' ultima por/, one dell' inteslino retto per qualohc tempo, prima di ahhaudonare il oorpo deU'anl-male entro il quale \issero. Ad onta di quesla sicura di-moslrazione, I'antieo errore fu seguitalo ad Inseguarc anehe reeeiilemeiile dai veterinarii, come Vatel e llurtrel d'Ar-hoval (l). Ma se I'osservaaione inostrb errata la credenza ehe dall ano le pieeole larve rimontiiio il eanale intestinale per giungere Quo allo stomaeo o alle fivuci, non fu pert) dimostrata lopiimme di Clark ehe credette deposte le uovn dell'estl'O nasale nelle nariei o uelle vicimm/.a delle lahhra tlei eavalli, come non It) tu (jiiella di Grove ehe le \ollr deposte sulle spalle e sull' iucollatura.
La piccolezza delle uova ha Impedito lino ad ota un si euro giudizio iatorao a questo I'atttraquo;. e val megU6 confes-raquo;are la nosti'a igaoranza ehe professare un errore. Linnet) nel sut) (ainoso sistema delta natura aveva insegnato ehe
Inbsp; estro nasale laquo; hahitat in equorum lanee per narcs Intrans laquo;#9632;
IInbsp; nbsp;INiinum iuveee troyb le larve di questa specie nel duo-
(() Anclio il prof, I'crosino In queitl tillimi tempi (tiior. di Vet. 1867 pagi 17H) rrico di lichiiiiiiui't' in oiinrc I'antic) crrort! ilrl (iaspari, foise iliinenlicamlo rlic il Nliman da Ini citato sovente con onorc , aveva iliniostiato appunlo lu svllnpiio nello SlOIDBCO ttsl BOlipedl anche ili questa larva ill estro, eil aveva sciitto parlanüo tle^li insegnamentl del uaapari raquo; die blsogna releg'aro lntla questa porte della sioria natu-
rale dell' estro emorroidale lia le lavole immaRinate da coloio ehe non segnltarono i cosluml dell' insetlo, o clic le adotlaiono in Imona I'edfl e senza esainc laquo;.
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laquo;Icno. cd ullfTinu clu- luioiio scamljiatc s[raquo;(!sso con quelle dell' esU'O eniorroidale ehe \nh di liequeute si solTennaiio uelle fauei. Ilaquo; raquo;on revoco in duhhio, scriveva Nuiiiau, le asserzioni di culoi'o ehe pretendoiio di aver trovate nelle iiarici le larve dell' estro nasale, od anelie nelle I'aiK'i e neir esofftgo del eavallo; ma all'ermo ehe lulle le specie di estri del cavallo VftttUO soggette a (iiiesti errori di luogo, oiuh; dalla sola lore nbieazione non se ne pub eon sieurez/a iletei'ininare la specie.
CoimuH|uc sia, se di aleiine specie sollaulo 6 luoii di ogui dnlibio die h^ leninuiie depougono le uova sui peli del oorpo degli auimali, non si e hen sienri neninieno per (|iiesUgt; come daU'eslemo si portiuo le giovani larve, (|uandu sono disehinse iiell'inlerno del oorpo dei eavalli. L'o|)inio-ue |)iii eoniuneinenle aecelta si e quella per eni si erede ehe i eavalli leeeandosi l(^ regioni ove (urono deposto le uova, ranunolliseano oolla saliva il glutlae ehe liene adei'enli le uova ai peli, e ehe allaecandosl le nova alia lingua siano per questo mezzo cleglutite; ma l'osservazione per le uova visibili ha dimostrato ehe le giovani larve si sehiudono ncl luogo ove le nova Eurono deposte, ed i gusci di quelle Cbe vi si trovauo adereuti aaehe vuoti, aiostrauu cbiaramentc laquo;•he le larve e non le nova sarehhero deglutlte. Ma d' allra parte tulle non lo polrehhero in questo modo, giacchc molte sono deposte in luoghi, come 11 eollo, la eriniera eee. ove gii auimali non possono leecarsi ; onde il .Nnmau erede ehe le giovani larve si porlino da quei luoghi ven'so cpielli da cul possono essere raeeolte jnerce la Icecatura dell' ani-male. Ma se le osservazioni allenle di questo autore gli mo-strai'ono ehe poche ore bastano ad uccidere le giovani larve tolte ehe eraftO dalla snperlieie del eoi'po del cavallo. ri-mane assai dillicile ad lutendersi come (juesli picooli esseri ehe non lianno organi di loconiozione e chc solo potreb-bero per questo servirsi degli uncini di cui hanno mnhita la bocca, potessero in breve tempo tare nn viaggio e sempre in opportuno direzione. L' opinione del Numan parmi in
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— 8raquo; -cerlo modo cüiitruddelta dalla sua slcssa OBaervazlone. Co-nuiii(|ue perö il l'atto avvenga, oeuto si e ehe i gusci delle uova rinianendo altaeeali ai peli per mollissiiuo tempo, soiio le larve e uüii 1c uova elie sono poitate eiitro il eorpo degli aiiimaU c ehe si lissano slahilmeute nel luogo ehe piii eon-vieue al lofo sviluppo. Lc larve deU'estro emorroidale pare ehe tiieeiaao um'eeeezione a questa regola geaerale, glacche pare ehe nel priiuo periodo ehe entrano uel eorpo del ea-VftllQ si lissino dl prel'eren/.a aelle l'auei e aell' esofago, e solo n sviluppo iiioltvalo diseeiidauo e si lissino nello sto-maeo eon quelle delT estro cavalliao. Potendo le larve alzare ed ahhassaie gli iiueiui ehe cireoiulauo la boeea. egli e ineree (piesii movimenti ehe perveogonoad implantarsi solidamente uella umeeosa. A inisura ehe aeeostausi a inaturila. gli uiiei-ni s iiuleholiseono e assai l'acilmente si staeeano.
Atlaeeale ehe siano, eolla loro hoeca ehe fiiu/.iona sue-ehiancio, si faiuio uua nicehia lolonda ehe awolge la loro testa, e la tuinidezza deila inuecosa eii'eostaute la appadre #9632; queata cavita assai piii profoudu di quelle ehe lo sia reul-ineute. (Mark peusava ehe si milrissero di ehilo, ma il modo dello d'iuserzioue. la tumelazione della mueeosa tutt'at-loruo alia loro lesla vende iuverisimile Topiiiioiie del\ete-rinario iiiiiitise. Si {^fgiunga poi ehe per emn-e di luogo uioune volte si t'ermauo Helle lauci e uell'esolago, uei quali luoghi maiieherehhe a loro il uulrimeuto. I hordi rossi e inliammati della uieehia ove tengOQQ intossalo il eapo in lutti i luogbi ove si tvovano, 1' osservare ehe. li'a le i)areti interne di (juesta nieehia e le teste delle larve si trova sempre im nmore trasudalo siero-pnrulenlo, l'ece eredere eou i'agione al Numan ehe di questo realmenle si uutris-sero, la quäl oosa laseia pure faeilmeiite iuleiidere come auehe l'uori dello slomaco troviuo Uguale e eoiitaeeute juitri-menlo. 1/ epoea preeisa in eui le l'emmine degU estri oo-miueiauo a depone le uova sul eorpo del ravallo mm e hene delerminala. solo pub dirsi ehe nellquot; autumio muoio-no gl'insetti adultl. Oli anni umidi sono poeo fovorevali al
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cüiupimeutu (l(?ll(• ultimo t'asi della vita degli osiri fuori deJ corpo dcpli animali, e forse anche apli animali ixu'lctli; \o sonlaquo;) Invece assaiaslmjo gli auni di aicoitä. ^el 1851 p. e. ehe tu uno di qnesli In Olanda, il Numaii Irovit il OOVpO del cavalli piä ooperto di nova di estri nei naesi di iniilio e di aiiosto.
Onliuariaincntc la deposizione delle uosa oomiuola In giugiio, e si protiMc sino alia fine di settembre, ed il tro-varsi al liniri' laquo;Icil estate larve di estri a diversi gradi di Kviluppo nello stomaco dei cavalli. indloa ohiaramente ehe tuttd non vi pervennero In un determinate periodo di tem­po, onde !lt;' ultime dell anno precedente non hanno per anche ahhandoiialo lo stomaco quando le nnove arrivaao; per oui molti cavalli clip vivono al pascolo aon ne sono raai liheri. Piccolissime queste larve neU'atte ehe schiudensi dal­le nova e appena visibili ad ocohio undo, prendono eutro il corpo del cavallo an rapidissimo sviluppo, ed in due o Ire seltiniane, lianno glä toccata la metä del lore complete sviluppo. stanno poscla quasi stazionarie e poi crescono di iiuono rapldamente viclne alia loro maiuritä.
Qaesto fenomeno di lungo stazionarietö indlca lt;,lie di assai poco autrimento abbisegnano queste larve, o spiega come generalmente parlando la lore presenza non nuooo agli animali die le ospitano per an tempo cosi lange, e cioe poco meno di nn anno. II modo ]gt;(gt;i per mezzo del qualc si nutrono spiega inoltrc perche sia tanto difflcile ucciderle con sostan/.e nieclicanu'iilosc eutro il corpo degli animali. Queste ricerche zoologiohe rischiarano alouni punti inte-ressanti di patologia e di terapeutica sui (jnali specialmenlc piü avanti ci tratterremo.
(iiunle lt;'hc siano le larve a matnrita si staccano per le yia deitc ragioni dalla maoooso e coi residai delle materie alimetitari sono espulse dal corpo degli animali. Alcune volte in questo tragitto si attaccano per qualche tempo alia muc-COBü inteslinale, e lt;|ii('lle dell' estro emorroidale si atlacca-no alia muccosa dell' intestlno rette o agli orli dell' aim
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— raquo;I —
teuaoemeate prima di abbandonare la loro auticu dimura; e uuitauo ivi la oolorazlone In rosso d(!l oorpo In vcrdtquot;. Qw-sta forruata delle larve di qutjsta s|)(;cii; d' cslro rende pitl facile la loro raooolta di ^uello sia dellc altre specie, li maggior nuincro delle larve e omesso eolle fed dagli ani-mnli uella notte raquo;gt; verso il malliuo; la sorlila eoniineia con quelle dell' estro oavallino in aprile, e il maggior nuraero di (jiieste esce nella prima c[uiadicina di maggio; le altre specie succedouo a questa. fn gei^erale puo lissarsi que­st,' epoca, dal maggio alia mota d' agosto, a seconda della loro entrata ne] corpo lt;lei eavalli. Vi permangono adnnquc im anno circa.
La trasformazione in ninfa lt;gt; crisalidc delle larve claquo;gt;-niincia, (vedi Fig. 8 lett. C) poohe ore dopO la loro uscila dal corpo, jtni'che eadauo in Luogo aseiutto; nellquot; aeqna e uella inola muoiono, e cio avviene perche Hanno biaogno di respirare: la muta completa non avviene ehe in 4-6 giorni. I.a dmala nello stato di crisalide varia Delle diverse specie di estri del cavallo dai 25 at •'((gt; giornl, lo stato atmosferico pare ehe abbia una notevole influenza in (jneslo t'atto: lo stato nmido ritavdando, la siecitä favorendo la scliinsura degli inselli perfetti.
Dei caratterl ilollc larve degii estrl dri soiipedi, c dri hioulii da loro presceUi per ordinaria dimora.
La larva dell' estro cavallino maggiore e la piii oomune e freqnente ad incontrarsi nello slomacD del cavallo, del-I'asino e del mulo; eccezionalinente se ne trovarono Indivi-dui inlissi nelle fauci e nell' inteslino duodeuo.
La lunghezzd delle larve adulte e di 22 a 2't niillime-tri. banno una forma allungata ovolde; l'estremitä poste-ciore e ottusa: nell'anlei'iore, piii ristrella. e sitnata la testa.
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!raquo;ä —
nlaquo;. 10.
Pig, 10. Una larva del, Oastms $qui in-gvandüü i volte circa, pev distinguefe meglio le parti del oorpo,
Apix'iia sboci'.iiilc clall UOVO liiiimo uigt; color bianco tvasparento, ed a misuru ehe crcseono (lixciiiimo oaruieiac, poscia rossigne, e gtuate al gcado di completo aviluppo acqaistftWQ laquo;li iiuovo uu colore carnioino pallido e unil'orinc: queati gvadi lt;li (jolopazioue variano pero In inicnsita a seoouda uoo solo del gcado di svi-lii|gt;|raquo;o, ma I'ot'sc aiiclic pel gouore di imli'i-/.ioiic die ricavano dal corpo del divorsi ravaiii. Uscciido dal corpo del oavallo ([iiesla specie non si (issa mai pelquot; (|ualche tempo alle pureti dell.quot; inleslino rello.
II corpo di quests larva g I'orinalo di inulici se^inenli #9632; Ira i quail si seorge ima doppia serie di spine od aculei. ehe nelle lar\e eppena nate sono rappresenlali da uu cer-chiello uero,
Ogni aculeo lia itua forma piramidale. la base poggia sulla pelle. Iquot; apice libero e torinato da uu aculeo eorueo e nero rivolto verso la parle ollusa del corpo dell'auiiualc. Servono (|iiesti aculei alia locomo/.ione della larva.
.Nella parle posteriore del corpo liavvi ana lauiiuetla cornea dura e retraltile a voloiitä della larva o\e s' aprouo le stigme o orgoni respirator!; cuopvoao la detta laiuineila due, pure mohili, rial/.i o lahhri. nell' ultimo dei quttli s' apre 1' anOi
La testa e nauuitu di due oncui coruei, neri, uguzzi ü rivolli all' inl'uori, merce dei quali s' atlaccano alia imic-cosa ; la bocca situala fra i due indicali unciiii. o rappre-
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laquo;).V
Fig. H.
Fig. i (. Im testa mollo ingrmdita dell' e-stro eiftdno, per far vedere gli mcini e In bncett.
raquo;ehtata da una fenditura longitudinale ad orli rialzati. So-pra agll uncial si veggow due ptnti promineäti mti o linini ereduti da alvtuiilaquo;organi tattili.
II Nmnaii aiTcrma ehe i ranglii daniloi del primo anel-lo sono rivdlti in alto, io 1i ho ossorvali Invece come gli altri rivolti in basso.
Ordiiiariainoiitc quoslo IftrvG si altaccano nclla porzione sinistra dollo sloinaco doi solipodi OVe fe CöpBtla dalla imic-cosa gastro-esofogea . e trovansi specialmente agglomerate snlla llnea dl detnaroazione fra qnesta b la muccosa gastro-pilorica-. occczionalmci'ito solo e dl ratio Irovansi infisse su questa, o al ptloro 0 Bella dilatazionf del duodono. Con-cordano in ((ticsla osscrvaziono tutti coloro ohe Stodlarono con dlligenza le differenze helle latve a sccomla deUa spe­cie come Clark. iNunian (gt; Sowab.
La larva doll' cstro cinorroidalc dlffefisce dalla pre* cedente per avere noi primi periodl dl sviluppo il corpo pin piccolo mono voluminoso e piii allungato, ed un coloro rosso cupo oho comincia dalla ostromitii postorioro qnaiulo sono quot;iovanissimo, od hanno il rimanonte dol corpo di color bianco. A misura poro oho s'accostano al loro complete svi­luppo il color rosso si pcrdo o divontano bianohiccio o gml-lasiro, e differiscono solo dalle ptecedentl igt;or avoro it corpo mono grosso o piii allungato. Durante il loro passaggio per il oanalc inlostinalo prima di ossero cspulso si coloraiuraquo; In vordo, ed arrivato all'ostromita dol rotto \i si lissano per raquo;lualcho tempo. Non differidcono pel rosto dollo forme da laquo;luello deUa procodento specie. Bendie ancho queSte ordi-nariamente si flssino sulla muooosa gastro osol'agoa. la loro sede non e cosi invariabile come nella precedentcopy;. Lo sodi prescelte da cpiesta sono in vioinanza al oardias. I' oridcio
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VA
esofageo e I' esofago. In piccolo aamero ed aooldentalmente trovausi sulla nuiccosa gostro pilocica e nclla dilatazionc del tluodcuo.
l.a terZQ specie di larvo, (leite auclic dal coloro, hiau-chc, si dlstinguoao assai faoilmente dalle due precedenti per alcuiü caratteri e per la sede obfl e iuvariabile. In sulle prime ii loro corpo e bianco e nella eslremiä ottusa rosso; ma crescendo, questo si perde, e divengono e restano di im colore come di latie; somigliano a quelle delT estro oaval-liiio maggiore, ma sono alquanto ])iii piooole 17 o 18 milli-metri, il carallere distintivo di queate rieavasi dal olngolo degli aenlei formate da una sola serie di nncini neri svi-luppatissimi. Del resto nessuna notevole diiVerenza colle altre specie.
Queste larve abitano costantemente la porzione pllorica deir Intestine duodeüo: una sola volla il Nuiiiiin n(gt; trovö nn indlviduo inflsso sulla muecosa gastro esofagea.
Fine ad era nou si seppero dlstingttere le larve delTestro salntare, da quelle del nasale. Lo Scwah perö ail'enna ehe quelle dell'estro nasale, da lui detto gastrico rainore, vlvono aello sloniaco commiste alle due prime specie (cavall'ino cd cmoiToidale) per cui il Luogo di uhica/.ione del mag-gior aumero degli Lndividui avrebbe grande importanza per giudicare la specie dalle larve in queste due ultime.
Accidenlaliuente larve di tulle quattro U' delle specie si trovarono Inflsae in diversi luogbi uelle tauci, ed in ra-gione della loro frequenza piü spesso quelle dell'estro equi-no e emorroidale delle altre.
Giunte ehe sono a malurilä tutte le larve superior-menle detle abbandonauo il luogo di loro diniora e ven-gono colle I'eci portale luori del corpo; durante il viaggio quelle dell' estro emorroidale sollauto stabilmenle si soll'er-niano, come si e detto, per qualcbe tempo uell ultima por-/.ione del canale inleslinale o atlorno all' ano.
Espulse ed evaucate colle I'eci, la Irasl'ormazione in crisalide comincia kdopo poclie ore da die I'urono emesse:
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— 9laquo; -vivaci in sullc prime, intorpidiscono poi t; diventano im-mobili, la pelle si Indurlsoe s' abbruna e divien uera, 11 oorpo s' aocoroia e prende la (orma ovale. La laetamorfosi delle larve in msaiide si cH'etlua completamente fro i #9632;'lt; ed i G giornl. Ji' iusotto perfetto aon impiega sempre an tem­po determinato e preciso per asoire dalla orlsalide. II Nu-inau lo vide variare Ira i 25 ed i 46 glomi. 11 luogo di iibiea/.ione, la temperatura e la OOStltuzioae atmosferiea in-tluisoono graademente per la differenza ludicata. Come que-sld parte della vita degli eslri Initeresso piii il soologo ehe il veterinario, cosi mi limiterb ad indicare die nella Fig. 5 e delineate il modo oon cui L'auimale perfetto rompe 1'in* VOglio esterno, merce la lacolta ehe ha di rigoiiliare a vo-lonta la testa come iina vescica, per cui si distacca il cucuz-/.olo delta crisalidc superioniieute. La Fig, S letl. C mostra corne 1' insetto vada perl'e/.ionandosi nel periodlaquo;raquo; di ineri-salidameuto.
Dei ilaimi cagionati ai solipcdi dalle larvo deirli Estri spnttanii a! genere Gastrus.
-
Se vi ba argomento ehe volga anbsp; nbsp;mostrare la laquo;lilllcoltä
di giudicare i fatti in patologia, eglinbsp; nbsp;e certo codesto nel
quale vediamo dottlssimi osservatörinbsp; nbsp;caldeggiare aon giä
diverse ma COQtrarie ed opposte seiiteii/,e. E per vero len-nero alciini le larve degli eslri come dannosissime e letali per gli animal! ehe le albei-gavauo, menlre altri le vollere non solo innooue ma giovevoli e salutari tanto, ohelostesso (Mark soinministrava alcune nova di quesle ai suoi eavalli per eonservarli sani.
Spenderb alcune parole sopra un (ale argomento sem-brandomi ehe sia omai tempo di fennare nella mente del veterinari un concetto ehe, armonizzando 1'osservazione dei fatti col precett! della scienza, s'avvicini a veritä concilian-laquo;lo le opposte senten/.e.
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— 9laquo; —
GH Ippiatri gtaoi non c()iiol)l)er() ctu; lo larvo dcH'estro omorroidale lt;• reatrlnsero la loro osservasilonlB ai danni ehe oagiouaao ncl tempo cho si luflggono nellquot; Intestino cetto o nttorao all' ano prima dl essere espulso dal corpo; notaro-110 il pradore laquo;'lie arreeavano, o non •' o dire ehe alVcrma-rono ehe il male da laquo;'sso oagionato non era pericoloso. Le i'onliiscro perö coi vermi inlcslinali generati dalle loi'diii'c •lello sloniaco e degli intostini.
Kuini ehe le chlamö tarnic od ancho venui pclosi. Ic rigaardö come meno noeiva apericolose del \onni ppopria-tneoto dolii. forse perohö avendö oaaervato ehe si ttovava-uo nello stomaco, non ^li era sfugglto ehe raquo; passavano con a lo stcjrco per Ic Inulclla e ehe si altaccavano ncl foraitve i) o ncl (Ine dcir inlcstino (li'ilto raquo;. Non c a dire pe^b ehe tie ignorasse i danni, giacchö aoeenna a qoesto raquo;quot;die irovansi ancora uclla prima porzionc del hndcllo c ehe (|nivi pos-sono oH'cndci'c c dannegglare i cavalli, e spccialmcnlc ool ftn* plaghe nello slomaco raquo;.
Solleyscl parlo pure dei vermi pelosi dello stomaco e li lennc come daimosi. perebe credelle ehe snechiassero tutta la sostanza nutrltiva claiiorata dallo slomaco. per cni iusegnb lt;'lie alteravano la nutrizione dei cavalli denutrea-doli senza cagionave dolori colici, I qnali perö crauo alro-cissimi e letali (piando questi vermi avevano pcrl'oralo lo stomaco.
Vallisnieri lo scoprltore delle metnmorfosi di tutte le larve degli estri dei nostri animali domestic!, attrihni alia presenza di quelle nello stomaco del cavallo im Epizoo7,ia laquo;he ncl I7irgt; colpi molli di questi animali nella liassa Lom-bardia, e ehe i vplgari dicevano mal del tarmone, dalla denominazione di tarrae data alle larve degli estri. Debbo perö notare ehe all' illnslre medico non Isfüggtva ehe due erano i morhi l'ra lt;li loro congiunti in qtiellü ÖpizOOKla. Questa sa\ ia avverten/a del dolto medico italiaiio tu poscia intcramonte dimeiilicata, ed il volgo degli esereenli fn laquo;em­pire lieio di poter coprire la propria ignoranzn additando
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T
— 97 — lo larve dell' cstro ndlo sloiiiiico doi cavalli morti quando la causa della morte era Bfuggita all' indagiuo, ondo le piti Btrane credeuzo si andarouo e si vaimo porpetuaudOi
llo aocGnnato a qaesto prime aozloni e dottriae pato-loglcbe intorno agli effetti cagionati dalle larve dcpli cstri. perchö appunto raocbiudono in germc tutti i modorni läselaquo; gnameuti Don solo, ma ancbe a parer mio l'esatto concetto cbe deve formarsi il patologo sui danni ehe apportauo.
A pon'c perb tutti gli clemeuti ehe debbouo servlre a lormularc 11 uoslro gludizlo, giovami notare clic giii il licaiuur i'accva riflettere ehe l' esistenza (icHii estri era cosl intiianmente legata colla vita del solipedi, obe raquo;e qnesti fossero scomparsi dalla superflcie dol globo, ancbe gli cstri sarebbero scomparsi. Questa observazione accolta da una scuoln medica moderna, i settatori o seguaci della naiura, cd applicata alia patologia, oondusse al generale precetto cosi formulate dal Funke raquo; fe legge eterna della natura cbe lo specie si perpetuino: era 1c specie d' estro noo potendo in nessun altro modo perpetuarsi se non ehe passando un periodo della loro vita entro il corpo degli anlmali, non pub per quest! riuscirc danuosa la loro dlmora, giacche se cosi losse, la legge eterna della natura sarehbo in contraddi-/.ioue cou se niedesima. Qiiesto concetto |)iii 0 mono cliia-raineuto formulate nella mento doi veterinari I'u sempre la base doll' argomentaro dl coloro cho teiincro innocue od ancbe giovevoli lo larve degli estri, alnnnio quando non crano in oceossivo numero, o non 'erano t'uori dei luoghi norniali, o non producovano socondario losioni. Quosto cc-cczioni alle quali farono astretti i pib sornpolosi sostenl-lori della innoeuitä in genere delle larve, diedero per errato conseuso, maggior peso alia loro opinione.
D'altra pdrte perö alcuni attenti osservatori senza prelaquo; temloro di invesligaro arcane o incompronsihili leggi della natura, si contentavano di notare il fatto, ehe cioc i para-siti, siano essi vegetahili od anlmali, si nutrono e croscono a spese del corpo sul quäle vivono, e ehe quanto piü e
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— 98 — ligogliosa Ja vita Ad parasüi, tanto piii dccadi' quella del COrpo su cui vivouo. II damio iiiscguaroiio COStoro polra eslaquo; laquo;ere mnggiore laquo;gt; minore, ma vi sarä sempre, e so oomo fuor di o^ni (lubbio le larve d' estri sono paraalti, dovramio rl-guardarsi sempre COUie infeste.
Vedeiiinin (piesla sent(Mizu so nou C081 fornuilata, sosic;-nuta di fatto negli antichi tempi, e lo iraquo; anohe aei moder-ni tempi dallo Scwal) tVa i Irattatisti speciali, e da una minieresa scliiera di dotti e di minori veterinari, IVa i quali itraquo; pure mi siino collocato. Affermo adunque ehe le larve degli laquo;'stri nulrendosi a spese dell'eeonomia dellani-inale eiitro il quäle vivouo, dinuiuiiscono ueeessariameute il dl lui processo nutritivo. Polrä tollerare e sara la per-dita comportahile eolla sauila dell'auimale ehe le alherga. 0 no; uel primo caso non potremo valutare esternanieiite il damio, ehe si potra ealcolare nel secondo caso.
.Ma non si ereda ehe io voglia tagllare cosi recisamenle il nodo di una quesllone ehe parve intrieatissiiiui a uoniini dotti, ehe anzi m'ingegnerb di comprovare 1quot; asserlo. Co-iiiincierö dai t'atli pei quali sono lutli eoneordi.
Casi noti di perforazione dello slomaco n degli intesiini. prodolla dn larve d' estro.
Vedemmo ehe Solleysel tu il primlaquo; ad aeeenuare a l'atti di questa nalura cot precisione, ehe il Buini aveva in an-tecedenza toccati. Dope •Solleysel tuspeaso da molti il detto avvenimeato insegnato, ma mal si saprebbe dire se ripetatp o coafermato, ende dirb lt;li quelli soltanto sui quali non pub cadere ombra dl dubbio.
II Nniuaii proelive a teuere innocue le larve degli estri, beuche cereasse attemiarne il valore, pure, dovette confes-sare die, una volta trovb il duodeno perforate in un cavallo morto marasmiitieo in seguito ad una grave malatlia del piede. raquo; Le pert'orazioni dell' intestino, scrissc egli, in au-mero di rraquo; dovevano evidentenienle attrihuirsi alle larve
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(Icll'cslro salutifero: una fra queste era completaniento usci-la o. si era inlissa sulla pcritonoalo; le inembraiu' nuiccosa c muscolare esaloerate. L mliamma/.ionc ed it ramniolli-mcntO di qucsla porzionc d' intcstiiui lion lasciavano alcnn dubblo siii daiini cngionati dalle larve dell' eslro.
li' Hertwig di Berlino descrisse un analogo pe^zo pato-logioo ehe conservasi neila scuolä veterinarla di Londra. raquo; Apparlenne, cosi V autore citato, ad un puledro lt;!i due amii, e \i si veggono le membrane sulla faeeia amterlove della gran curvntura dello stomaco aotevolmeate ingrossate ed al-(jiiauio indurate; al centre di questa iesione si veggono lt;gt; lar­ve d'estro isolate le une dalle altre, la lesta ed il corpo delle quali irovasi impegnato in altrettaato aperture ehe interes-sano lntta la sostanza delle membrane dello stomaco: altre Ire o quattro delle predelte iilcerazioni a bordi ispessili soiio viclpo alle precedenti ma senza larve. La superflcie interno dello stomaco presents una cinquantina di larve, fra le quali aleune sono profondaraente inlisse nelle membrane, senza perö averle perforate tutte.
Everts osservö un fattO Ldentlco in un puledro di trlt;-amii inorlo in seguito di violenti convulsioni. Dopo aver ei-tati questi fatti, il Nunian soggiunge. raquo; Nou si pub eonte-stare la posaibililA dello perforazione dello stomaco e del duodeno per mezzo delle larve. d' eslro, ma io sono eon-\iiito ehe il fattO uon possa avvenire ehe nei easi di malal-lia e di rainniollimento dei lessuli, e ehe quindi la morlc in questi easi deve essere altribuita non alle larve ma allo stato morboso precedenle.
II veterinario Vandani sezionö un cavallo d'ela, mala-liccio e mal nudrito, al quale da qualche tempo riusei\a difficile la deglulizione degli alimenti, e ehe tu un giorno trovato morto. Blnvenne il citato veterinario nello stomaco una notevole quantltä di larve d' eslro, aleune delle quali avevano interamente perl'orato lo stomaco, ed eransi lissato sulla peritouealc, senza far parola di alcuna alterazioue mor-bosa nelle membrane dello stomaeo. Lquot; esofago inoltre in
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tutta la sun estenslono lino alia ftvrlnge ova gremito dl lar-nc, do] qanl fatto si voile cllpendere la difflcoltft prima e r iiii|gt;(raquo;ssil)iliii'i in iiltiino di deglutlre.
K dovuta allquot; Hertwlg In scgueute osservazloue. II '21 lebhraio del 1886 im öavollo d'anni otto in buono stoto di nuiri/.ioiu' in presentato olio Glinlca di Berlino: la sera pre-cedente aveva manglato con appetlto, e aervlto ad un aon grave lavoro; nllallo della visita I'animale portava la testa basaa, riliutiAa l'allmeüto, eaU'addome come agli art! oran-\i Ingorghl edematosi e dolorosi al tatto. Le muccose appa­rent aormali, il polso molle dava 'ilaquo; pulsazlonl per mi-üuto, lt;• nello stesso tempo ovevono luogo 12 inspirazioni: il giorno dopo Iquot; aniraale gembrava sane.
Ai 20 si riproducono i detti sintoinl, I'animale si oovi-cava con precau/.ione. ma iion tardava a rial/.arsi-. dopo breve Intevvallo l'animale e preso da forte ansla, lo Bguar-do i' lisso, la pupille dilatate; tnnceosa buccale pallida, polso plocolo e Ireqiieiite (78 pulsa/.ioiu per ininuto) rcspi-rnzione celere, il portamento mal ferrao a modo ehe sembra colplto (la paraplegia, ed in breve snecede la inorte. La se-zione mostrb tutti gli organi interni sani ad ecoezlone dello stoinaco, ehe opparve dilatato e teso per fluido contenuto; aperto, moströ contönere 10 litri di sangue in parte coagu­late; larve di estro cavallino agglomerate in plccoli gruppi tappezzanti la auperflcie interna dello stomaeo, alcune delle q_uali staccato. Sotto una Incavazione di una di queste eravi un accesso piirulento sot to lUUCCOSO, InrgO come la palma di una mano; iniettando dell'acqua per r arteria gastro epiploica, il liquide usciva da due aperture pro-dotte dalle larve d' estro. onde V Hertwig eoneluse die le larve corrosero le pareli vascolari da cui ne risultö la le­tale emorragia.
NOii dirb di coloro i quali soltanto affermano ehe le perforazioni dello stomaeo o dell' intestino osscrvansi eon frequenzo nei luoghi ovo i cavalli stanno per molto tempo ai pascoli, uiaeelie le sempliei assor/.ioni di costoro perohe
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— 101 — lion coiiferuiatu OOö atteuU' OSServazloni non sono atlnuli-l)ili per loro Btosao, o perob^ souo Qontruiie aon laquo;lt;gt;!lt;gt; nllo secolare osservaziono ma bnusi ancora alle diligenti inda-^iiii dei piii scrupolosi üsservatori moderni; onde aellu stato attwale della soienzo panni esntto ü couoetto di Ver-liojen clif rimiarda questi ftitti morbosi come cstremameute nu'i (I),
Ebbi agio Id pure di Utituire unu di (juosLc osaerva-zioni ehe presentava ann quulche particolnritä nlaquo;ii per aucbe notata. Un cavallo marasinaiico e inpcciosQ yenue ucciso, Si li'ovi) nel di lui slomaco c uel duodeno ima luiU'volc quan­tity di larve d'estro riferibili alle tre specie, gastrico cd ejuorroidale nello stomaco, c salutifero o duodeuale nel duo-dcuo. Nello stomaco eranvi qaattro perforazioni solo della muccosa a siuiatra coperta da grosso epitelio; le larve eransi collocate Ira la delta nieiiihi'aiia e la museulare, cd erano della incla piii piccolo di quelle ehe crano iulisse. La nieni-brana jiuiscolare 11011 moatravasi leaa in (jiiella specie di niccbia ehe conteneva le larve. Copioaiaaime erano le larve nel duodeno la di cui muccosa era profoudameute allcrata, nolevolmeiile ingrossala, e aveva I'apparenza di un dense tea-auto iiiu'oso, e della sua slriillura non appariva |)iii Iraecia. Clio ([iieste altera/.ioni o inyece le oppoate come i rainmolli-tnenti e le perforazioni si debbauo come vuole il Numau riguardare come preeaistenti e non come conaeguenti lt;gt; do-terminate dalle larve, parmi contrario alia logica dei latli. e solo id(!e preconcette possono condurre a (|iiesti trascorsi uomini anche dottigaimi come e il Xnman.
(I) il prof. (i. i.cssDiia mem, ell. no avrelibe egli .sciio osserrall ntoUl casi in Sardcgna c nc cila due mccolll nol ifi'ii. Nel pplmo si sarchbe osservnto il fatligt; singnhnr , the per ling sola pefforuzlone di'llo glomaco crano mc.At. molle larve rlie adertvano .il peri lonelaquo;; nel sccondo raquo;lire a tre perforazioni laquo; diitrutta in alcuni
lyaUi la mucfosa e la fihvosa, nan rimunem ehe la ntemfn'nna tifiroittj altrtiverso della quote otsQTVtindo dal di fuori tcorgevanti larve e maleriß alimentari s! La singolarilä ili (juesli falll coiiliari alle ahidulini mile laquo;Idle l.nve d' eslro, tanto piii ehe non losircliiaiio come, cmlevano gli anliclii, non pernicllono per ora alia scienza ili accoglieili come dimostiali.
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Dei (hinni lufjiomti dalle lanw degli eslri inßsse in luoghi anormali.
Che rechlno (laiuii ai golipedi luttraquo;1 le larve gastriche degll estri quaudo iuvece di fermarsi aei loro luoghi aor-niiili si tVnniUKi in diverse parti delle lauci, non 6 negdto da alcun veterinaiio; ed i lalli narrati dai vetei'inari N'ilrv e Crepin in* I'raneia (Jour. Prat, Vet, 1820) o da Günther in Germania non Incontrarono dlBCuasione alouna,
Osaervava il Vitry un cavallo affetto da due mesi da una tosse secca ehe erasi tentato di curare Lnntilmente con divcrsi nicz/.i: feoo essa seiii|)re notevoli progrcssi, e tanti ehlaquo; la resplrazione si l'ece abltualmente lahoriosa, e nel inoto dell'aiiimale rmiiorosa. come so fosse affetto da ran-lolo; teneva il cello teso, e portava come suol dirai le na-riei dilatate al vento; queste, e la bocca aemi aperta davano aegno non equivoco di dispnea; la toaae venlva ad accessi alcunc volte cosi violent!, ehe 1'animale come prostrato ca-deva al anolo, do! quale aollecitamente ai rilqvava! la diapnen aggravandoai flni per uccidere asfltico r animale.
L'autopaia mostrb cinqnc larve d'eati?b cavallino attac-cate ai bordi dell' epiglottlde a modo ehe il lore corpo era entro la larlnge. La toaae, I' altera^ione aempre creacente della reapirazione, ed inline r aaflasia rimanevano completa-mente apiegate; l'orlo rllevato della muccoaa larlngea era di eolore piii oseuro.
Jordan citato dal prof. Günther, nelle sue rieerelie sol rantolo oaservava il aeguente fatto, raquo; Una cavalla in latato di sanitä perfetta comincib a toaaire nella estate del I82S. e andb mano mano progredendo tanto in intensita come in frequenza: aottopoata all' eaercizio pareva affetta tla rantolo; un giorno, dope un rantolo affannoso, cadde come apoaaata, e parve presto riaverai, ma per poco; ehe il peggioramento In pronto v. prontamente letale. Trovb Jordan nella se/.io-ne ehe cinque larve gastriohe completamente aviluppate si
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— laquo;05 — eratlO ftssate sulla muccosa dolla laringo, e ohe quesla conir (juella dclla farlugb o del velo |)alalino (U'ano grandemtMiti' Lnflommate. Osservava 11 Guntber-ohenella localita imlicata. lino a tanto ehe le larve sono piocole esse non produoono distiirhi nolevoli nclla t'uiizionc della reapirazione, e ohe solo lo t'ainio quando cresciule, dimiuuiscoiio la capacila della larlnge; e conferma questo aaserto citando an pezzo patologioo coiisei'valo nel suo ^abiuelto. nel quale le larve ginnte appena ad un tcr/.o della loro uormalö grandezzn non avevano dato alcun Indizlo della loro preaenza, il ca-vallo essendo morto per tutt' altra iiilcrmitii. Coiilermereb-be pnr anche r Induzlone del Günther la coinoidenzn os-senata nel corso del casi noli di queste tossl, 6 laseguonte osscrva/.ione del Grepinlt; Un cavallo affetto da access! di tosse seooa e vlolenta e do dlspnea, minacclava di perire per aslis-sia. Un manlsoaloo attrlhuendo il laiio morhoso all' Inge-stionc di una penna soffermatasi neUe fauci, introdusse In queste un bostone alia cui eslremitä era lissalo tin pimac-ciuolo di tola, ed alzandolo ed abbassandolo piü volte estrasse con questo mezzo alcune larve d'estro eraorroldale parte iutere c, papte sebiacciale. Qnesta nianovra ripetnta per ))iii giorni cohsecutivi ebbe per iscopo di Uberare il cavallo dalla tosse e dalla dispnea. II Qrepiu assicura die nel mezzo giorno della Francia i manlscalchi hauno sovente rieorso a questo mezzo curativo; e gli empiriei llussi, da quanto laseib seritto il llenner professore a Mosca, avevano per insegna del loro mestiere una spa/zola rotonda lissala ad un manlco lungo due piedi, della quale si servivauo per liberate le fauci dalle larve degli estri. Come di tutti i inezzi da loro adoperati gli empiriei abusavano anche di questo; perb in alcuni rari casi riuscivano realmente ad estrarre con questo mezzo dalle fauci del cavalli larve di estri.
Clie la tosse possa essere mantenuta in questi casi da locale irt'itazione alia epiglottide, e meglio dair ostacolo meooanioo ehe le larve oppongono al passaggio dell' aria,
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noii t'ara oerto la meraviglia dquot; alcuiio! quollo ohe pub ri-uscire difflclle ad inteaderai si b ehe il Noman, clu; coinraquo;; abbiamo veduto ritieue come Inaooue le larve, parlando di qaeste tossi Insegui. quot; Cbe la presenza dello larve aello stomaoo, nell'esofago ed al cardias aon e estranea alia pro-duzlone lt;U oerte toss! oatlaate o ribelll, n oui vanno sog-gotti tanti cavalli aell'mveruo ed al priacipio dl prlmavera.
L'pccilaziouc. dice egli,#tra8ine88a alia lavlnge per mezzo del piu'iiiuogasii'ico manlicuc queste lossi, le quali oessauo messl ehe siano i cavalli al pascolo, e si attribulsce il fatto all'aliiiiciiiaziouc verde, mentre si dovvebbe cercarae la ra-gione nella normale usoita delle larve dal coi'po del cavalli raquo;. lo non vogllo Impugnare qiieste induzioni ohe potrebbero condnrre i pratici ad illustrare lalli di patologla tuttora Ignoratl; dlco solo ehe si; la preseaza delle larve nella farlnge e nella laringe danno ehiara ragloue del fenomenl morbosi in discorso, non h cosi quando lo Btesso fatto si \ uol far dlpendere dalle larve inlisse nello stomaco, glacche se non irriiano la mnccosa gastrica da produrre in queata i feno­menl della vera Irritazlone, non b'intende qual concetto debba farsl di un' Irritazione del pneumogaatrico ehe e im-maglnata e non dimostrata.
Le larve dell' estro emorroldale net periodo ohe si at-taccano alia uiuccosa dell'intestlao lelto, possono Inquie-tare i cavalli a modo da darsi 0 niovimenti disordinati e divenire rcsiii. Clark osservava nno di quest! lalli in cni I' anlmale tomb docile appena tolte ire o quattro larve d' estro emoiToidale ehe erano inlisse al margini dell' ano. Mel I82() 1' Hertwig osservava im cavallo ehe per ana tren-tina di larve d'estro emorroldale inlisse nella muccosa del-1'inteslino relto. In preso da cosi violent! slorzi di difeca-zione ehe prodnssero un prolasso del retto die lii rilielle ad ogn! tentative di rldazlone, e blsognb iivi'r cicorso all'o-perazlone. Non deve inline essere tacluto ehe il veterlnarlo Pagliero (Glorn. di Vet. lH;iquot; pag. 16Ö) aarrb un caso in oui due larve d'estro emorroldale entro la veacica nrinaria
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di uno stulloue ne uvrebbero cagionato la morte. E benche og(li cura fosse adopcrala pej reudere crcdibilo quosto fat-to (I) esse'ndo osso contrario alle leggi eterne delta natura, ed ai prlaoipl i plti elemeatari ed lucoucussi dell' eoono-
nxia organica uou puö essere in alcun modo aeeollo dalla scionxa.
Lurve d' estro cavaUino uel cervelh.
I'll antieo errore di molt) ailevalori di peoore e di alouui pochlssimi veterinari (Peterka e Strunz) ehe le larve dell' estro pe'eorino poteslöro traforare il oranio c penetrare uel Cervello lt;; dctcrniiiiai'e COSl la vei'ligiue. I niodenii pro­gress] delta scienzn veleriuaria liauuo t'atta completa vagio-iie di quoste false cd errate credenze.
II prof. Bruckmuller nel giornale veterinario di Vicuna, anno 18^0, pubblioö im'osservaAtoiie cli larve d'estro nel cervello di uu cavallo. lo bo giä poco fa dicbiaralo die non presto fede ai falti die contraddicoiio alle eterne cd immu-tabili leggi della natura, e potrei dispensarmi dal citare la segiiente ossci'vazioue ehe lo stato atluale delta scienza uou
(1) il |iivr. Peroslno I. c. palaquo;, no oppogglö iM\a sua ouloritii una laic osscr-vazione) rlcorso alia lavoia Inscgnota dal Gaspari per Intendere il ratio, c cercö cspn-nendo molle cautelc adoperatfi lt;ii pi'finunlro il lettore da ogni sospetto ill equivoco,
credendo con qticslo laquo; di avere toHa ogni duhbiezza ed ogni sospctto dalla menu dai piit diligenti e sentpolosi indagaiori della veritd raquo;. Ma tlltli gli argompnli addolli i'il i maggtorl ehe pine si rosscro indicati, nan potri'hlicro averp alcim valore, pciclii; I'accrllazionc del lalto e contraililrlla dalle iiozioni le piii clemnitari eil in-couctiase della scienza enatoinica c ttsiologloa, c porclic non uno ma piii assnrdi bi-sognerebbe accettaro non come probabillli, ma come vtrilJi possiliili e dlmostratc, o cioo ein1 animal! nmnili ill organi respirator! indispensabili alia loro csislenza pus-sono vlvere nulrirsl c creacere ppf molto tempo senza rcsplrare, o die aveudn vis-sulo raquo;' pel' toiisi'gniMiza lespiralo, siavi aria entro la viscica urlnai'la del cavallo; ma I' nno e I' altl'O fattO toccandq I' assiirilo, la sloria ili eslri nella vescica non icgge ail una cnüca elementare i ollre a ciö !'csperienza moslrava al iNnman conic le larve d* estro cavalllno esatino uno dose constdcrevole ili soldo carbonlcOj e qnesio sta in lappDilo col loro apparalo respiraloiio ilescrillo la Vallisneri, e a'giorni noslri dallo
Schrocder Van-der-Kolk nclla sua classica nnatotnia iieiie lane dell*estro.
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pcimetlc, di accogliei'e: ma date le ra^ioni del uüo yiudi-zio, adompio al debilo di im|gt;arzialitä, aHindu; allri possegr ga gli elementi ehe vairanao an glorbo a obiarlre eomple-tamente la veriiä.
Un puledro di im anno, scrisse il ihnek in aller, e ehe aveva godata huona salute, da 0 mesi mostravasi niesleraquo;, ca-deva seventi e rivolgevasi sopra se stesso, volgeudo a sini-slra; portava la testa ohhliqua, teneiulo voltO in alto la parte destra, l'occhio sinislro era soechiuso, la pu|raquo;illa (lilatata ed Immobile, teneva pure il oollo piegato a sinistra, ed obbligandolo a teuere La testa alta, stramazzava all'indietro. 1gt;quot; anlmale per questo stato di oose In acciso. Aperto il eranio si trovi) congestioue nei vasi eerehrali e lieve versa-inento di torhido siero t'ra il eervello e le (Ueningl. Nollfl polpa eerebrale nn poeo davanti del ponte del Varolio trovit nna larva lunga 12 linee e grossa 5, cosl strettainente in-volta, ehe la forma del segment! della larva era impressa nella soslan/.a eerebrale. Una cavitä analoga ma priva della larva trovavasi nello stesso ponte del Varolio, eontenonte sangue raggrumato e restdui di sostanza eerebrale. Altre due analogbe eavitä, delle ([iiali una sola oonteneva una larva. trovaronsi in vicinanza dello spinale midollo. Non traccia aleuna di larve d' eslro 0 di elminti nel eanale alimentare: ma nel sinislro seno froutale vedevasi una piccola porzione di muccoaa ingrossata con alcuni pertogl. L' antore crede probabile ehe lc due larve originariainente dimorassero nei seni frontal! e ehe di la si portassero, seguitando il corso dei vasi entro il eranio c; poseia penelrassero nella sostan/.a eerebrale. Si appagbi ehi vnole di eos'i fatta inlerpretazio-ne, ehe per me conl'esso, mi toglie ogni voglia di prestar t'ede al fatto.
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Come rciiltneiile miocaiio ni solipedi Ic larve (icgli cslri.
Sc siii^olaiido niegii Annali della Soienza lt;lai piii remoti tempi lino ai fli nostri 11011 siamo riuscili a raccoglieve clio lo scarso mnncro dei fatti ot ora oitati,e8e da ultra pavte interroghlamo la quotidiona osservazione ohe oomunissimo ci inostra 1c larve de^ii cstri nei solipedi uocisi acciden-talmente, o per esteme inl'erniilä, laeilmente ci persuade-rerno. I.quot; Che i casi in cui le larve nacqucro per le ragio-ui indicate sono estremamente rari, ehe (piindi BODO com-plica/.ioni accidentali eodesle die possono si aver luogo. ma nou sono an eiTetto o nna eonsegnen/.a necessaria della preseimi di quest! parasiti, perche il piii delie volte inancano.
Ne credasi con questo die lo col Nuinan presnpponga per iutendere questi fatti, uuo stato inorboso prcesistente ddle pareti dello stoniaco o dell' intestino, die il presup-porre nou e dimostraro, o die col Verlievcn conduda die abbisognano auove ed atteute osservazioni per istahilire die le larve gastridie degli eslri dehbano esserc annoveratc fra le cause palogenidie reali.
II danno cagionato dalle larve degli estri essendosi vo-luto gludicare alia stregua di questi fatti eccezionali, dove-\a necessarianiente riuseire probleinatic.o; e per veto osscrvo il Numan die infiaininalasi per qualsiasi cagione la muccosa gastrica. le larve si staocano c muoiouo: e lo stesso osser-vava awenirc il Verheyen nei luoghi ove la muccosa esul-cerayasl, onde pareva logico il concludere die 1c esulcera-/ioni o peggio le perforazloni nou potevano essere deter­minate dalle larve, se lo stato inorboso die doveva precc-dere valeva app'unto acl ucciderle.
Priraa di progredire cerchiamo d'iutendere questi fatti.
Le precedent! ricerche sui costumi e sulle abitudini di vita ddle larve degli estri c' iiiseguano die, queste si staccano dalla niuccosa inliannnala. perche quella in questo
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sluto uoa separa piü I miiore coutaconle al loro uutiiiueulo; c' insegnaao pure die si distaooano avvlzzisoono o aiuolono sc la niucoosa si distrugge, porciiö in quest! oasi non sono alterati ma maucauo del tutto gli elementi cupaci di (oraire 1'aiinuuiio ehe solo lore convioiie. Ma diri taluno, forse ehe tu rigetti come false od errate osservazioni tutte quelle ehe sono note Ui avvonula pci,l'ora/.ione'.gt; Sono ben lungi da lanta iatlanza; dico solo ehe errata t'u lino ad ora 1' inter-pi'etazione die i vclerinari cerearono di quest! t'atli.
Kgli e omai tempo ehe cereaiulo (|uali sono le lesioni conuini e coslanti detenimiate dalle lar\e gastriciie di estri. lentiaiiio di li'ovaie il liiu dArianna, ehe ci guiderä nel laiiirinto di cost disparate opiuiooi.
Primo die io sappia fu l' illustre mio maestro ii prof. Alessandi'ini a dimoslrare die le pretesc itlcerelle rotonde cagioiuile alia inuceosa gastrica non erano erosioni reali, ina die la muceosa iutumidita e rigonfla tutt'attoruo alle teste delle larve degli estri produceva una ijicavazione centrale
Fig. 12.
Fig. 12. Porzione di slomaco di cavullo cnlro il quale vi era-no numerose larve di esiro cavallino; Ga-slrns equi. A. Le del­le larve a diversi pe-riodi di svilvppo, B. Depressioni o incuvu-lare delta muceosa ya-slric'a. La tavola mo-quot; stra pure una porzio­ne di muceosa stacca-la per far vedere ehe non e perjorala.
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ehe f'u soambiatii COja una pci'dita di sostanza laquo; ulcerazione; il .larnier in Germania (Mags 1831 pag. 279) ripeteva la stfssa osscrvazioiio e dim cosi la fecondava Insegnando ehe lion esKmidovi vcra leslone di coiilinuiüi nolla muccosa, po-icvasi solo in queatb modo Inteudete come potessero lo larve trovai'si anche in gran numero senza produrre aloun fenomeno morboso sensibile. Splcgn pui' anohe qucsto fatto come noii una volta soltanto si osservasse uno oloatrlce sulla muccosa dope ehe le larve si sono staccato, e come non mai si osservassero morbi consecullvi a questc numerose ulco-razioni; per cni non solo le larve dovovansi riteuore inno-enc, ma anche salutari \o. alceri nello stomaco, le quail per* manevano (lt)po ehe esse si sono staccato.
II Clark ehe laceva Ingollare artilicialmonto ad animal! die vomitano larve adulto di ostri gastrici, vide subito dopo promuovBrsi la nausea ed il vomito, segno evidente ehe 1' irritaziono portata da questi animali sulla nniccosa non o liove. Sarebbe curioso e torse utile di tentare questo esperaquo; rimonto con larve adulto noi cavalli stossi, ondo Studiarne gli effotti. Nei casi nonnali perb ontraudo 1c larve Qppena sohiuse, i fenomeni irritativi sono minimi tanto da non dare segno alouno esternamente anohe qu'ando si Inflggono nolla laringe. Nello stomaco non posaono tmocere meccanicamonte come nolla laringe, eome per r aceresoersi graduato e lon-tissimo non lianno luogo iraquo;cr abitudine di contalto noi tossuti, fenomeni irritativi valutabili esternamente. Ma so (|uosti mancano, non vorra credere alcuno ehe la funzione dolla digestione non rimanga in qualche modo disturbata, giaechö bisognerebbe ammettere ehe la muccosa gastricraquo; lunzioni normalmonte tanto tninofatta qnanlo allo stato nor­male; la qual cosa toeeherebbe I'assurdo. Qnesta logioa in-duziono o conlormata dall' osscrvaziono di tutti i pratici. Notava il Sollevsol la magrezza o la donutrizione doi cavalli e dei poledri alTolti da larve d' ostri: c on term a van o (|uosta ossorvazioue il Pigeaire ed il Jarmor, il Dressler, il Kersten e quanti altrl pratici in questi Ultimi tempi si occuparono
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(lei (enomeni prodotti dalle lane degii estri; le coliche Irequeiui e passeggiere alle (fiiali vanno soggetll lu prinm-vera i cavalli ehe pasoolarono uella estate, Irovauo la loro giUBta iulerpretazioue. Che piii, negli animali adult! la pre-senza degli estri iiigeiienniti mia diilieile od alterata dlgelt;-stione uuita ehe questa sia a scarsa alimeula/ioiie od anche a oonsumo di materiali organic] In seguito a lavoro o a i'a-tiea, piiiraquo; dar ragiODO di quell'infinito numero di easi inor-bosi detenniiiati da tin iinpoverimeiito della massa del san-gue, ed anche quaiulo molti animali sono esposti alle stesse cagloni, a vere epi/.oo/.ie, come p. o.. In quella osservata da Vallisneri, ehe allro nun era ehe mia lorma di all'eziene lil'oidea. la quale Iraeva la propria orlglne ed era per coal dire da^lunga mono preparata da notevole oopia di larve destro ehe avevauo disturhato il proeesso nulritivo, sia sot-traeiulo mia eopia d'uinori neeessari al loro imtiiineuto. sia disturhaudo 0 alterando i proeessi Innzionali iinportan-lissimi della muccosa gastrloa. In questO modo t'acilmente s intende come iu aleuni easi uon s' ahhiano eslerui feno-meni palesi e come in allri invece possano essere assai gravi. Alterati i proeessi nutritivi speeiali dello slonuieo , t'a­cilmente pure s' intende come in aleuni easi per la pres-sione meccanica locale esercilata dalle lar\e snlle pareti del tubo intestinale sulle quali souo inlisse, (juestesi \adanolo-ealmente atroliz/ando a modo ehe ne aweuga la totale per-t'ora/.ione senza ehe si svolga il proeesso iniiammatorio die-Iro il quale muoiono le larve. Le alterazioni organlohe dello stomaeo o dell'iatestlno, in questi easi Ivanno pure ana chiara e semplice intefpretazioue senza dovere ricorrere ad Unmaginare la loro preesislenza.
CIk; in alcune circostanze speeiali in cui si esageva la irritahilita propria della muceosa gastrica possa questa abnormemente risenlirsi della presen/.a delle larve ed a modo ehe si svolgano jier questo t'enomeni morbosi consen-suali, quali souo le convulsion! e la stessa epilessia, raglone-volmente uon pub Impugnarsi. Diciamo soltanto die quest!
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latti, benche ammessi da alcuni. Iianiio blsogQO (li ulteriori e piü precise dimoslrazioni.
Onde dalle premesae cose parmi leolto coaoludere.
1.nbsp; Che qnaluiique sia il niunero delle lane d' estro albergate da uu aollpede, noraquo; si potraano mai avere feuo-meni speciali indicanti con precisionc la loro presenza. I soli process! nuiritivi rimauendo olterati, e questi poten-dolo essere in un ugual modo da mnnerose e svariale ca-gioni., la diagaosi dilfercn/.iale e diflicilissirna.
2.nbsp; Errarono tulti coloro die atlribuiiono accideiiti gravi e inolleplici alia lesione meccauieu o filcerazlone prodotla dal rosiccliiai'e delle dette larvo, perclie I'uleera/ione inan-ca e le larve non rodono.
3.nbsp; nbsp;Vera e reale irntaziont! come da corpo pungente inlisso non e prodotta dagli uiicini di eni lianno le larve imnat i la bocca: se cosi fosse i lenomeni Qogistici die cou-geguono alia permanente irritazione avrebbcro luogo il piii delle volte; e invece sono rarissimi se pur furono osservati.
i. La esiifuitä degli uucini indicati quando sono adulte le larve, I' accrescersi di questi leutissiinaineiite, coll' accre-scimouto delle larve, V abituursi della muccosa al continuo lontalto, danno ragione dell' assenza dei leiioinciii irritati-vi; quindi e molto incerto se dal lievissimo grade di irri­tazione locale die mantengono, possano essere detenniiiati lenomeni simpatici nervosi, convulsioni od altro.
li. Le coliche gravi ed atroci ehe susseguono alle per-lorazioni del canale alimentare in scguito a larve d' estro, non diiTeriscono in nnlla da quelle die susseguono a perfora-zioni per qualsiasi altra cagiouc. Le larve d' estro sono del tutto eslranee alia produzione di qtiesti secondari fenomeni.
6.nbsp; Fuori dei luoghi ad esse larve destinati dalla ua-tura, piii die per l'irritazione die producono, uuocono per gli ostacoli nieccanici ehe costituiscono e die si oppongono all' eseguimeulo di alcune funzioni.
7.nbsp; Non i fenomeni accidcntali, ma quelli die sono co-stanti possono svelare i danni real! die arrecano le larve
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d' estro. Sono questi la muccosa tumidd attoruo al luogo ovo ess(! lianuo il capo inlisso, e la seorezlone dell' amove iKH'ossario al luiiriiuonio delle medeslme. L' ana lt;#9632; I' altro oosa siamio In rapporto ool numero tnagglore o minore delle larve, o della costltnzione dell1 auiinale. In hreve (jiianlo rnagglore sura 1quot; eslensume in oomplesso della muccosa lu-niei'atta quanta magglor oopla di amori dovranno dall* anl-male essere sotlralti per aliinentare le lurve, quanto piii debole sara la cli iui costitn/.ione, lanto maggiore saWi il danno ehe esso ne provera, lt;gt; vicevorsa. IV ussenza di leno-meni morhosi. (raquo; la lorn presoir/.a reslano adiiiu|ue chiara-mente interpretate.
Partendo dallo studio dei fenomeni material] prodotti dalle larve degli esiri, panni di aver dimostrato ohö tutti i I'atli ed auclie i ]raquo;iii disparati si conciliano Ira *li loro, ed hanno ragione della loro lt;liversa manlfestazlone esierna. dalle svariate successioni morhose e dallo inlinile ditt'erenze iudividuali. benche parlano sempve da una sola e costanle alterazione, quella della uulri/.ione.
Avnraquo; ragginuto lo goopo se armonizzando in un con­cetto scientifico I' apparente sanita ed i I'eiioinem morhrsi i piii gravi, avrb tolte pur anche e spiegate le ragloni di opposti giudizi, ehe ingombrarono flno ad ova con danno il c.ampo della Patologia.
Uni inez/,i lino ad era lenlali per ncculore le larvo
(logli fislri gastric! dei solipedl, o per espellerli dal corpo
dei (lotii anlmall
Abbiamo vednlo die solo nei tempi moderni t'u soste-nula da dottissimi uomini rinuocnita delle larvc degli estri dei solipedi, e quindi sembrcrebbc die dei raezzi per libe-rarc qnesti animali dagli ospiti die li infestauo assai po-00 nvessero dovuto occuparsi costoro, come di una inutile
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riccrca. Le indagini perö del Numan anclic sotto questo ri-guardo soao di una aiiiiniiabile peri'e/.ioiio, benclie condu-cnno alia poco lieta ooudusione, raquo; Che Inutilmente flno ad ora si souo adoporati i mo/.zi piii efHcaci e poteuli per li-berare i cavalli dalle larve degli estri: la dure/.za e linsen-sibilitä dcllu pelle di queste larve cssendo tale, die prinia si offeiidouo i tessuti del cauale digerente anzicbe rima-nerue esse atlaecatc.
II modo con cui si tengono inlisse nella inuccosa Don permette die 1c sostanzc audie vcueücbe iutrodolte nello stomaco vengauo solo a contallo oolla loro bocoa; oltre di die esse souo dotale di tale Icnacitii di vita die resistono per siuo al contalto delle sostanze le piii acri. I puFganti od i drastic! non faoeado staccarle, non banuo su loro alcuua azioue.
Indicnzione sommaria delle diverse soslanze tenlate per ucci-dere le larve degli Eslri nello slonmco, c degli elfetti otte-nuli dui diversi esperirnenlalori.
1.
Olio d' ulivo
Heainur, Bour
comuue.
gelat, Numan
Delabere-Blaiiu
2.
Olio di noce.
Bourgelat.
5
Acqua sein-
plice
idem.
A,
Vino.
idem.
.quot;gt;.
Soluzione ac-
quosa d'Aloe.
idem.
6.
Acqua distil-
lata di fiori
d' arancio.
idem.
7.
Aceto.
idem e Scwab.
Tolle dallo stomaco le i larve d'estro vissero piii . giorni immerse nella so-slanza di contro. idem.
idem, idem.
idem.
idem. Lo Scwab le trovö co­me morte solo dopo sei giorni di conlinuata im-8
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S. Alcool.
ßourgelat, Gre-
vo, .Numaii e Scwal).
I)('lal)ei,('-4ilaiii(', Greve e Numan. Clark c White.
morslonei messe neH'ac-(|iia tiepida, diedercraquo; niiovameiite BOgni di vila.
Iiiimersc eoo. sissero due giorni a Scwab, sei q Numaa: quest' ullimo adoperbalcoola 'iigradi.
Immei'se eec. vissero per lie giorni almeno.
Idem, Amministrato a cavalli eon larve con perseveranza e ad alte dosi, uon ebbe su quelaquo; ste ulliinc alcuu elTetto.
Iilem. Delahere osser-\o ncllo stomaco di uu cavallo morto per tetano alqualeduraute una set-timana era stata som-miuistrata giornalmente un'oacia d'oppio, le lar­ve d' estro vivacissime. Greve le immerse nella tintura d'oppio e visse­ro un giorno.
Cosperse eolle due so-gtanze di eonlro, le lar­ve vissero piii giorni.
(gt;[e/,7.o scrupolo in una oncia d'acqua) immerse ecc. vissero almeno per tre giorni.
( 12 grani in tre scru-poli d'acqua distillata) idem.
9.nbsp; Essenza rti trc;-mcntina.
10.nbsp; Tubacoo.
il. Opplo.
Delab^re-Blaluc Clark o Greve
42. Sale comane.
45. Zolfo.
4 4. Assa t'etida.
Camper.
idem. Numan e Greve.
43. Estratto laquo;1-coolico di uo-ce Vomica.
Numan.
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Ilaquo;, Mimiotina.
17. SolfotO tu
MoiTuui. lt;8. Stricuiua.
|9. Solfiilo lt;]i
I'UIUC.
20.nbsp; nbsp; nbsp;Accjua (li cak'c.
21.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;SuJ)liinato corrosivo.
22.nbsp; nbsp;Arscnico.
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id cm.
idem. Uli-ni. idem, idem, idem. Campet' e Numun
( 'lt; grani in li'e scru-poil d' aeq. dist.) idem. ( idem. ) idem.
(2 grani in due sci'u-
poli d' aleooi) idem.
( 2 sei'iip. in un' oncia
d'acqua)nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;idem.
idem.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;idem.
( 30 gr. in im' onoia d'acqua)nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;idem.
Camper trovö vive 1c loi'VC in un cavallo avve-lenato colVarseoico. Nu-man idem sotloposli ca-valli ripetntamente ad alte dosi di suhlimato c di arscnico. Le larve im-jnersc! in una solu/ioue di mezzo scrupolo d'ar-senico in un' oncia d'a-cqua \ ivevano ancora do-\)o Ire giorni.
(Duescrupoli infuslin 2 oncie d'acqua.) Le lar­ve immerse ecc. vissero almeno per 3 giorni.
idem.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; idem.
idem.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; idem.
idem.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; idem.
idem.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; idem.
Mescolalo all' acqua , idem almeno per 2giorni. (Due dram me in 4 on­cie d'acqua) idem alme­no per un giorno.
23. Aconilo.
Nil man.
24. GiiiKquiamo.
2quot;). Ciouta.
2lt;t. Belladonna.
27.nbsp; Slramonio.
28.nbsp; Acido Clorl-drico.
29.nbsp; nbsp; nbsp;Cremortar-taro.
idem, idem, idem, idem, idem.
Scwal).
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50.nbsp; Calomdimo.
51.nbsp; nbsp;Alluinc.
— HO idem.
Scwal).
(Mezza dramm a in sei onole dacqua) Idem al-meno per 15 giorni.
(Tre dramme in 5 once d'aoqua) idem almeno per lt;gt; gioml.
(Due dramme in 5 on-cle d'aeqna) idem alme­no per 9 glörul.
idem.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; idem,
idem.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;idem , al-
meno per 0 giorni.
idem.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;idem al-
meno per 7 giorni.
(Una parle in 4 d'ae­qna) immerse come SO-pra diedero subito segni di sofferenza, dopo cin­que ore d' iminersione (?stratle davano segni di vila.
Dose come sopra , die­dero segni di vita anclu; nn giorno dopo.
Morte soilecita dopo l' immersione.
5 in 4 gocce volati-lizzate in ana boccetta. idem. Morte soilecita dopo l' immersione. Mcscola-tane mm mezz' oncia in un' oncia d' acqua, vis-sero 58 ore.
Bourgelat disse di aver ottenuto la morte soile­cita delle larve immer-
52. Tartaro \ i-
Idem.
ttiokto,
58. Nltro.
idem
%A. Sal auiai-o.
idem
55. Olio (li lino.
idem
5lt;raquo;. Aoido solfo-
Idem
rlco,
57. Aeidonilrico.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; idem.
5H. Clovo iiqui-
Numan
do o gazoso.
59. Acido prus-
idem.
sico.
40. Ammoniacraquo;
idem.
liquida pura.
41. GraKiola e Bourgelat e Nu-
solfalo di ma- man.
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g(!nd()lo in im decottcraquo; di Graziola a cui ag-giiinse un'oncia di sale di ScdliU. Nuinaii ripn-lova l' espcrimeiilo rad-doppiando la dose del sale, e vide vivere le iarvc dopo due gionii di contiiHiala ininiersione.
iNuman.
La memoria del INu­man ha pure una parlc ove si cerca di delermi-nare 1' azione dei diversi gaz sulle larve, e le mo-difieazioni chiiniche ehe
iio, idrogeno, azoto, Gazaci-do carbonico, idrogcuo sol-foralo, aria al-inosfcrica.
questi gaz provano. Quo-slericercheperche iuap-plicahili al pralico eser-eizio non vengouo quivi accennate.
/lt;,'. Oiio empi reumatico.
Ghabert, Kwerts, Greve, e Nu-man.
L' Olio empireumatico
altamente commeiulalo
da Chaberl contro tulte
K; specie di vermi fu
egualmente da lui lodato
contro le larve dquot; estro,
L' Ewerls lo ricliiamö in
onore e lo disse ulile purche si somministrasse nel modo
segueule. l'rendi liblne due di una forte deeozione liilrata
di luligine, si meseoii con una o due once di olio Emp.
di Ghabert, eon un'oncia di gomma arabica, per teuer l'olio
in sospeusione, c; si aggiunga un' oncia di etere. Questo
beveraggio si ainministra lentamentt!. poi si ia passeggiare
il cavalio i)cr un quarto d' ora, la sera si ripete una mezza
dose, e noi giorni consecutivi si ripete solo la prima dose
al mattino. Si tiene V animale a mezza razione e si procura
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ehe non mangl so non dopo tre ore dall'Ingestlone del rime-dio. Secondo T autoro i casi dl non riustita sarebboro rari. II Numan perb tipeteva Inutllmente l' esperlmento in duo cavnlll moecosi e rltirati lt;lal paacoloi nello Btoraaep doi lt;liiali dopo la oftra d'Ewerta furono trovatelelarvo d'estro vivaci. Ma glä prima di Ini il Greve, aveva fatto logollare ad nn veccblo cavallo da ueoidere tre voile al glorno e per olto glorni consectttivi un beveraggio composto di im fortt; inl'nso lt;r asson/jo a cui aggiungeva da un'oacla a un'oncia e mezzo d' ollo cnipireimiatico , e nello steSBO tenipo inter-polatamente e tre volte ogiii giomo im miflCUgllo di sei scrupoll d' assa fetida e altrettanti di fullglne, d' essenzu di treinentina e aglio. Ucciso il cavallo dopo tre settimane, si trovö lo stötnaeö tapi^ezzato di larve d'estro vivaoisälme: estrntteiie alcime e immerse nell' olio empirenmntico vis-aero per un giomo. In un infuso latteo d' aglio a cui ag-giimse una i'orte dose di polvere di valeriana, vivevano anche dopo 6 giorui: lo stesso dicasi in un forte infuso d'assenzio e di tanaeeto. Gli esperimenti del Gre\e ooll'olio empireumalico erano ripetuti dal Numan adoperaudo 2 sern-poli d'olio mescolati a quattro d' essenza di treinentina, eon uguale risultato (\).
(I) II prolessnr CiiiSfppü l,essona, mem. eil. pag. quot;227, assicura rhe !lt;#9632; larve dill' estro cavaliinn pronlamcntc si ueeidono, merc£ la radlcc ili brlonla o I1 acnlraquo; meconico insieme amnilniatrati j (Radicc ili brlonla da imzi' oncia a 6 dramme, c addO mt'conitn da ilup a lie Rooce ) faccndi) Insnllarc suliilo dopo al pilledri una lillbra d' acqna a gradl 25. Dopo sei o seile ore si vedevano gih espnlse le larve moitc colle feriü! Gon no.i seconda amministrazione di lado non si oltencva un ri-Mdl;imcnto compillta, in niolli casi haslö la lnionia sidlanln dala per due volle. Quest! rlsultamentl parraono a molll mcravlgliosli dopo le tante Inntlll rsperlmenta-zlonl die abblamo rlportato. Aspcllando la confertna di tall osservazioni, k lecito alia scienza per ora di dnbitarne; tanlo piü ehe del molli ehe usaronn la lirionia nes-suno vi rltnarcö UU' azlone drastloa cosl violenta da far uscirc in sei nie dall' ano le snslanze tonleniile nello slomaco di un solipede ; clii; anzi il Vlborg c I' llerlwig non ollennero evaeuazioni alvinc amministrando a cavalli un Cllllogrammo di radicc di Brionia fresea.
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La conclusione pralica di tutti queati esperiinenti si e il coiivincimento ehe nossuna dolle sostauze adoperatc puo riuscire di una qualchc utililä per ueeidere 1c larve d'estro nell'aniluto del canale iiitostiuale, le sostanze ehe arriva-rono piü o meno soUecilamciitc al üne o uon essendo ado-pcrabili, come il oloro liquido o gasoso e l'acido prussico, o uon sapeado se piü dauno rcclierebbero ai cavalli di quello facciauo le larve. se pure adoperate conic converrebbe toc-cassero il fine cercato, come l'aMiiiioniaca, e gli aeidi clori-drlco solforici) e niüico. Una inedicazioue nello scopo di ueeidere le larve ehe e la prima 0 razionale nou pui) aduu-([ue oggigiovno eousigliarsi: rimaue la eura iudiretta di ovviare oioe al ilanno ehe arrceauo forueudo iu inaggior copia una saua e lauta alimciitazioiie per equilibrare le ec-eessive perdite della loro uulrizione. Questo mezzo giä empi-ricamente adoperato cou vantaggio iu molti e diversi luo-ghi ove i cavalli, paseolaudo uella buona stagione, vanuo piii faeilmenle soggetli alle larve d' estro, rieeve una san-zione seienliliea dal modo eon cui ho considerati i danni ehe reeauo questi parasili; sieche non debbo sminuzzare questo concetto perchc farei torto al lettore.
Non debbo inline tacerc ehe furono consigliati diversi mezzi preventivi, aleuiü dei qnali sarebbero effleacissimi cd infallibili, eome il mantenere i cavalli nella stalla, ove nou entrano le femmine degli estri ; ma questo mezzo il piii dclle volte, se non sempre, non puö essere messo in atto. Consigliarono allri di rädere i peli degli arti anteriori dei cavalli ehe paseolano per togliere il luogo ove la fcmmiiid dell'estro equiuo depone le uova; ma giä vedemmo ehe que­sto non e il solo luogo ove le uova siano deposte, e ehe per altre specie di estri, staute 1' esiguitä dellc uova si ignora ove sieno deposte. Bisogncrebbe consigliare la depilazionc eomplcta dei cavalli, e questo mezzo ehe. non sarebbe forse eflicace toeeherebl)e anche il ridieolo. I'orsc per questi ri-llessi consigliarono diversi veterinari V appllcazione di di­verse sostauze sulla pelle dei cavalli, crodendo die per il
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loro odore O aapore le feminine dell' estro si tenessero llaquo;raquo;ii-tane dal eorpo dei cavalli. L' olio di pescc, l' aloe, il suco di foglle di aoci, 1' usseuzio, 1' assa fetlda, il tabacco ecc. furono le sostan/.e consigliate, ma oltre ehe noraquo; e dimo-slrato ehe jdcuna di quesle sostanze abhia realmente la virtü die si cerca, ogQUno vede come la giornaliera appli-cazioue di questi mez/.i a molti cavalli riescisse se non im-possibilc diflioilissima, e ciö ehe e pegglo incerta.
Ippoderma eqül — Ippoderma del cavallo, Ioly.
Eslro bovino soUo la pelle dei solipedi, degli autori.
II chiarissimo Vallisnieri fu il primo a far parola della larva di questa specie di estro ehe vive sotto la pelle del cavallo, e la tenne identica alia larva dell'estro bovino. Do-po quasi due secoli, Clark, Greve, Dieterichs, Hazard pa­dre ed Hertwig riconfermarono il nudo fatto e 1' errato in-segnameuto. Fn il veterinario Loiset il primo a dare un cenno descrittivo di questa ehe cgli chiamö Cuticola del cavallo come una specie distinta.
II prof. Ioly nel 1849 (Soc. d'Agrlo. de la Haute Ga­ronne) completava un poco meglio le conoscenze flno allora possedute, c poneva fuori di dubbio 1' esistenza dell' Ippo­derma del cavallo come specie distinta.
Lquot; ignoranza dei zoologi e dei veterinari intorno a tale argomonto non sarebbe troppo scusabile, giaccbe senza te-nere a daloolo ehe il dottor lloulin affenna ehe 1' ippoder­ma equino c comunissimo in America sui cavalli ehe stanno al pascoli, merita di essere notato ciö ehe inscgna il Ioly c cioe ehe la delta larva e comune nel nod della Francia, nel Belgio nell' Olanda cd in altri paesi nordici, ed anche in Italia, come V attesta 1' osservazione del Vallisnieri. La larva di questo insetto, ehe sola fino ad ora e eonosciuta, ha una forma allungata, rigonlia anteriormeate, e lieve-mente attenuata posteriormente.
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Fig. ^5.
¥\£. 15. Ippodcma equino, dalla ßgwa data dal loty, o veduta dal lato ventrale.
La larva e accfala ed apoda, il oorpo formato da \i segmenti, comprcso quollo in cui trovasl 1' apertura dolla boooa ehe con-siste in im piccolo foro circoudalo da un li-slollo nero e da csilissimi acnlci. INcdla faccia ventrale con-vessa si veggOQO luolti aculei di color hruno, direlti i Supe­rior! in addletro gll inl'oriori in avanti. Due Btigrbe o aper­ture degli organi resplratorli su di uno soadetto ehe lenni-na 1' ultimo segmento. 11 colore delta larva e bianco, la liin-ghezza dai !) ai ^0 mülimetri, fli an quarto circa piü pic-cola dell' Ippoderma del hue.
11 prof. Lafosse di Tolosa l'orniva un cavallo ailelto da tumori sotlocutanei contenenti la delta larva al loly per le sue osservazioni ZQOloglohelt; Yive, come si e detto, la larva conn; la seguente del hue, sotto la pelle del cavallo, c la sua preseaza vi determina Cenomeni analoghi, e cioe tu-morelti dnri ordiiiariamenle sulla regione del dorso, del volume di una leuticchia (iuo a qucllo di una piccola noc-ciuola, a seconda del grade di sviluppo della larva. Pare die la femmina aduita, almeno in Francia, inflgga le sue uova nella pelle del cavalli ehe pascolano, nei mesi di luglio ed agosto, e die vi restino per isvilupparsi \ I mesi. Esami-nati i tumori lianno una forma conica ed allquot; apice una ri-stretta apcrrtura die serve al parasite per respirare: pre-mendo questi tumori, sgorgano alcune goccie di sicrosita purulenta, die sono 1' aliinento della larva. II Joly crcde die la dispeaizione degli aculei favorisca il prooesso irrita-tivo per aumentare la secrezione purulenta. Verso il termi-ne flssate dalla natura per la diiuora della larva sotto la pelle del cavallo, si ricsee non senza qualdu; dillicolta a
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far uscirlaquo;! la larva dal luinorc, c lasciatala sul suolo, ossa cerca un l'loövoro uella terra o nolle feci per subire le ultc-riori mctajnort'osi die per ora non sono stale seguitate.
All'iufuori del fenonieni morhosi indicati, quesla lar­va, secoudo il Loiset non produce alcun fenoincno morboso notevole; perö verso la line del suo accrescimenlo qualobß volta cagiona ai eavalli un incomodo prurito ehe cede alle lozioni di acqua i'redda sempliee o acidnlata, o meglio spre-inendo, merco la compressione, la larva fuori del suo ripo-stiglio.
Eslro bovlnu.
f/ippoderma bovis Gurr. Oestrus bnvis Scwab.
Gli antichi scrittori greci ed i poeti chiamarono Oeslros gli insetti perl'etti, e conobbero gli effelli ehe produeono (juando si gettano sugli anuenti del bnoi; oude Omero per ispiegare il terrore de' cavalieri di Penelope non seppe Iro-vare similitudine piü espressiva ehe quella dei bnoi agitati dal!' estro. Col nome di Asilus li conobbero i latini, e Arir-gilio nelle georgiche lib. 5 descrisse il luogo ove dimorano, il tempo in cul assalgono gli annenli ed il terrore ehe a quelli imprlmoao. Assilli li chiamarono gli ilaliani, ed i volgari Asiolo, onde anebe oggigiorno in molte parti d' Ita­lia, prender 1quot; Asiolo, snona il furore dei bnoi perseguilali dagli estri. In scguito si eonfusero coi tafani. Vallisnieri fu il primo ehe in sull' entrare del 1700 descrisse anche le. metamorfosi complete di questo insetto, moslrando come le larve vivano per nove o dieci mesi circa solto la pelle dei buoi, formando quei tnniori ehe hanno dai volgari il nome di taroli o di grassine. Da Vallisnieri ai d( nostri non so ehe allri distesamente nc parlasse, tranne il Clark nel 1815,
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I' Hcrtwig nel 4858, c lo Scvvab nel 18 50 (laquo;)• Qucllo pert) ehe so si ö ehe questi dotti uoinini nulla o bon poco ag-giunsero a quello die per primo aveva il Vallisnieri inse-giiato; onde, come conferinate dai moderni, piaccnu di ripor-tare nella sua originalitii alcune esattc descmioni del inc-dltio italiaiio. Da larve ehe egli aveva raccolto da tuniori cnlanei in alcuni l)uoi, otlenue con molte cure 1'incrisali-damento, e da aleune pot gli insotti pert'etti raquo; ne sorti fuo~ ra , serisse egli nel suo ragioiuiinenlo intonio all'estro dci bnoi, come un nioscione simile a prima visla ad un'ape sdvatica o ad nna vespa, ma guardato con diligenza vidi avcre il capo a gnisa delle mosciie della testa delle pecore (estro pecoriuo) o del vernii corti dei cavalli (estro caval-lino) (2) solo ehe e piii carico, o piii ispido di peli; gli occhi ovati di colore oscnro, lucidi. La fronte e adorna di peli come dorati con tre palle quasi di lucido cristallo poste in triangolo, ehe sono state presc da uomiui di senno per occhi (occhielli dei moderni) solto la Ironie havvi una cavemettD d' onde escono due corplcelli eon ligura di due lent! in luogo di antenne con im solo pelo laterale (5). II umso e assni harhuto con peli dorati ornato, ehe passauo a girarc i dlntomi del collo e del mento, e ehe nella parte toro inleriore alquaato blanchegglano; nna rolonda pallelta tiene il posto della hocca. II dorso e diviso in tre parti . snperiore mezzana cd inlima: la prima e lunga e stretta la seconda seantonata verso il venire, la lerza e come nna pen-dice; terminanle in ovalo. Tulle sono coperte di nna pelnria colorala di nn glallo aperto, cccelluato il mezzo della prima
(i) LlnnoOi Fabi'lclU) Ginclln t rnolll allri confitssfo neiic dcscrizlonl I'fsiro
Ipuviiii) coll' fqiiino, solo prrche non conobllCl'O l.i nirmoiia c If tavolc ilcl Vollcsnirri. Fi'H i nioileini Clark I'll il primo a dUslporlaquo; I'crroro die si ci.i Olldatn pripdnando Ira i pill ÜOttl ZOOlogl,
(2)nbsp; nbsp;Qnrslc simililndiiii o colic vi'spc e coll' cslro cavallino sono pure ailopf-rale iliillo Scwai), mem. eil. pag, 43.
(3)nbsp; nbsp;I'osselte delle aiilennc proronde, anlrrnic globose color di nnre, innnillaquo; siiprrioimenle di una coita sclula di color liiiimi. Scw.di.
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— 12 i — parlc cd un pqoo ilelln stM'onda ch(gt; pare d' ebano risplen-dente. Lq ali sono duo, iiuüubraiiacoi!, costo^giatc di nudti rami c varie lila di norvi inirahilnuüile disposti (I). Sotto le ali vi e ima corla c rilondclla uuüiihrana la qualo insic-rae alle altre produce probabilmeate nel vplo qucir orrido üschio ehe attemsoe gli ainunili (3). II petto ö pelosissimo o fabbricato di duro gusoio, i suoi poll souo allri hiau-chicoi, allri dorato carico. A quoslo slauno appesi 6 picdi auch' cssi setolati e pelosi, c arnuiti in line di uguc In fog-gia di due uncinetli ritorti all' indoiilro d acutiwsinii.
Fig. 4 4.
Fig, li. Larva dell'eslro bovino, vicina a inalurila.
Fig. 15.
i*'ig. 15. (In individuo fenimma del-I' cslro bovino coiiipklamcnle sviiuppulo.
1/ ultimo venire e (lissiinile ail'allo ila quel dc' taiani, e di lullo il genere delle inosche oniinarie, conugt; da (juelle ehe nascono dal venue del uaso delle pecore e dai venni corti del cavallo: c rnolto alluagato a guisa lt;li quello delle vespe o deli' aigt;i, lerniinamlo in tre lunglli nnelli, lino minor dell1 altro nell'ultimo de'quali sta Inguainato il for-
(1)nbsp; nbsp;Ali limghe cinnc r adilomp, 0 venaturo iQnglluilinall cil urip trasversa .ill'fslrcriniJ, brune .'iilü radicc. Scwtb.
(2)nbsp; nbsp;Baloncicro piccolo c luuno, ciicclii:iie o cuopriliicl üel balonciera grosso e bionelie. Scwiib.
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42h
midabile pungilionc. E fasciata la parto superiore del dctto ventre ().0 ancllo) da un ordine biancliiccio di bellissinii peli, a cui segue un'altra fascia nera, dopo la quäle ne risplende una larga dl color d' araiicio lucidissimo. Passata questa, s'allungano trc cannolli o tubi neri, uno inscrito neU'altro, con questa regola ehe il primo e moggiore del seeondo, ed il secoudo del terzo. 11 pungllione, die c solo nclle femmine, sta nascosto negli idtimi anelli ed e formato di Ire distiute parti ehe tutte coneorrono a formare uu ea-uale eome di un ovidutlo die porta o guida e spinge 1'uovo nel destinato tlldo, COH neue parti lateral! due dentati ed asprissimi come trapam , annati come di piecoli eoltelletti ehe eol tagllo e colla punta feriscouo e tagliaao, ma lo ten-goao nel mezzo, e gli lanno ja slrada, T inlroducono e lo güldano como per mano entro la pelle. Cola dentro al pun-gilione una specie di mordacissimo veleno ehe rabbiosa-mente irrita ed annuorba e per cosi dire abhrueia e non possa cosi piii riunirsi e saldar la ferita, lasciando colä, linche dura il venue, una specie di morbosa incallita ed arida listola ehe deve sempre stare aperta, per 1' uso tanto necessario deH'aria, ehe entra ed esce dal ricettacolo del-1' uovo deposto, aeeioeche possa naseerc e nato respiri viva e cresca.
Ed eeco esposte le cagioni per le quali tanto riealci-trano, mugiscono, triüiiano, iuggono e disperatamente s' ap-passionano, quando sentouo quel tristo rumoreggiar per I' aria dell' Assillo, e piii ancora quando lo provano piau-tato sul lovo dosso (I).
(i) La raglone per cnl i bovlnl s' irritano si spavont.iniraquo; c sbandano, o pren-laquo;lono conip dicono i volgiiri l'asiolo, quando sono Infeitatl il.igli eslri, non k ancora Inn diniostrata.
I.h di Silari inlorno ai cnpi linsclii,
E il' Alljnniio, ehe il' Klei allo vonleggia,
Molti stannn ed OgnOr volanti insclli,
Clll Koma Assilli, od Fslri il (ireco appella t
Aspra Imiia, ehe un vil snsurro aceilw
Korma s e da lel ferilo, enlri) Ic selve
Di spavenlo lipien fllgge I' aimrnlo.
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— I2G — laquo; Per segultaro gll Insegnameati del Vallisnicri notciö come egli Inoltre oBservasse ohe laquo; le femmine non depon-gono mal le loro aova uelle gamhe e nel Luoghi o\o ^iun-gono a percuotersl oolla coda o COlla lingua a lambirsi; clu* iuimuui sono i bi'stiami ehe dimorano aewpre nolle stalle; ehe ognt tumore entro il qnale annlda il verme (larva), ha dal prlnolplo sinlaquo;) al line un t'oro nel mezzo, olio si va dtlatando quaado il venue matura ed e vicino ad uscire.
Passato glugtto 0 lugllo se le larve nou escono dai Inmori, niuoioiio e iufracidano, e questo avvieue facilmeute nei i)uoi da iavoro per i troppo COCenti raggl del sole. PalpatO il tumore si senle il venue star lento entro quello, e potere per ogni banda a buo oapriccio voltarsi. Cavato inunaluro dal tumore sta immobile ohe par morto, e solo con cclerita si muove e da se stesso fagge qaando e arri-vato a maturiti'i e cerca luogo di quiete per diveuire crisalide. Schiacciati i tumori per spremerne h*. larve se sono immature, dilataiulosi violentemente il foio esce sangue con quelle; i)iii lardi esce umor purulento non letente con poco sattgue, e viciue a maturiUi escono seu/,a sangue e poco pus; ftnalmeate quando sono mature ed escono voloulariameute, uulla dal dilalato i'oro distilla, e poco dopo senza dauno alcuno dell' auimale 11 toto si salda e si plmarglna. 8pre-tnute artlllclnlmente escono sempre dalla parte dcretana, ove sono le bocche del resplro (stlgme) ma ascendo da se per
II ronzlo adlinque e la punluia erano socondo NMrgilio la cmsa ilelln spavenllaquo; e dfl 1'iiroic ilrgli annrnli. Delia stessa Oplnlone fraquo; il VollUnlcrl. Arlntollle laquo; I'AldrO-vaildl, e dopo loro Clark dl allri negarond il immo. Crevi' ed llertwlg Vldero star tranquillc glovenclie nell' allraquo; clie remmlne d'cstro dcponevono 9laquo; Inro lo nova, c (luesl* ultimo cinhita por sino die le uova, slano InflMe dalle femmine enli'o la pelle, per cni ncga die il fallraquo; provenga dal ilolore ilrll'infissioiiü di qilrlle.
Se le ossiTvazioni ili Creve sono osalle, c ciofc die I'nonm spingendo con forza dell'aria a Iraverso i ilenli cliiiisi c le labbra allontanale, cmilla con qnosla specie dl liscliia 11 ronzlo ilcgli eslri a modo die i Imvini si meltono In ispavento, e die staimo Iranqnilli qitanda le femmine d' eslro vi itanno sopra a ilepone le raquo;ova, la qneslimie parmi sarelihe cliiaramenle e lacilmenle risolnla.
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nuitursi in crisalidi, oscono colla parte davanti prima (I). Ordiuariamento Don se ue veggono ne' \ilolli, c dopo 9 o lO mesi abbandoiiauo il oorpo dei buoi: uscite ohe siauo si nasoondono gotto facile e legglero terreno, laquo; IVa sasso e gagBo si quietano e mutansi in crisalide, dondo poi no csco I' animale perfetto dopo sette od otto raquo;ettimaue. Deposto 1' uovo come si e detto come al covaticcio uasce la larva e creaoe In tutto 1' inverno senza notabile danno dell1 ani­male; die aazi i pastor! argomentano da quelli la sanitii dell' animale.
Nou entrerb nei molti e dillgenti ragguagli anatomioi e zoologici dei quail dottamente c con eleganza disoopvo il Vallisiueri, parendomi di non aver taolntole jnaggiori cose ehe piii da vicino iiiteressano il veteriuario; come non farö conlroulo di quello ehe insegnato dal Vallisnieri tu ta-oiuto dai posleri e recenlissimi scrittori: ma iuvece mi strlngerb a quelle poche osservazioni ehe i posteri hanno coutraddelte od agglunte. Clark, e dopo di lul 1' Hertwig, credcttero ehe le feminine dell' eslro boviuo non infigges-sero le loro uova nella polle come insegno Vallisnieri e poscia credette Reaumur, mache iuvece le deponessero sui peli, e ehe sbocciata la larva questa penetrasse pur entro alia pelle, e cio affermarono perclie 1' orgauo ovopositore non parve loro forte e da tauto; ma per vcro osserva lo Scwab (die segue I'opinlone del Vallisnieri credendola di Reamur) anclie le giovaui e delicate larve sono sproviste di parti da poter effettuare con facilitä il perforamento del duro cuoio boviuo. Che il fatto avveuga e indubitato, come esso avveuga pub rimanere se vuolsi dubbioso.
Le uova sono Manche e platte come un seme di citri-uolo, munite di un' appendice ad uua estremita. Secondo lo Scwab le feminine adulte sebbeue preferiscano per de-porvi le uova gli individui giovani e ben nudriti, pure quesli difettando, si servono dei bovini vecchi magri e
(1) Secomlo llntwig invece colla parle postfiioip laquo;iiche in qiifslo casn.
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— 128 — malatlooi; e dlfettando pur questi, le depongono sotto la pelle (lt;i cuvulli, degli asiui, del mull, laquo;raquo;I anche deUe pe-core losate. Questo errorc ia parte lasogaato dal Vallisnieri (pel oavallo) a dal Redl (pei cervl) aoa puö piü oggiglor-no ossin'e ripeluto.
Le larve dell' estro bovlno dlfferlscouo noi oaratlerl oslerni da quelle del cavallo die souo state preccdculeniente (liscorse. Eslratte ad nn perlodo cli sviluppo avanzalo lianuo ana forma oMttQga (|iiiraquo;si ovale. La testa sitiuita all'ostreinita piii assottlgllata e piooollsslma e pooo distinta dal corpo, nel oentro vi si vede la bocca circondata da piceole emi-neuze o papllle; numciino gli uncini cornei, questi istru-menii essendo per loro inutlll; vlcini alia bocca souo due puuti ooruei nerl perforati nel centre e sono due stigme. 11 corpo e formate A'undid segmentl, al latl si veggono sei Lncavature longltndinall e superdclall, per cul cogli anelli trasversali cosliluiscono molte piceole elevazlonl nin-nite dl stigme. Maneano i clngoll d' aculei nel segmentl: die, sono sostituiti da piceole asprez/.e microscopiche so-pra due linee, die i'ovsc le aiutano nei suoi torpid! movi-meiiii. Lquot; estreinitä anale piii larga, offre ana sttperfide cir-colare, ed e oomposta da due lamlnette corneo divlse da ana fenditura: sulla prima lamlnetta plü larga s'aprbno due larghe stigme di forma seiuilnnare, nella scconda ed infe­riore ve ne sono otto piceole e poste tutte in linea.
Sotto quest'ultinm lamlnetta trovasi 1' ano ehe e ristret-tissimo. Qnosta parte e gempre rlvolta verso I'apertura ester-na del tnmore. La larva completamente sviluppata e lunga an pollice circa, la pölie e dura c di color bruno: quando sono giovani sono molli 6 di color bianco.
Si nutrono del pus ehe si separa entro il tumore; ed il dimagramento del bovinl die ospitano an grnn numero di larve, dimostra die non abbisognano di poco iiutriincnto.
Le regtonl ove piii comnnenicnte si trovano i tuniori contenenti le larve degli eslri, sono il centre e le parti la-terali del dorso dal gawese lino alia groppa, nell'addoiue.
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nel collo e nelle cosce se ue voggono radamenfe; vnria il uunioro di questi luinori oidinariamciilo ira i ciiiquo od i dieci; il Vallisnicri ne vide liiio a SO, e I' Ilerlwig aircrma die noil e raro eonlanic oltre .ri(): fra uoi qnesto gran nu-niero e rai'issiino, sc pure si psserv.a.
(JUialimqiie sia il modo per mi la larva o 1' uovo per-vienc BOttp la pelh;, si stul)ilisc'e in (|iiel iuogo un cireo-scritlo processo morhoso accuuipaguato da inlcrna siiigt;]gt;ii-razioiio. Ad ogni larva corrispoiule mi In more die locca la mole di ima grossa nocciuola. Piocoll (iiicsli Uinuiri vcr'so la fine dell' estate e dell' auluniio, s' accrescono uell' iiucr-np, e nella primavera e uell' estate ae(|iiist.aiu) coll' accre-scimeulo dellu larva il loio eompleto sviluppo: alciine toc-cano qucsto alia uietä di maggio, altre in luglio, od alcime lino in settcmhre. Queste diffei'CDZG (lipeudono dall' epoca iu cui le nova lurono deposte dagii insetli adiilti.
L'apertui'a ceutralc dei tumori sta in ragione, riguardo all' ampiez/.a, coU' accrescimento del tumoi'e. La pelle die t'Lioprc il tuiuorc s'assottiglia e s'ammollisce a poco a poco specialnieute altoruo al foro, oude puo useirne la larva giun-ta die sia a inatui'ila: uscila (]iiesta, come gia si disse, cessa la suppucazione; la cavita ulcerata del tumore e i'apertara estei'ua si eicatrizzauo iu pocbl gionii; la pelle pero perde delta sua rosisten/.a c rimane in (jnesli luoghi piii sottile,
JUguardo agli cil'etti prodotti dalle larve dell' eslro bo-vino le opinioni dei veterinan sonp di\ise. Alcnui, e sono in poco nuraero, mm solo le tengono per inaocue ma an/.i come prpflcue,: fra qucsti Clark e 1' Hertwig dchbono essere ricordati perche insegnano die in alcune circostanze, come nci casi di plctora o di allra dis))osizioiie morbosa, posso-no agirc conic revulsivi e prcmnnire cos\ gli aniniali da interne iufenuita. To nou voglio negare il fatto, essendo lanto dillicilc il provarlo come il negarlo; ma non e dielro qnestc; vcdute die devc gindicare il patologo: andie un' nlccra cster-ua pub lungere 1' ullicio di un emnntorio e preservaro un animale. da una infermitä; ma cesserii dla per qnesto di essere 1' ulcera una malatlia per se slcssa'.'nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; !gt;
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I dauni oagionati dalle luivo doll'estro bovino ai buoi quando sono in gran miincro, 11011 sono aegati ilii alouuö, nemmäno dal Clark e dall1 Hertwlg; pnde ö conclusione lo-gica 1' att'eruian; ehe i dainii sono niinori quando sono in piccolo imiiiero, ma sono pur seuiprc danni. Nel tempo spe-tialmenle del tnagglore arcrcsciinenlo delle larve, (M|uaudu pel' cio abbisoiinano di magglor copia di nulrimento, pcr-dono i bovini la loro grasse/'/.a, e diininiiisco la secrozione lattea nelle vacche; per contrario si riinellono in carue e amnenta di nnovo la lattea sccre/.ionc subito die le larve parasite hanuo abbaiulonalo la loro dimora; parmi die i danui recati al processo nutrilivo non si possano piii cbia-rameute dimostrare. Econoinicamente poi nuocono le larve dcgli estri percbe diininniscono il valore della pelle.
A premunire gli annenti dagli estri OOnsigliava Virgilio di comlurli a pascolare snlle prime ore del giomo e suirim-brunire della nottc, epochc del gioruo in cui gli estri si tengono tranqnllli nel folto dei boscbi. (jia Plinlo lib. rraquo;i cap. quot;2 aveva insegnato die a premunire i camraelli dagli assilli gli arabi li ungevano con grasso di peace o di liale-ua, e non pochi moderni rlpeterono 1' Insegnaraento, sosii-tuendo agli oli imlicati il decotto di foglie di noci, di ta-bacco, d'aloe, di rnla o d'altre piante, ed ancbe le unzio-ni con grasso o sego, o invece la slabulazione permanente; i qnali rimedi lossero par buoni (e l'ultimo lo e di ccrlo) ognan vede come difflcilmeute potrebbero essere adoperatl, ed alenni anzi siano inappllcabili.
Altri pensarono ad uccidcre pluttoato 1c larve, e con-sigliarono di lavare i tumori con un miscuglio di sapone, sale ed aceto, o di chindere le aperture esterne ilei tumori con pece, trementina od altro; ma riuscendo pure quest! mezzi ad uccidere la larva, bisogna poi toglierla, o spremen-do il tumore o dilatando col coltello l'esterua apertnra, giacche si produssero non di rado eon quesli mezzi degli ascessi suppnranti ehe tu poscia necessiiä 1' aprlre; onde il Laubender conslgllb di praticare subito il taglio dei tumori
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per l' eatPOZlone (Idle larvc. II mezzo piii somplice e facile consiste nello spremerle per mezzo dello corapressioQe pra-ticala colle (lila; con quosto mezzo le giovaui lane si scliiac-ciano, e le adulte Bchlzzano fuori. Questquot; operazioue riesce l)iuttoslo dolorosa ai buoi, ed ognun vede come non dchba COaslgllarBi se non quando le lane BODO mölto uumerose, e pid spccialmente negli animali desliuati al macello, allinche il valore della pelle nun rcsli taralo.
Scblacciate colla compressioae le larve giovaui, o spre-mute fuori se adulte, le parti tonumo allo stato normale in breve tempo seaza bisogno di alcana medicazione.
Kstro pecorino.
Oestrus ovis Scwad. Caephalemia ovis drgli autori.
La larva di questo diptoro In nota, beuche tenuta per un verrae, (ino dai tempi piü remoli. La raccomaudava come raedlclna 1' oracolo Delflco u Democrato alTetto da epliea-sia; ma veneudo a tempi piii vicinl ne parlava Ghcrardo Biagio o Blasio; ed il poeta Caporali schcrzosameute avea detto die altri teneano amore
....... ehe un verme sia, simile a qucllo
Che nasce entro le corna de' caslroiii E gli ragglra, e cava di cervello.
Megllo poi la descrisse il Redi, senza peri) sospettare ehe fosse una larva di un insetto; scoperta the primo fra tutti fece il Vallisnicri nel 1711, descrivendoue le metamorfosi colla pcrspicacia e diligenza propria di quel graude medico naturalista, uclla sua memoria laquo; Delia mosca e del verme del naso, o delle caverne della fronte delle pecore dclle capre, cervi ccc. ecc.raquo; Nei tempi modem, Clarck, Meigen, Hertwig e Scwab ue illuslrarouo la descrizione a secouda
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dei progrossi della scien/u Zoologlca, ma ben pood appiun-sei'o alle osservftzloni di fatto ehe prlino aveva date il nostro Vnllisuteri.
Con fron l and o i ciiralleri zoologlci ilali da Meigen eon quelli piii reeontemente portati dallo Scwab, ben proato b'aocorgodi una discropauza fra raquo;li loro, e spesso nou lieve; e oiö ehe iraporta notare si o ehe la prima desCriziono del Vallisnieri concorda meglio coll' ultima data dallo 8o\vab.
CoimiiKiiic sia, I'ilcvando queste differenzc cliiarb appa-risce ehe questa specie nou 0 slata per anelie abbaslan/.a studiata dai zoologl. Secomlo Meigen la paile inferiore della testa e di colon; ohiaro, la fronte rosso-brana guarnita di uua sli'iscia rossa e di una fossetta ncra (I). La testa in complesao pib grossa nclla femnllna ehe uel maschio (2); le an ten ue norc.
II corsaletto grigio, cosperso irregolarmente di tuber-coletti neri (3).
Addome ovale otluso di nn colore bianco di seta a ri-llessi gialli con aleiine maccliie spleudeati nei'e (5).
Le gambe di colore rosso pallido (quot;gt;)•
Cuccbiaio o coprltici dei balancieri piultosto grand! e biancbe ((gt;).
Le ali perfettamente trasparenti con nervature tcasverse nere (quot;)•. nel maschio trovansi alia base delle ali Ire punti neri disposli a loggia di triangolo (8).
(1)nbsp; nbsp;II Vallisnieri dire die ocdii sono cerclilatl di colore giollo croceo.
(2)nbsp; Secondo lo Scwah saiclibc I' invn-so.
(3)nbsp; nbsp;Notavo il Vallisnieri cite da ognuno dl qucsll tubercolelll spiinta nn sotlile pelo, lo Scwab confermara questa osservazionc.
(i) li vallisnieri con rsgiofte aveva dello composto I'addome iii 5 anciliili co-lore iirgonleo marmoralO dl SCOro, con maccliie o imnli nou luccnti.
(5)nbsp; OlallO lirnne sreondo lo Scwal).
(6)nbsp; nbsp;II Vallisnieri le aveva giä notalc chiamandolc due come aborti d'alc, lavo-rate come nolle allre inosclic.
(7)nbsp; nbsp;II Vallisnieri e poscia lo Scwab le disscro lunglic come I' addome.
(laquo;) l.o Scwab afferma die lanlo nel niascbio come nclla femmina se nc Iro-moio quaitrn,
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Lo uova di qucslo lusetto nou furono per anclie da alcuno ossrrvalc. II ValUsnim disse ehe 1lt;; fommine depo-uitauo le uova fooondatc dentro 1' interno lenibo del uaso dcllc, pecore, delle capre, del corvi eoc. molti oredouo oggi clio nou entro, ma attorno aH'orlo doll(, aarioi lo facciano, (! questo dal magglo liuo all'autunno avanzato, o almeno in questo tempo lo Scwab trovb le larve pooo piU grosse di un uovo lt;li mo.scone, e mostrasi procllve a credere oho le uova sbooclno entro I' addome dcllc raadri e Bleao le larve e non le uova dcposltate. Certo o, dice egli, ehe tro-vaual le giovaui larve altoruo agli orli delle uarici, bench6 pure potesse darsi ehe le larve shoceiassero poco dopo de-poiite le uova.
Coinuncjuc sia, nou Ufuggi all' osservazlone del pecorai ne a (jiiella del dotti die la deposizione di quesle uova riesce assai dolorosa ed e temula dalle pecore, e lo appa-lesauo oollo scuolere del capo, e fregando il naso sul suolo, e percuoteudo questo col pledi; o fuggeAdo a testa china, güardaao ansiusameute ai lati sternutendo e sbruffando. Clarok notd olio voleutierl si cacciavano per i sentleri pol-vorosl, oiule alziiiulosi a ueniln la polve sottrarsi oosi alia persccuzlone dell'iusettOi Gon questo forsesi splega come il nuinero dolle larve eutro le uarici ed i seui Troutali delle pecore non sia ordiuariainenle notevole, e resli fra 1' una e le otto, beuche non inauchino eseinpi in cui ne furono viste lino oltre a 30.
Ignorando con precisione il luogo ove le feinuiiue adulte degli eslri depongano le uova, poco pure ci monla discu-lere se sia la stessa specie die vive nolle capre nei enprioli e nei cervi; onde, datl i daratteri delle larve, ci occuperemo alquanto [liii sui danni ehe arreoano agll anlraall ehe le ospitano, e sul vulore del mezzi die sono stall proposti per I'ugarle.
Glunte le glovanl larve attorno alle aperture esterne dolle cavita nasali, inontauo eulro quelle e penetrano nei seui frontal! ed etmoldall, e non di rado nei sen! mascellarl
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is;
p fmo cntro le cello aiifrattuose delle corna. Giovanissimc sono di color bianco, trasparonti, ad eccozione di dun lami-nettQ dl color noro in vicinanza dell1 auo; la loro figura o allungala e poscia si fa clittica, constano di undid anolli o segmenti convessi nel dorso, piaui nel lato ventrale; del
Fig. 16.
Fig. \6. L' estro pecorino, su-periormente il mnschio, inferiormente la femminn. A destra ma larva al-quanto ingrnssala per distiiupiernc meglio la parti.
reslo ncssuna altra notevole differenza dalle altre larve d'e-stri,siaper la forma della testa, dell'armatura d Ha bocca e forma generale del corpo.
Reamur e Mengen I'ccero rnenzionc di liste oscurc sugli anclli Bella faccla ventrale, formate di aculei di colore oscn-ro; Glarck ingiustamente nego la presenza di quesli aculei die io conslatai a base molto ainpta e posti ora su 5 ora su 6 linee piii o mono complete. Confermavo pur anche un'osservazione del Vallisnieri, ehe queste larve doe si mostrano vivaci e irrequiete; e aggiungerö ehe si muovono sulla nuiccosa con prcstezza; moto di progressionc ehe e favorito dalle serie di aculei indicati. Non di rado se ne trovano in una sola pecora a diversi gradi di sviluppo. Ginnte a maturita sono di un colore giallognolo, sul quale spiccano 1c due macchic nere nell' ultimo segmento e dal lato del dorso. Notava pure il Vallisnieri un' apertura nel centro di queste maccbie, die riguardava come le stigme; nessuno ripetcva poscia qnesta esattissima osservazionc del primo scopritore. Emulano in grandezza, ed anzi superano di alcim poco, le larve dell' estro gastrico maggiore. Queste larve si fissano alia nuiccosa mcrce i loro uncini buccali; si
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nutrono del muco nasale od egualmente loro convicne il muco purulciilo cho si sopara per la lunga irrilazione die la loro presenza cagloaa sulla imiccosa. Secondo alcuai sog-giomano nello cavitä nasali per 10 inleri mcsi; secondo lo Scwab solo per cinque. Coinunqne sia, ginnte ehe aono a maturila od eseono naturalinente o si lasciano cucciarc per mezzo di uno sternuto o di uno sbruffo; eadnte sui snolo o suir erba sollecitamentc si mutano in crisalide o ninfa, e da quesla in 0 od in 8 settimane, a seconda delle condi-zioni atmosfericlie e del luogo, esce 1'animale perfelto.
II Colin nel 1852 conuinieava una nota alia Soeietä ve-teriuaria franeese, riguardante uiia osservazione anatomica sulle eavitä interne delle narici delle pecore, ondc poter intendere come le larve dell'estro pecorino possano onlrare cresoere ed osolre dai seal frontali e inascellari delle peco­re: dimoslrf) in breve quello die Igmoro L. 5 Par. 1.quot; Cap. A.quot; per la spiegazione dello stesso fatto aveva insegnato, c cioc die la coinunicazione delle cavita nasali coi dctti seni si effeltua nclle pecore; e si pnb con Igmoro aggiungere in alcnni altri rnminanti ancora, per mezzo di una large aper-tura siluala nel cos'i detto antro olfatlivo dagli anatomici. Le ristrette aperture die fimgono all' ufTlcio di questa aper-tuia negli altri animali polrebbero bensi permettere V en-trata nci seni alle giovani larve, ma cresciute non potendo uscirne, vi troverebbero una stabile prigione e con queslo la morte.
Singolare argomento di meditazione pel Alosofo! senza 1' indicala slruttura anatomica delle cavitä nasali in alcuni rnminanti, 1'estro pecorino non avrebbe mai esistito!
I danni cagionati dalle larve di questo estro non pos-sono da altro dipendere ehe dall' irritazione meccanica die cssi producono sulla muccosa, sia lissandosi su quella merce gli uncini buccali, sia cogli acnlei ventral! negli atti di locomozione. I primi elTetli derivanti da questi fatti, sono: aumento delta secrezione muccosa, arrossamento. state irri-talivo e poscia flogistico della muccosa ai quali consegue
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in nlouni cnsi l'ulcoraxiono, la secrraiouo purulenta e sc-Odddo alcuiii audio la gangretUk. II facile muovcrsi dcWo. larvo da la ragione per cui quaudo non soulaquo; in gran nu-mero, i fenomenl morbosi non sono gravi aö olirepassano lo stadio Irritatlvb limitato ai puntl sui quali le larve si portano, c ehe cossa qaando da quelli si sono allontanate; c conic qaanao sono in gran nuincro, nnovc hirvc si por­tano sui laogbi irrilali dalle prime, cosi passa la parlc did-lo state Irritative al floglstico e si produoone i feuotneni morbosi piii gravi gia iiulicati: queslo state delle imiccose fu lino ad ora dai patologi Indicate erroncamente col nomo di flogosi cronlca. I^a gravitä di questo state morboso puö comptomettere il generale dell-anlmale, e 1'espressloue e-sterna della nialallia non limilarsi plü ai renoineni locali di scolo innccoso o inuco purulente dalle narici die si esiccn altorno agli orli delle narici o gette forma di larglie croste da oslrnire le aperture delle narici c render dillicile la re-sjiira/.ione; a freqnenli sternnti e scnolimento del capo (I) prudore al naso, onde lo sofl'regano conti'o i corpi duri, o passane i lore art) snl capo, quasi volessero cacciarne lo mo-sche; ed In alcani casi anche al rossore delle congluntivc. Quando lo state morboso locale compromcUc lo slato genc-rale dell'anlmale, eltre i sintörai indicati in forma piii grave si veggono gli animali ripiegaro la testa all' iiulietro od ai lati, 0 tenerla invece liassa o lissa per qualchc tempo, gon-(lezza o tnmefa/.ione (logistica del velo pendulo palatine, ed anche delle fanci, rossoro alle conginnlive, diminnisco I'ap-pctitO e giacciono come spossati per forte peso alia testa o cam m in a ml o alzano le zampc come sc dovessero passarc del-racqua; se le narici sono in gran parle o del lutto occlnse la diflicollä del respiro complica 1' apparato fenomelogico indicate, e glunto a questo segno, il dimagriinenU) e rapide.
(I) II V.illisnicri iiisrgii() cite per qnrsli nspili In pecorc cozinno d'impnivviso contro i mnrl c gli alberl, e cho rcsc slupidomcnlc fcroci.) nplansl fro ill loroi r ilmirtl d'Arboval snio rlpctcva questo inscgnamenlio,
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ed i fcnoineni irrilativi in parti divcMiute estromamenlo son-slblll', si nianifestauo con turbe nervöse, conic scriccliiorio di dmti, stravolfiinuMiti degll ocelli , sciioliiuenti Irpequleti del capo, conviilsioni e Iftorte, ehe, stabilili qucsli gl'ttvi fenomeni avvleao dopo quot;gt; od 8 gioral.
Dairosposi/ioiilaquo; ehe abbiamö fatto ohlaroapparisoeco­me qucsto apparalo tenomenologlco possa csscro stato cou-fuso dai poco attenti oaservatori lt;'(gt;lla vertiginc da Cenuro corol)i,alc. Notava V Hertwig ohe queste due forme morbose cliffcriscono 1'ra di loro aotto il rapporto diagnostlco, conic neir eziologico e patologlcö, ed affermava oon ragionö lo Scwab ehe la vera vertigine aon potova essere in aloun caso generata dalle larve dell'estro pecoriaos ma ancbe prima di lui moltl pratlcl uotarono, ehe mai gli estri produssoro il teiiomeno di far glrare sopra so slessi pli animali, ehe e il segno della verfiglne lt;la Genuro, ma solo li obbllgano a teuere il capo rivollo ai lati, 0 in alto, od anciic a vacilla-mento; onde la denominazione di falso vertigine. Lo scolb mocoiOSO dalle aarlol, la durata di ([ueslo ed il corso della malattia, gll sternuti e gli sbraffl piü o meno frequenii for-matlo dirh cosi la base [raquo;er la diagaoai dill'ercu/ialc per le dtie indicale fütme morhose; ma aon si creda ehe seuipre riesca al velerinario facile questö giudlzio, ehe anzi egli 6 difflcilissimo qnaudo la vera vertigine e complioata colla esisten/a di alcmie larve d' BSttb nolle nurici, o complicala con altre forme morhose per cui avvi scolo nasale in nna pecora; ed in questi casi il nessnn rapporto fra la quanlila c qualila del muco ehe scola dalle narici ed i fenomeni cerebrali, la mancanza o la presen^a del veri e gennini fe­nomeni del capogirb 0 vertigine, o Inveoe di qnelli die indicano nno slato morhoso irrilalivo della mnciosa nasale, fonneranno la gnida e la hase di confronto pel gindi/io del giovane pratico, ehe puö giä compremlere il senso o meglio il non senso delle parole irradia/iono cerehrale, eneefalite consensualc, ehe sono adoperate da molti pratici ad indieare lo stato morhoso era discorso. Un altro elernento di giudizio
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— 158 — (Ufforon/.iiilc fu ipst'Rualo dal d'Arhovnl, rienval)ile dall'olä degli aiiimali quaiulo sunlaquo; in gran numcrlaquo; int'onni in mi arinoulo; nol qual caso se Irallasi di Genuro sono gli agnclli ehe di preferenzn sono oolplti, e nol caso di ostri sono gli adulti ehe di preferenza sono molati.
Non ü raro il Irovarc aelle cavita del sen! dollo pecoro un mirnero pin o mono rislrctto, od anclio in alonni casi ahhondanlo di larvo sonza ciio si ossorvino 1c gravi losioni Irritative-floglstiche superlormente iadicate, c ciiraquo; non dove far moraviglia giacobo quölle avvongono sollanlo quando allo stato Irritativo ö succcduto il flogistico, 11 quale poten-do ossoro piii o mono grave piii o mono csleso, da la ragio-ne appuuto dcllo indicate dill'orenze dipendoati e dal grado come si ö dolto c dallu ostousiono del processo llogistioo, e dal'numoro dolle larvc o dal grado di loro sviluppo.
Fonomoni morbosi sono adnnquo sompre prodolti da queste larvo, la dilToron/.a sta solo nol grado o aelle com-pllcazioni ehe possono succedere; solo merita di easere no-tato die nossiino lo riguardö come iimocue 0 salutari, o. cl6 forso perche lo scolo muccoso eslorno dalle narici for-niva un fonomono sonsihilo non riferibilo a stato sano. Non moritano di essero citato le ossorvazioni di Peterka, di Strunz ed altri ehe pretesoro di aver trovato larvo di oslro pocorino inlisse nelle membrane del corvollo. Le false idee die si avevano sulla trasmissione degli ostri solo potevauo dar Inogo a queste false credenze ehe la sclenza oggi sicura-mento rigolla.
La divorsa uhica/.iouo dolle larvc dell' oslro pecorino dai luoghi sovraindicati non fu notata da alcun osscrva-loro; 1' anno scorso porb gli allievi Marlinolti e Bazzardi sezionando Una pecora morla per cacchossia aoquosa nolla nostra scuola e ehe durante la vita aveva sollerto sempre di una losso prolonda o Xroquonlc, cercaudo nei bronchi gli slrongili lilaria da cui erodovano fosse dorivala la losso, trovarono due larvo adulte di oslro nasale dolla pecpra, una infissaal disotto dolla opiglotlide nolla laringo, 1'allra
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— 150 — libora nello prime divisioni broucliiali, nuotniilo in uiiii no-tevole quaniitä di muoo scblumoso. Ghlamato lo, In uu col mlo oollega il prof. Valloda, confermammo questa osserva-zlone cho 6, come dicevo, unica negli annnlJ dello scicnza.
Per libcrare Ic pocore da qucsli parasltl si consiglia-rono gli stornutalori, porclio oppunto vodcvasi ehe cogli stanuiti sono emesse e cacciato lo larvo giunte cho siano a inaturitä, od in alcuiu casi e accidciitnlnionte ancho prima.
A promuovoro gli stanuiti e con quesli la cacciala dollo larvo si soffiö nolle narici dollo pocore della (ina polvere di bettonica, di tabaooo, di caloe, d' elleboro, d' euforblo, di Carlina (acanlis) d' Iris lloronlina, di lüfagiorana, colle quali si cosporsoro ancora i foraggi (I), fa adoperata 1' in-spiraziono del funio di cuolo 0 di corno bruciato ; lo inio-zioni nolle narici con olio onipiroinnatico diluito, furon con-sigliato da Chabert, o da Tessier i vapori di acido solforico, ma come qucsti mczzi non portarono tutti i vantaggi cbo si orano sporali, coal 1'idea di altaccaro pin direttamonte le larve sorse in piii voterinari. Chabert in Francia o Stoerlg in Germania adopcrarono la trapana/.ione doi soni frontal!, o rocentemento il dottor Lowe ( Die falscbo Drohkrankeit ecc. igriri) credette di avere scoperto questo mezzo ehe gia da 50 anni i voterinari avovano adoperato eon vantaggio: ehe anzi lo Stoerlg sobbenc adoperasse iniezioni ontro i soni frontal! eon acqua salata, olio di Hyosciamu cotto, e tin-tnra di mirra allungata noU' acqua, pure ricordava cho ontrando I'aria nei soni frontal! sia tagliaiulo le coma, 0 colla trapanazione del seni nolle razze senza corna, bastava
(I) II Tabourln ncl *m Pormularlo poria la ipgucnle rurmuta di polvere s(laquo;r-nui.iioiia da mtn\ anchc enntro r osim prcorlno. Bettonica polverlizale.....
Asaro..........
Cardo ncncdelto........' 0
Tobacco c Ellelioro bianco p.
ana
8 gr.iriinii
Euforbio poiv........ 4 gramml
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quella a faro slaccare 1c lapvfl e u larlc cacciarc co^li star-uuli.
11 doltor Lowe dopo avcrc alTerralo colle pinzelle quelle lam; a cui polcva gluogere pcevia la Irapaua/.ione, fece clcllc iniezioni m-i seni froutali con ima licve sohuioue ueiracqua tli cloruro tli calec, inii por pulire i soni e 1c narici dalle uuicfosila ehe, per ucciderc le larve, giacclu; la dii-ella espc-rimciilazioue glj, dimostrb die lo lai'vc scyuiLavaiu) a vivcre immerae ncll'olio empireumatico di corno di cervo, uclla tremeutiua, nell'alcopl, ed in ana soluzioue saiura di clo­ruro di calce, SOSlanze conslgUate come cllicaci ad ucciderle dagli auiiclü sci'ittori.
Iiilonio all'cilicacia dei'qnali mc/./.i lerapeulici inollo siivic mi seinbiauo le c()iisid('raz,ioiii deilo Scwah, e cioe clu-1'azione degii slei'iuilalori deve essere assai limitala, non giuugendo la polvero o solo in scarsissima (iiianlila nci seni froutali e maacellari ove uppunto La maggLox copia si solVcr-maiio le; larve, meutre quaudo sono gioyaui e ii'ovausi uclla cavita uasalc, caso in cui gli slci'iiulalofi yiovcrebbci'o, mau-cauo i JViioiuciii irrilalivi dclla sclmeideriaua, e perciö il aegao eateriore oaaia T indica/.ioiu; per I' uso del rimedio; quaiulo iuvece souo adulle poto si loi'mauo neue cavitä nasali, per cui seuza scope si aggiuogerebbe alia esislenle T irrila/.ione propria dci riiuedi.
1 vapori di acido solforico arrivauo meglio ai pulmoui die nei seui I'roulali e uiascellari, e sono per queslo i'orse piii uocivi cite uliii.
Nessun diiijbio ehe la trapaaazione nou debha ilcacive la piii ellic.ace dci nie/./i sosradiscorsi, raa nou dovra dinien-ticore il pratico ehe in qualcbe caso (ae le larve d'eatro 80UO nci seni uiascellari) anclie (pieslo nie/.zo puo far di-IVllo. e die ad on la del vantaggi e dclla uessuna perdita ehe per \ operazione ebbero ed il Lowe citato ed it Nuth (Mogaz. I85ö) ehe apri i seni frontali con uu aempliee eol-tello, ed eatratte le larve lascib alia nalura la cura della lerita, pure un qualche grave ineouveiueiile polrebbe pur aver luogo solo per il mezzo curalivo adoperalo.
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lt;4I — Parct in breve clic si possa conchulore die I' octilato protloo uou dovi'ci ricorrcM'e ad iuutili rlmedi, di (lillicile appllcazlone su largo soala, quali sono gli Bternutori cli(3 nei casi gravi possono essere uoa solo tautili ma riosciro dan-nosi. .Xci casi gravi e lötali dovrä premier norma dalle suc-cessioni morhose a dal grado del fenomßai irritativi prima di accingersi ad una operozione die polrebbe pur anobo essere rispanniata mercö la serlila naliirale deile larve drtxli eslri, o percbu lion neeessariameute producoao e sempre i reiiomeiii letali die gopra abbiiinio discorso.
iHiiii i\si:i Ti %igt; i i:iti o SEWZA \ia
Alcnni ZOOlogl ne I'ormano an ordini1 a parte, allri ne laiiiio r ultiiiia fatniglia dei dipteri ehe distinguojio col ao-nie di Parasili, privi sempre di all, e cbe uon suliiscoiio metaniorfosi, Si autroao del saugue degli aniinali superlori ed luiiiuo percio la bocoa oouforniata per questo genere di regime, e cioö armata di uu suocbiatolo retrattile, o da due labhra luenilirauosc! die eiioprono mi paio di uiieiiii. II I iro eoi'po e piatto semltraspareate diviso In andicl o dodlci segment!; le zaiupe in luunero di sei sono corte annale di uneiiii nierce dei (|uali si attaecano ai pell o alle penne degli aniinali sui (jnali vivouo. Attaecano a qneste appendici eutaaee le lorn nova, die quando sono visibili iianno il nome volgore di lendiui. Si moltiplleano rapida-menle ed ogai specie vive sopm specie partlcolari di aniinali. Le pulci ed i pidocdii apparlengono a queslo ot'diue di iuselli. •
Delle Pulci.
Fntoruo al genere Pulcx una buona monografla i'u i)ul)-bllcata uegli Annal. des Seien. Natur, vol. 27 pagi 157: il lioudie vi aggluuse peseta alcune nuove specie. Sono aidni-
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stanza noti qucsli aniinali, ed i danui die recano non essen-do gcavi, raquo;ü limiterü a poehe parole.
La pulce coimmc, I'ulex cauis e IVcqucntissinia come Ognuuo sa sul caue, sul galto e sul oontgllo, di colore bru-no oscuro aiilerioriiicute, ha I' adclome e It^ zampe bruno gialle, il ler/.o articolo dei palpi e il piii grosso cd e den-tato, la fronte ed il primo auello del torace sono circondati da aetole. 1 inodemi zoologi liauQO dislinlo questa specie dalla Pules irritans, die e (lueilaquot; (leli'uonu), e ne hanno descrilto un'altra specie die pure vive sul cane, alia quale hanno dato il nomc di I'ulex marlis.
Cosi distinsero in lanle specie distinle la pulce del gatto, pulex cali, quella dellc galline pidex gallinae, e quella del piccioui pulex cohiinbae. Se eccelluare si voglla quella di questo ultimo animale, die e detto die fa deperire e per-sino morire consunli i piccionl, tutte le altre specie infe-stano e disturbano pid die nuocere agli auimali sui quali abitano solo allo stato di animali perfetti. In alcuni casi perb i velerinari i'urono cbiainati per Uberare sollccitamente caui e galti infcstali dalle pulci, e ricorsero con proiitto a lozioni con decotto di coloquintide, di labacco, di menta piperila od audie di camomilla.
Le nova e le larvc si trovano fra le spazzature di casa, segature di leguo ecc. ecc.
Dei Pidocchi.
Prime fra tutti il cbiarissimo nostro Redi studiava inol-te specie dei pidoccbi dei inaininiferi e degli uccelli; ma ad onla delle sue ricerdie e di quelle dl altri moltissimi die venuero poi, una grandc conl'iisione regub (iuo a questi Ultimi lenifii circa V ordinamenlo di questi animali, die il gran Linneo aveva tulli rimiiti nel suo generc Pediculus,
La frequcuza con cui s' incontrano questi parasiti nei noslri animali domestici, i danni die arrecano staute la loro prolilicita, per cui sccoudo il Milne Kdwards sarebbe
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— 145 — comprovato ehe due individui hastano per divenire uello spa/Jo di due niesi 18,000, mi persuadono a discorrere queslo argomento con sulliciente Urgbezza: coloro poi ehe amassero vederne piii largatnente disoorsa la parte zoologloa, potranno rivölgersi alia memorla del celebre prof. Gurlt sopra questo argoiuento, iuserita nel Mayazin ecc. anni I8i2 e 181,quot;.
II De Geer fiuo dal 1778 aveva distinti i pidocchi dalla slriiltura della loro bucca in succhianli e morsicauli, a se-conda die erano muniU di uua probosoido 0 avovauo iuve-ee dclle mascclle coruee e dentate. Nel 1818 U Nitzscb fece argomento d' indagine gpeciale gl'iusetli epizouiol (Gennar' s raagazln vol.50 pag. 501) riferi i pidocchi succhianti agli inselti emipleri, ed i morsicanti agli ortopteri, e chiamo questi ullimi Mallophaga, perche dal contcnuto nel loro cor-|)o si conosce ehe non succhiano sangue ma si nutrono della cpidemlde e delle penne o del peli degli animali su cui vivono. Gonservata questa foudameatale distinzlone del pi­docchi, I'u in seguito dirö cosi perfezionuta dal Iknirmeister ( ifandl). der Entomologie 1858) per cui i pidocchi i'urouo distribultl in Ire I'amiglie, ognuna delle (juali comprende generl e specie diverse.
l.u Fainiglia Pbilopteridae. Nitzsch.
2.quot;nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;raquo; Liolheidae. Nitzsoh,
5.quot;nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;o Pediculina. liourmeister-
Nella fainiglia dei Philopteridi sono collocali tutti quei pi­docchi degli uooelli ehe haiino i palpi liliforuii di cinque articoli, maneanti dei rami sotto inascellari: 1' addome for-niato da nove auelli o segnienti, ed i tarsi terminati con due uiu'ini. Questa fainiglia I'u divisa in due generl, Philopterus e Trichodectes. II genere I'hiloplerus comprende i sottoge-neri Docophorus, INiriiuis, Goniocotes, Goniodes, Lipeurus e Ornithohius, die tutti haimo una qualchc specie die vive sui nostri uccelli domestici.
II secondo genere 0 Trichodectes racchiude molte spe-
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_- MA — cio clio vlvouo csdusivanionte sugli animali mamnüferi e uon poobo sni noslri tloinoslici.
La secoudo famiglla Liotbeidae Nitz: raccblode quei pidoichi oho iuumo i pnlpi a foggia di olava e fovmnti raquo;li i artiooll, muuiti di masoolla Iföprlore, e aveati I'addorae formato di 10 auelll o segmenti. Gompreudc questa famiglla due. generl, l/iollicum il prliob, Gypopuraquo; il secoudo: i soli due sottogeueri del primo geuore Mqjiopon e Triuoton cioe, liauuo specie die vivoDO su'^li uccelli doiuesiici.
1 pidocdii propriameutq detti PodicuUna di Hunnei-sier lurouo dal Leacb distrlbuUi nei tee generl IMitirius, Pediculus e Hematoplnus. Uq specie dei due priiui t;encri \i\tgt;iio soltauto still' Homo, (|uelle dell' ultimo vivouo para­site solo sugli animali marajnifQri.
Dirb a secoi\da deirordine acceuualo, c brevemente, di Oguuna di (pieste specie di aniiuali. Clii amassc Diagglori parlicolarila /.oologiclie potrh ricorteiu; come dissi alia ci-lata uieiuoriu del cliiarissimo prof, (iurlt.
I/1 J'A.MKILIA I'liii.oFTKiiiDAi;.
I caratteri della famiglla souo giä slati superiormente
iudicali.
1.quot; GENEBE Pfl(LOPTER08.
Palpi di cinque articoli, tarsi con due uncial. Vivouo soltauto sugli uccelli, dei quali inangiauo le piuiue delle peuue, le feminine depongono le uova ai lati degll steli delle peuue, ai quail adcriscouo merce 1' essicca/ione di un glutine loro proprio da cui souo involte.
I sottogeueri, come si e dotto, souo:
I.0 Docophoros Nils.
Oltre i enratteri del gcuerc, testa larga quasi Iriaugola-re, sul davanli di ogni palpo un appeudice mobile, 1' ulli-
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mo segmeato dell' oddorae nel maschlo rotondato. Se ne trovnno diverse specie sopra diversi uccelll ad eecezione dei galliiiacei e delle colombe.
DOCOPH. IdKliODES. AV/J.
I)i colove bnino splcudeute: testa alluugata, anlerior-ineiite troncata. Addomti nel mezzo superlormente bianco, eon striscie bruae ai lati fro di loro confluentl! lunghezza 1|2 linea.
Vive suil'anitra doinestica, come audio sulle selvatieiie.
2.laquo; Nirmos. MHz.
Gorpo allungato, testa di mezzana grandezza, mancauo le appendici moblli, o sono piccolissime,
ISihmcs Nomidae. Denny.
Di colore giailo, succido e splendeote, testa a foggia di violino, orlata di nero. Superionnentc iieil' addonie due linee interrotte di colore oscuro. Lungbezza uua liuea.
Vive sulla Numida o gallina I'araona (I).
5.deg; Goniogotes. Burmeister,
Testa larga anterionnenle rotondala, posleriormente con due sporgenze angolose spesso munite di rigide selole; mancano le appendici inobili. Segmenti addominali lieve-mente disgiuuti pelosi, gli Ultimi sette nel loro mezzo com-pletamcnte fusi ; nel maschio una sporgenza rotondata sul-1' ultimo anello. Vivono sui galliiiacei e sulle colombe.
(I) Tanto di (juesta specie come dolla preci'diMite (Oooophorus) il Solo Denny ( Monograpliia anoplnronim Biit.iimi.ie, l.oml. 1842) poita le figure, lav. V (ig. M e lav. X fig, 5 , die non mi c stalo pnssiljile di poler consiiltaie.
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Goniocotes holooastbr. Huniicisler.
Pig. N. n.
Fig. N. 17. Indmdm fenmina di Gonio-cotes hologäsler lollo da um gallina. La liin'raquo; a di'strlaquo; indica In miiundr grmdezsa.
La porzioae anteriore del comlelto e igt;iii corta dell'in­feriore. La testa, il torace e le gambe soao di colore giallo pallido. Addome bianchiccio, con strisce trasverae di colore grit^io chiaro, orlate di nero: langhezza l 'i|'gt; tu linea.
Vive sulie galline e corre rapidamente sulln Ionraquo; pelle.
Gonioc. Gompar. Ihirineis.
Farte anteriore del corsaletto lunga quanto La poste-riore, raa alquanto piü ristretta; addome ovale bianchiccio orlato con una striscia di color bigio cbiaro e sii-iscie tras-versali ristretle gialllccie. Lunghezza da 7|Ugt; ad I linea.
Vive sempre In socieiä sulla piuma delle penne ili lutte le varielä di piccioni domestici.
Secondo Nitzscb e Burmeister si troverebbe sul pavone unn terza specie di Goniocotes, e cioe il Rectangulatus. Ne il Gurlt uc il Denny perö 1' osservarono.
4.deg; Goniodes Burm. e Nitz.
Testa larga munita posteriormente di sporgenze acumi­nate. Palpi nei due sessi diversi. Nel inaschio il primo arti-colo e molto grosso, il tcrzo e il plü sotlile nuiiülo di un appendice rivolta all' indietro, il quarto ed il quinlo pic-colissinii. Mancauo le appendici niobili. Adclome largo, 1'ul­timo anello mnnito nel maschio di un'appendice rotondata, dentata nella fcinmiua.
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CiONlODF.S DlSSIMlUS. NitZ,
Fig. N. 48.
Flg. N. is. Qomodes dissimüis fenüAina violto giovane, dalla gallina, la linea a sinistra indica In nahtritlc ynunlezza.
Fig. N. -Jiraquo;.
Pig, N. 19. (loniodcs dissmilin, dalla gal­lina. Un maschio adulto. La linea a deslra in­dica la nalurule yrandezza.
Di coiore giallo bruno splcndente, testa larga quasi quadiiita, aiilcriorincntc roton-data, angolo delle temple sporgente con due raacohie llneori brune e oonvergeatl sul davanti dei palpi. Por^lone ante-
riore del corsaletlo piii stretla. Addome largo bianco con strisce trasverse brune incurvate e orlate di nero. huiigbo///.a da i l]l(raquo; fmo ad una linea e mezzo. Vivo sulle galline e non e freqaente.
Gon. Falcicobnis. Nitz.
Testa con angoli acuniinati nella parte posteriore del capo; primo artlcolo dei palpi, nei maschi, molto grosso e dentato; addome largo, ottuso e di coiore gialllcclo con fa­sele trasverse bruno-oscure, I' ultimo segmento color casla-gno. Lunghezza da I l|2 a due llnee.
Vive sui pavonl.
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(Ion. Stymkiui. Nitz.
Di colorc glallo bi-iuu) apleudente, I'angolo postetlore ed esteruo della testa luugo acuinlaato come rivolto all' in-dietro ed orlato üi aero: addome dl colore giallo bianco pnllido, con striscie incavate di colore Imiuo. Luaghezza unu llnea e mezzo.
Trovasi uon lt;ii nulo sui polli d' India o tacchini.
Gon. Nimidiams. Denny.
Di colore giallo paglia pallido splendente, orlato di nero. Testa semicircolare, addome acuminato, con llnee iu-terrotte trasverse colore di pece. Lungliczza 'q% di linea.
Vive sullo Namide, e trovasi di rado.
quot;).quot; Lipedrds. Silz.
#9632;
I caratteri di questo sottogenere sono. Corpo lungo piü o meno ristrelto. Testa di mezzana grossezza spesso rlatretta posterlormente piuttosto rotondata. Mancano le appendici mobili. 1 palpi come nel sottogenere precedente. Ultimo sc-gmento deir addome dentate nel maschio e come separato dagli altri, nelle femmine ottnso.
Lipeürüs vAiiiAiii.is. Nitz. FiK. N, t'.O.
!'ig. N. 20. Indmduo femm. di un Lipeurm variahilis lollo da unu gallina, La linea a si-instra indica la nalurale (jvandczza.
Di colore bianco sporco, splendente; tutto il corpo orlato di nero. Testa antcriormente
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— i.in -
rotondata di colorc glalluguulu, con unn marchia ncra soprn ogni oocblo; adddiuo con mia scric di macchie hrune qua-drangolari nel mezzo: lutlgo da mia linoa ad I .quot;[10.
Vive Bulle galline o Bpeoialmoute sullc penoe grosso per le quali corre velooeroente.
LlP. PotYTRAPKZIOS. Nit:..
Di colore giallo palUdo orlato di aeros testa in forma di violino; addome Lungo con inaccliie bruDO-grigle qua-drangolari ad ogni lato in tutti i scginenti, I'wltimo cccet-tuato chc 6 tutlo oscuro. Luago da I l|2 ad I 5]^; di linoa.
Vivlaquo; sui galli d' India, cd o comune; sta snllc penne (lollo ali, snllc quali corre velooeineute.
Lip. Bacüids. Ml:-.
Corpo aliuilgato, addome quasi cilindrico, di colorc gialliocio cliiaro, con nna scric di largbe macchie quadrnn-golari briiiio-[gt;nilidc ai lali. Testa e corsalelto di colorc bruno-ohlaro. Lungo da uria llhea ad nna c mezzo.
Vive sui piccioni comnnissimo, e trovasi in copia sulle grosse penne delle ali.
Lip. Squaludos. Nilz.
Testa, corsaletto e zampe di colorc giallo oora, addome di colore bianco sporco, ai margin) nna scrie di macchie quadrangolari hnino-nero. Le sligme si aprono in mezzo a macchie di colorc piu pallido, lungo da 1)2 linea ad I 5(4.
Vive suir anitra domestica ed allri uccelli acquatici.
Lip. Iejunus. Nilz.
Di colore giallo biancbiccio ad orio oscuro, i primi otto segmenti ddlquot; nddome con macchie quadrangolari; le zampe superiormenle nericcie. Lungo da una linea ad I Ij2.
Vive sull' oca domestica e selvalica.
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6.quot; ORMTiionujs. Denny.
I caraiieri dl questo ultimo sottogenere aoao; testo lar­go cordlforme dentellata: lt;raquo;rllaquo;raquo; frontale oiiuso con due ap-pendioi corneo sporgentl, due simili go no trovano Inferior-monte ui lati delle naaacelle. Blanoano le appendicl iu(gt;l)ili iivanii ai |)al|gt;i. Ooohi proraitienti vlcini al marglne ante-rlorc della testa. Palpi situatl al terzo auterlore della teBtu i di cui tre primi artlcoli soao i ])iii robusti, e nei m'aschl anche i)iii lunghi. Igt;a parte auterlore del corsaletto piccola lt;• piatta, la posteriore larga e rotondatlaquo;. Addome luugo e platto.
Ornit. Anseris. (hirlt.
l'ig. N. 21.
Fig. N. 21. Individiio fcmmina delV Orni-#9632;^^ thobius Ansem, lollo da un' oca. La linea a sinislra iudica la nalurale grmdezza.
l)i color bianco lucente. I primi sette segmenti addominali uella femmina ed i pri­mi qtiallro uei maschi con maccbie nere la-lerali incnrvate a foggia d' miciiio. la di cui punttt c \(gt;lt,a in alto. L'ultimo segmento con due maccbie brune; lun-ghezza delle femmiue ^ TjJO dl linea, del maschi { 2\'i. Vive suir oca domestica.
1.laquo; PaMTGLIA Philopteridak.
2.deg; GENERE Trichodectes.
Linneo, Fabricio e Scbranck li tennero uniti al gran vienere Pcdiculus. De Gcer ne formb il sno genere Hicinus.
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löl
1 modcrni zoologi hanno accolta la denomiimione di Tri-chodecles assegaatagli da Nitzsoh, come lo oaratterUtlobe generiche ehe aono le gegueuti:
Testa piatta scutiforme, orizzontale piü larga posterior-ruentc, bocca iat'eriomcnte. Masoella saperiore eon due deati all'estremitä, mascella Lnferiore oon visibile, lobbro superiore alia base largo formato d volta, all'orlo' llbero al(|iiaiil() ritiijiliato; labbro iiileiMore ristretlo, cltagUato pur esso alcUQ poco in modo quasi eorrispoiidenle al superiore, per puj nel mezzo riniane mi'aperlura: palpi lablall molto oorti di due soli arlicoli. Palpi corti di 5 arlicoii, uei ma-selii di aleune specie alciuanlo piii grossi alia base, aveuti all' estiHNiiitä uu eindVlto di pell. Occbi spesso uou visibili siliinü sotlo ai palpi. 11 corsaielto formate da due anclli, 1' addome di mne. Nelle feramiue il penaltlmo anello ha due iiiobili veiilose di forma uueinala. Tarsi di due arti-coli con uu uneino all'eslremila, ehe si pie^a contro T eslre-tnila della gamba munita di due spine; si nutrino di peli t'mi e di s((iiame epileliali. Vivono solo sul eorpo dai mam-miferi, specialmente sui carnivori e rnmlnanti, unä specie sul cavallo ed una pur anche sraquo; di dn roditore.
TnicuoDECTEs Latus. Nilzsch.
Fig, N. 22.
l'ig. iN. 22. // Tfichodecles Intus del ennv La linea a sinistTa indica In grandezsa nalurale.
(liallo pallido, testa lt;#9632; corsaletto itiidli bruni, la testa quasi quadrangolarc, con due macchie oscuro-brime alia froute, e due liuee bruno-oscure convergenti dai palpi al-l'occiplte; addome ovale.
Vivo sul cane non i'requenle. lungo 112—4('i di linea.
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-
-
Tricei. Capiue.
(lurlt.
Fig. N. 25.
Tig. N. 25. H Triohodeoles caprae, dalla Capru. La linea a deslra indica la (jmndczzo nalurttk.
Testa qunsi qiindraiigolarr, con angoli ottusi; il petto e le gambc dl colore giallo-bruuo; addomfl bianchlcolo, con otto linoc trasverso giallo brune, ed orlalnra oscura.
Vive snlla capra e trovasi comuneinonte raquo;ilO di linea hingo.
TniGH. Scai.ahis. iXilzsch.
Fig. N. 24.
Fig. N. 24. // Trichodectes Scalaris del, Buc. La linea a deslra indica la yrandezza naturale.
Testa e petto di colore bruno chiaro, corsaletto cordi-forme. II ter/.o articolo dei palpi e il piii lungo e fnsifonne.
Vive sul bue e talora sull'asino 6|I0 —TjlO di linea lungo.
Tiiich. Eqüi. Stephens.
Fig. N. 25.
Fig. N. 25. // Trichodecles equi; dal ca-vallo. La linea a sinistra indica la naturale grandezza.
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Testa e petto Imino-chiari, testa largo quasi quadra anterior men te rotondata; il 5.deg; ajrtioolo dci palpi h il plli lungo e lievemente clavato.
Vive sul cavallo e sull' iisino, lungo ana linea.
Titicii. Si'HAKitor.KiMi.u.us. Nitz.
Testa quasi cil'oolare, fronte rugosa franglata con peli-rini rigidi, il terzo artlcolo del palpi clavato e piii lungo (iegli altri.
Vive sulla pecora cd c lungo nna llneo,
TltlGII. SüBROSTRATÜS. NÜZ.
Testa e torace di colore giallo bruno, anterior parte dell' orlo frontale sporgente ed acuminala. Addonic largo e platte, lungo 1^5 dl linea.
Vive sul gatto, talora frequenle (I),
2;a FAMIGMA DEI PjüOCCHI. Liotheidbe. Uurmmtor.
Palpi clavatl dl quattro artlcoll; mascelle Inferlorl, lab-bra e palpi labiali visibili; addonic rormato da 10 segmenti. Tarsi con due ungbie muniti di specie dl ventose. I sessi non diversiiieano notevolmente fra di lore.
Diro solo dci sotlogeneri Menopou e Trinolon die ban-no specie viventi parasitariamenlc sopra alcuni uccelli do-in eslici.
(1) Anclic Ic flpnrc di qucslc line nltinic sptxif di Tiirlindrclrs non Irovnnsi rlic nclla cilatn momoria dl Denny, the non ho polnlo conSltllore,
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15.;
I.raquo; Menopon. NiVj.
Oltre i caratleri della t'aini^lia i pidocchi di qucsto gottogeaere si diätinguono per avere la testa a foggia di mezza Imiii, o trlangolare ottusa; manca La depregsione alia regione delle tempie o e soltaato lieve. Palpi spesso aaeco-sti, clavuli. I'arte posteriore dolla testa spovgeute ai lati, 1' aucllo mo/zano del corsaletto piccolo o tnaacaute.
Mbnop. PAhLIDUM. iVZ/s.
Fig. N. 26.
Fig. iN.2(i. tVenopon pallidtm, da unn gal-Una. La linea lt;i sinislra indioa la grandezza no-
liiralr.
Luugbettu, di colore giallo pullido, tcstu ai lali leg-giermente dentata, con due macchie bruno-oscure anterior-mente. Lange 'i|5 di linea,
Vive sullo galliue ed e cuniunissiiuo; secondo Denny si troverebbe pure sulle Numlde.
2.deg; TniNOTON. iSilz.
Testa quasi triaugolarp, teinpic profondamentc solcate. Occhi grossi sporgenti. Palpi iiiiscosli in una cavila dcU'orlo orbitale. Segmente anterlore del corsaletto cordiforme, il medio grosso e platte, il posteriore piü grosso quadrango-larc. Coscie grosse, gam.be clavate; tarsi corti robust! con due s'entose ad ogni lato, Questo sottogeucre racchiude Ic l)iii grosse specie di ([iicsti animali.
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TRINOT. CoNSPUItOATIM. Nilz.
Fig. N. 27.
I'ig. IN. 27. TrinoUm cunspurculuin, dall' oca. La lined a dcslra indica la ua-lurdlc (jrandezza.
Grande: testo Ini'go cli forma trlaa-
[ golare, di colore bruno splendente. Cor-po peloso con orlatura pallida. Addome alquanto tumido con strisce trasversali bruno-oscure, ai bordi quasi riere e forcate. Dorso pallido. Zanrme con un orlo ncro. Lungo da 2 linco e mezzo lino a 2 5]4.
Vive sulle oche cosi domesticbe come selvaggie, ed altri uccelli palmipedi.
5.quot; fAMIGLIA DEI I'moccm. Pedicdlina. hwrineisler.
tl Leach, come si clisse (in sulle prime, riuni nei sno genere Uematopinus tuttl i pidoccbl degli auimuli dome-sticl, ehe vivono solo gucchiandonc il loro sangue; e come questi interessano di piii il veterinario, portero ancora In sinonimia delle specie.
611 Ematopini o pidoochi sncchianti sangue degli ani-mali domestici, si distinguono dai pldoccbi dell'uomo per-ciie tutte ie loro gambe servono ad aggrapparsi, il iraquo;e.tlo i; piii rislretto dell' addome, ehe e formato di 8 o 0 anelli. Petto e addome cliiaraincnto disgiunti. Ecco del resto i ca-ratteri del genere iudicati dall' an lore.
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— IJiC -
GENICKIS Harmaioimms. Leach
La forniii della tesl.i ö imitabile nolle diverse specie, olrcolare, elittlca lt;raquo; a forma di lira, aatorlormonte o mozza lt;gt; rotondata o aoumlnata; la parte posterloro della testa e della larghezzo del petto, o piii di queslo ristroltu. Palpi di 8 articoli, il primo e il piti groaso, il secondo spesso il piii lungo, il 5.quot; raquo;m1 il 4.deg; uguale al 5.raquo; ed al C.raquo; ehe hu all' aploe un ciuiTetto di pell, (ili occhl piceoli e sciiiac-eiati, spesso nun visibili o maucaiiti; corsalelto dall'addo-ine cliiaraiueutc disgiunto e spesso piii ristretto, i di oui anelli sono inliniaiuente congiunti, serapre piii largo della testa, spesso aulerioniienle incavalo, con ima stifiiua fra il primo ed il secondo palo di zampe da opni lato. Addome largo piatto (anclie raquo; volta) ovale, od eliUico formato da 8 o igt; anelli 1'nnioue dei quail e visibile; orli lalerali ri-volti all'indietro o denlati . siiperlicic con molte glblioslti, pelosa 0 Uscia. Zampe falle per arrampicare, grosse, uguali con urgliic arlicolate.
Haematopinub piliferüs. Bunni'ifster. Peoiculus canis i AMiMAitis Mvllrr e Fabric.
Fig. N. 28.
Fig. gt;quot;. 28. L' flaematopimis piliferus del cane. Fai linea n drslrn infrn'onnenle indiöa In naturale grandeua.
lidi.
Rosso-bruno, addome grosso eoperlo di peli bruno-pal-Vive snl cane lungo I - I i\A di linen.
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laquo;57
Hakmat. Eubvsteknus. Stephens. Vmcvivs Eiiivst. Mtzsch.
Fig. iN. 21raquo;.
4 ffJ
Pig. N. 28. L' Haemalopinus Ewrysternus del hue. La linea a sinislTa indiea la finntdezzn nahwale.
Bruno-splendentC; testa come slogata quadraugolare. ocolpite risiretto, comletto scblacoloto qaadrangolare, ad-dome largo ovalo, rosso-bruuo. Stigme brune sporgeuti.
Vive sui buoi adulli lungo I ^— I 1^2 Unca.
Devainc e Rayer, Arch, de Mod. Comp. JH45, BOttO II noiue di llaeiiialopinus Ani et Vulvae descrissero un' altra specie nella vaeea, clie sarebbe diversa da questa.
Hakmat. Vemricosus. Danny.
Anterionneiite bruno-oseuro, testa quasi a t'onua di lira; addome grosso, rigoufio, blanobiccio, tarsi bruiiicci. Vive sui coiligll; lungo Ii5— l|2 liuea.
IIakmai. Viti i.i Stephens. ( Ped. Vrni.i Lin. Ped. Tenoirostris Hurmeister.)
. Fig. N. 50.
Fig. N. so. L' Bdematopinus Viluli, dal vi-tello. La tinea a destra indiea la grandezza na-lurale.
Auterionucnte bruuo, testa proiniiiente aeuminata, ad­dome lungo e quasi cilindrico, di colore grigio-ceuere, gam-be molto grosse.
Vive sui vitelli; lungo I —Ii4 linea.
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— irraquo;8 —
Haemat. Asini. Stephens. (Pud. Asini L. — Ped. Macrocephalüs Burmeister.)
Vig. N. 31.
Fig. N. 31. /,' Haemaiopims Asini, du m asino; /lt;/ /i/ica laquo; sinisira indioa llt;i nuturtile I ^^3* (ivandezza.
Hniuo, addomo grosso di oolore bruno, leggennente fo-cnto, con due righe di esccescenze cornee ehe contengono le stigme. Testa molto lunga, sotto i palpi profoadamente iraquo;-cavata.
Vive siil cavalio e i' asino; luugo i \ \\2 liaea.
Hakmaioi', Suis. Leach. ( Peo. Suis L. — Ped. Uiuijs. Nitz. e fiurnirister.)
Fig. N. 32.
Fig, N. 52. L' Haematopims Suis, del por-co. La linea a deslra indica la grandezza na­il lurulc.
Bruno oscuro, addome rosso bruno, ovale e a volia. Stigme bianohe in mezzo ad escrescenze lateral! nere spor-genti, coscie luughc o grosse, gambe con fascie oscure, stinchi elevati all'estrcmitft bruno-ueri, con fortlaquo;; uncino.
Vive sul porco luugo I \\'t — 2 linelaquo;1.
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\li9 ~
Haemat. Si'knoi'sis. liurmeister.
Tig. IN. 55.
Fig. N. 55. // Haemuiopinus Stenopsis della enpra. La iiiica a deslrn indioa la natwale (jiun-di'zza.
Lungo e rlatretto, addome cillndnoo di colon' rosso bruno, auclli mm chiaramciitc seporati, suirnltimo aua maccbia bruno chia-ra trasvorsa ehe termina al disotto con due. lenibi, I'ante­rior parts dell'addome lt;gt; lo gambe glnllo-pnllide, anolnl hnmo-oscuri.
Vive sulla capra lungo I 5]') lt;li liuca.
Dei (Ininii rocati agli aniiiiali domcslici diigli iiisotli aplerl parasiti, e dci mezzi adoperatl per uccidorli.
In ogni tempo gli ogricoltori ed i veterinari ceroarono il modo di uccidere oegli animali domestic!le diverse spe­cie di pidocobi ehe su di lora vivoao parasitieameute, sia per togliere i danni die producono, sia soltaato ancora per allontanare lo sebifo ehe muovono gli animali pidocchiosi. Luugo sarebbe il ricordare le uumeroae sostame raccoman-date ad ottenere il line proposto dai piii remoti tempi ai giomi nostri: toccberb in breve di quelle sostanze ehe eb-bero maggiore grido di efllcacia uelle diverse epocbe della scienza nostra, onde non si ripetano inutili esperimgntazioai o si pongano al vaglio della esperimentazione quelle ehe coramendate in autico, furono dal tempo travolte raquo;ell' oh-blio, o diventate ihvece volgari, vennero eon danno di-sprezzate.
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_ laquo;60 ~-GU iiuUchissinii cultori dclla vcterinariii cercurono, come si ö dotto, di accldete semplioeweute i pidoochl: era ser-bato al tempi moderui dl latrodurre nella acleaza un erro-Pe, sotto vesle dl progresso Boientlüoo, di oostltulre cioe uno stuto niürboso partloolate, ohe dlBsero morbo pedlcolare o Ftirlasl, elevando U. stuto dl deuuii-i/ione e di nmrasmo, ohe e una oonsegaeoza delle perdite oagloaate all' organl-smo ttnlmale dai pidocchi, a stato moxboao partlcolare ca-pace di Bostenere noraquo; solo il morho Ptirlasi ma ben auohe di far nascere e geuerare i pidocchi. Di tatto in preasochö lutie le opere modorae si dc.fnusce la FUriasi.laquo; queila scbi-fosa affe/ione ehe Inraquo; per sintomi priaolpall lo syiluppo dei pidocchi uegli aaimali, ed il prurito cuiuueo coattnuo, determinate dalla presenza degli insetti ohe sono generati dallo scarso nutrimento e dalla sporoizialaquo;(Delwart). Questa la dottrina teorica ciie per fortnna non oorriaponde poi nella pratica, ehe dello stato morboso generante la Ftirlasi non piii si occupa, ma bensi solo di uccidere con meMi esterni gl' infest! parasitl. Onde ricavando ia teorica dalla pratica dlremo, ehe il sucidume ed 11 nian governo deUa pelle degli anin.ali nou disturbando i pidocchi nclle loro abitudini di vita, ne favorisce l'aumento tnercö la facile loro riproduzlone; e per vero i pidocchi sono piii comum nel porco, nei vilelli, e nei cavalli vecchi, solo perche in que-sti animali ordinariamenle, e per diverse ragioni, difetta .1 governo delle mani: it sense conlinuato di prudore e la sottrazione fatta dai pidocchi, all' organismo degli animali degli element! necessari al loro sostentamento, danno la ra-gionc del dimagramento e del marasmo di quesli. dimagra-mento e marasmo die ognnn vede in quale stretto rapporto stia con una searsa nutrizione, 0 con ahbondauti aliinenti ma poveri di sostanza nntritizla.
Che gli animali mal nudriti per iscarsa 0 malsana ali-mentazione, od anche in seguito a morbi acuti di gia sof-ferti, od anche cronici in corso, siano presceltl dai pidoc­chi egli e pressoche atlermalo da tutti i vetcriuari, alcuni
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^Gl
döl quoll s'afforzauö dl qaesta osservazlone per oonferraare la dottrlna del morbo p.edloolarei lo uon voglio eamp;sto lt;la solo oppormi ad uu cos) esteso Insegnamcnto; tal limitorb goltanto ad osservate cbe i dnnnl reoatl dai pidocobi iraquo;iii presto e piü palesemento si veggono negll animnll poveri o mal imdriti, ma oho la cpiotidiann ostservazioae offre luune-rosi esempi dl pidocchi in animali giovani e ben luidrili, c gpouialmeate In quelle Btngioul ocl In quelle epoche dolla loro vita In cai difettaao delle eure ehe valgouo a mante-uere la pulizia del loro corpo. Noterö in Qne cbe in tuttl i casi, sc! non si tolgono i parusltl non si tolgono gü effetti morbosl ehe da loro sono lagojjeratl, o ehe niuno consiglia nna enra Interna per ourare la Ftiriasi, Queste poebe e vol-gari osservazioai rendono sospetta la dottrlna geüerale unl-versalmente (lao ad ora lasegnata, o aloieuo la restringono ad assai scarsi conflni.
Tutti gli animali sono tormontali dai pidöCCbl, o sto in raglone del ttumero di (|iu!sii la maggiore o inlnore loro Irreqalotezza ehe alöune volte ö itmia da Ingenerare spos-samonto, il prarlto li eostringe a fregarsi coatro i oorpi dnii cd aache a inordefsi com'e nei cavalll, onäe spesso ne susseguono escoriazioni, ulceri o ferite ehe coraplicatto cine-slo stato di mal essevc continue, capaee per so slcsso di alterare 1 pi'ocessi nutritivi, La depilazione del luoghi ove si accinnulano i pidocchi ossci'vasi in tutti gli animali, ed e brutto in tutti ugualmente,
Alcuni luoghi special! sono prescelti dal pidocchi*. cosl p. e. ucl casallo allignano di preferenza sotto il ciiilTo, la orlniera e snlla coda; prescelgono nel hue le regioni del collo c hi aervice; nel porco la regloue degli Inguini, e quelle della sola uei oani e nci gatti. Quando perö sono In grau numero non vi ha regloue del corpo die ne vada esente. I pidocchi delle pecorc non sembrano prediligere aleuna localilä, c li'ovansi dispersi sopra tutto il corpo. I prog^essi latti nei tempi modenü dall'igiene runde, beuche siano Imi^i ancora da una meta desiderablle, pure sono tali, da
U
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— U2 — remlore rarissimi i casi di FUmsi grave, per usare il voca-bolo iu uso. Non vi 1raquo;raquo; proprietarlo a cui uon dolga vedere i propri animali abitatl dai pldooohl, ben sapendo ohe oltro allo sohifo ehe ruuovono ceoauo pure il daimo dl ostegglaro l'Impingaamento prima, di deuutrire i)lt;)i, e di esaera oa-gioue inflae di vero mal essere e di sohifose outaneo aloe-ra/.ioui ehe possono avere le igt;iii gravi coosegueaze. Oade aou e raro ehe il veteriuarlo veaga ohiesto dei mc/./.i i piii valevoli \n:v uccidere i pldocchi aache qua^do non soao in grau numero, ed i daaui da lore caglonati nou sono s(!ii-sihili. (Hi [ppiatri greci fro i mezzl iusetlieidi pev liberate dai pidocchi gli animali doineatici, couBigliapono di tenerli per qualche tempo al sah; e poscia di ungere i luoghi |gt;i-docohioäi con Eeccia d'olio caldo, o con suceo spremuto di cicuta verde, e poscia le lavalure con lisoivio! adopera-vano pure gli antichi il succo di rudice di mandragora, o quello di pan porcine (Arum ilalicum?) nnito all' olio.
La Eeccia d' olio, il succo di cicala e le lavalure con
lisclvlo pervennero lino ai di nostri, in cui da molti si in-
segna pure di teuere gli animali al sole perchö col calore
i pidocchi si porlano sui p(gt;li e rcstano quiudi piii lacil-
mentc nccisi. 11 veterinario Albenga (Gior. dl Veter. A.n. IV
pat-. 82) c.i ricorda ehe in Piemonte i volgari usano contro
i pidocchi la inorchla o sedimento dell'olio di noce', la
decozione di Eulgine nell' acqua o nell'aceto, il decotto di
luplni, di tabacco, di aaseuzio, di genziana, di aloe ecc. ecc.
la quale ultima sostauza ( un' oncia d' aloe in im Litre di
acqua) In commendata recenlemente (185'raquo;) dal Raspail, non
solo per uccidere fj,ii epizooi ma anche per tenerli lontani
dagli animali. La stadsagria, volgarraente erba pel pidoccbi
(Delphinium Staphisagria 1 consigliata da Boutrolle nel suo
perfetio bovaro, e molto commendata anche ai giorni nostri
soiio forma d' infuse, di decotto o tli unguento, e divide il
primato col decotto di tabacco, il quale sarebbe soyranerl-
mcdlo, se non losse, pel l)0\ini specialmcnte, im potente
velcno. Delwart commenda contro i pidocchi il decotto di
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1
— 165 — tabaoco e oenere, o Inveoe dl tabaooo saturato con sale dl oaoina (I), lt;gt; quello di Staüsagria (2) osemplicementeanco-ra oopreado lu parti abitato dai pidocchi oou uno strato deuso di sapone ridotto a poltiglia, e lavando con aoqua liüpida la parte il giorno dopo.
{\) J.oiione anMpioriea di Ltlong,
I'oglii; di labSCCO.....gi'.immi Cl
Sal iiuiino....... „ du
Sapono conmni;.....nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; ,, Ci
Aoqua sompllca..... „nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; 1
Ncl hagno antipsorico di tettXtr, :il dccollo ili fogllonbsp; nbsp;dl tebacco 6 andic ,ig-
giiinio il dfcoiio di rodice lt;li Elleboi'O bianco d ncro, ii qnalnbsp; decolto somplice i) pure comandato contro i pidocclil dall' Hering,
Pomata ParaiHieiditt
Acelo......... ana
Slalis.igria polv...../ grammi
Mlele........i 'M
Zolfo lubtimato . . . . ' pontro i pldoecbi di lutll gii anlmall,
(2) 7.' unguenlo di Slafimgriu di Gellt i formalo
Semi di Staflsagrla In polverc 8 gramml
Sale di Ciiciiia.....12 Idem
Assungla.......32 idem
Pulvere contra i Pidocchi di llnulmar.
Scini di Sabadlglla in polvero, \nbsp; nbsp; nbsp;ana
Staflsagrla ......(nbsp; nbsp; nbsp;nun
Ellcboro bianco.....)nbsp; nbsp; nbsp;parts
Anisi in polvcre......nbsp; nbsp; nbsp; 2 parti
da adoperarsl in polvere.
in Picmonte al dire del signer Albenga m, c. si usa dai villici comunemenle di appllcare attorno al collo del IjiioI pldocchlosi una cordlcclla imia con unguenlo di staflsagrla, la quale essendo mobile porlasl ora in avanll ora in addletro a scconda del moii dell' anlmale. La regionlaquo; preacelta dal pidocchi nel hue di raglone come quota coi'dicclla possa giovaro.
Pomata Paraiilicida di Roberto Head,
Calramc..........grammi 352
Esscnza lt;li tremenllna..... „ C2
Assungla......... „ too
Spcclalmenle cnmniendata contro gli Emotoplni del hnoi.
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\6'i —
Assal di rado blsogna ploon-pre ad ana gooonda appli-caaloue di quosti rlmedl, o si hanno a deplorare oattlve conseguenze daU' aso del tahaoco quaudo si adoperiuo quelle elementari avverteuze per cui si impedisce ngli aaimali di leocarsi, o si mih dall' asavlo quando copiosa csconazloui snllii pelle Eavorirebbero l'assorbimeato dello sostanza vo-
Icnosa.
L'olaadese Eels (Bepert. isrsi ) ha consigliato come pronto e sicuro rimedio per nccidere i pldocchi lo noce vomica in polvere sospesa nelV olio; (\] ungendo con que-sta preparazione i luoghi ove sono accumulati i pidocclu. Due iiu/.ioni souo spesso um'ssai'ie.
Le stesse cantele cbe pel tabacoo souo da adoperarsi
per questo olio.
11 veterinario Prussiano Boder (Mag. di Guvlt, IS:H) av^ndo soventi volte trovati inefflcaci le lozioni con decotti di piaute narcotico-acri quali sono I' elleboro, il tabacco, i semi di sabadigUa, di pepe dquot; india (capsicum annuum) e peggio dannoso ['unguento mercurialc control pidoccbi, geueralmeuto ed estesamente adoperato, commendo mi un­guento a base di sublimato (2] del quale afferma lemigliori cose per tutti gli animali domestici.
gt;'(gt;ii In certo ii Boder fra I primi a consigliarc il su-blitaato corrosive per nccidere i pidoccbi; cbe primn di lui altri veterinari ne avevano gift mostrati I danni. Ho ri-portato la formola moderna appunto per convincere del vantaggio cbe si reca alia pratica analizzando i precedenti
lavori.
Rimane ehe io dica dellc sostanze antipidoccbiose spot-
(1) Ncir.o vomica In polvcrc . ... 28 gpamml
Olio .li balenn #9632;......raquo;quot;quot; mwlo ill lltro.
(#9632;2) Unguento anlipidoeohioio di Under. Bicloruro dl mepciiplo . . j |i||, on(,i.| Sole ammonlaco . . . . )
Sclogli in poca acqiia o aggiungi Adlpc stiino oncic Ire.
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liinli al reguo mlaorale, (juali sono il mercurio n oul ho ora acoennato od ui buoj proparatl, e l'arsonioo.
L' osperienzn ha giji da Lungo tempo coafermata l' eOl-oacia della pomata mercuriale per uocidero i pidocchi. La riusoita non pub essero dubbia, ma In moUissimi casi aon adoperaado le ricbieste oautellaquo; oltre all'ucctdere i pidocohi si aocque ancora all'nnimale oho li portava, Quo iuI iiool-dcrlo. L'epidermlde csseudo in questi casi dlstrutta, I'as-sorbimonto del mercurio ö favorlto, ed awelonameBti mor­tal! ebbero luogo specialraente uei i)ii()i ^ neUe pecoro ehe piti degli altri auimali sentono In funesta azione del mer­curio. Ponga mente adunque il veterinario alle Btato del-1'epidermlde degli auimali ogni lt;|iial volta vorrii far uso (li sostanze ehe assorbite recano i piu gravi danni. Godosta avvertenza da pur auche la ragione perchö in analogbo cir-costauze una identica sostanza riesci alcune volte efflcaco, ed in altre dannoso e letale.
Poco divers! sono t;'li effotti prodotti dall'assorbiraeuto del sublimato corrosivo, da quelli ehe produce il mercu­rio. Sollaquo; e da osservarsi ehe uei rumiuanti specialraente Ilaquo;' frizioni cutanee con ungttento mercuriale hauno risultati piii pronli ed energici dl quelle abbiano le unzioni o ie lozloui nelle quali eutra il sublimato (I). Anche nella scelta
(l) Analoga oll' UDgnenlo sopra rilain del Boiler i; la seguente Lozione Pora-siticlda.
Taliacco da nasn in polrere . . .nbsp; nbsp; graiium ßl
Stafltagria.........nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;„ 32
Bicloruro ili Uercurio.....nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;„ 1
Siiie Ammonlaco.......nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;,, 8
Acqua..........nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;lilii 3
prr fare (Hie lozioni gradatatncnle ed In luoglil succcsslvi ondc oviiarc I pcricoli.
Pnniala contro la Vtiriasi dinbsp; Cuu$si!.
Sublimato corrosivo.....nbsp; nbsp; gramml 75
Preclnitato bianco.....i
CaolaPiui In polvcrc . . . . j
Flori di Zolfo.......nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;„ 30
Assurigia.........nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; „ 250
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(U qiipsU! il veterinarlo non dövrä mai traaourare dl osser-.vare lo siato doll' epldemldo, lt;• I' estenslone cutanea sulla quale il subllmato dove essere portato o contatto.
i; aoido arsenioso mescolato o sololto qoII1 aoeto, In commendato prima dal Vlborg oontro la Ftirlosl del poroo nella segueute formula — iceto .; libbre—Acqua 2 llbbre — Arsenico due onoie; lungameate bollite lino q ehe L'arse-dico sia del tutto sciolto. Gli inglesi secondo il d'Arboval fecero aso e dell' arsenico e del subllmato, ed 11 lefferson no. blasimava T uso comlaquo;; perlcoloso, il ehe aon tolse obe Era no! fosse raccomandato l'aceto arscmcalo (aoido arsenloao ottavi duo, aoeto uaalibbra) come ripetutaraeute adoperato con successo per tutti gli animali (I). Lo Spiaola (malattie dei porci) Insegna mom doversi ricorrero a questo rimedlo nol maiale so, non dopo asate le saponate, le lozioni con decotto di tabacco, ed audio dopo aver unto moderatamente e con cautela le looalila prescelte nel poroo dal pidocobi (radice degli oreochi, regioni lateral! del colic), con un-guento mercuriale.
II signor Albenga fra noi, allettato dalle noslrane affer-
(l) In fuorl del bagno araonlcolo dl Tessier per curare la rogna nolle pecorc, non troval raccomandato I'acldo arsonloso conlro I pldocclil die do Wicdeman Magalaquo;, ItSOpvg. '186. La dose pel buoi ndulll o dl mi' oncla dl Arsenico sciolto In nn lilro circa (boccale) di acqua, e mezzo lltro d'aceto. fotti bolllre Inaicme per un'ora e
mezzo, per raquo;clogllcro bene 1' arsenico; la .lose dell1 arsenicraquo; pllö essere minoro pel cavalli c pci vitelli. Nell'atto dl nsare l.i sovraddctla Inzione, si mescola la nuantUS die si vnole nsore con altrettanta acqua, dopo aver unite o rlemplle dl grasso le nlceri c !c raga.li delta pelle. Solo In questo modo offerma die non laquo;Ijbe inconvc-nienli dall'uso dell'aiscnico. l'i questo il lliogo di Plcordaro la Pomala antijiidoccliiosu. Titliurin.
Polvere dl I'rate Coslmo .... gramml 5
Assungia.........nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;gt;gt; 'quot;
La polvere dl Prate Coslmo od anclio di Rouselot i compojCa tli Dcutosolfuro di racrcurio .... gramml 60
Sanguc di Drago......decigrammi 6
Acido Arscnlosn.......gramml 4
La sovradetla poniata b consigliata inoilrc conlro i pldocohl degll uccclli.
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IM — mazioni, adoporava l'acoto arsenieale per liberaro niia vltellq di lt;0 nicsi circa d' Qtä dai pidocchl, o ne ebbe gravlsslmi l'ouoincni di a\ vclcnaincnto ((lior, di Vetev, anno A.quot; pug. 85) oome prima aveva avutl 11 Gelle in umraquo; mula a oui aveva ordinate lozioni arsenloali. L'Albenga ostava all'awchma-nionto con solerlc cd adalla cura, coiicludcndo ii BUG pre-giato lavoro C08\ raquo; obe nella pratlca ö meglio cbe 11 veteri-nario si attcuga ai rimcdi cflicaci cd inuocui anclie qmndo aono adoperati dal volgo, piuttosto ehe ricorrere ai rimcdi miovi ehe poBSono per altri modi riescire pericolosl e fuuesti. Non c questo 11 luogo di discorrere tninutameute del fcnomcni morbosi o letali ehe possono succedere all'ainmi-nistrazione delle sostanze superiormente indicate: ne par-leremo discorrendo gli avvelenamenti. Per ora bastino le poche avvertenze pratiche giä indicate onde premunirsl.
Non devonsi tacere inline le osservazioni ehe per primo istituiva il Reynal sulla virtti Insetticida della Benzina o Bioarburo d' idrogeno, Bostanza fuori di commercio e co-Btosa non e moito, ma ehe si e andata man mano conoscendo c polra fra non molto essere alia portata anclie dei vetcrinari esercenti, Limitandocl alle conclusioni pratiche del Reynal giova notare ehe il veterinario francese delcnnini) in via sperimentale ehe la Benzina produce assai piü presto e sicnrainente la inorte degli epizooi dell' cssen/.a di tremen-tina e del decotto di tabaeco, ehe sono le piii sicure so­stanze dotate di virtii insetticida,
DimoBtrb quesla eonclusione applicando frizioni di ben-zina a due cavalli e ad im asino coperti di pidocohi (Hema-topinus equi e IFcmal. asini); a Ire cani ehe avevano molte zeoohe (Ixodes ricinus) ad im toro coperto di ematopini Knristeriuis vituli; non ehe di Triehodecles sealaris: ad im eavallo affetto da ftiriasi degli uccelli ( vedi aracnldi) e cioe dal Dennanissns aviiim. Non solo il contatto ma i vapori di benzina sen/.a nnoeerc agli animali neeidono gli epizooi, 1' atmosfera perb sopraccarica dei detti vapori nuooe pur anobe agli animali.
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— 168 — i; effetto dt'llii benzlna p rapidlssimo; iu clleci miuuti si libero completamento un laquo;almnle coperto lt;li pldoochl, iion liisciiuulo alouna tvacoio sullo pelle dell'animalo, ed ancbo spalmatid ne tutto il corpo rlesce del tutto lanooua: 100 grammi bastano per un cavallo, 20 per un nine. F. molto i)iii aiiiva questa sosiaii/.a allo sialo Uquido cho va-poroso. Internaraeato produce 1' avvelenameuto da I'i a 25 grammi a sccouda della mole del corpo dell'anhnalo. Que-stii coufeBslone del Reyual non ci lascia interamonte irim-quilll sulla precedente affermazioae lt;li assoluta Innocuitä, ehe il tempo e l'osservazione potranno solo oonfemare.
DEOLI ARACN1DI PARASITl OmkU ANIMAM DOMESTICI.
Gli Aracnldi formano miii claase particolare di animali nrticolati ehe hanuo molta analogio cogli insctii, laquo;lai quail perb facilmonte si dlstinguono per alcuni caratterl anche esterni e facilraente discernibili desunti dalla Conn:; del loro corpo e dal nuraero delle loro zampe.
Tutli gli Arucimli lianno la loro testa coufusa col tora-ce o corsaletto, soao sproveduti laquo;li anteune, hanno quattro paia di zarape e non sono mal nnmili di ale. Oltre queste esterne differenze i zoologi ne notano altre di struttura in-tema o anatomiche, respirando questi animali per mezzo di cavilä pnlnionari, ed aveiulo pressoohe tutti un apparec-chio circolatorio completo: non maucano perö esempi di aracnldi Che respirano per mezzo di trachee come gli insetti, onde la gran divisione dei zoologi degli Aracuidi in pulmo-naii e tracheati. Lo scheletro tegumentario e In generate meno solido di quello degli insetti, ed il corpo e formato di clue sole parti distinte, I'auteriore lt;gt; cefalotorace Eor-mata dalla testa e dal corsaletto insieme fusi, e la poste-riore o addome formata ora dn una serie di anelli distlnti
.
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conic ncfiii gcorploni, ora da una tnassa molle globosa e
scnzu divisioiii, come nci ragul, ncllc zccclic ccc. ccc.
I gcncri di Aracimli ehe raccliiudono specie s'ivenli parasite; sul corpo del noslri animali domestic] sono i se-gueati: Alialges, Dcrnianissus, Ixodcs e Sarcoplcs.
Genebe A\Ai,fii:s. JSilz.
I,a bocca o collbcata antcriormente ad una specie di proininouza tondeggiante. Le due paia di raquo;ampe anterior!. ehe spesso hanuo a] disotto del terzo arlicolo mi uncinof sporgono auteriormente, le due inferiori vergono invece in basso, e veggousi tutle dal di sopra dell' aaimalc. L' addo-
me nei inaschi e a foggia di una s(|iiaineUa cospersraquo; di pic-cole setole, uelle I'einmine liscio t1 roloudalo. Sul dorso e nelle zampe sonovi setole piii lunghe. Vivono solo sngli uc-celli o sulle pemie, uou succliiaudoue il sangue.
Anai.ü. Bifidüs. Nitz,
Di oolore bianco, I' addome del maschio e terminalo come in due papille coniclie nninile di (re lunghe setole, il terzo paio delle zampe ncl maschio e discretamente grosso cd e tanto lungo come 1'addome. La I'emmiua e come Iron-cata posteriormente.
Vive sui colomhi domestici.
Genebe Dehmanissos. IhlijCS.
11 quinto arlicolo del palpi e il piii piccolo, labbra acuminate, le mandibole nei tnaschi come forbici appon-
tatfl, uelle feminine ensiformi. Addome molle, le zampe auteriori sono le piu lunghe. Le larve poco diverse dalT a-nimale aduito, senonclie lianno sollauto Ire paia di zampe.
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Dkiuun. Ay im. Du yes. (Acarüs gallinak. üeyccr. Gamasus iiiiii)M)iNis. Littreilli'.
Fig. N. 51
#9632;raquo;
Fig, N. 84. // masohio del Dermu-nisms Avium, L' animah c mpptrscn-l(tto quasi digimo, La lined a dcslra indioa la natwale grandexsa,
l)i forma ovale oblunga, inferior-monle alqunnto piii largo, Leggier-mente incavato ai latl, di colore rosso byuno saperiorraento men-te maccblato di bianco, o Lnvece bianco pezzato di bru-no oscnro. 11 terao paio delle zampe ö il \nu robusto. Luu-go 5|ri di linea, N'ive suilc galline ncilc tjuali trovosi comu-nciueiilo, cd nnclic sui piccioni domestiei, clai quali trapassa sul corpo dell' uomo, del cavallo e del coniglio saocbian-done il sangiic.
I fenomeni morbosi ehe questo aracnide deterinina portato ehe slasi sul corpo del cavallo, meritano ana spe-ciale attenzione del veteriuarlo, costituendo quella forma niorbosa chc cbhc 11 nonic di
Ftiriasi degli uccclli ml cavallo.
Fu il Bouley ael 1830 (Becu; de Med. Vet. png, 88raquo;) chc propose di denominare conic si ö detto quella forma niorbosa del cavallo determinata dal Dermanissus avium, e non in genere come egli credette dai pidocchi degli uccclli. Gift nclla stcssa Francia uc aveva prima fatlo parola il vote-rinario Demilly nei resoconti della Society veterinaria della Mania, accusaiulo in genere la vioinanza del pollaio alle
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m —
slallc! oomo causa detonniiiiiiite la molattia cutanca dei ca-valli; ed il veterluarlo Caussc affermö pol dopo la memorln del Bouley ehe gli empirlol del mexzoglorno della Fraucia tradizlonalmente sapevano cho una specie di rogna generale ucl cavallo era prodotta dai oosl dctli pldoochi dellegalli-ne e dei picdloni, e ehe bisognava allontanare il pollaio dallo stalle so. volevansi stabilmenle curare i caxalli da que-sta specie di rogna. Anche In Inghilterra, come afferma 1'Henderson (The Veter.-1801) gVi empinci avevano pre-ceduti i vcterinari In questa osservozione. Meditino Bopra quesie confessioni i giovani pratici ed appvendano come il solo studio dei I'atli nei 1'atti ossia 1'osservazione scienliCica e la sola I'edele e sicura guida die abi)iamo, e come meglio ConduOQ ailo scuoprimeiito del vero anchc la grossolana osser-vazione di quello ehe le immaginose teoriche, ehe purtroppo luiuno nome di scienza. Ma tornando a noi, il Gnrlt, 1'Hering cd altri in Germania conoscevano quot;ia il fatto del trapasso del Dermanissus dagli uccelli al cavalll, la volgare osaeryazione non Ignorava grossolanamente il fatto quando il Bonley vi richiamava l' attenzione degli esercenti, iUustrando un fatto die la scien/.a oggi svela completamente. Fra noi nessnno ehe io mi sappla ha mai tenuto parola di questa Corma speciale di rogna; non e a dirsi pero ehe non si osscrvi , giacciie non e inolto die un veterinario della Savoia cliie-deva consiglio circa un cavallo die il volgo teneva infestato dallo spirito foletto solo ndle ore delta notte, perche in quesie soltanto diveuiva inquieto e furioso, onde e a cre-dersi die egli osservasse uno di quei casi giä notati dal Moon (The voter. -1850) ed a cui in precedenza aveva ac-cennato il Bouley, di osservarsi c.ioe i t'enomeni morhosi solo nel corso della notte. II Moon dava ragiono di questo I'atlo constatando sul corpo dei cavalli solo nella notte gli ara-cnidi, non restandovi nel giorno, onde i rimedi apprestati non avevano alciin valore, il solo efflcace essondo I'allonto-namento del pollaio, come 1' osservazione volgare aveva di-mostrato e la solentiflca oggi conl'erma.
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I
1/ lavasiono dollo mttlattio ö iatantanea, od ognuiio laquo;mm sä pcrolu'1 uoii possii aver prodroml. La oarattevlzzano un forte ed inlenso prurito tauto da rendcre alcune volte gll anlraali I'ni'iosi. Ordlnariameute manifestauo ii dolore pruriginoao ehe aentouo grattandosi contrp i corpi duri olroostauti. percuo-tendo il suolo ed il loro ventre coi piedi laquo;quot;-I andhe mor-dettdosj forte ove il possauo Qno a lacerarsi Iq carnl, lt;; stanno poi quieti Qnchö il dolore e vinto dall'iusopportabile prurito,
A secouda del numero degli oapiti parasitl, del toiApo ehe vi stanno lt;gt; ehe si ci si portano e dellelesioui cutanee ehe si sono stabllite, i fenomeni morbosi oro detti variaoo nella loro intenaitä, o in sulle prime si cipetono solo aella nolle, epoca in cul di preferenza il Dermaniasua ai porta sulia polle del cavalli.
La dimora di queato aracnide aulla pelle del cavallo vi determina delle aucceaaioni morboae ie quail posaono eaaere senmbiate con quelle lt;'iu' avvengono nella rogna, onde molte rogne general! del cavallo altro non sono ehe la for­ma morboaa ora in discorao. Pormanai in aulle prime delle eaigue vescichette snlhi pelle, alcune iaolatc altre confluent] sn di mm auperflcie pill o meno estesa; 1quot; epidermide sol-levata dalla acarsa aierositö delle veacichette si atacca, scco portando i pell lt;'lnquot; la traversano, onde rimangono piccolo. chiazze denudate rotonde, delln dimenaione di una lehtic-chia a quella di un centiraetro o poco piii; la pelle denu-data si cuopre lt;li una sollil croata ehe presto si afoglia e cade laaciando la parte alquanto glabra. Tnlli i veterinari ehe lianno osaervato queata forma morbosa hanno couvenuto ehe il generc di prudore e la consecutiva depilazione piii o mono estesa snl corpo degli anhnali, hanno una impronta caratteristica cosi marcata ehe egli c irapoasibile scambiarla qnando la si e una volta oaaervata; tutte le chiazze depi­late hanno un aspetto conic tigrato loro particolare. L'eru-zione veacicoloaa o la depilazione procedono rapidamente ed in duo o tre giorni un cavallo puö avcrc tutto il corpo
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— ns — (lisscmiimio di qucsie piccolo obiazzo depilate, ed In otto glorni i pell e I1 opldcraiide possono essoro oadulc aoprtt nna assni larga estensione, do fat credero nd mi' erpete aiiiica mentre la malaiiia data da alcuui glorui soltanio. Lc lesioiii irauiMaliclic veugono jxiscia a complicarc ii corso dclla malaiiia c ad allcrai'c gli cslefiori carattori dt'l male
con escoriazioai, croste, alcerazioni lt;'(#9632;(#9632;. ooo,
Ne] 1842 era portato alia scuola lt;li Mtfort mi cavallo cos'i affetto, e cuvato oome atfetto da rogna genovalej ben presto guariva per ricadere subito dopo 24 ore circa cbo toruava all' autica abitazione, Bipetutasi alcune volte la coin-oidenza laquo;U pronto guarigione alia scaolo e pronto rlcaduta toruondo alle rispettive stalle, si jionsi) alle coudizioni lo­cal! e si soapetti? ossoi vagamentead ana coincidenza fra il pollaio vlcino alia sialla c la malattia in discorso. II Bouley uarra alcuui fatti pratici dai quali alLro mm emerge die la relaziono IVa uuo malaiiia cutanea sempre identica o cre-duia eruttiva oei cavalli cbe abitano con gallinncci. Alle sue osservazioni aggiunge quelle dal Dem ill v narrate c ehe risalgono lino al IS27. Questo veterinario confeasa cbe non sa dir come gli nascease 11 sospetto ehe la vioinanza del pollaio o colombaio |)otesse esaer cagioue di afTezioni erpe-ticbe oei cavalli. Se ne persuhae coi fatti, ma pare ehe la ragione del fatto pur gli afuggiaae.
II Bouley pure soapettb ma non dimoatrb il fatto; cre-delle die le uova dei pidocchi degli uccelli achiudendo per miriadi aulla pelle del cavallo determinaasero l'irrita-zione, poi 1' eruzione delle veacicbette confluenti e la con-aecutivo depilazione. Quali mezzi ourativi insegnb di togliere la cagione, poi li^ Lozioni aloaline general! le frizioni cou ini'nso concentrate di tabacco una libbra an 8 once di acqua o aceto; I'olio canforato e lo spirito cauforato disae, calmano i dolori, Auelie il Delwarl in Belgio osser\a\u ciUCSta forma morboaa nel cavallo; allontanato il pollaio dollo atalla, ba-atarono Fomentazioni emollienti aulla pelle dei cavalli per curare in quattro o cinque giorni completamente gli animoli.
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— 474 — Consulorino i pratici guall BOIIO i fonomoni ehe sono dolenuiaali dall'aracuide; c; (juali quell! clio dipeiulono dal fenomenl saoceBslvi obe si stabiliacoao In conseguenza della presenza dl quello, e avranuo lutera roglone del per-clii! i rimedi inaetticidi In queati casi pooo giovlno, ado-perandosi generalmente quando i parasiti aon lt;'i sono, o come tolta la cagione o I'ordlnarlo albergo del DermanisBUB avium, impedendo cobi oho da quello sempre nuovi OBpiti si portino sui oavalll, b! tolga la condlzione vera sostenltrl-ce della malattia, per cni presto e coi mezzi piii semplicl si tolgono pure quelle lesioni ehe sono seeondarie alia pre­senza dei tempovanei paraaiti. In breve dovni il giovane veterinario distinguere le oagioni soBtenitrioi dei feuomeni morbosi, dirb cosi nel giorno e nella nolle. In queata ordi-iiai'ianieule sono i paraaiti, nel giorno le lesioni da quelli prodotte ohe mantengono lo state morboso.
Generk Ixodes. Lalrciilc.
Le Ixodes conosciutB aotto ii nome volgare di Zecche, si diatinguono dagli altri aracnidi per avere 1 palpi elevati, 11 succbiatoio retrattile formante come nn becoo, le ma-scellc sono formate di tre artlcoli dei quail it prime e na-scoato, il secoudo lunge e sporgeute, il terzo corto denti-colato, le labbra in forma di cucchiaio pure dentate. Ad-dome senza anelii ; solo hawi nno acudo anleriornuMile, e in alcune sn tutto il dorao. G\'\ occhi mancano, le zampe numile di ventose o di due unclni.
Vivono aucchiando il sangue degli animali sni quali si portano.
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Ixodhs Ricims. Lalreille. Ziicc.A canina. Acaul's RiciNüs di Linneo. Flg. N. Braquo;.
laquo;^
Fig. N. 5B. L'Jxodes Iticimis, del g^^ canö, /' unimale d rappresenlato dopo aver succlmlo. La linea a deslra indica la nalurale yrandezza.
Probosclde, scudetto dorsale e zampe di oolore rosso braao. L'addorae so l'anijnale ö digiuuo rosso chlaro, dopo aver succhiato il sangue molto piü grosso e di colorc grl-gio nero, palpi liberi, succhLatoio poco retraltile. L'insetto ö luago dopo aver succliiato, da 5 a 0 iiuoe.
Vive sulle piante nei boschi il primo periodo della sua vita, c s'attaoca poscia al corpo dei can! del buoi lt;; delle pecore per succhiarne il sangue, e opprofonda tanto il succbiatoio neue carai di quest! animali, die si stenta a strapparlo. Didlmo nei Geoponioi mostra di non Ignorare questo fatto consigliando di cospergere le zecche con un unguento di peoe per ucciderle, giacclie divellendole po-trebbe restate un'ulcera. In alcuni luoglii ed in alcuul anni la iiioltiplica/.ioiie di questi parasili fu cosi grande die ca-valli e Imoi pascolanti ne restarono spossati e per sino ne morirono, aecondo afferma il Milne Edwards. Nei casl ordi-nari il danno recato da questi parasiti sta iu rapporto del dolore prodotto c delta quantiti del saogue die sottraggono all' organismo degll animali sui quail vivono.
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[X0DE8 RBTICOI.ATUS. Ldlr. ZßjDCA DEt BOE. AOAnos REDI vns Schntnk.
Superlormeato di colore clneroo, con maochle e strlsce di colore ross,) bruno, addome dentato ai bordl: palpi quasi ovali. Lunglü.quando hanuo succliiato, dalle S alle 0 linee.
S' attaccano come la precedeate specie ai buoi ed alle pecore, producendone gli stessi effetti.
Vi sono forse altre specie di /.ecclie negU aalflnall do-mestici, ehe i zoologi non sanno ancora distiuguere Era di loro.
C.ENEHE SARGOPTES. Lalmlle.
Benchft In conoscenzo di un anlmalo txella rogua, risalga ad imii remota nntichlth, pure tauto i xoologi quauto i me-dicl non hanno ancora, ogmino per la parte lorb, delta l' ul­tima parola,
La veterlnario puö gloriarai di avere in questi ultimi lempi grandemente giovato tauto alia zoolog'a quanto alia mcdlclna-, c come nella scleaza nostra molle dabbiezze fu-rono tolte, molti errori canccUati, e nuove veritiraquo; acqui-statc mercö i lavori d' Hering di Delafond e di Gerlach, cos'i dirb precipuameate del modeWii progressi; tanto piü die risr.jninuHlo gli annali dclla sclenza, trovasi le deno-minazloae di rogaa asata ed ahusala per ladlcare diverse erpetichc affe/ioni degli aniraali, ehe nulla hauuo ehe fare colla vera rognn prödotta dagli aracnldi parasitl.
Linneo conohhe r anlmale della rogaa dell' uomo o lo collocb Era gli Insetti ApK-ri nel genere Acarus, confondeh-dolocoU'acaro della farina e del Eormagglo, ehe solo PaUas lusegnava nel rn:i a distinguere Ira di loro.
Fabrlcio i\\ il prime (Slstera. Entomol. torn. IV pag, 225) ehe riffuardi) V acaro della rogaa non come un sintomo od
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uu effetto, ma come la causa (Iclm-minanle la malattia cd uiiico ßlemento dclla sua conla^iosilä.
Latrollle non solo distlnsä f,rli aearl propriamente dettl della farina e del formaggio, dagli asimali produoeatl la t'ogna, ma riun'i qnestl ultltnl al geaere Sarcoptes, collocan-doli non solo iu generi ma ancho in due diverse fainiglle; ma posciii di nucivo ue feco una famlglla sola, quella cioe degll Acai'idi. La dlvisione peri) del Genere Sarcoptes lu adottato da doilissinii zoologl, conic Nltzsch e Dugua, c In scgultata (ino a questl glornl.
Heyden (Isis di Okeii IS2(gt; pag. (Ugt;7) tolse qiicsli ani-mali dallö (lasse (ief;ii inselli e li colioco in quella degll Aracnldi, e tuttora \i Btauno. Nell' Interesse della zoologla e della velci'inaria pratlca In di soinina ImportanKa la iik;-moria dell'Hering pubbllcata ncl is.quot;,s, ehe conservando questl plccoli aulmali nella classo degll Aracnldi li rlunl tuiii ncl genere Sarcoptes nella famlglla degll Acarldl, dc-scrlvcndone otto specie e cioe Sarcoptes iMjni, Ovi8,Cyno-lis, Hominis, Ruplcaprae, Gati, Hlppopodos e Nldulans.
Inline il (ierlacli in nu reeenle e pregiatlsslmo lavoro snllii rogna dell' uomo e degll aulmali ( Knit/.e im Rande 1857) ha portato alcune innovazloui per ciö ehe rlguarda la zoologla di questl aracnidi; innovazloui die lo nccolgo lanlo piii volenlieri perclie lianno un risconlro ulilissiino nella pralica, (! perch6 possono dirsi giä einträte ik;! doml-nio della sclenza. (vedi Falkcs, Handbuch allerinneren und äussem Kränkelten ecc. is'js.)
11 generc Sarcoptes degll autori i'u elevato al grado dl famlglla dal prof, di Berlino, della qualc famlglla delta del Sarcoptldl fanno parte i geuerl 1.deg; Sarcoptes, 2.deg; Dermato-deetes lt;#9632; 5.deg; Syinhiotes. II caraltcre prlnclpale per cul si dlstinguono qüestl Ire generi e desuuto da ciö ehe L Sar­coptes vlvono Insinuandosl sotto l'epidermlde degll animali sopra i quali \ivoii(gt;; i Dermatodectes ehe nou s' iusinuano uia staniilaquo; solo sulla epideraiide, ed i Svmliiotes ehe stau-no come i precedent!, ma vlvono in societal ossla In uu gran
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— -178 — mmicro circosmlü ad mm looalltA ilel oorpo degli iniiinali. .Niio\(' gpeoie di questi paraslti furouo sooperte dal Gerlaoh, c stadiando teoricamente, pratlcamente od esperlmental-inente aueBto argomento si h ceno (uor raquo;li ogni dubbio be-nemerito deEo soionza. Segultaudo, ad Irnltaziono del Falkea professope a [eua, gli Insegnameuti del Gevlacb, dirö anzi tutto del oarattori zoologlci dei dlvorsi generi da lni asse-gaatl a questi aracnidi, raquo;#9632; detle posoia ulfuno generality snlla i'ogno, (Uscorrci'ü in ultimo dei cacatteri delle diverse
specie e (lelli! diverse specie di I'Ogua die produoono nei
diverai iminudi dotnestici.
Classifloaiione del Gerhtch.
Classe Aracnidi. Ordine Acarl. Famiglia Sarcoptldi.
I cai-atteri della fiimiglia dei Sarcoptldi di Gerlacb cor-rlspondouo a quelli ehe Latreille aveva assegnati al geuere Sarcoptes,
Gi-nkuk Sabcoptes. Qerlach.
Pitt. N. W.
,i
Fig. N. 50. Sarcoptes Cams. Una femmina vednla did lalo ven-Iralc. Nel margineinferiore del. oor-po .si veggono spoificrc i due cilin-dri indicanti la, doppia aportura degli organi genilali.
A. Testa di nn snrcnple n forte injivandimenloyer mostrare i snccliielli rotondi, le labbru e le mascelle.
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Corpo in forma di (|iiollo di una testuggtne, pelle co-riucea ton papllle sulla schicna di dlverso forma e ^rossox-za, iaferlormente plü lunghe come spine; testa molto mo­bile ai lall ed in parte retrattile, fornltn di piocoli e raquo;porsi palpi. Le zampe aateriori sono le i)iii robuste e collocate sui margme del corpo, ]lt;! posteriori piii aottili e situate solto raddome; le prime terminate da una ventosa, le altre da una riglda setola; solo il maschio ha due ventose anobe nl paio dellc zampe interne e posteriori. I inaschi sono piii piccoli delle femmioe. Vivono Insinuandosi sotto I' epider-mide e lormando come delle strade coperte ehe ebbero nonie di cunicoli, entro i quail le femmlne depongono le mua. Durando a lungo snl corpo degli animal], si formano nei luoghi da lore abitati sulla pelle delle croste, 1raquo;' quali scrvono di dil'esa ai sarcopti.
Otto specie sono lino ad era note spettanti a questo genere, e cioe Sarcoptes Hominls — Equi -- Suis — Canis — Cat) -- Cuniculi -- Hupieaprae ~ Dromednrii — ossia Sar-copte deir nomo, del oavallo, del porco, del cane, del fgt;laquo;'itto, del conigllo, del caprlolo, e del dromedarlo. Probabllmente l! aracnlde ehe produce la rogna alia capra e ehe non e state anoora descrltto, appartiene al geaere Sarcoptes, come quello delta volpe e forse lo stesso ehe quelle del cane.
Genebr Dgrmatodbgtes, Gerlach.
II corpo ha la forma come nei geaere precedeute, ma sono molto |)iii voluminosi; maneano le papllle sul dorso.
Fig. N. 57.
Fig. N. 57. La testa del Demalodeotes equi ad un fortissimo ingrandimenlo jier far vedcre speoialmenle I'memo rivolto all'indie-Ivn del mcchiello.
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180 — la testa ö allungoto ed aoomlnota, cssenao avmnta oorae tli un sucohiello per forare la pelle, ai lati del quale u-ovasi lateralmente an anolao rlvolto In basso. Ai lall della liuea medlana veggonsl macchluzze plü chlare (oochl?) con qaat-tro o sei peli lt;'Ih; fanno le veci dl palpi. Zainpe ante­rior! vloine alia testa, temlnantl con un uuciao e munlte dl ventosa su di uao stelq artloolato: le posteriori benöhö
Flg. N. öS.
Fig. N. rgt;8. Dematodeoles bo­w's. Un wuschio iwdiilo daila fac~ cia addominaU.
ai margini del corpo sono perö alquanlo verso l'addome, le plü esterne nelle femmlne sono mu­nlte dl due lunghe setöle, clm-plazzate nel mascblo da una ven­tosa, le clue Interne nelle fern-mine lunghe munite di ventosa, nel masoln nulimentane senza ventosa. \ maschi sono pill corti delle femmlne ed liaimo ai lati deli'addome due lunghe setole sporgeuti,
Vivono sulla pelle degli animali ehe, per nutrirsl, tora-no col lore sucohiello Dno alia cute, allraentandosi delVu-more separate dalla ferita ehe lianno praticato. La lore pun-tura e dolorosa ed e caglone del prurito, della dosquama-zione dell' epidermide e della forraazione delle croste sotto le quail stanno ricoverati. La loro vita e molto pib tenace di quella del Sareopti, e n.erce 1'umlditö rlvlvono dopo essere stall avvlzzltl e come morti per pib settimanö.
Tre specie sono note spettanti a questo gencrc, iß cioö: Derraatodectes equi - bovls - ovls, ossla Dermatodectes del cavallo, del hue, della pecora.
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GüMiitE BVMBIOTES. Gerlacli.
Filaquo;. N. 39.
Fig. N. 59. Symbioies bovis, Un
iimschio vcdnlo datta fnccia ventrule nd un fork inijrandimvnto.
Sol to in olii aspetti somigliaao lt;ii Dermatodectes: si distinguoao perö per la forma della testa piü corta e noii ac'uiuiiiala, per la iiiaucanza dcl-1' uncino ai lali del succhiello. Gli arti auteriori sonö terminati da plo-
Filaquo;. N. '.0.
J^\X qrandüa del Symb. del cavaUo per far vedere
nel mezzo le due parti coniche da cui resta fnrmafo il succhiello c le due mascelle a foggia di tmäglia,
coli uiicini e grandi ventose sostenute da un corto stelo. II rnasclüo ha due piccolo ventose rudimontane alle due zampe interne e posteriori.
Vivono in societa snlia pelle degli animali in looalitä circoscrifte, per cui trovansi oopioslssiml sulle squame epl-teiiaii slaccantisi copiosainente da questi luo^hi: si nutrono dell' opidermide e uon toccandd la cute nop reoano grave dolore, e non determinano una solleoita formazione di cro-ste come avyicne col Dermatodectes; coi quali lianno comu-ne la tenacitä della vila.
Se ne conoscouraquo; due specie, e eine Symbioies equi - et Bovls (del cavallo e del hue) per tucere di ima specie osservata da (Jurll neu' Elefante.
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182 A formarsi im concetto cliiaro del oaratteri geuerlol di questi animali il lettore ooosullerä llt;^ figure ehe si por-taiui piii avanii disoorrendo le Blngole specie, era soltanto indicate.
Vedute le precise conoscenze di fatto possedute dalla sclenza lotorao a quesli animali, lion sara iuulile credo, tor-care di volo le prlaclpali osservazioni di I'attO Insegnate a questo propositlaquo;, per vedere quaatl secoli hauno abblso-gnato agli uomini per conqulstare una sempUce oognb-lone di fatto; tanto igt;iu ßhc il coafronto cbe potrij istituirsi sui lavori del medlci e quelli laquo;tci yeterlnari. torna a nostro slngolare vantaggio.
Prime a far parola degli aulmaletti della rogna nel-
r iioino Iraquo; l'urabo Avenaoar medico nel M74. Lo Scaligero
500 anni |raquo;iii lardi ainpliava 1' osservazloue del medico ara-
bo, e I'Aldrovandi nel l(j-i5 rlpeteva i di lui insegnamentl,
rlpetuti dal Mould in Inghilterra e daE'Hauptmann in Ger-
maiiia 11()27). U plU importftntc documento storlco intorno
all'anlmaletto della rogna serapre dell'uomo e la lettera
scrltta nel 1087 dal chiarlsslmo Red) sotto il pseudonimo
di Cosimo Bonomo. Ad onta di tutto questo parve at mc-
dici una gran uovitä l' opera del Giles { 1812) sull' animale
della rogna: e l'Alibert, lamoso ju-i suoi dolti lavori sullc
malattie cutanee dell uomo poneva nel 1820 un premio a
chi avesse sapulo moslrare I auimalello nella rogna del qutt-
le negava l'esistenza. Se taute incertezze e cosi a lungo du-
rarono Ira i medlci intorno alia conoscenza di questo fatto,
non dobbiamo meravlgliare se i veterinari furono aasai tardi
chiamati ad occuparsene, ma meraviglleremo bensi osser-
vando i rapid! ed importanti progress! ehe fecero queste
dottrine appena entrarono nel dominie della sclenza nostra.
Sebbene Chabert ed Hu/.ard non laccssero parola d' a-
cari o animali nella rogna degli animali, pure prima di lore
il Wiedebanl di Stoccarda nel 1700 aveva discorsq dell'a-
nimale proprio della rogna della peeora, die In poi esatla-
mente e sicuramente descritto dal Walz nel I8J2. Dope
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— -183 — poohl aiuii il Didier c piraquo; spocialnientc il dohior, iu Fran-citt (I8l(i) descrissm) gU acari iiclla rogQQ del cavalli c dpi buoi. Affermava pure il Collier di avcrll laquo;sservati nclla rogaa delle pecore, del ctmi, (llt;'i gottl o del conigli sewa peri) dariK! alcmia dfeacrizione. L'Hertwig ncl 1827 speri-iiifiitiilinoiitc diiuostrava ohe la rogna nolle pecore solo si trasmetteva per mezzo degli Acari, t; solo nel ^853 seo-priva I' aooro della rogna nel cauc.
f.a memoria dell' Hering ( 1858) ehe '/ih ho eitata. ri-sehiarava Id molte parti il grave argoinento, e nel 1848 seopriva il sarcoplo della rogiui del hue. Seguiti) pero .id anmietlere imo specialc eonlagio per la rogna, e consideio i sarcopti causa ed effetto ad un tempo della ini'ermita.
Delafond e Bourgulgnon ( 185laquo;) rlceroarono attenta-nicnte 1' acaro della rogna delle pecore, istiluendo prege-voli osserva/ioni le qunli I'lirono, benclie in antecedenza istituite, eonl'erinatc poscia dal Gerlach die solo nel I8'i7 pnbhlieo il suo lavoro coinpleto. I cltatl veterinari francesi comunicavano pure nel I8jlaquo; all'Accademia delle Scienze di Parigl ehe il cavallo aveva due specie di acari, e cioe quello gia note agli antichi die aon s' luslnua sotto r epi-dennide (Dermatodectea eqni di (ierladi) ehe nou si tra-sporta suir uomo, ed nua nnova specie identica all' acaro lt;lei earnivori trasmissihile all'uomo, il Sarcoptes cqui, stu-diato e descritto dal (ierladi. Nel 1857 infine lu pubblicato il elassico lavoro del Gerlacli gi;i piii sopra citato, e del qnale ])iii assai si dira in progresso di questa parte di mc-(licina veterinaria.
f.e dilllcolta gravi incontrate dai pratici per trovnrc gli aracnidi nella rogna, fu la prineipale cagione delle opi-nioni diverse tanto fra i mediei come Ira i veterinari. II (ierladi trovo modo per osservnrli della maggiore racilita . e lii con qnesto sempllce mezzo di indagine die pote diri-gerc 1'osservazione sicura dei fatti, leconda di molte ed imporlanti verita lino allora ignorate. II metodo d' indagi­ne scoperto dal Gerlach cousiste nel lasciare alcuue croslc
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tolle di freeoo laquo;lagli anlmall malati di pogna lt;gt; di oreduta rugaa, e questo hen luteso quaodo non si era potato rio-sclre gt;• scuoprire pli araonldi oolla lentOi
Diversi fenomenl lianoo luogo e si lanuo seatire a se-conda oho iraiiasi dl un Sarooptu o di un Dermatodeotea o Invece di liu Symbiotes, Nei oasi di vera rogna da sar-copti, dopo dodloi ore circa, gli animaletti lasciala la orosta si sono insiiiuaii sotto l'epidermide del braocio dello espe-rimentatore, ed il prudoro oho si seate awisa ehe cgii 6 tempo di ossman-. Tolta la I'asciatura lt;• le oroste, si veg-gono formate sotto queste alcune papalette rosse, o ohiazze di color rosso come pimtiire di j)iilci in mezzo alle quali e nn pUQtino bianco; lacerala l' opidermide con nna puntu di nno spiilo nel luogo del punto bianco sorle o si eslrae il sarcople ehe lo coslilniva. Se si aspclta maggior tempo per osservarc, dove sono i punlini bianclii i; nella cbia/.za rossa, si forma nna puslnlella dal mezzo delta quale assai dilHcilmpule si gluüge ad cslrarne il snrcopte.
Quaado i Dermatodectes sono molti snl oorpo di ua animale, si veggono assai facilmento sulle croste, speclalmente se lo si tiene per qualcbe tempo esposlo ai raggi del sole: quando periraquo; sono pochl, si ricercano aello stesso modo in-dicato, code facilitare la dtagoosi del morbo ohe si e chia-mati a curare. Se si iralla di Dermatodectes, dopo pocbi minuli die si sono legale le crosto si sentono le vivaci punture ehe essi faano alia pelle, e tolta subito la I'ascia­tura e lo oroste, si veggono sollo questc gii aracnidi inlissi nella peile e nei laoghi ove si senfc il dolore. General-nienle basta nn' ora per scnlire i I'cnoinoni prodolli da qaesti aracnidi.
I Symbiotes non ricbiedono die si ricorra a questo mezzo per isenopriili, perchä lacilmenle si veggOQO snile croste se si espongOQO al sole, o incartocciandole si veggo­no il giorno dopo gli animaletti riunili in gruppi snila carla. Kci casi in cui Irattasi di sareopli , quando non VO-gliansi slndiare come lu lalto, i fenomeni ddla rogna Iras-
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4Slgt;
incssa da mi ammulo all' uomo, basta fregare Iraquo; partQ con olio di li'oiiiontiiia o con un^uenlo solioroso per uccidcrc subito i ploooli animali e restar COBl iiimuini dallu rogna oomunicattt. Poi Dermatodeotes ogui oura 6 Inutile, percbö imioioiio poco dopo aver BUOOhiatO gli miioii doUquot; uomo.
Dopo le quail prenaesse lt;; omai bempo ehe io dioa {|iial(; sia 11 cOQOettO ohe dove tarsi il vctcrinario del morbi prodotti da queste diverse specie di aracnidi e conosciuli solto la f-enerale dcnoiiiiiiayAone di I'Ogna.
Per luughlssimo volgere di anni la rogna tanto dell'uomo qnauto degll auimali fu eousiderata come la inanit'esla/.ioue estema di una crasi umorale interna, la quale dovea essere medicata e vinta onde curare rinfermltä estcrna. (Hi esler-ni e diretti rlmedi insegaavasi, riperouotecla piii di sovente all'ioterao oagionando coal gravi od anobc letali conseguen-ze. La quale deduziono riposava per vero dire gopra osser-vazioni di fatto, e non questi erano talsi, ma falsa juvece la loro interpretazione. Non era in breve rimmaginato virus I'Ognoso die si I'ipercuotcva iuteruamenle come fosse stale uu corpO sulido, ma si sospendeva nelle rogne imcterate, cogli eslerui rimedi 1quot; abituale socre/.ione di pus alia super-licie cutanca; qaindl casl di vera e reale infezloue puru-lenta come possono sucoedere a tu tie le repentiue soppres-sioni di secre/.ioni abituali c inveterate di |raquo;us. Le uumerose storie riporlale dagli aulori di rogaa iiiveterala terminala con farcino o moccio nel cavallo, aucbe senza aver avulo ricorso ad energlci mezzl curalivi esterni, confermano mi-rabilmente la mia affermazione, sc non fosse giä dirö cosi scicntilicaniente diinoslrala dal fatlo ehe i soli Aracnidi supcriormente discorsi sono oapaoi di produrrc e di manle-nerc la rogna.
La dollrina vetorinaria die insegnava la rogna essere una dermite erpetlginosa, mutava le parole, non it concetto ehe avevaiio gii antlchi delta rogna, giaccbe andie pel nuovi insegnanli la enra doveva princlpalmeate rivolgersi al prin-cipio erpetiginoso iulerno, la forma eslcriore del morbo altro non cssendo ehe una manifeslazione di ([uello.
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Dopo le oaservazloal dl Walz e lt;li Horlwig oho dlrao-straroao ehe l'aoaro raquo;'csi detto della rogua nello peooro, era la sola oaglone di (|iiosla iiifcrmila 11011 solo, ma bell anohe della sua trasmisslone ad altre pecore, pareva ehe la miova doltriiia ehe la ro^na oloö in tulli gli animali altro non era ehe una esterna iiit'ennita manU'iuila da uu pai'tt-sito, dovesse esleudersi e geaerallzaarsl, 0 Irovave confenna nel oanone praüoo ehe basta aooldere i paraslti per gnarire completameutt; in bi-cve e sicuramenle (jilalsiasi rognoso, sia esso un uomo od im animale; ma la cosa andb ben di-vorsameate, tanti sono gli ostacoli ehe oppongono le vec-clüe dottrine ad accogliere aneofo le semplioi osservazloni di fatto: e per eitare Uli eseinpio, nü linütero a ric.ordare ehe il Delal'oiul ed il Bourguignoa ad laquo;ata di uu impor-tanle lavoro iu eoinuue sulla rogna delle peeore, uou sep-pero libenu-si dalle anliche credeu/e aiuiuelterulo 1' iiillueuza delle eslerue eagioni sulla produ/.ioue della POgna; e ehe. il Bouley affermando ehe ae non poteva negarai ehe l'acaro valeva a Irasiueltere la rogua, in aleuui easi perö bisogaava ammettere ehe l'acaro era un effetto del morbo rogua e uou la oagioue; r erroneitä delle quali affermazlonl, gia toccata parlaudo del parasitismo in genere, megllo emergerä dal discorso degll esperimeati artlflolali di trasmissioue della rogna. Per ora bastl alTennare.
1.nbsp; Che le lesioni organiche della pelle ehe caratteriz-zano la rogna neue diverse specie di animaU stanuo iu rap-porto coi eosluiui e colle ahitudiui di vita del paraaito che la produce. I Sarcoptl lusinuandosi sotto 1' eplderralde, i Dermatodectes ehe iuflggono il loro rostro lino alia cute, e versauo uu umore aere eulro la I'erila, ed i Symbiotes ehe roseieeluano solo 1' epidenuide, detenuiuauo uecessa-riamenle uou solo diversi fenoiueiii inorhosi priiuitivi, ma auehe diverse- sueeessioui morhose die implicauo dilTercu/.c nel corse e nella durata delle diverse forme di rogua, a seconda, come si c detto, del parasite ehe la produce.
2.nbsp; Che il credere, che uuo slalo inorboso iuterno, 0
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un' Irrithzloue o ulcerazione cutanoa (jualsiasi valga a sono-rare e tar nasccrc un aracnidc; e un afl'erina/.ionc dcstiluila di (jualsiasi loud a men to, e perciö assurda, conic (; assurdo il otedere die lo possano i diversi stati atraosferici, o i diversi modi di alimenta/ione degli animoli.
7gt;. Quelle specie di aniinali ehe hanno pill specie di araonidi ehe possono vivere sul lore oorpo, vanno soggette a diverse specie di rogue, die possono IrasmcUere solto le stesse forme ad animali appartenentl alia loro specie.
4.nbsp; nbsp;Alciine di queste specie particolari di aracuidi (quel­le spettanti al lt;ieu. Sarcoples) possono in aloune circoslaiize trasportarsl sopra animali di diversa specie e produrre anclie in ([uesli la rogna; fieueralnienle perö puo dirsi die impor-late die siano sopra altri animali non altecdiiscono mai cosi bene come sugli anitaall ai quali sono proprie.
5.nbsp; Solo ed etlicace rimedio curative delle diverse spe­cie; di rogna Id tutti gli animali, 1' uccisionc degli aracni-di. e come gli aracnidi sono la sola ed unica cagioae ca-pace di produrre e di Irasmettere la rogna, 1'allontana-menlo degli animali rognosi e la loro ctira costiluisce il I'ondamento di ogni cura preservativa.
6.nbsp; nbsp;Le successioni morbose ed i fenoineni morbosi gene* raii die conseguilano ai disordini local! prodolli sulla pelle dagli aracnidi, lurouo e souo gli argomenti di failo invo-catl da coloro ehe non crcdettero e non credono la rogna un morbo esterno e locale; ma cosloro confondono gli effclti colic oagloni, ed errando nclla base del nigionamenlo, deb-bono necessariainente errarc uelle, conscgueir/.e die nc ri-cavano.
7.nbsp; nbsp;Inline, la difllcoltä anzi l'imposslbllltä per 1'uomo di seguilare dispersi sulla supcrlicie dci luoghi, alcuni di questi animaletti microscojnei, die possono pur anclie rivi-vcre dopo un lungo stadio di morte apparente, da plausi-bile ragione della complela ignoran/.a in cni resliamo so-vente AiA giorno v. del luogo in cui un animale od un armenlo fu abilalo dagli aracnidi e per conseguenza fu preso dalla rogna.
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I.ll
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Helle diverse specie *li Sarcopli e delle forme ili rogno ehe produoono ne^li auiwall dumesiici.
SAHCOl'TES HOMIMS.
Saug. deu. domo.
Lasoiö la desorizioae del oaratteri e la dgura di questa specie, perebö aou solo iateressa iraquo;iii il medico del veteri-nario ma perchö aacora non cilevasl alcuna notevole diffe-renzo fra il Sarcopte dcW aomo e qaello del cavallo, onde non farehix'si ehe umi imiiilo ripetizioae: mi limiterb quin-di a riportare quello ehe rlguavda il trapasso del Sarcopte dellquot; uomo agll animali, per cui si stabilisce Era queate due speeic, mm solo umi dill'ercir/.u di Eatlo, ehe sfugge a! puro zoologo, ma si ilhislrano aiieora aleuui i'alli praliei.
Bourgulgnon portb sulla pelle del cani, del gatti, laquo;iii conigli e su quelln di uu soroio o di un accello i sarcoptl della rogna dell' uomo, senza ehe produoessero aloun effetto sulla pelle di ([iiesli animali. benehe i Sarcopti vivessero per qualche tempo sulla pelle dei medesimi. Come que-sto potesse awenire rimase dubbloso al Gerlaob ehe ripe-tuti gli esperimeuti ue ebbe risullali eoutrari. 'lie volte, portb sulla pelle degli inguiui del cavallo gli near) della rogna dell'uomo; in due casi dopo uua me///'ora rani-male raostrava voglia di fregarsi la localitä, e nei seguenti tre giorni si inostrarono piccole papule nel luogo ove i Sarcopti furono deposti, ehe perb in ppchi giorni raquo;cpmpar-vero. II prudore seguitb a mosirarsi per altri tre o quat-tro giorni. Nel terzo esperimento portb atjli inguiai di an oavallo tre lemmine ilel Sarcopte dell'uomo; seorso il se~ coado giorno si osservarono nella localitä indioata due pa­pule della larghezza di un pisello ehe si inutarono in puatole ai terzo giorno. 1/ inquiettidine del cavallo ed i moral ehe egli dava alia greppia indicavano il vivo prudore ehe egli
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patlva. AI 48.deg; glorno le pustole erauo guarito od il senao di prudore era scomparso. Nou si formarouo auove pustule. Ugaali esperituenti liiroixraquo; tentati lt;liil Gerlach sui buoi, sui porci i! sullc pecore, egempre senza auccesso. In un cane bracco di pelle flna I' impprlazione di quattro Cemniine (Iclla detta specie di Savcopte produsso un' eruzione analo-ga alia rogna deU'uomo ehe de] resto e molto analoga alia rogna propina del caae:lamalattia glunse nel cane all'acme sui iinlro della •/lt;-:i seiiimaiia e perdurando flno all' ottava aiulö poscia mauo inauo dlminnendo e cijssö quindl intera-ineuie: iiiveco teulalo I' esperimento come sopra e per due \o\le in un giovane cane mastiuo di pelle ^rossa, non si
ebbe alcun risultato: senza suecsssraquo; I'u pure l' importazione I'ipeiuta di leiuiniue del Saroopte deU'uomo su di un cane a pelie grossa e lungo pelo.
ImpoiMati come sopra i Sarcopti I'ra io oreccliie di un gatto, moslrö I'auimale, forte prudore per 4 in K glorni, ma non awenne alcuna eruzione.
Dielro i quali esperiraenti e dlmostrata I' inesattc/.za dell1 afformozione di coloro, ehe cioö il Sarcöpte dell' uomo nou si trasmette agli animali.
Sabcopte eqiii. Qerlaeh. —#9632; Sarcopte del cavailo.
Questo saroopte somiglia inollissiino al Sarcopte dell'uo-ino, solo le feminine dlfferiscono alquanto Ira di loro nella aiole del corpo: le piii grosso della specie cavallina sono lunghe \pgt; di linea e larghe 1/7. Nei maschi nou ptiö deler-minarsi alcuna dilVeren/.a I'ra l'Una c. T altra specie: sono Iniiiiiii 1/10 di linea e larghi Ijl4. (luanlati al microscopio si vi'de ehe la forma del corpo e come quella di una tar-taruga, il corpo e di oolore bianchicolo, la testa le zampe cd alcuiK! strisce sull' addomc sono di colore giallo sporco.
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Fie. IN. 41.
^P'm.
ri^. N. 4-1. Sarcoples equi Uim femmim vednta dul lato dorsale nd %m forte inyra/ndimento.
Spesso il corpo appore oscuro per le materle contenutfe nel connle alimeutare; In pelle 6 dura, real­ste ad mm discretii compressioue. La U'sia c le ^ampe sono dlstlnte dal corpo per inoz/.o di discrete solcature. Ai latl tlol corpo sono due Lutagllature o Intac-cature ed In ([iicsti luoghl il corpo e dotato di qaalche moblllth, le dette Intaccature segultano su tutto il corpo o sono indicate da ima esilo linoa. Tutto la pelle del corpo dell' aninude i; slriata trasvcrsalmentc con llnee intcrrottc. Dal lato dorsale \i ha un gran numero di papllle c 14 appendld spiaose ma ad aplce ottuso Inferlormente; supe-riorniente ve ne sono 8 ma molto jiiii corte, oltre a 4 sctolc!, due per ogni lato. L'ufflclo di tiitle quesle appen­dld si e di lorniro tanli pimli d' appogglo al corpo per iscuvare sotto 1' epldermide i cnniculi. Nel lato addominale mancano le appendlci e solo \i si veggono 10 plccolt pell, i due magglori dei quali sono ai latl e Inferlormente. Infe­rlormente e nella linoa mediana vedesi Una fessara ehe ö V ano, ai lali del quale sono-4 pell e due piccolo appendl­ci. La testa h plann rotondata anterlormente con 4 piccoll pell die i'orso leugono 1' ufflclo dei palpi: essa e mobile ai lali come pub essere alquanto rltlrata od avanzata. f^c parti component] la testa furono giä altrove descrltte,
Le (jiiattro zampe anterior! escono al lati del corpo in vicinanza della testa come da 4 for) uella polio coriacea, sono formate di 4 articoli dei qnali 1' Inferiore e il piii grosso; I' articolo torminale ö ottuso con mi piccolo pelo,
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iiumito iiioltre di ventosa di Olli lo stelo Im circa la lun-gbeZZfl delta gainba. Ogni zampa ha inolli peli, souo note-voli perb (jiR-lli oorli ed ottusi ohe terminano gii aril anteraquo; rioi'i pevclic I'orsc; servouo agli aniinali da organo lallilo. la- cpiallro /.anipc posteviori BOUO CollocatG circa al princi-pio della metft Inferiore del corpo, nono piü piccolo delle anlciiori e non si veggono ehe dal lato addoiuinalc, c sono termiuate da mi piccolo uncino e da uno Lunga setola ohe sporge dal corpo dcdl' animalc. Caiiiininano qucsli sarcopli colle Kampe anterior] poggiando sidle ventose ohe sono mo-hili per ogni verso, e con qualche sveltezza, percorrendo lo spazio di due pollici in un miuulo.. Le dilleren/.e Ira 11 maschio e la femmina sono piü nella mole del corpo. Alcu-ue dlffereuze peri) voglionsi nolare, Iru lo quaii la piii im-portaate si e ehe il prime paio delle zampe posteriori c solo uei maschi oltre alia setola terminale munito ancora di una vcnlosa.
(ill organ! genitali sono poco vlsibili allquot; esterno in questa specie, ed auzi II Gerlach non riuscl mai a poterii vedere. Tralascio tutto eib ehe riguarda 1' anatomia e la Qsiologia di quest! e delle altre specie, pareudomi di averne detto quaiilo hasla pel pratico nel corso del lavoro. Quesla specie indicata dal Delaiond e dal Bourgulgnon nel 48')6, In piii accuratamente studiata e descritta dal Gerlach. Que-sto autore la trovö nella rogna dei cavalli frcquenteincnte: duo terzi dei cavalli roguosi da lui curali a Uerlino lo era-no per quesla specie; e se lino ad ora non era slalo sco-porto (il Sarcopte del cavallo noto ftno ad ora era il Dor-matodectes) cib si deve alle grand! difllcoltä ehe flno ad ora si erauo iucoutratc per trovarlo. 15cco come questo aulo-re descrive la
Rogm Sarcoptica (Sure, equi) ml cavallo.
I prim! fenomeni morbosl determinnti dal morso dei
sarcopli si lasciano diHicilinenle osservare nel cavallo staute
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i peli (In lt;'iii ö ooperta la polle. La grossezzn della polle pol del oavallo non da Uiogo alia formaaione d'elle veBoi-chetto conic ncll' uoiuo, o sc si loniiano, per la Indlcata roglonc non sono bene osservahill. Nclla faccia interim dclle coscio periraquo; questi prliui Ceaomeai si seguitaao bene anche iicl oavallo, inn disgraziatamente non e qaesto il lUogo ove hi nnihitliii ('(iiiiincia.
I! oollo, la testa, lespalle sonn i prlmi luoghi prescelti daisarcopti e di dove la rogna si osteude a tutto il corpoi assai di rado lo soiki le gambe. Nelle locality Bovradotte si l'oriiuuiü delle lievi emineuze o piccole papulettc difflclli a vedersi; sposso nel lorn mezzo vi ba an pelo irto, prova die im sarcopte si i; Insinuate nel folllcolo del pelo. Diffl-cile la diagnosi, quando ([iicsli i'aiii non si posapno bene determliiare; difllcile pure quando si össervano, perchö con-ioiuliiiili colic forme primarie di alouue erpeti. La pruri-ginc, a cagion d'esempio, ha la maggiore audogia colle ap-parenze esterne della priraa serie dei Eenomoni 'della rogna sarcoptica: in quanto ai sintomi il vivo prudore o comune si all' una come all' altra forma morbosa. La diagnosi diffe-renziale potrebbe essere grandemente aiutata dalln ricerca di'i sarcoptl, ma questa e appunto difllcile quando la ma-lattia comincia, perohö sono pocbi, o sc c avanzata, i liafini e le unzloni fatte alia pelle degli animali in precedenza reudono difficile il loco rintracciamento.
Dopo die i prlmi l'aüi sulla pelle hainio avuto luogo, aumentandosi il numero dei sarcopti si ripetono quelli In mnggior numero e sn maggiore estensione; rianisconsi IVa di loro alcune papule nelle quail ha luogo mi liasndanicnlo di sostanza sieroplastica, ehe involgendo le cellule eplteliali ehe si staccano ed essicandosi, forma delle piccole e sollili squame. Bipetendosi piu oltre questi fatti si formano delle vere croste: i pel) si assottigliano e cadono c losoiano delle chiazzenude, ehe si vanno a poco a pooo estendendo; per la couiiiiiiaia Irrltazlone della pelle, questa si gonflaj s'ingrds-sa, s' Increspa o forma delle pieghe, speclalmente al colio e
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sullo spolle, nella faocin queste non avvengono stante la tenslone della pelle. Queste lesionj della pelle pegglorano nella loro natura per i Boffrcgamentl, o le ferite oagionatG dai morsi ehe si danno jili iminiiili stessi pel gran itrudoi'c, ehe 6 in luiio il corso della malattla an sintomo di gran momento e die in principio quaudo la pelle non ö alterata fa gcamblare la pruriglne colla roguai gli anintali lo manl-
IVsliino noi modi abbastanza noli. In principio della malat­tla si inostra il prndoro ad Lntervalll, e progredendo la malallia si fa Beinpre pin conlinno e loniicnloso, per CUT
fregandosi gli animal! dove possono, complloano le eslstenti lesioni della pelle colic nuove die si prodacono. Plb rapida e L'estenslone della malattia a morbo Inoltrato ehe in prin­cipio, e cio sia in ragione del progressive) aumento dei Sar-copti, per cni nella quot;quot; od 8a settiitiaua si cstende e si pro-paga la malattla tanto quanto l'aveva fatto nelle prime 6 settimane: in alcuni casi ^li animali sono coperti di rogna dalla punta delle orecchie lino alle unghie. Un carattere spedale di questa rogna si e ehe non Irovansi chiazze cro-siose piii o meno estese, circoscritte tutt'attorno da (raquo;eile sana. Estese le croste a tatto il corpo, ed alterata cosi tutta la pelle, gli animali dimagrlscono e mnoiono marasinalici (• in alcuni casi si Eanno raorvosi o farcinosi,
A malattia Inoltrata la dlagnosi e facile perebö facil-mente si possono coi modi gift indicati trovare i sarcopti. II diagnostico quindi di questa rogna stante le pia accen-nale diflicolta non polrä meglio islitnirsi con qualche pro­bability, se non nel oonsiderare I'ordine ed il modo di snecedersi dei i'enomeni morbosi.
1.nbsp; nbsp;II prudore, e il fenomeno esterno predominante in
tutto il corso della malallia, pill o meno esleso, piii o meno lormentoso a seeonda della eslensione maggiore o mi-nore della malallia.
2.nbsp; Pel modo di estendersi della malattia. Gominciaudo da raquo;mo 0 piii punti, la malallia si anmenla quelli allar-gandosl. In principio la dilala/.iouc del punti inalali e piii
lquot;gt;
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— |04 — lento di qiH'llo lo sia in progrcsso, per oui poi si fa rapi-dissima a morho avvan/.ato. I.c Cl'OSte Bqiiomose si loniiano solo a morho Inoltrato,
5. Inflneperla presenza doi Sarcopti ehe si vlavengouo nel modo sopra indioato.
Qaeato Sarcopte attocchisoe fncilmeute buIIo pelle del-I'uomo.Molti Bono i Eatti noti alia scicu/.a medlca di questo geuere, lt;'(l in alcuni casi sopra uua assai larglaquo; Bcala come nel laiio narrate raquo;la Sik nel 17!) 1 nel quale 200 Ussari ne iurono affetti. Secoado Gerlach il trapasao di questa specie di rogua all' uomo e assai iraquo;iii frequonto di quelle ehe oo-inunemente si credei egli ue osservb molti casi in cui r uomo laquo;'iic i'aveva contratta dal cavallo la comunlob pure ad altri uoiuini. Credo ehe a questo ordine di tatti appar-tengano le osservazioai del mio ainico dottor Gamberini pubhlicate nel Bullettino delle Scienze Mediche di Bologna scz. IV vol. IV pag. 177, ehe lo di lui conoscenze esatte del Dermatodectes oquino, e le difflcolth di rinvenire il vero sar­copte cavallino, conglurarono a trarre in inganno. La rogna cavallina nellquot; uomo dura da 14 glorni a tre settimane, e ordinariamente cessa da so; in alcuni casi perb tu vista uon guarire in fi od in 8 settimane, e richledere una cura nppropriata.
Una lunga serie di esperiraenti dimostrb fuor di ogni dubhio al Gerlach la rcalla del trapasso della rogna di questo sarcopte all' uomo; gli esperlmenti ed il processo morboso consecutivo studiati dall'autore sopra se medesimo e sopra uou pochi allievi della scuola veter, di Berlino, lo coudusscro alle seguenti conclusioni.
I. II Sarcoptes equi importato sulla pelle dell'uomo si comporta come il Sarcoptes homlnis, c produce lo svolgi-inento della rogna — rogna cavallina — ehe per la forma lion si distingue dalla vcra rogna umaua.
*2. La rogna cavallina nelT uomo, guarisce o scompare da se medesima; le ullime eru/.ioui sono miuori in inlensita e di numero, onde per tal modo la malattla cessa. Alcune
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volto pero la durata lanto si figteudo die c; necossaria umi cura antlrognosa.
5. La siisc('iiil)iiitii Indtviduale per la rogaa oavalllna 0 assai divcrsa; nolle Btease circostun/.c in alc.uiii iiomini scomporve aeuza euro In \'i glorai o al ()iii tardi In 5 sci-timaue, in altrl perdurb Quo alle 8 settltnane, notevolmente si estese e si fece tormentosa. I.a pelle morblda o pelosa serve di leri'cno proplzio a questo rogna.
#9632;'lt;. La rogna ai'tifleialmente Importata con Sarooptt del due sessi, o eon femmine feconde, ha la stessa durata or-dinaria dal 14 glörni alle Ire seüimane, come nei oasi di ncoidentnle trasmissiono dal cavallo all' uonuraquo;.
.'). La cura della rogna cavalliao nell' uomo con rime-lt;li, ö assai piü facile die per la rogna da Sarcopie dell'uo-mo, Molle ossci'va/.ioni cliniche roccolte negli annall della Sclenza, di rogna cavallinn trasmessa all'uomo ed ai buoi comprovano ehe 11 hue pub andare soggetto alia rogna ca-vallina: a coraprovare perb (jnesio fatto cou sicurezza, man-cano tuttora gli eöperlmenti dlretti. Se realmente perb osista im vero Sarcopte nel hue diverso da qnesto del cavallo, e tuttora incerto (vedi rogna del hue).
Iraportato il Sarcopte del cavallo sul cane e sul gatto, produsse per |ioclii giorni senso di prudore agli animali o isolate macchiuzze rosse, ma nou cagionb a nessuno vma vera rogna.
Un esperimento tentato su due porci fu senza risultato; i risultatl negativ! sono per ciö importanti, ehe i Sarcopti del cane e del porco sono poco diversi da quelle del ca­vallo, e si stenta ad assegnarne le differenze. [nutili inline furono 1 tentativi di trosporto snlle pecore, Se siavi una diversa snscettihilita neue diverse razze di eavalli a con-trarre la rogna, o se rlposi sopra altre diiTeren/.e ehe ci sfuggono, rimane a diinoslrarsi. Gib die pub dirsi per ora si e, ehe in nessnno individuo vi ha una assolula iinnnilä; ehe !4'li asini ed i innli ne possono esaere affetti per mezzo di im cavallo inalato. La malaüia perb uon si IrasmeUe cosi
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liicilniciite conic molti crcdouo, specialmcnto so la malattia noil 6 di anlica data, quando iiivcco il morlK) ö inoltratis-simo la cosa non ö tanio difficile, e la ragione del l'aüo per le cose dette facilmente s1 Lutende. II contatto iinmedlalo delln parte di un cavallo inalato, colln pelle lt;li an cavallo sauo lt;; il mc/./.o piii sicuro di Irasmissioiu!. II contatto medinto puö pure essere un modo di trnstnisslone. Questo dipende dalle condizioni circostuuti favorevoli lt;gt; no a man-tenere in vita i sarcopti. Nelle stalle umido e uel letamc vivouo piii a lungo clic in luoghi asciutti, ma st-iiiprc pert) da 10 a 14 giorni muoiono aache In queste favorevoli cir-costitnze, e spesso nncbe piii presto, per cui i mezzi medlati simo assai cifcoscrilli e liinilali da questa cireostan/.a assai piii in questo ehe nelle specie di rogna prodotto dai Der-matodectes.
Sarcoptes Si is. Garll. SaRCOI'TE DEI P0RC0.
Questo sarcopte non era per anche state bene descritto, sebbene Gurlt giö da molti anni lo avesse osservato in un cinghiale rognoso. Hertwig e Gerlacb ripeterono poscia la stessa osservazione sopra un cingbiole proveuiente dalla stes-sa I'oresla del priino die era state osservato da Gudl. Nei porci doniesliei non I'n osservata la rogaa da Gerlacb, la ijiiale inlennitä pare assai rara in Prussia, nientrc invece e assai coiniine in Olanda. Secondo il nostro Toggia la rogna dci porci non sarebbe rara fra noi; e dalla descrizione die ne da, selibene non creda all'esislen/,a dell'acaro, pare die realmente discorra delta lorina morhosa die era ci occupa, all'erniando die i riniedi die nccidono i pldoccbi guariscono la rogno. II Sarcopte del porco ha la magglorc somiglianza die dir si possa col Sarcopte dell' uomo e del cavallo. Una licve ma costante diilerenza ä segnata dal Gerlacb nell'essere
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Fig. N. 42.
Fig, N. ',2. Sarcnplcs suis. II maschin w-dnlo dal lato ventrale', c ad un foiie ingran-dimenlo.
ei oo i poli in questa specie piii t'orli o soto-losi: in quaiito ai oontomi (M coppo 1 petto c piii largo in questlaquo; speoie, e 1' addome |raquo;iii rütretto di quelle lo sia nelle specie precedeuti. Giö ehe merita inoltre uno speoiale Interesse si e ehe in questa speoie si veggouo facilmente all' orlo inferiore del corpo del maschio due cilindri i quali lasciano suppprre anche in tutti i sarcopti gii organi genitall doppi come lo sono nei Derraatodectes e nei Syintiolcs.
Rogna sarooptica del porco.
Un esatla descrizione delta rogna del porco manea tut-tora alia scienza: le desemioni datene dal Wiborg dallo Spinola e dal nostro Toggia mostrano chiaramente ehe di­verse inlermila culanee l'nrono riunile sollo la generica de-nominazione di rogna nei porco, come lo l'nrono per gli altri aniinali lino ad ora, lanto nelle opere anUchc come nelle moderne. Nei Gignale osservato da Gerlach, trovöl'a-niraale magre, e quasi tutto pelato, solo nella l'accia aveva i peli. Fra le orecchie, nella parte superiore del collo e sul dorso lino alia coda per la larghe/.za di due palini aveva la pelle in grau parte coperta da croste squamose nericcie, grosso da 4—2 linee, la pelle sottoposta era alquanto in-grossata e corrugata, ma senza crepaccie, e mono la spela-tura, milk di notevole in tutto il rimanente lt;lel corpo. Fra le croste e l' epidermido crano numerosi i sarcopti.
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Gli iiimali della scienza portauo alcimi cnsi tii trapasso della rogna porcina dal porco aU'uomo Gemmern (Schmidt's labrbucher sid. I s. 167) Bontekoe ed Heokmeyer [Mag. der Nuninna 1857) ne citauo tutli esernpl, e secondo al-cuiii ö iiiä Entto abtiastanza notorio Era i rustioi.
II Gerlach ehe \)raquo;\l: osservare unasolavolta il saroopte del porco selvatico, teatö alcimi esperimenti; e setbene i sarcopli Possero iiidacchiii e deboli, pure ottenne aulla pelle dell' uomo gli Btessi effetti cbe col sarcopte del cavallo.
In quanto al trapasso ad nltri aaimall il Gerlach non pole sciogliere la questioue sperimentalmente. Secondo Vi-borg trapasserebbe questa rogna non solo ai porci, raa anche apli altri auimali; ma poco ci c da credere, polchö qaesto autore Insegna ehe anche la rogna dei cavalli dei buoi e delle pecore trapassa pure ai porci. Am-l'ach Invece nega la li'asinissioiu' dal porco agli altri auimali. I risnltali ne-gatlvi ottenuti dal Gerlach col sarcopte del cavallo sui porci lasciano supporre In questo animale una specie particolare di sarcopte, se non amp; quella stessa lino ad ora conosciuta solo nel cinghiale.
I pratici iiaimo carapo adunque di sciogliere molti dub-bi esistenti aucora intorno a questa rogna.
Sargoptes Gams, ttertwig. Sahgopte del cam:.
Anche questa specie (vedi Qg. N. ölt;gt; pag. 178) diffe-risce pochisslmo dal Sarcopte dell' uomo, se eccettuare si voglia la mole del corpo, essendo questa specie alquanto piii piccola; e come questa e gia la ler/.a specie die non differisce ehe nella grandezza dalle precedenti, non sarii inu­tile riportare qui in an quadro comparative le accennate diSerenzc.
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liungbezza
Larffbozza
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pollioi o liiu'(gt;
polllci o lince
Sarcoptes
hoiniiiis .
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olur (iiicstc differenze le zarape sono in (|iu;stii specie ili colore giallo l)i'iiiilt;t, iiUjuaulo ])iii oscuro ehe uello allrc; ma eiö ehe piii monta si e ehe sono osservabiii nelle fem­inine i due clilndri corrispondenti a quelli degli organi maschili ehe si veggono nel sarcopte del porco, onde non par dubbio ehe questa disposizione delle parti della gene-razione non sia lt;•()lllllll(, anche a quei sarcopti in cni flno ad era non pote esseve osservata. La disposixione di quesle parti si vedra meglio nel due generi seguenti, uei (]iiali e appariscentissima.
Delia rogna prodolta da qucslo sarcoplo uei cane.
Le difllcoltä flno ad ora incontrate a'trovare questo sarcopte, e gli effetti diversi ehe avvengono snlla pelle di questo animale, bencho la causa produttrice sia sempre idenlica, resero flno ad ora dlflicilc ai pratlci la conoscenza precisa della rogna nel cane. Col mezzo proposto da Gerlach per trovare gli araenidi della rogna, pole il sarcopte del cane essere trovato anche a niorho incipiente. e nicrce |gt;li esperimenti calcolaro esattamente le differenze ehe dipeu-dono dalla maggiore o minore tlensila della pelle nelle niol-teplici esvariatissime razze di questo animale. Walz ossei'vo un sarcopte in nna volpe rognosa, ma non avendoio de-scritto, ignorasi sc sia l'idenlica specie die e propria del cane.
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[ feuomeni pvodotti raquo;liü aaroopte 1J.0I cane nou varlano per vero dn quelli pvodotti dagli altri anroopti Bull1 uomo c sn ^ii altri aniinali , ma solo si osscrvano molto diffevenze dipendeatl dalle qualitö diverse della pelle aello diverse raaze di quest! animali.
I punti rossi, o rossori alquanto estesi, le papule, le vescicbe e le pustule stanno in prima linen Era i Eenomenl, ma non si succcdouo regolarmeute, alcuni soltanto appart-scouo; vengouo in secouda linen la disquamazioue, iiV\ in-grossamenti della pelle, il suo Lncrespninento e le create.
Le punteggiature siuiili a puuture di pulci veggonsi sulla peile piü delicntai esteadendosi la rogna, queste pun­teggiature si allargano in chiazze, e costituiscono la cosi dettn i'ogna i-ossa (llt;'t;li autori. Dopo I' arrossamento si formano papule sni caui di pelle grossa, o sulle parti piii grosse della pelle e meno irritabile si formano delle squame, prodotte daU'uraore trasudato dalle papule ed esiccato: la pelle a'in-grossa, si corrugn, ed i peli cadono. Questn forma i'u delta da^ii autori rognn seccn. Nel maggior numero din casi siilic papule si formano delle vesciche ehe in pochi giorni si esiccauo formando una crosticiua gialliccia, o invece con-flniscono i: costituiscono una pustuln contenente pus, chc seccandosi forma una crosta oscura; questn fu dettn dagli autori rogna grassa. La formazione delle pustule avviene nei cani delicati e ben nudriti, e si formano sotto T addome iici liaiulii, all'iuterno delle coscie. Nelle forti reazioni della pelle, trasuda da tutto il corpo tin vapore ehe si riu-aisce a goccie e pare ehe i cani sudino, questn la forma ehe In detta dagli autori la rogna amida. Progredendo la malattia, la pelle s'ingrossa, forma delle pieghe, si scre-pola c si esulcera. Questi fenomeni son sempre preceduti cd accompagnati da un moiesto prudore ehe obbliga gli animali a fregarsi e ad alterarsi maggiormeute la pelle. In generale e la testa il prime Luogo prescelto dagli acari dlt;'l cane, nlcune volte e solo questa parte ehe i- tutta nffetta, ed il restante del corpo (|iiasi sano: in altri casi pcrb c
r opposto.
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II progresso della ninlattla ö rapido; In 'i p (gt; settlmane
))ii6 cslciuliu'si sn tutto ii coi'po: Ja donnlmioiic cs Bollecita laquo;! raquo;pesso i (üini flnlscono marasmatici, Le diilicoltä di tro-varo I'acaro avevano fatto fl,ao ad OM zoppiooaro la diagnosi di (juesta malattia c oonfondevasi la rogna del oanl con altre allc/.ioni erpetiche. II prudore e la caduta Bollecita (lei pell souo mi forte iudlzio per giudtcarla; e quando di prefereuza le orecchie c la testa ne sono stale prese per le prime si puö far diagaosi quasi slcura di rogua nel caae.
Sauvages, Viborg, Hertwig, Hechmeyer rlportavoao casi di trapasso della rogna del cani all' aomo, A Berliuo la rogna del cani e frequente, Ereqaente quindi il trapasso della rogna canina all'uomo, ehe I medici per la somiglian-za non la distlnguono dalla vero rogna umana. II dottor Zam-biauchi non e raolto mi coinuaicava di avere curatu la ro­gna canina in due signorine di Torino. La presenza del cane rognoso, e la forma della malattia nelle giovanette lo con-dnsscro ad nna facile diagnosi, e ad una sollecita cura e delle clieutl, e del loro oagnolino,
La rogna canina nell'uomo guarisce spontaneamente in li o 28 giorni, e pare ordinariamente mono ostinata della eavaUlna. ISencliö uon mancliino osservazioni cliniche ehe vorrebbero lav credere ehe la rogna canina trapasso ad allri animali, pure Inlli gli esperimenli tentali dal Gerlach rin-scirouo vani sia nel galti come snllc pecore. Non pui) aversi uguale sicure/za nel aegare il trapasso della rogna ossia del sarcopte del cani, ai cavalli ai buoi ed ai porci, ail'ermando egli ehe i propri esperimenli, sonza perö dir quali, mo-strerebbero la possibilitä so non la prohabilltä ad awenire di codesta Irasmissione.
Sarcoptes r.Aii. ffering, Sarcopte del oatto.
11 sarcopte, del gatto e molto pill piccolo di quelli lino ad ora descrilli. Le Icmmine sono Innglie l/ll di linea, larglie l/li i masciii sono Innglii 2/27 di linea, lar^liH/17.
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Fig. N.
Fi^-. N. 'rquot;gt;. Sarcoptes eati. Una femmim \gt; vedula dal lato dorsale ad m forle ingrandv-
mcnlo.
II corpo rotoudato ([iiusi globoso, le iu-cavature lateroli oppcaa discemibili; lezam-pc dl oolore im poco |)iii chiaro ehe üelle specie procedeu-li, hi pelle nieiio coriacea, per oui facilmente si schiaoeiano, Lii testa hassii e largn proporzionnlmeute piü ehe in tutte le altre specie di sarcopti; lo stesso dicasi per le veutose deile zanipe ehe sono alquaato piü gvosse ehe neue altre specie.
Delia rogna prodoUa da (jucslo Sarcoplc raquo;el gallo.
I.a piccolezza di questo sarcopte, e la pelle del gallo copei'ta ovunque da fitto pelo, lasciano difflcilmeute segui-lare i primi leuomeiü della rogna in (]iiestigt; auimale. Si puiraquo; periraquo; dire ehe le successioui morbosc sono come quelle cIh; osse.rvaiisi nel cane. I principali shitomi sono ehe 11 pelo si ta irto in aleuni laoghi, perde il suo spleudore e veg-gonsi qua e lä chiazze pelate, forte il prudore. Nelle parti affette la pelle s'ingrossa, si pela in parte o in totalita. si corruga e si cuopre inflne di grosse croste nelle quali co-piosi riuvengonsi sarcopti \i\i uova ed escrementi. La testa (lei gatti e il luogo preseelto dal sarcopti ed an/.ilnlto le orecchie: di lä si eslemle a tntlo il corpo. Aleune volte resla limitata alia testa donde anche il nonie di crosta t'acciale. A lunga durata i }j;atli Immagriscoao e fluiscono cacbetici. Berthold-Caapev's, Hertwig ed Hering osservarouo il trapasso della rogna del gatto all' uomo; gli esperimenti del Gerlach. conl'erniarono queste ossenazioni: la guarigione avvenne spontaneamente nell'uomo dai ;gt; ai 21 giorni; i fenomeui
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I'liroiu) piü licvi per ([uosto SUrcoptO ('Ik' per quoili del cane e del Ciuallo.
Hertwig osservö trapassaro la rogna lt;li un gatto ad mi cayallo sulla schiona del qualo doriniva; la ripotuta e oou-tiauata importazlone di niiovi sarcopti tnanteone a luago la nuilallin. 1/ importazioue di una sola volta del sarcopti del gatto sul cavallo e snl cane, produce prüdere e llevi pa­pule ehe diiraiio alcuni giorui e scompaioao piti presto vhc, still'iiomo. Nel bue e aella pecora non si ebbe alcuu effetto.
Sabcoptes cünicou. Gerlach. Sahcopte del coniolio.
Questo sai'copio soraiglia assaissimo a quelle del gatto, solo ehe ö piii piccolo o delicate, oade piü faollmcnte si schiaccia posto clio sia sotto un vetro sottile. Le papille v
Fig. N. 44. Sarcopies cuniouli, Una fem-minii vcdula dal lato ventrale ad un [orte in-grandimento.
le appendici dorsali si veggono tmche piii dif-
flcilmente di queUo ehe si facciano quelle del sarcopte del gatto.
Rogna dei conigU.
Presceglie questa specie di sarcopti; la testa dei couigli c specialmeule altonio al naso, alle labbra e alia fronte, v. lt;li rado si estende piü oltre. Gadouo i peli e si fomano delle squamc ehe rlunite costitniscono croste bianoo-grigic. II corion sotto queste Intumidlsce, ecadute, si mostra rosso ed anche esulcerato; attecchiscono sulla pelle dell' nomo quando e Qua e delicata, ma le vesciebette ed il prüdere ehe
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oagioaano ö lleve c ^compare sempre In 'i laquo;gt; B giorni^ Nou atteochiäcono su neggun altro anlmale e aemmeno snl galto,
beiu'hecol sarcoptc tli questo ahbiaiio la inagglor soniiglian/.a.
9
Surrnplc della capra?
IS'on atteccheudo sopi'a questo anlmale 1' araculde ehe produce la i'ogua ncllo pocoro, c lecito I' iudurre laquo;'lu- que­sto anlmale abbia una specie di aracnldi ehe le sia proprla. Alcuiii lalli clinici di Irasinissione della rogua (iell(gt; capre all' uomo ed al cavallo rendono probabllo I' Induzione die 1'aracnide in discorso appartenga j)iii facllmente al genere sarcople. Bisogna peri) couvenire ehe i lalli clinici noli lino ad ora nou sono molti, ne osservntl o descritti con quella allenzioni' per cui nieritino cli enlrarc nel novero dei lalli incontrovertibili. Aspettando il gindizio dal tempo mi limi-lero a ricordare ehe ii veler. Henderson (The vet. 1851) osservb Irasmcssa da una eapra a 13 cavalli di una slrssa slalla ed ai palafrouicri ehe 11 govemavano nna specie par-tlcolare di rogna da cui era affetta. Slntoml di questa solo disso ehe erano come plecoll bottoncini rossi ehe sangulna-vano al piii lleve eontatto, sen/.a aggiungere altro,
Piii Importanti osservazloni sulla rogna caprina furono islilnite dal veler. Wallrafferiportate dal Talke (Handbuch aller inneren und Russcren Krankheiten ecc. isrjs). Osservb il citato veterinarlo loi'j capre rognose spettanti a dicci armenli composli di 2quot;)00 capl: prima ehe egll fosse chia-mato, circa 2quot;)0 capre erano g'ni mortc per la rogna.
La inalallia apparlva in alcimi liioj;iü sotto forma di croste secclie, con Ingrossamento e Screpolature snlla pelle; in allri come im erpete forforaceo o farlnaceo; i pell cade-vano, per cui jili aniinali restavano (jiiasi pclati del tntlo. Ordlnarlamente la malattia cominciava alia testa In vicinanza delle oreoohle ehe notevolmente Intumldlvano, e profonde ragadi sl formavano attorno alle labbra e alle aperture delle nariel; a poeo a poco la malattia si eatendeva a tutto il
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— 2(15 — oorpo, fino iii piedi; il prudoro sentlto dagli animali era Intenso laquo;' si grattavaiw v. si mordevano tanto lino a rosiar-ne aposaate. L1 appetito nou si mostrava alterato, ma dopo alcani mesi e di rado oltre ai 6 ditulauiva la seorezione del laito, il dlmagramento ed il marasmo suocedeva rapl-dament.e, e come silniie cesaavano tli vivere.
Queata specie di pogna wi irasmisc ai cavalli, ai buoi, ai porci ed alh; pecore: in queate altime [o oreochie si goaflavaao, e si formaroao dolle ragadi e delle create in diversi luoghi dolia faoola; uegli altri animali la malattia aveva Iquot; apparenza di an erpete forforaoeo e cadevano i jx'li. Gli animali secondariamente affetti dalla rogaa oapri' na iilt;raquo;m la trasmettevano ad alti'i, uon cosl periraquo; gli uomlni die hi contrasaero dalle capre: in alcuni caai i malati la Irasmisero all' Intera famiglia.
Le cognizioni sicure die si liamio iutorao alia pogna degli animali ci danno ragione del fatti aarpati in queate oasepvazioni, le c|iiali pepb mancano gravemente non essen­de state dair autore studlato l' araemde ehe produceva la malattia.
Delle diverse specie spettanll al genero Dermatodectes di Gerlach, o delle forme di rogna die prodncono.
Dermatodectes eqoi. Gerlach. Sahcoptes eqoi, Qohier e mtori lutti fino ad oggi
Queata era la sola specie conosciuta fino ad opa dai vetepinari nella pogna del cavallo. I.a grossezza di qaesto aracaide lo pende vislblle anche ad occhio nudo. La fem-niina adulta ma non plena d'nova e lunga nn 1/5 di linea, larga 2/11, il mascbio e lungo 2/9 di linea.
II colore del corpo e bianco opaeo, la testa e le zainpe glallo-brunc, uegli indivldui glovani il coloramento del
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m
- 206 — corpo ö debole, nel vecobi La Unto h i)iii forte, tanto do vedersi l'addorae bruno-glalliccio.
Ln forma del corpo h ovale, il muschio pUi corto della femmina , il dorso formato a volta, alquanto piano dal lato addonnnale. Nel mezzo ed ai lati del corpo uu' intaccatura ehe continuasi dal lato della paucia, non vislbile sul dorso. Suir orlo inferiore dell'addome i'auo in forma di ana fen-ditura spesau non vi8ibile,ai lati della qaale si veggono ire peli nolle femmine, e nel maschio due proluugamenti l)i-forcati torminati da due lungbe setole ehe cuoprono i due cillndri propri degli organi genitali doi raaschi. La pelle e disoretamente grossa, Qnamente striata, munita di setole e peli,
La testa prolungata nel mezzo a guisa di hilm. a se-conda ehe e ritirata o protrattu appare o pin corta o piii acuminata: quando e distesa e iuugn i/20 di linea e cor-risponde alia quinta parte della lunghezza di tutto il corpo, munita di (i peli, e da ogni luto di due punti lucenti ci-guardati dal Gerlach come occhielli. I moviraenti laternli della lesta sono deboli.
Le zampe anterior! sono collocate vicine alia testa, esco-no da quattro aperture listate da un solco c sono formate
Fig. N. 'ili.
Fig. IN. 4ö. Dermatodectes cqui Una femmina vedula dal lato ventrale ad im forte ingrandimento.
dl cinque articoli, l'ultimo dei qua-li e conico acuminato, terrainato da un uncino ineurvato, e da una ven-tosa sn di nn lungo stelo lonnalo di Ire articoli; sono tutte immilo di pell
ma spccialmente \c due esterne: mo-
hili in tUtti i sensi, lo sono piii e
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— 207 — nio^lio latcralmcnte. Le quattro zampe posteriori esooao (iiilV oi'io del oorpo perb aloun poco verso l'addojae, e nelle femraiae an poco piii in alto ehe aei masciii, sono pili sottili delle antcriori: aello feminine ö L'issterno paio laquo;#9632;lie lt;gt; 11 put corto od lt;quot;• temlnato do due lunghe setole; i' interne bo I' ultimo artlcolo plü lungo terminate da una ventosa e do lt;lii(! corte setole. Nei inaschi r l'inverso, I'ln-terno paio, cloö piii corto, e termlnato da due cortlsalme setole, Le zampe posteriori servono speoialmente agli ani-maii per rilcvarc raddome neU'atto ehe perforauo la pelle dogll aulmali sni quoll vivono. Si servono dcgll art) ante­rior! tie] corse come i Sarcoptes, e percorrono lo spazlo di ^ polllcl in mi mlnuto.
Rogna eqttina Dermatodettica.
Lo rogno di cul era si porla e quella ehe fu sola (ino ad oro nota ai veterlnari come vera rogna. La rogna sarco-ptlca l)ciiclie cosi denomlnata, spesso dal volgarl era confusa con altre affezlonl, e aon pote con slcurezza essere collo-cnla Ira le rogne se mm dope le ossermioni precise di Gerlach, alle quoll peri) in antecedenza oveva occennato it Delal'oml. L'aracnide ehe produce la rogna dermatodettica, scoperlo per la prima volta da Gohler iu quelle ehe ebbe lino ad ora il nome di acaro o sarcopte delta rogna del cavallo.
Come tiitli i Dermatodectes, non s' insimia sotto 1' epi-dermide, ma vive su quella, e molli indlvldul si trovano Ira di loro rlunlti come in famiglle sulla pelle del cavalli; si mitrono immergendo il loro rostro lino alia eute e suc-chlano lino a sa/.ieta. Qnesto si deduce dal vedere die il loro corpo dope alcnni mimiti die sucdiiaiio si fa tondeg-giante e splendcnte. Nell' atto ehe perforano I' epldermlde versano entro la ferito un umore acre lt;gt;d Irrltonte, ehe e la causa del suecessivt fenomeni morbosl caratteristlci di quesla specie di rogna. Fl Gerlach coul'erma questa asser-
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— 20S — zione coll'esperlraeuto, e oioö, Bchiacolato ano di questi animali e Innestato lquot; umore ehe ae era asolto con un 8go soiio la proprlo pt'Hlaquo;', si produsse un tumoretto pruriginoao clic durb per alcurxi gioral. Scelgoao tU preferenza ed isiin-tlvamente le parti del corpo ove pousono vivere igt;iii aicuri c tiilVsi, come la radice della coda, il ciuffo, la criniera, il canale delle ganasce, la taccia interaa delle gambe ecc. abbandonano difllcilmente il luogo ove si sono gih formate le broste, e si estendono lentamente. Vivendo in tamiglie riunite daaao I' appareuza alia malnttia di morbo affatto locale. Uiscahlali i cavalli o csposli al sole, vengono gll ara-cuidi sulle croste e sni peli, pel Ereddo e per l' umido si ritiranö invece sotto Le croste. Quanto vivano, e se le IVm-mine deposte ehe abbiano le aova muoiano, e tuttora m-certo. Quello ehe si sa si e ehe durano a lungo a vivere tolti ehe siauo dai luoghi malati, ehe per I'essiccamento sollVono di una specie di morte apparente, e ehe rivivono per mezzo dell uiuidila. Vivoao meglio all' umido ehe al secco, e la loro vita l'uori dal luogo loro pUÖ coiiser\ arsi per (raquo; e lino ad X selt'miane. Kssiccatiiic molt] col calore della slul'a, una femmina tornö in vita dopo bO giorni per mezzo di calore umido. Le punture velenose del dermatodeetes sono il puuto di partenza di tutti i Eeuomeni auccessivi ehe caratterizzano questa specie di rogua. Si formano nolle loea-lita indicate delle piccole e platte prominenze die sulla pelle bianca sono da prima di un colore gialliecio pallido, e si lanno poscia lossiccie: dopo pochi giorni si cuoprono di squame ed in 6 od 8 giorni scompaiono, Ma quando le punture sono molto ripetute e vieine, la pelle in quel luo­go s' inlianima, lie awiene nn Irasudainento die presto si essiccii in forma di piccole squame, e si stabilisce una vera desquamazione: I peli si alterano, per cui nelgoverno dell'a-iiimale facilmente cadono e laaciano vedere una superfleie liscia untuosa e splendente. In seguito la pelle s' Ingrossa e si indnrisce; vi si I'oriiiano griuze e pieghe, si aumenta I' cssudazione, ehe essiccandosi agglutina le squameepiteliali
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— 209 — Ira tli loro e si fonuaiio coai croslo laquo;li color biauoo^griglo, o grigiorglalllooie cli variq grossajza. a luago andnre il raquo;lo-lora pruriginoso e oosi forto ehe obbliga gli aniiuali ^ fn;-i^iirsi e li; escoriazioivi q lc contusioni ehe si pi'oduooao con (|ii('sU mc/./A uclli' localilii niiilalc die possono IVc^arsi, oomplloano la malallia, diulc nc avvi'iiiiono i'siilci'i'a/.ioiii od uloeri sappuranti o Eonaazioni lt;li nuo\'e croste molto piii gKosse e dl divecao colore,
Giuula ehe sia quosla rogua ad im alto grado e i|iiau-do \i sono unite le dette coiapUcimou] qaesta rogna aou si distiugai; piü per le estei'üe forme dalla precedcate s[gt;(!-ole ili rogna, e now si pub piü rieavare im segno dlugno-stico differenziaie dal modo di estoudersi dalla malaUla. II oarattepe diSerenziale caratteristico di (juesta rogna rlcayasi dal luogo in cui ha peineipio, c dal modo cou cui si ästen­de. I luoghi ehe dicemmo essere prescelti da quest! ara-onidl per uon easere disturhuti daimo gii im indizio per sospettare qnesta rogua. li modo poi com cui si estende la-scia facilmciiic distinguere 4 stadi in questa forma di rogua.
1.deg; Studio. La formozione delle papule e la facile dc-squamazioue dell' epidermide - desquamazlone forforacea. -Le papule uon si veggono o mm si sentono coi tatto aeinpre heim in tutte li^ localilii |). c. ira la cliioma. Per questo
carattere predominante la rogna dermatodettica fu gpesso coiit'usa e indicata coi uomi di erpete forforaceo, squamoso, erpeto della cliioma del oiutfo ecc, eco.
2.deg; Incoininciato 1' ingroasnmento della pelle, ha luogo una piii abbondante disquamazione, le squame sono pic­colo agglutinate I'm di loro, i peli in parte caduti, e (|iic-sto in localitä oircoaoritte v ciroondate da pelle sana.
5.deg; Pelle ingroasata, raggrinzata e corrugata coperta di create squamose. (Erpete aquamoao)
4.quot; Fonnazione di v.ere create, crepaeoie ed ulceri con maggiore o minore inflltrazioue nel teaauto outaneo sot-
loposto.
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Diverse locftlltft In uno Bteaso nnimalo mostrano queali sladi dilVereiiti elie dlpendono dnl tempo In cui ima laquo;'(raquo;Ionia i\[ Dermatodectes si povtb supra una determinatn loealila. La malattia comiaci da uno o da püi luoghl, quest! aono semprc circosoritli e si nllargano mano tnano lt;'lte 11 pro­cessraquo;) movlioso locale aunieiila; la dilala/.ionc del male e leula come nelle erpeli. La circoscri/.ioiie e semprc pill 0 mciio demarcala, per cui in tulli gli sladii c Bempi'G una porzlone di pelle sana ehe circouda la malata. 11 lento proce-dcrc fa si die la malallia resli ad alcuue parti limilata pet qualche tempo, ma a poco a poco uuove colonie di sarcopti si portano in aliri luoghi e vi producono imovi centri di malattia. Alle volle (iiiesli aracuidi abliandoiiauo tm luogO, o sencciativi dalle cure di governo degli animali o perclic \i muoiono nccisi dai rimedi adopcrati . lasciano allora delle piccole chiazze pelate, spesso rotonde e coperte di una sollile croslicina. e questo awiene piii facilmentc net collo e sulla scliicua dcgH animali; ed ö a questa apparenza ehe e dovuto I' errore di credere ehe da alcune erpeti puö secondariamentc generarsi la rouna, menlrc i fatli su cui posa nn tale errate giudizio non sono die le vestigia di aver per qualche tempo in quei luoghi abitato una colonia di dermatodectes. Lasciala a se la malattia si estende da principio assai lentamente, ma aumentando la famiglia del parassiti in ragionc ehe la malallia invecdiia. si estende allora con rapidila, cosicche nelle prime 't seUlmaiie non fa la malattia i progressi di cui e capace nei scgucnti 14 quot;iorni, nei iiuali ill Uli sol glortlO nascono lanti sarcopti quauti nc nacquero nei primi 28 giornl. I'uo pure avvemre die coi me/,/,i di cura si uccidano molle famiglie di para-sili ma non lulle, per cui dope nn cerlo tempo la malattia si riproduce con nuova intensity prolungandoue cosl il corso a piii c piii mesi. I sinlomi della rogno devmalodct-lica del oavallo sono alquauto difficili a racooglierai in prin­cipio della malattia, non lo sono piii a morbo alquanto iuullralo, e sono: Forte prudore locale nei liiolt;;iii prescelti
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a diniora dei pornalti iici (|iiali si slaldliscc niia forte dc-s(|iiaina/,i()iic, caduta dei peli e intirossanicnto dclla pelle
iu alcuiii punti cirooscritti, allargamento oiroolare e for-iiia/,i(mi' di croste senzo i'Im' si scorgauo sul corpo dcijli ani­mal! pidocohl, i (|iiali. so in gran nuinero, possono dar luogo ai primi Fenomcni indicati. I.a IHyriasi del capo e dclla criiiicfa. conic la I'soi'iasi dclla crlniera bonigna e maligna degli autori, non souo altro ehe rogna dermatodettico nelle dette locality. II primo stadio costituisce le cosl dette erpeti forfopacee, e l'ulteriore sviluppo costituisce la supposta fin (jui Psui-iasi dclla criniera. I local! caratteri di questa rogua, sono ))iiiili cirooscritti ohe lontameute si allargano circolarmoate; diversi gradi o sladii delln inalattla in di-versi pauti, come anche luogh! abbandonat! e pelati sen-za ohe la pelle i\i si indurisca, costituiscono, come si e detto, i caratteii differenziali fro questa e la precedente rogna. La ricerca dclla specie di aracnide nei modi ehe furono gift iudicat! toglie ogni dubhio al diligente pratico.
La Irasmissioiie ad allri cuvalli awicnc piii faoilmente in questa specie di rogna ehe nella precedente, 1.deg; per la lacilila ehe. ha questa specie di passare da nuo ad altro aniinalc per un semplicc contatto, non iiisiunandosi come i Sarcopti sotto l epidermide. 2.u Per la lore maggiore le-nacilä di vita, rcslaiulo \i\i anche per (gt; aettimane lontani dal corpo del cavallo. Ad onla di questo pero molt! cspc-rimenti d'imicslo rcslauo sen/.a clVetto, perche nei cavalli bene governati i dermatodectea Fucilmente si perdono e non possono quindi produrre alcun effetto.
Questa specie non attecchiscc su di nessun altro specie di animali, nemmeno snl bile il di cni dermatodectes spe-ciale non i; bene distiuguibile da queslo. gt;'cll(! pecore ncllo quail bavvi pure un dermatodectea molto vicino a (jncsto, nei porcl, ne! cani e nei gatti non si vede prodotto ahum effetto riferibile alle puuture di quest! animali quando vi sono artiflcialmentc importati. Nei buoi in cni molti e ripe-tuii cspcrimonti furono tentati, si ebbero scgni del prudore
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iir
2)2 oaglonato ma non rogna. 611 esperlraeatl negatlvl istiiuiii dall' Rertwigi Mag. vol. I pag. 190. vengono oosi piona-mente a confermare ohe la rogna deraiatodettioa del oavallo non tra|)iissii al \nu\ Posti i dettl aracnidi sulla igt;ell(; dül-1' nomo, dopo poco tempo vi Lmraergono il loro roatro e producouo una puutura dolorosa: dl rado pungouo duo voi­le, e pare clio gli umori ehe gli sono I'orniti dall'uomo non gli convengano, ed anzi gli nuocano, perobe gli indlvidul ehe liauno sncrliiato muoiono piii presto di quelli ohe non l' hanno fatto. Gli effetti determinati dal morso di questi animali sulla pelle dell'uomo non sono seiupre nniformi; in alcuni casi non si ha alcun effetto tranne il dolore della puntura, in altri suocede nna piccola papula poco elevuta, in altri inflne si forma un tubercoletto di colore giallo pal-lido die in pochi giorni da se scompare. Sulla pellc dello slesso Gerlach perö ebbero sempre luogo fenoraeni analogbi agli Ultimi ora indicati, ehe anzi ebbero sempre alcun poco di maggiore gravitil: quali poi fossero precisamente non venne detto dall'autore.
Rogna net hue.
La rogna nel hue c assai ])iii rara ehe nel cavnllo; il Gerlaeh ne trovö di due forme, una prodotta da un Der-mntodectes e I' altra da un Symbiotes. Le due specie degli aracnidi del hue non dilTeriscono per nulla nei loro carat-terl zoologici dal dermatodectes e dal symbiotes del cavallo: la diversitä della specie e perö chiaramente dimostrata dal fatto ehe le specie del hue non atteccliiscono sul cavallo.
Se il hue ahhia pure un sarcopte o questo sia idenlico a quello del cavallo, per ora nou pub dirsi con sicure/./.a. Una prova indiretta dell'esistenza di un vero sarcopte pro-prio del hue si avrebbe dalle osservazioni cliniche di tra-passo della rogna dal hue all' uomo, giacclie 1c due specie sovraddelte proprie del hue, sull'uomo non atteccliiscono: ma queste osservazioni souo cosi imperfette, ohe su di loro nou si put) fondare alcun giudizio di mediocre valore.
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2irgt;
ßogna bovina denualadeelica.
Dermatooegtes BOYI8. GcHmh.
II Gerlach rioevette solo dello oroatc dal veteriaarto Mewes di Bromberg, raocolte da un l)ii(' rognoso. (ill ara-cnidi srano anoor vivi; gli espeuimenti tentati dal Gerlach sull' iioino t! sugli altri auiiiiali furono con risultali nega­tiv!. 11 sarcopte bovine indicate da Gohier nel 181 i era oertamente queato; gli esperimenti inmili allora tentati lt;li trasmissione al cavallo ed all' asino oorrispondoao coi re­cent!. La flgura di questa specie ö stata portata discorrendo i oaratteri (llt;'l genera dermatodectea, vedi pog. 180 i'ig. rss. Si tacciono i caratteri, giaoobe, come si e detto,non si farebbe ehe ripetere (|uelli del dermatodectea equi, col quale lia oempleta rassomiglionza. Sulla pelle dell' uomo producono del mors! meno fort! del defmatodect! del cavallo, ed i fenomeni prodottl aono di minore intenaitä; Le create oaser-vate da Gerlach erano larghe da mi mezzo lino ad un |)ol-lice, mollo groaae, di celore giallicio e coutenevano molti dermatodecti. La grosaezza delle croate indica la forte eaau-dazione cutanea ehe producono quesli animal! aulla pelle del hue. Mewea oaaervb la malattia in 10 vitelli ehe da i meal ne erano alletti, e coperti lt;li croate dalla teata lino alia coda, eaiatevano ulcerazioni al collo (; alle apalle. Nclle provincie oriental! Pruaaiane queata rogna pare frequente nei buoi.
II noatro illustre Toggia discorrendo della rogna del buoi confuse I'uor di ognl dubbio molte affezioni erpeticbe aotto queata unioa denominazione; e ac chiaramenta si scor-ge ehe egl! non di rado osservo in Piemoute la rogna Svni-biotica nel bue, e della quale si dira pili avanti parlando del symbiotes, cosi non pub dira! della rogna dermatode-tica di cui ora si parla. Non preatava lede l'illustre clinico
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air csistcn/ii dell'ucai'o, ailora oos'i cbiamati gli aracnidl luiti (lellu I'ogua; ma i fatti coatraddittori da iui aoceanati per aegare la trasmisslone della rogna da nnu specie ad al-tre di animali, ed anohe all' uomo, soao postl cosi genuiaa-ineute ehe la veritä delle osservazloal moderne emerge splen-didissiiuii. 1 risulliili aegativi ottenuti ael 1821 da] nostro Bcrtoa di Buriasco per trasmettere la rogua del cavallo ai buoi, inosii'iiiHi cbihramente ehe egli esperimeiltb con ca-valli affetti da rognlaquo; dermatodettica, ehe oggi 6 dimostrata non trasmissihile, ma die invece i professori Casanova e Man-gocio ebbero ehe fare colla vero rogna sarcoptica del ca­vallo, ehe videro trasmettersi ad un uomo c; a tre buoi. (Vedi considerazioni sulla naturo contagiosa della rogna degli animali domoslici. Toriuo IS-21 ) Ad aitri fatti aooenna pure il Casanova di Irasmissione della rogna dal cavallo all'uomo, e di uno in cui il veterinario Perinetti contrasse la rogna da un vitello. II quale ultimo fatto anohe colic attivali co-gnizioni non pub essere giudicato. Ad onta di tanti lavori sopra questo argomento rimane ancora jlarga messe da co-glierc ai veterinari pratici.
Dermatodectes OVIS.
Acaho DELLA ROGNA DELLE PECORE. Walz.
Sarcoptes ovis degli mtlori.
Questo dermatodectes ha la maggiore analogia colic due specie di dermatodectes superiormente indicate, il Ger-lacli peri) cerca di Car risaltare le seguenti dill'ercn/.c fra il dermatodectes del cavallo e quello della pecorn.
I. Biguardo alia grandezza,!! dermatodectes della peco-ra supera in grandezzn quello del cavallo, differenza ehe e piii notevole nolle femmine die sono lunghe da 2/7 lino ad \]?gt; di linea e largbe I/O. I muschi sono Lunghi 1/5 di linea e largfai 1/7.
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Fig. .V 40.
quot;w:
Fi^. N, •')lt;raquo;. Dermalodecles obis. Und fi'iinniiia vcdula dal lato dorsale, ad un forlc inijranditncnlu.
2. Quello tlcllu pecoro o piii ro-loiulaio, iioa ha iikima iatpgliutura, la pelle ö iiiii delicala, striaüi |raquo;iü liiiaineuic, o sebbeae dl colore J)iaiic() U'iulc alcnn poco al glallicölo, ed e luoida.
5. Nelle fetnmine adalte In golcataro a forma di lira cbe si vede dal lato addominale, si congiuogc nel derma-todectes dcllä pecoro col soloo ohe passa all' origlne del paio iiifei'lote (iclli* zanipe anteriori.
i. Lc Kampe anteriori 80110 plü robuste delle posteriori inquot;! dermatodectea pecorinö. Gli steli (i(MI(^ veutose liaimo un articolo di plü di q;iielli del cavalllnoi
5. La testa del dermatodeclos pecorlno dlfferisoe da (juelia del cavalllno per avere I' unclao rlvolto del suc-cliiello piii robusto.
A Walz ( ISI2) prima di ogni altro, all' Hering poscla cd all' riei'lwiji, e inline a Deial'oiid e Bourguignon e a Ger-lac.h sono dovute Ic; principali osalle OSSei'Vazloai stilia rogna
delle pecoi'e ehe tu nota per vero dire agli antloblsaimi padri della veteriuaria. In quanto ai costuini e all' esegui-ineiito delle fun/.ioni orgaolohe di (juesli araenidi a lungo lianno dlscorso il Delafond ed ü (lerladi; ed io lasolo \o-lentiori tiilta (juesta parte dei diligent! osscrvalori ehe iu-leressa il Zoologo ed il Plsiolbgo, e m'attengo solo a ciö ehe e piii slrettameiUe collegato colla pratlca.
1 costuini di questa specie non differiscono da quelli delle due precedent! specie;. l,a engione ossia il punto di partonza del pfocesso morboso cotttitueute le organiohe alto-
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razioni pruprle della rogna peoorlaa,raquo;: queste ultlme quan-do sonlaquo;) in corso souo del tutto analoghe a quelle delta rogua derraatodettica del cavallo. Ad ogni puutura di der-matodectes sulla pelle sana si forma ima lieve proroineuza dclln grosaezza di una leaticchla lt;gt; poco piU, ehe appare di color pallldo o traente al glalllccio e comparaliile al morso di una zan/.ara sulla pelle tlell' nomo: quando molle punture souo viclnc si formano chiazze i)iii o meno larghe o Irregolari di colore glallo bluastro, sulle quali si formano vesclchette o pastolette ael laogo della puutura. In pochi giorni qaeste ohiazze si cuoprono di squarae gialliccie cho sempre piU s' lugrossnno, e sotto le quali vivono i parasiti ehe colle lorlaquo; punture producono una copiosa essnda/.ione. T ossndato e [e squame epitelinli si riuniscono e formano grosso croste, la pelle continuamente irritata s' ingrossa, si corruga e si screpola; cadute le croste cade con quelle la tana, o nuove croste si formano seccaudosi T essudalo. Se i parasiti si sono portali in allra locatita a poco a poco la parte torna alto stalo normale. Qneslo il processo normale, ma anche in questi aiiimali desso e sempre alleralo dalle contusioni cd cscoria/,ioiii die si procacciano gli auimali Ire­land osi, per il tormentoso prudore ehe sentono, onde croste piii voluminöse e di colore oscuro, ulcerazioni e spesso por-/.ioni di pelle die cadono gangrenate.
1 sintomi sono l'orniü dal violento prudore e dagli alii esterni a cui si danno per questo gli animali affetti, spe-cialmente quando sono riacaldati; la tana si stacca a pic-cole o grosse clocche: guardando attentaraente in questi luoghi si veggono i fenomeni locali sovraindioati. Come per la rogna dermatodettioo del cavallo e del hue, cosi anche per questa un carattece distintivo sono i luoghi clrcoscrilti grandemente malati, circondati da pelle sana; e ciö per-che anche queslo dermalodectes vive a tome 0 famlglle separate.
II primo siadio di questa rogna e formato dal primi fatli consecutivi alia puntura clei parasiti lino alia forma-
,;
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zioiiG dl ana Bottlle orosta glalliooia. La malattia In questo studio ö olrcosoritta nd uno solo o piii luoghii II seooudu
sladio ö carattorizzato dalla gonfie/./,a e indurainento d(;lla pelle e dalla cadnta della lana , dalla formaziona dl una orosta sfjuaniinosa e da nna maggiore eatenslone della ina-laltia. II terzo stadio inline della screpolaüira della pelle, dalla fonna/ioiie delle croste ed esuleera/.ioni. Alano aiano ehe la malattia si estende a tutto il oorpo, si yeggono auove locality atnmalarsi dl rogna passaado andie queato pel divorsi sladi indieati.
Gcneralniente puö dlrsi ehe La cura noa avviene mai spontatieamente, per eul alia (in (ine, consunte e oaohßti-ohe ne muoiono le pecore colpite. I giovani e delicati agnel-lini muoiono in aleuni mesi, le pecore adulte resistono dl piii ed a seconda del nutrimento ehe loro e fornito. La cura liinitata ad alcuae parti uoeidendo sojo nna por/.ione delle fumiglie dei parasiti diminuiäce il rapido progresso della malattia, e puö protrarno la durata per ollre im anno sen/.a recare i lunosti elVetti ehe il morho lasciato a se ge-neralmente produce. Qaeste somniarie osserva/ioni corrispon-dono pienamente a quelle leggi governanti i inorlii parasi-lari die lurono da noi in sulle prime indicate.
Tutti gli esperinienti tentali snll iiomo e augli altri animali cou (jnesto derraatodectea ebboi'o risultati ne^ativi. non eaclusi quellt sulle capre; per cui e a credersi ragioao-volmelite ehe la rogna della capra dipenda da im' altra spe­cie di araenidi, e forse, come si disse, da uu aarcopte. Inlor-110 alia propagazione della rogua in im armento, il (lerlacli l'occ le segnenti iüteressaati osaervazioni.
La rogna a lieve grado, o in altri termini le pecore abitate da pochl dermatodectea di£Qcilmente trasmettono la malattia ad altre pecore, apecialmente Be le malate lianno il pelo lungo e riccio come le Merine. Le saue poasono convivere colle malate sen/.a ehe avvenga la propagazione della malattia per piii settiniaue, o se a\ viene si liniitu solo ad aleuni individui.
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T—TT-^—TT'quot;-—-^
218 Una pecora eaU'Bmamoate populalu dol dormatodeotos inifitii molU; peoore nello prime ore oho ooavivooon nitre, c cosi pub Infettare tutto 1' nrmeiitö In breviasimo tempo. Poobe peooro sane messe a ooutatto con molie rogdoso resiiino Infette per lo dette ragloni sollecitamente e grave-in 6nte.
La siiscetUbilita per la rogua varia nelle diverse; pe­oore: in alcune epoohe essa ö maggiore in altre mtnore; lo comprovano ie importazioni ärtiflciali ehe aon produoo-no sempre hi rogna. Questo ftitto giä note a tutti gli espe-rimentatori, In quelle ehe trasse in errore Delafond e Bur-guignon ehe credettero ehe Ie pecore hen nudrite fossero meno snsceUihili a eonlrarre la rogna; il Gerlacl) osservo inveoe molti lalli ehe trarrehhero a eontraria conolusione. (Hi) ehe pub ilirsi eon sienrez/.a in proposito si e ehe gli aguelii a pclo lino e lana lunga e riccia sono pin snseelli-bili di contrarre La rogna con pochi derraatodectes gt;ii quelle lo siano le pecore a lana liscia e grossa: ehe flnalmente la raquo;tagione secoa h mene faverevole deil'umida e cnldo-umida antunnale al trapasso del derraatodectes pecorino da nne ad altro animale.
Nelle stalle la trasmissionc avviene pill I'acilmenle. La trasmissione pub avvcnire inediatamenle per ine/./.o di eio -die di lana cadute da animali rognosi e lasoiate sui luoghi ove passarono le pecore rognose.
Suecede alle importazioni artiüciali di questo dernia-todectes ciiraquo; ehe avviene per quelle del dermatodectes del cavallo laquo;; del hue, e cioe ehe fton attecchiscono sopra nes-sun altro animale di diversa speeie snl quale sono stali importati.
SvMiuoiKs i:ih i. Gerlach.
Questa specie di aracnlde nun era lino ad oru cono-scinta nö dai zoologi ne dai praticl.
i; Hering ehe forse primo la vide in un cavallo creduto
r
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219 allcUo da orouioi rlociuoli o limaiosi otonica a tutto (jiiiit-iro le zampe, lo tenna ideutioo al buo Sarcoptes Eciui, cho 6 il dermatodectes cqui di Gerlaoh. Devesi a questo ulliujü scrittore lo avere aon solo inseguuto a distlnguere questu nuova specie, ma ad avere (liinostrato olie a questlaquo; lt;quot;' do-VUta una forma speoiale di rogaa ehe propone di eliiamaro rogna dei piedi, non avendo nulla olie fare coi rlcciuoli od aili(! ernzioni erpeliehe in questa ioealita, sobbene peri) il luogo da queato araonide presoelto per sua dimora non sia solo la regioae della pastora ma s annidi hen anche al ciuffo della criniera.
I earalleri assetgt;iiali a questo specie sono: l.e fenunine lianno una forma ovale, sono lunghe 2/1 i di linca e larghe lt;/8, la parle inferiore dell'oddome e piii rislrelta solto 1'inserzione delle zampe posteriori. Nei maschi
Fiff. N. .'(7.
Fig. N.nbsp; 4quot;. Symbiotes Equi
Gerlaoh. Unnbsp; nbsp;masohio vedulo dal
lato dorsale,nbsp; ad un forte ingran-dimenlo,
la forma de] corpo e piii lon-deggiante, ottusa posteriormente, lunghi 1/7 di linea, lar^lii come le feminine. II colore e bianco opaco, la tesla e le zampe gial-lioeio bruno, nei niaschi adulti giallo oscuro, la jiclle e di-scretamente grossa, e fmamente striala.
Sul tiorso lianno due selole, ed alenni pell lateral-menle al corpo. Nella parfe inferiore del corpo, si veggono nelle feminine \icino a cortl peli due lunghe selole: ucl masebio due imbnti cilindrlci oon tre luugho setole, coperti da im prolungamenlo si direhhe caudale. Dal lato addomi-nalc \i sono alcuni piecoli peli di colore oscuro.
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iilir
I
220
ha testa ü piatla, OOVta a OOUO ottUBO, iiumita di C oorti |H-lii c dl due succhielU conioi, ul Iftti del quali boho le duo mandibolo in forma di tanaglia, sostenutc come da duo lablmi.
II primo paio delle zampe anterior! ö vlclno alia testa, il secondo ue h alcun poco lontano; tutte quattro perb sono sul marglne lt;lel corpo: nel maschio plti robuste ehe Bella feuimiiia, formate da cinque artkoli pelosl,8ono terminate da uua grossa ventosa su di un oorto Btelo. f^e zampe infe-riori sortono piii indeutro del margine del oorpo, e souo diverse nei diversi sessi. Nolle Cemmiue e l' esterno paio ehe e il piii robusto ed e terminato da due lunghe setole: il paio interao pur esso di 4 artlooll e termlhato da uua ventosa e da uua selola. Nei masehi lquot; esterno paio e com-plelameute s\iluppato, V interno e solo rudimeut.irio: ter-minauo perb tutti (' due eon uua ventosa, e 1'esterno ba inollre una Lunga selola.
II moto in quesla specie e piii lento ehe nei sarcopti e nei dermatodeetes. Teiinli fuori del luogo delta loro nor­male abitazlone vissero incartocciati la un luogo asciutto per I 'lt; glorni, cpoca in cui caddero in uno Btato di morte apparente die 1quot; amidita ed il ealore riehiamb in vita dopo iiltri li giorni. Tenuti in una stalla vissero bene per 50 giorni; ai SO erano tutti morti. Vivono riuniti in Eamiglia sul corpo del cavallo; il luogo prescelto a loro diraora e il ciullb e la pastora: b! nutrouo deil'epidermide e trovansi snlle desquamazioni della pelle, nnmerosissiini.
Nei cavalli governnti sono costretti ad allontanarsi dal loro luogo, ma vi tornano pooo dopo, e vi rimangono per mollissimo tempo senza allargafe il luogo della loro dimora. In alouni east peri) (ierlaeh vide giungere la malaUia dal ciuffo lino al collo. Rodono I' epidermide senza perlorarla cosi profondaraeute come i dermatodeetes, per cui gli elletti morbosi cbe producono sono minori. Spesso si osservano vi-venti con altre specie di parasiti nello stesso animale, ma uon inai inescolati nello stesso luogo.
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Produoono aei laoghi pfösoelti per lono abitozione, e
niangiandü 1'epidormidc, da primn mi senslaquo; di prudoro ehe in iilcuni cavalli ö piooolisgimo, In altrl plü forte, ma non mill cosi tomentoso come e quello prodotto dagli altrl ara-cnldl, II prudore si manifesto nei cavalli dopo ehe si sono Caiii lavorare, o nello notte; pereuotono il auolo, fregano colle zampe simc la maliita, o si mordono, e tirano enlei; 1' epidermide morsicata appare In Corma di esilissima for-fora, i peli si alterano e cadono qua e la, i lunghi pell perö delle parti posteriore della nocca non cadono; a lungo andare la pelle si gonfla e si cuopre di strati di croste squamose piii o tueno duri. Ordinariamente la malattia si limila alia paslora, aleiiue volte inoiita flno al ginocchlo 0 al garetto; si (ormano in queste partl delle crepature tras-verse piii o meno pröfonde, e fonnansi anehe delle croste. Dopo ehe la malattia aveva dnrato im anno, vide il Gerlach formate delle escrescenze piecole oondllomatoae outanee, a superfloie cornea esternamente, il quäle Strato corneo si ri-duceva in linissime squainetle, la cute era sauguinOlenta e come coperla di villi formati dalle escrescenze condiloma-lose indicate. lo pure osservai in uno di questi cosi man-datomi da Pinerolo la stessa lesione; durante la vita il ca-vallo l'u creduto affetto da ricciuoli cronici. II corso e molto lento in (juesta infennitä; generalmente passauo dei mesi senza ehe si stahilisca una vera desqiiarnazione e ehe i peli cadano; 1'ingrossamento della pelle e la formazlone di cro­ste non l'n vedula da Gerlach ehe dopo molti mesi, c lo formazlone di papille cutanee I' oaservb in due cavalli ehe da im anno erano malati. La pastora c il luogo prescelto da questi araenidi, ma la malattia si esteiule leiitamente in alto, di rado perö dal lato anteriore, e püi di rado flno al glnoc-chio o al garretto. Trapassa facilmente dall'uno all'altro plede corrispondente, di rado peri) da un piede anteriore ad im posteriore 0 viceversa; dl rado pure souo presi tutti e quattro i piedl ad im tempo, e piü spesso lo sono solo i due posteriori. La dtagnosl e facile. Ksaniinando colla lente
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•! V
i
— 222 — le squiunc OUtanoo, slaiiln il lorn ttraii iiumcro, si vergönn lacilincuu; i Symblotea. La prarlgluci lt;lol metacarpo o del oarpo o del raetatarso e tlcl tarso, si oonfoade epesso colla rogna dei piedi, e le due intcnuiia si diatingueranno solo con sicurozzu dalla presenza o no dei parasitl.
Una Lunga s(;ri(' di esperimeati per rfasmettere qncsii parasili allquot; uomo ed agli auimali i'u sciiipi'c sen/a successo. Notevoli sono quest! risultati aegativi snl bue, ael quale pure ossorvasi im Synihiolos ehe diffloilmeute si distingue pei carallcri soologici da questo del cavallo.
Fra cavalli e oavalli la tvasmissione della malattia av-vienc, ma non COS! [acilaiciitc. In alcimi casi in cui la ma-lallia era limilala alia paslora , per |gt;iii mesi non si comu-nico ai cavalli vicini, ma quaudo il male comiucia ad estea-dersi in alto verso il giuocchio od il garetto, allora si tra-smette tacilmente ai cavalli vicini. La ragione di questo fatto facilraente si comprende e sta in eib, ehe i Symbiotes non si portano in alto ablmndonando il luogo di lore iiatn-rale diraora se non so quando in questo non trovano piü le condwioni favorevoli al loro manteniraento, sia per i'eo-cessivo uumero a cui sono pervenuti sia per le alterazioni cutanee locali ehe si sono stabilite. Nell' uno e nell' altro caso adunque sono, diro cos), sforzati ad emigrare, e per questo solo in dette circostanze avviene piü tacilmente il trapasso della malattia da uno in altro cavallo.
Symbiotes bovis. Gerlach. Sarcoptes bovis Uering-
Hering nel vol. VI del suo Repertorio fu quegli ehe primo descrisse e Qgurb questa specie, credendo di osser-vare il sarcopte gia indicate da Gohier, notando perb to differenze esistenti fra questa specie, ed il sarcopte del ca­vallo, ossia col dennalodectes eqni di Gerlach. Kegelaar nel Magaz. di Numan del ^85b trovb nolle squarae e croste tolte da un iinpettiglne caudale di un bue, un araonide o acaro come egli lo chiaino, ma die non descrisse. Dal luoj^o ove
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- 22.1 — In tolto o dai alntomi riportati dello Mialatlin, norlnch ero-dette ehe si trattasso dello specie oro In discopso. II aoMro Toggia in preoedenzraquo; avea detto oho nei bovini la rogaa si svolge di prefereussa alia cervioe, sulle o)?ecohie e alia cödä. Queste le sole conoscenze ehe erano pogBedute dalla scienza, heiuhe geoondo le osserva/.ioni di Gerlaoh e le pre-cedenti del Toggia nou sia poi tanto vam questa malattia nel i)ii()i. Kino ad oru peri) nessimo Ira uoi no, lia fallo argo-nionto di spocialo discorso, q sono lielo indicaiulo queata lacuna, di porgere gll element! opportunl per lo studio di (jucsia lafermitö.
Noi snoi caralteri ostcrui BOlQigUa (fuesta specie assais-siino al symhiotes del cavallo, e solo e IHegllo si distingue fuor di ognl dubbio dalla preoedente, per vivere solo nel hue. II luogo prescelto da questa specie e la radice della coda dell' animnle in cni solo ablto. I'olcndo per la detta rogioni toeere dei curatteri zoologioi di questa specie, mi limiterö ad accennare die la ügura di questa specie In data discorrendo i caralteri del genere Symblotes. Vedi pag. ISJ Fig. i\. 5!).
Rogna simbioUca caudale del Ituc.
I prlmi sinionii di questa malattia sono wn abbondan-te desquamazione alia radice della coda accompagnata da discrelo prudoro: a poco a poco i pell si nlterano, e la pelle si cuopre di Una strato crostoso di colore bniiio glallo, il quale in seguito si sercpola e si formano delle croste isolate per le ragadi e le crepaccie die avvcngono sulln pelle sotto-posla della radice dello coda die e sedc della malattia; sotto (jucste crosle si Irovano luiinerosissiini i symbiolos, i quali vlmaugono per mesi e raesi nel luogo da loro prescelto ad abitazione, speclalmente quando il boviao sn oui si siahili-rono sia göVeruatO colla iiumo. fn alcuui bttOi die fnrono lasciati iuterajUeüte a loro, la malattia si eatese sul dorao e lino al collo, e in basso latcralineutc lino alle iiianinidle. Attorno all ano perb c sulb; uiainindlc si eslcse ancora la
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malallia In ulcuiü casi in cui i bovini ricevfivauo il govoi--uo dolla mano.
L' esteasioae dello malattla avvlene perö aepupre assai leiitaniciitt!, ml lia luogo per mozzo del tl'aSpOBlo dal \m\no luögö preaoolto ad altro vicino, ill una colonia dl symblor tcs, oilde T inl'eniiilu, die consta delle allcmzioui culanei! da laquo;;ssi loto cagioualc, si mauilcsta sollo lumia di cliiazzc, rotonde, latghe come uno Bcudo e clrooudate da pelle inle-rameute saua. Seoondo lt^ osscrvazioni del Ucrlach sonraquo;) nc;-cessari molti mesi ed aaohe un mezzo anno o igt;iii perciie la malattla dalk radice dello coda di un buo malalo si estenda piu olire,esi propagbl ai luoghi Indlcati. 611 espe-rimenii tentati dal Gorladi sull'aomo e Bugli aniraali furo-no tttttl seuza alcun risullalo. Negative Iraquo; pun; il risultalo sui oavalll, il symbiotes tlel quale e, come si e dello. oon dlBcernlbile da questo zoologioameute.
Fra i buoi la traBraiaslone della malattla avvlene ma assai difllcllmeiite, specialmente quando la malattla e cir-COBOrltta alia radice della coda, ineno dillieilinente quando e eslesa sn di ampia Buperflcie sul corpo. L' importazione slessa dei symblotea da uno ad altro bue non produce sem-pre la malattla In quello ehe soffri V Immiaslone artiflciale dei paraaiti. Questo fatto d;i la ragione del come la malat­tla si comiiuiclii dillicilmente fra i luioi dlmoranli in uua stessa stalla.
DELLA CXIHA DELL.A KOOIX'A IK OENERAIjE
[.a rogna, come si e delto, e un morbo parasilario tutl' affatto esterno e locale. La causa ehe lo produce lo mantlene e lo estende, qualunque ne sla la (orina, non e in altro riposta die nelle diverse specie di aracnidi die sono slate indicate. La cura quindi non deve ad altro essere ri-volla die ad uccldere gli aracnidi parasiti: ottenula la morte di quesli, la gulirigiouee sicura, perdic non posHono
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— 22S —
piii aver luogo lo alici'ii/.ioni outoncc costltutive la rogna, ehe soiio, conie si disso, ana oonseguonza delle ahitiulini laquo;Iclla vita degli aracnidi.
II nietodo per conoacore con slcurezzn quali sono i ri-incdi |)iii vantaggiosi i 1'espenmentazione laquo;'lie mostra auali sono le soslan/.e ehe jiiii presto e sioiiraincnle ucoldouo (incsli aiiimali. II NX'al/, Iciilö qucsta via, sono oramai 50 aimi, per trovate il jnodo di curare la rogna delle pecore ncci-dendo i'avacnidc ehe lo produce, e ehe i'^i aveva scopertOi
Qucsta via fu seguitata dal Gerlach sopra umi larga scala, ed i numerosi (; diligeuti esperiineuti da lui tentati ^li diedero i seguenti importauti risultuineuti.
IMMERS1 GLI ARACNIDI MIL
erano inorti nello spazio di
ore
minati
Greosoto puro..........
Creosoto una parte i
Alcool Hi raquo; .......
Acqua 50 raquo; f
Creosoto una porte l
Acqua 80 i. | ' ' '
Creosoto una parte 1
Adipe 20 raquo; j.......
Greosoto una parte i Adipe 2'i raquo; I
Creosoto uiki parte j
Olio 2'i laquo; 1 '......
Creosoto una parte I
Olio 40 raquo; |.......
Tinlura di jodio pura .......
0 0
0 0 0 0 0
0
lp'.: Ii2 l|2: 1 l|2
2: 2 l|gt;
112: 1 1,2
5 Il2: .quot;gt;
.quot; I|2: 7
5 Ip2: !) 1; 2
10
i
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,
226
#9632;
1MMKRSI GLl ABAGNIDl NEL
erano morti
nello spa/.io di
ore
in in uli
Tlntura di jodlo una parte Acquanbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; 4 parti
loduro di potassa i parte Acquanbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; 2 parti
loduro di potassa una parte Acquanbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;4 parti
Potassa causlica una parte Acquanbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; 24 parti
4! C
9
20: 2(J
2: 2 Iji
I: Il4
l.i: 50
Potassa causticanbsp; una parte
Acquanbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; '*gt; parti I'oce liquidanbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;2 raquo;
Olio ammale dinbsp; Dippel 2 parti
I)
Sol faro di potassa una parte Acquanbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; 10 parti
Solfuro di potassa una parte Olionbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;10 parti
10. 20
Cloruro di calce una parte
Acquanbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;30 parti
0
iVr. 05
0
5: /,
0
30
0
:;•. 9
0
.quot;gt;: 9
0
8: IT.
Olio anlmale puro
Olio animale una parte Acquanbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;10 n
Olio di trementina Petrolic .... Pecc.....
(1) Acliiprrnndn in qiiosl.i lormnla 16 p.irli iV .noqun invpoc ill 10 gli nrarnidi tiiir.iinihi in vlla ilol 7 nl a mlnutl.
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- 227 — I.MMKKSI Gt\ AUACNIDl NEL
#9632;
Accto conoentrato purp ....
Aceio conceutrato e ( Acqud parti eguali I '
Acido acetioö e acquo parti eguali
Acido solforlco una parte Acquunbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; 24 parti
Acido solforico ana parte
Acqiuinbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;is i)
Decotto di tabacco una a 8. . . .
idemnbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; una a 10. . .
Idemnbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; una a HO, . .
ßagno di Tessiernbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;i
Arsonico hiarn'o una partenbsp; \
Solforato di ferro l(gt; partinbsp; nbsp; . . .
Acquanbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;100 nnbsp; nbsp; nbsp; I
Spluzioae salura dquot; arsenico nel-!' acqua di Hertwig. (una p. su (j).
Soluzione arsenicale di Bfathieul Arsenico bianco una parte Alumenbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;10 parti
Acquanbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;lt;00 raquo;
Sapone nero..........
la saponata semplice non ncoldeva.
Spirito Aininoniacalc. Hertwig. . . .
Soluzione di Sui)liinatlt;) irr. \ ogni oncia cV acqua. Hertwig.....
cmio inorti nello spa/io di
ore iiiiiiuti
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o
I ; 1 5l4
2; rgt; Ii2 2
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52: ^quot;i 10: 20
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KW
— 228
IMMKUSI GLl ARACNID1 NEL
crauo niorti nello spazlo di
ore
in mill i
Decotto di radice raquo;li elleboro bianco
uiia porto su 16 d' acqua. Idemnbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; raquo;nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;nero
Infaso di digitale uuo su 16. . . .
Inl'usioiu' di giusquiamo unn su Ifi .
Idem di foglic dquot; ati'opo bellttdonna uua su l(i..........
! fl. rgt;(i
1 24. 56
12. Ilaquo;
idem idem 6. 48
Idem di foglic di pcrsico uua su Kl. Llsolvlo di Wal/. (*)......
Mathieu consigliu dl adoperare la benzina, ehe vedem-uio dolata di \irLii insettieidu loi'lissiiiui; Kuckenmeister disse aver l'olio di auisi um' aaaloga virtü, ma queste so-stiiu/.c pel lore costo uon soao per anche accessibill pei veterinaiü. Bourguignon raecomanda la tiutura del semi di Staüsagria (Delphinium Staflsagria) o 1' ungueato lonnalo di 5 parti della detta sostaaza e cinque di grasso, come mezzi atti a curare la rogno nell'uonio in 24 ore. I veteriuari g\h da molto tempo adoperavano questa piamta per ucclderc i pidocchi negli animali, e potrebbero estenderue proflttevol-mente 1' uso alia cura audio della rogna. 11 Gerlach perö
(*) II llscivin di \V;ilz i' cnsi compostn; Colci' cotla iii icci'nlc, i portl.
VI si vcrsl supiM :i [Kico a poco laul' .icqua da roiniaine nna pasta. AgH1quot;11laquo;' potassa 5 partl, raquo; lanla cenere equivalentlaquo; alia delta qiiantltä dl potaisa. si versl qnlndl Unlo iirlnn ili hue da clarc al mlscuglto In onsistonza ili im ilcllnario, e si afjgiiinga in fine olio vmpircninatico animalc C paili, peefl liquida 8 paiti; si mrsnili il lullo com allrc 200 parti ü' miiu dl bin' , eil 800 il' anpia.
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— 22!raquo; —
fra le sostanze preferlhili uella cura della rogua degll aui-mali fonimciulii il crcosoto in diverse formulo per gli ani-mali a oorto pelo, lt;hI il docotto di tabacco raquo;sato como ba-gno per gli aiiiniaii a lungn lana. Per gli effetti veleaosi ehe produce, vorrebbe proaerltto dalla pratica I'uso dell'ar-senioo e del suoi preparatl, nella cura della rogna.
II decutto di tabacco couccatrato (uaa parte di tabac­co e cinque lino a dieci di aoqua) pub rlusolre velenoso Bpecialmente pei buol; ma nella proporaloue di uno a 'i.'i o 50, usato come bagno lt;gt; in lozioni dai claque ai dle^l mimiti nei cani e nelle pecorc, non arreca alcnn danno agli aniinali v. non allera la hnia aelle pecoce.
E tacendo per ora di quei nie/,/,! Gomunemente adope-rutl, ehe non hanno virtii inaetticida, lt;gt; die alterano la Jana o die per allre ragtoni non sojio da adopecarsi, poue il Gerlach il seguente canone pratico laquo; Che il curante si dove cioo propone, di adoperare a prel'eren/.a quelle so-stanze medlcameutoae dotnto di pronta e sic.nra virtii inaet­ticida, ma ehe nello stesso tempo sono innocue per 1quot; ani-male; ehe inline hanno buona parte alia I'elice rinscita del­la cura le formole (lei medicainenli da adoperarsi.
Dlscorrendo la cura della rogua nelle diverse specie di animall, seguiteremo a teuere in gran conto le osservazioni dell' illustre clinico di Berllno.
Cura dei cavalii e doi Imoi rognosi.
Se pub giovure alia dlaguoai ed alia prognoai il distin-guere le diverae specie di aracnldi ehe tnantengono forme diverse di rogna negll aniinali domestici, quando la dia-guoai e sicnramenle posta, le Indlcazloni terapeutiche non posaono varlare nel generale concetto terapeutlco del pra­tico, qnahmque ne sia la specie; poaspno solo varlare le formole dei rimedi, (piesto dipcmleudo dalla mole degli animali, dalla iialura della lore pelle, dall'estensione, della
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— 250 — malattia e dalle OOUiplioaaloal ehe al inoi-ho POgtW ^gt;igt;(gt; ooaglunte.
II geiierale concetto abbiiuno glä detto essor quello die mira ad ncciilcre i parasiti senraquo;raquo; uuocore all' auimalc die li porta; oro per glungere plb siouramente a questo fine il Gerlach conslgllo in lutti i ensi una oara preparato-rla, tanto plti ehe per la natura della pelle degli animal! riesce piii difflclle 1' iimnediato contatto coi parasiti dclle sostanze ehe hanno efllcacla di ucciderll, 0 nou potendo uei grand! animali adoperare i bagnl, come si pub coi pic-coli e coll1 uomo, V unifonno distribuzlone sopra tutto il corpo dei I'imedi, riesce pure ditticile. (loiue c.ura prepara-toria conslglia adunqne le lipetute lozioni alle parti malato con acqua saponata, le quali giovano sole quando la rogna e in principle o limilata ad alcimi pnnti soltanto; quando la malattia e molto estesa od inveterata, si usano Erizioni sn tutto il corpo con una poltiglia di sapone nero, lavando poscia tntto il corpo con acqna calda dopo alenne ore (da 6 a 12)! si rlpullsce poscia il corpo con una scopetla. Si possono anohe usare bagni e lavature a tutto il corpo con acqua in cui sia disciolta la polassa causlica nella pro-porzione di una pnrte di potassa in 50 di acqna; od anche si pub far precedere a questa lavatura 0 alle saponate una larga unzlone su tutto il corpo di olio di lino od altra so-stanza oleosa. Adoperata una qualsiasi di queste cure pre-paratorie, si lasciano per bene asciugare gli animali lt;; quin-di si amininistra il rimedio ehe devc uccidere gli aracnidi appllcandolo sopra tutto il corpo e ben bene fregando.
Le fonnole piii usate a questo (ine dal Gerlacli sono:
L'acqua di creosoto semplice ehe nella proporzione di una parte di creosoto sopra SO di acqua, e generaltnente troppo dehole.
Con magglore slcurezza riesce la formola aeguente:
Creosoto -I parte. Alcool 10 parti Acqua 20 a 50 parti.
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La dose ehe si consuma per ua cavallo per ogtli lozio-ne e di im' oncia e me/.zo di creosoto, 15 di alcool, e 40-45 di acqua. L'azione locale e niitissima, e si devc ripetere per 2 o 5 volle la lozione iicll' intervallo di tre o quattro giornl. II creosoto mescolato all' olio I a 10 e lino a 26 convieue quaudo e necessaria una lunga e prolnngata azio­ne del rimedio, (piando cioe la pelle e ingrossata e sono mimerose le crostc. Si ripete 1' un/.ione dopo 5 o 0 giorni, e geueralmenle due unzioni bastano a eonipiere la cura; uei casi gravissinii si puö alteruare la cura a nietä del corpo per volla.
Unguento di creosoto una parle, e 20 parti di grasso porciuo. Ncssuu unguento antiroguoso giova meglio di que-sto. Si usa come 1' olio di creosoto.
L' olio di trementina o solo, o unito al petrolio o alia pece e uu bnon rimedio \)or aderire t'ortemente, e penc-trare facilmente nell'epidermido, ma irrita molto, ed e ]raquo;oco conveniente nci casi in cui la pelle sia lina edelicata, escoriata, screpolata od ulcerata. IV olio animale e la pece moderatio alcua poco la di lui azione irritante.
l'otassa una partc, sciolta in 10 parti di acqua a cui si aggiungono 2 parti di pece e 2 di olio animale. Questo miseuglio forma an rimedio molto attivo contro la rogna, ma come e molto irritante, cosi non sara da usarsi ehe nei casi di rogna limitata e circoscritta, nella quäle siano forti croste. Con 15 parti d'acqua invece di 10, il detto miseu­glio e meuo irritante ma anche mono attivo.
Tre once di polassa (I) caustica sciolte in 45 once di acqua a cui si aggiungono 6 onee di pece e altrettante di olio l'etido o animale, bastano per una lozione ad im ca­vallo: questa l'ormola eonviene quando il rimedio deve esscre portato su tutta 1' estensione del corpo dell' animale.
11 decotto di tabaeco nella proporzioue di I a 20 e 1 su 25 e il piü sicuro e facile rimedio. Eccezionalmcnte deb-
(I) 1/ uncia mpdicd PrilSSlono rorrispomlo lt;i 27 i;ratnini e 3 docigrammi abbon-dantl; le dlvlslonl dcll' oncia corrisponduna alle antiriie misurc italiane.
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bono rlpetersl le lozloai laquo;on qaesto pimedlo flno n tro volte. B;ist;i ordlnarlamente la prlma e speaao lo secopda lo-zione q portare una guarlglone oompleta. Pub essere punlaquo; applloato son/.a perlcolo e sopra tutto il corpo, raquo;; ^mn lt;'lugt; sia irrltaute I'aoido solfoflco ooncentrato, nella prpporzlouc di una parte sciolta in 24 parti di aoqua. \i nceto couoen-trato opera nello stesso modo ma tneno attivameote, cd irrita pill 0 meiio la polio.
II solfuro di polaasa o fegato di /olio unito all' olio
agisce debolmente; molto piü atlivo e sciolto aell'acqiia
nella proporzioue di una partc sn cinque o dleci di acqua.
1/ uuguento mercuriale, ed i preparali arsenicali non
oonvengono pei pericoli, clio portnno con lore.
Le saponate, le soluzioni d'allume, i deootti di radi-c(! d' elloboro bianco e nero e lo stesso ungueato solforato tanto in nso, sono dotati di una debole virtii mortifera per gli aracnidi, c quiudi non preferibili alle forraole supe-riormente indicate. II veteriuario Ricbter ha ricbiamato in onore ai giorni nostri un' autica t'ormola oomposta:
Cantaridi |). un' oncia e mezzo.
Solfato di rame mezz' oncia.
Fieri di zolfo i ana
Olio animate \ due once da lasciare digerire 24 ore in un litre d'olio di lino.
Afferma ehe con una sola unzione guarl rndicalmentc cavalli e buoi rognosi.
Cura delle pecore rognose.
ßenche le stcssc general! indicazioni terapeutiche gio-viuo nella cura della rogna di questi animall, il prati-co non pub trascarare oltro alle geuerali controindioazioni dcrivanti dalln nalura delle lesioni e dalle (|ualUa dci linic-di. quelle ehe emanano dalla propriety obe i rimedi die egli ndopera banne di alterare le qualitii flsiche e cbimicbe
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— 255 — dclla lana, c ohe il vello essendo lungo ogli nou pub udo-perare in certe stagioni come nell' iaveruo alcaui di quci nic/.zi ehe rioscono ellicucissimi. qiiiilo e a Cdgion tl'csompio il bagao geueraJe. Kfjii 6 quiadi In questc oiroostaaze oh-bligato a rnssegnarei ad usai'o [X't' un certo tempo uua cura topica alle localila inalate, la quolo aon giova se nou per-clie ucolde mi certo aumero di arnouldi e hod tutti; assai diflloilmento quindi si giunge eon questo mezzo a sanare coinplelameiile; o se questo si ollieue, egli e solo nei casi in cut la malatlia e ineipienle cd Ö in nua gceggia limilata ad alcuoe pecorc soltanto, A dar raglone del quauto possa giovare questo metodo di cura locale, gioverä il riportare il seguente calcolo approssimatlvo deaunto dalle osservazioni zoologico-fisioloiiielie del (lerlach aulle t'unzioni rlprodut-tive di quesli araenidi. Le nova schludouo dope tre o qüat-tro glorni, dopo altrettanto tempo i piccoli hanuo giä otto zampe (appena sbocciati dall'uovo no banno solo (raquo;) ed il lore accrescimonto e comploto In otto giorui; s'accoppiano, e le femmlne depongouo le uova in altri tre o quattro giornl, per oui ogni geneimlone Impiega circa iquot;i glorni a rlprodursi. Dietro qnesti dati, e sapposto ehe in ana loca­lity si trovino 10 femmlne e cluque masehi, dopo 15glorni il totale degli araenidi risnllanti da uua prima generazione
sarä di............nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; ViO araenidi
dopo 50 glorni seconda generaaione ecc. 1,800 raquo; do]raquo;) 48 Idem terza generazione ecc. 13,000 raquo; dopo 00 idem quarta generazloae ecc. 150,000 raquo; dopo 7.quot;) idem quinla generazione eee. 1,800,000 raquo;
11 vantagglo della cura locale sta adunquc soltanto nel-T opporsi ad ana cosi spaventosa ripi'oduzioue.
I bagnl general! souo, secondo tutti i pratici, il mezzo piii radlcale e sicuro per curare la roguu uclle pecore, le quail debbono essere in precedenza tosate, ma non sono i pratici tutti d' accordo nolle soslanze da adoperarsi.
Secondo il Delal'ond la solnzione concentrata di sale niarino. il grasso e gli oli cuinuni di ulivo e di noce non
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— 254 — faimo morire gll acari, cd c quiiuli iiuilili; adoperarc (lueslo sostanze.
L' uaguento nicreurialc solo o uiiilo all'cssonza di Ire-iiicntiiia, seoondo Delafoad, ed i preparamp;ti arsealcali, seoon-do Gcrlach, sono da proscriversi perohö perioolosl, ed anohe letali per 1c pecore.
L' olio animah; ompirciiinaUco solo, o unlto alia peoe, e la soluzione concentrata di solfuro di potassa, giovauo secondo DelafoDd per in rogna incipiente, ma sono da pro­scriversi perche alterano la lana. Aache le soluzioni Alcali-uc cüiiccntrate, secondo Gerlach , alterano la lana renden-dola ruvida, e sono piü dannosc del bagixo col solfuro di potassa, die colora o sporca la lana. Anche 1raquo;' lozioni col oloruro di calce la readono piü biauca ma friabile. 11 oolo-ramento ehe aoquista la lana adoperando la pece e 1quot; olio empireninaliro convenientemente diluiti, scorapare secondo Gerlach con ana saponata, come scomparc quello prodotto dal bagno di decotto di tabacco.
Sono pericolose, secondo Delafond e Gerlach, le soln/io-ni pure di acido arsenioso, o di arsenito di potassa adope-rate per bagno: non concordano perl) sull' efllcacia delle decozioni concejatrate di Elleboro bianco e nero, die 11 !)raquo;gt;-lafond giudica buone e ehe r esperimento mostrb al Gerlach inellicaci vedi pag. 22lt;S.
Utile inflne si dall' uno come dall' altro e giudlcato il decotto di tabacco, ma questo, preferito in tutti i casi dal Gerlach, non lo e dal Delafond ehe predilige il bagno Ferro-arsenicale di Tessier, II Clement sostitui la formola conoaciuta sotto il nome ci bagno zinco-arsenicale (I) ehe diversiflca dal bagno di Tessier perche il solfalo di zinco t'u sostituito al solfato di ferro di quello. Dotato di mag-
(I) Bagoo zlneo-arsenlcole del velcrinarlo Clement.
Aciili) nrsonuiso I kilrtgiamina. Solfalo ill zinco 5nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;
Acqiu ... 100 11lei.
Mescolate.
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— 23;gt; — glore aitiviia nstringeute, n questa o forse dovulo cho il bagao di Clement e riuscito meuo periooloso di quello di Tessier ad filcuui pratici. Ü Domiaricx e il Delafoud liauuo peri) segaltato a oonsigllaro il bagao di Tessier auche In (]iiesti ultiiiii tempi.
Per la curlaquo; delle pecore rognose fa gl/l altrove ricor-duto il bagao di Walz. Ebbe pure uu tempo gran rino-manza il melodo cunilivo del piislore Sehall, ehe la lama disse divenuto rieeo eomperaiulo a vil prexzo mandrc di peoore rogaose, e rlveadeadole guarlte. ll bagno da lui lid operate era eomposto:
(lalee spentanbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;libbre 8.
Potassa .... ii -10.
Uagueato mercuriale raquo; I ^[2.
Urine di hue boccali 50.
Acidlaquo; nitrico . . libbre 10. Per U80 locale e sulle croste, quando dopo il bagao ri-muneva ii prudore ladizio delta peraistenza in vita degli uraenidi il citato pastore c dopo lui molti veterinari ado-prarono uu iniscuglio di
Mercuric vivo uu' oncia e mezzo
Aeido nitrico due once e mezzo; dopo averli a luugo scossi in uu vaso di vctro, aggiungeva:
Acqui tiepida Ire boccali
Acido solforico uu' pucia e mezzo da scuotersi ben beae prima di adoperarlo.
Nou deve infine essere taciuto il seguente miscugl10 consigltato dullquot; Hertwig per curare; la rogna in tutli gli auimali, e da usarsi taulo localmmite quanto |raquo;er bagao ge-uerale auche nolle pecore. Si traggono da -10 staia di cenere e conveuieute quantita di acqua 500 quart! o boccali di lisciviü(l) e a parte altri GOO di seconda colatura: si fanuo cuocere iu questi 2.j libbre di labaceo lino al residue delta
(I) II 'iiiaito I'mssiani) equlvate a Irt liblirc r un quarto circa ilcll' anllcraquo; no-itro pfslaquo;.
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moti'i; si mosoola questo doootto col priiuo llsclvio •; si ag-glungono a tutto il llquldo da 4 n #9632;quot;gt; once di subliiaato oorroslvo ed nltrettantQ ammoftioca, o 10 llbbpo dl Potassn. Godesta quantity dl liquldo vale pel bagno dl BOO pecore rogiiosc. Glovn rlpetere qaeato bngno dopo otto gioral.
II bagno di Tessler, eccoado Delafond . non deve mal csscrc adoperato qaarido le pecore hauno la laua, o il vello lange, jx'rclio la lana diventa ruvida e seoca ed aoqulsta mi oolore di ocra o di ruggine ehe si toglie difilcilinente anclic eolla lavntura. So la stagione non permette ohe si tosino le pecore, biaogaerä aver rlcorso : i mezxi di cura imperfelti al quail lio gifi nccennato. La toaatura delle pe­core i'acilita sempre I' a/.ionc mortifera del rimedi e reude la cura piii facile e aicura.
Qnnndo la polio delle pecore o Lngrossata e copertn lt;li grosso crosto anclio il Delafond conaiglia la cura prepara-toria o cioo di far prendeVe ngll animali an bagno sapo-noso preparato con tin kilogrammn di sapone ordinario in 100 litii d' acqna di I'onlo porlala alia loinporatnra di :l'i o 2S gradl di Reamur, fregando gli aniraall In bagno con una acopetta o un mazzo di paglia. Nell' eatate queat' opc-ra/.ioiio, potni Tarsi all'acqua corrente, dopo duo giorni si soniininislra il bagno di Tossior. Gli uomini ehe fanno pren-dero il bagno alle pecore di una greggia Impiegando 12, o 2i ore od ancho giorni, debbono guardare di non avere ferite od escoriazioni allo mani, onde evitare il piii attivo assorbinienio dell' arsonico. Alia lunga anclio agli uomini ehe banno la polio delle mani inlalta a' Introduce aotto le nnghie il depoaito del llquldo ehe per la cauterizzazione leggiera ehe produce rieacc dolorosa per qualche giorno alln prossiono. L'epldernitde dtille mani c delle bracoio diventa aecca e dura ed ha colore dl ruggine ehe dura dagli otto ai dleci giorni, Queato coloramento acompare lavandoal con una leggiera soluzione di acljdo cloridrico.
Te mammollo e soprallutlo i cape/./.oli delle pecore lattanti dovranno casere untl con grasao o sego avanti di
hi
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porle al bagno, onde prevoaire l' azloae astriagente dlaquo;! li-quido ehe indura le iiiaininelle ed i enpezzoli, o fa dimi-iuiir(! per qualche giorno la Beoreziono del latte. I rnontoni, gll arletl, jiii agaelll e le pecore ohe aoaallattaiio non rc-clamaiio alouua precedeute cura. II bagno avni la tempera-turn dei Ty.1 a 7gt;li gratli R. 1quot; animale (iovrii csservi iinmorso interomeute, la testa ecettuata e mautenutovi in riposo per lo spazlo di due rainuti, mrh in segultraquo; mediooremonte frcgato sen/a escoriarlo sopra tulle le parti del corpo e •lt;ie^ii nrti per allri due o Ire niinuti passando con mag-yion; frequenza sulle parti roguose, Si avrä cura di far pe-netrare il liquido fra la divigione del piede, nel tacrima-tolo, nelle oreoohle, perobö i\i gli aracnidi cercano un ri-paro, tutta la testa deve essere bagnata e fregata col liquido.
Quattro uomini possono lavare da r2 a 14 pecore per era c; cosi da 120 a 140 per giorno.
Tessier, dice; 11 Delafond, raecomandö espressamente, e dopo lui moiii prailel hanno ripetato di usare ogni cantela, per iion hiscinre peuctrare il liquido del bagno uegli occhi e nelle orecchio dcgli animali perclie potrebbe produrre degli aceidcntl spiacevoiii prescrisse di lasciare gli animali per 2'laquo; ore in luoghi sprovveduti d'erba o di foraggio, di seppellire il residuo del bagno, di brucciarc la Una ado-perala pel bagno, le scopettc ed allri utensili adoperati. Queste prescrizioni sono superflue. Fine ad ora hanno solo spaventato i coltivatori ehe avevano in auimo di adoperare il bagno ferro-arsenicale.
Secondo gli esperimenti di Delafond risulla I. Che fa-eendo penetrare negli occhi, nelle orecchie e nclla vagina il liquido del bagno, questo non vi determina raai infiam-mazione. 2. Che le pecore potevauo essere nudrite per tre ed anobe otto giorni eon alimenti secchi o con foraggio verde bagnati con uno fluo a tre centilibri ed ancbe con due decilitri del liquido per bagno di Tessier, senza die provassero il piü ehe iniiiiino incomodo, e die quaudo ne sono impregnati, gli animali rifuitano 1'alimento a cagione
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— 2S8 — del sapore aatrlngento e torraglnoBO ohe Iopo oomunloo. Per la etessa ragione le pecore aon si loocaao tra ^ loro, ed it tlraope die Ikuuio molti collivatori obe le pecore si avvele-„ino cos\ Ira di loro cade luteramente. Ma a couviucerc megllo dl questo lutto, 11 Delafond fece Ingollare ad laquo;raquo; artete e ad ana peoora da due a died oentilitri del liqiüdo di Tessler, sonza ohe gli animali ne soffrissero per (iiiesto: biaogna giangere ai tre ed al olnque deoilitri per ucoidere con (luesto mode una pecora. Dope 11 bagno la lana e la pelle delle pecore aoquistano on oolore giallo ehe pel cou-tatto deU' aria dopo 12 e 24 ore dlventa giaUo ruggine. Le parti escoriate, screpolate od aloeratc deUa peÜe souo gial-lastre e come cauterizzate. Le raammeUe delle pecore lat-taatl dlventano piti plccole e vizze, 11 capeazolo e doro, e la secrezione del latte dimlnuita alcun poco pel tre o quattro primi giorni consecutivi: sievita questa diminuzione ungendo come si e detto di sopra. Tre o quattro ore dopo la sortita lt;Uil bagno, si mostra aegli animali uno atato di irritazlone generale ehe persiste dalle 10 alle 12 ore: alcune volte que-sto state e appena apprezzabile.
Dal terzo al quinto giomo dopo it bagno la pelle si fa dura difficile a piegarsi e si copre specialmente nei luoghi malati di una crosta aderente colore di ruggine. Gli animali non si grattano piü, e mangiano con eccellente appetito. 11 micvoscopio la scoprire nolle persistenti crostc, gli aracnidi morti e le loro uova vizze o diseccate, sia per l'azione del Uquido, sia del deposito di detto liqxxido sulla pelle degli animali, doposito composto di ossido di ferro e di aoido arsenioso. Dall' ottavo al ventesimo giomo e soprattutto dal 50raquo; al 50deg; giorno dopo 11 bagno, nelle pecore ehe erano grandemente affette da rogna, le piaghe, le ulcemibni, le acrepolature sulle giunture eoc. si cicatrizzano interamente, cadono le create, la pelle riacqulata la normale mollezza, i ganglli linfatici sottocutanei si sgorgano, e la lana cresce nel silo primiero atato normale. La tinta roaaaatra dell' eatremitt delle ciocche di lana col tempo scomparc, gli animali sono
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allegrl e si rtfanno In canuv. in breve sono coinplotanionte sauuti.
Dal quarto air ottavo glomo dopo il bagno, qualche volta lino verso il 15deg; ^11 animal) si pattano, si mordicchiano e si Cregano. Questo prudore non deve esaere scambiato dai pra-tlci con un indlzlo (li cnra non avvcmita, ö un prurito spc-ciale ehe acoompagna la oioatrizazione delle superflcie malate. Sara iuvece Indizio di oura non avvoiuila (|iiamlo pocsistc, av-vennta ehe sia la caduta delle croBte:ln ([in^sto caso basterä rlcorrere ad aloune lozloni col liquide ferro-arsenloale per uccldere ^ii aracnldi afugglti all' azione mortifera del bagno per ottenere una gnarigtone oompleta. Seoondo il Delafond i parasiti della rogna pecorina vivono dai 15 ai 25 minuti im-mcrsi nel bagno di Tessier (da 7 a 25 seoondo Gerlaoh) ad ogni modo i oinque minuti in cui dura il bagno, e |)iii le 5 lino alle 10 ore ehe la lana linpiega per asciugarsi sono un tempo oltre al neoessarlo per ucciderli; esc qualchuno slud­ge, trovandosi imprigionato sotto II deposito rossastro ehe si forma sülla pelle di rado sfugge ad una oerta inorte(l).
II bagno di Tessier non riesce oostoso, essendo valutata la spesa a 5 in 'i centesirai per ogni pecora (2). L' eaiguitä della spesa deve essere presa in considerazione dai pratici trattandosi specialmehte di pecore di poco prezzo o di pa­stor] ehe non possano fare ehe piccoli sagriflci. I risultati ottenuti dal Delafond curando 55.005 pecore rognose col ba­gno di Tessier, sono, ehe sole 57 morirono non per gli eflelti
(!) II (Icilo drposito ii'si.i composto dl acldo orsanloso, d* ossidn ill ferrOg dl sotto aistnlato di IVitd, e di una cerln i|iiniiiliä di polvcre di genzinna o dl luligi-nc : qncslc due ultimo snslanze Curnno unilo per ordlnc del Oovcrno IViinocse al bagno di Tcssici' per cvllnre gli accldcntl, il colore ed il sopore opponendosi ad un cqolvoco pep gli uominl fatole.
(2) Per 100 pecoplaquo; i
I Chllogramina d' .icliio apsenioio ... I franco.
10nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; Idem di pPOtO solfalo di ferronbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;3 I'r.
400 grsmml dl perossldo di feppo .... 50 cent. 200 idem di polvere ill gCUZiano . . . 25 cent.
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_ 240 — del bagno ma iraquo; segulto dt uao atato dl marnsmu aol qualo gift erano iraquo; aateoedenza. Nel niunei'o totale .quot;quot;raquo;,irgt;7 nou luro-no immerse nel bagno ohe una sola volta e non vi reßlarono ohecmque minuti tnli'al piti; (gt;raquo;) furouo bagnate per due giornl oonsecutivi per dueotre minuti. Oudo il citato autore conclude laquo; Che il bagno dl Tessler guarisco incontraatabll-meute in modo pronto, radioale o poco costoso la rogna delle pecore di qualunqno eta, sesso, stato dl gravldanza lt;gt; di lat-ta/.ionc, o tempo da oui dura la malattia raquo;.
Gontro questa generale ed assoluta condusione stamio i I'atti, c nou pochi, registrati e confermati uegli Annali della scienza ehe affermano i danni ehe si ebbero non poche volte dair uao degli arsenieali, onde non e a maravigliare ohe il Gerlach imegni ehe questo bagno deve esscre proBcritto clalla pratica, perchä basta unapiccola quantity assorbita di quest; veleno per uccidere gli animali (I): ehe s{! I' aasorblmento non e tanto facile quando la pelle e intatta, lt;#9632; facillssimo inviece quando la pelle e eseoriata, screpolala ed uleerata, come appunto lo e nei casi di rogua invelerata. Se il prati-care il bagno alle pecore e pericoloso per gli uomini die lianno le iiiani eseoriate. perchö sarä innocuo per le pecore? Deve essere proscritto inline, sceoiulo Gerlach come lo deb-bono essere ttttti i rimedi pericolosi quando possono essere rimpiazzati da rimedi ugualmente sicuri ed innocui. Queate contraddizioni pratiche perö vogliono essere ricercate nell' in-teresse scientiflco e pratico. Le soluzioni arsenieali semplici come anclie quelle di sublimato corrosivo, lurono vedute nuo-cere a diversi animali da (loliier. (Iodine, Numan, Dick e altri moltissimi, ehe e snperlluo rieordare. Ximi duhbio ehe T ar-senico sciolto nell' aeqna e applieato die sia sulla pelle eseo­riata e tanto piii solleeitamenle ed ill copia assorbito quaii-to mauyiori ed eslese sono le eseoria/ioni: di dodici buoi
(I) il Gerlaeli vide succedcie la morle nci cavalli portanilo snllo la loro pdle per lino spazio di due pollici qiindl'iitl una mezza iliamma di arsciiico bianco flna-rncnte polverizzato.
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i'o^nosi ciu'ati con una solu/.ioue ac(|uosa d'arscuico, parto uun'irouo a\ vclcnali in pooo tempo, o solo .quot; visanarono com-pletamonte dopo essere siati pure eggj avvelenati. I'aiii ana-loghi a questo oitato dal Numau trovausi registrat] asgli aunali (l(^lia Soieuza; aiun dubbio adunque obo la soluzionc d'arsenioo sia assorbiiu dalia pelle e cbe questo assorbbneuto 6 1'avorito dalle eaooriazLoni cataaee, e questo spiega conic alcuno volte sia pet la close conic per I inlcgrita della pcllc imiotno sia riescito questo vcleiio. Leecandosi Era lt;li loro, poasono pure gli aniinali avvelenai'si introclucciulo mil loro lutecno l'arseuico, cd il Dick faccva appnnto nua di qucstc ossci'va/.ioni; alcuuc pecorc crano slate curate per la rogna coo un composlo di pulassa, sal(! di CUOina e due lei'/i d'ai'-senico; il salso iinitava ^ii aniinali a leccarsi c in qucslo modo si a\ velcMarouo.
Piiun dobbio adunque die in alcune circoslauze T arsc­uico noii riesca facilmente pcricoloso anoora per quesl'allro modo: nui ehe lo sia sempre, questo aon puo aUennarsi in modo assoluto essendo conlradclelto dai i'alti. La propriclii ostriDgento di cui a lorniio il bagao di Tessier e megllo quello di Clement, il sapore spiacevole di ('iii lulti e due sono Coruiti, rendoiio minori i pericoli dell' assorbiineiilo uel priino caso ed impossibile 1' avvelenamento ncl secondo modo perclic gli animali rilintatio di leccarsi. In questo modo le contraddi/.ioui souo ridolte al loro tiiuslo valore, od i iaiii rimangono cbiaramente interpretati.
Secondo il (jerlacli come il creosoto c le sue diverse preparazioai sono preferibili per curare la rogoa oegli ani­mali cho lianno il. pelo corto, eosi il decolto di lalmcco e da prelerirsi per gli animali lamili e pel piccoli nei quali il bagno e faollmeate applloabile.
11 decolto di tahacco giA coinmcndalo dal Numaii se molto coiicenlralo 1.5 jino ). lO.piiü riescirc velenoso spe-cialmcnte nei Imoi, ma non e mai neccssario adoperarlo tanto concentrato. Adoperato nella proporzione di I. 2,i od anclie HO per baglli duraule quot;i a in minuli, non vide mai
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il Gerluch il piü olio menomo inconveniento tuuto uello peooro die nei cani (! nc ebbe sempre i piii vantagglosi risullati. Queste le ragioni per cui il GUqIoo prussiano lo preferisoe al bagno arseoioale. iNei casi in oui si sia obbll-gati Jul nsarc come giä si dissc, una euro locale soltanto, oltre il deootto laquo;li tabaoco ehe in questi casi pub essere seuza pericolo adopcrato concentrato, si possouo anche usa-re per le peooro i preparati di creosoto, o I' olio di tre-iiieiiliua. Per la cura radicale e sempre uecessario il bagnogt; Preparato il decotto di tabaoco In un adatto recipiente, un uomo prende la pecora per le qualtro zampe, ed un altro per la testa, e la tengono cos) Immersa nel llqnido per tre lt;gt; qualtro miiiuti, mentre un lerzo uoino la frega per tutto il corpo e specialmente nei luoght nialati, cer-cando di bagnare bene la testa. Estratta la pecora si pone in un recipiente vuoto perche colando il liquido di cui e impregnata queato non si perda. Gioverii un bagno pre-paratorio con una soln/.ionc di una parte di polassa in rgt;0 d'acqua, o megllo to libbre di potassa e cinque di calce In tOO di acqna. II bagno di tahacco si fa pmidere scorse 24 ore da questo: generalmente e uecessario un secondo bagno di tabacco dopo 5 giorni ; un ter/.o bagno non e quasi mal indicalo. A provare I' innocuita di questo bagno per le pecore il Gerlach esperimentb una decozlone con tre libbre di tabacco in 12 pintc d' acqua lino alia rima-nenza di due terzi, bagnando le pecore due volte per due giorni, il polso si fece alquanto basso e irreguläre ma non apparve alcun sintomo di avvelenamento. Andie col bagno di tabacco si manifesla il prudore cutanco dovuto alia ci-oatrizzazione delle escoriazioni cutanee.
Non voglio inflne tacere ehe ebbe da Virgilio flno quasi ai giorni nostri I'ama di valido anlirognoso il mercurio. Lo zolfo, I' euforbio ed il mercurio consigliati dal Poeta niau-tovano furono commendati di nuovo nel 18151 dal veterinario Saussol ( llecucil ami. cit.) 11 Nuinan in Olauda, gli arcliivi veterlnari Svlzzeri del 4842, ed il The veterinarian neH844
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raooolsero ooplosi (attl per conferraare i gravlssim] dannl oho sontono gli auimali e speolalmoDte le peoore ed i buoi dali'azioae del merourio; onde oggi giorno lt;; dimostrato ehe uoii del)l)asi aver rioorso a questo rimedio ed ai suoi preparati bo hod nei cnsi in cui e Indispeasabile il ricor-rervi oolle dovute oautele, e mal perb \i si faccia rioorso nei casi lt;li rogna, qnaado a rimedi ugualtnente attlvl ed innocul si pub avere facilmente rioorso.
Cura ilella roffna nplt;rli altri anlmoll.
Xon mutano anclu; per quest! le Indlcazloni terapeuti-clie ^ia dlscorae. Nei porco staute la poca scnsihiliiä dellu sna pelle potranno essere appllcate quelle forme medlca-mentosc die abblatno delllaquo; troppo irrltanti per gll animali a pelle Una.
Pel cane, se la rojjua e generale, giova il bagUO col de-cotto di lahacco. Tn questo aniinale anche adopraudo il decotto assai coucentrato doh si corre pericolo di avvelena-inento come coufermb eon apposlti esperiinenli il Gerlach , nei casi di rogna localizzata al capo, il creosote in fonna di uagueuto o mescolato all' olio sarä pure il migllorc
rimedio.
Lo slesso dicasi per la cura dei gatti rognosi.
Milizin Sanitaria per la Rogna in ludl gli animali.
Se la propriety coutagiosa deila rogna fra animali della siessa specie lu nota anche ai volgari negli antlchlsslmi tempi, reguarouo luvece le plü gravi dubbiezze intorno al Irapasso della rogha da uu animale di ana dala specie acl allri di specie divcrsa, e da quest! animali all' uoino. La ragione iniima di questo discrepanze ci e oota solo oggi,
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ehe, sappiiimo audure soggetti gll animali a diverse specie di rogno delle qvmli aloane atteooblsoono anobe sull' uoiuo ed altre no.
La vita tenaoe del garoopti e dei dermatodeotes oi spie-
gano la pretesa lufeaioue del luogbi raquo;! delle stalle, e la iu-
Busistenza di quell' incognita X obe ebbe aome di virus
scubido o rogaoso. Gbiaranoente sappiamo, e 1'esperienza ce
io ha insegnalo, ebc tulle le rogue da surcopti possono co-
municarsi agli altri auimali ed all'uomo, die quelle da
Dermatodectes si trasmettono solo ad auimali deila stessa
specie, e ehe quelle da Syinbiotes per le abitudiui o costu-
mi di vita di questi animal! diffloilmente trapassano da uuo
ad allro auimale delta stessa specie. Sappiamo con preci-
siono come la malattia si trasnietta per coutatto e per coa-
bitazione, come possa avvenire per trasporto di oggetti di
diversa specie, e come; inflne per pascoli ove oadono cro-
ste e ciocche di lana di pecore rognose, si possa trasmel-
tere la malattia. Queste chiare e precise conosceiiAe ci det-
tano norme precise e diverse di polizia sanitaria a seconda
delle lore dill'ereu/.e, v. sempre in tutli i casi ci permet-
tono di riguardare come inulili quelle praticbe di disiul'e-
zioue raccomandate da tutti i pratici die credevano all' esi-
steuza di uu virus speciale e alia virtii neutralizzante di
questo coi vapori di Gloro; la pulizia iuvece ed i lavacri
ripetuti delle stalle con acqua semplice. o bollente o mc-
dicata ancora con quelle sostauze die souo loruite di virtii
iusetticida souo il solo snfflmigio efflcace, e portano la vera
disiut'ezioue.
Fra i mezzi preventivi I'estensione delta malattia, il piti efflcace e la separazione assoluta degli auimali sani dai ma-lati, la cura radicale coi bagni generali di questi Ultimi se la stagione lo permette, lt;raquo; altrimenti uu attenta e diligente cura locale e im permanente isolamcnto. I dauui cagionati dalla rogna souo assai gravi, quindi dovere di ogni provide governcopy; il proibire I' introduzione di armenti rognosl, i quali dissemiuaiido pel loro passagglo gli aracuidi parasiti
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— 255 — soiio oagioue di diBaemiiiazione del morbo e lt;li dauno Bra­vissimo per molti. Soito (iiu'sto rapporto le vigilonze govor-niiivo iion potrebbero mai dirsi troppe,glocoh^ soendendo diii monti o a quelli avviaadoal, i peoorai teagono e segni-lano certe determinate vie per le quali passaudo aumeroai armenti s' infettaao. E come dovrebbe essere vietata 1' en-tratn negli stati (ii armenti rognosl, oosi q per Le stesse ragioni dovrebbe vietarsene i' uscita non solo, ma anobe la clrcolazione nello stato. Fra noi, queste domande, sembre-ranno sogni di mente inferma perchö Impossibili ad attuarsi, cd öperquesto appunto ehe ne parlo: glaoche il niun conto in cui si tengono tutte le regele di pulizia sanitaria veterinaria e causa perenne di gravissimi danni per gli agricoltori e per lo stato. II sequestro degli armenti affetti da morbi con-tagiosi e una misura assai grave, ma indispensabile. Essa implioa un regolare servizlo sanitario non immaginato pos-sihile, ma chi vuole il bene, deve pure volere qiici ine/,/.i die soli In apportano e ehe con tanto vantaggio fanzionano giä presse molti del governi cisili. Ben sanno gli Svizzeri quali norme salutarl governino la polizia sanitaria in Pie-nionie, die sottopongono a severa e speeiäle disamina gli armenti ehe hanno questa provenienzal
Di alcnnl aliri Aiacnidi Paraetti.
A compiere degli araonidi parasiti riiuane a dire ehe I'Hering ne descrisse altre due specie annoverandole al suo Genere Sarcoptes il Sarooptes Cynotis eioe nel cane, e 1' hip-popodos nel cavallo.
Queste due specie lurono trovate dall' Hering una sol volta in outanee esuloerazioni sopra i detti animali, ma forse potrebbero solo essersl trovate in quelle localitä acoidental-menle, il luogo della loro iiiiturale dimora essendo per anclie Ignorato, A quest! forse dovrebbe essere unite il Sarc. M-dulans trovato da Bering in esulcerazioni cntatiee di alonni
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uooelU) e quello tpovato dal Gerlaoh in uu oanario die disse pel oaratteri eaterni iissai vlcino türhippopodos di Hering. In mezzo a qaciito dabbiezze non oredo inutile aooeimare alle due specie ehe igt;iii da vioino Interessano il veterlnarlo.
Sahcoi'tes liii'i'oi'ODos. Ucrimj.
Fig. N. 48.
Fig. N. is. II Sarcopies hippopodos nolevolmente ingrandilo.
Tutte le otlo zampe sono terminate da anlaquo; ventosa su di un lungo stelo, c senza setole, F addome iiuinilo di otto setole. ii Gervais [ Annal. des Seien. Natur. 184-1) fece laquo;li (iuo-sio aracnide un genere a parte del suo ordine dögli Acaridi ehe denominö Glycophagus e riuni ad un altro genere I'so-roptes la seguente specie.
Sahcoptes Cynotis; Hering.
Tulle e tlue It: zampe posteriori non sono munitc di ventose come ticlla prccedente specie ma invece di due setole.
Genere Demodex.
In quesli ultimi tempi il prof. Lafosse nella sua opera recente di Patologia (4888) afiferma ehe nel cane osservb in unione al Baillel il cosi detto Acaro dei follicoli ehe il Simon aveva scoperto iiell' uomo. Apparliene questo aracni­de al genere Demodex.
I oaratteri assegnati lt;lai aaturalisti a questo genere sono. Corpo allungato verraiforme, otto zampe tutte rudiraentaric sprovedute di setole e di ventose.
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— 247 -DüMODEX Fom.icui.ohi m. Acaiio DEI POLL1COU. Simon.
Inbsp; oaratteri del genere sono pur quelli dollu specie es-sendo unica nel genere. Questi iinimiiletti soao luilghi dii .quot; a 0 inillinicin, largbi tre, 1'addorae oorto negli Indlvidui giovtml, s' allanga aegli adulti. si annidaao e stanno aei fol-lieoli sebaoei CUtaaei ed in (juelli dei peli ehe rinuiugono alquanto dilalati. e vi si trovano In nmnero di due o di quattro, assai di rado In uumero maggiore, senza perö pro-ilurre aieima altera/.ione della polle. II Lafosse si limita a dire, ehe egli IL trovo nel cane senza accennare sc in questo aiiimale rccassero danue.
IInbsp; nbsp;Delafond peri) nella sua Pathologia generale pag. 555 aveva prima alTermalo ehe gli acari dei foUicoll sebacei del cane per il loro prodigioso numero danno luogo ad una uialattia specials sulla pelle di qucslo animalc carattcvizzata da macohie roase rotonde o irregolari, cosperse di botton-cini fossigni conteuenti ana materia purulenta sangulgna e ehe e in questa materia g nei follicoli dei peli e glandole sehaeee ehe lro\ausi accunuilati questi araenidi.
I'iii estesc cognizioni intorno a questa inl'ennitä del cane mod abbastanza nota pur anche al patologi rioavansi da una lettera dell' Qaubner (Report, d' Hering 1850 pag. S^) dove ö scritto, ehe un cane braooo era alletlo da una specie di ohiazze erpetiche ehe hen presto divennero confluenti: dalla pelle ingrossata cadevano i peli ed in alouni luoghi era al­quanto rossa con bottoncini dai quali compressi ehe t'ossero gemeva un umore alquanto torbido. A lungo audare la pelle si coperse interamente di croste di colore grigio giallognolo, si screpolö in molti luoghi come avviene nella rogna, no-tevole era il dimagrimento, per cui I' animale In ucciso. IV Haubner trovb tutti i vlsceri sani, lt;#9632; ricercando la cute trovb i follicoli dei peli pieni di questa specie di aracnide, e per mostraro (he erano essi la causa della malaUia. nc porto alcuni sopra cam sani, nei quali dopo sole iS ore si
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vedevano nei luogtij ove furouo importati i segai caratteri-siiri delia eruzloue erpotioai Anohe I' Qaubuer coaoorda a riguardarlo identico coll' acaro (llt;'i Folllooli dellquot; uomo, ed anzi il Simon (Hautkcankeiten. Berlin 1851 pag. S'iO) Imipor-taado quest' acaro dell1 uomo sni oaoi vi avrebbe deiermi-uaio la detta forma erpotica (i),
K iuoerto sc ^ii animaletti trovati dal Bourgalgnon due volte iu an affezione erpetica crogtosa dei oani ed una volta ncl gatto (De la Contagion do la Gale el de sou traitement 1850) siauo riloiihili alia specie in discorso o ad altra non per anobe conosciuta, li trovb I aut. oit. sotto croste aelle regioni auricolari, erano di color rosso lungbi mezzo milii-metro, e largbi un quarto, tre paia di zampe al torace, c; due anterior! rudimentarie terminate da an doppio uncino. 1 palpi unguicolati triangolari. Vivono a gruppi senza sca-vare ouniooli. Igt;a scionza aspetta pergiudicare queste osser-vazioni.
Seoondo Hope a S. Domingo una specie di Aracnidc I' Argas americanus Latr. colle punture cbe pratico alle oreocbie dei cavalli gli riesoe aloune volle letale. Secondo Ker-Porter, Bell ed altri in molte regioni della Persia 1'Argas persicus produce aello stesso modo naolte gravi ma-lattie ed aache la morte ai cavalli di quelle contrade.
Inline non del)l)o Lacere di nna assai impei'lella osser-vazione da me istituita egliegia qualche tempo. Studiando una laringe e trachea di cavallo moccioso sulla muccosa della quale erano alcune ulcerazioni m' accorsi ehe lungo la muccosa della trachea erano sparsi alcnni i)iiiili elevati di colore rosso. Ricercando minutamente questi punti trovai ehe le piccole elevazioni erano prodotte da nn aracnide cho parve assai vicino ad un sarcopte. Dovettl interrompere le inie osservazioni pel venire della sera sperando di poterle continuare, ma sfuggita l'occasione non ebbi piii campo a ripctcrla.
(i) il pinivssor Weiss lio rcrcnU'inrnii' plconfcrmalc le osservozloDl dell' Hou-bner. Kcpcrt. d' llcrinj; 1860,
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Acccmio a queslo latto imporfcttissiino solo perche si scosla dalle alnUidim di vita degli aracaidi parasiti e oo-sliluiscc mi l'atto perciö importante sia per la Zoologia clu^ per la Patologia, A ([uosto online di lalli perö dchbono 68-sere i'il'erite le seguentl osservazioni.
II Voigtläader dissettore anatoraioo alia SguoIb veterl-naria di Dresda Irovö degli aracnidi in gran nuinero nella cavilä addominale di alcuni galliaaoei morti per diverse lesioni aegli organi sitnati in delta oavitä; li ritenne per il Dermanissns aviinn, ma il Gerlach die ripele una tale osser-vaziooo, disse ehe 1' aracnide Irovato dal veterinario di Dresda era ideutico a q^uello da lui veduto e ehe somiglia-va iiioilo ad un Sarcoptes. OgailUO sä come merce le borse aeree r aria si porti liberameute entro il oorpo degli aooel-li, quiadi la mia e le present! osserva/Aoni di aracnidi, neir interno del corpo del cavallo (Trachea) e degli uccelli non s' oppougono agli eiementi della soienza lisiologica.
Igt;EI VEII1II
Con (|iiesta denoniinazioiie lianno designate i Zoologi quegli annlosi die oltre ai caratteri general! di questi ani-inali hanno il corpo sproveduto degli organi arlicolati per la locomo/ione, ed il di cui sistema nervoso e poco svilnp-pato o solo nulinientario. Sono stati dislinti i venni in tre Glassi gli Anelidi proprianientc detti di cui fanno parte i lombbrlui terrestri e le sanguisoghe, i Hotatori die furo-no per molto tempo confusi cogli infugorii, ed inline gli Blminti o Vermi intestinali.
Di un aniniale spetlanle alia prima di (|ucstc dassi, la Sangiiisnga del cavalli , e di moltissime specie spettanti al-1'ultima delle indicate dassi, devesi inleressare il medico veterinario.
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Sjiiiquot;iiisiiquot;a (lei (lavalli.
Hagmopis sanouisorba. Savigny,
#9632; #9632;
Fin (hü tempi piti remoti i veteriaari i'ecero parola afelle loro opere dei dauni röoati agli anlmali domestlci dalle sim-gulsugbo iugollate bevendo, o (Issatosi durante questo atto nelle narlol, nelle touoi e per flno nello atomaco. Apsirto c UicMwIc, fra i greoi, Pelagonio fra i Roniani ae tennero parola. Nel tempi piü vioini a aoi Fernando Calvo neH76K, il Blavette nella Correspondance eco. di Fromage de Feugrö (1812) Rodel nel 1827 cd il veterinario Lemlchel al nostri gtornl iif tennero dlscorso; taooio di Vitet, Paulel e tanti altri ehe si Liinitarono a compendiare gii antlohi Insegna-mciiti di Apsirto e di Pelagonio. Non debbo perö passar sotto gilenzio laquo;'lie an veterinario Ltaliano del secolo XVI G, Antonio Cito con nioltii scmplicila afl'crmava laquo; ehe seabene molti Mastri temesscro gravi danni pei cnvalli e pei buoi dair iugestione delle ganguisughe, ogli credeva ehe questa fosse errata opinione giacclie le sanguisughe dopo avcre succhiato ed esscrsi rieinpite di saogue si sarcbhero stac-cate e per dlversi modi si. ma per sempre sarebbero state evacuate dalV animalc. (o conTcsso die an tale ragionamento mi parve sempre assai calzante ed a modo stringente ehe dubitai sempre della veracitä delle ossewazioni non dico degli antlchissimi ma bensi anche dai moderni registrate. Confermava questi dnbbi l'illustre Cuvier (Regne Animal ecc. Annelides pap. 59) scrlvendo laquo; K singolare la diversity delle opinioni snlla lacoliii ehe avrebbe la sanguisuga dei cavalli di snechiare sangue; Linneo aveva insegnato die 0 bastano ad nccidere uno di questi animali, Hazard e Pelletier in nun memoria preseiilata all'Islitnlo e pubblicata nel Joamal de Pharraacie (marzo 1828) assicurano ehe essa non altaoca alciui animale vertebrate. Blainville credette ehe la confu-sione di questa colla satlguisaga nera ehe chianio Pseudo-
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bdella o le di cui masoelle non sarebbero die ripicgatun; della polio scuzii ti'iicoia di deuti, fosse oagione dslle incor-(0///-0 oiulo il Cmior oonsigliava iii Zoologi di ripotcro piii iiiioiiiainoiite le osservazioni sn questi animal! e risohlarare i lalli, oho oulrano Del doniinio ialoro della modicina velc-i'inaria.
II volorinario Lomiclioi (Ballot, do lo Societe Nazionale occ. I8Ö2) porgeva diro oosi la cliiavo per intoiulere i lalli antecedenti, dimostrando die non della saaguisuga comuue (Hii'iulo ofllcinalis) ma deirhaemopis sanguisuga erasi tenuta parola dagli aatiobi ippiatri, i costumi ed abitudini di vita di (juosta specie di anolido permettendogli di stave attaccato per piii ^iomi nolle uai'ioi nolle lauci o nella lariuge degll auimali onde cade la giusta osservaziono del Cito, e si ha la ragione dei gravi danni oho possono risentirne gli ani-mali. 1/ hoemopis sanguisuga vivo nolle aoque c nei pantani del paesi caldi come la Spagna la parte ineridionale doll' l-talia, I'MVioa occ. occ. di forme vicine a quelle della san­guisuga conuiue. no diiferisce periraquo; per I'armatura della bocca oho non gli permotte d' iuliggoisi sulla pelle degli animall e no mauco su quella dell' uomo, e solo possono larlo, sulle nmccose onde succhiare il sanguo riinanendo aUaccato per piii giorni consecutivi in Inoghi ehe sono cosi ahnornii o lonlani dai lore aliituali. Ecco qnanto scrivono i Zoologi riguardo ai caratteri di questo anclide.
Gbnere iiaemopis. Swigny,
Genore di Annolidi spcttante alia famiglia delle saiigni-sugbe, e ehe differiscono da qaeste per la forma della ven-tosa buccale e per avoi'e nolle mascidle denti puco nume-rosi ed otlusi.
iJAEMOPlS SANQUISOHBA. Savilt;jn\j. SaoUISUOA DEI CAVALLI.
Mollo niaggioro della sanguisuga coinuuo di un oolore noio voi'dastro. Le osservazioni del Lemiohel concordereb-
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bero ton quelle del lilamvvllc per V assolutu mancunza di deiiti nella bocca. Ontle in mez/.o a (|uesla incertezza del Zoologl, I'incertezza noslra e scusabile, uotereiiio Böltanto ehe la Ncteriuaria potrebbe colle sue osscrvazioni giovare nun pooo in (|uesta parte alia Zoologia.
II dottor Ebrard ohe si ooonpö dell' allevamento delle sangaisaghe dlmoströ ohe qnest) anclidi giuntl ad un perlo-do della lore vita lianno bisogno di suoohlare sangue per eompletare lo avilupo del lore organi geuerativi e potec ri-manere lecondi. In qaesto perlodo di parasitismo lempora-noo ma neccssario possono naooere le liaemopis o le Pseudo-bdelle ai nostri animali ed anche divenire faneste special-mente al cavallo: questa la raglone jier cui i fatti spettanti a (piesto genere di osservazioni t.rovano il lore poslo in questa parte dell' opera. Fra noi un qualche case in osser-vatO di sanguisughe inlisse o nelle uariei o nella hoeea degli animali e ohe fiirono tolte dai veterinari. Ignoro se fossero sangnisnghe coniuui accidentalinente inlisse o liaemopis : eoninnquc sia nou sara inutile rieordare ai pratici i fatti possedutj flu ora dalla scieuza per oonosoere le gravi coh-segnenze ehe ne possono a\venire, tanto piii the gli serit-tori strauieri all'enuaao ehe in Piemonle non e inlrecpiente la sangnisnga dei eavalli. e piii poi perche mi consta ehe alenui eavalli vennem di Sardegna eon alcune pretese san­gnisnghe attaccate nella eavita della hoeea. I'atto ehe esclu-deiulo la sangnisnga coimine. lascia sos|)ettare le liaemopis.
A detta dei veterinari Mariol , Ifnzard giovaue e Magne il Lemichel non aggiunse gran ehe nei tempi moderni alle eognizioni possedute dalla scienza per eiö ehe spelta la pa-lologia dovuta a questo anelide, in quanto ai mezzl ehe egli adoperb per purgai'e,,dalle lioemopis le aoque dove si ahheverauo i eavalli, importandovi aleimi pesei ( angnille e eiprini dorati ) (piesto non ci interessano tanto non aveudo luoghi ovc le haemopis slano cosi numerose da dover rieor-rere a questi mezzi per proteggere gli armenti.
II veterlnarlo Blavette come il Rodel istitulvano le loro
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osserva/äoui in gpagua. Allermuxa il prilAO ohe le saiiguisu-^he eatrano nella bocoa laquo;gt; aelle narioi dei oavalll neu' atto ehe qu(gt;sti sorbiscono 1' acqua per bero. Possono fiswarsi in tutte le diverse regioni della cavitä della bocoa, ma piü di sovontr il ianno alia l'accia inlonm delle guaaoie e dnlle labbra, sulle gengive iraquo; vicinanza dei denti molari, ai lati e eotto la lingua, qualohe vOlta nolle fauol, aelle cavltü uasali e per sino nella larlage. Quelle ehe. trovansi nelle narioi vl perverebbero secondo r autore per la via delle t'auci. NessuD danno secondo lui ne riseatirebbero },di ani-inali quando le sanguisugbe soao Inflsse nella cavitii della bocoa o nelle nariei. I siiitonii da eui Ruulicava la piesenza dei parasiti in epieste due locality erano I'nsoita del sangae e s|gt;ess(raquo; il rilluto di ogni specie di alimenta/.ione. Osservö una so! volta una losse convulsiva e ribelle die duro otto glomi, oa'glonata da una dl queste sanguisugbe iufissa nella laringe dl un cavallo e die non oedette se non quando questa ta estratta per mezzo di una lunga pinzetta. Aggiunse inoltre ehe Inflggendosl o entrando porzloui di alimenti nelle ferlte oaglonate dalle stöiguisugbe susseguivano aloune spia-cevoli conaeguenze corae in ogni altra ciroostanza d' infis-sioiie di im oorpo eslraneo nella mueeosa buccalc. L'estra-zione del parasite puö praticarsi secondo I' autore a aorma dell' ubieazione di quello, o eolle mani luvolgendole con im poco di tela oude non seivolino. o con una pinzetta ad anclli guardando di afferrare la sanguiauga in vicinanza della testa, giaeche stanno tenaceincute iulisse, onde traeudo spes-so si rompono. La testa ehe resta in questi casi inüssa cade in seguito da se stessa.
II Blavette ceroö ancora mezzi valevoli a far lasolare la presa alle sanguisugbe, toccandole con piniacciuolo di stoppa imbevula con una deeozione di tabaeco, o con olio d' uUvo, sia aspergeudole merce di on tubo pieno di sale uiariiu) sottihnente jgt;olvcrizzalo, entro il quäle sofflando si spinge la polvere di sale nelle t'auei ed anebe entro lo na­riei , inietto ancora in simili cireostauze una soluziune di
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11 Rodel estendeva alquaöto le osservazioni del Blavette. (Becuell eoo. anao 1827) Le sangulsughe secondo quosUraquo; veterlnario possono rimanere mlissc per tnolto tempo perohö evacuano il sangae cbe assorbono |gt;er la compressione ('lie subisoono sul loro corpo nei movimenti cbe fa 1' animale nell'atto della mastlcazione, od altro; questo ('• il sau^uc piü o mcno puro ohe in parte scola ai di l'uori cd in parte i! deglatito dagli anlmali. II Rodet credeudo ohe la aangul-SUga cavallina. I'ossc la slcssa specie, della oHicinale, rio.or-reva ad nna errata iiiterprela/.ione per spiegare la lungQ inlissione e dimora nella cavila della boccn. • Ma perohe quest! fattl si osservavano in alcuni e turn In luiti i paesi? Splegava questo colle differenze del cllma, e cosi segultando cadde in molte errate iaduzlonl ehe credo inulile ripctere.
Se le sanguisughe sono nella cavila della bocca I' osta-colo ehe pongono alia preensione ed alia maatlcazioae degli allraenti, eruscita del sangue dalla bocca Impongono an esamc locale di delta parte die mostrando i parasili, rende certa la dlagnosl. La prolungata ed abbondante salivazlone tu ootata dal Rodet, quale fenomeno ehe rende raglonevole il sospetto delta inlissione di corpi estranei neile ferilc la-sciaie dalle sanguisughe. Quelle ehe squot; inflggono nello narlci „on restano inflsse in questa localitä ehe per un corto pe-riodo di tempo, mm crede ehe diglutite e pervenute nello stomaeo possono recare alcan danno giacche ivi sono sotto-poste ai poteri digestivi dello stomaeo ehe le uccidono e dlgeriscono. Dovendo staccare edle pinze delle sanguisughe inflsse, consiglib di non trarre subito sulle tnedesime, ma di compriraerle prima per qualcbe tempo perche stancate co8i,aderiscono menlaquo; tenaceraente ed e meno doloroso pel
cavalli il lore dlstacco.
I rimedi conaigliati dal Blavette per fare distaccare le
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— SMB — sangulsughe furoao pure adoperati lt;lal Rodet, ed erano adoperati dal volgo degli Spagauoll. Nello sun memoria il Rodet diacorse largaraente delle successioni morbose ehe egli osservö in cavalli, ed alcune volte gravi per I' iulissio-ne di alcune por/.ioni di soslan/.e alinientari nelle ferite la-sciate dallt; sanguisughe, e sehbene ana (iansa particolare lavorisea questo ordine lt;li lalli, Ognun v(!de i)erü come quest! easi morhosi siano dovuti ai corpi estranei iniissi e höh alle sanguisughe ohe col loro morso ue favorisoono I' inlissionc.
Indue il velerinario Forthomme ( Becueil ecc. 1828) os-servava nelle vicinauze di Madrid nel 1824, quatlordici ca­valli all'etti da sanguisughe inlisse nelle parti interne del oorpo. In un distacoamento di 20 cavalli ne ossevyava come ho detto t', ohe mostravansi gravemente indispostl, erano Iristi e deperivano benclie lappetite non fosse notevolmcnte dirainuito. EsamlnandoU trovava in cinque un ammasso di sanguisughe entro la bocca e le narici, e non ne yedeva alcuna nelli altri nove, sospettö ehe in questi i parasiti si fossero portati piii in basso, ed in due ehe morirono nott) le seguenti lesioni. I tnuscoli scolorati e laq^rantisi facilmen-te, tutti i viseeri come diiavati. Lo stomaco conteueva pochi alimenli male digeriti, coirnnisti a sangue di fetido odore, Nell' interne della laringe e dell' aspera arteria furono tro-vate 22 sanguisughe; 58 nelle lauci e nel londo delle nari­ci, ed undici contro la faccia anteriore del velo del palato. Questa la parte piü importante delle osservazioni del Tort-bomme die sono stato eostretto a ricavare dall' incompleto sunto ehe ne porta I' Ifurtrcl d' Arboval. Ma se e vero die andie il Lemichel come piii sopra allennai dietro le assicu-razioni di Magne, Hu/.ard glovane e Mariot, non agglunse gran die alle cognizioni (ino ad ora possedute dalla scienza, egli e fuori di dubbio die non poco rimane ancora a fare dai pratici, parendomi assai poca cosa il consiglio di usare le fumigazioni irritanti di tabacco o di scilla quando si sospelta la preseuza della saugnisuga cavallina nelle vie
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— 256 — aeree del oavallo; I iuportaute a ceroarsl in questl oasi sono It! basi su oui posare la diagnosi dlffereozlale di questa tosso, cosa die e tuttora a larsi dai modloi veterinarli.
Nou vogllo per ullimo tacero uu fatto stngolare narrato dal Rodet flglio (Soe. Med. d'Emulat. aimo IS2C). Appli-eaudo egli delle mignatte ad ana aarioe di uu cavöllo, una di queste peuetrb tu'l caualc nasale, eutrö uel sacco lacri-tnale, eel usci per il corrlsporideute punto laeriinale inferio­re!! dal quäle ue alutö la eslra/.ioue mediaute |e piazette.
Degll Elminli o Vermi iiitosliiiiill od anclic Enlozooi.
'#9632;A
I modemi uatnralisU liaiuuraquo; riunito in ima elasse di-sgiunta denpininata come abbiamo detto disopra, tuiti (|uei vermi cho vivono parasiti degli altri auimali: non sono per vero differenli dai vermi ehe vivono vita libera, ma i loro eostimii e le loro aliilndini inleressauo cosi da vicino la Zoologla e la Patologia ehe tutti I modemi sono concordi nello ammettere questa separazione del lutto artillciale.
Truppe e s\ariate cose sono a dirsi inlonio a (juesto grave argomento, perehe di subito lo entri a dire dellquot; or-diuaniento zoologico di qiiesti animali e delle diverse spe­cie ehe iucontrausi uei uostri animali domesliei. Le 8CO-perte fette in quesli nllimi tempi dai Zoologi lianui) 80011-volto tutte le idee olio erausi in proposito insegttate dai Patologi, o se gli antichi inseguamenti sono caduti, reatano peri) tuttora nelle abitudini del liuguaggio medico, le pa­role con eui si espriinevauo le anticlie idee, per cui uon trovo agevole correre speditamente ed in modo facile e ohiaro Ira le ruine delle veccliie dottrine e l'edilicio unovo die e giä sorto.
Quelle ehe in ogni tempo ha interessato i Patologl si era il conoscere di dove e come vengano quesli parasiti entro il corpo degli animali, e quale sia il rapporto ehe si stabilisee Ira il parasilo e I' organismo aniinale die lo
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albergu, in breve (juali souo gli effetti niorbosi determinati da questo genere di parasiti. Mi dari) io pure a svolgere col uiigliore ordiue ehe Bttprb qucste due iudiigini generali, e soiolte questo verrb alle diverse specie di vermi ed ai morbi partioolari da cssi lore oagionati agli animali domestioi,
L' Arislotelica dollrina ehe riguardava gli elmiiiti come risnilaiili di generazioue equivoea 0 spoutanea ebbe fino a (jiiesti Ultimi tempi moiti dotti e i'amosi sostenitori e auche quando la Harvejane dottrine riassuuie nel famesraquo; dettato Omne vivuin ex ovo dovevano porla in intcsro discredito. Gli argomenti [)er() ehe teuevano la prima seulenza in onore erano molt) e di peso, per r ignoraaza in cui erano dotti e vplgarl delle moltepllci osservazloni di fatto di cui e ricca Oggi la seien/.a intonio alle im'laiuorlosi progressive; e retro­grade ehe subiscono questi esseri singolari. Senza perderci era a eombattere gli argomenti 'die parevano favoreggiare la dottdna della generazioue spoutanea, teniamo come dimo-strato da Dumerose osservazloni ehe tutti gli elininti indi-stitttameute souo portati dal di fuori alle stato di nova o di giovani embrioni nell' interne del corpo degli animali, e ehe per providissima legge delta natura le specie tutte non pos-sono propagarsi e moltipliearsi eatro il corpo degli animali: le nova o i giovani embrioni debbono nscire dal luogo e dal corpo dell'animale ove I'nrono deposti, e rientrarvi piu tardi dopo un periodo indeterminato di tempo per crcsccre svilupparsi e propagare colla slessa legge la specie. Ho delto legge providissima della natura, ed ammiraudola lo ripeto, giaccbe se cosi non fosse staute 1' esuberante ed eccessh'o sviluppo ehe hauiio le funzioni riprodultive in questi ani­mali, basterebbe una sola copia di elminti ad ucoidere in breve tempo qualsiasi animale entro il corpo del quale fos-sero stati portati. Di fatto I' Kscbrict numerava piii di 50 inilioui d' uova in una sola femmina d'ascaride del cavallo e calcolava die una tenia p. es. nel corse di un anno poteva deporre molte centinaia di migliaia d'uovaiora ognun vede die raquo;e gli elminti potessero moltipliearsi in luogo, il loro
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numoro e lo spazlo ohe oooupperebbcro in breve era di lom-[io, sarebbe tale da uooidere per dlversi modi cd In breve ma aicuramente l' animale ehe una volta li avesse ospitati.
Codesta appareute ooatradlzione della natura si soioglle, meditando alle uunierose vicissiludini ehe patiscono le uova di questi animuli prima die alcunu possa glungere al grail (iue ed elerao della natura, quelio cioe della perpetuazioiu; della specie die essa nalura assicura eon quesla estreiua fe-eunditü.
A. larsi adunque un concetto per qoanto si puu ohlaro e precise del modo col quale (|uesti parasitl perveagono entro il corpo dcgli animali, o in altri termini a diraostrare eoi 1'alti le sovraesposte oiTermazioni, sarebbe necessario get-tare lia d' era uno sguardo sulle diverse strane e meravi-gliose metamorfosi ehe iucontraasi nolle diverse olassi dei vermi iiilestiuali, seguitando I'uovo dall'alvo delle madri nellc! sue diverse lasi, e nei period! di vita tuort del corpo delle madri e defj;li animali in cul quelle vivevano, per ve-derli tornare animali perfetti, ma questo metodo logico, include la conoseenza e V ordiiiiiinento dei vermi oiule io scrivendo pel giovani e nou pei provetti veterinari non pos­se ni; debbo in loro supporre queste non lacili zoologiche cognizioni.
Per amore di semplicitiraquo; e cbiarezza portero adunque 1.quot; le basi generali sulle quali i Zoologi hanno poggiato per classlficare gli elmiuti, e indlchero raquo;ommarinmente Ugt; diverse specie di vermi lino ad ora riscontrate nel corpo degli animali domestici.
Fallo questo prime passo nel campe scientiflco e zoolo-^ico, cercherb di fare il secondo nel campo pratico die e qudlo die piii da vicino ci riguarda, gettando uno sguardo generale sui morbi die (luesli parasiti producone agli ani­mali domestici, Credo in questo modo di avere appianata la via per addeiitranni nel grave argomento insegnando a conoscere e distinguere o^iü specie di vermi, e quali sono i morbi special! die da essi loro prodotli. Premettero ad ogni
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..... 2quot;gt;0 —
online lt;li vcnni !(raquo; studio sullc loro aiotainorforaquo;! c aloano voile vedremo come appllcaado questc cugnizioui scientifl-ohe alia pratioa, non pochi gravi errori, dalla solenza vete-
rinaria restino complcluincule cancellali.
Dello Giasslflcaziono degli Elmintl (raquo; vcnni Iniosilnali.
Alcunl moderui Zoologi dletro Guvier lianuo distintu questi auimali in due grand! Classl, Nolla prima hanno col-localo tutti lt;iuellj ehe sono fomiti di un intestine llbero Mclla cavita visceralo; nella seconda iiuelli in cni L'intesti-no e saldato col parencliiina del oorpo. ;gt;fa come alcnni ver-mi non prcsentano alcuna tracoia di canale digerentc e non entrerebbero a rigore in nessuna (Idle due indicate classi, eosi tutti i cultori special! dell' Blmintologla piuttosto die seguitare I' ordinamento di Cuvier hanno seguitato la dlstri-buzione in ordini segnata dal ßudolphi vero creatore di questa parte della scienza zoologlca ehe eosi da violno in-teressa la Patoloaia: T utiliiä poi dell'ordinamento di Rudol­ph! sla in do die i caratleri degli ordini sono desunti dalla forma, e dalla strullnra del singoli elminti per eui piu fa­cile riesce la loro conoscenza.
I. ORDINE. Nmatodei o verm! rotondi.
I vermi die entrano in questo ordine hanno tutti il corpo rotondo e per lo pih molto allungato. II tube dige-rente e munito di una bocca e di mi ano. I sessi sono di-sgiunti,
L' ascaride lombricoide da un idea di quest! vermi.
'2. ORDINE. AcmtOCefali o vermi la di cui testa e nninita di mieini. Questi vermi mancano di tubo digerente, sono muniti alia testa di una proboscide retraltile ed estensile fornita di molt! uiidni tutti rivolt! all' indietro,
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5. ORDINE. Tremalodi o vcnui succliianti.
Hanno il corpo appianato, munito di una o igt;iii ventose o pori succhiauti. 11 tubo digerente termina in an fondo cieco i! sono percio privi di ana, I sossi sono riunlti, onde tutti gli Individui soraquo;raquo; ermafroditi.
La fasolola, l)isciohi dc;! fcgato o distoma epatico for-iiisco uu idea dei verrai spettanti a questo ordine.
4. ORDINE. Cestoidi o vermi a foggla di nastro.
Comprende tutti i vermi ehe hanno an corpo appianato e molto allungato a foggia appunto di uu aastro. Sono privi di apparato digerente e sono tutti ermafroditi.
II verme cosi detto solitario o Tenia dö un idea della forma di (iiiesli vermi.
Ö. ORDINE, Cisiici o vermi vesoioolari.
11 corpo ö formate da una vescica plena di umore sie-roso, mancano lt;li upparato digerente e di organ! genitali.
Descrivendo put avanti c[ueraquo;ti vermi, vedremo come questo (juinto ordine nou sia formate no (la generi no da specie distinle, ma rappresentino tutti una l'ase o periodo della vita di uu verme spettante all'ordine precedente, e le ragioni pur anche per cui tuttora si seguitano a teuere questi vermi in un ordine a parte.
Ognuno di questi Ordini comprende sotto di se diversi generi, e questi nou di rado numerosissime specie. Acceu-nero ora, sollanto ai generi e alle specie die trovausi nogli auiiuali domestic!.
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Indlcaiiono sommarla dello specie (loj,'ii ßlmtntl Irovatl
nel niammifori ed uccelll domesticl ;raquo; seconda dell' Online
e del genere a cui appartengono.
I. Obdine. Yermi rotondi o Nematoidei.
1.nbsp; Genei'e. Trioosomo.
piegato.
longicolle.
tenuissimo.
2.nbsp; nbsp;Genere. TricoccMo,
depresso.
crcnato.
alquanto depresso.
afiiiK'.
.quot;gt;. (icncrc. F'iliiriii.
papillare.
labiato-papillare.
lacrimale,
dell' occhio dei caai.
del siiii^nc.
delle anitce. i. Genere. Spiroptera.
raegastoma.
sanguinoleato,
strongilina.
nasuta.
unoinnta.
tricolore. .#9632;gt;. Genere. Stronglloi
IronihiloniH'. .
gigonte.
trigonocefalo,
oanino,
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I
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6. Genere, Ascaride
nucruro.
letraoautu.
urmalo.
dentato,
paradosBo.
raggiato.
fllicolle,
contorto.
ippostumo,
tracheaie.
nudulare.
perforante,
mistace.
margiaato.
megalocefalo.
porcino.
lombricoide.
della pecora.
inllcsso.
vcscicolare.
perspicillo.
dispari.
incurvata. ambigua.
Genere, Ossiuride
8. Genere. Trichina.
affine, uncinata. Genere. Oncocerca.
reticolata. Specie dubbie lt;li Neinatoidei. Nematoideo del cane, idem del cavallo. idem delle vene del cavallo. idem pulmonare della pecora.
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— 2laquo;3 —
2. Ohoine. Aounlocefali o vormi uncinali,
i. Gonero. lüchiiiorinco.
giguute. del oonigiio.
polimorlo.
quot;gt;. üiidi\e. Ti'emalodi raquo; vermi succhianti.
I. Gcnere. Muuoätomo.
2. Gcnere. Amflstomo.
del couiglio. attenuato. lineare. mutnbile.
cunico.
coiio.
troncntlaquo;.
iilnlo,
Innceoluto.
eputico.
ovalo.
lineare.
dilntnlo.
cunento.
cchinalo.
tcniuidc.
denticulato.
flera.
di Wnn-Setten.
i, Gcucrc. Dislomo.
1. (laquo;euere. Pentastoma.
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}. Oboinb. (.'estoidi o vermi a foggia di nastro.
\. Geaere. Botriocefalo.
2. Genere. Tenia.
del gatto. del cane.
elittica.
u collo grosso.
focoincriiia.
scrrala (I).
pcttinata.
pcrfoliata.
inaiiicllarc.
piegata.
denticolata.
espansa.
della capva.
Infundibuliformc.
martello.
sinuosa.
luDceolata.
fascia ta.
setigera.
gracile.
trilineata.
.quot;gt;. (raquo;hdim:. Cistici a vermi vescicolwi.
I. Genere. Cisticerco.
della cellulosa. pisiform e. tenuicolle. flstolare.
(1) Sornnilo alfimi mmlrtni ZOOlOgl si confUS6rO lino iid lira con qncsla spocii la tenia Onnro o la Ionia dal Cisticirco tonulcolle.
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- 263 — 2. Gencrc. Ccnuro.
cerebrale. 5. Gcnerc. Eclünococco. inbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;polimorfo o dei veteriaari,
del polio d1 india.
DELL' IHIIM l am i\ laquo;a-MKi:
Inbsp; nbsp;patologi banno adottato questo \rooabolo ad Indicarc
in massu i disturhi organioi o lo stato morboso generale degli animali ehe 6 uua conseguenza dell' offesa recata alia loro autrizione dagli elmlati. Di fatto nol vediamo contras-segnare questo stato morboso. dalla generale debolezza ehe ha il piscontrö nell' Impoverimento della massa del sanguc ehe si palesa col palore del tessato masculare, eol palore delle mueeose appareoti, aesoolati questi fatti colla perma-nen/.a dell'apettito, cd anche colla voracita, cd incompleta od imperfetta digestione degli alimcnü: effelti risultanti da queste clrcostanze complesse sono la diminazione della oa-lorlilcazlone normale, la pelle inoperosa onde il pelo si fn irto e perde la sua-luecntezza, l'ocobio abattuto, la pupilla dilalata, cd in alenne circostanze, piü o meno estese infil-trazloni sierose cd anebe versamenti; 11 sense dl prodore alle labbra o all'ano, il dimenare Irrequieto della coda spe-clalmente nel cavallo sono fenomeni dovuti alia presenza di alcuni vermi in certe localita, come dal numero, dftlla spe­cie e dal luogo abltato dai vermi derivnno i fenomeni co-lici, cd i convulsivi o nervosi ehe non di rado si osserva-00. In alcuni anni i morbi verminosi furono osservati in grandissimo numero nellc diverse specie di animali dome-stici c il dottor Seidl ( Ocst. Medic. Wochensch. ^848) no-tava ehe nel besliame bovino di 20 eomuni composto di 11,409 capi 1561 l'urono eolpili da morbi verminosi.
IInbsp; nbsp;concetto generale dell' Elminliasi come ö dato dai patologi. pare a ine assai monco ed imperfetto perche ap-
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2laquo;laquo; imulo at \ogliuuo lid generale couoelto iucludore alcuui e uon Iniii i feaomeni speciali determinati dalla presonza dci verml, quindi pare igt; me migllore conBlglio di serbare una lale denominazioue solo ed eeclusivamente a quello atato morboso geaerale ehe abblamo Indicato manifestarsi ed avere suii ragione di esserc uegli alterati processi uutrltivi, deri-vaulc ueceBsariamente dalla sottrazione di umori dal corpo degli aniraali offettuata dai verrai. Negli organi della dlge-stione i'ssa 6 uotevolissima quando sono entro il corpo a ccn-liiiiiiii i' migliaia: lt;• come la concordanza nelle osservazioni lt;li ratio e a parer tnio la raigliore dimostrazione della veraclth del pi-incipio die !lt;#9632; governa, cosi della ragione data mi corapiaccio coucordaado easa ('ol modlaquo; con cui indicai do-vorai riguardare i danui rccati dalle larve degli estri del cavallo. I fenomeni generali della Elmintiaai nel sense riatret-to da me insegnato concordano interamente con quelli pro-dotti dalla preseuza di nn gran immero di larve, e doveva essere cosi. percbe 1' intima cagione dei fenomeni eaterni era ideutica nell'uno c neU'altro case, la sottrazione cio6 all'or-ganismo animale di una notevole quantitä di element! in-scrvieuti alia sua nutrizione. La differenza ata nelf essere ehe sottrae. ma sia un vcrme od an in^etto ciö non ha die Tare coir ultima e finale riaultanza. Non voglio tacere ehe c geueralmente ammesao come indnbitato die le organiche lesioui ehe offendono lo atato generale della nutrizione aono una condizione favorevolc allo aviluppo degli elminti nel corpo degli animali, ma n pure innegabile ehe la loro pre-sen/.a ha grandissima parte a precipitare diri) cosi i processi di nutri/.ione ed e lanta queata parte ehe 1' allontanamento d(gt;i vermi baata non rade volte a riordinare i processi nu-lii\i. I vermi adunque uon sono solo un effetto dello atato cachetico, ma spcaso sono la vera e la sola causa ehe lo mauliene.
Fenomeni apcciali morboai, dovuti alia presenza lt;li vermi particolari in alcune determinate parti del corpo. e in questi casi una Eormu morbosa grave ed anchc letale puo
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— 2laquo;7 — aver luoglaquo; sonza die si inanit'cstino allquot; ostcnio i fenomeili geuerall deslgnati sotto il nomc complosso di Elmintiasi. II oenuro corebrale per es, pub cagionare la nxorte, esseado r animale die lo alberga in uno stato laquo;li buouisshna nutri-ziono.
Kiassiinicndo aduuque e a dire ehe lo staio morboso generale conosoiuto sotto il aome di Elmintiasi non pub csscre prodbtto clic da mi ecoesslvo nuinero di verml, sia sottraendo essi dal tube digerente una aotevole quantity di miiori inservlenti alia nutrizloue degli animali ohe li alber-gau'o, sia per questo lt;gt; peggio alteraudo la composizlone organica di alouni organ! indlspensablli ad una buona nutri-zionc corae per es. il Eegato, sia intinc opponendosi ad una normale ematosi ondv secondarlamente la nutrizione ne ri-inane affetta, come quando i vermi abltano in gran numero i bronchi ed i pulmoni degli animali.
In tu Hi lUi altri casi si avranno forme morbose spe­cial! dovute alia presenzo raquo;laquo;I anche nl nuinero dd vermi die imssoiio pcrb anche coraplicarsi con altre forme mor­bose. I'n fatlo, al quale i moderhi patolog! non hanno pro-stato ancora la dovuta attenzione si k. ehe In non poche circostanze I' elmintiasi determina im impoverimento della massa del sangue. onde I' animale ehe la aoffre viene a pe-rirc in seguito ad una di quölle forme morbose ehe sono dovute ad un processo dissolutivo del sangue, forme mor­boso clic riferiremo allo stato tlflco. Le chiazze e le siifjol-lazioni sanguigne nel canale intestinale osservate in quest! casi furono credute da molt! caratteristiche di uno stato (logistico, tnentre lo sono di uno stato morboso oppoato, e e ne furono spesso Incolpat! i vermi, cd aIlcll(, le larve dell1 I'siro cavallino come gia faoevasi ai tempi di Vallisnle-ri. I parasit! in questi casi coadiuvano spesso alia produ-/.iono del morbo, ma non lo determinano. Questo scamblo di fatti ö una delle principal! cagioni delle mölte Incertez-zc in cu! versiamo a giudicare i morbi venninosi.
Renebe coiiumemente si parli da! velerinari di morbi
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venniuost, nlaquo;raquo;raquo; trodnsi pep questo ohe uumerose siano lo buone ogsevvazioni pratiobe posaeduto dalla scienza di vem e geauina elmintinst, ehe au/.i il piii delle volte morbi ac-üideatalmeate compUcautisi colla presenza di elmintl, lt;gt; determinati come dicevo secondariamente da essi, furono pel solo fatto della lore presenza giudioati vcrmiuosi. Darb ad esompto, Uli osserva/ione. di elnüntiasi ben latta e di altre In oui si commisc il sopra indicato errore uel j^iiidi-oarle. La baona b ben fatta e la segnente.
Una poledra di 2 anni e mezzo, da 6 mesi aveva per-duto l'appetite e le forze, per cui deautriva cd era deb'ole a modo ehe la inerte giudicavasi vioina. II Krause voile oercare nella sezione del oadavere la causa di an cos'i note-vole o persistente dimagramento niun altre sintoma aveiulo petnte raooegliere die valesse a stabilire ana probabile dia-gnesi. Colla sezione trevb la viscera ed i muscoli pallidi il sangue soiolto e scelorito e nelle viscere una enorme (|uaiitita di vernii e oiee:
Ascaris Megalocepbala N. SIÖ. Ossiuride incurvutanbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;n 191.
Strongilo armatonbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; laquo; 2I(gt;.
Strengilo tetracaato iuaamerabili. Filaria papilluga nella cavitä toraeica
e addominale N. 2S7. Cislicerco listolare sul fegato IN. lt;gt;•
Pill assai frequentemente s incontrano le errate od in-certo osservazioni, e per queste hasta scorrere i-ii annali della Scienza. ed ogni volta die oltre ai \ernii incontraiisi osservate auotomiche lesioni die non t'urono in rapporlo roi fenomeni morbosi propri di quegli slati morbosi a cui si vollere rit'erire per es. inliammazioni intestinali senza die apparissero fenoineiii di enterito: lutte queste volte dice avvi ragiene di nudrire forte sospetto, glacohä blaognercb-be all'ermare 1' assurdo, ehe le fiogosi cioe intestinali deter­minate dai vermi non presentano i I'eiiomeiii flegistici, aifer-
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maziono oundannata per altra parte dal fatti. Le diverse forme di affesioui tiiuldee presentano quasi oostantemente nel oavallo rossori pili o meno estesi in diverse parti del caualo inlesliuale e mm inosliano i I'enoiiiciii dell' eoterite per la buona rai-jouc eli(gt; T cnlerile In suppoeto ma non esisteva, onde I'oiigiue sovenli volte di qimste errate osser-vazioni delle quail citerö pure nn esempto fornlto dalla Souola di Lioae nel Jour, de Med. Veter. lS5i. I'n cavallo da tiro si moslrö malalo Lutto ad im tratto, rlgidltä delta incollatura e delle mascelle, flsonomla contratta, pupilla di-latata, sens! ottusi, sensibllitä generale diminulta, movi-menli di rinculo imposslbili, appogglo al muro. Si fece dia-guosi esaita di affezioae del ceutri nervosl. la oura revul-siva i'u insiilliciente e 1'aiiimale peri, I'anlopsia moslro Ire glomeri di ascaridi nell' iutestino tenue ovunque contratto, ed in tre luoghl ostrutto dai vermi, inoltre tre tenie per-foliate. L' intestino tenue oflriva traccie di inflamraazione acuta ed ovunque I'aspetto llvido caraterlstloo di una irri-ta/.ione cronioa!)
In questo ease nn errata osservazione di Aaatomia Pa-logica induceva a mutare una diagnosi buona, almeno per questo, ehe da inulii si riguardano dai sinlomi le affezioni tifoidee come morbi del sistema nervoso, mentr'e dlpendono da lesioni del sangue per cui ha perduto delta sua coagula­bility.
In quanto all' Etiologia dell' Elmintiasi in genere, si addotti il seaso ristretto da mo alia parola assegnato, o se gliene conceda uno piü ampio, sono d'aocordo i Patologi a riguardare 1' irapoverimento dell' organica assimilazione come una condizione favorevole allo sviluppo del vermi. K per vero in generale pun dirsi ehe it;ii animali forti vigo-i'osi e ben uudriti sono meno soggetti ai vermi di quello lo siano gli animali cachetici, od auobe semplicemente di costituzlone linfatiea. Le recenti osservazlonl hanno mostrato a tutti gli esperlmentatori ehe non basta iutrodurrc i ger-mi 0 gli emhrioni dei vermi nelle migllorl eondi/.ioui per
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svllupparsl ontro il corpo laquo;li ua aniaiale, perchö si s\iliiiraquo;-pino, ma blsoguo ehe il oorpo deU'anlmftle si trovi in con-diaioni favorevoli per lo svolgimento dei verml, ondo in certo modo il rapporto del parasite coll' oyganlsmo puö essere coufroutato con quello ehe eslste iVa il seme dl una piauta ed il terrene in cui si pone raquo; germogllare. Alcuue condizioni general! atmosferlohe ehe alterano il processo ve-getativo delie plante, inflevollucono I prooessi organloi nn-trltlvl dctiii anlraall, e favorlscono il mantenlmento in vita flcgli embrloni dei paraslti oome h a oaglon d' esemplo la temperatura caldo umlda, onde si ha raglone del perchö alcune volte il contaglo lt;gt; la trasmlslone dei paraslti sla este-sissimu, ed in altre clrcostanze dlfilcllissima.
IV Klmintiasi nel senso rlstretto assegnato alia parola, non puö avere ehe un corse lento, e In raglone della con-tlnuata sottrazlone (leiili elementi nutrltlvl, rna avvenuto l'Impoverlmento dell'organlsmo, e continuando la sottra­zlone, o rendendo pitraquo; senslblle questlaquo; agli auimali sia per eccesslve Eatlche, come per searso nutrlmcnto, avviene il piii (Idle volle ehe insorga an terzo stato morboso, rlsul-tante dalle predette orgauiebe cendlzleni, e iraquo;iii oomune-mente di carattere tlfoldeo ehe porta gli anlmall a solleclta morte. Appartlene a questo ordlne di fatti V Eplzoozia dei cavalli osservata dal Valllsnlerl e cbe ebbe nome di Mai del tarmone per la gran cepla di larve d' estre ehe si tro-\a\ano nello slomaco dei cavalli, onde al grandc natiiralista non sfugglva ehe quella Episoozla era lt;#9632; come composta di due malorl, dai paraslti c da una tebbre mallgna pestilen-ziale quot;. Le larve d' estro in questo caso erano il paraslto, le gravi fatlche a cui i cavalli furono settoposti fecero sen-tire piii profondamente agli auimali le perdlte organlche ehe per quelli soffrlvano, qulndi Iquot; insorgere dellquot; affezlone tlfoldea come rlsultanza complessa di tutte le indicate ca-
glonllt;
Non mancano ripetuti esempi negli annali della sclenza di fatti Individuali ma identici al citato, osservati In causa di
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vermi. Nessuuo ossorvatore pero liu posto mcutc ullu cisul-tuu/.ii t'omplcssa ;i cui lilt;gt; aocenunto, ehe nnzl assoi di sovoate si trovano Boaiiibiate le altcrazioiii anotomlche propric delle alVczioiu tifoidee uel oanole intestinale, coi segm dell' irri-ta/.iono e tlclla flogosi prodotta clai \crini. Parlando doi I'c-uomeni morboai prodotti dalle teuio, oiterb un fatto nar-rato dal vcicriiiario Lemolne-Catel in cui appunto Iquot; Elmin-liasi in una cavalla per lenic perfoUate ebbe il fine a cui ho aoceimato. Nelle lesloni oadaverlche osservate dall'autolaquo; re, luin uuo mauoava dei fenomeni propri delle affezioul ti-foidee e perslno le ulceraKioni delle glandule del Peyer, ma questo fatto ehe a no! parla coai chiaramente sfuggi al sue Indagatore ed a quauti altri rlferlrono analogbe osser-vazioui, le quail spesso linperfette uon possoao essere eon sieuri'/./.a giudlcate. f.argo campo riinane adunque al pratici per illustrare queati i'atti ehe lo ho (jni solo adombrati.
I sinlonii- le eadaveriehe lesioni, e la lei'apeutiea ge-neralc dell' Elmlntiasi In senso lato, non pub essere rldotta a generall princlpl, perehe le specie del verml, gli organi ehe abltano, e le lesioni ehe \i produeoiu) sono diverse, c ril'erihili come ho detto a diverse forme morbose; Ma re-stringeudo aucbe il signiflcato della parola a seconda ehe ho Indlcato, i precetti general! non possono darsi, perehe diverse non solo sono le specie del parasiti Intern! ehe possono produrre I'Elmlntiasi, ma perehe anche restrin-gendosi ai vermi, producono lo siesso i'aito morboso, sia vivendo negll Intestinl, sia alterando la composizlonc orga-nica e la seerezione di aleuni organi come il fegato, sia in­line opponendosl ad una buona ematosi abitando nol i)iil-nione. Diversissimi fatt! adunqae non possono riassinnersi in un unico precetto, onde dovra il pratlco deterrainare da quale coudizlone patologica 6 l' Blmiutiasl mantenuta per diriggere oontro quella i mezzi ehe l'arte insegna e ehe in ispeciali capitoli andrerao discorrendo.
A queste stesse legg! e. sottopoato il giudlzio prbnoatlco.
Limitando quindl il concetto per ora all' Elmlntiasi
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prodotta da vernii nel caiudo iutosliuale, ragion vuole clic si dioa clio questa si ö qiu-ila di fatto ohe rlesoe lt;ii piii ladle gaarigione, perobä il medloo puö povtare dlretta-iiicnic a contatto del verrai quölle soatanzo ehe valgono ad uoolderll, lt;gt; Boaöolarli anobo vivi con energiol purgatlvi. Ma sc il preoetto terapeutioo goaeralo pare semplicissiiuraquo;, sau-oo pcru i praticl quanti ostaooli iagombrino la diagnosl, e quanta lacertezza s' looontri ueJ modo di, aglre di quelle sostanze cbe dall' azione ebbero il uome di medicamenti vermifogbi.
Dei Nematoidei, del loro coratteri Zoologie!, della loro
trasmlssione laquo;#9632; melamorfosi, e del morbl clie caglonano
agli anlmali.
I Nematoidei sono vei-mi a corpo (lliforme 0 I'lisiloi'me mollo alluugato, copefti da un teguraeuto resiatento. Ad una estremila del loro corpo hamio mi apertura termiualc cbe e la bocoa, ed all'altra un'altra apertura quasi termiualc cbe e T ano e precede ad una coda aottile.
1/ hitcstino e retto, i sessi separat!.
L' appareccbio geuitale dei masclii e formate da un lungo canale flliforme interno ripiegato sopra se stesso, e cbe tennina in vicinanza dell' ano in uno o due spiculi o peni, spesso duri o cornei ehe formano l'organo copula-tore: non di rado quest' orgauo e muuito aucora di cspan-sioni membranose laterali e esterne in forma di ale.
1/ appareccbio geuitale femmiueo e formate da una o pib ovaie flllformi luughisaime Interne cbe terminano In un eaterna apertura, la vulva, sul davanti dell'ano e pib o mono vicina alia testa.
I nematoidei ahitano in genere liberi nel canale inle-stinalo degli anlmali domestioi. Alcune voile sonraquo; raochiusi in cisli sulle pareti del detto appareccbio. Non mancauo
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Per determiaare i generi dei INematoidei e poscia le specie i Zoologi liaiino riguardato alia forma del loro oorpd in genere, o alle dill'eren/.e Offerte dalla forma della bocca. e dalla termina/.ione delle parti genltali specialnienle ma-schili. Primo di aooingerci alia descri/.ione dei generi e delle specie spcttanti a cjuesto ordiue di vormi liiiardiaino alle loro melamorlosi per iuleiulere conie pervetlgaQO enlro il oorpo degli unimali.
Mt'tnniorfusi e trasniissionc doi Nemaloidci o vermi lulondi.
Le geuerali conchisioni delle esperienze istitnite col mio amico il dottor Vella inloruo a qnesto argoniento lurono giä publilicate nel Comple Hendu de l'Acoademie des Scien­ces di Parlgi nel ^854. Ora noa sarä inutile discorrerne piii eslesamente. Sono pocliissimi anni die ignoravasi ancora tutto cib die conccrne lo sviluppo di quest! vermi, Lo stesso Siebold dopo aver osservato die non si trovano inai nel ca-vallo Individui giovanissimi dell' asoaride ehe laquo;ii e parti-colare, ne di ossiuridi nellc femmine dei quail le nova si trovano in tanta copia, era state condotto a snpporre come cosa probabile ehe queste nova non trovando nel Luogo eve sono deposte un terreuo conveniente a germogliare, cscis-sero t'uori del oorpo, si moscessero alle acque o ad altre materie, ya'v cui mutatesi in larve per metamorfosi succes­sive del tutto suppoate, ternassero inline ad essere somi-gUanti ai genitori rlentrate die fossero nel oorpo degli ani-mali. Qucsto supporre di un cosi dotto cultorc 11 nietodo esperimentale cont'erma appunto l' oscurila in cui si era, fine alle uostre ricerdie sopra la genesi e sviluppo dei ver­mi uematoidei.
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Gominoiando adunque a laquo;lire dell'Gmbriologla ooinpleta deU'Asoarido Megalooefalo del cavallo ehe era Ignorata, lit confrouteri) con quella raquo;ota dello Strongiio Filarla dei hron-chi della pocora, di cni porlo 1c figure, raquo;ndo so no vegga la complcta oodcordanza. Mostrerö (|iüiidi la uioraviglioga loiuu'iiä della \ itii iiollo nova e negli embrloni di questl olminti, ed Infloe di un somplioe mezzo dallu natura ado-perato perohe quelle clio rieutrano Del corpo di un anlhtale e cbe implegQQQ un oerto tempo a gvllapparsi, non sortajio di UUOVO coilo foci c inaiuiiino cosi at (iiK^ della naliira, ehe e di perpetuare la specie.
Ne oredano i pratioi oho queste nostre Indagini toc-chino sollaquo; da vicino I anatomia e la flslologia, o 11 portlno in un campo di gpeculazioue bella so uiolsi ma ehe non ha I'iscontro coll'esercizlo pratioo, ehe anzi il rlscoutro ö note-vole ed iinporlaniissinio sia per la couosceuza esatta delle cagioni produttrlci alcune gravissime infermitft t sia per nor­me di polizia sauitaria ehe non furono per auohe prevedute.
Era imiversalniento accotta la dottrina del cliiarissiiiio Kölliker sull' embriogenia degll Ascaridi ( archlv liir Anat. nna Phyaiolog. von f. Müller Berlin 1843) ehe oioe nolle parti genitali interne delle ascaridi si dovevano distinguere I' ovario rapprescntato dalla parte piii sottile in cni si al-lungano i lunghigsimi dotti: in ovidotto propriamente detto rappresentato dalla parte mediana, in utero e vagina costi-luita (iiiosL' ultima dall' nnico condotto ehe mettc in conm-nicazione queste interne parti coll' esterno. Credeva il Köl­liker die r uovo si formasso da granulazioni provenlenti da cellule noil'oslremita dell'ovario, onde la sovraespösta di-slinziono delle parti genitali interne ora piuttostO una Spe-cnla/.iono di Anatomia ßiosoilca ehe nna realta o un fatto dimostrato, Merce le nostre osservazicnl il fatto si conferma in tutto le sin; parti, glaeebä le nova in quest! animali si generano soltanto nella parte snperiore, sottile ed Ihterna degli ovidutli per cni non rapprasentiino, ma sono roalmente le \oro laquo;vaie, i\i solo essoiulo i veri f'ollicoli o le nova.
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sulla parole interna o mcdiaiia dell1 övidottö e doll' utero \i sono proluberaii/.o come dignilato die i-ipolono diro cosi im t'ollicolo Graallaiu) riidimontario, ma ehe hon ö valevole a generare 1' uovo, mauoftuo Delia vagina clio 6 clrcoudata da lasci di flbbre imisculari onde espellere lo nova mature die a quolla provengono. Clö ehe Intercssa la flsiologia e I' om-
Vis. N. ',9,
Fig. N. 'i9. Embriogenia complela dcllo Slrongilo Filaria ehr vive net bronchi e nella cellule pnlmonari dclle pecore.
A. Porzione di ovaia coi folliooli graaßani e I' ovulo a diversi (jradi di aviluppo.
I?. Follicolo grafimo staccato o primö momento dell' uovo, in cni comerva ancora la forma piriforme del follicolo.
G. 2.quot; Momento dell' uovo in cui ha acquisldto la forma ovate.
I). Formamne delta membrana vitellind eke in qwsta specie slrellamenle aderisce al luorlo, e in modo ehe non pud discernersi separata. Nell'Ascaride Megalocefalo invece e motto grossa ed appare come un rerchietto oscuro segnato a doppio contorno ehe perdura fmo all' uscila dett' Emhrione daW uovo.
IS, Si veggono te cellule vitelline deporsi a strati ottorno alt' oruto.
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F.nbsp; nbsp;Formazione dellc due prime cellule Etnbrionttli.
G.nbsp; nbsp;Idem di qualiro.
H. Molle cellule einbrionali riunile da dar luoyo al fallo conosciulo dagli Emhriologisli col nome di seymenlnzione del lunrlo.
I. L. M. Diversi momenli profiressivi nella formazione dell' embrione.
N. Embrione dello SlrongÜO Filaria, giä uscilo dall'uovn e come se ne veggono delle miriadi sulla mucoosa pwlmomre nelle peenre affetle dulla cosl dell a lisi venainosa.
0. La lesin del dello embrione veduln ad un pin forte ingrcmdimenlo,
P. La coda dello slesso. Idem.
briogenia si c ehe in qaesti auimali interiori il folUcolo di Graaf o di un enorme grandezzo A e non si rompe per ia-si-iarc Bortlre r uovo, ma si stacca tutto dallo stroma, con-serva per qualohe tempo In forma piriforme B cd n poco a poco acquista la forma rolonda o ovale Q sccoiula (lellt' specie. Nell'ascaride del cavallo h rolonda perfet%J, ovale in quelle degli Strongili G. I.a membrana del follicolo per-sist,(! lino a corapleto sviluppo dell uovo e trasmutasi ]nti'-eib, staccato il follicolo, in membrana tostacoa di ogni .uovo. Negli anlmali superiori r uovo si trova oollocato verso In superfleie libera del follicolo, negli elmlnti nematoidei lo si vedo in diverse locaiitä A del corpo piriforme, ondo pare ehe si form! vicino allo stroma e vada mano mano discen-dendo verso l' estremitä del follicolo a misnra della sua malnrila.
Acquistata die ahhia 1' uovo la fonnu ovale o rolonda a secondraquo; delle specie, non si distingue eulro quollo aleuna altra membrana, ma appare ripleuo di cellule e sostanza ndipora ehe tolgono la visla dell' ovulo C. Codesla oscurita va mano mano restringendosi come diele cellule siano prese 4a nna foiv.a allralliva magglore fra di loro e appare come im fcuorlo piii ristretto e cenlrale I). K qiu^sto il momento
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della tornia/.ioiio della membrona vitelllna. La delta mem-brana die nell1 uoVo deU'Asoatide dt'l oavallo appare disttu-tainontc flno a ooittpleto sviluppo dfiir novo, come at ccr-ohiello oscaro a doppio ooutorno, adertroc cos) fortendentc uelle nova dello Sti'oagilo fllaria nl tuorlö ed all' embrione cIh' non appare mai dlstintaraemte in ncssim momeato dello s\ iltippo. (iinnto l'uövo a questo pcriodo di sviluppo avven-gono Importanti inutnmcntl nella soatanza del tuorlo per cui riscblaroudosi intcraincnto il campo si veggono e Ic cc;!-lule vitelllne, Iquot; novo o. Id macchla proligera; I'novo non ha piü la sna posiKione centralo, ed esercitando un altra-zlone sulle cellule vitelllne sc ne riveste tutto attorno c come a strati E flnchö non si ricsce piii a vederlo ehe a traverslaquo; di una certa oscnrilä, Goinptuto qnesto lavoro per cui appare in nltiino fonnarsi un tnorio eccentrico si roin-pe 1' ovule ossia la cellnla ovarica c si forma una graude cellula la prlma embrionale, poi due V poi tre, quattro (i cinque, sei, otto ecc. (inchü nninentando di nnniero e di­minuendo di mole pare ehe si i'oiidano fra di loro e daimo luogo a quel naomento dello sviluppo dell'novo ehe fu chia-mato segmeutaKione del tuorlo U. Appaiono quindl sn que-sio tuorlo due estremita prominent] destinutc a divenire il capo c la coda del fiitnro embrione, la forma del quale si
va sempre piü delineartdo fihchö appare completamente svi-Inppato, ed esce dallquot; novo rompendone I' imolncro eslerno ehe e formato come si diHse dall1 autica membratta esternu del foliioolo (iraaliano. In alcuni venni nematoidei tutle queste fasi di sviluppo dell' novo souo percorse nel luogo ove le deite nova furono deposte od anche entro 1' alvo materno per cui le feminine di quest! venni sono ovo-vivi-pare, ma in ogni easo i niiovi nati non oltrepassatto il pe-riodo della vita enihrionale nel ItlOgO ove farono deposli, debbono uscirc da qnesto luogo, paasare un periodo di tempo t'uori del eorpo e rientrarvi per passare dallo slalo embrionale a quello di anlmall perfetti. In altrl vermi ro-tondi come e a cation d' esempio 1' ascaride del cavallo. le
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— 278 — nova non oUropiissano mai cnlro I' alvo inatoruo quel pe-riodo ehe si 6 delineato iu V e poteramo solo soguiiiiro col dottor Velio 1c ulteriori fasi di sviluppo in quosto verme iniettando per le glugulari del canl le raquo;ova dell' ascoride raegalocefalo, lo quoll soffermaudosi oel paceaohimä pulmo-nare non potondo oltrepassare per la lore mole \o. roti del vasi capiltari del detto orgaao, compievano In detto luogo c cosi abnorme plt;m' lore, la fasi complete di sviluppo ehe abblamo dlscorae nello strongilo fllaria, impiegando circa laquo;-8 giorni a reiulersi I' cinbrioiie pcrl'cltanieule sviluppalo. Forse nolle condizloni ordinarie in cui trovansi le nova d'ascaride del cavallo uscite dal corpo colle feci di questo aniniale, torso dioevo sara i)iii iungo il tempo impiegato dair uovo in ([iiesti suoi permutamenti. Certo si e die av-venendo e gli erabrioni rientrando fiia sviluppati acl corpo dei cavalli, I'aocrescimento devo essere rapidissimo nessuno avendo mai trovati giovani tndividui di questo verme nel-l' intcstiuo del cavallo.
Tcnadlii dclla vita nogll Elmlntl Nematoidel e spoclalmente dclic nova e degll ombrioni di quesll antmali.
A comprovare la precedente proposizione mi limiterb alia cltozione semplice di alcuni latti ehe a pacer mio com-provano meglio di qualsiasi ragionamento.
Si giudicö dair universale flno ad ora, die gli elminti tolti dal corpo dell'onimale in cui dimoravano solleoitamente perivano, e cio per il pronto cessare dei lore movimenti o per la (laccidita da cui e preso lotto il loro corpo. Que­sto stato peri) e solo di morte apparento. Di iatto piii e piü volte col dottor Vella osscrvaninio die grosse ascaridi del cavallo giä da 58 ore, nello stato sovradelto, sollecitamcnte rivivevauo solo ehe fossero immerse uell'acqua tiepida. Per nitre Ire volte nel corso di 40 ore ripetemmo l'esperiiueuto di alteruare la vita eolla morte nello stesso individuo.
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— 279 — Ho giä indioato superloroiente ehe otioiicnuno nel pul-moni döl ottni lo sVölglmonto delle nova dell' asoarlde del
cuvallo. Ora ö a dirsi ehe ogui brlcciolo di pultnone COS) preparato contonevalt; oeütinaiä e oentinala d' nova per cui lo studio di quelle! rieseiva lacilissimo. Ora esperimentaado appuato sopra porzloni di pulmoni cosi carlöhi d' nova os-sorvamnu). \. Che le uova a diversi gradi di sviluppo dol-l' ascaridc del eavallo erano iuteramenle intatte dopo venti glomi da ehe erano state immerse ncll' acqua c ciie la so-slanza pulmoiiaro era giä passata a eompleto disfaciniento per putrel'a/.ione.
2. In aleimo uova in cui era comineialo lo sviluppo dell' eiuhrione, questO s'aeerehhe uon ostauto la putrel'azio-ue circostanle della inatcria orgauica solo ehe si touesse esposto il vaso in cui erano ad un cerlo grado di ealore.
5. Un emhrioue di ascaride del eavallo eompletamcnte sviluppato ucl parenchima pnlnionare di un cane fu trovalo ancora vivo dopo 7 giorni da ehe ii cane era stato ucciso e dopo essere stato per sei giorni immerso neU'Alcool a 30 gradi circa, vita ehe eonservo per oltre altre 24 ore, sotto il vetro sn cui era stato posto per osservarlo al mioroscoplo,
4. Gil emhrioni dello Strongilo l'ilaria tolti dai pul­moni delle peeore e lasciati esiccare sopra di un vetro cl rivissero per di(!ci volte in 50 giorni solo aggiungeiulo un poeo d' aequa (piando di nuovo erano esieeati e morfi. Quest! stessi individui adoperando lo stesso mezzo ritorna-rono a vita dopo ^2 mesi di esieeamento, e per 1' ultima volta dopo 18 mesi.
quot;). IjC nova di una s])ecie di Strongilo ( 1' aurieolare delle rone) tenute nelV acqua completarono il loro sviluppo inlanto ehe i corpl delle madri si disfacevano per putre-fazlone, e gli emhrioni nali vissero per oltre ad allri 30 giorni gui/.zando per V acqua senza yvvb erescere, ossia per-manendo nello stadio della vita emhrionale. Certo cho dopo aver citati qnesti fatti, sehhene singolari, lo non intendo di spiegare tutti i modi ndoperati dalla natura per far si ehe
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neutrino le uova Ö fell t'nihrioni nol OOl'po dfigll animali. credo di averiie Inaegnati alcuni e torse i piii grossolani mercö i quaii peri) s' intendono c si spiegauo moiti fatti a priina vista ImpoSBlblli n concepirsi. Sappiamo in breve ehe |e nova o sgt;li einbrioni degli elminti nematoidei possono rienlrare nel eorpo degli animali per 1'estrema loro tennita 0 eolle acque nelle Ixnande, 0 sotto forma di iinpercelibile pulviscolo, coll' aria od anche OOgli alimenti.
Taccio degli embrioni di vermi rotondi ebe oompiono il loro prlmo sviluppo nel corpo degli iuselti giacebe poohi per questo mezzo possono ontrarc nel corpo del nostri gran-di animali domestici.
Seinplico mezzo adopciato diilla nalnra per favorlro lo svilii|raquo;-pu dellu uova (lei venni rotondi, riciUratraquo; die siano nel corpo degli animali nci qnall si possono svolgere e per Impedire nel tempo slcsso die sortano dal corpo di nnovo colle fed.
Un latlo singolare die non era stato osservato da etlotm Klmintologo tu da me osservato in iniiono all' amico dottor Vella, ehe serve appunfo a dare la ragione o meglio a spie-gare i fatti superiormente indicati. A proccdere perb ordi-natanienlc diri); I. Che gli embrioni portati vivi cntro il caVo intcstiuale o cogli alimenti o colle bevande comincia-no inuncdiatamente a svilupparsi giunti die siano in qnella porzione d' intestine in cui trovano le condizioni favorevoli al loro sviluppo e nelle qnall ordinariamoiite permangono in tntto il tempo dclla loro vita. 2. Che quelli ehe entraiio alle stato di pulviscolo e di morte apparente, 1' nmidita ed il oalore ehe trovansi nella cavitä buccale e intestinale li fa presto rivivere onde in brevissimo tempo sono nolle stesse condizioni del primi sovraindicati. Per gli uni e gli altri adunque la natura non deve adoperare alcun artificio per
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tratteiierli cnitro il cavo intestinaln. Egli ü per quelle specie; iraquo; cui eutrano le uova e die quesle haimo bisogno di im tempo piii lungo percluquot;; 1' embrione compia il suo svilii|)-po, die il latto a cui ho acceunalo ha lUQgo; ripetutamenle io lo eont'enuai per io strongiio annato e I' ossiuride iiuiu-vata del cavallo e assai piii iaeiliiieiite e coniodaiuente osscr-vasi |raquo;er 1' ossiuride obvelata del couiglio. Sara le inilic volte occorso ad aiialoinici e fisiologi di osservare esami-iiaudo le intestiiia del couigli, delle macchiuzzo e cbiazzc bianco gialloguolo sopra tutlo 1'ambito iutesliiiale di questi animali. Or heue queste inaccbiuzze nou curate o sprc///,ate dagli osservatori dimostrauo il fatto imporlautc a cui lio accennato.
Ksaiuinatc attentamentc queste macchie o chiazze altro nou BODO ehe iiuunnerevoli glomeri di nova dell' ossiuride del couiglio. Osservansi queste uova su tulto 1'ambito iute­sliiiale coiniuciando dailo stomaco lino al relto mescolaU' alle soslanze ehe trovansi nel canale alimeiitare, e come Iquot; aniniale perfetto vive solo raquo;el cieeo bassi con questo una prova, non [lotendo rimontare le sostanze alimentari e fecali dal cieco allo stomaco, die le uova rientrarono cogli ali-menti, non cedono all'azione dissolvente del poteri dige-stivi c scendendo per I' intestine), per quella forza di pene-tra/.ione a travcrso dei tessuti die banno chiaranieutc i lisiologi dimostrata insita alle nioleeole di sostanze dure introdotte neir orgauisino, s'insinuano sotto la muccosa e spesso pcrveiigouo lino sotto alia peritoncale, tendono in breve ad approfondarsi come avviene per tutti i corpi estra-nei pendrati nell' organismo. Ksaminate queste uova nou di rado incontrausi einbrioui di ossiuridi a quelle frammi* ste, onde appare cbiarameiile die le uova di questi elmiuti subiseono una specie di covatura, e si ha ragioue come entro il cavo intestinale non si trovano gli embrioni ma solo gli animali adulti. Codesto fatto trova uu risconlro nelle osservazioni non per nndie bene spiegate dei venni nematoidei incistidati trovati nelle pareti intestinali di mol-
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— 282 — tissimi animali e da me spocialmenlo segnalati nol cavallo per cU) ehe riguarda lo strongilo armato, La cisti die si forma in qucsti easi atlorno ai vcrmi 6 seeoiularia ed av-viene appuilto quaiulo per accideiilali tiiiiioni l' cmhrione del venne sboociato non puö golleoltamente guadagnare il eavo intestinale. Oiule dalle eose iino ad era diseorsc par-ve lecito a mo ed nil'amloo dottor Vella, il oondudere rlguardo ai vermi noroatoidei.
i, Che questi vernii non subiscono alcana metamorfosi progressiva trapassando dall' esterno allquot; interno del öorpo deglt animali. Dall' einlmone nato dall' uovo ha orlginc 1' animale pert'etto. I mulainenti ehe queslo suhisee sono fasi di BVlluppo neu rcali metamorlosi, eos'i |raquo;. es. la booCH ehe e iiuda netfli emhrioni e armata d'aeulei negll animali adnlti, come osservai nello strengilo armato; Una diileren/a eostanle fra gli embrioni c gli adulti si e la maneanza nei prinü degli orguni generativ!, ehe non si formano mai sc non a complete svlluppo e quando 1' animale e in eondi-zioni di poter rlprodurre la specie (i).
2. Lc uova dei nematoidei si svlluppano anehe in Ino-ghi ove peri) non posseno perfezionarsi, come lo dimostra-no lc nostre esperimentazioni eolle qnali ottenemmo lo svi-luppo delle uova dell' ascaride dell' intestine tonne del ea-vallo, nel pulmone dci cani. La morte degli emhrioni In quest! luoghi da ragione come solo alcune specie dl (|iiesli vermi si trovino nel corpo dei singoll animali.
5. La cessazione dei raoviraenti e la flaeeiditä del oorpo dei nematoidei estratti ehe siano dal corpo dell' animale entro cni vivono. non sono indizio sienro della lore morte, e si possono facilmente e sollecltamente far rivivere immer-gendoli nell'acqua lieplda. Le nova e gli emhrioni poi go-dono di ona tenacity di vita mcravigliosa, resistetido alia
#9632;
(1) Per qnosla rsglone lo slrongilo ortnato ein Irovasl negll ancurieml clcllc mrsfnlericlic del cavallo, lia Rli orsani jjonitali irnpcrlVIti e nun si vedono nova nell' ovldutto delllaquo; femmlnf.
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— 283 — circostaulo fenncutaziouc putrida, all'inimersione iioll'alcool es peiliiio rivivendo doperaquo; esfiere stati per oltre un anno in uuo stato di oompleto esslooameuto. Qnosii fatti danno ra-glone come fjli onibrioni di questi vcrmi possano rienlrare nel oorpo dcjjii animnli per nxozzo dclie bevaude e degli aiiincnii sfuggendo all' indagine del piü attento e minuto osservatore.
4. Per quelle specie di neinatoidci ehe rientrano nel oorpo non allo stato ernhrionale ma a quello d' uovo, ab-biamo voduto come per una legge fisica di peuctrazionc, s'insiiuiino sotto la imiccosa, e subita una specie d'incu-bazlone, sboooi poi 1' embrlone ehe si porta entro i! cavo intestliiale, e come non potendo effettuare questo in alcune circostaoze acoidetttali, I'irritazione da lui prodotta sia valevole a determinare lutt'attorno a lui una cisti, onde I' incistidamento dei vermt non bene inteso fino ad ora sia dagli Elmintologisti sia dai Patologi ha facilraente luogo.
I.raquo; ORDllNE. Nkmatoidki,
I.0 6EN£BB. Thicosoma. Trichosoma Rmlolpki. TnieiiosoMiM Dujardin.
Venni a oorpo fililorme, soltile ed alhmgalo formate di due parti , I' anteriore corta si assottiglla notevolmeute in avanti, la posteriore pit) grossa alia cui estremitä e I'ano, e d' essa ottnsa e troncata obbliquamente. La vulva e situata nel punto di congiun/.ione dollo due indicate parti di CUi consta 1quot; animale. V orgaao copulatore del maschio e formate da un astuccio membranoso estensile e da un lunge spiculo o pene semplice ehe sorte dair estremitä po­steriore del dette astuccio.
Era i nematoidei di una ecrta mole e visibili ad occhio undo souo i |)iii sottili di tnlli.
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Trigoboma piboato, Trichosoha plica. Ihdolphi.
Gorpo flllforme sollilissimo. Masohio Umso \7gt; inillinio-tri di cui 7 souo oocupati dnllo pavtc aaterloro del corpo o piü sottile. La femmiaa v. lunga da 50 a 5(1 mill, la purte aateriora ocoupu i due terzi del corpo. Coda ael masohio terminata da una appendlce membraijosa appuntita, vagina del pone trasvci'saliuoiitc ed obbllqaameote siriata, piuttosto lunga. Coda (lella feminina ottusa,
Fine ad ora il solo Billlngani trovö questo vorme nella viscica uriuaria del cane; erauo molli individui riimiti in un solo gomitolo.
TtilCOSOMA DEI QALLINACEI, 0 ANr.lllJ A COM.O l,0NOO. TRIOHOSOMA Lomiicom.i:. Ihidolphi.
Non e siato |)er uiiclio bene studiato doi Zoologl. Froe-lieh lo dissc lungo 07 miliiinetri, bianco e sottile come un capello di detto colore. II Dujardln pole studiare solo le femmine, 1c trovi) lungbe da ilaquo; o 18 mill, c cercato il ver-inc ISO volte in gallino Lo rinvenno solo otto voile: lo disse bianco opaco, con tcgumento llevemente raquo;trlato per tra-verso con una larga striscia longitudinale coperta di granuli galienti, la coda della temmina ottusa. Ano quna terminale, vulva mmiita dl tm append ice membranosa saliente in for ma d' iinbuto o di oorno. Abita nell' Intesttoo clelle galline.
Non vi ha alcuna osserva/ione in cui questo elminto sia stato incolpalo di aver in qualche modo nuocciuto ai gallinacei nel qaall viveva.
Tricosoma tenuissimo, Tricuosomom tendissimum. Diesiny.
Kstromita eaudale del mascbio obliquamenle troncata. vagina del peue trasversalmente siriata, quella della I'em-mina ottusa. Mascbio lungo 10 mill, la femmiiia 10. Abita 1' inlestino erasso del piccione domestico.
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Per la parte pntologloa come le preoedente specie to stesso dieasi della seguentd.
Trichosoma BtteviooLLB. Bud.
La fenuiiina 6 lunga ^3 mill, la parte anteriore e piij corta della posteriore ehe ß plena d' nova: estremitä can-dale ottusa.
Estremitft caudate del maschio terminata da ima gunina sempllce retta, pene retto.
Abita i ciechi delle oche e non trovasi coimmemeiite.
2.quot; 6ENERE. Tricocbpalo. Trichocephalüs. (Goeze.)
Gorpo allungatissimo formato di clue parti, 1* anteriore la piii SOttlle e aiic.he la piii lunga e termiiia colla bocca: la posteriore die nasee con (in BllbltO rigonflamento, termi­iia in puuta ottusa alia di cui estremitä e I'ano. Pene sem-plice circoudato da nna guaina rigonfla o vesclcolare col-locato all' estremitä posteriore.
La vulva si apre net punto di congiunzione delle due parti del corpo.
Vivono nel cieco e nel colon dogli animal! mammiferi.
Tltir. CbENATO. Trioh. Cbblaquo;ATC8. Htlll.
Secondo Greplin (I) questa specie del porco non e altro die il Trieb, dispar della specie umana. Podii sono gli ani-mati in cui si riinenne questo verme. Rudolph) lo aveva ricevuto da llubner nello spirito. tl Creplin to trout net IS25 coplosamente nel colon di un porco. II Gurlt affenna die non e raro a trovarsi ud porco domestico e nel cin-ghiale, e to descrlve come una specie; distiuta. II Dujardin si rlmette a Creplin die e dottissimo in Elmlntologia.
(J) UhSfrvotiones ik Kiilozonis 1825.
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l'ig. N, 50.
riii'. N. 80. Trieooefalo Crenato
\. La femmina i ,. .nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; , ,
, ' ... [in iifdndczzd naiu'iuie. E. // mnscluo I
I). Estremilä anleriore ingrossata per vedere hi hoöca, 15. Estremitä caudicde del masohio per moslrare In guaina mbutifdrme e termimle del pern.
C. Estremitä cmdale della Feminina per inoslrure I' ulti­ma porzione dell' intostino I am, ed ma volula dcW ovario. (da (Jurtl)
Testa piccolissima ma non acuminata, retrattile; parte anterlore del corpo lunghissimo flliforme, la posteriore gros-sa piii breve volta a spirale nd maschio quasi retta nella IVimniiia. La parte anteriore occupa 'ij.quot; della langhezza to­tale dell' aniraale. Vene semplice clrcondato do ana guaina eilimlrica imlnililorme, od auche rigonün verso l'estremitä. II maschio e bianco lungo 57 mill, la femmlna di colore alqnanto bnnio liinga da 54 a 80 mill.
Ablta nel cleco del porco, e secondo alcnni deirnomo. Net porco nou In Incolpato dl produrre fenömeni morbosi speeiali.
TntCOCEFAtO DEPBESSO. Tltir.II. DI-I'liF.SSllSCIM s. Rttd.
Gil eslerni caralteri sono molto vieini a quelli della precedente specie, solo ehe tutte le due parti componenti
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•js-
il oorpo sono alquanto doprcsso. 11 peae del maschio pin lungeraquo; obe aella specie preoedente la guaina laquo;'• tubulosa o o la vata.
Via. N. 51.
rig-. N. •quot;gt;!. Tricoccfdlo depresso.
a. Un maschio di gvandetza nn-Inralr.
B. Eslremüä oatidale del maschio ingvossata per moslrare la guaina tubn-losa del pene. (da Ourll.)
11 masohio 6 lungo come la femmina da '(quot;j a 55 mill., ambidue di color bianco. Di rado trovato noil' iutestino cieco del cane, e non In incplpato di aver recato dann!
speciali.
Tricocepalo AfF'-ini!. Tiiicii. Appinis. Hud. Taicoc. DEI 111 MINANTI.
Testa larga con due rigonfianienti latcrali a guisa d'ali.
Maschio lungo 80 mill, dei quail 55 mill, occupatl dalla parte aateriore sottile: pone acaminato lungo 6 mill, guaina tubulosa Ciliudrica cospersa di piccolo spine o lamino triau-golari. la femmina e luoga da laquo;0 a 70 mill, la coda ottUsa.
Fig. N. 52.
Fig. N. 52. Trieocefab affme.
A.nbsp; nbsp;Una femmina di (jrandezza m-lurale.
B.nbsp; nbsp;Eslremüä caadale del maschio per far vedcre la Imuja 'guaina pirifor-mc del pene. {da tiurlt.)
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Abita neir IntestiüO laquo;'ieco del bue della peccmi dellu oapra ed anohe di altri ruminanti pluttosto frequentemetite,
Anohe nei rumlnautl aou farono osseryatl questi Trico-cefall produrre feiiomeni morbosi.
5.laquo; C.EISHRE. Fii.aiiu.
Venni filiformi lunghltelmi, alcune volte nn poco piu rlstrelti ad ana estremltä, testa contlnua laquo;raquo;gt;l oorpo, booca imda o munita di papille, potonda o triangolare: Auo ter-mlnalc o precedente ano coda bteve. Coda del maschio spcsso ottusa cnuinita di un ala monibranosa. Spicnlo prin-cipale molto lungo, spicuio aocessorlo ordinariamcntc oon-torto. Vulva nella i'cinuiiua die si apre vlciniasimo all'estre-
mita anteriore.
Sotto questo genere racoolgono perö i Zoologi alcuni vermi ehe now hanno il carattere della lunghezza, nfe quelH lorniti dalla termiuazioiie esterna degli organi genltali ma-
seiiili.
FlI.AIIlA I'Al'U.I.AIli:. FlI.AItlA I'AI'II.I.OSA. Riul.
Corpo biancastro lungo da HA mill, a 185 assottigliato posterionuenie. Testa ottusa, bocca piccola terrainale cir-COUdata da laquo;raquo;ltlt;gt; papille. Coda del maschio iucurvata munita di due ale memlmmose ristrette Ira le quali sorte il peue. Coda nella femmiua assottigliata e termiuula eon uua ])a-pilla obliqua.
Vive nella cavitä addominalc del cavallo ordinariainente lihera, come auche nella loealita iudieata noil'asiuo e nel mulo, mm rade volte perb osservasi ancora fra le duppli-cature delle pieghe del peritoneo.
Spigelio e Diosing la videro uell' interno dell' oechio del cavallo, la stessa osservazione lece il Gurlt in uu oechio di un hue, l'orse perb spollava qucsta alia seguente specie ehe il Guvlt uon distinse dalla presente.
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Greye 0 Morgan la trovarouo aotto la congiuntiva, 11011 poclii la trovarono entro la cavitä toracifa, o (Jurlt anooro ucl tessuto uniente sotto cutaueo. Alnlgaard Ira lo meniiifii. Rudolpbl ed altri entro la cavita intestiiiale. [o la Irovai t'ra lo vaginal! del tcsticolo neu1 atto ehe si oasträva un oavallo.
Nella cavita addominalo, o toracicn come ncli' Interuo degU intestini non fu nolato alcüri daiuu) gpeciale fecato da qucsti vormi, uou cosi quaudo abitauo il glolm dell'oc-chio 0 trovansi sotto la congiuntiva, per cvitarc lo ripcti-zioni diro anche di qnostc parlando dell' oftalmia vermi-nosa ( Vedi Filaria laorimale). K tncetto sc sia rlferibile air osservazioue I'atta da Gurlt, quclla ehe leggesi ncl The vclerin. 1852 pcrchc i caralleri Zoologie! del vernio non sono dati e molto meno nc h detenninata la specie?: hi 6 detto clic in nn puledro di trc anni morlo dope \3 giorhi di inalattia in uno slato di estrcma magrezzn benche conli-nuasse a mangiare fuio agli ultlmi tnotnenti con voracita, I'ui'ono soltanto osservate traecie di intiammazioiic snl pcri-toneo ehe cuopre i muscoli delle pareti addominali, esarai-nando (|iicste cliia/./.c rosse si trovb ncl icssnto eellulate interposto un iinmenso numcro di vermi sparsi su lultu la swpcrlicie dclla paretc Inferiore dell'addome. [ vermi erauo lunghi due pollici.
*9
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Fig. N. amp;5.
Flg. N. ;J5. A B C D. Filaria l'apiUarc. E E. Filaria Labialo jnipillare. A. Filaria papillare di nalurale yrandezza. 15. Porzionc ccfalka della stcssa wijrandUa per far vc-dere le papille.
C.nbsp; Porzione cnudale del mnschio ingrandila per far vederc l' ala caudalc cd il prnr.
D.nbsp; nbsp;Iilf/n della fi'mmina allo stesso hujrnndimenlo.
E.nbsp; nbsp;Porzione. cefalica della Filaria Labialo-papillare in­grandila per moslrare il lubhro prominente.
V. Porzione caudale di un maschio della stessa specie aüo slesso ingrandimenlo, (Dalle lavole dell' Alessandrini.)
Fir.AiiiA. Läbbiato-papillabe. Alessandrini. Filaria. Labiato-papillosa.
II Gurlt accennando nlla precedente specie di filaria trovata nella cavita addominale del bue forse la confuse con questa. 11 professor Alessandrini ne i'ece una specie dislinla e le assegnö i seguenti carattcri.
Bocca orbicolaro angusta, circonscritta da un labbro leggermente promineate e immito di papille tenninali, estre-miiä aaterlore oiiusa. corpo pluttosto grosso non moltolun-go, posteriormente attenuato, coda nella l'einmina tenninalu in punta sottile e llessuosa, uel mascliio depressa e ripie-gata a spira molto unita.
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Abita iiol tossuio iiiiiontc extraperitoneale, e nella ca-\iia addomiiinlc del Ixio. Fu trovamp;tn oopiosissimanetluoghi iiidicali dal voter, (lolti in uu bue UCCtSQ quasi marasnia-lico per ostinata diarnm. lNi;! caualc iiitcstiiialt! cravi anchc la 'I't'iiia dcnlii'olala. La diiinra In gludicntu nianU'iuila dal-1quot; alfcKlono vci'iiiino.-a.
TiLAiiiA (.Aoiu.M.w.i:. I'n.AiiiA n.ciiiMAf.is. (lurll.
Fig. IN. a/laquo;.
N. ;gt;'lt;. Filaria la-
Tig.
crimale.
A.nbsp; nbsp;Un maschio ed vmi femmina di fjrandczzd m-lurdlo.
B.nbsp; nbsp; La parle anleriore di una femmina per far ve-dere I' aperlura delta hoQoa
e delta vagina,
C. Eslremild caudate nella femmina alto xtesso inyrandi-mento per far vcdere /' aperlura dell' ano.
I). Eslremitä caudate del maschio ingrandila per far ve-dere il pene semptice. (da GurU.)
Sobbeno in un codico inedito sulle malattie doi buoi di HarlolonuH) Grisono si trovi lalta mcnzione fln lt;lasii anli-chl tempi di questo eltniato sotto la denominazloae di Ver­micelli deli occkio, pure, la complota sua descrizionc non I'u data chi! in quosti Ultimi anni dal prof, (inrll.
Corplaquo; assottigliato tanto eiateriormeate ehe posterior-mente Qliforme, organo oopulatore masohile cortissimo e spesso sporgente. LanghezKa totale del verme 12 in 15 mil-limetri secoudo Gurlt, I'Alessandrini ae osservb alcuni in-dividui iunghi lino a 20 mill. I inaschi sono alquanto piii piccoli.
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_ 292 — Trovasi noa di rudo uei coudütti oscrotori dolllaquo;; glau-dulc lacrimuli del ouvallo e dol vitcllo, dai quail uscendo, si riviviene poi lia le palpebio ed il bulbo od anclic cntro il bulbo slosso.
OFTALMl/t VERMIMOSA
Che alcuni vcnui allignino nell' organo della vlslone aegli aninwli domestici, ogli o im fatto da assai tempo noto alia Scionza. Notavo nelle mle ricerche storiohe, torn, I pag. 'eil, ehe an ignorato maaisoalco italiano Bartolotfieo Grlsonl da Bologna nel I'raquo;20 ue faceva primo parola, ma da quell' epooa bisogna pervcuire ai nostri giorni per pro-caociarsi idee esatte intorno a questa infernütä. Giova peri) I'm d' ora nötare ehe il Grisoni aveva osservato die in al-cunl easi i venui deUoeeliio possouo essere tolti, o in altri tormini oho sono sotto le palpebi-e o sulla cougiuutiva e cbiamö questa forma Bissole viell' occbio; ehe altre volte invece i vermicelli non venynno ftiori ossia ehe sono entro il bulbo oculare e ebiamö calcagnolo questa forma morbosa. Queste precise couoscenzc di latto si andarono perdendo, e puo dirsi con sicurczza die non sono per ancbe enlrale nel domiiiio universale clei pralici, hencbe la malaltia non sia eslrenuunente rnra nel cavallo e specialmente nel bue. L'illustre Girard ligiio ( tomo I pag. ^19 del Reciieil de Med. Vet.) citando 1' osscrvazione del veterinario Boudgourd cbe aveva estratto un verme Crinone (\) dall' umor acqueo, pungendo la cornea di un occbio di mi imilo, cbe era citata dal Godine nel rapporto aunuo della Scuola di Lione (1822 IS2quot;gt;) agglungeva die Gohier nelle sue memorie ( torn. 2 pag. ^53) notava tin osservazione analoga raccolta in una vacca dal veler. Deguillenie. A.nalOffhe osservazioni si vanno
(I) Grlnon, ü Chaberl raquo;sigt; ttutHa denotnlnazlone per tiilll i vcrmi nematnidei
(i niiforml e rnlomli.
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rlpeteado tutto glomo, bfitiobö le moderne oonoscertze chta* ramente Insegniuo ohe due specie di vermi ( vedi Filaria piipillare e lacrimale) si Irovino nell'occhio dei cavalli c; dei buoi, i vermi dell'ooobio di questo ultimo animale quelli appuato a oui acoennava il Grisoui ael i!(raquo;() furonu solo latli conoscere dal Guilt nel 1851 (I).
Lo avere pol col fatto dimeatlcata anobe la semplioe osscrvazione del Grisoni ehe i vermi cioe possono essere entro o fuori del globo ooulare, e la oagioue per cui anobo og^i le opinioni sono discord! circa agli elTetti ossia ai fe-iiomeal oonseeuttvi determinati dagli elminti aell' orgafio delta visione. Di fatto i veterinari inglesi ehe piü di tutti hanno disoorso dell' oftalmia verminosa nel cavallo, ehe c comunlssima oelle Indie accenuauo tutti a fenomeui flogl-stici piii o ineno gravi (2). Per quanto incerle siano le loro osservazioni alcuni delle quail ho portato in nota, chiaro peri) si e die parlano tutti di vermi nell' iimor acqueo. onde le loro osservazioni eoncordano nou solo colle migllori e aualoghe so noa Identiche die sono state Istltuite da vete­rinari pin diligenti. Splegano ancora come il Gurlt, I'Ales-sandrini ed alcuni altri die videro la I'ilaria lacrimale sotto le palpebre dei buoi aflfermassero e con ragione, die questi vermi generaImente parlando non arrecano per la loro pre-senza gravi daiini ne ai vitelli no ai buoi, 1' estrazione dei
(1)nbsp; nbsp;II prol'. Baillcl lour, des Vclcr, laquo;In Midi anim 1853 pag. 386 ilescrivcva
come ima nuova specie dl clmlnto le liissoic di Grisoni o Pllorln Lacrimale di fiurii!
(2)nbsp; nbsp;Nell* India Gazzette del 1826 k scrltlo die lo slrongllo armalo.cla filaria papillarc inft'sluno di sovcnle ^li ncchi del cavalli indiani; t die la presonza Uollo strongilo in qnesla hit.Mh piii lenersl come aegm die il venue Irovasi anche ncllu spinal midollo mule lie segue nna paraplegia Iclale. II dollor Kennedy ( Edimhiir. Philos. Tiansaet. vol. 9 ) inspgnava die i Cavalli del BcDgola vanni) soggclli ad mi oflalmia inanteiinla da Una specie di Ascaridc die diiamd pellneida, cmabilc colla piintma dclla coinea Incida e |' eslrazione del venue.
Hodgson e Grnndall (The Veler. 1851) ripelevano nnaloghe Incomplete dot-trine, secondo Hodgson la comparsa del venne c islanlanea, solleeitaniente si fa poi I' opacamento delta cornea , ma piima die qnesla avvenga complelanientc lilsogna pungeda e ehe dalla pniilnra o da si D con nn piccolo inicino si eslrae il vernio.
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vermi oon uu pemielllüo o con Iniezloni sotto le palpebre sono oonsigllate da questl pratloi (?(l In qaesti oosi real-rueate giovuuo, taa aon si pub acoogliere l'iaeegnamento del Boulej cbe rlportoudo osservaalonj di oftalmla per veiv mi iaterni ael globo ooulace (quelle di Gfundall) soggiunge lt;( e spiacevole ohe In vece della puutura deU'occhlo, per dur eslto ooll' uinore aequeo al verme, 1' autore noraquo; abbia avuto in mciUe di visare le IVizioni aloeticlie attomo agli ocobi ehe banoo cob'i beae riescito in Fraucla raquo;.
Le IVizioni aloeliciie non possono avere valore cbß uei (#9632;asi di lilarie sotlo pulpebrali, e piii di queste sara eerlo proflttevole quaqdo sono interne di togliere i vermi colla puntura della cornea; 1' erratu insej;iiainento dell' illustre pratlco derha dal öoDgiungere in iiua sola indaglue due ordiui di t'atti diversL in breve dair avere i pratici dimen-ticala o dUprezzata l'osservazlone del povero (Irisoni.
Beuche In Italia ed in Francia non radamente si osser-\in(gt; (! piii specialinente nel hue le dlarie lacriinali nell'in-teruo del bulbo ocularo, non mi e stato dato perö di poter raocogliere alcuna buona o completa osservazlone, citerö quindi quella del Buach cbe leggeai ne] Magaz. di Gurlt ecc. anno 185,quot;raquo;. 1/ autore in chiamato a curare un giovaue ca-vallo ehe mostravasi alfetlo da uua lieve gouüezza all'augolo eslerno dell' occbio sinistro. ii calore non era annienlato e solo ranimale lo teneva tilquanto piii chiuso del corrispon-denle sano, iniorliidata la cornea incida o snll' orlo esterno era uua maecliiuzza opaca del diamelro di nn pisello, le lagrlme fluivano solo quaudo si toccavano le palpebre per esaminarc l' occbio, la luce era lolierata. [guota la causa della malattia sospettö il voter, curante ad uua pregressa azione meccauica, ordiub mi collirio con infuso di camomllla i; flori di sainbuco con solfato di zinco e pratici) un setoue altivato colla Irenienlina al disotto dell' oochlo malato sulla gauascia. Dopo G giorni in cui in contiuuata cpiesta cura, la tumefazione palpebrale era scomparsa, e rlscbiarata alcun poco la cornea si pole osscrvare die 1' umor aoqueo era di
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colore rosiccio o chc nella oamera anterior^ uuotava uu iiocco di colore gialliccio ehe si sarebbe detto albumiiioso. Fu ordiiiato un coliirio d' infuso di giusquiamo, liori di cainomilla e tiatura d' Opplo, ma poco vaatuggio si ricavo da questo e dalla tiatura d' oppio cbe fu poscia adoperata sola. L' umore uequeo s'andö scinpre piii intorbidando lin-che acquisto il colore del pus: dopo 4 settimane deila in-dicata cura infriittiiosa, Busch pratico ailora la puntura dclla cornea per togliere 1quot; uinore acqueo allerato, e coli'u-more usei un Vertne die il Gurit, detennini) per Una Filaria lacrimale. Dopo I' operazioue il cavallo fu eurato con bagni Ireddi continuati alia parte per G ore, c bcudato T occhio dopo 5 giorni la 1'erita era cicatmzata, 1'umorc acqueo lim-pido, dopo 0 giorni la cornea pure era toruata allo stato normale, la guarlgione fu intera e cornpleta dopo 5 setti­mane, per giungere al qual fine fu attivato il setone coir el-leboro, o si bagnava trc o quattro volte al giorno 1' occbio operato colla tinlura d' opplo. Non molto tempo dopo il Gurlt osscrvava un fatto analogo, colla sola differenza ehe l' umor acqueo non s' intorbidö.
Vansetten uel 1842 (Journ. Voter, de Belgique) nello stesso modo operava un cavallo il di cul occbio appariva ;i(i alto grado iii(iaiuinalo, e nella camera anteriore del qiiale si trovb ana specie non per anclie doscritta di vennc, il Pentastomum Settenli (vedi la descrizione di questo verme) Gbaignaud (Journ. de Med. Veter. 1827) faceva le stesse osservazioui iiell' occbio dei Imoi, solo ehe consigliö come; mezzo curativo un coliirio imtanle da applicarsi piü volte al giorno e composto di tintura d'aloe allungala con acqua. lo dubito assai ehe questo mezzo possa convenire quando la presenza di nno o piii \ernii lianno promosso fenomeni infiammalori. L'eslrazionc del corpo estranco parmi il mez­zo terapeutico piii logico in tutti i casi, siano i parasiti Hulla congiontiva, o nella camera anteriore dell' occbio. La sola dilVercnza sla iiell' essere piii facile Iquot; eslrazione nel-1' uno o nell'altro caso, ma il precetto terapeutico generate
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noraquo; in Uta, tmobe esseodo divoraa la ^^|gt;eci(, del venm;, ed i f'atti ehe ho citato panui clif pioiiumciito conlermino 1' e-raquo;pressa couclutiiouG pratica generale.
L' Hering, 11 I'atke ed altri aeceiniaiio ad ol'talmic ver-ininose nel cane; il Mordmaiin ailerina tii avere osservati verini nell' oechio dei porei, qnesli geiopUci dati, come (jiiello del Kociu; Luhin acceiiuante ud una oftalniia venni-nosa nelle peoore torse da BtfOUglll filaria, sono troppo im-perfetti per dirnc qualclie cosa con sicureÄza, VUgUono es-scre segnalati ai pratici perohö conosoano le laoune graviu-sime die sono tuttora nella scienza.
I'quot;ll-AI!1A DELti' OGCHIO l)i:i CAM.
Secondo il Dujardin sarel)l)e stata indieata, e non dice da ohi, uua Filaria nell'oechio dei cani. Questa sola noti/.ia incompleta e possednla dalla scien/.e a questo riguardo.
FlLiim DEL SANGIE DEI CAM.
Grahy e Oelafoud hanno in questi ultiini tempi Irovalo cireolare col sangue di alcuni cani una miriade di piccoli vermi microscopici a cui diedero il noine generico di Fila­ria, scir/.a die iiulicassero in questi vei'iniccialtoli organi caratterislici per riunirli al Genere lilaria.
Osservai pin voile in unione al doltor Vella qnesto ver-me die lia piii i caratteri di nn nemaloideo allo stalo em-brionale die di nn aniniale pert'etto.
Ad ogni modo il solo cane ha mostrato lino ad ora esseri \i\i circolanti col suo sangue sen/a die apparenle-menle mostri di sodrire per questo.
II (quot;.rahv diianii) poscia questo diniiito Trypanosoma sauguiuis.
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FlI.AHIA DELLB AMTIIK. l''ll,AHIA WATIS. Hwl.
Rudolphi colloco fra le specie dubbte dei geaerc Filnriii un verme (ilifonne ehe Paullinus trovö ravvolto attorno nl cüore lt;li un anitra.
GENERE. Si'iiioi'TniiA. Hud.
Vermi bianobiool o rossastri a corpiraquo; ciliudrico assolli-gliatu antcriomiente od anche postcriormente, testa nuda o munitu di alcunc papillc. Apertura dell' arid avauti dell' estrc-mita caudale. Coda del maschio ripiegata a spirale, inunita di espansioni membranose. Spiculi doppi e ineguali. Coda delta feniinina conica e retta.
Le spiroptere abitano fra Je niembraue dello stomaco e dell' esofago degli animali ovc formauo spesso dei tumori di variabile grandezza.
Sl'lltOl'TKliA IIKM.O STOMACO DEL CAVAU.O. SPIH. MKGASIO.MA Ulla.
Corpo biancastro (ililornie allUQgato, Testa disgiuiila con ui\o reatringlmeato ben maroato dai corpo muuita di quattro lobi , due dei quali circondauo la bocca ehe e am-pia. Parte posteriore del corpo del maschio rivolta a spira unica ed anche doppia, coda ottusa iminita di ale membra­nose fra le quali sporge un duplloe pene lt;gt; due splpuli ar-cati disuguali.
La coda dctla lemmiiia e retta terminante in un apice ottnso. Aiio ehe precede la coda, la vulva si apre al ter/.o anleriore del corpo.
Lunghezza del mascbio 7 mill, circa. Idem della femniina H mill.
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Flg. N. 35. Spiroptera Megastoma.
A 15. Una frmmina cd un masohio di grandesxa mlurale.
C. Eslremitä anteriore ingrossata per mostrare In slriri-gimenlo sollo ü capo ed i lobi di cut e munüa la tcsla.
I). Estremitä caudallaquo; idem di im maschio per moslrare le ali membramse ed il dnplice pene.
E. Eslremitä caudate idem di wia femmina.
E' Porzione di slomaco di cavallo vcdnta dal lato iulerno, ove e. rappri'sentalo nn tumore aperlo net suo mezzo formalo dalln delta specie di Spiroplera.
II Ourlt distinsc' in qucsta specie due varietä ehe sU-bili della lunghe%zo del corpo in magglore c minore. In un lavoro soprn questo olniiiilo Giorn. di Vel. Anno I pag, A\ mostrai questa distiir/.iune sovereiiia. II vetei'inario Reeklchen di Reriiiio fu il primo ad osservare questo elininto ncl ca­vallo e lo invib al Rndolpbi ehe lo desorisse.
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Ahita sotto la inucostv laquo;lollo stomaco del cavallo c del-1' asino ove Ibinia del luinori coinuQloauti coll' interno dello stomaco pei; mezzo di una o pill aperlure o fori rotondi. Noil radc volte pcrb mi e occorso u|)i'endo slomachi di cavalli ed asini di recente uccisi di trovarc cospersa la superlicie esterna delle sostanzc alimeutari di una miriade inmimere-vole di questi venni, senza die vi fosse traccia di laquo;Icun Iumore sotto la muccosa.
I tumori formati da quest! vermi sono geucralnienle tondegglanti e delta grossezza di una adcoiccola a quella di una norc, alcuue volte peri) acquistano un volume quat-tro e piii volte Uiagglore di quello die ho indicato. Tolta la muccosa ehe li ricopre si veggOUO formati questi tumori da tcssuto uniente neoplastico a divcrsi gradi di trasforma-zionc sompliec cioc fibroso ed anche carlitaginoso. In un solo caso in cui il tumore aveva la grossezza quasi di un porno e racoolto in un cavallo Orientale morlo poco tempo dopo die era giunto fra noi di Pneumonite, trovai mescolato al tessuto flbroso di nuova formazione e formante la base della sostanzn del tumore, materia melanotica dlsseminata in gran copia. Aperii questi tumori mostrano una tessitura aroolare a larghe maglie, e formati come-da un lungo canale rav-VOltO in mille guise sopra se stesso. la partc intcrna del canale e (piella die mostra sempre un grado di trasforma-zione pitl avanzato, cliiaro iudizio die fu la prima a for-marsi. Dalle larghe areolo, 0 dalla cavity del canale sorte un nmcoo denso e biandiiccio in mezzo al qualc veggonsi nuotare numerose spiroptere adulte. Esomlnato I' mnorc al microscopio si vede conslare di una parte liquida e di in-numercvolc quantitä di nova a diversi gradi di sviluppo e di piccoli embrioni gia sdiiusi e vivaci.
Le spiroptere adulte andic dopo 2i ore da die sem-brano interamente mortö rivivono Immergendole ndl'acqua tlepida, e vivono per oltre 50 ore coal immerse nell'acqua.
Assai di frequente osservasi qiilt;!sto elminto, ed 1 tumo­ri da lui determinati sotto la muccosa dello stomaco del
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cavallo spii/iraquo; ehe arecchino danui apparent! agli animali ehe lie sollrono.
II Valenciemies la trevo 11 volte a Parigl SOpra 25 ea-valll ucolai per diverse rugioui, a Torino io 1'ho trovala alineno 90 volte su cento uei cavalli mocciosi e lareiiiosi inviali clai regginicnti. L'Alessaiulrinl la trovö piii comune-mente uei cavalli vecohi e deuutriti (! crede ehe la deuu-trizioue lavorisca lo svilappo dei vermi, e ehe quella non sia ooDseguenzQ di questi.
Negli aimali della seienza trovasi pure aceenuato ( Be-eueil untlO 1820 ) a seirri dello stomaco uei cavallo ehe torse allro non BODO ehe i tuinori era diseorsi prodotti dnlla Spiroptera Megastoma, sono venuto in questd eredenza tanto piii laeilmente ehe analoghe doltrine erano state aleuni auni prinia insegnate dal flglio di un (lotlissimo medico cultore I'anatomia patologicn. Di tatto nel repeirtolr göner. d'anat. et de phisiol. patbul. et de clialque chirurg. torn. I n. 2 p. 171 trovasi uua nota laquo; Snr uuc altöration des follicules imiqueux do 1' estomac chez le elievai raquo; del slgaor Aiulral Qgllo' Cosi egli chiania i tumori ora in diseorso. Descrive In diilerenze ehe ho aeceimate nelle paretl di questi tuinori, le diirerenze ehe si incontraiio nella maleria contemita, e dice di aver-ne osservati dei grossi come nn araueio. -Non assegna ad aleun genere e non descrive i caratteri del verme ma si li-mila a dire ehe e nn tiematoideo di liudoiii: quello ehe la meraviglla si e die pare seoondo Ini ehe la spiroptera \i anuidi soio qualche volta. Per sosteuere die souo sempre un foilieolo inuecoso ingrandilo, egli si appoggla snll' esi-stenza coslanle deiiOrilizio ceutrale di ipiesli tumori. Quc-sla dice egli c perb nna presnnzione die si rieava dai tu­mori grandi, la qnale perö divieue uua cortezza, se si esu-niinano i piii piccoli di questi tumori, a pareti piii sein-plici, allora si vede die per gradi insensihili il lollieolo si ingraudisec, le sik; pareti si ipertrolizzano, la sua eavitä si dilata, dei tessuti QUOVi gli si sviluppano attorno, ed il mueo die si separa ueilo stato normale, divieue a poco a
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poco materia imrulcntii, luborcolan;, subacea, melicerioa orclacoa ecc, ed infiuo putraquo; tussore rimpiaxzata da uu liqui-do nel sono del quale si s\ iluppano dc^li cnlozoari. I'^li credo di poler dimoslrare con cpiesto lalto die una part(! organioa deviata die sia dal suo stato norinale puf) prendere le tonne piü disparate ed inattese. Credo poi orroneainento die queslo fatlo possa raquo;(jrvire alia interprelazioiio dello scirro dello stomaco noil' nomo.
I f'atti die ho cltttti niostraiio die 11011 ö mi follicolo, ma una trasl'ormazioue del plasma oho ci versa supra il corpo dello giovani spiroptere, osservazione ehe si ripete facilmente o meglio studiamlo quosto genere di ento7.oaro nolle diverse specie di animali.
SlMIIOI'TliHA A I'OIIMA 1)1 STHO\f.ll,0.
Sl'IROPTIJUA Stronoyi.ina. Hud. Pig. N. S6.
Fig. N, SO. Spiroplera Strongilina, A B. Un maschio cd una femmina di ijrandczza natuvnlc. C. Eslrcmita anleriorc inyrossala per far vedere la bocca. I). Eslrem. Cimdale ingrossata della femmina. E, Idem del maschio per far vedere le alelle candali ed il lunyo e semplice pene. {da Gurll.)
Curpo bianco, bocca nuda orbicolare. Coda del maschio
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— 502 — ravvolta in uu giro completo od anchc uno e mezzo, ottusa all' ostmnitii con due ttletto marglnali IVa Ic quail esce un pene unico e luugo, La coda dolla Icnuuina dcprcssa, quasi retta, alcun poco aouta. LunghezKo del masoblo da •ll a 15 mill, da 15 o 20 mill, quolla dolla 1'cmmina.
Trovata radamciite ncllo stomaco del porco in Germa-nia: nossiina allra particolarita e iiHlicala Intoi'llO a questo elminto.
Sl'lUOPTKliA IN8AN0B1NATA. Spill. SANOÜINOf.ENTA, Hud.
Fl£
IMg. ä. 5quot;. Spiroplera Sangiiinolenla.
A B. Un maschio ed una femmina di (jrandezza nalwale.
C.nbsp; Estremitä anleriore ingrossata per far vedere la boccn armala di papille.
D.nbsp; Estrem. Caudate idem di una femmina.
E.nbsp; Idem di un maschio por moslrare l.e alette vescicolose ed il doppio pene. ( rfo (lurlt.}
Corpo rossaslro flliformo aloua poco ristretto in avauli, lesta mula piii ristrctla del corpo, bocca ampia circomlata di papille, per cui pare ad orli ondnlali 0 dontiili. Coda del maschio ad apice molto ottnso e terralnata con una o due spire, numila di due all vescicolose; pene doppio aroato. La coda della femmina depressa ed alcun poco ot­tusa. iMaschio lungo da 40 a 84 mill, la I'emmiiia da 84 a 80 mill.
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Abita in tumorotti sottonuicosi dollo stomuco del cane, ed anclie in tumorelti esofugei visibili sulla superficie esterna dell'esofago. Da alcuuo lu oreduto erroneamente ehe questo vorme valesse a produrro la rabbin uel cane, [n aloune contra-de pare assai rara. II Dujardin non la vedova die due volte in Krancia, a Torino uou mi in inai dale di vederla, men-tre a Bologna essa Ö piultosto IVequcnle. Uicordo di aver veduti 4 tmnori colle spiroplero iicll' esofago di nn solo cane ucciso pei- le preparazioni della scuola. I tnmori sono ionnati da lessulo imienle adossalo slretlaniente a lullo il corpo del venue diveisumenlc conlorto per cui si prova qnalclie dillicoltä ad eslrarlo intcro.
Negli nccelli domestici sono notate le scgnenli specie di Spiroptere.
SPIROPTERA A CODA INCINATA. Sl'lli. UNf.lNAIA. lillfi
Corpo pill soltile posteriormente, bocca orbicolare mn-nila di (i papille. Coda del inasciiio volto a spirale, innnita di due aleüe t'ra le (juali spörge nn pene corlo. Coda della femmina teminata da uaa punta rivolta come un unclno. tunghezza del mnschio !) mill, della femm. da 9 a Hi mill, Trovata ana sid volta copiosissimn in tnnti tumoretti eso-fagei ncl!quot; Anas Anser lt;raquo; oca domestioa.
SlMliOPTIiHA NASUTA. Sl'lli. NaSÜTA. llud.
Testa ingrossata ad apico aculo o alato, liocca orbico­lare nuda, corpo subeguale curvato quasi a spirale. Coda del maschio volta in triplice spira , ali candali angustissime, quella della fetnmina rettn ad apice acute. Maschio lüngo da 4 a C mill, la femmina da 8 a 12 mill.
II Diesing la trovo ncl ventriglio delle galllue. Credo die a questa specie debbansi riferlre le spiroptere trovate uel ventriglio delle galline die conservansi nel Museo Zooto-mico di Bolouna
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Si'iuoi'TRiu rRic.oi.oRi:. Simr. tricolor. Diesmj. HisTRicms riiicoLOR Dujcirdin.
TfiÄta ottusa alquanto rigoaäa munita di aculei piccoli die si estendono alquauto sul corpo. BoCCh orhicolare, cor-po flliforme ottuso alle due estremltä, bianoa osteniainente-. iiiteslino di color nero trasparäute. Lunga 27 mill, circa.
Trovata racciiiusa In tmnori del veutricolo glaiulolare dell(gt; auitrc.
GEWEBE Strongh.o. Stuonouds. Müller.
Intonu) a qucslo genere al quale Hudolpiii aveva riu-nile tutle quelle specie di elminti iiel quali la coda del maschio e termiaata da una borsa caudaie, faceadone tre fomiglie n secoada ehe avevano la bocca mula o munita di aculei o invece di papille si sono adoperati i modern! elmiii-tologi |gt;ortaiidovi diverse modiftcazioni dividciulo eioe in piii geueri il geaere Strongilo di Rudolplu e ripartendo in diverse fami^Uc di elmiuti le specie staccate dal gencrc Stron­gilo adotlato da Rudolphi. Per non ingeuerare couliisione seguitaiulo la nomenelatura gia aecolta dal (iurlt e dnlTAles-sandrini mi conteaterb per teuere la nostra scienza a livello dci progressl delle science afflni di portare I' enuraerazione delle specie degli Strongili a seconda della class!lica/.ione del Dirjardin accolta anche dal Dlesing e \i pun!) a ri^coutro la sinoniinia aecondu lludolplvi.
II Geaere Strongilo adunqae fu cos! distrlbuito dal Dujardin ora citato.
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PaMIOI.IA lii:r,i,i StröNOIUNI o (iKNKiu: SmoMat.o.
bpecie, Strong, Gigunte. Duj. Str. Glgas //. l-ilnriii. Ihrj. Str. Filaha R.
laquo;nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;Str. Vituloniin //. e rlferibile o queslo
la miii imova specie; o stron^iliis Polnuiiiims. Str. Contornntq. Duj, Sti\ Contortua /{. ) ll0quot;S(,|1lt;gt; laquo;'Ik1 una
str. Filicollia //. ) pujard. Sir. Rnggioto Duj, Str. Radiotus //.
Sir. Vcniildsus H. \ llt;1lt;'m-Str. Dcntalo. Duj. Str. Dentatus //. ö il I'aradoxus di Melilis. Str. Alluiifjato. /Jm/. Str. Elongatus Dujard.
quot;nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; Str. Nodulare, Sir. Pjodularis //raquo;r/.
SCLRROSTOMIANI. GßNERE ScLKIiOSTOMA.
(I.a Sc/.. degji Slrongili di hud. Sclerostomata.)
Scler. [postomo. Duj. Sir. Hipostoirtus. It. \ 80no Una sola
.,nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;.. I specie seoondo
quot; Cernuus. Crep. ) ^Myarrfi
del cavallo. Scl. Equinum. Duj. Str. Armatus. Rud. Quadrindentato Scl. Quadridentatum, Dnj. Sir. Tetra-quot;nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;canthus. Mehlis.
nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; quot;nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; Str. del Cane. Ercoluni.
DACNIDtANI. GeNERE DocHMIOS,
Doobmio Trigonocefalo. Duj, Str. Trigoncephalus. Rud, — a forma di 'froraba. Duj. Str. Tubaeformis. Zeder.
Dope questa oniiineraziono ogauno comprende come la indicassione dei caratteri generici debba essere diversa pres­se gli autori ma i caratteri assegnati al genere da Rudolph!,
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— 506 — e la dl lui diviüone In tre fomiglie di questl verral ml pare gttffioieatemente buona per i veterlnarl, lt;'d a questa mi at-tengo,
KAMI LI A I.laquo; SritoMiiLi con bocca munita di aculei.
SCLEKOSTOMAIA. Ruil.
GENEBG. Sclkrostoma. /hijardin c Diesiny. i. SlKONCILO ARMATO, Stk. AKMATI'S. ß. SCLER. EQOINDM. Dvj-
(iEISERE. Stronoilo, Stronoylus, Müller e Rudolphi.
Corpo rotoiulu daslico assottigliato alle eslrcMiiilä, boc­ca ora ciroolare, ora angolare, con labbro o cdntorno ota nudo (Strongili di Dujard. e Diesing) ora aouleato (Schle-rostomi dei cit. aulori) ora munito di sole papille. Queste differenze costituiscono i caratteri fondamentali di tre fami-fgt;iic secondo Bud. Begulto come si disse in questo dal Gurlt e dall'Messandrinl. L'apice della coda del raaschio 6 termi-nato da una borsa o espansione notevole ma di forme \aria-bili nelle diverse specie, e del centro delta quale esce 1' organo copulatore maschile.
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Fig. N. 38.
Fig. N. 38. Slrongilo Armalo.
a. Un masokio ed um femmim adulti nell' nilo Hell' nc-coppiamehto, grandezza nalwäle.
Ci H. Idem giovanissimi separati idem.
C.nbsp; nbsp;f.a bocca ingrandita di un ifidividuo gbvmissimo in i'iti gli aculei o i denli .sono rudimenlari.
15. La bocca ingrandüa di m adullo vedula di faccia i denti o aculei sviluppali.
D.nbsp; nbsp;Idem vedula di faccia e ingtandüa per vedere le la-mine dentarie protralle.
E,nbsp; Estremilä caudate del maschio ingrandila per mostrare la forma Iribola delta borsa candalc.
F,nbsp; Idem dclla femmina per far vedere In lumida vulva come ossermsi nell' allo dell' accoppiamenlo.
Gorpo grigio roasnstro o bruno, ciliudrico, quasi retto, iissottigliato alquanto in avanti. Testa globpsa troncata in avanti piü larga della parte aateriore de] corpo, sostenuta dauna bolla o capsula Interna di sostanza cornea, il dl cui bordo anteriore costituisee la bocca orbicolare, larga cd aperta c munilo di uiui dcntatura compntta. Borsa caudalc
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di'l maschio lornialii di trc lobl laquo;It'i qimli il posterlore pltl plooolo. Spiculo (l(i|)|)itgt;.
Coda della femtnlna retta termlaata iiraquo; punta ottusa e preceduta dall' apertura dell' aim. Apertnra della vulva al terzo circa Inferiore del corpo. Lunghezza del maschio da 21 a SO mill, do 5.quot;raquo; a Sä mill, qiiclla della ftMiimiua.
Ahila ordiaarlamente il colon od il oleco del solipedi, staiulo fortemeüte inlisso alia mciubrana mnccosa, ma fu trovato anoora ael paaoteas, nol duodoQOj suite voginuli lt;lcl lesticolo, e ciö ehe e piii aotablle negli anoiirismi della artcrio mesenlerica, in qucsto enso peri) ö arrestato in (jiicsli individui, lo 'sviluppo dagii organi genitali. lo lo liovai pdre in lanti tumoretti pumleuti sotto la muccosa dell'intestiuo cieco c colon di im poledro, osservnziöne ehe comnnicai nel giomale di volennaria Anno 1.deg; laquo; Storia ge-nelica dello strongllo annalo. Goufermq era tnlte le osser-vazioni di fatto die islitu'i allora meno le deduzioni ehe ricavai tovorevoli alia eterogenia, ehe per ulteriori osser-va/ioni riconobbi poscia iufondote.
II fatto degli aneiirisini della arteria inesenterica nel cavallo eonlenenli lo strongllo annalo noto a Huvsch, llu-dolphi, e ai velerinari Greve, Gurlt e Hering fu sludialo or sono nlcuni anni dal medico Rayer in ana memoria in-serila negii Archives de medecin compnree, lo stesso ho avulo occasione di osservare questo fatto in Torino con molla fre-qnen/.a. Pino ad ora pei'iraquo; noii e stalo osservato quale sia il rapporto Ira questa lesione dell'arteria inesenterica e le ri-manenti funzioni oasia colla sanila. sc non in alcuni casi gravissimi.
I miilainenli ehe il venue subisee perl'e/.ionaiulosi col-1' elä, neir annalura della bocca I'urouo gia indicali nella mia Sloria genetica ecc. giä cltata: per ora baati ricordare ehe (|iiesli niutamenli non souo mal lali da laseiare dub-bio di confuaione Ira queata e la seguente specie ehe dfil Rudolph! In riiennla per lo Stringilo nrmato giovane.
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2. StRONOIM) TetBäCANTO. Mehlis. BciiläBOST. oi ai)i;iiii;mati;m. Duj.
Fig, JN. 5raquo;. Strogilo telraoanlo. E D. Un maschio cd una fem-mina di yrandczza nalurale.
A. Eslreinitd anteriore iiujran-dita per mostrare gli aculei di cui e wvnita lu boccii.
l$. Eslremitä posleriore di una femmina ingrandita per mostrare l' am e la viijina ehe s' aprono verso /' apicc delia coda.
C. Eslremitä posleriore di im maschio idem per moslrare il dtiplice pene. (da Ourlt.)
Bocca ampia tnunlta al coatorpo di (jimiiro luoghi acu­lei o denli, i! nel lembo interao di una cordua di niiuuti denti somiglianti a quelii dcllo Strongilo arraato. Borsa cau-dalo del maschio semplice ed allungata dal lato dorsale, penc doppio lunghissimo. La vulva nella femmina ö coilo-cata in mm prominenza a qualohe diatanza (l(gt;[ia coda.
Abita come la precedeuto specie nel cieco e nel colon del cavallo, dell'asino, del mniu. Varia la grandezza di que-sio piccolo verme onde so ne distinguouo due varletä l'una mdggiore c I' ultra minore, ehe forse dipendono dall' da.
La lunghezza dei maachi delia varietä minore e dagli 8 ai 10 mill, delia maggiore dai 18 ai 16. Le feminine di oani vnnela sotio sempre maggiori dei maschi di im quirito cir­ca. I feuoriimi general! dell'Elmintiaai, ed anche lievi coli-che verminose Eurono non di cado lalle dipendere da que-sia c dalla precedente specie.
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S40
Stronoilo Ipostomo. Und. Sclbrostoma Hipostomom. Duj.
Sc.l,. DEI R0MINANT1.
Fig. N. CO.
Fig. N. laquo;'0. Slrongilo Iposlomo.
D E. Un masohio ed una femmina di grandezza natwale.
A. Estremilä anleriore ingrandita per mostrare ü rigon-fumento cefalico e /' amalura delta hocca.
15. Estremilä caudate di umi femmina per moslrare le vi-oine aperture deli ano e della vagina.
C. Idem di un iiKtschio per mostrare it duplice o rohuslo pene. { du Gurlt ]
Gorpo ciliudrico, testa globosa larga troncuta obbliqua-inpiitc e sostcnula da una capsula interua di sostanza cor­nea, bocca grande orbicolare rivolta alquanto in basso, cir-condata da uri bordo anulare o nudo o nmnitq come di una frangia o serie di dent! membranosi, Coda del maschio termlnata obbliquameate da una doppia espansione o borsa clio fa augolo colla faccia ventrale, pene dopplo. Coda della femniina coaico ottusa ma terminata da una piccola puuta. ano vicino alia estremitö della coda, la vulva precede 1'aper-tura dcil' ano. Maacbio lungo da 10 a 10 mill, da IS a 24 la fcmniiaa.
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Trovasi lion froqiKMitomentc noil' iiileslino orassu deila pecora o del la capra.
Alcuiii individui tiovati da Oeplin nol oieoo di una pooora sli parvero oustituiro una nuova specie ehe distinse dalla precedente e la chiamö.
SiitoNGii.o Chunkraquo;. Sthom;. Cciimis. CrepUn.
Fig. in. ei.
Fig. N, 61. Strongilo Cernun.
E 1). C'n maschio ed una fern-inina di nnturalc (jrandena.
A. Eslrrmila nnleriore inqros-sala per far vederr i irregolaritd delln boccn,
fi. Eslrewila caudalc di una femmina a minore imjrandimpnfo.
il. Idem di un maschio idem, (da Creplin.)
Inbsp; caralteri dall autore aasegaatl e questa specie sono. Testa gibbosa colla hocca rivolla inferiorinente, ineguale nuda, corpo assottigliato da ambedue le estremita; borsa del maschio biloba, coda della femmina conica piultoslo ottusa. Lunghezza del maschio 20 mill, quella della femm. 26.
IInbsp; nbsp;Dujardin noil vede con ragione, alcun carattere dif-lerenziale ehe valga a stahilire con sicurezza le due specie. lo pure ebbi occasioue di osservare alcuni strongili raccolti dal tenue di una pecora idroemica, e mi trovai nell' impos-sibilitä di stahilire se speltavano alia 'prima o alia seconds specie. II carattere piu importanle dovevasi ricavare dall' or-lo della bocca nuda 0 armata di una frangia o serie di denti membranosi ma come questa puo mancare anehe nel-l' ipostumo, ed in alcuni individui era apparente ed in altri no cosi ritengo ehe questa specie stabilita dal Creplin sia da rigettarsi.
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5laquo; 2 —
SrilONfllLO Dkmaio. Sni. Dkmuds. llud.
Fig. IN. 02.
Fig. N. 62. Strongilo denialo. D E. Maschio e j'emmina di naturalc ijrnndczzlaquo;.
A. Estremüä antoriore ingros-sata per far vedcre I' armatwa (k'Uti hoi'xa,
IS. Efilreinilä cuudalc ingrossatß di un mnschio per far vedcrc In borsa tvrminale obbliqua. C. EslremM cuudalc idem, di und fciamina.
C(ii'|)igt; biunco o grigio bruno, lesta ottusn circondula da papille acuminate. Coda del maschio troncata e tenni-nata da tma boran membranosa obliiiua, spiculo dopplp, Coda della feniinlua tcrminatu in una puntB acuta. la vulva precede l'opertura deU'aDO ehe e assai vicina alia estremitä caudale. Lunghczza del tnaachio 7 a 9 mill. Idem della I'em-mina da 10 a 18.
Fu IrovatO assai di rado nel porco domestico, Irequen-lemenle in germania nei cinghiali.
Nella primavera del tu i siguori Bassi e Gamusso allora alllevi della nostra 15. scuola mi portarono alcimi Inmori raccolti sotto la muccosa dell' intestino tenue di im asiuo ehe coiileiievano la specie indicala di Strongilo, le figure ehe pofto concordano in gran parle eolle figure dell'Atlante di Gurlt ehe perö lion sono bnone.
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SritoNoiio dec, canb. Ercolmi. Secoado il Dujarden sarebbc uno SctEUOSTOMA o Sci,i;r. Camnijm. Ercolani.
Pis. N. 65.
I'ig. N. 03. Slroiujilo Canino.
I) E. Un masckio ed um femmina di tjrundezza naluralc \. Eslrrinilä anteriorc, ingrandilß per fur vedere i 6 denli di oui 6 annala la bocca, I'imlmto corneo formmlc la dclla cavild c la fnrinye muscolosa.
B, Estrcmüä caudale di una femmina ove si vede /' apcr-tura dell' ana.
('-. Eslremitä e borsa caudale del maschio, il pene non c sporgenti' dalla borsa lenninalc.
Allni volta crcdetti ehe quosto verme altro lum fosse uhe !lt;gt; Strougilo Trigonocefalo o Dochmio lYigonocefalo di Dujardin, e ehe un imperfettn osservazionc di questo verme non avesse lasciato vedere agli autori i (raquo; uneini di cui ha la boccu munita ( vedi le inic osservazioni comparate sul Dochmius Trigonocephalua Duj. del cane e I' Anchylostoma duodenale Dubini dell' uomo nel Veterinario giornale di Alilano anno I8jgt;i | ulterior] ricerche mi fecero vedere lo Strougilo o Dochmio trigonocefalo uel cane onde sono costret-lo n stabilire ora questa nuova specie i di cui caratteri sono.
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Corpo bianco opaco, o grigiastro, soltile. cilindrico, la femuiintt alle due estremilä altouuata, il maschio solo anle-riormente. Testa obliquameute elevatu rigoiifia e auterioi-meutc troucala, sosleiiulu da uua cupsula interua di sostan/.a cornea ehe coslituiscc in tutta la sua ampiezza una vasta eavila buceale, all'orlo superiore della quale verso la Unea mediana e lateralmcnte sono collocati per ogui partc tre gross! e corti uncini rlvoltl all' indentro e sostenuti ognuno da im grosso rigonliamento alia base, il mezzano da ogni lalo e il niaggiore c piii forte, il pib eslerno il piii pic­colo. Coda del mascliio tenninata da una borsa larga camraquo; panuluta con due grossi lobi laterali. Da 8 a iO linguelte o costole soslfMigono la delta espansione, la dorsale c bifldn,
Coda della femmina ottnsa terminata bruscomente con Una corta e soltile punta o appeudice mucrounta. Apertura della vulva bilabiata verso il terzo inferiore del corpo, ano a poca distanza della coda. Lunghezza del verme da 8 a '20 millimetri.
Trovai questo verijie Irequentementc in Torino nel tenue del cani, talvolla solitario, tal altra in muncro di 6 a -10 individui in cani d' altronde sani. Qnesto lino ad ora e il solo esempio di uno Sclerostoma nei carnivori.
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Stkonoii.u i'ahadosso. Stkunc. pakauoxus. Mehlis. Strong. Er.oNGAns. Ihij.
fig. N, laquo;4.
Fig. N. 64. Slromjilo Paiadosso. E D. Uli maschio ed urn femminu di (jrandezza nalurale.
a. Eslremüä onteriore ingrandita
per moslrare i Ire lubcrcoli di cui e rnlaquo;-nila la hocca.
U. Eslremila oaudale di una femmi­nu ingrandita per moslrare il rigonjiu-mento ehe e vicino all' am. C. Eslremila candule del maschio infiraudila per moslrare il lungo e duplice penc. (da Gurlt)
Booca piuttosto angusta t'ornita sull estefaa facoia del labbro di tro botrl o papUle. Gorpo (iliforme le femmino sono piii grosso e molto piii lungho der maschi. Borsu can-dale del maschio blloba e rivolta in basso e avente una in-cavatura ai lati. Coda della femmina con ud rigoaflamento chc segna 1' apertura dell' aao e termlaata iu puuta breve e molto acula. Luaghezza del maschio HJ mill. Idem della femmina 28-50 mill.
Mehlis e Gurlt lo descrissero pei prlmi csattamenle, ma lo trovarono assai di rado nei bronchi del porco domc-stico e selvagglo. II prof. Alessantlrini in Italia, il Chaus-sat in Francia ed allri altrove lo trovarono invece assai di frequente nei maccelli in pulmoni di porci nccisi per il pubblico consumo. Lo Spinola meglio di ogni altro osserviraquo; c descrisse nolle sue malatlie dci porci, la tisi venninosa prodotta da questo elminto nei detto aniinale. Per non ri-petcrmi inutilmente, dopo aver porlato i caratteri delle tre
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-, 516 — segiionti specie di Strougili, traltero dcllu tisi verminosa nelle diverse specie di aniiuiili dumestici, aggliuigcndo quel pooo ehe si sä iiiiomo ulla tisi vermiuosu degli nccelli do-mesliei iiuialcuula prubabilineulc dulio SU'ougilo tracheale.
STRUNOILO Mk.UUUO 0 D£I ViTELLI.
Sikong. Micntiu.'s. Mchlis. Strong, vitulohim. Rud.
Gorpo Qlil'uriue, laulo il maschio ehe la lemmina giuu-gono alia lunghezfti di 50 a 60 .-nilliinctri. Borsa caudale del maschio piccola coinc troncata per traverse. La vulva i situata presse la luelä auteiiere del corpo, la boccn c mu-nita di Ire papille.
Abita nel bronchi del vitelli e dei buoi piii di rado secondo Gurlt in quelli dell' asino. L' Eichler lo disse per-nicioso (jiiando Irovasi nei broucln del cavallo, io perb non ho potnto raccecrliere alenn fatto in Olli dai vcterinari siasi confermata 1' asserzione del citato autore. 11 Dnjardin Bella sua ripatata opera di Elmiutologlo non fa parola ne di que­sts ne della precedente gpeoie di venue.
gt;'ella Fig. i\. 65 sonu i-apprescnlali lo Strongilo Miernro c lo stroimiio Pulmonare,
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— 017 — FltR N. 05.
Fig. N. m. A B C D K. Strongilo Micruro. G II F. Slrongilo Pulmonare.
A B. Una femmina ed un mascfm dello Slrongilo Micruro di grandezza mlurale.
C.nbsp; nbsp;Ponione oefalica, delta delta specie, ingrandita per mostrare le Ire papüle ehe circondam la bocca.
D.nbsp; nbsp;Porzione caudate ingrandita di una femmina.
l''-nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; idemnbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;di un maschio. (da Gurlt.)
V. Porzione oefalica ingrandita detto Slrongilo Pulmonare per far vedere la corona di papule minule ehe circondano la bocca.
(i. Porzione caudate ingradita di una femmina.
quot;#9632;nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;Idemnbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;di un maschio.
STRotmo PtilMONARE. Strono. puf.MONARis. Ercolani.
Questa specie o aon In per audio osservata o tu cou-Idsii lino ad ora colla precedente, \w raccolsi in gran oopia dai bronchi di un vitello clio ne era slato ucciso. Differisco dalla precedente porche la lunghezza del oorpo t; moito minore deiia specie precedente da 10 cioe a 40 millimetri, i masclii souo piti grossi uosteriormente die auteriormente.
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— 518 — la bocca e circonduta da ana corona di minute papille subro-londe, la coda della fenunina mucronata discrctamente sol-tile ed obbliqua, quella del maschio otlusa e tondeggiante dalla quale partono sette linguette o costole die sostengono ia borsa caudale in forma di espansione mem branosa semi campanulata, la linguetta dorsale impari arriva fino alia periferia della detta borsa. Apertura dell' ano bilabiala. Le feminine sono ovovivipare. L'illustre imo amico Prange man-davami non e molto di Francia alcuni strongili del pulmoiic del vitelli die sono riferibili a questa iniova specie.
Ho riunite le figure delle due specie in una sola tavola perche meglio ue emergano i caratteri differenziali.
Strongii.o Fiubia, Stiiong. Fii.ahia. Rud. Fig. N. 66.
Fig. N. 66. Slrongilo Filaria.
\ e B. 17laquo; maschio ed una f'emmina di (/randezza nalurale.
C.nbsp; EstremUä mleriorc ingrcmdita per moslrare la hnccn orbicolarc e nuda.
D.nbsp; Estremild inferiore della coda del maschio ingrandita per mostrare il rigonfiamenfo eaudale, ed il dupliee grosso, e corlo pene.
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K. Estremita inferiore della femmim per far vedere le aperture dell' mo e delta mgim.
Gorpo bianco raquo; rossigno flliforme lunghissimo, assotti-gliato alcun poco alle due estremita. Testa ottusa alcune volte rigoulla, la bocca orbicolare uuda. Coda del maschio con un espansüone laterale obliqua preceduta da un forte rigonliamento, nel mezzo del quale e situato 1' ano, pene doppio corto incurvato con due espansioni diafane verso 1'apice. Coda della temmiua retta a punta allungata, ano vicino all'estremita caudale. Abita nei pulmoni della pecora 6 della capra.
In italia qucsto verme e assai comune e lino dal 184.quot;. istitui alcuije osservazioni sopra alcune specie di tubercoli ehe si osservano nei pulmoni delle pecore affette da questo verme. ( vedi tisi verminosa delle pecore.)
DELLA TISI VLRMINOSA
Piiviirnoiiia verminosa di aleuoi aulori.
L'accunmla/.ionc di vermi nematoidei rotondi nei bron­chi e nelle cellule pnlmounri di diverse specie di animali domestici quali sono il bue, la pecora ed il porco costi-luisce una forma morbosa particolare ehe ebbe il nome dagli autori di Pneumonia verminosa, o di tisi pulmonare ver­minosa. Appartengono questi vermi al genere Strongilo, e sono lo Strongilo Filaria die infesta il pulmone delle peco­re, lo Strongilo paradosso quello dei porci, e lo Strongilo micruro o dei vitelli, e il pulmonare ehe infestano i buoi c piii particolarmcnte i vitelli. Solo modernamente questu forma morbosa fu coavenevolmento studiata negli animali. Chabert in Francia, Angyalffi in Germania (1817) comincia-rono a tenerne parola, nelle pecore e nei buoi ma anche oggi ad onta delle migliorate eonoscenze, gli antichi errori
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— S2ü — si vanno perpotuando, cosi n oiglOö d'osempio l'u lasegnato du! lo stato oaohetioo 6 primltlYO ö ohe a quesio si ööfn-pllcu uim geaerazlone straordlnftHarlo di vermi nel pulpio-ne (Ghabert, Welth eoc.) confoodendo cosi 1laquo; stato oachc-lico gonarhle e clöö gU effetti dell' ölnilntlaäi öölla causn
clio lo produce; altri inveen audio quasi ai giotni nostri ooitte il Roche Lubin conslderarono i disordinl della l'mi-y.ionc rpspiratoria como ftegni di ima spocialo iiifiainmazionc eatnrrale oWe tonninava oolla generaaloive dei vermh Per quaato abblflino detto nol decorso de! lavoro i'nna ö l'al-tra opiiiionc SOtto oggi inaccettabtll. l-a scicn/.a ha indicuto come qnesli vermi entrano nel corpo d('t,rii ahlmall, resta all' arte pratica il conoscei-o e curarc questa malatlia e ve-dere se le cognbdoni acquistate dalla scienza possono avere um utile rlsöohtro nella qhotidiaoa applloazloiio.
Dellii Usi verminoso nclle pecore o nel bnoi.
La tisi vermluosa manifestasi in generale in lutli gll animall con tosse aumento di escreato, dimagramento e mi-naccia di soffoeazione, i quali (enonieni BODO dovnli alia presenza nell' organo pulmonare delle oitate diverse specie di Strongiii.
Gli agpelli, le pecore, le capre, i vltelli ed i buoi ne souo di preferen/.a colpiti.
I sintomi presentati dagli animaii affettl dagli indicati parasiti sono dovnli I.* al vellicanienlo da essi loro pro-dotto sulla muecosa hronciiiale, onde la tosse secca in prin-cipio poi uniida e frequente per 1' aumentata secre/ione muecosa. 3,deg; all'ostaeoio meconnico ehe per leccessivo nu-mero loro, pongono al libero pftssagglo dell'aria, ostaeoio ehe e aecreseiuto dall'öbbondante secrezioue muecosa, da questo la ditücollä nella respirazione e. gli accessi di tosse nei quali gli animaii souo minaeciali lt;li soiloeazione. 5.deg; inline per 1' impedita facile respirazione si altera il processo della
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cmatosi, c per I' abbondautc secrezione di muco, come pei material! organic! sottratti dai vermi per la loro alimcuta-zioae, i processi nutrilivi si alterano, cd ha luogo la denu-tmlone ed il marasmo nei giovani agnelliui c nei vitelli, T accrescimento normale 6 ritardalo oiule alcuni pratic! hanno voluto raccogliere da questo t'atto un dato siiitoma-tico. Aggiungono ehe le mucose sono paiUde, scolorata la pelle e nelle pecore la lana sporca, o in breve in lutti gl! animal! il pelo ruvido perde la sua uaturale lucentezza.
11 corso della malattia e lento, e la ragioue della len-te'zza s! ha dall' ordine ehe ho enumerato nella produzione del fenomen! morbos!,solo nei casi di soffocazione puo es-sere troncato il regolarc andamento del morbo, ehe alcune volte dura soltanto dalle due alle quattro scttimanc, mentre in alcuni altri casi si protrae oltre ai quattro mesi. Queste dilTerenze di durata della malattia si splcgano facilmente, poggiando necessariameute sul numero e sulla localitä in cui e accumulato un numero maggiore o minore d! parasiti. Alcune differenze sintomatiche furono notnte dal Kniebuseh ( Magaz. di Gurlt ecc. 4848) ehe oltre le gia indicate noto un coloramento in rosso violetto della congiuntiva special-mentc all'angolo Interno deU'occhio, forse 1'oftalmia ehe il Roche Lubin osservb associarsi alia tisi verminosa delle pecore e di cui piü avanti si terra parola. La tisi verminosa puo essere scainbiata dai pratici, colle affezion! catarrali e nelle pecore anche col cosi detto moecio pecorino. Fino a quest! ultim! tempi! trattatisti indicavano la ricerca dei ver­mi nei cadaver! per istabilire una diagnosi sicura, i diligent! osservator! potranno Istituire una diagnosi iigualmente pre-cisa esaminando il muc gt; espulso colla tosse, copies! in quello osservandos! i vermi o solo copiose le uova e gli embrioni, questa minuta indagine avri il vantaggio di pre-munire in alcuni casi dal morbo un intero armento. Meno sicuri sono i sintomi differenziali inscgnati dal Read ( The veter. 4848) per distingnere la tosse verminosa, di mani-festars! cioe repentinamente, e come ad access! eome per
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espellere dalle vie aeree un corpo estraneo, gli access! sono brevi ma spossano gli aniinuli notevolmente. Negli animali udulti pecore c buoi, la inalattia e piü a lungo tollerata, laquo; almeno V apparato foiiomclogico nan e sempre cosi co-stante come net giovaiü animali, e questo dipende dal modo diverso con cui I' organismo di un giovane o di un veccbio risponde alia stessa cagiono. Non e raro il vedere pecore adulte offrire poclii e lievi sintomi benche siano in gran copia i vermi nell' ambito pulmonare. II Michey osservava quest'iufermitä in una vacca di ö anni, cbe alcuni giorni dopo da die fu delta guarita di febbre vitellare, mostro diffi-coltä di respiro, le narici convulsamente contratte, tosse ognora piii grave, respiro rantoloso, ed escrcalo con gomitoli di vermi, dopo 7 settimaue 1'unimale fu ucciso come incu-rabile; per I' opposto Fischer ia una vacca di 10 aiml non poteva raccogliere alcuu sintoma di lesione pulmonare, e solo ncgli ultimi giorni osservava il rantolo nel respiro. I t'eno-meni morbosi dalla vacca presentati furono spossatexza gene-rale, moticouvulsivi della mascella inferiore, testa come cou-trutta all' indietro, onde aveva teniuto di affexione morbosa nei centri nervosi. (Journal veter.de Heigique 1840.) Ordi-nariamenle la malatlia it epizootica od ancbe enzootica; da alcuni animali die ne sono presi in un armento la malattia a poco a poco si estende a tutti, e pei vitelli questo fatto era stato notato (in dal \MA dal Vigncy nel Recueil ecc.
Nessuao perö aveva mai flno ad ora insegnalo clio que-sta malaltiu dovesse essere collocata nel novero de\U' con-lagiose, nienlre per questa lia appunto luogo una trasmis-sione come avvieue nella rogna. Nello spurgo cacciato fuori dalle pecore colla tosse, si trovano miriadi di nova e di einbrioiii sulla tenacitä della vita dci quali io riportai le singolavi mie osscrvazioni; ora lo intendere come usciti questi embrioiii dal pulmoue di una pecora alTetta, rien-trino pol corpo di allrc jier mezzo degli alimenti die ne reslano cosperal e cosa della maggiore semplicitä, e die risparmia lo stadio eliologico indutlivo al quale lino ad
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_ 525 — ora si crano dati i patologi. Per molto teinpo il may-gior numero dei pratici si era coutentato di aimoverare fra le cause produttrici di questa inferinita, 1'umidita atmosfe-rica, o le regioni uimde e paludose; ma osservazioui coa-Irarie, di svolgimento del morbo in lnogiii asciutti ed alpe-slri, persuuscro ben presto il poco o nessun valore delle prime credute efficacissime cagioni. Osservava il Roche Lu-biu ( Manuel de I'Elevcur des betes ä laiue ^851 ) cornpli-carsi la sua pretesa flogosi verminosa dei pulmoni delle pe-core, con una malattia verminosa degli occbi in qucllo stesso armeuto, e atfenna ehe trovo fra le pal|)ebre ed il bul-bo occulare di inolte pecore una gran quantitä di esili ver-mi filiformi, i quali non radc volte penetravano nell'inter-no del bulbo detenninando gravi fenomeni. lo sospcttai altra volta (Giornale di Med. Vetcrinaria) die questa oftal-mia verminosa del lioche IjuIhu derivasse dallo accrcscersi di cmbrioni dello strongilo iilaria sotto le palpcbre delle pecore, ne oggi saprei mutarc consiglio; il tempo dini mc-glio quale concetto debba formarsi il pratico di una tale inferinita solamente uota pel cenno riporlalo dal veterina-rio francesc.
La tisi verminosa complica comiincmente nelle pecore la cacchessia acquosa. Una forma speciale, o, se vuolsi, una complicazione particolare della tisi verminosa nelle pecore fn descritta in questi ultimi tempi (Hering Gerlacb ed altri) col iiomc volgare di Mayenwurmer seuchc, die suoiui (ipizoo-zia per vcrmi nello stomaco; di fatto in questi casi copiosis-simlaquo; si trova nell'abomaso delle pecore lo strongilo contorto, e quando questa specie di verinc abita il corpo di una pe-cora anche affetta dallo strongilo filaria, il corso della malat­tia e piii breve, duplice essendo la cagione per cui i pro­cess! nutritivi rimangono offesi. Per la stessa ragione si avran-no piü gravi fenomeni quando l' una o l'altra forma morbosa complicano, come osservasi non di rado la cacchessia acquosa.
Le Lcsioni patologicbe caratteristiclie di questa infer­inita sono la presenza di numerosi individui delle precitate
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specie di vermi nellquot; interno della trachea e dei bronchi, unitamente a copioso e schiumoso muco. La sostanza pul-monaro e alquauto piii pallida del normale, e guardata anche all' esterno nou 6 raro lo scorgere sulla sua suporfi-cie esterna disseininale alcune chia/zo di un colore bianco giallognolo, ehe bastano al pratico per conoscere i pulmoni malati e ehe furono posti In vendita. Aperti i pulmoni si scorgono molli luoghi, nei quali il tessuto molle e vescico-lare dei pulmoni e nnitato in sostanza dura e compatta per vcrsamento di plasma coagulato c ehe ha tutta 1' apparen/.a di tubercoli allo stato di crudita I in mezzo al quaie non e raro trovarc un deposito di elementi calcari, ma sempre poi e costantemente miriadi di uova e di embrioni di stron-gili die furono recenlcmcnte dal prof. Tigri di Siona scam-blati con infusorii o vibrioni ( rendiconto ecc. dei Georgo-fili triennio 2. dispensa 3. pag. 52.) Non e raro pur anche trovare in veccbie pecore e specialmente nella stagione esti­va, veri tubercoli di sostanza gipsea o calcare molti dei qnali sono cavi, e nei quali come nel pulmone delle pecore non vi ha piii traccia alcuna di strongili. Bipetute mie osservazioni dal 1855 a tutlo oggi mi permettono di ail'er-mare ehe in quei pnnti deollvi del pulmone ove sceudono le uova e gli embrioni dcgli strongili determinandovi uno spandimento di blastema albuminoso ehe mentisse la sostan­za tubercolare al primo periodo di crudita, quello permane quando anche le uova e gll embrioni piii non vi si trovano e permnlasi poscia in una sostanza caseosa ed in alcuni casi anche calcare, per cui e a dirsi ehe nella pecora hanno luogo veri tubercoli pulmonari di origine verminosa.
Alcune di queste osservazioni, ehe per molto tempo credetti mie proprie e particolari, percbe nö in Francia ne in Italia erano per anche state indicate, erano gia conosciute assai tempo prima in Germania nierce le osservazioni del Weilh e di allri, onde colgo quest' occasione per renderne il merito a chi di dirltto. Coll' escreato, espulso merce la tosse, gli auimali si liberano di un gran numero dei para-
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siti ehe li infestano, ma ncl tempo stesso propagano in que-sto modo la malattia ;id altri animali. Lc osservazioni poi ehe mi hauno moslrato i residui, diro cosi, delle alterazioni organiche lasciate dagli strongili die piü uou si osservano, eonfcrmeiu'hbcro le osservazioni del GcM-lacli e di altri vete-rinari aloiiuiuni i quali crecioiio die dopo un pcriodo di tempo piü 0 mono lungo, gli strongili abbandonino il pul-mone degli aniinali, quando non soho in tanlo immero da ucciderli in preeedenza. Questa qucstione pralica pare a me della piii alta importanza, e racchiude, sc non erro, un im-portante elemento capace a risolvere in modo couveuiente il tuttora oscuro problema terapeutico.
Gura della (isi veirainosa nei vilelli e nelle pecorc.
Da quanto abbiamo detto ognuno vede come 1' itulica-zione terapeulica fondamentale pel pratico debba esser quel-la di liberare V organo pulmonare dagli int'esti parasiti; e questo dicasi sc il morbo e semplice nan complicato con altre i'ormc morbose o cou alcuue successioni quale si e p. e. I'idrotorace, nei quali casi non puo essere unica 1'in-dicazione terapeutica ma assocciata a quelle ehe goveruano la cura delle altre e diverse infermita.
Anchc a morbo semplice la prognosi non e fausta, non conoscendo noi mezzi eflicaci e sieuri per ucciderc ed espel-lere dall' organo pulmonare i venni morti. II solo mezzo indiretto, col quale possiamo giungere in partc a questo fine, si e il promuovere arlilicialmente la tosse coll'escreato della quale sortendo dei venni sc ne diminuisce per con-seguenza il numero, e con questo la causa diretta di tutti i fenomeni morbosi. Questo concetto pratico lo vediamo posto in opera da tutti coloro ehe consiglinrono le fumiga-zioni cntro luoghi chiusi, abbrucciando delle sostanze cornee come unghie, peli, pciine, od auclic cuoio ed ossa.
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11 Tausch adoporö i vapori di cinabro 0 fli zolfo la-sciandoli iuspirarc per un ora agli anitnali: afferma ehe morcö la tosse svogliatasi cspulscro glomori di vermi, i quali erauo tutti morti. II Lowack perö ne esperimentava i danni. ElevanÜO quostc praliclio osservazioni a scientific^ concetto, egli apparo fuori di ogni dubhio ehe le prime fumigazioni con organiclic soslan/.e non hanno alcun valore per loro stesse, c ehe solo diannuendo nellquot; amhiente gli elementi rcspirahili, o per la proprielä irritativa di cni ogni fumo e foruito, itulucono la tosse. II prohlema pratico a parer inio ehe rimane a risolversi, si e di trovare un vapore fu-gacemente irrilante, c poco costoso (I) da potervi sotto-porre gli infermi per alcun tempo cd in gionü consecutivi, ondc ottenerc una passeggiera ma gagliarda tosse, senza ti-more di agevolare un processo irritative nella muecosa pul-monarc, qnalc a ragione pub temersi dalle fuiniga/.ioui pro-poste da Tausch. II fumo di tahaeco dovrebbc a parer inio csser tentato.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;'
Non dehho pero taecre di quelle cure interne ehe fu-rono giudicate giovevoli da aleuni dotti pratici. L' Ulrich , 1' Ehrhardt cd il Gcrlach commciularono 1' uso interno de! creosote (2). 11 prof. Numan narro di aver riputatamentc
(1) Ucail adoperava poi vilclli Ilaquo; Insplrarloni di olere o di dorofurmio, usan-donfi qualtro drammr prr vwlla, ed ollencva 1* inlcnto dopo dalaquo; n tie di lalr inspi-raiinnl, od anchc infondova per ogni naricc per due o tre gioini consecutivi, dne bltoni cnccliiai di im misciiglio nella proporzinne di due oncie di eiere e di nna dramma di olio di succino, o di tremenlina , od anclic di catrame. Quesli rimedi sono troppo costosi per cssfii' odoperatl in veterinaria. Lo stesso antoio, c sempre per curare i vilelti dalla malallia in discorso, consigliava le fumigazioni In luogo chiuso dl catrame abbiucciato a eilt .iggiungeva alcun poco di zolfo, lasciandn gli animali esposti per un ora all' itispirazionc di questi vapori.
(2) Creosoto una libbra.
Olio Emplreiimatico una libüra.
Alcool I
di ognuno un litro e mezzo
Acqua pa somitiinistrare alia dose di im rucchialn al giornn agli agnclli e dose doppia
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usala con vantaggio contro la tisi venniiiosa nei vitelli la segucnte mistura:
Assa fetida . . grammi 30 Olio di Chabcrtnbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; raquo;nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; 60
Acqua ....nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; raquo; 500
!Me soinministrava un cucchiaio mia volta al gioruo in ima mezzo pinto di lotte per ognl vltello. In uno stollo, ove erano giä morti I i vitolli della delta mulatlia, nou si ebbe piii o dcplorare alcana pcrdila. II Jana6 nel 1855 ripeteva la stcssa osservazioue sui vitelli in Belgio, so tton ehe oltro al rimedio consigliava una lauta aliincntaziono. Come 1' assa fetida possa in quosti casi giovare lo vedremo meglio par-lando dclla cachessia aoquosa. Finalniento e a dirsi ehe 11 Seer riguarda il solfato di form come vcro specifico della tisi verminoso. bo seguente mistura, diviso in due dosi da eonsumarsi in tro gionii da 100 pecore, lu da lui consigliata. Solfato di ferro oncie quattro. Radicc lt;li calamo aromatico ) d' ognuna una i) d' angelica . . . j libbra.
Farina arrostita.....mezza libbra.
Questo miscuglio pub essere cosi apprcstato alle pecore o, se le pecore sono arrivate al punlo ehe hanno perdnto 1' appetito, si fa infonderc in una libbra e mezzo d' acqua e si fa ingollare 1'infuso alle pecore. Noil debbonsi inoltre trascurare dal pratico le regele dietetiehc curando armeuti affetti da quesla infennitä, una snna c lauta alimentazio-ne e da raccomandarsi seinpre, sola quando persiste I' ap­petito; aiutata dalle sostanze aromatiehe e amarc quando T appetito e perduto.
In alcune conlrade la tisi verminosa arreca gravissimi danni ai proprietär!; fra noi, comunissima nolle pecore, non
alle pecore. Seeondo i citali atilori, quests fortnola giova anclic contro lo slrongilo conlorto dello stomaco.
II Gerlach adopero 2 oncie c mezzo dl crcoslo sciolto neir.icqiia da sommmi-slrarsi a 100 capi pecorini; gioverebbe come la formola prccedcnlc.
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incoutrasi dl rttdo nei vitelli cd e a mia conoscenza di una stalla OYe si pcrdeltero due vacche cd otto vitelli di co-dcsla inl'crmita. L' ossor\aronlaquo; pure nei buoi adulti anche i Veterinär! Michels e Fischer, come lo attestauo le loro osservazioni pubblloate nei giornale veterinario del Belgio e delic quali ho gia parlato discorrendo la sintomatologia.
Misuie di pollzia sanitaria.
Non indicate lino ad orlaquo; da alcuuo, giacclie si credelte dipendere la malattia o dalla vicissitudini atmosferiche, o dal generc di aliniculazione, forniauo (jucste un' imporlante indica/.ione, ehe non devc mai essere trascurata dal veteri­nario pratico.
La separazioue degli aniinali sani dai malati, uon solo di stalla ma anche di pascolo, osteggiando alia trasmissiono degli cmhrioni, osteggia pure la diffusione della malattia.
Deve pure aver cura il pratico di adoperaro le fumi-gazioni in luoghi apartati, giacche pruticaudole nell' ovile, in quello acumulati pcrmangouo i germi della malattia e se ue favorisce cosi la diffusione, c credo sia inutile ripe-terc quanto giä dissi sulla trasmissione dei nematoidei.
Alcunc osservazioni pratiche confermano queste mie deduzioni, le quali poggiano sulle esperimciitazioni dirette e da me teutate wulla tenacitä della vita dello strongilo lilaria: II Gerlach, a cagiou d'esempio, diininui 1'estensioue della malattia in quelle coutradc ove regna il morho epi-zooticamente, tenendo i giovani aguelli coutinuamente nella stalla. Ora questo fatto parmi ahhia una chiara intcrprcta-zione per cio ehe e per la via dei pascoli imhrattati dal mueo ehe conticue i mnnerosi emhrioni, die la malattia piii faoilmente si diffonde. La tenacitä della vita poi degli emhrioni, ehe piii e piii volte fcci riviverc nei corso di 15 intcri mesi, da facile spiegazionc del come la malattia regni epizoolica ed enzootica in alcune contrade.
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Questi i frutti pratici, chc offre alia pratica la scieim applicuta, ehe certo megliu e piü sicuramente utili saranno quaudo gli csercenti rivolgerauno la loro meute a questc indagini üno ad ora geueralmeute trascurate e iguoratc.
Delia tisi verminosa Del porco.
Lo sti'ongilo paradosso In trovato csclusivamentc fino ad ora uclla trachea e nci brouclii del porco, sia domestico ehe in istato di sclvatiehezza. In aleunc eontrade questo verme e eomunissiino, in altre non osservasi punto. Anche nel porco, quando questi parasiti sono in gran numero, de-terminano i fenomeni cachctici dell' elmintiasi ed a lungo andare vide lo Spinola (Malattie dei porei pag. 286) pro-dolla la tisi, e la morte qualche volta ancora per idroto-race. Se debbo pero afl'ermarc alcun ehe in proposito, io credo ehe il porco resista assai piii a lungo delle pecore a sentire i malclici inllussi di questo parasito avendo assai di sovente osservati nei pubblici macelli, pulmoni di maiali grassi, abilati da un immenso numero di questi parasiti, e ehe non avevano durante la vita dato alcun segno di morbo pulmonare. L' Alessandrini ed il Chaussat facevano una simile osservaxione e questo ultimo coiuludcva ehe questi parasiti o recano lievi daimi, o ehe il morbo ehe producono e igno-rato dai veterinari. I.a prima parte della conelusione parmi esatta e godo ehe II Hering la eonfermasse colla sua autorita avendo istituita uu analoga osserva/ione in cinghiali morti per tutt'altra infermita (Canstat lahresb: ecc. anno 1849) In quanto alia sccouda, il Deguilleme fino dal 1815 aveva ac-cennato ad un troia morta per questi vermi.
La forma di tisi cagionata da questo elminto nel porco ebbe dai moderni il nome di tisi mucosa o catarrale ap-punto perche per ragionc dei vermi il muco e separate in gran copia; e dalla presenza di quello e dai fenomeni da quello prodotti si desuuse la denominazionc del morbo.
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Anche in quosto animalo la tosse in principio della maiat-tia c secca, poscia umida con espettorazioue per la via delle narici di inuco, al qualc sono commisti vermi, la respira-zione e allerata a cagiouc dell' ostacolo meccanico prodotto dai vermi, die ostruiscouo aloune dirainaxioni bronchiali, e poscia tutti i fcnomeiji die si associano al niarasmo cd alia consunzione quandu 11 moibo ö giimto ad altissiino grado. Le altcra/.ioni poi dt'lla respirazloue c dei nioti cardiaci sono piii manifeste quando il morbo si complica con versa-mento sieroso nella cavitä toracica. Dovni adunque il vete-rinario cercarc di islituiro in qnesti casi una sicura diagno-si, giacchö so il morbo vcrminoso lt;; scmplicc od in principio puö lasciarc correrc un periodo di aspcttazione non breve; non sara cosi quando il morbo verminoso si complica con altre infermita secoadarie c dipendenti dalla presenza dei vermi, die in qucsti casi il corso della malattia sarä deter-minato dal morbo secondario, sostcnulo e peggiorato dalla persistenza della cagione produttrico e cioe i vermi.
La presenza dei vermi pell' cscrcato e il solo sintoma sicuro anche in questo animale [raquo;er la diaguosi differenziale della tosse e solo dope aver detenninato il i'allo con pre-cisione, si poträ proccdere al gitidizio della natura delle complicazioni e della loro importanza.
Assai poco per ora e state insegnato dal pratici per la cura di questa infermita nel porco, Lo Spinola commenda le suHumigazioni enipireumaliche, ed intcrnamente 1'olio di trementina e lo spirito canforato a dose uguali c com-mistc ad una sostanza muccilaginosa. Del resto si potranno tentare quei mezzi stessi ehe indicai consigliati per questa forma morbosa nellc pecore e nei vitelli.
La riuscita di questi mezzi curativi interni parmi ra-gionevolmente assai dubbia, perchc non vi ha alcun rap-porto fra le sostanze adoperate ed i parasiti abitanti 1' or-gano pulmonare. Anche in questo animale le fumigazioni mi scmbrano colle avvertenze giä dettc, il mezzo terapeu-lico a cui deve volgere piii specialmente il pratico la sua
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attenzione. FjC indicazioni non mutano egualmente perciö ehe fu da me osservato riguardo alle misure di polizia sanitaria.
Tisi verminosa nel ennc.
Nou mancano infine alcuni rari esompi di questa for­ma morbosa nel cane, bcnclie le osservazioni in proposito non siano complete. II veterinarlo Wright (The veterin. 1845) osservo in un cane morto per una malaltia ehe ebbe i sin-tomi di ima alFezione pulmonare, associata a vomito c mu-nisino, numerosi vermi nclla trachea e nelle diramazioni bronchiali. [gnorasi a qnale specie appartenessero quesli parasiti.
Tisi verminosa negli nccclli domesticj.
Questa forma morbosa fu pure osservata nei gallinacei e nei palmipedi domestic!. E incerto se sempre sia stata de-terminata dallo strongilo trachcalc, limitandosi gli osscrva-tori ad accennare ehe trovarono nei pulmoni c nella trachea copiosissimi vermi liliformi. Una epizoozia dei gallinacei spesso letale per vermi nella trachea e nei pulmoni fu os­servata dal Jouvatt in Inghilterra e descritta nel The Vete­rinär del lt;841 pag. 267.
I sintomi osservati furono difficolta di respiro, tosse, becco spalancato: la morte avveniva in mezzo a eorte con-vulsioni e spesso per soffocazione. II voter. Przibylka, secon-do Falkes, 1'osservava ripetutamennte nelle oche; le giovani erano di preferenza affettc: come sintomi osservati notava oltre i giä indicati la facile stanchezza per cui stavano cor-cate a lungo, ripctuti scuotimenti della testa, e conati fre-quenti come per recere, determinati da muco denso com-misto a vermi soflfermatosi nelle fauci. La malattia riesci mortale per tutte le oche ehe ne furono colpite. Secondo Falkes riescirono sovente profittevoli ai gallinacei, cosl ma-lati, le fumigazioni di tabacco. Non voglio infine tacere ehe
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il Loffler (Die Zucht der hühcr Berlin lt;8;i7) accenna a questa malattia clei gallinacci, spccialmente nel pulcini, ehe per molto tempo aveva confusa colla peripueumonite. Chiama fasciole i vcrmi, ma oio ehe piü monta e il singolare meto-do di cura ehe egli affcrma di avere ripetutamente usato eon vantaggio c molto facilmeiitc!! c consiste nell'introdurre nella trachea dei pulcini uno specillo o una penua di gros-sezza conveniente e di girarla sopra sc stessa; con questo mezzo, dice egli, i vcrmi restano uccisi 0 si staccano dalla nuicosa per eui possono essere caceiati fuori colla tosse dai piccoli animali.
Strongii.o Contobto. Stiiong. Contoiitus. Rud. e Stho.ngii.o FlLlcOLLO. Stiiong. Filicolms. Rud.
fig. N. 67.
Fig. N. 67. Sit:. Contorlo.
D E. Un maschio ed una femmina di yrnndezza nalvralr.
A. Estrcmila anteriore in-(jrandila per mostrare la pic-colezza delln bocca.
15. Eslremilä candale in-(jrossata di una femmina.
C, Estrcmita caudate di un maschio per far vedcre i due lobi membranosi terminali.
(Da Gurlt.)
Slrongilo Filicolle,
D E. Un maschio cd una fem­mina di ijrandezza nalurale.
A. Un maschio inlcro mp'ossato.
IJ. Estrcmita antcr. infirossala per vedere la forma della bocca.
C. Eslremita caudale di una femmina. (da Gurlt.)
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Queste crodute due specie diverse di strongili da Ru­dolph], da Gurlt e daU'Alessandrini, non sono ehe una sola specie sccondo il Dujardiu alia quale serl)a la denominazio-ne di strongilo contorto. Non poteudo stulnlire cou sicu-rezza se il Dujardiu abbia avuto ragione o lorto a riunire in una sola le due indicate specie ho riportalo le iigure di coloro ehe le riguardano come distinte, onde facilitare la soluzione di una tale questioae zoologici) a qualchc dili-gente veterinario.
Corpo bianco o rossastro, filiforme, spesso rivolto a spira anteriormente, nella qual parte e pure assottigliato, bocca piccolissima mida. Coda del maschio tenninata in due gran lobi membranosi a forma campanulata c sosteuuti ognu-no da otto coste, spiculo doppio di coloro bruuo. Coda dolla feimnina retta terminata in puuta acutissima, la vulva vicina alia coda ehe s' apre in mezzo ad un tuhercolo sa-liente, poco lungi da questa e piü vicina all' apice della coda 1' apertura dell' ano.
Lunghezza del maschio da lt;2 a 14 mill. Idem della fem-mina da 10 a 22. Abita rinteslino tenue della pecoraepiü spesso secondo Rud, Gurlt o (.crlach 1- ubomaso di questo aniinale. Nell' intcstino ne furoiio trovati degli individui isolati, invece riuniti a gomitoli ncll'abomaso.
Ho giä indicato come qncstu specie di verme complichi secondo alcuni dotti osservatori la tisi pulmonare verminosa nolle pecore, specialmcnte in Germania, con una forma spe-ciale di epizoozia verminosa. Fra uoi o non osscrvasi questa specie di venue o tali osservazioni sono ancora da farsi.
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Strongii.o Raggiato e Strongilo VEimoso. Sra. Radiatus. B. et Str. Venulosis. H.
Fig. IN. 68.
Fig. N. 68. Str. Raggiato. 1) E. Maschio e femmina di nattirale grandezza.
A. Estremitä anteriore in-_____________„___ grossala.
B.nbsp; Estremitä caudate anteriorc ingrossata di ma femmina.
C.nbsp; Estremitä caudate ingrossata di un maschio.
Strongilo Yemloso. D E. Maschio e femmina di nalurale grandezza.
A.nbsp; Estremitä anteriore in­grossata.
B.nbsp; nbsp; Estremitä caudate in­grossata di un maschio.
C. Estremitä caudate ingrossata di una femmina.
Ho portato Ic figure di queste due specie di strongilo credute diverse da dotti Elmintologi, avendo io col Dujar-din ritenuto ehe siano una sola specie.
Anche queste due specie credute diverse da Rudolplii Gurlt ed Alessandiiui uon souo die una sola specie secondo Dujardin. I caratteri da lui assegnateli sono: Corpo bianco od alcun poco rossigno, fusiforme allungato, testa ottusa come troncata, spesso circondata da un rigonfiamento oblun-go del tcgumento die figura come due all lateral!, bocca graude orbicolare, spesso increspata con un orlo saliente. Coda del maschio terminata in un espansione membranosa o borsa obliqua di un sol pezzo: due spiculi gracili. Coda
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— 555 -della femmina retta terminata a puuta allungata lunghis-sima. La vulva precede 1' apertura dell' ano in vicinanza dell' apice della coda.
Lunghezza del incschio V2 mill, della femmina da 14 a 20.
Abita i tcnui del bue, della capra ed anche di altri ruminanti sclvatici, nlcnne volte ancbe copiosamento, ma uon eoinuneiiieiite. Ncssuua osservazionc putologica intonio a questa specie di elmiuto.
Sironcii.0 Gioantr od anche Strongilo dei Reni. STiioNfiii.o Guas. Rud.
Fig. JV. 69.
Fig. N. 69. Strongilo Gigante.
A.nbsp; nbsp; Estremitä anteriore del verme di grmdezza nalnrale.
B.nbsp; Idem estremitä inferiore.
C.nbsp; Estremitä anteriore ingros-satu per vedere la forma della bocca.
D.nbsp; Estremitä caudate ingros-sala di una femmina.
E.nbsp; Idem di tm maschio.
Corpo bianco od anche rosso, cilindrico molto lungo, assottigliato alle estremitä, testa ottusa, bocca piccola orbi-colare circondata da sei papille appianate vicine fra di loro. Coda del maschio ottusa terminata da una borsa semplice come troncata, pene semplice esilissimo. Coda della femmina retta ed ottusa, ano triangolare oblungo situato all' estre­mitä caudale, vulva lontaua dall' estremitä caudale da uno a due poilici a scconda della grandezza del verme.
Lunghezza del maschio da ^0 a 400 mill. Idem della femmina da 2 decimetri ad un metro,
Abita i reni piii spesso dei caui, qualche rara volta in
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— 536 — quclli del cavnllo e del bue, radamente nei rcni dell'uomo, ed anche nei reni di animali selvatici. A -Bologna non osser-vai mai questo strongilo ne so die da altri fosse osservato: a Torino invece 1' ho di gia trovato due volte ucl cane, in un caso, un solo individuo femmina era contenuto in un rene the aveva del tutto pcrduto la sua strultura e formava come uua cisti di tessuto fibroso contenente un grosissimo individuo di questa specie di colorc rosso vivace. Ncl se-condo caso era un maschio lihero nella cavitä addomi-nale e di colore bianco opaco, uno dei remi era completa-niente atrolizzalo e ridolto ad un piccolo amasso di tessuto fibroso.
Nell' uno e nell'dltro caso i cani erano stati uccisi per espcrimenti fisiologici. 11 rene corrispondente al mulalo era iu tutti e due i casi iportrofico.
Strongilo Trigonocefau). S'moxGir.o Triconocephai.us. Rud.
DOCHMIUS TllIGONOAEPIULUS. Dltj.
Fig. N. 70.
Pig. N: 70. Strongilo trigonocefalo.
E D. Un maschio ed ma femmina di grandezza naturale.
A.nbsp; Estremita mleriore ingrandita per mostrare T aper-tura triangolare delta bocca.
B.nbsp; Estremita emulate ingrandita di ma femmina
C.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; Idem di nn maschio. (da Gurlt.)
Questa e la seguente specie furono dal Dujardin stac-cate dal genere Strongilus di Kudolpbi per fame il genere
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Dochmius, al qualc uni altri strongili di animali die non ci iutcressano.
Corpo biunco, soltilc; cilindrico, testa obliquamonte troii-cata verso la faccia dorsale], o tenuinala da mm vasta cavitä buccalc (I). Coda del raaschio terniiuata da una larga borsa ora globosa, ora campanulata formala da due lobi laterali assai larglii, spiculo dojipio inolto esile. Coda della foimni-ua assottigliata coiiica, tenniuata bruscaineute da una pic-cola puuta, vulva poco luogi dalla bocca. Luiiglie///,a del mascldo da Sail mill, idem della iemmina da II a 20. Abita il teuue e lo stomaco del cane e della volpe. Nel caue io V lio trovatu assai di rado e solo nel tenue. II vete-rinai'io Serres perö, Journal des veter. du midi del 1854, narro un caso di mortc repentiua in un cane, nel cadavere del quale si trovo ipertrofia del ventricolo destro del cuore, il quale, come 1'orecchietta destra, conteneva un infinito nu-mero di vermi, ehe disse appartenere alia specie In discorso. Un glomere di questi otturava 1' arteria pulmonare e fu la causa dell' improvisa morte. II Gurlt prima di Serres lo aveva trovato nel cuore, ed in alcuni tumori visceral! Del delto animale.
II dottor Levingston di New Yorcb osservava un fatto del tutto analogö (The veter. 1857). II prof. Dalton cre-dette ehe i vermi appartenessero al genere Spiroptcra e eostituissero una specie nuova; ma mancano i dati per defer-minare non solo la specie ma anche il genere. Lo avere ignorato le precedenti analoghe osservazioni fece sospettare erroneamente ad alcuni ehe i vermi fossero, dopo la morte soltanto dell' animale, passati dall' esot'ago al cuore!
(I) invece il Rudolplii dice la bocca circondata da labbro triangolare fd i esattissimo. Si I'u per queste incertezze e contraddizioni die in sullc prime sospcltai (he lo Slrongilo canino non fosse una specie nuova.
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— 558 — Sthongii.o a fobma di Tromba. Stroncilo Tübakformis. Zeder.
DOCHMIUS TUBAKFOHMIS. Duj.
Corpo grigio, ciluidrico, gracile, antcriormente atte-imalo, testa curvata c troncata assai obbliquamente. Uorsa del maschio a forma di tromba, spiculi doppi esilissimi. Coda della femmina conica acutn e mucronata, ano viciuo alia coda, vulva ua poco piii in basso dell' ultima 4. parte del corpo.
Lungbezza del mascbio da 0 a 7 mill. Idem della fem­mina da 6 a 9 mill. 11 solo Zeder lo trovö uua sola volta nel gatto domestico, il Gervais ahbomlaiitemonte nell' intestiuo delle Felis concolor c viverriua; il Dujardin si scrvi di questi esemplari per com|)letaro la descriziouc, cbc lo Zeder ne aveva dato per la prima volta uel gatto domestico.
Srongili degli uccelli. Stronou.o NoDDCiAUE. Strong. Noopr.ARIs. Hud.
Corpo biancastro o rosslgno, assottigliato antcriormente, testa globosa troncata sul davanti distinta dal collo ehe e piü ristretto, e munita ai lati di due all vescicolose In for­ma di noduli. Borsa caudate quasi olittica obliqua e bloba sostenuta da coste raggiate. La fcimnina assottigliata poste-riormente come antcriormente, coda acuminata retta o curva.
Lungbezza del masciiio 11 a 25 mill., della femmina da 20 a 22 mill. Abita I' esot'ago, lo stomaco e I' intestiuo tenue dell' oca. (Anas Anser).
Stbongii.o Perforante. Strong. Tubifex. Nitzsch. Strong. Papii.losus. Bud.
Capo ottuso rigonfio nel mezzo, attenuato alle estremitä, bocca circondata da sei papille coniche, borsa caudate del
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T
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maschio camponulata okliquamentc troncata, coda nella fem-mina retta e ottusa, vagina verso la coda.
tango da 20 a 50 mill. Alnta 1' esofago dell' anitra do-mcstica e di molli palmiped! selvatici.
TronoIIO Tracbeale. SrnoNGYLus Trachealis. Billingam. Sclerostomum Syngamds. Diesitig.
Capo emisfcrico, bocca circondata da sei papillc. Corpo diritto aiiterionnente attenuato, di colore scnguigno. Borsa caudale del maschio convessa e sosteiuita da 12 a lb raggi. Coda nella femmina in forma di couo allungato.
Lunghezza del maschio da 4 a 5 mill., della femmina 13 mill. Abita la trachea dclle galline, del gallo d' India, del pavone, dellc anitre, c tors'anohe delie ochc.
Gli inglesi chiamano la malattia prodotla da questo vermc J'hc gapes ciie infesta epi/.ooticamente i polli ed e spesso letale. Fra di noi ne in Francia sono state lino ad ora registrate osservazioni patologiche di questo genere. Le poche e scarse conosccnzc chc sono possedute dalla scienza in proposito lo ho gia riportate all' articolo tisi vemiinosa negli uccelli domestici.
GENERE. Ascaride. Ascaris.
Vermi rotondi elastici, assottigliati quasi ugualinente alle due cstremita, volume o mole del corpo variabilissima nelle diverse specie, bocca costantemente trivalve, penc doppio non protetto da borsa o espansione caudale come nel genere prcccdente. Testa nuda o invecc munita di ali o espansioni membranose lateral!.
11 genere ascaride e assai ricco d! specie; di questc pero 4 soltanto vivono nel corpo del mammiferi domestic! c sctte negli uccelli domestici.
Quelle dci mammiferi sono 1'ascaride lombricoide, il megalocefalo, il marginato ed il mistace. Diremo di queste
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— 540 — specie a seconda ehe tumuo la testa [uuda o invece muiiita di espansioni membranose o ali
ASCARIOI A TESTA NÜDA.
Ascariuk Lombricoiob. Ascaris Lombricoides. Linnei.
Corpo biancastro o rossiccio pallido cilindrico assottl-quot;liato allo due eslrcMnitä o fiisiformo-ulluugato, duro clasti-co; testa distiuta piccola, con tre valve finamento dcnlicu-late al loro lato intcnio con un csile papilla alia loro som-mita, tegumento preseutante delle strie trnsverse, 4 lince la-terali, di cui le 2 maggiori sono le dorsal! e 1' allre veu-trali. Coda del mascliio alcun poco depressa e cui'va, spi-culi doppii appianati iiuasi retti, coutenuti in una guaina fibrosa contrattilo. Coda della femmina conica c oltusa, ano in vicinan/.a dell' apiee caudale. Vulva al tcrzo circa ante-riore del corpo. Luugliczza del mascliio da ^gt;0 a 170 mill. Idem della femmina da 200 lino a 400 mill. Per molto tempo si credctte ehe qucsto veme abitasse 1' intcstino tenue dell'uomo, del hue, del cavallo e del poreo: quaudo il Cloquet mostro die quello del cavallo era uua specie distiuta die chiamö Megalocefala e il Dujardin mostro die era pure una specie distinta quella del porco die cliiamo Ascaris suilla. 11 vero ascaride lombricoide cosi coinune nel-l' uomo, si trova solo e di rado nell1 inteatlno tenue del luie.
Ascaride del porco. Ascaris suiu.a. Dttj.
Non differisce per caratteri esterni iniportanti dall'Asca-ride Lombricoide dell'uomo c del bue, bensi per difle-renze di struttura specialmente nclle parli interne della generazioue delle femmine e per la forma delle uova.
Trovasi di frequente nell' intestiuo tenue del porco.
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A6CARIIgt;F, DEL CAVALLO. ASCARIS MeGALOCKI'HAI.A. CloqUCl.
Fig. N, 71.
Fig. N. 71. Ascaride Mryalocefalo e Lombricoide.
A.nbsp; Eslremlä uiilerioreideliAscar. Me-
B.nbsp; nbsp;Porzione mediana e'. galocefalo di
C.nbsp; jEstremitä caudate J na/wr. jranrf-
D.nbsp; Eslremila anteriore ingrossala per far vedcre la forma dei tubercoli.
E.nbsp; /lt;re tubercoli idem veduli di faccia.
F.nbsp; nbsp;Eslremila anteriore dell' Ascaride Lombricoide per vedere la differenza nci Ire tubercoli del capo.
G. Eslremila caudate ingrossata di urn femmina delt Ascaride Megatocefalo.
H. Idem di un maschio delta stessa specie [da Cloquet.)
Corpo biancaslro rossiccio rosso ci-lindrico assoltigliato alle estreniitä o fu-sil'ormc aliungato, testa larga a ire valve rolonde, convesse, munite di mi appen-dice o tubcrcolo nel lallaquo; iutenio: geinv ralmente il corpo e piii grosso dollAsca-ride Lombricoide dell' uoino c del hue, i solchi lalerali sono auche piü evidcnli in questa specie ehe in quella. Coda del maschio conica ottusa depressa e concava con due ali membranose laterali lino all' apice; spicuii doppii arcati, e tronchi alF estreniitä. Coda della femmina conoide ottusa niucronala, ano poco avaiitill'apice della coda; vulva al quarto anteriore del cor­po, segnala da un cingolo o stringiiuenlo cutaneo.
laquo;.
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Abita nssai frequentemeute 1' iutcstino del cavallo, del mulo e dell' asino.
Dei Diorbi cagiouali dall'Ascaridc Megalofcfalo ai cavalli.
La frequenxa, con cui incontrasi nei oadavcri dci cavalli codesto vermo, ed aloune volte nnche In copia notcvolc nel-1' iutcstino tcnue, sonza ehe si fosse potuto sospettare dclla loro esistenza duraute la vita dcgli animali, costituisce un ordine di fatti ciic öäteggla nl couscntimento universale dci pratici Volgorl e di non poclu tratlatisli ehe affennano gra-visslmi (ianui veiiirno dgll animali dalia prcsenza di questi parasiti. 1 vetcrinari in ^enerc passarono oltrc a questa sin-golare contradizione, o da qucsto no vonno die non poche pratiche osservazioui sono cosl vaghc ed iucerte ehe atten-tamente medltando lo studioso veterinario non sa formarsi nn esatto concelto dei I'enomeni generali, e delle forme morbosc ehe ej,'ii lt;lovra riferirc alia presenza di questi pa­rasiti, incorlezza singolare negli studiosi die sta a rinconlro di una serona trauquillitä del Bliperflciali osservatori die credono nulln omul piii vi sia do insegnore o da apprendcre intorno a questo volgare argomento. Hicerdiiamo i fatti.
Fra queBti uno dei piii owl e corttuni sono le coliche vcnuinose dclcnuinate dn questo venue, e pochi sono 1 trattatisli die non Irisegnino die la presenza soitnnto degli Ascaridi e causa coinune di frequenti coliche, die auzi sc not riccrdiiamo nelle operc die hanno maggior grido fra di noi, troviamo p. o. die 1' Hurtrel d'Arboval insegna die il movimento solo dei vermi determina dolori cidici, ehe per questa ragioue sono peri) discreti, e uon divciitauo gra-vissimi se non sc quando s' infiggono ud canale intestinale e tentano di pcrforarlo. I quali insegnamenti presi die siano in sense assoluto come sono dati, sono errati o del tutto falsi. Alcuni vermi soltanto e non tutti possono riescire danuosi coi loro movimenti, e fra questi non sono certa-
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— 345 — inentc du collocnrsi pli nscaridi, i quaii anchc in gran copia c col brulicamento ehe fanno normalmente moveudosi, do-vrebbero, se nuoccssero cosi faceudo, riescire costantcmente dannosi, o. la volgare osservaziouc, mostra come dissi il con­trario. Nuocciono o possono nuocerc coi loro movimentt alcuui tcnioidi quando colla loro smisurata lunglicz7,a inccp-pano il moviimmto vepmloOlare dogli intestini. Noraquo; pochi fra i vermi o con uncini, di cui hanno imuiita la bocca, o con ventose particolari s' attaccano c adcriscono alia nm-cosa intestinalf!, ma non uno puö tentare di perforare le parcti intcstinali, non solo perche questo e contrario alle leggi naturali del loro mantenimento, ma perche non uno e munito di orgaui atti ad effcttuare questo pcrforamento. Ne valga il dire die alcune volte di tali perforazioni furono osservatc, giacche pur le vedemmo in seguito a larve d'c-stro ed in quelli come nel caso attuale il pcrforamento e dovuto ad ana successione di fatti diversissimi da quelli ehe produce il vorme. Non di rado le cisti del cenuro ccrebrale consumano le pareti del cranio o vi producono delle vere perforazioni ed alcune volte abbastanza estcse, si vorra dire per questo ehe il cenuro perfora le ossa? Nell'uno e nell'al-tro caso la compressione csercitata dai vermi sui tessuti im-pedendo la nutrizione, ne promuove, 1'atrofia e da questa completa, ne risulta la perforazione, sia cssa nelle parti so­lide e durc come I'osso, sia invece su piireti molli come quelle dell'intestino. Andrei troppo per le lunghe se esten-dessi la critica a tutti i falsi inscgnamenti: mi limitero sol-tanto a ricordare un altro errato insegnamento perche dovuto ad un pratieo reputatissimo quale si e il prof. Delwart. Inse-gna egli ehe tutti i fenomeni esterni di denutrizione e ma-rasmo persistendo 1' apettito, non valgono a stabilire con sicu-rezza la diagnosi di verminazione, ma ehe ogni equivoco e tolto quando nelle fecie si osservano brani di vermi od anche vermi intcri. lo non nego ehe il pratieo non possa rieavare un importante indizio da questo fatto a stabilire un giudi-zio diagnostico; nego 1' ullilitä e la veritä dell' iusegnamcntn
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pratico cosi dato; ed anzi affermo ehe queslo generale pre-cetto tradotto in pratica e appunto quello die compendia in se stcsso le ragioni eomplesso di tutte le incertezze p dl tulti gli orrori ehe govermmo i giudizi sui inorbi ver-ininosi. E di vcro, so 1 emissione di brani di vernii colle fecie toglie ogni equivooo sulla natura verminosa del mor-bo, con quanta maggior ragione non dovrn attribuirsi il morbo ai venni quando questi si trovauo in copia nel cor-po dell' animale? Ma guai al pratico se vorra seguitare que-sta via! cccezioni a cagion d' csempio sono i cani fra di noi ehe non alberghino nel loro intestino numerose tenie cocomerine e nelle di cui fecie attontamente guardate non si osserviuo anclii staccati dei detti venni; ora quanti errori non comelterebbe il patologo ehe curando cani infenni ap-plicasse con rigore 1' insegnaineuto del prof, belga. Sgom-berata la via da queste errate dottrine ehe hanno intorbi-dato lo studio di quesla parte della patologia, torno alle coliche venninoso nel cavallo ehe molti ritengono come morbo comune solo pcrche nelle sezioni dei eadavcri si rin-vennero sposso alcuni vermi f-oltanto. Codeste considerazioni non erano perb sfuggile ad alcuni dotti pratici ed il Veith. tom. 2 pag. 177, primo ehe io sappia giä da alcuni anni aveva insegnato ehe le genuine coliche verminose, o ehe solo con tutta sicurezza si possono ai soli vermi riferire, os-servansi assai di rado in pratica, ehe gli ascaridi ne sono incolpali spesso fuor di ragione, piii spesso osservandosi. cavalli morti od uccisi per tutt' altra cagione albergare uno straordinario numero di questi parasiti.
Quest' nltimo i'atto da me osservato con molta frequen-za, spccialmenle in cavalli uccisi per furcino, richiamava la miu attenzione solle coliche verminose per questo ascaride nel cavallo, e gli inscgnamenti del Veith, ehe ho riportato, mi parevano assai consoni a veritä, tanto piü ehe gli asca­ridi non inliggendosi sulla muccosa intestinale, non polevo darmi ragione del loro modo di nuocere. Come pero non m' acqueto alle deduzioni solo scientifiche per quaato mi
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sembrino logiche e severe, se queste non concordano coi fatti; cosi non avendo io mai potuto osservare una vera colica verminosa prodottu da ascaridi, cercai di trarre aiuto e con-siglio dalle altrui osservaxioni pratiche; ma se togli il pre-cetto di alcuni teorici ehe insegnano la colica facilmente osservarsi nei cavalli prodotta da questo ascaride, invano si cerca negli annali delta scienza una pratica osservazionc ehe valga a torre le piii semplici e comuni incertezze. I casi narrati di coliche vcrminose negli animali furono osser-vati nel cavallo o nel cane, nel cavallo per 1'ascaride nie-galocefalo, nel enne per le tenie; ma come appunto queste due specie di vermi souo quelle ehe comunissime si osser-vano nclle due imlicale specie di aniniali anchc quando non sono alfetli da colica, cosi invano si cerca quale sia state il criterio per esdudcre le molte e svariate cagioni ehe possono aver prodotto la forma morbosa detla colica. onde incolparnc con tutla sieurezza i vermi. La semplice loro presenza presto base al giudizio; e quanto valore abbia questa base facilmente dal giä delto si scorge: non rade volte e la presenza del vermi e le patologiche lesioni del-1'enterite ehe scrvono a giudicare il fatto; ma in questi casi qual sieurezza o solo quale probabilita si ha ehe I' enterite sia stata prodotta dai vermi, se nel maggior numero dei casi la quotidiana esperienza dimostra ehe grossi e numerosi ascaridi non solo non sono atti a svolgere il processo flogi-stico, ma spesso nemmeno disturbano le funzioni digestive?
Causa di coliche e di sussegueute enterite anche letale possono peri) esscre questi ascaridi nel cavallo, ma solo in quelle circostanze in cui occludendo come qualunque altro ostacolo meecanico porzione di canale intestinale, pongono un obice al passaggio delle sostanze alimentari, per cui la forma morbosa dctta colica in tutti i casi si determina; ma questo latto possibile e forse, in alcuni casi reale, inauea tuttora di chiare e sicure osservazioni di fatto.
Ho insistito ad arte sopra questo disaccordo fra i trat-tatisti in un insegnameuto di fatto, e la inancauza di buoue
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e precise osscrvazioni di futto perobe oggi giurno ad altu vocc e ripetutamcute s' iusegua da alciini die la cultura scienlifica ö piultoslo danuosa clic utile ai vetcriuari, i quali solo abbisognano di estesa pratica. E senza osservare ehe questo e appunto il triviale argoineuto ehe adoperano gli iguoranti einpirici |)or togiier i'edc ai vetcriuari, notero a qucsto proposito ciie e stato sollanto per coltivaro uua pra­tica lacilc e volgare, destituita di critica scieutifica, die si souo scambiate Ira di loro diverse i'onne morbose, per cui molti s' acquetarono incolpando i vermi quaiido erano prc-seuti della morte avvcuuta negli animali, e ehe da questo errato ed universale couvincimento dei pratici ne nacque la coufusioue nei trattisti die non seppero trovare il bailquot; dolo per uscirue, e sau/.iouarono coi loro scritti crrori audie piii volgari di quelli semplioemente affermati dai pra­tici. Si persuadauo adiiuque i giovaui die nclle cose di I'a-tologia il vedcre uou basta, ma hisogna giudicare quello die si vede, e quesla essere la vera differenza t'ra gli empi­ric! o grossolani osservatori ed i veterinari istruiti.
Che gli ascaridi megalocefali cagionino I' Elmintiasi nel cavallo, e pure affennato da alcmii pratici, ed auzi dirö, tro|)po francainente affennato, giacche V osservazione pratica non di rado coutradice pur audie codesta affermazione, mo-strando copia notcvolc di questi vermi in animali die sono in uno stato di Imonu nutrizione. Anche codesta contradi-zione facilrneute s' intende considerando quale dehba essere il rapporto die si stahilisce fra questi vermi c 1' organismu. Kestando liheri nel cavo inteslinaie e non soltraendo umori nntritivi direttamente dall'organismo, ognuno vedc come restando attive le funzioni digestive una alimentazione piii abbondante possu hastare alia huona nutrizione dell'animale e degli ascaridi, die esso alherga; ma inaneando 0 V una o 1'ultra di questiquot; condizioni, o disturhando In funzioni di­gestive soltaulo per il numero e la mole dei vermi, lo stato di denutrizioiie 0 I' Elmintiasi puo realmente essere deter-minata da questi parasiti. Auche questa possibililä mauca
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perlaquo; di chiarc c precise osscrvazioni di falto, o almeno io non ho trovato alcuuo ehe narri ehe cavalli in uno state di piii o meiio iuoltrata denutrizioue si rimisero conic suol dirsi in carue dopo uua copiosa cniissionc di qucsti vermi. 1)' ultra parte pol clla e cosa iniicgahile ehe i proccssi nu-tritivi alterati offrono, come giä dissi, un terrcno i'avorevole alio .svolgiiuento dei vermi, onde e doverc del pratico illu-minato di non coufondere in un solo giudizio le cause con un effetto. A dir tutto in hrcve, se teoricamente si puö rite-ncre come prohabile ehe lo state morboso generale ehe cliiiimai Klmintiasi possa essere determinato da qucsto asca-ride ncl cavallo, 1' osservazione pratica non lo lia ancora di-mostrato. Non e cosl riguardo ai fenomeni nervosi e simpa-lici mantenuti dai detti vermi, ehe se la scicuza non puö teoricamente spiegare con laeilita il modo con cui alcuiie volte si stabiiisce queslo ordine di fatti, ed altre volte no, non poche pralicho osscrvazioni parlano troppo chiaro pcr-che sia lecito poterne dubitarc soltanto. Non cito i fatti hi cui la morte in questi casi tu riferita ai vermi glacche un orrorc di giudizio potrehbe pure trarci in inganno, ma mi limiterc) a citare alcuni fatti iu cui la guarigione susscgui iinmediatamenle dopo 1' evacuazione di quosti vermi. II La Notte osservava Y cpilessia nol cavallo cessarc e non piii mani-festarsi solo per 1' emissione di numerosi ascaridi; il Dubuisson ( Recueil ^855) narrava di un cavallo intero die prcsento tutti i fenomeni di uno state vertiginoso violentissime ehe venendo ad aecessi fu qualificato per epilettiformc. Ccsso questo state morboso allarmanle dope aver somministrato 0 scrupoli (sei grammi circa) di tartaro emetico in 12 litri d'acqua zuc-chcrata, il qual rimedio dope aver cagienali forli dolori intestinali, questi cessarono merce cepiosc evacuazioni celle quali furene emessi oltre a 400 ascaridi megaloccfali, e con questo cessarono anche le couvulsioni. 11 ncsso dei fatti in questa osservazione e cosi strctto ehe non c lecito porre in dubbio il mutue rapperto fra le eagioni e gli effetti: Non puo certo affermarsi lo stesse di un' analoga osservazione,
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— 348 -registrata nel Journal de Lyon A. ^S4, p. ^56) in un ca-vallo ehe presentö i fenomeni di vertigine cerebrale grave coll rcnomoni di compressionc di cervcilo c per cui veunc ii morle; si trovarono 25 ascaridi nel di lui stomaco e 2 gomitoli degli stessi venni ncirintestino in numero da 25 a 30, e inoltre tre individui di tenia perfoliata. La forma morbosa per cui rimase morto il cavallo tu attribuita alia pre-senza dei vermi; ma per affermare con sicurczza bisogne-rebbe ehe fosse dimostrato die il tifo cavallino e la sua forma come e questa chiamata col noinc di vertigine, non dipende almeuo ucl maggior numero dei casi ehe dai venni in discoi'so, ma I'osservazione mostrando il contrario, non possiamo accogliere come dimostrato quello ehe e soltanto probabile.
Finalineute non dchbo tacerc di un'altra osservazionc dovuta al vet. Vcrat (Rceueil ece. A. 1837, p. 70). Un ca­vallo da oltrc a due anni andava goggetto a dolori eolici ricorrenti, e liualmeiite rimase morto in mio di qucsti ac-eessi. La sezionc del cadavere inostro molti ascaridi neiram-bito intcstinale, piii un'aportura o pcrforazione ueirintestino ti-niic ehe aveva permesso ad alcuni venni ed a sostanze alinientari di [tortarsi come in uirinsaccatuia lormatasi frn le lamine del mesenterio, la laeerazione di questo sacco ed il passaggio delle sostanze alimcntari nella cavita addomi-nale avevano deterininato i'ultimo mortale aecesso di eoliea. Lo attribuire la pcrforazione deirintcstino agli ascaridi co­me moslra di credere Tautore non iia ale un fondamento quest! vermi non inliggendosi nella nuieosa e non avendo organi attl a perlorare. II loro passaggio attraverso il foro era un fatto accidenlale secondario alia loro presenza. La lesione patologica osservata da suiriciente ragione delle co-liche ricorrenti senza incolpanic i vermi: avrebbero in breve avuto luogo gli stessi fenomeni morbosi anehe senza la pre­senza dei parasiti.
Riassumendo aduuque quanto ho fino ad era discorso intorno ai danni cagionati da questo verme al cavallo e a dirsi:
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^.0 Che le coliclie venninose credute ed insegnate co­me frequent! da molti sono invece piuttosto rare.
2.deg; Che le ragioni indicate dagli autori per ispiegare il modo ora indicate dl nuoeere di questi verrni, sono 11 piu delle volte immaginate e piii spesso errate del tutto,
.quot;.0 Essere possibile ed anzi probabile ehe pel loro im-mero e per la loro mole, questi vermi in aleune circostaim; pongano im ostacolo meccanico n\ libero passaggio delle i'ecie o come qualunque nltra causa lisica ehe agisca in questo modo valere a determinare il inorbo delto colica. Che que­sto fatto pero liingi dal doversi teuere come frequente deve essere piuttosto rare, giacche moltissimi osservatori videro sovente copiosissimi aseavidi nell'intestino del cavallo senza ombra iu procedenza di oolloi dolori.
'i.quot; tNon succhiando il loro nutrimouto dalle pareti del-l'intestino, sintende come un gran numero di questi vermi possa albergare in un animale senza ingenerare lo stato ca-chetico generale conosciuto sotto il norae di Elmintiasi Laumeuto dell'appetito in questi casi poterc aleune volte hilanciarc le perdite degli animali. La frequenzadelle affezioni tit'oidee ncl cavallo rendere per ora assai difficile 11 giudizio in alcuni casi speciali, se cioe la forma inorbosa tifica sia una necessaria conseguenza dell' impoverimento organico de-terminato da questa specie di parassito.
5.deg; Poche ma sicure osservazioni dimostrarci che gravi forme di lesioni nervöse possono simpaticamente essere ca-gionate da questo verme.
6.deg; Inflne che sopra questo argomento in cui teorici e pratici parevano tenersi paghi e tranquilli, la teorica e la pratica erano interamente da rifarsi. Saro lieto se le basi da me posle ajnteranno alcuno nella difficile impresa.
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Asciiritli con testa munita lt;li ali membranosc.
AscAiunE Makcinata o imi Canü. ^sc. Maiioinata. Rudi
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Fig. N. 72.
Ascaricle Marginata.
A.nbsp; nbsp;Un maschio di grandczza mlurale.
B.nbsp; nbsp;Estremitä anleriora ingrossnta per far vedere le nli marginnli del capo fles-snosc. (da Gull).
Gorpo bianco-grigio cilindrico as-
soltigliato alle duo estmnilä, testa larga
rotonda a valve couvesse, ehe lianno
ognuna una papilla salientc nel loro
centro eouvesso, ali marginnli del capo
oblunglie piii o mcuo ristrette, lisce o
iuveco flessuose c ondeggiate. La coda
del maschio si restringe bruscamentc, spiculi curvi e larghi.
La vulva nella fcnimina si apre al lergo auteriore del corpo.
Lunghezza del mas. da 30 a 92 mill. Idem della fein.
da 01 a H3.
Abita frcquoutemeutc I' intestiuo tenuo del cane. A Vienna, sopra i'tO cani esaminati, 40i lo albergavano.
Ancbe fra noi si ttova assai comunemente questo vcrme.
Dei daimi recati al Cnnc da qncsta specie di Ascaride.
Mancano tiittora alia scienza ossorvazioni speciali, per-che tutti i trattatisti hanno fino ad ora compreso in un solo ordine di fatti tutti i disordini 0 le inferniita cagionate ai cani dallu diverse specie di vermi. Afl'ermano in geuere die
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la diagnosi di verminazioue ö sposso iacertissima e solo possibile iraquo; alcuni casi quaudo i vermi sono copiosissimi. Le osservazioni di fatto perö sembrano per la loro frequenza
dimostrare ehe queato asoarlde porvenendo neilo stoihaoo detormlaa facilmcnto il vomito, menlre rimanendo nol suo posto normale die e l'intestino puo durarvi impunemente molto tempo. Soflermamlosi nelle fauci note) 1' Hartwig ehe pel solletico die I'aiino movendosi alia lariuge ebbe luogo alcune volte ima tosse assai violenla. Ma come mauenno se-gnl caratterislici iiulicanli la prcsenza dei vermi, cosi la diagnosi 6 sempre (lidicilo andic nei dolori e nelle coliclie intestinal! die dai vemi si vollero determinate. II gniffolare o sbruffare ffequ^nto', il 1'regare del naso sul suolo e la di-lalar.ione dclla papilla ftirono insegnati dull'llortwig come sinlomi lallacissimi, e il prudore allano proprio soltanto di ima piccola specie di ascamle, ehe non descrive, quaudo questa si acciimola neirintestiuo retto. Lasciano sospettare la natura venninosa della malattia, i vomiti frequenti con nscaridi, giacchc in qucsto caso hi frequenza neU'emissione cquivale o megUo dimostra la loro abbondauza. La prognosi del morbi vorminosi nei cani e gencralinente fausta, o que-slo deducesi specialmeute da do die abitualmeute e piii particolarmente 1 cani giovani albergano nei loro intestine im grau numero di questi parassiti senza sentirne danno, salvo la teuia serrata, i danni recati dalla quale souo me-gllo noti e sicuri. A seconda delle circostauze i veteriuari adoprano diverse sostanze per leuire agli effetti crcduti prodotti dai verini, commendarono cioe gli oleosi e i inu-cilagginosi per diminuire gli effetti di contatto irritanti pro­dotti dai vermi sulla mucosa; i drastici onde promoveudo c accellerando le evacuazioui con quelle siano pur anclic espulsi doi vermi: fra i drastici prescelgono la gomma gotta o lolio di Croton tilio da gr. 2 a 10 ossia da i decigr. a 5 decigr. e mezzo circa) I'aloe da 10 a 50 grant. Goiriuten-dimento di uccidere i vermi i disteri di latte col sugo d'aglio, e gli amari come il decolto di genziaua o di as-
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seuzio la di cui virlü e molto iucerla, ed anche uniti ai nai-cotici come I'Josciamo e I'oppio la di cui virtii stupefa-cente sui vermi rimaue a dimostrarsi.
Gli emctici possono niovarc in quei pochi casi in cui Temesi cagionatu dai vermi nou puo effettuarsi. La virtu vermicida sui vermi rotondi, del muschio di Corsica ossia del Semencoutra, c del Calomelano e assai meglio dimo-strata dai pralici e delle lonnole di queste soslanze, par-lero in appendice compiulo 11 discorso dei vermi nema-toidei.
\scakiiraquo;k m. Gatto o Mistace Asc. Mistax ZcAer,
Fig. N. 75.
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A.nbsp; nbsp;Una Feminina di grandezza naturale.
B.nbsp; Estremihl anteriore ingrossata per mostrare le ali mar-ginali del capo.
C.nbsp; Estremita caudate idem di laquo;m maschio per mostrare i due pent curvati. {da Gurlt).
Corpo biaucastro, ugualmente assotigliato dalle due estremiti, valve del capo oblunghe, ali margiuali del capo
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somi-ovuli (! bene patenti quölle dolla coda linoari appona (liscernibili Coda del inartcliio sottile e luiigtl, spiculi doppi incurvali. Coda della feiniiiiim conica oltusu. ano viclno al-1 estreimta caudalc, vulva viciua alia testa.
laiugezza del muscliiiraquo; da 50 a ßO mill. Fdein della fern, da lt;i0 a 108 mill.
Non si luiuuo osservazioui patologlche relative a quesla specie di vernic.
ASC.AIUDi; Dlil.l.A PKCOlU, Asc.ahis ()V|S Rllll.
Quesla specie e citata, come trovata uua sol volla negli inteslini della pecora , dal catalogo dei vemü del Museo di Vienna, seaza iudicarne i caratteri.
ASCARIDI DEI GALMNACKI. ASCAIIIDE DELLA GALfclNA. ASC. INFLEXA Rlltl.
Corpo di coloro gialliccio succido, ciliiuh-ico alluugato leggiermente assotigliato verso le estreniitä, ma meuo po-st(;riorinente, con due ali laterali poco salienti su lutlo il corpo, testa ottusa a trc graudi valve distiute. Coda del maschio diritta con ali laterali scmilaneeolate, ano IVa que-ste in viciiiau/a dell'apice della coda e circondato da una prominenza, spiculi terminatl con tin böttonclüo.
Coda della feniiuiiia retta, conica tcrniiuata da una punta esile, ano viciuo alia coda, vulva circa alia nictä del corpo.
Lungbezza del mascliio da o5 a 80 mill. Idem della fern, da 70 a 87.
Trovasi questo vermc con molta frequenza nel tenue delle galline in Italia; in Germania invoice pare assai raro.
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AI Museo dl Vicuna iu cercalo imitilnicnle sopm 127 gulliiic. In trovato qualclie volta auclie nell'iutestino dellä anitrc.
Dei daniii cagionati dairascaride inflessa nei plliuacri.
NegU uccelli domestici occorrono molti; e svariate iii-fermitä, ed alcunraquo;.' gravissimo epUoozle ehe ripetulamente lianno spopolnto i pollaj in diverse coatrade e regioni; e questo dai piii reinuti tempi fiuo ai giorai noslri. II dottor liuronio lu ii priaio ehe uel 1789 laquo; Saggio sopra la coirealc epidemia delle poilastre raquo; volle far derivare oaaiaaiaeate la nialatlia dai veraii ehe rinveaae nelliulestiiio e ehe chiainu Ascaridi tereti, i qaali corrispoadono aU'ascaride iaflessa di noi niodenü.
In seaso meao assoluto, ma pure In parte, questo con­cetto tu abbracciato dal uostro Toggia laquo; Sloria e Cura della costituzioae veraiiaosa ed epizootica niaail'estatasi aei poili, ecc. auno 1789; raquo; ed ho detto in seaso meao assoluto giac-oiie se il Haroaio coasiglio la radicc di felce maschio come verniifugo e couic, soM'auo riincdio contro la nialatlia, 11 Toggia coasiderava con niuggior ragioae il inorbo come pn-trido e inaligao , riteaendo i \mw nna coiuplicazioae piuttoslo ehe causa produttrice la aialattia. II Hrugaoae ael 1790 combatteva con ragioae la dottriaa del Baroaio laquo; Del-l'Epizoozia delle Galline, ecc.raquo; diaiostrando ehe aveva tro-vali gli ascaridi in gallinc sanissinie e aon li aveva rinveauti ia galline morte della malattia.
Queste antiche osservazioni c ([uesti stessi concetti si souo andati ripetendo in epoche a noi piii vicine. 11 ßla-vette ael Recueil ecc. del i8A0 ripeteva gli stessi concetti del dottor Baronio e ricorreva agli stessi mezzi la felce per curare le galline malato, e per quanto l'autore nella de-scrizioae delle lesioai patologiche si preoecupi solo del au-iiicro (! luogo oeenpato dai vermi, pun; daU'assieme del
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iavoro puo dirsi ehe egii ebbe ehe fare con una epizoozia dei gallinacei identica a quelle ehe uel secolo precedente erano state usservate e descritte in Italia, a curare le quali il Tog-gia aveva insegiiato di tagliare ed abbrucciare la cresta. Le stesse idee erano pure esposte dai Vet. Ilosignol alia So­ciety centrale veteriiiaria di Parigi uel 1838 e per quanto sia incompleta quelaquo;la uieiuoria pure non e a negarsi come assai bene osservava il Prange ehe i giomeri di 200 ascaridi distendenli I'intestino nou abbiano potato nuoccre ai galli-nacci ehe li albcrgavano, ehe perb soggiungeva il Heynal il numero e la preseuza dei vermi soltanto non poteva riguar-darsi come elemento morboso principale nella produzione della malattia, come pretendeva il Rosignol stanteche nulla e piü ovvio di riscoutrarc questi vermi in galline sanissime. At quali argoinenti non credo di andare errato aggiungendo ehe la cosa e tanto meuo credibilo per cio ehe la forma morbosa o 1'epizoozia dei gallinacci come tu ossorvata dal Kosignol, fu ripetutamente osservata in molti e diversissimi luoghi ora coi vermi ed ora no.
Sarebbe a vedcrsi ora se i vermi intestinali e piii spe-cialmente le ascaridi inflesse valgano pel loro numero a iu-geuerare rEimintiasi nei gallinacci. In quanto a me non ho mai osservato ne trovato scritto alcuna osservazione in pro-posito, ed anzi posso aggiungcro die tanto nei gallinacci come in uccelli acquatici nccisi alia caccia e gli uni e g!i altri in ottimo stato di nutrizione mi e occorso non poche volte di trovare nei loro intestini in copia notevolissiina e ascaridi e tenic , onde sarei inclinato a conclndere ehe Torganismo degli uccelli piü di quello dei mamraiferi re-siste alle sottrazioni degli eleinenti alibili effettuate dai ver­mi. Non cerco la ragione del fatto ma mi conleuto solo di accennarlo, afiinche i giovaui vcterinari chiainati a giudicare latti di natura analoga a quelli lino ad ora citati, radop-pino di cure e di cautele, e conoscano le dillicoM ehe li circondano.
Discorrendo delle affezioni carbonchiose degli uccelli
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(lompslici terri) piii distesamento pnrola delle diverse Kpi-/oo/,ie osservato noi galliriacci onde il concetto di qiiesti morhi possa ineno iiupeit'ettamente formarsi. Basti per ura ltgt; afl'eruiare ehe conosceuze pr(!cisc iulorno all' Klmiutiasi intestinale ncgli uccelli mancano tutt1 ora alia scienza, e ehe i morlu vcnniiiosi fiiio ad ora descritti come osservali in quesli animali costiluiscono taute errate osservazioni.
Sotto il noiiK! di Fusaria (Tibbosa, /eder descrisse uu laquo;ematoideo trovato uelle salliquot;laquo;quot; ehe Rudolphi riferi al ge­liere Ascaris serbandogli la denoininazione specificlaquo;. K as-sai dubbio peri) se qnesta specie roalniente esista.
Ascai(iigt;e vEScicoLAiiE. Asc.AKis vescicclaris Froelkh.
Heteiiakis vksciciji.ahis Dujardin.
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II Dujardin in questo seguito dal Diesing stacco questo elminto dal Genere Ascaride e ne feco una specie del suo nuovo genere Hoterakis.
Corpo bianco assottigliato alle estremitä , ma maggior-mente dal lato posteriore, parte anteriore incurvata o ri-volta sopra se stessa, parte posteriore quasi retta, due alette latorali su tutlo il corpo, testa assottigliatlaquo;, tre valve ot-tuse cortissime. Coda del inaschio tonninata in punta acu-minata, inunita di due ali latcrali lanceolate larghe e con-eave, auo in vicinanza deH'apice dclla coda. Spiculi ineguali eontenuti in nna gnaina membranosa, incurvati nella loro parte sporgente fuori del corpo. Coda della femmina, lunga e fmissima; ano in vicinan/.a dell'apice della coda, vulva al disotto della metö inl'eriore del corpo. liimghezza del ma-schio da 8 a 9 mill, della femmina; da \\ a -13.
Abita esclusivamente il cieco delle galline, in Francia fu trovato J07 volte su lt;80; in Italia posso affermare al-trettanto, e alcune volte in nuniero prodigioso. Trovasi pure
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nel gallo d'India e uella numida o galllna Kiiraona. Non si hanno inforniazioai patologichc rifcrite a quosta specie.
AscAitiDH dei 1'iocioM. Ascuus MAGULOSA Rud.
Corpo bianco un poco U-aspareiito, ciliiulrieo assotti-gliato alia cstreinitä ciie lascia \ederc nel suo interuo molte macchie o vescichctte, testa largiiissima a valve angolose munite ogiiuua di uua papilla, ale latcrali nulle o appena distinte at lati della festa sollauto. Coda del maschio, retta conica e molto acuta tenninala da uu apice acutissimo nel mezzo della quale e I'ano. Spiculi doppi larglii arcati, senza traccia di ala memhiauosa alia coda. Coda della femmiau retta mucronata, ano poco distante dall'apicc eaudalc, vulva alia mcla circa del corpo.
Masclii lunghi 25 mill, la t'ernmina da ,quot;i a Hi mill.
Trovasi non frequenteinente neirintestiuo del Colombo domeslico.
Non si hanno osservazioni patologiche ril'erite a questa s|)ecic di vermi.
A.8GARIDE dkl gai.1.0 d'India. Ascakis pebspigillom. Bud.
Corpo biancastro gracile luiigo da 20 a ^0 mill, ugual-mente atteuuato alle due estremita. Testa sottile eon tre grandi valve circondate da mi orlo membranoso. Coda della remmina, corta acuta, e piegata ad amo, ano vicino all'es-stremitii eaudalc. Le ali inembranosc sono alia testa soltanlo. II mascbio non fu osservato. Egli e prohabile peri) die questa specie altro non sia ehe TAscaris iullexa dei galli-nacci.
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Ascaridi del Palmlpedl dom^sticl.
AscAiiiDK duij/amtha. Ascahis chassa. Deslonychumps.
Gorp.o biauco-rossigno gporco, cilindricQ grpsso e assot-liyliato alle oslremita solttmto, senza ale o iiienil)rnne laterali, lesta separata dal corpo eon tre valve molto convesse con due papille alia lore convessita. Coda del mascbiu COpiou ueula, ano vlcinissimo aU'estrenütä eaudale, Spiculi doppi ciliudri-ci, muniti di lamine accessorie o guaine. Coda clella fem-mina assoltlgliata couica acuta e dritta, ano poco distante dall'estremitä eaudale, vulva un po' piii in basso della me-tk del corpo.
Masobi lungbi 11 mill, le feminine da 46 a '(8 null.
Trovato copiosamentc dallo scopritore nell' iiiU-sUno delle anitre domestiche a Caen, senza ehe le anitre mostras-sero di soffrirne.
ASCAIUDIC DKI.I.'OCA O DISPAHl DI /hid.
Hetbbakis imspau di Dujardin.
Come I'ascaride vescicolare cosi il Dujardin riuni auche questa specie al suo genere Heteraekis.
Corpo bianco assottigliato alle estremita, ma assai piii alia posleriore, incurvato e ripiegalo sopra se stesso in avanti, nmnito di due all laterali da principio ristrelte ma die si allargano a uiisura ehe si scostano dalla testa, per ristringersi di imovo verso la coda, clia e molto ottusa e come troncatn. Coda del maschio terminata da una punti flna e assai luuga pieceduta da due ale meinbranose, diafanc e concave, i'ra le ale una promineuza rotouda sulla qualc e
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l'ano. Spiculo ehe appan; semplicc. Coda della I'emimua cho laquo;i assottiglia a poco a pooo e lermina con una piinta diritta esilissima. La vulva alia motä circa del corpo.
Luiighczza del rnaschio ^ mill, della femmina 23 mill, ed aiiche piii.
Osservato per il passato frequeatementQ nel cieco delle oche sottoposte aU'impinguamento, ora osservasi assai di rado.
(IKiNKHK Ossiuridk. Oxvuuis, Rud.
Vcnni rotondi, la di eui parte anleriore e molto piü grossa della posteriore; testa auda, bocca rotonda nello stato di contrazione, altrimenti triaagolare mostraute tre lobi rotondati poco marcali. I inaschi sono rarissimi a in-corilrarsi, le feminine iuvece s'incoutrano alcuue volte in una quanlita prodigiosa. Organo genitale maschile semplice cpiasi retto. Nella femmina la coda spesso diventa sottile tutlo ad an tratto. La vulva si apre alia parte anteriore del corpo.
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OsSIURlDE DEL cavai.LO (raquo; incuiivata. Oxvuiiis (;(jii\ui,a IM.
Fig. N. 74.
Fig. N. 74.
Osciuiida incurvala.
A. Una femmina di ijrandezza nului'ide.
15. Eskemila anleriore di una femmina ingrandila per far vcdrrc hi forma della bocca.
C. Esiremita postrriorc di tin wtischiit ingrandila per far vedem it piccolo pcne sporfjoitc [da Ourll). Per la grandezza a cui g'illOge Ö qucstii H[raquo;ccic una oc-cezlotie del geDere.
Corpo bianco, grosso autcrionnoiitt', hruscamciite atte-nuato posteriormente in forma di coda, retta o iaflessa. Estrcmitä caudale termiuata da uaa punta conioa, teata pic-cola troncata, bocca triangolare a bordi salientl ehe fonnaao tre piccoli iobi rigonll. L'ano si apre prima die cominci ii restriiifrimeiito della coda. Organo gcnitalc maschilo t'onnato da uno spiculo acuto cbe sporge sul davanti della parto del posteriore corpo.
Lunghcz/.ii del niasdiio da 9 a 16 mill,, della femmina da 29 fmo a 80 mill, sccondo Rudolphi.
Abita il cieco il colon ed il rclto del cavallo, deirasino v. del mulo trovasi con molta frequenza ed alcune volte in gran-dc quantitä ; peri) non In veduto recare danni agli animali nei quali ospita: credono alcuni die il prudore all'aao sia delermiuato piii (acilmente da questa specie di veruie,cosa
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ehe panni multo contestamp;blle non stando in rapporta Im
Irequon/a con cui sincdutra il venue e l'indicalo siulomo.
OSSIDRIDE AMKlülJA. ÜXYUHIS AMBIODA ÄWrf.
Goi'po bianco fusiforme allungato. Testa attenuata. II maschio posloriormenti! rivolto a spira; nella femmina retto. Coda acuta dirilta slriata Irasvcrsalmcute. Maschio lungu Ö mill, circa, le l'enimino da iO a \\.
Abila rinlcstino crasso del couigllo c trovasi con gran-dc frequeuza cd in gran munero, senza ehe si possano n lui rilcrire danni senliti da questo animale.
CPEUP Trichina. Owun.
Gprpp rotondo capillare claslico, rainimo. Capo conti-uuo col eorpo, bocca nuda. Organi genitali nulli. Vivono racchiusi iu csilissiinc cisti, speciahnente fra i muscoli.
Trichina affine. Timi. affinis. Diesmj.
Questa specie fii indicata ma non descritta dal Leydy ehe la trovi) fra i muscoli estensori della gamba in un ma-iale. Forse e la stessa specie die trovasi fra i muscoli dcl-l'uomo cioe la Trichina Spirale.
Qnesta osservazione del Leidy di trieb ine nel porco merita l'attenzione del veterinarii e dei medici , perchc l'Herbst avendo fatto mangiarc a dei cani carni di animnli laquo;tffetti da triebine, trovö dopo tre niesi ehe i muscoli di questi animali erano pieni di trichiue.
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Tkichina a coda lncinata. Tbichina dncinata. Efooloni.
Fig. N. 7raquo;.
Fig. N. 7S. Trickina uncinata.
A. La testa per mostrare la bocca ad il canale ditjcrenle
13, La coda spieyata ; le dan figure so-m delineate, alt'ingrandimento 600 voile.
Oltro i carutteri proßrl del gehöre, questa specie si distingue per teuere 1'ultima pomone delllaquo; coda ripiegala sui corpo ; osamiiiando quest! vermetti vivi frequeuti erano i inovimenti di abduzione della coda come si e rappreseti-tato neila tavola.
Li ho trovati una sol volta nel tessuto uniente di mi cavallo e solo nei luoghi compress! dalla prominenza om-bellicata delle croste in quella lonna morbosa di erpctc del cavallo ehe e riferibile al Placorigma di Haubner, distinto perche le croste sono ombellicate e questa appeadlce sta come infissa nel derma. IV crpete occupava tutta la pelle sulla linea alba, in uu cavallo di mantello baio, 1c croste erano larghe come uu contesimo, si strappavano (lifficilineutc per il peduucolo teuacemente inlisso, molle chiazze depi­late, ed altre nou poche, ove il pelo era rinato mescolato perö , a molti peli biauchi, indicavano la data antica del-I'erpete. Tolte, come diceva, le croste nel foudo della iu-cavazione vedevasi come un tessuto bianco tomentoso ehe csaminato a! microscoino vedevasi composto di tessuto raquo;nieute assai lasso in mezzo alle fibre del quale guizzava-no i piccolissiini venui sovra indicati. Altri peuso giii die le trichine altro non fossero ehe embrioni di nematoidei luori di luogo; io sarei molto iucliuato a dividere questa
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BW — opinloae tanto piii ehe la mia Irichina unciiiala presenla molta somigllanzo oogli embrioni della Splroptern Megu-stoma.
[1 luogo insolito in cui t'urono trovati mi obbligö a rifcrirli a questo gea^jre. 4
So poi alcuno ionne erpetichc negli auimali siano mau-tenuto da embrioni di nematoidei fuori di luogo come len-cierel)))o a dimostrarc (juesta mia osservazione, e cosa trop-po nuova e stngolare perchö äüU'osservaäslöhe lt;li un fatto solo io possa affermarlo, e ml conteato di avere segnalato il fatto alle indagini di piii dotti osservatori.
6BNEHB Onciiockiica. Diosiny.
II Prof. Hcnnaim Irovö in un cavallo morto per telano tiauniatico fra i muscoli ed i tendiui interossei e fra le pa-reli della arteria interossea alcunl minimi vernü inteslinali die giudicö identici alia trichina spirale ehe per primo l'Owen aveva scoperto frei muscoli dclluomo, II Diesing ehe studiö questo elminto ne l'ccc un nuovo genere al quäle assegno i segiienti caratteri. Corpo rotondo clastico, assot-ligliato alle estremitä; corpo della femmina rivolto a spi­rale, quello del masehio jraquo;iu lungo e piii grmile. Testa ro-tondata, bocca centrale csigua, coda dlt;'l masehio ineavata, pene doppio ein; sporge da due piecoli lobi.
ONCHOCKItCA HETICÖLATA. Dicsimj,
Lunghezza della lennnina 18 linee grossa \\% circa.
Corpo del masehio lungo un pollice e mezzo, grosso l]8 di linea. Corpo della femmina segnato da rughe e come reticolato.
Abita come si e detto di sopra e fu trovato dal solo Prof. Hermann.
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Sperie laquo;li Ncmatoidei dubbic.
Nematoideo del cane.
Warren li trovi) noU'esofago di caiii inorti di rabbia. Forse gpiroptere aouguinolente?
Nemaloideo dellc jxtreli delle vene del caunllo.
Peschel li trovö i'ra 1c parcli dclla vona safcna di uu cuvollu a Drosda. Forse ronohooerca retlcolata?
Nematoideo fra le pareti dcU'inlestino crasso.
11 Dick trovo questi elminti e 11 disse simili alle tri-chiuc. lo trovai soveati volte iiiciiiusi in piccole cisti uella localitä indicata giovani embrioui dello strongilo annato. Torse allude a quest! il Dick?
Nematoideo Pulmonwe delta pecora.
Gray, Sandie e Padley descrissero del piccoli bematoi-dei 11 di cui oorpo e subcllindrioo, posteriortnente atte-miato, con un'appendice caudale flliforme inllcssa, e trovati in tmnoretti delTorgauo pulmonare nelle pecore. lo ritengo ehe sono gli embrloni dello strongilo Filaria ehe frequen-leinente si trovano in piccoli lubcrcoletti net pnlmoni del dctto antniale, die anche ai giorni nostri furono dal Prof. Tigri confttsi con vibrioni.
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^fif)
Aranlorcfali o Vcnni iiiicinati.
Ar.ANTOCKPHAI.A Rud.
i
2quot; Ohdine raquo;i Rud. Aquot; Tipo di Dujardin.
Animali ovoidi-oblunghi o cilindrici piü o meno alltin-guti, coperli da un tegumento elastico resistente, e muniti di una tromba retrattile armata di aculei o uucini, ma sen-m bocca e senza tubo digerente. I sessi sono disgiunti.
Quest'ordine contiene il solo generlaquo; Echiuorhyncus di Mulier; i caratteri del genere sono per couseguenza quelli stessi dell'ordine. La sola specie ehe viva nei uostri animali domestloi e rEchinoriuco gigante.
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BCHINORINOO DEL POIICO Q (ilGAME. UcUINOKHYNCliS Gl(iAS. (ioPZ.
Fig, N. 76.
Echinofinoo Gigant?, . A. Vn mmchlo di (jmndezza mtwale oolla prohoseide in-jissa nella muccosa inlcstinalr. Si veggono allre tre incavazioni prodotte da vermi slaccuti.
B. Esliemüä anleriore di unit fcminim di grmdezza na-luralc.
C. Idem ingrossata per far vedere gli mcini di cni e nr-mata In proboscidc.
Gorpo bianco o alqminto plumbeo, lisclo 0 rugoso Iras-versalmente per lo stato ordinariamente vlzzo In cui tvovansi quando sono In vita, cilindrico e allungatisslmo, posterlor-rlormente altenuato. Tromba o prohoseide piocola semigio-bosa, armata di .quot;i o 6 ranghi lt;li unciiii molto robusti. Colio cortissimo invaglnato. La coda del masohio e termlaata da un' append ice iTiembranosa companulata ehe serve all'atlo
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del coito. La vulva si apre ali'esticinita delllaquo; coda nolle feminine.
Lunghezza del maschi da 60 a MO mill., delle femmillß tla 80 a 400 mill.
Abita il tenue do! pomraquo; doinestico e solvatieo, ove Uovusi assai frequentemente e lissato solidamente alia niuc-cosa interna del detto iutestino.
La prot'onda fossa o incavatura ehe si ossorva nolla muccosa, staccato die sia il vermc, ordinariameiilo nou ol-trepassa lo strato muccoso e vascolare, cd appare inolto pro-fouda, solo perche gli orli souo nioltq rigouli e tumidi per lirritazioiie prodotta dal venue. Alcuue volte peri) si trova-roQo questi verml liber! nella cavitä addominale per cui appare die Haiorarouo tutte le paicili del cauah; iuteslinale. Da qttesto lulto alcuiü indussero ehe gravi danni potcssero venire ai porci da questo venue; uessuuu osserva/.ione di falto perö ha coinprovato liuduzione, anal il fatto stesso ossersato in porci inacellati ed in plena salute indica alme-no la raritä con cui i danni temuti averranno, se pure avvengono.
hitoruo alia Irasiiiissione c alle melamorfosi di questi clininti milla si possiede lino ad ora dalla scienza. In alcuni cchinorinclii dei pesci e degli uccclli, ho trovato non po­che volte gli embrioni gia ligurati entro le uova nel corpo delle feminine. E qnindi prohabiie die si trasinetlano negli negli stessi modi die ho indicalo per i nematoidei.
Echinorinco iiel ooNini.io. BUlmjham EchIn. ciNir.n.t.
II solo nillingliani negli Annales nf Natural hint. Vtil. X/II., accennb a questa specie di ecliinorinco negli inlestini del eoniglio sen/.a descriverlu.
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— SüS -
llcliiiioiiiiclii (l('i(li ÜOCfllli. KcHINORiNCu i'oi.iMoiuo. Kchisoh. i'oi.imoiü'iii's. Bremser.
i'roboscido subclittica oou otto serie di uncini. Collo conlcti filiforme aU'apice inerine. Gorpo ovale ovunquo co-sperso di uculei.
Trovato neirintestino dell'anlträ e dell'oda domestica.
Trcmntodi laquo; Vermi succliianli.
Trematoda Rud. 5deg; Ordink di Rud. 5deg; Tii'o di Dujardiii
I caralteri di ([uest'ordino sono: corpo molle per lo piraquo; piatto raquo; depressraquo;, qualche volla tondeggiaute. Port od aperture succliiaiiti detti anche vcntose in diverse parli del corpo. I'egumonto molle. [ntesUao termiuante in fondi cie-chi e perciö maucauza di auo. Sono tutti ermafrodili.
I generi di qüest'ordine ehe racclnudono einiinti ehe trovansi negli animali domestici sono i seguenli: 'Moiiostonia, Amfistoma, Distoma e Panlastoma.
Oujardin e Diesing stacearono dal Irematodi di Rudol-plii il genere Pantastoma e ne lorniaroiio im tipo a parte a cui diedero il nonie di Acantliollieea. Questa divisione ehe inleressa la Zoologia non ha niolta importanza per uoi; ba-slerii averla accennata seguilaudo rordinamcuto di Uudolplii
Prima di discorrere particolarniente di questi generi e diro del delle loro specie, le melamorfosi e delia trasmis-sionc di questi vermi.
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Delia mclamorfüsi del vennl liemaloili o succliianli c tlolla trasmissionc di (jiicsti Klminii.
I modorni veteriuari quanto i zoologi lianuo intercsse a conosccro lattualo argomento die t'u iiivolto lino ai di nostri nella piii cupa oscuritä. L' intoressc del voleiinari noil e solo per l'acquisto di uuüvo (#9632; siugoiari couoscenzo, ma per rapplicazioiu; di queslc alia pralica, ondu nl'onnarc Uitto cio die insoguavasi inlomo ad alcuui morbi vormiuosi quali sono a cagion d'esenqjio la cacliessia acquosa delle pecoie c dci hovini.
A dire onluiatamonlc 1c nictaniorfosi tuttc die ossor-vansi in (jucst'ordiiu; di Klininti, torrcmo I'novo depositato da iino di (|ii(;sti venni adulto o io soguilcromo aelle sue t'asi lindic ridivenga animalc perfetto.
Via:. N. 77.
Mnbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;L
Fig. N. 77. Malamorfosi completn di m verme sncclmnte o di un Tremalode.
A.nbsp; nbsp;Uovo di un Distoma.
B.nbsp; Primo (jrado di sviluppo dell' embrione fuori del dello uovo uscito dal corpo di un tremalode ndullo, appare cioe come un infmorio munilo di ciglia vibrallili per la locomozio-ne nelle ncque.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; 2{
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C.nbsp; nbsp;Secondo grado di sviluppo. Perduta In forma d'infu-sorio, 0 fntraU) ehe sia net corpo di un mollusco acquistu quella di un sneco ovunque chiuso o Sporocisli {leltera C) o invece in alcunc speck' quella di un anivude particolare (lel­tera Y) dclto dal Itajanus verme giallo e Redia dal De Fi-lippi. Tanlo le Sporocisli come le Redie hamo anche avulo ü name generico di mitrici perche nel loro inlerno si formano tanle qeume ehe divenyono altrettante sporocisli o redie. Le redie formate ne riproducono alive nel loro inlerno die escile dal corpo delle madri perdurano nel corpo del mollusco: abi-lam ordinariamenle il fegalo od il lesticolo. Le sporocisli inve­ce si molliplicano per ijemme interne e anche per scissione.
D.nbsp; Sporocisli ehe si divide per scissione.
E.nbsp; Dopo questa riproduzione di mitrici, sempre per gemraquo; me interne, tanto nelle sporocisli ehe nelle redie ha luogo nel loro inlerno la pvoduzione per attre gemne, di animali par-ticolari conosciuli solto il nome di cerearie; in E e fiijuralauna sporocisli colle cerearie, in I' una redia cotle cerearie.
6. Una cercaria inqrandita tolta da una nulrice. Le cer­earie sortono dal corpo dei molluschi e vanno a mtotare nelle ncque. Alcune enlrano cosl colle acque enlro il corpo deijli animali e diventano Distomi, perdendo sempre la coda, alive penelrano nel corpo di altri animali acqurtki, larve d'inselU pesci ecc, ed ivi perduta la coda e racchiuse in una cisti aspettnno il momento per essere porlate col pasto nel corpo di un animale e divenire animalc perfetlo.
H. Una Cercaria quella delineala in C. racchiusa nella cisti, e lolla dallo stomaco di una ram a cni si erano falle inijollarc delle cerearie.
I. Sempre la slessa Cercaria liberata dalla cisti ehe la racchiadeva; o primo momento delta vita embrionale di un Disloma vicino a divenlare animale perfetlo.
L. Secondo memento delta vita del delta Disloma, scom-parsa degli elementi calcari di colore nero ehe Irovansi nella pavle inferiore del corpo. Sviluppo completo deWapparalo di-gevente.
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M. Terzo momento della vila del detto Distoma divenuto animale perfetto. Sopra ü poro ventrale si veggono i Ire te-slicoli ed il pern o cirro, inferiormente a quello le parti gc-nilali fenminee in cui cominciano a formarsi le nova, desti-nate a percorrere tulle le fast indicate di svihippo prima di divenire di nuovo animali perfetti.
ImimiKiniumo luUniquc die uu Irematode ([ualunque un (lisloma p. e, ahilanlo aei coiulotti epatioi o nolla cistit'cllea di (|iialsiasi vertebrato deponga come avviene in questi luo-glii le; sue uova, Fig. 77. lettera A, queste colla hue discen-dono lie! banale alimentare e mescolate col cil)i sono emesse fupn del corpo colie feci, Esaraiaando di queste uova ehe trovansi oommiste colla bile c patagonaiiaöle COQ quelle ehe trovansi nelle ted non Irovasi in genere alcun inulamento; salve poche eccezioni come in alcuui di quest! venni di ani­mali acquatiei, in cui remhrioue si vede giü I'onuato entro l(! uova.
Kmesse le uova colle feci se trovansi in luoghi umidi e nell'acqua si sviluppano e ne nnsce an enibrione manito di ciglia vihraltili e sono BOmiglianti a quelli infusorii co-nosciuti dai zoologi coi tiomi di Leucofrldl o borsarie ehe trovansi frequeiUcmentc liberl nelle acque Fig. 77 lett. U.
Quesli embrloni non somlgliano per nulla ai genltori e dovranno percorrere per arrivare alia forma di quelli, di­verse vere e reali metamorfosi. Di fatto questi emhrioni inl'usifonni per quanto parve a me nolle mie osservazioni, giunti ehe siano nell'interno del corpo dci molluschi acqua­tiei perdono le ciglia e s'incistidano, secondb altri perdono solo le ciglia come organi a loro divenuti inutili e a se-conda delle specie possono aoq^nistare due forme diversissi-me, le une Tig. 77. lett. C haimo forma di uu otricello a pareti sottilissime entro il quale si veggono molte granula-zioni il fine dellc quali vedrcnio piü avanti, aumentano di mole, acquistauo la forma di uu saceo piü o mend al-lungato, a pareti alcun poco dense ed appeua e dehol-mente coutrattili, Fig. 77. lett. E, o invece di questa for-
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— 572 — ma, acquistauo quella di uu vero essere orgauizzato munito lt;U boccii, 1'aringo, osofago o di uua cavilä digorcute e do-tali di movimeuli assai vivaci Fig: 77. lett. F. l-^a prima for­ma ebix! nomo di Sporocisli; la sccoiula quclia di vcnnc gialio dal Uojaims, o di Uedia dal De filippi e da molli quello oomuno ili Nutrloi, purche tauto neU' intonio del corpo dolle imo quanto in quello (idle altre liauiio luogo gli stcssi I'alli.
lid uuli'ici qualuaque sia la forma cHterua ehe liaimo acquistalo pr iducouo ncl loro inlerno per geriui o spore die sono 1(! graiuila/ioiii sovraiiidicate mui serie indetermi-nala di uutrici destiuate tutte a procreare poi uu miovo essere ehe solo c destiuato a Iraslonnarsi in mi Iromalodc identlco al prime genitore da cui pervenne.
Oltro a questa riproduzione di uutrici, le sporocisli si moltiplicauo anclie per sclssione Fiy. 77. lett. D. Compiutasi questa prima generazione delle uulrici entro il corpo delle prime uutrici si procrea in tutte iraquo;lt;!r gerrai e spore uua prole numerosissima della qualc si puo seguitare assai beuc lo svl-luppo entro la mitrice, da quello di esilissima spora Fig. 77. lett, (.' lino a quello di Cercaria Fig. 77. leüere F. G. Que-slo miovo essere s'accosta gia uelle forme a quelle di mi trematode dal quole peri) si distingue per la maucau/.a degli orgaui inservieiili alia geiiera/.ioue , per limperlezioue dell'apparatb digerente, e per essere inuaito di una coda Fig. cil. l(!tt. (1, contrattile e mobilissimo ehe gli serve d'orgauo provyisorio di locomaziouB. In questo stato em-briouale, i tremalodi I'uroiio per molto tempo teimti dai naturalisli come animal) completi e indipendenti ai quali diedero il nome di Cercarie ehe gli e stato conservato.
Le cercarie escouo dalle uutrici die abitano ordiuaria-uientc nel fegato o nel testicolo dei molluschi, e parimeuli escouo dal corpo del mollusco stesso e vamio a nuotare nel-1c acquc in cui quelli vivonp, ordinäriamente s'iucislidauo ucl corpo dei molluschi stcssi o di altri auimali acqualici Fig. cit. letterraquo; H, per cui eulrauo o colic acquc bcvule dagli animali cutro il loro corpo o iucistidate in altri
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aiiimali oomo alimcnto. In ö'gnünb dl qucsti duo casl lo cor-cario pcrdono la coda ossia rorgaöio dolla locomoziono e quelle ehe si Inclstldaao il dardo öd aoüleo dl cui haano iniinita la hocca e ehe serve loro per forare la peÜe o rorgniio del nuovo ospite su cui si portano ad incistidarsi. Portate poi nel Itiogo convehiente al loro svlluppp perdüta In cisti a poco a poco perfezionauo, prima gli orgaui dd-I'apparato digercutc, Fig. 77. lett. t, pöl qiiclli inservicnli alle fmizioni riprodullivc Icttora M, e solo allora i'aniiualc pub dirsi perfettö, porchö capaco di deporre uova dcslinatc a |)crcorrerft il Umgo e mefaviglioäö clelo di ovolu/.ioni ehe ho superiormente acceaaato. [ zoologi o i veteritiari sono hen luugi dall'aver seguitato c'osi davlcino lo sviluppo di tulti i trcmatodi, e nei velerinuri specialmente sarebhe di grandissföaa importaiiza il cöiiöscere quelle del Ötstoma opatico cos'i fatale agli armenti cd agil iiitercssi deirmiiana fainiglia.
I'er alcuni trcmatodi pcro qucstc diverse fasi di svi­luppo sono state scgnilate coinpletamente, ed i I'atli chiari c precis!, gli stadi isolati conosciuti di inolti di questi aiii­mali, il vollere iiicontraslahile delie pib evidenti anologic obhligano a riguardare comphstamente sciolla la parte leo-riea del pmhlema, restano i fatti particcdari da dimoslrarsi, e per questi e uiui questioue di tempo, ma la dilficoltä maggiore die fino ad ora esisteva, Tiguorauza cioc com-pleta del tatti e interameute tolta.
Fino dal 1851 non potendo portarmi in luogo ove do-miui enzootica la chaccliessia acquosa,c non avendo mez/.i opportnni per espcrimentare sopra pecore, mi diedi a stu-diarc le metamorfosi del trcmatodi in animali di nessun valore: scguitai iiell'intestino delle rondini di nido lo svi­luppo progressive del Disloma macliiosuin die loro era jmr-tato col nutriincnto dalle madri allo state di cercaria in-cistidata in piccoll insctli, e j)iii coinpletamente le meta­morfosi tutte di nn Distoma delle rane. Riporto ora sem-plicemente le conclüsionl di uu lavpro In probosftp da me letlo nciraprile del ISUU alia Societa Uiologica di Torino,
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pcrche lino ad ora di ussorvazioui piii complclo non nu furoiio ancora falte, e pcrcliö credo [jossauo servire di gui-da a (juei vclerinari die potraimo e vorraiuio raccoglierc la gloriosa paiiua segultaado il Disloina delle pecore nel lungo ciclo delle sue evoluzioni, e poserauuo nel tempo stesso le basi sioure deU'eliologia dclla eacciiessia acquosa insegnan-do il modo di prevenire lo svoigimento deila malattia.
Laseiando aduiique le concliiHioni relative allo sviluppo in genere dei trematodi di cui alioni discorsi mi limiterö a quelle die riguardano il Distoma Kndoloho delle rane , ehe io piii volte ebbi oampo di osservare e di procuranni ar-tilicialmente.
1.deg; II Distomo lindololio nasce da un inl'usorio inoaadi-formc obovato subrotoiulo mimilo di oiglia vihrattili, dia-fano alia periferia del corpo c nel centro del quale si os-servano alcuue granulazioni di nna sostanza di colore giallo ruggiue. II detto inl'usorio provicne dalle nova delta delta specie di Distoma.
2.quot; L'inl'usorio dopo aver nuotalo per un tempo non delerminabile nelle acque entra nel corpo dei mollusdii (\jy-mneus stagnalis — palustns— e auricularis) ovc sollecilamen-te s'incistida pcrdeiulo le ciglia vibrattili. Nel primo periodo di questo incistidamenlo si distingue assai bene da una gio-vane sporocisti pei graueliui di sostanza coloranle ehe con-tiene, ma questi perdutM, e pare questo avvenga con una certa sullecitudine, la distinzione non e [liii possibile.
5.deg; Naove sporocisti o nutrici si formano nel sno inter-no, e si moltiplicano ancbe per scissione. Nel legato di al-cuni dei detti mollusdii non si lro\a di6 uninlinita niiria-de di qucste nutrici giovanissime per cui pare die la scis-sione si ripeta moltissime volte, v. queslo spiega come da un solo uovo si generi un infmito mnnero di ombrioni dei quali forlunatamente poclii diventcranuo animali perl'etli.
-'(.0 f.o giovani nutrici crescendo perdono la forma ro-tonda, acquistano quella di un olre o sacco a pareti al-quanto grosse,di colore giallo OSCUI'O e mediocremente con-traltili, entro 1c quali si formano gemme die non diveutauo
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piii altrcltuiilo nutrici, ma pveudoao la forma del anlmftlQ conosciuto dai zoologi col nome di Cercaria.
5.quot; 1c giovani cercaric si fonnano da gnnimo laquo; spore in principio rotondc e quot;on disconiibili da quelle ehe gc-nerano le nutrici slosso, le raquo;lie e la altre essondo pione di coiliüo rotonde diafauissiiue. Lo spore ticile corcario cre­scendo si allungano, Tig. 77. iett. E), acquistano una forma obo\ata, e poscia sporgono come nn hitorzolo ad una estre-mitä ehe e destiuato a diventaro la coda. AU'altra estremita si demarca un'apertura ehe sarä il poro anteriore o hucale della cercaria e del luturo Distoma. Giunta a questo perio-do la giovaue cercaria comincia a godore di un qualche mo-vimeiito, e mano mano die complcta il suo sviluppo e peri'ozionasi la coda divienc vivacissima anche eutro il sac-co o sporocistc in cui e racciiiusa.
Appare in ultimo I'aottleo nella partfi dorsale del poro buccalc, Fig, 77. Iett. G, ed il caualc digcrentc e rappre-sentalo da un canale ehe giunge dalla hocca al poro ossia all'apertura ventrale, ove si divide in due corti intestini a foggia di mezza lima, Iett. G. Ginnte a questo periodo di sviluppo le ecrcarie sortono dalla nutriec e dopo qualche tempo abbandonano il corpo del mollusco.
Questa specie di cercaria pei suoi caratteri zoologici so-miglia alia cercaria armala di Siebold c di Dujardin: ma i detti autori la fecero derivare da una redia mentrc sicura-mentc invece questa proviene da una sporocisti.
0.deg; Uscita la delta cercaria dal corpo dei moiiuschi , nnota per un tempo non determinabile Helle acque. lo le trovai a miriadi fra le plante die vegctano negli stagni d'acqna ove abbondano le sopra indicate specie di moiiuschi. Raccoltc in un vaso entro il quale si pongano a nuotarc larve d'insetti o girini di rane, od anche piccoli pesci, le cerearie s'incistidono indilferenlemente sul corpo di questi animali con molta sollecitudine.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; ,
7.deg; E probabile die nsino la slessn sollecitudine anche quando sono libere nclle acque, e questo puö dedursi dal
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grau muntn'o raquo;li oeUoariQ incislitlalo cbe si trovano aegli animal! acqualici di quoi luogbl , oome sulla pclle laquo;lellc aangnisugiiei nelle larve d) insctii, sulla polio e sugli oc-clii doi gLl'ini di raua e di salamaiulra, sul picde dogli slessi mpllUaohi e per sino aell'osoamp;go di questi come a conlinaia si veggOUO aoU'esofago del Liiimeiis slagnalis. Quc-stc eeroarle oobi inoistldato trovate nello caufl dal Dottor Gastaldi I'ui'oiio deacritte come una nuova sjiecio di Distoma ehe cliiamo Acorvo - Cudcophorum per I'acciumila/.ioiie di elemenli calcari ehe ossei'vausi neiriiiteriio del suo corpo. Gome ahhiamo vcdulo io trovai. modo di produrre artili-cialmento e a volonlä questa speciequot; di Disloma, e per fa-cilitare.' IVsperimento hasta scuolere neU'acqua il legato di un inolluseo die poi'ti Le dette cercarie in un vasod'aequa in cui luiotino girini.
8.deg; Faceado IngoUaro a delle rane le cercarie libere merce dei braui di fegato di iiioliusclü cariclü di sporocisti e di cercarie, queste altime s'incistldoßo sulla lingua, uel-resofago, uello slomaco e iKdliuleslino dei detti animali. Le cercarie; iinecc 11011 si iueislidouo e muoiono se si laimo iugollare a delle lucerlule o ad animali a sanguo caldo.
9.deg; 1/ iucistidamento ove avviene succedc; in mono di un'ora , ed in queslo breve spa/io di tempo la coda a gia caduta, come e cadulo laculeo buccale die per qualclie tempo vedesi nuotare lihero enti'o la cisti. La cavitä escrc-toria secondo alcuni , respiratoria secoudo allri, ma (piella sicuramenle in cui cominciauo secondo le inic osservazioni a delinearsi c svolgersi gli organi geuerativi femininei, si riempio ben preslo di graiiulazioni nere ehe vanno mano mano aunieatando. L'aoido acetioQ le räcbiara con lieve ef-lervesceuza per cui si credetlero coustare di carbonato di calce.
10.quot; I'aceudo iugollare alle rane le eerearie iueistidalc ben presto si mntauo in Disloma, e questi si trovano nel primo momenlo del loro sviluppo nclla prima porzione deirintestiuo leime appena scorse quattro o cinque ore del-
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liivveiiuta iugestioue. Per questo esperiincnto ö buono I'ado-perare esofaghi di Limneus slagnalis perche In poco volu­me si ha uii grau numero di cercarie incistidate.
ii.0 Pcrduta la cisti e pervcuuti noirintcstino dcllc; niuc come si e detto, diiuorando id questo si sviluppa T a-nimale perfetto. Dai due ai quattro giorni si rischiara la cosi detta cavita escretoria perdendosi la matcria calcare die vi si era deposta nel periodo deU'iucistidamento. Co-miiicia a perfexiouarsi I'apparato digereute, Fig. 77. lett. L, e con questo un notcvolo ingraudimeiito delta mole del cor-po e di tutte le parti csterne caratteristiche della specie: fra qucsti sono notevoli i sottili aculei di cui e muiiito il corpo del Distoma. Ajipaioiio poscia i tre testicoli situati fra il poro ventrale e la bit'orcazioiie deli'mtestino, Fig. cit. lett. M, quindi si delineano nella cavitä escretoria dei seni a guisa di digitazioni die rappresentano il i'uturo ovidutto. II cirro a pene in vicinanza dei testicoli , e le nova sono le ultimo a formarsi.
12.quot; l/ordine di sviluppo die ho indicate non e di-verso nei distonii die vivouo nel corpo dei vortebrati a Bangue caldo, e Lo confermai conic dissi nel Distoma macu-losum dclle rondini.
Faccndo 1(! inie osservazioni in roadini giovanissime di 14 a 16 giorni di vita, e trovando entro quelle Dislnmi ap-pcna sortlti dalla cisti, c Distomi complelamentc svilnppali e lecito eoncludere die le larve impiegano un tempo cor-tissimo per divenire animali perfelti.
Negli aniinali a sanguc freddo c uelle ranc specialmeute il trovarsi normalnieiite dei distomi ai primi pcriodi del loro sviluppo, dimostra a parer mio die le fasi indicate di sviluppo avvengono assai piü lentamente, Nelle rnne poi sottoposte ad csperimento , il lungo digiuno in cui tengonsi inlluisce notevolmente a prolungare il detto tempo, e a mantenere allo slalo stazionario non solo i nuovi elminti inlrodotti, ma auclie qudli die abitavano in precedenza lintestino delle rane. Se c rapide semprc ed in tutte le
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circosliinze lo BVlluppo degli orgaui ehe servono al mante-nimeuto deUindividuo, uon e cosi di quelli ehe servono al di lui perfezionamento perclu; [)ossa riprodurre la specie.
Bastiao per ora qucste pocho cose relative allo sviluppo e alle metamorfosi dei trcmatodi, rapplicazione praliea di queste osservazioni la trovera il lettorc piü avanti parlando piü spceialmeute del morbi cagionati agli animali di questo ordine di vermi.
In questi ultiini giorni (Bullet, de l'Accad. des Scienc. Belgique 4858) il Leuckart indirizzb una sua prima lettera a Van Benedcn sulle metamorfosi del Pentastoma denticolato Bisulta da questa ehe egli riusci ad infestare arlificialmeuto col detto venne, alcuni cani: ma come vi pervenisse lino ad ora mm fa pubblioatO laquo; Pld lardi scrive il Leuckart vi dari) i ragguagli suU'emigrazione degli embrioni e la loro trast'ormazione in Pentastoma denticolato; le nova mature del detto venne I'urouo sominitiistrate a dei consigli onde proseguirne la ricerca lino ncl cane, raquo;
Duolmi di dovermi rasscgnare a questa scmplice ed inoompleta indicazioue ehe sola e lino ad ora posseduta dalla scienza.
Trcmatodi.
GEiNERE Mo.nostomo. Monosiomüm. Zeder.
Corpo depresso e tondeggiantc, testa contiuua o OOllO discrcto, una sola apertura o ventosa anteriorc o bocea. Uu poro escretorio caudate. Ermai'roditi.
AfONOTSOMO DEL LEPRE. Monostlmum LKi'oms. Kuhn.
Corpo ovale depresso, testa sui)ovata disgiuuta dal cor­po raerce un restringimento. Bocea termiualc. Lungo 3 mill, largo uuo. Trovato da Kuhn nel peritonco dei eonigli.
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MONOSTO.MA ATTBNÖATO. MONOSTOMA ATTENUATUM. Rltd.
Corpo deprcsso allungato, anteriormente attenuato, po-steriormente rotondato, bocca ternunale orbicolare. Lungo da 2 a 4 mill. Trovato di rado nell'intestino cieco delle oche.
MoNüSTOMA UNBARE. Hud. NOTOCOTYLE TRISERUI.E. Diesi
ng.
Corpo oblungo depresso attenuato alTaplce, posterior-mcntc rotouduto; capo continuo col corpo; bocca subter-minalc. Lungo da 2 a -'t mill.
Trovato dl rado neU'intestino crasso e nei ciechi dello galllne, dellfi anitre o deile oche.
Monostoma mitabile. Monostom. MCTABitB. Zeder.
Corpo deprcsso oblungo, tcrminanle anteriormente in un colic conico attenuato], posteriormente rotondato, nel dorsO convesso, piano nel lato ventrale; bocca orbicolare esigua; pene breve curvo quasi vicino alia bocca. Lungo da 8 a 24 mill.
Trovato nello cellule infraorbitali dell'oca. Wiescullial pubblico nel 1799 nel Medical und Physical Journal una una memoria laquo;de Eplzozla verminosa Anserum raquo; attribuita alia presenza di questo olminto. Non ho potato cousultare que-sta memoria.
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GKiNERE. Amtistoma. Ampiiistoma. Rud.
Vormi di color bianco o rossiguo, oorpo imiscoloso ro-busto ovoido ciliadroldo o oonoide spesso Lncurvato, (Iik; o Ire volte piii lungo die largo, tenninalo aiiloriorinente da un'apcrtura o vontosa ehe a la bocca: posleriormenlc lianno il corpo piii grosso Q troucato lenninauU^ con una largo vontosa per mezzo della qualo si lissano sulla inuccosa del luogo ove abitauo.
Amkistoma dim Huwinanti. Ami'iiistoma conicum. Hud.
Fig. N. 78.
Fig, N, 78. Ampsloiim Conico. A. // verme di granddtza raquo;alurale. li. Lo filesso ingrandilo.
GorpO bianco-rossigno lurigo dii 5 a i~gt; inill., largo da 2 a 5 mill., ovoide obiuugü quasi cilindrico assolliglialo aiilerioriuenle, ri-gonliautesi progressivamenle, assnnieudo cosi la forma di un cono ottuso, poro Imcale o anteriore pic­colo o ventosa posteriorc piii larga incavala.
Abita 11 rumine c qualcbc volta il reticolo del blip,, della pecora e di altri rnminauti aucora, (|ualclie volta 1're-(pienteiuente e abbondaiileinente sonza die siasi dalla sua presenza potulo mai riscontrare alcun damio agli aiiimali die lo ospitavano.
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GENERE. üistoma. Distoma retzius.
Venui a oorpo mtgt;lle cilinclrico o deprosso piü o meuo allangato con due ventose disiinte isolate, I'.una anterloro ehe couliene la bocca, l'aitra e situata alia faccia ventrale del oorpo. Sessi riuiiili in tutli gli Individui.
Distoma cono, Distoma conos. Croplin. Ampiiistom. thdncatijm. Diesinij,
Tig. N. 79.
Fi^. N. 70. Distoma Cono.
C.nbsp; nbsp;II verme di fjrandczza naluralc.
D.nbsp; nbsp;Lo stcsso iiKjrandilo. (da Gurll).
Corpo biaucastro con mm maccliia bruna o gialla nel mezzo, lange da due a quattro mill, oblungo, depresso: an-teriormente piii sotlile quasi conico , posterionuente piu grossso e largo troncato aU'estremita ove trovasi una piccola apertura. l'oii o ventose picoole orbicolari, quasi uguall, ranteriore lerminale (bocca), la posteriore alia meta del corpo. 11 solo Crcplin lo trovo uci condotti biliari e nella cistifellea del gatto e della vol|)e. Secoudo Diesing sarebbe nu Ainlistoma e lo chiamo Amphist. truncatum, die Siebold avrebbe oonfoso anohe col Distoma lanoeolato nel gatto.
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DlSTOMA TRONCATO. DlSTOMA TKL'NCATUM. ErCOlcmt.
Fig. N. 80.
Fig. N. 80. Disloma troncatu.
A.nbsp; nbsp;// venue di firandezza naturalc.
B.nbsp; nbsp;Lo slesso molto mjrmdilo.
Nel 1846 o Bologna trovai tre individui di questo Distoma nellö cistifellca del cone. Corpo di colorc biaiico-giallognolo Inngo da 2 a 5 mill., parle antcriore del corpo piii ristretta tondcg-giante, la posteriore globosa quasi del dopplo piii larga , e fra loro separate. Boooo rotonda terminale circondata da un grosso orlo a foggia di labbro, eollo come si e detto tou-deggiante di forma conica ia base in basso. Poro ventrale poco distantc dal solco ehe separa il corpo del verme nelle due parti indicate, rotoudo circondato esso pure da un orlo biaucluccio, piii piccolo del poro buccale. Questa nuova spe­cie conservasi nel Museo Zootomico dell' Universita di Bologna al N.quot; 4000, la flgura fu pure deliueata dall'Ales-sandrini nelle sue tavolc illustranti in aggiunta all' opera dell'Hurtrel d'Arboval tradolla dal Tamberlicchi.
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Distoma auto. DisroMA ALATüM. Zeder. Holostdmom ai.atum. Nitzsch.
Fig. N. 8^.
Fip. N. 81. Distoma nlato.
B, rflaquo; (jrandezza nulurale.
A. imjrandito per distingnerne le parti.
(da Gurll).
II Nistzsch riuni questo venno al suo generc Holosto-mum, e fu seguitato iu questo da tulti i moderni elminto-logi: i tmttatisti peri) degli Elminti degli animali domestici (Gurlt e Alessandriui) hanno seguitato a tenerlo riunito al genere Distoma. lo seguitero il loro esempio giacche que­sto elmiuto ussai poco ci iuteressa avcndolo il solo Greplin trovato una sola voita ueirintestino del cane. Quando ero a Roiogiia lo trovai copiosissimo in una volpc , e debbo con-veuire coi moderni elmintoiogi die deve esserc questo el­miuto tolto dal genera Distoma, e riportato agli olostomi, perclu'; la parte anteriore del corpo e sottile, piana incavata a forma di cuore, la posleriore e rotonda. 1 bordi mem-branosi del la parte anteriore ripiegati contro la faccia ven­trale da formare come una specie di doccia, il poro ventra­le circolare di eguale grandezza dell' anteriore. U vcrme arriva alia lunghezza di 5 a G mill.
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üisioma Lancrouto. Distoma Lanceoutum. Mehlis. Fig. N. 82.
F. N. 82. Distoma Lnaccolalo.
15. // verme di naluraie tjrandezzu. A. lo slesso inyrandito.
(da Gurll)
Corpo scmi tras|gt;arciite piii 0 meno niacchiuto d'oscuro lungo da 't a !) mill., largo poco piii di duo, piano di lonna lanceolato, otluso posteriornionte, assottigliato anteriormoiilc ma non prolungato in forma di collo, ovc hpresi la vonlosa hucale quasi tcrmiualo globosa, vcntosa posteriorc orbicolarlaquo;' larga come la prccedontc, pene o cirro lungo oilindrico, vicino alia vagina c situate fra 1c due ventoso.
Trovasi comunenKMito mescolato col Distoma opatico jici condotti cpatici e nella eistifcllea del buc, dolla pecora e dclla capra, per cui per molto tempo tu crcdulo il distoma epatico II Mehlis fu il primo a separarne la specie. Goez.e o Rudolplii lo trovarono nol porco, ikm luoghi citati; Siebold ibidem uel gatlt): vedi per (luest'ultima osservazioue Disto­ma Cono; pei danni recati da questo verme vedi la se-gueute specie.
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58laquo;
Distoma epatico. DisioMA uivi'ATici im AbUtjaard. Fig. N. 80.
Fig. N. 80. Distoma epatico di firandrzza natnrale.
A. vcdulo dalla pnrte dorsale. li. idem dalla parti ventrale.
Corpo griglo sporco, piraquo; o nieiio maccliiiUo di brnuo; lungo da 0 a is mill, largd da 5 a lt;5 mill, ovale oblußgö 0 lanceolato otlnso, piii largo o come toiideg-giaulo anlerionueiite ove si prolunga in avauti in Ifnii spe­cie di collo conico corto; ristretto postcriormente e piatto in forma di foglia, tegumctito cosperso di piccolo spine o lamelle, ventosa anteriore terminale rotonda, la posteriore triangolare larga come la precedente e poco lontana da que-sta, orlfloi genitali coaligui nel mezzo delle due vciilosc. Ahila la oiatifeliea ed i condotti billari della peoofa del hue e della capra particolarmente, ed e cagione In iiuesti nnimaii della oacchesia aoquosa o idroemia.
Kudolphi, oltre i runuriauti domestiei citati, lo trovö an-clie Del porco e nei condotti epatici del cavallo, Daubenlou nel cavallo c neU'asino. Molti veterinari liaimo ripetute que-Bte ossovva/.ioui. Non e raro inollrc trovarlo (luoglii citati) uei conigli, nei lepri, ed in inolte altre specie di animali crbivori ed ancho nell' uoino.
I danni cagiouati da (juesta e dalla precedente specie ad alcuni animali domestiei costiluiscono nna forma di el-miutiasi particolarc ehe ebbe il nome di cacchesia acquosa O idroemia nellc pecore e nei buoi.
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Delia Cnccliessia acquosa o Idroeniiii volgarmoiitfi Marciaia dciit1 pecore, e tlelln stesso furma morbosa nci bnoi.
Qiu'sia malattla studiata dogli agronomi o dai vetorinari da molto tempo, formö argomeoto lt;li studio speciale in questl ultiini tempi del Delafoud (I) in Fraucia, dell' He-ring (2) in Germania, del Salvagnqll (B) e del Vallada (4) in Italia.
HimontaiKlo alle origin! delle conoscenze di quosta nia-lattia insegnava il Metaxa (Malat. Epi/.oot: T. 2, p. 276) die Aristotile aveva aecennato a qucsta malattia sotto la deno-minazioue di Sidaralio (5). Queslo ripeteva il Salvagnoli e panni ehe l'uno c; liiltro il lacessero senza ragione, non tro-vando ncl passo citato in nota unä fräse soltanto die ap-poggi una tale sentenza, tanto piü ciie non e credibile ehe alcuni sintoiui eslerni di quesla malatlia ehe non isfiiitgono ai pin volgari, fosscro sfuggiti al principe degli osservatori, e ricerensse nel cuinulo della pinguedine altonio ai reui, die non esistc, gli efl'elti del morho cagionato dagli aslri. II Sal­vagnoli soggiunse die questo morho fii noto anche a Virgilio deducendolo da quei vorsi del L. 5, delle Georgidie ove e detto die i collelli dei Sacerdoti appena maechiavansi col sangue di certe pecore sagrilicale (6): per vero il gentile
(1)nbsp; nbsp;Traits sur la ponmlnrp ilcs liCtos a lain?. Paris 4854.
(2)nbsp; nbsp;Rcpcrloriinn fur Tliinhpilkiimlo. 1852. p. 117.
(8) Maiiiiuli' snlla cacchrssia ocquoso 0 marciaia ilcllc pecore. Kirfnzc 1856.
(4)nbsp; nbsp;llrrvi' crnini monograOco snll.i lacdii'ssia acqnosa delle pecore laquo;.' pin partiquot; colarmente iii im nuovo eflQoacc mctodo iii cura. Torino 1858.
(5)nbsp; nbsp;laquo; Ovos rdrri rpniim obessltatc nppirntnr, Uaque biiiriorc fiatnquc IhtcrclUio oclcriier prat- siiirr.itioni! Intereunt) namque per vonam aortam et majarcm, siaiim vitiltm ail conlis scdcjn Iransvciiiliir.,, De Parliii. Animal. I,. 111. Cap. 9.
(6) Ant si cpiam IVrrn maclaverat ante sacrrdfts Inde neqiie impositis ardent altaria fibris Npc fpspnnsa polosl coiisnllns rtdderc vales
Ac vix .siippnsiti tlnguntur sanguine cultrl Siimmaqne Jejuna aanic Infiiiicatur arena.
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— 587 — pocta cho cos'r beiie canto dellii rogna delle pccore, disse troppo poco e troppo incertainente di questa malaltia se pure a questa voile allndere. iNi; migliori e piix sicure nuti/ic ricavansi riaiuhmdo le noti/,10 raccolte dallHeusinger (Pathol. Comparee) sulle t^pi/oozic. INon di rado per vero lu scritto da anticliissimi storici e crouisti ehe in seguito a pioggie e imiouda/äoni avvennero gravi inortalita nel bestiame, ma ehe si volesse con qnesto aliudere dagli storici alia caccliessia ac(|uosa delle pccore non puo asserirsi neniineno con pro-habilitä.
Lu prima nolma die si ba con certezza dei distomi rnd legato degli animali e dovuta, come Haller insegna, a Gentile Arnnll'o die ne discorse nd 1542. II monaco Vitale Magaz-zini ndla sua Gollivazione Toscana Vcnezia 1625 insegiiava die la gnazza o rugiada la venire alle pecore un malore cbiamalo bisciola nel legato. Ma la prima sicura notizia di un' Epizoozia ddl'inl'crmitu die ci occupa, fu registrata dal |{()ttaiH (Delle Kpizoozie del Veueto dominio in Italia) ove e detto die nel 1028 i lanuti della provincia di Padova fu-rono inl'etti da inia epizoozia nou contagiosa denominata pu-Iridezza, marcinine o liiattc con molta mortalitu. Anche il Paulel lleeberc. Historiq. sur les malad. Epizoot cito osser-vazioni di eosi 1'atta epizoozia solo ncgli anni I C()5 e seguenti Hell'Olanda e nel 1700 in Franeia. Ho acceunato a quesle prime sicure osservazioni perclie da tulti in sulle prime si atlrilnij la malaltia alia presenza dei distomi epatici cono-sciuli in quei tempi col nome di Bialte dagli Italiani di Dogues o Douves dai Irancesi. Col progredire del tempo questa opinione die io lengo come esalta e die ccrdiero di coulcrmare andi) mano mano decadendo ingenerando cosi confusioni non podie a daimo ddla scienza e della umauitä. Le pecore Ira gli animali domestici sono di prefcrenza col-pile da questa malatlia, e il Ddafond insegna die questa rimarcbevole predisposizione non apprez/.ala lino ad ora dagli scieu/.iali devesi ripclere ij dal temperumenlo sanyuiyno venoso e (jcni'ralinei.tc linfalico dflle pecore! daH'anere it snuyue poco
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ncco / dall' abbondanza del tessulo cellulare e dalla debole. co-sliluzione di quesli aaimnli gt;gt; tradotto nel suo valore prutico tutte questo parole io nou so quale significato iil)biimo, ma so hem; cho i dislomi cpalico o lancoolato trovano coudi-zioni favorovoli al loro sviiuppo nel corpo dcilc pecore, come inollisaiino allre specie di venni nel corpo di altri animali, onde lio ragioUQ de] |gt;erf;lie Dölle pecore avvenga piii di freqüöUte la malttttfo; si sviluppaiio pure i delti ver-mi, i'acilineute nel Inie, o DOl bue osserva il palolojjo la stessa iiiferinila e solo meno li'e(|ueiilcinente per le diverse alutudini di vita a cui obbliga I' uomo queste due specie di aiiiinali. INel cavallo neirasiiio o. nel pomraquo; pare die que-sta specie di verme nou atleccliisca cost bene o ahneno non In l.rovala per anclie in tanta eopia da dar laogt) in qiu'sli aniniali ulla cacchessia acquosa. Nei conigli, uei lepri ed in nou pdohi rnmiiuuiti selvatici (cervi, daini, caprioli etc.) fa osservata invece da molti in diversi ainii cd in dlVÖl'So loca­lity perche anclie il loro corpo si presla allo HVtlUppO dei vermi, indipendeiileineiiti' da quelle brgantebe c.ondi/.ioni notate dal DelafbUd flclle pecore.
Impossiliile ricordare le nnmerose ineniorie di veteri-nari die discorsero di questa inalallia, i nunicrosi scrilli peri) s'iifi^irano in mi online rislreUo ed iiiiil'onne d'idee, onde ralihondanza dei lavori indicala non ci lornisce s\a-riati concetti del niorbo, 111:1 nnmerose ripelizioni dclle stesse idee. 1/ unico punto conlroverso riguarda senipre all' esi-sten/.a dei vermi nel fegato; clii li voile causa della malattia, chl efletto di qnella, clii solo nna complicaziont?. In quest! ullimi tempi il Delafond nolando le alterazionl die aweu-göüo nella crasi del sangue delle pecore malate di cac-diessia acquosa la giudicava nna malattia del saugue ricliia-maudo in onore ropinioue giä cmessa da Ifanumt e Fischer, solo die dalla natura dell'alterazioue di questo liquido la chiamava idroemia. II Vallada dai vantaggi curativi oltouuti dall'assa tetida ridiiamava in ouorc ropinioue di coloro die Vavevano giudicala 1111 astenia ddlo slomaco. lieu poco ag-
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Molli crederanno die alrnenu in quelle parti ovc e il migliore aooordo fro i cultorl In veterinaria, si siano almeno per queste segnati quei confini ai (|uali colla medilazione e studio altento del l'atti e dato di pervenire, ma purtroppo anclK! nei la\ori speciaii del Delalond o del Sahagnoli ve-dianio ripetuti gli aiitidu insegnainenti misti a quegli crrori die la scienza inoderiia lia giä per tali diuioslrati come p. e. ehe i distomi lanceolati sono i [ileooli del distonia epatico, e die questo venue si riproduce e mollipiica nel tVgalo delle peeore nialate. Cito codesto errore perche la sua acceltazione lalsando coiiiplclanienle il concetlo etiologieo della malattia, e stuto lino ad ora una (Idle potenlissime cagioni die banno rilnrdalo la conosceiiza precisa di qnesla ini'ennitä.
La cacdicssia aeqnosa per la I'requenza con cni ineon-trasi nelle peeore e per le stragi ehe in alciini anni niena in popolosi annenli, e pel dnniio gravissimo die ne sente la soeielä merila di essere presa ad attenta disamina, tanto piii die alcuni passi giä latli, mostrano errata la quasi univer­sale sentenza ehe poneva Ira le ineiirnbili eodesta inl'erniitä. I'ra noi e nel resto dllalia certo nessuno saprebbe neinmeno approssiinalivanienle calcolare i danni c non sono licvi, die
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patiamo per questa maliittia, ma per forninic un idea gio-verä raccogliero alcunc osseiva/.ioni cli fatto raccolte da os-servatori in luoghi ove piio sapersi con precisione staute rordinamento stahilitraquo; nel seivizio sanitario velerinnrio. In PniBsia p. e. non pochi vclerinari riportano rifre eloquen-tissime; in una sola provineia o eonie essi oliiarnano eircolo di 10 miglia quadrate di estensione, pcrirouo della malattia in una sola primavera 40,000 poeore, a fuhliiiit/ due ar-mcnti ehe sounnavauo a 2(i00 eapi sole 51 furono salve. II Vet. Yogt di Baviera osservb die uu comuiie ove si con-tavano ^,000 capi pecorini piü della nielä [)criroiio net -1882 di cacchessia. tl Delafond eerca di stabilire aleune cifrc per determinare i danni recati da questa malattia quando si svolge in Uli armento , seeondo questo autore il minimum c della morte dÖl 10 o 20 per 100, il maximum del 70 at 00 per 100, la media quindi del SO o del 'lt;0
per 100.
I trattatisti italiani e IVaneesi sotto il uoine di eacclies-sia acquosa e idroemia coiisideraiio qtiello sta'to morboso geherale della peoorh e del hue Che mantenuto da mi im-povcrimento della parte eruorosa del sangue e sovrahbon-dariza in esso di acqiia, manifestasi eäternamente eon i'eno-meni ehe non mutauo a seconda delle cause diverse ehe possono averlo determinato. Giova chiarire questa afferma-zionc ehe vedremo della piu alta importan/a e ehe avendola disconoseiuta fu causa di eterne incertez/e. Se mi animale sano come p. e. un coniglio, si tiene ad arte in un luogo oscuro umido e freddo come e una cantina, dope qualche tempo egli muore idroemieo, come, con tutti i fetiontieili del-Tidroemia muoiono i coni^'li in libertii (piando in copia nel loro fegato albergano i distomi epatici. Come in quest'ultimo caso s'ingeneri ridroemia Id dimostrerb piii avanti, per ora basti lo avere indicate come la idroemia possa aver origine da due ordini di cayioni diverse seiua mutare essen/Jalmente neU'aparato fenomenologico e'steriore: Quello ehe avviene nel roniglio hfl pur luogo nelle pecore e nei huoi. 1,o avere
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conliiso in uii solo coimstto quosti due ordini di fatti e una dellc piii coinuni cagioni come dicova di inccrtezze c di crrori. I vetomiari tcdcscJii di ogui tompo, teoricamente di-slinscro questi due ordiui di latli a trattarono siiparatameute della idroemia sempiice die cliiamarono Ciorosi o Leucosi, e deila idrocmia prodotta dai distomi ehe dissero cacchessia iclero vonninosa. Ma come ordiuariameute avvieue ehe i due ordiui di cause ingeiiei-anti ridioemia si trovano congiunti, cosi invano auche dalle opere lore si trae uu concetto pra-lico esatto per delermiuare il valore die hanuo i vcrmi nella produzione della malallia: giunti a questo puuto an-che fra loro regnano le stesse inccrtezze die sono fra noi, dilt;; auzi la distinzione leorica uon avendo sue basi in chiare e precise osservazioni di latto, aumeula le iueertezze anziehe scemarle. Nou uno, anche fra i Patologi tedesdii, sä dire quaudo si trovano distomi nel fegato, se essi ahbiano deter-ininato la cacchessia acquosa o siano invece da riguardarsi come una complicazione. Cilo a cagione d'esempio le lesioni anotomichc costanli die il Roll assegna alia Faule o IHeisnchl die equivale alia idroemia sempiice, e sono sangue piii o meno acquoso, muscoli e parendiinii organici pallidi, infil-trazioni e versamenti sierosi nel tessuto uniento e ndle di­verse cavilä, inzuppamento dei gangli mesenterici, non di rado bile sciolta e insipida per distomi opatici, e anche strongili nel pulmone. ( Lehrbuch der Pathol. etc. p. 209. 1856). Ora chi potrebbe con sicurezzu non dico dai sintorai esterni, ma dalle organiche lesioni distinguere qiiesta idroe­mia sempiice dalTictero verminosai' Vero si e die in alcuni casi, in quelli cioe in cui inancano i distomi, o in cui invece sono copiosissimi il giudizio diilcrenziale sarebbe facile, ma nella comune dei casi, il primo caso essendo rarissimo, la divisione teorica e giusla dei patologi tedesdii nou giova in alcun modo ai pratici. Anche per loro come per noi i di­stomi epatici ora sono la causa efficieiile ddla idroemia, ora ne sono soltanlo una complicazione, non maiieano fra noi quelli ehe pur li riguardano sempre come una complica-
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ziono, poggiando 1'afTemiazione sui latli da alcuni osservali di idroemia cioe nolle pecoro senza disloini.
Lo strctlissiino Ifgaino, die cougiunge la eliologia di questo morbo colla fomlaincntale lesione dell'orgauismo e questa cogli estenü feiiomeiii odlle lesioni patologiehe e OoUa tcrapeutica, mi obldiga ora ad alcune considera/.ioni general! ohe dimostrando il retto sentiero in ine/./,o a taute c universali incertezze varra se nou erro a clnarire I'oscuro ed intricate argoinentolt;
Coi noini di state cachetico 0 cacchessia chiamano i pa-tologi quelio stato speciale di essere degli auimali in cui le orgaoiohe funzioni della assiniiiazione 80no notevolmente dimiiuiite. L' inipoveriniento deU'organismo, e sempre co-stantemente legato con nn impoverlmentb della niassa del sangne. Che I'idroemia delle pecore e dei buol, sia cssa sem-plice, sia vcrminosa, o si creda die i venni la coniplicliino soltanto, appartenga alle vere caecliessie, non si oppugna da alcuno. Aocettlamo adunquc questa concorde offermazione e poniamola a hase di ultcriori investigazioni.
Lo stato caclielico e 1'impoverimento della inassa del sangue in generaie puo (!sserc prodottö da cause tuttalTatlo diverse, aleune fuori dell* aniinale, altn; insite nel di lui organismo.
iNessuiio pub inipugmire die L' uomo e gli auimali sot-toposti per luugo tempo a scarso o mal sauo uutriuieuto, per quanto forti e robusti essi siano liniscouo per divenire preda di uno stato cachetico.
Le perdile eccessive CBgionatc airorgauismo animale da alcuni parassiti, siano cpi/.ooi o entozooi, ingencrauo per altra via lo stesso ultimo lalto.
Le organicbe lesioni die impediscono per diversi modi i proccssi nutritivi iiigenerano |gt;iir esse lo stato cachetico.
Ma rim|)overiineiito della massa del sangue o stato ane-mico ehe. ha luogo in tutti i easi sovracitati, non basla per se solo a dare rimpronta esterna di quelllaquo; forma morbosa ehe ebbe dai patologi il uome di Idroemia, bisogua adun-
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que ehe qualchc elcmeiito speciale a! agglUfiglaquo; onde detor-miiiare quostu forma morbosa costauto, o questo elemeato cbe vedomino sollecitanu'iilo officaco uei coni^li, il Ircddn mnido, i; pur quello die potentomcnlc agisce nelle pecon; n puo prpdamp;rre lidroemia somplico anche in quosto animali;. D'all.ia parlfi invoce i distomi epatici alterando colla coni-posizioiu; chimica della bile i proeessi d' assimilazione sono capaci di delenniuarc per questa via pur anche una idroc-mia, onde giii si travede come riunendosi come avviene astmi di sovente le due ca^ioni efficienti, sia in alcuni luoghi od in alcuni aimi, estesissimo e fatalissimo ne derivi lo svilup|io di questo morbo negli armenti.
Nulla havvi di piii semplice e lacile a dimostrare come per esterne cagioni o invece per rinterna a cui ho acceu-nalo si produca la cacchessia acquosa nelle pecore e nci buoi.
Nelle stdgionl urnide, nei luoghi umidi e bassi c pfiggio se paludosi, se le piaute sono alte c la vegetaziono rigo-gliosa, contengono pero sempre una maggior quantitii di acqua di vegetazioue, sono piii rieche nelle loro parti le-gnose e contengono una'notevole quantitä in meiio di ele-inenti alibili o nutritivi per gli animali crbivori per cui introducendo nel loro organismo abboudante quantitii di materia vegctabilo ne avviene una defficiente e scarsa ali-inentnzione e iaoltre rieca di acqua. L'umiditä dell'atmosicra 0 delle stalle importando nella massa del corpo una mag­gior copia di acqua merce rassorbimento cataneo o pulino-uare, esageraudo per questo alcuiie fuuzioni ( secre/.ioue uriuaria) e so[)primendone o rendeudoue altre diflicili (tra-spirazioue cutauea) imprime un carattere speciale alia forma cachetica ehe ne risulta ehe ebbe appunto i nomi di cac­chessia acquosa , dai versamenti sicrosi die incontransi nel corpo degli animali malati o di idroemia se si post; nieute al modo speciale dell' alterazione del sangue, od anche di Clorosi o Leucosi dai tcdeschi riguardando al palore e allo scoloramento della pelle e delle mucose. L' esperimento citato
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c ehe ogfttlDO |gt;iilt;gt; laciliiKMiU; lentare con un coniglio, si ri-prbduoe in graude in alcune circostaiizc sulla vasla supei,quot;-floie del globo.
Ma s(gt; lasciati da parlcgli cffelti uoccssari dello discorsf!
oagloal1, aol rlgaamp;pdlatno soltauto agll effetti ossia alle alte-
razioui die i distomi produoono nelle limzioiii e nella strut-
lura del legato, e cercliiarno di ricavarue semplici e logiohe
dedUZlonl, per altra via bensi, ma puro rigorosamente giun-
giamo alia slessa ultima coiiclusione, airiinpoverinieuto della
niassa del sangne ed allo stato cachetico ehe dai fenomeui
esterni ed interni ebbe pur uome di caccbessia accpiosa, o
piii partioolarmente del Caeehessia Ictero-venninusa. E per
vero cho i distomi si imtrano succbiaiulo la bile enlro la
quale nuotutio, e la rlgettino d'opo ehe ha scrvito al loro nu-
triinenlo lo diinostrono il eolore dci materiali contenuli nel
loro ramilleato intijstino, ed i niutameiiti lisici e chimici
ehe soffre la bile stessa e ehe fjrossamente misuriamo dal
sapore insipido in (jiiesti easi, invece di essere amarissimo.
Niun dubbio adunquo di profondo permutamento nella bile
stessa, ma a questb non si liinitano le alterazioni prodotte
dai distomi, ehe la slriittura stessa dell'orgatio Fegato si al-
lera o induraiidosi 0 ramolleudosi, ma semprc notevolmente
e profondaincnte. Ora se In Fisiologia e la I'atologia eon-
eordano a dimostrare, ehe ad uua completa e perfetta di-
gestione abbisogna una bile iiormiflmeute elalioratn, toeca
lassurdo il credere ehe lo slesso latlo abbia luogo, quando
la bile e eosi [raquo;rolondamente alterata, onde la Logloa e 80-
vera eonseguen/.a ehe la digestione deve essere incompleta
ed imperfetta qöandö e umtata la coinposizione normale
della bile, onde alterata la (ligestione, I'ornisce all'organismo
mi minor numero di elemeiiti alihili, Ö in altri termini non
stamio in rapporto le perdite normal! doll'organismo coi
maleriali destindti a ripararle, s'iiii|K)verisce la massa del
sangue anehe ad onla di mia btiona mitri/.ione. L' illustre
Bernard scoperse uou ha molto rimporlantissima luu/ione del
legato negli auimali quella eioe di separare lo/ueehero ehe
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servo alia combustione pulmoDai'e ed al miintenimento del calore aniinale. Ora il Delafoud avendo dimostruto, conic io sfesso conlcrmai die ü sangiie dello pecore malate di cac-chessia ietero verniiiiosa ha laquo;na temperatura al dissotto del nonuale, chiaro emerge il ncsso die auche per quests parte conKiunge Tappamto I'enoiiienologico della caccliessia aei|iiosa colle lesioni organidie e funzionali dell'orgaiio fcgato, e queste e quelle .dternndosi in niolti casi solo per la pre-senza dei distomi chiaro emerge come a loro soltanto in queHti casi sia dovuto lo stato cachotico die i patologi te-dcsdii con ragione distinsero col nome di Ictero-verminoso. Ma come accennavo questi due ordini di cagioni die pioducono plt;;r ultima risultanza una forma morbosa poco divorsa ndle sue esterne manifostazioni, tanto die il Roll Ldirbudi der Path: ft; 577 insegna die la sezione dei ca-daveri pno solo diffcrenziare la diagnosi, cpiesti due ordini di cagioni dicevo trovansi normalnienle il piu delle volte congiunte. Le stagioni e specialniente l'autunnale piovosa cd umida, particolarmente nei luoghi per natura uniidi bassi o palodosi , nou solo per se vale a ingenerare la caccliessia ncquosa ndle pecore e nei buoi, ma favorendo lumidita le condizioni per cui sbocciano le uova del distomi emesse colle fööl dagli animali, e favorendo inoltre la propagazione ed il inanteniinento in vita di un maggior uumero di mollusdu ac(|iiatici, entro il corpo dei quali si compiono le prime lasi o metamort'osi della vita dei distomi, ajutasi pur anche mi-rabilmentc la seconda cagione ehe abbiamo veduto deter-minare la cacchessia , solo perche un mapgior numero di cmhrioni di distomi entrano nei corpo degli animali. Ed ecco come facilmente s'intende come in alcuni auni ed in alcuni luoghi si svolga epizooticameute questa malattia, ed in altri regni enzootica indipendentcmente dalla piovosa sta-gione, e come le due cagioni ehe isolatamenle debbono avt-re mi certo grade di iiitensUä, possano riunile eollimando alia produzione dello stesso latto dctermiuarlo senza toccare ognuna quel grado d'intensila voluto nei priini casi. Dietro le
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__ 596 — quali soinplicissimo consideraziom ac emerge chiara la con­clusions die bagliabdo il node dell'eterna quesUone toglie pure ogni cluhbio ed ogni iueertezza uel gindicare la natura della malattia. I distomi uon souo mai una seiuplice complica-/ione ma a seconda del loro numero o souo uua causa lieve 0 invcci' potente a produrre la malattia. Discorrondo del-rj'dminliasi in genere ho giä altrove nolato come lo state cacluitieo in penere favorisca lo svolginieiito del verrni uel corpo desl' auimali. La cacchessia acquosa nou poleva sl'ug-gire a epicsta legge generale e quindi trovansi api)unto com-plicarc cotlesta iulernütä altri uumcrosi vci'ini di specie diversa, alcuui di quesli come gli strougili del pulmoue, o le teuie uelliutestiiio lavoriscouo per sc soli llaquo;gt; slato cache-tico die dalla causa produltrice cluainai Elmintiasi. I'ossono complicarc qucsti veruii la cacchessia acquosa, ed auche ajutare a precipitanie il corso , ma come mm possouo de-tenninare mai in ucssmi caso la vera cacdiessia ictero ver-minosa, cosi solo per ([uesto sono da riguardarsi come com-plicazioni dell'iul'ermila, uon e cosi dei distomi die valgouo per loro stessi a detormiiiaria.
Dietro (pieste |)remesse e prima di proccdeiu; oltre parmi lecito di concludisre:
1.nbsp; nbsp;La cacchessia acquosa seiuplice o Idroemia seiuplice ha luogo come uei conifili, cosi nelte pecore e nei buoi.
2.nbsp; nbsp;Quesla forma morbosa perö e assai rara uegli aui­mali domestici perche le coudi/aoui cosmichc die la iavo-riscouo sono pur quelle ehe lavoriscouo la moltiplicazioue dei germi dei distomi.
5. La forma di Anemia speciale ehe per la sovrabbou-danza di sicro uel siin^ue chiamasi dai Patologi Idroemia, e (Iclerminata soltimlo da alcime csteruc cagioiii ( umidila jitinoslerica, alimento scaiso di elcmeiiti alibili e ricco di acqiiii) o da una speciale altera/.ione della bile prodotta dai distomi.
4. Lima e I'altra cagioue trovaudosi il piü delle volte riunite in diversa proporziouc i'acilmcutc squot; inteude come
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colimando ad uno stesso ed unico fine, questo abbia Inogo e si manifegti in diverse circostanze, ehe t'uruno per ciö causa di molli errori e di nunierose incertezze.
5. Lo stato cachetico in genere favorendo TElmintiasi, e trovandosi copiosi vermi di diversa specie nelle pecore malate di questa infcrniita si credette da molli die tutti i vermi mdistamente iossero uiia complicazione della malattia, I'errorc e la coiifusioue nascevano dal non rendersi ragione dei (iiversi cd'etti ehe souo prodotti dalle diverse specie di vermi.
Souo quimli una sola ed una vera complicazione della cacchessia acquosa semplice o da distomi tutti quei vermi die impediscono per diversi modi i process! nutritivi (stron-^ili nel pulmone; tenie neU'intestino etc.) ma cbe non val-gono a ingenorare ridroemia: i distomi invece die I'aiutano se iu numero limitato, o 1' ingenerano so sono molti, nou sono mai in ncssmi caso una complicazione ma sempre un elemertto importante da cui dipende le stato inorboso.
Chlarlto in questo modo ii concetto die il pratico deve formarsi sulla nalura di qviesta malaltia credo, sc non erro, di aver reso facile e semplice un giudizio in un argomento pa-tologico tnltora conlroverso. nimangono a combattere alcune obbiezioni dn alciini giudicate gravissime e credo poterlo fare in mod.) facile e piano.
Fre le obbiezioni ehe ebbero un certo valore ed una speciosa importanza era qnella pur ricavata da una volgare osservazione, ehe cioe non rade volte sul finire deirautnnno Ö al cominciare deU'inverno si uocidono pel pubblico con-sumo, pecore die si gindicauo sane e die albergano un no-tevole numero di distomi. Ora non pociii di questi osserva-tori insegtmvano; se i distomi si trovano senza la cacchessia, e un errore il credere ehe essi cagiouino la malattia, come lo e il chiamarli in colpa quando essa esiste. Questo false argomentare parve a molti importantissimo perclie non pen-sarono a die la manifestazionc della cacchessia e una ultima risultauza della lenta e continua altera/.ioiu! della composi-
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zunie cliimica delia bile e dollc iuu/aoui dei fegato, e ehe quiitdi i paiabiti durauo uu lempo detenniuato uell' organo gradalaiuenle prcparaudo i\ ullimo risultato ehe aou maiu-t'estasi nci priiui giarui della loro prescuzu. Undo ne con-soguo ehe il numero dei pavasiti sta iu rainiorto eolla piü aollecita o piii taicla inauifesta/.ioue della jualallia e colla rapidita del suo eorso c laquo;jiavita della medesima. 1 quuli ullinii latti uou possouo sl'uggUe alle elerue leggj ehe go-vernaiu) recoiioinia auimale, onde la coslitu/ione degli aui-inali c gli ageuti eslerni ne accellenuio o iu; rilardauo la produzume. Unapeeoia, un hue od uu vitello ehe siauo lorli e ugorosi seiilirannt) piü lardi, e piii lardi uiauilesle-ramio csteruameiile gli eüelti della dcuutrizioiie e dello slalo eaeheLieo, di quello ehe il iaraano gli stessi aniimdi inferniieci 0 mal nudriti o come suol dirsi di dehole eostituzioue, eosi uua laula alimcnliuioue, uu sauo i'icovei'o, lai-ia ossigeaata e seeea ritardoranno hi conipaisa di^lla uialatlia o la rende-ramio ineno letale, ed opposte condizioui eslerne lie favu-riranno l'estcMisiüiie e la gravilii.
La grave e spceiosa abbiczione adunque sovraeilala ehe trasse nudti patologi nel mal senUoro, solloposla ad esame critico eleiuentarissimo, perde ogni sue valore, e senza ca-dere mai in eoutradizione lutti i lalli si prestano ad uua facile e chiara iuterprela/.ioiie.
Coloro ehe lino ad ora giudiearono la malattia, ehe ci occupa, di uatura venmiuosa si appoggiarouo a dati iu parte veri ma in parte pure errati perclie uou polevansi iucedpare come causa della cacchessia le Uüiie, i nematoidei di specie e generi diversi ed i vermi eistiei die alhergauo nel eorpo delle peeore eaclieLielu;: si eoiiioudevaiio in breve le compli-eazioni verminose eon quella iorma di elmintiasi epatica die pui) sola Ira lulle delerminare la malaltia, onde il Delafond rilevaudo e puutellaudosi sopra queslo erralo giudi/.io ed os-servando le diverse specie di vermi iu animaii nei quali dura-va puranche uiio stalo di huona o di discreta uulrizione, coucludeva ehe la ualura del morho ern determiuata da uua
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lesiouo particolare del sungue. CiM-to clio la losiouc del saugue esisle sempro, ma o essa primitiva come il patologo traucese prctende?
Abbiamo gia veduto come uu genore di alimentazioue acquosa, 1'umiditii atmoHferica e del luoghi e la presenza del dislomi pel legato dcteriuininraquo; quosta alterazioue del saugue, ora il uou considerare lo stretto uesso die coiigiun-ge 1'a/.ioue di queste cagioni cogli ell'etli die souo la pato-logica lesioue, per speculare sopra uou ben note eagioui die dii'dtainente iiilluiscano sulla massa del sangue, ci paro uli irascorso di logica e uu volontario ubbandono del prin-cipi meuo ignorali di patologia generate, della via in brevo scüiiplice e cbiara per eacciarsi net campo oscuro e fallacy deile supposizioni. La lesioue del saugne lo ripiitiamo esiste sempre e costantemeute, ma essa e uu effetto secondario di im dcterminato modo e costanle di alterazioue udla aliineu-tazione e della composizioue della bile, una risultanza in breve di uu determiuato modo di alterazioue della digestlo-ne e per conseguenza dell' organica assimilazione.
L'Hurlrel d'Arboval ed 11 Girard pretesero di aver sorpreso la ualura osservaudo uu niovimeuto febbrilc di laquo;a-tura iiiliaiiimaloria avente sede ueila nuicosa intestinale, come sinloma [lercursore dylla caccbcssia. 11 concetto die avcvauo codesti veteriuari sulla natura tlogistica di qnesta infenuita reuderebbe gia codesta osservazione sospetta se V osservazione anche volgare non avessc raeglio inseguato il uessuu valore pratico di nn tale inseguamento, e se i loro stessi iiise^nameuti uou lo avvessero contradctto, e per vero ehe cosaeuna iuliainmazione die s'inscgna die uou bisogna curare col metodo di cura antillogistico?
I llogosisti piii ardcuti poi die ritcuovano ogni altera­zioue organica come uu prodotto dell inliammazione Scuta o lenta, a questa riferivauo le organiclie alterazioui del le­gato e riguardavnno i vcrmi come prodotto se non dall'in-liaminazioue (die pure ue fu incolpata) almeno dallo stato cacbetico. Con quella idea preconcetta il giudizio del latto
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era logico, ma la logica mancava nel principio dal qualp deduciivasi la consoguenza. La dottrina ehe iusegnava deter-ininare in origiue la cacchessia la llogosi epatica, non aveva aloun riscontro nella pratica cd ora perciö priva di ogni valore, pure credevauo coloro clic la dcttavano tli scrvire ai progress! della scieuza! Lo stesso e a dirsi delle opiuioni di coloro ehe riguardando solo alle altcrazioui delle lunzio-ni, e scor^eudo alterata la digcstioiie c gravemeute negli ullimi period! della malattia, iiiunaginarouo ehe la gastrile preesistesse e fosse cagioue di questa iul'ermitä, ma come i rimedi ehe valgouo a vinccre la gaslrite nnoeevano in questo caso, cosi da altri si peusö ad uno stato opposlo dello sto-maco, di indebolimenU) cloe uelle sue lunzioni, e dissero 1' asteuia stomacale causa dell' iufermitä, coufermavano que­sto modo di vedere dai vautaggi qualche volta oltcuuli dai mezzi die valevano a rilevare le fuuzioni dello stomaco, e non pensavano die la funzioue della digeslioue s' audava mano mano alteraudo a misura die 11 iriorbo progrediva, il die mostiava lt;he era pur cssa mi effettO ddia uialaltia e e nou la cagioue. I vautaggi per questa via ottfiiuti uou altro diiiiostrauo die aiichc in questa forma di cacchessia bilanciaudo in qualdic modo le perditc eccessive dell' orga-nismo con materiali assimilabili, puo 1' arte toccare al uo-bile fine die essa si propone: discorreudo la tcrapeutica del morbo sarä meglio esplicato e dimoslrato questo concetto.
Sintoiniitolugia laquo;lella cocohessia acquosn Lesittnl pfttologtbHlaquo; e sun etlotogin.
Se vi ha morbo in cui V ajiparato feiiomelogico csle-riore sia strettameute legato alia coudimme patologica, e questa e qudlo colic cagioui determiiiauti la malattia, egli e ccrto codesto die ha un impronta o carattere tutto sjie-ciale die uou muta se non di grado nei suoi diversi periodi o a seconda della gravitä del morbo.
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Delia cachcssia acquosa o idroomia semplice noa ö qnesto il luogo di parlare, avendone gia disoorso per quel lanto ehe basla a segnare la differenza Ira questo ed il mor-bo ora in discorso; agglQUgerÖ sollauto ehe assai di rado 1' idroemia sempllce iiicontrasi in pratica, e ehe i casi ehe lurono da aleuni aulori indicati vennero sollauto aeeennati per mostrare possihile la idroemia nelle pecore senza disto-mi nel legato, quale sia il valore di questo asserto fu giä da noi hidicato.
Frequentissimi souo in praliea i easi iu cui le due for­me morhose si credettero congiuute, ed auelie in cui ai distomi fu iateramente devoluta la raalattla. Le taute dub-biezze e gli error! ehe si commisero nel giudlcare la natura deir iufennita derlvarono da ciö, ehe nou si pose mente ab-bastauza all' organica alterazione ehe sosteneva tutto 1' ap-parttto siutomatologico, ehe e la causa speciale dl alterazione della massa del sangue, o se vi si pose mente, si cadde nell'ttltro eecesso di riguardare eioe prirnaria la lesione del sangue.
La presenza dei distomi nuotanti nei condolti epatiei nou da luogo alia maniiestazione estcrna di alcun fenomeno morboso; ed e ciö tanto vero, ehe per un certo tempo si possouo giudicare lloridissimi aleuni armenti ehe fra pochi mesi saranno decimati o distrutti per la presenza di quest! parassiti, i quali alterando la chimica composizione della file, minauo lentamente ma contlnuamente i processi assi-milativi, onde ne risulta un'alterata composizione nella crasi del sangue. Ora allro e il dire ehe i fenomeni morbosi esterni si mauifeslano solo quando I' alterazione del saugue e giunta a quel grado ehe e inconciliabile con uno stato di apparente sanitä, altro e I' alfermare die e primitiva 1'al­terazione del sangue, die e, guardando all'ingrosso, non se-condaria ma terziaria.
Fermate codesto, gioverii ricercare quale sia la natura di questa lesione del sangue, perehe una tale conosceuza ei guiderä ad iutendere I' origine ed il progresso dell' ap-
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parato teaomelogico esteriore, delle patologlohe lesiünl, e ciö ehe piii inonta, della ragloae terapeutloa. La acienza e debitrice al Delafond di questa come di altre importanti ricerobe. Coafermava e dimostrava egli con sclentiflcbe os-
aervazioni I'antico concetto lt;lei veterinari auclie volgari, ehe I'ormiilavano colla denominazione al niorbi) di caches-sia acquosa. Dopö Delafond non pochi distinti pratici con-fermando le di lui osservazioni, hanno riachiarato I' impor-tante argomento.
Gomparava il patologo francese lo stato normale del aangue delle pecore colle anormalitt presentatc da queato liquide nella malaUia in diacorso, sia per ciö ehe riguarda 11 eolore, la temperatura, la densitä, il tempo impiegalo nella coagulazione quando e eatratto, lo stato di compat-tezza del coagulo, e della proporzioae dello aiero contenuto 0 espresso del coagulo, e inline alia misura o diametro (lei globuli o cellule del aangue; da queate attente e ripetute indagini concludeva:
1.nbsp; Che il eolore del aangue delle pecore sane di un bei color rosso, e ehe tinge in rosso venendo a contatto colla pelle dell' noino. a misura ehe la maialtia progredisce perde nella aua colorazione, divenendo di color rosso chiaro nei primordi o periodo d'itmsione: di color rosa pallido nel periodo d' accrescimeiilo; di eolore rosa molto chiaro, e come lavatura lt;li came negli ultitni periodi della malattia.
2.nbsp; Che la temperatura del aangue a aeconda del grado della malattia diminuisee dalla nurmale di mio o due gradi del tcrmometro centigrado.
[o pure col dottor Velio confermavo questa importan-tiaaima oaaervazione, e la trovavo corriapondente alia aop-pressione della elahorazione dello zucchero nel legato delle pecore malate, fatto ehe intereaaa non solo la patologia, ma hensi anche la flaiologia.
5. CIk; la densitii del aangue raiaurata coll' areometro di Baume e diminuita nella proporzione da uno a tre gradi.
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— 408 — i. Che il sangue estratto si coagula pid rapidamente
iiegli animali malati. I.'antore segoa dai 0 ai 7 mimiti nello stalo saiui , e dal quot;gt; ai (i uoi malati; per veritä in due pe-core malute all' iiltiino grado osservai coagularsl il sangue appena estratto c quasi istautauoanioutc, 11 ehe perö non Implica coatraddizioue col prccetto generale di Delafond.
.'i. II coagulo in ragione della gruvitä della malattia e sempre piii piccolo e reslsteute,
(i. I,a ((iiaulilii dello sicro misuiala in uu Inbo graduate a l(raquo;o gradi o ematometro, aumeuta dai 55 ai 40 nello state normale, Uno agli 8S gradi nei casi gravi.
7. II dlametro del glohuli ehe aello stato normale ö in media di 00 mill., 003 a 0 mill., 04 diiuiimisee lino alia media di 00 mill., 001.
II pro!. Buef (Med. Corr. Wurteraberg. Aerzte 1832)
( ( di
aminava pur e^ii mieroscopieanieute il sangue delle pecore clietliclie per dislomi nel fegato, e trovava ehe il numero
lei glohuli era notevolmentc dimiunito, e ehe avevano as-sunto anelie uu lieve mulumenlo di forma, sen/a perö dir quäle.
Ma oltre ai mutamenti indicati, per numerose esperienze comparative, deduceva il Delafond ehe la massa del sangue nolle pecore affette dalla malattia in discorso diininuisce a seconda del periodo del morbo, di un quarto, di an terzo, e per sino della meUi prima di delerminare la morte. Que-sla grande sproporzioue di quautila nel sangue e pure asso-
i
•iaia a notevoli permutamenti di qualitfraquo;, e queste osser-vazioui ehe Delafond istituiva in unione ai cbiarissiml Andral e Gavarret, davano come ultime risultanze sopra 1000 grammi di sangue esiuninalo:
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Stato normale
Stato anormale
Fibrinn
Miissimo
Miiüniu
Media
Miissimo
Miniiuo
Media
üTunmit
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61, 8
950, 9
880, 5
875, 1
Glubuli
I Id,!)
7s,n
08,-1
96,8 78,0
K7,H
826,0
7!raquo;2,0 811,7
Material! solidii Massimo dello Siero (Al-| Minimo bumina e saii.) | Media
Acqua
/ iMassimo | Minimo ' Media
Onde ne conclude ehe lo slate anemo-idroemico e com-pletamento dimostralo. Anclie ii prof. Gasanti (Atti dell' I. R. Accademia del Georgoflli I8S4) conlermava in gran parte i risultati delle analisi chimiche portate da! Delafond, ponen-do a conlronto !'analisi del sangue di nna pecora sana eon quello di nna pecora cachettica della stessa etä. Eccone i risultati.
Sangue per looo
Pecora inalata
Pecora sana
Acqua ........
Materiali solid! dello siero
Glohnli........
Fibrina .......
00:i,l8 S8,92
52,00
2,o:j
708,84
70,74
H8,22
3,20
Maucando i sintoini die lascino sospcltare quando si ordiscono questi profondi permutamenti aella massa del
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— 405 — saugue, dobbiamo possognarci a notare solo quelli cIk; ci si appalesano quando le alteraziooi indicate sono in corso. I primi sinionii esterni ehe ci lasoiano sospettare la malattta, come gli uliimi cIk; gli animali moBtrano prima cli morire, sono legati colla lesione del aangue, il quale appenlaquo; si mo-stra di colore piiraquo; chiaro, o in aliri termini oontiene oltre il 40[I00 di aoqaa, i fenomeni di endosmosi sicrosa divcn-}?()iio sempre di piü in piü faciil; quindi 1(3 inflltrazioDi pri­ma cd i vorsamenti poi, sono il t'atto caratlcristico c capitalc su cui poggia r iatera sintomatologia del morbo, la quale in questi uliimi temj)! ö statn studiata con singolare accura-tezzn dal veterinari e dagll agronomi.
Riassumendo adunque le osservazioni di costoro e a (lirsi die i fenoinoni esterni dell' anemia o impovcrimento delia massa del sangue, qaali sono in molti animali il pal-lore della pelle ehe meglio rilevasi attorno agli oechi, sul lacrimatoio, all'apicc del naso, e nella parte interna delle orccchie, valgono a far sospettare il futnro svlluppo della malaltia nell' armento. Gli animali piii giovani ehe abbiso-gnaoo di maggior copia di alimenti alibili, perche non deb-bono solo mantenersl ma anche accresoersi, o gli animali de-boli 0 infermicci per morbi pregressi sono i primi a mo-strare questi scgni precursori, perche sentono i primi piii presto il difetto di elementi alibili, ed i secondi perche piii sollecitamente giungono a quello stato di impovcrimento organico die e incompatibile colla sanita anche apparente. Come sinlomo precursore di assai grave momento nota-rono i pratici un lieve coloramenlo in Riallo della congiun-tiva, meno appariscente ma pur esistente, sulla cute, sulla laccia interna delle labhra e sulle gengive. Questa apparen-temente lieve itterizia e segno di grave momento, perche accenna al grave processo morboso die si e stabilito nel fega-to, e la profouda alterazione a cui e sottoposta la bile. Se gli accurati pratici e gli attenti proprietari ricorreranno in que-sto p(!riüdo a quei mezzi die indicherb, riesciti anclie nella cura del morbo inoltrato, ne trarranno frutti ben piü larghi
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— 506 -e Blourl. Non dl rado avvleae die soorso queato prirao pe-rlodo del morbo, e qucsto progredeudo, una maggior copia cli siero si versi nelle tnaglie del tessuto anieate sottoou-taneo, onde le forme degll animali megllo tondeggiano, e traggono in errore gli incauti ehe tengono quell' apparerxte impinguameato come foriero di buona fortuna e indizio di avere ufugglto il pericolo, ehe invece vlgorosamente incalza. Si ovilerii questo errore constatando 1' aumeutato pallore nelle localitä sovraindicate, e piu poi dall'osservarsi un lieve bordo rialzato bianco laquo; bianco giallognolo attorno alle palpebre e alia base della terza palpebra. Alcuni capillari venosi dilalati o sflancati campeggiano sulla congluntiva (I), nella quale quanto pni predomina la tinta giallastra, tanto maggiore polrii supporsi la gnivila della malattia per 11 im-rneio graade di distomi. !.lt;gt; staccarsi facilmente della lana dielro lieve trazione, I'indebolimento della forza tnuscolare, la sete e 1' aviditä con cui le pecore leccano i muri . sono tenuti come altrettanti sintomi ehe valgono a far giudicare sviluppata T infermitä, c sono tutti in rapporto coi inuta-menti ehe suhisee la composizione del sangue.
Alcuni pastorl hanno uu occhio esereilatissimo per giu­dicare dalla sola ispezione degli occhi l'imminente sviluppo della malattia, quando i proprietär! poco eurauli o gli ine-sperli veterinari non sanno per anche sospeltarla. Interessa adunque ai veterinari il conoscere sicuramente questi fatti, per non eadere in gravi errori ed evitarne altri gravissimi. Ed in proposito molto giustamenle nota il Delafond (Mem. citata pag. 16) ehe egli e in qucsto periodo della malattia ehe alcuni oculati proprietär! vendono le loro pecore ai beceai o le portano aui mercati, e le vendono per quello ehe viene offerto da' diaonesti quanto abili mercadanti, i quali jier irarre ii\ ingnnno e maacberare i primi sintomi del morbo li aottopongono per alcuni giorni ad una ianta
(i) Queslo laquo;talo dell'occhio i ttalo ilclto clai pratici francesi otil grat, otcllio grasso.
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ed eooltanto allmentazione, e meaandoli a meroati lontftni dal luogo, ranuo correre e tormeatare lo peoore dai oani.
L'alimeatazioae suooulenta, il moto violento e 1'agi-taziuue attivaao la olrcolDzione, ela pelle e ^!i ooohi arros-sano, i! scoinpare in gran parte I' inflltrazlone della oongiun-tiva, per cui sembrano aniinali in huono stato di salute;, e per trarre ineglio in inganuo gli inesperti insufflano alouni delle polveri imtanii sotto le palpebre, il cui effetto ma-scbera i feuomeni della malattia. La tinta giallastra delle inucose, la deholezza della spina, lo stato della lana e non di rado la gonflezza della regionc epatica, e la seasazione dolorosa ehe vi determina la pressione, svelauo 1'inganno laquo;el roaggior uuinero del casi, Ma tornaudo all1 apparato fe-nomeaologico, svelono I progressl del morbo 1'accregcimento dei f'enoiMeni Indicati, per cui i pallori e le iaflltrazioai sono piii apparisceati, maggiormente notevole la debolezza musco-lare e della spiiia, e le alterazioni della lana ehe diventa arida, friabile, sucida, c si stacca colla maggiore facilita; le alterazioai nelle fucoltd digestive si faano pur manifeste per la svogliatezza nel mangiare, o la lenlezza nella rumina-zione, oadc I' imtnagrimeato in questo periodo diviene soi­led to.
dome negli stall anemic! in genere il polso e piccolo e frequente, lorti, rumorosi e violent! L battiti del cuoro. 1/ impoverimento della massa del raquo;anguc e pur quello cho determina I'aborto nelle peoore pregne, e ehe reude sieroso il latte delle pecore lattanti, e insufAciente alia nutrizionc degli agnelli, la secrezione dell'urina aumenta ed i; linipi-dissimn, ed a misura ehe le parti acquee predominano nella composizione del sangue, il trapelamento di questo dai vasi diventa ovunque piii facile, per cui le inültrazioni e spo-eiiilmente la submascellare diviene piii manitesta, od ebbe la
denominazione di gozzo o borsa, ehe e tanto piii voluminosa e permanente quanto il morbo e grave od inoltrato, La poaizione del capo influisce moltiasimo alia produzione di questo siiitouio, dovuto perciö alle leggi lisicho della gravitä;
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di t'atto dopo laquo;'he le peoore baano pasoolato, 1laquo; siero ehe c disceso nolle parti piii dcclivi mostra notcvolo il gozzo, mentrc dopo il rlposo liell' ovlle e durante la notte inlera-mente soompare, per manifeatarsi di tiuovo al pascolo. Co-desto fenomeuo rlguardato da raolti come oaratterlstloo, vale piuttosto a svelare le fast ehe ha giä percorso il morbo, e la gravila a cui e pervenuto. Non imitaudo la Datura della palologiea lesioue e degli eil'elti neeessari ehe dove piovare il saiigu(! uella sua eomposizione, non imitano so non di grado anehe negli ultimi period) della malattia i sintomi esterni, le organiche lesioni: il pallore della pelle e delle mucose diviene nolevolissimo, e giungendo il morbo alle sue ultime t'asi, estrema e la debolezza muscolare, limuil-tuosi i hattili del cuore, v. come vuote di sangue le vene periferiohe, gravissima la denutrizioue, cospicue le idropi interne, la lana si staeca e cade di per sfe, la sele diventa inestingiiibilo per il nolevole trapelamento dello siero dai vasi, e per rifare il sangue di questo elemento ehe si perde abbondantemente colla secrezione dell' urina, e per mezzo della diarrea di color grigio e colliquativa, die conduce a morte gli animali.
II corse o la durata del morbo varia a seconda delle COndizioni speciali degli induidui e d(!lle generali in cui trovavasi r armento prima di contrrare I' infermiti, e dopo ehe esso si e sviluppalo. I.'ela, la coslituzione, la Imona o delicieule nulrizioi\e, le condizioni atmoslerichc del pa-scolo e dell' ovile ecc, sono altrettante cagioni ehe accele-rano o ritardano il corao della malattia per le ragioni ehe giä furono discorse. (ieueralmenle parlando pero il corso e lento, e dalla apparizione dei primi fenoineni alle ultime lasi del morbo sogliono decorrere dai due ai Ire inesi.
In sul flnire dell' estate e meglio nell' aatanno entrano in maggior copia nel corpo delle pecore le lane dei disto-mi ossia le cercarie, ed il morho comincia a svolgersi o nell' inverno o uella venlente primavera, piii sollecitamente o piii tardi, a seconda ehe 1' organismo delle pecore in
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impoverilo laquo;.raquo; no flullc (itialilii deir alimentazionc ncll'imtim-no, od anobe nel saooesatvo inverno, Le oondizioni cster-ne, lo siiito preoedente degli anlmali, e lc oondMoni dellc pecore indlviduali, soao tutte cagioni ehe oollinaaado ad mi solo od ultimo risultato, possono, annoiüz/.aiulo ed aiu taadosi precipitarne lo svilappo, o in condizioni coatraric ritardarlo, od anche readerne lo sviluppo lleve. Per queste seinplioi consldcrazioui s' intende come in alcuui casi si svolga piii prontamentc il morbo, non easendo straboccbevol*! it nuinero dei distonii, mentre in altri in cui ^ grandissimo, si raquo;volga invece piii tardi la malattia.
Alouni osservatori col Uerlacb, pretendono ehe i disto­nii abbandonino il corpo delle pecore al comiaciar dell'e-stale; eodeslo lalto merita la i)iii gratxde attenzione dei ve-lerinari, perche svelerebbe e darebbe ragione di molti fatti ignorati, e piü perche govemerebbe con sicurezza la tera-pculica. Per ora giovi solo notarlo, perebe darebbe ragione delle guarigionl ulcune volle ottenute o solo con alimenti di buona qualita, laquo;ul anche coll' aiuto di pochi o incoaclu-(lenli rimedi. tNei casi di guarigione la convalesccnza fn sempre iunga e oltre ad nno o due mesi, e non di rado persistette an durevole dimagramento, ehe non poto essere vinto colla buona nlimentaziooe. Quest' ultimo online di latti non e in contraddizione coi principi ehe ho espressi nel decorso di questo articolo: la buona nutrlzione risulta da due elementi: alimentazione ricca, ed organisrao atto lt;id assimilarsela, ora ehe dopo gravi patimenti I'organismo perda questquot; ultima lacoUa, o l'aoquisti solo dopo lunghis-simo tempo, e fatto troppo notorio non solo per le pecore, ma per ogni specie di viventi, e ci da pure ragione perche lc pecore ehe liaimo abortito, piü stentatamente dei mon-loui si rimettono in carne.
E universale e coslantc osservazione chc gli agnelli iiati laquo;la pecore cachettiche muoiono iraquo;ur loro o durante 1' allat-tamento o poco dopo chc sono sfati slattati, di una forma morhosa, chc e delta identica a quetln delle madri. Non
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avendo usservazioui mie proprie !ilt;) cet'oato nel magglor numero di meinorie lt;'tilt;' ho poluto sulln caclicssia, le os-gervazioni necroscopiche sui cadaveri raquo;li questi ngnellini, o iiou iic ho ti'ovuta futta ineazione; persuaso ehe qucsli ^io-vaui aiuiiiali muoimiu tli cacliossia semplice o anemia di-pendeote dal latte sieroso e poco autritivo delle madri, nun oso pert) affermarlo, aon avendo avuto mai l'opporlu-nitä di potere istituire una tale semplieissiraa osservazioue di fatto.
Le complicazioni It; piü frequenti del raorbo in discor-so sono diverse forme di elmiuliasi; la polmonare o la list verminosa e uua delle piu comuni e gravi ad un tempo per l' oslacolo ehe pone ad ima coaipleta ematosi, e pei peri-coli ehe porta per so stessa seco lei. Molte altre specie di vermi rotondi, la tenia espansa, e aumerosi eisliei trovansi complicare 1'elmiutiasi epatica da distomi, come altre for­me di cachessie, e queste complicnzioni non sono cosi rare come iusegna il Delafond; meno frequenti sono le compli­cazioni della cachessia acquosa colla vertigine da cenuro cerebrale, ed anche col cosi detto moccio pecorino, inante-nuto dalle larve d'estro nei seni frontali, queste complica­zioni notate giö da Ghabcrt u dal d' Vrboval furouo pure osservate da me e da! prof. Vnllada, e sono accidental! complicazioni ehe possono iadifferentemente esistere o man-care. Quundo esistono mescolanlaquo; i fenomeni ehe le sono propri a (jiielli della cachessia, c come alcune mirabil-meiile promuovouo pur loro I'orgauico impoverimento, cosi precipitano il corso della malattia in discorso.
Vide il Delafond sopraggiuugersi a questa infermita in corso alcune forme di inorhi flogistici come la pueumonite, la bronchite, I'enterile ecc, cd in i|iiesii casi ricscire letali codeste inl'ennila. !,a vide pur anche complicarsi in pecore importatc ove domiuava il cosi detto sangue di mil/.a, eon questa infermita, c sebbenc egli affermi ehe non osa assicu-rare ehe la malattia aopraggiunta fosse di natura carbon-chiosa, le lesioni patologiche osservate, e piü le recenti
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rioerobe esperimentali sulla oontagiositö di questa malattia, ehe erano dall' autore Ignorate, aon ne lasolano il dubbiu,
u:sio\i PATOLOGICHE
Le legioni patologicbe lasciate nel oorpo delle pecore morte per cachessia iclero-verminosa, lt;gt; per questa asso-ciata pur ancbe ad uno stato cacbettico o idroemico per una alimeataziooe acquosa in autunno, o solo scarsa in inverno, noii nuiliinlaquo; inai essenzialmeate di natura,
II pallore del visceri e delle carui come se I'ossero state a lungo dilfivate, le infiltrnzioni sierose sottocutanee ne] tes-suto uniente e intermuscplare, specialmente alle regioni snl)-mascellari e del collo, ed i versamenti nolle interne cavitn sono i fenoineni cadaverici principali riferibili alia natura o all' alterazione ehe offre la massa sangaigna. I versamenti 0 le idropisie sono piii coinnni nell'addome, non maiicano liella eavitä toracica, e sono piii rare entro il cranio.
I.a mncosa del pailido canale intestinale e come m.i-cerata, e si spapola alia piii ehe lieve pressione. Pallida o (lilavala la soslanza o tessnto dei reni, seazaperö alterazione di tessnto. II fegato alterato nella sua struttura, non lo e sempre in modo uniforme, giacche ora mostrasi duro e come bernoccoluto, ora rammollito indipendentemente da allre pre­cedent] organiche leaioni, come tubercoli o idatid] aemplic] o di echlaococchi, i canali epatic] spesso dilatati a modo da sporgere sulla superflcie esterna del fegato, e contenenti una qnaiitila prodigiosa di venni (Distoma epatico e Dist. lanceolato), le pareti di ipiesli canali spesso ingrossate, e piii di rado negli oviui ehe nei [bovini incrostatc di deposit] calcari. Le alterazioni del fegato sono variabil] perche secon-darie, e dipendenti dal nnmero dei parassiti, dal tempo in cui queili vi dlmorauo, e dallo stato precedente dell' organo. L' illustre Herini; nel sno, Repertorium etc.. anno 1852,
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pog. 123, inostrasi lutiorii inoerto n decidere se I' alteraraquo; zloae ehe produoono nella bile i distomi, come punto di partenzn a tutti i fenomeai delllaquo; cachessia iicijiiosa, possa pure csserc determinata da lesioni orgaoichc del fegato sonza ehe esistaao i parassiti. La cngione patologica non contraddice ad emettere o affermare codesti fatti; bisogna per altro con-venire ehe W lesioni cpatiche semplici furono lino ad lt;raquo;ra osservate negli animali cos'i imperfettamente, ehe un giadizio assolato aon e oro possibile. Certo si e perb ehe r elmin-liasi epatlca per echinococchi ii\ numero straordinario, od anche In tubercolosi epatica ad altisaimo grade non s' incon-trano di rado nei boviui, e ehe osservansi in (iiiosli casi la denutrizione e Quo il marasmo, i versamenti lt;gt; I' idrope addoraiunle, inn non quel complesso dei fenomeni in breve ehe caratterizzano la cachessia ictero-verminosa, onde pare probabile I'affermazione, ehe il tnorbo speciale in discorso solo dalla speciale alterazione ehe subisce la bile pei disto­mi possa essere determinata.
I patologi si Umitano ad indicare le mutazioni ehe mo-stra la bile nei suoi esterui caratteri, tanto nei condotti epatiei quanto nolla cistifeilea, e come uessuno tenne conto della lesione piii o meno profonda del fegato e della ap-prossimativa (juauliUi dei parassiti, cosi si notano in propo-silo alcune rimarchevoli discrepanze: chi la disse di color I'ulvo bruno o nerastro, chi sciolla, acquosa ed insipida, chi per lino qualche volta densa ed indurita da occludere gli epatiei condotti. Tulle queste differenze hanno loro ragione di essere nella nalnni delle diverse lesioni del fegato: in quanto all' induramento ed essiccamento della Idle entro i condotti epatiei e In cistifeilea, ehe il Ruef osservava (Med. Corres. Wurtemberg, Aerzte I8S2) notevolissima in alcuni casi, la trovo serapre associata a intumidimento di gnngli linl'atici ehe comprimevano il dotto coledoco, onde da que-sto ostacolo nieceanico al corse della bile fece dipendere il di lei ispesaiinento e induramento. In laquo;iiicsli casi il fegato era duro e di colore rosso oscuro molto oarico, i distomi
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enuio scomparsi, vale U dire ehe eraao morti, luanoando a lore le ooudizloni Eavorevoli al Ionraquo; manteainaento,
I flslologi uüigt; sono ancora perveauti a fornirol un con­cetto si euro intorno all'uso della l)il(!; le deduzioni del patologo aon possoao adunque essere siourissime. Quello ehe possiaino sicuramente affernaare si (.#9632;, die nun di rado la sostan/.a colovanie della \gt;'\\(' trovasi Insolitameute oelle urine e oel li(|iii(llt;) diarroico delle pecore affette di ca-clx^sia acquosa, e ehe a questa sostanza 6 dovuto il colo-ramento in giallo delta congiuntiva, della pelle lt;; di tutto il tessulo uniente, questo modo di coloraineato sta in rapporto dlretto oolla lesione del fegato, e si pub forse sopra (|iiesli diversi gradi di coloraincnlo poggiare nn ele-nienlo per la proguosi, tanto i)iii lufausta, quanto piü forte e il coloramento, Ora il trovarsi della bile in luoghi inso-lili e colorarli, ci dice chlaramente ehe, essa non funziona piü uormalmente, e se si perverra a dimostrare cio ehe per ora pare probabile, ehe cioe un grande ufflcio della bile e di ritardare le metamorfosi retrograde o di disassi-milazione dell' organismo, avremo ragione da questo ufflcio alterato per intendere I' organico Impoverimento delle pc-core cachettiche, e si dimoslrera eon sicurezza ehe il punto di partenza dei fenomeni morbosi sono i parassiti del fegato.
iN'ci polmoni, net cuore e nei gross! vast le altemioni proprie del morbo si riferiscono ad una colorazione al di-sotto del normale, ad una minore consistenza, speciaimente nella sostanza del cuore, c ad inflltrazioni nelle parti cir-costanti ai vasi, o versaraenti entro il pericardio o nella ea\iiä toracica. I gangli linfatici sono molli, gross! e infil-Irati di sierositä semplice od anclie sanguitiolenta. I muta-menti della Unfa e del chilo ricercati dal Delafond non diedero alcun risultato riguardo ai semplici caratteri flsici. I caratteri chimici non furono indagati. Le alterazioui del sangue sono giä state in precedenza discorse.
In quanto alle complicazioni verminose fu gia Indicate ehe non havvi specie di elminto proprio della pecora ehe
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lion possa trovarsi anohe in copia ael oorpo delle pccore oachettiche. L' Bering ehe prendevasi euro di determiname le diverse specie, uotavlaquo; nelle sue risultanze necroscopiche, oltre ulle due specie raquo;li distomi ael fegato enumerati da alcuni oltre al migliaio in un solo fegato, lo strongilo con-torto ael 4.deg; stomaoo, glomeri di strongilo fllicolle nel tenue, (gt; ncir ultima poraione di questo la tenia espama, lo stron­gilo cernuo nel cieco, e pochi iii(li\i(liii tld tricocefalo af­fine; copiosissimo invece lo strongilo ippostomo nel colon , c luimt'iosi cisticerchi tenuicolli sul peritoueo. Lo strongilo fllarin nei bronchi e nei polmoui. Molti osservatori notarono pare (;üi)iosi echinococchi ael fegato e nei polmoni, lt;'d altri il cenuro nel cervello.
Kliolouia di'l ninrho.
Questa parte diffusomente discorsa dni trattatisti, sonza cercaro il ncsso ehe le prctesc incolpate cagioni avevano cogli effetti, racchiude in pressochc lntli i trattatisti molte incertezze ed errori, Dietro i I'alli ed i principi die io sono venuto sin qui esponendo si possono lasciare molte iuutili minutaggini, e stabilire alcani precetti etiologici, ehe hanno il pregio di dare pure la ragione di mollissimi fatti ehe restavano del tutto incompresi, o si prestavano ad errate e false interpretazioni,
Le stagioni estiva ed autunnale se corrono eccessiva-mente umide e piovose, promuovono una vegetazione di plante rieche di elementi acquei e di parti legnose, ma scarsa di element! alibili o nutrltivi; ma come in queste circostanze trovano pure agio a moltiplicarsi i molluschi delle acque stagnanti, nei quali percorrono le prime loro fasi di sviluppo i distomi, cost facilmente lt;iielro tali eagioni insorge negli armenti pecormi la cachessia acquosa. Nei luoghi bassi e paludosi e nei prati dove le due sovradette
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— .'laquo;Iquot;) —
cagioai sono in perraanenza, domiua pur anobe enzootioa-iiicnic la malattia, solo die, assooiaadosl a (iii(,ll(; 1'umida c piovosa stagione, il morbo ha campo dl svolgersi aasai plü (lilViisaniciiic, E generale osservozione ehe 1'aria umida iin-pregnaado il corpo di moggior copia di aoqua v. diminueu-do la cutanca esalazione, accresce le esalazioni interne, e di-sjioui' piii facilraente alle Ldropisic, non sfuggono a questa legge ne lquot; uomo ne gli aiiimali, questlaquo; specie di idroemia avviene piii facilmente o piü sollecitamente nelle pecore, nelle capre e uei conigli, e i' osservava il Canu nel cavallo. 1 Memoir, de la Soc. des Veter. du Calvados X. pag, il.) L' Heusinger u comprovare quest' azione dell' aria umida teneva del conigli e dei porchetti d'India in cantine umide, e ben presto svolgcvasi 1' idroemia e di questa perivano, seu/.a distomi ne] fegato. D'altrn parte il Rigaud de 1' Isle (Bibliot. univer. II, pag. 53) osservava ehe gli armentl ehe frequentano in uutunno alcuni pasculi delle Alpi, e ehe restano tutto il giorno e la nolle iramersi in una densa neb-bia, non contnievano la cachessia ictero-verminosa, e questo I'orse av\ iene solo pci'die in quei luoghi le nova dei distomi non Irovavano i inolltischi nei quali compiere le lasi neces-sarie di lore sviluppo, e la buona aliinenta/Aone s'oppone agli ellclti dell'iiinidiia. Per le opposte ragioni gli autunni asciutti ed i luoghi eon aria aseiulla ed alpeslri, non sono \ale\oii a produrre la malattia,
Come dietro I' azione delle stesse cause generaii gli armentl peggio nudriti sono i primi ad essere colpiti dalla malattia, ed in questi manitestasi anzitutto negli individui malconci dall' eta o da pregresse malatt.ie, cosi s' intende come dietro 1' azione delle cagioni ehe impoveriscono la massa del sangue, un numero anche non strabocchevole di distomi valga n produrre la malattia, e ehe questo stesso numero in contrarie condizioni non valga a farlo sviluppare.
Le larve dei distomi enlrando costantmnento, iioll' au-tnuno, nel corpo e quindi nel fegato delle pecore, ela ma­lattia svolgcndosi ehe nei mesi lt;ii novembrc o decembre, o
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Aid
iu qudli di geunaio, febbraio e marzo, soaza ehe possa ac-cusarsi di ([ucslo aulicipo o rilardo o il uumero di parassiti o le coDsegaeoti alterazioni del legato, ohlaro emerge ehe altre cause iatermedie favoriscono a ritardare o a preoipi-tare lo svolgimento della iufermitö, e a aessuno osservatore, per vero, era at'uggito ehe la malsana stabulazioue inverna-le, la scarsa o alterata alimentazione, le primavere umide o piovose favoriscono lo svolgimento della malattia. Ora tutte queste cagloni rendendo deflcieute la autrizioae, od uiiche readendo iacompleta 1' ematosi, faano si ehe I' altera-zione del sangue piii presto giunga a quel grade ehe e in-compatibile onche eon uno stalo di discreta sauilä. Si e errato lino ad ora a credere queste cagioai come valevoli a produrre per se sole la malattia, meutre esse ne aiutano soltauto lo sviluppo. Questo giudizio sul valore etiologico di aleune cagioni e tutt' altro ehe inui sottigliezza, mentre appunto corapletamente spiega come e perche si possa giun-gere eon opportun! rimedi ad irapedire ehe il morbo si svolga, come disteaamente si vedrä parlaudo della oura; e come in alcuni anni in cui fu ubertosa (! asciutta la pri-mavera e piovoso invecc I'autunao, la malattia si svolga in modo mitissimo negii annenli. I luoghi paiudosi o le lerre nmide per la qualita lt;l(!i foraggi ehe forniseono e per la I'aeilitii eon cui vi allignano i piccoli molluschi d' acqua dolce ehe albergnno le lane dei distomi, racchiudono le condizioni Eavorevoli allo sviluppo della malattia, e perciö regna anzootica in qaesti luoghi, main qucsli appunto non mena tutti ^li anni orrihili stragi, solo perche la buona alimentazione in inverno, ed il ricco paseolo primaverile mantengono un artiliciale equilibrio tra le perdite ed il ristauro dell' organismo, lino a ehe i parassiti abbandonano il luogo di lore naturale diinora, Laseiate quindi tutte le vane specula/.ioni per cui dal miasma palnslre si voile de-rivare la malattia, paragonandola alle febbri intermittenti dell'uotno, come il Gasparin insegnava, oggi pub la scien-za accettare I'antico insegnamento di Varrone, ripetuto poscia
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.......in
da Oescciuio laquo; Animadvo;rtendiim est si luxtn erunt loia palustria, ct proplor wisdem causas, et quia cum arrescant crescunt animalia quaodam minuta, quac non possunt oculi consoqui, el |gt;er aera intus in corpus, per os et nares per-vcniiiint., et elüiiuul difficiles morhos.
(ili aiiimalelti eiie non si pessono dogli ocelli vedere sono lo cercarie; e non per nie/.zo dell' aria, ma dell' acqua nel maggior mnncro dei casi culrano nel corpo dfigli animali.
1/ industriu famosa e veramenle ingiese del slg. Bakewcll, ehe allagava i prati per aleuni gtofni ove jiascolavano le pocore merinos die egli desUnava alia vendita, e ehe dope alcnni tnesl perivano miscrainente di marciaia, defraudando cos! i compratori cho le avevapo acquiatnte per propagajre la raz/.a, rimane, dietro I'ordine di idee gia espresse, cliia-ramente spiegata; rieeve ima scientifica sanzioin- la pratica volgare di alcuui peoorai die, edottl da Luuga e ripetnta esjierienza impodiscono die il loro gtoggo s' alilieveri in alcune localitä. Restano pur anelie interpretati quei fatti analoglii a quello da Waston narrato nel 18'ci (The Tondon Medic, (iazet.), copy;lie cioe una numerosa güöggta di pecore sane, dope aver pernottato una sola notte in un prato umido ando tutta soggetta alia cachessia ictero-verminosa per di-slomi, ed una sola pecora ne fu esonte die era rimasta su di un carro perdie per via si era rotta una gamha. Anche il Dupuv osservava morire per la stessa cagione 500 pecore di diverse eta, c andarne iminuni solo IB die non erano an-date ad un dato pasc.olo nmido perclie zoppe. Quest! ed analoglii fatti regislrati nella scienza sono prcziosissimi argo-menti in aiuto alia mia dottiina, la quale non trovasi in conlraddiziono eon alciin I'atto pratico ne con alcuna scien­tifica osservazione, nicntre per V opposto questi fatti oggi da noi facilmente inlesi e spiegati, non lo furono per lo passato da alcun veterinario, q quelli die lo tentarono cad-dero nel singolaro assurdo, di allermare una infezione istan-tanea e profonda, die manifestavasi perb solo aleuni mesi piii tardi!!!
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In quaulo ad alcune |)iaiite accusate spccialmente di dctorminaro la malattia come il Jimcus articulatus, il Ranun­culus ilammula, c piü specialmente la Lysimacchia uum-mularia, ognuno sa oggi qual ooaoettO deblm larsi di qiuv ste errate doltriue. Non yogllo \wr'o tacore die attorno a ceppi di uimunularia die steudevano le lore t'oglie ndle acque de' fossi, ripetntainente vi osservai miriadi di cercarie; forse uu erralo giudi/.io t'u ricavalo da uuii imperlelta osservazione in parlo peri) vera? Lo stcsso dicasi della deiiominazioiie data in Toscana dai voigari alia cachessia, e cioe di male dei Itimadiini, forse die i voigari nolarono die nei luQgbi ove questi abbondano, il inorbo piii i'acilmeiite si sviluppal*
Cura della cachesisia acquoso.
rs'ou avvi altra malattia degli animali il di oui giudi/io pronostico fra i velerinari sia cosi disparato, quando il mor-bo e gia inoltrato nel suo oorso. Da un lato Oelafond pre-ceduto da lunga scbiera di ju-alici, conl'essa die spicgato il morbo ogni cura e inutile, c die il proprietario giova meglio ai suoi interessi vendendo gli animali al macello; ilall' altro, uno scarso numero di agricoltori c di veterinari die insegna-no di avere in poco tempo curato pecore e bnoi affctti daila malattia ancbe a grailo inoltrato, o come chiamano al tc.no periodo, meritauo Ira questi spmale menzione il prof. Val-lada, il Rocbard, ed il Romanet.
Vero si e die i veterinari assai di rado sono cliiamati a prestar V opera loro per armeuti affctti di cacbessia acquosa, pcrcbe ancbe fra i voigari e troppo inveterata opinionc die la gravita cd incurabilitä della malattia supcra di gran lunga i poteri dell' arte nostra; ma se l'arte e la scienza con lungbi e pazientt studi giungeramio a trionfarc o vincerc quesla malattia, cagionc di perdite incalcolabili ed annuc per lutla Europa, io non dubito di affermare die la
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veterinaria come benefattrice dell' umanitn surä riconosciuta da quanti hanno fiore di senno, c ehe la stima per i di lei cultori s' andrä notevolrnente eslendendo.
Sc il complesso dellc dottrine elio sono aiidato espo-neiulo sulle cause e uatura di questa inl'erinitä ponevansi in mirabile aecordo col fatto della incurabilila della ina-lattia, mm conosccudo 1'arte alcun mezzo atto ad uccidere, o valevole a suidare i distomi dal fegatö', 1lt;! ossen azioni iu-vece di ottenuta guarigiono, scnza ehe i distomi avossero ahbandonato il fegato pare ehe demoliscaiio tutto 1' edificio teorico-pratico die sono vcnuto fiiio ad era svolgendo. Non credo inutile quiudi lo addentrarmi alquanto Inrgamente in cosi grave argomento, discorrendo prima e poneudo al vaglio della orltioa i mezzi proposti dagli autori a premunire gli armeuti dalla malattia, ed i mezzi curativi poscia della ma-lattia a seconda del grado di suo svolgimento, o come di-0OÖ0 nel primo, nel secondo e nel terzo periodo, ricavan-done quei lumi ehe armonizzauo la teorica colla pratica, e sgomberando I' Apparente contraddizione.
Dei mmi alt! a prcsorvaic ie pecore cd I buoi dalla cachessia acquosa.
E noto anclie ai volgari die i luoglii ricchi di acque irriguc, umidi e paludosi sono quelli in cui di preferenza domina enzooticiimente la cachessia acquosa.gQualunque sia il concetto sullo cagioni die in questi luoglii favoriscono lo sviluppo della malattia, tutli sono concordi nell'atnmet-tere die 1'abbonirc il terreno in codesti luoglii, favorendo Jo scolo delle acque a seconda dei progressi della moderna agricolttira, sono d' aecordo, dissi, nel giudicare questi mezzi utilissiini; ma 11 pili dpllc volte questi migliornmonti del terreno non possono attuarsi, ed integro rimane 1'ufficio del veterinario, ehe cercar deve di elidere coi mezzi ehe la
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420 — scieuza insefiiiu, lu poieuzu delU; raquo;ocive oagioui ; U' aiUa parte poi la coltivazionc irriguu come praticasi in molti luo-gbi ö condiziouo sulliciculo allo svolyiiiKMito della nuilatlia, numcrosi trovaiulosi in qucslle accpie i molluschi nei quali i distomi compiono le prime fasi di loro svihippo sottiraquo; forme- di sporocisti e poi di eercarie. Gli autuimi e ie sta-gioui piovose, il ripelo, nou favoriscono sole lo sviiiijipo delia malattia in causa dell' umidita aliuosi'erica die iugeuerano come si h fluo ad ora da tutti creduto, ma perche anche aumentaudo le aeque sta^iumli ollVono coiuli/ioui I'avorevoli alia moltiplicazioue dei molluschi, die soli possono loraire i germi o jili (unbrioni dei distomi. Per iirocedere perb piii ordinati die si iiossa, giova porre in diiaro (jiiale sia il concetto die deve ibrmarsi il patologo, ([uaudo dai tratta-tisti e dai pratici si inse^nauo le norme da seguirsi per curare gli animali predisposli a contrarre la malattia.
Che cosa e qnesta predisposi/.ione quando mancauo an-cora i siiitomi primi o preenrsori del morho.' Invano si do-nianda o si eorca una convenienle risposta dagli scieir/.iati cd dai pratici. Se perb cerchiamo di elevare la mente dai mezzi die souo proposti e dagli effetti die se ne possono attende-re, per indagare lo stato di predisposizione cho si vuole al-lontanare o combattiTe, vediamo die i mez/.i consigliati corrispoiulono appunto al vago ed indelerminato concetto die alia parola predisposizione universalmenle si annette: e per vero il Delai'ond (op. dt. pag. 'laquo;ö e seg.) fra questi mezzi consiglia la buona e sncculcnta nutrizume, le hevaude fer-ruggiuosc, I'cmigrazione, T uso del sale marino o del sal gemma. Ora la huona iiutrizione equivale a I'ornire abbon-danti elemenli alibiii all' organismo; onde per (juesta parte il concetto della predisposizione suonerebhe impoverimento della massa organica 0 demitrizione. L' emigrazione invecc piii die ad nn I'atto inerente all' organismo degli animali riguarderebhe ullo condizioni del luogo, e si con foil ilereb-hero queste con uuo stato s|)eciale degli animali: inüne le hcvande ferrugginose o I' uso interno del sale mirerehbero
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a lavorirc lii ricomposizioiie di'llu crasi uormule del saugue, e come dice lo slcsso iDclfiioiul laquo; alia rüjenerazione detlu pnrle cnbrata dei glolmli del sarupte raquo; 6 act nttlvaro le orga-nicho fuir/.ioni Uittc, o specialmento la digcslioiie; nell* üno e uegl' altri casi (jncstii disposizione ad inferraare sarebbe aduiuiiie mi voro amp; reale state morboso t^ih esistcnte.
(Uova quiiuli a parer mio di non confondece qiiesti fatfi divcrsi ira di lore, o Btabllird come assiomi die la quolidiana esperioiiza conlenna;
(. Che 1c condiont tutte ehe Irnpoverisöüriö 1'organismo animah^ fa\ oriscono V elinintiasi negli animali.
2. Che ii morbraquo; V(!riiiinoso e spesso una risultanza di questo state ofgöttlCÖ precedeiite o delle specie di vermi ehe entnino nel corpo degli auiiDali, e dice spesso, giacche e pur dimostrato die cntrando ^entli di vermi nel corpo di animali fortlssimi e robustissmii, vi allignano e crescono a modo da ingenerare secondariamenfe l' organico ilnpove-rimento.
5. Che tutti gli animali entrn il corpo dei quail pro-sperano i distomi quftödb sono esposli ad introdurre nel lore corpo i germi ed eivd)rioni dei detli vermi, sono tutti egualmente predisfmsti a contrarre la eachessia acquosa, solo percbe lo lore interne condi/.ioni sono favorevoli allo svilnppo ed acerescimeulo di ((uesto parassito.
4. Cite quindi le cure igieniehe, la scelta e lauta ali-menta/.ione, qunndo persistono le eondizioni di luogo per mi entra an gran mimero di germi di parissiti, non possono ad altro giovare die a rilardare o laquo; niascherare le perdite die gli animali sollVono per causa dei p.irassiti. Si mantiene un artificiale eqnilihrio fra le perdite e le riparazioni, ehe non puo perö durare a Inngo. Halle qnali premesse pare die chiara emerga la sconsolanfe certezza, die uon poten-dosi cosi tacilnient(! permutare le eondizioni di luogo die giovano alle svilnppo delta eachessia acquosa, il veterina-rio debba rimmciare a premuiiire gli armenti da questa in-fermita. giacche Ja slessa eniigrazione riesdrebhe, come
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riosce spesso, Inutile, porche gli animali abbaudonando il luogo noil abbandonauo i parassiti ehe sono giä a piü ccuti-naia entrati noi coiulolti epotiol, e coiupiraniio altrovo 1' o-pera loro di distru/.ione, come di fatto conuniemente si osserva.
I'ortuiiatamentc die la scienza ricercando aiuto dalle volgari ed empirieho coiioscenze, giunge ad opposte couclu-sioni, e trovato il glusto vaiore del fatti empirici mal com-presi o non iutcrprotati, insegna il modo di giovarsene con utilitä universale.
L' uso del sale conuine o del sale gemma fu lodato lino dagli anlichissimi tempi come condimento dellc pro-vende degli animali, e perclie ancora i'orniscc all' organismo animale elementi nocessari alia sua composizione normale, e questa nuuiticne attivando le funzioni imporlantissime del canale digercnte. Che cercassero i pralici di giovarsi di questo mezzo a prenuniire gli armenti dallo stato cachetlico era adunque natnrale cosa, ed i bnoni risullati alcune volte ottenuti confennarono il giudizio della sna utilita cosi for-temcute, ehe gli insuccessi non valsero a richiamare su que­st! fatti una pid attenta ed accurata disamina.
Che il sale nbbia in alenni casi giovato ed in altri no non vi ha pratico ehe non lo ubhia le ben cento volte pro-vato. Ora il node della qucslione sta appunto nel sapere afferrare le circostanze in cni il di lui uso pub riescire inutile o vantaggioso. E senza impugnare tulte le. discorse proprietä del sale die nol si potrebhe, allermo soltanto ehe nel caso attuale cioe di prevcuire lo sviluppo della ca-chessia acqnosa, tuttc queste virtü del sale, e fossero pur anche cento volte maggioi i, non potrehbero avere c uon hanno ehe no pregio sccondario; la virtii e V azione sua precipuissima si deve alia sollecitudine ed alia sicurezza con cui uccide le eercarie ehe sono gli embrioni dei disto-mi. Giova il sale quando e somministrato a modo ehe gli embrioni enlrando coll' alimento sentano la di lui azione c
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ne restino uccisi (4), uou rcclierä ehe liove e pasaegglero vautaggio quando si lascia il tempo agli emhrioni dl al)l)au-doiiare il mmine, e percorrondo i diversi stomachi di giun-gere all' intostino e do qncsto pel condotto cpatlco entro il t'egato. Inutile 1' uso del sale quando le eercarie si sono pennutate in distomi ai quali l' azione del sale piii non giunge o non e piii eosi pronta ed attiva. Le osservazioni pratiche eonfermano queslo modo di inlerprctazione dei latii, armonlzzando cosi la soienza e la pratloa; e per vero se io soorro e medlto sugli insegnamenti pratici clic sono il patrimonio della scienza, trovo a cagion d' csempio ehe niolti consigliano di loriure alle peeore prlma dl csserc dal-1' ovile condotte al pasoolo insalubre, una modica razione di foraggio secco oondito col sale alia dose di 10 a l ö gram-mi per ogni capo di hestiame (2), e ehe I'u Irovato proficuo il teuere nell' ovile dei pezzi di sal gemma clic le peeore leocano prima di andare e dopo essere tornate dal pasoolo, il elic altro non vuol dire ehe le eercarie restano uccise dal sale nel periodo di tempo ehe dimorano nel rumine. Gourdon e Naudin videro nell' Algeria sfuggire alia eaches-sia aoquosa le peeore ehe vivono presso i laghi salati, non giä eome cssi credono perehe il sale e il miglior rimedio ooatro 1' infermilä, ma perehe i germi dei distomi non vivono nei mollusehi delle aeque salse, o pcrclie la bevan-da salala in qnesti casi giova ad uccidere le eercarie come si ottienc colla somministrnzione artifieiale del sale comune o del sal gemma. Non voglio pure tacere ehe un veterina-rio del Vereellese, il Cavalli, sono aletmi anni mi chiedeva CODSiglio, onde impedire, ehe ogni anno alcuni dei vitelli pascolanti nell' autunno il quartarolo eosi detlo, di alcuni
(1)nbsp; nbsp;Toccando con ncqun llevcmenle siii.n(;i ntimcrose certarla \mle sii di un
vd.ro, \i: vldl srinjire avvizzirsi, oscmvirsi o miirire It) poolll isl.mli.
(2)nbsp; Ordlnoriamcntc si sclnlgono 300 fji'amml, um llbbra circa di sale, in nn lilro il' arqna c con qncslo si ospergc alninc ore prlma , pi'iclii sc nc imljcva hene, II foraggio die deve service per 20 peeore.
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prati, perissero alia vogttonte prlmavei'tt di oaohesaia aoquo? sa: gll proposi di suinmiiiislraro ai vitelll prima di condurli al pascolo, una plccola prosciula coiulila col salt-, a cui lt;lis-senii di aver agglunto la fuliggine, e di oon aver plü avuto la cachossia nei vilclli in quellu slalla. Le osscrvazioni pra-tiche altoote e ripetute guidate da questi general! coocetti scienlilici niaiicaiio tattora alia scicn/a; oiule mi limitraquo;), a|)-poggiato all'universale Bunziouc, od a poche ina sicure osserlaquo;-vazioiu di I'alto (ucoisione delle oercario coll1 acqua salata) a proporro ed a tencre come il aiiglior mezzo prevenllvo delia cachossia, l' uso del sale piifdic aaggiamente raquo;; non cmpiricamcnlc c luor di tempo sia csso aiumiiiistralo. Queslo couoeito pratico quando fosse ooufermato da lunglaquo; ed illu-minata esperien/a surebhe della piii alta importanza , spe-cialmcule praticandosi in quei luogbi ove la condizione del tcn-eno e tale die il pcritolo della inlrodii/.ione dei gernri dei (listomi e incessante. Iigt; (piesli luogbi bisognerohbe tlt;'-uere gli armenti in uree di terrene clrcoBcritte ed asciutte, portarc in queste 1' alimento i'alcialo e abbeverare gli ar­menti con aoqna di pozzo^ nella qoale non abitando mollu-schi non vi sono ceroarle, !gt;' Illustre agronomo ed ottimo mio amico Carlo Berti IMcliat mi I'orniva in proposito nna importantissima osscrvazione. In nna cascina delta la Pro-vauina in snlle lini di Leyui, ove i terreni sono surlumosi e abbondano le acqne, qqsi Erequente ed esiziale ab immemo-rabili ö la caohessia acquosa, die nessuno ora piii pensa ad allevare pecore In quel terrilorio, ed 1 pastor! come pesti-fero lo sfuggono. II mio illustre amico acquistava, per espe-rimentarnc I'allevamento, un arlete e due peoore di razza merinos, e le motteva In un cascinale ointo da muro ove era anclie una stalla di Imoi. Ai buoi ed ai vilelli si ap-prestavn il here in un abbeveratoio coll' acqua di pozzo, le pecore invece bevevano in una specie di vasca die tracva le acque dai oampi ciicostanti, e nella quale erano nnme-rosi niollusdii.
Le pecore e gli Qgnelll die da quelle erano nate
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fiirono scnipre nudritn com foraggio seooo, ma in pojo iihmkraquo; (H mi anno tutto orano pcritR di cachcssia acquosa, dei vitolli 0 (lei huoi della stalla non uno no prima ne'rpoi fn proso do (jnesta infennita. Alouni vetcrinari pieniünlesi e megllo (pielli dello tnaremmo toscane, ed I rioohi allevalaquo; tori di mandre pecoriue di (piesti tuogbi polrebboro, nicdi-tiindo hu quest! I'atti, amcchire la scienza di preziose cono-scen/.e, e forso tnlelare con sicure/za grandi loro intoressi. So heue öho molto piii economico si o il lasciarc pascolare vagftudo gli armenti, e die 1'apportarc 1'crba falciata ad im luögo deterininalo implichereblic una spesa, ma so pure nncora ehe la pastori/.in, la veterinaria e 1' afjricoltnra tntte si ridncono ad nn cilloolo di tornaconto, e olio 11 hello non ntile, non e buono. Onde il problenia a rlsolvcrsi deve esser postn cosi: Qualo o la spesa magglöre ehe il proprie-tario incontra allevando nn arineiito di penoce nel modo ehe ho ladicato? E data la spesa vedero se questa coiiveiii;a, o valga meglio correre il risohio delle enormi perdite ehe arreea la eacbessia aeqnosa. F^a facilitä con cui si pno in-oorrere nepli errori, obbliga i veterinari ad nsare la map-glore ootilotezzQ negli esperimenli ehe sn qnesta via inlra-prenderaiino, e poehi ma sienri esperiiiKMiti ehe da loro soli possono essere tentall avraniio assai piii valore dei molt) condotti da allevatori inesperti. Quaudo tnlti vogliono e credono di poter esperimentare e gindicare pli esperimenti, possiamo essere sienri ehe nascera tale confnsione di idee ehe niuno sapra Irovare il bandolo per nscinie, ancbe quan-do i piii sembrano eonconli. Ksempio chiarissiino di qnanto alTermo ce lo ha offerto lo studio dello oagionl die favori-scono, secondo le eonuini opinioni, la cddiessia acquosa.
Riassniiieiido qnello die ho fino ad ora diseorso con-dndei-o: Che Intto collima a far credere cho il sale e nn pre/.ioso me/.zo presrrvntivo della cachessia acquosa, ma ehe per stare sicuri della sua a/.ione bisogna usarlo prima die la malattia si svolgft! e die aspettando di ricorrere al sale quaudo si manifestano le prime traccie del morbo. o
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si ricoiiüscono, nel linguaggio degli uutori, prodisposto le pecoro. a coiitruiTO la malattia, h giä trnscorso il tempo por r-iililo BUO soinniiiiistrazioiie, non si o allora piii in tempo a prevenire, bisogaa curare.
Delia cura delta eaclu^ssia acqnosa.
Goueralmeate si credo ehe la malattia si gvolga (|iuuid() OOinpalouo i segui eslerui die la lusciauo sospetlare, ed e pur qui'slo uu errore. La deuiolizioiie per dir cosi dell' laquo;r-ganismo comiuoia ad avvenire quaadu, oatratl i distomi sot-traendo ed allerando la bile rendono dlfettlva la iuitriz,ioiie degli animali , die solo si fa a uoi mauil'esta quaado puo esserc misurala dai sensi; il morbo quindi e an ultimo effetto proveniente da una caglone die da motto tempo leu-tameiile ma couliiiuaiiieute opcrava, onde (pianto pit) 1' or-ganiümo sura lontono dagli ultimi latti die risnltano dalllaquo; deilcionza e alterazione delta bile, tauto mono diffioile sara il possibile ristauro dellquot; orgauisrao. lutoruo a die dobbia-mo peri) avvertire, die uou potoudo noi coi me/zi lino ad ora noti uccidere od alloiitanare i distomi dal fegato, nou possiamo mai in iiessun caso peusare di curare radicaluiente la malattia, ma solo di i'avorire ad arte i processi orgaaioi nutritivi, e supplire arlibciaiiiicute agli usi della bile, onde lie coiwguita come logica deilu/.ione il preeetto gih noto a tutli i pralici, die Santo nicno diffloile sara di arrivare nl line prctisso quanto nnno sarä alteralo 1' intero organismo, o in altri termini quauto meuo le organiche funzioni si saranno allonlaiuilc datto stalo nomate. E per vero esatta-meute vediamo dai pralici applicato questo precetto, giac-chi; oitrp alia buona alimciitazione qnando la malattia co-mincia a svilupparsi, oltre al coiidiinento del sale, die pub solo in questo caso giovaro ad atlivare i poteri digestivi, e alle bevandc ferrugginose die correggono la crasi del san-gue fornendogii il ferro di cui difetta, vediamo cousigliare
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allo stesso fine le sostanzlaquo; toniche e amarc da mescolarsi oll'alimento o proveiula, quoll sono la polvere di cicoria solvaticii ( 5 gpammi per ogni capo ) il tanaceto volgaro ( 10 gr. idem ) lo bacclie di genziana contuse (5 gr. idem) ed anche le foglie di pino o, di abete (40 gr. idem), alle quail ben presto si abiUumo gli animali. Questi mezzi tutti lumno lo scopo di nttiviire le funzioni digestive, e di tot-Dire cosi in maggior copia clementi alibili alia massa del sangue, onde si fornisra di quegli elementi organici ehe nndrebbero dispersi e importando nel saugue la copia del ferro di cui difetta. Importanli sono le osservazioni die i professori Dclafond , Andral e Gavarret istituirono in pro-posito. Due montoni affetti da cachessia avanzata furono sottoposti alia seguente razione giornalmcnle;
Avcna contnsa..........nbsp; nbsp; 2 litri
Prolosolfato di ferro........nbsp; nbsp; 2 grammi
Carbonato di soda........nbsp; nbsp; 2 grammi
Fieao sminuzzato e mcsoolato all' avena .nbsp; nbsp; 2 kilogr.
Sotto 1' influenza di qnesta alimeiUnzione fu veduto di-ininuire successivaiiK nte il pallore delle mncose, la debo-lezza e la diarrea do cui erauo alTitte le pecore , ed a mi-sura die re.stauravasi la nutrizione Innalisi chimica del san­gue di questi animali tentata a diverse riprese moströ sem-pre nn aumento succcssivo dell'alhumina e del peso dei globuli, associate ad una corrispondente diminuzione nella quantita dell' acqna. L'universale esperienza, ed alcune buo-re e precise osservazioni ci persuadono, die il primo grado della idroemia o cachessia acquosa, o meglio, die una for­ma licve di qucsta int'ermita puiraquo; essere curata o vinta solo mantenendo un artificiale equilibrio nella nutrizione. iNes-suna meravigiia quindi die quando 1' organismo e special-mento gli organi della digestione non sono piü capaci ad elaborare gli elementi alibili in copia tale da riparare alle perdite e alia couservazione dell' individuo, il processo
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(lislruttivo del morhu tWgUlta il SUO oorsö, o in iilln tor-niini si rijjuarda allorn il inorho come incurahile.
11 mezzo Ddigllore per sem|raquo;lieilii ed eeonomia per ren­tiere ferruggiuotii gli alimenü 6, seooudQ Delafondi (piello di aspergerli con una soluzione tli vitriolo Verde 0 protosol-falo di ferro; .quot;0 granimi di queßta sostuiiza scioiti in 10 litri d'acqua bastono per aspergere 80 kilogr. di Coraggio; il |)ocü coslo del soll'ato di ferro potrobbe iarlo pre.sciegliere al sal ccimine anchc come mezzo prevenlivo, ed io credo con van-tuggloi dis^raziatamente peri) alciinc volte le |)eeore si di-sguslauo di qnesto condimeiito, e rifinlano I' aiimento cosi preparalo.
(ili amari e ferrugginoäl inrono pure Irovali utili da Sohmagcr (Hering. I.eistungen ecc. ISiT, pag. ii) contro la cachessia acquosa dei baoii solo die nei casi in cni I di-magramento, I' imperl'elta digestione, e la diarrea erano notevoli, aggiunse alia medicazione T olio etnpireumatioo; o sebbenc cgli diea, con vantaggio, non ci appare come po-tesse recare giovameilto, non potcndo far seutire ai distomi la sua virtii vermifuga. Anclie il Millet ( Etecueil etc. IS.quot;)7) usava con vantaggio ii carbonato di ferro (I gramma) tmlto alia genziana (2grammi) unite a latita alimentazione, se non die passalo il pericolo della eacliessia acquosa, si manife-starono nell' armenlo alcnni casi di apoplessia riferiti dal-1' autore all' nso iiiterno prolungato del ferro, non die alia lauta alimcnlazioue.
f^e sostanzc amare, tonichc e slimolanti unite a sostanze rieche di elementi alibili e di principii ferrosi, fnrono in genere lodate da tntti a mor!)o incipieutQ o non inollralo. Fra qaeste medienzioni debbono essere ricordate il heve-rone di Tessier ed llnzard, lodato poscia anche dal Delafond. Pepe in grana 50 gramini, si facciano infondere in nn litro di vino, o di sidro o di hirra, o In qnalsiasi altro infnso di piante aromatiche OOltie timo, salvia, Invanda ecc. Colato 1'infuso si distribnisca a 12 pecore, e si ripeta per Ire o qnatlro giorni, per riprenderne 1'nso ad intervalli. I .quot;0
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Kruinmi di pepo possono com.: l mtuso L'aaöJPö Homiiiiinslr.u o divisi ad altrc 12 pecore.
II votcriivirio l{oy propose la (abbriciizione di un pano nutritivo o inedicalo di cui vanlö molto gli ellctti per la cura di'l morho ineipiente. 11 dötto pane e cosi composto: Farina di lupini e di gcaBO di segala d'ognuna 4 decalitri, fattane uua pasla, e doplaquo; clio iia rerinentatlaquo; si agglüngOtVOi
Ccn/Jana polvcri/.zala .... 300 gramiui. Prolosollaio di ferro polverlzauto. I kijogr. Sale coiiiuiu!....... 2 kilogr.
Si mescoli il lutto e dopo ciic ovrö la pasta fennontato per 12 ore in luogo caldo, si fu ouooöPQ al l'orno come pane, si cslrae poscia, atagliatO in fette ai rienoce come bisnotto, da soinininistrarne 50 o 40 grammi al glorno il inattin-) ad ogeö, pecora malala. Dopo otlo gloroi di qnesta enra, affer-tna il Rßy, clio lacongiuntlva e la pelle acqnistano un color rosa, e ehe i sintomi propri della eachessia scompaiono di giomo in gtbrno. II Delafond visla la diincoltä ehe in alciini iDOglli s'incontra a proiaeciarsi la larina di lupini, propose un pane pur egli cosi composto:
Fnrina di frumento . 'gt; kilogr.
raquo; d avena ... 10 raquo;
quot; d' orzo ... 8 raquo; Protosolfato di ferro l
Carbonato di soda jnbsp; nbsp;^0 Zummi Sale eomime ....nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;I kilogr.
Sostituendo 200 grammi di tartaro di potassa e di ferro, al solfato di ferro e carbonato di soda, si ha uu miglior pane ferrngginoso ma meno economico. 280 grammi del pri-mo pane dal! alle peeore mallino e sera produeono un no-tevole miglioramento visihile dopo 10 o Wi giorni. Infine i graui cotti comq 1'orzo, l'aveua, la veeeia. In cicerchi.t, la segala, lelenlicehie eec., unite a piecole quantitä di patate, di carole. iiavoni ecc,, eotte, a cui si aggiunge la liinatura
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_ 430 — di ferro ed il sale recano buoni risultali nclle bestie giä affiucchite, e uegli agnelli in cui e cominciata la diarrea.
Nel 1854 i giornali di veterinaria tedeschi riportarono clic an proprielario premuuivu dalla cachessia acquosa il suo armculo di pecore somiuinislraudo ooll' aliincnto due volte all'anno e per \A gionii ogui volta, un miscuglio composto di due parti di gesso e di uua di sale. 1 vcteri-aari Kulilinami e I'rzibjlka ripelevauo I' esperimento con successi) in 4 armenti, ed uno tra quesli era stato prece-dentemeiite da diversi anni sempre eolpito dalla malaltiu. Grolb ehe lo adoperö, noraquo; vide alcun vanlaggio a morbo iuoltrato; gli riusci eccellentc per contrario a morbo inci-piente. Eichbaum per contrario almeno nelle pecore vecchic non ne trovb giovamento. Ad ogni modo I' Herlwig per darsi ragione dei vantaggi die il gesso pub arrccare, isti-tuiva nna serie di esperimenti per stndiare 1' azione di qne-sta sostanza, e ne risultava ehe il gesso anchc ad alta dose (lino a 24 oncie in tro dosi al gionio, pei cavalli ) e som-ininistrato per piii giorni non riesciva lelale, die in sulle prime agiva come tonico, ma a lungo undare piomoveva delle evacnazioni, e ehe aumentava la coagulabilitä del san-gue uegli animaii. La parte del gesso ehe resta nell' inte-stino mut isi in gran parte in ossalato di calce, quella ehe e assorbita ed eliminata dalle urine lo e sotto forma di carbonate e di urato di calce.
Ad onla di queste diligeuti osserva/ioni 1' utility del gesso contro la cachessia acquosa resta tuttora problematica per lo scienziato, molto incerta pei pratici.
Nel giornale veterinario di Llone del 1854 il Rochard narrava di avere osservato nel 1854 dominare epizootiea-mente la cachessia acquosa uei buoi in luoghi ove il terre-no non era sortumoso: al compiesso fenomelogico della ma-lattia non mancava come nello pecore 1'edema sotto mascel-lare. Le vacclie die nborlirono morirono tutte poclii giorni dope l' aborto. In tutti i buoi morti trovb copiosissimi i distomi nel fegato, nell' interno del quale non poche volte
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— 431 — osservo come delle CHcavazioni piene di mi umore come feccia di vino e numcrosi vermi. Dell' esito fortunato ehe ebbe nella cura, coiicliiuse clie la idroemia in questo ani-male hod sar('bb(! senipre cosi funesta eome nelb; pecore ia giudici) meno rii)elle alia cura, avendohi facilmcnle curata se sviluppata da pooo tempo, e non didicilissimamente se inoltrata. La cura consisteva in uu decotto di genxiana e cicoria selvalica, al qiiab; agyiungeva ogui gioFDO e per ogni animale 4 in 5 gramini di canfora. Di dodici vacclie grave-inente infertile cost trottate per alcune settimane H guari-rono ed nna sola mori. Altre 14 meno adelte ebbero lo stesso decotto, ma invece della canfora vi aggiungeva il sol fate di ferroi dope an mese sei apparivaoo guarlte, ma nolle altre aumentava la denutrizione, e con quosta \i\i altri sintomi della malattia: si ebbe ricorso alia canfora e due di queste furono pure salvate; in breve sopra 20 vacche gravemente malate 19 guarirono adoperando la canfora.
II Visconte Romanet nel Belgio ( Annal. de Med. Veter. Ihnxelles I88Ö) adoperö la tinlma di iodio (I iodio in 12 d' alcool ) alia dose per ogni pecora di 25 a 50 goocie soiolte in nn hicrhiere di acqua. Scelte 12 frn le pecore piii malate le sottopose alia medicatnra indicata, die fu ri-petuta 7 volte in 9 giorni, solo nn ariete ehe era agli ultimi di vita quando fu intrapresa questlaquo; medicatura peri, le altre 11 si ristabilirono tutte, e parvero dopo nn mese per-fettameulc guarite. II Romanet peri) con buona fede awer-tiva 1'anno susscguenle ( Compt reudu torn. rraquo;0, pag. .#9632;gt;'24 ) ehe le pecore da lui curate col iodio, erano rimaste magre, e questo erratanienle a parer mio egli attribuisce al bisogno di studiar meglio la dose del rimedio, o dlco erratamente, percbe non e alcuna meraviglia die impoverito notevol-mente I'organismo, si jjossano per qualclie tempo coi rime* di rilevare le organicbe fimzioni, ma ehe pocbi giorni di cura non bastino a riordinarlo a modo ehe possa, lasciato il rimedio, bastare a se stesso. Comunqne sia, le osservazioni del visconte meritano di essere ripetute, o sciogliendo il
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- 452 — iodio neUacquu sahita, apprestaiulo alle pecore un bevero-ne fjustoso si fuolUtepebbe d' nssal 1' aniiniiii8tra/-ioiie del rimedio.
Inline 1' onorevole niio oollega il prof. Valluda ripctu-lamonto espepimentava i vautaggi dell' assafelida contro la malattia in discorso, giimta al peviodo di riconosciula incu-rabilitä. laquo; Otto pecore, scrive egli, in pessimo stalo perche perdevano la lana, ed iiiollralo era il dimagraqieuto, irre-golare e spesso sospesa la riiininay.ioue, patente 1' anoressia 0 perdita dell' appetito e la cosi detla bttttiglia, laquo; ruccolta sierosa die negli Ultimi periodi del morbo snole nianile-starsi al canale delle gauasce raquo;. Oltre ai feiiomeni della ma­lattia in discorso erano pure infeslate queate pecom; da larve d'estru nelle cavita nasali e seni I'rontali, da slrongili nel polmone, ed alcune da tenia espaosa nell intestiuo. laquo; rurono, seguiln il prof. Vallnda, soltoposte all'uso iuterno dell' assalVtida , inconmiciamlo alia dose di C granmii al giorno per ogni pecora ed in uu solo boccone, ed aiini(!ii-tata la dose ogni due giorni si giunse fmo ai 12 giammi ed anclie piii, e si arrivo in mi animale (iuo all'oncia sen/.a inconveniente alcuno. Un notevole miglioramento ai fcce osservare dopo pocbi giorni di cura; I' appetito si era risve-glinto e rislabilita la ruminazione. Le pecore si ubituarono all' assafelida, e se ne mostraroiio gliiotte, notevole vantag-gio pur questo per potere ainmiiiislraie il rimedio ad uu gran miinero di animali, od anelie condendone una parte di alimeiito.
I.' illustre mio collega si prcstava genlilmenle all' invi-to ehe iq gli faceva, di accidere uno di quesli animali dopo cbc il migliorameato eras! stabiiito, preineiulomi di porre in eliiaro come e perche 1' assafelida avesse giovato; vedemmo normalmente colorate le carui die mandavano un forte e aauseoso odore di assafelida, scotnparso le losioni earatteristidie della malattia, doe i versameuti, e come la dilavazione delle viscere. iNunierosissimi pero erano i distoini nel fegato, e pel loro inovimenli moslravansi vispi e vigorosi.
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— 455 — La stessft osservazione ripetevamo in altra pecora, la quäle dopo aver mostrato di miglioiare, o scomparso I'edema sub-mascellare tornö a mauifestare tosse violentu, difficoltä som-ma di respiro (f), perdita dell'appelito, sospensione della ruminazionc e diarrea colliquativa, ehe in pochi giorni la trassc a inorte.
In questi cusi, fuor di ogni dubbto l'assafetida aveva giovato, non certo come vermifugo, rna rilcvundo i poteri digestivi, per cui si attivarouo i poteri organici uutritivi. Questi fatti per la sua semplicitä di evideuza chiarissima, ol spiegano come giovasse ad altri 1' assafetida per vincere lo stato cacliettico da strongili nel polmone nello stesso mo­do appunto ehe giova a vincere altri morbi nei quali e di-fettiva la composizioue del sangue. L'azione eucrasica pronta e rapidissima di questo fannaco, ehe fmo ad ora era sfug-gtta ai piii colti ed esperimentati veterinari tu nota, e certo riceverä uua ben plü larga ed estesa applieazione nella medi-cltta degli animali, e forse in qiieila stessa dell' uomo. La canfora, il iodio, e meglio adunque V assafetida favorendo gli atti nutritivi od i processi assimilativi, arrestano la prin-cipale cagione dell' impoverimento della massa del sangue, causa ed effetto ad un tempo della malattia in discorso. Non e una cura diretta ma iudiretta soltanto, ma non per questo della piii alta importanza, opponendosi ad un futto distrultivo fondamentale ehe mena a morte sicura, o almeno ehe lascia tale disordine nell'orgauismo, incompatihile ton un futuro completo ristahilimento. Che anzi quando le os-servazioni accennale dal Gerlach fossero meglio e compiu-tamente dimostrate, e cioe che gli ombrioui dei distomi entrano nel corpo delle pecore nell' antunno, e che verso il fine di primavera e nell'estate lasciaiio il loro corpo, dopo esservi restate quasi un anno, il nietodo di cura proposto
(I) Questi fenomoni epanraquo; soslennli da larve d'i'Slio pecorlnd inlissc nella glottide, e la di cni presenza in qiifsla localilä e nei Ijponclii non era mai stata da aleun ostervatore notata. Vedi cslro pecorino.
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AM — dal prof. Vallada snrebbe un vcro trionfo della scienza, un beneficio per l'unianita, giucchö con lieve spesa, ed un modo scmplico cd economico d' amminislrare I1 assafetida, il veterinario potrebbe opporsi alle gravi o continue perdite cagionate al corpo delle peeore dai distomi, manteuendo un artificialc equilibrio ihm al momento die, abbandonato il corpo dai parassiti, col buon nutrimento si ristabilisce com-pletameule la sanitä, e ciö si otterrebbo aon solo nella ca-chessia ictero-venninosa da dislomi, ma in qualsiasi altro stato caclieltico da clmiutiasi, e mcglio poi nei semplici stati anemici consecutivi a semplice deficienza di alimenta-zione, o di qualitä alibili e mitritive dcgli alimenti.
Bencbe io abbia gia a lungo discorso di codesta infer-mita, cercando di ordinäre le idee priiuipali onde ne emer-ga un concetto piii tiuplicito e chiaro a giudicarue la natura, alcuno poträ tacciarmi di avcre trascorso sopra incite opi-nioni e doltrine, ehe trovansi da diversi autori insegnale. Per veritä non nego die compilando spars! insegnamenti in proposito avrei poluto assai facilmenle impinguare questa parte del mio lavoro, ma appuulo per non eccedere cerli confini mi e parso migliore cousiglio gettare con quaiche ampiczza le basi nuove, alte a giudicare i diversi insegna­menti, an/.iche minutamente ad uno ad uno indagarli, ho creduto meglio in breve di pOl'gere il filo ehe condurrä sienramente il glovatie stiulioso nell' intricato labirinto, anzi­ehe in quello inoltranni per ricercarlo in tutlcle sue parti, giacche moditando mi e scmbrato ehe non una delle false dottrine, o degli errati giudizi, o delle anticbe contraddi-zioni, possa rimanere incompresa ancora, dopo quanto ho flno ad ora indicato.
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Delia cacliessia acquosa o caclicssia ictero-verminosa o idroemla del bovini.
Discorreudo di questa forma morbosa neue pecore mi e occorso di accennare ad alcime diHoreir/.c die incontransi in questa stcssa forma morbosa nei buoi, noraquo; die ai mezzi adoperati da alcuni con väntagglo a oombattorla In questi auimali. Gib io fed percbe la forma morbosa mm muta, sia die si svolga in una pecora oppure in un bovino, onde sen/.a ripetcre quanto gia dissi, poträ ognuno applicare le dottrlne patologiche tntte die io esposi andie nd caso attuale.
I moderni vcterinari liaiino osservato questa infermitä nei bovini in forma sporadica ed andie epi/.ootica in diverse conltade. Fra questi osservatori non vuolsi tacerc il prof. Bönaccioll di Ferrara (Vedi il Veteiinario anno 3.deg; pag. 297). Ma generalmoulc parlaiuio, e a dirsi die 11 giudizio della infermita non riesci difficile quando i fenomeni esteiiori, e specialmente dell' edema submascellare si fece manifesto-, ma come questo nd bue non osservasi con tanta eostanza come ndle pecore, cos'i per mia ripeluta osscrvazione posso all'ermare die la malattia e di gran lunga assai piii frequente di qucllo die uiiiversalmenle si mostra di credcre.^e negli auimali infermi si osscrvano sollanto la pellc secca, il pclo lungo, le mucose scolorate, i' indacchinienlo delle forze muscolari, la denutrizione ed il marasmo, benclie gli ani-niaii contiiuiino a mangiare, e solo svogliatamente rurninino, si confonde il morbo assai faeilinente cöllo slalo caehetlico in gencre die da molte e diverse cagioni pub essere mantenuto, mentre non e cosi quando gli edemi sottocutanei si mani-festano in modo nolevole. Piii di una volta ho osservato bovine morte o uccisc ncllo stalo in cni ho detto, senza versamenti, o la sola lesione rinvenuta crano copiosi disto-mi nei condotti epatici, e le bestie non erano state in pre-
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cedeimraquo; gittdioate affftte dalla malattia in discorso, solo per-che alcuiü dei IViionieni cstenii mancavano, non i fouda-meiitali, ehe la lesione pulologiea inlcramente confermava. E non solu ai pralici ma anelie at piii enuliti Iraltatisti sfuggi queata importante osservazlone, ehe stante i progressi fatti dalla terapeulica dellu iiifeimitä potrebbe avere im utilissimo riscontro nella pralica. Le ragioni di qucste diffe-renze esteriori non sono abbastanza ben note; quello ehe posso afl'ermare si e ehe i versnmenti e gli edemi si osser-varono nei bovini tacilmente (|uando le coudixioni esterne di clima o di luogo ehe favoriscono V idroemia non manca-rono, ö ehe quando questo maneano, si ha pin faeilmente I'altra forma della malatlia ehe trae soventi volte in ingan-no il pralico: T alimentnzione seeca, la eonfmuata stabula-zioue invernale dei bovini lorse potrebbcro dar ragione di queste difflt;'renze, ehe un qualehe fondamenlo pure avranno nelle diversity di organicn struttiva fra le pecore ed i buoi. Ad ogni modo meditino i pratici sopra questn laeuna della seienza a cui ora io aeeenno, non dimentieliino e solo si attengano at gran preeetto di Baeono laquo; Se vuoi sapere, os-sprva; se moi scunprire, esperimenla: raquo; e non dubito di affermare ehe molto ehe ora si ignora sapranno e seuopri-ranno. Ad agevolare la via per queste ricerche aggiungertraquo; ehe lo stato morboso progredisce assai lenlamente, e in sulle priraquo;ne seorro eompletamcnte inosservato, tanto piii ehe le funzioni della dlgestione perdurano a lungo inalterate, sen/.a peri) ehe gli anirnali ne faceiano buon pro; la con-giuntiva pallida, il bordo palpebrale alquanto tumido, i peli irti e nridi, staeeantisi faeilmente, la pelle dura e aderente alle eostole souo i smtoini esterni i piii notevoli, ai quali poscia si aggiuuge il notevole pallore dello mucose appa-renti, (! raquo;pesso il vaeillamento dei denti; la ruminazione di-viene lonta e tardiva, ed e in quest'ultimo periodo soltanto ehe si manifestano gli edemi, ma piii spesso si osserva una laquo;stinata diarrea: la entunea temperatnra i' slabilmente al dissotto del normale. Lo forza inuseolare giä diminuita itu
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dalle prime, pervieue ad altissimo grado di spossate/./.a; nelle vacclie la lattea secrezione divicne sulle prime aequosa, e poi si gospende.
I'rauque e Rohlwe, e poseia 1' Ulrich, il Roll cd altri osservavaiio la cachessia acquosa nei buoi complicata col-1' erpete lonsurante. Ncssuii iiessiraquo; peri) o rapporto esiste fra 1' una e 1' altra infennita. Una aualoga osserva/.ione face-va pure il Faller (Wittheil ecc., Anno IV, pay. 100); solo die osservava ehe auche il colorameato in giallo della congiuu-tiva e delle aiucose appareati aon e cosi palese aei buoi come lo q aelle pecore, ata ehe aotevolissiaio era il colo­rameato in giallo nelle chiiixze erpetiche, ehe eomplicavano nel.bae la cachessia acquosa.
Non voglio da ulUiao lacere ehe un alteato pratico po-nevami non e molto uaa questioue ehe la scieuza nou puö ora risolvere eoa sicurczza, uoa trovaado alcua aiuto aelle pratiche osservazioni. Morivaao in una stalla posla in una bassa piaaura alcuae bovine, con tulti i fenomeai di una affezionc lil'oidea, o come dieesi di lebbre adinamica. La sezioae del cadaveri mostrava in tutte nna strabocchevolraquo;! quantita di distomi nei condotti epatiei. Chiedevasi qual parte qnesti venai avessero avuto aella produzioni; del mor-bo letalei' Formavaao una complicazioae accideatale? o iu-vece eraao da riguardarsi come la causa o uua delle cagio-ui determinaati la malattia? Un attento esame dei latti aaa-loghi poträ solo aiutare i patologi nella ricerca di questo auovo ordiae di fatli. La ragioae patologica per ora si li-mita ad affermare ehe gli effetti dei distomi esseado quelli di alterare la bile, e coa questa i process! della nutrizione, non ripugna alia scien/.a di aunoverarli fra quelle cagioni ehe favoriscoao 1quot; inipovcrimento della massa del sangue, e con questo lo svolgimeatlaquo; dei morbi tilici prima ehe lo state aaemico o idrocmico sia giunto laquo; quel grado ehe co-stituisce la cachessia acquosa.
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Distomi del galliiiacei domeslioi.
DlS'l'OMA ovaio. Distoma ovatum. Jhidulphi.
Corpo biaiicastro, mucchiato di iiero, luugo da 5 a 7 millinielri, largo pooö piii di due, ovale, piatto, antorior-nionlc piii ristrcllo, vcnlosa autoriorc torminalo, i-otoiula, vcutosa ventrale di larghezza doppia della precedenle, o molto lonlana da questa, cirro o peue lungiiissimo, die sorle viciuo al poro autcriore inferionnentc.
Trovato uella borsa del Fabrlolo di uccelli di divcrsi generi da Dujardiu o auchc In quella della gallina. Da Otto neir ovidulto e uelle uova di questo animale, e da Midler sulla parete eslorna degli iulcstiui dell' oca.
DlSTOMA LINEARB. DlSTOMüM LINKAnii. Rudolphi.
Corpo rossastro, luugo da ^1 a IC inillimetri, largo uno o poco piii, lineare, oltuso postcriormcnte; anteriormenle prolungautesi a guisa di collo termiuantc nel poro buccalc, ehe e circondato da sei piccole papule; vcutosa ventrale molto lontana dalla procedente, e assai piii larga di questa; cirro o peue grandissimo visibile ad occhio nudo, e ehe escc al davanti del poro ventrale. Hudolpbi soltauto aveva trovato nel 4792 questo verme nel cicco della gallina; io lo trovai pero radamoute nel tempo ehe cro a Bologna, ed alcuni individui se ne debbono conservarc al Museo Zooto-mico di quella cittä.
DlSTOMA DIUTATO. DlSTOMUM DILATATUM. Mifam.
Corpo allungato, piano, postcriormcnte ottuso, quasi pie-galo, capo BOflflllunare ochinato al lembo. Poro buccalc esi-guo, orbicolure. Poro ventrale grandissimo alia base del collo.
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11 solo Miram lo trovo nell' iiilestino retto e nel cieco delle polliistrc.
DlSTOMA CIJNEATO. DlSTOMDM CUNEA'i'UM. Hud.
Corpo a forma di couo depresso. I'oro buccalc orbico-lare, il ventrale del doppio piii yrande. Lungo da 3 a 8 millimetri.
H Gurlut lo IroTi) nell' ovidutto del Parotie.
üistomi dei iialiiiipedi domeslici.
ÜISTOMA DEM,' ANITI1A. DlSTOMDM ECIllNAI'UM. Zeder.
Corpo rossiguo, largo da 4 a lo millimetri, largo lino a 2 millimetri, depresso, hmceolato, lineare, prolungato ante-riormentc in un collo ristrctto corti-^imo, terminante come 111 una toata in forma di rene, circondata di spine o aculei, clie alcune volte perb mancano; in mezzo a questa il poro buccalc rotuiulo, ehe e minore del ventrale, da cui dista circa un inillimetro, pene liscio e corto fra le due ventose, e alquanto piii vicino alia ventrale.
Trovato non di rado nell'anitra domestica, e piii di rado ncir oca.
Gkneke Pemastoma. Bud, 2,deg; Tii'o di Dujardin, Acanihoiheca. Diesing.
Vanno distinti dagli altri trematodi per arcre un ano tenninalo nell' intestino, e per avere la ventosa buccale mu-nita di due paia d'uncini retrattili, contenuti in allrettante cavita dislinte-, il tegumento non molle ma resistente, pie-gato trrisveräalmente. Pene semplice papilliforme. 1 caratteri del genere essendo unico, sono! pur quelli dell' ordine o tipo secondo i moderni clmintologi.
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Pbntastoma tknioidi;. Pkniasio.ma iakmoikks. Rvd.
Fig, N. 84.
J''ig. N. 84, Pentastomu tenioide. A. /i verine di nalnrole firandezzu. 15. EslremUä mteriure hgrossata per mostrare i caralleri generioi e delta
specie.
Corpo depresso, lanceoloto, qIIuu-gatissinio, posterioriiu'iito ristrolto, ru-goso trnsversalmente, e crcnato ngli orli, boccu quasi orbi-colare, siluata Ira gli unciiii disposti in mezzo corchio.
II mascbio di color bianco, lungo iS miilinietri, la t'ern-mina da 50 a 100: pene In forma di papilla, viclno alia boo-ca. Le uova danno alia tommina un colorc bruno rossigno.
Trovato assai di rado nella laringe, nelln t'aringe e nei semi frontaii del cano da Ohabcrt, Rudolphi, Dujardin e Colon: nei semi frontaii e nelle cellule etmoidali del cavallo c della pccora da Cbabert, negli stessi luoghi nei mulo da Goeze e Greve. Molti elmintologi lianno eorcato invano que-slo venne, in alcune localila invece sembra frequente, e ciö lo rilevo dagli esperimenti di trasmissione di questo vernu; accennati dal Leuckarl piii sopra riportati. Queste notizie ehe ricavansi dalle opere di ISlmintologia non lianno riscontro uelle osservazioni pratiche possednte dalla scienza; il solo Herlwig discorre dci fenomeni morbosi prodotti da questo verme nei seni frontaii del cane (Krank: der hunde, pag. 114). Ne fa trovato, scrive egli, ora un solo ora piii individui , ordinariamente inlissi Uüiaceinente; pare perö die mutino di posto, irritando spiacevolmente gli animali ehe lo mostra no per inquieto mal essere, scuotendo il capo, o fregandolo conlro il suolo ed i corpi circostanti; in alcuni si osservo
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— 444 — pure uim notevole propeusioue a mordere, onde si temelle di robie, sospetto ehe tu tolto dall'assen^a di tutti gli altri sititorn i prupri di quostu iat'ermita.
Dal ehe apparc ehe la diagaosi sicura, ove ii laorbo iacoatrasi di frequeate e molto dillleile; aoa sapeado oltre a quello ehe ho riferilo. Cura: la trapauazioae dei seai Iroa-tali e lo iaiczioni di decotli di piaule amare o di uaa solu-zioae laquo;leoolica di ereosoto ( mezza draanna o grlt;iauui due circa ia lOlaquo; di aleool debole). Se i feaomeai suddelti sono realmeute riferibili alia detla specie di peotasloma, aiulto piii gravi dovrohhero essere queili da esso lui prodotti quaado trovasi aella lariage, ma di quesli , come dei feuo-meni determinati (juaado abita aei seui froalali della pecora o dei solipedi, maaeano, come ho detto, le osservazioai pratiehe.
PkNIASTOMA DKNTICOI.AIO. PeNTASI. DKNTICULAI'IJM. Rud.
Fig. N. 85.
Fig. N. 85. Pentastoma denlicolaio
A. II verme di naturale grandezza.
15. tistremitä antcriorc, vedutu a forlc inyrandimento.
C. Estremita caudule, vedutu allo slesso ingrandimento.
Gorpo bianco aculeato, luago da 4 a 6 aiillinietri, depresso aieno dal lato dorsale ehe e alquuato convesso, piii largo anteriormeate ehe poste-riormente, soleato trasversalaiente, e come deutellato ai bordi, boeca elittiea situata fra le due fesselte piü aate-riori ehe haano un solo uncino, le altre quattro piü iat'e-riori soao munite ogauaa di 3 uaciui coruei.
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Trovasi con qualche frcquenza uel fegato c nolle glan­dule inorbose del nieseulerio dclla capra. Hermann lo trovö nel polmone del hue.
PUNTASTOMA FIBBA. PUNTASTOMA FAEUA. CrepHu.
Dcpresso, oblungo, regolarmante decrescente verso la regione pestcriore, trasversalmente mgoso, eoi margini lale-rali dentati, due uiicini nelle due ini'ossature laterali. Lun-gliezza del venne A millimetri. 11 corpo alquanU) convesso nella faccia superiore, appariva lievementc coucavo nell' in­feriore.
II Creplin lo trovb in piccoli tubercoli ncl fegato del gatto, e ne forinb una specie distlnta dalla prccedenlc. 11 Gnrlt sospettb ehe fosse identica oolla precedenle, ed 11 Dleslng die pote confrontare questc specie fra di loro, assi-enra ehe e identica.
Pentasioma di Van Seilen. Pentastomum. Settonn Dieting.
Corpo alquanto dcpresso, arlicolato, i primi articoli plü lunghi c piii larghi dei seguenti. Testa ottusa, bocca cen-trale, circondata da punli bruni cornel.
Trovato da Van Setten un individuo solitario nclla ca­mera anteriore dell' occhio di un cavallo. Vedi oftalmia ver-minosa.
Dei vermi Cislici o vescicolarl, e dei verm! Cestoid!, raquo; a foggia di n.'islro.
4.quot; e a.quot; Ordine di Rudolphi.
[ primi cultori la Elmintologia come quelli ehe ne di-scorsero in quesli Ultimi tempi, distribuirono nci due ordini indieati i vermi di cui in' accingo ora a discorrcre. Com-
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prescro ueU' ordiue dei cistici tutti quei vermi ehe hanno 1' apparenxu di uua vescica o cisti sierosa, e iu quello dci cosloidi, quelli il di cui corpo molto allungato ha 1'apparenza di una fotluccia o nastro. Lcgt; recenli scoperte dci moderni zoologi t; |raquo;alolüfj;i sullo metamorfosi dogli clminti hauno fuor di ogni duhbio diiuostrato chc tutti i vermi cistici altro non sonlaquo; oho larve di cestoidi, ossia tenie ad uu primo grado di svilnppo, cl)(; nascono, si sviiuppanu c stamio sollo lormc diverse in luoghi divcrsi da quelli in cui si sviiuppera per mezzo lore 1' animale perfetto. Nou havvi aloun dubbilaquo; aduuque [raquo;or affermare, ehe qnesta parte del-1quot; autico ordinamento zoologico deve essere iaterameute ab-bandonata, c lo sarebbe giä, se 1quot; antica via non riuscisse di gran iunga piü facile e chiara, sia perche piii facilmente cost s' intendono i lavori dei nostri predecessori, sia per­che i tenioidi o cesloidi nel ioro primo periodo di vita di vermi cistici o vescicolari determinauo lormc morbose spe­cial!, spesso gravissime nel corpo ed in luoghi di auimaii nei quali non compirarmo mai il loro complete sviluppo. Noil riformerö io dimque questa ;parte della zoologia per­che non e mio ufficio, c piii perche per le dette gravi ra-gioui le antiche denominazioiii durerauuo per molto tempo aucoia sia net liuguaggio comune, come nelle opere scieuti-liche non solo di velerinaria, ma bensi ancora di zoologia. Premesse quiudi 1c couoscenze chc la scienza in oggi possiede sulle metamorfosi e trasmissioni di questi vermi, mi contenterb discorrendo di ogni specie di verme cistico, di accennare quale verme cestoide o specie di tenia rap^ presenta nelle sue prime fasi di sviluppo. Cosi seguitando la scienza nei suoi progressi, ci gioveremo pur anche dei vantaggi ehe ci offre la piii semplice osservazione pratica.
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Mciainorfosi progressive dei vernii Oistui in Cesloidi,
modo di trasmeUersi di qiiesli verml e delle loro metamorfosi
regressive da Cestoidi in Gistici.
Went) coiuplicalo ma nou per qucsto nieno singolari e IQeirovigUoae sono le metamorfosi dcgli elmiuli di questi due iillimi orclini, c dioo due ordini per seguitare il liu-guaggio adoperalo ünora dui piii dotli elmintologi, beuche, come ho detlo, e dimoslratu ehe i vermi cistici altro uon sono die cesloidi allo stato di larva, aspeltanti le condizioui lavorevoli per diveatare auiinali perfetti. Anclie uello studio di questi vermi seguiteremo un uovo nelle sue diverse fasi di sviluppo, fluche ridivenga animale perfetto.
Le tenie conosciute anche nell' uomo col uome impro-prio di vermi srlitari, rappresentano un venue cestoide o a foggia di uastro completamente sviluppato, formato cioe di una parle munila di 5 botri o organi succbianti, ehe e la testa, e di uua serie piii o meiio numerosa di auelli o scgmenli.
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Fig. N. 86.
I't
Fiff. N. 86. Dimostra le metamorfosi proyressive dei vermi cistici in vermi cestoidi, e viceversa le retrograde dei cesloidi in cistici.
A.nbsp; nbsp;Uovo di una tenia, ncl centra del quäle si vede ü gio-vane embrione munilo di 6 imcmt.
B.nbsp; nbsp;La testa o scolex delta tenia infundibnliforme della gallifiä, in via di complctare il suo sviluppo in vera tenia.
C.nbsp; Scolex o testa della tenia echinococco di Siebold, allo slato di verme cislico, conosciuto sotto il nome di echinococcus veterinorum.
D.nbsp; nbsp;Scolex o testa della taenia solium o verme solitario dell' uomo, allo stato di cistico, conosciuto sotto it nome di Cislicercus Cellulosae, ehe produce la yrandine nel porco.
E.nbsp; Scolex o testa della tenia echinococco, in via di per-fezionamento enlro l' inteslino di un cane.
F.nbsp; Scolex a grndo di sviluppo piü inollrato; sono formati ijiä il primo ed il secondo anello o progloUidi.
G.nbsp; nbsp;Tenia echinococco a complcto sviluppo: negli nnelli o progloUidi si formano giä le uova A, deslinate apereorrere le metamorfosi indicate in C E F, a seconda dell' animate enlro il quäle perverranno.
II Van Uenedon ehe si e grandomente oecupato in questi Ultimi tempi dello studio di questi aiiimali, considera le tenie eome un aggregate o riuaione di molti individui fra
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di loro, die di t'alto possono dividers! e vivere per un o.erto tempo separati: questa serie d' individui laquo; perö dominata dal primo iiidividuo formante la testa die cgli chiamö Scolex, non ha organ! scssuali, ma per succcssione di gemme genera la successionlaquo; degli altri anelli, ehe sono pure riguardati come individui separati, in ognuno del quali si trovano riuniti gli organi sessuali e furmoiumti dei due sessi. Con-siderati questi anelli come individui, li distinse col nome di proglottis, ed all' aggregato completo di tutti gli indivi­dui , alia tenia in nna parola, diedo il nomo di strobila. Ac-cenuo a questa denomimmone perche e stata accolta dai naturalisti, ed e giu entrata nel liuguaggio di alcuni dotti veterinarii. Le UOva A, Fig. 85, si formano negli anelli o pro-glottidi, e quanto piü qnesti sono vecchi, e cioe verso 1'estre-mitä caudale delle tenie, tanto piii 1c uova sono numcrose e mature. Nel maggior nmnero dci casi V embrione si forma nell' uovo entro il corpo delta proglottide, e non si distin­gue ehe per i sei uncinelti appaiati di cui e munito, c ehe veggonsi nei suoi moti inutare di direzione. fn tale stato 1c uova sortono dagli anelli o proglottidi, e vengono emesse colle feci dagli animali alberganti le tente. I modi con cui pervengono queste uova di nuovo nel canale alimentare di un altro aninude, pare die si restringano airintrodiraone cogli alimenti. Quando sono introdottc in luogo convenionte al loro sviluppo, si organizzano ben tosto in vera scolice B, Fig. 85, o testa, dalla quale per gemmazione incessante ha origine una Imighissima serie di anelli, ossia mm strobila o tenia perfetta. Qnesti fatti ci spiegano giä, perche iino a tanto die non si e evacuata la testa, non si siano eliminati questi venni dal corpo. Questo modo diretto di trasniissione di tenie per mezzo di uova da cui nasce la scolex o testa appena sono rientrate nel corpo dell' animale ehe lo deve albergare, e il modo pin comune di sviluppo o metamorfosi delle tenie. Non e molto die studiando coll' ainico Bassi, proglottidi della tenia cocomerina del cane, c'imbattem-mo in uova cosi mature, ehe 1' embrione ehe vi era entro
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— 447 — appariva come uno scolex perfettaraente sviluppato. Codesta osserva/.ione sulla quale non avevo mai fermata lu mente, m' invoglio di esperimcutare la tcuacitä dclla vita ili questi embrioni, e dopo 15 giorni di completo essiccamento delllaquo; nova, ebbi la compiacenza di voderli sollecitameute rivivere, bagnando una proglottido o audio cou una goccia di acqua tiepida. La tcuacitä dclla vita non solo dclle uova ma dei dclicalissimi scolici di alcune tcnie, sfuggita fino ad ora ai naturalisti, rimanc con questo latto sicurameute dimostrata, e lascia intendere la facile trasmissioue di moltissimi di qNCsti vermi senza passare per le fasi di vermi cistici.
Ma mi' allra serie di fatti ba luogo costantcmeDte per alcuue allre specie di tcnie, e di questi debbo ora teuere parola. 1 piü dotti zoologi bauno in questi ultimi tempi affermato ehe tutti i vermi cistici altro non erano ehe sco­lici di alcune specie determinate di tenia, cosi secondo Kükenmeister e Sicbold, die soli dimostrarono con felici esperiincntazioni la trasformazione di pressocbe tutti gli scolici o vermi cistici uoti, il cisticerco del fegato dei ratti falto mangifire ai gatti diventa la tenia crascicolle: il cisti-cerco del maiale produce la taenia solium nell' uomo: il ci­sticerco del coniglio come qudlo della pecora ed il cenuro cerebrale fatti mangiare ai cani diventano la tenia serrata die, secondo i delti autori, non si pub distinguere dalla solium dell' uomo, percbe col cisticerco del porco si ottiene pure la tenia serrata uel cane (I). Infiue cogli echinococcbi il Siebold ottennc nel cane la tenia echinococco; questi fatti ebbero il nome di metamorfosi progressive. Altri ottennero una serie di fatti opposli esperimentando in senso inverso.
(1) I piii recrnti cspcrimentatori jirrb come Lcuckart, Bailllaquo;! ed allri, affer-tnnno die soillaquo; il nome di tenia serrata net cane si sono confuse diverse specie di tenia, le qmili piii clie per notevoli dllTerenzc spcciticlic, diversiflcano fra di loro per le specie di cistico a cili danno Inngo; cost p, e. In tenia serrata del cane die prn-viene dal cenurn cerebrale di iin.i pecora o di tin vitello, ii solo luogo qnando le sue nova enlrano nel corpo dei delti erbivori, al cenuro cerebrale, ed a nessnn altro verme cistico, Ln stesso dicasi dclle altrc specie di cistici.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;laquo;
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— 448 — e chiamarono questi metamorfosi retrograde, cosi il Leuckart di (Iressen fece artilicialmente sviluppare il cisticerco nei ratti, facendo a questi inangiare degli anelli o proglottidi della tenia del gatlo, Kükeumeister, Van Beneden, lo Sie-bbld ed altri fra i naturalisti, come fra i veteriaari l'Hau-bner, Fursteinberg, Przybilka, Lat'osse e Baillet ecc., otten-uero la vertigiiie da cenuro cerebrale nelle pecore facendo a loro ingollare proglotlidi o anelli della tenia scsrrata, 0 meglio leuia cemiro del cane, come col cenuri delle pecore fatti mangiare ai cani ebbcro la teuiu cenuro, ehe fa Uno ad ora cont'usa colla serrata. Leuckart, Van Beneden ed il vete-rinario Nicklas ebbero la grand ine nel porco facendo man­giare a qucsto auimale anelli della taenia solium 0 verme solitario dell' uorno, o viceversa ebbero qucsto verme facen­do mangiare all' uomo i cisticerclii del maiale, onde tacen-do di altri analogbi esperimenti appare chiaramente ehe la parte scientifica c piatica ehe insegnn e diinostra b^ meta­morfosi progressive a retrograde di questi venni non puö piü essere posta in dubhio lt;la alcuno, come non lo e di fatto da un solo fra i piii sperimentati ciillori le scienze uaturali.
Non voglilaquo; perb taeere die molti esperimentai^ouo senza ottenerne successo, e gli insuccessi piü del dovere decantali ebbero per alcuni grandissiiuo valore, e tanto da screditare i nuovi insegnamenti, ma sen/.a ricordare 1'anlieo adagio, cbe mille fatti negativi cioe non ne distruggono nno solo positivo, la scienza ha cominciato a dar ragione di moltis-simi di questi insuccessi, oude il loro valore negativo e pure ridotto al nulla. Cos! a cagion d' csempio coll' amico dottor Vella, ottcnuta nell' intestine del cane la tenia serrata col cisticerco del couiglio, non ricscinnno somministrando anelli del verme a pecore, a produrre la vertigine. Codesto insuc-cesso nei primi giorni cbe si insegnavano le nuove dottrine poteva dar ragione di dubbio, non lo pub piii oggi sapendo ehe le uova solo della tenia ehe provengono da un cenuro producono ik cenuro, e quelle ehe provengono dalla tenia
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del cisticerco producono i cisticerchi nei conigli, e non il cenuro o la vertigine delle pecore. Caduta la prima dottrina, ehe cioe la tenia serrata del cane provenisse indifferente-mente dai cenuri, dai cisticherchi pisiformi del coniglio, dal tenuicolle della pecora, e da quelio della cellulosa del porco, e dimostrato invece obe da ognuna di queste specie di scolici ha origine neU'-mlestino del cane, una specie di tenia particolare ehe i piii attenti zoologi confusero in una sola, gli insuccessi ottenuti non sono piii un ostacolo, raa invece una migliore e piii chiara dimostrazione dei fatti. JNon nego ehe il bagliore delle scoperte allucinö alquanto 1c menti, e si voile ridurre a leggi determinate e costanti un gran numero di fatti non ancora a sufEcienza studiati. Scel-go fra questi il giudizio di coloro ehe tengono per fermo ehe il verme cistico ehe piü comunemente ineontrasi nei nostri animali domeslici, lquot; echinococco dei veterinari, derivi dalla tenia echinococco, ehe lo Siehold ottenne nelle inte-stina del cane coll' indicato cistico. A dire il vero io dubito assai di codesta affermazione, perehe questa tenia ottenuta artiflcialmente dalio Siebold non fa mai ne prima ne pot trovata da aleuu elmintologo nelle intestina del cane. Ora se e vero, come nessuno puo dubitarne, ehe gli echinococchi sono eomunissimi nelle pecore, nei porci e nei buoi, e qualche volta pure noil' uomo stesso, come puö credersi ehe provengano da una tenia ehe, non essendo mai stata trovata da alcuno, e giuocoiorza ritencrc rarissima, e non puö quin-di dar Inogo ad un fatto comunissimo. Queste incertezze indicavo pure col dottor Vclla, esponendo gli insuccessi ehe avevamo ottenuti esporimentando nei cane coll' echinococco dell'uomo ehe si riticne identico a quelio degli animali, e inutilmente pure su di un porco, colla taenia solium del-1' uomo.
Non e adunque per impugnare le nuove dottrine sulle metamorfosi dei vermi eistici e cestoidi ehe ho esposte al-cune considerazioni eritiche, ma e appunto perehe quelle dottrine profeasando, mi e piaciuto di porre sull' avvertila
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i giovaiü prntici, onde uoii si lasciuo soverchiare da ingiuste dubbiezze. Molto limune u tare per coaoscere iiitimainentlaquo; i latti discorsi, e laquo;hi vuole scuoprirne alcuno, esperimenti, i! noraquo; si lasci trascinare, 00100 fecero il Bouloy ed il Heynal, nel campo della spi-culaxioue, ^iacthö essi per torsi d' im-piccio uel ^iudicare fatti die si contradiscouo, uou s' accor-sero die cadevano uell'assurdo itiagglove di ammettere cioe la produziono di uno stesso cd identico animale ora per uova ed ora per eterogeuia, o generazioue spoutanea.
Parlaudo di uua specie d' incubazione ehe subiscono le uova di alcuui nernatoidei, uotai come pel fatto costaute della penetrazione uei tessuti orgauici di alcune molecole dure ed inorganiche, le dctte uova s' iusinuassero fmo sotto la membrana peritoneale degli intestini. Questo stesso fatto ci lascia iutendere o ragionevolmcnte supporrc come le uova di tenie introdotte del corpo degli aniinali, penctrino dic-tro quelle stesse leggi ncl cavo addominalc o ncgli orgaui contenuti in questa cavitä, ed anche come j)cnctrando piü oltre si fermino nel tessuto imienle iutermuscolare come nella grandine. Ma oltre a questo trasporto passivo delle uova, gli scolici o ombrioni slmcciati dall'uovo possono atti-vamente portarsi nci luoghi die loro convengono, oude la presenza dei cislicerchi tutti c deU' echinococco nelle ca-vita splancniche ovuuque chiuse non ripngna con alcuno dei
fatti noti.
Lo scolice o la testa chc si sviluppa dall' uovo rimane stazionaria e non genera mai alcuna proglottide ossia anello di teuia capace di sviluppare gli organi generativi, la ve-scica caudale dei cisticerchi potrebbc essere riguardata come una proglottide abortita, o so vuolsi morbosa per idropisia. Un fatto siugolare ha luogo per qudlc uova di tenie ehe danno luogo ad una vcra sporocisti o vescica, ehe pcrviene alcune volte al volume di un grossissimo arancio, cd e die nel di lei intcrno per gemme ha luogo una iucessante e meravigliosa produzione di scolici o teste di tenie micro-scopichc indipendentemcute dalla mole della cisti, die puo
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— 4SI — variare dall' indicata grandezza a quella di uraquo; granello di mlglto, Sono questi cisti o vesciche ehe obbero il ntune di echinococchi.
Di piu difficile intendimento confesso essere per me, il trasporto delle uova di teuia ceiiuro nel cervello delle pecore e dei Luoi. Numan e lo Scroeder-Van-der-Kolk trovurono nelle pecore affette da cenuro molti embrioni di tenie nei vasi delle meniugi, onde dottissimi uomini stanuo tranquilli a questo, die se, come hanno dimostrato recenti fisiologi, dall' intestino sono assorbite aucbe molecole di sostanze inorganiche, come fu dimostrato pel pulviscolo di carbone, lo possumraquo; pure anche essere le uova di teuia, onde portate in circolo, vanno a soffermarsi nel cervello e ha luogo da queste lo svolgimento del cenuro. Qneslo modo d1 intendere il fatto, ehe secondo alcuni dotti non puö essere menomamente posto in dubbio, confesso ehe non mi capa-cita, giacche se osservai coslantemente fermarsi solo nel polmone dei cani le uova dell' ascaride del cavallo, iniottate die fossero nel loro sangue, e sono di volume assai minore di quelle della tenia, io non so comprendere come queste tolte dai vasi intestinali possano traversare le ultime reli vascolari di molti organi, passando per luoghi ove material-mente non possono passure, ed arrivino cosi per una via im-possibile al cervello. Ripeto die io non nego, anzi accolgo i fatti udla sua ultima risultanza, ma dico solo ehe il modo facile indicate da alcuni per intendere come i fatti avvengono, non mi pare ne probabile ne dimostrato.
Illustri veterinari hanuo coadiuvato i zoologi ndlo scuo-primento di molte di queste fino ad ora arcane c recondite veriU, il porle, come ho fatto, a piü estesa conoscenza dei veterinari italiani, mi lascia sperare ehe noi pure aggiun-geremo alcuni fatti die illustreranno non solo la scienza zoologica ma anche la pratica veterinaria.
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DEI VERUI CISTICI IK PARTICOLARE
Inbsp; vermi cistici furono per lungo tempo confusi coi tu-mori sierosi, ai quail tutti si diode ii nome generico di idatidi, posola si dislinsero ie idatidi in animate e non animate; le animate erano veri animali, o come si e detto, cestoidi nel primo grado di loro sviluppo, detti anche in antico vermi vescicolari, dalla forma gcnerale del corpo come di vescica, piena di siero limpidissimo; gli attenti osservatori ben presto s' accorsero ehe la partc la piü im-portante in queste vescicho si era una testa con quattro fossette o pori succhianti, fra i quali e nel loro centro eravi una corona di uncini sostennta da una proboscide. Dai di­vers! rapporti di queste teste colle vesciche stabilironsi tre generi, e cioe Cysticercus, Coenurus e Echinococcus.
Genere Cisticekco. CvsTicF.uous. Zeder.
IInbsp; nbsp;genere cisticerco di Zeder racchiudeva tutti quei vermi formali da una testa piuttosto grossa e beno distinta, munita di quattro botri o pori succliianti, nel centro dei quali e una doppia corona di uncini, alia testa seguila un collo ora piatto, ora tondeggiiintc, terminante in un' ampia vescica piena di siero limpidissimo, od isolatamento ognuno di questi vermi e contenuto intorameutc in una cisti ovun-que chinsa
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ClSTICERCO DEL TESSUTO UMENTE O CEMUURE. CVSTICEHCUS CKLLULOSAE, Hud.
Fig. N. 87.
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Fig. N. 87. Cisticcrco dclla cellvlosa.
A.nbsp; nbsp;Porzione di muscolo di porco affeUo da yrandine.
B.nbsp; Unvermeeslrallo, digran-dozza nalurale.
C.nbsp; nbsp;La testa ed i primi anelli del verme veduti a forte ingran-dimento.
Testa rotondeggiaule, con
pori succhiunti rotoiuli c poco inciivafi, collo breve, corto cilitidrico, solcato irregolarmontc per traverso, vescica caudale legg;ierineute clittica. Rstratto il verme dalla cisti, varia la di iui iunghezza a seconda ehe la testa e o invaginata o protralta dai 4 ai 27 miliimetri. Variano pure le cisti di mole dai 4 ai ^0 miliimetri. Abita questo verme il tessuto unienle intermuscolare del porco, determinando quella for­ma morbosa ehe ebbe nome di grandino o cachessia idati-ginosa del tessuto cellulare.
Flormanu e Becker il detto verme nel cervello del por­co, Gurlt nell' aracnoide e fra i musColi nel cane, Chabert e Hertwig nel pcritonco di quest' ultimo auiinale.
Kukenmeister feee ingollare ad un condaonato a morte ulcuni cisticerchi del porco, e furono dopo alcuni giorni trovati mutati in taenia solium ai primi period! di svilup-po. 11 prof. Nicklas confermava piü cstesumenlc questa osser-va/.ione {Gazz. Veter. di Ausburgo N. 57) sopra alcuni allievi della Scuola Voter, di Monaco. Fattc ingollare infine pro-glottidi o nuelli di taenia solium ai maiali, si ebbe in quest!
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da alcuiü la graüdine. 1^laquo; metainorfosi progressive e regres­sive furouo cosi completamenle dimostrate per questo verme.
Dcllii graiidinc del porco.
CaCUUSSIA IDATIOINOSA DIM, TESSIJl'O CELLULAUK
o umumte di Weith.
La denominozioue di grandine o grana veunc data dagli italiani a qucsta int'ermilä, dail'aspotlo ehe assumono le canü degli animali ehe ne sono gravemente affetti, ehe j)rc-sentano ncl tessuto miiente l'ra i fasci musculosi molti tu-moretli di colore bianco opaco, irregolarniente sparsi come l'ossero granelli di grandiue cadutivi sopra. I rinio ad indi-carc questa forma morbosa particolare del porco fti il gran-de Aristotile, e le parole dell' antico filosofo vanno citate perche per molti secoli dopo, e lino quasi a questi uostri giorui, nulla di uuovo si seppe aggiungere dai veterinari, i quali lino a questi Ultimi tempi furono coslrelti a confes-sare ehe tutto rimaneva ad indagare, tutto a conoscere iu-torno a qucsta infermita. II Kukcnmeister in questi Ultimi tempi (1853) e poscia con lui il Van Heneden ed il Leu-ckarl e il INicklas colle loro helle esperien/.e sulle metamor-fosi dei vermi cistici e cestoidi, c sul verme cistico in di-scorso, illustrarono I' etiologia del morbo, ehe era rimasta eoperta dal buio il piü complete (I). Ma per teuere V or-diue voluto: iusegnava Aristotile sulla grandine del porco
(1) Falto il primo passo die dimoslrava ehe i cislicerclii non sono ehe scolici o tesle di lenia , rimanova o setioprire a (|iiale specie di tenia ogntinn apparlenes-sc, II Kukenmeisler somminislrava ad im delinqnentc 130 ore prima di essere decapilato 75 cislicerclii delta relliilosa del pnreo. Sezionalo il eadavere 48 ore dopo la morte, si Irovarono nel di lili inl''stino 4 tenie mimitc d'micinl simili alia l.ienia soliHm o verme solilario dcll' Ünmo, e sei leitie ehe nnn erauo munite di uncini. II Van Beneden ncllo slesso anno 1853 somministrando ail im porco la lenia dell' uomo, lo rendeva malato laquo;11 grandine. In nnionc col dollor Vclla ripetevo questo importanle
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(Storia degli Animali L. VIII, Cap. 21) laquo; ehe i porci diven-gono grandinosi quando nelle loro gambe, nel collo e neue spalle la came diventa piu umida, e vi nascono molte gran-diui. La loro came e piii dolce se ne lianuo poche, ma se ne hanno molte diventa umida di troppo cd insipida. Si conoscono i porci die ne souo affotti, dalla presenza di gra-ne nella parte inferiore della lingua, e stiiccando le setole dal dorso dci maiali infermi, scaturisce sangue dalia radice del peli, hanno diflicolla a regsjersi sui piedi posteriori, e ne sono esenti tutti i porci lattanti raquo;.
Le quali parole d'Aristotile furono ripetute, e spesso imperfcltamente, da tutti gli scrittori e compilatori di cose spettanti alia veterinaria od alia agricoltura, pel lasso di molti secoli, ilnche il medico Sauvages nella sua Nosologia Mctodica (T. 2, Cap. 21) colloco questa infermita fra i morbi scrofolosi, e la paragono con altri medici ad una specie di lebbra a cui V uomo andava soggetto. In quanto poi alia sintomatologia, aggiunse al detto di Aristotile, ehe la malattia nei porci CQmincia colla sonnolenza e collo stu-pore, cose tutte ehe non sono al vero conformi.
Era serbato all' immortale Malpighi il dimostrare ehe i tumori costituenti la grandine del porco altro non erano ehe vescichette contenenti un animale; 1' HoiTmann conteu-deudo la palma della scoperla al Malpighi, confermava il fatto, ehe tanto fu illustrate) in questi ultimi tempi. Diverse furono le denoininazioni date al verme dai cultori le scienze
pspprimento nel 1854 senza siiccpsso. Tcmemmo atlora, c nnn saprei oggi disdire qiicl diibblo, die cine come ncll' intestinn del cani gi otticne una tcnia die non si sa liene dislingiicre per caialleri diffeienziali, a secoiida die provienc dal cisticerco del conigli, o da qnello dci ruminanti, o andic da quello del ptirco, o invece Ual ccmiro, cosl polrrblie pur darsi il caso inverso, die da alcitnc spede di tenie aoh possanlaquo; essere prodolli cisticcrclii , e qnindi nel caso nostro la grandine nel porco. Che la ricetlivitä poi, dirt) cosl, degli animali a lasciare svolgerc gli elminti nell' m-tcrno del loro corpo sia drvrrsa, k qneslo im fatlo ehe non pnö porsi in dukbio, Unva di uno slesso elmlnlo si svolgono in nn animale, ed in un altro della stessa specie non lo fanno, ed ollrc a questo il grado diverso di malnranza delle nova o di svilnppo degli cmbrionl possono dar ragionc di non pochi insucccssl.
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naturali: cosi (quot;abricio lo chiamü vcsciearia lobata; Fischer hydutipona suilla; Gineliu laeaia cellulosae; hydatis firma, e cysticcrcus liiuia da Blumeubach e da Zeder, liuche la denomiiia/.ioiio impostagli da Hudolphi, di cysticcrcus cel­lulosae, rimase alia scieuza, e cou questo lo designano anche coloro die lo riguardauo come lo scolice del laeiiia solium dell' uomo, e ehe risolsero il problema lino allora oscuris-simo della geoesi di questo verme.
La malaltia in discorso consiste nell'anomala c qualcbe volta straordiuiiria cd innumerevole prescuza di quest! vcrmi nel tessuto uniente dei muscoli volontari uel tessuto uniente o cellulare sottocutaneo, e qualcbe volta per sino nel cuore, nella inembraiia niuscolarc dell' esofago, nella lingua, ed in alcuni rari casi per sino nel cervello. Finche la malattia rimane semplice, o in altri termini per un certo tempo da ehe solo i vcrmi si sono sviiuppati uel tessuto uniente dei muscoli volontari, nessun siutomo esterno ne svela la prc-senza, o puo condurre ad una anche riservatissima diagnosi. Quando tcnlai di produrre la grand!ne in un porco, facen-dogli ingollare oltre ad uu metro di laenia solium evacuata da uu uomo, notai ehe 1' animale si mostro Iristo nel gior-no susseguente alia ingestionc, rifiuto 1'aUniento e stet to sempre giacente. Questi !iid!/.i di malesscrc a poco a poco scomparvcro, e 1' animale torno a mostrarsi sano. Crcdett! accidentale questo state di malessere; ma il Kukenmeister ehe pote istituire molti di questi esperimenti, e non ud solo come a me tu dato, notö costautemente analoghi di­sturb! susseguire all' istantanca imnnssione di germi di vcrmi nel corpo degli animal!, ehe alcune volte anzi sono gravis-simi. Non conosco ehe per referto del Lafosse questa osser-vazione del Kukemneister; ma pel poco ehe posso affermare, credo ehe anche questo stato di malessere bene osservato, non poträ guidare a diagnosi sicura di grandine. II fatto di proprietari ehe mandano al macello 0 uccidono pore! ehe trovansi notevolmeute affetti da grandine, sebbene sem-brassero sauissimi ed anche pingui, conferma la mia asser-
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zionc. Onde e fuori di ogni dubbio ehe nei casi in cui il numero dei cisticerchi e limitato, non puö il vetorinario raccogliere alcun segno esterno ehe valga a far sospettare la malattia. I trattatisti moderni perö senza porre questa necessaria avvertenza, notano come fenomeni spcciali di que­sta infermitä le succcssioni morbose della medesima, o in altri termini i fenomeni morbosi ehe sono devoluti alio stato cachettico gencrale a cui a lungo andare e indotto I' organismo del porco per la presenza dei detti vermi; tali sono la pronta stanchczzn degli animali,la perdita dell'ap-petito, an pastoso tnmore submasccllare, ehe altro non e ehe un edema analogo a quello ehe osservasi nelle pecore in seguito alia cachessia acquosa, le differenze solo ripo-sando nella diversitä della consistenza del grasso e della peile nei due animali. Perdurando la malattia, muoiono i porci o per marasmo o per idropi interne. Uno dei feno­meni dello stato cachettico nei porco e sempre il facile di-stacco delle setole ehe mostransi alcune volte con una goc-ciolina di siero sanguigno alia radice; Aristotile aveva giä indicato qucsto come sintomo della grandino; ma alcuni moderni patologi hanno elevate questo sintomo ad indicare una complicazione particolare della grandine collo scorbuto nei porco ( Falkes op. cit. pag. 488). I moderni riportano con Aristotile come sintomo diagnostico, ehe ai lati della lingua palpando si scntono, o guardando si scorgono i tu-mori speciali ossia le cisti coi vermi, e certo ehe se i ver­mi si trovano in questa localita e possa istituirsi la non facile esplorazione, questo sintomo c ottimo indizio diagno­stico; ma quante volte in porci grandinosi anche ad altis-simo grade, non si veggono i vermi in questa localita ? La mancanza di questo sintomo non esclude in alcun modo l' esistenza della malattia. Inline la accreseiula sensibiütä del grifo per cui il grufolare gli riesce doloroso, la deho-lezza muscolare ecc. eoc, sono coi sintomi superiormente indicati, comuni a questa come a diverse altre cachessic, sono sintomi in breve ehe accompagnano sempre, perclie ne
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— 4S8 — souo uiia uecessariu cunscgueuza, gli iuipcrfelti, diininuiti, od alterati process! organici della nutrizione. Teoiamo aduu-que per fermo ehe da Aristolile ai giorui nostri si iusegnö di giudicare la malattia non dai siutomi ehe 1c sono pro-pri, ma dalle successioni morbose ehe susseguouo allu pre-seuza dei parassiti, e cio valga per la inaggioritä dei casi, giacehe in quelli in cui i vermi si trovano copiosi od anehe isolati nel cervello, hunno luogo forme morbose convulsive ed epilettiche, ehe non da altro dipendono ehe dalla lesione organica ehe soffre il cervello per la presenza dei vermi. Se i cisticerchi si trovassero in caso difgraudine eostan-temenle o anehe conumemente soltanto nel cervello, La pre­senza dei t'enoraeni morbosi convulsivi avrebbe molta irnpor-lanza per istituire la diagnosi, ma come questo fatto avviene assai di rado, cosi il pratico non puo dare anehe a questi fenomeni ehe uno searso valore. Nulla adunque di corto \nib dirsi per ora riguardo alia diagnosi della malattia, e 1' uc-cisione frequeute di maiali creduti sanissimi confenna questa asserzione.
Un solo fenomeno difficile a raecogiiersi, die motte volle e forse il piii delle volte manea, i cisticerchi cioe o sotto o ai lati della lingua, ha un deciso valore ' qnaudo esiste, ma se manea non ha aleun valore negativo. Questo affermando abbiamo veduto 1' errato indirizzo seguitato lino ad ora dai pratici per stabilire la sintomatologia di quesla infermitä. Questa la ragione per cui quotidiaue e volgari osservazioni smentivano ogni giorno gl' insegnamenti scien-tilici. Toglierc una ragione di disaecordo fra la scienza e la pratica e 11 solo frutto ehe per ora ci sia stato dato di cogliere in mezzo ad un cosi oscuro argomento.
11 solo porco fra gli animali domestici va soggetto a questa forma morbosa. La sezione degli animali affetti da questa infermitä, mostra il fenomeno costante della pre­senza piü o meno nuraerosa dei vermi nel lessuto unientc intermuscolare; nei casi gravi si trovano inoltre i vermi nelle altre localitä ehe superiormente ho indicate. Quando
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uon dico la maiattia ma uno stuto morboso qualsiasi, non erasi in precedenza sospettato; questa e la sola lesione orga-uicu ehe si riscontra, e spesso riscuntrasi in porci multu avanzati neu' impinguaincuto; quando poi ebberu giä luogo i 1'kuuineni dello slalu cachettico durante la vita dell' ani-malc, a stcüiida del grado di questi, notarono ancura i pa-tolugi iu scorrevolezzu del grasso per infiltramento sieroso, il pailore delle carui, e ie idropi piü o meno estese uellc eavitä toracica e addominale. Nulla, non dico di certo ma di probabile, puö dirsi intorno al corso e alia durata di codesta infcrniita, come anche sul tempo in cui svolgousi i fciioineni secoudari dello stato cachettico geuerale. Leroy e Misley teuncro per due anni uua troia grandinosa senza ehe alcun nuovo fenoineno insorgesse; da altra parte in-vece io osservai un porcello dell' eta di 6 mesi ehe era inorto per gravi versameuti nelle interne cavitä, secondari allo stato cachettico geuerale. La frequenza perö con cui la maiattia solo si riconoscc nell' attu dell' uccisione degli animali, lascia con ragioue sospettare ehe lo stato cachettico si svolga soltanto dopo lunghissimo tempo, almeuo nel mag-gior nuniero dei casi. Le leggi di polizia sanitaria proscri-vono solo in questi Ultimi casi la vendita ed il consumo delle carni, e ne permettono 1'uso quando i cisticerchi non sono copiosissimi, e non hauno avuto luogo fenomeni cachet-tici consecutivi. Strano si e ehe se ne permette il consumo purche si adoperi a confezionare quei salati ehe pronta-inente si eonsumano, vale a dire, a seconda dei dati scien-tifici moderni, purche si consumiuo in quel modo in cui piü facilmente puo darsi ehe i cisticerchi o gli scolici por-tati nel corpo dell' uomo si perfezionino o diventino tenie! Fino a questi giorni si ando interamente alia cieca nella ricerca delle cagioni di questa infermitä, si ammise uua particolare disposizione nel porco per questa infermitä, ehe equivale a dire ehe s' ignora perche e come solo nel porco, portate entro il suo corpo, le uova di una o piü specie di
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tenie (I) pervengano cosi estesamentc per tutto il corpo, e si sviluppino da diventare scolici completi. Fra le cause occasionali furono novcrate il sudiciume dellc stalle, il pro-lungato riposo, la scarsa e la malsana, come la troppo laula alimeutazione, od nncho il troppo affrettato impinguamento. Questc cagioni lianno fuori di ogni dubbio un rapporto collo sviluppo della malaltia, ma quale sia questo rapporto s' ignora coinpletamcntc; 1c moderne osservazioni ci assicu-rauo ehe 1quot; introduzionc delle uova di taeuin solium dell'iio-mo e la condixione sine qua non della produzione della malattia, e forsc, come piü sopra sospettavo, lo saranuo anclie uova di alcune altre specie di tenie, ma quosta introduzio-ne per so sola non basta sempre, come lo comprovano i risultati negativi ottenuti da me e dal dotlor Vella, come anche per le altrui osservazioni; onde i)armi lecito per ora lo indurre un ignorato rapporto fra le orgnniche condi/ioni individuali o le esterne ca^ioni, e 1'introdu/.ione dei germi onde lo sviluppo di quest), ossia il morbo possa aver luogo. Non altra inlerprctazione possono riceverc le osservazioni deli'Hering, ehe cioe alcune razze speciaii di porci sono di preferenza colpite dalia malattia, lo sono poi i porcelli piii dei porci, e cib per 1' etä. L' osservazionc ehe i porei ehe pascolano nci boschi di quercia o di faggio i frutti di queste piante, e ehe i cignali sono rarissimainente eolpiti da questa malattia, fece raccomandare ad alcuni veterinari un' alimentazione analoga come mezzo preventivo, ma 1' os-servare non rara la grandine in alcuni paesi ove per 1'im­pinguamento dei porci si adoperano generalmente le ghian-de, mostrava giä ehe non nell'alimento die raccoglievano gli animali nci boschi, raa ehe ad altra condizione di que­st! luoghi era dovuto il fatto, e ehe le moderne ossorvazioni ci lasciano complelamentc intendere: dove mancano gli
(I) Nel cano, in .ilcnnp scimmir, e ppr sino ni'll'immo, furono Irovnli i cisli-rerclii tlclla cdlulosa del pnrcn In ilivcrso localKä, non mai In qncl iinmno perfraquo; da r.oslituire la forma morlmsa grandine.
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— 46lt; — uoinini o dove vamio di rudo, debbono aecessarimnente man-care le uova di un verme ehe vive nel di lui intestino, come per altra parte, restando nello stesso ordine di idee, facilmeute si spiega come comunissima sia la iufermitä iu alcuui luoghi od in alcune conlrade ove la tenia nell' uomo e frequente. Non sapendosi e forse non potendosi istiluire la diagnosi della malattia quando la produzione dei parassiti e limitata, od anche quundo essondo in grande numero non lianno ingenerato uno stato cachettico secondario, ne conse-gue ehe imperfettissime debbono essere la proguosi e la terapeutica, ehe non possono essere ehe la conseguenza di una sicura diagnosi. Abbiamo veduto quanto il giudizio dell' esistenza della malaltia sia difficile ed incerro, anehe quando hanno avuto luogo quelle successioiii morbose ehe spesso sono per loro stesse iacurabili, e lo saranno poi inag-gioimeute quando non put) toglicrsi la condizione patolo-giea ehe le ha prodottc e le sostiene, onde ne viene ehe in lutti i casi in cui la diagnosi e possibile, la prognosi e sempre iufausta. Benche prestiuo poca fede ai inezzi tera-peutici ehe consigliaao, seguitano i trattatisti ad annoverare Ira i mezzi curativi da adoperarsi contro lo stato cachettico generale, c per uccidere i vermi, V acetato di rame, o l' ace-tato di piombo, alia dose di una mezza drainma ad una dramma ogni trc giorni, come aveva insegnato Viborg, o semplicemente di approstare I' acqua per here ai porci tenuta in un recipiente di rame; la polvere di carbone, od anche un miscuglio di cenere e di antimonio crudo (due dramme), come aveva consigliato Greve. Lquot; osservazio-ne ha mostrato ehe questi mezzi non hanno alcana influeuza per uccidere i vermi ehe costituiscono la malattia, il ehe non era difficile a determinarsi anche a priori, stante il uiun rapporto ehe passa fra gli elminti ed i mezzi tera-peutici consigliati, onde parmi ehe il Toggia assai bene giu-dicasse, quando consigiio ai veterinari di non spreeare me-dicomenti per un morbo incurabile. Un solo fatto relative ad una guarigione di un porco affetto da grandine e pos-
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seduto dalla scienza, il quale per quanto dubbio ed incerto ei si sia, perche unico, vuole qui essere ricordato.
II chiarissimo Bremser nella sua opera — Sui vermi inte-stinali dell' uomo — narra ehe affine di studiare il cisticerco del porco ordinö agli ufficiali di sanitä ed esperti preposti al macello di Vienna, ehe mandassero all' University un porco vivo, ma fortemente indiziato di essere affetto da grandine all' ultimo grado. Tenuto in vita nell' Universitä, e eertamente in modo diverso e diversamente nudrito da quelle ehe prima era stato, con nostra somma meraviglia, scrive Bremser, trovammo, ad onta ehe 1'animale fosse ali-mentato con sostanze secondo noi atte a favorire lo svilup-po doi cisticerchi, da 10 a V2 vermi soltanto. Besta a sa-persi se gli esperti del macello s' ingannassero nel loro pri-mo giudizio, o se la scomparsa dei vermi debba altribuirsi al cangiamento intero del regime. Duolc ehe uu tanto uomo lasciasse timta iocertezza in ua fatto di tauta importanza, e come non havvi alcuno dei mezzi terapeutici proposti die valga ad infondere una qualche speranza di riuscita, cosi sarebbe buon consigiio di quel pratico die tentasse di seuo-prirc il giusto valore di queslo fatto, da oltre m^zzo secolo registrato dalla scienza, senza die i dotti o gli agronomi abbiaao eercato di mostrarne o il pregio o 1quot; erroneitii.
Dei cisticerchi nel cervello dei porci.
Scarse sono le osservazioni pratiche in proposito posse-dute dalla scienza. Flormann nel 1815, come riporta 1' Hering (Pathol. Specielle, pag. 157) vedeva un porco di un anno aiTelto da vertigine die manifestavasi pel continuo rivolgersi a sinistra circolarmente, trovb nella sezione ehe 1'animale era affetto dai cisticerchi nei muscoli del collo, ma molti di questi parassili furono trovati sulla pia madre e sulla sostan-za corticale del cervello, pocbi ndla sostanza midollarc, e 20 dei detti vermi erano liberi entro il ventricolo destro
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del cervello. Anche il Rudolphi fece un' analoga osservazio-ne. Kecker osservava mi fntto analogo, e lo conscguava nel Magazin ecc. di Gurlt e Hertwig del 1842, inn i fenomeni esterni erano diversi, e congistevano in convulsioni in forma di accessi cpUcltiformi. La natura di queste infermit/i fu svelata solo d.illa sezione dei cadaveri.
ClSTICERCO A COLLO SOTTILE. CySTICEHCUS TENDICOI.US. Hud.
Fig. N. 88.
Fig. N. 88. Cisticerco temicolle.
A.nbsp; La testa, il collo e solo la prima parle dell' ainpia vescica caudale, di natu-rale (jrandeiza.
B.nbsp; nbsp;Im testa notevolmentc inyrandita.
Corpo lungo da 44 a 20 millimetri cilindrico, terminato da una vescica volu-miuosissima larga da 15 a 50 millimetri, lesta tetragona, con quattro ventose elitti-
che, e munita di una proboscide con doppia serie di uncini abbastanza robusti: collo sottile e breve.
Trovasi non di rado racchiuso in cisti piuttosto grosse sulla pleura e peritoneo del vitello, della pecora e della capra, alcune volte copiosamente; e piii di rado nei luoghi indicati nel porco.
Fatti ingollare a dei cani quest! cisticerchi, si perfezio-nano e diventaao quella specie di tenia ehe, confusa colla serrata, i moderoi zoologi hanno distinto col norae di lenia e cisticerco tenuicolli. Dalle nova di questa specie importate nel corpo degli erbivori avrebbe origine soltanto questa specie di cisticerco. Ignorasi lino ad ora se quello del porco abbia la stessa origine.
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Nei rumiiumti domestic! questa specie di elminto anzi­ehe essere cagiouc dello stato cacheltico dell' animale entro cui vivoao, pare ehe in quello statö morboso troviuo una condi'zioue favorevole al ioro sviluppo. II luogo di loro ubicazione eulro il corpo degli animali da ragione dei pochi e lievi dauni ehe recano.
ClSTICERCO FISTOLARE O DEL CAVALLO.
Cysticeucus KisTur.Ams. Rud.
Fig, N, 81).
Fig. N. 89. Cisticerco fistolare, di gran-dezza nalurale.
II capo tende alia forma quadrangolare, il collo brevissimo e rotondo, la vescica cau-dale allungata. Pori succbianti rotondi, pic-colissimi. Corpo lungo da 10 a H5 millimetri, mentre la vescica caudale alcunev volte giunge fino ai 140 millimetri.
Trovato assai di rado, e da Cbabert per primo, nel peritoneo del cavallo.
Ignorasi di qual specie di tenia rappre-scnti la prima eta, e non fu osservato pro-durre feuomeni morbosi speciali.
II vctcrinario non pub piii oggi ignorare altre due spe­cie di cisticcrclu, e cioo ü pisiforme ehe trovasi coinune-mente e alcunc volte copiosissimo nel legato e nell' omento dei conigli c dei lepri, ed il fasciolare, die trovasi nel fe-gato dei sorci. Dalla prima specie proviene la tenia serrata del cane, e dalla seconda la tenia crassioollc del gatto. (Vcdi qucste tenie.)
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— 4fi5 -Oenbre CKisiiio. CoKMius. Ihidolphi.
Dei vernal detti oisttci dagli antlchi racchiude una sola specie, il cciuiro cerebrals cosi d(!tlo dulla sedc die occu-pa, il eervello eioe del hue, qualelie volta quello del ca-vallo, ma plü oomunemente quello delta pecora, determi-iiando (juella forma morbosa c\\t ha Dome dt vertigiae ida-tiginosa. II oeuuro cerebrale hod e altro ehe lo scolioe della taenia eoenurus del cane, ossia il primo periodo della vita di questo ce'gtoide' [ caratteri assegnati nl geaere Coenurus sono: ampia vesclca membraaosa, pieua di un liquido albu-miiioso trnparente, sulla qualo sono per cosi dire saldate numerose teste di tenio retrattili. Quando le teste sono spor-gentldalla vesclca facilmente si scorgono le quattro veatosej ncl centre delle quail vi ha una doppia corona d' uncial.
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QenüBO ckhkhram;. Coenüros cbrebrahs. Bud. Fist. N. 90.
Fig. N. 90. Cenuro cerebralc
A.nbsp; nbsp;Porzione dt ma cisti o vescica di cenuro cerebrate. Due teste sporgonQ dalla vescica; si veggono inollre qualtro piccole eminenze con una cnvitü hei cenlro, die corrispondono ad altrctlante teste di cemro relratte nell'inlcrno delta vescica.
B.nbsp; nbsp;Porzione delta delta vescica vedula dat lato interno;
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tn si veggono tre teste relraUn, o due fort corrispondenti alle due teste protratte.
C. Porzione antcriore del cranio di tin vitello di 22 mesi di eta, vcduln dal lato interno, per mostrare le erosioni delta tnvola vitrea dclla volla del cranio, cagionate da diverse vesci-che di cenuri. La ßgura e ad un terzo della yrandezza natu-rale, e la dehbo alia gentilezza del chiarissimo mio maestro il prof. Alessandrini.
Oltrc i caratlcri del genorc ehe sono pur quelli del-T unica specie, aggiungero ehe a seeonda dell'etä le vesci-che eostituenti il delto verme variauo uella graiidezza note-volmente, dalia punta cioe o eapoeehia di uno spillo, fino a quella di un grosso uovo di gallina. 11 numcro delle teste sulla vescica e variahllc; uei primi period! di sviluppo le teste nou si scorgono, o slaquo;lo imperfettameute sviluppate.
Fra i earattcri di questo venue gli elmiutologi tutti notano ehe il conuro nou e mai racehiuso da cisti avveati-zia; questa affermazione in senso assoluto e Inesatta, perche il Gurlt di Berllno ed il Poletti di Ferrara osservarono casi in eui i cenuri erano appunto avvolti da queste cisti. Ma su tale questioue torneremo piii avanti.
I dauni recati agli animali da questo elminto coslitui-scono la segueute forma morhosa.
Delia vcrtlginc Mallginosa, olt;l anclie Fdroccfalo Idatigeno delle pecore e dei buoi.
Ghiamasl con queste denomiuazioni dai vetoriiiari quella forma morbosa dei ruminauti sovradetti, ehe e determinata solo esclusivamente e sempre, dalla preseuza nel loro cer-vello, del cenuro cerebrale. II corso ordinariamente lento della malatlia, le alterazioui delle I'uuzioiii ccrcbrali e spe-ciolnrnpte dei movimenti volontari caratterizzano ni pratloi codesta iufcrmila.
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— 468 — Fino a questi ultimi tempi i cultori la voterinaria si crano perduti Ira le Incertezze dl ana patologia indiilliva, onde cercare quali erano lo cagioni ehe valevauo a generaro la malatlia, speoulando ora sulle oondlzionl dl luogo o dl clima, ora hiiIIc coiuii/ioni Individuali degli animall. f.laquo;' osscrvazioni dello Siebold, del Kukenmelater, del LouckaM, del Van Beneden e dell' Haübaer, e dl altri iquot; Germania ed Olanda, le rale In Italia, v, le recent! del Baillet in Francla, hanno tolto ogni dubblo sulle metamorfosi progres­sive c retrograde del cistlcl e tooiöldi, q cblarlta fuor di ogni dubbio la genes! della malattia. 61' iucreduli e gli oppositori, numerosi In sulle prime, si andarono igt;()cigt; a poco dlradahdo, tant! crano ed eloqueulissiml ! fatti concordl cho si raccogllevano da divers! esperimentatori in diverse parti d' Europa, per cui la sempllcitä del nuovi veri v!nse nei piii le auticlie e inveterate credenze. Pure, come avviene per tutte le nuove scoperte, alcuni anche valcnti, si fecero sostenitori del vecohio ediflclo, c Lnvece di pnntellarlo ne aooelerarono la totale rovina. Questa sorte neU'attuale que-stione toccava all'illustre Reynal, ehe i)er 1'opposizione ehe fece alia cosi delta nuova dottrina alemanna sulla genes! del cenuro cerebrale, provocb la ripetlzione in Francia degli esperlmenti, e Lafosse e Raillet rlpetutamente confer-marono, ehe facendo mangiare ad an cane le cisti sierose dei cenuri, si svolgeva nell' intestino di questo la tenia ser-rata o cenuro dei modern! , e ehe facendo rientrare nel ca-nale digerente dalle pecore le uova e anelli di queste tenle si produceva la vertlgine in quest! animali. II circolo delle evoluzioni era completo, come meglio dimostrai discorrendo le metamorfosi dei cestoid! e dei cistici, Quando regnava la dottrina della generazioue spontanea del venni, era le-laquo;ito cercare quali eslerne cagioni I'avorivano quello stato dell'organlsmo capace a produrre qaestl nuovi entl, ma quando le fasi della vita di nn essere sono completamente note, il credere die la natura ora le segua, ed ora c^'ra una opposta via, ha lo stesso valore dell' opinione aristotelica ,
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— 469 — ehe le mosche cioe nascouo dalla putrediue doi corpi, e cli(! il Redi sono 3 secoli mostrava assurda. 1/inlera scionza zoologiou aduiiqiu', e si [nw aggtungepe r latera filosolia, san/.iüiiaiu) il preoetto iniporUintissinio per il palologo, e cioe ehe il oenuro cecobKole del hue e delta pecora altro non BODO ehe uua fase dcllo svihippo della teuia cenuro: ehe solo dulle nova di questa puo aver origine: come solo dal eeuuro iniportato nelle intestiiiii del cane puo aver origiue la tenia eeuuro del eaue.
Questo preeoLlo ehe deve essere il solo foiidameuto della modermi etiologia dl questo morbo governa pur ancUe, come vedremo, la poli/.ia sanitaria uei suoi nuovi iusegua-iiieuli.
Sintomatoiogilaquo; negli agnelli c nol bue.
Gli esperiuicnti di produzione artiflciale della maiattia haiiiio svelato ateuui fatti uuovi clie erauo lino ad ora sfug-giti all'indugine degli osservatori, ed lianno dato ragione di aleune opposle dottrine ehe si erano fin qui andate in-segnando, e ehe non pote'vatisi intendere. iNon crasi osservato [raquo;. e. lo stalo di mal essere, di spossate/./.a e svogliate/.za nel maogiare che^succede all' introduzioae delle uova di tenia eeuuro nel eorpo delle pecore. Questo stato di mal essere ehe perdura aleune volle 4 in 5 giorni dopo 1' ingestione delle uova, ha eerlo la sna ragione di essere nel trasporto delle uova dall' inleruo del canal digerenle al cervello, e non e a dirsi eon gieürezza ehe il manifeslarsi di questo stalo, segnt 1' epoca in cui le uova sono pervenute al cer­vello, giacelie lo osservai in una pecora, in cui non si svolse il eeuuro, e piii in im niaiale in cui uon si svolse la gran-dine, l.a ragione del falto sl'ngge per ora all' osscrvazioue, e slo per dire, alle deduzioni ahhastanza severe; il fatto perö non puo porsi in duhhio perchc t'u notalo dal mag-gior nuinero degli osservatori, e puö essere considerato
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come uu siatomo prodromico della inaluttia. Ho giä dctlo ehe la vertiglae idaligmosa e morbo a eorso lento, pure non mancavano osservazioni nella scion/.a, di forme acute di questa iufermitä ehe non eransi potute giudicare. Girard, p. c. il Direlloro della Seuola di Alfort, dcsciisse ncl Reouell ecc. del 1829 ima forma acuta di vertiglae uegli agaelllal, e tauto acuta ehe ogli iiisegub di considerarla come mia forma di febbre cerebrate, l' esito della quale era la forma-zione del cenuri; tanto pareva a lui di aver dimostrato die 1' luflammazioue delle tnet)ingl era il earattore csseu/.iale della malattia. Non di rado le recenli osservazioni banno mostrato agli esperimerjtatori dopo 18 o 20 giomi tutto al piü dopo T artiflciale ingestione delle nova, e dopo cessali i gia iudicali primi leiioiueni di mal essere, svolgersi istan-tnneameute e con rara violenza la malattia. Queslc le forme acute giä dagli autori descrilte, laulo piu gravi od acute quanto pih numeroso le uova ingerite di teuia, die si svi-luppano in cenuri nel cervdlo. Le osservazioni praliclie come gli esperimenti diniostrarono in questl casi die le cisti o cenuri oltrepassavano il numero di 30 in un solo animale. Dopo rappariziouc di quei leggier! sintomi die dissi poter costituire i prodromi della malattia, passano ordina-riamente dai 12 ai 13 giorni seuza ehe si possa per alcun sintoino sospettare 1'esistenza del morbo, ed'alcuue volte seuza die so ne possa dare la ragione, lo state di sanitä apparente si protrae fino oltre ai tre mesi. Ad ogni modo quando il morbo dichiarasi, sc ne cava semprc il giudizio dalle alterazioni delle funzioni sensorie e motrici; la rapi-ditii c la violcnza con cui appaiono i primi sintomi e de-corrc il morbo, rende assai probabile la diagnosi di svilup-po coiitcinporaneo di nuinerose cisti o cenuri. La stupiditä, 1' iuccrtezza con cui si soslengouo in piedi, il rossore delle mucosc apparenti, il riliulo degli alimenti ed il polso ce-lere e forte, il calore del cranio ecc, furono i sintomi die fecero credere ad nuo stale flogistico nel cervdlo. lo non ncgo die questo possa in alcuni casi avvenire, dico solo
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ehe il piii dolle volto qucsti fenomeni sono dovuti ad uno stato congcstioiiale del corvello, come il corso ordinario o le k'sioui patologiobe confennano. A scconda dollc parli del cervcllo die sono offese, tengoao alcuni animali la setta hassa, o invoce rialzala, o la scuoloiio-con violenza ; dalla stessa cagionc, dipeudQQO i divcrsi modi di locomozione, girando gli animal! altorno a so stcssi or da im lato Ol'ft dall' allro, o progrodoiuio colla lesta sempre volta da uu lato, ed ora strama/./.ando al suolo: in breve, nei casi ove Dumerose sono le cisli die si svilnppano coutemporranea-ituüitc, tnttc o almeno inoite delie forme special! delta le-sione della ruiizione locomotrice s' incontrano; quando in-vece e una sola cisli o vescica ehe si sviluppa, 1' alterazio-ne nel modo di locomuovei-si e spesso uniforme e costante, per cui da alcuni per ciö solo si stabilirono diverse forme di vertigine. La congestione vascoiarc cd il disordine orga-nico in una gran parte del ccrvolio quando i ccnuri sono numerosi e pure la cagione ehe spesso si aggiungono gravi ed intense convulsion! ai'sintomi verliginosi, o invcee fe­nomeni di stiipiditi'i o coma, oiule o impedito agll animali oosi affetti di reggersi in piedi, e muoiouo in uno stato so-poroso come apoplettico dal quarto al scsto giorno da cni si svolsero i fenomeni della inalaltia.
Quando invece e una sola o due le vcscichc o cisti di cenuro die si sviluppano, mancando la congestione nel cer-vdlo, e limilali ad un sol punto essendo i fenomeni di eompressione esercitata dalla vesciclietta, i fenomeni mor-bosi non si manifestano se non so quando il volume e 1' ae-crescimento della vescica si fanno notevoli, o dopo essersi mostrati per breve tempo, tacoiono per alcuni giorni ed anclie per due settimane, fino a die la eompressione per 1'aecrescinieulo del venue si fa eosi notevote ehe i sintomi della malaltia si mantengono con eostanza, e aumentano al segno da produrre la morte come nei casi precedent!! La progressione de! sintomi in (|uesli casi avviene mostrandosi da prima gli animali lorpidi nei movimeuli e istupiditi ndle
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— /J2 — loro lacoltii intelloltiiiili, rcslano iiulictro nell'ai'mcuto, liamio raiulatura mal fonna o baroollante, ed a seoonda del luonlaquo; öooupato dalln cisii, tengono In tosia alta, lt;hI nlzano i piedi coiuo passiisscro dell' acqua, o invece teiigono la testa bassa, o volta a destra od altre a sinistra , nel mangiare si mor-dono la lingua o le gaancie. Aumeatando i fenonleni mor-bosi dellc funzioni della vila aiiimalc; JiianilVstasi pur aiiclu; il dimagrameutö; c le convulsloni o lo atato soporoso cou-ducouo a mortc j^li aniiuali dopo avere per alciini mesi durata la malatlia.
i.o diligeuti ricerche di aloum pratici a stabilise lt;ii-verse forme di vertigine a seconda del modo con cui era la locomo/ione alUn'ata, non miravauo solo a slahilire forme morbose diverse di una sola infermita, ma ad mi Iiik^ piii alto teadevauo, quello cioö di slahilire la parte del cervello oooupata dal venue. Antichi e moderni patologi si dledero con ardore a questa ricerca, alcuni per rischiarare le fun-zioni delle diverse parti del cervello, altri per volgere co-deste couoscenze ad an fine di pratica utilitä. Lungo sareb-be ed iiicrescioso il riportare lutte le contradiltorie nsser-vazioni registrate negli annali della scieuza, e dirette a risolvere la qneslione, slt;! le pecore od i buoi affetti da ver­tigine si rivolgouo dal lato ehe corrisponde a quello del ccimro nel cervello, o invece se i movimeiiti si eseguisoono dal lato opposlo. Alcuni patologi limilando le osserva/.ioni ad an niunero limilalo di falti lemiero Bpeaao mi' assolnla seuteuza; ma obi ossevvo su larga scala o solo tenne calcolo delle conlraditlorie opinioni, pole hen presto convincevsi die non polevasi in nu modo reeiso delerminare il rap-porlo die esiste Ira la sede 0 il luogo del cervello ocenpato dal verme, (! la forma del movimenli disordinali a cui vanno soggetti iiii animali ehe ne sono affetti. 11 Reynal estende-va le sue osservazioui sopra (raquo;O pecore inferme di questa malallia, e coneludewi ehe in piii di 50 casi vide le pecore rivolgersi dal lato in cui era il venue, si fosse egli svilup-pato o snlla supeiiicie del cervello o nello spessore degli
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— 475 — eraiaferi corel)rali. Avvmiiva lo stesso latto quando il conuro erasi sviluppato entro i grandi ventriooli del oervello i; la-sciava Intatte Ic parti circoslaiUi, o lutt'al piii cagionava mi assattigliameitto delle pareti raquo;el piano su cui poggiava. Per contrario le peöore si volgevano piii spcsso dal lato opposlo a quello OCOUpato dal venue allorchc il lavoro di-struttivo delta soslan/.a ciiiehrale interessava 1c parli piii profoude della soatunza oerebrale , o imprimava solo un caogiamento tti fornia nei corpi striati, uelle coroa d'am-moue, nel talamo dei nervi ottici o uel trigouo cerebrate: (luaiulo perb queste o altre lesioiii esistoao nei detti laoghi le pecore spesso oon girano sopra se stessc ma progrediaco-no oolla testa elevala, e deviano ora a deslra ora a sinistra (latla llnea retta, la tocoiuozloae 6 leuta, e baroollante il niovimeiito: Erequentemeate si asaociano in queati casi a! Icnoineni delta vertiglne quelli delta paralisia generate, con ootevole diminuzione della sensilnlita. Queste osservazioni sono importauti, giacche senza diaconoscere le differenze cIk; dalla (liversa sede del oenuro deblumo essere prodolte nella diversity dei movimenti, banno pure rlguardo al genere e alia quality delle leaioni della polpa oerebrale,per intendero le contradittorie osservazioni, Tenendo adunqne a calcolo queste osservazioni di latto, potrauno essere acoollc come conclusioue generaliasima pel maggior numero dei casi, onde slahilire una diagnoai preciaa:
1.nbsp; Che i cenuri aviluppatiai negli emisferi oerebrali o anelie entro i grandi ventricoli cerehrali, iamio rivolgcre 1' animale infermo dal lato a lore corrlapondente.
2.nbsp; Che pe.ro puö avvenire il latto oppoato all' Indicate, ed avverarai questo quando e inoltrato il proccsso distrut-livo della soslan/.a nervosa cerebrate in aeguito alia conti-nuata corapreasione.
Noil debbo perö tacere die per accogliere con sicurczxa questo insegnamento del Reynal biaognerebbe aver dimo-slrato ehe una pecora ehe si rivolgeva p. e. a destra per un certo tempo, (iuclie nou vi era cioe 1' altera/iouc della
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sostuuza corobrale, (im poscia, questa slabilitasi, a girare dal lato oppostO: finchö i pratiol non avramio latta questa sempllco osscrvazioiu!, ehe; niaiica luttora alia scienza, do-vretno oontentarol di affermare ehe lino ad ora s' Ignora, perche il cenuro essciulo negli enaisferi, ora gli auimali si volgano o dal lato a quello oorrispoadente, o iuveoe do quello opposto.
5. Che se il cenuro si e sviluppato sul cervelletto o in vioinanza del raldollo allungato, allora le pecore portauo la testa come suol dirsi al venlo, vacillano, cadono 1'acil-nu-nte sui lati o si rovesciano all' indietro. La debolezza muscolare in breve e liinto pill grave quanto piii e offesa questa parte del cervello, e la malattia ba piü breve durata. Quando la oompressioae e sentita dal bulbo racbldeo, lu pecore si sostengono diflicilincnte, c a modo die sollevato cadono dopo poco, e trascinano gli arti posteriori; in alcuni di qnesli casi tu osservata una coinplela insensihilita: la paraiisia generale e completa precede lt;li alcuni giorni la morte.
4. [nflne, se il cenuro comprime le parti anterior! tlel cervello, le pecore portano la testa bassa e si rovesciano alcune volte davanti.
intorno alia cagione cbe produce negli animali il feno-niono di girarc attorno a se stessi, o di cammiuare descri-venclo circoli concentrici, nou sono fra di loro d' accordo i patologi. Recentemente il Davalne della Societä Biologica di Francia, dopo aver escluso le opinioni per lo passato aocette, e cloe: I. Cbe non doveva rilenersi il latlo come risultato degli si'orzi automatici cbe fa l' animale per lihe-raro il sno cervello dal vermc, percbe lo stesso fatto manca, quando vi sono tumori di altra natura pntro il oranio; 2. Che non si jioteva far dipendere dalla irritazione dell'cn-cefalo perche mancano le tracde della irritazione v. inliam-mazione delle parti del cervello in relazione col verme: 3. Inline die non si put) considerare il capogiro quale leno-nieno di pandisi od eiletto della emiplegia incoinplela.
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determinate dalla compresskmc csercitata sui centri ncrvosi, perdu; ge il capogiro fosse prodotto dalla paralisia, la ten-denza ni glrare dimlaulrebbe a misura dell? aumeuto o ac-oresciinento della debolezza, mentre avvlene l' opposto, Gli access! del capogiro si fauno piii frequcnli e piü lunglii, j)iii rapido si fa il movimento, ed i circoli peroorsi piii ristrelli, a misura ehe il cemiro acquisla maggiore sviluppo, e la paralisi aumenta lino a clic impedisce la stazioue cd il movimento.
Dopo le quail premesse il siguor Davaiue conclude die, iioii potendosi Irovare hi ragione del fatto, tie nella mole della cisti, ne nei fenorncni paralilici dovuti alia compres-sione cerebralc, ne alle successive Icsioni patologiolie pro-dotte nella sostan/a cerehralc, egli era ucl verme vescico-lare stesso die dovevausi ricercare qneste ooudlzioni, ed egll crede trovarla nella cscrtilitä delle teste fuori della vescloa, per cui la sostanza nervosa rimanendo eccitata dal-1' immersione delle detto teste ehe sono fuio a 500 in uaa sola vescloa, riguarda il capogiro coino uu fenomeno conse-cutivo speciale a quesla cccitazionc degli emisferi cerebral!, dovuta agli uncini di cai sono 1c detle teste niunile,
Mon voglio io distruggere questa nuova dottrina, dico solo die alcuni fatti I' inlermano, altri apertamente la con-trad dicono.
1/ infennano le osservazioni del Gurlt e del Polletti, die videro il fenomeno cstcrno del capogiro quando le ve-sciche del cenuro erauo avvolte da una cisti avventizia ehe impediva T eccitazione cerebrate delle teste del venue: I'ln-fermano e la contraddicouo alcune poclie osservazioni di ver-tigine in pecore die non avevauo cenuri, ma solo idrocefalo, ed uno di quest! casi ricordato dal!quot; Hering (Pathol. Spec. pag. 151 ) osservavo io pure coll'amico e collega sig. Bassi, nella Glinioa della nostra scuola; ma con maggiore frequen-za T insegnata doUriiia e coutraddetta dalla ripetuta osserva-zioue, die il fenomeno verligine si nianil'esta gravissimo poco dopo die le uova di tcnia cenuro pcrvenute uel cervello
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— 476 — comiiiciiuio a svilupparsi in comiri cerohrali; iu qncsli casi inuiicaiio 1(! teste, e solo assai piii tanli si svlluppauo, ed iraquo; qiiesto periodo laquo;on di rado muoiono gli auimali per verti-gine acula!
Nou sarö, spero, Inoolpato di troppa sottigliezza se nou accolgo la nuova dottriua, e alfermo ehe nou solo queato i'enotneno, ma tutti qnelli ehe sono ili gpettauza del lisio-logo c del patologo ril'erihili a codesla inlcriiiita, Ifiioiueni incrociali p.e., merilaiio uuo studio assai piü luu^o ed at-teuto di quelle ehe si o fine ad era adoperato, Le incer-te/,/,e sopra discorse confermano questa mia asserzione die nou e contraddetta dalle semieiiti osservazloui.
Come siutomo di vertigine, la paralisi nou ö a porsi I'ra i fenomeni costantl. 11 Reynal ehe riceroava codesto fatto osservava 5 volte su GO uua lieve paralisi dal lato iu eui trovavasi il cenuro aegli einisleri, e I' induceva da! vodere gli auimali cadere di preferenza da quel lato; I ceuuri in quebti easi avevano il volume di un piccolo aovo di galli-ua, ed avevano prodotto I' assottigliameato di nlcuni milli-uietri nello strato superion- dei lobi eerehndi. Osservb in-veee l' effetto inorociato, la paralisi cioe dal lato opposto alia seile del verme quaudo notevoli erano le lesioai della sostanza cerebrale. In generale perb puö dirsi ehe queato fenoraeno si osserva piu facilmeute quaudo aumeroai sono i ceuuri o nella polpa 'cerebrale o sul cervelletto, e peggio 36 verso le radiei del cervello, o sul prolungamento rachideo.
La paralisi dei nervi ollici 0 la perdita della \ isione T osservava il Reynal nell' occhio corrlspondenle al lato in cui era il cenuro, se questo era suite pareti o negli stessi ventricoli laterali; nell' occhio opposto inveee se il venue era avvolto in uu lobe del cervello. L' effetto inorociato os-servato pur anche nel cavallo per produzioni morboae ucl-l' interno del cranio, nou Iu osservato dal Reynal nolle pe-core se non se quaudo il eenuro inleressava gli strati pro-foudi del piano dei ventricoli. In alcune pecore iu cui la visione era coniplelauieule abolita, la pupilla era oltremodo
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— 477 — dilatata, nm contraevnsi egponendo 1'occhio di subito a vivi raggi di luce. L' integrity dei aervi del quiuto paio da la ragioao di (juoslu falto.
ij:si€gt;\i patolooiciie;
Sono (iiicsie voriiibili per ciö solo ehe rlguarda il nu-moro c la sede occupata dai vermi. iNci ensi in cni souo molte, c ehe vedemmo 11 coroo acute o meglto rapide nella niMJaltia e associata a Icnomcni di aracnoite 0 oncet'alite, oltre alia copia delle vescicho o cisti, le quail in questi casi non sono mai pervenute, perche giuntevj di fresco, ad an Dotevole grade di aviluppe, variano per la mole dalla gros-sezza di ima testa di spillo a quella tutt'al piii di un grano di pisello, e racohiudouo solo un llmpido siere, non trovandovisi tracoia alcuna di testa, le qnali si sviluppano solo piii t.irdi, le cisli sono diversamente disseminate nel cervello. Notevoli gone i fenomeni di oongestlone nei vasi eerebrali e nolle membrane del cervello, il rossore e mag-giore tutt' attorno alle piccolo cisti, le quali siano superfi-eiali o prolondamente situate nel cervello, souo tulte circon-date da ima essuda/.ione di plasma.
So il immero delle cisti e limitato ad una o due sol-tanto, e la malattia corre lentamente al suo fine, le cisti acqnistano tin volume notevole da im uovo di piccione alia grossezza di un aranclo, sulle pareti delle quali cisti si soorgono molte elevazioni con una cavitä nel centre, ehe corrispoudono ad altreltante tesle di cenuro ehe sono re-tratie nell' interno della cisti. Fig. 00 lett. A. Rappreseu-tano queste teste altreltanli individui della tenia cenuro, die si svilupperanno so saranno postc in condizioni favore-voli, e cioe se saranno mangiate da un cane: a misura ehe aumenta il volume, queste cisti o cenuri si approfondano nella sostanza cerebrale, o invece comprimendo il periostio della teca iuterna del crauio producono 1' atrofia completa
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— 478 — di por/.ioni di crauio, come e rappresentato nella Fig. f)0 lettera C.
L' atrofla dell' osso si eflfettua lentameate raquo;lall' intcrno air esterno, ed appalono prime le erosloni della tavola in-tcrna o vitrea del crauio. Quando le cisti sono negli emi-sferi cerebrali cd ü in oorso r atrofla delle tavole ossoe so-vrapposte, attentamente esplorando si sonte r osso divenuto pieghevole od auche Interamente atrofluato e soomparso. In quest! casi oomprimeado, vale a dire trasmettendo la compresslone dalle parti ostcrue al liquido della cisli,e da questa alle parti del ccrvello sottoposto, si determinano violcntementc i fcuoineni della vertigine; allorche le pareti del crauio sono assottigliate, aderiscc su quesle la pelle oosl tenacemente da staocare lamlne ossee, traendo forte-nieute su questa; quando si sono formate vere perfora/aoni ncl crauio come nella Fig. 90 lett. C 1' aderenza si stabilisce fra la superficie esterna della dura madre e la pelle sovrap-posta. Le periorazioni complete del crauio sono rare, comune invece e l' assottigllamento, e 1' uno e 1' altro possibili solo, quando i vermi sono oollocatl verso 1' esterno d(!gli emisi'eri cerebrali, sia pcrcbe in questi casi soltanto la malaltia pub durare piu a lungo sen/.a compromettere la vita degli ani-mali, sia perche la compressione sul periostio interno puö essere piü attivamente sentita. Le meningi stesse uel luogo ccntrale alia piü forte compressione del verme restano alcu-ne volte atrofizzate completamente, e presentano pur loro un loro. Le aperture o tori del cranio sono a bordi irrego-lari. Questo ordine di fatti si osserva piii comuuemente quando e un solo cenuro die si e sviluppato; non mancano perb esempi anche di nnmerose erosioni come nella Fig. 90 per numerosi vermi, e quosto osservasi piü facilmente uel
bue.
Tolla la cisti o il verme dal cervello, rimane in questo una escavazione corrispondonte al volume di quella ossia dell' animale; V aspetto della cavitä e la strutlura della 80-stanza nervosa delle pareti interne di delta cavitii varia a
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— 47!raquo; — Beoonda dol liiogo ove si svoUe il parassito, e doi tempo iu cui qiKillo vi riniiise. Quaudo il ccmiro occupa i ventricoli ed lia aoqulstato un certo volume, le parti dol oervello sulle quali riposii, a seconda dol tempo, BODO piii 0 meiio notevol-mcntc atroflzzale ed ia alcuni casi anclie scomparse, come BODO p. e., i oorpi striati, le coma d'Ammoue, il talamo dci nervi ottici, i tubercoli trigemini, la gluudola pireale, il plesso coroideo, la protuberanza anulare del mesocetalo. II trigOQO cerehrale e il setto lucido sono pure aicuue volte distrutti o sjiinti in alto o ai lati a seconda delta sede del vermo; la sostanza cerebrate stessa degli cmisferi e tanto OBBOttigliata die appare grossa solo alcuni millimetri, Appa-renteinonte non pare mutata nella sua stmltura o composi-ziouc, solo die csternamentc appare percorsa da un numero maggiore di vast ehe alto stato normale.
II Reynal indica come uu errore per osservazione im-perfetta; 1'alTermazioue di coloro cbe insegnarono alcune volte essere il ceuuro circondato da una cisti, e uascere tale errore, secondo lui, quaodo nell'atto ehe a strato a strato tagliasi il oervello, perveuuti ehe siasi all' ultimo strato ehe eopre la cavitä ventricolare, si pratica una puntura su que-sto. onde per la puntura protubera e la ernla la cisti sot-toposta, e si tenne come membrana d' incistidamento Y ulti­mo strato sovradetto. Un attento esame dimostra die qucsta pretesa membrana cistica c formata dair aracnoide ventri­colare e dalla slessa sostanza cerebrale, die ha aoqulstato una densitä maggiore uegli strati die sono in rapporto colla sierosa dei ventricoli.
Veramente io non so indurmi a credere die un dotto anatomico quale si e il chiarissimo Gurlt, scambiasse que-sto fatto con tessuto fibroso di nuova tormazione, trovaudo appunto da lui indicato at N. 5159 del catalogo del Museo di Berlino — Un Genuro involto da una cisti flbrosa. — Piii estese sono le indicazioni fornite dal prof. Lionello Polletti (Cisti avventizia del cenuro cerebrale del riteUo) e trat-tandosi di uu fatto patologioo assai raro c controvcrso, mi
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piace riportarnc alcunclie, ondo lorniro element! di igt;iii fa­cile gludlzio a coloro ehe rlpetessero analoghe ossörvazioni. laquo; I cenuri, scrissi; il Polletti, eraao aumerosi nel cervello di questo vitello, ed oooupavano gll emlsferj oerebrall. Ve n'erauo dei periferici, ehe svoltisi noil'iutimo delle oir-convolir/.ioni, le avevnno, n cosi dire sdoppiate, glungendo con parte della loro circonferetiza sino a llvullo delllaquo; super-ftcie deir orgauo: ve a'erano di profondi. i'iilt;gt; sporgeva dallii faccla interna del podtmoolo cerebrale Biniatro, ed uiio piü piccolo vi era dcntro. Dallo slcsso lato ve n era uuo nel covno inferiore del ventricolo. Questo era nudo ed in mi pnnto solo aderente. Nudo era quello die sporgeva dal peduncolo. Tutti gli altri orano eonteauti in una oiati accossoria; in oonseguenza di ehe uon stavano punto in contalto della sosthnzn del cervello.
laquo; La parete dolla cisti avventizia e semitrasparcnte, facile a lacerarsi, ora sottilissima e di aspetto celluloso o sieroso, talora divisibile in islrati. La superflcie interna e liscia, l'estcma pure liscia, e nei cenuri piii sviluppati aderente al tessuto cerebrale per mezzo di tessuto celluiarft, e lasciasi alcune volte staccare con lacililä, ed altre volte no. La cisti doi cenuri collocatl profondamente e cliinsa, quella dei pe-riferici non fu vista sempre chiusa. 11 segmento esterao della cisti era coperto o solo dalla pia madre e dalT aracnoide, od anche da questo e da un velo tenuissimo di aostanza cerebrale o. Troppo precise sono queste osscrviizioni perche non si possa elevarc qualclie dubbio sulle recise e ripelute affermazioni contrario del Ueviial.
Quando i cenuri si sono svolti nello spessore della polpa cerebrale, notevoll sono le alterazionl aella composi-zlone c struttura di questa; le pareti della cavith conte-nenti il venue haimo un coloro giallognolo, rammollita la sostanza cerebrale, e cospersa di granulazloni resistenti, ^ial-lastre, del diametro di uno a due millimetri. Carlo Robin ehe esarainava micfoscopicamente queste leaioni, trovava ehe la sostanza gialloguola grauuloaa ehe e a contatto della
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sostiiii/.a cercbralo, era composta di tubi neivosi flossuosi, di grandezKd variabile, spesso rotti e meno aameroäi ehe Delia sostauza normale. vri vedova cellule nervöse, non perö in comuuicaziono coi tubi ncrvosi, alcune appeadici di qucste cellule lasoiavano supporre ehe foasero i resldut del tubi atrolizzati; le cellule erauo granulöse all'iiiterno c lasciavano dlfficllmente vedere il noociolo contenuto: in mezzo a questo detritus di soslan/a nervosa notava moita sostan/.a amorfa e non pocbe graiiulazioui molecolari, la magglor parte di questo strato era forinata da grauuiazioui calcari amorfe di mole diversa, formate in gran parte di fosfato e di carbo-uato di calce. Le mle osservazioni non contradicouo in vcro i rlsultatl del microgral'o francese, solo ehe ripctutamente osservai i lubi o lilameuti nervosi a dinmot.ro irregolare per esser pioni di una soslanza grannlosa amorfa e di colore oscuro, lesione delle übre nervöse, gia nota ai cultori l'ana-tomia palologica, e ehe indica il primo grado di alterazio-ne di questo tessuto; la diflerenza delle mie osservazioni con quelle del Liiicrogral'o francese si spiega assai facilmeute: T una e 1' altra lesione si scorgono assai facilmeute a secon-da die si porta I' osservazloue sulle parti piü o meno lese (lella sostanza cerebrale.
Alcnni osservatori lianno ricercato quanto pesava di meno il cervello in cui notavansi le escavazioni prodotte dai cenuri, i risultati sono perö contradittorii. L' Hering p. e. afferma ehe la metä del cervello di un agnello da cui aveva tolto un ceuuro grosso come un uovo di piccione pesava lo stesso dell'altra corrispondeute metä: il Reynal invece pesava 40 cervelli di pecore sane dell'eta di 15 mesi a due anni, e stabiliva una media di 98grammi di peso per ognl cervello. Ripetuta I' osservazione sopra un ugual numero di cervelli di pecore malate, ne ricavava una media nol peso, ed era di 85 grammi. Notava perb ehe il cervello piu pesante delle pecore sane giungeva a 118 grammi, ed il meno pe­sante delle malate solo a quot;I grammi. A dir il vero gli arruf-fatori di clfre accomodano di gran cose con quelle benedcttc
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luedie, lo quaii se giovuno vcriimciiti; in alcumi oalooll gl'OS-si, non so se glovlno egualmente a stalulire dfttl precisi quaudo la cifru ultima risulta da molti donuMili divcrsi. Nel caso noslro io uou so so il oaloolo aritmetico lasci pie-namentc tranquillo per gludloare ehe liavvi perdita di so-stanza cerebralo nei casi di cenuro; pet nie confesso die uon provo quesla sicurc/./.a, o alinciio per gladloaro con sicurezza credo sia necessario il rlpetere le oblaro c precise osservazioni, come gia fece l' Hering.
Precedenti organlohe lesion! possono incontrarsi nei ca-daveri degli animali niorti per vertigine, ed aitre piii facil-mente si associano a qneste, die sono proprio ed esclusive del morlio in discorso; le plü frequent! i'ra questc sono quelle dello state ancinico e della denutii/.ioiie, coiiscguenza necessaria quaudo la malatlia dura lungo t(gt;iiip(gt;. Non deb-bo perö tacore ehe il Roll [Handbuch Pathol, ecc. pag. 545) osscrvo con frequenza numerosi tumorelti, c come cisti con-tenenti grasso, di forma rotonda o oblunga, e le maggiori del volume di un pisdlo, sparse in diverse parti del oorpo come nel mesentorio, nel tessuto nuiseolare, ed anche negli organi, come il cnore, i polmoni, il legato e la milza, die riguardö come emhrioni di tenia oenuro uon sviluppati per-che fuori di Inogo. Non ho trovato da altri I'atla menzione di questo fatto.
Etiologia (id morho.
Bicercando le cagioni ehe producouo lo sviluppo dci cenmi, le nuove scoporte sulle metamorfosi dei vermi, per-suadono la completa erroneila di tutte le doltrine die in antecedenza si erano andate iusegnando c ripetendo dagli autori, ed oggi giova solianto il ricordarle per fermare 1' attenzione sopra i trascorsi della nicnle dei nostri mag­giori, i quoll perö per esser gluatl, dope averne enumerate non poche, convenivano die anehe evilandole non si pre-
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— 485 — nuiuivano glj animali dall' infonaitii, ma contessando la intera igaoranza doi mezy-i preventlvi, seguitavano pur anche a speoulare sopfa imtnaglaarie oagloalt Gdvlke, Voisin, Yalois
c Barhancois immaginavano una predominan/a della linfa nella massa corebralc dei giovani aguclli; Lulliraquo; la riguar-dava come im' apoplessia sicrosa cagionata dal cox/.i cho l'ra di loro si danuo gli animali; per altri 1'insola/.ione, le qualitä degli alinienti, lo slattaniento precocc, le pioggie, la ruglada, il oaldo, il freddo e molte e molte di oonsimili vagioni turoiio insegnatc cd aecolte ora dagli uni ora dagli altri, cd luinuo tutto analoga importanza, e cioö nessuna. Anche receutomente il Reynal fra le principal! cagioni della vertlgine annoverava la trasitiissione per (ü-editä, sia per pnrte degli aricti come per parle delle pecore IRccueil -1852) non die la dcstimizione alia pi'opaga/.ione tli aricti troppo giovani. Anche queste osserva/.ioni come di molte altre ehe passo solto silenzio, non puö piü oggi essere questlone fra i colti pralici, dacche e ad evidenza dimostrato die il verme cenuro non pub essere prodotto ehe dalla sola introduzione nel corpo d(!gli agnelli, delle pecore e dei vitelli, di uova della tenia cenuro ehe vive neu' intestino dei cani. Le cause ehe favoriscono 1' elmintiasi in generale coueorrono a favo-rire lo sviluppo anche di questa malattia, ma non la deter-minano. Alcune circostanze atmosferiche possono pure in-lluire a prolnngare la vitalitä nelle uova delle tenie emesse con anelli dal corpo dei cani, ma il pratico puö assai poco calcolare suU' efficacia ed imporlauza di queste, giacche la produzione della malattia dipende dall' entrata piii o meno sollecita di quelle nel corpo delle pecore. La sola conclu-sione sicura ehe puö insegnare la scienza, e ehe molti fatti pralici confermano, si e laquo; die quanto piii un pascolo sarä disseminato di uova di tenie cenuro, tanto piii facilmente ed in maggior numero nc saranno affetti gli animali ehe in quelle pascolano.
Ilimane a spiegarsi come con facilitä e Irequenza si osservi questa inl'ernütä, e lo farö riassumeudoini in poche proposizioni.
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1.nbsp; nbsp;I cervelli delle pecore malnte non osaendo oonsumatl da^li noniini, aono dati a pasto dei cani, e come le teste del ceuuri diventano animali perfelti ö tenia cenuro nell'in-testiuo del caui, cos'i s' intende come quesla specie di tenia trovisi non di rado nell' intestino del cane.
2.nbsp; nbsp;Perfezlonatasi la tenia cenuro uell'Intestino dl questo animale, gll anelli uiiiluri e pleni di uova si staccano dal corpo della tenia, e sono emessi collefeci; per questo rnodo le nova di tenia restano disseminate nei pascoli.
5. I\aooogUendo dalle feoi dei cani di qnesti anelli stac-cati di tenle o proglottidi, c poneodoll sulla mauo, si veg-gono muovere e progredire per qnalchc tempo coma f'os-sero sanguisuglie, in ogni passo esce dalla parte inferiore dell'anello come an piccolo schi/7,0 d'umoi'c, esaminando il quale si vede constare di Una sostanza liqnida e di un gran mimero di nova. Questo 1'atto Insoia intendere come sngli stipiti delle plante e sulle foglle delle erbe si disse-minino le uova delle tenie non solo, ma come anclie facil-mente ppssnno entrare nel corpo delle pecore e detenuinare la malatlia, come appunto awicne nelle ingestioni artiflciall. Flno a questi giorni tntti i traltiitisti e tutti i pratici con-venivano nella ignoran/a completa in cui erano i veterinari, di adoperare mezzi di cura preventivi, e con raglone 1'Hur-trel d'Arboval aiTermava, ehe meglio pei veterinari sarebbe stato il confessare frnucamente questa ignoran/.a, pinttosto die aggravate di un inutile peso la scieuza, e di cacciarc i cültori la veterinaria In un labirinto di gratnite suppoai-zioni nella riceroa delle cause (gt; del mezzi preventivi.
Ora clio la causa e stata sicnramenle dalla scienza di~ rnostrata, pub giovarsene la pratica?
Cnra preventiva della verliglno da Cenuro cerebrale.
A seconda del concetto ehe eransi fatti i veterinari, delle cause produttrici la malatlia, variarono gli insegnamonti
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del pratici riguardo ai mezzi ohe si proposero p(!r preve-uirla; toccliero solo di alcuni di ([uesli jnoz/.i per convin-oere seinprc piü, ehe T osservazioiu; scienlilica sola, puo guidare la pralica illuiniiiata, e ohe seuza la scienza, la pratica da lauti lodata e coimnendata noa si risulve ehe In ulaquo; cieeo, piü o ineiio ro/.zo q scliiloso crnpirisino. INavieres o Brugnoae ciie oredevtiao eiie fosse mm specie di mosca ehe deponcssc 1' uovo per mezzo di mi forte pungigllone o orgono ovoposilore eiitro il crauio degli agtielli e dci vi-tclli, sanzioiiavaiio la pratiea di coloro ehe insegnavano di nou tosare la Una del capo degli aguelli, o impiastravano con pece od altro la testa degli auimali, oude per lore cre-denza tenendo lontaiia la niosca, alloiitauavasi il morbo! II paslore Hoog ehe dei suoi trovali inlonio a questa infer-mila fecc tanto diseorrere i piii illustri veterinai'i, insegnava di coprire la schiena degli aguclii eon mi eencio di lana , perelie teneva originato il morho da un rall'recldaineuto dclla regione dorsale sia per eausa di vento o di pioggia nella iuvoniale stagione, ed il Neirac forsc partendo dal concetto di linfa predominante nel oerveilo degli agnelli, abbruoiava la fronte dei poveri aniinali per premunirli dclla vcrtigine, insegnando norme speciaii die toceano pei tempi nostri alle cri'denze degli amnleti del modio evo, come sarehhe quella p. e. ehe il feiro die doveva servirc alia caulerizzazioiie aves-se la forma di un M di uua determinata lunghezza, e molli iusuccessi si attribuivano alia forma manoata della magica M; ma basti di questi e altri simili ddiramenti, die ebbero sino ai di nostri il nome di scien/.a teorica e pratica , e vc-diamo, come piii sopra dieevo, se la scienza vera abbia un utile riscontro nella pratica.
Che in moltissimi ensi andic oggi giorno il piii attento vetcrinario sia nella impossihilita di premunire gli animali dalla vertigine, risulta diiaramcntc dalla natura e dall' or-dinc dei falti die ahbiamo vedulo dare nascimento a questa infermita , ma se la scienza e inefflcaco in moltissimi casi, puö esscie eHieacissima in molli altri, e spccialmcntc In
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quelli in cui da molto tempo si svolgo il morbo, rocando gravissimi dunni in unu iocalita. II cane, questo lido OUBtode dell'anncnto, yli e molte volle assai piü fatale del lupo da cui lo difende, e questo e appuulo quaudo ali)erga pel siio iutestino la tenia ccnuro; esaniinando ripetutamente 1c feci di questo aniiuale, pub il veteriuario ricavaie la cer-tezza die nel cane e la vera oaglone produttrice della ma-lattia nell' armeuto, e in questi casi nou solo poliä premu-nirlo con sicurezza , ma ai volgari ehe non gli credcrauno pulra predire in alcuni casi il i'uturo sviluppo della malallia. Le osservazioiii ripotuto di coloro die preniimirono dal morbo le agnella touendole seinprc all' ovile, riniangono ora facilmentc e sicurainente spiegate, e parlendo da una base di osscrvazione sicura, molte altre ulili applioazioni saranno possibili d' ora in avanli ai pralici. Quaudo la scien/.a ha detto la sua ultima parola , pub tradnrsi in mi ultimo con­cetto intelligibile anche ai volgari, e nel case nostro un' istru-zioue popolare die inscgnasse ai pastori i gravi danni die sovrastauo agli arnienti laecndo mangiare ai cani i cervelli dclle pecore (palate da verligine , avrebbe non poca nlilila, e polrebbe scemare i danni, alcune volte gravissimi, die gli individui e la SOCietä sofl'rono per questo morbo.
Cura (lella verligine idallgcnn.
La natura dell' iui'erniitä c della patologica lesione la-sciauo facilinente vedere a' meno veggenti V inntilila dci riinedi iuterni, giacche se la virtii sicuramente vennidda di alcune potent! sostanze non e costante neninieno quaudo la portiamo a diretto contatto dei vermi intestinali, ogiiun vede come le difficolta a mille doppi debbano accrescersi quaudo trattasi di uccidere un vermc die spesso vive im-merso Delia polpa cerebrate. INe ai rimedi interni lino ad ora noti, ne ai consigliati da alcuni pratici come la digitale, la rolibia dei tintori, o i preparati di jodio, puo prestare
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— 487 — alcuim liducia 1' atlonto pratico, ne ai mczzi imtativi o causlici, o al fuOOO slcsso, applicati die siano sulla pello cstcrua del capo, Che aim so e dimostrato die il calore dogli ovili, la calda temperatura, 1'insolazione, e 1'alimon-taxiono troppo lauta nuocciono precipitaudo io sviluppo ed il corso normale della malattia, solo perclie poilano ai capo magglor aiamp;usso di sangue; i mcz/.i sovraindicali produccn-do gli stessi efletli, so lianno uu'azioue sullo parti interne, quella sara di danno piuttosto ehe di vantaggio, e quindi come inutili cure, o come cure dannose dovranno dal savio pratico essere proscritte e condannate.
Senza togliere la cagionc non si tolgono gli effetti, questo semplice assioma iminutabile per tutti i morbi sostc-nuti da corpi cstranei nell' organismo forma la base su cut il pratico devc poggiare c dirigere la terapeutica, ufficio della scienza ccrcare i mezzi atti a raggiungcrc qucsto fine, come quello dell' arte il porli in pratica e giudicarne il vantaggio, 1' inulilita o il danno. Un medico Svizzero Gian Giacomo Wepl'er in una sua Opera sulle apoplessic dell' uo-mo ci lasciö seritto nel 1658, die assai priina cho egli se nc accertassc , i pastori Svizzeri di qucl tempo si assicura-vano colia percussione del cranio del luogo occiipato dai ccuiuri nel cervello dei buoi e delle pecore, c perforate il luogo, facessero uscire lo siero contenuto nella cisti o vesci-ca del cenuro. Ai rozzi metodi adoperati dagli empirici pastori, sostitni il dotto medico la trapanazione del cranio, cercando lo stesso fine e adempiendo all' assioma pratico sovracitato. Lasciö seritto di averne otlenuti grandi vanlaggi. L' illustre Cliabcrt nel secolo scorso propoucva pur egli roperazione gia pralicata da Wepfer, consigliando di estrarre il cenuro dal cervello, ma come pocbi vautaggi se ne eb-bero ed anzi spesso si ebbe la morte sollecita da divcrsi esperimentatori, cosi altri e altri metodi furono proposti dagli autori per giungere allo stesso line. E di quest! di­vers! metodi terro ora parola, compendiando quaiilo trovasi seritto in proposilo.
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— 488 — II piii antico adunquc e il motodo di Wepfer rozza-mente praticato dogli oinpirici Svlzzori lt;la oltro duo socoli. estraondo solo I' amove, o poscia lo stosso conuro; questi metodi obe cbbcro poco hnoiii risultati adopertltl dai vctc-rinari, furono iavece commeadati dal rnedioo Wapfer. Trat-landosi di una dolicata opera/.ionc, non v1 ha dubbio ehe la manualita doll' opcra/.ione devo avere una fjrando inlhien-za suir esito della medesima, ma e pur fuorl di dubbio ehe togliondo Istantaneauiente una corapresslone alia quale da luiigo tempo si e il cervello abituato, debl)oiio aver iuo-go alcuni fenomeni succossivi, i quail per vero si stabilisco-no nella cavila lasciatn dal verme nol cervello, tali sono un trasudamento gemplice, 0 anche sanguigno. Per la lerita poi indispensabite alcune volte di vasi cerebral!, debbooo ingencrarsi successivi fenomeni, capaci alcune volte p(;r lore stcssi di determinore la morte, quail sono p. e, le emor-ragie. Mfahcano peri) alia scienza stiuli attenti e ricercbe di-ligenti per potcre con sicure/za giudicare i danni preconiz-zati da questi metodi, ehe sono i piii logici e conformi ai detlati della scienza. Per ovviare a questi danni ehe si snp-posero da alcuni cagionali dalla troppa porzione di 0880 asportala dalla corona del trapano, Hiem e Ibmtter in Ger­mania iouttaglDarouo una specie di trcquarti, alia canula del quale era applicabile UUO stantulTo o siringa. Pcrforata la pello e il eranio assottigliato, e penetrati colla punta del trequarti nci cavo della vescica del cenuro, si estracva 1'asta dello strumento, e applicato lo stantulTo, si estraeva , pompando 1' umore conteuuto; questo metodo ebbe una larga applicazione pratioa in Germania, in Prancia e In Inghilterra, con diverse sucocsso; i danni avuti con questo metodo si vollere far derivare dall' azione tratene troppo forte della siringa, sia ehe togliesse ancora la membrana del cenuro o la lascinssc in Inogo; ma nel prime caso ognnn vede come I' ordine del falti successivi da cui molte volte pub dipendere la morte non muti, ;;ia die si operi col me­todo di Wepfer, consigliato poscia da Cliabcrt, o con quelle
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a cui e ora accennato. fill insuccessi, a parer mio, piii dalle parti r dalla natura dell' organo leso, ehe dalle differcuzc! dei due metodi discursi devonsi dcrivare. Cumuuque sia, i pralici credctlei-o di perlezionaie questi metodi operativi, loriiaiido alia pralica dfigil empiriei e dei pastori Svizzeri, coiiteiilaiulosi d(^lta scinplice puiizione del eenuro, adope-raudo laveoe di mi puatoruolo c|ualiinque, un trequarli, e fuvoi'i'iido merOQ la ctmula e 1' iiieliua/ioiie del capo degli aniinali, lo soolo naluiale dell'acqua contt'imta nel eenuro ( Metmlo di (ierike) Yvart e Rappelt toruaroiio al sempliee puateruolo, e a questo anzi preierirono una lesiua. La diffe-renza capitale I'm gU aatichi metodi ed i pretcsi moderni perfeziooamenti non sia tanto nella forma dell' istrumento ehe odoperasi per pmiijerc il ceiuiro, quanto nella estrazio-ne uci primi delta cisti, lasciandola in iuogo nei siu-ondi: togliere in breve tutto il venne nel primo caso, o puugerlo soltanto, e sviiotiirnc in parte 1' umore nel secondo. II vete-rinario Reboul (Amiales Beiges, anno IS-'Sö) tentava gli anti-clii metodi, e coivparando gli insuccessi cd i vantaggi otte-nuti, inodillcava 1' antico metodo di (ierike riguurdo al modo di svuotare il eenuro dell' umore conlenuto. l-e di lui conclusioui pratiche e comparate raccolte da uu non piccolo numeio di onsi , meritano quindi 1' attenzione dei pratici, ed e per cio ehe le riportü. laquo; Perforate il cranio ed il eenuro merce nn trecpiarti o un scinplice punteruolo, e tratla, merce la suzione con una piccola siringa, 1' innere e la vosoica ehe lo oooteneva in 20 casi con numeroai in­successi, sostitui in altri ^9 casi nn metodo diverse, consi-stente nel perforare con un punteruolo il cranio ed il ee­nuro, e di introdum; nel foro praticato il tube di nna penna d' oca, alia quale praticava a due o tre linee dal-1'estremita eliiusa ed ottusa, delle aperture ai lati per la-sciare colare 1' laquo;more. Girando sopra se stesso il tube delta penna, le piceole dentature della penna sni bordi delle pra-ticate aperture addentauo le pareti dell'idatide, ehe si alfa-sciano a misura ehe sorte 1' umore: in questo modo egli
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— 490 — pote estrarre il venue intero, o solo notevoli porzioni di questo, il die secondo lui basta ad uccidcro il venue, o n' ebbe migllör frutto, ma i risultali necroscopici in tutti i casi lo persuascro (die la morte die susscgue all' operazioue pralicata per curare la vertigine idatigiuosa e uua congc-stiotie sauguigiia del cervello die ingenera 1' apoplessia, co­me gia da molti era stato in antecedeiiza osservato. Gli par-ve ehe 1' aspirazione o la guzione eseroitata dalla slrioga meglio favorissero quosto stato oongestionale. Le pareti della eavitä del cervello a contatto col cenuro, sottratte rapida-mente alia compressioiic die il vermc vi esercitava, diveii-gono la sede di iina congestioue attiva, la di cui gravitä perö e variabile, ma da questraquo; ha semprc origine lo stato congcstiouale del cervello e l' apoplessia. Quosta congestioue a parer mio e un efl'etlo meccanico ehe necessariainente si stabilisce sottratta ehe sia la compressione, c come 1'aua-tomia patologlca dimostra, die una rote vascolare piii 0 meiio ragguardevole osservasi sempre in quclla superflcie del cer-Acllo die e volta verso il venue, cosi quosto latto ci da appuuto ragioue della grave e spesso letale eougestione die si forma. I diversi metodi operator! a cui ho era ed in autecedeuza acceuuato, favoriscouo per lore stessi lo stato oongestionale, die nessuno pub impedire. Cercava quiudi il Reboul di ovviarc a questo accidenle, guidato dalla errata analogia di quanto praticasi neir operazioue dell' empiema o dell' idrotorace, e immaginava di estrarre a poco a poco l' umore contenuto nella idatide. Teutö 21 volte questa ma-niera di operate, estraeudo 1' umore piü spesso in due ehe in tre volte, e 1'operazioue era ripetuta a due giorni d'iu-tervallo. I risultati ottenuti da questo attento veterinario con questi diversi metodi operator! t'urono die:
1.nbsp; Sopra 20 pecore operate colla suzicme merce la fei-ringa, 2 sole guarirono completameute.
2.nbsp; die sopra 19 operate colla semplice puntura della eisti, 8 sole guarirono completameute.
5. Sopra 21 operazioni praticate estraeudo in due volte.
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1' nmorfi dell' Idatide, si ebbero u casi di gunrigione oom-lraquo;lola.
Nota la oagione dei lacili insucccssi nci casi di puntura sciii|)iice od anche di cstraziono del cenuro, chiaro emerge die 11 nuovo metodo proposto dal Koboul puo mitigarc ma noil impedire la coiigestioiie, e gli stessi risultati da lui ottenuti lo conförmaöo. Sarä egll iu potetfe dell' arte di prevenire lo stato coiigestioiiale, nell' atto stesso die 11 fatto di togliere la causa comprinieiite lo favorisce?
Loggeudo gli annali della scienza trovasi indicato die alciini pralici, ed aiiclie die alcuni pratici volgari otlemiero notevoli vaulaggi, dall'iniezione nella cavitä cerebrale la-sciata dal venue, di una solu/.ione di mirra o di allre sostati-ze die si tennero nascoste, attribueudo i btioni risultati'alia virtii di queste sostaiize. Per noi iuvece, vedute le ragioni per cui di soventc cpiesta operazione e sussoguita da csito inl'austo, le iniezioni in discorso potrebberlaquo; fornire un ele-meiito tcrapeutico importautissimo, per ostare allo slabilirsi della oongestlone assai meglio die col mezzo insegnato da Beboul, diminuendo cosi i casi di esiti Infaustl. La scienza patologica e terapeutica sanzlonano qpesta veduta pratlca, die aspctta una conlenna da qualche valente esperimenta-lore. Dopo numerosi e arditi tentativi ndopcrati dai nostri magglori per curare codesta infermitä, scoraggiati dai nu­merosi insuccessi, eransi in gran numero i moderni veteri-nari schierati fra coloro die gindicano la vertigine incura-bilc, il Reboul incoraggiava di nuovo i moderni pratici, e indicando la ragione anatomica e patologica da cui dipen-dono gli insuccessi, sono lieto di segnare una via die potn'i fruttar lode ed alcuno onore alia scienza. Le cose flno ad ora discorse si applicano generalmente e solo in quei casi in cui il verme e unico, e situato superficialmcnte negli cmi-sferi cerebrali, e quando 1'atrofia dell'osso lascia con si-curezza precisare la sede del verme, quando questo e si­tuate profondamonte nella polpa cerebrale, onumerose aono le idatidi, ognun vede come abbiansi ragioni di insuccesso
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imlipeiulciiti doll'opemlone, o ehe la reudano imprati-
cabile.
Sono due secoli die il medico Wepfer applieava la per-cussioiic per stabilire con sicurewta la sede del cüiuiri uel cervello delle pecore e dei luim,e vi riesciva prima ehe la teca ossea fosse ranimollita ; i progress! falti didla mediciuu moderua nell' arte della pereussione applicnta al diagnoslieo serviraimo nürahilnienle a noi moderiii, per potere assai tempo prima ehe l' osso sia ramiuollilo, pralicare codesta operazlone: i buoni risultali olteuuli dal Wepfer lorse non ad altro sono dovuti ehe ad ima diaguosi solloeita del luogo OCCUpatO dal venue, giacrhe egli e iudubitato ehe i disor-dini nella massa cerehrale sarauuo tauto piii gravi, quauto uiaggiormente e per plü lungo tempo avraono patito della coinpressioue, e qucsta deve cssere uotevole per produrrc l' atrolia delle ossa.
Come metodi inmiooall e pcricolosi souo da eoudau-uarsi quello del paslore Hoog, ehe feoo tauto parlare di se i volerinari. Cousisteva il metodo di eostui a penetraro eutro ilcranio per In via delle uarici, perl'oramlo l'etmoide, il cervello ed il cemiro, con uu fil di ferro munito di uua puuta acuta e eorta; cosi pure quello di Vilmoriu segulto poseia da Barre, ehe cousisteva in ana trapnim/.ioue a tuoco, caiilcrizzanrlo e perforaudo la pelle il crauio, e estratte le parti (•arhonizzate colle piuzelte, colla puuta del hislori si feriva la cisti e si lasciava colare I' acqua conteuuta. Oguuuo vedc COtine questo rozzo v hurbaro metodo, favorisca uiirahil-meute colla profoutla caiileri///,a/,ioue quello stato congestio-unle del cervello, ehe e la cagioue dei maggiori iusuccessi.
Nou e a tacersi da ultimo, die se la congestione ccre-brale e In oagiooe piü oomune di esilo infausto o letale di qualsinsi metodo operative die In cmisigliato dagli autori, In pure causa di insuccesso non iufrequente del metodo operative plü scmpUce (puntura del cemiro e svuetaraeoto dell'nuiore conteuuto) il rieiupirsi di nuovo della cisti. Le Iniezioni nel caVO della quale polrebbero avere il vantaggio
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lion solo dl uccidcrc il vecnie, ma di modorare ancora. so non di iuipedire, lo stato cou^cistionale da cui si htlDUO i dauni maggiorl. Ottde mi par lecito di coacludere, die solo uno studio attento vhc abbia per base 1' anatomia patolo-glca pui) ^uidare a oonclusioiii praticbe iinportautissime per la cura di qucsta iiil'ermitä, e ehe lo avere lino ad ora trascurato questa via scieutifica, per seguitare esclusivamente la via pratica, aveva condotto i piii dotti vcterinari ad ab-bandonare come inutile una operazione semplicissima e poco costosa, lasciando perire uu gran numcro di auimali, die facilnumte potrebbero essere curati.
Nella forma acuta della vertigine alcuni pratici lianno eoasigliato i salassi, i bagni, e le aspersion! fredde al capo, non giä per curare la malattia ma per diminuire 1' impo-nenza dei I'enomeni, e lasciare agio cos! al macellainento degli infermi, togliendoli ad una morte naturale. Per mia parto confesso ehe bo poca fidueia nel buon csito dei mezzi consigliati, almeno in quci casi in cui furono trovati eopio-sissimi i ceiuiri nel cervello, come sono quelii p. c. ehe si ebbfero nelle espertmentazioni dlrette, da vari aut'ori istituite.
Delia vertigine da ccnuro nel hue.
Le cose lino ad ora discorse iutorno a questa forma morbosa nella pecora, valgono pur anche per quclla del bue; toccheri) quindi di poche differenze soltanto, c di quelle ehe hanno importanza maggiorc.
Come nelle pecore gli agnelli sono di preferenza ool-piti, eosi lo sono i vitelli, non di rado perb si videro anche buoi alfetti da eenuro.
11 movimento in giro o vcrtiginoso e pur anche nei buoi il siutomo earatteristico ddla malattia; pare pert) die sia preceduto da uno stato di torpore nei movimenti e nella masticazione, o dal teuere la testa piegata or da un lato ora dall' altro, ehe durano alcune settimane prima ehe si
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— 494 — manil'osti il l'euomono ciirattenstico indicato, ehe non pub dirsi patoguomonico, pcrclie Rigot ed altri alcunc volte noi buoi lo ovrebbero veduto maaoare. Seooudo Dclwnrt si sa-rebbo da alouni osscrvato, bonohö di rado, clio alcuui hovi-ui dopo aver girato per pill glomi od auclie settimane da uu lato, Don presentavano piü per qualobe glomo queeto movimento, e giravano poscia dal lato opposto, ed altri iniine die girauo volgendosi a deslra o a siuistra indista-raente. In quauto al primo fatto ne ho giii disoorsa iraquo;eir ar-ticolo preoedente, in quanto al seoondo per ora siamo oo-stretti a tacere, come il sileuzio ci e imposto quaudo inan-ca il lenomcno vcrliginc. La paralisi dal lato occupato dal cenuro osservasi con frequen/.a, secoudo Maillet, nei buoi. La durata della malaltia sarebbc pur ancho piii luuga nei buoi ehe Delle pccore. Le lesioni patologiche sono le stesse die osservansi nella pecora, come la stessa e pure la etiologia.
Godesto morbo osservasi piii di rado nei buoi die uelle pecore; quello die e singolare perb die luion iiumero di pratici otteiinero assai piii spesso Imoni risultati nei buoi die nelle pecore, estraendo i venni coi diversi metodi ope­rativ! die bo giä indicuti, e per tacere di molti fatti sp(!-ciuli die confermano questa asser/.ioue, bastera rieordare die il veterinario Scitz di Baviera, secondo afferma Falke, die ebbe occasione di pralicare un 30 0 40 volte per piii anui 1' operazione indicata sopra buoi , usando il trapano e 1' estrazioue del verme, affermö di avere salvato ora hi metä, ora due terzi dei buoi iufermi, sebbeue non di rado fosse obbligato ad esportare anche porzioni di cervello nei casi die qucsto era uecessario per giungere flno al venue; die il Maillet afl'erniava di averne gnariti senijire i tre quinti, e ehe queste affermazionl coucordano, come osserva il Del-wart con quelle di Lauglois e Bertholet. Le cause degli insuccessi nei buoi sono piii spesso devolute al mimero dei cenuri die trovansi nei cervello, anziehe a quelle sneces-sioni morbose die vedemmo comunissime nelle pecore. Qnale
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siu lu oagione di questraquo; Importaattssima dlfferonza ö ora inutile riccrcaro, perche ci inaiicano i piii coniuni dati di i'atto sopra eui poter bosare im raglünaiuento. Gontentiamooi del lallo, ciio o di giMude iuteresse pel pralico.
raquo;til cennro lerebrale nello spinale midollo o Idroraohite idailgen.-).
Dppo lo affermazioui di Ueynal ( Hecueil ecc. ^854) ge-neralmente. Ira noi si crede cho Yvart (1827) e poscia il Dupuy (1850) teuossero primi parola di questa t'onna mor-bosa, e die il uostro Toggiu la eonfondesse coiridrorachito sempiiee degli agneUi. V una e 1' altra seiitcnza souo errate. Da molto tempo i veterinari tedeschi avevano distiute que-sle due forme morbose, die oggi per ineomplete osscrvazioui si vorrebbero di uuovo confoodere, Hen e vcro ehe 1quot; ap-parato fenojnelogico esleruo dilDcilmeute si presta ad una diagnoai dlfferenzlale, ma 1' liuperfezlone dei nostri mctodi di indagine non ci autorizza di riunirc in uu solo concetto una raccolla acquosa, o uua idropisia con un morbo ver-miuoso.
L' idroraohite idatigena die meglio dovrebbe dirsi para­plegia da cenuro nello spinal midollo, e una malattia lino ad ora osservata soltanto uelle pecore e nolle caprc, e si da a conoscere per notcvole fiacchezza muscolare, e spe-cialmente degli arti posteriori, associata a generale denu-trizione, die porta lentamentc si, ma a sicura morte gli animali die ne sono affetli.
il Reynal die la vide due voile soltanto, notava Ira i siutomi la deholezza del treuo posteriore, 1' andatura vacil-lante e le cadute Irequeuti, semiparalisi ddla vescica e dell' iatestiqo retto, diminuzione della sensibilita, atrofm dei muscoli della eoscia. La parte anteriore del corpo sana; all' ovilc stavano le agnella sedute come i cani, poggiando
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augli raquo;rti nnterlorl, e belavano froqaentemente, Rpeolalmöute avvlcinaudoal Tora del pasto. Pitraquo; attentl osscrvutori nota-rouo oho la niiilatiiu si svolge nasal lenthmente, e ehe la
rigidita nei movimeuti e la doholezza muscolaro passano nei prlml teini)i iiiosservatc. Riciitolen ehe occupavasi spc-cialmente di questraquo; morbo delle peoore, osservo pure in princlplo nn esattptnento ik4le funzlöüi generative. La rigi-ditä degli art! posteriori dura per qmilehe tempo unieo fenomeno morboso, e persiste solo, dalle due alle sei setti-mane, ma aumeiitando la compressione dello spinal inidollo appaiono i sintomi ehe furono dal Heynal indieati. Fu no-tato inoltre ehe comprimendo la spina eolle dita cadono le f)ceorc al suolo, o non possono per qualehe tempo rilo-varsi. 1 sintomi dollo stato caehettieo ^enerale procedono ncl modo ordinario, rimanondo integre l' appetito, e per uu eerto tempo iineiie ad alto grade della malaltia, quando questo oessa, il disfaeimente organleo si effettua solleeita-mente. Vedemrao ie influenze della stagione snlla manife-sta/.ione c eorse della vertigine determinata da cenuro oe-rebrale, le stesse iniluenze furono notate quando il cenuro e nolle spinal inidollo. Nellquot; estate il corse del morbo di cui si parla stiele durare (i settimanc o poco piii dalla ma-nifesta/.ioiie dei prlml sintomi alia morte, iiell'antunno e noil' inverno si pretrae dai 5 e eltre lino ai i mesi.
Le patologiche lesioni dello spinal inidollo non mutano di natura da quelle ehe notammo nella polpa cerebrale cagionate dal cenuro: nell' uno e nell' altro ease sono il prodotte della compressione esercitata dal vermo sul tes-sute nervöse. INen mancano esempi in cui nella spina tro-varensi numerosi eenuri ; ordinaiiamente peri) se no trova un solo. Oltro alle fondamentali losieni dello spinal inidollo per la prescir/.a del verme e quelle proprie dello stato ca-cbcttico consecutivo nolasi 1' oeeossive pallorc del muscoli degli arti posteriori, ed anehe la lore atrofia piii o meno estosa.
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Ij' etlologla di ([uesto iaorl)o e la stcssa die per la vertigiiie: tutte lo passate speculazioni, come lo crauo quelle siilla produzioue del oeauro, souo da rigettarsi come dai teorici cosi dai pralici.
L' impossibiiita in cui fiuo ad ora ci troviamo, di pre-cisare il luogp occupalo nello spinal inidollo dal ceuuro, reude impossibile rapplicaziDoe di quei mezzi ehe soli val-gono ad uccidero 11 vonne quando e uel cerveilo, onde questa inalattia deve csserc per ora coliocata fra le incura-bili. 1 casi narrati di guarigione ottcuuta sia con diverse esteme frlzioQi irritanti suIla spiua, sia col fuoco o col nioxa, ed auclie con riiucdi iiitenu, nou altro comprovano ehe si e coiifusa la malattia in disoprso eolla idrorachite semplicepropria deile peoorq e delle capre (vedi idrora­chite); e come ue la scieaza no la pratica hanno insegnato, e forsc non potranno mai insegnare dati sicuri a stabilire una diagnosi differenziale Ira qucste due forme morbose, cosi non ilovra meravigliaic il pratico se alcune volte trae vantaggio du quei mezzi ehe altra volta non giovano. L' uso degli eslerni riinedi piii sopra acccmiati e ehe meglio saran-no disoorsi quando dell'idrorachite seuiplice, adoperati in principio deila malattia, se seguili da pronto miglioramento forniscoao il migliore elomento per la diagnosi differenziale, e in questo caso sollauto la cura potfä cssere continuata con speranzu di esito fortunato. Non avendo vantaggio dalle prime cure, e la diagnosi di oeauro essendo perclb proba-bile gioverä veqdere al macello gli auiinali inalati per trar-ne quei prolitto migliore, ehe andrehhc perduto avanzando la malattia.
1/ ultimo genere inCnie dell' ordine fittizio dei vermi cistici e il genere EcMnococco. Echinococcua Rud., i di cui caratteri souo:
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Fig. N. 91. Echinocoooo Polimorfo o dei velerinitri.
A.nbsp; Porzione dt fcgalo di im porco ajfello da ecliinococchi. Nel centro si vede una cisli ehe fa prominenza alia superßcie esterna del (eijalo. E sollevala la membrana glissoniana del fegalo, e la membrana esterna delta cisti, per laseiarc vedere la membrana interna o vera sporocisti degli cchinococchi, ve-duti nelle punleygiature di nalurale yrandezza.
B.nbsp; nbsp;Un verme col capo prolralto a forte imjrandimento. ISeW apertura caudale e ancora aderenlc un fruslolo della membranella interna della cisli-
C.nbsp; La slesso verme col capo retratlo.
D.nbsp; nbsp;Un tincino della doppia corona di cui e munito il ro-stello vedttto a fortissimo inyrandimento.
Ampia vescica membranosa, ohiusa esattamente In uua cisti a pareti resistentl, nella vescica del verme oltre un liquido limpido e contenuta una innuinerevole quäntitä di piecoli clminti luanchi ehe haimo 1' apparenza, guardati ad occhio nudo, di sabbia finissima. Ingranditi collc lenti si veggono format! da una testa di tenia munita di 4 ventose, o corona doppia d' uncini e di un piccolo corpo; e come la testa e retrattile e.ntro il corpo, cosi a secondn del grado di retra-
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— 499 —
zionc del capo, la forma geaerale del corpo rimano variabile.
Pare die la vescica del venue sia una vcra sporocisti, ncll' in-
terno della quale per gernmc si Ibrmino le teste di tenia,
ehe staccate nuotauo poi nel liquido.
Questo elminto di cui i caratteri generici servono ancora
per la specie ehe e unica, 1' echinococcus veterinorum Rud.
trovasi assai Irecjnenternente nei poimoni e uel fegato dei
niniinanti e nel parenchiina di altri organi e per sino del
cuore, trovasi piii comunemente nel hue, nella pecora, nella
capra e nel porco.
II cliiarissimo Siebold facendo ingollare a giovani cani vesciche di echinoeocchi, ottenne una nuova specie di tenia
ehe obiamö tenia nana o tacnia echinococcus. La frequen-za peri) degii echinoeocchi negli animali doniestici, oil non couoscersi la tenia nana die cogli esperimenti c si direbbe come un prodotto artiliciale, non permcttono di concludere ehe gli echinoeocchi BODO soltanto il primo periodo di vita dell' indicaU tenia. So heue ehe molti zoologi trove-rauno paradossale questo mio dubbio, ehe viene a dire ehe da un tipo o da un germo possono essere procreate diverse specie, ma il paradosso e prima e piii grande da parte loro, prctendendo ehe da un genitore ehe manca in uatura, si procrei forse la specie piii comune di vermi.
Comunque sia, senza volerc squarciare il velo ehe copre tuttora un tale argomento, gioverii a noi veterinari ricercare quali morbi sono determinati da questo venue negli ani­mali domestici, in cui ho indicate potere albergare.
Dcgli cchinococclii nd parenchiina degii organi nei divcrsi animali domestici.
Non avvi altcrazionc patologica die piii di frequentc si osservi nel fegato c nei poimoni dei ruminauti domestici e del porco, di queste specie di idatidi animate, die chiara-
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— 300 — meute si distin^uouo dalle cisti sierose o idatidi scmplici, per essere munite di una cisti iibrosa csterna, e piii per contenere raquo;el loro interno una miriade di piccole teste (Scoler) delia tenia cchinococco, ehe appaiouo sotto t'ornia di fmo e granuloso puiviscolo di colore bianco sucido. Ya-riauo quesle cisti di mole notevolmenle, dalla grossezza di un grano di mlglio a quella dl un grosso arancio, spesso isolate o poco nmnerose, invadono alcune volli! alcuni or-gani ed il t'egalo in particolar modo, da accrescerne straor-diuariamt'iite la mole e da allerarne prol'ontlamente la strut-tura. Rioordo im fegato di vacoa ehe oonservasi nel Museo d'anatomia comparata dell'Ualversltä di Bologna al N. 8550, ehe pieno di quest! vermi aveva il peso di libbre S-i, pc-saudo 1' intero animale libbre 650. Un caso assai piü grave di questo era osservato da Hingk (Mittel) ccc. 1857) in una vacca, i polmoni ed il fegato ne erano invasi in modo straordimirio; pesavano i primi 40 libbre, e 158 il fegato. La diflicolti'i della respirazlone e la denutrizione presentate durante la vita dall'animale stavano In rapporto oolla pato-logica lesione. Anche nel maiale e il fegato ehe e di prefe-renza abitato da quesli elminti, nellc pecore invece e il polmoue. Isolati o in poco numero, mm pub ad essi riferirsi aloun danno speöiale recato agli animali per la loro pre-senza, accompagnano spesso lo stato oacbettioo di quesli, mantenuto da diverse cagioni, ma non lo determlnano, Don potendo recare altri danni die quelli meccanki susscguenli al loro volume, e come a questi gradatamenle si abitua 1'organismo, cost non di rado e conciliabile la loro presenza con uno stato di buona salute ; non e cos'i quando il loro numero e enorme, come nei casi ehe ho supcriormente ci­tato, e ehe le l'uiizioiü degli organi (lebbono rimancro per neccssita profondamonte alterate. Quesle enormi accumula-zloni di echlnococobi furono per vero riscontrate di prefe-renza nel fegato, c piii particolarmente in quello del hue. Cartwrighl ( The Velcriu. IS-U) ) perö raecoglieva una di queste osservazioni in una troia, la quale si mostro denutrita
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per qualche tempo duratite la vita, e mori qualche tempo dopo aver partorito (mm si dice di qualc infermitä). La se/.ione mostro la sostau/.a del fegoto profondarricutc! alte-rata e /.cppa tutta quanta di idalidi, quest'organo pesava quot;iO libbrc inglesi, onde raquo;on ö improbahile, staute la lesione di questo orgaüo, ehe alterazioni piU.o mono profoadedella uutrizlone dlpendaao primltivamente da questi elminti.
ta j)i,osen/.a di eciiinococchi nel ouore fu pure osser-vata nel hue, situali in diversi pnnli delle pareti di questo importanlissimo organo, i bovini ehe ne erano .alletti mori-rono iinprovvisamcnte senza avere dati iu antceedenza segui del loro mal essere. II oliiiirissimo Alessandrini, primo in Italia racooglieva uoa di queslc importanti osscrvazioui (De mir qnibnsdani organiois degenerationibus in oordo bovis domestioi), ed il Gurlt ne rnccoglieva alcuni esempi nel rlcco Museo della Scuola di Berlino. Nei casi osservati da Gurlt, gii auimali lurono macellali prima cbe perissero per i disordini consecntivi derivanti alia circolazionc per il grosso tumore nelle pareti del ouore. Quaie sia codesto disordine, e qualc il momento in cui e perebe per 1' ecliinococco si sospemlano i moli del cuore. e ne venga la morte improvvi-sa, sono cose ehe sfuggono alia ricerca del patoiogo. Quello ehe e ccrto si e ehe possono durare molto tempo nel cuore, giungendo alia mole di un uovo di gallina ed aiicbe pin , senza ehe si mostri altcrata la sanita, come lo dimostrano i latti osservati da Gurlt: ma ehe ad un dato momento ehe noi noil possiamo calcolare, bastino ad uccidero repentjna-mente, oltre all' osserva/Jone del prof. Alessandrini non poche altrc ne sono citate negii annali della scienza, ehe non cito specialinente perche nulla agglUDgono a quello die ho gia indicate, tranne la coul'erma del 1'atto.
Importantc e 1' osservazione del veterinario Bai (Archiv für Tbier. 1830), ehe trovb in una vacca morta repentina-mente gli echinococchi nel cuore, nel t'egato. nei polmoni.
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— 502 — nella cistifellea; c persiuo cutro la cava (I). Affenmva il proprietario ehe di queste idatidi erano state einesse colle feci durante la vita dell' ani male.
La medicina dell' uoino; V uomo andaiulo pur egli sog-gctto agll ecliinococciii, lia registrato alciini latti di cmis-siouc colle feci di ecliinococciii, ehe sono fmo ad ora sfug-giti ai veterinari. Nou di rado sono molte cisti di eobino-cocchi ehe sono racchiuse in una sola cisti fibrosa, la quale si lacera per 1' accrescimento di quelle contenute, e quan-do questo fatto avvenga nell' interno di organi cavi e co-municanti coll' esterno, si comprende come i detti vermi possano cssere cmessi per 1c vie naturali.
Quaudo il parenchima di un organo e infestato da mi-riadi di qnesti vcrini, uoij k raro il trovare molte cisti col venue morto, in questi casi le trasforma/.ioni calcari entro queste cisti sono comunissinie ad osscrvarsi. il Gurlt trova-va un sacco idatideo ossilicato nel pohnone di una vacca, cho riferiva alia trasformazioue ossea della cisti librosa ester-na di un echiuococco.
Da quanto ho indicate appare ehe la diagnosi di eohi-nococchi durauto la vita degli animali e sempre difflcillssi-ma, ed il piii delle volte an/.i impossihile, giacche possono durare moltissinio tempo scnza dare alcini segno esterno ehe possa fame sospettare la presenza, e la morte improwi-sa ehe avviene in oerte determinate circoslanze conic quaudo sono nel cuore, non ha nnlla di Bpeciale ehe valga ancbe per una diagnosi postunia. Lo stato cachottico e la donutri-zione degli animali die haniuraquo; il legato enorincnieiite invaso dagli ecliinococciii, nou presenta caralteri special! su cui potere, non dice, con sicurezza, ma con prohabilitii, gtabilire
una dia
'8quot;
os) dltferenziale.
(1) l!ii illuslrp itallsno il prol'. Perctli non ha gliarl poriva rppenlinamcnto per una idcnlica leslono, tin tnmore con laquo;Ghlnococchl del fegalO aprivnsi cnlro la cava.c la morte improvvisa era delerminala dall'OStacOlO meccanico elic ponevano al clrcolo sanRiiiBiio alcuno fisli ill ecliinococciii.
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— 8ÖB ~ Rimarrebbero i casi di oniissioiii colle feci di cisti di ocbinococchi; pei quali la diagnosi sarebbo facile e sicura, ma oltrecbe questi sono fatti accidcntalij, fmo ad ora rima-sero pur anchc quasi del tutto ignorati ai vetorinari.
Echinococchi degli nccelli domesllci.
Ef.IIINOCOCCO DEL OALLO D* INDIA. ECHINOC. CAI.LO PAVONIS. Skhold.
Fu trovato da Sicbold una sol volta in una cisti del polmonc di uu gallo d' India' o taccbino. II Diesing perö sospetta cbe non fosse un ecbmococco, ma il suo Piestocystis variabilis. I picstocisti di questo elmintologo sono come ci-sticercbi inermi cbe trovansi nel polmone, ed anchc isolati ncU' addome in diverse specie di uccelli.
Del cesloidi o vcrmi a foggia di nastro.
Cestoidea. liudolphi.
Vermi a corpo mollc, piatto e a foggia di laquo;astro, for-mato di tanti anelii o articoli riuniti fra di loro, tegumento non resistente, senza mtestino, scnza bocca e senza ano. La testa c munita di 4 ventose o incavature contrattili, spesso termiuata da una proboscide nuda, o armata di uncini. Or-gani gcnitali riuniti e ripetontisi in ogui anello, cd ancbe separati in ogni anello. A scconda del modo con ciii apronsi gli organi genitali degli anclli, stabil) il Rudolph! due generi, e cioe i botrlocefali propriamente detti, e le tenie.
Le metamorfosi del botrlocefali del quali il vcterinario conosce due sole specie, il botriocefalo del galto e quello del cane, crano note alia scienza da molto tempo. Passano questi vermi un primo studio della loro vita entro il corpo di animali a sangue freddo, come rettili e pesci, ncl corpo
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— rio-i — dei quali non pert'ezioniinlaquo; i loro organi gmicrativi, c solo lo fanno quando eutrano quot;laquo;'l corpo di mi qualobe animaln a sangue caldo, maininilori o uccdli. AbUgard, diveltore dclla scuola veterinaria di Copenagben fu il pplmo ad espc-riraentaro questc metamorfosi, nutreDdo due anltre con peaol, e i'acendo permutaro nell' iulestino di qucsle lo SchiHtoce-lalo dimorfo dei moderul proprlo dl alcuui peaci, iraquo; botrlo-cefalo nodoso. I modemi osservatori hanno notevolmente ampliate c conl'erinato quesle ossorva/ioni. Come poi uel gatto domestioo ed anche nel cane possa svilopparsi nn bo-triocefalo, facilmenle si spiega colle nostre obitudini dome-sticiie, di amnianire cioe ni giitti o di gettore le iiiteslina di quei pesci cbe servono alia noslro alimenlazione, e ehe possono essere mangiate da uu cane. Fine ad era perö s' iguora sotto qua! iiome si couoscano i vermi dei pesei deslinati a divenlare il botriocefaio del gatto e del cane.
11 Lafosse nella sua pecente opera di Patologia veteri­naria dubita dell' esisten/.a del bolriocel'aio del gatto, per-che lorse iguorava 1'osserva/.ione del prol'. Alessaiulrini, e certo la mia e del Baasi recentlaalma riguardo al botrioce-falo del cane, V esistenza di quest! vermi nei nostri earni-vori domestiei, non pub quindi ragionevolmentc piii essero posla in dubblo.
Gkm'.he Botriocepalo. BotriocgpRalds. liud. ed altri.
Vermi a corpo molle, depresao, allungatiasinio, coraposto di un gran numoro di articoli, rigonflamento cefalioo oblun-go, tetragono o troncalo, munilo di due fosse lateral! ri-stretlc allnngate, od anche di 'i specie; lt;li oreocblette, o di 4 fossette armate di uncini. !.' aperturn delle ovaie e situata nel mezzo di ciascun articolo.
Due specie di botrioccfalo trovansi nel nostri animal! domestici, c cioe uel cane e nel gatto; prohabilmente questi animali li portauo eutro il loro corpo mangiando visceri di pesci ehe servono pel nutrimento dell' uomo; nessun cspe-rimento diretto ha peri) dimostrato questo fatto.
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BoTmor.RFALO DKi. (iAiio. BoTHiocKPHALis. Fftlis. Creplin. Fig. N. 92.
Fig. N. 92. Botriocefalo del gallo.
A.nbsp; Diversi seymenti del ver-me di nnlurale grandezza.
I. Parle cefalica.
IV e V. Parti mediane, If piii laryhe del verme.
VI. Parle caudale. In qne-sle ttllime figure si veggono gli organi grnitali nel cenlro di ogni anello.
B.nbsp; nbsp;La testa del verme in-grossata per vedere i due Itinghi botri o fosse. [Da Alessandrim.)
11 Creplin I'u il primo ad osservare questo botriocefalo, trovaiulone due individui ncll' intcstino tenue del gatto; probabilmeute orano iudividui molto giovani, essendo lunghi 4 mlUiraetri I'uno e C I'altro. La testa era oblunga ed ottusa, duo botrli lateral! In forma di fessura. Nel Museo Zootomi-co di Hologua se ne eonserva un individuo adulto trovato dal prof. Alessaiulriiü, e ehe io potei studiarc inentre era fresco. La forma del capo uon presents dlfferenze, ma la mole del corpo e cosi distaule fra loro, ehe io tcmo le due specie distinte. II capo nella specie osservala e delineata dal prof. Alessaudr'mi e assotligliato, il collo breve ma al-quanto piü grosso, i primi anelli brevi quasi quadrati, i mezzanl e gli Ultimi trannc i caudali, piü larghi die alti. I piii gross! misurano in lunghezza 8 millimetri, dope questi segue una breve serie di anelli gradatamente decrescente,
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— rioe —
gli Ultimi dei quali sono poco meuo di 5 millimetri. L'in-tero verme e lungo 64 centimetri circa.
Gli organi genitali collocati nel centro di ogni anello su di uu rialzo longitudinale iu mezzo a rughe pure longitudi-nali. Fu trovato uel tenue di un gatto ben nudrito, per cui non pare ehe cagiouasse gravi disturbi all' animale ehe lo ospitava.
BOTRIOCEFALO DEL CANE. BOTflR. CAMS. El'COlmi 6 RaSSÜ
Fig. N. 95.
/quot;quot;^
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1
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Fig. N. 93. Botriocefalo del cane.
ABODE. Segmenti del verme di mlurale grandezza.
A B, Segmenlo anteriore per far vedere la testa, il collo, ed i primi anelli.
C D. Segmenti delle regioni sus-seguenti.
E. Seymento maggiore dell' estre-mitä caudate.
G. La testa ingrandila per vederne meglio le forme.
Questa specie fu trovata per la
prima volta nel febbraio del 1859
dal!' amico Bassi Roberto, professore
assislonte alia Cattedra di clinica dclla
nostra scuola, in un cane di razza
spagnuola ehe aveva servito ad alcuni
esperimenli per la scuola.
II vermc intero b lungo uu metro e 890 millimetri,
largo poco piu di uu millimetro nel capo c nel collo, gli
auelli gradatameute s'allargano, e'sollecitamente da principio,
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poi lentamente ed insensibilmeute fiao a ehe gli ultimi sono larghi 20 mllUrnetri e altl cinque. La testa ootiloa 6 omolta ai lati di due ampi botrii oblunghi. II collo disoreto, i pri-mi anelli ristretti, nel mezzo dei (juali non appare traccia di organi gcnitali, ben presto pero anche questi appaio-no negli anelli susseguenti, e si mostrano ad occliio nudo come una linea mediana formata di tanti granelli di un colore bianco opaco, sn di un fondo bianco giallognolo. Le uova perfettamentc ovali sono larghe S^IOO di millimetro, e lunghe sei le rneglio sviluppate.
Fu trovato occupare colla testa la prima porzione del tenue del cane ehe lo ospitava, ed estendevasi col corpo lungo tutto 1' iutcstino fin verso il cieco.
L' auimale ben nudrito non aveva lino allora sofferto per questo parassito.
GlCNERE TENIA. TaKNIA, RudolpkL
Vermi bianchi piatti, ordinariamente assai lunghi, for­mat! da tanti articoli 0 scgmenli riuniti t'ra di loro portanti gli organi dcslla generazione maschili e (emminei separati o riuniti, ma die si aprono costantcmente non nel centro de-gli anelli come nci botriocefali ma invece ai lati. Testa ro-tonda 0 telragona munita di quattro vontose rotonde con-trattili, e iilciinc volte di una proboscide relrattilc nuda, o munita di uncini. Qualche volta dopo la testa uno spazio piu 0 meno lungo del corpo in cui non sono visibili gli anelli, cd e chiamato collo, i primi articoli piü brovi e ri­stretti ehe si vanno mano inano ampliando, e nei piii larghi e sviluppati gli organi della generazione situali come si e detto ai lati opposti di ogni articolo, 0 da un solo Into, ed in questo caso iinilaterali o invece altcrni. In akume tenie sono pure visibili quattro esili canali nell' intcruo di tutto il corpo.
A seconda ehe le tenie hanno la testa nuda o provvista di proboscide, e questa anche munita di uncini sono state
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— SOS —
buite in diversi scompartimeuti ecioe: lt;.Tenie sen/.raquo; probo-
scide; 2. con proboscide ineriUQ; laquo;quot;. con pmboscide uniuita.
Le metumorfosi di questi venni souo giä state discorse.
4,0TEN1E degli animali domestici sknza pkoboscidk.
TENtA I'BUFOUATA. TaEMA I'KliFOMATA. ClOeZC.
Fig. N. 94.
I'ig. N. Di. Tenia pcrfoliata. a. 11 verme di grandezipnaltirale {imlivi-duo piccolo).
B. La testa del verme vedula ad un forte ingrandimento. (da (lurll.)
Lunga da 48 a 25 c lino a 40 niillimetri, larga da 5a4 millimetri finoaO, fonnata da 40 a 100 anelli molto larghi c grossi, il di cui bordo posterlore e ricoperto in parte dal-T ancllo ehe segue, sono lulti rninutissimi. Testa molto piccola, globosa o quasi telragona, prolungata io addietro con lobi lateral! piü o ineno distinli die abbracciuno 11 oollo.
Trovasi non di rado ncl cieco e ml colon del cavallo, e in abbondanza pure qualcbe vol-ta nel duodeno e nel tenue. Ho riunito in un articolo a parte e piü avanli i danui recati dalle tenie agli animali domestici.
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Tkma Rii'iEtiATA. Tabnu plicata. ttudotphi
Fig. N. 95.
Fig. N. 95. I'omia plicata.
I a v. Segmnli o ponioni del verma
di grandezza naturale.
A. Porzione cefalica per mostrare la for­ma della testa.
II. Porzione mediana ove rjli andli hanno maggiöre volume.
V. Porzione ultima o cavdale del vcrmc. (da Gurlt.)
Lunga da 160 a 800 niilliruftri, iarga da 6 a 18, forniata di numerbsi anelli, testa piii Iarga cho presso ogni allra specie di tenia, in forma di disco tetragono, meno lunga die Iarga, veritose dirette in avauti, collo corlo, rugoso trasver-salmeute, anelli piii slretti anteriormente e coperti in parte daU'orlo posteriore dell' anello precedeiite, orifici genitali iinilaternli.
Abita I' Intestino tenue e quaiche volta lo stomaco del cavailo, e Irovasi piii radamentc della specie precedente.
Tenia mammelure. Taenia mamim.ana. Mehlis.
Fig. N. 90.
Fig. N. 90. Tenia mammilana.
A.nbsp; nbsp;// verme di grandezza naturale.
B,nbsp; nbsp;La testa ed i primi anelli a forte ingrandimento. i da (mil.)
II Mehlis indiciraquo; questa nuova specie di tenia cavallina.
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mo
cho dissc abitarc la posteriore rcgione del tcnue del cavallo, seuza darnc una completa descrizione. La testa e dl figura quadrilatera, poggia dirottamente sul corpo, colio mancante. I botrici o veiitose sono oblunghi. Lunga \2 miliimetri ap-pena, ne ba 4 0 5 di larghezza.
Ti;ma ksi'ansa. Taknia kxi'ansa. Jhidolplii.
Ftlaquo;. N. 97.
Fig. N. 97. J'enia Espansa.
1 a V. Segmenti del verme di gran-dezza naturale.
1. Porzione cefalica.
111. Porzione mcdiana ove glianelli hanno tin volume maggiore.
V. Porzione uUima o caudate.
B. La testa, il collo, ed i primi anelli ad nn forte ingrandmento ( da Gurlt.)
Lunga da 30 mill, a 50 metri, e piü: larga da 5 a 27 miliimetri. Testa piccolissima, ottusa, rotondata, ventose dirette in avaati, quasi contigue, collo cortissimo o nullo, i primi anelli corti, i segueuti piü lunglii e rctlangolari, il bordo posteriore di ciascun anello h crenato o oudulato, c cuoprc in parte quello ehe segue. Due orifici gcnitali op-posti sopra ciascun anello, pene o leranisco in forma di papilla minutissima.
Trovasi frequentemente nell' Intestine tcnue della pecora e degli agnelli, c loro arreca gravi danni.
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Tenu denticolata. Taeisia denticulaxa. Itudolphi. Fig. N. 98.
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Pig. N. 98. Tenia denticolata. A a V. Porzioni o segmenli del verme di grandezza na-lurale.
A. parle cefalica.
Ill e IV. Porzioni mediane.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;#9632;
V. Porzionc caudale.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; m
15. La testa del verme fortemenle ingrossata. {da Gurll.)
Lunga 400 nnlhmetn circa, larga da 4 a 5 millimetri antcriormeute, e 27 inlcriormente. Formata di auclli brevis-simi. Testa piccola, tetragona, larga, ventose giobulose quasi contigue dirette in avanti, collo uulio, bordo postcriorcnbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;H
dcgli auelli crenato o onduiato, ehe cuopre parte dell' anello ehe segue. Due oriflci geuitali opposti sopra ciascun anello, pene o lemnisco in forma di dente acuto, duro e saliente.
Trovasi non comunemeute nell' intestino tenue del bue.
Tenia pettinata. Taenia pectinata. Goeze.
Testa subquadrata, ventose tcrminali clittiche, collo hre-vissimo. Corpo anteriormente lanceolato, anelli corti c lar-ghissimi. Aperture genitali opposte. II verme e lungo danbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; . ii
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SO Uno a 500 millimetri. Abita gli intcstiui, e piü di rado Id stoimico del coniglio.
Tkma DELU cai'IU. Taknia caphae. Budolphi
Rudolph! e Bremser trovaroöo uell' Intestiuo ileo clplla oapra tnolli iadivldai di tenia, ma tuiti genza capo, per cui la specie non pole fino ad ora cssere dctenniiiata.
2.u TfiNIE CON I'ROiiosciDK IKBtIHG.
Rudolphi, Gurlt ed Alessaiidrini collocauo iu qaesto compai'limento la tenia elitlica del gatto, e la cucumeriua del cane, le quali iuvece debbono eutrare nel comparli-mculo segueute, pcrche hanno la probosoide munita si di esiii e caduchi uncini, ina mm per queslo annata.
5.deg; Tkme con I'ltoiioscioi; ahmaia.
TtMA EEMTICA. TaENIA KM.II'TICA. liiUScll.
Fig. N. 99.
Fig. N. !)!raquo;. Tenia dink a.
A I a IV. Scijmcnli o jiur-zioni del verme di nalurale gran-dczza.
A. Porzione ccj'alka.
II. Jdt'iii mediana.
IV. Idem caudule.
15. La testa vedula ad un forte inijrundimenU).
Lunga da 100 a 500 millimetri circa, larga da I a rgt; inillimetri, testa ottusa, probosoide elavala o piriforme, annata di esili uncini all' estremitä. (lollo cortissimo, primi anelli corti, i seguenti quadrati e |)()scia rototldl, inoiiilit'orini e quindi elittici. Orifloi genltali oppostl raquo;; salienti.
Trovasi non di rado ttell' intestino del gatto.
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Tknu cocomerina. Tabnm cücöMEBINA. Block.
Fig. N. 400.
Fig. IV. 400. 7V)iiVj cocomerinn. A r a VII[. Segmenti o porzioni del ver-mc, di naturalc firandezzd.
A.nbsp; nbsp;Porzione oefalica. [V. Idem mediann. VIII. /dem caudalc.
B.nbsp; nbsp; £laquo; fclaquo;lt;a rfe/ uerme a /or/laquo; imirmdi-mcnlo per far vcdcro i mimti uncini della pro-boscide.
Lunga da 400 a 550 inillimetri, iarga da 2 a 5 niillimetri, lorniata di anelli oblunghi ehe liauno la forma dci semi di cocomero. Testa quasi romboidale terminata con una proboscide conica, munita di uncini minutis-simi e caduchi, ventose piultosto larghe e situate lateralmetite, collo largo. Comuuissima ncll' intestitio tenue del cane, io I'ho trovata ooploaiasima a modo, da formaro dei grossi gomiloli in cani uccisi per esperienze fisio-lofiiclic. II Dujardin fu il primo ad.'osserva-re i minuti uncini della proboscide, osser-Vazione ehe io pure confermal.
Una importante osservazione feci pur an-
cbe non ha guari coll' amico Bassi sulle nova di questa te-uia. Esaminando le piii mature al inicroscopio, vedemmo ehe entro quelle in cento guise si contorceva un embrione for­mate dalla sola testa del vermc. Lasciati essiccarc alcuni anelli, esaminammo 1c uova dopo 15 giorni di completo
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#9632; .
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cssiccameiilo, e inorce l'oggluatQ (li Una gooolollna iii acqua tlepida vedemmo completameote rlvive #9632; raquo;; subito, gli em-brioui. Non so ehe altri abbia lino ad uva istituita una tale osservazioue, ehe torse lasola lutendere la trasmissioue diretta delle lenie senza passare per lo lasi di vermc cislico.
Ti;m,v sebbata. Tabnm sbrbata. Gorze.
Fig. N. *0l.
fig. N. •101. Tcnia scrrala. A. I a V. Segmenli del verme di natu-rale yrandezza.
A. Porzione ccfalien. II f. Idem mediana. V. Porzione caudale. 13. La lesia del vermc, vedula ad un forte inyrandimenlo. (da Gurll.)
Lunga da un mezzo oltre ad un me­tro, larga da 5 a (i millimetri posterior-meute. Testa larga, rolouda, munita di una proboscide cortissima e rohusta, circondata da 4S forti unciui posti su due ranghi. Collo largo, primi anelli cortissimi, i se-gucnti quasi a loggia di trapezio cogli angoli posteriori salienti, gli nltimi anelli oblungbi quasi reltangolari. Orilizi genital! salienti nella partc laterale c mezzana de-gll anelli.
Gomunissima nell' intestino tonne del cane.
La tenla marginata del lupo, la cras-sieeps della volpe c V armata o vermc so-litario delV uomo fnrono sospettate identiclie a questa specie.
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Seoondo le reoenti ossetvaaloni di Leuokart e di Baillet sotto una sola gpeoie e ciot; la serrata si sarcbbero lino ad ora confuse tie specie dislinte e cioe-
\.0 Tenia scrrala.
2.deg; Tenia e cisticcrco leuuicolli.
5.deg; Tacnia cacnurus.
Fino dal I85G quaiulo coll' amico dottor Vella isti-Inimino le nostre osserva/.ioni suite trasmissioni e metamor-fosi dcgli elminli, espiimevamo il dubbio ehe diverse spe­cie di tenie poco o male distiuguibili fra di loro, fossero riunite sotto 1' unica denominazione di tenia serrata ncl cane: cravamo indotti in questo sospetto ottenendo la tenia serrata neli' intestino dei cani col cisticcrco dei ooaigll, men-tre le aova copiosissime delta tenia ottcnuta non ci produ-oevano la vertigine da cenuro nelle pecorc; per altra partc non potendo dubitare dolle osservazioni di altri ehe dal cenuro cerelirale avevano oltenuto nel cane pure la tenia serrata, le nova della quale avevano di nuovo generato il cenuro nelle pecorc, sembrava esatta I' affermaxionc di Kukcn-ineister ehe distingueva nel cane la tenia serrata dalla tenia cenuro. Logico poi sembravaci il sospetto, giacche se cosi non fosse stato, bisognava riguardare i cisticcrchi dei coni-gli, cd i cenuri dei buoi e delle pecorc come csseri idcu-tici, cosa die ci pareva contradctta dall'osservazionc di quest! esseri e dalle esperimenta/ioni di latto. Ora il Baillet professore alia scuola veterinaria di Tolosa, merce una bella serie di attonle c diligenli osservazioni cont'ermava il nostro sospetto, e nieglio le osservazioni di Kukenmeister e di Lcu-ckart dimostraiulo in via speriinentale; I.* ehe trovansi nel-1' intestino del cane tre specie 0 alineno tre varictä del genere tenia ehe furono confuse lino ad ora dai piü dotti elmintologi sotto il nome di tenia serrata. 2.deg; Che queste tre specie o varieta eorrispondono pci loro carattcri a tre diverse specie di venni oistici, il cenuro cerebrale cioe, il cisticcrco pisiforme, c il cisticcrco tenuicolle. (Journ. dc
if
I
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Voter, du Midi I8quot;)S png, ü\7gt;.) La mngglor prova delln dil-fercn/.a di quests trc gpeote si ricava da cio, ehe UUO di qucsli clsticl il cenuro p. e. lolto dal cervcllo e tatto in-gollare ad un cane produce una teuia ehe sola riproducc il cenuro e non It; altre due specie di cUtioerobl. Lo slesso dicasi dei cisticcrciii, dalle tonie dei quali ottennlc uell'in-testini) dei cani, inercc I'iulrodU7.1oae delle loro nova uel corpo dei ruininauti, si hanno solo o il c.isticerco pisifornic noi conigli, 0 il oistloerco tenuioolle nei ruminanti.
I,' en-ore in cui lino ad ora caddero dottissinii elnuu-tologi, e non riconoseiuto per tnie dal dottissimo Siebold , mostra gia chiarainoiitc! come queste tre specie siano vici-nissime fra di loro e peroii) diffioilmeute disiiaguiblli per la poca importau/.a del loro caratteri differeumll, e sebbene il Balllet 1. s. c. cerclii di slahilirne le differeoze, ease souo troppo függövöli e non poggiano sopro quelle basi sulie quali hanno lino ad ora megilo iidalo i zoologi, e di ([iic-sto pare coiivinto egll stesso, giaochfe ogui qual volto affer-ma ehe sono tre specie distinle, s' allVctta ad aggiungere o tre distinle varietä. I'anni adunque ehe piii obe la scienza zoologica, a carattem/.arne sicuraincnlc le specie ci aiutlno i 1'atti sperimentali costanti, e cioe clu; la tcnia serrala solo proviene dal cisticerco pluiforme dei lepri; la tenia dal cisli-cerco tenulcolle solo dal cislicerco tenuioolle dei rmninanti, e la tenia cenuro solo dal cenuro del ruminanti.
Codeste osserva/Joni sono pure Itnportanti perche ci svclano chiaramente una cagioue degli insuccessi avuti da alcuni osservatori per ottenere 11 cenuro nelle pecore,e8ul quali poggiavaao per sostenere le vecchie dolliino.
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*#9632;
TEN!* a collo (iiiosso. Taenu cuassic.oi.ms. Rudolphi
Fig. N. 102.
Fig. N. 102. Tenia cvassi-colle.
A. I o II. Sefpncnti del vcr-me dt gründezza nalurate.
A.nbsp; nbsp;Porzione cefaikit.
I.nbsp; nbsp; nbsp; yrfcm mi'diuna.
II.nbsp; nbsp; nbsp;/dem caudale.
B,nbsp; /.a (es/laquo; ed i prmi rtJif/Zi laquo;erfw.'i a forte mirundimeulo. {da Gnrlt.)
Facciulo ingollaro ai gatti il cisticerco i'asciolare die o assui coinune nei sorci, si ottiene la tenia in discorso nel-F intestino del gatti. Fu pure sperimentalmente dimostrato in qucsti ultiini tempi da Leuckart, ehe facondo mangiare ai sorci, anelii di tenia a collo grosso, questi dopo qualche tempo divniitavano vcrtiginosi per ana specie di cenuro cerebrale. In (piesto caso il cenuro cerebrale del roditori sarebbe identico al cisticerco I'asciolare e ie differenze non dipenderebbero ehe dal luogo ove si sviluppano le nova. Pare pert) loci to il dubilare di questa affermazione, ed e probabile il sospetto ehe sotto il nome di tenia crassicolle si confoadano due specie assai vicine (vedi tenia serrata) una delie quali proviene da eisticercbi fasciolari, T altra da questo cenuro dei sorci non per ancbe descritto. L' espe-rimenlazione potra solo risolvere tali questioni. Questa ver-tigiue idatiginosa nei sorci cl da ragione di una osservazionc volgare falsamente interpretata. Si afferma cioe dai volgari ehe basla 1' odore dei gatti per liberare le case dai sorci; ora pei fatti citati se il gatto alberga la tenia crassicolle, i sorci mangiandoue gii anelii 0 le proglottidi emesse colle fed non fnggirebbero I' odore dei gatti, inu inorirebbero
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vcrtigmosi. I curatteri soologioi di questa specie di tenia sono: lunga da -Kio a rgt;oo mllllmetrl, larga da 4 a 6 aute-riormeute, Probosoide cortissima, convossa, imuiita da 48 a 52 uncini sopra clue rangbi, collo grosso, primi anelli cor-tissimi, i segueati 'i a C volte piü larglii ehe lunghi, i iraquo;o-stcriori tanto larglii come lunghi o d' alcuii poco piü lun-ghi, rigonfl nel mezzo.
Assai frequente nell'iiitestino teime del gatto.
Dellc tenic degli uccelli domeslicl. Tenia infündibdliforme. Taenia infonoibdliformis. Goeze.
Lnnga da 20 a 130 mllUmetri, larga da I a 2 millime-tri. Testa sfcroidale piatta, veulose piceole, probosoide omi-sferica miinita di finissimi uncini diaposti sopra due rangbi, collo cortissimo, anelli progressivamente magglorl, gli Ulti­mi roioudati o ovoidi oblunghi, col bordo posteriori sa-liente. Trovasi con frequen/.a e copiosissima nell1 iiitestino tenue delle galline. Esaminando il mnco inteslinalo delle galline al microscopio, spesso se ae incontrano piccolissimi individui microscopici. Alcune allre specie di tenie trovai io nelle galline die sono poco stndiate e non ahhastanza distinte dagli eliniutologi, e percib confuse colla infundi-buli forme.
Tenia lanceolata. T. lanceolata. Goeze.
Lunga da 50 a 00 millimetri, larga da 5 a 8, spesso di forma lanceolala. Testa piccolissima, globulare; separata dal corpo per mezzo di an collo corto e sottile, probosoide sottile clavata, munita all' apice di 10 uncini. Ventose pic­colo. Orifici genifali irregolarmente alterni.
Trovata dal Dnjardin frequentemente nell' intestino delle oche.
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Ti-ma siNuosA, T. sinuosa. Rudolpht.
Lunga da 50 a 350 inillimolri, capillare anlcriomoate, larga oltre 2 milliiuelri poslcnormento, testa quasi f;lol)osa con un prolungamento couioo ehe ooalieae la proboscide ehe c retrattile e lunga qtianto la testa, rigonflo all' cstre-mitä e armata di 10 uuciiü lunghi e quasi retti, oollo Iuq-ghissiino, prlmi anelli retrattili, ondc un volume variabile, auelli o segmcuti trape/.ioidali, gli ultimi piii o nieiio rotOU-di. Orifici geuitali unilatcrali. Trovata dal Dujardiu comu-nemente uell' intestino delle oehe e dell'anilra cloinestica.
Tenu marteli.o. T. malleus. Goeze.
Lunga da 40 a 200 millimetri, sottilissima, tcriuiuata an-terioniKMite da una dilata/.ioue trasversalc, t'ormata di anelli numerosi e poco distinti. Testa piccolissima, probosoide eorta munita di 12 uncini,'Ventose ristrette, collo corto, una lar­ga striscia niediana longitudinale die contiene le ovaic.
Trovata moltc voile dal Dujardin nell' anitra domestica e da Greplin uclla gallina.
A seconda delle abita/.ioni, possonsi trovare nolle anitre domestlohe ed anche nolle oohe allre specie di tenie die vivono o furono trovatc nell' anitra e nell' oca selvatica, I'ino ad ora non e stato notalo alcim danno proveniente agli uccelli domestici daU'ospitare anche mnnerosissimc te­nie uel loro caiiale intestinalo, per cui mi limito solo alle superiormente iiulieato, die sono le piii coinuni. In case di rieorche speciali si potranuo rivolgere i voterinari ad una qnalche opera di elminlologia e specialmeiite a (juella del Dujardin e del Diesiug. Le specie di tenie trovatc rada-mente o una sol volla negli iutestini delle oche sono la tae-nia setigera. Froellch e la taeuia fasciata Budolphi. In quelli doll'anitra la taenia graoilis Rud., la trilineala Uatsch, la coronula Dujardin. e la megalops Nitzch,
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Dei daiinl rccati, e dellc infeniiila doiermlnale dai vcrnii Tcnioidi agli aniuiali dumestici.
Lc diverse specie di leuie die souo stale in precedenza deacritte e die iio iiidicalo liovarsi nel tubo intestinale delle diverse specie di auiiuali douiestici, uou naociono sempre in im modo determinuto, ed il tianuo recato agli animali uoa sta iiemineuo in rapporto coll' ai'iuatura di forti uncini di cui alcuue specie liuiino muiiita la proboscide, die anal dauui magglori e coraquo; piii iVoqueiiza osscrvausi adle agnella cagiouati dalia teuia espausa ehe h inenne.
ßlportando a geaerali concetti teorici i diversi modi cou cui quesli parassili possouo riescire daauosi at uoslri auiinali, e a modo die quesli concetti possano vautagglosa-meute essere appiiculi nei diversi casi pralici, li riferirö ai segueuti:
1.nbsp; Le teuie possouo uuocere ayii auiinali per il loro uumero, o per la mole uotevole del loro corpo, cd in que-sti casi recauo daimo per 1' ostacolo meccauico die appor-tano al passaggio delle led uell' intcstino.
2.nbsp; Per la sollra/Aone di elementi alibili dal corpo de^ii aaimali enlro cui vivouo, e pei disturln e per I' impedi-meulo die portano ai moti inlesliuali, per la mole del loro corpo e pei loro diversi moviiueuti, oude la digestiooe ed i proccssi uutritivi rimaiifioiio altemti, ed liamio luogo quei I'euomeui general! di deuutri/.ioue die suno rileribili all' el-mintiasi in genere.
5. Inline p(raquo;ssoiio uuocere le teuie, pei feaouieui sim-patici e uervosi die in alcuiii casi deterniiiumo.
In quunto al prime modo di uuocere non ripelo ora quello die dissi discorreudo dei dolori inleslinali o coliclie verminose prodotle da altre specie di vermi. La diversila delle specie uon mula la uatura dell' ostacolo, e quiudi i
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feuomeiii niorbosi ehe a quello BUOOedOQO sono gli stessi , aveado un' Identica ragione di csistenzu. E bene perö ehe i pratici non ignorlno ehe pochissimi sono i latli possoduti dallu Scienza di precise e sieure osservazioni in proposito, non ne mancano perö, e 1'Hering (Pathol. Spöoiellepag. 45) cita a questo riguardo un pezzo patologioo die conservasi nel Museo patologioo della seuola di Stuttgart, eonsistciite in mm porzlone di inteslino di oavallo perfetlaraeate oocluso da un glomere di teuie per cui 1' animale ebbe a niorirne.
In quanto al 2.deg; modo di niioei^re delle tenic pare die consumino minor copia di elementi alibili dci vernii roton-di, e cio avuto rlguardo alia loro mole, e dieo questo per-ciie piti e piii volte vidi tenie eoeomerine in straordinaria quanlitä in eani bene imdriti ed uceisi per esperimenti in stato di sanilä; nei gallinaeci poi pinguiSülmi non e raro trovare gran parte dell' ambito intestiuale distcso da copio-sissime tenie infundilnilil'ui'iui.
Qualche esemplo di questo modo di nuocere delle tenie non inanca perö alia scienza. II veterinario Lemoine-Catel nairava (Beoueil eee, IS.-JS) di una eavalla da lungo tempo uffetta da deoutrizione ehe glnnse a vero marasmo, e come ogni ragione patologica ehe potesse dar spiegazione del fatto maneava, eosi il detto veterinario sospettö ripefutanientc di elmintiasi, ed ebbe ricorao all' olio empireumatico di Ghabert come vermifllgo, ehe non ebbe aleun risultato. Morta alia perflne la eavalla e sezionalone il eadavere trovo 92 teuie perfoliate nel suo intestino, 02 delle quali giungevano a 20 pollioi di lungbezza, oltre a )2 grosse ascaridi megalocefale ehe avranno coadinvato, ma ehe non possono per loro stesse avere determinate il fatto. V elmin­tiasi o stato cacbettioo da tenie, pare ehe assai piii spesso sia determinate dagli oatacoli posti ai movimenti dell' inte­stino dalla mole del corpo delle tenie e dai loro inoti. INelle peeore e piii speeialmente n(!gli agnelli riseoutrasi questa forma morbosa die in alcuni tempi ed in certe localitä do-mina epizooticamente. Numerosi sono i t'atti in proposito
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— 522 — posseduti dulla scicnza, e presso tutti i trattatisti tedcschi questa forma morbosa occupa an posto speciale. Mi limi-terö a riferire uua assai buona osservazione in proposito, uarrata ( Magaz. di Gurlt ecc. anno iHUH) dal voter. Müller 6 ehe intcressa sotto molti rapporli la pralica. In una inan-dra di pecore moltissiiiü agnclli si mostrarono malati e pa-reva di cachessia acquosa incipiente a giudicarli esterna-monte; 1'appetito era huono, ottimo il puscolo, ma gli agnelli anzieht; crcscere, uotevoiinonle dimagrivano ed crano presi ora da diarrea era da costipazione di ventre. U sospetto ehe 1' elmiutiasi losse sostenuta da tcuie lu rieavato da que-sto, ehe brani di teuie I'urono osservati nel pascolo cmessi colle feci. Fu eonl'ernuito 11 sospetto se/.ionando aleuni agnelli morti nei quali, oltre nlle lesion! generali proprie dello stato cacliettico (mollezzä e pallore dei tessuli, per 1' impoverimeuto delta massa del sangne, cd in alcani casi auche versamento sieroso nelle interne eavitä) si trovarono due, tre e lino a 4 grandi tenie ehe riempivano quasi il lume dell'intestino tenue. Tento T autore 1'azionc del Kusso tanto eommeudato in questi Ultimi tempi oontro la tenia armata dell'uoino, tanto piü ehe il costo di questa sostiinza e altualmente assai dinüuuito ed aecessihile pereiö anche alia veleriuaria; il rimedio non essendo stato per anche ado-perato negli agnelli, lo esperimenli) alia dose di inez-z'oneia meseoluto al latte in due agnelli ehe apparivano assai de-boli c nei quali sospettava la presenza delie tenie; in meno di tre ore i due agnelli morirono. ba sezione eonfernm la presenza delle tenie. Ditninui allora la dose del rimedio e lo somministri) alia dose di una dramma (4 graniml circa) nel latte, da ripetersi due o tre volte ogni tre ore; e gift dopo la seconda dose aleuni agnelli evaeuarono chi due ehi tre tenie isolate e senza feci, in altre cib avvi'iine dopo la terza dose. Le agnella alle quali si soinininislro inoltrc un purgante di Sal di Glauber Del giorno susscguente all' emis-
sione pel Kusso, delle tenie, restarono molto indebolite.
Dopo eosi felici visulluti il Kusso fu somminislrato nel
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— S25 — modo indicato a^li agnolli di tulto I' annento ehe soinmu-vano olroa Q B50, solo die per sospeiulore mef{lio la polvere del rimedio il latte fu alcpianto diluito con acqua. I risul-tati I'uroiio gli stcssi, e lascialo I'uso del purgante come inutile e an/.i dannoso, non solo mm si ebbe piü alcuu caso di morte, ma ben presto torno in tutto 1' armeuto uua sa­il itä vigorosa.
11 Malier ripoteva in un caso analogo 1' importante os-serva/.ione oogli stessi t'elicissimi risultainenti.
Numerosi sono pure i fatti pratici narrati dagli autori, in cui le teuic aviebbero ncl 3.deg; modo superiormenle indi­cato nuociuto a diversi animali, determinando cioe feno-meni ncrvosi simpalici come convulsioni e epilessia. E come ueir umana specie non e infrequente questo modo di nuo-cere dei vermi, ed e notissimo anche ai volgari, cosi non di rado occorre die medici e veterinari siano spesso troppo proclivi a ril'erire ai vermi diverse turbe nervöse die spesso da altre cagioui derivano. Le osscrvazioni di fatto raccolte dalla medicina umana non dovrebbero avere tanta impor-tau/.a pei veterinari, percbe in questi casi e molto intida 1' analogia. IN on so die nell' uomo si siano osservati casi in cui la tenia o il botriocefalo dell' uomo non recassero gravi disturbi, so bone perö, dn; questi casi se pure si danno, sono una rarissima ecce/.ione, mentre appunto precisamente 1' opposto insegna 1'osscrvazione al veterinario, il quale co-muneraentc osscrva lungbissime tenie nei vitelli, nei buoi, ndlo pecore e nei cani, senza ehe ombra di fenomeni mor-bosi mostrassero in vita gli animali: questa per noi,lanor-ina comune, il danno o 1' infermitä invece I' eccezione. Che se i pratici non avesscro trascurato questo semplice inse-gnameiito die la quotidiana osservazione dirnostra e confer-ma, non avremmo ingoiwbra la scienza di una lunga serie di fatti die sono o errate osscrvazioni, o iuutili perclie de-stituite di analisi critica.
Chi potiä credere a tutti i fatti di morbi verminosi negli animali, giudicati tali solo percbe nei loro corso fu-rono evacuate porzioni di vermi dagli animali infermil'
f.!
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Graudi erbivori da iliO anbsp; 250 grainmi
Piecoli ruininunti c porconbsp; da 52 a tli graiiiini
Carnivori ..:...nbsp; nbsp; da -I (j a 32 raquo;
Uccelli domestici . . .nbsp; nbsp; da 2 a i raquo;
II dottor Barouio (vedi ascarido dei gallloaoel) fu il prlmo die oonunendasse questo rimedio pel verml rotondi e tenlodi delle galliao. II Toggla ed il Blavette in epoclie e laogbi diversl rlpetevano la stessa oosa,
La oortecola deila radico di rnclo gran a to, e seoundo Lebas la oortecola dei rami anoora tli quests piaata costi-luiscono un ecccllente rimedio conlro le leuie, adoperan-done 1' estratto aoquoso. Lebas e Vatel confermarono la sua azioue nei cani alletli da tenie, il prime adoperandolo alia dose di due grammi (uno scrupolo e niez/.o) il secondo alia dose di otto e 12 grammi (dramme due a trc). L' Hertwig oompleta queste Indioazioni stabilendo le segaenti dosi.
I'el oavallo e pel hue da 5 a 6 oncie (pari a grammi 155 a 1(50) Per la pecora e porco da I a 2 oncie (pari a grammi 2() a 55) Pei cani da mezza dramma a mezz' oncia ( pari a grammi 7
a 15 circa.) Da sommiaistrarsi gioraalmeute 2-3 volte.
Le pillole antelmiiitiche di olio empireumatico debbo-no in gran parte la loro virtu vermicida alle sostanzc testraquo;; rioordate, essende formate di olio empireumatico di Cha-bert (olio pirozoonico una parte e essenza di trementiiia 3 parti ) di polvere di radice di felce, e di corleccia di porno granalo, di genziana, tanaceto, rabarbaro e aloe.
11 Kusse o Eosso sono fiori della Brayera anthelmlntica o vermifuga di Deoaodolle ehe cresce neirAbissinia. Le re­cent! osservazioni di iVIiiller suU' use di questa sostanza in vcterinaria sono gia state rioordate.
Per nccidere e fare espcllere i tenioidi dal corpo delle diverse specie di animali domestici, la scienza e Parte pos-seggono gia lumi sufflcicuti e abbastausa sicuri per lungbe c ripctulc osservazioni.
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Imlicazione soiiuniiria dollraquo; diverse specie C, I'.iiiissili proprie di ogui specie tii animali domcsticl , e dei luoghi nei qunli abitano ordinariaiiiente.
ll/\llillFIOIll
Carniwori doiuestici.
GATTO. Fßlis Catus domeslicus.
#9632;
Insetli
1.nbsp; nbsp;Pulex Fclis. Hauche.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;suila peile.
2.nbsp; Trichodcctes Subrostratus. Nilzsch.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; idem
Aracnidi 5. Sarcoptes Cati. Hering.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; idem
Yermi
4.nbsp; StroDgylus Tubaelormis. Zedcr. Tubcrcoli nell'inte-stiuo duodeno
5.nbsp; Ascaris Mystax. Zeder. Intostino tcnue.
6.nbsp; Distoma Conus. Creplin. Cistifollca e condotti cpatici.
7.nbsp; Distoma Laaceolatuiu. Mehlis.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; idemnbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; e intestiuo tenue.
8.nbsp; Pentastoma Kera. Creplin. Pegato.
9.nbsp; nbsp;Botriocephalue Fells. Creplin.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; Intestino. io. Taenia BlllpUca. Batsoh, Intestino tenue. H. Taenia Crassicollis. liudolphi.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;idem.
(lANK. Cants familiaris. Insetli
1.nbsp; Pulex Canis. Burmeister.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;sulla pelle.
2.nbsp; Pulex Martis. Bum.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;idem ö. Haematoplnas piliferas. Burm. idem
34
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- 350 — i. Triobodeotea latus. Nittsoh.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;sulla pello
Ariicniili
o. Sarooptes Cauis, Herlwiy.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; idem
o. Sdröoptes Cyuoiis. /Icrintj. PsorojJ'tos di Gervais, Ulceraziuiü ciilauoe.
7.nbsp; Demodex folioulöram, Simon, follicoli sebaoei 6 dei pcli.
8.nbsp; nbsp;Ixodes rioinus. Lalroüle. Sulla pelle.
Yermi
9.nbsp; Trichosoma plica. Rtid. Vesoica iii'iuaria.
10. Triclio('.(![)liaUis depressiusculus,. Rud. lulcstino Cieoo.
H. Filaria ocuü. Dujardin, Oocbi.
V2. iti. sanguiuiraquo;, Delafond e Gruby, o Tcypanosoma sanguhiis. Sangue.
-13. Spiroptera SaDguinoleDtalt; Rud, Tuberooli i^oingei e sloiuacali.
14.nbsp; Strongylus Gigas. Rudol. Reui.
15.nbsp; nbsp; raquo; TrigoQocephalus. und. futi'sliuo teaue, stomaco c ouore.
10.nbsp; nbsp; i) Caiiiuus. Ercolani.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;hücsünu Inmo. |7. Ascaris Margiaata, lintl.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; idem IS. Diätoma Truncatum. Ercolani, CistifeUea.
19.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; ii alatum. Zeder, [utestiiio.
2(t, Peatastoma Taeaioides. Itnd. Seni IVoulali o lariuge.
21.nbsp; Cysticercus Gellulosae. Rua, Aracuoideu, ftluscoli c Pcriluiico.
22.nbsp; nbsp;Bothrtocephalus Canis. Ercolani o llnssi.nbsp; nbsp;[utestiiio. 2.quot;.nbsp; Taenia serrata. Goeze.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; idem 24.nbsp; Taenia coenurus. Lcuchtirl.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;idem
23.nbsp; Taenia e Cisticerco Tenuicoilc. Levck.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;idem
20.nbsp; Taenia Gucumcrina. Bloch,nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;idem
27.nbsp; nbsp;Nematoideo di specie dubbi!\. Warren. üsofago.
Vegetahüi parassüi,
28,nbsp; Triohopbiton ?
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— 53 i -
G0NIGL10, Lepus ounioulus. Insclli
1.nbsp; Pulex Ccinis. liurm.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; sulla i)ellc.
2.nbsp; Ilaemalopiiuis voiilricosus. Dcnnij.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;idem
Araonidi
3.nbsp; Sarooptes cuuioali. Gerlach.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; idem
4.nbsp; nbsp;Dermanlssus Avium. Diujes.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;idem
5.nbsp; Oxviiris amblgun, lUal. [ntestiao crasslaquo;,
C.nbsp; Echiriorhyncus cuniculi. Billingam, (atestino.
7.nbsp; Distoina bepaticuto. AhiUjanl. Cislilellea o condotti epatici,
x. raquo; Lanceoldtum. Mehlis.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;idem
i).nbsp; Moiioslomura Lepori's. Kuhnmoisler. Peritoaeo,
10.nbsp; Cysticereus pisilonais. Zeder. J'erilouelaquo;, Visceri.
M.nbsp; Tacnia pectinata. Goeze. Iiileslino, sloinaco.
#9632; •#9632; I'avliid^rsui lt;loiiiigt;Ntilaquo;*i
CAVALLO. Eqms CahaUns.
#9632; Inselii
i. Häematopiaus Asiui. Stephens, sulla pelle.
2. Trichodectea equi. Stephens, idem.
5. Gastrus eqixi, Vallisaieri. Meigen, Oestrus gastticus. maior. Scwab, Stotnaco faringe, lutestino dtiodeno.
4. (iastrus salularis Clark. Meiijen. OfeStrtlfl dliodcnalis Scwab. [ntestino duodetio, stottiaco, faringe.
•i. Gastrus nasalis. Clark. Meigen. Oestrus VetoWuus di Clark. Ocsir. gastrieüä rtiinor. Scwab. lutes, rftiodeno, sto-macu, faringe.
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— K52 —
G. Gaslrus haeinorrhoulalis. Linneo. Mcimjen. Oestr. hae-morr. Scioah. iilciu, e si goffermono nelV inlcslino rctto pri­ma di abbandotture il oorpo del cavalio,
7.nbsp; Oestrus c([iii Vallisnicri. Bippoderna O^Uh Jolt/. Tes-suto unioute soltocutaneo.
8.nbsp; Ifippobosca equina. Lair,nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; pelle.
9.nbsp; Tabauus molte specienbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;idem.
Aracnidi
-10. Derinauissus aviiuu. Duyes.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; idem.
II. Sarcoptes eqai, Gerlnch.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;idem.
\2. Sarcoptes hominis. Rcdi,nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;idem.
13. Derinalodectes equi Gohier.nbsp; nbsp;Gerlnch. idem.
-14. Symiuoles equi. Gcrhich.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; idem.
•15. Glycophagus di Gervais. Sarcoptes liippopodos. Be­ring. Uiceri cutaiice.
16. Specie dubbia d'araonide.nbsp; Ercolani. iMucosa della trachea.
Vermi
#9632;17. Haemopta sanguisorba. Savigny. Bocca, fauci.
#9632;I7.a Tricliina uncinata. Ercolani. Tcssuto celiulare sot-tocutaneo.
-18. Filaria paplllosa. Itudolphi. Cavltä addomiuale e to-racica, occlii, meaingi ece.
19.nbsp; Filaria lacrimalis. Grisone Guru, coudotti lacrimali, congiuuliva.
20.nbsp; Spiroptera Megaatotna. Rudol, Mucosa dello stomaco e tumori id(!iii sotto tnuoosi.
21.nbsp; Stroagylus gigas. Rudol. Rent.
22.nbsp; nbsp; raquo; micrurus Mehlis. Broucbi,
23.nbsp; nbsp; quot; armatus Had. lutestino crasso e cicco, panireas, vena porta , aueurismi delle meseutericlie, vaginali del te-sticoli.
24.nbsp; Slrougylus. Tetraeaiitus. Mehlis. latest, cicco c duo-deno.
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— im —
25. Ascaris Megaloi-ephula. Chfjuet. Intost. tciuie.
2fi. Oxym-is curvula. Rud. Intest, oleob, colon e retto,
27.nbsp; Onoboberca retioulata DidsUg, .Muscoli e tonache arteriöse.
28.nbsp; Distoma baepatloum Abilgard, Goadotti epätiol,
29.nbsp; Pehtastoma Taenioldes. Und, Seni l'rontali.
50. ii Setteny. Diesing. Camera anloriorc dell'ooohlo. 31. Cisticcrcus Fislnlaris. Chahevt. Pcriloneo.
52.nbsp; Taenio perfoliata, Gocze. Intest, tcnuc e cieco.
53.nbsp; nbsp; ii plioatn. find, [atestino tenue.
54.nbsp; nbsp; laquo; inammilana Mchlis. Intest, tcnne.
53. Nematoldeo dubbio. Pesehel, Pareti dclle vcne. 56. idem. Dick. Pareti dell' iatestino orasso.
Vegelabili Parassiti.
56. Triobopbiton tonsaraus, Gcrlach. Peli.
ASINO. Eqims Asinus. Inselti
1.nbsp; nbsp;Ilaeinatopuins Asini. Stephens. Pelle.
2.nbsp; Trichodectes cqui. Stephens, idem. 5. ii scaiaris. NÜZSoh. idem.
4.nbsp; Gastrus ecc. si trovano le qaattro specie di cstri come nel cavallo, ncile stessc; localitä, ma piü radamente.
5.nbsp; Hippobosca eqalna Latreüle. Pelle.
6.nbsp; Tabanidl come m.'l cavallo.
Aracnidi. e cioe Dermanisus avium: Sarcoptes equi: Dermatodectes equi; Symbioles equi ecc. forse corae nel cavallo?
Vermi
7.nbsp; nbsp;Filarla papillosa /lud. Cavita addominalo e toracica.
8.nbsp; Spiroptera Megastonaa. Und. Stotnaco e tumori idein solto mucosi.
0. Stvongyliis micrdrus. Mehlü. Bronchi.
i
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— -iM —
10.nbsp; Strongylus arnuilus. Hud. come uel cavallo.
11.nbsp; nbsp; i) Idi'cicaiillius. MeMis. idem.
12.nbsp; nbsp; ii (loulaUis. llud. Evcnlani WimwcXlv inloslinali. 15. Asoarls megnluoepliala, Cloquet. [ulest. lenno.
M. Oxyuria cui'vula Itud. Intos. piecp colon e retto. IS. Disioma Uepatioam. Abügard. Gondoiti epntloii
MÜLO. Emms Muks.
Insetti
1.nbsp; nbsp;Haematopiaus Asini. Stephens,
2.nbsp; Trichodectes equi, Nitisoh. 5.nbsp; Hippobosca equitia Lälr. pelle,
#9632;i.nbsp; (lastrus o Estri tutte le quattro speciflaquo; comic nel-I'asiao.
8.nbsp; Tabanidl conic nell'asiao e uel cavallo.
Arftcnidi ecc. ecc. Corse come neU'äsino? Vermi
lt;?. Filaria papillosa, Hud.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;come nell'asino.
7.nbsp; Spiroptera Megastoraa. Rud.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; idem
8.nbsp; Strongylus annalus, Jiud.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; idem
9.nbsp; nbsp; i) tetracanthus. Mehlis.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; idem 10.nbsp; Ascaris megalocephala. Cloquet. idem H.nbsp; Oxyuris eurvida. Hud.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; idem 12.nbsp; Pentastoraa taetlioides. Rud. come uel cavallo.
PORCO, Sus seropha domesticus.
Insetti \. Haematopinus Suis. Leach, pelle. Aracnidi
2.nbsp; Sarcoples Suis. Gurlt. idem.
Vermi
3.nbsp; Tricocephalus creuatus Rud. Intostiuo crasso.
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— :gt;5rraquo; -
-'lt;.nbsp; Spiroptora Strongyllaa. /hid. Stomaoo.
•quot;gt;.nbsp; Stroii^vlus Parailovus. Mt'hlis. Ui'ouchi.
G.nbsp; nbsp; u (Initiitus. Hud. lutcsl. oieoo i! (Jolon.
7.nbsp; Ascaris lombricoidtis. Linneo. Asc. Suilla di Dujardin [utesi tenae.
S.nbsp; Triciiiiui cilliiüs e spiral is, Divsiitfj. Muscoii.
!).nbsp; iicluiiorliviu'iis gigaa, Goeze. intest, teane.
10,nbsp; Distomu \\r[n\i\vAini. Ahiltjanl. Qotidotti eputici e cisti-fellea.
11.nbsp; Distdiiiii lanccolaluiu. JM/(',v. coudotti cpalici e cisti teilen.
12nbsp; nbsp;Gysticcrcua tciuiicoliis. /lud. Peritoneo*
l-'gt;.nbsp; nbsp; laquo; Cellulosce /{ud. Muscqü, cervellö, occhi.
14,nbsp; iMihiiiococcus vcU'i'iiioruiii. Jhtd. Polmoui e Fcgato.
.
ItiEiiiiiBsaiaäi laquo;lomcsiici
BÜEL Bos Taurus. Inselli
1.nbsp; nbsp;Haematopinus VjtnU, Stephens.
2.nbsp; nbsp; raquo; Kurist.cruus. .SilzsrJi. ~t. ii Ani. Deoaine lt;; Hayer.
pelio. idem idem
'*. Trichodectqs spalaria. Nilzsch.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;idem
3. Hippoboscn cquinn. Lnlrcille.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; idem
6.nbsp; Oestrus bovis. VaUisnieri, Hippoderma bovis. Mei-gen. Tessuto unienta äötlö cutaneo.
7.nbsp; Gastrus bovis? Oestrus bovis. Fabricio. lutestini.
Aracnidi
8.nbsp; Dermatodectea Bovis. Gorlach.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; sullu pelle.
9.nbsp; nbsp;Svniliioics boviö, Hering. Gerlach.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;idem
10.nbsp; nbsp;Ixodes rieiims. Lalreille.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;idem
11.nbsp; nbsp; n rcUeulatus Latreille.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; idem
J
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— raquo;86 — Vermi
12. Tricocephalus aflinis, Rud. Intestino crasso.
15. Filaria pupillosa Rudol. Cavitä addomiiiale e occhio.
a. raquo; Iiablatolaquo;papillosa Alessandrini Cavitä addomiiia­le, a tessuto unieuto sottopcritonealc.
15. Filaria lacrymalis. Grisone Gurlt. Condotti lacrimali o oongiantiva.
1C. Strongylus gigas Rud. Rcni.
17. laquo; micrurus. Mehlis. Urouolii a trachea.
'18. i) Pulmonaris. Ercolani. Trachea a bronchi.
#9632;19. b radiatus. Rudol. liit(!sliuo lenue.
20.nbsp; nbsp; raquo; Vcnulosus. Hud. secoudo Dujardin forma una sola specie colla precedente.
21.nbsp; Ascaris Lombricoides. Linneo. Intestino tenue.
22.nbsp; Amphistoma coniciim. Rud. Rumine.
23.nbsp; Distoma hepaticum^lfttV/jf. Glstifellea, condotti epatici, intestino tenue.
24.nbsp; Distoma lanceolatum Mehlis. Gistifellca, condotti epa­tici, intestino tenue.
25.nbsp; Peutastoma denticulatum. Rud. Palmoni.
26.nbsp; Cysticercus tenuicollis. Rud. Plaura c Mesenterio.
27.nbsp; Coenurus eerehralis. Rud. Cervello.
28.nbsp; Echinococus Veterinorum. Rud. Fegato, polmoni e cuore.
29.nbsp; Taenia Expansa Rud. Intestino tenue.
50.nbsp; nbsp; n denticulata Rud. idem.
Vegetabili Parassiti.
51.nbsp; Trichophiton tonsurans. Gerlaeh. Peli.
BUFFALO. Ros Rubalus. Inselli
Hematopiaus Bubali. Gurlt. Pelle.
Vermi Filaria papillosa Rud. Cavitä addominalc.
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_ 557 —
PECORA. Ovis Aries. Jnsetti
1.nbsp; Oestrus ovis. Vallisnieri Caophalemianbsp; nbsp;Ovis. Clarck. Cavitä nasali, soni frontal! lt;; mascellari.
2.nbsp; Melophagus oviuus. LaireilUnbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;sulla peile.
3.nbsp; Trichodectes Sphaorocephalus. iMlzsch.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; idem
Aracnidi
't. fxodos ricinus Latrcille.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;idein
5. raquo; reticulatus Latr.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; idem
ß. Dermatodeotes ovis. Walz.nbsp; nbsp;Gerluch. idem
Vermi
7.nbsp; Trioooepbalus afllnis. Rudi Int. orasso.
8.nbsp; StroDgylUS lilicoiiis liud. Intest, tenue.
9.nbsp; nbsp; raquo; ooatortus. liud. Stomaco e iutestiao.
10. i) Filioollis. Rud. Stomaco e iutestiuo. Sccondo Du-jardin questa specie ö ideiitica alia precedeiito. -II. Strongylus fllaria. Hud. Trachea c bronchi.
12.nbsp; nbsp; raquo; hyposlomus. Rud. Intestine orasso. ^5. raquo; Gernuus, Creplin. Inlcstino.
l'i. Ascaris Ovis? Rud. idem.
13.nbsp; Ampliistoma coiücum Rud. Rumine.
IC. Distomahepaticum. Abily. Cistifellea e condotti epatici.
17. • laaceolatum. Mehlis. idem e intestino.
-18. Peutcistonui Tuenoideraquo;. Rud, Sein frontali.
^, Gysticercus teiuiicollis Jiud. Pleura e Mcsenterio.
20.nbsp; Coeuurus ccrebralis. Äwrf. Cervcllo e spinal midollo.
21.nbsp; Eoblnoöocous Veterinorum. Rud. Visceri.
22.nbsp; Tacnia expansa. Rud. Fntestini.
23.nbsp; Nematoideo, specie dubbia. Gray. Sandte e Padley, Pulmoni.
CAPRA. Capra hircus.
Inselti i. Oestrus ovis. Vallisnieri e Clarck. Come nella pecora.
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— 868 — •2. Tricodeoteg Cafirae. Gwll,nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;siiUlt;i pelle.
5. Ilciniilopimis Slcnopsis. Il\inncister.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; idem
Araonidi •5. SarcoDtes oaprae rnbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; lacm
tnbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; r
:;. Tricocephalus aliinis. Hud. latest crasso. (i. Strongylus Qlariu Rud. Traohea, Bronchi. 7. u cadiatus Rud. e Strong. VeuulosuH. idem. In-tcsliiH) Icniic.
s. Strongylus Hipoatomum Rud, (utcstino cieco.
!gt;. Distonui liepaticum i6%. Cistifcillea e condotti epatici,
10.nbsp; nbsp; quot; lanceolatujn Mehlis.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;idem
11.nbsp; nbsp;Pentastoma deaticulatuno Rud. Fegato e glandole meseateriche.
12.nbsp; Cysticerous tenuiooUis. Ihid. Pleqra e mesenterio. \7t. Gchinococcus Veterinorura. Hud. Visceri.
I'(. TatMiia Gaprae, Rudolphi Intest, tenuo.
UCOBLIil DOMKSTICI
Gallinaeeilaquo;
GA.LL0. Phasiams gallus. Insetti
1.nbsp; nbsp;Pnlnx. gallinae. Schrank.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; sulla pelle
2.nbsp; Goniocotes hologaster. liurmcislcr.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;idem 5.nbsp; Gonlodea dissimilis. Xilzsch.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; idem '*.nbsp; nbsp;Mpeurus hetorographus. Niis.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;idem .quot;).nbsp; Llpeurus variaMlis. JVite.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; ilt;'*gt;111 (#9632;gt;.nbsp; nbsp;Meuopon pallidum. Nilz.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; idem
yl)'rtrraquo;/f/(
7. Dermanissns aviuni. Duges.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;idem
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Ycrmi
-
s.nbsp; Ti/l'choBpntia lohglcolle. Ihnl. iatestiuo crassö e cioobi.
i).nbsp; Stronjgyiua ttnchöalla, BUlingätnl tracbea.
^o.nbsp; Splroptera nasuta, Ihid. Veiiifi^iio.
II.nbsp; Ascuris iiilU^xii. //(((/, Intcslino Uova.
-12.nbsp; Ascuris vescicularls. Frnelkh.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;(Dtestino cieco.
15.nbsp; iHonosloma lineare. Ihid.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; Idpm
\'i.nbsp; Distoma lineare, flud.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; idem
lquot;gt;.nbsp; Distoma dilatatum, Mirdin.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; idem
llt;i.nbsp; nbsp;Distoma ovatum. Hml. Intesliuo ovidutto, uova.
Iquot;. Taenia iafuiidibuiiformis Goeie,nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; latestino.
18. Taenia malleus. Iltx'zc.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; idem
Vegetabili parassM
Trichophitoü ? Qerlach. Crem.
GALLINA FABAÖNA. Numida Cristata.
I it sei li
1.nbsp; nbsp;Niruuis mnnidac. Denny.
2.nbsp; nbsp;Goniodes iiiimidianiis. Denny. 5. Goniocotes immidae. Gurlt,
h. Sfeaopon stramiueum. Nilzsch,
sulla pello. idem idem idem
Vermi 5. Ascaris vescicalaris. FroeUch. Intestini cicchi.
GALLO D'INDIA o TACCHINO. Meleagris Gallo pavo.
Insetti
1.nbsp; Goaiodes Stylifer. .Mlzsch.
2.nbsp; Lipeurus polytrapezius, Nitz. 5. Menopou stramineum. Mlz.
Vermi
sulla pelle idem idem
4. Slroiigvlus Irachealis. lUlimjam. Trachea.
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— .-ÜO —
5. Ascaris vescicularis. Froplich. latest, crasso e ciechi. 0. Ascaris perspicillum. Ititd. Intcstiuo tenut;. 7. Ecliiuococcus Gallo pavonis. Siebold. I'ulruoni.
PAVOINE. Paw Cristalus.
Insetti Gooioootea reotangulatus. liurmeister. sulla pelle.
Goniodes faloloorn^s Nils, Vermi
idem
5. Stroagylas traohealis, BUUngam. Trachea.
4. Ascaris vescicularis. Fricloch. Intest, crasso e ciechi.
8. Distoma cuneatuin. Rud, Ovidutto.
COLOMBO o PICCIONE. Columba domeslka.
Jnselti
1.nbsp; nbsp;Pulex Golumbae, llouche.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;sulla peile.
2.nbsp; Nirmus claviformis. Denny,nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; idem
3.nbsp; Goniocotes compar. Bwmeister, sulla pelle e peone.
4.nbsp; nbsp;Lipeurus baculus. Nilz.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; idem ii. Golpocephalum Longicaodatam. Ihirm.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; idem
Aracnidi
6.nbsp; Dermanissns avium. Ouges.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;idem
7.nbsp; Analges bifldns. Nitz.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;idem
Vermi
8.nbsp; Trichosoma tenuissimuia. Diesing, Intestiao.
i). Ascaris maculosa. Rud, intestino teuue.
iraquo;\i.niri:in igt;oHi:siif i.
AINITRA. Anas hosohas,
Insetti \, Docophorus icterodes. Nilz. sulla pelle e perme.
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Mi
2. Nirmus tessclatus. Denny.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;shIIh pelle e penne.
5, liipeurus Hquiillidus. l\ilz.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;idein
4.nbsp; nbsp;Mcnopoii Icucüvantluim. Gurll. Sckilliny. idem
Vermi
5.nbsp; Filaria Anatis. lind, cuore.
6.nbsp; Splroptera Tricolor. Diesing. Ventrioolo glandulare.
7.nbsp; nbsp;Strongylus, tubifex. Nilz. Eiofago.
8.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; i) TiMchealis. Billing, Trachea e pulmoiü.
1). Ascaris inflexa. /lud.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;Intcstino.
10.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; ii Crassa, Dcslonfichamp.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;idem
11.nbsp; nbsp;Eohynorhyncua polimorphas. Bremser. Intostino.
12.nbsp; nbsp;ßloDOstoma lineare, liud. Intest, orasso e cieohi.
15. Distoraa ecliinaUim. Zeder.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; Intostini.
Ii. Taenia graoilis. lind.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; idem
15. id. siiuiosa. Rud.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; idem
1(J. id. trilineata. Bats.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;idem
17.nbsp; nbsp; nbsp;id. malleus. Goeze.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; idem
18.nbsp; nbsp; id. ooronula Dujar.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;idem V.). id. megaiops. NÜZ.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; idem
OCA. Anas Anser.
Inselti
1.nbsp; nbsp;Docophoras Anseris. Gurll. sulle penne.
2.nbsp; nbsp;Döcophorns chrysophthaltni Denny. sulle penne.
3.nbsp; Ornithobium anseris. Gurll.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;idem
4.nbsp; nbsp;liipeurus JL'juniis. AV/z.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;idem
5.nbsp; Trinoton conspurcatum. Nilz.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;idem
Vermi
(5. Tricosoma brevioolle. Jtud. cieohi,
7.nbsp; Splroptera uueiuata. liud. Tumor! esofagei.
8.nbsp; Strongylus trachealis. Billingam. Trachea.
9.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; i) iN'odularis. Rud, Esofago, stomaco e intestiui. 10. raquo; Tubifex. Nilzsch. Esofago.
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lii'2 —
11.nbsp; Ascuris dtspar. Mud. [ntcatino oleoo.
12.nbsp; nbsp;Bohlaorhyaoaa polituorphus, Bromser. Fatestluo, 15. Mbaostoraa lineare /{ad. [ntestiiio orasBO e oiechi, li. 11 atteauatum. Hud. Intestiao oieoo.
1.rgt;. quot; mutiibile. Zeder, Cellule Lafraorbitali,
l(gt;. Disioma ecbioatutn. Zeder, fate^tino.
Iquot;. ii oratam, Rudol, parete eateraa do^ii iatestini,
18. Taenia laaceolata. Gocze.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; [nicsiiuo.
israquo;, ii setigera. Froelich.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;Idem
20.nbsp; nbsp; ii sinuosa. Rudol.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;idem
21.nbsp; nbsp; nbsp;i) fasclata. am.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;Idem
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INDICE GFJERALE
DELLE MATERIE CONTENÜTE NEL PRESENTE VOLUME
#9632;
Dedicaloria................Pag. .'i
Inlroduzione#9632; Bei Parassili, del Parissilismo e dei morbi parassilari. ,, !• Gapitolo !.quot; Degli Bpifui o parassili vegetabili dei/li animali e '
dei morbi ehe du questi sono prodolti..........IS
Dell'Brpete tonsuranle del Hue............, is
Dei Chiodelti del Toggia.............,,2 7
Contagiosilä iell'Erpele tonsuranle del line. ....nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; , , ,, 29
idem fru allri aniinali...........,,''•'
idem all' an mo..............,,84
Polizia sanitaria per In delta infermitä........, 't~
Delia Crosta latlea dei Vitelli........• . . „ 48
Dell'Erpele tonsuranle del Cavallo...........,5!'
Dei Litheni eine^eo e biancheggiante.........,, JJ.'t
Dell'Erpele decalvante del Cavallo...........,58
Mycesi delta cresta dei Gallinacci.....,...., .'Jquot;
Degli Epißti aocidenlali * di alcuni di questi non abbaslanza noli
ai YeleriiKiri...............^ •;((
Gapitolo 2.quot; Degli Epizooi o animali parassili ehe uivnno nulle
jtiirii eslerne del oorpo degli animali domesliei......(il
Indteazione sommaria degli Ordini, (leneri e speoie di insetti e
araonidi parassili..............^ (;:j
Degli fnselti dipteri parassili in genere.......nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; ,. (l(i
Delle Mosche e dei Ta/ani.........nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; ... ivi
Del Ghrysopus caeculiehs e dei cos! delti Mosquilos bovos degli
Spagnuoli.................gg
Del Simulium replans a Rhagio Colvmbaczensis......,, i\gt;i.
:j
i i
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r6U
Delle Zanzm...... . • #9632;.......Pag. 69
Dell' Hwpobosoa ei/uina...............70
Del Melophuyus ovinm..............gt; 71
Deijli Asili, e dei dami recall mjli animali dalle vespe, dai cala-
broui e dalle api..............., laquo;ff
Dtgli Eslri...........•.....n 73
Deijli Eslri dei .wlipedi (Genere OastmJ.........,79
Dell'Halro equiuo................,80
idem salutare.......'........raquo;82
idem emorroidale.............,gt; 8;t
idem nasale...............,,8;')
Dell' Eslrus per.orum, di FabHoio..........,,86
Comlaquo; perveiKjatw le larve deijli Estri del Cavnllo etitro il tubo inlestinale ,, ivi Dei varalleri delle larve deijli Eslri dei solipedi e dei laoijhi da
esse prescelli per ordinaria dimora........,,91
Dei danni caijionali ai solipedi da quesle larve......,, 9;')
Cast noli di perforazinne dello slomaco o deyli inteslini, prodolla
dalle larve deyli Estri..............9H
Dei danni cayinnati dalle delle larve inftsse in luoijhi anormali . ,,102
Larve d'Estro cavallino nel cervello.........,,105
Come realmenle nmceiann ai solipedi le larve d' Eslro. . . . ,,107 Dei meizi [mo ad era lenlali per uccidere le larve deyli Estri
dei solipedi, o per espetlerk dal loro corpu......,,112
Dell' fppnderma del Cavallo.............,,120
idemnbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; del line .............,, 122
Dell'Eslro pecorino...............,, ^31
Deyli Inselli Apleri o senza ali. ...nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; ......it '41
Delle jiulci e dei pidoocki. ,nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;..........., ivi
Delia prima fumiylia dei pidocehi. Filopleridi......., lii
DocophovilS leierndes..............,, I i-'
Ninnas Numidae...............,, ivi
Goniocnies Iloloyaster.nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;............,,1^6
idem Compar..............„ivi
(loniodes Dissimilis.........nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; , . . . ,, 147
idem Falcicornis..............,, tot
idem Siylifer...............,,148
idem Pfumidiams..............n ivi
Lipetiras Yariabilis..............,, ivi
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— S48 —
l.ijicnnia Polürapezius.............Pag. 140
idem Baoulus...............,, ivi
idem Squallidus..............„ivi
idem [eiunus................, ivi
Onilhobius Anseris..............,. IÖ0
Triehodeoles f.niii*........nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; ......., l.'il
idem Caprae..............,, lquot;raquo;2
idem Soalaris..............„ivi
idem Egui................, ivi
idem Sphaerocephalus..............183
idem Subvostvalus.............,, ivi
Delia secouda famiglia doi pidocohi. Liolkeidee......ivi
MeiKijinii, I'ltllidmii...............„ lö'i
TriiKiiuii CouspuvcalUiin.............,,488
Delhi lev:a famiglia dei pidocohi. Podiculina........ivi
Uuemdlopinus pUiferus..........nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; . . „ 186
idemnbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;Aui el Vulvae............n '181
idemnbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;liuryslernus............,, I #9632;gt;quot;
idemnbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; Ventricosus............,, ivi
idemnbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;Yiluli..............„ivi
idemnbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;Asini..............,, 158
idemnbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;Suis...............,, ivi
idemnbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;Slenopsis.............,,180
Dei danni recall ai/li aaimali domesliei dagli inselti apleri e pa-
rassili, e dei mezzi adoperati per uceidcrli......,, 139
Degli Avacnidi parassiti degli animali domesUci......,, KiH
hialges Bißdm................., 169
Uermanissm Avium e della Ftiriasi degli uecelli eel Cavallo. . „ HO
Ixodes Rieims................., 17.quot;gt;
idem Reliculalus......... ......, n(gt;
Genere Safcoples . . . ,.........: . ^ fai
idem, Dermatodectes..............o 119
idem Symbioces................, 181
Del/a. seoperla del parassiti ncllo Rogna....., . . ., IH2
Delta Rogna in generate.............,, IN;raquo;
Saroopte dell'Homo...............,, IS8
idem del Cavallo...............,18!)
Della Rogna sarnoptica del Cavallo..........,. I!ll
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- 540 —
Sandle del Pom.............. Pag.nbsp; nbsp;Iflß
Delia rogna sarooptioa diil /'oroo...........,19quot;
Sarcople del. Cane .... ... ......,,nbsp; nbsp;'quot;^
Delia rmjiid sarcoptira del Canf..........,,nbsp; nbsp;' quot;9
Sarcople del (iallo................,nbsp; i(l\
Delia royiia sarcoptiou net Gailo..........nbsp; 803
Sarcople del Coniglio..............,,nbsp; 203
Delia rogna saroopliea del Coniglio......, . . .,nbsp; nbsp; iei
Sarcople dclla Cnpra...............,nbsp; 20laquo;
Dermauidccie del Cavalto.............mnbsp; 203
Delia roipiii dtrmaiodettiea ne.l Cavallo ...-....,,nbsp; 807
Dermalodccle del Hue c delta rogna (lernialoilellico in ijueslo animate. ,,nbsp; 812 Dermaioderie delta I'ecora e. delta rogna ilennalodellica in queslo
animale..................,814
,, Symbiotes del Cavallo..............nbsp; 218
Delia Roijna simbioliea dei piedi del Cavallo.......,,-'-'
,, Symbiotes del ftnr.............,,nbsp; i'li
Delia Bogna simhioiirn caudate del Dae..........nbsp; 223
Delta cura delta rogna in ijenerole...........,,nbsp; 82a
Delta cura dei. Cavalli e dei Buoi rognosi........-nbsp; nbsp;229
Delia cura. delle pecore rognose...........gt;,nbsp; 238
Delta cura delta roijna nei cani e nni gatti.......,,nbsp; 843
Poliiia sanitaria per la rogna in iniii gli animnli......,nbsp; nbsp; iot
l)i alcuni aliri aracnidi parassili..........,,nbsp; nbsp;84o
Dei Sarcople* Bippopodos e. Cynotis.........,.nbsp; ä'ili
Del Demodex folliculorum o aearo dei folliooli.......,nbsp; nbsp;-iquot;
Dell'Argas amerieanus e del PersieM.........••nbsp; '-iS
Di an nracnide indelerrninalo detln trachea del cacat.to . . . .,nbsp; nbsp; ivi
idem Irocalo netl' addome dei gallinacci........nbsp; nbsp;^i1'*
Capitolo l!.quot; Dei Vermi.............,,nbsp; nbsp; ivi
Dell'Haemopis sanguisorba, o sanguisuga dei Cavalii e dei danni
da essa cayionali..............,,nbsp; nbsp;'2.')0
Degli Enioznoi o Yermi intestinali... ,......,,nbsp; 2!)(i
ülassißcazione dcgli Elminli............,,nbsp; nbsp;2511
Indicazione sonunaria deijti lllminti degli animali d.nmeslici . ,,nbsp; 2(il
Dell'Mmintiasi in geueralc..............,nbsp; 26.')'
Dei Nematoidei o vermi roiondi...........,,nbsp; nbsp;^72
Metamorfosi t trasmissionraquo; dei Nenaloidti.........nbsp; nbsp;27;i
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J'onaoitä delta uila nette nova e neijli emhrioni del venui nemalmdei Pag, i7S
Tricusuma Piegalo...............,. 2Si
idem Liiaijicntle..............,, ivi
idem Teniiissinin...............ivi
idem Brevioollt..............,. 2S'i
Trioooefülo Crenulu..............,, ivi
idem Depi esso...............,, 28(!
idem Afm................,287
Fit aria Papillare...............,, Ü88
idem J.ahiaUi-papitlare.............., 290
idem Lacrimute................, 291
Dell' oflalmia verminusa............. 292
f'itaria detl'ucchio dei Cant..............290
iilem del saiiyue. dei Cani............tt /(„•
idem delle Anilre.............nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; OOij
Spiroptera Megasloma e dei tamori da essa formali nella siomaco
dei solijiedi.....nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; ..........jvj
idem Slronyiliua........nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; ....._ ;j()|
idem iusanyuinata e il''i iwnori t/Ji essa formali ne tu laquo;so-
fuyo dti cam.......... i _nbsp; ;(()2
idem Uncinala.............nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; ;{();(
idem iVifSK/laquo;...............nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; j, #9632;
idem Tricolore..............nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;gni
Strongilo Armato..... ...........nbsp; nbsp;;{()-
idem Tetraeanlo............nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; [jno
ideia fpostomo.............nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;31 n
idem Cermiu.......... ... .nbsp; ,'ill
idem Denlato........... . ,,nbsp; 312
idem Det Cane........ .....nbsp; nbsp;;{|3
idem Paradosso....nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;'ii r;
idem Mirruro 0 dei Vitelh .........nbsp; ;jl(;
idem Pulmunare... .......nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;;j] 7
idem Filaria............nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;;{l^
Delta tisi veminosa di/te Peeore e dd Itu ,i........nbsp; nbsp;,'{20
Polisia sanitaria per ta tm verminosa......nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;'{28
Delta tisi iienninosa net Porco.........nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;#9632;].)()
'dem net Cane . . • . .nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;Til
idemnbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; deijli uccrtli domenlici.......„ivi
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— 848 —
Slrongilo Contorlo..............'''•*gt;#9632; 332
idem Pilicolle................, %t)i
idem Raygiato..............n #9632;quot;gt;#9632;'
idem Venuloso................quot;''
idem Gigante...............quot; '!#9632;'',
idem Trigonooefalo........, • • #9632; #9632; :• •'#9632;'''
idem Tnimhiforme.........nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;.....#9632;'•'quot;
idem Nodulare...............gt; quot;''
idem Perfurante..............n m
idem Tracheale............nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;.,,•gt;#9632;gt;.'
Ascaride Lombricoiile................'*'
idem del Poreo...............quot;'':
idem Uegalocefalo quot; del Cavallo ....nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; ..,.#9632;gt;! I
idem Dei morbi cagionali draquo;! detlo ascaride.......#9632;''-
idem Marginala edei darmi cagionali da qaesto veme at Cani .. '#9632;'gt;-gt;H
idem Mislaee o del Gatto . . . • ......#9632;'#9632;'-
idem Delia Pecora .nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; #9632; •nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; . . „ 3fi3
idem Del/a Gallina .nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;...........gt; quot;''
idem Dei dinnii cagionaU dagli ascaridi ai gallinacei. . ., :l-)f
idem Yescicolare.....nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;...nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;......y-^gt;
idem Dei Piccioni..............#9632;'#9632;''
idem Del Gallo d'India............quot;#9632;'
idem Ikll'.Uiira.......,....... ;!quot;'8
idem Dell'(lea..............raquo; ':quot;':
Ossinride. Incurvala................#9632;'
idemnbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; Aml/iyuit...............#9632;''''
Trichina. A/jine.................. quot;''
idem Uncinata................•quot;'#9632;quot;
Onehocerca Reticolala.......nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; • •nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; • gt;gt; 'quot;''
Specie dnbbie di Nemaloidei Nemaloideo del Cane — delle rene del Cavallo delle pareti dell' intestino cram del Ca-
,.„//„ — Polmonare della Pecora..........#9632; quot;!|J'1
Acanlocefali o Vermi mcinali....... . . . ,, #9632;gt;quot;#9632;gt;
Echinorinco Giganle...............gt; ''quot;quot;
idem ilel Coniglio, .............•'')'
idem Polimorfo...............''quot;quot;
Tremalodi lt;gt; Yermi succhianli......nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;....,, ivt
Metamorfosi e Trasmissione dei Tremalodi.......•• #9632;'''#9632;'
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—- raquo;49 —
Monostomo dtl Lejirlaquo;..............I'a^. :i~%
iilemnbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; AtlenuuiH.............nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;;tquot;9
((/emnbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; Lineare ...nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; .........
idemnbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; Mulabite.............
IVi
ivi
Amßsloma Conioo................t nso
Distoma Conn................t ijhI
idcii\ Tninralo...............;{^gt;2
idem 'Alato.................;}83
idem Lanoeolaio..............., ;{84
iili'm Bpatioo...............,, USquot;)
hel/n Caeli es$ia acquosa o Ictero verminosa delle Perore.....3S(i
idemnbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;del Buoi. . . . „ '(35
Distomi dei gallimcci domesliei Ooato, Linearraquo;, Dilataloe Cuneato ,, 438
Diuoiai dei palmipedi domestioi.............43lt;)
Penlasloma Tenioide..............i} j.40
idemnbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; Oeulicolalo..............44]
idemnbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; Piera....... ........448
idemnbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;di Van-Setlen...........,, i^i
Doi Vlaquo;rmi (lisiiri d Voücicolari e rloi Vermi Ccsloidi 0 a fo^gin
ili nnsti'o...................,#9632;(#9632;;
Melamorfosi progressive dei vermi Cistioi in Cesloidi. modo di irasmellersi di questi vermi e deile lorn melaMorfosi regres­sive do Cesloidi in Cistioi............,444
Dei Vermi Cistici ....nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;4K9
Cisticereo delta Cellulosa.....nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;.......„ivi
Delia grandine del Poreo...............484
Dei Cislicerchi nel eervelln dei Porcinbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; .......,, 4f)2
Cisiierrco laquo; Collo souile .nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; ...........) 463
idem Pislolare................ Afi'i
Cenuro Cerebrate.................4(i(J
Delia Vertigine Idaiiginosa delle Pecore e dei Buoi...... 4117
Dell'Jdrorachile idaligena deißi Agnelli........,, 493
Eehinocoeeo Polimorfo 0 dei Yeterinari........,, UtS
Degli Echinooocchi nel parenchima dei/li organi nei diversi uni-
mali domesliei...........nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;.....4it9
Eohinocoooo del Guild d'[India............, 808
Dei Cesloidi 0 Vermi a foggia di nastrn ....,...,, 503
Hniriocefulo del Galto..............,, fiO.'j
idemnbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; del Cane............., 806
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- 880 —
Ttnia Ptrfolkla............. •'aK-nbsp; Ü08
idem Ripitgata............ . . „nbsp; 809
idtm Mammellare..... ..........nbsp; nbsp; i''*
idem Espmsa..... ...........nbsp; nbsp;Ö1Ü
idem Denliculuta.....nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; ........,,•'gt;! I
idem Peliinala............... ,,nbsp; nbsp; nbsp;im
idem Delia Capra..............„nbsp; SI'i
idem Elittic.a...............,,nbsp; nbsp; nbsp;iui
idem Cucoinerinn...... ... . , . ,,nbsp; SI3
idem Serrata............ .....nbsp; nbsp;Sll
idem dul Cistietroo Ttnuiooltraquo;..........gt;.nbsp; nbsp;•*';gt;
idem Ceuuro................gt;,nbsp; nbsp; Mquot;
idem laquo; Colin //rosso.............gt;.nbsp; nbsp;;)1 '
idem deijli uccetli fnfundilmliforme Lttneeolala #9632; ,,nbsp; nbsp;^IS
idem Sinuosa #9632; Marlello.......... gt;gt;nbsp; quot;iquot;
Dei danni renati e delle infermiii) determinati dui vermi lenioidi
uyli aiiimali domeslioi........ ....,,nbsp; 520
lgt;i (ilcuni rimedi parlirnlannente ludati dui proliri jier la loru
i'irlu vermicida routro le lenie........ ...nbsp; nbsp;^u
Indicazione sommaria delle diverse specie di Parassiti proprie di oi/ni specie di ummali domistiei, e dei luof/lii nei yuuli ahi-
lann nrdinuriameitle ... ..........gt;nbsp; nbsp;#9632;'-''
fndiee (jeiierale . ................nbsp; quot;*•'
. U #9632;•„it 5 fl 3tai££amp;t. ¥i:'\
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gt;#9632;gt;'^feraquo; gt;igt; ^gt; gt; ^gt;'gt;gt;raquo; :2) igt;
#9632;);gt; ^fc^ JHraquo; ^raquo;.raquo;gt;13raquo; JB)gt; raquo;
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