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ANGORA UNA VOLTA
DEHA
PRETESA SETTICEMIA
ehe fece morire gli aoimali vacciaati
SECONDO IL METODO PASTEUE presse la R. Scuola Veterinaria di Torino.
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Ancora una volta dellaprefesa seiiieemia, ehe fece morire gli animali vaccinati, secondo il metodo Pasteur, presse la R. Scuola Veterinaria di Torino.
11 Pasteur nella sua Beponse au Docteur Koch, inserta nel 3deg; fascicolo della Revue scientißque del 20 gennaio 1883, ed a pag. 82 cosi si esprime:
laquo; Alia Scuola Veterinaria di Torino una prima esperienza e totalmente mancata (echoue); ma il est avöre, ehe il sangue car-boncliioso ehe e stato inoculate, il 23 marzo 1882, ai montoni vaccinati e non vaccinati, proveniva da un montone morto di car-bonchio da piü di 24 ore. Orbene risulta dai fatti constatati nolle esperienze ehe noi abbiamo fatte nel 1877 e ehe sono state co-municate airAccademia delle Scienze il 16 ed il 17 luglio dello stesso anno, ehe il sangue di questo montone devait etre d la fois charbonneux et septiyue raquo;. Non ignoro ehe recentissima-mente la Scuola Veterinaria di Torino ha pubblicato e spedito a molti scienziati in Europa una protesta contro I'interpretazione da me quivi data, la quäle interpretazione io ho giä segnalata nella seduta della Societe Gentrale Veterinaire di Parigi, il di 8 giu-gno 1882. Spiacemi (Je regrette) vivamente di trovarmi in disac-cordo, sopra questo punto, colla Scuola Veterinaria di Torino. Seb-bene sei dei suoi membri abbiano firmata la protesta, di cui parlo, il rispetto alia veritä mi obbliga a mantenere la mia asserzione.
10nbsp; sono persuaso ehe la Scuola di Torino riconoscerä ulteriormente
11nbsp; suo sbaglio (mäprise).
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laquo; La seconda esperienza ehe la Scuola di Torino si compiacque di fare in seguito a mia richiesta (a bien voulu faire ä ma demande) ha avuto un successo velativo, ch'io repute grandissimo, sebbene aH'inoculazione vlrulenta siano morti due montoni vaccinati sopra sei, ma nessun bue, ne cavallo, mentre ehe tra i non vaccinati pe-rirono 4 montoni sopra 4, un bue sopra 2, e 2 cavalli sopra 2. Sarebbe d'uopo ancora, ehe il signer Bassi, ehe ha diretta questa seconda serie di esperienze, ei avesse detto quäle quantitä di sangue carbonchioso egli aveva inoculate ai due montoni vaccinati ehe morirono.
t AI podere di Lambert, vicino a Chartres, nel 1881, si feeero mo-rire egualmente dei montoni vaccinati esagerando {en forgant) vo-lontariamente la dose della materia d' inoculazione. Queste espe­rienze sono state riprese collo stesso risultato dal signor Guillebeau a Berna.
Nella seduta dell'll gennaio 1883 Aella. Societe Centrak de Mt-decine Vöterinaire e stata fatta comunieazione della lettera aperto diretta aU'illustre Pasteur dalla Commissione del eorpo insegnante della Seuola Veterinaria di Torino, ehe institui presse lo Istituto pubblici sperimenti di vaeeinazione carbonehiosa (vedi Uecueil de M4d. VöUrinaire, annee 1883, pagg. 36 e seguenti).
Apertasi dappei la discussiene sopra la lettera eitata, feeero brevi osservazioni i prefessori Nocard e Bouley. II prof. Nocard disse: • Essere pessibile anche da lentano l'asserire l'esistenza della setti-cemia sopra il eadavere di un mentone morto da piü di 30 ore. Egli e un fatto accertato oggigiorno, ehe anche sotto il nostro clima il vibrione settico pullula rapidamente dopo la morte nel ea­davere dei montoni; ma, per rieonoscerlo, fa d'uopo di non aecon-tentarsi dell'esame microscopico, ehe ii piü delle volte fa scoprir nulla; fa mestieri ricorrere airinoculazione e sorvegliar bene l'ani-male inoculate. Egli in sostegne della sua asserzione cita il se-, guente fatto:
laquo; Nel dicembre ultimo, un montone del branco da esperienze della Scuola d'Alfort mori dicarbonchio (sang-de-rate). Nel sangue diella
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cavitä del cuore di quel montone, raccolto 30 ore doponaorte, non si seorgevano col microscopio ehe bacteridi carboncbiosi. Quel sangue inoculato ad una cobaia ne prodnsse la morte in 32 ore. AU'esaiue microscopico non e stata trovata traccia di bacteridi nel sangue della cobaia; ma nel sito dove era stata praticata I'inoculazioiio esisteva un vasto edema, e nella sierositä dL tale edema scorge-vans! col microscopio miriadi di vibrioni settici, caratterizzati dalle loro grandi dimensioni e dai loro iucessauti movimenti ondulatori. La cobaia di ciii h caso, alia quale in apparenza non s' era inocu­lato ehe sangue carbonchioso, era in realtä. morta di setticemia, della quale non aveva potuto far sospettare I'esistenza I'esame del liquido inoculato raquo;.
II prof. Bouley parlö in questi termini:
laquo;lo non voglio aggiungere ehe una sola osservazione a quelle toste iatte dal prof. Nocard, ed e, ehe per riconoscero I'esistenza delia setticemia non e nel sangue ehe fa d'uopo cercarne il vibrione, dove esso e rarissimo, ma nolle sierositä versate raquo;.
Noi speriamo ehe dai nostri lettori non ei sarä aifibbiata la taccia d'irriverenza verso uno sperimentatore di gran fama, se per una volta ancora imprendiarao a ribattere apertamente asserzioni, ehe non sono sorrette da aleun argomento positivp di fatto; impe-rocche noi siamo dell'avviso di un grande scrittore italiano, ehe il diiitto di esaminare le opinioni degli altri uomini, senza distin-zioue di celebri e di oscuri, di grandi e di piccoli, sia diritto ce-mune a tutti, e ehe il riconoscimento d'un tale diritto sia stato appunto una conquista ed una gloria dei tempi al nostro vicini.
Per noi V autoritä di uno scrittore, o di uno spevimentatore, anehe celebre, non costituisce un criterio infallibile di veritä, ma ba sol-tanto il valore di una probabilitä eminente; la quale, senza pec-care di temeritä, o di poca riverenza, puö essere discussa ed esa-minata' al fine di apprezzarla nei giusti confini della sua vera importanza.
Guidati da questi concetti e criteri,replicbiamo all'illustre Pasteur, e facciamo altresl brevi osservazioni agli egregi signori professor! Nocard e Bouley.
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I.
AW illustre Pasteur.
Alia sua affermazione, di nuovo ripetuta, die il sangue del mon-tone adoperato per le inoculazioni di contiollo devait etre ä la fois charbonneux et septique, replichiamo: ehe egli col dire ehe doveva essere, non prova nulla affatto ehe fosse. Contro la sua opi-nione, intieramente arbitraria, stanno i seguenti fatti (giä, altra volta da noi pubblicati): ehe nel sangue del montone mediante I'esame microscopico non si videro altri micro-organismi all'infuori del hacillus anthracis; ehe soltanto questi micro-organismi si rin-vennero negli animali periti per causa di tale inoculazione, e die tanto il cadavere del montone, dal cuore del quäle e stato preso il sangue die servi per I'innesto, quanto quelli degli animali inocu-alti, presentavano le alterazioni patologiche macroscopiche del car-bonchio. Nella prima serie di sperimenti fatti alia Scuola di Torino accadde sopra scala un po' maggiore ciö ehe e stato constatato da altri sperimentatori.
Di fatti Gotti vide a Bologna morire 4 pecore sopra 6, regolar-raente vaccinate, in seguito ad innesto di sangue carbonchioso; Bi-volta vide a Pisa, in un esperimento di controllo fatto con virus forte, perire 4 pecore sopra 6 regolarmente vaccinate; ed altri spe­rimentatori osservarono risnltati analoghi. In quei casi si doveva pure invocare una setticemia immaginaria per ispiegarli ? Parve piü naturale un'altra spiegazioneredessafu altresi indicata dallo stesso Pasteur nel vaccino dehole, o indebolito. E noi pure troviamo suffi-ciente una siffatta spiegazione.
Per quanto ci spiaccia di dover insistere nel contraddire I'illustre scienziato, pure il culto della veritä ci costringe a confermare le nostre precedenti affermazioni. Del resto I'illustre scienziato nella sua lettera del 16 aprile 1882, diretta al direttore prof. Yallada, scrivendo: laquo; A cette saison, un mouton mort par 1'inoculation char-bonneuse pure est, deja apres 24 heures, tout k la fois charhonneux et septique. Le sang contient tout ä la fois la bacteridie charbon-
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5 neuse et le vibrion septique raquo; ci insegnava un mezzo sicuro per conoscere se il sangue da noi adoperato fosse stato semplicemente car-bonchioso, ovvero ad un tempo carbonchioso e settico. Forse ehe il smo insegnamento non era, o non h piü ora, corretto ?
Che la seconda serie di esperimenti di vaccinazione carbonchiosa sia stata fatta presso la Scuola di Torino per iniziativa spontanea della Commissione, e non in seguito a i'ichiesta del Pasteur, come e di bei nuovo da lui affermato, risulta ben manifesto dalle lettere da lui dirette in data 17 maggio e 2 giugno 1882 al.direttore della Scuola di Torino; e noi abbiamo ben ragione di raaravigliarci della sua insistenza nell'asserire il contrario di ciö ehe e la veritä.
11 prof. Bassi non ha diretto piü di quelle ehe abbiano fatto i suoi colleghi della Commissione la seconda serie di esperienze di vaccinazione carbonchiosa; esso ne ha dato un resoconto sommario per incarico avuto da' suoi colleghi. Ciö premesso, la Commissione risponde, ehe la quantitä di sangue carbonchioso inoculata ai due montoni vaccinati ehe morirono, e stata eguale a quella inoculata agli altri quattro vaccinati ehe non morirono, come e gia stato indicate nel resoconto sommario pubblicato.
L'illustre sperimentatore soggiugnendo ehe a Chartres ed a lierna si fecero morire egualmente dei montoni vaccinati esage-rando {en forgqni) volontariamente la dose della materia d'ino-culazione, pare ehe intenda fare un'insinuazione. Se cosi realmente fosse, ci permettereramo di respingerla per rimandarla all'autore, non senza dichiarare perö, ehe per la pratica dell'onestä scientifica non abbisogniamo di maestri di etica, siano a noi vicini o lontani, nazionali o forestieri.
II.
All'egregio Prof. Nocabd.
Egli narra, ehe sangue carbonchioso tolto dal cuore di un montone morto da 30 ore, 11 quäle non conteneva altro ehe bacilli carbon-chiosi, fu da lui inoculato ad una cobaia, e ehe questa moriva in 32 ore; ehe non si trovb trace de hacUridies nel sangue della eg-
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baia, ma bensi miriadi di vibrioni settici nella sierosita deU'edema svoltosi nel sito dell'inoculazione; e conchiude die la cobaia mori per causa di setticemia.
E noi diciamo: Sta bene ! non abbiamo nulla ad osservare a ri-guardo della diagnosi dell'egregio professore. Ma ci pennettiamo di notare, ehe il fatto da lui narrate non puö valere come premessa per dedurne ehe gli animali della prima nostra eerie di esperimenti siano, al pari della sua cobaia, periti vittima della setticemia c non del carbonchio. Di fatti, mentre egli non trovö nel sangue della cobaia morta trace de haeieriätes, noi abbiam} osservati nel sangue, ed anche nella milza, dei montoni ed altri animali periti in con-seguenza dell'innesto del sangue di quel tal montone, morto da piii di 24 ore di carbonchio, miriadi di bacilli carbonchiosi, e sol-tanto bacilli carbonchiosi; come bacilli carbonchiosi soltanto avevarao rinvenuto nel sangue adoperato per I'innesto di controllo.
Dunque.... essendo differenti e diverse le premesse non se ne pos-sono trarre identiche deduzioni. E mentre noi di buon grado con-cediamo essere esatto il conehiudere, ehe la cobaia dello sperimento dell'egregio prof. Nocard e stata vittima della setticemia; riteniamo del pari esatto l'affermare, ehe gli animali morti in seguito ad in-nesto di pretto sangue squisitamente earbonchioso nella prima serie di sperimenti di vaeuinazione carbonchiosa fatti presso la Scuola di Torino, sono stati uccisi dal carbonchio e non dalla setticemia.
III. AlVeyregio Prof. Boulet.
Non neghiamo, ne ammettiamo ciö ehe e state asserito dall'egregio prof. Bouley, ehe per rieonoscere Fesistenza della setticemia non si deve cercare il vibrione nel sangue, dove esso e rarissimo, ma bensi nelle sierosita versate: ma ci prendiamo la libertä di mettere innanzi alcune citazioni e di fare un'osservazione.
La prima citazione e questa:
laquo; Le sang contient tout k la fois la bacteridie cbarbonneuse et le vibrion septique (Pasteur — lettera al Direttore della Scuola di Torino, in data 16 aprile 1882, precedentemente citata).
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7 La scconda e quest'altra:
laquo; Bei septiqhen Thieren (inden sich aber schon während der Agonie und unmittelbar nach dem Hode eine ungeheure Menge niederer Organismen im Blute, bei Kaninchen und Hasen Kugel-und Kettenformen und Dauersporen und oft keine Blutkörperchen mehr, bei den grossen Hausthieren Kugel, Stab-und Fadenbacterien. Das septische Blut wird erst mit dem Auftreten der niedern Orga­nismen contagiös und verliert seine Wirksamkeit, wenn dieselben durch Desinfectionsmittel, Kochen und Fäulniss zerstört werden. (Prof. E. Semmer. — lieber die gegemvärtigen Grensen der mia­smatischen und contagiösen Krankheiten. — Jena 1880 — pag. 25). Tradotta in italiano, la precedente citazione suona cosi: laquo; Ma di giä durante l'agonia ed immediatamente dopo morte trovasi presse gli animali settici una prodigiosa quantitä di orga­nism! inferiori nel sangne, presso i conigli e le lepri sotto forma di sfere e di catene e di spore persistenti, e soventi assenza completa dei corpuscoli del sangue, e presso i grandi animali domestici ba-cteri a sfera, a bastoncino ed a filamento. II sangue settico addi-viene contagioso soltanto coll'apparire in esso degli organismi infe-riori, e perde la sua attivitä, quand'essi sono distrutli mediante i mezzi disinfettanti, la bollitura e la putrefazione. La terza e quest'altra ancora:
laquo; Gaffky, der unter Koch's Leitung mit der Davaine'schen Ka-ninchensepticämie und der septicämie Pasteur's experimentirte, zält den Nachweis mikroscopicher Organismen im Blute mit zu den wesentlichen Criterien der Septicämie. (V. a pag. 610 dell'opera: Die Seuchen und Herdekranlcheiten unserer Haustiere ecc. von Doctor prof. Pütz — Stuttgart, 1882). In italiano: •
Gaffky, il quäle sotto la direzione di Koch fece sperimenti in-
torno alia setticemia dei conigli di Davaine ed alia setticemia di
Pasteur, annovera la dimostrazione di organismi microscopici nel
sangue tra i criterii essenziali della setticemia.
Infine, astenendoci dal recare in mezzo alcune particolari nostre
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esperienze ehe contraddicono all'asserto dell'egregio Professore, perchö pötrebbero essere considerate come sospette, poniamo ter-mine alia nostra replica colla osservazione seguente: ehe per quanto rarissimo possa essere il vibrione nel sangue degli animali settie-mici, se quelli ehe gratuitamente dal Pasteur furono giudicati rnorti per setticeraia alia Scuola di Torino, fossero realmente stati set-tiemici, nelle numerose osservazioni microscopiche del loro sangue da noi instituite una qualche volta un qualche vibrione settico ci sarehbe caduto sott'occhio; ma eosi non fu.
laquo; E questo fia snggel ch'ogni uomo sganni. gt;
LA COMMISSIONE
Vallada— Eassi Bkusasco Lonoo Demarchi Venuta.
Si pregano le Direzioni dei Gioniali nazionnli cd eäteri, die lianno ri-prodotto la Hipome an Docteur Koch del Pasteur, o qußlla parte del processo verbale della seduta dell'11 gennaio 188^ della Sooiete ce.ntrale de Medecine Veteriiiaire, la quale si riferisce alia pivsente controversia , di voler riprodnrre questa replica.
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