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UNA
LETTERA DI SFIDA
DELL'ILLUSTRE PASTEUR
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UNA
LETTERA DI SFIDA
DELL'ILLUSTRE PASTEUR
ai Signori
Vallada, Bassi, Brusasco, Longo, Demarchi eVenuta
DIRETTORE E PROFESSOR!
NELLA R. SCUOLA UI MEDICINA VETERINARIA DI TORINO
e relativa Bisposta.
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Torino, Tip. Gr. Bruno e G.
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Arbois (Giura), il 9 aprile 1883.
Ai 8igri Vallada, JBassi, Brusasco, Lonyo, Demarchi e Vcnuta, Direttore e Professori alia Scuola Veterinaria di Torino,
Signori,
Una contestazione esseado insorta tra voi e me a riguardo della interpretazione da darsi alTinsuccesso assoluto della vostra espe-rienza di controllo delli 23 marzo 1882, ho I'onore di informarvi, ehe, se voi volete accettare, io mi rechero a Toriuo nel giorno ehe mi sara da voi desiguato; voi inoculerete in presenza mia i\ carbonchio a qucl numero di inontoni ehe vi piacerä. Per cia scuno di essi sara notato I'istante della morte, ed io dimostrerö-che in tutti il saugue del cadavere, dapprima unicamente carbon-chioso, sara, airindomani contemporaneamente settico e carbon chioso. Dopo ciö sara stabilito, con una perfetta esattezza, ehe' l'asserzione da me formulata 1'8 giugno 1882, e contro la quale avete a due riprese protestato, coirispoudeva, non ad un'opinione arbitraria, come voi dite, ma ad un principio scientifico immuta-bile, e ehe ho potuto legittimamente afiermare da Parigi la set ticemia, senza ehe mi fosse menomamente necessario di vedere. il cadavere del montone ehe ha servito ai vostri esperiraenti.
Un processo verbale sara disteso, giorno per giorno, dei fatti ehe avverranno ; quelle sarä sottoscritlo dai Professori della Scuola Veterinaria di Torino, e dai personaggi, medici o veteri-nari, ehe si saranaoö*rovati presenti alle esperienze.
Infine, il processo verbale sarä reso di pubblica ragione per
mezzo delle Accademie di Torine e di Parigi.
Ho I'onore di essere
Vostro devote
Pasteur.
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EISPOSTA.
Torino, addi 30 aprile 1883. Illustrissimo Signore,
Rispondiamo quest'oggi soltanto alia lettera direttaci dalla S. V. lllina in data 9 aprile 1883 — il cui contenuto pero era stato gia prece-dentemente strombazzato su pel giornali — perchö, come Le scrisse il signor Direltore della Scuola Vet. di Torino in data 16 aprile, si dovette attendere ehe uno di noi, interessato nella controversia al pari degli altri della Commissioner avesse fatto ritorno in Torino, donde era lontano per ragioni d'ufficio.
La disputa insorta tra la S. V. Illma e noi sottoscritti, circa I'in-terpretazione da darsi ai risultati ottenuti nel pubblico sperimento di controllo da noi fatto nel giorno 23 marzo 1882, verte intorno ad un punto particolare, ehe non deve essere dimeuticato, e ehe per cio crediamo nostro dovere di rammentare, prima di trattare in modo categorico della sfida mandataci dalla S. V. Illma colla lettera precitata.
Nel di 23 marzo 1882 noi, preso del sangue direttamente dal cuore, aperto sull'istante, di un animale ovino morto da pin di 24 ore per causa di carbonchio da noi cagionatogli mediante in-nesto di sangue di un bovino perito vittima del carbonchio spon-taneo, lo inoculammo a 4 ovini, 1 becco, 2 solipedi e2 bovini; i quail erano stati regolarmente vaccinati due volte, il 9 e 22 febbraio 1882, con vaccino speditoci dal signor Boutroux, osser-vando rigorosamente le istruzioni relative alia operazione della cosi delta vaccinazione carbonchiosa date dalla S. V. Illma.
Noi adoperammo per I'esperimento di controllo il sangue di queU'ovino, malgrado ehe fosse morto da piu di 24 ore, perche il corso ed i sintomi della malattia in esso osservati, del pari ehe le lesioni macroscopiche del suo cadavere e le alterazioni microscopiche del suo sangue, attestavano soltanto la esistenza in esso del carbonchio (sang-de-rate).nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp; nbsp;*
II risultato dell'innesto di quel sangue carbonchioso fu, ehe i 4 ovini ed il becco morirono in 48 ore, e ehe sopravvissero alia prova i due solipedi ed i due bovini; vale a dire, ehe quel sangue carbonchioso fece perire gli animali vaccinati nella proporzione di öjg. Ed un tale risultato fu non molto diverso da quelli ve-
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rificati in due sperimenti dai professori Gotti e Rivolta sugli ovini da loro vaccinati, ehe li videro perire per causa di carbonchio nella proporzione giusta di 2{3, in seguito ad innesto di sangue carbonchioso recente e di virus forte. — Nütiamo pure ehe, nella prova di controllo da noi fatta, gli ovini erano stati uccisi uni-eamente dal carbonchio; la qual cosa fu constatata dal lato cli-nico ed anatomo-patologico, tanto rnacroscopicamente quanto microscopicamente, non solamente da noi, ma anche da altre persone (medici e veterinari) ehe seguirono I'andamento dell'e-sperimento.
Stimiamo ancora importante di ricordare, ehe il sangue dello stesso ovino, morto da piu di 24 ore, nel giorno 23 marzo 1882 e stato, per ragioni di confronto, inoculate a 5 ovini, 2 solipedi e 2 bovini non vaccinati, e ehe morirouo in seguito a tale innesto, e per causa di pretto carbonchio, tutti i 5 ovini, uno dei solipedi ed uno dei bovini. Quindi e ehe, se noi confrontiamo i risultati otteuuti mediante i'inoculazione dello stesso sangue carbonchioso ad egual numero di animali vaccinati e non vaccinati, vi scor-giamo una differenza in favore della vaccinazione; imperocchö mentre gli animali vaccinati morirono nella proporzione di 5\9, i non vaccinati perirono in quella maggiore di 7(9; e per ciö, ra-gionando rettamente ed ammettendo come fondata 1' opinione della S. V. Illma a riguardo delle proprietä settiche del sangue da noi adoperato, dovremmo conchiudere ehe la vaccinazione riesce altresi a preservare dalla setticemia.
La S. V. Illma in data 16 aprile 1882 scriveva al signor Di-rettore della Scuola di Torino, ehe in tale stagione un montone morto per causa di innesto carbonchioso pure b, dope 24 ore, di gia carbonchioso e settico, e ehe il sangue contiene ad un tempo la bacteridie charbonneuse et le vibrion septique; ma probabilmente Ella, in quel giorno, non si ricordava piü d'aver affermato alia Accademia di Medicina di Parigi, nella seduta del 17 luglio 1877, ehe laquo; ce sang du coeur ne sera nullement virulent quoiqu' il soit extrait d'un animal, damp;jä putride et virulent dans plusieurs parties etendues de son corps. — Le microscope ne signalera pas davantage dans ce sang la presence des vibrions septiques raquo;.
L'insegnamento, datoei in modo tanto esplicito dalla S. V. Illma, ci rese maggiormente sicuri dell' esattezza delle osservazioni da
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noi t'atte, e per cio ceicammo la spiegazione deiriasuccesso rela­tive, e non assoluto, come la S. V. Illma si esprime, nell' in-sufficiente energia del vacciuo ehe ci era state spedito dal signer BoutrouX;, agente della S. V. Illma per lo spaccio dei tubi di vaccine. E ehe ci fessime bene apposti nel pensarla cosi, po-temme cenvincerci piü tardi, quando la S. V. Illina faceva la seguente dichiarazione nella seduta dell'S giugno 1882 della So-ciete Cenlrale de Medecine Veterinaire di Parigi: laquo; AI riterno delle vacanze del 1881 si faceva use delle stesso vaccine ehe pareva ehe non avesse dovuto moditicarsi. Ma 1'esperienza addimoströ ehe tale vaccine si era indebolito; sgraziatamente non ö stato pos-sibile di accorgersenc immediatamente. Le vaccinazieni di di-cembre, gennaio, febbraio e porfino quelle del principio di marzo sono state insufficienti raquo;.
Orbene^ se, ricordando questa dichiarazione, ed inoltre la con-fessione fatta dalla S. V. Illma nella seduta del 17 luglio 1877 aU'Accadeiuia di Medicina di Parigi ehe laquo; pendant quatre mois, nous n'avons pas rikissi h obtenir un sang vraiment septique, e'est-ä-dire que, dans aucun cas, la putrefaction ötant abandonn6e au hasard, sans ensemeneeraent direct, le vibrion septique ne prit jamais naissance, au meins dans un etat de purete relative sufli-sante pour rendre le sang virulent raquo; noi paragoniamo il sue con-tegno verso di noi con quelle, ehe Ella ha tenuto verso altri sperimentatori, i quali, alle prove di control lo degli animali vac-cinati col vaccine del 1881, oitennero risultati poco diversi dai nestri, abbiamo beu ragione di essere molto sorpresi della difl'e-renza ehe vi scorgiamo. Noi riieviamo questo fatto non giä per dolercene, ina semplicemeute al fine di porre in evidenza la logica adoperata dalla S. V. Illma, ed allo scopo di coui'ermare una volta di piü ehe noi avevamo ragione di qualificare arbitraria l'asser-zione dalla S. V. lllma formulata nel di 8 giuguo 1882 in seno della Societä, Centrale di Medicina Veterinaria di Parigi.
La S. V. Illma, eolla sua lettera del 9 aprile 1883, ci fa la proposta di recarsi in Torino per dimostrarci, ehe il sangue dei montoni periti per causa d' inoculazione di sangue carbonchioso sarä dapprima unicamente carbonchioso, ed all'indomani sarä con-temporaneamente settico e carbonchioso.
Noi, prima di accettare o respingere la sfida lanciataci dalla
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7 S. V. Illma, crediamo assolutamente necessario, allo scopo di evitare malintesi e dispute future circa I'interpretazione dei fatti ehe saranno per verificarsi, ehe Ella ci faccia conoscere in pre-cedenza e per iscritto:
1deg; Quali caratteri microscopici precisamente presentera, se-condo il suo avviso, il sangue degli ovini preso direttamente dal cuore, quand'esso sara settico e carbonchioso ad un tempo; non avendo uoi uel sangue ovino adoperato il 23 marzo 1882 per 1'in-nesto di controllo, nö negli auimali periti in conseguenza del suo innesto, trovati i caratteri microscopici ehe sono generalmente dati dai cultori le scienze mediche come caratteristici della setticemia; 2deg; Quäle sarä, secondo la sua opinione, il genere ed il corse della malattia, e quali le alterazioni macroscopiche e microsco-piche, ehe si dovranno riscontrare negli animali ovini e bovini, ehe si facessero ammalare, ed anche morire, mediante I'innesto del detto sangue; sperimento, ehe sarebbe pure da farsi a comple-mento di quello proposto dalla S, V. lllma.
Noi non dubitiamo ehe Ella trovera sieuramente oaesta ed op-portuna la nostra prima domanda, se si eompiacera di riflettere, ehe di setticemia se ne ammisero pareechie sorta, e ehe intorno ad alcune forme di essa presero qualche abbaglio sperimentatori anche illustri, non esclusa la S. V. Illraa, come risultö dalle discussion! scieutifiche, ehe sopra tale argomento ebbero luogo in questi ultimi tempi.
Ed incliniamo a pensare ehe la S. V. lllma di buon grado ac-coglierä altresi la nostra seconda proposta; giacche, se non si fa-eesse 1' inoculazione dei sangue, ehe Ella sarä per indicarei per settico e carbonchioso, ad altri animali (ovini e bovini), non si potrebbe avere la prova sperimentale ehe esso fosse per operare quäle agente d'infezione settica, piuttostochö quale agente d' in-fezione carbonchiosa. Un tale sperimento pare a noi di capitale importanza per la soluzione della questione di cui ci occupiamo; tanto piü, ehe da noi non si ignora ehe in tali condizioni del sangue, giusta le affermazioni espresse dalla S. V. Illma nella Comunica-stone fatta all'Accademia di Medicina di Parigi il 17 luglio 1877, Succederebbe le non-developpement de la bacUridie charbonneuse, quand eile est associVe ä d'autres organismes, atrobies ou anaerobies, peu importe, puisque les uns et, les autres pement souslraire I'oxy-
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gine; e sebbene di fatto Ella coll'inoculare sangue di cavallo e di vacca contenenti ad un tempo les bacMridies charbonneuses ed i vibrions de putrefaction abbia prodotto la morte sans bactgridies.
Noi pensiamo diversamente dalla S. V. Illma sopra quest' ar-gomento di patologia, non solamente perche le osservazioni pre­cise da noi fatte neU'esperimento del 23jmarzo 1882 hanno fatto nascere in noi le con^vinzioni die abbiamo a piü riprese mani-festate; ma eziandio perche queste hanao per fondamento non poche esperienze da noi fatte con sangue settico, carbonchioso o non, le quali a suo tempo saranno rese di pubblica ragione.
Infine, preghiamo la S. V. Illquot;1raquo; di voler credere, ehe noi fac-ciamo ardenti voti peril trionfo della sua scoperta, e, consegueu-temente, Le auguriamo ehe possa in tutti i casi rendere ragione degli insuccessi, tanto mascherati quanto confessati, occorsi anche ai suoi piü fervidi ed interessati apostoli; tra i quali ci place di citare il prof. E. Perroncito, scopritore di un vaccino antracifero nazionale italiano, specialmeute adatto per gli animali bovini, e di gran lunga migliore di quello preparato dalla S. V. Ill™*; il quale vaccino, quando non uccide, produce effetti preservativi perfetti mediante una sola vaccinazione, o cura altresi i bovini ehe trovansi gia in preda a carbonchio grave, come si puö de-sumere dalla Comunicazione fatta dal prelodato professore, il 3 di-cembre 1882, alia R. Accademia dei Lincei (I).
La Commissione: Vallada Bassi Brusasco Longo Demarchi Venu.ca.
(1) Un'identica comunicazione fu fatta al Congresso Medico di Modeua, siccome ne ha riferito la Gazzetta di Piacema, riportando le aegucnti pa­role del prof. PeiToncito:
€ Un centinaio di bovini, di cui uno gravemente malato, erano stati vaccinati col raio liquido ; 41 col Taecino debole Paateur; 15 animali lima-sero da vaccinare. Dei primi non si ebbe un solo insucceaso e nessuno piü contrasse il carbonchio; dei secondi qualcuno mori ancora di carbon­chio, come laquo;i ammalaroao pure di carbonchio i bovini non vaccinati. raquo;
NB. Si fa caldo appello alia lealti e cortesia delle Direzioni dei Q-ior-nali, nei quali i stata stampata la Lettera di sfida di Pasteur, per I'in-serzione della presente Risposto.
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